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Arts and Media Centre at The Doon School - Khosla Associates

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Khosla Associates won a competition to design the new Arts and Media Centre at The Doon School, India’s premier all boys’ boarding school.

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Integral to the concept of the new Arts and Media Centre is the journey of an artist , interpreted as a central spine that runs east- west along the entire length of the site; dissolving into the ample lung space of a landscaped garden.
The artist traces the path but is encouraged to break away from it in the all-important process of self-discovery. The axis encourages one to traverse, pause, take a turn, wander and reflect.
The two buildings of the art school – one for art instruction primarily housing painting, ceramic, sculpture , and textile studios, and the other, with a lecture hall, film studio, publications room, and display galleries, are connected by an internal bridge.

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The building is viewed from the outside as a composition of abstract sculptural forms of varying material and texture, emerging from a central spine. Internally, the axis is a double-height 6 meter wide gallery leading from both sides into studios, a lecture hall, a library and other functional requirements of the art department. The internal volumes are filled with a wonderful quality of north light via a series of skylights, while all studios open into courtyards allowing easy interaction with the outdoors and ample cross ventilation.

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The building is contextual in terms of its orientation and materiality as it interfaces the iconic 100 year old English Renaissance inspired main school building and the rest of the brick architecture of the campus. It also blends seamlessly with the mature trees of the former Forest Research Institute of India. The east west orientation of the built form and landscape reinforces the direction of the old aqueduct and main building. The building massing is bold, contemporary and abstract. An exciting use of materials – Exposed brick tiles juxtaposed with olive coloured corrugated metal sheets and glass is set against an omnipresent spine of Yellow slate. Local stone is used generously in the courtyards and the internal flooring is predominantly grey kota stone – blending effortlessly with the lush natural surroundings yet being highly durable. The curved façades soften the corners of the building and are detailed finely with bands of brick-on-edge. The natural topography and foliage of the site is well preserved and negotiated ,like the level difference between the building and the landscaped garden and existing trees are accommodated in the building design.

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The building is also climate sensitive. The long spine of the building running east-west takes advantage of maximum amount of North light so as to minimize to use of artificial lighting during the day . The temperature within building is kept between a minimum of 16oC and a maximum of 27oC by several devices: Adequate cross ventilation of all the studios and galleries, filtered north light through the skylight system and indirect yet ample light through the courtyards. Exhaust systems in the skylights flush out the hot air and humidity in peak summer via a stack effect. Large overhangs on the south and west side protects the internal volumes from the fierce summer sun. The building has a TERI (The Energy and Resource Institute) Griha Green Rating.

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The landscaped garden forms an exciting quadrangle with the aqueduct on its south side; the new art school to its east, the main building to its north and the old bakery to its west.
The new art complex thus attempts to infuse the spirit of creativity into the heart of the campus, taking The Doon School forward into the next century: A bold contemporary building that sensitively weaves the past with the present and dynamically leads the school into the future.
Project Area: 25,000 sft
Project date: 2010
Materials:
Building Façade: Hand-made Brick Tiles 230mm x 115mm x 40mm, Olive colored corrugated aluminum sheets and 400mm x 400mm rough yellow slate.
Brick Procured from: Landora, Dehradun

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spaghettiditalia - walter espedito trento, nadiya yamnych

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Ristorante italiano

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interno

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lampada giorno

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toilette

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insegna

Cantieri Estensi - Carlo Ottaviani, Claudio Esposito

"Progetta la nuova Casa per la Mia Terza Età" - Daniele Luigi Ferretti, ferretti valentina, Grazia Di Palma

