Quantcast
Channel: Divisare - Projects Latest Updates
Viewing all 11324 articles
Browse latest View live

A ROOF FOR AFRICA - FATmaison

$
0
0

Per il restauro di questa chiesa abbiam deciso di utilizzare colori ed elementi che rimandano alle tradizioni tipiche dell’Africa sub-sahariana e di accorparli a quelli occidentali; il risultato che si ottiene è un mix di culture e stili che rendono innovativo il progetto.

1_large

2_large

3_large

Calcolo-strutturale_large

Model-st-pierre_large


Riqualificazione Urbanistica e Paesaggistica fascia periurbana ad ovest delle mura. San Gimignano - QB atelier, INOUT architettura

$
0
0

L’area di progetto è ai piedi della città dalle belle torri, compresa tra le antiche mura e un’articolata fascia vegetativa, oltre la quale si apre la campagna senese. Una posizione strategica e di grande potenziale: essere limite tra il borgo e il territorio la carica infatti dell’importante ruolo di fascia osmotica tra i diversi ambiti coinvolti, chiamata ad unire/collegare/dare continuità e allo stesso tempo a garantire il dialogo/lo scambio/le relazioni tra le parti.

Render_01_large

Due sono quindi le direzioni di intervento: una longitudinale che corre parallela alle mura, che asseconda l’andamento orografico, che connette e dà continuità ai frammenti che incontra e una trasversale che crea dei varchi tra le parti, che diventa pausa, sosta, opportunità di conoscenza e curiosità.

Render_02_large

Un atteggiamento questo appena illustrato che acquista forza e significato se esteso all’intero anello periurbano che lambisce San Gimignano e non si limita alla circoscritta area di intervento, trasformando il progetto di riqualificazione di un segmento specifico in un’occasione per innescare una strategia di intervento urbano unitario. Con tali motivazioni il progetto cerca una continuità fisica e materica con la già più strutturata fascia est, della quale coglie caratteri e peculiarità specifiche, e al contempo propone una contaminazione di quest’ultima con i nuovi elementi introdotti per la riqualificazione del versante ovest.

Plan_large

Il perimetro periurbano viene quindi pensato come un unico e continuo ambito, un limite spesso e poroso, ricco di percorrenze, occasioni di sosta e intrattenimento. Un circuito alternativo per conoscere e vivere San Gimignano: ai piedi delle mura , immerso nella natura e con lo sguardo rivolto verso la suggestiva campagna senese. Un circuito attraente per i turisti, ricco di occasioni ricreative e di intrattenimento e al contempo un luogo di sosta e relax per i residenti.

Render_03_large

Render_04_large

Render_05_large

Render_06_large

OAB PAVILION 2013 - matteo zanibelli, Andrea Pagani, Ivan Lazzaroni, Federica Buricco, Alessandro Bresciani

$
0
0

Associare l’Ordine degli architetti di Bergamo ad una scatola luminosa che racchiude al suo interno informazioni sulle iniziative e sulle proposte che aiutano i suoi membri fornendoli di quei servizi e assistenza che li rendono competitivi con altre professioni è alla base del concept progettuale. La scatola racchiude le informazioni e ne permette la loro divulgazione in modo organico e preciso, grazie agli elementi che le costituiscono. Il rapporto tra elementi e scatola è di reciproco supporto. Senza elementi non ci sarebbero informazioni e la scatola perderebbe del suo significato e della sua funzione. Senza scatola non si potrebbero divulgare e scambiare le informazioni in modo efficiente e diretto.

Vista04

ingresso

Per far si che le informazioni siano aggiornate e esatte rispetto al contesto, e che riescano a rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo, la scatola deve permettere ai suoi elementi di essere flessibili, adattabili, aperti anche alle richieste che vengono dall’esterno. Il confronto permette informazioni più vicine alle necessità degli elementi costitutivi e la trasformazione e l’evoluzione della scatola stessa in nuove forme e colori.

Vista02

dentrolascatola

La scatola si apre , l’ambiente esterno permea all’interno e gli elementi costitutivi ne determinano la nuova distribuzione spaziale. Gli elementi mutano scoprendo movimento e colore, difformità che aggiungono qualità e varietà alle informazioni precedentemente scambiate. La traccia di ciò che componevano ed erano, rimane nel loro disordine apparente, mostrandosi ad una lettura attenta. Al visitatore si propone allora un percorso che permette questo scambio di informazioni fin dall’esterno, con l’utilizzo di elementi grafici che dichiarano la committenza, lo scopo della proposta espositiva e attirano l’attenzione dell’osservatore invitandolo ad entrare.

Vista05

logo

All’interno del padiglione una prima proiezione permette di scoprire le iniziative che l’ordine ha proposto in questi anni. All’osservatore è proposta la possibilità di sedersi per guardare i video che l’ordine carica periodicamente su Vimeo, e se possibile, potrebbe accedere tramite IPAD fornito in loco alle informazioni presenti sulla sua nuova piattaforma virtuale’ARCHIOAB. Di seguito si giunge nel cuore del padiglione, dove verranno videoproiettate in loop le proposte progettuali vincitrici e menzionate, e le fasi della costruzione del padiglione stesso. Il muro continuo del padiglione sul corridoio oltre ad un richiamo implicito alle mura venete di Bergamo, vuole essere manifesto esplicito di citazioni dei maestri dell’architettura contemporanea.

Vista05girati

sCOMPOSTI

Nella parte finale del padiglione questo si scompone nei suoi elementi primari di pannello e struttura che apparentemente in modo casuale vanno a interagire con lo spazio. Il visitatore può qui apprezzare in toto la varietà del prodotto RODEKA dove ruotando i pannelli, modifica lo spazio in cui egli stesso si muove. Con una chiara citazione all’artista Georges Rousse sul pavimento verranno posti segni visivi che aiuteranno il visitatore a muovere i pannelli in una posizione definita per svelare il logo dell’ordine graficizzato sui pannelli, visibile all’esterno. Il padiglione è costituito da pannelli Rodeka color opale per gli elementi fissi e colori vari per quelli mobili. La luce all’interno del padiglione viene regolata tramite proiettori a soffitto e neon posti nelle sedute costituite da pannelli in policarbonato. I pannelli ruotanti sono illuminati da led installati sulla struttura.

Pab13_tavola00_large

concept

Pab13_tavola01_large

pianta_sezioni_prospetti

orme di urbanità - Pierangelo Izzo, Stefano Taglialatela

$
0
0

Piazza del Popolo è il centro di una città moderna da cui si irradia la città. Attualmente è uno spazio indefinito nel carattere, completamente sottomesso alla logica del traffico, ridotto al ruolo di rotatoria e parcheggio senza alcun rapporto con gli edifici che vi si prospettano. La piazza, allora, diventa l’occasione per riflettere su cos’è il centro di una città moderna e su come poter costruire un sistema di nuove e diversificate centralità. Diventa quindi l’opportunità per avviare una riflessione che eleva il progetto ad una scala più ampia. L’obiettivo è dunque trasformare una spazio vuoto in un luogo diversificato e urbanisticamente valido. Un luogo dove incontrarsi e sostare che può trasformarsi e ospitare eventi, riconoscibile e rappresentativo. ’’Orme di urbanità’’ è allora la trasformazione intesa come segno o traccia di una nuova vivibilità urbana e sociale.

