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Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna - Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi

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Tra tutte le arti la musica è l’unica a cui non si può togliere nessuna delle quattro dimensioni dello spazio-tempo senza comprometterne l’essenza. E come per l’architettura, la musica presuppone l’azione di un soggetto attivo. Sia l’architettura che la musica sono costruzioni geometriche che hanno la virtù di veicolare significati complessi e allo stesso tempo diretti. Nel progetto architettonico proposto il parallelepipedo regolare individuato nel masterplan per lo sviluppo del campus viene deformato progressivamente con semplici piegature successive che rispondono a istanze di natura urbanistica.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

La qualità intrinseca della musica è la comunicazione diretta e biunivoca dello spaziotempo intimo con quello esterno. Mentre è evidente il legame con il tempo e il ritmo sia dal punto di vista interiore che esteriore, per le qualità spaziali della musica sussiste un parallelismo significativo tra spazio esteriore, dove la pressione sonora si diffonde e riverbera, e spazio interiore, dove il pensiero musicale si forma e risuona. Così, nel progetto presentato, l’interno dell’edificio è organizzato intorno a una cavità centrale che rappresenta la connessione fra mondo interiore ed esteriore. La vegetazione è la metafora della musica e dell’arte, la materia viva che, portando vita e luce all’interno del corpo edilizio, mette in comunicazione interno ed esterno.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

DISEGNO URBANO L’inserimento urbano del progetto nasce dall’unione di diverse considerazioni di carattere progettuale. Innanzitutto siamo partiti dallo studio del masterplan del campus universitario, il quale dava all’edificio del Medienzentrum una forma in pianta e in volume geometricamente regolare.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

La prima operazione fatta è stata la piegatura in pianta: si sono piegati gli angoli dei due lati in cui era più naturale avere degli ingressi all’edificio, ovvero il primo vertice che si incontra venendo dalla Tongasse strasse sul lato ovest, e il vertice in basso del lato nord che forma l’ingresso all’edificio dal giardino del campus. L’altra considerazione avviene in alzato, il cubo viene piegato così da riproporre in sezione ciò che è stato fatto in pianta. Le facciate svasano verso l’interno della pianta così da avere dei camminamenti intorno all’edificio coperti. Grazie a questo procedimento di piegatura delle facce, dalla forma regolare di partenza si ottiene un oggetto che è urbanisticamente integrato con il contesto in cui si trova. Infatti le piegature sono state fatte tenendo conto delle altezze e del valore degli edifici confinanti, sfruttando la massima altezza possibile (16m) sul lato sud che confina con palazzi residenziali alti circa 24 metri, per inclinare la copertura abbassandosi verso l’edificio del campus a est (alto 9metri), e verso il giardino interno del campus e la Filmakademie.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

L’edificio rispetta i limiti di altezza previsti dal regolamento edilizio di Vienna, (9m – 16 metri) raggiungendo i 16 metri sul più alto filo di gronda, è alto 4 piani fuori terra più un interrato e le distanze dagli edifici confinanti viene rispettata secondo la normativa vigente. L’altezza netta dei piani è così suddivisa: 3 metri nel’interrato, 3,50 metri a piano terra e al primo piano, 3 metri al piano secondo e da 3 a 3,50 al piano terzo.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

Per migliorarla e valorizzare il nuovo intervento si è modificata la viabilità interna del campus, in modo da integrare le sistemazioni esterne del nuovo progetto con quelle esistenti della Filmakademie. L’ingresso carrabile e pedonale avviene dalla Tongasse strasse, e dall’Anton von Weber Platz. Lo spazio per il carico-scarico viene individuato sul lato ovest, dove si forma una piccola piazza davanti all’ingresso al piano terra, e sul lato nord sempre a livello 0 vicino all’ingresso principale; da qui è possibile scendere anche al piano interrato tramite una rampa carrabile, che viene utilizzata anche per le eventuali operazioni antincendio.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