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”...far parte di una struttura per anziani si perde il contatto con la realtà esterna in cui si è sempre vissuti, nonché la propria libertà di azione. Da qui l’idea di gestire gli spazi favorendo questa dimensione; molto spesso non si può uscire all’aria aperta, non solo per difficoltà motorie, ma anche banalmente per le brutte condizioni climatiche, e allora perché non vivere la casa di riposo come una città? Con le sue strade, i negozi, la piazza, il ristorante, la chiesa, invece di sentirsi imprigionati al suo interno? Ecco svilupparsi la suggestione: organizzare lo spazio come avviene in un vero e proprio centro abitato. Il corridoio è stato pertanto modellato come una strada che definisce piccole aree di sosta (spazi più intimi che favoriscono la privacy e la comunicazione poiché privi di quel brusio che connota i grandi saloni, nonché la sensazione di sentirsi come a casa) e permette il collegamento dei vari ambienti, che sagomati come nella realtà, offrono uno skyline ricco di suggestioni. Lavorando su queste tematiche è scaturita l’idea di offrire quei servizi indispensabili, vendendoli però come “opportunità”. E allora la sala da pranzo diventa il piacere di recarsi al ristorante, il locale pluriuso il lusso di potersi ancora permettere il parrucchiere, e perché no, la biblioteca, la chiesa, passeggiando per la strada interna sulla quale si affacciano vetrine e…”

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Ristorante e noleggio canoe sul lago di Castel Dell'Alpi - Carlo Ottaviani

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Struttura prefabbricata in legno.

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Francesco Cattaneo Resort - francesco cattaneo

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Complesso di edifici destinato a diventare un resort, edificato direttamente in una zona di grande attrattivà e costruito in modo tematico.

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Francesco Cattaneo

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Francesco Cattaneo

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Francesco Cattaneo

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Francesco Cattaneo

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Francesco Cattaneo

Stand Henraux S.p.a. - Bologna Water Design 2013 - jacopo muzio architetto, Philippe Daverio

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Il concept de ‘Il bagno immaginato’, elaborato insieme a Philippe Daverio, gioca su un progetto site-specific di una fontana/battistero rialzata all’interno di una settecentesca cappella sconsacrata, decorata dal Chelini; un progetto effimero nato dal senso di permanenza del luogo e dalla eccezionalità dei materiali lapidei e delle lavorazioni della Henraux S.p.a., attiva dal 1821. Il progetto è stato una occasione per confrontarsi con le complesse geometrie Rococò attraverso una scenografia dove temporaneità e permanenza, design e architettura, si confrontano senza annullarsi: una stanza privata e intima e allo stesso tempo luogo collettivo di raccoglimento e riflessione all’interno dello storico Palazzo dei Bastardini di Bologna, restituito al pubblico per l’occasione. Una pedana in ferro rialzata di circa un metro, che mantiene una distanza di rispetto dalle pareti esistenti di circa dieci centimetri, è accessibile tramite una scala trapezoidale che riproporziona in altezza lo spazio, concepito per sedute e inginocchiatoi, portando lo spettatore a vedere le sculture del Chelini da un’altra prospettiva. Al centro dello spazio una fontana/battistero ovale, con seduta perimetrale, raccoglie l’acqua e i suoni di tre canaline in marmo bianco massello che solcano perpendicolarmente la pavimentazione ellittica, costituita da fasce di marmo grigio Versylius alternato a marmo statuario dell’Altissimo. Le canaline sono collegate a tre vasche simmetriche in marmo che si inseriscono nelle nicchie della cappella, inquadrando tre steli verticali nelle cornici decorative preesistenti. Al centro delle steli, costituite da grandi specchiature di marmo statuario, sono previsti dei doccioni/cascatelle – prodotti dalla Fantini – e delle comode sedute in pietra, adatte ad un termarium. Il bagno/fontana con caratteristiche sia occidentali (il battistero centrale rielaborato nell’innovativa forma ovale) che orientali (le canaline a vista in pietra e i doccioni in nicchia) rimanda cosi ad una possibile sintesi sugli apporti della nostra cultura dell’acqua. Sulle steli in marmo bianco lucido, tramite sbassi con sabbiatura a controllo elettronico, si intravedono in bassorilievo tre ‘odalische’ che – omaggio a Man Ray – rielaborano in chiave contemporanea gli ideali bagni turchi di Ingres. Un bagno che non è un bagno, una fontana che non è una fontana; il suono dell’acqua, rifranto da luci soffuse e pietre nobili, nel nostro bagno immaginato induce ad una atmosfera sensuale; tra sacro e profano: lusso, calma e voluttà.

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Partner tecnici: Fantini Rubinetti Platek Light

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Stato di fatto

POSTPOLIS | un progetto car-free per Roma 2024 - Carlo Ottaviani, Giacomo Orbi

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In vista della candidatura ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024.