De_large

RAPPORTO CON L’ARCHITETTURA DELL’INTORNO Il progetto per Piazza del Popolo parte da una riflessione sulla struttura della città. La strategia di base della proposta consiste nel ridurre la carrabilità di alcune strade e quindi i flussi di traffico che interferiscono con lo sviluppo di flussi pedonali e ciclabili. In tal senso le diagonali esistenti vengono interpretate come la volontà di esplorare il luogo non come supporto al progetto ma come sua rivelazione formale definendo, dal loro incrocio, ambiti che sollecitano coinvolgimenti e invitano nuovi flussi al suo interno. Più precisamente nel progetto la diagonale ’’Via Emanuele Filiberto – Via Armando Diaz’’, essendo quella lungo la quale si è concentrato il maggior sviluppo urbanistico nel territorio, resta l’unico asse di attraversamento carrabile della piazza. La conformazione che assumerà sarà quella di una “piazza traversante” pavimentata; l’asse stradale quindi si smaterializzerà nel trattamento minerale dell’intera piazza perseguendo il duplice scopo di uniformare l’invaso e rallentare i flussi carrabili attraverso l’attrito delle ruote con i materiali lapidei utilizzati. Si prevede anche la possibilità di una chiusura, al bisogno, della strada suddetta con dirottamento del traffico, a senso unico, lungo il primo cerchio viario. La diagonale ’’Via Duca del Mare – Corso Giacomo Matteotti” si attesta nella piazza con parcheggi temporanei, mentre la diagonale ’’Corso della Repubblica’’ si converte in una strada a traffico limitato per soli residenti. L’asse urbano “Tribunale – Piazza del Quadrato” si proietta all’interno della nuova piazza come asse verde pedonale, ossia come infrastruttura di collegamento e di ricucitura della rete ecologica dell’intera città.

Tavola2_large

QUALITA’ DEGLI SPAZI IN TERMINI DI VIVIBILITA’ Nella piazza così strutturata le diagonali definiscono nuovi ambiti. Creare nuovi ambiti vuol dire adattare lo spazio urbano a fini diversi, ad usi creativi in stretta relazione con l’abitato quasi come se fossero una sua naturale estensione. Questi ambiti formalmente si concretizzano inclinando il piano di calpestio; in pratica sono delle superfici inclinate in continuità con il contesto che ne rappresenta il naturale fondale. Con il leggero dislivello che si genera gli ambiti sembrano protendersi, quasi come in un naturale abbraccio, verso i flussi pedonali che penetrano nella piazza, coinvolgendoli in nuove modalità di fruizione. La tematizzazione degli ambiti diventa quindi differenziazione della piazza nello spazio e nel tempo. L’ambito di fronte al Municipio identifica la WI-FI zone con sedute e tavoli cubici che segnano il suolo con disposizione casuale. Alcune di queste, da realizzarsi in materiale traslucido, si trasformano di notte in elementi luminosi generando una luce suggestiva e differenziando tale ambito anche di sera. L’ambito di fronte all’ex Albergo Italia identifica il City Lounge con sedute e panche che si appoggiano al suolo come elementi monolitici in cui è integrato anche il sistema di verde. Questo è previsto con essenze di bambù, che schermano i lounge tra di loro, definendo piccoli salotti urbani tra i quali la gente sceglie la propria modalità di socializzare o rilassarsi. L’ambito sulla porzione ovest della piazza identifica un’area dedicata ai Giochi dei Bambini. La conformazione incassata di tale area garantisce un luogo sicuro e facilmente controllabile da parte dei genitori. Infine l’ambito di fronte al Palazzo della Finanza è dedicato all’Acqua che può variare il suo manifestarsi ed il suo modo di relazionarsi. Infatti quest’ambito può diventare uno specchio d’acqua che allude quasi ad una spiaggia urbana; può diventare uno spazio scherzoso con spruzzi che raffrescano dalla calura estiva oppure semplicemente spazio pubblico con uso versatile. In pratica si tratta di una fontana a raso che si fonde indissolubilmente con la superficie della piazza.

I luoghi sopra descritti sono messi a sistema e quindi collegati dall’asse centrale. Tale asse verde reinterpreta la modalità di attraversamento della piazza, infatti non allude più alla sosta ma alla percorrenza. Il percorso si differenzia dal resto della piazza per la pavimentazione ibrida, minerale e verde; infatti sono delle fasce di travertino intervallate da un giunto vegetale di erba. Inoltre l’inserimento di nuovi alberi di pino donano ombra al corridoio verde e accentuano le prospettive nel senso di percorrenza, perché non creano quinte. Il tutto favorisce un transito lento e tranquillo che trova sfogo alle estremità in due spazi di sosta che filtrano lo spazio della piazza rispetto alla città.

DURABILITA’ DEI MATERIALI. SEMPLICITA’DI MANUTENZIONE E GESTIONE. L’idea progettuale per Piazza del Popolo si concretizza nell’uso di un unico materiale lapideo, il travertino in lastre, che rende omogenea l’intera superficie facendo acquisire al gesto progettuale una impronta scultorea. L’intera piazza è in lastre di travertino di colore chiaro con un disegno di lastre a correre di diversa larghezza (anche per non sprecare materiale nel taglio) per definire un’immagine dinamica e allo stesso tempo legata alle tradizioni storiche della città di Latina. Le proprietà intrinseche del materiale quali la variabilità della sua superficie in termini di grana, texture, colore arricchisce l’intera opera sebbene si concretizza nella monomaterialità ritenendo che questa comporti una migliore lettura della condizione spaziale, impedendo al soggetto di distrarsi e confondersi su troppi elementi diversi e assicurando una continuità di superficie. Inoltre le sue caratteristiche fisiche come la durevolezza testimoniano la capacità di questo materiale di resistere al tempo e la sua semplicità di gestione e manutenzione. In termini di durabilità e di semplicità di gestione e manutenzione sono pensati anche gli arredi o sedute realizzati in calcestruzzo.

ECOSOSTENIBILITA’ DELL’INTERVENTO Il percorso centrale si promuove come una nuova e sostenibile area di verde urbano, anche per la sua permeabilità. Saranno piantumati nuovi alberi di Pinus Linneo al fine di creare nuove zone d’ombra per definire un microclima piacevole. Le aree verdi saranno irrigate da acque meteoriche opportunamente stivate in serbatoi sotterranei. Infatti la fontana a raso oltre a definire un particolare ambito è anche un bacino di raccolta di acque meteoriche che, opportunamente trattate da un impianto di prima pioggia, raggiungono serbatoi interrati. Quest’acqua può essere utilizzata per alimentare la fontana, irrigare il verde, pulire la piazza; questo permetterà un notevole risparmio economico ed eviterà lo spreco di risorse non rinnovabili. Il perseguimento di obiettivi sostenibili riguarda inoltre anche l’intero impianto di illuminazione della piazza che sarà caratterizzato da lampade led e riduttori di flusso luminoso al fine di ridurre i consumi di energia.