ASPETTI ARCHITETTONICICONCEPT La forma dell’edificio è data da un processo di piegature controllate in modo da integrarsi con il contesto; le pareti inclinate generate da questo procedimento morfologico di scala urbanistica, permettono inoltre di ottenere degli standard energetici più efficienti, come il caso della parete sud, che grazie alla sua inclinazione, riduce l’effetto di una insolazione estiva, mentre la parete nord è verticale nella parte superiore e si piega inferiormente in modo da creare una sorta di copertura sopra la zona di ingresso. L’involucro dell’edificio è costituito da una parete ventilata il cui strato esterno in lamiera traforata vuole essere un omaggio al gusto per la decorazione dell’architettura viennese a cavallo tra ‘800 e ‘900 (Secession stil). Le decorazioni esagonali creano una trama filigranata che alleggerisce le pareti e conferisce loro eleganza e movimento.

Michela Pucciariello, Massimiliano Grandoni, Elena Pittalis, Ferdinando Cardella, Massimiliano Francesconi — Media Center Università di Musica e Arti drammatiche. Vienna

Per quanto riguarda lo spazio interno, gli ingressi e i flussi sono stati studiati in modo da creare un edificio con tre blocchi ben distinti (Institut für Komposition und Elektroakustik, Institut für Tasteninstrumente, Filmakademie) ma con un ingresso e una corte centrale in comune, creando così uno spazio vuoto che viene arricchito con la vegetazione a terra e a parete con la stessa procedura ornamentale della facciata.


Roma in Costruzione - STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo

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Il progetto “Roma in costruzione” ha l’obiettivo di ridefinire e ridisegnare i luoghi del cantiere nella città di Roma mettendo insieme un network di figure professionali in grado di affrontare il problema degli allestimenti cantieristici. I cantieri, spesso causa di degrado, diventano invece l’occasione per creare una città più vivibile e bella.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

Il portale internet www.romaincostruzione.it raccoglie le segnalazioni dei cittadini sulle possibili aree di intervento, mostra le azioni già realizzate e informa sui luoghi della città. Individuati i luoghi sensibili si può intervenire abbellendo le barriere dei cantieri e delle aree limitrofe; promuovendo alcuni eventi artistici e/o commerciali (installazioni artistiche, videowall, temporary store) restituendo quindi una nuova mappatura turistica alla città.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

Il progetto innesca un circolo virtuoso di natura sociale, economica e lavorativa utilizzando l’abbellimento della città per influire: -sui sistemi di organizzazione e di partecipazione dei cittadini nel controllo e nella “progettazione” degli spazi urbani; -sulla promozione di nuove forme di mobilità sostenibile; -sul rilancio del lavoro creativo.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

La realizzazione degli interventi è resa possibile coinvolgendo soggetti privati e pubblici nella costruzione di un modello di sviluppo condiviso volto alla sperimentazione e all’ innovazione.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — Roma in Costruzione

Agora - atelier egr

Grafica Esterno Legno - Enza Consonni

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Progetto ecarchidesign: immagine coordinata. Ho curato personalmente la nuova pubblicità presente dal 1 novembre presso il centro commerciale di Orio Center Bergamo EsternoLegno s.r.l

Enza Consonni — Grafica Esterno Legno

fotografia cartellone pubblicitario in opera

Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #1 - STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Mario Gaudio

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FIND YOUR CORNER. Progetto di curatela presso la Fondazione Pastificio Cerere di Roma.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Mario Gaudio — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #1

Find your corner si aggiunge all’elenco di significazioni possibili che si possono dare ad azioni urbane comuni, in cui gli architetti invitano i cittadini a prendere coscienza dei loro luoghi, a sperimentare e ad avere fiducia in progetti troppo piccoli per fallire. Anarchitetture, Pop-up architecture, Guerrilla gardening, PARK Day, Squatting, Occupy, Critical Mass, Parasite architecture sono solo alcune delle definizioni possibili che hanno assunto i tentativi di rendere familiare lo spazio pubblico passando da gesti, con una valenza anche fortemente politica, di opposizione, per suggerire le istanze alla base di nuovi modelli di sviluppo economico, urbano e sociale. 2,5×5 m è la dimensione standard di un posto auto. Per la durata di un giorno la superficie normalmente occupata da un’auto è trasformata dai progetti di Pastificio_arch, e restituita al quartiere. In un angolo di strada possiamo immaginare avvenimenti, incontri, situazioni diverse.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Mario Gaudio — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #1

