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SQUARED BLOT - Carlo Mastinu

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Come da bando l’obbiettivo della progettazione è stato quello di ideare una struttura ludico sportiva nella Piazza Santa Maria delle Grazie al posto dell’attuale campo di pattinaggio e un campo da tennis in Via Montale adiacente l’attuale campo polivalente in memoria di “Antonio Falcone”, ma l’idea è stata sviluppata in maniera più estesa proponendo insieme al campo da tennis una risistemazione dell’intera area comprendente i campi, attualmente non valorizzata.

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La piazza

La piazza

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La piazza 1

Il primo progetto descritto è la realizzazione della struttura ludico sportiva nella Piazza Santa Maria delle Grazie. Nel suo insieme la piazza è composta da due zone pedonali separate da una strada carrabile, di queste solo una è destinata al progetto, pur essendo in stretta collaborazione l’un l’altra: una è destinata al movimento (struttura ludico sportiva) l’altra al riposo (sistema di sedute), inoltre presentano la stessa pavimentazione. Sembra quindi che la funzione e l’insieme delle attrezzature uniscano le due parti della piazza separate dalla strada.

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La piazza 2

Per mantenere unite tali parti, il progetto prevede di non realizzare strutture che possano stonare con l’attuale arredamento della parte di piazza non facente parte del bando, bensì elementi che sembrino quasi delle installazioni temporanee poggiate sulla piazza attuale, continuando a mantenere e integrando la pavimentazione attuale.

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La piazza 3

L’idea e il nome del progetto (Blot) nascono dall’immagine di una macchia di inchiostro caduta su un foglio di carta: un corpo estraneo che viene a far parte del foglio e lo rende particolare e unico, così gli elementi del progetto vogliono rappresentare una forma morbida e sinuosa che si adagia sull’attuale piazza.

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La piazza 4

Il progetto prevede che sulla piazza, ormai libera dal campo di pattinaggio, si poggino tre elementi curvilinei: due di questi sono aiuole d’erba e il terzo è l’area destinata alle attività ludico sportive. questa doveva venire separata dal resto della piazza per evitare l’eventuale avvicinarsi dei bambini alla strada durante la concitazione del gioco, ciòè stato fatto realizzando una striscia di vegetazione perimetrale alla zona di gioco. Tale striscia non rimane sempre dello stesso spessore, ma si espande e contrae casualmente in modo sinuoso, sia in pianta sia in prospetto: infatti l’altezza diventa nulla in presenza degli ingressi all’area di gioco e si alza fino a 50 centimetri garantendo comunque la continuità visiva di su tutta la piazza, inoltre è intervallata da elementi in pietra della stessa altezza che svolgono anche la funzione di panchine per i genitori che accompagnano i bambini. La striscia è composta da diverse siepi di arbusti tipici dell’area del Parco del Gargano: timo, lentischio, euforbia e filirrea, garantendo così un insieme di sfumature di colori. All’interno dell’area da gioco è sistemato un oggetto lungo e continuo, composto da una struttura in alluminio portante listelli di legno, alcuni dei quali pitturati in sfumature di verde. L’oggetto è un unico grande gioco composto da tunnel, salite e discese, ponti e coperture, dossi e avvallamenti terminante in una forma conica ispirata dal Pizzomunno. I punti più alti della struttura non sono raggiungibili dai bambini, in quanto l’inclinazione in prossimità di questi non permette di arrampicarvici, le parti a bassa altezza possono invece essere utilizzate sia dai bambini, sia come seduta dai genitori. Tale struttura è continua in pianta, ma il suo alzarsi fino a diventare tunnel e il suo abbassarsi fino al piano della piazza permettono di avere una completo attraversamento in tutte le direzioni.

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Il parco 1

Il parco

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Il parco 2

L’idea progettuale relativa al campo da tennis prevede la sua realizzazione in posizione speculare rispetto all’attuale campo polivalente e l’edificio esistente, che diventa quindi il fulcro del sistema. Oltre al posizionamento del campo, nella proposta progettuale viene sviluppata la sistemazione dell’intera area su cui sorgono i campi sportivi. L’idea nasce dallo studio della attuale configurazione del luogo e del posizionamento dei manufatti: l’intero sistema è fortemente caratterizzato da linee ortogonali e da spazi rettangolari (da cui il nome del progetto squared). La configurazione delle strade, degli ingressi al lotto e la forma del lotto con i due lati principali ortogonali, ha portato all’idea di realizzare due percorsi primari interni al lotto, ortogonali tra loro e paralleli ai lati principali. Proseguendo nel tracciare altre linee ortogonali ai percorsi primari, sono stai ricavati i percorsi secondari. Contemporaneamente la presenza ripetuta di elementi rettangolari (i campi e i volumi dell’edificio) ha portato all’idea di uno sviluppo della zona attraverso zone rettangolari, differenti per destinazione e trattamento. L’unione delle due idee complementari ha portato all’idea di uno spazio definito dai percorsi principali e secondari in svariati rettangoli.

