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Polo scolastico - Francesco Barbagli

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Il polo scolastico è costituito da una scuola elementare con 20 classi, una scuola materna di 4 sezioni, una palestra con un campo da basket regolamentare e tribune per il pubblico ad uso anche esterno, una piazza ed un parco attrezzato di quartiere.

Francesco Barbagli — Polo scolastico

Il plastico del polo scolastico

Entro i limiti ed i condizionamenti del progetto guida, il progetto del polo scolastico si è dato due obbiettivi prioritari:
  • rafforzare l’immagine unitaria del complesso, superando in parte l’impostazione seriale concepita per gli isolati destinati ai dipartimenti dell’Università
  • dare agli spazi, ai percorsi e al costruito una gerarchia corrispondente alla complessità di funzioni che l’Area di Ricerca accoglie: Istituti Ricerca, Centro Amministrativo e Servizi di Area, Centro Convegni, ecc. In altre parole fare corrispondere l’immagine architettonica sia all’unità del complesso, sia alla molteplicità di funzioni.

La struttura orizzontale degli edifici A-B-C-D-E é costituita da solai a grandi luci (circa m 14,40) perpendicolari ai corpi di fabbrica, poggiati su travi perimetrali che sono a loro volta incastrate su coppie di pilastri ad interasse di m 7,20 all’interno delle quali è realizzato il cavedio degli impianti tamponato con pannelli metallici. Le specchiature comprese fra i pannelli verticali sono tamponate con pannelli orizzontali in cls anch’essi prefabbricati, agganciati al solaio e ai pilastri: questi costituiscono il parapetto delle finestre e scendono fino a coprire lo spessore del solaio e della trave.

Francesco Barbagli — Polo scolastico

Il plastico del polo scolastico

Nel caso degli edifici il cui piano terra è impostato ad un livello sensibilmente superiore a quello del marciapiede esterno, la zoccolatura dell’edificio è realizzata in C.A. a faccia vista. La copertura del secondo piano è realizzata con travi reticolari in acciaio poggianti su pilastri perimetrali e sul traliccio centrale. Sulla struttura in acciaio poggia una lastra grecata rivestita superiormente con un foglio di rame.

Francesco Barbagli — Polo scolastico

Il plastico del polo scolastico

Francesco Barbagli — Polo scolastico

L'esterno della scuola elementare

Francesco Barbagli — Polo scolastico

L'esterno della scuola materna

Francesco Barbagli — Polo scolastico

L'esterno della scuola materna

Francesco Barbagli — Polo scolastico

L'esterno della palestra

Francesco Barbagli — Polo scolastico

Sezione prospettica della scuola elementare

Francesco Barbagli — Polo scolastico

Sezione prospettica della scuola elementare


Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli - Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis

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La progettazione si è sviluppata allo scopo di creare un cluster urbano. All’interno del discontinuo tessuto circostante, si è generata una propria autonomia funzionale capace di dialogare, oltre che con le previsioni di Piano urbanistico, anche con le evidenze paesaggistiche. Il tentativo è stato quello di proporre un’architettura che sia un ambito urbano chiaro e riconoscibile capace di favorire rapporti di socializzazione tra individui e gruppi di una comunità instaurando, al contempo, un rapporto di familiarità con il luogo al fine di rafforzarne l’identità e la memoria. Le viste che si sono privilegiate sono quelle rivolte verso nord che guardano al Vesuvio nonché quelle verso sud rivolte verso i Monti Lattari. L’impianto funzionale tenta di mitigare, attraverso volumetrie e definizioni successive dei vuoti, il rapporto con la vicina centrale elettrica salvaguardando in particolare gli spazi esterni come il sagrato, l’anfiteatro e l’ingresso in chiesa.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

L’idea di rendere l’aula liturgica estremamente riconoscibile ha portato alla scelta di un impianto a pianta centrale a croce greca con transetti quadrilobati. Il campanile, con un’altezza di 18 metri, sottolinea e lega le volumetrie dell’aula al sagrato tentando allo stesso tempo di comunicare con l’immediato contesto. L’utilizzo discontinuo di recinzioni in tufo contribuisce a migliorare le viste dall’area di progetto verso i paesaggi circostanti favorendo il dialogo tra il “pieno” dell’aula liturgica e il “vuoto” del sagrato.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

