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Scuola e asilo a Port - Liverani-Molteni

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"C. Brendoi" - Alethos, ANNALISA RIGHETTI, Gian Pietro Gallina, Roberto Gallina, Pierantonio Ragazzo, Dario Pengo

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Progetto di cinque unità indipendenti con scoperti esterni e terrazze molto ampie e interni molto luminosi. Linee guida della progettazione sono state l’armonia per la ricerca del benessere della persona e l’efficienza energetica dell’edificio. E’ inserito in un contesto residenziale centrale del comune, con zone verdi limitrofe e servizi pubblici comodi.

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Vista sud/est: terrazze

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Vista nord/est: dettaglio piano terra

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Vista sud/ovest: dettaglio vano scala

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Vista nord/ovest: ingressi pedonali

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Vista nord: ingresso privato carraio

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Vista sud/est: scoperti esclusivi

"C. Piovego" - Alethos, ANNALISA RIGHETTI, Gian Pietro Gallina, Dario Pengo, Pierantonio Gallina, Roberto Gallina

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Edificio di tre unità con ingresso indipendente, caratterizzato da forme morbide che esaltano gli spazi esterni. La scelta della forma architettonica, richiama lo sviluppo di petali di fiore.

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Vista nord/ovest: sviluppo "petali".

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Vista sud/est: aerea, dettaglio terrazze.

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Vista sud/ovest: aerea, particolari esterni.

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Vista nord/ovest: aerea, dettaglio ingressi

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Vista nord/est: scala esterna.

ex_enel - navarrini architetti e associati

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Il progetto è caratterizzato da una filosofia ben precisa: intervenire su un involucro esistente prendendo quanto di buono la sapienza del costruire degli anni cinquanta ci mette a disposizione, cercando di migliorarne le prestazioni attraverso le innovazioni tecnologiche e le conoscenze sul risparmio energetico in nostro possesso. La riqualificazione urbanistica, ambientale ed edilizia di questo edificio nel centro storico di Rovigo si muove contemporaneamente tra il rispetto dell’“immaginario collettivo”, mantenendo integra la facciata in mattoni a vista su Corso del Popolo, e la volontà di caratterizzare l’intervento attraverso alcuni elementi che non sono mai solo il segno del nuovo, ma hanno sempre una valenza ambientale/funzionale.

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Gli interventi mirano a restituire un’immagine contemporanea e unitaria. Il prospetto su Corso del Popolo si caratterizza per la presenza di due nuovi elementi: il nuovo volume d’angolo e la loggia a sbalzo rivestite in lamiera forata. Per quest’ultima il rivestimento funge da “seconda pelle” e viene tagliato secondo il ritmo delle aperture. Verso la corte interna a sud si affaccia il “giardino d’inverno” che risponde contemporaneamente al ruolo distributivo, estetico ed ambientale. Pensato per ospitare il blocco scale delle residenze diviene un accumulatore passivo di energia termica, in grado di pre-riscaldare in inverno e pre-raffrescare d’estate l’aria di ventilazione degli spazi comuni, contribuendo alla diminuzione delle dispersioni termiche degli alloggi. Questo elemento aumenta l’efficienza termica dell’intero organismo anche grazie all’apporto dell’impianto geotermico e dei sistemi di oscuramento esterni. Il Piano ha previsto anche la realizzazione di una piazza pubblica a fianco dell’edificio da cedere all’Amministrazione.

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_processo Il palazzo ex sede Enel è stato destinato ad uffici pubblici fino all’inizio degli anni 2000. Fu realizzato negli anni ‘50 dal Genio Civile probabilmente in due fasi. La struttura è in laterizio. La volumetria complessiva è di circa 14.500 mc. All’interno, oltre agli uffici, era dotato di due alloggi, per il custode e per il direttore e numerosi magazzini e locali tecnici. La distribuzione era costituita da spine centrali di collegamento sulle quali si affacciavano gli uffici. Lo stato al momento dell’avvio del processo di trasformazione era discreto.

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La prima fase di rigenerazione è stata attuata mediante P.I.R.U.E.A . Questo strumento urbanistico si poneva l’obiettivo d’intervenire con una riqualificazione urbanistica ambientale ed edilizia dell’area oggetto del P.I. e di riflesso del tratto di Corso del Popolo che va dall’edificio delle Poste Centrali a via Pighin, attualmente caratterizzato da un’alta recinzione e dalla facciata principale dell’edificio ormai dismesso. Il P.I.R.U.E.A. pertanto ha permesso di recuperare il fabbricato con l’integrazione delle destinazioni d’uso e prevedere la cessione da parte dei privati dell’area a verde pubblico, dotato, come da progetto, di sedute, di alberature e di un percorso di collegamento tra il Corso del Popolo e la Scuola Media Conservatorio. Il P.I. prevede una quota di ERP pari al 10% del volume complessivo (mc 15.228,5) corrispondente a mc 1523 da destinare ad edilizia residenziale convenzionata o agevolata convenzionata.