Il progetto Find Your Corner ha l’obiettivo di creare uno spazio aperto a qualsiasi tipo d’uso, proprio dove questo è negato o ostruito. Uno spazio dove ognuno, a suo modo, possa soddisfare una necessità e coltivare un desiderio.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Mario Gaudio — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #1

FIND YOUR CORNER #1 Vietato l’ingresso di HANASI DESIGN a cura di STRATO. Lo spazio del parcheggio è trasformato in un oggetto segreto, dal forte valore simbolico. Un parallelepipedo misterioso, uno spazio sensoriale aperto ma difficilmente accessibile, in cui i cittadini possono incontrarsi e godere del racconto della città. Lo spazio interno è illuminato da tre lampade “BERSABEA”, composte ognuna da 12 pentagoni e 20 esagoni che contengono altrettante immagini fotografiche del quartiere di San Lorenzo.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Mario Gaudio — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #1

Il progetto fotografico, a cura di Ottavio Celestino e realizzato dagli studenti dell’ISFCI – Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata, racconta lo spazio pubblico, l’uso dei diversi spazi del quartiere da parte degli abitanti – la loro trasformazione, la loro violazione, il loro attraversamento – per restituire una visione di ciò che rende unico il quartiere di San Lorenzo.

Une maison en Provence - atelier egr

FLOS STAND - Euroluce 2011 - CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI

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The stand design is a tribute to the creativity of designers whose contributions make it possible to offer a collection of unique products each years. At the main entrance of the stand the designers are ironically portrayed as a team of painters at work. Through the use of large structures, like the builders’ staging frames which have been transformed to become parts of the exhibition, the stand becomes a world in constant construction. A space that is a metaphor for the unceasing design work that animate FLOS, in which the designers are the true protagonists.

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

CALVIBRAMBILLA ARCHITETTI — FLOS STAND - Euroluce 2011

Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #2 - STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , 2A+P/A Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo

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FIND YOUR CORNER. Progetto di curatela presso la Fondazione Pastificio Cerere di Roma.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , 2A+P/A Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #2

STRATO presenta il secondo appuntamento di Pastificio_arch FIND YOUR CORNER 2,5×5 #2 con il progetto di 2A+P/A: “il teatro dei burattini”.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , 2A+P/A Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #2

“Il teatro dei burattini rappresenta un uso dello spazio pubblico, temporaneo e collettivo, legato profondamente all’evolversi della nostra cultura attraverso la storia. E’ espressione della Commedia dell’Arte, rappresenta attraverso la narrazione di storie legate all’identità e ai valori di una comunità spettatrice che coglie, nel racconto, l’opportunità di discutere delle sue vicende e tradizioni. 2A+P/A ha trasformato il suo angolo in un grande oggetto urbano, dalle forme pure e variopinte: una piccola architettura per ospitare delle storie, una porzione della scenografia della città.”

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , 2A+P/A Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #2

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , 2A+P/A Gianfranco Bombaci Matteo Costanzo — Pastificio_arch. FIND YOUR CORNER #2


Duchamp Re-made in Italy - STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori

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Allestimento della Sala 51 della GNAM in cui sono esposti i famosi ready-made, replicati da Duchamp in accordo con Arturo Schwarz nel 1964 – 1965, donati alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1998. Mostra a cura di: Giovanna Coltelli,Marcella Cossu.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori — Duchamp Re-made in Italy

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori — Duchamp Re-made in Italy

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori — Duchamp Re-made in Italy

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori — Duchamp Re-made in Italy

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo , Alessandro Maria Liguori — Duchamp Re-made in Italy

Teshima Art Museum - Ryue Nishizawa, Rei Naito

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Uniting the creative visions of artist Rei Naito and architect Ryue Nishizawa, Teshima Art Museum stands on a hill on the island of Teshima overlooking the Inland Sea. Shaped like a drop of water, the museum lies in a corner of the spacious grounds surrounded by once-fallow rice terraces that have been restored with help from local residents.