Nuova sede municipale comune di Cenate Sopra - Mauro Corsetti, Mauro Angeleri, Riccardo Corsetti, Tiziana Fabbri

$
0
0

Idea progettuale

01_plastico_concorso_05_large

La risposta al tema che il concorso pone, si articola principalmente in quattro punti: rappresentazione dell’autorità civile del paese, mediante un complesso connotato da una sua identità architettonica, che comunichi anche visivamente la sua funzione; creazione di un centralità all’interno del paese, che oltre a dare una risposta alla richiesta di servizi, diventi spazio di aggregazione nel quale si svolgano autonomamente le diverse attività; eliminazione delle barriere architettoniche ed accessibilità ai vari edifici da qualsiasi quota, superamento del dislivello mediante sistema di piazze a quote diverse; sostenibilità ambientale ed efficienza energetica; L’idea progettuale si basa sulla realizzazione di un complesso di tre edifici di tipologia omogenea, che si presentano come dei blocchi scavati, delimitazione di una piazza a più livelli,nodo di scambio di tutte le funzioni. Un primo edificio conterrà il Municipio con le attività connesse, uno la biblioteca ed un terzo blocco i servizi. Il Municipio su due livelli con l’auditorium ed i servizi al pubblico al piano terra gli uffici tecnici, e le stanze del sindaco a quota superiore, al piano interrato spazi destinati a magazzino. La biblioteca come elemento autonomo su due livelli, a quota strada il servizio al pubblico, l’interrato conterrà il magazzino con i servizi. L’edificio a servizi su due livelli più interrato, al piano inferiore troviamo la banca e la posta, al piano superiore troviamo la farmacia, i laboratori, il bar che affaccia direttamente sulla piazza, a livello interrato troviamo i magazzini ed i parcheggi, l’accesso ai parcheggi avviene mediante una rampa con accesso su via Padre Paolo Belotti.

02_plastico_concorso_07_copy_large

La piazza La piazza delimitata in parte dagli edifici di progetto, ha un andamento irregolare e si svolge su tre livelli, quota 0,00, quota 3,00, quota 5,00. A livello 0,00 un disegno unitario di pavimentazione con corsi orizzontali in pietra, riconnette lo spazio antistante della chiesa, creando un disegno unitario che dilata la dimensione dello spazio. A questa quota troviamo l’accesso al Muncipio ed all’edificio servizi, mentre costeggiando la chiesa verso il sagrato, si ricollega a via Papa Giovanni XXII, nella quale è stato eseguita la sistemazione di marciapiedi migliorandone l’accessibilità, con nuove sedute e spazi di sosta, Dalla quota 0,00 mediante una scalinata, che si sviluppa trà l’edificio del Comune e l’edificio a servizi, si raggiunge la quota 3,00, dove troviamo l’accesso alla biblioteca ed un punto di ristoro, da questa quota si accede anche all’interno del blocco servizi. La piazza è stata progettata come punto di incontro, attrattivo nei confronti dei frequentatori delle aree pedonali adiacenti, configurandosi complessivamente come luoghi dell’incontro e dello stare, funzionali per eventi, manifestazioni, promozioni, ecc.., idonei inoltre ad ospitare tavoli di attività ricettive ecc. Da quota 3,00 saliamo a 5,00 dove è situato un parco verde con elementi di arredo e panchine che si affaccia sulla via Costa dei Muratori, in corrispondenza della quale troviamo il secondo accesso al Municipio. La piazza scoperta, elemento di riferimento direttamente collegata con il tessuto esterno, si propone come spazio di transizione dei flussi pedonali verso l’interno delle aree Municipali e di servizio. Tutti i livelli sono raggiungibili, sia mediante percorsi a scala, mediante rampa a pendenza controllata, mediante i blocchi ascensore dei vari edifici. Sono stati inoltre progettati una serie di spazi verdi di sosta che pongono una continuità visiva con lo scenario Comunale.

03_definitivo_02_large

Il Municipio Dalla quota 0,00 si accede direttamente in uno spazio a doppia altezza nel quale affacciano gli ambienti soprastanti, che disimpegna una zona che accorpa i servizi alla persona, l’ufficio anagrafico, l’ufficio tributi, il CED, proseguendo nel lato opposto l’auditorium dimensionato per ospitare 120 persone, potrà essere utilizzato anche per le riunioni del Consiglio. Sono previsti servizi separati per il pubblico e per il personale impiegato. Una scala collega il piano superiore nel quale sono stati disposti da un lato l’ufficio del Sindaco, con il segretario, l’ufficio della Giunta, dall’altro lato l’ufficio tecnico, la segreteria e l’ufficio stampa.La conformazione della piazza su tre quote diverse è possibile l’accesso diretto al Comune anche dal livello superiore. Al piano interrato verranno ubicati magazzini e locali tecnici.

04_accamera_16_large

05_render_06_large

Accamera_23_large

Luce_definitiva_se_esce_speriamo_bene_large

Sez_def_large

Prospetto_principale_200_df_ps_large

Nuova sede Municipio di Cenate Sopra - arch. Gianluca Peretti, arch. Roberto Siliqua, ing. Sergio Leali

$
0
0

L’idea è di dotare la zona di una struttura in grado di rivoluzionare le caratteristiche del luogo, conferendo allo stesso personalità, carattere e riconoscibilità, caratteristiche ritenute indispensabili per un luogo con ambizione di diventare un centro.

01_large

Tutto ciò si concretizza attraverso la progettazione di una struttura polifunzionale viva, fatta per l’uomo, in grado di rappresentare per lo stesso l’habitat naturale, ovvero un luogo si centrale, che rappresenti quindi il centro della città, ma che allo stesso tempo racchiuda in se le caratteristiche tipiche dell’ambiente naturale come luce, verde, natura e spazi di ampio respiro; un luogo quindi dove sia naturale e piacevole vivere, un luogo per tutti, a tutte le ore, dove ci si senta tutti cittadini di Cenate Sopra.

02_large

Il punto focale del progetto è la creazione di una piazza degna di questo nome, ovvero che presenti tutte quelle caratteristiche di socializzazione, di riconoscibilità e di contestualizzazione tipiche delle piazze che tutti identifichiamo come tali; uno spazio all’aperto con qualche edificio attorno non fa di certo una piazza e tantomeno un lotto piano con della pavimentazione. Ciò che vogliamo è uno spazio in forte relazione con gli edifici che lo delimitano e che fosse in grado allo stesso tempo di essere parte attiva degli stessi, attraverso la perdita del concetto “interno-esterno” tipico delle piazze; si vuole in sintesi abbattere il concetto e la divisione tra gli spazi chiusi e quelli aperti per creare un concetto nuovo, lo spazio totale. L’immobile da realizzare deve quindi essere parte della piazza e non semplicemente background della stessa.