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Il piano ha fatto proprie le norme tecniche di attuazione, che contengono le prescrizioni e i parametri che aderiscono al livello di sostenibilità 2 (cioè il più alto) e che sono finalizzati al miglioramento della qualità architettonica ambientale. Per valorizzare l’edificio dal punto di vista commerciale si propone un’integrazione alle destinazioni d’uso prevedendo: attrezzature collettive, residenza, attività di commercio e direzionali in genere, attività artigianali di servizio.

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Per quanto riguarda le funzioni la trasformazione dell’edificio da attrezzature collettive a residenza comporta alcune modifiche distributive, in particolare, la risalita ai piani residenziali avviene tramite una nuova scala a vista e un ascensore all’interno di un giardino d’inverno a tutt’altezza. Quest’ultimo, vetrato a sud, funge, nel periodo invernale, da accumulatore passivo di energia termica ed è in grado di pre-riscaldare l’aria di ventilazione degli spazi comuni, consentendo di raggiungere una copertura stagionale del fabbisogno energetico per il riscaldamento degli stessi superiore al 50%.

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winter garden view

Sul fronte e sul retro sono pensate delle logge coperte. Quella sulla facciata principale, schermata con lastre in metallo forate, permette di aggiungere modernità e movimento ad un prospetto molto austero e regolare tipico degli edifici ad uso ufficio e nel contempo dare la possibilità agli alloggi dei piani residenziali di avere un affaccio protetto sul Corso del Popolo.

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winter garden view

Sono stati introdotti alcuni principi di eco-sostenibilità al fine di offrire maggiore qualità ambientale all’intervento, in particolare: Favorire il benessere ambientale Uso razionale delle risorse climatico-energetiche Fruibilità di spazi ed attrezzature per anziani e portatori handicap Recupero fonti non rinnovabili Materiali idonei al miglioramento della qualità edilizia (vetro, metallo, legno)

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_tempistica 2005: progetto urbanistico 2006-2007: progetto definitivo ed esecutivo 2008-2013: realizzazione

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existing

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interior

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new public square

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winter garden view

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New Vision of the LOFT - DFG Architetti

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The goal of the contest was to figure, in a creative and artistic way, the loft of the future.

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View from the Inner Park

Our team has decided to maintain the original principles of the traditional loft, as luxury apartment, spacious and bright with large windows and double height, housed in former industrial structures. But we wanted to give added value in terms of social and environmental consciousness choosing Beijing as location of our idea. The decision arose from an analysis of the serious situation on the air quality in the Chinese capital and, partly, also of the relative social inequality, becuase we wanted our loft also give a message of environmental responsibility and equality as well as an artistic vision of a crucial theme of contemporary living.

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Concept

Our project go forth the definition of the word “loft”, and try to remember the meaning of its origin, the german LUFT : AIR. Not only space for inhabitants but also air quality for all. It would be a symbol of a global cultural change. In the collective imaginary, cooling towers are structures associated with industrial air pollution because of their large masses of steam, though they don’t constitute in fact the main channels of pollution. We chose two of these structures in the former industrial area of Fa-tou, where COAL, the main resources used for energy production in China, was storaged, worked and distributed.

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Analysis

The new loft could be part of an air filtering system, included between the structure of the tower and an inner membrane. Cooling tower could become a living organism where luxury dwelling units and public spaces can be different dimensions of a unique project. The new lofts will partecipate actively in life quality improvement, and nevertheless they can use the incredible position to give their owners the privilege of a view toward the entire city of Beijing as well as the pleasure of the view of the green courtyard.

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Section and Landscape

Abandoned cooling tower can host a new fantastic life , if only we could see…. The inner membrane create an interspace toghether with the wall of the tower, in order to facilitate the air circulation. Loft finds place in the interspace taking advantage of the two different views, for bioclimatic functionality and aesthetical pleasure.

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Living

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Bedroom

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Air Filtering System applied to the Inner Membrane

Centro Scolastico a Bagnes - Liverani-Molteni

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Nuovo Polo scolastico di Caraglio - SAB_gruppo esc, STEFANO ADRIANI, Federico Verderosa, Pierpaolo Papi, Guido Pagnini

