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Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello - Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè

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Genesi

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

La piazza Sant’Ambrogio è il nucleo centrale del tessuto urbano della città e rappresenta per sua storia e conformazione uno spazio di forte riconoscibilità. L’obbiettivo dell’intervento è restituire la piazza alla cittadinanza di Vanzaghello che ora non la vive e non la percepisce come un proprio spazio. Il sistema di intervento vuole riallacciare in modo semplice ed efficace le attività commerciali poste a Sud della piazza, la zona antistante la chiesa e il flusso pedonale che arriva da via Matteotti con una modulazione delicata e continua dei livelli attraverso la superficie della piazza. Si vuole creare uno spazio accessibile e libero, uno spazio non definito che possa essere flessibile ed interpretabile. Grande attenzione e rispetto è dato allo spazio antistante la chiesa parrocchiale.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Due segni

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

L’ intervento si conforma come una superficie continua su diversi livelli che definisce due avvallamenti attorno ai quali ruota l’intero tessuto della piazza.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Sono due accenni, due semplici e delicati segni che generano uno spazio libero e continuo. Queste due conche rappresentano un segno riconoscibile e nuovo che vuole portare una identità chiara e forte piazza Sant’Ambrogio.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

La conca maggiore (1), che richiama la precedente morfologia del luogo, è un piccolo cambio di quota che scende dolcemente dal livello stradale fino a -1.40 m. Essa vuole essere uno spazio più privato della piazza, un’area di sosta che però non si chiuda in se stessa ma rimanga aperta ed attraversabile perché parte dello stesso sistema-superficie fruibile dal pedone.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Questo bacino di raccolta inoltre si apre delicatamente verso il flusso in uscita dalla chiesa e l’approdo pedonale proveniente da via Matteotti.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

La seconda conca (2), piccola e più definita, accoglie una fontana a raso caratterizzata da piccoli pali in metallo pensate come delle sottili sculture nella piazza.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Questa piccola vasca può funzionare a sistema con la conca più grande nel periodo estivo quando si convoglia l’acqua nell’adiacente nuovo bacino (1) creando cosi una piazza fresca e completamente nuova.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Arredo e verde pubblico L’arredo previsto per il nuovo intervento è molto leggero ed essenziale. L’illuminazione è garantita da un sistema di pali sottili che si appoggiano sulla superficie della piazza seguendone l’ andamento e quindi i vari dislivelli. Il tracciato dell’illuminazione taglia in modo diagonale la piazza cercando ci creare e suggerire connessioni e percorsi nuovi e dinamici. La piazza è pensata anche per rimanere illuminata nelle ore notturne garantendo una suggestiva immagine come di una grande superficie scultorea.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Le sedute sono elementi continui in metallo che seguono il disegno della piazza e rappresentano i punti di sosta del nuovo sistema proposto. Si vuole garantire la sosta difronte alla chiesa e in prossimità dei portici a Sud della piazza dove si affacciano gli esercizi commerciali. Si è pensato a sedute che offrissero la possibilità di rivolgersi sia verso l’interno che verso l’esterno della piazza.

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Il verde è elemento caratterizzante il nuovo intervento

Breandan Patrick O'Donnell, Paolo Garlaschè— Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio. Vanzaghello

Una grossa pianta sempreverde è messa a “protezione” della piazza sul lato di via Roma e sovrasta il bacino grande che si genera con il movimento delle superfici. Questa pianta rappresenta un unicum per tutto il contesto urbano di Vanzaghello per dimensioni ed aspetto. Con la sua mole e la sua chioma essa sovrasta la piazza e nei periodi autunnali ed estivi garantisce una zona ombreggiata durante le ore pomeridiane.

Le altre alberature sorgono puntuali e sono localizzate nei vertici della piazza e continuano sulle limitrofe vie che qui convogliano. Insieme alle piante definite di media dimensione sorgono libere sulla piazza delle grandi aiuole tonde con diverse essenze e tipologie di verde. Sono vere e proprie composizioni colorate che danno alla piazza un aspetto ordinato e piacevole nelle varie stagioni dell’anno cambiando colori e profumi secondo le tonalità cromatiche proposte. Per la manutenzione di queste è possibile coinvolgere il vicino fioraio che avrebbe sulla piazza delle piccole aree espositive nel tessuto pubblico.