03_large

04_large

05_large

06_large

07_large

08_large

09_large

10_large

11_large

Riqualificazione Urbanistica e Paesaggistica fascia periurbana ad ovest delle mura. San Gimignano - Alfredo Borghi, david berkvens, enrico russo, Cecilia Carattoni, Vittorino Belpoliti

$
0
0

Il carattere ibrido dell’area deriva dalla sua posizione-cuscinetto che si insinua tra il tessuto compatto del nucleo urbano, archetipo della città storica medievale, nettamente delimitato dalle sue mura, e il parco agricolo, la cui omogeneità deriva dalla storica organizzazione razionale del territorio rurale. Lo stato di fatto dell’area è una diretta conseguenza della sua stessa natura residuale, legata soprattutto alla strada, oggi piuttosto trafficata, che spezza la parte urbana da quella agricola, creando una evidente frattura. Sia la naturalità che il carattere urbano della fascia compresa tra la città e il parco agricolo, inoltre, sono entrambe fortemente compromesse dall’ambiguo stratificarsi delle funzioni che l’uomo le ha attribuito nel corso del tempo in relazione al susseguirsi dei ruoli assunti dal territorio (edifici produttivi ora in disuso, servizi e parcheggi per turisti, residenze, etc.) Rimane ora uno spazio fragile che non comunica alcuna vocazione nonostante la forza della sua posizione di accesso ad un importante centro storico dalla indiscussa identità storica e urbana. ...conseguentemente alle scelte del Piano … la strada diverrà a traffico limitato … e l’area potrà così acquisire una sua unitarietà a carattere naturalistico.

09_large

L’estensione del parco agricolo, che è appunto il cardine del progetto, assume forme diverse a seconda degli spazi dove va ad insinuarsi. Nella parte centrale e a sud, la scelta di concentrare la maggior parte dei servizi, gli conferisce sembianze più strutturate, relazionate al carattere più urbano e terziario dell’area, attraverso l’inserimento di coltivazioni ortive. L’area a nord, al di sopra del parcheggio Fossi, conserva caratteristiche rurali con l’uliveto già esistente e la piantumazione di prati stabili di varietà…. che inglobano tutte le superfici. La fascia di progetto diventa così un’interfaccia tra il parco agricolo e il centro storico, lo spazio di incontro fra le attività dell’una e dell’altra parte sostituisce la frattura preesistente e si offre sia al visitatore che al cittadino.

01_large

Diversi livelli di fruizione dello spazio diversificano la percezione del paesaggio. L’auto, la cui presenza è fortemente ridotta, costeggia l’area cogliendo sequenze di prati, di uliveti, di piazze leggermente sopraelevate e visioni del paesaggio agricolo, in un gioco di variazioni di quote che rievoca la varietà altimetrica e morfologica del paesaggio. Il P.A.S.S. Percorso Agri- Sportivo di San Gimignano è un elemento sinuoso che lo attraversa ed è a disposizione esclusiva del pedone e del ciclista, il cui andamento genera ulteriori gradi di percezione e fruizione, scegliendo di percorrerlo correndo, camminando, seguendo il tragitto principale o deviare per sentieri più ripidi ed angusti. E’ anche una strada pedonale che costeggia le mura, che dunque si può abbandonare prossimità degli accessi al centro storico, nonché un percorso che si ricollega ai sentieri del parco agrario ad ovest, se si desidera inoltrarvisi.

19_large

L’utente si troverà di fronte un paesaggio molto variegato, passando tra coltivazioni ortive, oliveti, prati fioriti, piazze sospese, terrazzamenti. Ogni cento metri qualcosa accade lungo il cammino: talvolta esso offre la possibilità di cambiare quota, scendendo o risalendo gradini o rampe, assicurando una completa accessibilità ad ogni fascia d’utenza per quanto riguarda il tragitto ordinario ed i servizi, mentre l’utente sportivo può scegliere di inoltrarsi in strade alla sua portata. Altre volte il percorso si allarga generando “piazzette rurali” per la sosta pedonale, modellate organicamente nel terreno in un alternarsi di funzioni definite ed altre non- funzioni di pura contemplazione, di spazi aperti, aree attrezzate e luoghi più intimi, meno addomesticati, riproponendo un modello di lentezza, di scoperta e sorprese visive che può evocare l’esplorazione di un centro urbano a misura d’uomo come San Gimignano.

20_large

L’inserimento di ogni elemento costruito asseconda il paesaggio da cui è investito, in cui vi si insinua e si mimetizza in un disegno a maglie larghe e dalla forte permeabilità. Le aree sosta ricalcano la sinuosità del terreno, accompagnano al naturale proseguimento del percorso o inducono a fermarsi. Allo stesso modo, nella zona panoramica ad ovest del nuovo centro di interpretazione del paesaggio, un anfiteatro naturale si inserisce nel declivio soltanto tramite una lieve modellazione del terreno per far spazio a semplici sedute lignee. Gli edifici dove si concentrano i servizi sono stati progettati o riprogettati per creare una maggiore permeabilità offrendo superfici fruibili e spazi pubblici ricavati dalle loro coperture o interstizi, mentre i parcheggi sono modellati nel terreno in modo da essere solo parzialmente visibili dalla strada e non percepibili dalla vallata. Dove non completamente interrati, si è deciso di lavorare su variazioni di quote, dislivelli e coperture verdi, limitandone fortemente l’impatto visivo. I diversi piani di interesse dell’utenza per questo luogo (lavorativo, turistico, di svago, didattico etc.) hanno un comune denominatore che è la curiosità per ciò che la natura ed il paesaggio possono offrire, nonché una fruizione attenta e rispettosa, elementi che sottendono ogni scelta progettuale effettuata. Le stesse strutture d’accoglienza lo suggeriscono: l’ostello della gioventù con il suo spazio adiacente che offre la possibilità di campeggiare sfruttando i servizi dell’ostello stesso, è una struttura economica ma dinamica, ricca di iniziative legate al parco (e non solo) da cui si rifornisce di prodotti alimentari. Anche questo è sintomatico del target che, almeno in parte, si vuole attirare.

06_large

Il modello di riferimento per l’approccio e la gestione di questo nuovo territorio è quello della permacultura, un processo integrato di progettazione in funzione di un ambiente sostenibile ed equilibrato, in cui insediamenti umani e sistemi produttivi imitano ecosistemi naturali, con caratteristiche di durabilità nel tempo, di stabilità ed in grado di mantenersi e rinnovarsi con un basso input energetico.

07_large

10_large

11_large

12_large

13_large

08_large

14_large

15_large

16_large

a Cenate Sopra... - Mario Buonamici_Architettura

$
0
0

La centralità del comparto urbano individuato dal bando, nonché la vicinanza di infrastrutture amministrative e sociali oltre alla presenza dominante della Chiesa di San Leone Papa e del suo sagrato sono le caratteristiche peculiari e imprescindibili del luogo che definiscono il progetto. Mentre l’analisi dei vincoli urbanistici e delle prescrizioni progettuali ha permesso di individuare e gerarchizzare le linee guida del processo compositivo, l’analisi del sistema insediativo circostante ha suggerito l’idea di promuovere un impianto articolato non continuo, così da integrarlo all’alternanza di pieni e vuoti tra costruito e aree libere. E’ proprio dalla ricerca di un sistema urbano, prima ancora di un’impalcato architettonico, forte, solido, chiaro e riconoscibile che ha origine la proposta per la realizzazione della Nuova Sede Municipale e servizi collettivi di Cenate Sopra. Il progetto può essere visto come il modello di città.