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L’insediamento urbano L’area prescelta per ospitare il nuovo polo scolastico è situata ai margini del paese, laddove la campagna comincia a sostituirsi all’abitato e dove sono presenti tutti i tratti caratteristici di questa situazione di bordo comuni a tante realtà italiane. Aldilà del disegno dei singoli edifici ciò che risulta subito evidente è la frammentarietà del tessuto urbano che genera uno spazio privo di qualità e soprattutto di riconoscibilità. Anche se non si può parlare di degrado urbano ci troviamo di fronte ad aree “mediocri” dal punto di vista, estetico, sociale, ambientale. Vi è in pratica una sconnessione del sistema urbano generata da una realtà senza coerenza interna. Tale frammentazione sembra essere la costante dello sviluppo urbanistico moderno che nonostante l’adozione di strumenti sempre più elaborati non riesce a fornire, nella maggior parte dei casi, risposte valide. Non sussiste quel dialogo, quelle relazioni tra spazi e pieni che conferiscono il carattere di una città. In definitiva quello che abbiamo di fronte è una non-città. Obiettivo principale del nostro progetto è di invertire questo processo e mettere in atto quelle dinamiche che possano qualificare questo pezzo di città utilizzando i mezzi che l’architettura è in grado di offrire. Dall’analisi della viabilità risulta chiara l’importanza e la delicatezza di questo intervento. Il rischio maggiore è quello di creare un effetto da centro commerciale con un ampia zona destinata al parcheggio a servizio di un blocco costruito che risponde ad esigenze esclusivamente funzionali. Il nostro intento progettuale è invece quello di creare un luogo chiuso ed aperto nel medesimo tempo. Aperto in termini di riconoscibilità, di facilità di accesso sia pedonale che carrabile, di creazione di un luogo urbano connesso con il paese. Chiuso sia dal punto di vista della sicurezza degli alunni, soprattutto quelli della scuola materna, sia come suggestione in grado di offrire un ambiente ideale alla didattica. Una vera e propria cittadella dello studio che nelle interazioni tra i suoi elementi ricrei quelle caratteristiche che hanno reso unica la città italiana. L’organismo, attraverso l’aggregazione delle sue parti, costituisce un unico grande blocco, un organismo urbano, composto dall’addizione di molteplici elementi che, uniti e coerenti tra loro, riescono a definire un vero e proprio paesaggio urbano: un nuovo skyline all’interno della città Ulteriore rimando e importante contributo nell’ideazione del progetto è costituito dalla presenza in discreta vicinanza delle Alpi Cozie. E’ inutile sottolineare la valenza paesaggistica che tale elemento naturale può offrire. In sostanza, se da una parte il progetto si adegua nelle sue linee alla suggestione della catena montuosa, dall’altra ogni volta risulta possibile si aprono visuali verso tale spettacolo naturale. Tale dialogo risulta sempre essere fecondo di risultati progettuali talvolta sorprendenti.

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Vista d’insieme da nord

Il progetto del nuovo polo scolastico di Caraglio Le geometrie solari e i segni della storia dell’uomo sono il principio regolatore del nostro progetto, determinando i nuovi tracciati e il nuovo impianto. La configurazione del polo è inoltre influenzata dalla forma del lotto e delle vie limitrofe. Il tracciato ordinatore è volutamente semplice e si sviluppa su una direzione leggermente inclinata rispetto all’asse nord-sud. La “griglia” che ne scaturisce diventa la traccia leggera ma ordinatrice dell’intero complesso. Si determinano in tal modo i primi due accadimenti urbani che informano in maniera decisiva l’intero progetto. Nella parte nord dell’area, in prossimità della CLN, si decide di arretrare il costruito in modo da dar vita ad un ampio spazio che diventa l’ingresso principale al polo, una vera e propria piazza il cui senso è legato all’intero paese e non soltanto al polo scolastico. Non vi sono recinzioni, cancelli o altra sorta di delimitazione. Questo è un luogo aperto in cui la comunità partecipa della scuola e, viceversa, la scuola infonde la sua vitalità all’intorno. Questo carattere viene enfatizzato dal movimento del suolo che si modifica, si inclina, si abbassa, si alza, quasi ad accompagnare le persone verso l’ingresso all’asilo posto ad una quota leggermente superiore. Il primo sublotto della scuola materna costituisce l’elemento architettonico fulcro dell’intero complesso. La sua posizione e la sua conformazione sono decisivi per il corretto funzionamento dell’intero polo scolastico. La consapevolezza dell’importanza dell’edificio ha imposto, inoltre, una ricerca ed un’attenzione particolare focalizzata sui percorsi interni ed esterni, gli spazi di servizio alla didattica e i collegamenti con la scuola media e con la scuola elementare. L’ingresso alla piazza interna, originato dalla depressione del suolo descritta in precedenza si configura come una galleria coperta al di sotto del primo livello della scuola materna. Da questo spazio filtro si dipanano sia i percorsi interni sia quelli esterni, si entra infatti nel cuore del polo scolastico, la corte, una spazio protetto ma non chiuso necessario per le dinamiche di un complesso del genere. Differenti pattern e materiali qualificano le superfici presenti in modo da offrire varietà di percezioni agli alunni. Di fronte alla scuola materna vi è il blocco della scuola media che chiude spazialmente la corte sul lato opposto. I lati lunghi, invece si aprono ad est verso via Silvio Pellico e ad ovest in corrispondenza del secondo blocco della scuola materna e dell’edificio della scuola elementare. Il primo spazio, l’area antistante la scuola media, diventa una sorta di piazzale di ingresso dedicata esclusivamente agli alunni ed ai docenti di questo istituto. Il secondo spazio assume le caratteristiche di un vero e proprio parco urbano in cui l’aspetto ludico ricreativo ha il sopravvento. I due blocchi della scuola materna, di altezza differenti sono uniti da una struttura che funge da ulteriore filtro tra la grande piazza a nord e la corte interna. In essa ha origine la rampa che permette un agevole accesso al primo livello nonché trova posto un piccolo spazio per rappresentazioni teatrali. Nella parte ovest del lotto è posizionata infine la scuola elementare, un edificio a tre livelli che costituisce dal punto di vista volumetrico il prolungamento del blocco nord dell’asilo. Un sistema di parcheggi ubicati sugli angoli nord-ovest garantisce le necessarie aree di sosta in una posizione ottimale ma non invadente. In definitiva si è progettato un complesso articolato in grado di offrire una serie di funzioni non soltanto agli utenti canonici ma anche all’intera collettività. Quando il polo sarà completato si potrà quindi percorrere a piedi e al coperto un asse articolato di servizi per la comunità in una sequenza stimolante di pieni e vuoti, di spazi aperti e chiusi che potrà essere frequentato e vissuto anche nelle ore extrascolastiche e favorire iniziative, dibattiti, conferenze, mostre, piccoli concerti di interesse allargato a tutti i cittadini.

