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Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba - Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico

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Il progetto deve diventare una cerniera tra le due parti della città, quella edificata lungo l’asse della via XXV Aprile e quella che fa riferimento all’asse Villincino-Sant’Eufemia e della via Volta, e ricucire il tessuto edilizio con un organizzazione plano-volumetrica di configurazione aperta e ordinata secondo la direttrice che collega la parte verso monte della città con la parte distesa al piano. Il ritmo e l’intervallo tra le costruzioni devono essere in grado di rompere la “barriera continua” che ha sempre rappresentato prima l’originario asse ferroviario e poi l’insediamento industriale all’interno del centro cittadino per cercare colloqui continui e in ogni direzione tra le differenti parti della città. Piazza e verde pubblico come fulcro e connessione del nuovo tessuto urbano L’introduzione di estesi spazi verdi e di una “piazza verde” crea un immagine forte di morfologia urbana in un’area che deve recuperare e rivitalizzare i propri spazi aumentando la permeabilità pedonale. Lo spazio verde diventa l’attore principale della composizione urbana attorno al quale si allineano i nuovi fabbricati e dota il centro di un nuovo giardino pubblico attrezzato lontano dalle vie di scorrimento dove poter trascorrere il tempo libero.

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

vista da sud-est

Nuova viabilità, modifica degli accessi e degli spostamenti Lo studio della viabilitàè in relazione alla accessibilità all’area ed ai parcheggi interrati previsti. Il progetto non propone nuove strade di attraversamento dell’area che andrebbero a penalizzare l’uso pedonale dello spazio a favore di un sistema viabilistico che si basa per la circolazione sulle strade principali esistenti al contorno e per l’accessibilità ai residenti sul reticolo minore. Parcheggi pubblici e privati interrati I parcheggi sono dislocati in relazione alla viabilità, con la previsione di parcheggio pubblico di 300 posti auto che gravita sulla via Fiume mentre gli accessi parcheggi privati interrati sono suddivisi e dislocati in quattro punti differenti al contorno dell’area. Spazi commerciali collegati e trasparenti, in relazione agli spazi aperti e alle piazze L’idea di un basamento a piano terra del complesso è assimilato ad un sistema fluido e trasparente, aperto e flessibile, ma complementare alle funzioni pubbliche già presenti. Formerà così una nuova unità eterogenea e disponibile ad integrare, anche visivamente, tutte le funzioni e le attività che nel complesso verranno svolte. Lo sviluppo di questa sinusoide percettiva tra gli elementi storici, stratificati e le presenze moderne dovrà coinvolgere i volumi architettonici a formare un luogo che abbia una specifica identità policroma. Edificio con funzioni pubbliche, sala polifunzionale in relazione alla biblioteca La scelta di introdurre un nuovo edificio pubblico polifunzionale per attività culturale non può essere slegata dalla biblioteca esistente per creare un polo culturale ancora più forte all’interno dell’area in modo che i due edifici possano dialogare tra loro ed affacciarsi su uno spazio pubblico degno della loro rappresentatività all’interno della città.

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

vista da nord_ovest

L’IDEA PROGETTUALE. L’impostazione planivolumetrica. L’impianto è disegnato e strutturato secondo una linea direttrice arcuata che ha come estremità verso nord la via Argimira che sfocia sull’incrocio tra via Volta e via XXV Aprile e verso sud la direttrice di via Zappa. Su questa linea è impostato un percorso ciclo-pedonale continuo che mette in comunicazione la parte verso monte della città con la parte a sud. L’edificato è ordinato, al di sopra di una piastra a terra, in senso perpendicolare a tale direttrice e costituisce con l’alternanza degli edifici residenziali di 4 piani un disegno a “cerniera” che lascia aperta la visuale dalle teste degli edifici verso la parte pedemontana collinare e verso la piana del lago di Alserio. Unica eccezione è rappresentata da due edifici di testa uno, ruotato secondo la direzione finale di via Fiume, che fuoriesce dall’ambito di concorso per risolvere il nodo con la via XXV Aprile, e l’altro in direzione della via Zappa parallelo al percorso centrale.

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

vista da via fiume

Al centro della composizione si distende una grande piazza verde che accoglie al di sotto il parcheggio pubblico interrato per 300 posti auto e riunifica nella parte pavimentata, in corrispondenza della via Fiume, l’unitarietà dell’intervento. L’edificio a destinazione pubblica è collocato sul fondo della piazza verde in connessione con l’edificio della biblioteca mentre rimane conservata la palazzina Ex Enel posta a lato della via Fiume.

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

giardini interni

Il progetto suggerisce, in corrispondenza del limite nord dell’ambito, una relazione più stretta con la via XXV Aprile attraverso la sostituzione di un basso edificio privato esistente che potrebbe essere ricostruito a formare una porta di ingresso verso il percorso pedonale di via Argimira ed accogliere al piano terra una funzione pubblica. Piazza verde ed aree verdi La piazza pubblica che si affaccia sulla via Fiume è rappresentata da una grande spazio a verde di circa 5.000 mq che si estende per una larghezza di 40 metri ed una lunghezza di 120 metri sul quale si affacciano gli edifici privati e sul fondo il nuovo edificio polifunzionale. Attraversata da passaggi pedonali che disegnano la superficie a verde rimane uno spazio di frequentazione libera all’interno della città e da questo spazio pubblico si irradiano tutti i percorsi pedonali e ciclabili pubblici che collegano l’area alle diverse zone della città. La sua organizzazione è caratterizzata verso via Fiume da una vasca d’acqua con getti che creano una cortina naturale e fragorosa al passaggio veicolare sulla via, nel centro da una serie di campiture geometriche a prato che si relazionano con il sistema articolato degli spazi pubblici a terra e sul fondo dal basamento rialzato dell’edificio polifunzionale pubblico che segue la direzione della piazza di collegamento con la biblioteca. Le aree verdi al margine mitigano la relazione tra i nuovi edifici e le parti costruite dove la presenza di costruzioni basse sul confine dell’ambito di trasformazione richiede la necessità di interporre delle schermature vegetali. La scelta delle essenze vegetali è orientata verso l’utilizzo di faggi, ( Fagus) pianta autoctona tipica della nostra zona nella quale si trovano faggeti sulle pendici delle prealpi, che nelle molteplici specie a disposizione consente di organizzare il sistema del verde in relazione al progetto.

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

spazi comuni

La pianta è utilizzata come esemplare eccezionale, messo a dimora isolato, in tre punti singolari della composizione, come filare con fogliame verde per delimitare le direzioni dei percorsi e rosso per definire le quinte attorno agli edifici pubblici e come bosco nella alternanza delle diverse specie nelle aree a verde a margine dell’intervento. Al di sotto delle piante la formazione di un semplice prato garantisce una facilità di gestione e manutenzione delle aree evitando che l’utilizzo di questi spazi diventi oneroso per l’amministrazione. Edifici privati; residenziale e commerciale-terziario Gli edifici privati sono caratterizzati da un basamento trasparente che accoglie le attività terziarie e commerciali che dialoga con gli spazi pubblici a terra e con le funzioni pubbliche presenti. Il basamento è attraversato da passaggi porticati che disimpegnano i corpi scala degli edifici e consentono alle persone di percorrere, lungo le vetrine delle attività commerciali, percorsi pedonali coperti. Al di sopra gli edifici residenziali si sviluppano in altezza per quattro piani con una tipologia di tre o quattro appartamenti per piano serviti dalla scala centrale. La conservazione dell’edificio ex-Enel si presta ad una destinazione commerciale/terziaria con la possibilità di insediare differenti funzioni (ristorazione, galleria d’arte, esposizione, ecc.).

