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Hammar_O2 | Europan12 - Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01

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The project is based on a new way of life. O2 means “oxygen”,closely related to the forestry environment with which the city will mix up and to the private vehicular mobility’s resetting. A city deep in the green,in harmony with the surrounding natural beauties. “Hammaro in an island and nobody knows it. No relationship with others. It lacks of mainland caos, the forest is its sea and extra-urban streets are its maritime route. My car is a ship by which I can reach my island. I stop and leave again,by bycicle, by foot, I don’t know yet. The question is this: Where do I go? To the seashore? To the town? To the park? To the golf center?

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

in the heart of the forest

I choose my route! My departure. My arrival. And the departures are imposed by this question. When I arrive,the car is an optional. I park it. I do not need it . I live the nature. I walk or ride a bike. I relax. What are the Hub? They are ports,interchange nodes that I choose to reach,according to my propensity,and from there I can move. I can park my car in the Hub or,on the contrary,I can reserve a car and then go far from the city. I can reach the Hub by bus. I have not a ship and I reach the island by ferry. Reached the Hub, I take an electric shuttle that brings me to the favourite destination. Or I rent a bike or a paddle boat,crossing the deep forest. Or I go on by foot,relaxing the eye,living the nature that receives me.

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

totally pedestrian. Only the services of electric transportation. 0 carbon dioxide, + oxygen.

I am a child. My name is Goran, I wake up, do breakfast and leave home. I take my bike and go to play. But first I go to my friend’s home,knocking on the door. I call him and he goes out. He takes his bike and we go for a ride. I’m riding with my friend. The forest is our playing field. It’s our world. Our friend without car! I do not breathe that bad propellent smell,but the oxygen that my “friend” offers to me. There aren’t streets. But cycle and pedestrian boulevard,having the right measurement to make pass easier one or two buses,by which my parents go to work,go to shopping,go to their dear friends or the granny that lives in a nursing home.

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

kind of habitation

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

kind of habitation

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

kind of habitation

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

kind of habitation

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

Masterplan

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

development

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

development

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

reorganization of mobility

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

re-functionality

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

shape diagrams

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

urban's block type

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

board 1

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

board 2

Giuseppe Tasquier, Sossio De Vita, Christian Musto, vincenzo fatigati, Giuseppe Parisi 01 — Hammar_O2 | Europan12

board 3


Ciù Ciù - Carmine Errico, Viviane Florin

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Il principio di base è stato quello di creare uno spazio commerciale dedicato al cibo napoletano, mantenendo forti riferimenti all’artigianato durante la creazione di un concetto moderno ed esportabile. Per far fronte a questo obbiettivo principale, abbiamo deciso di lavorare su uno spazio flessibile che fonda le sue radici nel concetto di museo. Abbiamo voluto che i sapori napoletani, così come il loro modo di produzione siano valutati e percepiti come preziosi elementi museali.

Carmine Errico, Viviane Florin — Ciù Ciù

La nostra prima azione è stata quella di lavorare sulla circolazione nel locale lavorando sul design di un usuale banco vendita. Per fare questo, abbiamo moltiplicato i banchi vendita, creando così un percorso tra di loro. Naturalmente, i banchi vendita sono gli elementi centrali del nostro progetto, e creano diverse aree di consumo per soddisfare le diverse tipologie di prodotti in vendita: dolce, salato e caffè. Sempre tenendo presente l’idea della dinamicità, che è fortemente associabile al target di riferimento – nazionale e internazionale – abbiamo concepito il luogo come uno spazio in continuo movimento con la possibilità di trasformarlo in un unico spazio, rendendolo permeabile a varie attività, attraverso un gioco di apertura e chiusura delle scatole.

