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Unione di due appartamenti in città - Alessandra Corvi

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La superficie degli appartamenti è di 150 mq ciascuno e si trovano su due livelli differenti. La zona giorno viene sviluppata al piano inferiore, quella notte al superiore. La cucina viene riadattata nel nuovo spazio riservatole. Il soggiorno doppio ha inserita al suo interno la scala di collegamento.

Alessandra Corvi — Unione di due appartamenti in città

Vano scala

Alessandra Corvi — Unione di due appartamenti in città

Scala in costruzione


“Concetto per lo sviluppo di un’area ricreativa sull’altopiano” - Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca

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Il Trentino Alto Adige è una regione che offre degli scenari naturali incantevoli, montagne e vallate su cui si inerpicano sentieri per passeggiate, escursioni e attività sportive varie: mountain bike, trekking, equitazione. Il comune di Naz-Sciaves è conosciuto come “l’altopiano delle mele”, durante l’anno si tengono delle feste atte a promuovere tale prodotto e i suoi derivati che sono esportati in tutta Europa. L’area dell’intervento progettuale è una base Nato in disuso dove insistono costruzioni che non si è ritenuto conservare. Il progetto è così distribuito: un edificio per l’accoglienza dei turisti è posto all’ingresso dell’area da cui partono i percorsi interni e una rampa scende al parcheggio sottostante. Un percorso circonda tutta l’area e consente di fare delle attività sportive tra le quali la camminata con i bastoncini, esso è lambito da piazze ricreative e belvedere segnate da sculture ispirate ai larici della Chiesa di Santa Geltrude che sono i più antichi d’Europa, e che ripropongono qui l’itinerario scultoreo di Lana dove gli interventi artistici scultorei sorgono a segnare luoghi particolari come bivi e incroci. In una parte più alta è previsto un belvedere verso l’altopiano con una torre faro illuminante. Nell’intervento si è tenuto conto delle potenzialità turistiche e ambientali del territorio e del luogo. Al turista che arriva in questo luogo si vuole offrire una panoramica di queste potenzialità attraverso un “Palazzo Espositivo” dove con foto e immagini si offrono scorci paesaggistici del territorio e dell’altopiano e in un area con stand espositivi sarà possibile degustare e acquistare i prodotti tipici del territorio, da qui può partire un turismo verso i borghi antichi vicini e verso il territorio ricco di attrattive turistiche in accordo con gli albergatori e i ristoratori del Trentino. Occorreva però creare un attività che rendesse fruibile l’area tutto l’anno che, fosse utile alle generazioni future e che, fosse esportata all’estero, è per questo che il progetto prevede una scuola dove si insegna a produrre e a diffondere l’energie alternative, collaborando con enti anche all’estero, aperta a studenti italiani e stranieri che, durante l’inverno potranno alloggiare in piccole costruzioni che, d’estate potranno essere utilizzate da famiglie e giovani che vorranno sostare per periodi più lunghi nell’altopiano.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — “Concetto per lo sviluppo di un’area ricreativa sull’altopiano”

concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar - stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello

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L’intervento prevede la realizzazione, nel comune di Terni, su terreno ubicato in corrispondenza di via Campofregoso e Ponte Caracciolo (ex ponte Carrara), di un Chiosco-Bar, con riqualificazione e valorizzazione dell’area circostante.

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

L’idea progettuale Lo spirito progettuale per il concorso di idee si fonda sull’idea di proporre un elemento che fosse nella sua morfologia architettonica un elemento “nuovo”, tale da produrre, attrazione. Attraverso questo presupposto legato soprattutto alla convinzione che anche una “piccola” architettura inserita in un tessuto urbano, se ha la giusta potenzialità, può innescare una riqualificazione di pezzi di città che fino a quel momento sono stati ingiustamente trascurati e non adeguatamente resi “socialmente” vivi. I temi che sono stati trattati nel progetto possono essere così elencati: 1) Colore 2) Plasticismo 3) Tecnologia