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

polo civico

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

passerella

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

pianta piano terra

Marco Castelletti, Corrado Tagliabue, Valeria D'amico — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

pianta piano tipo


Cloud of Sky - Maris Bardins, AR.4 architects

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We propose to create a powerful character of the supermarket – simple and extraordinary building that visually resembles a “cloud” and “flies” above the ground thus associating this unique building with “SKY” supermarkets all around the world promoting recognition of the company. The building shape is designed as simple as possible to make the concept clear as well as to fit the building in different land plots. The oval-shaped form contrasts with surrounding buildings thus highlighting the supermarket in environmental context. Entrances are emphasized with few cuts from the building volume, maintaining the simplicity of the shape. The building is lifted up to create parking area under it thus making the building visually “flying” above the ground. The simple geometry of the building allows reaching high energy efficiency – the ratio of the external surface area to the internal volume is as small as possible after sphere and round-shaped volume. The building intended to be placed in different kind of plots in different countries and situations. Therefore it has to be suitable for land plots of various shape and size. The simple oval-shaped volume fulfills not only this expectation, but also fits into landscape as well as town-scape. The building fits in well in any urban environment because all facades are equally aesthetic. The shape of the building allows easily organizing transport flows around it and provides easy delivery and parking possibilities for staff and visitors. Access roads can be organized from every side that makes the building universal for every appropriate size land plot in every situation. There is no need for huge parking lot in the front of the building because of underground parking; therefore the plot size can be reduced to minimum as well as more attractive and aesthetic environment around the building can be created. Polycarbonate wall sheets are used for facade to create the building visually solid, light and volatile. A key feature of this innovative material is its transparency and good thermal performance. The use of natural lighting creates a more comfortable ambiance and allows reducing the consumption of electricity. Polycarbonate is also totally recyclable at the end of its life.

Maris Bardins, AR.4 architects — Cloud of Sky

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Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate - Marco Castelletti

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PREMESSA Non è difficile immaginare come la riqualificazione dell’ambito di trasformazione AT8 all’interno del centro cittadino di Seriate ponga la questione di dare una nuova identità all’intera area oggetto del piano attuativo risalente ai primi anni 2000 ed in parte già realizzato. La posizione centrale a ridosso del centro storico e degli edifici pubblici lo destinano a comparto chiave nel quale Seriate può trovare un nuovo polo urbano capace di armonizzarsi con l’intorno, valorizzare la presenza degli edifici con destinazioni pubbliche presenti e di nuova previsione e dotare questa parte di città di una estesa area a verde attrezzato per il tempo libero. Due sono gli aspetti sulla base delle quali il progetto evolve le proprie forme e strutture.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

L’una è la presenza di un’area dismessa da rianimare e ristrutturare con un processo di riappropriazione della città a formare un luogo di specifica identità; si tratta di mettere insieme il “vestito su misura” e la “confezione” omologandoli in un progetto. Il secondo aspetto riguarda la fruizione del complesso degli abitanti e dei cittadini come centro di una rete di generazione di nuove forme di integrazione e relazione tra i nuovi edifici ed il contorno, tra gli edifici e gli spazi aperti. L’idea si basa sullo sviluppo sinergico di questo confronto cercando di sintetizzarlo in un ideogramma: da un lato immagine, corposità e scala urbana devono saper rispondere all’etica del città, alla sua morfologia urbana, alla sua specifica materialità; dall’altro questo insieme di volumi dovrà contenere una sequenza di spazi organizzati da percorsi agevolati in modo da permettere continui dialoghi.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

Concept

L’introduzione di estesi spazi verdi incentrati sulla “piazza verde”– una “configurazione aperta” che dialoga con il contesto – contribuisce alla creazione di una immagine forte di morfologia urbana in un’area centrale in cui la città deve recuperare e rivitalizzare i propri spazi, aumentando la permeabilità pedonale del complesso con una conseguente organizzazione dei nuovi volumi architettonici che accentua la dinamicità degli spazi. Se la configurazione proposta come conseguenza della stratificazione urbana sarà“aperta”, colloquierà cioè con la città, gli edifici dovranno rispondere su misura alle esigenze che le nuove metodologie costruttive ed impiantistiche richiedono. Il basamento a piano terra del complesso è assimilato ad un sistema fluido e trasparente, aperto e flessibile, ma complementare alle funzioni pubbliche già presenti. Formerà così una nuova unità eterogenea e disponibile ad integrare, anche visivamente, tutte le funzioni e le attività che nel complesso verranno svolte. Lo sviluppo di questa sinusoide percettiva tra gli elementi storici, stratificati e le presenze moderne dovrà coinvolgere i volumi architettonici a formare un luogo che abbia una specifica identità policroma. Il complesso colloquierà a brani autonomi con la città, che saranno distinguibili anche linguisticamente. Essi si incontreranno in una partitura spaziale comune, collegati da “passage” pedonali vetrati di attraversamento, a croce o meandro, di ampio respiro architettonico. Complementare a questi ultimi, un sistema di percorsi interni e perimetrali, accessibili autonomamente dall’esterno, completerà il sistema della mobilità interna, consentendo la fruizione degli edifici in modo indipendente gli uni dagli altri. Tutto ciò favorirà la compatibilità tra i sistemi distributivi “fissi”, elementi portanti del complesso, e la suddivisione del complesso in blocchi distinti per agevolare una relativa riconoscibilità delle parti ed una relativa flessibilità gestionale. La sinergia tra spazi specifici e offerta di spazi pubblici potrà rendere dunque accessibile il complesso oltre il normale orario di apertura e favorire lo sviluppo delle attività e dotare la comunità di un nuovo spazio riconoscibile e rappresentativo alla scala locale che possa essere identificato come un nuovo polo della città.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

sezione

ORGANIZZAZIONE PLANIVOLUMETRICA Il progetto inserisce un grande spazio verde pubblico aperto sul quale si dispongono una serie di edifici orientati da est a ovest, con una marcata identità plano-volumetrica ed impostati su un basamento ritagliato da ulteriori spazi pubblici aperti, che si allineano, in continuità al volume ruotato del teatro, perpendicolarmente all’asse di via Marconi e fanno da cerniera tra i quartieri costruiti lungo i margini dell’ambito di intervento. La piazza verde, spazio pubblico aperto, ha alle due estremità il nuovo edificio pubblico, previsto all’interno dell’area con la conservazione e l’ampliamento della parte più storica della palazzina uffici dell’azienda, ed il teatro Gavazzeni ora al margine dell’area sud dell’area del quale viene ridisegnata l’area retrostante a parcheggio per integrarla con la nuova composizione; le due polarità degli edifici pubblici costituiscono le porte di ingresso agli spazi aperti pubblici. La soluzione presenta una forte caratterizzazione accompagnata da un linguaggio architettonico “colloquiale” privo di elementi autoreferenziali e suddivide l’area dell’ambito da riqualificare in due parti: la prima, parallela alla via Marconi, accoglie la “grande piazza verde”, un’ area di circa 5000 mq, con al di sotto il parcheggio pubblico interrato di 300 posti auto, che si pone come nuovo elemento urbano di identificazione del contesto in diretta connessione con la nuova piazza pavimentata dell’edificio pubblico e con il teatro Gavazzeni, la seconda, in continuità al volume del teatro, nella quale si dispongono i volumi della nuova configurazione edilizia.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