La seconda azione è stata quella lavorare sui banchi vendita che noi abbiamo realizzato con la forma di scatole, ognuna per ogni sapore napoletano: caffè– dolce – salato. Queste tre scatole possono essere disposte in diverse soluzioni in funzione del luogo e dell’utenza. Il principio quindi risulta esportabile e in ogni luogo. Lo spazio inoltre è composto da altri piccoli volumi, che sono gli elementi necessari per il corretto funzionamento del luogo: servizi igienici, spogliatoi, celle frigo etc. Le aree cucina, dove il cibo viene preparato, sono situati nelle scatole. In questo modo, i clienti possono osservare la preparazione dei cibi, che è un elemento ricorrente, ad esempio, in una tipica pizzeria napoletana. Per rinforzare l’aspetto modulare del luogo, abbiamo immaginato un sistema di tavoli con altezze diverse che si incastrano. In questo modo il posto è modulato secondo la sua utenza e gli spazi appaiono più o meno collettivi. In effetti, l’aspetto conviviale è un elemento molto importante nella cultura napoletana specialmente se si parla di cibo.

Infine, abbiamo deciso di lavorare sull’aspetto visivo del luogo tenendo presente sia la forma di un tipico dolce della cultura napoletana come la sfogliatella, che la morfologia della città e il suo background storico per via della sua stratificazione. L’idea è stata quella di sviluppare lo spirito del luogo paragonandolo alla degustazione di un dolce. L’esterno è composto da una serie di strati sui quali sono poste bontà napoletane come oggetti in esposizione. Questo è reso possibile dall’utilizzo in facciata di un sistema che ricorda molto il tradizionale porta vassoi, elemento tipico dei forni e delle pasticcerie. La transizione verso l’interno è simile alla degustazione di un dolce, una sfogliatella. In effetti, l’interno è in diretta continuità con l’esterno, ma questo è un esplosione, una scoperta di sapori, come durante il primo morso ad una sfogliatella. Il vivere il luogo come un museo continua con la visualizzazione di ricette tipiche che ornano le pareti. Mezzi tecnologici sono messi a disposizione dell’utenza e permettono loro di inoltrare alla loro mail le ricette. Così, le ricette della tradizione napoletana diventano elementi di gioco nel cuore della tecnologia moderna.

Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 - - Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile

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Una via d’accesso a Dio. La rivelazione del Vero supremo, Dio, Incarnatosi nel Figlio per riscattare l’uomo, il quale può giungere a Lui tramite la chiesa (San Paolino) è il senso che abbiamo voluto dare al nostro lavoro. Il progetto, quindi, è impostato su una spirale, elemento preponderante dell’intera composizione che, riprendendo idealmente la struttura della collina di Cicala (luogo nativo dei maestri di festa) simboleggia la faticosa salita dalla terra al cielo. La spirale trae la sua origine dalla terra e si restringe progressivamente avvolgendo l’obelisco, lasciando sotto la parte indegna di accostarsi al sacro, ed arriva a San Paolino, punto di congiunzione tra il Divino e l’umano. Il lavoro è completato da un asse rigorosamente verticale che si eleva dal cuore della spirale seguendo gerarchie Celesti.

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

il progetto

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

la parte in sommità

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

l'inizio della vestizione del giglio

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

la vestizione

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Beccaio 98 -

il giglio completo in piazza Immacolata

La Pietra Arenaria. Stili ed epoche - enrico colosimo

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L’arenaria o arenite (pietra arenaria se intesa come materiale lapideo) è una roccia sedimentaria composta di granuli dalle dimensioni medie di una sabbia. I granuli possono avere varia composizione mineralogica, in funzione dell’area di provenienza. Utilizzata in vari Regioni italiane come pietra ornamentale, e in tutte le epoche, cambia per morfologia ed aspetto a secondo delle zone d’estrazione.

enrico colosimo — La Pietra Arenaria. Stili ed epoche

Palazzo della Fraternita dei Laici, Arezzo (Vasari sec XVI°)

