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Progetto per la realizzazione di un'area per lo sport ed il tempo libero - Frederic Barogi, Pietro Pezzi

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L’area sulla quale insiste il progetto è collocata nella zona est del centro abitato di Bellusco e ne costituisce l’ultimo limite del suo nucleo urbano. Tale ambito territoriale si estende per una superficie complessiva di circa mq. 379.500 ed è caratterizzato dalla presenza di residenze, aree agricole, sentieri, aree a bosco e dal nuovo centro sportivo costituito da due campi di calcio con annessi gli spogliatoi, i servizi ed i parcheggi. Il programma funzionale del progetto prevede l’individuazione di una soluzione morfologica architettonica e paesaggistica per la realizzazione di una vasta area destinata allo sport ed al tempo libero che sia al contempo una riserva di aree verdi attrezzate capaci di completare e ridefinire il margine del tessuto urbano in un’ottica di preservazione ed integrazione degli aspetti naturalistici esistenti. In tal senso si è pensato di sviluppare un progetto dove gli elementi artificiali e quelli naturali risultassero il più possibile integrati sia dal punto di vista formale (attenuazione delle emergenze architettoniche, “morbidezza” delle linee dell’impianto planimetrico, scelta di materiali a basso impatto visivo), che dal punto di vista tecnologico (riduzione dei consumi energetici, produzione energetica da fonti rinnovabili, riutilizzo e riciclo dell’acqua, ecc.). La volontà primaria è risultata essere la realizzazione di un nuovo paesaggio costituito da un impianto che nel suo complesso risultasse formato da piccole colline verdi (per ospitare al loro interno le funzioni necessarie allo svolgimento di diverse attività) dall’andamento sinusoidale in grado di definire diversi e specifici ambiti di pertinenza. Colline inserite all’interno di una fitta massa boschiva caratterizzata dalla regolarità del suo perimetro.

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Vista sui campi da tennis

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Planimetria generale dell'intervento

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Planivolumetrico del Circolo Tennis

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Sezione trasversale del Circolo Tennis

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Sezioni longitudinali del Circolo Tennis

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Vista sui campi da tennis

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Sezione sui campi da tennis (vista estiva)

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Sezione campi da tennis (vista autunnale)

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Vista dei campi sportivi

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Ingresso con passerella panoramica


Progetto per una residenza privata - Mauro Ciotoli, HYLO's STUDIO

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Le scelte progettuali vengono consigliate fin da subito oltre che dalle esigenze del committente anche dal rapporto con l’intorno, dalla forma irregolare del lotto di proprietà, dalla forte pendenza del terreno, dalle dovute distanze da strade, confini e zone di prg.

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Tra le diverse necessità prima tra tutte è stata quella di avere il piano abitazione a quota strada (+0.00). Le due unità immobiliari sono servite da percorsi pedonali indipendenti che collegano la strada provinciale, l’area di proprietà antistante l’abitazione con parcheggio ospiti, ai terrazzi e ai rispettivi ingressi delle abitazioni. Facendo così l’involucro in oggetto si ergerà da quota +0.00 e svilupperà in altezza per due piani (di cui il piano terra dedicato a zona giorno e il primo dedicato alla zona notte), lasciando a quota -3.00 dalla strada un piano pilotis libero con sistemazione a verde e parcheggi.

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Una scala aperta permetterà di raggiungere il piano interrato a quota -6.00. Il risultato di queste scelte ha portato ad un effetto di “casa sospesa” su pilotis, che si appoggia delicatamente su un manto erboso e nello stesso tempo supera il dislivello esistente ricollegando tra loro le diverse funzioni e quindi i diversi piani fino ai garage, per proseguire con una modellazione del terreno ed arrivare così al parcheggio esistente a quota -10.00.

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“L’onda verde” che attraversa il piano libero sfocerà nelle pendenze naturali del terreno, prossimo al parcheggio, che sarà dedicato alla coltivazione di ulivi, specie arborea tuttora presente sul lotto e sui lotti limitrofi. Le quote principali saranno servite quindi da collegamenti verticali sia internamente con scale e ascensore, che esternamente con rampe, scale e percorsi pedonali. L’involucro termina sulla zona notte con coperture a falde inclinate e ricoperte da uno stesso materiale che piegherà all’intersezione con le tamponature rivestendo anche quest’ultime.

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Particolare attenzione è dovuta alle finiture che rivestiranno l’involucro rendendolo particolarmente leggero, trasparente e luminoso. Tutta l’architettura è pensata infatti rivestita in rame prepatinato che si alterna con le grandi superfici vetrate e schermate con brise-soleil lignei delle facciate a ovest ed est delle due unità immobiliari.