parametri urbanistici

L’impianto del complesso prevede due ordini di organizzazione planivolumetrica delle funzioni inserite: un basamento a piano terra, fluido e ricco di trasparenze, che contiene tutte le destinazioni che hanno una relazione diretta con lo spazio pubblico (negozi, uffici privati o pubblici, studi, esercizi di ristorazione, ecc.) e che ha come fulcro una piazza coperta attorno alla quale sono accolte le destinazioni commerciali di maggiore dimensione e cinque edifici, solidi e opachi, a cavallo di questo basamento, alti cinque piani, che accolgono, al di sopra del piano terra, le residenze. La creazione di una nuova “piazza verde“ integrerà il sistema già esistente del verde urbano e dei percorsi assumendo specifica valenza nei rapporti funzionali con l’ambiente costruito, anche ai fini della dotazione funzionale di spazi attrezzati a verde, soprattutto in relazione a quest’area che può rappresentare un crocevia dei percorsi urbani e ciclo-pedonali della città. Le due parti del complesso, la piastra basamentale e i cinque edifici residenziali distinte nella impostazione tipologica e nella morfologia del linguaggio architettonico, si integrano in un unico organismo aperto e rivolto verso la città che ha l’obiettivo di diventare un nuovo polo urbano, generando una serie di percorsi, di relazioni, e fornendo ai cittadini un nuovo punto di riferimento. La composizione seriale dei cinque edifici residenziali, ha una variazione nella ripetizione dei volumi dettata dalla volontà di integrare l’orientamento dei tessuti urbani presenti e l’ultimo edificio della composizione ruota per allinearsi con il tessuto delle palazzine previste su via da Giussano, specchiando la rotazione del teatro, per generare nella parte più interna del lotto una piazza commerciale interna racchiusa dai volumi.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

sistema del costruito

IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ ED I PARCHEGGI INTERRATI La proposta planimetrica se da una parte accoglie le indicazioni del PGT con la formazione della nuova rotatoria su via Marconi dall’altra cerca di limitare le strade di attraversamento all’interno dell’area separando la viabilità principale di accesso pubblico all’area da quella dei privati residenti e degli esercizi commerciali. Rispetto alla previsione dell’ambito AT8 di una nuova ipotesi di tracciato viario per mettere direttamente in connessione gli ambiti residenziali con il sistema viabilistico di via Marconi, il progetto prevede di distinguere gli accessi alle autorimesse private degli edifici utilizzando le strade già esistenti di via da Giussano e di via Decò e Canetta e di concentrare i parcheggi esterni, interni alla lottizzazione, che di solito sono in fregio alla viabilità interna, in un unico grande parcheggio interrato posto al di sotto della piazza verde al servizio delle strutture pubbliche e degli edifici privati e commerciali. L’accesso al parcheggio interrato avviene a nord in corrispondenza della rotatoria di via Marconi ed a sud, sempre dalla via Marconi, dalla attuale via di accesso al parcheggio posto sul retro del teatro in modo da far confluire tutta la mobilità sull’asse principale della via. Dalle rampe si accede al parcheggio interrato che si estende in lunghezza e occupa anche l’area al di fuori dell’ambito di trasformazione dietro al teatro attualmente destinata a parcheggio. Dal parcheggio interrato pubblico le persone possono risalire agli spazi pubblici aperti attraverso dei sistemi di risalita distribuiti lungo i lati della piazza di cui uno dotato di ascensore in corrispondenza del teatro dove è previsto un palco pergolato sul fondo della piazza verde. Il parcheggio privato rimane al di sotto degli edifici residenziali ed accoglie la dotazione di box e posti auto, cantine, magazzini e locali tecnici e di servizio funzionali al nuovo insediamento. Dai corpi scala, posti in corrispondenza del corsello principale si risale agli ingressi del piano terra degli edifici ed ai piani superiori delle unità immobiliari.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

sistema del costruito

GLI SPAZI PUBBLICI L’intervento, inserendosi nel mezzo di una sequenza di episodi già costruito o in fase di realizzazione, introduce una nuova centralità spaziale che conferisce vitalità e significato a spazi attualmente slegati tra loro. La piazza “verde” L’impianto planimetrico “aperto”è incentrato sulla creazione di una grande piazza caratterizzata da una prevalenza di superficie verde. L’utilizzo di superfici a prato, consente la realizzazione di estese superfici filtranti, genera un microclima favorevole al suo intorno e dota l’ambito di intervento di un significativo “cuore verde” che all’occorrenza può essere utilizzato per manifestazioni e feste. Inoltre l’intero complesso articola a più livelli una sequenza di superfici inerite: le corti e le coperture verdi degli spazi commerciali che sono verdi privati al servizio degli alloggi del primo piano. La piazza verde “riconnette” visivamente l’area retrostante al teatro Gavazzeni con la nuova piazza pavimentata sulla quale si affaccia il nuovo edificio pubblico, composto a L dalla palazzina conservata dei primi uffici della ditta con il nuovo ampliamento che si raccorda con l’area a verde. La superficie si articola in quattro episodi: 1- la fascia alberata ed attrezzata con panchine sul lato est affiancata dal percorso ciclopedonale e da un filare di alberi che mitiga la cortina edilizia esistente su via Marconi; 2- la superficie a prato solcata dagli attraversamenti pedonali; 3 – il camminamento verso i nuovi edifici attrezzato da una seduta lungo i fronti edificati; 4 – la testata sud, zona pavimentata caratterizzata da una pergola e una parete verde che costituiscono la quinta di chiusura dello spazio. La fascia attrezzata è l’unica zona della piazza verde dove si prevedono alberi, volendola caratterizzare dalla semplice presenza della superficie a prato che conferisce ampiezza all’invaso spaziale, anche per la presenza dell’autorimessa pubblica interrata che consente il riporto di 50 cm di terreno. La cortina alberata crea una zona ombrosa sotto alla quale si potranno collocare arredi per la sosta e per il gioco dei bambini, pertanto una zona ordinata che permette alla zona inerbita di essere completamente sgombra. La panca che si estende per l’intero fronte ovest, interrotta solamente nei punti di innesto delle fasce lapidee di attraversamento, regola il movimento dei pedoni preservando il prato dalla creazione di solchi dati da spontanee linee di attraversamento. La parte sud della piazza struttura con gli elementi inseriti la scenografia principale dello spazio, dando forza ad un punto caratterizzato dalla presenza di un’edilizia non adeguata a costituire fronte di uno spazio urbano significativo. Pertanto è stato indispensabile costruire una quinta, un nuovo fondale, mediante una pergola delimitata a sud da una parete verde. Questa zona si presta in determinate occasioni, ad accogliere manifestazioni e spettacoli, la parte a prato fungerà da platea mentre il palco sarà collocato nella zona pavimentata. La piazza “pavimentata” Posta in corrispondenza della nuova rotatoria su via Marconi costituisce la porta di ingresso sia pedonale che veicolare all’ambito di intervento per chi proviene dalla parte nord della città. Su di essa si affaccia l’edificio da cedere all’Amministrazione Comunale adibito a servizi pubblici generato dalla conservazione della parte più storica della palazzina uffici e dall’ampliamento con un volume vetrato che occupa l’originario portale di ingresso alla azienda per allungarsi verso l’area interna fino al limite della piazza verde. Lo spazio della piazza delimitato a nord dalla rampa di accesso al piano interrato e da un area a verde ha una superficie trapezoidale di circa 2500 mq e si apre verso la piazza verde a sud. Oltre la piazza pavimentata, l’impianto planimetrico prevede una serie di spazi di relazione, creati tra gli edifici e al loro interno. I volumi dei corpi residenziali, avanzando verso la piazza verde, creano delle penisole chiuse su tre lati da spazi commerciali. Si viene così a creare una sequenza di episodi “raccolti” tra le quinte degli edifici, che si affacciano sullo spazio verde della piazza. Superfici potenzialmente utilizzabili in primo luogo da attività commerciali di ristorazione.