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

Attraverso un “forma” che ricordasse la forma di una barca e la forma stilizzata delle foglie al vento, il volume si contrae su se stesso e nello stesso tempo si apre all’ambiente circostante andando a coinvolgere la piazza sulla quale si affaccia, diventando contemporaneamente fulcro che attrae e irradia. Forma e colore, dunque ma anche tecnologia, attraverso l’utilizzo del legno lamellare che permette di ottenere forme sinuose come la corrente dell’acqua del fiume e più pragmaticamente la sua versatilità di montaggio e smontaggio in qualsiasi momento, oltre a tutti gli altri vantaggi legati alla prefabbricazione. Lo stesso tipo di tecnologia si è pensata per le partizioni sia interne che esterne come specificato nella figura sottostante. La struttura è costituita da una struttura portante in legno lamellare rivestito da una “pelle” in acciaio corten che ricopre il tamponamento sempre in legno con intercapedine isolante. Lo spazio di ingresso alla struttura prevede in copertura, l’inserimento di elementi vetrati fotovoltaici Descrizione delle funzioni La proposta progettuale mira alla concentrazione di attività diverse e complementari tra loro in grado di intrattenere i clienti per un tempo superiore a quello della mera attività di consumo e ricreativa e, più che rivolta al singolo, rivolta ai gruppi di familiari, di amici, scolaresche, gruppi associativi. Pertanto la scelta progettuale si è orientata alla realizzazione di un complesso volto ad ottenere quanto sopra indicato, organizzando gli spazi in modo da consentire un’agevole fruizione di tutta l’area in questione con un’accessibilità elevata sia pedonale che veicolare in grado di far fronte alla domanda dei servizi offerti, sia nell’esercizio ordinario che nel caso di iniziative ad elevata affluenza di pubblico. Particolare attenzione è stata rivolta a tutto il contesto paesaggistico e urbano, infatti, essendo l’area situata sulle sponde del fiume Nera ed a ridosso del centro città, l’obiettivo è quello di permettere la realizzazione di un opera a misura di cittadino con la creazione di uno spazio di aggregazione e socialità, ma anche di svago e di relax, permettendo al contempo di godere e di apprezzare sia il lato naturalistico legato al fiume che l’aspetto urbanistico e storico legato alla città di Terni. Totalmente chiuso verso l’incrocio e ponte Caracciolo, si apre totalmente verso la parte del fiume con un’ampia terrazza coperta, l’accesso al pubblico è garantito attraverso l’attuale piazza; ll Chiosco Bar, si propone di essere crocevia tra il fiume e la città. La distribuzione interna La distribuzione interna del chiosco è composto da: •Spazio ristorazione esterno al coperto •Spazio bar dimensione di 44 mq totalmente chiuso •Locale preparazione di circa 6.80 mq •Magazzino dispensa di mq 3.14 •Spogliatoio personale con servizi •Servizi igienici di cui uno per disabili Il progetto prevede inoltre, a servizio del Chiosco-Bar, parcheggi posti lungo via Campofregoso, spazi alberati, spazi di sosta, panchine e punti di osservazione. Il presente progetto si propone di valorizzare l’intera area oggetto dell’intervento ed in particolare di migliorare le sinergie tra il chiosco stesso e l’area in cui esso verrà realizzato. Nello specifico si intende realizzare alcuni interventi di riqualificazione, con nuovi arredi urbani nella fattispecie si intende utilizzare panche modello Flor in pietra ricomposta e dell’intera area, in particolare si vuole creare una barriera verde composta da alberi che permette di raggiungere il chiosco-bar in modo agevole e funzionale nonchè a creare una separazione tra chi usufruisce del spazio esterno e cioè il fiume, il giardino, posto tra ponte Caracciolo e via del Vitalone, il chiosco e l’attuale viale Campofregoso e lo stesso incrocio Campofregoso-ponte Caracciolo, che risulta essere arteria stradale particolarmente trafficato.

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

stasi & drammis architetti, Arch. Sandro Pisanello — concorso di idee per la progettazione di un chiosco-bar

Casa rurale _ 4 - Giovanni Negro_ [archiLAB_studio]

Bottega del Luppolo - alberto barattucci

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alberto barattucci — Bottega del Luppolo

Concorso di Idee per " il Recupero e Riorganizzazione della Canonica" - Anna Marmo, Rosa Tramontano, Gianluca Mattera

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Il progetto prevede la riorganizzazione/ristrutturazione funzionale dell’edifico esistente.

Anna Marmo, Rosa Tramontano, Gianluca Mattera — Concorso di Idee per " il Recupero e Riorganizzazione della Canonica"