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Ancora vetro per i parapetti dei terrazzi e percorsi pedonali e pavimentazioni in dogati lignei per quest’ultimi. La struttura portante in c.a. si affiancherà ai diversi pacchetti in laterizio delle murature che saranno opportunamente coibentate ai fini di un buon risparmio energetico.

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D'azeglio 012 - Simona Guasti, ACME - Studio di progettazione

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L’unità immobiliare oggetto di intervento è situata in un palazzo storico di grande pregio nel centro di Bologna, la progettazione nasce dalla necessità della committenza di riqualificare completamente i locali versanti in pessime condizioni di manutenzione, nei quali si erano manifestate da tempo infiltrazioni d’acqua dovute a risalita capillare, e caratterizzato da finiture usurate e di pessima qualità. Si è quindi proceduto innanzi tutto alla bonifica degli ambienti, eliminando le infiltrazioni, per poi poter procedere al restyling vero e proprio che ha comportato l’eliminazione di una vecchia moquette e dei rivestimenti presenti nel bagno e nell’angolo cottura, la loro sostituzione con parquet di legno cotto e rivestimenti nei toni del bianco ghiaccio per il bagno. Le linee guida della progettazione sono state dettate dalla necessità di donare agli ambienti una sobria eleganze che ben si accordasse con il contesto nel quale l’appartamento è calato e con le esigenze della committenza. Per farlo si è proceduto ad una progettazione estremamente dettagliata dell’illuminazione e delle cromie dei vari ambienti che ha consentito di mutare sensibilmente la percezione dei vari ambienti nel momento stesso in cui vi si entrava, rendendoli accoglienti e luminosi nonostante la scarsa illuminazione naturale proveniente dall’esterno. E’ stato inoltre di fondamentale importanza procedere ad un’ altrettanto dettagliata progettazione degli arredamenti e degli aspetti decorativi che ha consentito di recuperare e rendere protagonisti anche alcuni mobili già presenti all’interno dell’appartamento ma di scarso pregio. Il bagno è stato reso particolarmente luminoso ed ospitale grazie a punti luce nascosti appositamente studiati, la cui illuminazione viene riflessa da ceramiche diamantate bianco ghiaccio e da alcuni piccoli decori oro. Il risultato finale è costituito da ambienti caratterizzati da quella delicata eleganza ricercata fin dall’inizio e sottolineata dai toni del tortora che ricorrono nei due ambienti principali e nel mobilio, sostenuti dai toni caldi del legno di frassino termo trattato

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Riqualificazione edifici e aree pubbliche nel centro di Lanzada - sergio fumagalli

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Il complesso di edifici ed aree pubbliche oggetto di intervento è situato all’interno del centro storico di Lanzada in Valmalenco, che testimonia la ricchezza di cui il paese, al centro di significativi transiti turistici, gode tutt’ora. Il tessuto urbano si presenta eterogeneo, frutto e testimonianza dei vari decenni di storia, dove si apprezza l’alternanza di fabbricati di maggior pregio a costruzioni di composizione più semplice. Il centro di Lanzada mantiene una certa compattezza, soprattutto in corrispondenza della via centrale S.Giovanni, dove la ridotta dimensione dei calibri stradali e le altezze degli edifici, dai tre ai quattro piani, non favoriscono “visuali elevate”. Al contempo l’abitato vede la presenza di alcuni elementi dissonanti. I due progetti richiesti per la rifunzionalizzazione della scuola elementare esistente propongono soluzioni che condividono una scelta di base, che è quella di mantenere il corpo del fabbricato preesistente sulla via S.Giovanni e di organizzare in maniera analoga la parte basamentale alla quota intermedia tra le vie S.Giovanni e Palù con le funzioni più aperte all’uso esterno. I due progetti sviluppano invece autonomamente i piani alti in ragione delle diverse richieste del bando per le funzioni interne e per il dimensionamento; 9 sezioni per una scuola dedicata al solo nucleo di Lanzada, 15 sezioni per un istituto che accorpi i servizi per la stessa Lanzada con Chiesa Valmalenco e Caspoggio. La prima scelta di mantenere una parte dell’edificio esistente, riguarda innanzitutto l’esigenza di salvaguardare la sua memoria consolidata nei decenni di uso quotidiano. Una memoria che riguarda sia il fronte consolidato che affaccia sulla via pubblica e che ha una sua dignità architettonica, sia gli spazi di accoglienza dell’ingresso, con lo scalone ed i marmi dei portali. Spazi che nel progetto sono arricchiti con l’aggiunta di un avancorpo vetrato a tutta altezza con funzione di atrio coperto. Esiste poi una ragione di opportunità tecnico-costruttiva e funzionale; mantenere la parte seminterrata verso la strada alta consente un minor impatto in termini di scavo e minori costi rispetto alla totale ricostruzione, salvaguardando le prerogative di funzionalità e accessibilità, consentendo al contempo di gestire al meglio una razionale autonomia delle funzioni più specificamente scolastiche rispetto a quelle più aperte della palestra e dell’auditorium. In questa parte che viene mantenuta, le funzioni sono tali (ingressi, servizi, archivi,ecc) per cui non è necessario una soluzione impiantistica sofisticata, come per le aree operative delle aule e laboratori.

