Nel contesto urbano del territorio comunale di Rubano riveste notevole importanza la riqualificazione e il potenziamento dell’ambito adiacente alla sede municipale che comprende, oltre alla sede amministrativa e al vicino Parco Storico, una zona di interesse comune prevista dallo strumento urbanistico vigente. L’area oggetto del concorso è caratterizzata da strategiche e fondamentali potenzialità per il territorio di Rubano che, messe sapientemente a sistema e connesse con la vasta rete dei servizi e degli spazi pubblici, saranno chiare protagoniste nell’azione di rinnovamento e valorizzazione di questa centrale area ad ovest della città di Padova. Un’ambito che presenta caratteristiche che solitamente vengono esplorate in quei tratti di territorio comunemente definiti di “margine”; si assiste alla commistione di elementi tipici dell’immagine urbana e di “situazioni” che rimandano più a un mondo di tradizionale identità agro-paesaggistica, che storicamente ha sempre avuto un peso fondamentale nello sviluppo socio-economico di Rubano.
Piazza
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Si è quindi di fronte ad un intervento complesso e ambizioso di progettualità che debba individuare la dimensione urbana negli interventi di trasformazione, proponendo l’obiettivo della costituzione di una nuova centralità, che abbia come requisito principale la costruzione di una qualità urbana riconoscibile e fruibile, in tutte le sue dimensioni, diffusa a tutto il territorio; interventi strategici e non semplicemente incrementali, che intervengano nella vivibilità e fruibilità degli ambienti che si andranno a definire, sia pubblico che privato. Un progetto che sappia porre al centro il tema del paesaggio inteso quale ecosistema funzionante e caratterizzante la zona, non solo come “picture” o scenografia del progetto; questo riconoscendo le interconnessioni fra risorse ambientali, umane e fisiche. Di conseguenza il progetto diviene il risultato di un processo olistico, caratterizzato dalla circolarità delle variabili che compongono il “metabolismo” urbano, ambientale e sociale e teso all’ottimizzazione del benessere dei cittadini e della gestione delle risorse per l’intero ciclo di vita del progetto.
Schema
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Le proposte mirano a formulare un insieme di progettualità che sappiano tradurre e integrare in esso orientamenti e indicazioni di valorizzazione ambientale, sociale ed economico, alludendo ai seguenti “dogmi” principali di:
salvaguardare l’ambiente naturale, culturale e dei paesaggi, valorizzando contestualmente le risorse umane, ambientali e storiche;
ricucire le maglie territoriali mediante un’attenta integrazione fisica e relazionale con l’ambiente urbano circostante;
razionalizzazione dell’esistente;
ricerca e sviluppo di una complessità di funzioni urbane integrate, con il ripristino del
mix funzionale e dell’integrazione residenza-lavoro;
adottare una progettazione che privilegi la compattezza insediativa;
fornire opportunità di scelte abitative per una pluralità di abitanti, proprietari,
inquilini, famiglie di diversa composizione (mix-sociale);
integrare nuovi spazi e strutture di uso pubblico;
incremento della qualità della vita e delle relazioni;
incentivare forme insediative che inducano senso di appartenenza e identità;
migliorare la qualità e la scena urbana;
promuovere uno sviluppo sostenibile, pianificando e progettando l’interfaccia tra i
sistemi costruiti dall’uomo e i sistemi naturali, operando graduali transizioni e non tracciando rigidi confini;
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© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Le indicazioni finali per la proposta progettuale hanno preso origine da un attenta e critica osservazione della localizzazione e delle potenzialità intrinseche di quest’area rispetto al contesto urbano di riferimento. L’area è caratterizzata storicamente dalla presenza di importanti elementi di natura ambientale e storico-culturale che da sempre identificano questa zona di Rubano con sfumature particolari ed emozioni diverse; la Casa del Fascio, per la quale si ipotizza l’insediamento di nuove attività di servizio pubblico con particolare attenzione per attività ludico- ricreative, e il Parco Storico del Municipio. Questi elementi costituiscono l’armatura e la scena urbana storico-identitaria dalla quale si sono sviluppate le proposte progettuali; se per la Casa del Fascio si è proceduti operando un’operazione di rifunzionalizzazione, il Parco Storico acquista valore e nuovo significato in quanto connesso con il nuovo sistema degli spazi pubblici che verranno discussi in seguito.