_Prospettiva dall'alto

SCELTE PROGETTUALI Dall’analisi degli elaborati allegati al bando, risulta che l’edificio è costituito da muratura portante con copertura in legno e un solaio intermedio anch’esso in legno. Il piano terra si sviluppa su tre diverse quote, determinando così problemi di fruibilità da parte di persone con disabilità motorie; inoltre alcuni ambienti sono accessibili solo dopo averne attraversati altri. Pertanto, in fase progettuale, si è pensato di: 1- Svuotare l’edificio, eliminando le murature portanti centrali mantenendone intatto l’involucro esterno; 2- Realizzare un unico solaio a piano terra in cls, per uniformare la quota di calpestio, e portare gli interpiani a 3.10 m ( contro gli attuali 2.50 m del piano terra e 2.90 m del secondo piano); 3- Conservare le facciate, posizionando gli infissi indipendentemente dalla nuova distribuzione degli ambienti interni; 4- Realizzare un unico grande spazio interno (la hall) che diventi il nodo funzionale dell’intero progetto. Nell’ottica dell’integrazione nuovo-esistente, il progetto di riqualificazione è stato concepito pensando alla logica della scatola all’interno della muratura esistente, ciò permette di poter distribuire le nuove funzioni liberamente e di rendere solidale la nuova struttura all’esistente. Il nucleo centrale, insieme al corpo scala, e il nuovo ingresso (ricollocato in posizione decentrata rispetto a quello originario) hanno una struttura portante in acciaio e tamponamento in pannelli prefabbricati in legno, tipo Xlam non portanti. Tutti gli ambienti sono stati distribuiti intorno alla scala, che è la vera matrice del progetto. Il posizionamento di quest’ultima è stata predisposto anche in funzione del posizionamento del vano ascensore, strategicamente collocato in un volume esistente, inoltre ciò consente non solo di semplificare il collegamento tra i vari livelli ma anche di rendere l’edificio accessibile a persone con disabilità motorie . La rotazione della rampa è la generatrice di tutti gli ambienti dell’edificio: al piano terra, essa individua un corridoio sul quale si affacciano due aule, una di circa 42 mq e l’altra di circa 45 mq, 2 entrambe presentano due pareti vetrate per illuminare indirettamente il percorso che conduce ai servizi e all’uscita d’emergenza; dall’altro lato determina l’arretramento della facciata, mettendo in risalto lo spazio coperto in corrispondenza dell’ingresso. Alle spalle della scala, è previsto un ascensore di 100×140 cm (Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989), dove, allo stato attuale, si trova la centrale termica (vano demolito e ricostruito con una struttura in cls armato e rivestita in pannelli di acciaio corten, con giunto verso l’involucro esistente). Il piano terra, quindi, ospita due aule-laboratorio, la Hall d’ingresso, la segreteria, l’archivio, il deposito e i servizi igienici. Mentre al primo livello trovano ubicazione la casa del parroco, tre aule-laboratorio e i servizi igienici. Al secondo livello, le tre aule hanno una pianta rettangolare e con una superficie di circa 40 mq l’una; due di esse sono separate con una parete mobile in legno, che all’ occorrenza possono essere unite. Attraverso un corridoio, le aule si collegano ai servizi e all’uscita d’emergenza, quest’ultima è collegata al giardino a piano terra mediante una scala d’emergenza in acciaio. La segreteria, le aule e la casa del parroco si caratterizzano per l’impiego di un pavimento in parquet chiaro; mentre la Hall ‘d’ingresso, il deposito e i servizi igienici sono stati rifiniti con un pavimento in battuto di cemento finitura lucida. Il primo piano è formato dalla casa del parroco e da tre aule/laboratori. L’inclinazione della rampa individua un vuoto sull’atrio, che alleggerisce il volume centrale. Il blocco delle aule e quello dell’abitazione del parroco (100 mq) sono collegati mediante una passerella che attraversa l’atrio (passerella con struttura in acciaio e pavimento in orsogrill) . All’ultimo piano, infine, è previsto un monolocale/foresteria, che si raggiunge con una passerella che si affaccia sul vuoto a doppia altezza della scala. Dal punto di vista strutturale, la Canonica è stata pensata in pannelli strutturali tipo X-Lam per i due corpi laterali e da una struttura in acciaio con interasse di 5,50 m per il corpo centrale. Al piano terra i pannelli in legno portanti poggiano su una piastra omogenea in cls armato, mentre il solaio è stato pensato in lastre prefabbricate Predalles. Invece ai livelli superiori, per i solai sono stati impiegati pannelli strutturali in legno ( tipo X-Lam). I volumi che ospitano i servizi igienici e il vano ascensore, localizzati sul fronte nord della Canonica, sono stati demoliti (poiché ritenuti superfetazioni postume) e ricostruiti a parità di sagoma, ipotizzando una struttura a telaio in calcestruzzo e rivestiti in lamiera corten. Con la stessa logica è stato creato ex-novo un locale garage per il parroco. All’involucro esistente viene aggiunto un basamento in pietra chiara locale, la stessa utilizzata per il piazzale e per il rivestimento delle pareti del nuovo ingresso, a protezione dell’intonaco. Mentre il nuovo involucro ha un rivestimento in legno, tipo Parklex silver, ed è caratterizzato da lucernai in asse con le bucature esistenti, sia al primo che al secondo livello. Dal punto di vista urbanistico, l’eliminazione del muro di recinzione determina un luogo di relazione sociale rappresentato dall’area antistante la canonica. Infatti in questo spazio è stato previsto di realizzare una pavimentazione in pietra chiara, alternata ad aiuole, e delle sedute così da valorizzare anche la presenza del pozzo. Infine, sono state previste due aree a parcheggio: la prima, già delineata dal bando lungo la strada principale San Massimiliano Kolbe ; la seconda, con stalli a pettine, è stata progettata nell’area adiacente il prospetto est della canonica e precisamente tra questa e la chiesa di Santa Maria Presentata al Tempio.