L’intervento utilizza gli archetipi come il recinto, il “segno porta”, il morfema e “l’elemento alto” per instaurare un rapporto di sintesi e di legame con il sito e le aree circostanti. Il morfema, rappresentato dall’aula liturgica e sostenuto dal sagrato, si presenta come insieme di volumi che a loro volta generano spazi vuoti. I volumi si esplicitano attraverso “un’estetica semplice” dove l’incontro tra gli elementi è rappresentato spesso da “cavità” che filtrano luce all’interno della chiesa. Il recinto oltre a rappresentare un limite di contatto tra il nuovo e l’esistente, genera gerarchie interne mentre il “segno porta” nel nostro caso assente lungo il recinto, trova il suo pieno significato in corrispondenza dell’ingresso in chiesa.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Le gerarchie e le successioni funzionali sono dettate da tre principi di base: le geometrie d’impianto che re-interpretano la pianta a croce greca, i percorsi processionali delle principali funzioni e, più in generale, il tentativo di proporre un impianto quanto più partecipato a servizio dell’azione liturgica e della sua chiara lettura. L’aula ha una pianta centrale quadrilobata che, partendo da un vuoto “centrale”, genera cavità lungo il suo perimetro favorendo una fruizione ottica ascendente dove ogni elemento conduce al successivo. Le principali geometrie di base sono messe in evidenza tramite sottrazioni di materia in corrispondenza dell’incontro dei quattro lobi sia lungo le pareti verticali che in corrispondenza della copertura. I “tagli visuali” tentano di preservare un rapporto “ideale” con il territorio e di modulare la luce all’interno dello spazio. Ulteriori momenti di articolazione sono stati ricercati attraverso l’area presbiterale, la cappella feriale e parte del volume della sagrestia a pianta circolare che interseca l’aula. L’abside, descritto da luce radente e/o indiretta, accoglie il microcosmo dell’area presbiterale che, ponendosi ad una quota di circa +50 cm rispetto al pavimento dell’assemblea, rimane ben visibile. La forma in pianta dell’area presbiterale favorisce il dialogo e le gerarchie tra i diversi elementi che la compongono e, di questi ultimi, con l’assemblea dei fedeli. La cappella feriale occupa il lobo rivolto ad est, in diretto contatto con l’aula, ma con una sua autonomia sia formale che spaziale. L’impianto generale di progetto e delle sue aree limitrofe prevede lo sviluppo secondo uno schema a pettine dove l’asse portante è costituito dalla nuova strada di progetto. Percorrendo la strada da ovest verso est (da Via Petraro) troviamo in successione: 1) un’area parcheggio-agrumeto, 2) il sagrato con l’aula liturgica, 3) il ministero pastorale e 4) la casa canonica con il campo polivalente. Le aree successive in direzione est e secondo le previsioni di PRG, potrebbero ospitare un’area di verde attrezzato e un parcheggio. Considerando la nuova sezione della carreggiata, completa di passaggi pedonali compresa tra i 7 e gli 8 metri, si è ipotizzato un’estensione dell’attuale strada verso sud occupando una porzione dell’area di competenza della centrale elettrica. Analizzando in progressione le diverse articolazioni, iniziando dal lato ovest dell’area di progetto, troviamo l’area parcheggio con 28 posti auto. La pavimentazione prevista è in prato armato ed ospita un agrumeto che occuperà alcuni spazi di riposo tra le auto e tre piccoli giardini. Proseguendo ancora verso est troviamo l’area di sagrato con l’aula liturgica – altezza media 10 m.- e il campanile – altezza 18 m. – che si articolano con il volume circolare della sagrestia e con il sistema sala polivalente – anfiteatro all’aperto da 360 posti- ad una quota di -3.50 m. dal p.c.. La diretta relazione tra la sala e l’anfiteatro offre un’ampia possibilità di utilizzo nelle diverse stagioni. L’accesso alla sala polivalente e all’anfiteatro avviene direttamente dal sagrato, oltre che dall’interno della chiesa, tramite scala e/o ascensore. Proseguendo troviamo il ministero pastorale che con un orientamento nord-sud, funge da quinta al sagrato e da filtro per lo spazio successivo occupato dalla casa canonica e il campo polivalente. La casa canonica è costituita da una volumetria indipendente realizzabile successivamente. La sua costruzione completerà, insieme alla facciata sud del ministero pastorale, un fronte strada che allo stesso tempo avrà funzione di filtro tra la strada e il campo polivalente definendo un cortile. Per le aree successive, ipotizzando l’attuazione delle previsioni di Piano, si prospetta la realizzazione di un’un’area sportiva con campo polivalente e un parcheggio per 40 posti auto. In caso di realizzazione dell’area dedicata a verde attrezzato si può ipotizzare la sostituzione del campo polivalente previsto in area di progetto con un uliveto e un orto didattico.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Il processo progettuale è stato sostenuto fin dal principio dagli aspetti e dalle vocazioni ambientali e supportato dai relativi dati climatici. La composizione e gli aspetti morfologici utilizzano i principi guida dedotti per perseguire prestazioni energetiche in linea con le attuali normative europee. Forme compatte, involucro isolato e contributi passivi (luce e ventilazione naturale) dialogano con tecnologie a fonti rinnovabili individuate nell’utilizzo sia della geotermia che del fotovoltaico. I materiali utilizzati sono il basalto per le pavimentazione; il cemento bianco e la pietra lavica smaltata per l’aula liturgica; ed il tufo grigio per il ministero pastorale, la casa canonica e i recinti. La struttura dell’aula è in c. a. e definita da 4 sistemi continui trave-pilastro che descrivono i 4 lobi. L’incontro tra i 4 elementi genera un sistema a crociera in corrispondenza del settore centrale dell’aula. I sistemi trave pilastro, partendo simultaneamente dai 4 angoli dello spazio centrale, proseguono verso l’alto in forma raddoppiata creando delle feritoie verso l’esterno. La struttura di cui al progetto, tenuto conto anche dell’assenza della falda freatica a profondità d’interesse, ha un’impronta fondale che si avvale delle indicazioni dello studio geotecnico. Pertanto si prevede, per l’aula liturgica, una fondazione profonda a pali corti attestati nella ghiaia del piedimonte del conoide di Gragnano, oltre i 6 metri di profondità. Per il ministero e la casa canonica, si può prevedere una fondazione superficiale a platea.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

L’analisi dei carichi energetici (elettrico e termico), ha individuato nelle tecnologie della geotermia e del fotovoltaico i due sistemi da poter utilizzare. La geotermia è applicata per l’autoproduzione di energia termica, il fotovoltaico per soddisfare il fabbisogno di energia elettrica. Il sistema termico utilizza lo scambio di calore per ottenere acqua calda e fredda poi distribuita da un sistema di teleriscaldamento a servizio delle strutture. Inoltre, tale sistema garantirà l’acqua calda per le utenze dei servizi e della casa canonica. I carichi stimati sono di circa 60 Q (kW) che richiedono un’area di circa 1500 mq con sonde geotermiche orizzontali. I vantaggi legati alla geotermia, oltre ad essere quelli ambientali in termini di ridotte emissioni, sono quelli di una notevole flessibilità d’installazione. Per la produzione di energia elettrica è stato previsto un impianto di pannelli fotovoltaici installato in quota coperture del ministero pastorale. L’impianto sarà completamente schermato dalle balaustre in muratura e soddisferà il 40 % del carico energetico complessivo, stimato di 60 MW P.A.. Infine, considerato l’apporto pluviometrico medio annuo locale, che non è inferiore ai 1000mm di pioggia annua, si prevede un sistema di raccolta di acqua piovana in cisterna che potrà soddisfare gli usi irrigui oltre ad altri fabbisogni che prevedono l’utilizzo di tali acque.

