Quantcast
Channel: Divisare - Projects Latest Updates
Viewing all 11324 articles
Browse latest View live

studio odontoiatrico marchetti - act _ romegialli

0
0

ristrutturazione e riorganizzazione ambulatori di uno studio odontoiatrico mediante sistemi di partizioni interne con porte automatiche e rivestimento monomaterico in pareti di vetro retroverniciate con diverse finiture e cromatismi.Il progetto di ristrutturazione si è basato sulla ridefinizione degli spazi con l’utilizzo di superfici verticali vetrate come pareti divisorie e rivestimenti; elementi che, con riflessioni della luce ed effetti cromatici, hanno creato una dilatazione degli spazi di per sé molto ridotti.Le porte degli ambulatori integrate nelle pareti hanno apertura automatica a sfioro che permette un’ ottimale organizzazione dei flussi dei medici e ottimizzano lo standard igienico/sanitario.

Studiomarch011_large

Studiomarch001_large

Studiomarch003_large

Studiomarch002_large

Studiomarch006_large

Studiomarch007_large

Studiomarch008_large

Studiomarch010_large

Studiomarch005_large

Studiomarch015_large


Riqualificazione urbana ed architettonica della Piazza della Libertà, Viale Bechi, le aree circostanti la Torre Spagnola e la spiaggia La Rena Bianca - Salvatore Gerbino, Gianni Gatto, Vincenzo Pappalardo, Alessandro Scaglione, Mirko Carmelo Giannone, Andrea Aldo Giannone

0
0

Il processo progettuale di riqualificazione ha richiesto un attento studio e si è dimostrato sin dai primi schizzi un sfida difficile e affascinante; cercare di entrare in sintonia con la cultura e la storia del luogo è stato l’obbiettivo primario. Lo spazio pubblico vasto e non polarizzato diventa accogliente e vivibile nel bisogno di rendere fruibile nel presente e nel futuro un ambito urbano nella rilettura e valorizzazione contemporanea dei segni del passato e delle preesistenze.

Masterplan_large

PIAZZA LIBERTA’.La piazza, luogo straordinario e contraddittorio, ampio spazio urbano ove ci si incontra, spazio di tutti che si inserisce nel contesto urbano e ne costituisce un solido tessuto connettivo, stabilendo relazioni solide e coerenti tra i luoghi. Nello specifico, la vicinanza e il rapporto che Piazza Libertà innesca con spazi pubblici fortemente caratterizzati quali la ” TURRI” , la macchia mediterranea circostante, il mare e le rocce di granito della costa gallurese , richiede di esercitare un ruolo più consono rispetto al presente utilizzo, al fine di renderla un polo di socializzazione e di collegamento con la restante area, per innescare eventi di vario tipo e diventare un palcoscenico dinamico di vita quotidiana. La progettazione prevede la riorganizzazione dell’intero impianto architettonico in un sistema coerente da un punto di vista funzionale ed estetico e la creazione di un forte “land-mark” con potenzialità di volano per la rigenerazione dell’area circostante. L’obiettivo principale della proposta progettuale è stato quello di ricercare un corretto rapporto con la ” TURRI”, episodio significativo sia per il valore storico sia per ciò che rappresenta per la comunità.

Vista_piazza_large

La strada principale per raggiungerla a piedi è viale XX SETTEMBRE che diviene un continuum con piazza libertà. Dal viale lo sguardo si estende alla Turri, per tale motivo non sono state proposte architetture in altezza che ne avrebbero rubato la scena, anche il verde sarà di dimensioni appropriate. La piazza sarà resa accogliente dalla presenza di panche e di alberi da decoro. Le panche saranno costituite da supporti in lamiere d’acciaio con fissaggio al suolo e sedute in legno esotico, mentre la vegetazione prevede la sistemazione di piante facenti parte della macchia mediterranea e di alberi autoctoni come il mirto e il corbezzolo. L’illuminazione avverrà tramite pali realizzati in acciaio zincato e con luce direzionata al suolo, le lampade a ioduri metallici garantiranno un basso consumo energetico e limitata manutenzione. L’idea progettuale propone un collegamento carrabile tra via Sonnino e via Imbriani, in tale percorso adiacente la piazza sono stati collocati dei parcheggi a raso. La piazza oltre ad essere separata dal traffico veicolare da un filare di alberi sempre verde, è separata da un leggero dislivello di circa quaranta centimetri.

Sezione_intera_large

La nuova geometria della piazza ci suggeriva l’inserimento di uno spazio ludico, contraddistinto da una pavimentazione in legno, posta ad una quota più bassa e raccordata tramite gradini. In tale area è presente una superficie dalla forma irregolare costituita da materiale antitrauma, adatto alle attività ludiche dei bambini, l’inserimento di alberi autoctoni garantisce un ombreggiamento dai raggi del sole.

Diagrammi_large

Attualmente la piazza è conclusa da una quinta rappresentata dall’albergo; la nostra proposta prevede il rifacimento del prospetto del suddetto edificio e la riorganizzazione del belvedere retrostante, dove sono state pensate delle sedute e arredamenti a verde, dal quale si allarga l’orizzonte visivo; entrambi gli interventi saranno esclusi dal calcolo sommario della spesa delle opere progettate. La superficie della piazza prevede una pavimentazione realizzata con granito locale, che si amplia ulteriormente con una fascia a verde che costeggia viale Bechi. Tale “land-mark” diviene una terrazza sul paesaggio rimarcando prospetticamente la posizione della torre. La fascia verde non è altro che il tetto giardino dell’edificio polifunzionale, concepito dal restringimento della carreggiata di viale Bechi che risulta inadeguata sia nella funzione che nelle proporzioni. L’idea del tetto giardino, che espande la piazza in una valenza più raccolta per momenti da vivere in tranquillità, potrebbe suscitare altri interventi simili nel comprensorio, per un diretto e immediato contatto con la natura. L’accesso all’edificio polifunzionale avviene dal tetto-giardino tramite due collegamenti verticali. Il primo accede direttamente all’interno dello spazio coperto, dove una “reception” accoglie il visitatore e continua in un percorso espositivo, la presenza della caffetteria letteraria rende lo spazio sfruttabile per diversi eventi, il tutto è concluso da uno spazio contemplativo chiuso da un ampia vetrata che mira la torre aragonese e il verde circostante. Il secondo accesso funge da collegamento tra piazza libertà, l’edificio polifunzionale e lo spazio per eventi artistici sottostante.

Sez_b-b_large

Lo spazio per eventi artistici caratterizzato dal muro esistente in pietra, viene integrato da una gradonata che termina con una parte piana idonea alle esibizioni artistiche. L’area in oggetto efficacemente separata termina col viale Bechi, che attraversato permette di raggiungere la torre aragonese. L’area di intervento si conclude con un parcheggio sfruttabile per gli eventi.