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Il parco 3

Gli spazi così individuati sono il campo polivalente, il campo da tennis, un campo multiuso (ad esempio yoga, tai chi, danza), una zona relax attrezzata con panchine, zone con sola erba calpestabile, zone alberate e zone decorative. Quasi ogni zona presenta un colore proprio, così da rendere maggiormente l’idea della composizione per rettangoli.

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La piazza 4

Anche i percorsi sono differenziati per colori tramite la scelta di pavimentazioni in pietre locali differenti: i percorsi principali oltre a essere più larghi sono realizzati con lastre con squadratura precisa, quelli secondari sono invece realizzati con lastre fortemente allungate (percorsi orizzontali) o cubetti di pietra (percorsi verticali), vi è inoltre lo spazio di raccordo tra il sistema a forte ortogonalità e il perimetro irregolare del lotto, questo è trattato con lastre in pietra di forma quadrata di colore chiaro, al fine di dare l’idea di una zona di transizione.

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secondo A3 - il parco

Le piantumazioni previste sono: aceri, frassini, olmi, corbezzolo, lentischio e filirrea, piante tipiche del Parco del Gargano che con i loro differenti colori partecipano anch’esse alla composizione dello spazio in rettangoli e danno maggiore importanza ai percorsi andando a creare vialetti alberati dal forte effetto prospettico.

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primo A3 - la piazza


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ampliamento l.r.19/2009 piano casa - Marcello FRANCO architetto, geom . Matteo Pellegrino

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Simulazione di ampliamento di una dependance mediante fotoritocco computerizzato (Adobe Photoshop )senza l’ausilio di modellazione tridimensionale e rendering.

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simulazione di ampliamento

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simulazione di ampliamento

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stato attuale

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stato attuale

Recupero fabbricato urbano residenziale - Arch.tti Anna F. Bonassisa/Antonio Barletta

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Ristrutturazione edilizia del fabbricato urbano sito in Bacoli/NA, costituito da un solo livello fuori terra, comprendente una unità immobiliare fatiscente e non più rispondente alle nuove esigenze abitative. Tipologia delle opere. Gli interventi previsti riguardano parziale modifica della sagoma, il miglioramento distributivo interno con la modifica delle aperture esterne nonché la realizzazione: al piano primo di un balcone e terrazzo praticabile, che si collegano mediante scala esterna al piano di campagna; al piano seminterrato di un locale deposito che si collega all’appartamento dall’esterno. Opere: - rimodulazione volumetrica di porzione del fabbricato, mediante la ridistribuzione di una parte del volume preesistente su due livelli, lasciando inalterata la sagoma della restante sezione del fabbricato, così come si evince dallo schema allegato; - risanamento e deumidificazione delle vecchie murature; - realizzazione di sottofondazioni, architravi, solai in c.a.; - realizzazione locale cantinato/deposito al piano seminterrato, sottostante il corpo di fabbrica di due livelli fuori terra, con accesso mediante scala esterna all’abitazione; - ridistribuzione interna dell’alloggio con altezza pari a mt 2,70 per gli ambienti disposti al piano terra e primo, mentre, altezza mt 2,50 per il locale deposito al piano seminterrato; volumetria complessiva mc 472,21, superficie coperta mq 104,30 e superficie interna utile mq 106,29. - pavimentazione del terrazzo di copertura in pietra serena; - realizzazione di ringhiere e cancello d’ingresso in ferro battuto ad elementi semplici zincato e verniciato; - apposizione pannelli fotovoltaici trasparenti – ’’film sottili’’ – sul piano di copertura del corpo di fabbrica di due livelli fuori terra per una superficie di circa mq 44,00; - rivestimento di setti murari e gradini del fabbricato con pietra naturale; - rifacimento dell’intonaco esterno al fabbricato con relativa pitturazione di colore chiaro.

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Fase esecutiva

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Fase esecutiva 2

Una chiesa per L'Aquila - vincitore premio web - rrs-studio

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L’obiettivo del progetto è quello di creare un nuovo istituto religioso che rappresenti simbolicamente il tema della rinascita, così come da sempre avviene in molte civiltà, tra cui l’occidentale a cui si fa esplicito riferimento.

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Il tema spirituale pervade l’intera composizione declinata per parti a comporre un insieme eterogeneo, capace di assurgere a simbolo urbano forte e dinamico nelle logiche polari della città de L’Aquila, ad oggi più che mai oggetto di necessarie delicate attenzioni di tutela e di intervento, al cui estremo fine si possa porre il tema di una ricucitura di quella trama ad oggi sospesa dagli eventi post sismici del 2009.