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sistema degli spazi aperti

LA PIASTRA COMMERCIALE La parte dedicata alle funzioni con destinazioni commerciali è pensata come uno spazio flessibile nella quale la configurazione ed organizzazione degli ambienti può variare in relazione delle funzioni accolte. La trama dei percorsi a terra suddividono la piastra in tre ordini di spazi. Il primo ordine, al di sotto delle teste degli edifici residenziali, si affaccia direttamente sulla “piazza verde”, sulle piazzette laterali e sul percorso di ingresso agli edifici residenziali ed appartiene al basamento degli edifici stessi: il secondo ordine, al di sotto degli edifici, attraversa l’intero impianto da nord verso sud ed è delimitato dai percorsi pedonali in modo da formare un isola centrale sulla quale si affacciano le vetrine degli esercizi; il terzo ordine si stacca dal percorso interno ed è caratterizzato da cortili interni, dei chiostri a cielo aperto ricavati all’interno della piastra che si affaccino verso il verde condominiale interno. Unica eccezione si ha in corrispondenza degli edifici più a nord dove si prevede la creazione di una piazza commerciale coperta che accoglie lungo i lati gli esercizi commerciali di dimensione maggiore e quelli privati a servizio pubblico. Il progetto si presta a frazionamenti e aggregazioni offrendo una varietà di situazioni che potranno rispondere a necessità anche variabili nel tempo. Per esempio il nucleo centrale tra gli edifici alti può divenire un unico spazio capace di accogliere funzioni anche di livello pubblico dato che l’unico vincolo è rappresentato dai due vani scala condominiali e l’altezza di una parte di tali spazi offre anche la possibilità di realizzare soppalcature che incrementano la superficie utile e arricchiscono lo spazio interno di situazioni volumetricamente interessanti anche per la percezione che se ne coglie dall’esterno. In tale ottica, il nuovo complesso potrà accogliere funzioni diverse e significative per la collettività accrescendone il ruolo di centro vitale della città. Al di sopra della piastra i “tetti verdi” dei giardini privati degli alloggi riducono l’impatto delle coperture piane e integrano il sistema del verde contribuendo a mitigare il microclima dell’intero complesso. All’interno della zona commerciale-terziaria, sono stati ricavati dei cortili verdi condominiali collegati tra loro dal sistema dei camminamenti che caratterizza la planimetria generale dell’intervento. Si è voluto creare dei “chiostri” dalle facciate sobrie, ritmate da pareti vetrate continue, e dalla parete verde che chiude i cortili a ovest. Una sequenza di spazi che, a partire dalla piazza, si presentano dapprima aperti sino a divenire luoghi più appartati, caratteristici della tipologia a corte.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

sistema della mobilità

GLI EDIFICI RESIDENZIALI I cinque edifici che accolgono la parte residenziale sono orientati da est verso ovest e rispettano tale orientamento anche nell’organizzazione interna degli alloggi che hanno dei balconi aperti verso la “piazza verde” e verso i giardini privati.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

sistema della sosta

Organizzati su quattro piani le unità immobiliari sono disposte attorno ad nucleo centrale dotato di scala ed ascensore e rimangono sfalzate di mezzo piano da est verso ovest, ciò conferisce agli edifici un profilo con andamento spezzato che si alza da est verso ovest nel punto in cui gli edifici incontrano la piastra orizzontale. Si accede alla scale condominiali dal percorso pedonale coperto che attraversa i corpi degli edifici e alterna portici chiusi e portici aperti su piazzette che inquadrano la piazza verde. Ogni piano può essere organizzato secondo una disposizione variabile di alloggi fino a cinque unità per piano con delle differenti offerte di tagli sia come dimensione che come orientamento verso l’esterno.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

La caratterizzazione delle facciate gioca sull’alternanza di fronti con terrazzi più aperti verso est ed ovest e facciate più chiuse nei lati lunghi di affaccio tra gli edifici, questa morfologia del linguaggio architettonico conferma la giacitura dell’impianto volto a diventare una cerniera aperta tra le due parti della città. In copertura degli edifici troviamo al di sopra dei corpi scala la parte dedicata all’impiantistica in collegamento con gli impianti fotovoltaici e solari termici che sfrutta come condotti verticali le asole ricavate ai lati dei corpi scala riuscendo in questo modo a raggiungere ogni unità immobiliare.

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

Marco Castelletti — Riconversione del sito industriale della Mazzoleni di via Marconi. Seriate

C_House - Giuseppe Grieco, Arch. Amelia Rossetti

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C_House L’abitazione rappresenta per ciascuno un punto fermo, gli affetti e le radici; ma quello che lascia trapelare C_House è il sogno, l’immaginazione, l’emozione di visionare un mondo domestico concreto, pratico e originale. Ricche di soluzioni eleganti, gli ambienti rispecchiano il modello di vita dei padroni d casa; con pareti tutte bianche, ma riscaldate dal calore del legno, elemento imperante di questo progetto scenografico ed emozionante.

Giuseppe Grieco, Arch. Amelia Rossetti — C_House

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R_House - Giuseppe Grieco

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R_House Il progetto fonde insieme mondi diversi, cercando di ricreare ambienti armonici che conciliano tradizione contadina e attualità. il gusto moderno dei proprietari e le atmosfere delle colline irpine danno vita ad una casa per vacanze dove si potrebbe vivere tutto l’anno, con la natura a portata di mano. Ogni ambiente è scandito dalla semplicità, contrapposta agli spazi verdeggianti che si lasciano intravedere dalle ampie finestre scorrevoli. La cucina è priva di ingombri, lo sguardo percorre la zona giorno senza incontrare contenitori. Pochi arredi completano il living, caratterizzato dalla presenza di nicchie a parete tagliate su misura.

Giuseppe Grieco — R_House

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Giuseppe Grieco — R_House

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Giuseppe Grieco — R_House

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Mnemosine -MI- - CP ARCHITETTURA caretta & paggiarin

Allestimento Tabaccheria - Giuseppe Grieco

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Lo spazio commerciale si mostra all’esterno come un ambiente molto semplice, nel quale predominano le linee spezzate, che vanno a definire gli spazi importanti della vendita, partendo dal bancone fino ad arrivare alle zone espositive. Lo sguardo si sofferma sul bancone, che diviene, non solo per la sua posizione o per il colore, l’oggetto intorno al quale ruota l’intero sistema espositivo, si pone al centro dell’intero locale delineandone i flussi. Caratterizzato da una struttura tronco piramidale ed esaltato da un sistema di illuminazione posto alla base, presenta una lavorazione superficiale che ne determina il relativo colore rosso. Il materiale utilizzato per la sua realizzazione è l’MDF, adatto per ogni condizione di carico, ad alta densità, con una superficie dura e levigata, composto da resine al 100%, ciò consente di non avere fibre grossolane in superficie. L’MDF ha una bassa emissione di formaldeide (classe E1). L’esposizione dei prodotti è affidata alle gradi vetrine, realizzate in vetro cristallo, dallo spessore di 1 cm e ancorate ad una telaio scorrevole in acciaio. A delimitare lo spazio espositivo delle vetrine sono stati ideati dei totem, inclinati verso l’alto e ricoperti da tessere colorate di mosaico su rete, in vetro brillante dalle dimensioni 2×2 cm, che sembrano sorreggere l’intera controsoffittatura e che contengono al loro interno il sistema illuminante delle vetrine. La controsoffittatura, come i tre totem, sono realizzati con lastre di 1 cm di cartongesso. La particolarità della controsoffittatura è l’inclinazione, che risulta essere di 11 gradi rispetto al piano di calpestio, e il taglio centrale, che va ad illuminare l’intera struttura e ad inglobare il sistema di condizionamento. Alle spalle del bancone ritroviamo, oltre ad uno spazio espositivo aperto, una porta scorrevole, realizzato in MDF e ricoperta da mosaico che va a mascherare la presenza dell’ingresso al deposito, realizzato con laterizi forati da 8 cm. La forma del deposito si articola dando vita nella parte più spigolosa ad un’ulteriore vetrina a tutta altezza, anch’essa in vetro cristallo. Tutte le superfici dello spazio commerciale, escluse quelle ricoperte da mosaici in vetro brillante, sono rivestite con uno spatolato metallico sfumato, dalle nuance oro.

Giuseppe Grieco — Allestimento Tabaccheria

www.aginteriordesign.it

Giuseppe Grieco — Allestimento Tabaccheria

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Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino - Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ

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Si tratta di mettere in rapporto la pianura con la montagna, di realizzare la transizione tra campi agricoli e foreste, sulle colline e oltre, si tratta di mettere in dialogo infrastruttura e terreno per giungere ad un edificio che possiede una scala paesaggistica e non, in senso corrente, architettonica.Solo dopo questa lettura di totalità e complessità sistemica, si potrà stringere e delimitare l’ambito dell’osservazione, tornando all’oggetto architettonico, per integrare l’edificio alla sua vera scala di grande infrastruttura, di rilevanza territoriale.