Vista_giardino_large

“LA TURRI”. Nella moderna concezione di “paesaggio” vengono inglobati i concetti di territorio e ambiente. Col primo si definisce la peculiarità di carattere estensivo-quantitativo e dimensionale mentre con ambiente va inteso uno spazio per l’uomo in ambito biologico o “ecologico” e storico-culturale cioè territorio per l’uomo e vissuto dall’uomo. L’uomo che lo vive gli conferisce forme, assoggettando l’aspetto naturalistico-spontaneo a una costruzione dello spirito proveniente dal sensibile e da considerazioni estetiche che si riallacciano sempre ai dati naturali. Lo spazio circostante “la Turri” viene ripreso e riorganizzato nei percorsi per una fruizione decisamente più chiara. L’esistente presenta tre tracciati simili tra loro che confondono il visitatore da una esplicita scelta di fruizione. Si è pensato di evidenziare il percorso principale che da viale Bechi porta alla torre, mentre i restanti due percorsi vengono ridimensionati cosi da permettere una chiara gerarchia dei percorsi. La macchia che costeggia viale Bechi viene caratterizzata da delimitazioni a raso dalla geometria triangolare nelle quali verrà potenziata la flora locale.

Masterplan_zona_la_turri_large

Dai percorsi principali si snodano dei cammini naturalistici che si inerpicano lungo l’orografia rocciosa; quest’ultimi potenziati nella fruizione e nei materiali, vengono resi più agevoli e uniformi con l’impiego di pedane rimovibili in legno. Tale sistema di scarso impatto ambientale risulta consono all’ambiente adiacente la torre aragonese. Si propone inoltre una illuminazione segnapasso nei percorsi, che permette una buona visione non disturbando il paesaggio circostante, e una illuminazione concentrata sul prospetto della torre utilizzando proiettori da parete wall washer che ne esaltano le caratteristiche di monumentalità. Alcuni di questi tracciati si distenderanno sino a raggiungere il mare generando delle chiatte di supporto per l’impiego di attrezzature per lo svago come kayak, bike, barche a vela.

Vista_kaiak_large

SPIAGGIA“LA RENA”. Nella ricerca artistico-territoriale risulta pregnante l’aspirazione al sublime naturale, esperibile in un territorio incontaminato e non delimitato, del tutto opposto allo sfruttamento artificiale intensivo e caotico che caratterizza gli spazi urbani. L’obiettivo non è quello di installare oggetti artistici nella natura ma quello di immergersi in essa per rivelarne i più nascosti significati. Non si tratta di creare oggetti tanto da guardare ma di intessere relazioni emozionali. L’architetto disamina di sperimentare la costruzione della conoscenza dello spazio, interpretando il paesaggio secondo criteri formativi e astratti che appagano lo spirito. Volontà di rappresentare con efficacia di sintesi, inserendosi con elementi naturali come la luce, il verde, l’acqua, per generare uno spazio che risponda alla percettività dell’esperienza e che trasmetta sensazioni temporali di serenità e di intimità.

Masterplan_zona_la_rena_large

L’area allo stato attuale è di difficile fruizione. Via del Mare non è agevole, ed i percorsi per i turisti non sono facili da individuare (stretti e tortuosi). Per questi collegamenti si pensa una ristrutturazione della pavimentazione cosi da renderli più leggibili con l’ausilio di una vegetazione adeguata che ne accentui il tragitto. Il percorso panoramico viene prolungato fino a delimitare il centro storico per un maggior legame tra le due aree.

Sezione_c-c_a4_large

A questo percorso si innesteranno dei collegamenti a quello che vuole essere un hotel endemico, costituito da singole strutture leggere poggianti su travature per limitare l’impatto con un ambiente poco accessibile che mantiene le caratteristiche tipiche della flora gallurese. Le unità abitative di gestione comunale, saranno essenziali, costituite da camere da letto, sevizi e spazio aperto su veranda, comode per essere fruite da visitatori esterni e che apporteranno proventi all’erario comunale. Si stima che essendo quattordici unità, arrecheranno circa quindicimila euro mensili nei periodi di alta stagione.

Hotel_endemico_large

Vistabar_large

Tavola_01_large

Tavola_02_large

Tavola_03_large

Riqualificazione urbana ed architettonica della Piazza della Libertà, Viale Bechi, le aree circostanti la Torre Spagnola e la spiaggia La Rena Bianca - Salvatore Gerbino, Gianni Gatto, Vincenzo Pappalardo, Alessandro Scaglione, Mirko Carmelo Giannone, Andrea Aldo Giannone

0
0

Il processo progettuale di riqualificazione ha richiesto un attento studio e si è dimostrato sin dai primi schizzi un sfida difficile e affascinante; cercare di entrare in sintonia con la cultura e la storia del luogo è stato l’obbiettivo primario. Lo spazio pubblico vasto e non polarizzato diventa accogliente e vivibile nel bisogno di rendere fruibile nel presente e nel futuro un ambito urbano nella rilettura e valorizzazione contemporanea dei segni del passato e delle preesistenze.

Masterplan_large

PIAZZA LIBERTA’.La piazza, luogo straordinario e contraddittorio, ampio spazio urbano ove ci si incontra, spazio di tutti che si inserisce nel contesto urbano e ne costituisce un solido tessuto connettivo, stabilendo relazioni solide e coerenti tra i luoghi. Nello specifico, la vicinanza e il rapporto che Piazza Libertà innesca con spazi pubblici fortemente caratterizzati quali la ” TURRI” , la macchia mediterranea circostante, il mare e le rocce di granito della costa gallurese , richiede di esercitare un ruolo più consono rispetto al presente utilizzo, al fine di renderla un polo di socializzazione e di collegamento con la restante area, per innescare eventi di vario tipo e diventare un palcoscenico dinamico di vita quotidiana. La progettazione prevede la riorganizzazione dell’intero impianto architettonico in un sistema coerente da un punto di vista funzionale ed estetico e la creazione di un forte “land-mark” con potenzialità di volano per la rigenerazione dell’area circostante. L’obiettivo principale della proposta progettuale è stato quello di ricercare un corretto rapporto con la ” TURRI”, episodio significativo sia per il valore storico sia per ciò che rappresenta per la comunità.

