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Un parco archeologico e naturalistico per la riqualificazione di Casabona (Kr) - Arch. Santo Curcio

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Il progetto Parco Archeologico e Naturalistico di Casabona, è un’idea che nasce dalla volontà di concentrare in un unico grande “percorso” storico e progettuale, tutto ciò che è parte integrante della storia, tradizione e cultura della comunità di Casabona. Il P.A.N di Casabona è composto da una macro area archeologica, suddivisa in tre micro aree rappresentate dai tre siti archeologici che ospitano circa 500 grotte rupestri. Questa suddivisione punta a tutelare e riqualificare tutto il patrimonio storico e culturale del borgo, soprattutto se inquadrato nel più vasto contesto archeologico del Marchesato Crotonese anch’esso bisogno di attenzioni e di interventi mirati ad una sua completa rivalutazione.

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I percorsi del P.A.N.

Il sito rupestre di Valle Cupa e i siti minori di Timpa Tallarico e Montagna Piana, contengono oltre alla aree rupestri delle grotte, altri punti di interesse storico culturale che hanno bisogno di tutela e riqualificazione. Primi tra tutti ci sono: il sito medioevale della vecchia Casabona (Casabonavecchia) con i suoi ruderi dal sapore pittoresco e il più recente Palazzo Tallarico in stile moresco con il suo orto botanico.

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Genesi di progetto

Il progetto architettonico è pensato per avere il minimo impatto sull’ambiente, le soluzioni proposte permettono una totale fruibilità dell’impianto, il che permette di abbattere qualsiasi forma di barriera architettonica che la geografia dell’area presenta. Il nucleo principale del complesso architettonico è composto dal un museo archeologico, il centro servizi, l’auditorium, la biblioteca museale, la piazza, gli spazi espositivi esterni, le residenze dell’ostello e i servizi di bar/ristorazione. La struttura è pensata per riqualificare, supportare ed incentivare la visita al parco grotte rupestre di Valle Cupa, composto da circa 300 grotte distribuite su tre micro aree archeologiche, collegate da sentieri di breve, media e lunga percorrenza. Il progetto del parco prevede l’individuazioni di percorsi archeologici e naturalistici dedicati a escursionisti e appassionati di archeologia rupestre.

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Planimetria generale del complesso

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Viste e sezioni di progetto

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Render di progetto


Studio di Massoterapia - Benedetta Puricelli

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Il piccolo studio di Massoterapia di Mauro è situato nel centro di Varese. Il committente mi ha contattata poichè aveva la necessità di riorganizzare l’ambiente di lavoro. La scelta dei colori e degli arredi è fatta per far respirare sin da subito al cliente dello studio un’atmosfera intima e accogliente.

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Questa immagine illustra un angolo della sala di attesa. La scelta dei colori e degli arredi è fatta per far respirare sin da subito al cliente un'atmosfera intima e accogliente.

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La sala massaggi è caratterizzata da un'attenta ricerca di arredamenti di recupero. La scelta di inserire una frase sulla parete è dovuta all'utilizzo dei piani verticali come elementi di appoggio per gli esercizi posturali.

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Sala d'aspetto

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Questa immagine illustra uno scorcio della sala massaggi.

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Il piccolo servizio igienico dello studio è stato caratterizzato dall'inserimento di una tonalità gialla. il colore è stato applicato nell'angolo meno luminoso per dare più luce al locale ed inclinando uno dei due lati della campitura per creare un effetto prospettico che aumentasse l'altezza dell'ambiente.

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Sfera di Luce_Realizzata Propriamente per il committente

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I comignoli come arredamento di interni e le riviste impilate diventano inusuali piani di appoggio.

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Particolare del davanzale che affaccia sulla corte interna.

Punto Linea Superficie - Andrea Villani, Leonardo Maggio

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Gli architetti Andrea Villani e Leonardo Maggio continuano a sperimentare, nella progettazione d’interni, l’essenza della forma dal forte segno grafico, geometrico, cromatico e materico. L’intervento riguarda la ‘riformulazione spaziale’ di un appartamento di circa 140 mq, al secondo piano di un edificio degli anni 70, all’interno della maglia di espansione della città di Modugno, in provincia di Bari.

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vista della zona giorno

Il progetto ribalta completamente la destinazione funzionale che, in origine, si presentava particolarmente promiscua con stanze da letto in adiacenza al soggiorno o tra cucina e tinello, ed un solo unico bagno. La nuova distribuzione invece mantiene distinte le funzioni giorno-notte e ricava due nuovi servizi e una lavanderia, tre camere da letto, un’ampia zona disimpegno e l’open space con cucina e soggiorno; il tutto avvolto dalla luce naturale dei tre affacci su strada.

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vista della zona pranzo, l'opera pittorica e della'artista Fabio Marullo, dal titolo. MONTGOMERY PARK/2010 250x150

E’ predominante l’uso del legno: dal parquet in rovere posato a spina ungherese che offre un intrinseco motivo decorativo a pavimento, alla realizzazione di porte scorrevoli e mensole; dall’esecuzione di veri e propri oggetti di raffinata artigianalità come le ante della cabina armadio alla porta a battente che fa filtro e da collegamento, unendo e separando le due zone della casa; fino ad arrivare all’oggetto di arredamento più importante che è la boiserie secondo un rimando contemporaneo dell’antica tradizione ottocentesca francese di rivestire le pareti con pannelli di legno intarsiati, incisi e intagliati. Elemento architettonico questo, cardine della progettazione che, nella sua valenza funzionale, riproduce un passaggio e un confine tra il giorno e la notte mentre la superficie, nella sua valenza quasi pittorica, scompare sotto il legame degli elementi che si staccano nello spazio.

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vista dell'ingresso dell'abitazione e del disimpegno di accesso alla zona notte. Le opere pittoriche sono dell'artista Fabio Marullo dal titolo: UNDER A DIFFERENT LIGHT 2011 in fondo al foro assoggettato di rouge bengale, 45,5 x 30,5

Caratterizzante anche l’uso del colore che uniforma in tonalità ottone antico le pareti di tutti gli ambienti tranne una camera da letto in blu carta da zucchero, una parete dell’ingresso in nero lucido e alcune partizioni in nero opaco del soggiorno e della cucina. Il controsoffitto bianco, illuminato da una scansione ordinata di fari ad incasso, viene interrotto da marcati e profondi tagli neri che nascondono luci a led. Interessante, inoltre, è la soluzione di una doccia passante che mette in comunicazione i due bagni rifiniti, in parte, con resina spatolata a mano e intonaco rustico non rasato.