I tre edifici rappresentano alcune tipologie di utilizzo dell’Arenaria,diversi per epoca e stile. Dal Palazzetto della Fraternita dei Laici ad Arezzo, del Vasari , del XVI°secolo,che si distingue per la pietra Serena, all’edificio razionalista milanese con il Ceppo Lombardo, alla casa del Ghetto Ebraico di Trieste , del XIX° secolo , in pietra Renice.

enrico colosimo — La Pietra Arenaria. Stili ed epoche

Palazzo Ratti Milano

enrico colosimo — La Pietra Arenaria. Stili ed epoche

Pietra Renice, Trieste

Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98 - Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile

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Il progetto del giglio del sarto 1998 è ricondotto al sublime. “In primo piano lastroni, netti, teglienti ed aguzzi, in forma piramidale trasfondono la ricchezza dei sentimenti, la coscienza della solitudine dell’uomo, la sua angoscia di fronte al mistero, cogliendo il sublime, cioè quel senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza. In alto svettante nel cielo plumbeo è la (speranza)rappresentata dal Santo e dalla struttura stilizzata del giglio”

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

la sommità

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

la vestizione

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

in fase di completamento

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

completamento

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

il giglio in piazza Risorgimento

Lucio Nappi, Michele Nicola Stefanile — Festa dei gigli e della barca in onore di San Paolino Vescovo di Nola - Giglio del Sarto 98

il progetto

National Competition MARQ Pavilion - © cristian ferrera architecture

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Son tres las consideraciones que se tuvieron en cuenta para poder proyectar el nuevo pabellón. 1-Emplazamiento urbano-relación entorno de actual y nuevo edificio. 2-Significación histórico-cultural 3-Funciónalidad actual-programa de necesidades Como reinterpretar un hecho arquitectónico basándonos en un edificio existente materializado en otro contexto histórico-cultural? Sin olvidarnos, y teniendo como principal premisa la idea de un edificio proyectado y materializado por una cultura Anglosajona en nuestra ciudad, nos dejamos invadir por ese espíritu, sensaciones y atmosferas de ese momento histórico, para poder reinterpretar el nuevo edificio. Su arquitectura y su emplazamiento, lo convierten en símbolo urbano. Ubicado en las arterias de dos emblemáticas conexiones de la ciudad de Buenos Aires (Av. Callao y Av. Libertador), su carga histórica (antiguo tanque de reserva), y su relación con el ferrocarril Gral. San Martín, son las tres consideraciones que se tienen en cuenta. Partimos de la idea de proyectar un nuevo edificio basado en la Identidad de lo existente. Resulta relevante la cercanía y antigua relación funcional con el ferrocarril Gral. San Martín. Encontramos una tipología morfológica de alto simbolismo en los talleres del ferrocarril próximos al museo. El pabellón reinterpreta esta tipología de tipo industrial y trata de absorber elementos compositivos del edificio existente. A su vez se adapta a los factores climáticos con el objetivo de reutilizar energías. La morfología de cubierta del pabellón es resultado de diferentes análisis de asoleamiento por parametrización, para una mayor optimización y cuidado ambiental, al igual que el uso de la terraza verde como cubierta del núcleo de servicios, (agua de lluvia reutilizables). Con el objeto de una continuidad simbólico-espacial dejamos el ingreso principal en su actual ubicación. Generamos el hall principal (recepción), conectado al núcleo de escalera como eje conector entre el edificio existente y el nuevo pabellón. El partido consiste entonces en dos ejes transversales, uno de Norte-Sur (vinculación Av. Libertador y calle Gral. Quiroga), y otro Este-Oeste, (conexión edificio existente con nuevo pabellón). El bar y sector de expansión al exterior, se abren hacia Av. Libertador donde se halla la mayor relación visual y simbólica del conjunto. Los espacios comunes verdes, se tratan con discreción, entendiéndolos como elementos de transición entre lo edilicio y los sectores de parquización del entorno inmediato, generándose allí espacios de uso común al aire libre…(exposiciones, recitales, actividades al exterior…) La materialidad del nuevo pabellón y su conjunto, trata de mimetizarse con el entorno…para pasar casi desapercibido, teniendo como objetivo potenciar el simbolismo y la expresión arquitectónica del actual museo, acentuando su valor histórico cultural para la ciudad de Buenos Aires.