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Catalogo Wooden House - Elvira Renella

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Progettazione ed elaborazione di varie unità abitative prefabbricate. Elaborazione grafica relativo catalogo. Studio del logo Wooden House

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Francesco Cattaneo House - francesco cattaneo

Riqualificazione della Piazza Nuova nel Comune di Aisone - Fabio Barbuto, Giovanni Barbuto

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RELAZIONE DESCRITTIVA

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Planimetria di progetto

Introduzione

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Aree Funzionali, percorsi e dettagli costruttivi

“Quando lo spazio ci sembra familiare significa che è diventato un luogo” (cit. geografo Yi Fu Tuan): è questo il concetto da cui si è partiti per la progettazione della Piazza Nuova di Aisone. L’idea fondamentale che costantemente ha guidato la realizzazione di questo lavoro è stata quella di trasformare la Piazza di Aisone in un luogo multifunzione, un luogo di aggregazione sociale, di commercio, oppure anche semplicemente di transito che ognuno, cittadino o visitatore, “senta” come proprio, uno spazio che, in un perfetto connubio con il contesto ambientale e quello classicamente intramontabile del centro storico, mantenga vivo il legame con il paesaggio circostante e, con una combinazione tra antico e moderno, arricchisca la città e i suoi abitanti. Nasce così l’idea che vuole rendere più fruibile la piazza, ottimizzando gli spazi a disposizione, e valorizzare il parco-giardino adiacente, posto in una posizione centrale all’interno del tessuto urbano, rendendolo maggiormente accessibile. L’accessibilità, punto cardine dell’intera idea progettuale, ha portato a diverse soluzioni tecniche che consentono a qualsiasi cittadino di usufruire a pieno, in qualsiasi condizione, del nuovo spazio urbano. Durante lo studio preliminare dello stato di fatto sono state rilevate diverse criticità: la difficile accessibilità al livello del parco-giardino, l’inadeguata pavimentazione in asfalto di quella che si propone come la principale piazza della città, la mancata valorizzazione del meraviglioso paesaggio circostante, e in particolar modo l’assenza del “concetto” di Piazza. Per definizione, una “piazza”, è un luogo di ritrovo fra le persone di una collettività urbana che serve ad unire, a socializzare e ad accrescere il senso di appartenenza al proprio territorio; diversamente Piazza Nuova si presenta come un semplice parcheggio senza anima che non valorizza la bellezza del luogo. Pertanto, in via prioritaria, si è pensato di donare alla città di Aisone uno spazio aperto di relazione e di svago, senza tuttavia tralasciare l’importanza dei parcheggi, che sono stati studiati nei minimi dettagli. La riqualificazione della piazza consiste, anzitutto, nella sua trasformazione estetica con la proposta di una totale ripavimentazione della stessa mediante lastre in pietra naturale di diversa natura che esaltano la bellezza del centro storico, donandogli eleganza e autenticità. Successivamente si è proceduto alla divisione di Piazza Nuova in due aree ben distinte: una completamente pedonale per ridonare a questo spazio aperto il concetto di piazza, ed un’altra carrabile dedicata ai parcheggi ed alla vita frenetica del mercato infrasettimanale. Si è provveduto a realizzare, infine, un ampliamento dell’area pedonale mediante la progettazione di un terrazzo pensile (a quota di via Municipio e della “Casa del parco”) che sovrasta la piazza sottostante e a cui si accede tramite i due impianti di ascensore; il terrazzo costituendo un nuovo punto di osservazione che permette di ammirare il panorama montano, riconsegna, in tal modo, al paesaggio maestoso di Aisone la dovuta importanza.

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Fotoinserimenti

Descrizione dell’idea

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Vista di Progetto

Per l’idea in oggetto si è preso spunto dalla natura maestosa che si intravede dallo scorcio di Piazza Nuova. Infatti, il leitmotiv (motivo conduttore) dell’intera opera è l’elemento foglia che richiama il paesaggio circostante e procede ad armonizzare lo spazio da progettare con il parco giardino adiacente.