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vista dell'angolo della boiserie e della zona giorno

Come in altri progetti, i due architetti ripresentano delle scelte ormai ‘tipiche’ che legano l‘architettura al design, tali da mettere in rapporto elementi di vita quotidiana con i sensi dell’arte nella possibilità di una nuova esplorazione: in particolare il disegno e l’applicazione di volumi a parete (mensole-contenitori) che si confondono e imitano gli elementi radianti o la scelta minimale di inserire un blocco di marmo di Carrara come mobile porta tv. Il risultato finale nel vivere ogni giorno questa casa ben rappresenta la riuscita progettuale: dall’interno ogni elemento, che fa parte della forma, trova fondamento nella composizione. Le opere pittoriche sono di Fabio Marullo, artista siciliano che vive e lavora a Milano. Testo di Elisabetta Villani.

Piano en una Casa - BRIKWALL

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Surge a partir de la necesidad de expandir espacio de confort de una familia y así tener un espacio para la correcta ejecución de un instrumento (piano) y un espacio de convivencia familia ademas de un espacio intimo de descanso. Esta ubicada en una colonia generada en los años 60 por lo que fue importante respetar la arquitectura de la zona y generar un proyecto nuevo que es confortable con un diseño arquitectónico contemporaneo.

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Fachada / Facade

Piano in a house arises from the need to expand space and comfort of a family and have a space for the proper execution of an instrument (piano) and a family living space plus a rest intimate space. It is located in a colony generated in the 60s so it was important to respect the architecture of the area and create a new project that is comfortable with contemporary architectural design.

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Interior

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OCEANIA BUSINESS PLAZA I LOBBY - dos G arquitectos, Ginnette Gotti, Ivan Grippaldi

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(ITA) l’idea di progetto è quella di giocare con materiali che generassero contrasti tra loro. Si è pertanto scelto di rivestire il volume centrale degli ascensori con dei vetri temperati rivestiti con pellicole decorative traslucide che grazie alla retroilluminazione, realizzano una superficie totalmente illuminante. In contrasto con questa parete brillante abbiamo scelto di utilizzare per la parete di fronte dei pannelli di legno laccati di colore grigio grafite che riflettono la luce e sui quali si riflettono a loro volta i pannelli vetrati generando interessanti giochi di luce e riflessione.

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Lobby

Nella parte centrale si è scelto di utilizzare elementi classici di una lobby quali candelabri e tappeti però con un tocco contemporaneo. Pertanto i “candelabri” sono stati realizzati con delle lampade tubolari di vetro a sezione quadrata con differenti lunghezze mentre il “tappeto” è un mosaico realizzato con quattro tipi di marmi diversi in una gradazione di colori che va dal bianco al nero passando per il grigio.

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Lobby

(ESP) El concepto fue jugar con materiales que generaran contrastes entre ellos. Decidimos revestir el volumen de los elevadores centrales con unos vidrios templados y utilizamos unos papeles decorativos que, gracias a la retro-iluminación, pudieran realizar un efecto difuminado y nos permitieran obtener un efecto de caja de luz. En contraste con esta pared brillante y clara decidimos utilizar paneles de madera laqueados gris antracita que reflejan la luz de la caja de luz.

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Lobby

En el centro del lobby decidimos utilizar elementos clásicos de un lobby como los candelabros y las alfombras pero con un twist contemporáneo. Decidimos instalar por lo tanto en el centro unos candelabros realizados con lámparas VISTOSI en forma de tubos a sección cuadrada de diferentes alturas y una “alfombra” realizada con unos mosaicos hechos con cuatro tipos diferentes de mármol en una gama de colores que desde el blanco llegaba al negro pasando por el gris.

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Lobby

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Lobby

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Lobby

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bathroom (MEN)

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bathroom (MEN)

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bathroom (WOMEN)

casa LP - d2w studio, Maria Wancolle , Nicola Di Dato

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L’intervento riguarda la ristrutturazione interna con disegno su misura degli elementi d’arredo, di un appartamento nel centro di Sala Consilina (SA). Il progetto nasce dalla precisa richiesta da parte dei committenti di creare un ambiente contemporaneo e di impatto visivo.

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casa LP - Audrey

L’idea è quella di creare uno spazio dove unire sotto la guida della geometria, materia, luce e funzioni, curando ogni minimo dettaglio. L’approccio generale nell’affrontare gli ambienti (living, cucina, zona notte) è a 360°, in modo che il risultato finale sia caratterizzato da una vivacità visiva e dinamicità indiscutibili.

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casa LP

La zona living si articola su tre elementi: il colore blu, le pareti ortogonali differenziate nel colore (bianco e grigio) ed il caminetto che cambia la misura verticale delle pareti, in modo che la percezione dell’angolo viene annullata.

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casa LP

Tale zona è direttamente collegata alla cucina ma allo stesso tempo separata da ante scorrevoli a scomparsa composte da pannelli di vetro con raffigurazione Pop. Queste, aperte creano continuità tra i due ambienti, chiuse rendono la cucina e la zona living “osservatori incuriositi”.

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casa LP

Tutti gli spazi si articolano attraverso una serie di scelte materiche, policrome e composite che rendono il tutto piacevolmente dinamico.

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casa LP

La parete attrezzata Audrey, in legno laccato bianco, come un quadro riempie la parete e con la geometria dei suoi moduli detta il movimento dell’intero ambiente.

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casa LP

Le lame di luce a soffitto definiscono ed “accompagnano” gli ambienti. La luce, sottolineando la geometria dei tagli nel controsoffitto e delle nicchie ricavate nelle pareti, scolpisce i volumi e ne dissolve i confini.