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Structurally, the building consists of a concrete shell, devoid of pillars, coving a space 40 by 60 meters. On the highest ceiling 4.5 meters above, two oval openings allow the air, sounds, and light of the world outside into this organic space where nature and architecture seem intimately interconnected. Inside one finds an ever-flowing fountains and an ambiance that changes from hour to hour and season to season, revealing countless appearances as time passes.

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

Ryue Nishizawa, Rei Naito — Teshima Art Museum

l'azzurro del cielo - Babau Bureau, Stefano Tornieri, Massimo Triches

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La struttura urbana di Catania è segnata da un forte rapporto con il paesaggio. La sua forma è il frutto della sovrapposizione degli strati della storia; i teatri e i grandi assi viari testimoniano la presenza dell’impero romano, le mura medievali sono costruite sopra le grandi colate laviche segnando i limiti della città costruita. Dalle rappresentazioni storiche possiamo individuare chiaramente tre relazioni fondamentali sul piano del paesaggio: lo sfondo (la presenza del vulcano Etna), la campagna ed il limite del costruito, la struttura della città. Il progetto si propone quindi come una macchina per l’ interpretazione del paesaggio, una grande rampa spiraliforme che trasporta lo sguardo in quota fino a superare le chiome degli alberi permettendo cosi’ una visione unitaria della struttura della città e del paesaggio in cui è inserita. L’ impianto planimetrico del progetto segue le linee sinuose del parco di Villa Bellini ed è pensato come una continuazione del percorso ascendente di accesso alla sommità della collinetta. La base della rampa è uno spazio coperto che accoglie immagini e filmati sul paesaggio, le carte storiche, le antiche rappresentazioni della città. L’ uscita di questo piccolo spazio è gia la rampa, un percorso largo 1,5 metri. L’ intera struttura del percorso poggia puntualmente su tre pali metallici conficcati a terra ed è composta da due profilati in acciaio a doppia T calandrati fino a formare i pezzi della spirale, sucessivamente montati in opera e ricoperti di assi di legno.

Babau Bureau, Stefano Tornieri, Massimo Triches — l'azzurro del cielo

Babau Bureau, Stefano Tornieri, Massimo Triches — l'azzurro del cielo

Babau Bureau, Stefano Tornieri, Massimo Triches — l'azzurro del cielo

Babau Bureau, Stefano Tornieri, Massimo Triches — l'azzurro del cielo

CP14 - co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli

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It’s an apartment interior renovation project. The spatial approach tries to minimize the distribution space, to give more “air” to the living area reducing the bedrooms but maintaining two independent bathrooms. The layout found was typical of most of the 70’s apartment buildings, with some peculiar distributions that made almost impossible to have a regular cooking area. We try to give more order creating an open and regular living area that holds all the functions: living, dining and cooking area. The sleeping area is on the opposite side of the plan, far from the street noises and facing on the internal courtyard. Part of the commitment was also spent to design and realize custom furniture trying to maximize the storage volumes. The interior project also develops some custom furniture made for the kids room, which lays on just one side, trying to create a village like shape, on the other wall an artist/cartoonist (Daria Gatti) was called to develop a kid’s painting that could converse with designed custom furniture.

co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli — CP14

CAP14- Milano interior design by co.arch / giulia Urciuoli / andrea Pezzoli photos by Diambra Mariani / Francesco Mion © co.arch . All right reserved

co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli — CP14

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co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli — CP14

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co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli — CP14

stato di fatto CP14- Milano interior design by co.arch / giulia Urciuoli / andrea Pezzoli © co.arch . All right reserved

co.arch, Giulia Urciuoli, Andrea Pezzoli — CP14

progetto CP14- Milano interior design by co.arch / giulia Urciuoli / andrea Pezzoli © co.arch . All right reserved