Vista_04_a_large

Un sistema compositivo che racchiude una serie di spazi o di “case”; un edificio costituito da più costruzioni ed ognuna di queste ha la sua propria identità per quanto riguarda la funzione e la forma; tuttavia le varie parti non sono accostate le une alle altre casualmente, senza un legame preciso, bensì costituiscono un tutto organizzato attorno ad un unico tema. Il sistema compositivo asseconda il normale declivio collinare del sito; le funzioni e gli spazi sono distribuiti su tre livelli oltre a un livello seminterrato; si è cercato di seguire la struttura orografica esistente in modo da non snaturare la conformazione del terreno ma anzi in modo che il paesaggio naturale esistente possa farsi parte attiva del progetto stesso accompagnando i percorsi pedonali e guidando il cittadino verso i nuovi spazi di fruizione.

Vista_01_cop_large

Il Portale Storico al limite del Sagrato diventa l’elemento cardine da cui si sviluppa il progetto; è una soglia (limen) che individua un confine ma che allo stesso tempo contribuisce ad oltrepassarlo attraverso una vera e propria Porta di accesso; in questo modo diviene il trait d’union tra il sagrato e lo spazio pubblico esterno. Nello stesso modo l’accesso al Nuovo Municipio avviene attraverso un grande portico a doppia altezza che può essere interpretato con una grande portale a scala gigante che separa e unisce la Nuova Piazza del Paese con la piazza sopraelevata verso i Monti.

Vista_03_a_large

Il Nuovo Portale si pone in confronto dialettico con il Portale Storico contribuendo a valorizzare spazi e percorsi pedonali con un grande sistema di libero accesso e fruizione pubblica a più livelli. Il Portale si affaccia verso i Monti diventando una vera e propria porta di accesso verso il Paesaggio oltre a collegarsi direttamente alla Piazza pubblica e quindi al centro di Cenate Sopra. L’organismo edilizio in questo modo risulta suddiviso in due tronconi principali a posti a due diverse altezze e collegati dal Nuovo Portale. Il progetto prevede la variazione tipologica delle due parti in modo da caratterizzare in modo esclusivo i due diversi tipi di funzioni previste: verso ovest, ad un piano rialzato, gli Spazi dell’Amministrazione e quindi il Municipio e verso est gli Spazi dei Servizi Collettivi quali la banca, la posta la farmacia e gli ambulatori.

Vista_07_a_large

Vista_02_a_large

Vista_05_a_large

Vista_int_a_large

01_tav2_aereofoto_large

11_large

22_large


VILLA NEL LECCESE - Cesare Rocchi

Paseo63 - Claudio Cervantes, Enrique Sobrado, Carlos Ugalde

$
0
0

Sobrado + Ugalde Arquitectos

483817_535941123123420_1172526694_n_large

27151_535940283123504_135967320_n_large

480628_535940109790188_856069877_n_large

576272_529651367085729_1247975574_n_large

601290_529651270419072_729372645_n_large

63959_529651233752409_1042119784_n_large

313753_529651040419095_31992046_n_large

522598_529650543752478_738282680_n_large

578458_529651110419088_325900119_n_large

45396_535940133123519_1195727245_n_large

581807_529651017085764_1934629462_n_large

166754_529651193752413_188248816_n_large

537755_529651353752397_1530902782_n_large

1800_529651140419085_102611977_n_large

537755_529651353752397_1530902782_n_large

VALORIZZAZIONE DEL PARCO DELLE MURA DI PIACENZA - Raffaele Gagliardi, Chiara Buffa, Giulia Marabini

$
0
0

L’urbanizzazione contemporanea funziona come un sistema diffuso e policentrico di città interconnesse organizzate in una struttura territoriale a rete. Nella Pianura Padana questo fenomeno ha assunto le caratteristiche di una vera e propria “megalopoli” che da Torino arriva fino a Venezia e a Bologna e che oggi, con i suoi 21 milioni di abitanti, rappresenta l’area piú urbanizzata, industrializzata , sviluppata e popolata d’Italia. All’interno di questo dinamico sistema di città interconnesse Piacenza svolge il ruolo fondamentale di nodo attraversato da importanti flussi territoriali e transnazionali, caratteristica che la contraddistingue fin dall’epoca romana, quando era il punto d’incrocio fra la via Emilia, la via Postumia e il fiume Po.

Plani_large

La struttura a rete agevola la possibilità di scambi fecondi e dinamici tra diversi nuclei urbani, facilitando la comunicazione, la razionalizzazione dei flussi tecnologici, il traffico di merci e persone; ma presenta anche il rischio di uno sviluppo territoriale isotropo, dove l’urbanizzazione diffusa genera paesaggi indifferenziati privi di riferimenti e dove anche le piú importanti risorse culturali e naturali vengono progressivamente erose da mutamenti rapidi, difficili da decifrare, circoscrivere e contenere.

Schema_large

E`il caso del sistema di mura fortificate della città di Piacenza e delle sue relazioni, un tempo articolate e ricche, oggi deboli e irrisolte, con le emergenze naturali del fiume Po e del fiume Trebbia. E`possibile, all’interno di questo modello di reti territoriali diffuse individuare limiti, confini, soglie che delimitino e identifichino luoghi riconoscibili, ridefinendo sistemi di relazioni perdute e generando nuove opportunità per la città contemporanea? Questa la domanda che fa da sfondo alla nostra proposta per il “Concorso di idee per la redazione di un progetto integrato di valorizzazione del parco delle mura di Piacenza”.

Schema1_large

IL DOPPIO MARGINE DI PIACENZA Nell’area vasta della città di Piacenza il progetto individua due margini concentrici, due soglie che distinguono parti di città evolute secondo logiche differenti in epoche storiche distinte, sulle quali proponiamo di applicare 5 specifiche strategie di intervento. Dall’esterno verso l’interno il primo “margine urbano”è costituito dalle nuove tangenziali che circonvallano la città, tra cui la variante nord proposta dal PRG, che permetterebbe di alleggerire il traffico sulla via XXI Aprile. Questa arteria di traffico a scorrimento veloce, ristrutturata come una parkway, puó costituire un freno allo sprawl urbano, generando un sistema di spazi aperti che riqualificano le aree periferiche articolando il perimetro piú esterno della città, come una sorta di “cinta muraria” moderna e tecnologicamente attrezzata. Il secondo limite, piú interno, è costituito dall’area di intervento proposta dal bando di concorso: coincide con il tracciato delle antiche mura cinquecentesche dove un sistema integrato di spazi e percorsi riqualificati prova a riconnettere frammenti di mura, porte e bastioni, ristrutturando una soglia con un importante valore storico ed architettonico che ha perso progressivamente identità e significato. I due limiti si sfiorano tangenzialmente lungo il quadrante nord ovest delle mura dove il margine assume uno spessore particolarmente significativo, rafforzato anche dalla presenza della frontiera naturale del fiume Po, caratterizzata dall’imponente argine per la protezione idraulica del territorio.