Vista_piazza_large

La strada principale per raggiungerla a piedi è viale XX SETTEMBRE che diviene un continuum con piazza libertà. Dal viale lo sguardo si estende alla Turri, per tale motivo non sono state proposte architetture in altezza che ne avrebbero rubato la scena, anche il verde sarà di dimensioni appropriate. La piazza sarà resa accogliente dalla presenza di panche e di alberi da decoro. Le panche saranno costituite da supporti in lamiere d’acciaio con fissaggio al suolo e sedute in legno esotico, mentre la vegetazione prevede la sistemazione di piante facenti parte della macchia mediterranea e di alberi autoctoni come il mirto e il corbezzolo. L’illuminazione avverrà tramite pali realizzati in acciaio zincato e con luce direzionata al suolo, le lampade a ioduri metallici garantiranno un basso consumo energetico e limitata manutenzione. L’idea progettuale propone un collegamento carrabile tra via Sonnino e via Imbriani, in tale percorso adiacente la piazza sono stati collocati dei parcheggi a raso. La piazza oltre ad essere separata dal traffico veicolare da un filare di alberi sempre verde, è separata da un leggero dislivello di circa quaranta centimetri.

Sezione_intera_large

La nuova geometria della piazza ci suggeriva l’inserimento di uno spazio ludico, contraddistinto da una pavimentazione in legno, posta ad una quota più bassa e raccordata tramite gradini. In tale area è presente una superficie dalla forma irregolare costituita da materiale antitrauma, adatto alle attività ludiche dei bambini, l’inserimento di alberi autoctoni garantisce un ombreggiamento dai raggi del sole.

Diagrammi_large

Attualmente la piazza è conclusa da una quinta rappresentata dall’albergo; la nostra proposta prevede il rifacimento del prospetto del suddetto edificio e la riorganizzazione del belvedere retrostante, dove sono state pensate delle sedute e arredamenti a verde, dal quale si allarga l’orizzonte visivo; entrambi gli interventi saranno esclusi dal calcolo sommario della spesa delle opere progettate. La superficie della piazza prevede una pavimentazione realizzata con granito locale, che si amplia ulteriormente con una fascia a verde che costeggia viale Bechi. Tale “land-mark” diviene una terrazza sul paesaggio rimarcando prospetticamente la posizione della torre. La fascia verde non è altro che il tetto giardino dell’edificio polifunzionale, concepito dal restringimento della carreggiata di viale Bechi che risulta inadeguata sia nella funzione che nelle proporzioni. L’idea del tetto giardino, che espande la piazza in una valenza più raccolta per momenti da vivere in tranquillità, potrebbe suscitare altri interventi simili nel comprensorio, per un diretto e immediato contatto con la natura. L’accesso all’edificio polifunzionale avviene dal tetto-giardino tramite due collegamenti verticali. Il primo accede direttamente all’interno dello spazio coperto, dove una “reception” accoglie il visitatore e continua in un percorso espositivo, la presenza della caffetteria letteraria rende lo spazio sfruttabile per diversi eventi, il tutto è concluso da uno spazio contemplativo chiuso da un ampia vetrata che mira la torre aragonese e il verde circostante. Il secondo accesso funge da collegamento tra piazza libertà, l’edificio polifunzionale e lo spazio per eventi artistici sottostante.

Sez_b-b_large

Lo spazio per eventi artistici caratterizzato dal muro esistente in pietra, viene integrato da una gradonata che termina con una parte piana idonea alle esibizioni artistiche. L’area in oggetto efficacemente separata termina col viale Bechi, che attraversato permette di raggiungere la torre aragonese. L’area di intervento si conclude con un parcheggio sfruttabile per gli eventi.

Vista_giardino_large

“LA TURRI”. Nella moderna concezione di “paesaggio” vengono inglobati i concetti di territorio e ambiente. Col primo si definisce la peculiarità di carattere estensivo-quantitativo e dimensionale mentre con ambiente va inteso uno spazio per l’uomo in ambito biologico o “ecologico” e storico-culturale cioè territorio per l’uomo e vissuto dall’uomo. L’uomo che lo vive gli conferisce forme, assoggettando l’aspetto naturalistico-spontaneo a una costruzione dello spirito proveniente dal sensibile e da considerazioni estetiche che si riallacciano sempre ai dati naturali. Lo spazio circostante “la Turri” viene ripreso e riorganizzato nei percorsi per una fruizione decisamente più chiara. L’esistente presenta tre tracciati simili tra loro che confondono il visitatore da una esplicita scelta di fruizione. Si è pensato di evidenziare il percorso principale che da viale Bechi porta alla torre, mentre i restanti due percorsi vengono ridimensionati cosi da permettere una chiara gerarchia dei percorsi. La macchia che costeggia viale Bechi viene caratterizzata da delimitazioni a raso dalla geometria triangolare nelle quali verrà potenziata la flora locale.

Masterplan_zona_la_turri_large

Dai percorsi principali si snodano dei cammini naturalistici che si inerpicano lungo l’orografia rocciosa; quest’ultimi potenziati nella fruizione e nei materiali, vengono resi più agevoli e uniformi con l’impiego di pedane rimovibili in legno. Tale sistema di scarso impatto ambientale risulta consono all’ambiente adiacente la torre aragonese. Si propone inoltre una illuminazione segnapasso nei percorsi, che permette una buona visione non disturbando il paesaggio circostante, e una illuminazione concentrata sul prospetto della torre utilizzando proiettori da parete wall washer che ne esaltano le caratteristiche di monumentalità. Alcuni di questi tracciati si distenderanno sino a raggiungere il mare generando delle chiatte di supporto per l’impiego di attrezzature per lo svago come kayak, bike, barche a vela.

Vista_kaiak_large

SPIAGGIA“LA RENA”. Nella ricerca artistico-territoriale risulta pregnante l’aspirazione al sublime naturale, esperibile in un territorio incontaminato e non delimitato, del tutto opposto allo sfruttamento artificiale intensivo e caotico che caratterizza gli spazi urbani. L’obiettivo non è quello di installare oggetti artistici nella natura ma quello di immergersi in essa per rivelarne i più nascosti significati. Non si tratta di creare oggetti tanto da guardare ma di intessere relazioni emozionali. L’architetto disamina di sperimentare la costruzione della conoscenza dello spazio, interpretando il paesaggio secondo criteri formativi e astratti che appagano lo spirito. Volontà di rappresentare con efficacia di sintesi, inserendosi con elementi naturali come la luce, il verde, l’acqua, per generare uno spazio che risponda alla percettività dell’esperienza e che trasmetta sensazioni temporali di serenità e di intimità.

Masterplan_zona_la_rena_large

L’area allo stato attuale è di difficile fruizione. Via del Mare non è agevole, ed i percorsi per i turisti non sono facili da individuare (stretti e tortuosi). Per questi collegamenti si pensa una ristrutturazione della pavimentazione cosi da renderli più leggibili con l’ausilio di una vegetazione adeguata che ne accentui il tragitto. Il percorso panoramico viene prolungato fino a delimitare il centro storico per un maggior legame tra le due aree.