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Entrambe le soluzioni, utilizzano il medesimo impianto distributivo e funzionale che prevede: un nuovo atrio a tutta altezza che fa da filtro sia verso l’esterno con una bussola più adeguata in termini di consumo energetico, e sia nei riguardi delle varie funzioni interne, consentendo una migliore distribuzione verticale della scala e di un nuovo ascensore, liberando lo spazio distributivo interno del corridoio centrale, e valorizzando più in generale lo spazio di accoglienza, l’introduzione di un elevatore meccanico che serva tutti i piani eliminando ogni barriera architettonica, che può essere già predisposto per servire anche il sottotetto/3° livello della versione di scuola più grande, l’introduzione di una seconda scala di emergenza con caratteristiche di tenuta al fuoco, per consentire una seconda via di fuga, la collocazione dei blocchi dei servizi igienici e degli spazi di deposito/ripostiglio ai vari piani nel corpo esistente con la possibilità di utilizzare un’asola tecnica frapposta fra i due volumi, esistente e nuovo, la collocazione della palestra allo stesso piano seminterrato con possibilità di accesso autonomo dall’esterno, sia pedonale che carraio (attraverso la rampa a lato del municipio) e collegamento con servizi e punti di risalita interni, la nuova sala polifunzionale per duecento persone, anch’essa collocata al piano seminterrato con ingresso autonomo, possibilità di collegamento interno con la scuola per un utilizzo condiviso, la dotazione di uno spazio all’aperto verde, oggi inesistente, di circa 500 mq. a disposizione degli utenti della scuola. Il diverso trattamento, per dimensioni, caratteristiche funzionali ed architettoniche dei piani superiori consente, in via prioritaria, di gestire anche per fasi successive un possibile ampliamento del complesso scolastico. Infatti la scuola con nove sezioni , si sviluppa sui due piani superiori e viene dotata di ampi spazi di didattica all’aperto che godono dell’affaccio sulla valle. La distribuzione delle unità didattiche prevede la collocazione delle aule didattiche, dimensionate per venti alunni, principalmente rivolte ad est e dei laboratori, e/o aule speciali al centro con possibilità di affaccio sul patio interno a tutta altezza, accessibile dal piano terra.

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Per le quindici sezioni occorre aggiungere un terzo livello per fare spazio allo spazio mensa e relativi servizi (collocati al piano terra in modo da poter essere raggiunti in maniera relativamente indipendente rispetto alla scuola, attraverso il vano scala esistente) alle altre sei aule didattiche ed ai laboratori richiesti. Tale impianto distributivo permette di concepire un disegno di facciata maggiormente contestualizzata, meno vincolante rispetto allo schema ripetitivo delle aule e dei blocchi di servizio, di proteggere adeguatamente gli affacci sul lato sud e nel caso dell’atrio vetrato, di segnalare verso lo spazio pubblico i movimenti interni in uno scambio visivo positivo e stimolante. La luce agli spazi distributivi, oltre che dalle aperture sulla strada è introdotta zenitalmente con la creazione di un patio interno. Alla base di tutto il nuovo impianto del fabbricato scolastico, viene collocata una autorimessa interrata per 33 posti auto che garantisce in maniera corretta il fabbisogno sia della scuola che del municipio.
L’autorimessa ha accesso carraio ed uscita su via Palù, emerge in superficie con scale aperte, in almeno due punti strategici ed è collegata direttamente con l’elevatore della scuola e con l’auditorium, raggiungibili entrambi dall’interno.