Schema2_large

Lungo questi limiti concentrici proponiamo di intraprendere 5 azioni integrate, facilmente divulgabili e comunicabili dal Comune di Piacenza attraverso un logo sintetico a forma di stella che accompagna la campagna “5 Strategie per ristrutturare il margine”. Le azioni si prefissano i seguenti obiettivi: 1) RAZIONALIZZAZIONE DEI FLUSSI (rafforzare il ruolo di nodo della città decongestionando e gerarchizzando diversi flussi di mobilità, con una particolare attenzione e sensibilità ai sistemi di mobilità lenta e sostenibile) 2) ACCESSIBILITÀ DEL LIMITE (rafforzare il ruolo di soglia delle doppia cintura concentrica attrezzandola per accogliere l’arrivo dei flussi di mobilità veloce, attraverso sistemi di parcheggi interconnessi; ridefinire lo spessore del limite per renderlo spazio fruibile ed abitabile, permeabile ai diversi flussi che attraversano il tessuto della città) 3) RIGENERAZIONE ECOLOGICA DELLA CITTÀ (concepire i limiti come occasioni per riqualificare l’ambiente, incrementando le superfici di suolo permeabili, introducendo fasce di vegetazione per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare il microclima urbano, producendo energia da fonti rinnovabili utilizzando le grandi infrastrutture di mobilità e i parcheggi come una risorsa produttiva)4) RIATTIVAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO (immaginare strategie di riappropriazione sociale di spazi attualmente degradati e sottoutilizzati, introducendo nuovi usi e dispositivi “attivatori” che contribuiscano a ricostruire un immaginario dello spazio urbano come “bene comune”) 5) RECUPERO DEL PATRIMONIO CULTURALE (restaurare, recuperare o rivelare antichi tracciati e relazioni perdute fra le diverse componenti urbane e territoriali per conservare la memoria collettiva dell’evoluzione urbana, potenziando l’alto valore storico e culturale della città. Laddove i segni sono flebili o completamente cancellati vengono fatti riemergere attraverso l’uso della vegetazione, di sistemi di campi coltivati, piccoli orti urbani e dell’acqua, elementi caratteristici del paesaggio padano sapientemente utilizzati in passato, ma quasi completamente rimossi dalla pianificazione contemporanea).

Schema3_large

Attraverso questo sistema integrato di interventi i resti degli antichi bastioni cinquecenteschi della città vengono cosí articolati e connessi in una sequenza di percorsi e spazi pubblici riqualificati, interrotti solo dalla presenza della grande porta d’arrivo della città moderna ad est, costituita dall’asse che congiunge la rotonda d’ingresso al centro dalla via Emilia, la stazione ferroviaria e la rotonda d’ingresso dal ponte carrabile sul Po. Il nuovo sistema integrato di spazi viene distinto in due parchi con caratteristiche molto diverse. Il “Parco delle mura ai colli”, già `parzialmente ristrutturato, a sud, si caratterizza come uno spazio rimasto intercluso all’interno della città, una sorta di soglia che distingue e connette il centro storico alle nuove aree di espansione residenziale. Il “Parco delle mura al fiume”, a nord, ricuce invece la relazione perduta con il fiume Po, riconciliando elementi apparentemente contraddittori come la presenza delle grandi infrastrutture viabilistiche, la via Francigena, spazi agricoli in abbandono, frammenti di mura e bastioni antichi.

Pianta_1_large

IL “PARCO DELLE MURA AL FIUME” Il progetto di riqualificazione del quadrante nord ovest delle antiche mura cinquecentesche declina le 5 azioni progettuali precedentemente descritte per configurare un sistema articolato di spazi che provano a recuperare la relazione perduta con il fiume Po. Le cartografie antiche permettono di riconoscere e individuare segni e tracciati rimasti interclusi tra le grandi arterie di viabilità o tra i nuovi interventi di espansione residenziale che possono far riemergere e riattivare il ricco sistema di relazioni che connettevano la cinta muraria al fiume (fossati, terrapieni, bastioni, piccoli orti nell’area interna alle mura e campi agricoli caratterizzati dalle piantate di gelsi, tipiche del paesaggio padano, in prossimità dell’argine maestro del Po). L’intervento è caratterizzato principalmente dall’uso degli elementi vegetali, di piccole trame di orti, prati e campi coltivati, come materiali di progetto. Una fitta rete di filari alberati si sovrappone al tessuto urbano e ai tracciati delle mura e degli antichi bastioni, integrandosi al sistema di platani monumentali esistenti, e riqualificando le aree rimaste intercluse tra l’autostrada, la ferrovia, l’argine del Po, via XXI Aprile. Le barriere infrastrutturali vengono superate attraverso il ripristino del passaggio a livello o l’introduzione di un sottopassaggio lungo la ferrovia e attraverso l’introduzione di una passerella con la copertura vegetale, che si legge come un movimento di terra simile ai sistemi di argini e terrapieni che caratterizzano il paesaggio circostante, che permette di bypassare autostrada e tangenziale. Una serie di stanze interconnesse risolve la sezione caratterizzata da barriere e dislivelli permettendo di percorrere il limite ristrutturato e configurare spazi vivibili e fruibili in modo ricco e diversificato.

Schema4_large

Dall’interno della città verso il fiume si distinguono: - un sistema di orti urbani nell’area industriale adiacente a Porta Borghetto articolati in una sequenza di spazi pubblici, orti comunitari e percorsi didattici caratterizzati da piantumazioni di frutteti antichi o in via di estinzione. - il viale pedonalizzato lungo via Tramello riqualificato attraverso la riduzione delle superfici pavimentate e l’introduzione di nuovi elementi vegetali - la cinta muraria e il vallo trattato come una grande superficie a prato drenata e attrezzata per accogliere feste ed eventi pubblici - via XXI Aprile, con la sezione ridimensionata e a traffico limitato, che periodicamente puó essere completamente pedonalizzata ed utilizzata come strada mercato per la vendita dei prodotti alimentari tipici e degli orti urbani e per attività sportive e di svago. - le due “stanze delle mura la fiume”. La prima, adiacente all’edificio del poligono di tiro è caratterizzata dalle tracce di un antico bastione rimosso delle mura cinquecentesche e dai terrapieni ancora ben visibili dei tracciati murari di epoca moderna. La seconda è caratterizzata da una grande stanza circondata dai ruderi delle strutture del poligono adiacenti all’argine maestro del Po, recuperata come grande superficie a prato per eventi, manifestazioni, spettacoli. Entrambe sono caratterizzate da filari di gelsi e frutteti in corrispondenza dei tracciati degli antichi sistemi difensivi adiacenti al fiume. Un sistema di percorsi pedonali e ciclabili connette le diverse stanze articolando un frammento di città dove é possibile far convivere la velocità dei flussi lungo le arterie di traffico della megalopoli contemporanea, le nuove tecnologie disponibili, con la lentezza degli spostamenti, la vita all’aria aperta, gli elementi fragili come la vegetazione e gli spazi agricoli e il recupero di memorie perdute.

Sez_large

Pianta2_2_large

Render_large

Prosp_1_large

COMUNE DI CENATE SOPRA - REALIZZAZIONE EDIFICIO DA DESTINARSI A NUOVA SEDE MUNICIPALE E SERVIZI COLLETTIVI CON CREAZIONE DI PIAZZA PUBBLICA - Roberto Ingrassia

$
0
0

Spesso la funzione di fulcro e polo di attrazione ( un tempo affidata alla Chiesa o al municipio e alla piazza ) è oggi svolta dai centri commerciali, veri catalizzatori nei territori non strettamente urbani. Il centro della socialità dei nostri tempi è sempre più spesso il centro commerciale, con il suo linguaggio fatto di materiali lucidi, ampie superfici vetrate, talvolta colori accesi. Il moderno boulevard compreso tra due file di vetrine illuminate è diventato il luogo deputato alla vita sociale e di scambio, specie per le nuove generazioni.