Sezione_c-c_a4_large

A questo percorso si innesteranno dei collegamenti a quello che vuole essere un hotel endemico, costituito da singole strutture leggere poggianti su travature per limitare l’impatto con un ambiente poco accessibile che mantiene le caratteristiche tipiche della flora gallurese. Le unità abitative di gestione comunale, saranno essenziali, costituite da camere da letto, sevizi e spazio aperto su veranda, comode per essere fruite da visitatori esterni e che apporteranno proventi all’erario comunale. Si stima che essendo quattordici unità, arrecheranno circa quindicimila euro mensili nei periodi di alta stagione.

Hotel_endemico_large

Vistabar_large

Tavola_01_large

Tavola_02_large

Tavola_03_large

Edificio para los artesano y gimnasio en el Paseo Libertador - Martinez - Almascien - Studio Bolivariano di architettura , Manuel Irù Martinez, Emiliano Francisco Martinez

0
0

PLANTEAMIENTO DEL PROBLEMA Y SOLUCIÓN DEL MISMO.

Sanfer4_ext1_large

Debido a la escasez de espacios para la exhibición de artesanías en nuestro estado y evidentemente en el municipio San Fernando, hoy en reunión el FRAV y el Museo de la cultura Antonio José Torrealba Osto: Decidimos hacer la solicitud de un espacio que se encuentra ubicado al final del Paseo Libertador antes de llegar a la Plaza de las Maracas detrás de la antigua sede de Coratur. Este espacio fue acondicionado a finales del año pasado con un Gimnasio al aire libre (maquinas multifuerzas) hecho que ha tenido buena aceptación por la comunidad sanfernandina y no es nuestra intención ir en contra de dicho gimnasio, pero tenemos una propuesta razonable que nos permitirá sacarle un mejor provecho a dicho espacio.

Sanfer4_ext2_large

Proponemos para que los artesanos tengan un espacio digno y el gimnasio continúe funcionando, realizar una construcción de tres (3) pisos descrito de la siguiente manera: 1)_.La planta baja o el primer piso, se utilizaría para construir un espacio para los artesanos (as) de cada municipio, es decir, que serian 7 cubículos con un baño general (para dicha planta) mas una oficina con antesala. 2)_.El Segundo piso o segunda planta, proponemos que se construya un Restaurante Socialista y una Sala de Reunión para Conferencias, Talleres de formación, etc., con la capacidad de 150 personas con sus respectivas sillas, a este espacio integrarle dos baños ya que contiene dos espacios de actividades diferentes. 3)_.El Tercer piso o tercera planta, es donde se ubicara el Gimnasio. Lo ubicamos en este lugar porque se trata de deporte y es propicio para los que tienen vida activa en esta especialidad y tomamos en cuenta las desventajas que tiene un gimnasio al aire libre, como son: -El inclemente sol del clima sanfernandino. -La presencia de personas desadaptadas que dañan los equipos que allí se instalaron para el dicho acondicionamiento físico de la comunidad apureña. -La posibilidad latente de que aparezcan incidentes fortuitos que puedan dañar la integridad física de los visitantes de dicho parque como una piedra lanzada desde lejos, un accidente de trancito que pueda llevar a u vehículo a saltar inesperadamente hacia dicho espacio, etc.

Sanfer4_ext3_large

Cabe destacar que al estar el gimnasio al aire libre, durante el día permanece solo mediante la irradiación solar y esto causa que las maquinas se calienten por los rayos del sol y porque no hay sombra departe de techos, paredes, etc., lo cual causa que nadie asista a este lugar durante el día y la tarde; pero al bajar el sol y consigo la temperatura también, este lugar se hace insuficiente por la gran cantidad de usuarios (as) que acuden a dicho espacio por la temperatura que este lugar obtiene mediante la noche. En la propuesta que se plantea este lugar estaría disponible en la mañana, en la tarde y en la noche, con la finalidad de que todo el que quiera asistir lo pueda hacer en el turno que desee, bien sea mañana, tarde y/o noche. Podríamos tener a su vez un espacio creado para el progreso de los apureños con actividades multidisciplinarías pero con un mismo enfoque el cual sería el fortalecimiento Regional aplicando las sugerencias del Presidente de la República Bolivariana de Venezuela Hugo Rafael Chávez Frías cuando dice: “Unidad, Eficiencia y Trabajo”.

Sanfer4_ext4_large

Un gran beneficio y/o una gran Ventaja que se obtendría al lograr esta edificación sería el tener una exhibición permanente de artesanía de todo el Estado y lograr de esta manera la promoción y difusión de los artesanos de la región para dar a conocer los (as) creadores (as) regionales, y cabe destacar que si logramos construir este espacio estaríamos mejorando el ingreso económico de muchas familias apureñas y apegándonos a las recomendaciones de nuestro Comandante y Presidente cuando nos dice que: “Combatamos juntos la pobreza extrema en nuestro país”.

Sanfer4_ext5_large

UBICACIÓN GEOGRÁFICA DEL ESPACIO SOLICITADO

Sanfer4_ext6_large

El Paseo Libertador está situado al Sur-Oeste del país y regionalmente al Norte del Estado.

Sanfer4_ext7_large

El Paseo Libertador es un espacio ubicado como vía central de la ciudad y es visto a su vez como el Boulevard convirtiéndose a través del tiempo en un área comercial de mucha fluidez de personas y que actualmente está ambientado con parques infantiles, este lugar esta dividido en varias partes por las mismas calles de acceso de un lado a otro al esta separación le llamamos isla, al final de este se encuentra la isla correspondiente a la Plaza de las Maracas, esta contiene dos parejas de baile, una figura de llanero con su atuendo, el arpa, las maracas y el cuatro el cual hace la función de Tobogán; y la isla anterior al lugar solicitado contiene una casa de dos (2) plantas donde funcionaba una institución de turismo es decir que el área solicitada está en medio de los dos lugares ya descritos.

Sanfer4_planta_0_baja_large

REGIMIENTO DEL CLIMA

Sanfer4_planta_1_large

-.Clima templado Dividido en dos estaciones: Invierno y verano.

Sanfer4_planta_2_large

TEMPERATURA PROMEDIO DURANTE EL AÑO

Sanfer4_planta_techo_large

-.Esta es de: 28-35º

Sanfer4_seccion_longitudinal_1_large

MATERIALES QUE SE UTILIZAN PARA LAS CONSTRUCCIONES

Sanfer4_seccion_longitudinal_2_large

-.Son: Cemento, Bloques, Arena, Cabillas de 2pulgadas, etc.

Sanfer4_seccion_transversal_1_large

Sanfer4_vista_aerea_large

Loculi Cimiteriali - EAB Architects

CORSO RESINA AD ERCOLANO - Giancarlo Scognamiglio

0
0

Il Progetto Definitivo per la sistemazione degli spazi pubblici di Corso Resina, nel tratto che parte dall’incrocio con Via Roma per arrivare fino a ridosso dell’attuale ingresso agli scavi di Ercolano, è parte integrante di un più vasto programma di riqualificazione avviato dall’Amministrazione Comunale. In particolare rappresenta il completamento del progetto di riqualificazione del Corso Resina stesso, già oggetto di progettazione per il tratto Scavi Archeologici-Villa Favorita.