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Dunque il complesso parrocchiale risulta frutto di una nuova consapevolezza specifica di importanza assegnata al crocevia posto tra il cimitero, la viabilità, il campo sportivo ed il grande parcheggio in cui sorgerà il progetto, il cui fondale scenico risulteranno essere i complessi montuosi posti a nord-est e che permetteranno di inserire i volumi in un contesto visivo dalle elevate capacità figurative. Il nodo chiesa-complesso parrocchiale viene declinato ritrovando il tema della piazza come elemento centrale della composizione, orientando l’edificio liturgico in asse nord-sud e permettendo alla luce ed alla visuale del paesaggio di dettare la disposizione degli elementi volumetrici; attorno alla chiesa nascono sia la cappella della memoria, una replica in scala minore dell’edificio principale, che i quattro volumi dedicati alla biblioteca, sala lettura, servizi ed aula per la catechesi. Verso la strada nasce invece il campanile, in proiezione di un percorso che attraversa per lato corto l’edificio della chiesa, divenendo vetro al contatto col volume.

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Il concetto che sta alla base della composizione deriva da una interpretazione formale della preghiera, espressa attraverso la congiunzione di due mani che, tenute aperte, danno forma ad un triangolo da cui si genera la struttura a capanna che richiama simbolicamente i temi sacri della religione cristiana, a partire dalla natività al concetto stesso di chiesa e di funzione liturgica identificata nella tenda di Mosè. La struttura è composta da un involucro di cemento armato che assume la forma triangolare della capanna in cui i fabbricati si differenziano tra loro grazie al rivestimento che diviene, cemento grezzo dipinto di bianco per la chiesa e la cappella della memoria, e legno per i servizi annessi, mentre tutte le aperture sono trattate in vetro con vetrocamera ed infissi in acciaio lucido.

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Lo spazio interno è segnato dalla linea continua disegnata dall’incontro tra l’intradosso delle coperture e le pareti perimetrali piuttosto che dalle geometrie della pianta del tutto libera da murature interne. La chiesa e la cappella presentano uno spazio interno segnato da una profonda linea monodirezionale canonica a riferimento dello spazio litrugico classico, con altare quale punto culminante a cui fa da fondale il paesaggio retrostante idealmente connesso al sistema montuoso a nord est della città, ed è illuminato da un sistema di forature poste sul lato est che riprende il tema della volta celeste.

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FOTOINSERIMENTO IN CONTESTO PAESAGGISTICO - Marcello FRANCO architetto, Geom. Giuseppe SIANO

Piscina e servizi - Arch.tti Anna F. Bonassisa/Antonio Barletta

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Piscina e servizi a “Villa Mirabilis”

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RAD - Andrea Jasci Cimini

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“The Zhengdong district is situated between the cities of Zhengzhou and Kaifeng. The Yellow River flows along the north side of the district, and there is a well-developed network of waterways, including many canals dating from the Northern Sung period when they were extended from Kaifeng. This area has long been the intersection between north-south and east-west routes across China, so it also has comprehensive road and rail networks. These and other networks provide the foundation for clusters of urban development currently taking form at several places in the Zhengdong district.”

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http://runafterdeer.tumblr.com/

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Roma città interna - Onorato di Manno

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Nel 1871 Roma diventa Capitale d’Italia, da questo momento in poi subirà una profonda trasformazione urbana che porterà, a causa delle speculazioni edilizie, a una città profondamente diversa da quella che per secoli aveva sapientemente saputo rinnovarsi, facendo della stratificazione di epoche e stili la sua meraviglia. Roma si espande dunque senza una chiara pianificazione che porterà irrimediabilmente ad uno sviluppo urbano spontaneo e disomogeneo.

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I grandi vuoti urbani che oggi caratterizzano il tessuto della città sono i segni lasciati da questa crescita non programmata: autentiche porzioni di campagna inglobate dalla città dove le costruzioni si arrestano casualmente lasciando irrisolto il tema del legame tra il vuoto e il costruito. Attualmente Roma continua a crescere prevalentemente sulla spinta di interessi privati i quali stanno portando la città ad espandersi sempre più verso l’esterno al di là del raccordo anulare, consumando terreno agricolo e distruggendo il prezioso Agro Romano.

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L’idea che ha portato a sviluppare il progetto è quella di guardare con occhio critico l’espansione urbana della città di Roma provando ad immaginare uno sviluppo alternativo interno alla città esistente e limitato dal grande raccordo anulare, che sfrutti l’enorme potenziale dei vuoti mediante un macro sistema che li metta in relazione tra loro e con il resto della città.