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

concepts/parametric phenomenological analysis

There are three considerations that were taken into account to design the new pavilion. 1-Urban- environment relationship, 2-Location of current and new building. 3-Cultural-historical significance Three – current – program functionality needs As an architectural reinterpretation made ​​based on an existing building materialized in another historical- cultural context? Not to mention , with the main premise and the idea of ​​a planned and materialized by an Anglo-Saxon culture in our city building, let us invade that spirit , feelings and atmospheres of that historical moment , to reinterpret the new building. Its architecture and its location make it urban symbol. Nestled in the avenues of two emblematic connections Buenos Aires (Av. Callao and Av Libertador ), its historical significance (former reserve tank ) , and its relationship with the railroad Gral San Martin, are the three considerations are ignored . We start from the idea of ​​designing a new building based on the existing identity . Proximity is relevant and functional relationship with the former General San Martín railroad . We found a high morphological typology symbolism in workshops near the railroad museum . The pavilion reinterprets this type of industrial and tries to absorb compositional elements of the existing building . In turn adapts to climatic factors in order to reuse energy. The morphology of canopy cover results from different analyzes of insolation by parameterization for further optimization and environmental protection , as well as the use of green covered terrace as core services (water reusable rain). With the object of a symbolic spatial continuity left the main entrance at its current location . We generate the main hall ( reception), connected to the core axis ladder as a connector between the existing building and the new pavilion . The party then consists of two transverse axes, one north-south ( link Libertador Gral Quiroga and street ), and another east-west ( connection to existing building New Hall) . The bar and outdoor sector expansion , opening onto Av Libertador is where most visual and symbolic of the whole relationship. The common green spaces , are treated with discretion, understanding them as transition elements between sectors edilicio and landscaping of the immediate environment , generating there common spaces outdoor … (exhibitions , concerts, outdoor activities … ) The materiality of the new pavilion and a whole tries to blend into the environment … to pass almost unnoticed , aiming to enhance the symbolism and the architectural expression of the current museum , emphasizing its historical and cultural value to the city of Buenos Aires.

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

floor

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

wood model

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

facades plan

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

sections plan

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

technical details

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

interior render

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

principal access

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

principal facade

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

model

 © cristian ferrera architecture — National Competition MARQ Pavilion

North Facade

Oltre l' Argine - Lorenzo Cacchi, sandro paglia, joe valia, Pierpaolo Valia

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Intervento di riqualificazione urbana di un area dislocata presso il tratto del lungotevere Ripa della città di Roma. I temi richiesto sono quelli di:

Lorenzo Cacchi, sandro paglia, joe valia, Pierpaolo Valia — Oltre l' Argine

Tavola di concorso

-risistemare lo slargo terminale del ponte Sublicio (tra i lungotevere di Aventino e di Testaccio)

-ripensare, con un idea innovativa, le sponde del fiume Tevere e la relativa fruibilità.

L’ idea principale del progetto consiste nella creazione di una cavea gradonata che faciliti il dialogo tra l’argine superiore del lungotevere ed il fiume, oggi resi distanti proprio dalla presenza dei muraglioni di contenimento. Dalla discesa generata si protraggono dei blocchi che creano delle isole verdi di sosta. Per la formazione della cavea abbiamo pensato di interrompere la linearità di un tratto del muraglione di contenimento e di sottrarre, “scavare”, dall’ argine il volume necessario; al di sopra, l’ asse stradale del lungotevere è stato dolcemente deviato senza sconvolgere la normale circolazione.