1_large

Il nostro progetto, ha perseguito i seguenti obiettivi:

2_large

a. Migliorare la funzionalità ed i servizi per tutti i fruitori dello spazio urbano, attraverso l’esatta ridefinizione delle aree funzionali, pedonali e carrabili.

3_large

b. Esaltare la qualità architettonica del sito e favorire la comprensione dei valori storico-culturali già presenti nel contesto, facilitando la percorribilità e l’uso degli spazi pubblici e la lettura delle emergenze monumentali in esso presenti.

4_large

c. Agevolare lo sviluppo delle attività commerciali e per il tempo libero, nonché l’offerta di servizi al turismo, in modo da assicurare la piena e continua fruibilità degli spazi, quale elemento essenziale per la durata nel tempo dei processi di riqualificazione. Il raggiungimento di tali obiettivi ha come premessa indispensabile: 1) Ridurre il carico di traffico oggi presente sull’asse viario. 2) Privilegiare la percorribilità e l’uso pedonale degli spazi pubblici.

5_large

7_large

8_large

9_large

Sistemazione di piazza del Porto - Gianfranco Pezzetta

0
0

La riqualificazione e sistemazione di piazza del Porto è compresa nell’ambito centrale dell’abitato di Precenicco costituito dal sistema di relazioni spaziali tra piazza del Porto, piazza Roma, piazza del Borgo ed il fiume Stella. Piazza del Porto, separata da piazza Roma dalla strada provinciale, ha un’estensione di circa 3.000 mq. ed è stata pavimentata in fasce di pietra di Torreano e porfido; un percorso in marmo “Rosso di Verona” costituisce una traccia sulla pavimentazione che dalla chiesa arriva sino all’approdo sul fiume Stella, da dove in estate arrivano via acqua da Lignano i barconi del “dolce – salato”. Il vecchio scivolo delle barche e la banchina in cemento verso il fiume sono state demolite e rifatte costruendo un approdo – anfiteatro, con una gradonata in pietra d’Istria calcolata per adeguarsi al livello mutevole dell’acqua di circa cm.150 dovuto all’influsso delle maree sulla foce dello Stella. Sono state restaurate le murature a confine della piazza verso il “Canevon”, storico edificio di imponenti dimensioni che delimita parte della piazza verso nord. Le scelte progettuali sulla selezione e/o mantenimento delle vecchie alberature e di quelle nuove sono state guidate dalla ricerca sul verde ornamentale del dott. forestale Gianfranco Dreossi. Prendendo in considerazione le diverse zone d’intervento, l’illuminazione pubblica ha creato diversi livelli d’illuminazione, con apparecchi testa-palo, lampade di “orientamento” che visualizzano anche di notte l’asse di percorrenza tra il fiume e la chiesa, altre ancora che illuminano gli alberi ed il muro restaurato a confine della piazza.

Foto_0_copertina_large

Prospettiva aerea

Foto_1_large

foto aerea

Foto_3_large

piazza del Porto su fiume Stella

Foto_5_large

Approdo

Foto_6_large

Approdo

Foto_7_large

Ventarola

Foto_8_large

Foto storica

Studio Codeluppi - Roberto Munari

0
0

Il restailing dello studio Codeluppi a Lodi è solo cominciato, siamo solo all’inizio, con del colore e alcuni tocchi di design gli spazi si rianimano dal torpore di quest periodo di recessione….....

Img_1778_large

Interno master studio

Img_1780_large

Img_1784_large

Img_1781_large

Img_1785_large

View_9_large

future inside

View_6_large

future outside

View_5_large


L'arte come motore di riqualificazione urbana - Valeria Colavita

0
0

ResART è un progetto per l’arte che nasce dalla forte convinzione che l’arte possa diventare oggi un motore di riqualificazione urbana. Esso parte dalla considerazione del legame tra questa l’architettura e l’arte, e del limite che le separa… sempre che questo ancora esista.

Image_large

Tesi di laurea magistrale - 26 marzo 2013

Il mio centro per l’arte si colloca a Piazza Mancini, area oggetto di molte proposte finalizzate a trovare una soluzione alle problematiche di degrado e scarsa vivibilità che la caratterizzano attualmente. Piazza Mancini non è solo uno spazio rilevante dal punto di vista urbanistico, ma è anche una zona di importanza fondamentale per ciò che la circonda. Si relaziona infatti, con i segni della nuova cultura architettonica contemporanea e moderna e si candida a diventare un nuovo luogo della collettività urbana. Per ora il grande piazzale del Maxxi tenta di risolvere il bisogno di socializzazione del quartiere, offrendo almeno per 12 ore al giorno uno spazio collettivo di incontro, a dispetto della sua anima che è quella di area museale. La zona è sicuramente pronta alla nascita di una nuova comunità artistica che si inserisce in un quartiere dove l’arte è già diffusa, a stretto contatto con una popolazione abbiente, potenziale acquirente di opere d’arte.

Tav1_-_large

Io propongo quindi una uno spazio architettonico in cui architettura e arte si fondano, e che sia dimora, luogo di studio, spazio espositivo e divulgativo per menti artistiche. Si tratta quindi di un edificio che possiede all’interno le tre funzioni vitali per chi opera nel mondo dell’arte, e cioè la possibilità di avere uno spazio abitativo in un contesto stimolante ed esteticamente qualificato, di pensare e produrre opere in spazi adeguati, di condividere con gli altri tali opere mediante l’esposizione delle stesse. L’interazione e l’interesse comune dei fruitori di tale struttura garantisce la riuscita del progetto.

Tav2-_large

Planimetria 1:1000

La posizione centrale di ResART nella piazza, non è casuale, ma scelta accuratamente sulla base di due motivazioni, una urbanistica e una di tipo funzionale . Essa infatti vuole creare il proseguimento ideale e visivo dell’asse che, partendo dall’obelisco del Foro Mussolini, attraversando la fontana della Sfera, il Piazzale dell’Impero, arriva al Ponte Duca D’Aosta, e che già dalle prospettive del 1931 doveva proseguire fino a terminare in una grande piazza sulla via Flaminia, tagliando in tal modo l’attuale Piazza Mancini. Era necessario infatti un dispositivo urbano che concludesse l’impianto raccordandolo con il tracciato di viale Pinturicchio. Il motivo funzionale è invece legato all’idea di galleria. ResART è un luogo per tutti, anche per chi di arte non si interessa: esso collega due punti della città e costituisce esso stesso un passaggio, che non può esistere se non al centro della piazza.