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Luxury villa - J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli

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This minimalist villa was designed for a prestigious residential estate. The plan is structured around the kitchen – the heart of the family life – with two living rooms, a private and a public one on its sides, overlooking the central patio and the swimming pool. The jutting roofing is strongly characterized by the bioclimatic planning of the whole structure: it is designed to ensure the most efficient use of the sunlight and to support the photovoltaic installation. The private area of the house overlooks the private garden rich in water and vegetation to maintain a cool indoor temperature during the summer. The wall surrounding the villa protects it from northern winds. The private living room, the spa and the gymnasium on the lower floor offer a beautiful view on a green space consisting in a wall of vegetation. The staircase inside the bioclimatic greenhouse connects the private living room that is on two levels to the lower floor. The suspended fireplace made from slabs of stone amplifies the conviviality of the space since it can be seen from both levels of the living room. The large windows offer a complete view of the garden, expanding the perception of the inner space size, while ensuring a complete permeability between internal and external spaces. The private living room is next to the bedrooms and is characterized by spaces converging around the central fireplace.

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

J.M. Schivo & Associati s.r.l., Jean Marc Schivo, Lucilla Revelli — Luxury villa

Private Kitchen - luca caputo architetto

G + E Kitchen - luca caputo architetto


Lastovo_Croazia - luca caputo architetto

Architecture and The City - Ibos Vitart

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Monography about Jean Marc Ibos and Myrto Vitart work.

Ibos Vitart — Architecture and The City

‘Iteriad’ - Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO

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The narrative starts by seeking a connection with John Ruskin and his writings, where we discover his interest in matters of environmentalism, sustainability and craft. His relationship with the Coniston Institute help us to define a framework into which the design of the pavilion can find its roots. In a direct homage to Ruskin, we have named our proposal ‘Iteriad’, the long poem that accounts of the 1830 tour that took Ruskin to the Lake District. We begin the design process by dissecting the cricket ball – a highly crafted object – to reveal its core and its constituting elements, in an attempt to trigger a process that will enable us to discover the ‘vacuum’ as the truly essential: the reality of a space can be found in the vacant space enclosed by the elements that envelope it, in an approach that FL Wright often used in many of his projects.

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

Model, Front Elevation

Cork is used as a skin to define the envelope of the pavilion. It is used in a rhythmic fashion – alternated between ‘slivers’ of glass – to produce convex ‘trunks’ that allude to the forests of trees where cork is harvested, and to the forests of the Coniston Fells. The resulting undulated façade is also intended as a reference to the corrugated materials often find in rural buildings. The natural imperfections of the cork skin give the building a character that makes it closer to nature.

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

View from the cricket picth

The proposal breaks up the programme requirements into a series of separate primary spaces that can be interconnected, to generate a variety of secondary configurations. The result is a spatial composition that provides equilibrium amongst the constituting parts. The overhanging roof projects out of all sides of the enclosure, and acts as the architectural element that unify all the components.

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

COMPOSITION 1 - CRICKET SEASON

The rear of the roof overhangs is aligned with the existing stone wall to anchor the building to the site and its historic

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

COMPOSITION 2 - HOLIDAY LET, 2 STUDIOs

COMPOSITION 1CRICKET SEASON

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

COMPOSITION 4 – 1FLAT OR MULTIFUNCTIONAL SPACE

The building in use during the cricket season has changing rooms, with toilets and showers, on either sides of a central office space that can double up as the club house, with a cabinet to storage trophies and memorabilia.

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

Model, Rear Elevation

COMPOSITION 2HOLIDAY LET, 2 STUDIOs

Francesco Pierazzi Architects, ANA DURÃO — ‘Iteriad’

Model, Front elevation

The pavilion has been designed so that it can be used as holiday lets. The Changing rooms for the cricket games are suitable to become two small studio flats, equipped with a sofa bed and dining table. There is a small kitchenette with hotplates, sink, microwave and a small fridge. The Kitchenette is enclosed within a cupboard during the cricket season.