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Vista di progetto

Precisamente, esso è l’elemento caratterizzante delle balaustre in ferro piegato e del disegno della pavimentazione (vedi fig. 2); quest’ultimo è costituito, in diverse dimensioni, sia a quota della strada statale n°21 che a quota del terrazzo pensile, da lastroni in pietra di Luserna, materiale tipico del territorio (vedi fig. 1). Per soddisfare, inoltre, la richiesta di abbattimento delle barriere architettoniche si è pensato di installare due impianti di ascensore che preservano la simmetria della piazza e che consentono, in particolar modo durante il mercato infrasettimanale, lo spostamento verticale di più persone contemporaneamente. Nell’idea progettuale si è inserito un terrazzo pensile con molteplici scopi: garantire uno spazio pedonale aggiuntivo alla quota della “Casa del parco”, fornire ai cittadini di Aisone un nuovo punto di osservazione del meraviglioso paesaggio, proteggere dalle intemperie tanto i parcheggi centrali e le panchine della zona pedonale sottostante quanto i venditori ambulanti in occasione del mercato infrasettimanale.

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Vista di progetto

La piazza. Il progetto prevede la divisione della piazza in due zone ben distinte, una ad uso esclusivamente pedonale ed un’altra carrabile, contraddistinte da lastroni di marmo di diversa natura. La ripavimentazione risulta, infatti, necessaria per eliminare l’attuale manto bituminoso che mal si adatta al centro storico, il quale, invece, deve contribuire a dare eleganza e lustro alla città di Aisone.

Piazza Nuova Aisone Il nuovo rivestimento marmoreo presenta un aspetto ruvido e resistente che garantisce un’agevole carrabilità e, pertanto, permette il transito di qualsiasi mezzo di trasporto; inoltre, nella scelta dei colori si è prediletto un marmo nero “marquina” di Spagna e la pietra di Luserna, le cui venature chiaro-scuro, a lavoro ultimato, donano una sensazione di profondità degli spazi utilizzabili. L’area pedonale (a quota della strada statale n° 21) è stata concepita per favorire e migliorare l’aggregazione e la socializzazione mediante la realizzazione di 12 panche, anch’esse in marmo in armonia con il nuovo contesto urbano, di cui otto poste sul terrazzo pensile e quattro al di sotto dello stesso così da preservarle durante le intemperie. I percorsi pedonali, costituiti da marciapiedi in porfido e da “tappeti” di pietra naturale, risultano perfettamente illuminati grazie all’installazione di un nuovo impianto di luminarie, che si compone di 13 lampioni dell’altezza complessiva di 3 m situati su tutta la piazza e di altri 21, di diversa forma e dimensione (segna passo) dell’altezza di circa 60 cm, posti sul terrazzo pensile e sotto quest’ultimo garantendo altresì luce ai parcheggi al coperto. L’area carrabile è stata sfruttata al meglio per la creazione del maggior numero di parcheggi a norma. Le perimetrazioni utilizzate per delineare i parcheggi, di dimensione 5,00 m per 2, 50 m così da consentire la sosta a qualsiasi mezzo di trasporto, sono formate da lastre di marmo con diverse venature che vanno ad integrare ed impreziosire il design della intera pavimentazione. Sono stati realizzati, oltre ai diciotto posti auto ordinari di cui sei coperti, altri quattro parcheggi per motocicli situati al di sotto del terrazzo pensile e pertanto riparati; inoltre, si propongono due parcheggi riservati esclusivamente ai diversamente abili, delle dimensioni complessive di 5,00 m per 6,55 m di cui 1,55 m destinati allo spazio di manovra, e posti all’ingresso della piazza in modo da assicurare la massima accessibilità. La zona pedonale e quella carrabile sono comunicanti tra loro per mezzo di due aperture che si trovano all’interno della piazza, delle dimensioni di 1,50 m ciascuna, dirette a garantire l’accessibilità a coloro i quali, dopo aver usufruito dei parcheggi, intendono utilizzare i servizi (come quelli igienici e gli ascensori) presenti nella zona pedonale. Al fine di richiamare l’attenzione sullo splendido parco giardino adiacente Piazza Nuova, sono state pensate delle zone verdi, alcune ubicate tra l’area pedonale e l’area carrabile, e altre accanto alle scale; infine, nella parte posteriore sono stati predisposti due impianti di ascensore che servono ad annullare il dislivello e permettere di raggiungere più agevolmente la “Casa del parco” ed il terrazzo pensile. Il terrazzo pensile. Ulteriore componente fondamentale del presente progetto è il terrazzo pensile che, completamente pedonale e dotato di otto panche in marmo, si prefigge di divenire un luogo dedicato allo svolgimento delle relazioni sociali. La sua illuminazione viene affidata a ben sedici piccoli lampioni in ghisa dell’altezza di 60 cm che ne esaltano la geometria e i particolari costruttivi. I parapetti, da ultimo, venendo realizzati in tubolari in ferro battuto che rievocano il motivo conduttore della foglia, assurgono a caratteristica principale del terrazzo stesso oltre che delle strade adiacenti la piazza (via Fossà e via Gros) che questi provvedono a delimitare.