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Una griglia modulare di un chilometro quadrato scansiona e definisce la pianta della città divenendone un rigoroso strumento di misura. Su tale griglia vengono impostati dei macro edifici a pianta cruciforme che ricuciono e riconnettono il tessuto frammentato della città, creando connessioni orizzontali e verticali, queste ultime limitate a minimi interventi puntuali che riattivano il vuoto donandogli una nuova identità senza negarne la natura rurale. L’utilizzo dell’impianto cruciforme, già sperimentato da Le Corbusier nel Plan Voisin, deriva dalla possibilità di ottenere un sistema di connessioni aperto e bidirezionale secondo gli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. Alla semplicità morfologica viene affiancata una ricchezza e complessità del programma funzionale, il quale prevede l’insediamento di tutti i servizi e gli spazi della città all’interno di un unico grande edificio. L’oggetto architettonico e la città si fondono dunque in un organismo ibrido che si pone come un nuovo modello di quartiere e come strumento critico nei confronti degli attuali criteri di espansione della città di Roma.

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Insediamento residenziale a Siena - Augusto Mazzini, Tommaso de Sando

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L’area in questione si trova a Siena ai margini del quartiere di Vico Alto in Via Toscana, poco distante dalla Chiesa del quartiere e dall’antico acquedotto; questa posizione può assumere, quindi, un’ideale conclusione di un quartiere residenziale molto vario. Il progetto prevede la realizzazione di otto appartamenti, organizzati in più tipologie edilizie, su due edifici: quello denominato Edificio A è ottenuto accorpando quattro unità abitative, quindi villette a schiera; mentre l’Edificio B è una palazzina plurifamiliare a due piani che ospita quattro appartamenti. Gli edifici sono posti su un piano più alto rispetto al livello stradale e sono delimitati da un muro in cemento a vista e mattoni che va progressivamente ad abbassarsi, seguendo il dislivello stradale: questo assetto deriva dalla scelta di evitare lo scavo eccessivo del terreno ed abbattere quindi i costi. Affacciandosi sulla strada, il progetto ridisegna sia la viabilità pedonale, ampliando il marciapiede, sia la distribuzione dei parcheggi per i condomini. Si può accedere al piano dei garage e delle cantine, il piano seminterrato, da due rampe a doppio senso di marcia poste ai due estremi dell’area, mentre a piedi si raggiungono i vialetti privati e i vari ingressi agli appartamenti (sempre riparati da pensiline) con due rampe di scale che collegano il piano della strada con quello degli edifici.

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L’Edificio A è costituito da quattro appartamenti duplex con un ampio soggiorno, cucina, due camere singole, bagno e ripostiglio; al piano superiore troviamo uno spazio studio che affaccia sul soggiorno sottostante, un bagno e una camera doppia con cabina armadio, oltre ad un terrazzo che si sviluppa per tutta la lunghezza delle villette. L’edificio B ha uno spazio comune centrale in cui la scala condominiale sale per due piani. Gli appartamenti al primo piano hanno un soggiorno con angolo cottura e ripostiglio, una camera singola, una doppia e due bagni. Al piano superiore gli appartamenti ripropongono la medesima pianta ma la tipologia duplex permette di avere uno spazio studio nel soppalco e un grande terrazzo-loggia. Tutta la superficie verde del lotto è stata suddivisa per offrire ad ogni appartamento un grande giardino privato, sia sul davanti che sul retro degli edifici, in più si è prevista l’installazione di impianti fotovoltaici orientati in copertura secondo l’orientamento Sud, Sud-Ovest. Gli edifici sono rivestiti in mattoni, mentre gli infissi, le gronde e le rifiniture sono in alluminio; in copertura le tegole sono marsigliesi. L’obbiettivo è stato, quindi, quello di far coesistere un’alta qualità architettonica, uno spazio abitativo flessibile e un complessivo basso costo di realizzazione.

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Library of Birmingham - Mecanoo

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Centenary Square, the largest public square in the heart of Birmingham, currently lacks cohesion or a clear identity or atmosphere. Mecanoo’s design transforms the square into one with three distinct realms: monumental, cultural and entertainment.

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These palazzos form an urban narrative of important periods in the history of the city; The Repertory Theatre (REP), a 1960s concrete building, the Library of Birmingham, designed in 2009 and Baskerville House, a listed sandstone building designed in 1936.

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The busiest pedestrian route in the city, what Mecanoo calls the red line, leads pedestrians into Centenary Square.

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The cantilever of the library is not only a large canopy that provides shelter at the common entrance of the Library of Birmingham and the REP, but additionally forms a grand city balcony with views of the events and happenings on the square.

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The Library of Birmingham is a transparent glass building. Its delicate filigree skin is inspired by the artisan tradition of this once industrial city.

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Elevators and escalators dynamically placed in the heart of the library forms connections between the eight circular spaces within the building. These rotundas play an important role not only in the routing through the library but also provide natural light and ventilation.

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The rooftop rotunda houses the Shakespeare Memorial Room, designed in 1882. This Victorian reading room is lined with wood from the first Birmingham Central Library. Its prominent position as a rooftop aerie makes this delicate room visible from the square. The REP with its unique and beautiful auditorium will be renovated.