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casa LP - IOETE

La zona notte, seguendo le linee dell’intero progetto, è studiata come un’isola dove si è accolti da un gioco di forme, materiali, colori e luci che rendono l’ambiente particolarmente caldo e rilassante, a tratti anche molto romantico.

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casa LP - IOETE

La base del letto, in rovere naturale, è stata studiata come un unico elemento sulla quale poggia la testata/contenitore in legno laccato bianco.

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casa LP

In breve, una ristrutturazione alla ricerca emozionale, attraverso i colori, i materiali e la luce, di una definizione degli spazi un po’ Pop ed un po’ Art.

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casa LP

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casa LP

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casa LP

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casa LP - Audrey

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casa LP - IOETE

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casa LP - Audrey

House Rennovation - Francesco Cattaneo

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Ristrutturazione e progettazione di interni

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Attorno ad una piscina - Anna Regge

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Sistemazione a verde di sfondo ad una zona riservata alla piscina e al pranzo all’aperto con gli amici.

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Concorso di idee Padiglione S.Pio: atrio - spazi di accoglienza – esterni - SCIA

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PREMESSA Il lavoro di ideazione è iniziato dall’analisi degli obiettivi del progetto messi in evidenza nel bando di Concorso, cogliendo l’indicazione di sviluppare la percezione “a scala umana” degli spazi del Padiglione S. Pio, che l’Amministrazione dell’Ospedale ricerca con un programma più ampio di riassetto generale della struttura. Il progetto elaborato si articola in due serie di proposte, sviluppate a diversi gradi di approfondimento. La prima serie riguarda ipotesi di riorganizzazione e ristrutturazione più generale dell’intero Padiglione S. Pio e dell’Ospedale nel suo complesso; la seconda serie riguarda opere specificamente richieste nell’area d’intervento e nell’area a Nord dell’atrio. Obiettivo del progetto è fornire all’amministrazione un quadro d’insieme di azioni nel quale le opere da eseguire nell’immediato siano comunque inserite in una visione complessiva che salvaguardi l’aspetto architettonico dell’intero Ospedale.

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L’ACCESSIBILITÀGENERALE Il problema dell’accessibilità deve risolvere la distribuzione dei diversi flussi di traffico che interessano il complesso ospedaliero. Essi sono costituiti da: 1. i pazienti ordinari; 2. i pazienti del Pronto Soccorso; 3. il personale medico, tecnico ed amministrativo; 4. i fornitori e il servizio di catering; 5. i visitatori (degenze e rappresentanti di commercio). Data la configurazione morfologica del complesso ospedaliero la soluzione proposta consiste nella realizzazione di un anello perimetrale per i percorsi carrabili con la costruzione di una nuova rampa per superare il dislivello sul lato Est del padiglione S. Pio; rampa che è possibile adagiare con poche opere di sistemazione di ingegneria naturalistica sul terreno già degradante antistante al padiglione stesso. Questo anello consente una circolazione perimetrale continua a senso unico attorno al grande isolato che viene a crearsi, distribuendo nei vari parcheggi (controllati attraverso accessi selettivi) i veicoli differenziati per attività e destinazioni. In alcuni tratti il confinamento dei percorsi per il Pronto Soccorso garantirà il celere movimento delle ambulanze. La creazione di un unico grande isolato centrale consente di realizzare percorsi pedonali, anche coperti e protetti, privi d’interferenze con il traffico veicolare, tranne che all’ingresso dove occorre attraversare la corsia carrabile. Di questa ipotesi vanno razionalizzati anche gli accessi veicolari, distinguendoli in: 1. personale e fornitori 2. pazienti autorizzati e visitatori 3. pronto soccorso in modo da poter effettuare un controllo automatico del primo (badge di accesso elettronici), un controllo visivo del secondo (personale di sorveglianza) e il libero accesso del terzo, se non in fase di trasferimento del paziente traumatizzato (personale di sorveglianza).

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L’ACCESSIBILITÀAL PADIGLIONE In quest’ottica, nel dettaglio degli accessi esterni il progetto per l’area in Concorso trasforma la struttura della pensilina esistente in un percorso coperto e protetto, confinando in una sede propria il flusso di accesso diretto al Padiglione. Il progetto opera anche sulla tettoia di manovra e sosta delle ambulanze dove, con un leggero intervento strutturale, crea un percorso circolare continuo (senza necessità di manovre per l’inversione di marcia) e due posti coperti per la sosta delle stesse ambulanze. Gli ingressi diretti al Padiglione sono separati con due porte distinte: la prima per il Pronto Soccorso – che porta a due elevatori adatti ad accogliere lettighe o sedie a rotelle e dotata un’area di sosta per le stesse – la seconda per visitatori, pazienti e personale. Nell’area d’ingresso questi flussi, inizialmente indistinti, vengono ulteriormente separati: pazienti e visitatori da un lato e personale dall’altro. Infatti, mentre i primi utilizzano l’ascensore e le scale sulla sinistra o le porte sul piano nel corridoio, i secondi – tramite due porte selettive a consenso elettronico (badge personale) del tipo di quelle utilizzate nelle banche o negli uffici pubblici – accedono a un locale riservato dove trovano l’orologio marcatempo (se ancora necessario con la dotazione dei badge personali), la bacheca sindacale, la bacheca aziendale e quant’altro occorra per le comunicazioni interne.

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L’IMMAGINE GENERALE E LE FACCIATE L’idea architettonica sottesa agli interventi specifici richiesti dal Concorso in merito al recupero dell’intero Padiglione S. Pio è sintetizzabile nella riduzione della frammentazione, attualmente percepibile nel trattamento dei volumi edilizi, e nei nuovi rapporti fra le parti, che vengono identificate e gerarchizzate. I corpi lunghi sono risolti con una scansione a volumi orizzontali che accentua i pieni e i vuoti della composizione, con l’inserimento di tre forme chiuse che costituiscono l’accento cromatico e funzionale di eccezione. Il corpo cui si lega la tettoia dell’ingresso è invece scandito da un’articolazione verticale che continua anche sulla copertura a rafforzamento del valore di distinzione e di gerarchia nella composizione. La soluzione proposta per la tettoia di ingresso, infatti, è costituita proprio dalla prosecuzione dei volumi verticali che scorrono sul piano orizzontale, a realizzare un teoria di pieni/vuoti che costituisce la matrice del nuovo volume. Gli sporti che realizzano queste scansioni hanno inoltre molteplici funzioni di miglioramento energetico. Consentono infatti di: 1. realizzare un aumento del coefficiente di inerzia termica delle pareti esterne (cappotto); 2. ottenere l’ombreggiamento delle finestre sul fronte Sud dell’edificio nel periodo estivo diminuendo gli impieghi energetici per il raffrescamento; 3. accogliere in maniera integrata i pannelli fotovoltaici in film elastico, efficienti nella resa ed economici nella installazione.