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino

Il senso di immersione nel paesaggio, di fusione del volume puro e astratto con il terreno, viene elaborato anche nella creazione di una “corrugazione” generica, ma minuta e sensibile, della topografia circostante l’edificio. Non si cerca un formalismo, un eventuale risultato plastico, si tratta anzi di operare in modo da ottenere risultati pragmatici essenziali nell’ambito di due famiglie di interazioni fondamentali: la connessione/fusione tra entrambi i “versanti” della strada (collegamento tra Arboretum e centro culturale) e la costruzione di una barriera visiva per il primo piano del nuovo edificio, realizzando una discontinuitá nell’ambito spaziale immediato, che permette continuitá e integrazione con il contesto piú ampio.

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino

La nuova topografia risolve, così, tutti i nuovi rapporti funzionali e di accessibilità, e sottolinea la drammaticità del grande patio-finestra nel suo “far parte” essenziale del paesaggio, come elemento “di paesaggio” e non già come oggetto “nel paesaggio”. Dentro questo tema della continuitá, ma ad una scala piú ravvicinata, interna e pragmatica, l’impiego della pavimentazione con grigliato erboso tende a conseguire l’assenza di discontinuitá materiche nello spazio esterno all’edificio, garantendo che tutte le circolazioni, tutti i flussi e movimenti possano avvenire senza nessuna costrizione funzionale. La proposta parte dalla considerazione del valore della flessibilitá come fattore decisivo per il successo del nuovo centro culturale. Flessibilitá massima, che significa accoglienza di usi e programmi molteplici, così come modalità e formulazioni sempre nuove e diverse. Questa é l’essenza della proposta: uno spazio fatto di multiple condizioni, interne ed esterne, piattaforme mirate a ricevere, con minima pre-definizione, eventi di ampia interfaccia con il pubblico, luogo di interpretazione e di rapporto con il paesaggio a cui appartiene, e con la continuitá temporale di questo paesaggio, ma senza redini di carattere tecnologico, programmatico o comunicativo.

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino

Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Microscape, Architetti Associati BMZ — Riconversione dell’ex “struttura industriale Bailo”. Pieve Tesino


'Agora - Louizi + Louizis Architect

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Studying the objectives and intentions of the architectural competition Centro Sociocultural en Reinosa an ancient Greek word came to our mind: agora ..! In ancient Greece it was a public open space used for assembly and transaction that hosted trade in central courtyard, discussions on political developments and common affairs, philosophical dialogues etc. The creation of a vivid open space in the city that invites residents to ’’ consume …’’ to’’ consume’’ art / culture where once consumed goods.

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

The remaining morphological features Mercado, walls, remain unchanged and become a space for expression and dialogue of young people in the area, graffiti walls. The results of a fire in a building,’’ undefined geometric surfaces positioned randomly’’, combined with the requirement of incline of 25 percent on roofs acquire geometric-architectural features and formats the building.

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

At night the building is transformed into a unique visual experience, using indirect reflected light and settings which allow changes in the illumination, depending on the time of year and the events held in the square.

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

Louizi + Louizis Architect — 'Agora

Centro Sociocultural en Reinosa - 404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci

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Definir la realidad escuchandola

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

Plaza de Abastos

En la actualidad, el centro de Reinosa está caracterizado por un vacío urbano, que en el pasado fue lugar de encuentro y de intercambio social y comercial: el espacio donde se encontraba el antiguo mercado de Abastos. Hoy en día, ese mismo lugar, definido por el perímetro de la muralla que sobrevivió al incendio de 2012, esencial en el pasado, representa una ausencia caracterizada por el silencio y determina una desorientación perceptiva para los habitantes de Reinosa.

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

Calle Menendez Pelayo

El mercado es sonido. Si se le pide a una persona, tras privarla de la vista, dibujar la planta de un mercado, ésta seguramente será capaz de definir la realidad que la rodea simplemente “escuchandola”. La característica más fascinante del mercado es la combinación de sonidos que hacen que el espacio sea “vivo” y lo definan.

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

corte

La idea. La propuesta para el centro sociocultural de Reinosa, se centra en devolver esa vitalidad a la ciudad y reactivar el intercambio social con el fin de crear un lugar útil de información y formación para los usuarios. La idea es generar un espacio que, gracias a su forma y posición, sea capaz de amplificar los sonidos que se producen, difundiéndolos por la ciudad, una estructura inspirada en arquitecturas vernáculas como “La Oreja de Dionisio”¹ y construcciones clásicas como, por ejemplo, el “Teatro Greco”.

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

Banco del Tiempo

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

idea

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

planta baja

404DESIGN, Giuliano Valeri, Silvia Pinci — Centro Sociocultural en Reinosa

secciòn

Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni - ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto

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L’area di progetto ha una forma curvilinea che si armonizza con la sponda del Fiume Nera rendendola integrata nel sistema naturale. Il progetto assume quindi un carattere di integrazione nei confronti dell’area per motivi di sostenibilità economica, riducendo gli interventi edilizi, e ambientale, riducendo gli scarti della costruzione che generano rifiuti. La predisposizione di due parcheggi, di cui uno per disabili, secondo la norma tecnica Art. 119 sono localizzati a sud-est per motivi di accessibilità viaria e per permettere l’attraversamento del parco che porta al chiosco.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni

Il parco non necessita di grandi modifiche grazie alla qualità architettonico-paesaggistica già presente. I micro-interventi riguardano la messa in funzione della fontana per consentire, in estate, il raffrescamento del parco grazie alla proprietà dell’acqua di assorbire energia termica dall’ambiente. Un secondo micro-intervento riguarda l’aumento delle sedute e delle attrezzature per bambini, per aumentare l’afflusso di persone e quindi una fruizione maggiore dell’area della quale, il chiosco, beneficerà. Un grande problema è quello dell’accessibilità per raggiungere la sponda del fiume Nera, posta a – 4,5 m alla quota zero di progetto, area di grande rilevanza paesistica che mette in stretto rapporto uomo e fiume creando situazioni ed emozioni per la collettività.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni

La proposta è la realizzazione di una passerella di pendenza massima 6% che tramite dei pianerottoli dai 2 ai 4 metri consenta ad i disabili e non solo, di scendere a contatto con il corso d’acqua.

La serie di sezioni piane oltre ad essere a norma di legge, consente di intrecciare lo sguardo ad angolazioni diverse cogliendo la dimensione dello spazio.

La superficie che si pone come podio per la realizzazione del chiosco-bar si armonizza con le forme curvilinee dell’area. La superficie coperta del chiosco è di 51 mq nella quale sono presenti un bagno disabili con antibagno, un magazzino, un laboratorio e la sala bar. La sala si pone come collegamento tra interno-esterno, avendo un carattere trasparente come involucro verticale, nel quale il bancone fuoriesce rendendo plastica una parete trasparente. La forma lineare della copertura che genera il solido è in contrapposizione al disegno curvilineo del suolo, prendendo l’archetipo di capanna, adattandolo a quello di grande riparo che piega rispetto all’uso dei volumi interni.

Le aperture verticali sono solo per la sala, mentre per gli altri ambienti sono orizzontali, sulla copertura, per limitare la foratura della facciata e per principi di risparmio energetico legato alla termodinamica dei fluidi.

Lo spazio esterno del chiosco è attrezzato con sedute che garantiscono l’aumento dei posti a sedere e che hanno come sfondo la naturalità del fiume.

I materiali sono scelti in base alla funzione e alla naturalità intrinseca dello stessi, rispetto al l’uso che ne viene fatto.