1.14 The Kite - C+S Architects

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1.14 is a team, a group of people, who work to support families taking care of their children.

C+S Architects — 1.14 The Kite

The entrance

During the winter, they work helping in schools with homework and activities, in summer they work in their own structure engaging in sport, art and drama.

C+S Architects — 1.14 The Kite

A view from the garden

The kite we designed for 1.14 is a shelter which creates a shadow under which a series of different spaces can be activated for different purposes: among them the kite is the main shelter, which protects from the summer heat and is divided in two parts, one for the nursery and the other for the elder children. A series of art labs, two swimming pools and sand playgrounds complete the landscape.

C+S Architects — 1.14 The Kite

The north elevation

The kite is enriched by color and matter.

C+S Architects — 1.14 The Kite

Side entrance from the garden

Simple and flexible open spaces are connected with the park through continuous sliding glazed doors.

C+S Architects — 1.14 The Kite

South view from the garden

The kite is a concrete made shelter, cross-sectioned and folded by a street, a training path which connects the spaces all together and reaches the swimming pool at the very top of the park.

C+S Architects — 1.14 The Kite

Night view from the garden

The concrete structure, which coincides with the form of the building produces the ideal conditions for the summer conditioning, without the necessity of any mechanical installations.

C+S Architects — 1.14 The Kite

Detail of the 'kite' hole

The photovoltaic system enables to heat the water of the swimming pools.

C+S Architects — 1.14 The Kite

Sketch of the 'kite' hole

C+S Architects — 1.14 The Kite

Detail of the 'kite' hole

C+S Architects — 1.14 The Kite

The 'kite' roof

C+S Architects — 1.14 The Kite

View from the garden

C+S Architects — 1.14 The Kite

Diagrams

C+S Architects — 1.14 The Kite

The interior

C+S Architects — 1.14 The Kite

The swimming pool service spaces

C+S Architects — 1.14 The Kite

The swimming pool

C+S Architects — 1.14 The Kite

The swimming pool

C+S Architects — 1.14 The Kite

The concrete wall at the entrance

C+S Architects — 1.14 The Kite

The entrance of the school complex

C+S Architects — 1.14 The Kite

Sections and elevations

C+S Architects — 1.14 The Kite

The concept sketch

C+S Architects — 1.14 The Kite

The site plan

C+S Architects — 1.14 The Kite

Alix and the white rabbit look at the kite

C+S Architects — 1.14 The Kite

Alix captures the 'kite'

C+S Architects — 1.14 The Kite

Alix and the White Rabbit build the school centre

C+S Architects — 1.14 The Kite

The model


Casa MMD - Marco Facchini

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La ristrutturazione ha riguardato la riconfigurazione dell’originario assetto risalente agli anni ‘30 a favore di una chiara divisione delle aree giorno e notte. L’intervento ha interessato la quasi totalità degli ambienti, dallo spostamento planimetrico dei vani cucina, camere e servizi alla ridefinizione del sistema di collegamento attraverso il corridoio centrale. La progettazione comprendeva l’organizzazione dei singoli ambienti nella definizione dei materiali e delle strutture fisse così come nella consulenza dei principali elementi di arredo.

Marco Facchini — Casa MMD

Obiettivo primario dell’intervento è stata la riorganizzazione funzionale nel rispetto della struttura originaria e degli elementi di pregio che definivano la datazione dell’appartamento senza rinunciare all’inserimento di sistemi e tenologie contemporanee.