COMPOSITION 3HOLIDAY LET, 1 FLAT AND 1 STUDIO

With the sliding partition retracted, the changing room is connected with the clubhouse and can be used as a larger flat for holiday let. The covered entrance area can be used as patio for alfresco dining.

COMPOSITION 4– 1FLAT OR MULTIFUNCTIONAL SPACE

With the sliding partitions retracted, the changing rooms and club house become one single space, suitable as a larger flat for holiday let or as a multifunctional space. As the amount of natural lights can be modulated by opening and closing the shutters, the space is suitable for exhibitions. We envisage that during the winter months it could be used as a pop-up Christmas market.

RELATIONSHIP WITH NATURE

In nature horizontal lines are emphasized to establish a feeling of repose and to augment the perception and contemplation of the outdoors. The pavilion is covered by an overhanging flat roof to facilitate a stronger relationship between the building and the surrounding landscape. In turn the overhanging roof – used to modulate sunlight – becomes an external room, not simply a shading device: an outdoor space that offers the opportunity for alfresco events.

The expanse of the overhanging roof, covered with a sedum ‘blanket’, is an elevated microcosm where biodiversity can flourish and become the home to insects and small creatures.

The result is a building that wants users and visitors to think and engage with nature. It is an opportunity for the pavilion to allow for the observation of the surrounding nature and an attempt to a deeper understanding of it.

The pavilion is ‘synthetic’ landscape, a condensed architectural microcosm that integrates architecture with its geographical and cultural setting, a building that seeks a dialogue with its context, perhaps able to turn an outdoor space into an indoor one and vice versa.

And the building, driven by geometrical proportion and mathematical repetitions, is intended as a deliberate juxtaposition to the natural landscape around it.

Albergo - Studio Ferrazza Gatti

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Progetto in corso di esame amministrativo. Il nuovo edificio destinato a struttura ricettiva alberghiera è costituito da un corpo di fabbrica doppio di 11 piani f.t., allineato alla Via San Bartolomeo, con copertura piana a terrazza (che ospita i locali tecnici, e un’area solarium con relativa zona di servizio) cui è giustapposto un corpo basso di 2/3 piani f.t che ospita le parti comuni (hall, locali di servizio, sale riunioni, sala colazioni, bar, ecc.), affacciato sulla strada di connessione con la rete autostradale extraurbana, Via Casematte, su cui è attestato l’accesso carraio all’area. Il corpo basso a sua volta è composto da due volumi: il volume vetrato che ospita la hall a doppia altezza, affacciato su via Casematte dove è collocato l’accesso carraio, si appoggia al volume pieno degli spazi di servizio, affacciato sul Canale Pagliari. Il corpo scala principale, giustapposto al corpo di fabbrica delle camere come un contrafforte, funge da elemento di mediazione e di collegamento tra corpo basso e corpo alto, oltre a svolgere funzione di controventatura in termini strutturali, analogamente alla scala di sicurezza con giacitura allineata al corpo basso e alla strada. L’organizzazione distributiva funzionale dell’edificio è la seguente: - Piano terra: dal passo carraio si accede ad una strada interna ad anello che serve l’ingresso, i parcheggi a raso e l’autorimessa meccanizzata su due livelli. La hall vetrata ospita la reception, il deposito bagagli, un’area bar e i relativi servizi igienici: da qui si accede ai percorsi verticali (scale e ascensori) e alla zona di servizio dove sono ospitati l’ufficio di direzione, i locali spogliatoio del personale, lavanderia e ripostiglio. L’edificio non sarà dotato di piano cantinato, per cui al PT sono ospitati una serie di locali tecnici, con accesso diretto dall’esterno: centrale idrica, locale impianto antincendio e locale recapito, contatore e quadri elettrici. - Piano primo: a questo piano sono collocate le strutture di servizio con utenza esterna consistenti in 3 sale riunioni (di cui due aggregabili), un’area coffee-break e i relativi servizi igienici. - Piano secondo: a questo piano sono collocati gli spazi comuni e di servizio dell’albergo: la sala colazioni, per 100 posti circa e il lounge bar che si apre sul terrazzo prospiciente la Via Casematte, con gli spazi di servizio relativi: cucina, locale preparazione cibi, dispensa, servizi igienici. - Piani delle camere: - Piani Terzo/Ottavo: sono costituiti da 10 camere doppie, una stanza per disabili e una suite: ad ogni piano è previsto un locale deposito per biancheria e materiali di pulizia. - Piani Nono/Decimo: sono costituiti da 3 camere doppie e da cinque suite. - Piano copertura: un’area delimimitata è destinata ai locali tecnici (Centrale termica e Centrale frigorifera) in parte coperti e in parte scoperti, mentre il restante del piano è sistemato a zona solarium dotata di un’area ristoro/bar e servizi igienici.