La copertura, realizzata con struttura in acciaio e pannelli in alluminio con finitura scura, dà un profilo minimalista alla struttura, oltre ad essere un buon materiale che risponde ai sismi avendo una grande elasticità e durevolezza nel tempo.

Anche la colorazione scura è importante perché genera in inverno un apporto di calore maggiore rispetto ad un colore caldo, mentre in estate, essendo una parete ventilata, genera moti convettivi che raffrescano l’interno poiché l’aria calda all’interno della parete sale e viene sostituita da aria fredda. Il vetro in facciata è un ottimo collegamento visuale tra interno ed esterno che apporta un buon livello di luce naturale, diminuendo l’uso di illuminazione artificiale.

Il legno, materiale naturale e caldo al tatto, rende l’ambiente più accogliente e dialoga bene sia con il vetro che con l’acciaio, contrapponendosi con il calcestruzzo liscio del pavimento e facendo così risaltare gli elementi d’arredo all’interno della sala.

Il progetto si basa sui principi di sostenibilità economica, energetica e ambientale. Il primo principio adottato è l’orientamento per ottenere il massimo risparmio energetico garantito dagli apporti gratuiti dati dall’ambiente circostante, come sfruttare la prevalenza del vento per il raffrescamento estivo in facciata e l’inclinazione rispetto al sole.

La forma della copertura, insieme all’orientamento, consente l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici per un risparmio energetico-economico, e una produzione di energia anche quando il chiosco è chiuso. L’energia prodotta nei periodi di chiusura produrrà un ritorno economico rispetto all’investimento iniziale garantendo la sostenibilità dell’opera. Il protendersi della copertura verso sud serve non solo come carattere estetico, ma come sistema di ombreggiamento estivo per un risparmio sui costi di condizionamento.

Una seconda funzione dell’aggetto della copertura è la protezione del materiale ligneo in facciata dagli agenti atmosferici. Anche il sistema vetrato è scelto in base al risparmio energetico utilizzando dei vetri basso-emissivi che consentono alla luce di entrare ma limitano l’apporto di calore interno diminuendo nuovamente il contributo del condizionamento e l’utilizzo di illuminazione artificiale. Lo stesso principio vale per le aperture dei lucernai in copertura che in aggiunta, essendo apribili, consentono all’aria calda di salire, raffrescando l’ambiente e cambiando l’aria all’interno in maniera totalmente gratuita. Lo stesso principio di termodinamica, come detto in precedenza, viene adottato anche per le pareti ventilate che vengono raffrescate gratuitamente dai moti convettivi di aria. Anche la struttura in acciaio è studiata in termini di sostenibilità perché, essendo un sistema a secco, presenta i principi di reversibilità e trasportabilità.

La reversibilitàè la concezione che ogni materiale può essere riciclato e riutilizzato, soprattutto l’acciaio e i materiali metallici in generale perché il loro costo aumenta di anno in anno e quindi investire in un materiale il cui valore aumenta lo rende facilmente rivendibile quando l’opera viene dismessa e questo ha un gettito economico di recupero dell’investimento. Lo stesso principio, anche se con limitazioni, vale sia per il vetro che per il legno.

Il principio della trasferibilità consente, essendo un sistema a secco, lo smontaggio delle varie parti, il trasporto e il riposizionamento in un altro luogo e quindi il riutilizzo della struttura o l’intera vendita in tutto il resto del mondo. L’insieme delle tecnologie high-tech (pannelli fotovoltaici) e low-tech (ombreggiamento), quindi di tecnologia e apporti gratuiti, garantisce la sostenibilità dell’opera in tutto il periodo di vita, utilizzo e dismissione.

Casa concettuale - Roberto Nicoletti Architettura e Design

Studio DELINEODESIGN - Roberto Nicoletti Architettura e Design

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Riuso di un edificio del Dopoguerra in veste contemporanea.

Roberto Nicoletti Architettura e Design — Studio DELINEODESIGN

concept

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piante

Roberto Nicoletti Architettura e Design — Studio DELINEODESIGN

sezioni

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Ristrutturazione interna di un alloggio - Alessandro Ramondetti, Dario Roca

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L’appartamento oggetto di intervento è situato in zona San Paolo/Cenisia nei pressi del Politecnico di Torino. La committenza, rappresentata da una giovane coppia in attesa della nascita della prima figlia, aveva la necessità di un progetto di ristrutturazione dell’alloggio adatto alle loro esigenze di spazio e che ben si sposasse con la nuova composizione del nucleo familiare.

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Pertanto, il progetto è stato pensato per ottenere un migliore utilizzo della zona giorno, traslandola in prossimità dell’accesso all’appartamento, ampliandola nelle dimensioni e collegandola direttamente alla cucina abitabile. In tal modo si sono resi disponibili spazi che prima erano parzialmente occupati da un ingresso/corridoio di grandi dimensioni e si è così separata in maniera più funzionale la zona giorno dalla zona notte. Si sono, infine, ridimensionati gli spazi di una camera e dell’unico bagno, per la realizzazione di un ulteriore servizio igienico con accesso dalla camera matrimoniale.

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

L’intervento così predisposto ha consentito di fruire in maniera più efficace della superficie a disposizione, conferendo una maggiore vivibilità alla zona giorno e concedendo all’intero alloggio una migliore funzionalità di insieme.

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Alessandro Ramondetti, Dario Roca — Ristrutturazione interna di un alloggio

Urban - Christian Bonetalli

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Proposta Piano Attuativo PGT

Christian Bonetalli — Urban

Render - Vista Unitaria Progetto e Contesto

Christian Bonetalli — Urban

Render - Zoom Area Terziario


Concorso Internazionale di idee - La Città del Parco Nazionale del Cilento - Lanfranco Bove

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azioni di sistema per la valorizzazione del potenziale economico in chiave turistico-culturale dell’area coinvolta dall’ itinerario della spedizione di Carlo Pisacane.

Lanfranco Bove — Concorso Internazionale di idee - La Città del Parco Nazionale del Cilento

La storia risorgimentale ha segnato duramente il Cilento, che ha vissuto consapevolmente questo momento storico dell’Italia e ha determinato fisionomie originali di un Risorgimento che, ancora oggi, è avvertito come uno dei momenti di protagonismo del territorio in questione. Considerando che oggi esiste un rilevante target di turismo culturale e rurale che basa la proposta proprio sulla strutturazione di ITINERARI che , partendo dal dato storico siano in grado di esaltare le emergenze comprensoriali di un territorio, il progetto , in partnership con le istituzioni locali, intende attivare ogni utile azione per la composizione di itinerari sensibili e significativi afferenti al tema della eroica impresa di Carlo Pisacane Il programma vuole offrire un contributo determinante allo sviluppo sostenibile e all’economia del territorio contestualmente all’offerta turistica di carattere storico culturale, complementare a quella oggi presente fondata sui patrimoni ambientali e paesaggistici e connessa ad una lettura dei rapporti luoghi – eventi storici del territorio e, non ultimo, una pluralità di risorse economiche che creano posti di lavoro e reddito nei processi di valorizzazione del territorio

Lanfranco Bove — Concorso Internazionale di idee - La Città del Parco Nazionale del Cilento

I riferimenti spazio-temporali specifici , i cosiddetti  luoghi della memoria , intesi come spazi fisici investiti di un significato totale  Nell'intento di recuperare alla memoria quel particolare momento storico che vide il sacrificio di Carlo Pisacane e dei suoi compagni, il progetto   propone di ripercorrere l'itinerario della spedizione, alla ricerca  di tracce di quell’enorme patrimonio di cultura e d’umanità che ha contribuito a fare la storia del Cilento. che evocano il senso di appartenenza degli individui ad un determinato gruppo, sono i  luoghi  testimoni della  spedizione  dei Trecento.

L’OBIETTIVO È, PER TANTO, VALORIZZARE I SITI DELL’ITINERARIO DELLA SPEDIZIONE, QUALE STRUTTURA PORTANTE DI UN PROGETTO DI TURISMO CULTURALE CHE PUNTI ALLO SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELL’AREA.