Anna Marmo, Rosa Tramontano, Gianluca Mattera — Concorso di Idee per " il Recupero e Riorganizzazione della Canonica"

_Tavola 1

Anna Marmo, Rosa Tramontano, Gianluca Mattera — Concorso di Idee per " il Recupero e Riorganizzazione della Canonica"

_Tavola 2

Anna Marmo, Rosa Tramontano, Gianluca Mattera — Concorso di Idee per " il Recupero e Riorganizzazione della Canonica"

_Tavola 3

Social Housing - Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl

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Progetto Preliminare

Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl — Social Housing

Social Housing – Opera Pia Mons. Ventimiglia (CT) Ditta Committente: Trucelli Salvatore

Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl — Social Housing

In raggruppamento con : Motta Engineering Srl e Tosto Architetti Srl

Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl — Social Housing

Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl — Social Housing

Cecilia Tosto, Motta Engineering Srl, Tosto Architetti srl — Social Housing

Concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca - Susi Menegatti, Devis Merlo

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PREMESSA Il tema a concorso riguarda la realizzazione di una passerella ciclopedonale di scavalcamento di una strada provinciale (la S.R. 53 Postumia), caratterizzata da intenso traffico veicolare e per questo di difficile e pericoloso attraversamento a raso, soprattutto per cicli e pedoni.

Susi Menegatti, Devis Merlo — Concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca

IL LUOGO Il punto, individuato dall’ente banditore, di attraversamento della Strada Regionale Postumia, si trova all’altezza dell’intersezione della suddetta strada con via Zucca. La direttrice di via Zucca collega di fatto il centro storico di Cittadella con la parte nord del territorio comunale e in particolare con la frazione di Ca’ Onorai. Ad oggi, la S.P. 53 costituisce un vero e proprio elemento di rottura, soprattutto per il traffico ciclo-pedonale, lungo questa direttrice, isolando la parte nord della periferia dalla zona centrale della città. La realizzazione di un attraversamento in sicurezza si rende dunque indispensabile.

Susi Menegatti, Devis Merlo — Concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca

vista frontale

IL CONTESTO Il contesto in cui è previsto l’attraversamento della Strada Regionale 53 Postumia tramite una passerella aerea, è un ambiente principalmente agricolo di margine della città, solcato pesantemente dal traffico veicolare che la strada Postumia porta lungo la direttrice Vicenza/Treviso. Non sono presenti particolari rilevanze ambientali, nonostante già da questa posizione, soprattutto immaginando di stare alla quota della passerella superiore, ai 5,30 m di altezza rispetto alla quota strada, sia già possibile scorgere parte dell’impianto delle mura medievali della città.

Susi Menegatti, Devis Merlo — Concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca

vista dall'alto

OBIETTIVI DEL PROGETTO La proposta progettuale qui presentata nasce da un ragionamento che ha portato a porsi una serie di obiettivi: 1. Mitigare il più possibile l’opera che verrà realizzata attraverso l’uso degli elementi naturali, quale verde e piantumazioni, l’uso di materiali visivamente non impattanti, la riduzione al minimo dell’elemento costruito; 2. Garantire la soddisfazione ottimale per i diversi soggetti che fruiscono dell’opera (bici / pedone / disabile), garantendo per il pedone l’attraversamento veloce attraverso l’uso delle scale, per il ciclista la possibilità di non scendere mai dalla bicicletta e una percorrenza il più possibile fluida ed omogenea, per il disabile la garanzia di un agevole superamento delle altezze attraverso l’applicazione della più recente legislazione regionale in materia di superamento delle barriere architettoniche. 3. Garantire una manutenzione il meno possibile onerosa per il futuro gestore del manufatto, considerando anche la posizione periferica e quindi il ridotto grado di monitoraggio che sarà possibile mettere in atto da atti di vandalismo. concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca

Susi Menegatti, Devis Merlo — Concorso di idee per la realizzazione della passerella di via Zucca

CONCEPT GEOMETRICO Si è pensato, per il superamento dell’altezza da affrontare, che si sviluppa in circa 5,30 m, ad ampie rampe elicoidali, in parte appoggiate al terreno che, attraverso terrapieni, segue l’andamento delle rampe stesse, in parte come struttura aerea, con un raggio di circa 10,60 m, che si avvitano su se stesse con un andamento dolce, dettato da una pendenza mai superiore al 5%. L’imbocco delle rampe, da entrambi i lati della Strada Regionale 53, avviene su una porzione di pista ciclabile che si prevede si rialzi, rispetto al piano stradale, di 50 cm in corrispondenza della passerella stessa, attraverso rampe lungo strada con pendenza anch’esse del 5%, garantendo il primo limite di sicurezza rispetto al traffico veicolare. La larghezza di rampe e passerella è prevista di 3 m, per garantire la possibilità di distinguere la pista ciclabile dalla zona dedicata ai pedoni per mezzo di idonea segnaletica.