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Oltre al progetto per la nuova scuola, sono state in questa fase individuate alcune proposte ideative per quanto riguarda gli altri due edifici del municipio e del centro civico polifunzionale (museo, ambulatori, locali associazioni, ecc). La qualità architettonica ed urbana dell’edificio del municipio viene ricercata nel progetto anche e soprattutto favorendo un migliore rapporto con gli spazi pubblici urbani. La composizione ed il disegno delle facciate non possono essere il risultato dalla mera traduzione dello schema statico e funzionale, ma devono saper interpretare i caratteri architettonici che seppur nella confusione dell’intorno si possono riconoscere nell’uso della pietra di rivestimento, nella declinazione dell’intonaco rasapietra, con l’uso del legno nel rivestimento di facciata, nel rigore e nell’austerità tipica delle architettura alpine. Si procede ad una revisione totale dell’immagine delle facciate mediante tre principali correttivi: la netta distinzione tra i due volumi che caratterizzano, oggi in maniera alquanto scoordinata, il corpo delle funzioni principali da quello di servizio della scala e ascensore; Il corpo principale intonacato viene dotato di una nuova copertura a doppia falda, con orientamento nord-sud in modo da ricomporre unitariamente i fronti riconducendo in maniera più evidente il carattere tipico della valle, e consentendo uno sfruttamento adeguato del sottotetto. Si sono introdotte tematiche, peraltro attese dalle normative in vigore, relative al controllo della luce naturale, che hanno ispirato una serie di soluzioni, come le logge a protezione dell’irraggiamento da sud; la ridefinizione dei prospetti con la riproposizione di materiali e finiture più coerenti e contestuali; l’utilizzo di intonaci a frattazzo e colorati in pasta, la rasapietra utilizzata per evidenziare il corpo di servizio delle scale alzato per contenerlo entro un profilo unitario, il volume dell’ascensore, il rivestimento a lastre delle parti basamentali in pietra della valchiavenna, il legno a doghe trattato termicamente e con il ridisegno delle aperture secondo una logica di prevalenza dei pieni sui vuoti , più tipica delle costruzioni montane in muratura.

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Per il nuovo centro polifunzionale si è valutato come non proponibile il recupero dell’edificio preesistente, essenzialmente per tre ragioni: i minori vincoli che l’edificio ha nel rapporto con la strada, riscontrati invece con il municipio e con la scuola, l’eccessiva disarticolazione dei volumi e dei sistemi distributivi esterni esistenti, oltre che dei sottosistemi (copertura, materiali, balconi, gronde, rivestimenti, aperture, ecc) che ne fanno un edificio fortemente sgraziato e poco inserito nel contesto, la imprescindibilità dell’esigenza di nuova identità che nel bando si vuole dare alla “terza punta” della triade di edifici pubblici che andranno a ridefinire nettamente i caratteri attuali del centro cittadino. Il progetto, intervenendo con un nuovo edificio opera però la scelta di mantenere in essere la giacitura preesistente, nel rispetto delle distanze e degli affacci, riproponendo i caratteri già studiati per il palazzo municipale in una logica di riconoscibilità dei caratteri architettonici, pur nella diversità funzionale, che viene applicata ai tre nuovi edifici pubblici centrali collocati in un contesto “promiscuo. Alcuni di questi caratteri architettonici sono riproposti per analogia orografica , con la soluzione con i tre piani di cui il primo seminterrato, altri per una esigenza di riconoscibilità con la scomposizione netta dei due volumi , principale e di servizio, e con l’uso degli stessi materiali e tipologie di aperture. In questo caso, a differenza del municipio l’affaccio principale è quello di via Palù che tende ad accogliere il visitatore che proviene da quella direzione importante.

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La sistemazione degli spazi esterni persegue l’obiettivo di armonizzare i vari punti con l’uso di materiali ed elementi di arredo urbano (sedute, illuminazione, base alberi, dissuasori di sosta, ecc), omogenei ma al contempo adattate ai singoli ambiti.

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La definizione del sistema impiantistico, caratterizzato da una fonte rinnovabile, si colloca all’interno della strategia di compatibilità ambientale ed efficienza energetica. Considerando l’intervento nella sua globalità al fine di razionalizzare gli impianti di generazione massimizzandone l’efficienza, si propone la realizzazione di un piccolo teleriscaldamento alimentato a cippato/pellets. Tale soluzione oltre ad essere caratterizzata da bassi costi di gestione ed essere rinnovabile al 100% potrà in futuro essere affiancata da iniziative virtuose quali la pulizia dei boschi.

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Track Lighting - Eutropia

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Track Lighting

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In e Out - Eutropia

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In e Out

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M-arbre - Federico Biava, SA+A studio di architettura associato

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Installazione per dehor di ristorante e champagneria nel centro storico di Carrara. Il progetto consiete in alberi di legno stilizzati, con design semplice e razionale, dai cui rami pendono frutti, anche essi stilizzati e di marmo. Naturali come frutti ma diversi….