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LA DISTRIBUZIONE FUNZIONALE Sull’area esterna funzionalmente è realizzato un percorso dedicato per le ambulanze con accesso diretto dall’anello di circolazione generale separato dagli accessi pedonali che avvengono tramite la pensilina esistente recuperata. Lungo il percorso di uscita delle ambulanze vengono ricavati due stalli di parcheggio nel caso gli automezzi debbano effettuare una sosta prolungata. Nell’Atrio, su una superficie di circa 330 mq., sono collocati i seguenti gruppi di funzioni: − Aree di lavoro (back-office reception e centralino) con relativi servizi igienici − Reception − Attesa funzionale − Accoglienza e info-point − Attesa di lungo periodo − Internet point − Television-room − Servizi igienici per i visitatori − Accessi per il personale, per i visitatori, ai mini alloggi e al Baby Parking − Area comunicazioni interne (bacheche sindacali e di azienda, orologio marcatempo, ecc.) seguendo uno schema lineare che li include in tre aree principali: 1. accoglienza 2. movimento ed informazione 3. permanenza ed attività Nel dettaglio: l’Accoglienza, posta all’ingresso, comprende il front-office della reception con alle spalle l’area lavoro (back-office e centralino); i servizi igienici per il personale e una piccola attesa funzionale alla reception stessa; sull’area di Movimento e informazione si aprono le porte dei vari accessi e si trovano l’info-point, i tabelloni indicativi, i monitor per le informazioni generali e specifiche del Padiglione (se necessario è possibile inserirvi anche una garitta per il personale di sorveglianza); nell’area di Permanenza e attività si trovano i divani ed i tavolini per le lunghe attese, l’internet-point e la television-room, oltre ai Servizi igienici per i visitatori. Nell’area Nord, di circa 1200 mq e con acceso dall’atrio, sono collocati: − i minialloggi − il Baby Parking − l’asilo nido La schema distributivo di questa seconda area ripartisce le attività su un corridoio di spina centrale che connette sul lato Nord la batteria dei minialloggi, dotati di zona giorno con angolo cottura, zona notte e servizi, e sul lato Sud la zona del Baby Parking con l’area giochi, a seguire i locali dei servizi generali e l’asilo nido.

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LA REALIZZAZIONE DELL’ESTERNO Le opere di realizzazione che interessano le aree esterne riguardano la ristrutturazione della copertura e il recupero della struttura del percorso pedonale di accesso al Padiglione. L’attuale tettoia di copertura viene parzialmente smontata e subisce un intervento di adattamento strutturale per lo spostamento di un pilastro di appoggio, spostamento che consente di realizzare il percorso circolare, gli stalli di sosta per le ambulanze e l’adeguamento alle disposizioni del Nuovo Codice della Strada (altezza minima 4,00 mt.). Per configurare la nuova immagine, la copertura è sagomata a settori trasversali alternati opachi e luminosi, realizzati in materiale leggero (acquapanel impermeabilizzato e policarbonato). Anche sul fronte Sud della tettoia i volumi verticali e le fasce luminose scendono lungo la facciata fino ad attestarsi su un nuovo volume orizzontale di mascheramento degli impianti di aria condizionata. La tettoia ha un controsoffitto in cartongesso tinteggiato e integrato con l’impianto di illuminazione a basso consumo (LED). La parete terminale vetrata protegge il volume della tettoia dai venti provenienti dal primo e secondo quadrante. La pavimentazione carrabile è prevista in asfalto fotocatalitico al biossido di titanio per abbattere gli inquinanti atmosferici. Le pareti esterne saranno tinteggiate e decorate secondo uno schema cromatico che riprenderà i colori del nuovo logo con l’inserimento del logo stesso e del nome a grande dimensione del Padiglione (San Pio), dando così enfasi e rappresentanza all’area esterna. Il percorso pedonale di accesso recupera la struttura della pensilina esistente e la copre con un vetro strutturale fotovoltaico, che consente l’autonomia energetica per l’illuminazione del percorso e della tettoia. Sotto il vetro viene tesa una rete di cavi di acciaio che costituirà il supporto per un pergolato di rampicanti (glicine e rosa rampicante) che fungerà da segnatempo stagionale dell’intero Padiglione. Le piante saranno messe a dimora in apposite aiuole lineari a filo della pavimentazione – collocate lungo il percorso, ma al di fuori della copertura per consentire l’irrigazione naturale – e saranno guidate da reti rigide (elettrosaldate) dal terreno al pergolato. Tutto il metallo sarà trattato con prodotti stabilizzanti dell’ossidazione e colorato a spruzzo. La pavimentazione pedonale in betonelle, anch’essa fotocatalitica a rafforzare l’effetto antinquinamento dell’asfalto, è in continuità con quella del marciapiede della zona tettoia per rendere ancora più unitaria la percezione dello spazio.