IL PROGETTO L’idea di utilizzare terrapieni che muovono l’andamento del terreno circostante, la previsione di piantumazioni dentro e fuori l’elemento circolare, sono scelte progettuali volte ad accentuare l’utilizzo di elementi naturali che garantiscono minore impatto per una struttura che, visto le altezze che deve raggiungere, è comunque un elemento visivamente importante. L’utilizzo delle piantumazioni, oltre ad accompagnare la passeggiata curvilinea, sono volte a mitigare visivamente sia la struttura stessa, sia il traffico pesante veicolare, almeno nelle porzioni di rampa più lontane dal sedime stradale. La scelta dei materiali, soprattutto per quanto riguarda la parte aerea della struttura, è stata fatta nell’obiettivo di alleggerire il più possibile l’impatto visivo, mantenendo così la struttura come un elemento minimale, come un nastro che si srotola morbidamente alle sue estremità. Per questa ragione si prevede l’uso di materiali leggeri per la struttura, quali acciaio o altri particolari elementi metallici, nell’ottica della riduzione al minimo dello spessore del nastro, e di cristallo temperato di sicurezza per i parapetti, per sfruttare il minore impatto che l’elemento trasparente garantisce.

ASPETTI FUNZIONALI L’utilizzo di rampe lunghe meno di 10 m con pendenza mai superiore al 5%, intervallate da pianerottoli di sosta di 1,50 m di profondità, garantisce un facile accesso al fruitore disabile, ma anche al ciclista meno esperto che può superare la passerella senza fatica per la salita, senza pericolo di aumento incontrollato della velocità in discesa. Al pedone è data la scelta di affrontare la “passeggiata” lungo le rampe o l’utilizzo della scala per un superamento più veloce. L’altezza libera garantita al di sotto della passerella è di circa 5,30 m, in modo da permettere il passaggio dei mezzi pesanti che attualmente interessano costantemente in particolare la S. R. 53. La scelta di non utilizzare elementi meccanici per il superamento dell’altezza, quali ascensori o simili, è stata voluta per garantire una manutenzione del manufatto non troppo onerosa per l’amministrazione, anche considerando la posizione in zona periferica, più facilmente esposta al rischio vandalismo.

I MATERIALI L’esigenza di mitigare il più possibile un’opera che di per sé non poteva non essere imponente, ha indirizzato le scelte progettuali all’uso di materiali il più possibile leggeri per la struttura aerea, in modo da non dover garantire spessori troppo elevati. Quindi si ipotizza l’uso dell’acciaio, come per esempio l’acciaio cor-ten, o altri metalli che si prestano alle caratteristiche tecniche richieste, mentre per i parapetti si ipotizza l’uso del vetro o del cristallo temperato di sicurezza, quale materiale trasparente e, per questo, di minore impatto visivo. Non ultima, la componente naturale/vegetale diventa parte integrante del sistema, dove la parte centrale dei due sistemi circolari viene “riempita” attraverso la piantumazione di alberi e arbusti, e i terrapieni “accompagnano” il più in alto possibile l’andamento ascensionale delle rampe. A finitura del tutto la segnaletica orizzontale, prevista con coloriture vivaci, può diventare elemento caratterizzante dell’aspetto giocoso dell’opera. Potrà essere prevista una illuminazione puntiforme a terra, lungo tutta la percorrenza, o lateralmente lungo il corrimano, garantendone così l’utilizzo notturno.


CoS0 | Europan12 - ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò

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Proposal for EUROPAN 12 competition The Adaptable City – Inserting Urban Rhythms, that follows the need to reduce the ecological footprint, help resolve the energy crisis, combat the greenhouse effect and preserve non-renewable resources. Here in Copenhagen, the chosen building represents a great challenge to propose a significant example of a new living idea. Thinking about a solution that could be easily attached to similar building (of the strategic area and/or all the city), CoS0 is a Co-housing Sustainable prototype that could be split and assembled in a different way according to the exigencies of other blocks.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

The whole solution wants to be a sustainable intervention with a low impact for the community. The building from outside stay almost the same with light signs of what happens inside.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

CoS0 is composed of various elements, each one with proper recognizable characteristics but mixed in an organic system of private, semi-private, common and public functions of the everyday. The modularity of the elements permits a simple realization of the entire proposal by phases, according to the exigencies and the resources of the inhabitants.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

  1. Open the courtyard and the roof to the community connecting them with the ramps system
  2. Climb the corners linking the shared rooms by the suspended paths
  3. Organize new modular apartments with the installation backbone closing the system with cantilevering boxes.
  4. Manage the Co-Housing and Housing improvements Our project suggestion can be considered completed at the end of the third phase, but it will work also at the first phase or it can be improved in a fourth phase… Thanking to simple adjustments for courtyards and roofs, the inhabitants could reach a great variety of new areas for green activities with no need of taking more m2 from the city area.

The Co-housing system has the main importance to the project and wants to be the more flexible and inspiring possible, involving the inhabitants themselves more and more from the first phase of the realization to the third one and from here on, according to their knowledge/abilities and following the cooperative’s will.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

The shared areas are many and they offers different kind of activities depending on the typology they refer to.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

  • The courtyard and the roof, as open-air huge spaces, have a free distribution of facilities.
  • At the ground floor the community can find the more public facilities that can be rented to extern or managed by the cooperatives.
  • The big corner’s collective rooms are meant to be as flexible as the users want, but they especially can collect all the activities that need big sheltered spaces.
  • The corridors/boxes can be used for semi-private purposes.