Studio Ferrazza Gatti — Albergo

Planimetria generale

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Finish Tower Rotsee - Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler

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The topographical situation on the Rotsee-Delta is a unique landscape, embedded in between two hill chains the lake is very calm. Through its ideal character for rowing regattas the lake is called the „Lake of Gods“ amongst rowers. The requirements for the new finish tower were various and complex. Based on its function and the surrounding landscape the main aim was to create identity. By stacking the spacial units, the vertical volume achieves a point of reference on the wide horizontal plane of the Rotsee. By subtle offsets of the three levels, the volume seems fragile and delicate, despite it‘s considerable volume.

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

The finish tower is part of the first phase of the Naturarena Rotsee area development. The opening of the rowing center is scheduled for july 2016. The finish tower and the future rowing center will form one architectural ensemble, perceivable by the mutual materialization, constructive and aesthetic themes. The three story high, prefabricated wood construction is carried by a pillared concrete platform above the water level. The statically active concrete platform, provides access to the tower from the water and the shore. In combination with the stairway on the rear, but no less prominent facade of the building, the concrete structure anchors the building close to the lakeshore. This allegorizes the hybrid character of the building, being a functional active building on one side and a sculpture in the lake on the other. While the building is in use only during the rowing regattas, three weeks every summer, it usually remains closed and stands still on the reflecting water surface, transformed in an enigmatic sculpture-like house, with its shutters closed. This metamorphosis taking place every year was the ambitious challenge in designing the finish tower. A architectural manifestation for this prominently situated finish tower in the picturesque landscape is necessary in order to find the balance between the practical functional and the sculptural-aesthetic requirements.

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

The aesthetic impression of the tower is emphasized once the building is closed and the sliding shutters are retracted. The large-sized sliding shutters give the facade a relief-like expression and let the tower appear plastic and house related. Similar to a classical sculpture the tower changes it‘s appearance depending on the position of the observer and blends into the surrounding natural landscape, influenced by the constantly changing days and seasons. The intrinsic, however abstract form has a strong recognition value, and therefore conveys identity for the rowing sport; illustrating the function of the building, the context related access of the tower and the stacked units.

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

Program
The functional units OK-FISA, Jury-Timing and Event-Speaker are axially arranged with the finish line, one above the other. Whilst the shorter facade is pointing towards the finish line, the longer facade is facing towards the finish area indicating the end of the sports ground.

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

Construction/ Materialization
The wooden construction of the finish tower consists of prefabricated elements, in order to build cost- and time efficient. The wood used for the facade is a specially treated pinewood, from sustainable forests. A innovative method using pressure, heat and acetic acid brings the wood to reaction so that the ability of absorbing water can be reduced essentially, making the wood dimensionally stable and extremely durable.

Planning: 2012 (May) – 2013 (March)
Construction: 2012 (December) – 2013 (May)
Area: 123 m2
Costs: 1,3 Mio. CHF

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

Andreas Fuhrimann Gabrielle Hächler — Finish Tower Rotsee

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