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MOTTA 15 - Andrea Fradegrada, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Morfema Architects

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Il progetto di ampliamento di un edificio nel centro di Milano diviene l’occasione per sperimentare il tema della sopraelevazione di un edificio esistente assumendo una posizione che possa porsi in dialettica con il luogo, pur cercando di non mutuarne il linguaggio architettonico. Tale operazione viene posta in atto sinteticamente attraverso la riproposizione di misure ed allineamenti dell’immediato intorno, l’interpretazione dell’ampliamento come “muro abitato”, la realizzazione di una discontinuità volumetrica e formale con l’edificio esistente mediante il disegno di una volumetria volutamente stereometrica.

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Concorso per due opere d'arte per la scuola elementare di Sopramonte “Sandro Pertini” - Cristina Imbro'

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Opera esterna: fusione in bronzo cm 200×60x50, più due pezzi in bronzo, cm 55×45x40. Opera interna: tubolare in rame ossidato, con pendenti in resina,cm 340×460x450.

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Modello scala 1:10 -dettaglio

L’idea guida del progetto è che i bambini e le bambine della scuola elementare di Sopramonte diventino custodi di semi: simbolicamente alle generazioni future vengono affidati in custodia semi variegati e preziosi, semi da proteggere in tutte le loro varietà e differenze.

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Vista dall'esterno

Allo stesso tempo, il senso del progetto si costruisce attorno all’idea che la scuola primaria sia come un frutto con baccello, dove il guscio protegge il seme, promessa di quello che sarà. La scuola come un frutto deiscente che ha la capacità di aprirsi e lasciare in libertà i semi maturi in essi contenuti o anche di lanciarli a distanza per favorire la disseminazione.

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All’interno della scuola, il cavedio diventa come una serra all’interno della quale cresce una pianta. Come l’albero nella favola di Jack e il fagiolo magico, il grande vegetale cresce verso il cielo, anima e riempie lo spazio senza invaderlo.

La sua struttura ha uno sviluppo improbabile ed imprevedibile. Talvolta presenta spirali che evocano il DNA, i suoi frutti sono bizzarri, forse sono alieni, forse sono i frutti che non ci sono più. Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, l’albero di semi è un oggetto ludico e naif, è l’albero della cuccagna, è l’albero delle invenzioni, delle promesse e del futuro affidato alle nuove generazioni.

EXPO 2017 Concept Design - Saraiva + Associados

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Under the Expo 2017 theme “The Energy of the Future”, S+A concept proposes an enduring landmark in Astana that integrates renewables, efficiency, clean technologies and sustainability into livable and feasible architecture where “Energy is Life”.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The entire architectural design, from the master plan to the individual buildings, embraces the idea that “Life should be built on the conservation of energy” and clearly makes a statement that energy concerns on Buildings and City Planning can be put immediately into action – and the best way to do it is by providing high quality contemporary concepts that efficiently integrates proven technology into feasible designs that can effectively make the difference today.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The Expo center will be located at the intersection of Nazarbayev University and Linear Park, a green axis coming from Abu Dhabi plaza. The exposition will be completed with a logical architectural approach / layout integrated in the left bank of the city of Astana. Such urban planning scenario fits a “poly-center” principle which is the most beneficial for sustainable development in big cities.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The complex develops from two fundamental axes which are intersected at 90 degrees. These axes are sensibly oriented towards North/ South and West/ East directions.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

Close to the intersection point between the axes is located the “Symbol” of the Expo. It establishes a strong relation between this iconic building of the event and the Bayterek Tower, resulting on the augmentation and enhancement of the interconnection and relation between the city centre and the exposition precinct.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The area destined for the event is delimited by a Green Ring embracing a water reservoir and together they define the essential framework for landscape design and architectural composition. Both produce a direct answer to the local climatic conditions: very warm in the summer and extremely cold in the winter.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The main building is carefully oriented and stands on top of a platform, sliced from the Green Axis and rotated by 90 degrees in order to stay parallel to the city’s skyline and aligned with Linear Park and Bayterek Tower. This volume is intended to be the main exhibition area among all the pavilions. It has two storeys and a modular concept enabling that in the future it can easily be adapted to many different layouts accordingly to needs.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

The shape of the Building is the result of two major cutouts and a subtraction. One cut along the water ridge of the reservoir opens the waterfront square, the other creates a smaller square to receive the President and other VIP guests and dignitaries, and last but not least, the subtraction opens the ceremonial square.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

Offering world-class sustainable technologies, the new complex anticipates changing needs of the citizens and gives as much to the City in the future as to the people that will attend the event. The main building is designed to become a Science and Education Center and all public spaces and features will take an effective part in the life of the city, connected since the basic concept, and a model for its growth.