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New workshops, staff accommodations and a shared theatre and foyer space will be created for both the REP and the library.

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The Library of Birmingham is a BREEAM excellent rated building and incorporates grey water systems and ground source heat pumps. Although the Library is a transparent building, it maintains energy efficiency through the buffering capacity of the building mass and the atria.

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Festival international des jardins 2013 - laboratorio di architetturarosellini & partners, Arch. Daniela Borroni

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progetto con Arch. Daniela Borroni

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“E corsi a vedere il colore del vento” Fabrizio De Andrè, Il sogno di Maria

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Gli elementi di questo giardino coralmente partecipano a sommergere il visitatore in un’esperienza percettiva ed emozionale prima che cognitiva, con la volontà di trasformare tutti i visitatori in bambini.

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Il percorso nel giardino attraversa piccoli paesaggi fiabeschi nei quali elementi artificiosi e fuori scala evocano le intrecciate esperienze sensoriali prodotte dal vento. La raffica di vento attraversa lo spazio, passa sopra le teste dei visitatori, solleva e conduce profumi, porta lontano e trasforma i suoni, accarezza la pelle del nostro corpo. Il vento ha qui presenza fisica, è il protagonista che accompagna il visitatore nel racconto. Il vento fa muovere le foglie e volare i semi alati del bosco, agita i soffioni giganti nel prato e il polline multi sensoriale, trasforma le nuvole di piante leggere e piumose, genera le onde di sabbia fino a risuonare sotto i piedi al passaggio del visitatore.

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Montenegrian pavilion – Expo 2015, Milan, Italy. - Ivana Rajkovic, Nevenka Rajkovic

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Spaces like pavilions are made to present a certain idea or phenomenon. They are supposed to present the philosophy, the progress and the goal of that idea. Design team tried to fulfill all these conditions, and put them in harmony with the theme of Expo 2015, in order to make a conceptual design for Montenegrian pavilion. • Concept Concept of the Pavilion is characterized by two volumens: outer-the box and inner-the irregular geometric form. With its shape, the inner form awakens the memories of morphology of Montenegrian mountains. That morphology of the terrain is the cause for diversity and richness of customs, mentality, climate, and nutrition habits. These diversities are so special and rich, and they can present Montenegro to the world, in the whole new way. • Shape The whole interior is designed as a spatialy modified segment of well known Montenegrian landscape, which clearly allows you to presume what you can expect if you visit this country. In design, spaces are abstracted into basic geometric shapes. This form, supported by visual projections on its sides, provides better perception of the atmosphere in Montenegro. This interior, as a powerfull association, is widely open to viewers from the outside. It is also possible to organize an exhibition inside the pavillion. This inner form has a thin, transparent square envelope. With this concept the inner space is, in the same time, the outer space. In that way, the atmosphere and the changing projections can be seen from both – the outside and the inside. • Materials The envelope of the pavilion is made of high transparency glass, and three-dimensional steel construction. „Broken“ form of the interior is made of steel construction and fabric, so the structure looks like huge paper model. The white areas are ideal for visual projections, that are visible from many different angles. It’s predicted that the pavilion’s materials are completely recyclable, and can be dismantled and reinstalled in its entirety elsewhere.

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nh bf - studioata, Federica Patti

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Uno spazio unico, rivolto a ovest, connota la zona giorno: l’ingresso, tutt’uno con l’area studio, fluisce nell’area soggiorno-pranzo-cucina. A est, verso il cortile, la zona notte. Il pavimento, in lastre di gres di grande formato, corre senza soluzione di continuità in tutti gli ambienti. I muri sono tutti bianchi, gli arredi, sostanzialmente tutti su misura, in rovere naturale. La parete di spina, rivestita anch’essa in rovere è lunga quanto l’alloggio, accoglie le porte alla camere, e diventa cucina definendo uno spazio semplice, rilassante, elegante.

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Badel Block Competition in Zagreb, Croatia - Ivana Rajkovic, Nevenka Rajkovic

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New urban actions on this location are expected to form simple structure,logically positioned. Following these high demands,we created urban concept of the block. The form of the building is inspired by simple shapes,that are ritmically repeated all over existing structures: Umbrellas on the nearby square,windows on the old facades. This concept symbolizes diversity and individuality. The facade of Gorica factory building is kept,and integrated in this new structure. Cascading roof is provided for attractive green gardens. The main structure has multiple passages. The biggest passage has a strong visual effect-Yeast production factory building,which is provided for the Museum. The most important passage is located in Šubićeva Street. The view trough this passage defines an interesting urban structure,formed in the inner space of the block. It’s an open space in the shape of comfortable stairs,provided for casual seating and observing.

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MINIMALine - GIORGIO TSITSELIS e MATRONA STELLATO Architetti Associati

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Intervento di trasformazione edilizia e funzionale di una piccola chiesa sconsacrata in un bilocale nel cuore della città di Caserta. Da un’idea semplice, una chiara frammentazione dello spazio esistente con sottili setti murari e vitrei.

