Il sito del progetto è esattamente sul margine tra la città e la campagna: si tratta di una zona di frangia, in cui gli edifici e la natura si specchiano l’uno nell’altro.
Il problema è come collegare questo due realtà, così diverse e allo stesso tempo contigue. Il processo di concept implica la considerazione della natura e della città come due piani, considerati come livelli: la natura è il primo, mentre il costruito è il secondo, conseguentemente elevato.
Fotomontaggio: inserimento paesaggistico
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
Il risultato è una struttura, completamente permeabile e passante, che tocca il terreno solo in alcuni punti di appoggio: ciò assicura la continuità del paesaggio. L’ambiente naturale è a livello del terreno in forma di parco pubblico e orti urbani, la dimensione urbana è al livello superiore e coincide con un impianto sportivo. L’elemento protagonista di questa soluzione è la struttura: cinque archi che possono sostenere il carico di tutta la costruzione e mantenerlo elevato rispetto alla quota zero.
Masterplan
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
Non ci sono pilastri nè pareti, il terreno è completamente libero, per raggiungere l’obiettivo della continuità del territorio e della agricoltura. Il progetto intende valorizzare il valore sociale, ambientale e paesaggistico, in quanto si configura come un vasto piano di analisi, valorizzazione e gestione di aree urbane e verdi periurbane, con particolare attenzione a quelli di uso agricolo.
La riduzione del consumo di territorio nei nuovi insediamenti contrubuisce a migliorare la riqualificazione di un paesaggio re-interpretato come “infrastuttura verde” e costituisce l’ultima sfida per la salvaguardia del paesaggio di frangia, al fine di costruire un locus amenus dove natura, architettura e società sembrano finalmente incontrarsi: un’“esperienza verde” che insegna l’uso sostenibile dell’ambiente e la risposta alle esigenze di “vita di comunità”, contribuendo al recupero di aree non vissute.
Render
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
L’impianto sportivo si presenta come un ellissoide, innalzato e scavato, in modo da avere il passaggio completo al piano terra e una circolazione completa.
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
A nord è collocato un parco agricolo, continuazione della campagne esistente, che si trasforma all’interno
dell’area sportiva in diversi orti urbani. Questo è il fulcro del progetto, la congiunzione tra le due dimensioni: il paesaggio entra lentamente e gentilmente in città, mentre le costruzioni urbane accolgono la natura trovando spazi e momenti da vivere con essa.
A sud un movimento tettonico artificiale che ricorda una foglia svolge la funzione di parcheggio coperto:la struttura-scultora copriva l’enorme ridefinisce la funzione caratterizzandosi come un’onda verde di erbe e fiori che danno il benvenuto al cittadino.
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
Sotto il palazzetto dello sport, la natura dunque continua, ma in un modo diverso: grazie a un sistema di led e ad un accurata selezione botanica, il sitema di orti urbani permette di mantenere la dimensione naturale, a una scala minore e più regolare, ovvero più urbana. Lo scopo non è solo la produzione, ma anche l’istruzione, come anche il tema del World Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta” suggerisce.
© Maria Pregnolato . Published on September 23, 2013.
L’impianto sportivo è suddiviso in due piani, entrambi elevati, dal momento che al piano terra è possibile trovare solo una dimensione naturale. Il design si esprime attraverso un sistema di involucri,dove quello esterno soddisfa esigenze di sostenibilità e architettura, quello interno svolge funzioni
strutturali e termiche.
Al primo livello ci sono il campo sportivo principale, quattro spogliatoi per gli atleti, due per gli arbitri,l’infermeria, i locali tecnici, la biglietteria e il locale per l’amministrazione, insieme al bar e diversi
servizi igienici; sulla pavimentazione del primo piano ci sono alcuni pannelli in vetro, al fine di creare un collegamento visivo con gli orti del livello sottostante.
Al secondo livello ci sono la palestra secondaria, una sala conferenze e il secondo piano del bar. I collegamenti sono gestiti con ascensori e scale, rispettosi della normativa.
In tedesco la parola “contadino” ha la stessa radice della parola “architetto”. Il fatto che queste parole,“bauen” e “bauer”, abbiamo la stessa origine sottolinea l’importanza del legame.L’elemento vegetale ha un rapporto versatile con l’architettura, la città e la campagna, che va oltre la progettazione e la realizzazione di spazi verdi: un tessuto connettivo, con valori diversi (funzionali,
educativo, simbolico, estetico), attraverso percorsi pedonali, ciclabili e veicolari distribuiti e incorporati,per dare continuità fisica e funzionale a tutto il sistema.
La tematica non è pensata circoscritta al singolo progetto, ma è intesa come un nuovo “stile di vita” della città, in cui le diverse dimensioni possono vivere e cooperare.
L’integrazione di un impianto sportivo prende in considerazione fattori di estrema attualità, in cui è presente anche l’ impatto sul territorio stesso, non tanto dal di vista visivo, ma soprattutto da quello ambientale. Il design “verde” o sostenibile è quella che riduce al minimo gli impatti negativi delle attività umane
sull’ambiente naturale, o su materiali, risorse e processi che prevalgono in natura.
Uno sforzo consapevole è necessario quando si considera un edificio interagendo con l’ambiente circostante:un sistema geotermico, pannelli fotovoltaici, il recupero e riuso delle acque piovane, la presenza di tetti verdi, un impianto di climatizzazione controllata sono gli elementi progettuali che concorrono al raggiungimento dell’obiettivo.
Il risultato è la soluzione: il paesaggio, insieme con l’architettura, è in grado di organizzare la città e migliorare l’esperienza urbana. Così, il tema iniziale della struttura sportiva si fonde con la più ampia questione della gestione del territorio.
Architettura, struttura e tecnologia si uniscono per tutelare e promuovere l’ambiente, per una città più vivibile e sostenibile, attraverso una nuova interpretazione di costruire e di vivere.