The system is made easily perceptible for new visitors with the use of colours. They can immediately understand from the courtyard where the common areas are located – thanking to the use of bright gradating colours – and how to reach them following the black line up to the roof. The system is totally accessible by wheels and the bikes can be parked on every floor.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

Sharing some of the everyday activities the new apartments can occupy a smaller surface and collect only the very private functions. Thinking about the variety of the possible inhabitants and combining them with the possible environmental conditions the Street Guild of Copenhagen could calculate a table of solutions– for all the similar areas of the city – that the costumers could refer to when they want to change their own apartments.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

The apartments are organized around a backbone that collects installations, kitchen and bathroom and the customers themselves can move the priority activities (bed/living) on the side of the house that is better lighted and/or noise protected.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

Each unit has a self aerated system that permits to save some energy (and money) for air conditioning. The fresh air of the prevailing winds is collected on the railway side, filtered, pulled trough a vertical duct to all the floors and released on the top of the building. This system is conditioned (heated/cooled) by the geothermal energy kept from the ground-water under the project building and transmitted to the radiant panels hided in the false ceiling. Rain water (collected on the roof) arrives to the apartments for not potable domestic uses.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

Residents are the users of the system, but the aim of CoS0 is to turn them into the proper massive energy that makes all the Co-housing system work. Technologies and materials are the lower cost possible to make them easily understanding and maintaining by the inhabitants themselves. On each stage of the realization they can participate to the development choosing more and more the common growing direction to follow. The existing coperative housing associations could manage a variety of activities:
  • Courses and rental of spaces to collect money from those activities to finance together the building maintenance.
  • Time-banking: big common areas where they can teach/learn/produce something useful for themselves and the community welfare (works, lessons, baby-sitting, etc.)
  • In an improved stage (from the third on) the co- habitants could also activate a co-financing system to borrow/lend money each other and auto-finance the co-hounsing life.

Or anything else they decide to.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

In a district like Vesterbro, where “different segments of society live side by side with each other”, we think that each person can teach/ learn something new from the others. The building is now physically and ideologically open to the community for a continuous social cooperation that would improve the quality of living.

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

ON/officinenomadi, Michela Basile, luisa giovenali, giuliana fimmanò— CoS0 | Europan12

Summer residence - NG-STUDIO snc.

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Private apartments in the town of Cap d’Ail, which near Monaco – are part of a summer residence which is intended for receiving guests, who come to the owners for holidays on the French Riviera.

NG-STUDIO snc. — Summer residence

© NG-STUDIO snc. Photo by Rosa Amato. All rights reserved.

The apartment is not intended for permanent residence, and nothing should distract family and their guests from the rest. Therefore, during process of creating a concept design for this interior, special attention had been paid to organization of the storage system for every room. All cabinets and shelving closets converted into architecturally expressive volumes, which connect premises together associatively.

NG-STUDIO snc. — Summer residence

© NG-STUDIO snc. Photo by Rosa Amato. All rights reserved.

Design of both apartments were sustained in overall key – modern interior combines laconic shapes and volumes with the delicacy of finishing materials – restrained colors complemented with bright accents. These are the colors of sand and stone, blue sky and sea azure, bright white accents, which associates with contours of the white sails of yachts and clouds above the sea. Everything in this interior contributes to relaxation and comfortable stay during summer holidays on Cote d’Azure.

NG-STUDIO snc. — Summer residence

© NG-STUDIO snc. Photo by Rosa Amato. All rights reserved.

NG-STUDIO snc. — Summer residence

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NG-STUDIO snc. — Summer residence

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NG-STUDIO snc. — Summer residence

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NG-STUDIO snc. — Summer residence

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NG-STUDIO snc. — Summer residence

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NG-STUDIO snc. — Summer residence

© NG-STUDIO snc. Photo by Rosa Amato. All rights reserved.

Theme of Provence - NG-STUDIO snc.

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Interior concept and style of these apartments came to designers of NG-STUDIO through inspiration from atmosphere of Beaulieu-sur-Mer town itself, by features of architecture of Cote d’Azur, local flavor and style of life on the French Riviera. These apartments are located in condominium which was reorganized from hotel some years before. Quintessence of French style of this interior – is combination of Provence style and classical style. Several rooms of the former hotel were merged and formed the canvas for the future interior of this apartment. Classic décor and neutral gamma of finishing materials, creates a background for the interior. Many shades of blue – is blooming lavender fields, the blue sky and azure of sea. Careful attention to detail in textiles and placed accents in the decoration, make this interior complete and bring into it some contemporary notes.

NG-STUDIO snc. — Theme of Provence

© NG-STUDIO snc. All rights reserved.