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Gli spazi aperti La concezione ed il disegno delle sistemazione esterne è improntato sui principi della varietà e del bilanciamento delle funzioni, degli spazi, degli elementi vegetali e di arredo. Si è cercato di creare il giusto mix tra aree pubbliche e private, tra superfici verdi e pavimentate, tra percorsi e “piazze”, tra zone pedonali ed altre destinate al parcheggio dei mezzi di locomozione.

Architettura naturale e pedagogia Il progetto della nuova scuola materna di Caraglio nasce con l’obiettivo di realizzare e attrezzare in modo adeguato, sicuro e formativo i luoghi di vita scolastici dei bambini: parla il linguaggio semplice e immediato dei segni e si focalizza sulle capacità immaginative di cui sono dotati i più piccoli. Ogni spazio sia interno che esterno è pensato per creare accoglienza, stimolare curiosità, sviluppare creatività, per conoscere attraverso esperienze significative e per favorire la socializzazione e la cooperazione. La scuola in questo modo diventa uno spazio “privilegiato” di incontro tra bambini, bambini e adulti, per affrontare e superare le sfide della multiculturalità e della diversità. Il progetto si pone due obiettivi: uno stretto dialogo tra architettura e pedagogia per realizzare un ambiente ricco di stimoli e di supporto ai processi cognitivi e di crescita dei bambini da tre a sei anni, e una progettazione biosostenibile, attenta alla relazione con il contesto climatico, alla salubrità dell’ambiente e alle prestazioni energetiche.

L’approccio sostenibile al progetto La sfida progettuale è stata costruire un ambiente per l’infanzia dove la funzionalità e l’estetica fossero di supporto allo sviluppo creativo dei piccoli utenti, in modo tale che lo stesso fabbricato assumesse un valore pedagogico. Il tutto a partire da una progettazione consapevolmente sostenibile. L’edificio finale dovrà soddisfare una serie di requisiti essenziali quali risparmiare energia di tipo pregiato non rinnovabile, riducendo le emissioni di inquinanti da combustione in atmosfera, come prescritto anche dal Protocollo di Kyoto; incrementare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili pulite, come l’energia solare, come prevede specificamente per gli edifici pubblici la legge 10/1991; risparmiare acqua potabile, evitando di utilizzarla per scopi non pregiati; migliorare il comfort interno degli ambienti, diminuendo l’inquinamento indoor; utilizzare materiali riciclabili, riciclati, e che richiedano una bassa quantità di energia in fase di produzione, trasporto, messa in opera e dismissione. Grazie anche all’impianto di volume compatto l’edificio scolastico risponde bene ai requisiti di contenimento energetico. La scuola è infatti concepita per usare risorse rinnovabili, contenere la dispersione energetica grazie al forte isolamento e all’inerzia termica della struttura in pannelli in X-lam e impiegare sistemi passivi a protezione dall’irraggiamento solare. La localizzazione dei corpi dell’edificio sull’area e quelli di distribuzione delle sue parti sono stati accuratamente valutati prestando una particolare attenzione al rapporto con le geometrie solari. L’obiettivo è quello di garantire che le aule possano usufruire del migliore soleggiamento durante l’intero corso dell’anno, ed in particolare nei mesi invernali, per ottimizzare il comportamento energetico passivo dell’edificio e per ridurre ai minimi termini i consumi di combustibili fossili. In questo senso è stata accuratamente valutata la proiezione delle ombre delle diverse parti del fabbricato per garantire il soleggiamento delle aule anche nei giorni vicini al solstizio invernale. Il posizionamento delle finestre in facciata è pensato in maniera differenziata a seconda dell’esposizione.

La progettazione strutturale Lo schema strutturale della scuola è molto semplice: le fondazioni ed il piano seminterrato adottano un classico telaio in conglomerato cementizio armato composto quindi da pilastri, travi e solai in latero-cemento, il soprastante livello e la copertura, dimensionalmente maggiori, sono stati progettati con un sistema Xlam. Tale sistema prevede l’uso di una serie di setti fissati alla sottostante struttura mediante ancoraggi metallici e chiusi da una soletta inclinata che costituisce la base per il tetto. I setti cosi concepiti obbediscono allo stesso passo strutturale del telaio in c.c.a. e sono opportunamente bucati per permettere la realizzazione di porte e finestrature.