Tav3-_large

Planimetria 1:500

Il Maxxi promuove nelle vicinanze la cultura artistica, quella già universalmente riconosciuta, quella che trova posto nei musei, mentre ResART è rivolto al “nuovo”, quello che si affaccia in punta di piedi e che non ha potuto fin’ora mettersi in luce. Il soggetto al centro di tale idea è l’artista minore sconosciuto dal grande pubblico, colui che necessita promuovere se stesso e le sue opere e che ha bisogno di spazi per potersi esprimere e vivere.

Tav4-_large

Viste interne della galleria

L’abitazione di ResART è temporanea, rispecchia l’esigenza dell’artista, spirito nomade che si lascia trasportare dal flusso creativo senza una vera e propria destinazione, e che dopo un periodo di tempo indeterminato sente il bisogno di cambiare. Questi pellegrini urbani necessitano di un luogo stabile che li accolga nel loro peregrinare, nella loro esplorazione e nella loro “instabilità”. L’architettura permanente ospita la transitorietà: la comunità artistica in movimento e il passaggio del visitatore.

Tav5-_large

Planimetria 1:200 livello 0

La residenza ResART è per tutti, flessibile, essenziale ed economica. ResART offre la possibilità di lavorare in casa e fuori, nel proprio laboratorio privato, in spazi comune, in atelier fabbrica o in officine interattive e apre la possibilità di farsi conoscere dagli addetti ai lavori del mondo dell’arte, ma anche da chi è un fruitore occasionale e un potenziale acquirente. In questo modo l’artista diventa un pioniere urbano e un promotore di nuova economia: le sue creazioni attirano flussi di interessati e riqualificano in questo modo la zona.

Tav6-_large

Planimetria scala 1:200 Livello 1

Credo fermamente che la classe creativa possa diventare la protagonista di una rinascita culturale e ambientale che debba essere incentivata. Penso che si debba educare la creatività e aiutare lo sviluppo delle connessioni culturali e personali. Si deve investire sugli spazi di qualità: l’arte e la cultura, spazi verdi e aperti, per creare città piene di emozione.

Tav7-_large

Planimetria scala 1:200 Livello 2

Se fino al 1900 l’arte si differenziava dall’architettura per il suo carattere di opera da ammirare, oggi essa si distacca sempre più dalle pareti di uno spazio espositivo per rendere protagonista lo spettatore e trasmettergli una sensazione. L’arte muta verso un uso partecipato ed emozionale che spinge l’artista ad uscire dai musei per arrivare nei luoghi di passaggio, nelle piazze, nei parchi. Arte pittura e scultura si avvicinano sempre di più e richiedono spazi. E l’architettura è proprio questo , occupare spazio, occuparlo con stile e crearne i vuoti deliberatamente. Gli artisti costituiscono ora dell’ambiente urbano non solo lo sfondo, ma l’oggetto dell’opera, intercettano desideri e necessità degli abitanti, creano relazioni tra attori pubblici, committenti, istituzioni e abitanti.

Tav8-_large

Planimetria scala 1:200 Livello 3

Alcuni progetti hanno la capacità di fare città attraverso la volontà di ricostruire, laddove essa si era persa o non era mai esistita, una complessità di relazioni, ambienti e opportunità . E’ questo il tentativo di ricostruire legami all’interno di un quartiere e con il resto della città , se pur con azioni micro, puntuali o simboliche .

Tav9-_large

Planimetria Scala 1:200 Livello copertura

ResART si muove in tale ambito, è un’architettura caleidoscopio delle arti, essa stessa arte e architettura, al fine di fornire una interessante forma di aggregazione dove possano trovare posto tutte le sfaccettature del “mestiere dell’artista”: una casa per gli uomini e le loro idee aperta verso il quartiere, e la città..

Tav_10-_large

Esploso assonometrico

ResART una chiave per le idee.

Cloud platform in Shanghai - Peter Pec

0
0

Our design porpouse divide the facade in three main bodies which correspond to the different function of the building. Some of the elevations requires vertical solar shading. These are mostly south-east facing facade which will protect the building from the sharp spike of solar radiation and control the energy required for cooling purpose.

F2-c02ccc_large

South east view

The core and the circulation is coverd by clear glass to provide an enlightenend natural space. Retail levels are distinguished by the use of vertical stone elements. Office floors use three different types of semitransparent vertical shading. Roof levels for VIP offices are covered with clear glass to provide the most privileged view.

Gg_large

North west view

The proposed forms welcome the presence of gardens and plants to enjoy the visual and social benefits of green spaces. We have proposed five different kind of organization of the green area according to the floor level and to the service that can be offered. At every level the gardens interlace with open areas that act like a plaza where to perform different activities and events

Hhh_large

Complete_large

20130314_102137_large

F2-c01ffff_large

Sangallo Park Hotel - Siena - Daniele Menichini

Evolution urbaine du perimetre Vieusseux - Villars – Franchises. Genève - Philippe Clochard, In Situ Sa Architectes-paysagistes, Lopes & Périnet-Marquet architectes

0
0

Project : TANGENTES
Architects: GROUPE ECHO: Lopes & Perinet-Marquet Architectes Sarl, Genève + in Situ Sa, P. Clochard Architecte Paysagiste

1_large

Tangentes-maquette-5eprix_large

Tangentes-planche01-5eprix_large

Tangentes-planche02-5eprix_large

Tangentes-planche03-5eprix_large

Tangentes-planche04-5eprix_large

Riqualificazione Urbanistica e Paesaggistica fascia periurbana ad ovest delle mura. San Gimignano - Gianfranco Franchi, Gianluca Bacci, Chiara Tesi, Ieva Butkute, Grazia Comai, Giannicola Bacci

Nuova chiesa sussidiaria di San Nicolò a Trebbia - biundici

Messequartier Graz - Markus Pernthaler

0
0

The „Messequartier“- housing project represents an essential contribution to the issues of living in city’s centres and their re-densification. Highest quality in urbanistic, architectural and functional terms has been achieved through a well-balanced mix of functions and the regard to latest ecological standards. The project offers multi-generation-housing, office spaces, a kindergarten and gastronomy services. The roof-scape includes a large-scale intensive roof garden, swimming pool and sauna overlooking the city.

1024_mq-graz__1__large

“ The Messequartier “ ( trade fair district )is a high-quality contribution to living in urban centers. The project was developed as part of the restructurization plan for the local trade fair district, whose attraction gradually lost substance within the past years. The architectural concept of this residential complex aims at a decidedly well-balanced mix of functions. Various typologies of rental apartments, condominiums for private property, student residences and assisted living for elderly are complemented by office-areas, a kindergarten and space for service industry and gastronomy.