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

Miguel Saraiva, S+A CEO, said: “I have a personal connection with Kazakhstan – since the opening of our office 2 years ago – which has been a source of inspiration, motivation and friendship. Being in the final 10 shortlisted bidders opens a very special opportunity for us to design a contemporary landmark that will prevail for the future as a remarkable new part of Astana and Kazakhstan. Our goal is to create an exceptional complex respectful of Astana context, world climate concerns and architecture social responsibilities for the future. Our philosophy was to propose ultimate quality and feasibility”

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

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SARAIVA + ASSOCIADOS, ARCHITECTURE & URBAN PLANNING

4M House - Matias Ragonese, Mariela Claps, Silvana Peralta

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Transformacion de Chalet a casa Urbana-Utilizando misma estructura y paredes exteriores , Reutilizando materiales de la casa existente. y refuncinalizando la planta. Proximamente terminada.

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Original House

you didn't win, Mr. Haussman - Stefan Davidovici

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A series of imaginary architectures above Paris.

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hommage à Yonna Friedman

Whatever we do, order will always remain just a fragile achievement – the world simply doesn’t want to keep frozen in stable configurations. Always new forces will keep shaping cities. Haussmann’s radical interventions in 19th century’s Paris are a perfect example of a new order imposed over an old one. But any new layer is just a layer which will be in turn overwritten by another one.

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See more on architecturedraftsman.blogspot.com

ONDA - Cactusdesign

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ONDA, the marble bench

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l'idea

Design, Paolo Ulian e Moreno Ratti 2013 Prod. Up Group 2013 dimensioni(mm): 1800×450x450h

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Onda

Il disegno di questa panchina per esterni nasce innanzitutto dalla volontà di ottimizzare il taglio sul blocco di marmo di partenza. Il profilo a “onda” dei moduli che compongono la panchina infatti consente di tagliarli in sequenza dallo stesso blocco riducendo al minimo gli sfridi di lavorazione.

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l'idea

Una valle nella valle - Michele Rizzi

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Il progetto prevede la realizzazione di parco fluviale con la realizzazione di bacini di esondazione e la realizzazione di infrastrutture (aree di sosta, albergo e museo) mimetizzate al di sotto di coperture verdi.

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Vista a volo

Gli elementi base del progetto sono l’acqua e le zolle, intese come porzioni di terreno che vengono ipoteticamente tagliate e sollevate a piacimento

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per consentire l’inserimento delle infrastrutture.

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Planimetria aerea

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schizzo

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Plastico

Concorso di Idee in due gradi - Senior City Cortina d'Ampezzo (BL) - Primo grado - paolo voltarel, pascal baccichetto, Luca Casagrande

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L’invecchiamento progressivo della società comporta una sempre maggior incidenza degli anziani sul totale della popolazione diventando la realtà maggiormente presente nella nostra società; società che ora e nei prossimi anni non potrà più essere definita solo in termini demografici, economici, funzionali o sociali di pesante invecchiamento, di forte carenza delle forze produttive, di presenza di soggetti non autosufficienti, di necessità di corposi interventi assistenziali, ma sarà anche e soprattutto una società con un più elevato livello culturale, con un tenore di vita medio superiore a quello odierno, con una coscienza critica dei propri diritti, della propria autonomia, della propria indipendenza e della propria salute. Gli anziani di oggi sono molto diversi da quelli del decennio scorso e ancor più da quelli precedenti. Diversi saranno gli anziani nei prossimi anni. Citando il libro “ i segreti della mente “ di Vittorino Andreoli “… l’età che inizia dopo i sessantacinqueanni, e quando si usa il termine “ case di riposo “, il riposo, l’eterno riposo, è meglio augurarlo ai morti ….. “ Il vecchio non ha necessità di riposo, ma di attività, di dare un senso a questa fase della sua esistenza.