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Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre - Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro

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Il collegamento tra il centro città e l’area del Campus, attualmente separati dalla linea ferroviaria,viene ottenuto scavalcando i binari con una piastra/piazza sopraelevata, al di sotto della quale vengono ospitati una nuova fermata della ferrovia, spazi commerciali e un centro benessere.

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Lo spazio al piano terra è caratterizzato da una fitta maglia di pilastri ad albero, con luce proveniente da lucernai e corti/radure scoperte: ne deriva un ambiente fortemente evocativo, ispirato alla foresta, elemento fondamentale della natura e della vita finlandesi..

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

L’estradosso della piastra va a costituire uno spazio pubblico attrezzato su cui si affacciano edifici a destinazione mista(commerciale, direzionale, residenziale)la cui disposizione riprende e modifica la morfologia a isolati a corte del vicino centro città. Alcuni degli edifici che definiscono la piazza sopraelevata sono inclinati in modo tale da ospitare in copertura rampe ciclopedonali per l’accesso alla piazza ed il superamento dei binari.

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Masterplan area di intervento

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Pianta piano terra

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Pianta livello superiore

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Vista a volo d'uccello

Alessandro Labriola, Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Giovanni Netti, Maria Cristina Petralla, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari, Nicola Boccadoro — Up & Down_Linking the Hatsala Campus to the City Centre

Vista a volo d'uccello

Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco - Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura

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L’intervento proposto per il centro di Ranco è finalizzato a convertire un paesaggio urbano, fino a questo momento vissuto come un semplice luogo di transito, in una nuova centralità da restituire alla città e ai suoi cittadini: è infatti indispensabile che questi ultimi possano usufruire di una Piazza, intesa come luogo di sosta pedonale e di aggregazione sociale, che diventi il fulcro dell’intero paese.

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

La volonta di base è quella di utilizzare un elemento problematico come i dislivelli a nostro favore, rafforzandolo, in modo che diversifichi ogni singolo episodio urbano creandone una nuova identità, senza tuttavia isolarlo dagli altri. E’ stata, quindi, fondamentale la decisione di chiudere al traffico veicolare la porzione di via Castello che fiancheggia la Chiesa Parrocchiale, per migliorare ed ampliare gli spazi fruibili dai pedoni in totale sicurezza.

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Sfruttando i naturali dislivelli del terreno e riprendendo l’immaginario delle colture a terrazzamenti tipici di paesi lacustri come questo, quest’area di progetto si struttura come grandi terrazzamenti a diversi livelli, affiancati da una leggera scalinata e da una rampa, che conducono dalla quota più bassa su via Roma, ad un primo livello nodale della Piazza posta subito al di sotto della Piazza principale.

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Cinque ambiti spaziali definiscono il progetto, uniti da un filo conduttore che ne rafforzi l’identità individuale, ma soprattutto garantisca la permeabilità e la connessione fra essi: l’area a nord del Municipio, ora definita “Giardino d’Inverno”, l’area a sud del Municipio, ora “Terrazzamenti urbani”, l’area a est del Municipio, che individua la vera e propria “Piazza”, matrice di tutto il progetto, l’area a nord dell’edificio delle Poste/Farmacia, pensata come “Spazio dei servizi” per il pubblico e l’area a sud della Chiesa, pensata come “Piazzetta della Spiritualità”.

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Una particolare attenzione è stata data al Sagrato della Chiesa Parrocchiale, che attualmente si trova in una situazione critica a ridosso della sede stradale: stringendo la carreggiata dell’incrocio via Piave-via Alberto-via Roma si è creata una nuova pedonalità che permette di fruire gli spazi in maggior sicurezza, mettendo anche in risalto l’edificio storico.

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Valentina Casotti, Filippo Giglioli, dieci+quattro architettura  — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Hotel Quadrifoglio - Gennaro Ottaviano

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L’Hotel Quadrifoglio è un business hotel con 75 camere realizzato negli anni 70 in una posizione strategica alle porte di Napoli a circa 1 Km dal casello autostradale di Pomigliano D’Arco e localizzato al centro dell’area industriale dove sono presenti importanti realtà produttive del settore automobilistico e areonuutico . Il complesso “QUADRIFOGLIO” , si estende su un’area di 30.000 mq e include anche un Centro sportivo con piscina olimpionica , campi da tennis e palestra . La nuova proprietà ha affidato allo studio Ottaviano Architetture la progettazione del restyling degli interni ( camere ed aree comuni ) e degli esterni ( facciate ed aree a verde ).

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

facciata posteriore

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

facciata laterale

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

facciata anteriore

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

camera elegance

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

camera elegance

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

camera smart

Gennaro Ottaviano — Hotel Quadrifoglio

camera smart

Bottega del Luppolo - alberto barattucci

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alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo

alberto barattucci — Bottega del Luppolo


Needle and Thread - Budapest Zuglò - Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari

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Progetto di riqualificazione delle aree percorse dal fiume Rakòs, nel quartiere Zuglò di Budapest. Gli obiettivi principali del concorso riguardano tre aree poste rispettivamente all’ inizio, al centro e alla fine del XVIII distretto della città. Problematiche molto diverse tra loro vengono risolte attraverso l’ uso di uno stesso elemento, il verde, filo conduttore di tutto l’ intervento, che “ricuce” parti della città ormai sconnesse ed isolate.