  Soluzioni tecniche adottate

La realizzazione dell’opera, prevede una serie di lavorazioni che verranno di seguito sommariamente descritte: • Demolizione dell’attuale manto di asfalto e attuali marciapiedi. L’idea prevede lo sfruttamento di tutta la superficie della piazza, quindi è stata prevista la demolizione di almeno 20 cm di sottofondo per poter eliminare tutto il manto bituminoso e creare la base per la realizzazione del nuovo massetto. • Realizzazione del nuovo massetto Dopo aver demolito il vecchio strato di asfalto verrà realizzato un massetto in calcestruzzo armato semplicemente da una rete metallica opportunamente dimensionata per la posa del rivestimento in pietra naturale. • Realizzazione fondazioni Dovranno essere realizzati i plinti di fondazione per la costruzione del terrazzo pensile che sovrasterà la piazza; i plinti, dovutamente dimensionati, saranno costruiti in calcestruzzo armato con opportuni tirafondi per l’aggancio della struttura del terrazzo. • Rivestimento Come più volte evidenziato, il rivestimento della piazza sarà realizzato in lastre di marmo con venature chiaro scure sulle tonalità del grigio che avranno uno spessore non inferiore ai sette centimetri. • Terrazzo pensile La struttura del terrazzo sarà realizzata in acciaio, con elementi tubolari piegati ad arco di cerchio e collegati alla fondazione per mezzo di tirafondi, e collegati tra di loro longitudinalmente sempre grazie a delle travi di sezione circolare. Gli elementi verticali che sosterranno il terrazzo sono tre, ciascuno costituito da due archi di cerchio disposti in maniera simmetrica. Il solaio del terrazzo sarà costruito con elementi di lamiera grecata e calcestruzzo gettato ed armato nella parte sovrastante con rete metallica. • Ascensori La piazza sarà dotata di due impianti di ascensore, installati in maniera simmetrica nella sua parte posteriore al fine di abbattere il dislivello che esiste tra la piazza e la via Municipio, i due impianti, con sistema di sollevamento di tipo oleodinamico saranno dimensionati per un numero di sei persone per ciascuno e saranno installati su telai rivestiti in vetro. • Impianto elettrico e illuminazione L’impianto elettrico servirà l’illuminazione della piazza che è composta da lampioni di circa tre metri nella parte bassa e di piccoli lampioncini dell’altezza di circa sessanta centimetri sul terrazzo pensile. I lampioni alti saranno in ghisa con sovrastante lanterna, mentre quelli piccoli, in alluminio.

Osservazioni

Nella stesura del progetto sono state prese in considerazione altre alternative, anche quella della realizzazione di parcheggi sotterranei. Dalle analisi effettuate è risultato che tale opzione non è attuabile poiché ad un costo molto elevato, corrisponderebbe un numero di parcheggi aggiuntivi molto limitato, tale da non giustificare un così esoso incremento della spesa.