47_b_large

Questo progetto per la nuova sede municipale di Cenate Sopra volutamente e provocatoriamente si ispira in parte proprio a quel linguaggio. I centri commerciali sembrano i soli oggi in grado di generare la rivalutazione e lo sviluppo di certe aree .

14_large

La scelta di un linguaggio formale molto forte e “sopra le righe ” tende proprio a riprodurre quell’effetto . La mancanza di un vero centro a Cenate Sopra e anche dello spazio necessario alla creazione di un vera piazza ( secondo la tradizione delle piazze storiche italiane ) ha suggerito di pensare ad un edificio che fosse esso stesso il Centro, sia per la sua ricchezza formale sia per la diversità rispetto al contesto .

7_large

Qui la vita ” di piazza” è pensata all’ interno dell’edificio . Tramite la cupola e le ampie superfici vetrate questa vita sociale interna è però in connessione diretta con la piazza antistante, con il sagrato della chiesa e la via Papa Giovanni XXIII .

12_large

Questo edificio per la nuova sede municipale di Cenate Sopra in realtà nasce dall’articolazione e dall’incastro di più edifici. Ogni angolo aspira ad offrire nuove percezioni e mutevoli punti di vista. Tutto ciò ha generato un linguaggio sicuramente ridondante più vicino al disordine che all’ordine . Proprio come se fossero edifici diversi.

6_large

La volontà però di riconciliarsi con il contesto e con il bellissimo paesaggio collinare circostante ha portato alla scelta di materiali naturali come la pietra a spacco , il rivestimento in klinker rosso per le pareti curve della facciata, verso il sagrato e la via Papa Giovanni XXIII , i cubetti irregolari di porfido e le lastre di beola per le pavimentazioni esterne, il tetto verde in copertura. L’edificio a progetto si estende sull’area dove attualmente sorgono la scuola primaria e il centro anziani, di cui si prevede la demolizione, e la occupa quasi interamente. I servizi annessi al comune ( farmacia, banca, bar, posta, studi medici … ) sono ospitati al piano terra e sono direttamente accessibile dalla piazza e dalla via. Inoltre sono caratterizzati da ampie vetrate che consentono di percepirne facilmente la funzione dall’esterno. Si è qui fatto grande uso di superfici vetrate anche per il loro valore simbolico e perché consentono una permeabilità tra ambienti interni e ambienti esterni, tra funzioni interne e vita pubblica all’esterno. La vetrata , qui sempre accostata a campiture colorate e ritmi irregolari , diventa anche segno portatore di un significato di ” trasparenza” che dovrebbe essere caratteristica di ogni municipalità. La vetrata colorata svolge anche una funzione di catalizzatore e di elemento di richiamo per il passante.

15_large

Non ci sono barriere, ma osmosi tra gli spazi esterni e le funzioni che si svolgono all’interno della nuova sede municipale. L’accesso diretto dalla strada a questi servizi , come la posta o la banca, attraverso le grandi vetrate vuole essere dunque un elemento di interesse e coinvolgimento per la cittadinanza . Il progetto aspira a generare un flusso unico tra gli ambiente interni e gli atri di collegamento ai vari piani e la vita lungo la via e sulla piazza.

4_large

Si è deciso di posizionare il locale bar in un punto accessibile dall’atrio di ingresso del nuovo edificio e non dalla strada o dalla piazza di nuova formazione. Questo perché si ritiene che il bar sia esso stesso fulcro e generatore di socialità, quindi è all’interno dell’edificio perché a servizio essenzialmente di chi in comune si reca per un qualche scopo o di chi ci lavora.

20_large

Le piante del nuovo edificio comunale sono state costruite cercando di garantire la massima flessibilità, infatti la suddivisione degli spazi é realizzata spesso grazie a pareti arredo in vetro ( quindi smontabili ) . La flessibilitàè assicurata anche dalle grandi superfici vetrate che permettono in futuro di organizzare liberamente gli ambienti o creare openspace. Due ascensori oltre alle scale collegano i tre livelli dell’edificio in modo da consentire una libera circolazione dei dipendenti e dei cittadini dall’auditorium ai magazzini interrati, sino alla biblioteca ospitata dalla cupola vetrata e agli uffici ai vari piani. Al piano interrato inoltre sono previsti i box, i magazzini e l’archivio. L’accesso per gli autoveicoli avviene da una rampa carrabile prevista in via Padre Belotti.

18_large

Gli spazi antistanti il nuovo palazzo comunale sono collegati alla piazza e alla via con un disegno di pavimentazione unitario. Un vero centro è attualmente inesistente . Se l’obbiettivo è anche quello di un miglioramento della qualità urbana si è scelto di ridisegnare tutto il percorso che dalla via Papa Giovanni XXIII conduce a Corso Europa e a via Valcalchera .

13_large

Il nuovo disegno della pavimentazione aspira a ricucire in maniera organica tutti gli spazi compresi anche tra la via Costa Muratori e il sagrato della chiesa e intende restituire alla collettività un centro riconoscibile come tale, fino appunto a Corso Europa .

Google_3_jpg_large

L’andamento attuale del terreno è stato in parte confermato e per certi aspetti accentuato , consentendo l’accesso all’edificio direttamente dalla strada, con una pavimentazione unitaria dove i salti di quota sono stati risolti in maniera molto morbida, conducendo il visitatore dalla strada direttamente alle vetrate di accesso, senza frapporre barriera alcuna. Il disegno unitario della pavimentazione che alterna campate in cubetti irregolari di porfido a campate in lastre di beola grigia posate a correre mira a restituire un’identità a tutto il centro del comune di Cenate Sopra. Le cornici tra le diverse campate sono pensate in beola bianca e hanno la funzione di scandire ritmicamente lo spazio.

23_large

Il dislivello attuale del terreno è stato dunque riaffermato ed ha generato precise scelte progettuali. Il nuovo edifico municipale si sviluppa su tre piani di cui uno seminterrato ( in realtà per la maggior parte interrato) , ma la percezione visiva dalla piazza e dalla strada resta, come richiesto dal bando, di due piani fuori terra. All’auditorium contenuto nella “cupola vetrata” si accede da un livello sotto la quota stradale, dal seminterrato appunto. L’auditorium è stato pensato in gran parte trasparente e al piano seminterrato proprio perché sia fruibile dalla piazzetta che si viene a creare intorno al cilindro vetrato . L’accesso avviene dalle numerose porte a vetri poste lungo la circonferenza anche in previsione di riunioni del consiglio comunale aperte al pubblico o dibattiti in cui venga coinvolta la comunità. La “cupola vetrata” ospita inoltre uffici al piano terra e la biblioteca al piano primo.