Viabilità controllata

Avvicinandosi alla piazza in auto venendo da via Roma o da Via San Rocco si è pensato ad un cambio di pavimentazione che favorisce un rallentamento dell’andatura delle autovetture garantendo un passaggio moderato e controllato adiacente alla piazza.

Il progetto cerca di isolarsi dal traffico di via Roma e di garantire un passaggio veicolare scorrevole e rispettoso del precedente assetto. Sono stati rimossi i parcheggi delle automobili verso l’interno della piazza e aggiunti 2 posti auto sui lati Sud e Est.

Sostenibilità della proposta Il progetto complessivo è pensato per poter essere realizzato in tempi rapidi e con tecniche tradizionali. Lo scavo oggi esistente in piazza Sant’Ambrogio viene sfruttato per la realizzazione della conca numero 1 limitando i movimenti del terreno e utilizzando il poco materiale mosso per creare gli altri dislivelli della superficie.

Il verde rappresenta un altro aspetto importante nell’ottica di un progetto sostenibile poiché garantisce una continuità durante tutto il periodo dell’anno con la manutenzione diretta e coordinata da esercizi commerciali del settore.

L’impianto poi mantiene e conserva l’attuale traffico veicolare come numero di carreggiate e direzioni.


Asilo Nido a Roma - Villa Troili - studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi

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L’asilo è il luogo in cui piccoli umani ogni giorno trascorrono parte del proprio tempo imparando e divertendosi; esso è l’habitat principale in cui ciascun bambino compie una fetta importante delle proprie esperienze e per questo abbiamo ritenuto di dover trattare l’intero edificio come un complesso sistema di elementi diversi tra loro, che funzionano da stimolatori della conoscenza e della scoperta, proprio come un piccolo caleidoscopio del mondo. Gli insegnanti, i collaboratori didattici, i bidelli, i genitori e molti altri operatori coinvolti nel processo formativo, ogni giorno contribuiscono ad animarne gli spazi al pari dei più piccoli: così l’asilo si trasforma in un esemplare tableau-vivant, in cui ciascuno rivendica silenziosamente esigenze e necessità funzionali e di vita; si tratta di uno spazio ibrido: per metà“luogo di lavoro” (il lavoro degli educatori, del personale di servizio, dei bambini) e per metà spazio di relazione… tra i più esemplari. La scuola è l’essenza della piazza trasferita all’interno di un edificio chiuso.

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

Il progetto proposto punta a creare un habitat vario e modificabile in cui bambini possono condurre serenamente la propria crescita formativa, sperimentando tutti gli aspetti di un micro-cosmo, specchio del mondo esterno. Abbiamo ritenuto altrettanto rilevanti le aspirazioni degli educatori, immaginando che, accanto ad un corredo strumentale aggiornato e ben fornito, richiedano un ambiente di lavoro confortevole e luminoso, comodo e funzionale, in cui tutti gli “abitanti” non fanno fatica a trovare concentrazione, senza distrazioni e noia. Recuperando la tradizionale tipologia della costruzione con patio, di memoria mediterranea, i locali sono organizzati attorno a tre grandi cortili verdi dal perimetro completamente vetrato, contenuti all’interno del fabbricato.

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

Vi trovano posto le sezioni, i servizi, gli spazi di ricreazione, la sala per educatrici e educatori, l’aula multi-funzione e i depositi scolastici, tutti accessibili attraverso un ampio corridoio arancione che si snoda tra essi. Esternamente l’asilo è un volume basso e compatto, adagiato sul terreno e staccato da questo per mezzo del solo basamento in travertino, che circonda l’edificio. I prospetti sono caratterizzati dal colore bruno del rivestimento di facciata in fibrocemento e dall’assenza di soluzione di continuità tra parete e copertura, laddove i solai inclinati perimetrali di copertura incontrano il rivestimento di facciata.