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Nuova Biofarm - Barbara Ventura

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Il progetto per l’ampliamento della sede di Biofarm, nasce da una duplice vocazione.

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La prima, più identitaria ed aziendale, è quella dalla quale prende forma il corpo aggettante del vano scale. La garza e il tessuto sterile, elementi significativi della produzione aziendale di Biofarm e più in generale materiali evocativi di un’idea di purezza e cura del sè, sono trasposti sulla superficie in vetro che racchiude il vano scala. Una citazione allusiva alla qualità aziendale senza passare attraverso canali di comunicazione troppo espliciti o chiassosi. Il volume diviene tra l’altro una sorta di filtro: al variare dei rapporti tra luce naturale ed illuminazione artificiale si genera una mediazione continua tra lo spazio interno ed esterno.

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La seconda suggestione arriva dalle pre-esistenze industriali che rileggiamo nella memoria storica dell’area. Queste ultime offrono il linguaggio espressivo alla restante parte dell’edificio: un carattere semplice e rigoroso, che rimanda alle immagini di un costruito urbano tipico della Milano passata, quella delle prime foto di Gabriele Basilico. Il collante tra queste due aspirazione è la pensilina di raccordo tra i volumi, quasi un “fil rouge desaturato” che stabilisce il legame fisico e tangibile tra il nuovo e il vecchio, il chiuso e l’aperto.

Tavolo XJ - jacopo muzio architetto

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Progettato per un luogo, per un contesto di riferimento e oltre, il tavolo XJ è composto da una struttura di sottili tubolari di acciaio verniciato e da un piano composito in legno e Corian Dupont, impermeabile a tovaglie e suppellettili; una sottile lama di luce distanzia i due materiali e alleggerisce la cospicua massa. Nato per accogliere fino a dieci persone e per accompagnare le sedie da esterno di Jasper Morrison Air Armchair – con imprescindibili braccioli – sperimenta una ricercata proporzione dimensionale di comoda accoglienza. Un prototipo di raffinato artigianato, piacevole al tatto, solido, ideale tanto per le cene conviviali quanto per lo studio.

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"SENIOR CITY" Cortina D'Ampezzo - Luca Fornaciari, Roberto Gasparini, Francesca Baghino, Lorenzo Biacca

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IL CONCEPT La genesi progettuale parte dalla trasformazione e fusione dei luoghi: l’architettura trasforma il contesto assecondando le forme stesse della natura. Il paesaggio diviene architettura, l’architettura diviene paesaggio. I prospetti, elementi cardine della proposta progettuale, sono caratterizzati dal deciso contrasto tra pieni e vuoti, luci e ombre che generano nei fronti principali una partitura cadenzata che vuole riprendere la stessa dicotomia presente nel frastagliato paesaggio dolomitico. L’andamento della copertura a falde inclinate è anch’essa citazione dello skyline delle montagne circostanti. La progettazione di residenze per anziani è intesa come percorso pluridisciplinare volto alla realizzazione di un’architettura fatta di ambienti in grado di trasmettere valori abitativi il più possibile vicini alla tradizione culturale degli ospiti. L’intento è stato quello di mediare, attraverso lo studio tipologico della casa ampezzana e dei suoi materiali, la cultura e la tradizione insiti nel genius loci con le funzionalità e i servizi orientati ai bisogni dell’utenza anziana, per la quale la necessità di interagire con gli altri rappresenta un valore importante per la qualità della vita. Il distacco dalla propria abitazione e il trasferimento all’interno di una nuova realtà può essere vissuto come un trauma; per tale motivo è stata data grande attenzione alla ricerca tipologica di organismi e di percorsi di distribuzione il più possibile chiari, attraverso spazi diversificati e riconoscibili. Obiettivo prioritario è garantire ai residenti un rapporto equilibrato tra vita comunitaria e privacy, in modo da consentire assoluta libertà di scelta nelle modalità di interpretare i luoghi relazionali e abitativi in funzione del grado di intimità desiderato. E’ stata quindi data molta attenzione ai rapporti fra spazi dedicati alla propria privacy (il singolo alloggio, l’orto privato) e gli spazi offerti allo scambio sociale e alla vita comune (la sala polifunzionale, le sale hobby, il wintergarden e il giardino nella corte interna).

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LE FUNZIONI LE FASI REALIZZATIVE Due corpi di fabbrica, caratterizzati da una copertura complessa a falde inclinate, sono disposti lungo il margine nord e sud del lotto. I due volumi, che si adagiano lungo l’orografia del terreno seguendone il declivio, sono uniti da un corpo centrale, caratterizzato da un grande roof-garden che unisce la collina alla nuova fabbrica. Un’ampia corte centrale, aperta sulla vallata, è intesa come un importante spazio per la socializzazione, e si articola lungo un percorso che dall’edificio si apre verso il paesaggio. Internamente, il volume unitario aggrega nuclei indipendenti e riservati, destinati all’abitare, ai locali comuni per l’incontro e la socializzazione.