1024_mq-graz__2__large

The ensemble is organized in shape of a wave around the “Moserhofschlössl “, a 16th century building, which is listed as a heritage building. In combination with a slanting area, the dually bent building-structure creates an open space-sequence of different qualities, while within the range of the historical building a centralizing square forms an anchor point. The structural concept reacts to local circumstances by keeping the levels close to existing buildings low, as the height of the building rises to ten levels in opposite ends, due to the inclining area. The construction in the middle region is elevated on columns, thus cross-connecting singular courtyards from north to south, possible to experience continuous green-space.

1024_mq-graz__3__large

Essential motivation for the design was to create a self-sustaining city district, properly functioning with public service facilities for daily requirements. With regard to social sustainability, a widely diversified range is offered, connecting generations, including particular attention for people with special needs.

1024_mq-graz__4__large

A contemporary ecological footprint was top priority since the pre-planning phase of the project.
- only pollutant free materials
- apartments achieve passive house standard
- annual heating requirement: 9,2 kWh/m2a
- final energy demand: 27,14 kWh/m2a
- over 700 m2 of solar-collectors (26 % of requirement fulfilment for heating and hot water)
- over 500 bicycle stands, mostly covered
- roof-terrace with pool 25×5,5m and sauna area, total area 4.400m2
By keeping the whole area free from still and moving traffic, the grade of sealing was highly optimized.#socialhousing

1024_mq-graz__5__large

1024_mq-graz__6__large

1024_mq-graz__7__large

1024_mq-graz__8__large

1024_mq-graz__9__large

1024_mq-graz__10__large

1024_mq-graz__11__large

1024_mq-graz__12__large

1024_mq-graz_large

O_overview_large

O_0level_large

O_groundfloor_large

O_regularfloorplan_large

O_topfloor_large


Riconversione edificio industriale - biundici

0
0

Il progetto si propone di ricreare un rapporto controllato tra la morfologia dell’edificio produttivo esistente e le componenti edilizie necessarie al mutamento funzionale in residenza. Il basamento, quinta muraria interrotta solo dal portone d’accesso all’autorimessa, mantiene compatto il profilo esistente. Al di sopra la scatola muraria mantiene medesima sagoma per tre piani, mentre all’ultimo livello l’unico elemento di ampliamento, rispetto alla sagoma attuale, ha una propria identità morfologica e aggetta senza timidezza verso il fiume e la villa Galliera.

Fildiferro_large

Prospetto_large

Vista_large

Spaccato_1_large

Collider Activity Center - Enrico Falchetti, Daniele Marinangeli, Giacomo Lepri Berluti, Structural Engineers: Paolinelli - Ciarloni

0
0

A cantilevering volume wrapped in a spectacular facade will define an outstanding building whose character will represent a new peculiarity in Sofia’s Architectural panorama. The Volume will follow compositive logics typical of rocks or canyons and will abstract them. A big volume with gently inclined facades, an internal layout that will emphasize the overlook from one area to another and the large use of double volume spaces will give the Collider Center users an Adventurous and risky feeling which we believe perfectly fits Walltopia philosophy. The Graphics on the facade Fabric will define a Unique building with a distinctive and energic nature.

Southv1_large

The internal layout will be determined by 2 main Canyons one from East to West where climbing and boulder hall are placed and another that will run from North to South, linking the boulder hall with the Funtopia. The Cafe’ is placed as a node of the public areas being able to have visual connections to entrance, Funtopia, Climbing hall ( at mezzanine level ), Greenhouse with Polyethylene removable roof will define the border between the building ant the park.

Southv1_large

The park will define a perfect space for outdoor activities, everything in its definition will communicate a feeling of action and movement, starting from the alley in sinthetic material typical of athletic fields to the climbing wall attached to the facade and the various design boulders; boulders and trees will be placed following an organic scheme randomly placed as if they were real mushrooms growing where they want.

Canyon2dark_large

Masterplan_large

Sec_large

Pool_large

Ren_large

Islamic Religious and Cultural Center in Ljubljana - Nejc Černigoj, Andrej Černigoj

0
0

Slovenia’s first mosque

Zunanjost_dnevni_large

Zunanjost_nocni_large

Night view of the main prayer hall with traditional Islamic patterns projected onto the dome