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

Ciascuna aula per l’insegnamento teorico si affaccia su uno dei patii interni e si caratterizza per le condizioni di esposizione e orientamento. Ogni sezione vanta un’apertura diretta verso il giardino esterno e finestre vetrate ad altezze variabili così da consentire la vista sull’esterno anche ai più piccoli. Ogni collegamento con l’esterno è poi protetto da un pergolato in legno, su cui si sviluppano piante rampicanti di Passiflora Caerulea.

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

studio ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini, Emanuele Ghelardi — Asilo Nido a Roma - Villa Troili

Hotel Cocoon - Arch. Hubert Barile

Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle - Domenico Nettis

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  • 1.L’AREA DI INTERVENTO L’area di intervento è collocata al margine Sud-Ovest del centro abitato, in prossimità del Campo Sportivo Comunale e del Palazzetto dello Sport; è una zona dalla densità abitativa media. Il suolo degrada da Est verso Ovest con una pendenza media del 7-8%. Il fabbricato trova collocazione nella parte più alta, a destra dell’area, su un lotto di forma rettangolare allungata. Nella parte sinistra dell’area di intervento è collocato il parco urbano. A separare idealmente le due aree(quella dell’edificio e quella del parco) una strada carrabile di progetto, che raccorda la viabilità urbana, fiancheggiato da una pista ciclabile, che è auspicabile diventi il primo tratto di un più ampio percorso ciclabile che si snoda nella città. Il parco, circoscritto da un percorso pedonale, utile per lo jogging, è diviso in due parti da un ulteriore percorso pedonale mediano che, attraversando la strada carrabile, connette i due parcheggi pubblici di progetto. In modo tale che chiunque, provenendo dalla città, voglia usufruire del parco urbano possa lasciare l’autovettura e procedere a piedi sui percorsi preposti. Nella parte superiore del parco è prevista l’area giochi per i bambini, circondata da alberi da frutto che “proteggono” i bambini con la loro ombra e le chiome frangivento. Nella parte inferiore si articola un boschetto di fragni, castagni, roverelle e mandorli, con all’interno un laghetto artificiale; questo piccolo polmone verde crea un microclima salutare per l’intera area e agisce da filtro, assorbendo le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.
  • 2.L’AREA DELL’EDIFICIO L’area esterna in prossimità dell’edificio è organizzata per fasce funzionali. Procedendo da Sud a Nord: la strada di piano (viabilità urbana pubblica); una serie di posti auto a raso su pavimento inerbito (parcheggio privato che rientra nel conteggio della superficie minima di 1m²/10m³); una fila di alberi a foglia caduca di taglia medio piccola (prunus pissardi), che danno un minimo contributo di ombreggiamento d’estate; l’edificio; una serie di orti privati per la coltivazione di prodotti agricoli alimentari ad uso familiare; una fascia di lecci sempreverdi, che protegge il percorso pedonale al suo interno, utile anche a mitigare i venti invernali di tramontana.
  • 3.L’EDIFICIO L’edificio, pur conformandosi come corpo unico, è composto da due stecche leggermente ruotate tra loro (10 gradi), incernierate sul nodo centrale dei collegamenti verticali (contenente la scala principale e i due ascensori), sfalsate in altezza di un piano, per meglio adattarsi all’orografia del suolo. Tale rotazione migliora l’affaccio verso il parco e l’esposizione verso Ovest. L’edificio di fatto si configura come un grande muro cavo che separa lo spazio “pubblico/veicolare” a Sud, costituito dalla strada di piano e dagli altri fabbricati residenziali in corso di costruzione, e lo spazio “privato/pedonale” a Nord, caratterizzato dagli orticelli, dal percorso pedonale e dalla barriera dei lecci. La deviazione di 10 gradi tra le due “ali” dell’edificio, conferisce allo stesso una evidente concavità a Sud, in grado di abbracciare lo spazio pubblico e convogliare i pedoni dai parcheggi a raso verso gli accessi in quota ed il centro “permeabile” del vano scala. Quest’ultimo è strutturato a quadruplice altezza con ampie superfici vetrate atte a garantire un efficace ricambio d’aria, sfruttando la ventilazione nord-sud. Posteriormente, invece, la deviazione dei due corpi di fabbrica determina una convessità che apre l’edificio a ventaglio verso il verde degli orti, dei lecci e del parco urbano. Tale duplicità dello spazio, in prossimità dell’edificio (pubblico-privato, veicolare-pedonale), si ripercuote anche sulla configurazione dei prospetti, i quali concorrono a determinare una tipologia bilaterale.