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LE OPERE DI ALLESTIMENTO DELL’ATRIO L’Atrio costituisce il primo spazio di umanizzazione di una struttura ospedaliera: è il suo biglietto da visita, ne marca la funzione pubblica con la presenza dei principali servizi rivolti all’utenza, e assolve il compito di dar vita ad un’area di accoglienza assimilabile ad uno spazio urbano attrezzato, una sorta di agorà in cui il personale, i pazienti e i visitatori possono svolgere anche attività non propriamente sanitarie, e in cui il livello di qualità del contesto può contribuire a rendere più accettabile la permanenza e il tempo dell’attesa. L’Atrio ha inoltre il compito di smistare razionalmente i flussi orizzontali e verticali, indirizzare agli accessi delle aree funzionali, permettere la sosta e l’accesso ai servizi, facilitando l’orientamento di tutti gli “attori” (personale medico, paramedico, amministrativo, pazienti e accompagnatori) che lo fruiscono quotidianamente per lavoro o episodicamente per necessità. Il progetto persegue l’obiettivo di trasformare l’ambiente d’ingresso in una hall garantendo, con accurate scelte cromatiche, accostamenti di materiali e di finiture, morbidezza di forme e funzionalità operativa una piacevole sensazione di comfort generale. Si sono voluti applicare in toto i concetti dell’umanizzazione con l’obiettivo, oltre alla rifunzionalizzazione, di assicurare un certo grado di privacy agli utenti per operare nel modo migliore. Il punto di accoglienza, con il banco della reception, garantisce non solo il controllo complessivo degli accessi, ma anche una piacevole sensazione ottica e un rinnovo estetico dell’immagine tradizionale. L’Atrio di accesso, come già detto, viene idealmente suddiviso in tre aree che si succedono nell’ordine: 1. accoglienza, con riferimento al front-office della reception; 2. movimento ed informazione, su cui si aprono le porte e si trovano l’info-point, i tabelloni indicativi, i monitor per le informazioni generali e specifiche del Padiglione; 3. permanenza ed attività, dove si trovano i divani e i tavolini di attesa, l’internet-point e la television-room, e i servizi igienici per i visitatori. Questa tripartizione funzionale richiede, a nostro parere, di differenziare l’immagine dei diversi spazi favorendo una percezione degli ambienti appropriata a seconda delle differenti attività svolte: − l’ingresso e la reception, con un carattere operativo e di tranquillizzante efficienza, rallegrato però dai colori applicati e dalle decorazioni e scritte informative derivanti dal logo dell’azienda; − l’Atrio e la distribuzione degli accessi con un allestimento dello spazio di tipo tecnologico ma anche formalmente caratterizzato, di forte identità e riconoscibilità: questo è senza dubbio il padiglione San Pio; − le attività di permanenza dove lo spazio deve esprimere accoglienza ma anche serenità e rassicurazione. Dopo aver attraversato una porta a protezione del vento realizzata nell’area della tettoia, si entra nell’ingresso percorrendo la rampa per i diversamente abili portata ad una pendenza del 6,5% rispetto all’attuale 11%. Lungo la rampa sono state predisposte due fioriere che danno continuità con il pergolato esterno ma che consentono comunque una percezione totale dello spazio. Sul lato sinistro si trova l’area destinata al banco della reception. In quest’area trovano posto anche alcune sedute per l’attesa, funzionali alle attività di accoglienza. Gli operatori hanno la completa visibilità sia del percorso esterno di accesso, tramite le luminose vetrate, sia dell’ingresso che dell’atrio nella sua totalità. La sagomatura del piano che si avvolge sulla parete e termina nella barra di acciaio inox poggiapiedi costituisce una immagine di continuità con l’ambiente, evidenziandosi attraverso gli apposti luminosi ed i tabelloni informativi che lo esaltano. Tutta l’area è pavimentata con lo stesso materiale: gomma naturale in teli. Materiale che dispone di una ampissima gamma cromatica, ha una grande durevolezza (viene utilizzato negli aeroporti) e consente di lavorarlo con duttilità per girarlo dal pavimento alle pareti a costituire una fascia di protezione della parte più esposta. Il colore della pavimentazione è arancio carico, il colore della guarigione, che diventa arancio più chiaro sulle pareti ed arancio chiarissimo sui soffitti. La tonalità scelta e la sua progressione verso la luce offrono una percezione di allegria e speranza, che conforta gli utenti in delicate situazioni personali. Dal punto di vista estetico e compositivo una serie di “vertebre” di differenti sagomature caratterizza il progetto di allestimento della seconda zona funzionale: l’Atrio. L’elemento “vertebra” costituisce il segno che diventa carattere dello spazio. Ciascuna di esse contiene un elemento tecnologico o di arredo o multimediale o di comunicazione statica, ma la loro continuità forma l’immagine dinamica dell’ambiente. Infatti si trasforma volta a volta in panchina, in monitor informativo, in computer info-point, in tabellone indicativo, in impianto di illuminazione, in altoparlante per comunicazioni o per la musica di sottofondo. Ogni vertebra è costituita da una serie di conci di gesso formati fuori opera e assemblati in loco. A seconda della sua finalizzazione essa è dotata di specifici accessori e predisposizioni impiantistiche. La sua tecnica costruttiva risulta poco costosa e di grande efficacia decorativa. La superficie può essere trattata sia con vernici a base epossidica sia a base gommosa o con pigmenti catalizzabili e metallizzati. Questa grande versatilità consente di potere applicare la finitura migliore in relazione alle destinazioni d’uso dei locali in cui essa è collocata. Nel nostro caso la scelta più appropriata è la vernice di natura gommosa tipo Alfa-Tone della Sikkens, naturale continuità con il pavimento. La parte finale dell’Atrio è destinata alla lunga attesa ed alle attività di intrattenimento e socializzanti. Lo spazio, dopo il raccoglimento dell’Atrio “vertebrato”, si dilata verso l’alto con un controsoffitto in cartongesso sagomato che forma una ribalta luminosa perimetrale. Sul lato destro, visibili fin dall’ingresso, sono collocati i divani per la sosta, segnale distintivo della funzione primaria dell’ambiente, mentre al centro sono collocati i tavolini e sulla parete destra i computer per l’internet point. Sulla estrema sinistra, dietro una vetrata scorrevole fonoassorbente, si trova la television room, isolata acusticamente per non recare fastidio alle altre aree funzionali. Anche qui i colori sono in continuità l’arancio carico della pavimentazione, quello più chiaro delle pareti ed il chiarissimo dei controsoffitti, che in questo caso diventa bianco sui fondi delle ribalte. L’impianto luminoso delle ribalte a LEDè a controllo differenziato e permette di avere una gradazione dell’intensità tale da diventare luce notturna di ambiente.