Hôtel de Police - Ameller & Dubois et associés , Karine Millet

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La conception du nouvel Hôtel de Police de La Rochelle concentre de nombreux défis : traduire la permanence de l’idée républicaine par un bâtiment symbolique ; garantir la sécurité de ses occupants ; offrir d’excellentes conditions de travail et le meilleur accueil du public. Par ses qualités spatiales, le bâtiment doit mettre en valeur l’image de la police dans la ville. Au service de tous, il doit être exemplaire dans sa conception, sa réalisation et son fonctionnement.

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Competition rendering

Le projet s’inscrit au cœur d’un tissu hétérogène en mutation. Le terrain d’assiette est surélevé, ce qui confère au bâtiment un statut public affirmé et le protège des vues directes depuis la rue. Intégré au front bâti sur le boulevard, l’édifice est un repère fort, ouvert sur la ville.

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Competition rendering

Le projet se compose d’un rez-de-chaussée en équerre formant socle, refermé sur la cour de service. Le hall s’y inscrit naturellement à l’angle, dans le prolongement du parvis. Le premier étage reprend le principe du rez-de-chaussée, le corps principal se projetant en porte-à-faux vers le parvis pour en assurer la protection et donner à voir l’hôtel de police. Le volume homogène qui semble glisser au dessus du soubassement, enveloppé d’une résille métallique constituée de panneaux perforés, souligne le caractère contemporain de l’édifice et en assure la sécurité comme la protection solaire. Au sud, la clôture se retourne en toiture pour composer une forme sculptée protégeant la cour de service des jets de projectiles.

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Competition rendering

Proximité et indépendance caractérisent l’organisation de l’établissement. Les flux du rez-de-chaussée sont hiérarchisés et placés sous la surveillance centralisée du chef de poste. Les étages, modulables et évolutifs, sont organisés autour d’une bande de service et d’un patio central agréable. Les services fermés confidentiels sont regroupés au second étage.

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Entrance hall

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Mass plan


Nuovo Parcheggio a Murten - Liverani-Molteni

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Variante n. 1 - Piano di Governo del Territorio (PGT) - Comune di Binago (CO) - Linda Cortelezzi

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1. PREMESSA Il Comune di BINAGO in Provincia di Como è dotato di Piano di Governo del Territorio adottato con delibera di C.C. n. 11 del 24/03/2009, approvato definitivamente con delibera di C.C. n. 50 del 29/10/2009 e pubblicato sul B.U.R.L. – Serie Inserzioni n. 12 del 24/03/2010. L’Amministrazione Comunale ha inteso dare avvio alla procedura di Revisione in Variante n. 1 al Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) vigente, essenzialmente finalizzata alla destinazione di un’area per la realizzazione del nuovo Campo Sportivo Comunale, opera pubblica richiesta dalla popolazione binaghese e dalle Associazioni sportive presenti sul territorio.

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Foto n. 1 – l’Ambito di Trasformazione 1a destinato alla realizzazione del nuovo Campo sportivo visto dalla via Manzoni

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) rappresenta uno strumento per analizzare e stimare gli effetti che determinate azioni producono sul territorio, secondo la chiave della sostenibilità.

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Foto n. 2 - esempio di inserimento del Campo Sportivo comunale nell’AT_1a

L’importante concetto di sostenibilità viene introdotto nel 1988 dal Rapporto Brundtland della World Commission on Environment and Development (WCED) che utilizza la seguente definizione: <>. La valutazione degli impatti prodotti nell’attuazione di piani, programmi e progetti ha visto il consolidarsi di norme che la regolano e disciplinano, a cui i diversi soggetti attuatori devono riferirsi per la stima dei rischi derivanti dall’applicazione di determinate azioni.

Risulta essere molto importante il concetto di trasparenza nella gestione di pratiche di valutazione dei rischi, per il quale le popolazioni devono essere tempestivamente ed accuratamente informate sulle dinamiche e gli sviluppi di tali procedure in modo da poter consentire alla cittadinanza una partecipazione democratica nelle scelte decisionali. La trasparenza di un procedimento è determinata dalla sua capacità di comprovare, attraverso relativa documentazione facilmente reperibile, la totalità della sequenza logica delle sue fasi ed operazioni. La trasparenza concorre a garantire un processo razionale di formazione delle decisioni. Le scelte sono così influenzate e determinate dal contesto socio-politico e culturale in cui maturano.