Lanfranco Bove — Concorso Internazionale di idee - La Città del Parco Nazionale del Cilento

L’approdo, la marcia, e quindi i tracciati viari, le soste, i luoghi degli incontri, delle aggressioni, della fuga, delle sepolture, sono gli elementi cardine della riemersione e salvaguardia dell’evento storico; sono “luoghi preziosi“, che appartengono alla categoria dei beni da tutelare e promuovere, perchè oltre ad essere fattori qualificanti per la storia e l’architettura del territorio, hanno capacità di attrarre flussi turistici significativi.

I luoghi rivisitati sono :

A. L’AREA DELLO SBARCO A Villammare di Vibonati, B. LA MARINA DI Sapri C LA PIAZZA DEL PROCLAMA A Torraca D. IL PASSO DEL FORTINO A Casaletto Spartano E. L’OSSARIO nella chiesa dell’Annunziata a Padula F. IL VALLONE DELL’ECCIDIO A Sanza. L’ipotesi progettuale, nella sua interezza ed articolazione, si pone l’obiettivo di rivalutare l’intera area considerata , dal Golfo di Policastro al Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, partendo da ciò che essa stessa offre in materia di risorse ambientali e umane, calando il tutto nella rinomata tradizione storica e popolare propria dei luoghi considerati.

Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione - ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto

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L’area di progetto ha una forma curvilinea che si armonizza con la sponda del Fiume Nera rendendola integrata nel sistema naturale. Il progetto assume quindi un carattere di integrazione nei confronti dell’area per motivi di sostenibilità economica, riducendo gli interventi edilizi, e ambientale, riducendo gli scarti della costruzione che generano rifiuti. La predisposizione di due parcheggi, di cui uno per disabili, secondo la norma tecnica Art. 119 sono localizzati a sud-est per motivi di accessibilità viaria e per permettere l’attraversamento del parco che porta al chiosco.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

Il parco non necessita di grandi modifiche grazie alla qualità architettonico-paesaggistica già presente. I micro-interventi riguardano la messa in funzione della fontana per consentire, in estate, il raffrescamento del parco grazie alla proprietà dell’acqua di assorbire energia termica dall’ambiente. Un secondo micro-intervento riguarda l’aumento delle sedute e delle attrezzature per bambini, per aumentare l’afflusso di persone e quindi una fruizione maggiore dell’area della quale, il chiosco, beneficerà. Un grande problema è quello dell’accessibilità per raggiungere la sponda del fiume Nera, posta a – 4,5 m alla quota zero di progetto, area di grande rilevanza paesistica che mette in stretto rapporto uomo e fiume creando situazioni ed emozioni per la collettività.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

La proposta è la realizzazione di una passerella di pendenza massima 6% che tramite dei pianerottoli dai 2 ai 4 metri consenta ad i disabili e non solo, di scendere a contatto con il corso d’acqua.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

La serie di sezioni piane oltre ad essere a norma di legge, consente di intrecciare lo sguardo ad angolazioni diverse cogliendo la dimensione dello spazio.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

La superficie che si pone come podio per la realizzazione del chiosco-bar si armonizza con le forme curvilinee dell’area. La superficie coperta del chiosco è di 51 mq nella quale sono presenti un bagno disabili con antibagno, un magazzino, un laboratorio e la sala bar. La sala si pone come collegamento tra interno-esterno, avendo un carattere trasparente come involucro verticale, nel quale il bancone fuoriesce rendendo plastica una parete trasparente. La forma lineare della copertura che genera il solido è in contrapposizione al disegno curvilineo del suolo, prendendo l’archetipo di capanna, adattandolo a quello di grande riparo che piega rispetto all’uso dei volumi interni.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

© Luca Ariedi

Le aperture verticali sono solo per la sala, mentre per gli altri ambienti sono orizzontali, sulla copertura, per limitare la foratura della facciata e per principi di risparmio energetico legato alla termodinamica dei fluidi.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

© Luca Ariedi

Lo spazio esterno del chiosco è attrezzato con sedute che garantiscono l’aumento dei posti a sedere e che hanno come sfondo la naturalità del fiume.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

I materiali sono scelti in base alla funzione e alla naturalità intrinseca dello stessi, rispetto al l’uso che ne viene fatto.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

La copertura, realizzata con struttura in acciaio e pannelli in alluminio con finitura scura, dà un profilo minimalista alla struttura, oltre ad essere un buon materiale che risponde ai sismi avendo una grande elasticità e durevolezza nel tempo.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

Anche la colorazione scura è importante perché genera in inverno un apporto di calore maggiore rispetto ad un colore caldo, mentre in estate, essendo una parete ventilata, genera moti convettivi che raffrescano l’interno poiché l’aria calda all’interno della parete sale e viene sostituita da aria fredda. Il vetro in facciata è un ottimo collegamento visuale tra interno ed esterno che apporta un buon livello di luce naturale, diminuendo l’uso di illuminazione artificiale.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

Il legno, materiale naturale e caldo al tatto, rende l’ambiente più accogliente e dialoga bene sia con il vetro che con l’acciaio, contrapponendosi con il calcestruzzo liscio del pavimento e facendo così risaltare gli elementi d’arredo all’interno della sala.

ANDREA PILLON, Luca Ariedi, Dario Moretto — Concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar a Terni | Menzione

Il progetto si basa sui principi di sostenibilità economica, energetica e ambientale. Il primo principio adottato è l’orientamento per ottenere il massimo risparmio energetico garantito dagli apporti gratuiti dati dall’ambiente circostante, come sfruttare la prevalenza del vento per il raffrescamento estivo in facciata e l’inclinazione rispetto al sole.

La forma della copertura, insieme all’orientamento, consente l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici per un risparmio energetico-economico, e una produzione di energia anche quando il chiosco è chiuso. L’energia prodotta nei periodi di chiusura produrrà un ritorno economico rispetto all’investimento iniziale garantendo la sostenibilità dell’opera. Il protendersi della copertura verso sud serve non solo come carattere estetico, ma come sistema di ombreggiamento estivo per un risparmio sui costi di condizionamento.

Una seconda funzione dell’aggetto della copertura è la protezione del materiale ligneo in facciata dagli agenti atmosferici. Anche il sistema vetrato è scelto in base al risparmio energetico utilizzando dei vetri basso-emissivi che consentono alla luce di entrare ma limitano l’apporto di calore interno diminuendo nuovamente il contributo del condizionamento e l’utilizzo di illuminazione artificiale. Lo stesso principio vale per le aperture dei lucernai in copertura che in aggiunta, essendo apribili, consentono all’aria calda di salire, raffrescando l’ambiente e cambiando l’aria all’interno in maniera totalmente gratuita. Lo stesso principio di termodinamica, come detto in precedenza, viene adottato anche per le pareti ventilate che vengono raffrescate gratuitamente dai moti convettivi di aria. Anche la struttura in acciaio è studiata in termini di sostenibilità perché, essendo un sistema a secco, presenta i principi di reversibilità e trasportabilità.

La reversibilitàè la concezione che ogni materiale può essere riciclato e riutilizzato, soprattutto l’acciaio e i materiali metallici in generale perché il loro costo aumenta di anno in anno e quindi investire in un materiale il cui valore aumenta lo rende facilmente rivendibile quando l’opera viene dismessa e questo ha un gettito economico di recupero dell’investimento. Lo stesso principio, anche se con limitazioni, vale sia per il vetro che per il legno.

Il principio della trasferibilità consente, essendo un sistema a secco, lo smontaggio delle varie parti, il trasporto e il riposizionamento in un altro luogo e quindi il riutilizzo della struttura o l’intera vendita in tutto il resto del mondo. L’insieme delle tecnologie high-tech (pannelli fotovoltaici) e low-tech (ombreggiamento), quindi di tecnologia e apporti gratuiti, garantisce la sostenibilità dell’opera in tutto il periodo di vita, utilizzo e dismissione.