Eco-logic house - Stefano Giommoni, David Croce, Erica Foggi

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Premessa. Il progetto vuole proporre un prototipo di edilizia residenziale ecosostenibile ed integrata all’ambiente da realizzare a costi contenuti e perciò, indirizzata alla domanda della prima casa.

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L’orientamento. Il progetto sfrutta al massimo i benefici del ciclo solare attraverso l’orientamento dell’edificio con l’asse nord-sud.

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L’equipaggiamento arboreo di un filare di alberi sempreverdi a nord e di alberi caducifoglie a sud permette:
  • la protezione dai venti freddi;
  • il massimo irraggiamento solare nel periodo invernale;
  • l’ombreggiamento nel periodo estivo.

Viene prevista una serra solare nel fronte sud in modo Alberi sempreverdi a nord--protezione dai venti freddi proporre un sistema di assorbimento di energia a guadagno diretto ottenuto per irraggiamento e convezione con il trasferimento di calore agli ambienti interni. Nel periodo estivo la serra viene trasformata in un sistema a brise soleil di protezione dall’eccessivo surriscaldamento.

Taichung City Cultural Center - Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA, Ricky Liu Associates

Taichung City Cultural Center - Jean-loup Baldacci, Felice Fanuele Architect, Tai Architect & Associates

Scuola materna a Dolzago - francesco misuraca, gilda squillace, vittorio zappelli, Luca Sani, MAURO INNOCENTI, Viola Tortoioli

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In un tessuto urbano fortemente caratterizzato dal costruito industriale è fondamentale che un edificio per l’infanzia venga pensato come oggetto riconoscibile e distinguibile dal contesto, rispettando certamente gli allineamenti con l’esistente, ma pensando a planivolumetrie diverse dalle usuali e valorizzando gli aspetti positivi che il luogo offre: aprirsi verso il parco, con cui è forte la volontà di dialogo e di scambio, per la valorizzazione di entrambe e per creare una “nuova centralità” della comunità locale.

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L’ edificio proposto, alternandosi tra pieni e vuoti, si innesta quindi tra la volumetria massiva del complesso della Bonomelli ed il verde aperto del Parco degli Alpini, non come un blocco unico edificato ma in una composizione di corpi minori, dissimili tra loro per geometria e dimensioni, ma tra loro connessi da un percorso semplice ed intuitivo, che sin dall’ingresso è percepibile con la chiarezza distributiva necessaria ad un’ utenza costituita da bambini.

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Un grande volume rivestito in legno si tende verso il parco, facendo da ponte ed invito, attraverso il grande portico d’ingresso, ad esplorare la nuova “città”, a misura di bimbo, che si ricrea all’interno dell’edificio. Volumetrie diverse si distribuiscono lungo un percorso “urbano” che si ricrea: attraversata la porta di “città” il percorso costeggia la corte verde interna ed introduce alla piazza, il grande spazio comune deputato all’incontro, alle rappresentazioni, alle azioni di gruppo (attività libere); si percepiscono, come nel centro di una piccola città, i percorsi che si dipanano da quello principale e conducono alle aule didattiche, ai laboratori, agli accessi secondari, agli spazi di servizio, fino a giungere al di là della corte verde.

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Sulla piazza convergono le aule delle tre sezioni, dimensionate ognuna per trenta bambini, con volumetrie e tagli d’aperture particolari quasi volessero seguire il sole a sud, ognuna dotata di propri servizi igienici e depositi; l’area destinata a spogliatoi, più bassa e raccolta e con due lucernai zenitali che segnano gli ingressi alle aule, diventa spazio comune di filtro verso la zona “pubblica” e con essa si fonde, offrendo l’opportunità di creare spazi di dimensioni maggiori per eventi particolari.

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Sul fondo della piazza si affaccia il laboratorio per le attività pratiche, che, secondo criteri di flessibilità, viene definito da pareti mobili, diventando anch’esso estensione dello spazio pubblico; spazi intermedi, semichiusi, flessibili danno forma a prospettive diverse rispetto alle esigenze di utilizzo ed a quella complessità necessaria ad incuriosire i piccoli utenti, pur rimanendo nella semplicità delle distribuzioni.

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Il percorso si apre poi tra la corte verde ad est ed il blocco basso del laboratorio attività psicomotorie e della cucina ad ovest, fino a giungere alla sezione primavera, (ulteriore corpo con volumetria e dimensioni ancora diverse dai precedenti) che costituisce un microcosmo all’interno della piccola città, con i suoi servizi e di suoi spazi di pertinenza, ed i suoi spazi verdi di gioco che la mettono in diretta comunicazione con le altre aree della scuola.

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Alla piazza coperta si affianca la corte verde, espandendo lo spazio non solo percettivamente, ma anche come fruizione reale nelle belle giornate primaverili: il vuoto della corte diventa centro e punto di forza del progetto, riproponendo il parco all’interno della scuola e significando un continuum con il territorio; la corte è momento di gioco per i piccoli, ma è anche respiro per tutto l’edificio, che su di essa si apre.

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All’ingresso, importante per funzioni di gestione e controllo, è dislocato lo spazio per gli insegnanti, a cui è garantita la visibilità di tutte le aree e di tutti i percorsi fino alla Sezione Primavera.

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Oltre a quello principale e pedonale già descritto, viene proposto anche un accesso carrabile da Viale Montecuccoli, pensato per l’accesso del personale tecnico e di servizio della cucina (dimensionata per poter provvedere alla produzione dei pasti internamente alla scuola e con accesso diretto dall’esterno sia delle vettovaglie che degli addetti per ragioni igienico-sanitarie e di sicurezza) ma soprattutto per offrire la possibilità di accedere con un eventuale servizio scuolabus ad un ingresso secondario e protetto introduce direttamente nella “piazza centrale” della scuola.

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Si sottolinea infine che per consentire l’accessibilità al nuovo edificio vengono integrati ed ampliati i percorsi pedonali e le piazzole esistenti interni al parco, con particolare attenzione alla connessione con i parcheggi esistenti su via Parini e quelli limitrofi alla Chiesa (Via Donatori di Sangue).

Ristorante - Lounge Bar a Phnom Penh - Architetto Ilenia Girolami

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Ristrutturazione ed Interior Design

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista degli ambienti interni

Rilievi, Progettazione Architettonica, Progetto di Interior Design, Realizzazione immagini fotorealistiche di Grafica 3d, Progetto di Arredi.