Lettini in legno "artigianali" - ARCHITETTO STEFANO TANCI

Rio's light - studio ACD architetti, Isidoro Mastronardi, elisa rivella, luisa bottione, Gaetano Brunetti, Alessandro Rostagno

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Rio è sick, Rio è wonder. Rio è il contrasto vivente che si compenetra senza regole senza limiti senza eccezioni. Tali due elementi non vanno cercati unicamente laddove si crede dimorino. Lo stereotipo di riferimento non è allocato nelle zone da cui emerge negatività o positività. Vivono assieme, unite da un’unica forza dettata e determinata dalla creazione. La luce. Sick and wonder sono facce della stessa medaglia, permeano la città nella sua urbanizzazione: schiere di grattacieli ed edifici moderni convivono quasi in sintonia con agglomerati di casette pericolanti posizionate sulle pendici delle colline. L’intensificarsi dei progetti di sviluppo urbano dettato dalle prossime grandi manifestazioni, il progresso economico e il miglioramento delle condizioni di vita nelle favelas grazie all’aiuto da parte di organizzazioni locali senza fini di lucro hanno infuso speranza soprattutto nei bambini, vittime innocenti di una realtà molto difficile. Quei bambini che riconoscono nella sfera un oggetto di gioco, di speranza, di divertimento e futuro. La droga, le coperture in lamiera, la violenza, i narcos, i Bope, le armi, la solidarietà, il turismo, lo sport, ma anche l’organizzazione di eventi come la Giornata della Gioventù o i Mondiali di Calcio sono tutti anelli che, pur appartenendo chi al sick e chi al wonder, fanno parte di un’unica catena in cui l’uno implica inderogabilmente l’altro. Si rischia spesso di passare dall’economia informale nata nelle Favelas, che ha favorito la nascita di botteghe artigiane, di pittori e scuole di samba, alla presenza di un’economia illegale, che specula su commerci illeciti (droga, traffico di organi e adozioni illegali). Per non parlare del turismo che passa dalle meravigliose spiagge di Rio o del “verde Amazzonico” a quello sessuale, dove non è prevista la tutela di un posto facilmente colpibile come le Favelas. Pesanti sfere connettori fluttuano sopra la città simboleggiando l’indivisibile realtà che lega questi aspetti. Fasci di luce colorata (giallo per il wonder e rosso per il sick) nascono, prelevano, rigenerano, trasmettono, in comunione, indicando i luoghi in cui rilasciano energia. Energia = Luce = Mistero della Creazione Così come in natura la luce dissipa le ombre e scopre le verità da esse celate, la luce proveniente dalle sfere ha il compito di svelare il sick and wonder nascosto in Rio. La concomitante presenza del bene e del male nella loro realtà di aspetti imprescindibili ed indivisibili della vita, in eterna lotta tra loro ma senza mai declamare vinto e vincitore. Le sfere sono il teatro della lotta interminabile tra fede e scienza, in continuo conflitto per accaparrarsi la paternità della nostra creazione. La sfera null’altro è che una cassaforte. La massiccia crosta esterna è l’impenetrabile corazza che nasconde e protegge il suo tesoro. Il nucleo interno è la fede, questa luce accecante che nasce dal nulla ma che è continuamente stimolata dal sistema complesso di ingranaggi, la scienza, che grazie all’eterno ed infaticabile movimento tiene in vita la sfera stessa. Da qui il legame con il tutto, sotto lo sguardo del Cristo che con le sue braccia spalancate abbraccia i suoi 6 milioni di abitanti.

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RICORDI D'INFANZIA - Laura Viale

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La cascina è attualmente la mia residenza

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Vista attuale del fabbricato ( lato sud)

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Sotto la neve

Arquitectura Efímera - Vicente de la Calle

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Fotografía arquitectónica del antiguo Teatro Bretón a media demolición.

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Espacio diáfano cuyos escombros componen esculturalmente el volumen de sus espacios.

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Reflexión acerca de la presión inmobiliaria en los entornos urbanos históricos.

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Week-end flat - Alfredo Borghi

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L’appartamento ha una superficie di circa 35 mq e un’illuminazione naturale proveniente principalmente dal lato sud-ovest. L’analisi del gradiente d’illuminazione naturale porta a compiere delle scelte progettuali che determinano la divisione in due tipologie di ambienti all’interno dell’alloggio. La zona giorno (soggiorno e cucina) si affaccia al parco dell’alto Appennino Modenese con una vetrata esposta sud e gode di una luce diretta e intensa ; la zona notte (camera, bagno e ripostiglio) con pochi elementi di separazione, si chiude come una scatola dentro la scatola lasciando filtrare a tratti una luce tenue e diffusa.