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Gli ALLOGGI sono collocati nell’ala nord e nell’ala sud del complesso, precisamente: 1° stralcio (ala nord)
  • 6 alloggi al livello – 1 (1293.20 m)
  • 9 alloggi al livello 0 (1296.00 m)
  • 5 alloggi al livello +1 (1299.60 m)
2° stralcio (ala sud)
  • 5 alloggi al livello -1 (1293.20 m)
  • 5 alloggi al livello 0 (1296.00 m)

Le PARTI COMUNI (ingresso, portineria, amministrazione) sono collocati nel livello zero del corpo centrale, insieme al poliambulatorio (dotato di ingresso pertinenziale).

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Le ATTIVITÀ COLLETTIVE sono distribuite sui due livelli del corpo centrale: la sala polifunzionale, in continuità con il wintergarten, si trova al livello -1, insieme alle dotazioni comunicanti di cucina, dispensa e altare in nicchia. Allo stesso livello si trovano anche le due sale hobby e la sala musica/televisione. Alla PALESTRA (dotata di deposito e spogliatoi) si accede dal livello -1 dell’ala sud, dovendo far parte del secondo stralcio. I SERVIZI COLLETTIVI sono raggruppati per funzioni: i garage, le cantine, i depositi e il locale asciugatura sono collocati al livello interrato – 2 (1290.40 m), mentre la centrale termica e il deposito cippato sono posti al livello -1 del corpo centrale. I posti auto esterni sono coperti da una pensilina dotata di roof garden, a ridosso della collina, e sfrutta la particolare conformazione del lotto a disposizione. L’orientamento dell’edificio è derivato dalla volontà di seguire l’andamento morfologico del lotto, mantenendo al contempo una corretta esposizione solare. Dal punto di vista paesaggistico, questa giacitura garantisce inoltre un’ottimale vista sulla vallata privilegiando i punti di vista dell’ingresso, della corte interna e della palestra. La progettazione, come richiesto dal bando, prevede due stralci realizzativi. Il primo comprende l’ala nord del fabbricato e il corpo relativo alle attività collettive. Con il secondo stralcio viene aggiunta l’ala sud residenziale e la palestra. Le parti residenziali seguono uno sviluppo edilizio organico e non seriale, in cui i singoli alloggi sono riconoscibili ma al tempo stesso fanno parte di un sistema aggregativo tipologico unitario. Nel primo stralcio l’organismo edilizio assume una conformazione a L rovesciata, in cui il volume relativo alle attività collettive si presenta (grazie al roof garden) come una piattaforma in continuità con la collina che guarda verso la vallata, e dove il wintergarten si trova delimitato a nord dall’ala residenziale, e a sud dal volume del poliambulatorio e del sottostante parcheggio seminterrato.

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L’UNITA’ABITATIVA La progettazione dell’alloggio tipo rispetta i requisiti richiesti in termini di superfici e illuminazione, nonché i requisiti di accessibilità contenuti nel D.M. 236/89. LA SERRA Gli alloggi sono ambienti intimi e piacevolmente umbratili, dove l’introspezione visiva dall’esterno è limitata al massimo e l’irraggiamento solare è studiato secondo la logica dei principi bioclimatici. Negli appartamenti affacciati a sud è stata inserita la serra solare, un sistema tecnologico che sfrutta la radiazione solare per equilibrare gli apporti energetici all’interno dell’alloggio, in modo tale da avere un risparmio energetico ed un miglioramento del comfort indoor. Durante il periodo invernale la serra permette un accumulo di energia solare (utile al fine della coltivazione di un orto o di una vasca fiorita), fungendo da filtro termico fra interno ed esterno. Durante il periodo estivo garantisce un alto livello di ombreggiatura nella zona giorno. La possibilità di coltivare un orto o un’aiuola fiorita può essere intesa come una dotazione aggiuntiva dell’alloggio avente la duplice valenza di “passatempo” e di “microcosmo sensoriale” per la persona anziana. Dall’ingresso, dotato di guardaroba e panca, si accede alla zona soggiorno, alla camera da letto e al bagno. La vicinanza di questi due ultimi ambienti è finalizzata ad avere una maggiore comodità abitativa. Particolare cura è stata rivolta alla scelta delle finiture (listoni di rovere a terra e rivestimenti in gres in bagno), privilegiando colori tenui e naturali. La zona giorno si articola in tre ambiti funzionali: il soggiorno, la zona pranzo e la cucina. Quest’ultima è dotata di una penisola al fine di aumentare sia la superficie per la lavorazione dei cibi, sia la presenza di cassettoni posti sotto il top, più agevoli da utilizzare rispetto ai pensili. Nel bagno il piano doccia a filo pavimento, è dotata di sedile. La lavabiancheria è posta sotto il piano del lavello, che si estende per l’intera lunghezza del lato finestrato. ADATTABILITA Le modifiche atte a rendere completamente ed agevolmente fruibile l’alloggio anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale riguardano l’eliminazione nella penisola nella cucina, e, nel bagno, l’inserimento di lavabo e wc per diversamente abili. La soluzione di suddividere lo spazio esterno fra terrazzo coperto e loggia completamente vetrata, è stata studiata in risposta al clima rigido ampezzano, in modo tale da rendere possibile la fruizione di uno “spazio verde esterno” durante l’intero corso dell’anno.