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Il progetto del “concorso di idee in due gradi senior city cortina d’ampezzo”, cerca di dare delle risposte a tutto ciò, inserendo nella soluzione progettuale vari “nuclei “ al fine di dare valore a questa importantissima stagione della vita. Nucleo “CASA”, lo spazio all’interno del quale l’anziano trascorre la maggior parte del suo tempo, creazione di uno spazio riconducibile al concetto di abitazione, con una zona giorno e una zona notte. Uno spazio privato ben “isolato“, dove si possa pensare, meditare, coltivare dentro di sé un proprio universo. Un alloggio, se ben piccolo, ma curato e accogliente rappresenta già un strumento di prevenzione contro possibili condizioni di disagio. Un alloggio dove si possa anche ricevere i propri familiari e gli amici senza arrecare disturbo. Nucleo “COMUNE” di vita collettiva, dove trovare sala polifunzionale, sale hobby, sala musica, ecc. uno spazio per parlare ed esprimere le proprie idee. Nucleo “GIARDINO“ dove trascorrere momenti tranquilli immersi nel verde, anche quando il clima è rigido. Nucleo “INGRESSO“ portineria, dove ci sia sempre un punto di riferimento per qualsiasi necessità in cui trovare aiuto o informazioni in qualsiasi momento. Nucleo “SERVIZI“ garage, spazi per la macchina, per i magazzini privati, dove si possano portare anche i ricordi più vecchi; quanti oggetti ci sono nei ripostigli, quante curiosità nascondono. L’importanza di mettere l’auto in un luogo sicuro, al riparo da occhi indiscreti e dalle intemperie ha grande importanza. Nucleo “PALESTRA” per l’attività fisica del corpo e non solo, con gradi aperture a soffitto. Luogo in cui socializzare e mantenersi in forma. Nucleo “SPAZI ESTERNI“ con parcheggi, viabilità d’accesso, percorsi pedonali, aree a verde.

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La presenza di questi “nuclei” considerati come perni su cui stendere il progetto ci accompagna alle scelte progettuali, seguendo anche le prescrizioni del bando, per raggiungere l’obiettivo che porta allo sviluppo dell’intervento in due stralci, primo stralcio 20 alloggi e parte dei servizi, secondo stralcio 10 alloggi e la palestra. Viene creato un “nucleo” abitativo, composto da tre edifici di geometria semplice, posti su tre piani fuori terra (due piani ed un sottotetto) due posti a Sud del lotto 1° stralcio ed un terzo a nord a formare il 2° stralcio. L’ingresso al lotto avverrà dal parcheggio dell’edificio residenziale adiacente, i parcheggi esterni saranno ricavati nella striscia di terreno accanto al parcheggio esistente e saranno posti su due piani, un primo livello a quota di quelli esistenti ed un secondo livello a cielo aperto sopra la copertura del primo. L’ingresso ai garage interrati sarà posto a est del lotto, inseriti nel pendio del terreno per poi svilupparsi nei piani interrati del primo stralcio, nella zona ingresso troverà spazio anche l’ambulanza, in un’area protetta dalle intemperie. Una volta terminati i lavori, rimarrà a vista solo l’apertura nel pendio per l’ingresso ai garage. Sopra di essa troverà posto il giardino d’inverno. I vari nuclei saranno accessibili e collegati tra loro da corridoi senza rampe, scale ampie e ascensori adatti anche per il trasporto con barella.

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Dal punto di vista costruttivo, la struttura sarà in calcestruzzo per i piani interrati e in legno per gli altri. Obiettivo del progetto è quello di soddisfare gli standard della certificazione “casa clima“ ed in particolare di arrivare alla classe “A”. Sulle pareti a sud sarà posta in opera una protezione per regolare l’apporto del sole. Per raggiungere gli obiettivi prefissati e per le ragioni di carattere fisico e biologico sarà usato il legno come materiale principe; pareti prefabbricate realizzate con la produzione dei pannelli in stabilimento a struttura portante in legno la cui stratigrafia sarà con cappotto esterno, pannello di masonite, isolamento interno tra la struttura portante, barriera al vapore, pannello di masonite, pannello di fibra di legno e pannello di gesso di finitura. I solai saranno anch’essi in legno tranne quelli a contatto con i piani interrati, sottofondi a secco. Particolare attenzione sarà posta per l’isolamento dei rumori tra le varie unità e gli spazi comuni. L’intero edificio sarà internamente rivestito in lastre di fibra di gesso ad eccezione dei corridoi comuni, dove le pareti saranno parte in legno, parte con finitura ad intonaco e parte con pietra. Ampie vetrate illumineranno gli spazi comuni. Negli alloggi la pavimentazione sarà in legno, ceramica nei bagni e nelle parti comuni linoleum colorato che ricoprirà le superfici garantendo igiene e varietà cromatiche. Grandi aperture negli alloggi per creare uno spazio unico con il contesto, infissi in legno/alluminio con particolari aperture per il ricambio dell’aria negli alloggi. Copertura a falde con pendenza di circa 40% ed elemento di finitura in tavolette di legno (scandole). I prospetti esprimono la semplicità geometrica delle piante, impreziositi dalla “carpenteria in legno” sui lati lunghi e da un gioco di volumi sui lati corti. Un frangisole nelle terrazze per la regolazione della luce. Gli impianti saranno divisi per le varie zone e alloggi di ogni nucleo, sale comuni, palestra, ecc….. La distribuzione del caldo nelle varie unità sarà assicurata da sistemi di pannelli radianti posti a pavimento, nei servizi igienici saranno installati scalda salviette miste, acqua e resistenza elettrica aggiuntiva. Per la sala polifunzionale, la sale hobby, la sala musica sarà garantito il ricambio dell’aria a mezzo di un sistema di ventilazione meccanica. Pannelli solari e fotovoltaici copriranno una parte del fabbisogno dell’acqua calda (ACS) e parte dell’energia elettrica. Sempre per preriscaldare la ACS si è pensato ad un sistema di recupero di calore sottraendolo alle acque di scarico (docce, lavatrici, lavastoviglie e lavabi). La semplicità geometrica delle forme, porta come vantaggio anche la semplicità degli interventi manutentivi e la loro programmabilità. Nei tetti saranno installate le linee vita (ancoraggi, ganci) per la manutenzione della copertura e dei pannelli solari e fotovoltaici con accesso dai vani scala; sui prospetti la presenza delle terrazze/logge favorirà il controllo e la verifica delle murature e degli infissi.