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista degli ambienti interni

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista degli ambienti interni

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista degli ambienti interni

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

Limite - Denis Zaghi, francesco mascellani

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Apparato dissuasore versatile e modulare, pensato per le Gallerie d’Arte moderna e Contemporanea di Palazzo dei Diamanti a Ferrara. L’inaugurazione del nuovo sistema, che prende il posto di quello precedentemente in essere, facente parte del longevo allestimento progettato da Gae Aulenti nel 1996, è in concomitanza con l’apertura della mostra temporanea dedicata all’artista spagnolo Francisco de Zurbaran. Realizzato interamente in acciaio INOX AISI 316 su progetto dall’architetto denis zaghi con la collaborazione dell’ing. francesco mascellani, il sistema dimensionato appositamente per le sale espositive in funzione delle principali misure antropometriche, offre un elevato grado di flessibilità, a fronte di un minimo impatto visivo.

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schizzo di presentazione del concept definitivo

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presentazione del nuovo sistema in occasione della mostra su Francisco de Zurbaran


Campus Luigi Einaudi - Foster + Partners, Maire Tecnimont

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Uniting the faculties of Law and Political Science within a single, modern campus for 5,000 students, the project has created flexible new facilities for Turin University, as well as establishing new connections between the institution and wider community. The design links the former Italgas site on the southern bank of the River Dora with the neighbourhood of Borgo Rossini, regenerating a formerly industrial quarter close to the historic heart of the city, and turning the former source of Turin’s energy into an educational powerhouse to drive future prosperity.

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The design is a modern interpretation of the traditional cloistered quadrangle, formed of two linked buildings, unified by a single roof canopy and arranged around a central courtyard. A new four-storey library is located on the northern edge of the site, parallel to the River Dora, with the Law and Political Science faculties to the south – each faculty has its own entrance from the central courtyard.

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The ground floor accommodates lecture halls, circulation and social spaces, with teaching and faculty rooms in the quieter levels above. The first floor mezzanine is visible in the double-height atrium at the entrance to each faculty, animating the linear route that runs the entire length of the building. A roof garden provides a quiet space for study. Floor plates are flexible to support changes in teaching priorities, and an innovative design for the 500-seat auditorium allows it to be split in two, with 250 seats in each side.

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Sensitively combining existing and efficient new structures, some of the site’s historic buildings have been refurbished to house a café and student services – the former Piccolo Italgas building signals the main entrance to the campus, reached via the revitalised Via Vegezzi gardens. The masterplan creates a traffic-free oasis in the heart of a city plagued by congestion – vehicle access is from Corso Farini, where a covered gateway provides a sheltered, accessible route to the library and faculty buildings.

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The green setting includes a meandering ‘philosopher’s walk’, as well as new riverside paths and pedestrian routes that promote movement and life through the site and link with local rail and bus services. In addition, more than 7,200 square metres of photocatalytic paving tiles have been used in the hard landscaping to help neutralise the polluting effects of dust. The buildings incorporate a number of energy saving features, including passive strategies such as the overhanging roof, whose depth is determined by solar path analysis. The combination of natural and artificial lighting reduces energy use by almost 20 percent, intelligent building control systems ensure operational efficiency and a Tri-generation source provides heating and cooling, while requiring 20 percent less energy than individual plant facilities.

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CREDITS
Project representative: Tecnimont Civil Construction SpA – Carlo Chierto
Architecture
Tecnimont Civil Construction SpA – Marco Visconti
Foster + Partners
Design team: David Nelson, Gerard Evenden, John Blythe, Martin Castle, Martina Meluzzi, Giulia Galiberti, Marilu Sicoli
Camerana & Partners – Benedetto Camerana
Giugiaro Architettura Srl – Aldo Cingolani
ICIS Srl – Cosimo Turvani
Mara Luciani
Studio Mellano Associati – Franco Mellano

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Oratorio di Sant’Onofrio - Dicomano (FI) - Architetto Ilenia Girolami

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Ricollocamento di una copia della Statua della Vergine Maria L’intervento si propone di ricreare la completezza del prospetto architettonico dell’Oratorio, così come era in origine: le due statue degli Angeli ai lati e la statua della Vergine Maria al centro. La statua originale della Vergine Maria, di cui è stata eseguita una copia, si trova all’interno dell’Oratorio in precarie condizioni, in seguito ad una rovinosa caduta. Attraverso la realizzazione di una copia in Resina, in scala diversa dall’originale, l’intervento realizza l’intento di ricomporre la continuità della facciata originale, senza rischiare di compromettere la statua esistente. La copia della statua verrà posizionata sul piedistallo centrale del timpano attraverso il fissaggio di una piastra in acciaio inox , che appartiene all’armatura della copia. In tal senso la statua è da considerarsi un intervento removibile, pertanto, qualora in futuro si presenti la necessità, potrà essere rimossa senza alterare in alcun modo la struttura originaria. La statua verrà infine messa in sicurezza mediante due tiranti in acciaio fissati sulla parte tergale. Brevi cenni sulle Fasi d’intervento per la realizzazione della Statua dell’Immacolata posta all’Interno dell’Oratorio: La copia della statua è stata realizzata con malta a base di resina epossidica e polvere di pietra selezionata. Nella prima fase è stato realizzato un modello in creta dal vero provvisto di armatura di sostegno, successivamente la copia in creta è stata utilizzata per l’esecuzione della forma in negativo a tasselli, mediante gesso da formatura o con l’impiego di gomma siliconica pennellabile. Lo stampo è stato rinforzato da armatura metallica.

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA – Vista dell’intervento di ricollocamento

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Prospetto

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Pianta

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Sezione

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

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GIROLAMI STUDIO DI ARCHITETTURA - Vista

Queen Elizabeth Olympic Park. North Hub Community Building & Landscape - erect architecture

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Exactly a year on from the Olympic Games in London 2012, the northern part of the Olympic Park has opened to the public.
erect architecture led a team designing the new focal point of the North Park: a new café and community centre. Together with LUC we designed and extended park landscape including an array of play spaces for all ages and abilities. The hub building offers a welcoming space to stop, have a coffee or grab a picnic, or take part in the many workshops and activities that focus on the space. It is managed by a local not-for-profit community organisation and all proceeds go towards training local people and organising community events.