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© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Sempre nell’ottica di operare un’azione riabilitativa dell’esistente, la proposta vede il recupero dell’ex scuola elementare, successivamente diventato distretto sanitario. Dismessa dalle originarie funzioni, la struttura si trova in uno stato di elevato degrado fisico strutturale, sarà recuperata e soggetta ad interventi di risanamento edilizio (abbattimento e sostituzione di parti in stato di rilevante degrado architettonico) e di rifunzionalizzazione degli spazi, organizzando all’interno l’archivio comunale e predisponendo nuovi spazi adibiti ad attività amministrativa. Fondamentale sarà un’attenta riqualificazione energetica con la predisposizione di una nuova “pelle” (involucro) e di una efficiente facciata ventilata in grado di migliorare e accrescere l’efficienza energetica ed il confort all’interno dell’edificio.
Si è quindi proceduto alla riqualificazione e valorizzazione della spazio pubblico circostante la Casa del Fascio e l’ex distretto sanitario; valorizzare il rapporto tra questi due luoghi pubblici è uno degli obiettivi primari caratterizzanti l’intera operazione di riqualificazione. Questo mediante la creazione di una nuovo luogo pubblico di qualità, concretamente fruibile, organizzando un rinnovato spazio, attraverso il ripensamento e rifacimento della pavimentazione e degli accessi. Il tutto per valorizzare gli elementi strutturali, precedentemente descritti, localizzati sullo sfondo di questa prima rinnovata immagine urbana.
Metro'
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Rimanendo sempre sul lato nord dell’area di intervento (lungo la S.R. 11), la proposta progettuale mira a potenziare l’area a parcheggio nei pressi del Municipio, organizzando inoltre un rinnovato spazio pubblico qualitativamente importante (elementi di verde e acqua), relazionato ed integrato mediante dei percorsi diretti al Parco Storico e alla nuova piazza antistante la Casa del Fascio e l’ex distretto sanitario.
Al fine di integrare ed identificare qualitativamente gli spazi pubblici localizzati lungo la S.R. 11, si procederà demolendo le volumetrie presenti lungo il tratto di via Roma confinanti ad est con il parcheggio del Municipio e il Parco Storico, riallocando gli attuali alloggi all’interno dei nuovi insediamenti edilizi che sorgeranno all’interno dell’area d’intervento.
Quello che potremmo definire come “avamposto” pubblico, rinnovato e valorizzato negli interventi appena descritti che valorizzano l’identità storica e testimoniale di Rubano, sarà ulteriormente riqualificato dal ripensamento dell’asse di via Roma che andrà a penetrare questo recuperato pezzo di città pubblica, con una forte continuità visiva con il tratto che continua a nord verso la Chiesa e la piazza antistante. Questa nuova prospettiva diventerà quindi il principale accesso, pedonale e carrabile, al nuovo “cuore” di Rubano, grazie al quale sarà possibile accedere all’area a parcheggio nei pressi del Municipio, giungendo esclusivamente o a piedi o in bici alla nuova grande piazza che sorgerà al centro dell’area di intervento. La volontà e l’idea guida che hanno ispirato da subito le scelte progettuali è stata la necessità e volontà di intercettare i flussi veicolari prima della nuova grande piazza, impedendone quindi l’accesso carrabile, potenziando quindi l’intermodalità con i mezzi pubblici, incentivando e valorizzando di conseguenza gli spostamenti “lenti”, integrando e connettendo efficacemente i percorsi con la prevista fermata del metrobus nei pressi del Municipio e di Piazza della Repubblica. Sulla base di questi ragionamenti sarà importante e strategico localizzare delle apposite aree per la sosta e per il bike sharing. Saranno quindi ripensati gli spazi e gli attraversamenti connessi con il sistema della mobilità, attraverso l’innalzamento della quota del manto stradale e con una rinnovata ed efficace pavimentazione omogeneizzata all’intero tratto della S.R. 11 relazionato e contestualizzato nella proposta progettuale; questo per disincentivare la velocità veicolare, favorendo e incentivando le relazioni “lenti” tra i due lati della S.R.11.