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Marco Facchini — Casa MMD

Interni, Varese 2013 - Umberto Pozzi

Concorso di idee per un chiosco-bar a terni - Giuseppe Balistreri Architetto

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INTERVENTO PROGETTUALE Il progetto vuole rispondere, in modo primario, alle istanze del Concorso, con la collocazione di un chiosco-bar nell’area attualmente attrezzata ad aiuola con prato (1), adiacente la piazza a “prua di nave” (7). Gli altri interventi riguardano l’attrezzatura di un’area (3) a ridosso dei parcheggi con giochi per bambini; la “ristrutturazione” della vasca d’acqua (4) trasformandola in un gioco di zampilli a livello pedonale (- 10 cm); la creazione di una collinetta (5) piantumata a prato tra il

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

confine Sud dell’area (via Campofregoso-Ponte Garibaldi) e il percorso pedonale interno costeggiante l’area attrezzata per bambini e, appunto, la vasca d’acqua. La “collinetta”, con un’altezza massima di 1,50 m, ha il compito di “filtrare” i rumori del traffico veicolare così vicino e offrire, al contempo, l’opportunità di un luogo dove sdraiarsi a prendere il sole o, per i bambini, un luogo da “esplorare” a piedi. Inoltre arricchisce, con la sua presenza, l’andamento plano-altimetrico del sito.

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

tavola concorso 1

IL CHIOSCO Il chiosco che si intende installare sarà del tipo prefrabbricato smontabile, con struttura portante costituita da profilati d’acciaio zincato connessi tra loro tramite piastre saldate e bulloni; struttura della copertura con travi di legno lamellare a sezione variabile collegate alla struttura principale con puntoni, tiranti, piastre saldate e bulloni; manto di copertura e tompagni esterni realizzati con pannelli a “sandwich” termo-isolanti con rivestimento esterno in lamiera di colore rame patinato; infissi in acciaio inox satinato.Le dimensioni del chiosco sono di m. 4,00×8,65 in pianta, e con una altezza massima di m. 4,08. La forma curva della copertura riprende metaforicamente la chiglia delle imbarcazioni lignee, e richiama la “punta di nave” del belvedere adiacente. L’andamento sinuoso della copertura si interrompe in una linea di gronda da cui, con un sistema di ricircolo, una “cascatella” finisce in un piccolo specchio d’acqua ai piedi della copertura. Questa prosegue, con andamento rettilineo fino al confine della piazza, sostenuta da un “portico” che segnerà il confine tra la piazza e l’area attrezzata con tavolini al servizio del bar. La copertura di questo portico è con lastre di vetro stratificato di sicurezza. Sul dimensionamento delle opere si rimanda alla scheda tecnica allegata. lavoro; all’esterno è previsto di uno spazio attrezzato con tavoli e sedie e un w.c. per portatori di handicap.

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

tavola concorso 2

Il chiosco all'interno si compone di un ambiente principale adibito alla vendita di bevande ed alimenti, di uno spogliatoio/ripostiglio accessibile dal retro banco e di un w.c. per gli addetti al

MATERIALI E FINITURE Sui materiali del chiosco, si è già detto. I percorsi pedonali, in blocchetti di porfido posati a “coda di pavone” vengono mantenuti. Le superfici attorno al chiosco, attrezzati con tavoli e sedie, e attorno alla vasca con giochi di zampilli d’acqua, saranno pavimentate con doghe di legno impregnate per uso esterno. L’area a parcheggio saranno asfaltate.

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

planimetria generale

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

pianta chiosco

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

prospetto

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

sezione

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

Giuseppe Balistreri Architetto — Concorso di idee per un chiosco-bar a terni

Dream Pavilion - Enrico Pieraccioli

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In the dream the perception of space and time do not take rules; the project aims to reintroduce this perception, creating a self-supporting structure that varies each time the moment of its formation.The Pavilion is the result of a transparent PVC bag of triangular shape, completely filled with recycled plastic colored balls of two different sizes (20 cm and 30 cm), which subsequently is aspirated the air inside. The mechanism is the same vacuum food. The Pavilion takes a form that reaches a maximum height of 4 meters and occupies an area that hovers between 40 and 50 m² when is vacuum-sealed. The project puts a vacuum action, the game, removing it and falls with the endless balls, preserves the moment when a child dreams of playing in of the gardens museum, London. The Pavilion becomes one each time it is mounted and acquires an educational factor for its constructive and dreamlike conformation at the same time.