Rigenera EX S.I.M.E. - Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos

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L’idea architettonica si fonda su un intervento misurato, rispettoso della natura morfologica della preesistenza Ex- Sime. Quasi a partire da una suggestione Piranesiana, percorsi sospesi nello spazio richiamano ad un grande senso di libertà che l’uomo può raggiungere uscendo dalle logiche di mercato. Una sorta d’incisione, di drammatica acquaforte che caratterizza fisicamente il nostro progetto dove, in sospensione sull’acqua, alcuni percorsi ricollegano i vari spazi legati alla cultura, all’arte, alla realtà associativa e al commercio legato all’economia sostenibile e solidale.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

LUOGO: L’ex –Sime si posiziona tra il Centro Storico e l’argine del fiume Tronto, inoltre al di là del fiume è virtualmente collegata all’area Ex_Carbon. L’area di progetto ha il suo ingresso principale a sud-ovest e un asse stradale che la costeggia mentre a ovest viene cintata da un antico muro medievale che divide_unisce idealmente la Sime a Corso Mazzini.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

PROGETTO: Da queste considerazioni nasce l’idea di ricollegare l’ ex-Sime sia a Corso Mazzini (Preesistenza Storica) che alla Ex_Carbon con due grandi segni che legano il nostro edificio alla città. I due segni sono PERCORSI_INGRESSI ciclo_pedonali che ci permettono di arrivare in due punti strategici del progetto: LA PIAZZA MINERALE e LA PIAZZA BELVEDERE. L’edificio, inoltre, presenta alcune preesistenze naturali importanti come l’acqua, nel cavedio interno, e il verde dell’argine del fiume che lo circonda. Questi due punti di forza vengono valorizzati nel nostro progetto creando nella zona verde una grande piazza, LA PIAZZA VERDE, che nasconde al suo interno un parcheggio, e nell’acqua dei percorsi sensoriali sospesi che collegano le varie funzioni del nostro edificio. Dai percorsi non solo si guarda e si sfiora l’acqua , ma il rumore del passaggio della stessa determina una condizione unica di spazio dove tutti i sensi vengono coinvolti .La struttura funzionale del progetto è composta da una serie di CONTAMINAZIONI in vetro involucrate con griglia metallica e in U_GLASS inserite all’interno della struttura esistente che conserva le bucature e i materiali dell’edificio originario.Le scatole divengono CONTAMINAZIONE dell’esistente dove la distanza tra la scatola di vetro e l’edificio, la misura BETWEEN, diviene il luogo dove disporre le connessioni verticali: rampe, scale di collegamento, ascensori. La presenza del vetro che caratterizza l’involucro delle nuove “scatole” ha il compito di filtrare e modulare la luce che proviene dai fori creati sui vari piani; si creano una serie di soppalchi che modulano e movimentano gli interni realizzando doppie altezza e continuità spaziali dove far scendere dall’alto dei vecchi lampadari recuperati all’interno della vecchia “fabbrica”. Dalla grande PIAZZA MINERALE, sull’ingresso principale, l’accesso alla struttura avviene con una serie di aperture sottolineate da un grande segno orizzontale (tettoia) e da una grande scala monumentale, che conduce al primo piano interrato dedicato al commercio, nonché da una rampa laterale ad uso ciclo_pedonale. Inoltre per dare luce ai piani dedicati alla vendita dei prodotti di economia solidale, che si trovano nel primo e secondo piano interrato, si sono creati dei fori che forniscono una serie di occasioni di affaccio dalla piazza sullo spazio commerciale. I contenitori per esporre i prodotti da vendere nello spazio commerciale sono realizzati con materiali interamente riutilizzabili e riciclabili, inoltre gli spazi sono concepiti con caratteri di flessibilità idonei ad ospitare di volta in volta le diverse funzioni e le diverse esigenze delle imprese ospitate.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

Anna Rita Vellei, Davide Fratoni, Maurizio Tempera, STEFANO NOVELLI, Rocco Puopolo, Gabriele Pede, Vasileios Kontos — Rigenera EX S.I.M.E.

A Penthouse in Sicily - Studio 4e

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A project designed for a young couple careful to contemporary language, with the wish to think home as a flexible space, ready to welcome their many friends. This design takes into account the expectations of the client, creating a radical restoration of the original layout. The designers meant to create a bright and organic living area, experimenting with innovative materials along with others, rich in tradition, yet providing a minimal, but at the same time, charmful ambient. The unique Sicilian light and the favorable location of the south-west rooftop terrace have been fully exploited, allowing the light to be the protagonist of the architecture thanks to the large panoramic windows giving a unifying trait to every room. This resulted in a modern apartment -a penthouse that rediscovers light. From the vestibule, through the construction of a specially designed fifth glass window, which at the same time divides and links the dining-kitchen area and the living room, it is possible to glimpse at the living space framed in a doorway with a white lacquered wooden wardrobe. A shelf in white cement, positioned between two glass panes, and finished with a protective resin, ties in the different areas of the apartment, welcoming visitors from the entrance to the living area, thus creating fascinating perspective glimpses through glass cuts or openings between walls. The view, studied according to hierarchies and diversities, enhances the sense of space and lightness that is enriched by the refined articulation of the volumes. The project intervention has affected the entire apartment area, acting carefully and in detail on every aesthetic and functional aspect, articulating the spaces as to give more fluidity to the rooms, and by mediating the transition between the sleeping and the day area as well. This has been achieved through the creation of a plastic element which is the core of the design: a natural oak and glass piece of furniture –a cabinet imagined as a semi-transparent theatre wing. One of the perfectly camouflaged cabinet doors is the entrance door leading to the bedroom through the unexpectedly bright hallway thanks to the frosted glass of a dark color. The cabinet contains all the wiring for the electric and heating system, in order to make this piece functional for the different needs and versatile for its many functions.

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

kitchen entrance

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

glazed wall detail

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

entrance living room

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

view of the kitchen

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

living room

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

kitchen

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

living room view from the kitchen

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

Vestibule

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

Bathroom

Studio 4e — A Penthouse in Sicily

Entrance home

GFC A - Gianluca Bugeia

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Uno spazio di medie dimensioni, mal distribuito, in un edificio nel pieno centro di Milano. L’accesso al livello superiore, troppo scomodo, tanto da rendere poco accessibile il grande terrazzo che su tre lati, domina la città. Questi alcuni dei motivi che stimolano i committenti a voler intervenire in modo incondizionato sul proprio appartamento.

Gianluca Bugeia — GFC A

L’esigenza è quella di ricreare un layout semplice e funzionale, sicuro ed accogliente sopratutto ai più piccoli della famiglia. I pavimenti in legno di rovere, le pareti bianche ed alcuni cenni di grigio, conferiscono all’abitazione un tangibile senso di quiete, ricercata e fortemente desiderata dai committenti.

Gianluca Bugeia — GFC A

L’inserimento della libreria in ferro, come un diaframma ridisegna lo spazio d’ingresso all’unità abitativa e cattura di continuo l’attenzione di chi vive la casa.

Gianluca Bugeia — GFC A

Come un monolite scavato al suo interno, la scala in ferro, interamente saldata in opera, sembra proteggere durante la ripida salita verso il terrazzo il visitatore e nasconde alla sua base, un piccolo locale guardaroba.

Gianluca Bugeia — GFC A

Il pavimento in legno, crea un filo conduttore tra i vari ambienti, fino all’interno del bagno, dove a contatto con una parete a vetro si interrompe, delimitando l’area wc/doccia, caratterizzata da texture più scure e conferendo allo spazio un carattere più intimo.

Gianluca Bugeia — GFC A

Gianluca Bugeia — GFC A

Gianluca Bugeia — GFC A

Gianluca Bugeia — GFC A

Gianluca Bugeia — GFC A

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