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Scultura sonora - Michele Rizzi

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Realizzazione nel corso del simposio internazionale di scultura in legno “Trucioli d’artista 2008” della citta di Rivoli con tema il Design, di una scultura sonora.

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La scultura realizzata porta al proprio interno una cassa collegata ad un apparecchio MP3 allogiato in una feritoia nella parte superiore della scultura. L’intento è quello di realizzare un oggetto che abbini al valore estetico una funzione pratica come il produrre musica.

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situazione di partenza

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metà lavoro

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lavoro finale

AREA BENESSERE - Zany Zeta J@n Design

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Nuova area estetica

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30 alloggi per anziani autosufficienti. Cortina d'Ampezzo - Alessio Palandri, Plinio Vanni, Andrea Meinardi

COLOMBO31 - Andrea Fradegrada, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Morfema Architects

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Il progetto per il recupero del sottotetto dell’immobile di via Colombo, 31 parte da alcune caratterizzazioni dell’immediato contesto, selezionate nell’ambito di una prima fase di descrizione del luogo tentando quindi di porsi degli interrogativi su come sia possibile oggi intervenire su un edificio esistente evitando franintendimenti e forzature che potrebbero portare ad esiti quali falsi storici e virtuosismi esclusivamente formali. Viene quindi proposta una soluzione in discontinuità dall’edificio esistente reinterpretandone alcune caratterizzazioni quali misure e allineamenti o tematizzando alcune scelte che nella loro complessità possono essere riassunte in: - Assumere le misure e gli allineamenti degli edifici attigui, completando la porzione arretrata della cortina edilizia, con un volume discreto ma complesso laddove possibile; - Utilizzare l’archetipo del “muro abitato” quale paradigma del disegno della nuova porzione di fronte. Un muro che viene violato da fenditure, ferritoie bucature, grandi vuoti in prossimità di piccole logge; - Determinare una discontinuità volumetrica tra edificio esistente e nuova edificazione, sul modello di quanto già fatto nel primo sopralzo dell’edificio, realizzando una parete che determini una linea d’ombra sui livelli sottostanti; - Conformarsi matericamente con una finitura stereometrica, un volume puro, che si differenzia dal panorama milanese; - Realizzare grandi prese di luce eteree, definite da pannelli di vetro traslucido u glass che, mentre di giorno avranno il compito di illuminare gli ambienti interni di notte emergeranno come vere e proprie lanterne luminosa sulla città.

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Riqualificazione edifici e aree pubbliche nel centro di Lanzada - alarchitettura, Alessandro Lainati

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Il Progetto si sviluppa intorno al concetto di un nuovo centro, di una vera piazza, luogo della socialità e centro delle attività. La riorganizzazione delle funzioni e lo spostamento della Biblioteca e del centro anziani, all’interno del complesso scolastico, favorirà l’aggregazione e l’integrazione. Si potranno così liberare spazi nel Municipio dove si potranno riorganizzare la sala del consiglio e il deposito. Verrà dedicanto un nuovo edificio al museo mineralogico e agli alpini.

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La piazza diventa pretesto per la nascita di attività e di incontro. Gioco, socialità, studio, passeggio, mercato, scambio, sono alcune di queste. Lanzada scopre un nuovo centro organizzato attorno alle principali funzioni pubbliche.

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