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© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Al fine di rispondere alla sempre più crescente domanda di qualità diffusa, intesa nelle sue componenti ambientali, sociali e fisiche, essendo questi requisiti dominanti e caratterizzanti l’appeal dei contesti urbani, la proposta di intervento intende raggiungere l’obiettivo di formazione di un nuovo cuore urbano, differenziato nella sua multifunzionalità e articolato in diversi spazi adatti ed efficaci. Se a nord si è proceduto in primis in una sorta di azione riabilitativa delle funzioni pubbliche e dei relativi luoghi, verificando e ottimizzando la quantità e la distribuzione dei servizi e delle aree verdi, a sud le indicazioni sono state rivolte alla formulazione di un nuovo contesto urbano, alternando a spazi coperti luoghi aperti di qualità, creando un vero e proprio nuovo pezzo di città. Una nuova scena urbana integrata a nord con il sistema dei servizi pubblici e a sud con il sistema agro-paesaggistico che gradualmente acquista sempre più valore ed identità. Questo nuovo cuore urbano si caratterizza ed identifica per la grande piazza che si struttura al centro della rinnovata immagine, quale nuovo luogo di socializzazione e conoscenza; questo grande spazio pubblico è composto da spazi che variano e si differenziano per le diverse tipologie realizzative e per l’uso di differenti materiali, con tratti di superficie a verde, integrate con compatibili pavimentazioni in legno decking, facendo ricorso in alcuni casi al tema dell’acqua, con l’obiettivo fondamentale di ricercare un ambiente urbano di grande qualità, in grado di suscitare stupore a coloro che in diversi modi utilizzeranno questo nuovo spazio. Diventerà il nuovo punto “focale” per l’area di intervento anche grazie alla volontà di localizzare un mercato all’aperto, irradiando allo stesso tempo con risvolti positivi l’intero territorio di Rubano, accrescendo l’attrattiva di questo quadrante urbano.
A fare da cornice alla grande piazza, dopo aver percorso e approfondito diverse idee progettuali, si è proposta la realizzazione di tre edifici di forma irregolare che si sviluppano al massimo su tre piani fuori terra, concepiti secondo principi ecocompatibili ad alta efficienza energetica, in grado di limitare gli effetti sull’ambiente con l’utilizzo di elementi riconducibili all’architettura sostenibile.
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© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Lo scopo del costruire è il benessere di chi vivrà e utilizzerà questi luoghi, inteso come uno stato psicofisico cui concorre la salute dell’individuo, l’equilibrio socioeconomico e la cura dell’ambiente. In questa visione l’edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto. In primis la scelta progettuale vede l’utilizzo della tecnica dei “tetti verdi” o giardini pensili; il giardino, posto sul tetto dell’edificio, fornisce ombra e contribuisce ad abbassarne la temperatura tramite evapotraspirazione. Sebbene i meccanismi d’azione dei tetti verdi siano i medesimi dei parchi, gli studi e le simulazioni condotte hanno sottolineato un effetto diverso. Oltre a contribuire alla diminuzione della temperatura dello strato di copertura urbana (UCL), essi fungono soprattutto da protezione termica degli edifici; agendo da strato isolante, quindi, abbassano il flusso termico scambiato attraverso la struttura del tetto verso l’ambiente interno. Oltre a fornire benefici per l’isolamento termico, le coperture a verde forniscono benefici sotto molteplici altri aspetti: la regimazione idrica, il trattenimento e filtraggio delle polveri, l’influenza sulla trasmissione e riflessione del suono, l’essere uno strumento di mitigazione e compensazione ambientale, l’aspetto estetico e la minor manutenzione rispetto alle coperture tradizionali.
Un ulteriore aspetto è riferito al corretto utilizzo razionale della risorsa idrica, con l’adozione di tecnologie in grado di riusare l’acqua piovana per usi secondari e domestici, o di consentire una elevata permeabilità dei terreni; il recupero delle acque consente di mitigare l’effetto generato dall’isola di calore, prevedendo inoltre l’utilizzo di sistemi di ventilazione naturale. La trasformazione dell’ambito di intervento deve avvenire secondo il principio fondamentale dell’invarianza idraulica, secondo il quale la trasformazione di un’area non deve provocare un aggravio della portata di piena del corpo idrico, ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa. A servizio degli insediamenti sarà quindi prevista la realizzazione di vasche di raccolta di accumulo delle acque piovane e di aree totalmente permeabili (es. verde e aree a parcheggio) con adeguata progettazione dei sistemi di raccolta delle acque; l’attenuazione idraulica va perseguita attraverso una progettazione attenta e realizzando opere che andranno realizzate con modalità pienamente compatibili, in modo che gli invasi si integrino quanto più nella morfologia del suolo e che acquistino una valenza ecologica.