Enrico Pieraccioli — Dream Pavilion

Enrico Pieraccioli — Dream Pavilion

Enrico Pieraccioli — Dream Pavilion

Enrico Pieraccioli — Dream Pavilion

Print the memory - Enrico Pieraccioli

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The Act of cremation is used not only as an end but as a beginning; taking a cue from 3d printing examples applied to reconstruction of bones or to research the IACC regarding printing with the sand, the objects are printed with the ashes of the deceased more an additive for solidification. So the earthly body once again becomes container and content. The shape varies from a genotype based on variants of: age, date of birth, date of death, male or female, location. The size and its weight varies depending on the subject; The water represents the 60-65% of the weight of a human. The rest of the body mass is given by calcium phosphate and sodium and potassium salts present in the skeletal structure of the individual. On average, a corpse produces about 2.4 kg of ash, with a slightly higher weight in the masculine gender.

Enrico Pieraccioli — Print the memory

Enrico Pieraccioli — Print the memory

Enrico Pieraccioli — Print the memory

Airflow Tower - Enrico Pieraccioli

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The functioning of the city slum can, however, be a reference model for a future of cities. This through its growth with a bottom-up system and adaptive character. A geometry and aggregative pattern, alive and highly interconnected.

Enrico Pieraccioli — Airflow Tower

Enrico Pieraccioli — Airflow Tower

Enrico Pieraccioli — Airflow Tower

Enrico Pieraccioli — Airflow Tower

Enrico Pieraccioli — Airflow Tower

Moscow Fashion Palace - Enrico Pieraccioli

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It’s a skyscraper with skin and bones destined to become a new Totem in the city, reflecting the magic colors of Muscovite light. New architecture is intended really like sartorial: strategies and terms derived from fashion as exploring, cutting, folding, wrapping, make us work with surfa- ces and materials. The Moscow Fashion Palace is generated from twisting a two-dimensional cloth.

Enrico Pieraccioli — Moscow Fashion Palace

Enrico Pieraccioli — Moscow Fashion Palace


Perù London Pavilion - Enrico Pieraccioli

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The design of pavilion is based on a flexible and graphic architectural system, capable of being adapted to different needs, and moreover, it generates interest in Perù’s many and varied tourist destinations.

Enrico Pieraccioli — Perù  London Pavilion

Enrico Pieraccioli — Perù  London Pavilion

Enrico Pieraccioli — Perù  London Pavilion

Enrico Pieraccioli — Perù  London Pavilion

Casa Bifamiliare - Davide Ceron Architetto

Un mercato a Barcellona - Paolo Catrambone

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Progetto realizzato nel corso dell’atelier di progettazione tenuto dagli architetti catalani Bonell e Gil, durante il primo semestre all’accademia di architettura di Mendrisio.

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Paolo Catrambone — Un mercato a Barcellona

Gizmo, Born to be a light - Enrico Pieraccioli

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In a contemporary society the continuous search of temporary equilibrium in constant state of re-thinking, redesign and adaptation, the design, forced to these uncertain boundaries. It caused to adapt to changing of the new way of living, surviving only if emotionally is essential or if its function is strictly necessary. Therefore the object is brought up and tamed in a territory of constant displacement and replacement which detaches it from the identification of form and function to an intimate relationship.

Enrico Pieraccioli — Gizmo, Born to be a light

Enrico Pieraccioli — Gizmo, Born to be a light

Enrico Pieraccioli — Gizmo, Born to be a light

Enrico Pieraccioli — Gizmo, Born to be a light

Coffee FLO - SHKODER - Niko INGRIS

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Coffee FLO– Second Floor.

Niko INGRIS — Coffee FLO - SHKODER

Render by Niko INGRIS.© Niko INGRIS.

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