Zunanjost_kupola_large

Zunanjost_balon_large

Notranjost_vhod_large

Entrance area with an Islamic café

Notranjost_zvezdice_large

Entrance hall

Notranjost_diagonala_large

Covered internal courtyard in front of the main prayer hall

Notranjost_vodnjak_large

Internal courtyard with a traditional Islamic fountain

Interier_centralno_large

Main prayer hall under a suspended textile dome

Interier_galerija_large

Female prayer area on the balcony of the main prayer hall

Ircc_plan_00_site_plan_large

Site plan

Ircc_plan_04_ground_floor_large

Ground floor

Ircc_plan_06_2nd_floor_large

Upper floors

Ircc_plan_07_sections_large

Sections

Ircc_plan_01_basement_03_large

Basement

Pogled_ob_fasadi_large

Internal courtyard with orange trees as a space of spritual reflexion

Fashion & Lingerie Shop - Daniele Menichini

0
0

Progettare un negozio dedicato alla tessile per la casa e per la persona diventa questione di metodo ed approccio al concetto espositivo, e per questo, proverò a parlare del mio abituale metodo per il concept dei luoghi di esposizione e vendita. Tra le prime cose da fare quella di individuare le categorie merceologiche che saranno disponibili per la vendita al pubblico e quindi capire quali saranno i punti in cui focalizzarne l’esposizione oltre ad individuare le specifiche funzioni necessarie allo sviluppo in pianta con la loro collocazione; questo è quanto è stato fatto per il progetto riprodotto in queste immagini ed in cui è possibile individuare l’area di accoglienza e rapporto con il cliente, l’area espositiva, l’area vetrina, l’area di prova e l’area magazzino. Andando quindi ad analizzare i vari elementi è possibile vedere che l’appena entrati nel negozio è immediatamente possibile vedere l’area in cui il personale di vendita accoglie il cliente, contraddistinta da un banco ben evidente messo in risalto dall’illuminazione a sospensione e da una carta da parati alle spalle che ricorda immediatamente il concetto del prodotto tessile; in questa zona il cliente viene accolto, viene ascoltato nelle sue richieste e viene portato alla fine del suo percorso di scelta per il confezionamento della merce acquistata ed il pagamento. In quest’area si trova il cuore operativo del negozio ed è necessario avere un bancone attrezzato abbinato ad un retrobanco anch’esso ben attrezzato. Abbinata all’area del banco principale si trova l’area destinata ai camerini di prova per i clienti ed all’area magazzino, la collocazione di questa parte funzionale del negozio in questa parte della pianta consente sempre di non perdere mai il contatto con il cliente, seguirlo ed accompagnarlo in ogni sua esigenza senza farlo spostare troppo dal momento in cui ha individuato i prodotti a cui è interessato. L’adiacenza di queste due aree funzionali copre il primo e l’ultimo momento di presenza del cliente nel negozio, risultando quindi strategico tanto quanto le altre zone. La zona dedicata alla vetrina e che è quindi visibile dall’esterno del negozio ancora prima che il cliente decida di entrare, deve contenere la sintesi di quello che il cliente può trovare all’interno e non dovrà assolutmente essere un’elemento che scherma la vista dell’interno o che sia troppo pieno di prodotti. L’idea è quella di inserire pochi elementi in cui esporre di volta in volta i prodotti favorendo una rapida rotazione ed allestimento della vetrina affinchè chi vi passa spesso davanti possa sempre essere sorpreso; per questo in questo progetto sono stati inseriti dei volumi a parallelepipedo di varia dimensione ed altezza, abbinati a dei manichini, che possono facilmente essere spostati, scambiati o sostituiti senza che diventino un vincolo spaziale che blocca quest’area nel tempo, il concetto è quello di creare una zona non delimitata che sia un continuo con il resto del negozio e che sia dotata di una illuminazione dedicata ed adatta a mettere in evidenza il prodotto. Il vero cuore del negozio è invece, come possiamo ben immaginare, l’area dedicata all’esposizione del prodotto e per questo diventa l’elemento sul quale spendere qualcosa in più. Il progetto per l’area in cui il cliente può vedere, toccare e prendere i prodotti a cui è interessato, deve essere la più lineare e semplice possibile, essere dotata di scaffalature che si possano flessibilmente modificare per cambiare il tipo di esposizione del prodotto in modo da far ruotare anche all’interno l’immagine del negozio; in questo progetto è stata inserita una scaffalatura lineare che ha mensole intercambiabili con vari accessori come appenderie, piani inclinati o altri elementi che possano essere in grado di esporre prodotti piegati o liberi in funzione della tipologia, ma la cosa più importante è stata quella di creare, al centro della lunga infilata di moduli, una zona vetrina basata sugli stessi concetti della vetrina esterna in modo che sia disponibile un altro punto in cui il negozio possa esporre e focalizzare su certi prodotti o promozioni del momento creando sempre un’effetto sorpresa sul cliente che entra nel negozio. Lo sviluppo del layout in pianta del punto vendità costituisce già un buon 60% del lavoro da un punto di vista progettuale, ma un reale 80% della possibilità di lavorare e vendere bene con il cliente; il restante 40% del concept è costituito dalla scelta dei materiali, dei colori, dell’illuminazione e quindi dell’interior ovvero di quelli che sono l’ambiente e l’atmosfera del negozio e che faranno il restante 20% della capacità di vendita. Il progetto che viene illustrato in queste immagini ha cercato di sintetizzare tutti gli aspetti della prima fase per la migliore distribuzione in pianta delle zone ed ha scelto un design pulito e minimale nella concezione degli arredi e, per non essere troppo rigido all’occhio del cliente ha utilizzato materiali caldi come il parquet in plancia per il pavimento, elementi con finitura in legno per gli arredi, pannellature e mensole laccate per le scaffalature, pannellature rivestite in carta da parati per i retro di banco e esposizioni interne oltre a grandi pareti in specchio per amplificare e moltiplicare la visione dello spazio espositivo. I colori individuati sono chiari e vicini al neutro per le grandi superfici in modo che si possa mettere bene in risalto il prodotto esposto senza che il contenitore negozio prenda il sopravvento, mentre nei punti in cui volutamente si deve far andare il cliente appena entra sono stati scelti colori modaioli e volutamente più impattanti, tanto da farci cadere subito l’occhio; questi pannelli rivestiti in carta da parati sono in percentuale molto piccola rispetto all’intero arredoe possono essere sostituiti periodicamente, con poca spesa, per dare un look nuovo e diverso e farlo sembrare nuovo. La scelta di pensare ad un modulo basico con accessori può sembrare semplicistica ma in realtàè l’elemento che consente di modificare flessibilmente il negozio in ogni momento e per questo consiglio di ricorrere ad una tipologia fatta da una base ad anta o cassetto in cui si possono riporre eventuali scatole dei prodotti esposti o eventuali scorte e varianti di colore, una parte con pannellatura colorata e doppie cremagliere in cui andare a spostare semplicemente e facilmente i piani di varia profondità, inclinazione, appenderie o altri contenitori appesi dedicati a particolari tipologie espositive; il modulo termina in alto con un ripiano più profondo che consente l’appoggio di eventuali cartelli-immagine delle campagne promozionali dei vari brand commercializzati in modo ordinato ed efficace. Molto importante è l’aspetto illuminotecnico del punto vendita che, insieme al layout espositivo, diventano elementi fondamentali per la corretta messa in risalto del prodotto. Si possono quindi individuare degli elementi di illuminazione puntuale o diffusa che servono a creare l’atmosfera generale e gli accenti su prodotti o aree del negozio; generalmente l’illuminazione puntuale o d’accento viene collocata nelle zone del bancone e nelle zone espositive in vetrina o interne, mentre l’illuminazione diffusa viene utilizzata per l’area delle scaffalature e le aree generali. Lo studio dell’illuminazione deve tenere conto anche del diverso aspetto del negozio nelle varie ore del giorno ed anche della notte e per questo è importante pensare ad utilizzare fonti luminose la cui intensità sia regolabile oltre che a lasciare accese durante la notte le illuminazioni puntuali delle aree vetrina interne in modo che il negozio risulti piacevolmente visibile nei suoi punti focali anche quando è chiuso. La scelta dei materiali da utilizzare nella realizzazione del progetto, le finiture, l’impiantistica e l’illuminazione devono anche guardare con molta attenzione all’aspetto naturale e del risparmio energetico in modo da ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente ed i costi di gestione nel tempo. Questa è una tra le tante “ricette” che posso dare per lo sviluppo di un progetto in questo settore ma i fattori che devono essere poi valutati sono molti e non possono prescindere dalla location in cui il punto vendita si trova come l’essere in centro città, nella periferia o in un centro commerciale oppure se si tratta di un nuovo punto vendita o della ristrutturazione di uno esistente ed in definitiva dal budget a disposizione; sicuramente questo è il punto iniziale di un percorso che verrà illustrato e sviluppato nelle prossime fasi con il particolare intento di far capire quanto sia importante il rivolgersi ad un professionista del settore.

Shop_1_large

Shop_2_large

Shop_3_large

Shop_4_large

Shop_5_large

Shop_6_large

Shop_7_large

Hranilnica LON - Andrej Černigoj, Nejc Černigoj

0
0

Bank Headquarters and a Mixed-Use Complex

Lon-dnevna_large

Lon-nocna_large

Lonmapa_page_07_large

Site plan

Lon-var2_large

Alternative version

Lonmapa_page_27_large

Site plan - alternative

Viewing all 11324 articles
Browse latest View live




Latest Images