  • 4.ACCESSIBILITA’E PERCORSI DISTRIBUTIVI Gli alloggi al Piano Terra e Primo, di differente taglio dimensionale, sono accessibili singolarmente dalla strada, grazie agli ingressi in quota (per i simplex e i duplex) e a profferli (per i simplex a Piano Primo) che richiamano gli “uavi” della tradizione locale. Gli alloggi ai Piani Secondo e Terzo, alternatamente simplex e duplex, presentano un analogo accesso indipendente dal ballatoio posto al Piano Secondo, che a sua volta è servito dal blocco scala/ascensori centrale e da due scale metalliche esterne situate alle estremità dell’edificio. Le scale conducono infine al Piano Copertura, dove è presente un tetto-giardino con verde intensivo, che migliora l’isolamento termico a vantaggio dell’edificio, offrendo anche la possibilità ai residenti di coltivare ortaggi per il fabbisogno familiare, in aggiunta a quanto già previsto dagli orti organizzati sul versante posteriore dell’edificio.
  • 5.GLI ALLOGGI Gli alloggi simplex e duplex, come già detto, sono distribuiti direttamente dal marciapiede pubblico e dal ballatoio al secondo piano; sono affiancati in serie e la struttura portante, con pochi pilastri, consente la massima flessibilità, anche alla luce di possibili future annessioni tra due alloggi contigui o sovrapposti. I 48 alloggi sono suddivisi in 8 differenti tipologie: N° 4 alloggi simplex (Tipologia A), per 2-3 abitanti, di superficie lorda utile pari a 83,8 m²; N° 4 alloggi simplex (Tipologia B), per 2-3 abitanti, di superficie lorda utile pari a 81,2 m²; N° 4 alloggi duplex (Tipologia C), per 4-5 abitanti, di superficie lorda utile pari a 105,5 m²; N° 8 alloggi simplex (Tipologia D), per 2 abitanti, di superficie lorda utile pari a 50 m²; N° 4 alloggi simplex (Tipologia E), per 2 abitanti, di superficie lorda utile pari a 54,5 m²; N° 8 alloggi duplex (Tipologia F), per 4-5 abitanti, di superficie lorda utile pari a 98,7 m²; N° 8 alloggi simplex (Tipologia G), per 2 abitanti, di superficie lorda utile pari a 43 m²; N° 8 alloggi simplex (Tipologia H), per 2 abitanti, di superficie lorda utile pari a 42,85 m²; Gli ambienti presentano un buon rapporto di aeroilluminazione; i servizi igienici si articolano spalla a spalla, ottimizzando gli impianti e, insieme agli spazi distributivi e alle scale interne dei duplex, determinano una fascia di spazi serventi mediana all’edificio. Ogni alloggio gode di un notevole affaccio sul parco grazie ai finestroni che incorniciano l’intera parete e all’ampio balcone, fortemente aggettante, che è quasi una ulteriore stanza senza pareti sospesa sul paesaggio.
  • 6.I PROSPETTI Il prospetto sud/sud-est è volutamente severo e con predominanza dei pieni rispetto ai vuoti, anche perché gli accessi e la maggior parte delle finestre sono collocate in rientranze dell’edificio (che mitigano l’insolazione a sud); questo prospetto è disegnato su una rigorosa geometria di base che gli conferisce un carattere di maggiore rappresentatività, affacciandosi sulla strada pubblica. Ad ingentilire e a conferire familiarità all’insieme, contribuiscono le scale a profferlo che conducono agli alloggi simplex al primo piano, segnate dai numeri giganti che indicano gli accessi e colorate vivacemente con un arancio che si estende negli “sprofondamenti” della massa volumica bianca e nel ballatoio di distribuzione. Viceversa il prospetto nord/nord-ovest, aprendosi sul verde, presenta una prevalenza dei vuoti rispetto ai pieni; ogni ambiente che si affaccia su questo lato prende luce da un finestrone a tutta altezza, attraverso il quale si accede ad un ampio balcone, che è quasi un estendimento dello spazio interno verso l’esterno: una stanza senza pareti sospesa sul paesaggio. Il notevole aggetto del balcone è consentito dall’utilizzo della struttura metallica reticolare di sostegno.