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The building and the landscape were designed together and hold each other in dynamic tension: the sharp angles of the roofs and the bend of the service spine continue, reflect or contrast with the angular landforms of the park, creating a series of inter-related internal and external spaces. The sculptural mounds frame views of and from the building and highlight Olympic Venues such as the Velodrome and the Stadium. They enclosing smaller spaces and provide play opportunities around the building.

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The building comprises three main elements: a low slung central spine, which extends an adjacent mound, and two single pitched wings that reach into the landscape. Functionally, the spine block incorporates ancillary spaces, reception and the toilets for the park, architecturally it creates a dynamic divide between the café and the flexible space – both of which rise to a peak adjacent to the spine. In the café the roof cantilevers to create a covered terrace adjacent to the play area for the smallest children, enabling parents to enjoy a coffee whilst keeping an eye out for their little ones. The main community space is oriented towards an intimate lawn framed with hazel woodlands. The canopy reinforces the connection between the internal and external spaces. A moveable partition enables the space to function as two acoustically separate rooms, thus making the space suitable for a variety of potential groups and activities.

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There was strong public and political pressure to return the park to public use as early as possible. This led to a design with a high degree of prefabrication. The main structural elements (walls and ceilings) are of cross laminated timber: this was fabricated off site and erected in just two weeks.

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Where possible the timber structure is exposed, giving a warm, natural aesthetic in keeping with the setting. The structural qualities of cross-laminated timber are maximised to create large, column free canopies with slim edges. This structural system also enables generous openings, so each of the dramatically angled main spaces is lit from all sides. Full height windows echo the rhythm of the planting and are supplemented by clerestories and roof lights that are automatically opened to ventilate and purge heat – just one of the combinations of high and low technology that enables the building to achieve demanding standards around environmental performance (we are on track for BREEAM Excellent), acoustics and security (Secured by Design).

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The play spaces reflect the industrial history of the area. The pumping stations, canals and reed beds of the site’s Victorian past inspire the sand and water play. These are recreated by children working in groups to dam and divert water through rock pools and industrial channels. The planting reflects a related theme: the reclamation of brownfield land by nature, from pioneer hazel woodland copses, taking in intermediate developmental stages and culminating in a mature pine forest. The play layer is interwoven with this succession story, creating bespoke play opportunities for all ages and abilities: the hazel copse that incorporates den making and bug hotels; seed head play; river and swale water play; a plant life-cycle garden – all of which culminate in the Scots Pine woodland play. Here the ecological succession story is repeated: younger trees provide shelter for younger children, as the trees get bigger and the valley gets deeper, so too does the challenge posed by the structures: higher, faster, further, longer in a conscious echo of the Olympic maxim. Intermingled with the pine, felled oaks are replanted to support a net structure that spans the canyon, allowing easy access to canopy height. At this level one can lounge, chat, enjoy the views, or maybe clamber, bounce, swing or slide. As the valley sides steepen, the nets give way to tunnels and bridges, and the oaks grow taller. At the highest point, a giant tree – blasted as if by lightning – allows a clambering route up within the thickness of the trunk to the loftiest perch. The scale, range and challenge of the structures leave plenty of scope for inventing new games and testing the limits of courage and ability.

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Even in this fantastical landscape, the industrial past is referenced: the protective safety surfacing is formed from shredded tires: perhaps the remnants of the giant depots that used to grace the banks of the river here.

Location: Stratford, London
Timeline: Competition win 2011, completion July 2013

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Méru Tracks and Fields Athletic Club - Olivier Werner

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The building is located on the side of the Méru stadium athletic tracks and facing the finishing line.

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From upward it lies on the lawn and bends toward the tracks. From the tracks it stands at the turning slope where the athletes’ entrance is.

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It hosts the stopwatch for sport competitions, the infirmary, a changing room, a meeting room and storage.

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The program is here expressed by a simple combination of volumes enclosed in a simple white steel envelop; the double inverted slope of the roofing provides a great diversity of viewpoints from the surroundings.

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Rehabilitation of the shell of a social housing building - Atelier Du Pont

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A change of skin
“Square Vitruve” is a real-estate project in co-ownership built on a concrete slab on the site of the former village of Charonne. It is virtually inaccessible, totally without vegetation and shapeless, and was built in the ‘70s and ‘80s without any consideration for the city and how people use it. Along with the construction of the tramway on the nearby boulevard, the ongoing Major Urban Renovation Project for the Saint- Blaise neighbourhood is opening up this forgotten corner of Paris. The major rehabilitation of this seriously degraded building containing 56 social housing units was carried out while it was in use in a highly complex urban, technical and statutory environment and has played a part in preserving the social fabric of a neighbourhood undergoing massive change.

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This intervention on the building’s shell has been conducted in constant dialogue with the city’s council and inhabitants in line with ambitious specifications. These specifications sought to confer a strong identity on the building, foster diversity, imagine new uses and improve the energy performance of a building whose occupants have described it as a “thermal sieve” in order to achieve Paris City Council’s Climate Plan. Basing its analysis on sun studies to assess the impact of the nearby high-rise buildings, Atelier du Pont suggested adding balconies wherever this made sense. This was a simple idea that was hard to put into practice, yet provided the apartments with outdoor areas and completely remodelled the architecture of the façades.

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Designed as a kind of clever, oversized Meccano kit on a site that cannot be accessed by heavy plant, this new skin was installed without putting machinery on the concrete slab and using no cranes or pods. The balconies are suspended from the roof, and all the materials and technical solutions have been designed to avoid overloading the existing structure and disrupting residents’ daily life.

Surface: 3,285 m2 (net)
(existing : 3,058 m2 – created : 227 m2)
Cost: €1,800,000 (pre-tax)
Timetable: Completed in June 2013

Structure engineering: EVP Economist: RPO
Green building engineering: PLAN02
General contractor: Eiffage
Supervising office: Qualiconsult
SPS coordinator: YSEIS

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