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

Rosario Patti, roberto mancinelli, Pier Paolo Patti, Federico Pitzalis — Concorso per un complesso parrocchiale a Santa Maria La Carità | Napoli

San Pablo Clinic - Jose Orrego

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CLINICA SAN PABLO CHACARILLAPHYSICAL THERAPY CENTER

Jose Orrego — San Pablo Clinic

The proposal contemplates the development of a Physical Therapy Center and the clinic headquarters, all over an 830sqm plot at San Borja District in Lima. The Center has 5 floors and 5 parking basements. The building has 5 different vertical circulation systems: an elevator that connects all the levels, and stretcher elevator that goes from the 1st basement to the 4th floor, 2 evacuation stairs that serve all the levels and 1 stair that connects the 1st floor with the 2nd. The Physical Therapy Center is composein the following way: FIRST FLOOR At the principal façade it has fit out four parking spots and the access ramp that leads you to the basements. In front of the main entrance there is the admission area and the elevators and stairs that connect all the levels of the building. At your right hand there’s the Center Drugstore follow by the exit that leads you to the lateral entrance. From here you can also enter the preceding part where the treatment pool, sauna, Turkish bath, hydro massage showers and other require services are found (also the patients and workers bathrooms). In here there’s a stair that connects only with the second level. At your left hand, from the preceding part, there’s also the evacuation stair and a corridor that leads you to an evacuation lateral exit. SECOND FLOOR You access in here from the main evacuation stair, the elevator or the stair of the pool area. This level has two differentiate areas, one for doctor’s offices and the other for a medical treatment room. THIRDFLOOR This level is exclusive for the Physical Therapy Center’s Gym. This area is destined for training machines, an aerobic exercise room and a spinning room. There is a central space that communicates the gym to the dressing rooms, bathrooms, showers and lockers. In here there is also a small food store for the public. FOURTH FLOOR This level is exclusive for the Cardiovascular Recovery area. This area is destined for machines and equipment of cardiovascular rehabilitation, four doctor’s offices and bathrooms. There is also a central waiting room that connects all the different areas. FIFTH FLOOR In here the administrative area works. The manager’s office, the directory, the support area and all the require services needed to attend the administrative personnel. Each of the offices has its own bathroom. PARKING BASEMENTS Five parking levels have been set out. These basements are half levels connected by a ramp system. The access to these levels is through the elevators, the stretcher elevator and both of the stairs. The tank and the pump room are at the last basement. The project counts with 75 parking spaces well distributed in the basements and 4 in the first floor. 4 of this spots are reserve for handicapped people. The ventilation system of all the bathrooms in the building will be solved by mechanic extraction system. Also the building will count with Detection System, Fire Alarms, Signposting, Emergency Lightning, Extinguishers, Cabinets and an Automatic Sprinkler System.

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

Jose Orrego — San Pablo Clinic

RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè" - C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina

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è spinazzèè un concept-store aperto da poco nella zona pedonale di San Dona’ di Piave, un piccolo centro della provincia veneta. Un intervento che cerca di contribuire al rilancio del centro urbano in grande sofferenza per la presenza dei nuovi colossi commerciali alle uscite delle autostrade. Attraverso il recupero di uno spazio storico, negli anni venti era un caffè-teatro, il nuovo progetto “pulisce” l’involucro e fa dialogare nuovi oggetti, nuova illuminazione con i materiali esistenti cercando nuove immagini e nuove atmosfere. Lo spazio dello shopping non solo come consumo in continuo isterico cambiamento che insegue la moda, ma come volontà di costruire uno spazio della conoscenza dei luoghi storici e con un utilizzo contemporaneo che ci interroghi. Una sfida non solo per il progetto, ma per i luoghi e per le città.

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

C&P Architetti Luca Cuzzolin+Elena Pedrina — RRS RETAIL RECYCLING SPACE "è spinazzè"

showroom Maglificio Gran Sasso - mp2a maurizio pappalardo architetti associati

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Lo showroom viene utilizzato come spazio tecnico, non aperto al pubblico ma un luogo nel quale convergono acquirenti da tutte le parti del mondo per acquistare i capi di abbigliamento. Si suddivide in uno showroom uomo ed in uno donna più alcuni spazi di servizio come una reception, un ufficio e un locale tecnico. L’obiettivo è quello di esaltare i prodotti che sono in vendita per cui si è scelto di annullare il contorno, realizzando uno spazio neutro, e di “sospendere” i capi di abbigliamento attraverso dei telai metallici bianchi Il protagonista è il colore dei tessuti.

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

mp2a maurizio pappalardo architetti associati — showroom Maglificio Gran Sasso

Centre Médico-social, Pont-de-Beauvoisin, France - Detry & Levy, ACR, STRUCTURES BATIMENT

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Le Conseil Général de l’Isère avait pour objectif le regroupement des centres médicosociaux des Abrets et de Pont de Beauvoisin sur la parcelle de l’ancienne subdivision de l’équipement située sur la commune de Pont de Beauvoisin. Le bâtiment regroupera les bureaux d’assistantes sociales et des services de la Protection Maternelle Infantile. Nous avons fait le choix de construire un bâtiment neuf, fonctionnel plutôt que de réhabiliter l’ancien bâtiment vétuste, sans intérêt architectural et environnemental. Par son volume très particulier, le bâtiment se différencie par rapport au contexte environnant de logements et exprime ainsi clairement son caractère d’accueil du public. Dans un objectif d’efficacitéénergétique et d’économie, nous avons fait le choix d’un volume compact, soumis à des « torsions », à des « dissymétries » qui créent un équilibre « fragile», reflet de notre monde contemporain. Pour renforcer l’unité plastique de l’ensemble, les façades et la couverture sont composées d’une seule peau en tôle ondulée d’un vert doux. De ce monolithe émergent des petits volumes en mélèze, dont la fonction est d’apporter la lumière, la vue, la ventilation, bref l’ouverture vers le paysage. L’aménagement intérieur du bâtiment s’articule autour du noyau central en béton qui regroupe les sanitaires, locaux techniques et salles d’attente. La circulation autour de ce noyau permet de desservir l’ensemble des bureaux situés en périphérie. Les deux sheds orientés au Nord permettent d’éclairer les espaces centraux naturellement.