  • 7.LA STRUTTURA PORTANTE La struttura portante in c.a. è concepita per migliorare la flessibilità e la componibilità degli alloggi, infatti è costituita da un numero limitato di sostegni verticali, i pilastri-setti, travi a spessore di solaio e orizzontamenti costituiti da solai “predalle”. Le murature di tompagno sono ad unico strato di termolaterizio da 30 cm ad alte prestazioni, per consentire un risparmio nella manodopera, e sovrastante “cappotto termico” in pannelli di EPS da 10cm. Posteriormente ogni alloggio si prolunga all’esterno mediante degli ampi balconi sostenuti da esili strutture metalliche reticolari, costituite da profili scatolari 10×10cm di acciaio, che sormontano la struttura in c.a. e sono ad essa fissate con appositi tasselli resinati e piastre di ancoraggio; tali strutture metalliche appaiono come vere e proprie scatole trasparenti aggrappate al corpo massivo dell’edificio, che si protendono verso il paesaggio e fungono anche da supporto, in sommità, dei pannelli fotovoltaici e solari termici.
  • 8.MATERIALI UTILIZZATI E CARATTERISTICHE L’edificio è costruito in funzione del contenimento dei costi. I materiali utilizzati fanno riferimento alla tradizione mediterranea: murature in laterizio e intonaco bianco; elementi di protezione lapidei in pietra calcarea di Minervino; pavimenti in ceramica all’interno, in legno sui balconi e sul ballatoio di distribuzione; infissi in pvc con vetro-camera bassoemissivo a nord e selettivo a sud, con tapparelle avvolgibili ad alette strette, coibentate ed orientabili. Per quanto riguarda intonaci, malte, rasanti e pitturazioni si farà ricorso a prodotti ecocompatibili, a base di calce idrata, materia prima naturale, ad elevata porosità e traspirabilità che, funzionando da regolatore termo-igrometrico, crea un ambiente più salubre e più confortevole. Va aggiunto che sono materiali che non rilasciano composti organici volatili (COV) nell’ambiente e sono facilmente reperibili in zona e quindi non incrementano i costi di trasporto.
  • 9.SCELTE IMPIANTISTICHE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A SOLUZIONI ENERGETICHE ALTERNATIVE E RINNOVABILI Il progetto opera particolari scelte in ambito impiantistico al fine di razionalizzare le reti, ottimizzare le risorse sia in termini gestionali sia costruttive e per garantire una limitata manutenzione nel tempo. Il sistema di climatizzazione previsto è costituito da un impianto di tipo geotermico con pompa di calore elettrica e pavimenti radianti a bassa entalpia. L’utilizzo del sistema geotermico consente di ottenere un impianto ad alta efficienza energetica integrato con fonti alternative. Consta di un sistema di canalizzazioni orizzontali da predisporre in fase di scavo. Tale sistema utilizza una pompa di calore acqua-acqua e consente quindi una piena integrazione rispetto al sistema fotovoltaico previsto. Ciò inoltre permette di limitare il numero delle pompe in attività a due, ottenendo un risparmio sensibile nella fornitura e nell’installazione, nonché nella manutenzione programmata e straordinaria. Il sistema previsto, infine, elimina le immissioni in atmosfera di gas-serra con notevoli vantaggi di carattere ambientale. L’utilizzo del pavimento radiante a bassa entalpia rende possibile la limitazione del periodo nel quale il pannello stesso non contribuisce al riscaldamento dell’ambiente. Risultano rilevanti i vantaggi sul piano economico in riferimento alla gestione e alla manutenzione. Il progetto prevede in copertura pannelli fotovoltaici orizzontali integrati sulla struttura metallica. L’energia prodotta viene finalizzata ad alimentare la rete condominiale, le fonti di illuminazione LED degli ambienti comuni e le pompe di calore. Il progetto, inoltre, propone l’installazione di pannelli solari-termici di circa 2 m² di superficie per ogni alloggio, al fine di garantire la fornitura di acqua calda sanitaria. Si precisa inoltre che un aspetto prioritario del progetto, ottenuto con l’accorpamento degli alloggi in un unico fabbricato, è rappresentato dalla riduzione dell’involucro e dalla compattazione tipologica dei volumi, che consentono di ridurre le dispersioni termiche e i costi di gestione. Un ulteriore aspetto significativo in chiave ambientale è rappresentato dalla realizzazione del verde intensivo in copertura, che consente, attraverso le diverse stratificazioni, di mantenere i parametri ideali in termini di equilibrio termoigrometrico dell’edificio.