Costruire edifici bioecologici significa limitare sensibilmente il consumo di risorse non rinnovabili e ridurre al minimo l’impatto sulla salute e sull’ambiente, attraverso l’impiego di materiali non nocivi ed ecologici. Inoltre la proposta ottimizza il rapporto tra l’edificio e il contesto nel quale viene inserito, privilegiando la qualità della vita e il benessere psico-fisico dell’uomo, salvaguardando allo stesso tempo l’ecosistema. Il rivestimento esterno delle facciate (in tinta bianco) è formato da pannelli di brise soleil per diminuire l’irraggiamento diretto ed ottenere un’illuminazione più diffusa, contribuendo alla diminuzione del riscaldamento dell’edificio nei mesi estivi. Le schermature vengono utilizzate per ridurre l’irraggiamento solare contribuendo a mantenere “freschi” gli ambienti altrimenti surriscaldati; inoltre regolano il flusso luminoso naturale riducendo il ricorso all’illuminazione artificiale diurna.
Saranno privilegiati l’uso di materiali preferibilmente appartenenti alla cultura materiale locale, confrontando i diversi prodotti e valutandone i diversi impatti ambientali.
Le nuove volumetrie proposte si basano su una logica di utilizzo plurifunzionale, una sorta di mixité urbana in grado di generare un nuovo frammento urbano pubblico/privato fatto di qualità nell’abitare, nel lavorare e complessivamente nel vivere. Un modo efficace per accrescere e promuovere il cambiamento sociale ed economico della zona, avviando una generale rivitalizzazione della base economica di questo territorio, in grado di fare da volano ad altri interventi simili di rigenerazione urbana; un nuovo ambito costituito quindi da servizi, da residenze, da attività commerciali, contraddistinto da un’elevata qualità architettonica in grado di caratterizzare ed identificare il contesto di riferimento.
L’edificio più a nord ospiterà al piano terra, nella parte che si affaccia sulla grande piazza, una serie di attività commerciali e ricettive che avranno la possibilità di “vivere” attivamente grazie all’intensa comunicabilità con il grande spazio pubblico con il quali si relazionano. Nella costola di quest’edificio che si struttura verso il Parco Storico, gli spazi al piano terra di circa 1000 mq. saranno dedicati all’inserimento di una sala congressi con annessi spazi culturali e polifunzionali; una proposta di valorizzazione socio-culturale mediante una nuova localizzazione baricentrica all’interno del territorio comunale. Si potranno così offrire nuove opportunità di crescita sociale e intellettuale, potenziando le relazioni con l’Auditorium dell’Assunta a poche centinaia di metri, sviluppando una rinnovata rete culturale che possa offrire nuove occasioni di sviluppo socio-economico. Al primo e al secondo piano, sopra le attività commerciali che si affacciano sulla grande piazza, troveranno posto nuovi alloggi per la residenza, mentre in corrispondenza dell’Auditorium, al piano superiore si potrà accedere, mediante una “rampa” pedonale, ad una piastra sulla quale si affacceranno nuovi spazi dedicati a nuove attività commerciali. Questa cosiddetta “rampa” è concepita in primis per collegare i piani superiori connettendoli direttamente, creando così, ad un livello rialzato, nuovi spazi pubblici di qualità in grado di relazionare ambienti e funzioni tra loro diversi.
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
L’edificio centrale, a sud del precedente, al piano terra ospiterà locali per attività commerciali ed esercizi pubblici (circa 780 mq.) che si affacceranno direttamente sulla grande piazza; la tipologia di esercizio sarà concordata in fase di regolamentazione delle attività. Sempre al piano terra troverà spazio la nuova sede della Protezione Civile, delocalizzata dalle precedenti strutture che verranno demolite, con un rinnovato gruppo d’appoggio più funzionale rispetto a quella precedente, con ampi spazi al suo interno (circa 800 mq.) per il deposito di tutta l’attrezzatura necessaria alle diverse operazioni. Troveranno spazio gli uffici oltre ad una sala adibita alle riunioni d’emergenza e il rinnovato magazzino comunale; il nuovo accesso sarà organizzato in connessione con il prolungamento della strada proveniente dalla zona industriale. Troveranno posto al primo piano moderni spazi per attività direzionali, mentre al secondo piano si realizzeranno nuovi alloggi residenziali; sarà prevista, sopra la nuova sede della protezione civile, una piazza rialzata accessibile dalla “rampa” opportunamente attrezzata e arredata per offrire standard altamente qualitativi per coloro che vivranno questi ambienti.
Il terzo edificio ospiterà al piano terra funzioni commerciali affacciate in particolare verso sud dove sarà previsto un rinnovato spazio aperto pavimentato e organizzato a verde, vicino allo spazio dedicato agli orti urbani. Ai due successivi piani superiori, saranno previsti rispettivamente spazi a direzionale e al secondo piano per nuovi alloggi.