Detry & Levy, ACR, STRUCTURES BATIMENT — Centre Médico-social, Pont-de-Beauvoisin, France

Façade Sud-Ouest

Detry & Levy, ACR, STRUCTURES BATIMENT — Centre Médico-social, Pont-de-Beauvoisin, France

Détail d'une fenêtre

Detry & Levy, ACR, STRUCTURES BATIMENT — Centre Médico-social, Pont-de-Beauvoisin, France

Détail de l'intérieur du bâtiment

Detry & Levy, ACR, STRUCTURES BATIMENT — Centre Médico-social, Pont-de-Beauvoisin, France

Banque d'accueil

Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità - Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi

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L’idea generatrice sulla quale è stata impostata la formalizzazione di questo luogo sacro dell’incontro con Dio nella preghiera, prima di ogni cosa, parte dalla presa di coscienza del ruolo che può avere oggi un centro parrocchiale, ricorrendo senza mimesi alcuna o atteggiamenti autoreferenziali ad una narrazione fisica interpretativa di facile comprensione per tutti che, partendo da solide basi di memoria e dall’esperienza vissuta quotidiana, vuole giungere ad un risultato ‘essenziale’ di una architettura appartenente alla paradigmaticità del luogo nella quale si inserisce.

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

La gerarchia propria del complesso si origina e prende corpo a partire dal segno importante della croce emergente dal volume primario dell’aula. In quanto principio della nostra salvezza e significato del mistero pasquale, la croce – unico elemento a toccare terra – segna e abbraccia l’intero territorio; struttura lo spazio urbano ponendosi in questa sede come luogo di manifestazione della Chiesa. Dentro l’aula, la croce ‘strutturale’ definisce e inquadra i diversi ambiti liturgici a partire dal ‘battistero’ situato ai suoi piedi. La croce nel suo elevarsi supera il limite della copertura, andando oltre, verso il cielo. Questa dinamica verticale visiva e fisica, riscontrabile all’interno e all’esterno della chiesa, in ogni suo elemento, viene accompagnata dalla copertura inclinata dell’aula che si staglia verso l’alto dando protezione alla cavita’ spaziale interna. Copertura rivestita in ceramica di colore blu, resa ‘riflesso’ della volta celeste ed estensione del mare e richiamo al manto della Madonna che dalla e con la croce accoglie e sorregge. La lava sola o associata al cemento è il materiale su cui poggia, come per il paese, l’intero complesso.

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

La chiesa, con altare e ingresso principale orientati secondo l'asse est-ovest, esprime una direzione e una gerarchia ben riconoscibile sia in pianta che in alzato presentando un volume puro senza soluzioni di continuità tra copertura e pareti. Il 'manto' continuo e omogeneo che definisce il volume dell'aula, non arrivando a toccare terra, segna il passaggio ad una dimensione 'altra' rispetto a quella immanente. Nel lato a nord la connessione con il corpo lineare delle opere parrocchiali e della casa canonica, trattata quest'ultima come parte a sé stante, è il punto scelto per far entrare una luce diffusa, non abbagliante e senza ombre, all'interno degli spazi liturgici attraverso delle grandi vetrate colorate che diventano trasparenti oltre il braccio orizzontale di una seconda croce 'strutturale'. Il leggero distacco dei due corpi operato in pianta e in alzato e il diverso trattamento materico ne permette la loro piena riconoscibilità all'interno del sagrato / piazza su cui si stagliano.

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Giorgio Melesi, Daniele Melesi, Gemma Mauri, Pier Paolo Ranno, Andrea Melesi, Giuditta Melesi — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino - Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin

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Piazza Libertà si configura come un vuoto di ampie dimensioni che ha rivestito una notevole importanza nella genesi della città di Avellino, in quanto soglia fra l’antico abitato costruito intorno al castello longobardo e l’ampliamento settecentesco che prese a svilupparsi lungo l’asse monumentale di C.so Vittorio Emanuele, operazione urbana che ancora oggi caratterizza fortemente la conformazione del capoluogo irpino. Trovandosi alla testa di questo asse monumentale, ospitando nel tempo importanti sedi di rappresentanza della società civile, come il Palazzo della Provincia o il Palazzo Vescovile, con questo intervento Piazza Libertà viene valorizzata come simbolo di Avellino e della ricostruzione della città più volte rinnovata e rinata nella sua storia, rendendo questo luogo il centro della vita sociale e individuale.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

Il progetto sviluppa in sintesi, i temi seguenti: - palesare la struttura della città nel suo divenire storico, evidenziando l’asse prospettico che dal centro storico è diretto verso la città moderna lungo c.so Vittorio Emanuele - ridare nuovo vigore a quella identità rappresentativa che tale piazza ha per il capoluogo irpino, valorizzando le quinte monumentali di rappresentanza, ed i valori dei luoghi pubblici su cui prospettano - polarizzare i flussi pedonali di c.so Vittorio Emanuele conformando gli spazi in modo da ospitare attività pubbliche attrattive (conferenze, mostre, mercato, proiezioni…) - valorizzare e differenziare il luoghi propri dello “stare”, che siano essi relativi al riposo, al gioco, all’incontro, al ristoro oppure allo scambio di idee e prodotti, ad attività culturali e ricreative - ritornare ad essere cerniera di ambiti diversi per forma e funzione, per storia e vocazione - integrare la piazza con l’intero sistema del centro urbano e del suo complesso sistema viario (fra cui il tunnel ed il parcheggio interrato).