2. Il Rapporto Ambientale Il Rapporto Ambientale rappresenta, così come indicato nel Punto 5.12 della D.c.r. n. 351 del 13 marzo 2007, Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi, il documento attraverso cui si dimostra l’integrazione dei fattori ambientali nel processo di stesura del piano, con riferimento ai programmi per lo sviluppo sostenibile emanati da organismi regionali, nazionali, comunitari o mondiali (UE, ONU, ecc.). Attraverso il Rapporto vengono individuati, descritti e valutati gli obiettivi, le azioni, e gli effetti significativi che potrebbero ripercuotersi sull’ambiente a seguito dell’attuazione del piano, specificando altresì le ragionevoli alternative in virtù degli obiettivi da conseguire e del contesto territoriale di applicazione del piano. Il Rapporto svolge, inoltre, una funzione propositiva nel definire gli obiettivi e le strategie da attuare per il loro conseguimento, indicando i criteri ambientali di riferimento per le diverse fasi e determinando sia gli indicatori ambientali da utilizzare che le modalità di monitoraggio. Tale documento deve essere sottoposto all’attenzione dei Soggetti competenti in materia ambientale al fine di derivarne le opportune indicazioni.

3. RAPPORTI TRA LA PROPOSTA DEL DOCUMENTO DI PIANO E LA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE– analisi di coerenza esterna L’analisi della coerenza esterna verticale è finalizzata a verificare l’esistenza di relazioni di coerenza tra obiettivi e strategie generali del Piano e obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale, territoriale ed economica desunti da documenti programmatici di livello diverso da quello del Piano considerato, nonché da norme e direttive di carattere internazionale, comunitario, nazionale regionale e locale. Tale analisi deve verificare numerosi riferimenti, tra i quali:

  • la coerenza dello scenario di riferimento elaborato per il Piano con gli scenari previsti dagli altri livelli di pianificazione (es. provinciale, regionale, statale, europeo, internazionale);
  • la coerenza delle informazioni utilizzate per la definizione della base di dati con quelle utilizzate in altri livelli di pianificazione/programmazione;
  • la coerenza degli indicatori assunti nel Piano con quelli adottati nei Piani di diverso livello.

Attraverso l’analisi di coerenza esterna di tipo orizzontale si dovrà invece verificare la compatibilità tra gli obiettivi generali del Piano e gli obiettivi generali desunti dai piani e programmi di settore; si dovranno prendere in considerazione i Piani dello stesso livello di governo e dello stesso ambito territoriale di riferimento. Si tratta cioè di verificare se strategie diverse possono coesistere sullo stesso territorio e di identificare eventuali sinergie positive o negative da valorizzare o da eliminare.

Stefano Tordiglione Design adds flair to homeware at Grange Interiors - Stefano Tordiglione

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In a sleek concrete space in One Island South in Aberdeen, Grange Interior’s stylish homeware strikingly stands out from the store’s subtle interior design that was conceptualized by Hong Kong-based Italian interior design studio Stefano Tordiglione Design.

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Grange Interiors, from name to aim, references a grange, that sprawling British country house that is a grand old dame of property. It was from this that Stefano Tordiglione Design drew his inspiration, referencing that classic manor house and its stately yet simple country interiors through his design.

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Squares of rusted metal permeate the concrete floor at Grange Interiors, while intermittent wooden paneled stages form a base for highlighting the various products on sale. These products sit atop Stefano Tordiglione Design’s very own tables: elegant creations with long, slender legs topped with framed panes of glass, reminiscent of a Hong Kong window, or with sleek, shiny plates of copper, stylishly curved at the edges, the material harking back to the traditional homeware of old Europe: heavy, brass-coloured pots and pans found in country kitchens. Simple yet elegant sets of shelves hold further items, while the various products are split from each other through the use of screens that not only enable non-obstructive separation, but are ingeniously covered in wallpapers that are available at the store.

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A feature wall behind the cashier desk is a focal point and displays the brand’s logo, also created by Stefano Tordiglione Design, which is a reflection of the store’s concept. ‘Grange’ appears in a classic English font, capitalized and made from a hard metal, while ‘interiors’ is lit in neon, italicized and representative of the more contemporary side of the brand. Surrounding the logo is a design of various shaped plates that hark back to the store’s essence.

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The simplicity of the furniture and the surrounding design highlights the quirky and unique European products that Grange Interiors imports from countries such as England, France and Italy, from brightly painted crockery and stylish cutlery to pillows, candles and lamps. Highlights of green on sleek cabinets used for storage and on the cashier’s desk are reminiscent of the countryside in which a grange might appear but the subtlety of the highlights of the colour again refrain from taking anything away from the items on offer. The concept is warm, with the choice of materials like wood and copper adding to a feeling of accommodation that harmonises the diverse products on offer and brings everything about Grange Interiors together as a whole.

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Slice Lamp - Elisa Manelli

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Slice Lamp è una lampada trasformabile ad assetto variabile. La sfera opalina si scompone e si apre a ventaglio facendo ruotare le quattro sezioni attorno a perni disassati configurando molteplici forme. La luce si diffonde attraverso piani di plexiglass trasparente sui cui spessori si concentra originando geometrie luminose a diverse intensità.

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Dominio Mare Resort&Spa - Valter Cattaneo

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Sul capo tra Bergeggi e Vado, al margine di una sughereta, il progetto ha sviluppato la ristrutturazione urbanistica dell’area ed ha conseguito l’ obiettivo del potenziamento della ricettività turistica auspicata dall’Amministrazione Comunale, nonché la conservazione e riqualificazione della zona boschiva di notevole pregio, protetta sia a livello provinciale, sia regionale. La sughereta su fasce alla ligure è ora aperta al pubblico e percorribile tramite un sentiero in parte ristrutturato ed in parte nuovo. Il degrado dovuto all’erosione superficiale del terreno ed all’abbandono è risolto dalle opere di ingegneria ambientale poste in essere e dalla costante manutenzione.