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GLI ELEMENTI DELLA PROGETTAZIONELE COPERTURE Un ampio roof garden, che si presenta come una superficie in continuità con il declivio a monte del lotto, copre l’edificio relativo alle attività collettive, i parcheggi esterni e la rampa di accesso al garage. Gli edifici residenziali e la palestra sono invece caratterizzati da un unico grande elemento di copertura, costituito da un manto metallico con integrato un sistema di pannelli fotovoltaici, che genera un susseguirsi di falde inclinate a pendenza variabile, dove le linee di colmo sono orizzontali, mentre le linee di gronda generano una contropendenza atta ad evitare impluvia centrali e quindi accumuli eccessivi di neve. L’INGRESSO PRINCIPALE L’accesso principale dal piano stradale è facilmente identificabile esternamente grazie allo svuotamento volumetrico che concentra l’attenzione verso la grande vetrata d’ingresso La zona d’ingresso è caratterizzata da una grande vetrata che si apre su una terrazza, punto di vista privilegiato verso il paesaggio della vallata e l’interno della corte. Il poliambulatorio posto al livello 0 ha un ingresso laterale dedicato con posto di sosta esterno per l’ambulanza, non visibile dalla strada d’accesso e dall’ingresso principale. LA PALESTRA La palestra è concepita come volume di chiusura dell’ala sud, ed è caratterizzata da due grandi vetrate: una rivolta verso la corte interna e una verso la vallata. Quale valore aggiunto alla ricchezza di funzioni progettate per il Senior Center, è stata predisposta un’ampia zona libera nel piazzale a ridosso della palestra, la quale, grazie alla sua posizione particolarmente suggestiva sulla vallata, può essere utilizzata non solo come area di pertinenza esterna della palestra, ma anche come vero e proprio palcoscenico all’aperto. LA CORTE INTERNA E IL WINTERGARTEN Il wintergarten è concepito come una zona di filtro interposta fra la sala polifunzionale e la corte interna. Il giardino della corte è concepito come uno spazio volto a facilitare lo scambio sociale; per tale motivo è ricco di sedute, aree ombrose, ed è dotato di aree impiantate ad essenze floreali stagionali profumate (Eliotropo, Lavanda, Rosa Canina). Gli accessi alla corte avvengono sia dallo spazio connettivo a servizio della sala polifunzionale, sia dall’ala sud (nelle immediate vicinanze del blocco scale). Il percorso parte dal wintergarten articolandosi in maniera non rettilinea attraverso le alberature e le sedute, fino a culminare nello spazio esterno pavimentato prospiciente la palestra.

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MATERIALI Le scelte costruttive contemplano l’utilizzo di materiali semplici e naturali per assicurare la durabilità dell’opera e il comfort abitativo dei locali, privilegiando l’uso di materiali estratti, lavorati e prodotti a distanza limitata (materiali regionali), come ad esempio il porfido fiammato delle Dolomiti per le sistemazioni esterne. Le partizioni esterne sono realizzate con struttura portante a telaio in c.a. e tamponamenti in muratura in laterizio a doppio strato con interposta intercapedine d’aria e strato isolante. Il rivestimento esterno è una facciata ventilata in listelli di legno locale con cappotto integrato.

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π The Irrational City 2.0 | Venezia 2013 - paolo cesaretti, Antonella Dedini

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THE IRRATIONAL CITY 2.0 by Paolo Cesaretti and Antonella Dedini is a five meters high light installation, situated at the entrance of the city of Venice. It is a site-specific work that intervenes within the perimeter of the Santa Lucia station, intended as the point of transition between the mainland and the Venetian lagoon. It’s a misregistered presence with respect to the context in which it is located and it looks like a sort of visual accident that occurs when you least expect it. The work is placed on the wall of an electrical substation on the edge of the tracks at the end of the platforms: the deep red lighted π hits the flows of travelers arriving and departing as a surprising element that raises questions and curiosity. THE IRRATIONAL CITY 2.0 – presented last year at the XII Venice Biennale as part of the exhibition Traces Of Centuries & Future Steps – is visible at the Venice station until the end of November 2013.

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π The Irrational City 2.0 | Venezia 2013

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