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

AGORA’ E GIARDINO La piazza, è luogo di convergenza, di incontro, di scambio e di ripartenza: questo contribuisce a definirla in una immagine di forza e vitalità, un vero e proprio “albero della vita”, simbolo della rinascita e del futuro, che con le sue dinamiche ramificazioni innerva e ritma lo spazio pubblico, definisce luoghi ed ambienti, crea occasione di incontro e di scambio, lega fortemente vita e storia del luogo, il territorio, il tessuto urbano, l’asse principale della città.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

Considerate le emergenze monumentali prospicienti lo spazio pubblico, il quale non può così venir meno alle proprie funzioni di rappresentanza, si è provveduto a conferire alla Piazza Libertà un carattere duale, aulico e informale insieme; questo si è tradotto nella differenziazione fra “agorà” prospiciente il Palazzo della Provincia, pavimentata con materiali lapidei della tradizione, ed in continuità con il corso Vittorio Emanuele II, e “piazza-giardino”, caratterizzata dalla ramificazione di percorsi pedonali e luoghi “dello stare”, protetti dal sole da una massa piantumata ombrosa e dal traffico di via De Sanctis attraverso un corrugamento del suolo, volto a definire bordi rialzati rivestiti in lastre di acciaio ossidato.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

Un sistema di padiglioni, con strutture leggere edificate a secco, integra ed arricchisce gli usi di questo spazio pubblico informale. Il padiglione principale ha una natura polifunzionale, che può accogliere bar – ristoro, mostre temporanee, saggi musicali, piccole esibizioni e conferenze, degustazioni di prodotti enogastronomici locali, e comprende al proprio interno uno dei collegamenti verticali previsti con il parcheggio nel sottosuolo; esso si apre all’esterno per mezzo di ampie vetrate apribili, permettendo così di instaurare al contempo una relazione oltre che visiva anche “fisica” fra interno ed esterno.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

Il suolo, trattato in maniera volutamente alternativa a quello dell’agorà di pietra, è caratterizzato da parterres che definiscono differenti ambiti di fruizione (incontro, ristoro, gioco) ed ospita, incassati, corpi illuminanti volti a definire una luminosità pacata, accompagnata da effetti di chiarore diffuso ed evidenziando al contempo percorsi, sedute, alberature. Il corredo vegetale attinge dal mosaico floristico dell’orizzone locale, con particolare riferimento alle specie presenti all’interno del parco regionale del Partenio.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

Lo spazio dell’agorà di pietra definisce ambienti ed usi in rapporto all’aulicità ed alla notevole valenza iconica ed identitaria del luogo e delle architetture prospettanti, è in grado di ospitare attività temporanee che possono attrarre un folto numero di utenti (come conferenze, proiezioni, mostre, esibizioni e spettacoli, un mercato di prodotti locali che si diffonde anche nella piazza-giardino) polarizzando così verso la piazza ed il centro storico i flussi pedonali di corso Vittorio Emanuele.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino

PARCHEGGIO E TRAFFICO VEICOLARE Il parcheggio nel sottosuolo non viene pensato come “corpo estraneo”, sordo allo sviluppo progettuale del soprasuolo, ma relazionato ad esso; così i collegamenti verticali vengono integrati nel padiglione polifunzionale e nella piazza-giardino, le griglie di aerazione sono parte organica del disegno delle pavimentazioni e dei parterres, i bagni pubblici ai livelli interrati sono pensati anche a disposizione degli utenti di piazza Libertà. Il traffico veicolare viene limitato lungo via De Sanctis, presso la quale è prevista una fermata delle autolinee pubbliche al coperto; al fine di scongiurare l’ingresso di veicoli o di mezzi non autorizzati, l’agorà, completamente pedonale in continuità con corso Vittorio Emanuele, è provvista agli estremi est ed ovest di un sistema di dissuasori automatizzati a scomparsa. Nonostante la differenziazione fra aree pedonali ed aree carrabili necessaria alla sicurezza del cittadino (cordoli, dissuasori, differenze di quota a norma di legge), il trattamento fortemente unitario delle superfici pavimentate è volto ad indicare che l’automobile è solo ospite, non protagonista di questi spazi.

Roberto Mascazzini, Hikaru Mori, Maurizio Zito, Giovanni Bravin — Riqualificazione aree e spazi pubblici di piazza Libertà. Avellino


Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV) - Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo

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Il nuovo impianto sportivo è stato realizzato all’interno di un progetto complessivo di riqualificazione dell’area ferroviaria dismessa denominata “Parco Doria”, attraverso l’insediamento di un mix funzionale composto da attività produttive, di servizio e direzionali. Per dimensioni, posizione a ridosso del tessuto urbano e facilità di connessione con il sistema attuale e futuro delle più importanti infrastrutture trasportistiche di livello comprensoriale, l’area possiede un rilevante carattere di riserva strategica per lo sviluppo del territorio savonese e per l’ottimizzazione dell’assetto funzionale e ambientale dell’intero quartiere. L’Amministrazione Comunale ha deciso di utilizzare la nuova palestra pubblica in progetto tra le opere a scomputo dell’intero intervento, per ospitare la storica Società Sportiva della Fratellanza Ginnastica Savonese che ad oggi condivideva i locali per gli allenamenti con altre attività sportive in diversi sedi. In questo modo è stato possibile realizzare un impianto sportivo progettato specificatamente per la pratica della ginnastica artistica in grado di valorizzare le attività agonistiche della Fratellanza culminate con la promozione in A1 della squadra femminile nel 2013.