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Oggi il nuovo borgo, costituito da residenze, reception, bar, sala congressi, centro benessere e piscina, si articola sul versante attorno ad una piazza panoramica.

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Le architetture contemporanea e tradizionale si valorizzano l’un l’altra in equilibrio dinamico, davanti al panorama mozzafiato del golfo e dell’isola.

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L’alta qualità dei materiali ed il disegno del dettaglio arricchiscono la qualità dell’ambiente.

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Particolare attenzione è stata data ai temi della domotica, della produzione di energia rinnovabile e del risparmio energetico: le abitazioni sono tutte in classe A+. http://www.architettocattaneo.it/ http://www.dominiomarebergeggi.it

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House Prototype - Francesco Cattaneo

Court of Justice - J. MAYER H. Architects, a2o Architecten, Lens°ass Architecten

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September 13th, 2013 marks the opening of “Court of Justice” in Hasselt, designed by the architects team of J. MAYER H. Architects, a2o-architecten and Lens°ass architects. After finishing the exterior skin already in 2011, the interior was completed in spring of 2013. The new court of justice is an open, transparent building with direct public access, combining the Court of Justice with a university library and auditoriums for the faculty of law. In keeping with the building’s logistical requirements and safety provisions, the structure is divided into three separate units: courtrooms, the library for students and an office tower with a 64-meters-high panorama restaurant on top from which offers a panoramic view of the city of Hasselt and its surroundings.

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Based on a master plan by West 8, the former railway station site has been restructured with a park, public buildings, offices and hotels, as well as urban residential blocks. The team of J. MAYER H. Architects, Lens °Ass and a20-architecten have realized one of the two high-rise buildings, “the new court of justice”, a structure that stands as a contemporary urban landmark of the new district. References in the design process point to both the image of the “tree”, the hazelnut trees in the City of Hasselt’s coat of arms, and steel structures in the once industrial- and Art Nouveau-influenced area

Tenant: Regie der Gebouwen
User: Federale Overheidsdienst Justitie
Square Footage: 20.763 m² above-ground spaces (Offices, Meeting-Rooms, Library, Reception, Cafeteria, Court rooms) 4.694 m² Underground spaces (Archive), 3.384 m² Underground spaces Parking Lot
Construction Time: October 2008 – September 2013
Address: Parklaan, 3500 Hasselt, Belgium

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Villa Urbana - Arkham Project, Luca Ambrosini, Marco Longatti, Hajime Miyajima

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Tre appartamenti in forma di villa urbana in continuità con tre case a schiera precedentemente realizzate dal nostro studio. Il piano inferiore si imposta su un sistema strutturale di setti portanti in cemento armato facciavista su cui si appoggia il corpo superiore, formalmente e staticamente indipendente; una traveparete in acciaio caratterizza l’intervento liberando al contempo la zona giorno degli appartamenti da ogni ingombro strutturale. Alcuni cavedi portano luce in profondità, evidenziando lo sfalsamento tra i due livelli.

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Pianta

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Prospetto

MUSEO ANIMALE - maltesebenedetti

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Allestimento permanente per il Museo di Storia Naturale G. Doria.

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A cent’anni dalla sua inaugurazione le finestre del Museo di Storia Naturale si aprono sulla città. Per chi scorre veloce in macchina, per il passeggero del bus, per chi a piedi percorre le strade del centro intorno al Museo Doria.

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La facciata si anima del racconto degli animali che lo abitano. Le tele si colorano delle sagome di animali che compongono scene tratte dalle favole di Esopo, Perrault, Fedro.

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Grandi stampe su tela da esterni, montate su una struttura semplice di telai e agganciati agli elementi di schermatura esistenti, permettono al museo di far parlare le sue finestre oggi cieche, pur continuando a proteggere gli ambienti dalla luce del sole.

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E’ stata progettata un’illuminazione notturna puntuale, che con una pennellata di luce regala una lanterna magica alla città.

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Questo progetto permette al Museo di dichiarare all’esterno il suo contenuto, i suoi progetti, la sua vita.

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Nuova scuola materna a Dolzago - francesco misuraca, gilda squillace, vittorio zappelli, Luca Sani, MAURO INNOCENTI, Viola Tortoioli

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In un tessuto urbano fortemente caratterizzato dal costruito industriale è fondamentale che un edificio per l’infanzia venga pensato come oggetto riconoscibile e distinguibile dal contesto, rispettando certamente gli allineamenti con l’esistente, ma pensando a planivolumetrie diverse dalle usuali e valorizzando gli aspetti positivi che il luogo offre: aprirsi verso il parco, con cui è forte la volontà di dialogo e di scambio, per la valorizzazione di entrambe e per creare una “nuova centralità” della comunità locale. L’ edificio proposto, alternandosi tra pieni e vuoti, si innesta quindi tra la volumetria massiva del complesso della Bonomelli ed il verde aperto del Parco degli Alpini, non come un blocco unico edificato ma in una composizione di corpi minori, dissimili tra loro per geometria e dimensioni, ma tra loro connessi da un percorso semplice ed intuitivo, che sin dall’ingresso è percepibile con la chiarezza distributiva necessaria ad un’ utenza costituita da bambini.