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Per ottimizzare lo spazio si è cercato di ridurre al massimo la superficie di distribuzione fornendola sempre di una funzione aggiunta.La zona notte è separata dall’ingresso tramite una parete formata da scatole in legno di rovere orientate alternativamente da un lato e dall’altro con funzioni di dispensa, guardaroba e ripostiglio. Due porte scorrevoli in policarbonato alveolare con telaio in legno di rovere inquadrano la cucina e danno accesso alla camera da letto, elementi che senza voler isolare completamente la zona notte le conferiscono allo stesso tempo privatezza e luce.

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Puerto Crucero CURAÇAO Año: 2007 - Domenico Silvestro, JOSÈ Figueira, Branner Gonzalves, Victor Gonzales

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Premisa: El “Proyecto” Arquitectónico es mucho mas que el resumen de datos técnicos para construir correctamente edificaciones. Asumimos el proyecto arquitectónico como un precioso instrumento técnico-social que permite el alcance de varios objetivos: 1) Crear conciencia ciudadana 2) Explorar las potencialidades de desarrollo de toda área física; urbana y extra urbana. 3) Estimular a las Instituciones públicas o privadas a comprometerse con aquellos procedimientos más idóneos para alcanzar el equipamiento del espacio habitable público o privado. 4) Contribuir a la definición racional para una mejor gestión pública en pro de las necesidades reales de todos sus usuarios.

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El proyecto: “Puerto de cruceros y rediseño del espacio de la Plaza Brión en Otrabanda” es un trabajo desarrollado por un pequeño grupo multidisciplinario de profesionales. Labor esta acometida de “motu propio” (es decir: sin ningún mandato contractual específico) y en concordancia con la premisa aspira poner sobre el “tapete público” el proceso de discusión, reflexión e intercambios entre los técnicos de las distintas instituciones y todos los representantes de la varias comunidades que hacen vida activa en Curaçao.

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No aspiramos a la inmediata realización así como esta visualizado en nuestro proyecto si no solo esperamos que “La Ciudadela Portuaria de Curasao” se abra camino para su realización a través de las inevitable modificación y cambios de los planos técnicos y se intente construir por etapas sucesivas y continuas en el tiempo a futuro.

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Identità Artefatte - Agostino Danilo Reale

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Allestimento della mostra di pittura di Dario Ballantini a Palermo, Palazzo Santa Elia

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L'accesso alla mostra

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Il colophon dei partecipanti

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La stanza delle proiezioni e delle recensioni

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Le foto dei vari personaggi rappresentati da Dario Ballantini

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Una delle sale espositive

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Una delle stanze allestite

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Porzione del sottotetto allestita con un cilindro di polistirolo rivestito in resina colorata realizzata da Dario Ballantini

Cooperativa Peleria y producciòn Socialista - Martinez - Almascien - Studio Bolivariano di architettura , Manuel Irù Martinez, Emiliano Francisco Martinez

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Proyecto preliminar realizado por el Estudio Bolivariano de arquitectura Almascien, internacionalista y en carácter de trabajo voluntario, En San Fernando de Apure, República Bolivariana de Venezuela.

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Progetto san Cristoforo Milano - Francesco e Elisabetta Latis

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Il Progetto san Cristoforo si pone l’obiettivo di realizzare una struttura a servizi polifunzionale e innovativa che consenta di declinare in modo completo e moderno il concetto di accoglienza e sussidiarietà rivolto ad utenze diverse ma complementari: studenti universitari, disabili, famiglie, bambini. La struttura immaginata propone un complesso che integra una casa dello studente, una casa famiglia, un asilo nido e una serie di strutture di servizio comuni. Il progetto propone di intervenire su di un area attualmente degradata ma posta in un contesto con grandi potenzialità di sviluppo e con elementi storici di qualità da valorizzare, facendo da catalizzatore di interventi diversi in grado di riqualificare l’accesso da nord al complesso storico di san Cristoforo.

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vista della casa dello studente da via san Cristoforo

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schema urbano

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Planimetria generale

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Vista a volo d'uccello

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Pianta del piano tipo della residenza per studenti

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Pianta piano tipo edificio residenziale

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