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

La palestra occupa lo spazio originariamente destinato ad ospitare il fabbricato per la microcogenerazione dell’intero distretto di trasformazione. Si tratta di un’area racchiusa tra la strada a scorrimento veloce, la strada di servizio del complesso artigianale (in corrispondenza del tratto in pendenza che deve raccordare il piano primo sopraelevato con la sede stradale sottostante) e gli spazi di pertinenza dello stesso. L’edificio per la ginnastica mantiene i presupposti informatori che contraddistinguono il progetto di riqualificazione dell’area, ovvero la semplicità compositiva, i materiali dal costo contenuto ma in grado di conferire al fabbricato una forte connotazione architettonica, la capacità di mutare aspetto nelle ore diurne e notturne per mezzo di materiali traslucidi quali il policarbonato. La nuova struttura sportiva è composto da due volumi affiancati con tipologia costruttiva disgiunta: quello destinato all’attività sportiva vera e propria ha forma regolare ed è completamente rivestito in parte da pannelli prefabbricati in c.a. ed in parte da una doppia pelle realizzata con elementi in lastre di policarbonato: nelle ore diurne tende a confondersi con il cielo, a “scomparire”, figura discreta nel tessuto urbano consolidato, di notte rivela la sua presenza lieve, massa luminosa delicata appoggiata al terreno. La luce, nelle diverse ore del giorno, scivola con effetti sempre diversi sulla pelle dell’edificio. Il basamento è costituito essenzialmente da elementi in c.a. fino ad una altezza di 3 metri per ragioni funzionali legate allo svolgimento delle attività sportive. Il progetto infatti ha dovuto recepire una serie di indicazioni connesse alle discipline ginniche svolte all’interno della palestra. Per questa ragione, lo spazio interno ha una pavimentazione in calcestruzzo lisciato e finito in resina dove sono state posizionate alcune buche di dimensioni particolari predisposte per le esercitazioni di allenamento. Inoltre sono state inserite alcune finestre apribili nella parte con tamponamenti in policarbonato per l’areazione naturale nella stagione primaverile ed estiva.

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Il corpo dei servizi, anch’esso di forma regolare, è un parallelepipedo intonacato bianco che affianca il volume principale fungendo da elemento di raccordo tra la palestra e la rampa in discesa della strada privata di accesso al primo piano del complesso artigianale. Questo corpo servizi ha la struttura in cemento armato, e i muri perimetrali in mattoni intonacati. Si sviluppa su tre livelli (escluso il piano terra collegato direttamente alla palestra), ospita gli spogliatoi degli atleti e dell’arbitro, i servizi igienici per il pubblico, i locali tecnici ed il pronto soccorso, gli uffici amministrativi ed è dotato di un ingresso direttamente dall’esterno al piano primo su un piazzale pertinenziale. Ad un’estremità una scala in c.a. ed un ascensore collegano i vari piani. I prospetti sono bucati liberamente, in ragione delle esigenze funzionali interne, in modo che ogni spazio sia dotato della necessaria illuminazione e aerazione naturali. Il prospetto est è dotato di una scala in muratura che consente l’acceso alla copertura della palestra dove vengono posizionati gli impianti di condizionamento ed i pannelli solari per il risparmio energetico.

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

A sud-ovest trova sede uno spazio pubblico a servizio della palestra adibito principalmente a parcheggio dotato di marciapiedi in autobloccanti grigi e una serie di alberi per la mitigazione visiva dell’area. Tale area consente l’accesso direttamente alla palestra per il pubblico esterno per mezzo di una piccola hall in vetro con funzione di filtro: due scale in pietra accostano i prospetti principali nord-est e sud-ovest raccordando i due livelli principali dell’edificio a quota 8.50 e 12.50 s.l.m.

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Per quanto riguarda la componente impiantistica e la sostenibilità energetica dell’intervento, l’edificio pone particolare attenzione ai principi di sostenibilità ambientale sia nell’isolamento termico delle pareti che nell’utilizzo di impianti solari. In particolare la palestra è costituita da pannelli prefabbricati in calcestruzzo alleggerito a taglio termico internamente con fogli di polistirolo e da pannelli in policarbonato. In copertura è previsto un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e uno solare termico per la produzione di acqua calda per gli spogliatoi.

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Studio Dedalo - Architettura Ingegneria Urbanistica, Mauro Micheletti, Michele Mazzoni, sergio amedeo — Nuova palestra comunale di ginnastica nell’area ferroviaria dell’ex Parco Doria (SV)

Photo by Andrea Bosio. © Andrea Bosio

Piano Particolareggiato per la zona industriale - Francesco Barbagli

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Il piano particolareggiato della zona industriale di S. Andrea comprendeva l’inserimento di un campo si calcio. Il progetto di quest’ultimo è stato realizzato l’anno successivo.

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Foto aerea dell'area

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Il campo di calcio

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Il sottopasso che porta al campo di calcio

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Il progetto per l'area industriale

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Gli spogliatoi del campo di calcio

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

Profili dell'area industriale

Francesco Barbagli — Piano Particolareggiato per la zona industriale

La pianta degli spogliatoi

L’Officina Settembrini - STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo

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L’Officina Settembrini a Roma è uno store che va alla scoperta di novità gastronomiche e di design dove il supermarket di un tempo ha trovato nuova forma.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

Lo spazio flessibile e dalle linee essenziali sposa al massimo le esigenza di vendita ed esposizione del prodotto. Le scelte progettuali e il disegno degli ambienti ricercano volutamente una continuità con la storia passata prestando particolare attenzione all’uso dei materiali, ai dettagli e alle finiture.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

Un grande bancone centrale in acciaio e marmo definisce il cuore dello spazio in stretta relazione con gli ambienti di lavoro circostanti che guardano tutti verso la sala centrale, divisi da pareti vetrate.