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Vista aule

Un grande volume rivestito in legno si tende verso il parco, facendo da ponte ed invito, attraverso il grande portico d’ingresso, ad esplorare la nuova “città”, a misura di bimbo, che si ricrea all’interno dell’edificio. Volumetrie diverse si distribuiscono lungo un percorso “urbano” che si ricrea: attraversata la porta di “città” il percorso costeggia la corte verde interna ed introduce alla piazza, il grande spazio comune deputato all’incontro, alle rappresentazioni, alle azioni di gruppo (attività libere); si percepiscono, come nel centro di una piccola città, i percorsi che si dipanano da quello principale e conducono alle aule didattiche, ai laboratori, agli accessi secondari, agli spazi di servizio, fino a giungere al di là della corte verde.

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Sulla piazza convergono le aule delle tre sezioni, dimensionate ognuna per trenta bambini, con volumetrie e tagli d’aperture particolari quasi volessero seguire il sole a sud, ognuna dotata di propri servizi igienici e depositi; l’area destinata a spogliatoi, più bassa e raccolta e con due lucernai zenitali che segnano gli ingressi alle aule, diventa spazio comune di filtro verso la zona “pubblica” e con essa si fonde, offrendo l’opportunità di creare spazi di dimensioni maggiori per eventi particolari.

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Sul fondo della piazza si affaccia il laboratorio per le attività pratiche, che, secondo criteri di flessibilità, viene definito da pareti mobili, diventando anch’esso estensione dello spazio pubblico; spazi intermedi, semichiusi, flessibili danno forma a prospettive diverse rispetto alle esigenze di utilizzo ed a quella complessità necessaria ad incuriosire i piccoli utenti, pur rimanendo nella semplicità delle distribuzioni.

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Ingresso fronte parco

Il percorso si apre poi tra la corte verde ad est ed il blocco basso del laboratorio attività psicomotorie e della cucina ad ovest, fino a giungere alla sezione primavera, (ulteriore corpo con volumetria e dimensioni ancora diverse dai precedenti) che costituisce un microcosmo all’interno della piccola città, con i suoi servizi e di suoi spazi di pertinenza, ed i suoi spazi verdi di gioco che la mettono in diretta comunicazione con le altre aree della scuola.

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Corte aula primavera

Alla piazza coperta si affianca la corte verde, espandendo lo spazio non solo percettivamente, ma anche come fruizione reale nelle belle giornate primaverili: il vuoto della corte diventa centro e punto di forza del progetto, riproponendo il parco all’interno della scuola e significando un continuum con il territorio; la corte è momento di gioco per i piccoli, ma è anche respiro per tutto l’edificio, che su di essa si apre. All’ingresso, importante per funzioni di gestione e controllo, è dislocato lo spazio per gli insegnanti, a cui è garantita la visibilità di tutte le aree e di tutti i percorsi fino alla Sezione Primavera.

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Oltre a quello principale e pedonale già descritto, viene proposto anche un accesso carrabile da Viale Montecuccoli, pensato per l’accesso del personale tecnico e di servizio della cucina (dimensionata per poter provvedere alla produzione dei pasti internamente alla scuola e con accesso diretto dall’esterno sia delle vettovaglie che degli addetti per ragioni igienico-sanitarie e di sicurezza) ma soprattutto per offrire la possibilità di accedere con un eventuale servizio scuolabus ad un ingresso secondario e protetto introduce direttamente nella “piazza centrale” della scuola.

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Piante e Sezioni

Aurillac Storage Depot - Brisac Gonzalez

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The seven and a half metre high facade of the storage depot consists of 50×50 cm pyramidal aluminium panels that vary in colour and shape. The four different panel shapes vary slightly, gradually opening in a bloom-like manner. Behind the facade is a standard steel structure in filled with prefabricated concrete panels. The building’s insulation is on the outside of the structure in order to avoid cold bridging and to maximise a stable interior climate.

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From the street

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Exterior View

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Exterior

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Facade Detail

Residenza a Milano - Benedetta Puricelli

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Il cliente ha espresso la volontà di creare un ambiente unico eliminando la precedente divisone tra cucina e soggiorno. Si è voluto creare un ambiente confortevole, dinamico, minimale ma arricchito da arredi unici.

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Residenza Vista del soggiorno, la luce è protagonista dello spazio.

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Vista del Soggiorno, la luce è protagonista dello spazio

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Vista della cucina.

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Veduta d'insieme della zona giorno.

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Arredo su misura, arricchito dagli oggetti e dai ricordi del cliente.

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Vista della cucina.

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Riflessi della zona giorno

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