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

1. Superamento delle Barriere - Nuovo Ponte

1. Superamento delle barriere

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

1- Superamento delle barriere

Un nuovo ponte “verde” permette di ricollegare il quartiere Zuglò al resto della città, superando la linea della ferrovia. Il ponte ha una struttura complessa che prevede il collocamento di diverse viabilità: carrabile sopra, pedonale e ciclabile sotto. Il percorso ciclabile, previsto per tutta l’ area di progetto, si ricollega a quello già esistente, assicurando quindi un collegamento diretto, anche ciclabile, dell’ area di progetto con il resto dellacittà.

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

2 - Collegamento al nuovo asse civico

2.Collegamento al nuovo asse civico

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

2 - Collegamento al nuovo asse civico

Nuove strutture e il nuovo assetto del fiume Rakòs, trovano in ques’area il carattere di vero centro del quartiere, dove numerevoli funzioni( aree gioco, servizi, negozi, parco, auditorium, laghetto) si uniscono al disegno del paesaggio, lasciando al verde e alla natura il ruolo di protagonisti.

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

3.Nuovo potenziale

3.Nuovo potenziale

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

3.Nuovo potenziale

Di fronte ad un area prettamente industriale, posta ai limiti di Zuglò, edifici esclusivamente residenziali restano separati del resto del quartiere, sia per la diversità tipologica che per lo scarsa qualità e vivibilità degli spazi. Un nuovo disegno del paesaggio ospita nuove strutture di servizi, ricollegando gli spazi commerciali e residenziali attraverso il verde e nuovi percorsi ciclopedonali.

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

1. Superamento delle barriere

I tre interventi puntuali sono ricollegati, secondo una sostanziale “ricucitura” degli spazi pubblici da una linea verde che segue il fiume Rakòs, e che ridà a questo il ruolo di unico e importante simbolo del quartiere Zuglò di Budapest.

Micaela Pignatelli, ubaldo occhinegro, Maria Cristina Petralla, Alessandro Labriola, Giovanni Netti, Francesco Stefanachi, Andrea Tassinari — Needle and Thread - Budapest Zuglò

Needle and Thread

NG-Studio Interior Design. Sanremo - NG-STUDIO snc.

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NG-STUDIO was founded in 1995 in St. Petersburg (Russia) as a author’s studio of interior design by Natalia Gerasimova. And has worked successfully in the field of interior design and implementation of projects in Russia, for more than 15 years.

NG-STUDIO snc. — NG-Studio Interior Design. Sanremo

© NG-STUDIO snc. Photo by Rosa Amato. All rights reserved.

At present time, the studio has expanded its area of activity – in 2009, the Interior design studio was opened in centre of San Remo (Italy), which creates and implements design projects not only in the region of Liguria (Italy), Monte-Carlo and the French Riviera, but also throughout Europe and in Russia.

NG-STUDIO snc. — NG-Studio Interior Design. Sanremo

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The main course of activity of the studio is to create interiors of premium class. Many years of experience in the field of interior design, allows us to ensure a high professional level of our work.

NG-STUDIO snc. — NG-Studio Interior Design. Sanremo

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Parete semovente - Anna Rizzinelli, Francesco Mussi

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Progetto di arredamento su misura per casa privata, legato alla ristrutturazione in atto. La parete attrezzata cela il canale che collega su tre livelli la gestione dei panni sporchi fino alla lavanderia nell’interrato, accessibile dalla botola push camuffata. I moduli dei singoli vani sono studiati in modo funzionale ad esigenze specifiche e sono dotati di aperture differenti, sia in colore che in senso di apertura. I colori sono stati scelti sulla palette dei colori della casa: bianco, rovere naturale e ottanio.

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Parete semovente

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Parete semovente

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Parete semovente

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Parete semovente

Private SPA - Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi

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Progetto preliminare della conversione di seminterrato esistente in zona spa/fitness privata. Le due soluzioni A e B, propongono una nuova distribuzione degli spazi, spa con sauna, bagno turco, hamman, doccia e relax; zona fitness; cucina e soggiorno.

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi — Private SPA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi — Private SPA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi — Private SPA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi — Private SPA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Francesco Mussi — Private SPA

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Attrezzature esterne - Anna Rizzinelli, Francesco Mussi

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Progetto di realizzazione parete attrezzata per sistemazione biciclette, utensili vari e attrezzi da giardino, in legno trattato in autoclave, con struttura di supporto in metallo.

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Attrezzature esterne

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Attrezzature esterne

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Attrezzature esterne

Anna Rizzinelli, Francesco Mussi — Attrezzature esterne

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