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

STRATO/martino fraschetti - vincenzo tattolo  — L’Officina Settembrini

Photo by Serena Eller

Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme - Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri

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”Prendete la pianta di una città e considerate una sua parte: vi salteranno agli occhi come macchie nere queste forme emergenti”. Aldo Rossi, L’architettura della città, 1966. La tensione progettuale che ha animato la componente urbana dell’intervento è caratterizzata dall’intenzione di far germinare una forma emergente, un edificio speciale, un evento urbano, all’interno del brano di città che il piano urbanistico API, posto a base di gara, tenta di delineare. Il progetto proposto si sviluppa dunque non solo sull’area di sedime del complesso parrocchiale ma anche sull’adiacente vuoto urbano destinato a piazza, di proprietà comunale. Dopo avere orientato la Chiesa secondo l’asse est-ovest suggerito anche dal vicino Municipio, è stata ri-misurata la piazza antistante il sagrato, dandole una dimensione più contenuta, in modo da generare un equilibrio compositivo tra le proporzioni dell’edificio e il vuoto urbano che ne rappresenta la normale anticamera, così come accade nel tessuto storico di molte città italiane, dove chiesa e piazza rappresentano un unicum spaziale. La facciata principale della chiesa si rivolge dunque sulla nuova piazza che in un certo senso continua anche intorno alla chiesa stessa dal momento che, assecondando il dislivello esistente del terreno, la chiesa è come incastonata all’interno di un anello costruito, una sorta di reinterpretazione del concetto di chiostro, all’interno del quale vi sono gli spazi a servizio del complesso parrocchiale previsti dal bando. Sempre nell’ottica di dare la giusta gerarchia alle parti che costituiscono questo nuovo brano di città, gli edifici adiacenti alla chiesa, previsti dal piano API, sono stati riposizionati in una stecca che va a dialogare, piuttosto che con la chiesa stessa, con gli edifici residenziali posti a nord dell’area di progetto. Tale stecca urbana innerva la restante parte dello spazio definito dal bando “Superficie Comunale” (allegato 6), che viene trattato come un vero e proprio parco attrezzato, disegnato secondo un ritmo gradonato che risolve la naturale pendenza del terreno presente sull’area e contribuisce a creare una sorta di podio urbano sul quale, al termine della prospettiva che si staglia sullo sfondo delle colline lametine, la nuova chiesa possa recitare il giusto ruolo da protagonista.

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Eutropia, Ugo Dattilo, Luca Barontini, Jacopo Carli, Matteo Baralli, Antonella Tundo, Valentina Pieri — Complesso Inter-Parrocchiale San Benedetto Lamezia Terme

Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa - Sergio Prozzillo

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Ristrutturazione e progetto d’arredo di una delle sale del Claustro nel complesso universitario Suor Orsola Benincasa, Napoli. Arredi: Tecno; lampade: FontanaArte e Cini&Nils.

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Sergio Prozzillo — Sede della Fondazione Roma Mediterraneo • Napoli, Università Suor Orsola Benincasa

Valutazione della congruità delle varianti (III, IV, V) con i contenuti dello Studio Geologico del P.G.T. del Comune di Varedo (MB) - Stefano Turri, Ferruccio Tomasi, Andrea Strini

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Valutazione congruità delle varianti Piano di Governo del Territorio con Studio Geologico

Stefano Turri, Ferruccio Tomasi, Andrea Strini — Valutazione della congruità delle varianti (III, IV, V) con i contenuti dello Studio Geologico del P.G.T. del Comune di Varedo (MB)

Padiglione Infanzia Milano - Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia

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Abbiamo inteso il sito proposto come parte integrante del parco. Il tracciato di viali rettilinei che lo caratterizza pervade anche il lotto di progetto e ne determina la morfologia. Il rifiuto della recinzione come barriera tra ludoteca e parco ci ha portato ad una reinterpretazione del tema dell’hortus conclusus: un muro di pietra genera l’edificio il giardino e la recinzione come unico basamento. Su di esso abbiamo appoggiato un volume multicolore, un caleidoscopio che esprime la gioia del gioco, punto di riferimento visivo per tutto il parco.

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

prospetto ingresso

L’organizzazione interna cerca di facilitare la lettura dello spazio ludico attraverso la creazione di stanze con forme primarie immediatamente riconoscibili e sviluppare/ rappresentare l’aspetto ludico delle attività svolte. In ogni stanza gli arredi costituiranno un approfondimento della specifica forma della stanza. L’utilizzo di queste forme ci ha permesso, come nei giochi degli incastri per bambini, di sfruttare al meglio la particolare geometria del lotto e di creare ambienti ricchi di potenzialità nell’accogliere le differenti disabilità dal momento che ognuna di esse richiede differenti ambienti . Tutti gli ambienti destinati al gioco sono aperti verso il giardino. Le pareti vetrate costituite da una struttura portante in legno si configurano come grosse scaffalature dove posizionare i giochi, i libri, i lavoretti…

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

prospetto lato giardino

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

piante

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

rendering

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

rendering

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

tav 1

Francesco Adorni, Nikoloz Lekveishvili, Silvia Minoia — Padiglione Infanzia Milano

tav 2


SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION - michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti

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Summary report

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

la bocca del serpente

The most important aspect of the site, that the project undoubtedly has preserved the landscape. In particular he gave an answer to a question arose from the outset: the new architecture to hide, disguise the nature of the site, or alternatively become involved with the rest of the buildings around the existing museum. The project seems to be a synthesis of this duality. The new building stands on the edge of the area, along the river and follows its loops and curvy. It lies on small banks following the contour lines. It meets the needs of the program through the insolvency to rise just above the country and affecting the land by creating spaces hypogeous. The building is a sinuous body in its progress in plan and maintain this character in it, developing pathways and open spaces in the river underpinning the view from the park. Suddenly opens a passage: a sort of terrace overlooking the lake and the adjacent island. The large terrace of the villa today is a museum. The building is like an organism carrying out its functions through its parts: the head, the body and tail. In the head, are concentrated the functions of granting hospitality: the Foyer, service areas, conference room, permanent collection and on the first floor lies the restaurant. An important place is reserved for the museum pedagogy facilities, located at the entrance of the underground level. The route starts from the foyer to the secondary underground level is actually a sort of filter to the exhibition hall, 2,40m width and 42m long will host the introductory section of the exhibitions and the museum at the same time. The connection to the existing museum, is not intended as a physical component but, the park itself with the green and art works to establish an open space inside the museum system. The villa takes on the role of catalyst and it focuses on the role of host. It is the place of storytelling in the park and the history of the family who built it.