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Se la nuova grande piazza si presta ad essere il luogo principale per le nuove relazioni che andranno ad instaurarsi in quest’ambito e non solo, il concetto della rampa pedonale quale spazio pubblico rialzato, che sale e descrive luoghi e situazioni differenti, intende porre l’attenzione sulla comunicabilità degli spazi a quote diverse; infatti si propongono ambienti messi in relazione sia alla quota zero con gli affacci a terra sia ai livelli superiori, creando una continuità funzionale efficace e qualitativamente elevata, potenziando e arricchendo il valore che ne deriva dalla nuova immagine urbana. L’obiettivo della connessione e comunicabilità tra i diversi spazi risulta strategico e importantissimo elemento da valorizzare e potenziare. La continuità tra i luoghi è ricercata e qualitativamente valorizzata guardando anche fuori dal contesto circostante di riferimento; in particolare la spinta agro- paesaggistica a ovest e a sud risulta fondamentale quale opera mitigatrice in grado di proteggere e salvaguardare la zona. Sarà fondamentale predisporre un attento dibattito sulla tematica relativa alla mitigazione tra la zona di progetto e la zona industriale.
Orti comunali
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
A sud dell’area di riqualificazione, nella zona che potremmo definire di “confine” con l’ambiente rurale, il tema progettuale viene ricondotto ai cosiddetti “bordi” urbani, quali fondamentali momenti di “transizione” tra un ambiente che gradualmente perde i suoi caratteri urbani integrandosi con segni riconducibili al sistema agro-paesaggistico. In tali paesaggi periurbani di frangia la compenetrazione tra tessuti urbani e rurali provoca forti criticità per l’indeterminatezza e la scarsa connotazione del primo e le elevate alterazioni del secondo, che necessitano quindi di essere riequilibrate. Le indicazioni progettuali sono indirizzate alla realizzazione di nuove aree da destinare ad orti urbani, intesi quale nuova forma di agricoltura urbana moderna che ha visto recentemente un’ampia diffusione facendo lievitare notevolmente la domanda da parte di privati e/o associazioni ai rispettivi comuni di appartenenza. Gli orti urbani svolgono inoltre l’importante funzione di protezione e salvaguardia del territorio soprattutto se localizzati nei luoghi di frangia tra la città edificata e il paesaggio aperto. Costituiscono dei polmoni verdi per le città, educando a pratiche ambientali sostenibili, rispondendo inoltre all’esigenza di “fare comunità” diventando anche occasione di socializzazione ed educazione per molte categorie. L’orto urbano infatti diventa “sociale” quale forma di gestione partecipata dello spazio; facendo leva sul fatto che il paesaggio è bene pubblico, si può comprendere come l’attività dei “coltivatori urbani” non debba avere il solo e pur nobile scopo di autoproduzione di cibo fresco, genuino, stagionale e naturale. A tali scopi si è proposta inoltre la realizzazione di un annesso di servizio all’attività orticola, utile anche quale sede di incontri tra i vari fruitori degli orti, in modo da promuovere un’educazione attenta alle tematiche ambientali. Sempre a sud, oltre alla predisposizione di un’area a parcheggio accessibile dal nuovo tratto di strada che dalla zona industriale conduce fino all’intersezione con via Medi, si propone la realizzazione di nuovi spazi aperti collegati da percorsi opportunamente attrezzati., con l’alternanza tra aree verdi efficacemente piantumate e superfici pavimentate privilegiando l’utilizzo di materiale tipo pietra e legno per esterni.
Piazza
© Enrico Manfrin . Published on March 21, 2014.
Il tema della qualità urbanistica è stato interpretato anche in termini di percezione strutturale della città e di riconoscibilità e identificazione dei suoi abitanti; l’uomo abita, infatti, quando riesce ad orientarsi in un ambiente e ad identificarsi con esso. In tal senso la città deve essere organizzata intorno ad una serie di punti focali o località centrali (fulcri, luoghi dove l’individuo sperimenta gli eventi significativi della sua esistenza, ma anche punti di partenza verso l’orientamento e la presa di possesso dell’ambiente) collegati da percorsi significativi (assi organizzatori, che non rappresentano solo movimenti reali, ma anche direzioni simboliche) all’interno di specifiche aree.
Protezione Civile
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Tavola 01
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Tavola 02
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Tavola 03
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