3_large

Lungo la via Papa Giovanni XXIII non si è ritenuto necessario riqualificare le facciate degli edifici privati esistenti. Inoltre sono state eliminate le aree di sosta lungo la via. Attualmente sono presenti alcuni posti auto lungo la fiancata della chiesa, ma ha prevalso la volontà di restituire gli spazi ai pedoni, a scapito delle automobili. Dunque gli edifici degli anni 50-60 lungo la via Papa Giovanni XXIII, che hanno al piano terra attività commerciali, non sono stati coinvolti nel progetto. L’uniformità infatti è garantita dalla nuova pavimentazione e dai lampioni : i lampioni disposti in fila ridisegnano la via trasformandola in una sorta di “percorso urbano”. Questo processo che mira a generare un centro laddove oggi ci si imbatte esclusivamente in una via con auto in sosta ha suggerito di limitare il flusso di automobili. Da qui la scelta di rendere la via Papa Giovanni XXIII a senso unico in direzione di Corso Europa . Probabilmente per restituire definitivamente la via ai pedoni occorrerebbe renderla completamente pedonale consentendo l’accesso ai soli veicoli dei residenti.

5_large

Il nuovo edificio comunale si inserisce in questo nuovo contesto ripensato e restituito ai pedoni con un’immagine molto forte e articolata. Il corpo di fabbrica a progetto mantiene le distanze dal sagrato e dagli edifici adiacenti alla via Costa Muratori, ma arriva quasi a sfiorare la palestra esistente. Si è scelto di mantenere comunque una distanza e di non costruire in aderenza al muro della palestra. Questa forse eccessiva vicinanza aspira a riprodurre l’atmosfera dei vicoli e delle vie dei nostri centri storici, dove la vicinanza tra edifici ( che in taluni casi arrivano quasi a sfiorarsi ) crea ambienti solo apparentemente insalubri, ma a dimensione umana, oltre che suggestivi. Pensiamo ai caruggi di Genova o alle calli di Venezia. Il rapporto invece con il paesaggio collinare alle spalle del nuovo edificio è stato risolto creando un metaforico legame con il verde intenso delle colline. La copertura è prevista infatti come tetto-giardino, ricco di essenze autoctone che mutino con le stagioni in armonia con le colline.

21_large

Questa nuova struttura municipale rappresenta l’autorità civile sul territorio e la realizzazione di un tetto verde è un preciso segnale : di rispetto per la natura e soprattutto per il paesaggio . Quindi il tetto verde ha un forte valore educativo, ma anche evocativo e simbolico. In questa sorta di giardino pensile in copertura si è previsto anche di posizionare gli impianti tecnologici , ma adeguatamente mascherati da un elemento metallico dalle forme organiche.

31_b_large

38_large

43_large

45_large

19_b_large

29_large

30_b_large

1_large

2_large

8_bis_large

10_b_large

16_large

17_large

48_b_large

Cenate_tav

Cenate_tav

Cenate_tav

Cenate_tav

"Un centro urbano per l'arte" recuperare spazi e luoghi per una contemporanea esposizione del Premio Suzzara - Vincenzo Dangelo

$
0
0

Recupero della galleria del Premio Suzzara e della ex biblioteca comunale attualmente in disuso, situata a Suzzara (mn), baluardo del neorealismo italiano.

1_large

Tavola prospetti ex biblioteca e galleria del premio

2_large

Sezioni ex biblioteca comunale e galleria del Premio Suzzara

3_large

Pianta piano terra Gallerria con annessa ex - biblioteca divenuta parte della galleria e ex scuola di musica divenuta anch'essa parte della galleria del Premio Suzzara.

Concrete garden / MOSAIC - AWP Office for territorial reconfiguration

$
0
0

This garden was designed to celebrate that Lille had been chosen as the European Culture Capital in 2004, through an international competition. It is the first of a series of public commissions for the same client, Lille Metropolitan Area. It is located in the Parc de la Deule, and as it is dedicated to immigration communities living in the metropolitan area, some of their representatives participated in the design process. Our duty was to answer their needs and demands, translating them in an interesting contemporary vocabulary. The garden has been filmed, broadcasted and published several times and attracts many visitors to the Park de la Deule, which has itself won the French National Prize for Landscape in 2009.

04-a-lille-mosaic_03web-photo-aymeric_fouquez_large

04-a-lille-mosaic_01web-photo-aymeric_fouquez_large

04-a-lille-mosaic_02web-photo-aymeric-fouquez_large

04_a_lille_mosaic_04web-photo-aymeric_fouquez_large

Nuova concessionaria Audi - GFM Studio Associato


Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University - Massimiliano & Doriana Fuksas, SPEECH Tchoban & Kuznetsov

$
0
0

International Competition of Architectural Concepts for the Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University

Authors: Massimiliano Fuksas
M.H. Desyatnikov

Pmm_6005_2_g_large

Pmm_6005_3_g_large

Pmm_6005_5_g_large

Pmm_6005_6_g_large

Pmm_6005_7_g_large

Pmm_6005_8_g_large

Pmm_6005_9_g_large

Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University - John McAslan & Partners, Project Meganom

$
0
0

International Competition of Architectural Concepts for the Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University

Authors: Grigoryan Yury
Aidan Pottee

Pmm_6001_2_g_large

Pmm_6001_3_g_large

Pmm_6001_4_g_large

Pmm_6001_5_g_large

Pmm_6001_6_g_large

Pmm_6001_7_g_large

Pmm_6001_8_g_large

Pmm_6001_9_g_large

Ferro-Gomma multimodal hub - AWP Office for territorial reconfiguration

$
0
0

Metropolitana Linea 1 has been designed to connect all transport types across Naples by offering a series of ‘hubs’ along the route allowing passengers to change for rail, airline, bus and ferry services at different stations. The project implies a policy of enhancement of public realm surrounding the hubs. AWP was invited by Rogers Stirk and Harbour to join the design team as landscape architects to deliver a concept for a multimodal park, parking areas, access to the metro and a retail “piazza” for the new underground train station. The challenge was to change the perception of a big multimodal parking, break its monotony and design it as if it were a park. It is adequate to integrate principles of efficient water management and of a sustainable design.

06-t-napoli-smdp_01web_large

06-t-napoli-smdp_05web_large

Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University - 3XN, Alexander Asadov

$
0
0

International Competition of Architectural Concepts for the Museum and Educational Centre of the Polytechnic Museum and Lomonosov Moscow State University

Authors: Kim Herforth Nielsen
Andrey Alexandrovich Asadov

Pmm_6002_2_g_large

Pmm_6002_3_g_large

Pmm_6002_4_g_large

Pmm_6002_5_g_large

Pmm_6002_6_g_large

Pmm_6002_7_g_large

Pmm_6002_8_g_large

Pmm_6002_9_g_large

Concept di Interior Design per cabina Armatoriale Yacht - Fabio Pompignoli

$
0
0

Concept di interior design per la cabina armatoriale di uno yacht a motore (25 mettri circa), in collaborazione con Bulgarelli Italian Yacht Design (Hangzou – Cina), il cliente è un armatore cinese.

Tavola_unicaleggera_large

Interior design concept, for a 25 meters long yacht main bed-room, partnership with Bulgarelli Italian Yacht Design (Hangzou – China), the customer is a Chinese ship owner and builder.

Viewing all 11324 articles
Browse latest View live




Latest Images