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

Il movimento è un vettore che genera metamorfosi. Il movimento è quindi generatore di metamorfosi.

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

lungo il corpo del serpente

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

lungo il corpo del serpente

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

lungo il corpo del serpente

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

impronte sul terreno

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

il modello

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

il corpo adagiato

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

lungo il fiume

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

vista dalla casa

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

vista lunga

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

il corpo del serpente

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

michele londino , Lucia Frascerra, Tommaso Secchi, Dario Ruberti — SERLACHIUS MUSEUM GÖSTA EXTENSION

Folly 2014 - Sandro Gravili

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The folly to grasp the infinity.

Sandro Gravili — Folly 2014

Sketches

A sense of restlessness and continuous tension. A feeling that drives man to overstep the bounds of earthly reality which is oppressive and stifling to take refuge in the inner being, in a size that exceeds the space-time. Infinity translates man into an indistinct pleasure, where what is good becomes uncontrollable and coincides with nature.

Sandro Gravili — Folly 2014

Side perspective view of the installation

A golden fractal grid as an allegory of the infinity that stands above the grass which is metaphor of sensible reality of the world. The statue symbolize the man as the only creature able to grasp the mathematical principles that are beyond nature of things, although each new discovery always opens new unanswered questions.

Sandro Gravili — Folly 2014

Central perspective view of the installation

“There is strong shadow where there is much light”

Wolfgang Goethe

Changsha Tea House - PLACIDO RAINERI

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Coming soon

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

PLACIDO RAINERI — Changsha Tea House

Dossier per la candidatura del Grigna, Valsassina and Como Lake Geopark all'European Geoparks Network e UNESCO - Global Geoparks Network - Stefano Turri, Ferruccio Tomasi, Andrea Strini

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Progetto di valorizzazione dei siti di interesse geologico del territorio della Comunità Montana Valsassina: redazione della componente geologica del dossier di candidatura per l’iscrizione del territorio del Parco Regionale della Grigna Settentrionale nella rete dei Geoparchi Europei (European Geoparks Network) e nella Rete dei Geoparchi UNESCO (UNESCO – Global Geoparks Network). Candidatura del GRIGNA VALSASSINA AND COMO LAKE GEOPARK– Geoparco delle Grigne della Valsassina e del Lago di Como

Stefano Turri, Ferruccio Tomasi, Andrea Strini — Dossier per la candidatura del Grigna, Valsassina and Como Lake Geopark all'European Geoparks Network e UNESCO - Global Geoparks Network

Stefano Turri, Ferruccio Tomasi, Andrea Strini — Dossier per la candidatura del Grigna, Valsassina and Como Lake Geopark all'European Geoparks Network e UNESCO - Global Geoparks Network

Cadavre Exquis - Thibaut Gevers

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Cadavre exquis, a concept derived back from surrealist literature. It is an expression used for a poem written by various writers. However its underlying structure is strictly defined from the beginning, the final outcome is left unknown. Its meaning can therefore change over time and will keep evolving after different inputs from different angles. This concept can be easily translated to the question of adaptability in architecture and urbanism by proposing large scale architectural interventions which will function as catalysts for all kinds of urban processes. These interventions will impose a structural generic system which will guide further evolution.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

overview

It’s a delicate search for balance between what is defined and what is left open. A structure with too much freedom will lose all its identity, while a strong rigid structure restricts further adaptability.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

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The desire to “doubt, satisfy and change” makes it possible to think about architecture in a radical way. The possibility of architecture as a power, is that it has a value to change. Architecture does not consist of a finished building, but rather has the ability to create change in a changing world. Anticipating architecture is the conviction in a changing architecture designed for perpetual change. The role of the architect should be an agent of change, with the most important task to anticipate on the new requirements and needs and new possibilities of the community as a whole. The starting point is that a building must have the ability to be changed, not only on the drawing, but also on the section and the framework.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

The building must offer the people to create their freedom, without barriers on ecological demands or rules. The same sentence is valued for urbanism , where we have to think out of the box, we need to be able to think about the impossible. Local interactions have to support global thinking. Act local, think global.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

The possibility of architecture as a power, is that it has a value to change. We believed that Ciney could be a new hub in Belgium’s periphery landscape. Inspired by the post-industrial remains, that surrounded the action site, we thought of reconverting them and using their construction principals towards a new meaning. We see the benefits of these industrial constructions, not only as an integrated catalyser in the city but also as a new way to conceptualize adaptable living and working in an ecological way.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

The project creates in the surrounding of the old warehouses a new cluster of cheap and effective structures based on the large structures, in an economic principal which enables us to create a big building potential with little bearing points providing freedom of interior development and expandability. This is an anticipating architecture, convinced to create an architectural design for perpetual change towards the needs of her users. In the same way urbanism should focus on the fluxes of people and connection and not lead to a standstill situation. To get this goal we were convinced of the idea of lifting up the layer of the railways. With this gesture we solved the traffic situation and provided a new public spaces for the inhabitants making it a place to be.

Thibaut Gevers — Cadavre Exquis

In collaboration with Christophe Van Raemdonck & Niels Vanvaerenbergh.

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