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Planimetria generale

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Vista prospetto sud sud-est

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Vista prospetto sud sud-est

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Vista prospetto nord nord-ovest

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Schema compositivo degli alloggi in sezione

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Piante alloggi

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Piante alloggi

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Schema geometrico prospetto sud

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Prospetto sud sud-est

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Prospetto nord nord-ovest

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Prospetto est

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Spaccato assonometrico

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Vista della parte centrale dell'edificio

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Vista del ballatoio di distribuzione al piano secondo

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Sezione sul vano scala centrale

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Sezione trasversale

Domenico Nettis — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Tavola

Europan 12 | Venezia - Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini

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Plan of the strategic site of Mestre. The isometric view highlightens the three project sites:
  1. Former Rail Yard;
  2. Mestre Railway Station;
  3. Gardens of Via Piave.

1. SLOW DOWN / Green Archeology / Ex-rail goods yard Territorial venetian policies are supporting the concept of zero consumption soil. The project site of the Ex-rail goods yard, intended to become a big, majestic park will be an extension of the Parco Piraghetto: with a Permaculture Forest, the new green area will need longer time to arrange itself than the buildings construction.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

The pre-existing buildings, the ex depots goods structures (or archaeologies) are maintained and renovated in order to become through time small incubators for starting businesses or ateliers: their character – even because of their architectural composition with a lifted platform used in the past for unloading the trains – recovers the idea of the classical temple with a podium.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

They refer as well to the Vitruvian idea of Solidity/Functionality/Beauty. In the last centuries, abundant green decorations were typical of exclusive areas: in this project it is an archeological, civil green which comes strongly onto the scene: it is a deep-rooted element, fundamental part of the project itself; and it brings into life and harmony again the temples of the Ex- goods yard, which may become new public buildings.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

The Green Mission Natural elements in the project are meant to be active part of the blending among architecture, citizens and nature. Trees and plants do not have only a decorative meaning but they interpret, thanks to their specificities, useful tasks to support the human settlement and to make it eco-compatible. Every plant develops different functions at the same time, making possible and a pleasure for inhabitants (but even random visitors of the ex-railway park) to experience a renewed environment in direct contact with nature. The integration between green and houses realizes the interdependence man-nature with a low-emitting energy settlement, with a high degree of resilience.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

The Urban Park green (plants trees and natural elements in general) will in fact through time: extend the open-air, permeable area of the Parco Piraghetto; reclaim the soil of the considered area; help out the thermal and acoustic insulation of buildings through the roof gardens; provide to the purification of waters (Phyto-regeneration); create a microclimate which can dilute the winter rigor and summer heat; through Permaculture systems it will be improved a food forest for the natural spontaneous production of food; stimulate esthetical enjoyment; establish a living ecosystem. The new neighborhood may become a positive example of integrating humanisation with nature.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Water treatment plants The marshy and aquatic plants have the capacity of purifying waste waters. Organic parts, chemical components, fats and heavy metals are captured and reconverted, then absorbed again in the aquaticecosystem. Waters coming out from a purification system can be reutilized for domestic use, offices and gardens. The system proposed in the Urban Park comprehends two different stages: the covered flow, with gravel basins where in between water flows without never being in surface; the free flow, which appears as a stretch of water. It is possible to imagine that with this system the management can be a closed-circuit, realizing then a neighborhood with a highly sustainable internal economy of freshwater consumption. Mestre is situated in one of the most important marshy areas in Italy and the water purification processes are nothing else than a copy in small scale of the bigger natural situations at the rivers outlets: the marshy zones are necessary to purify the river waters, full of sediments before they flow into sea. Which in turn, these ponds will beckon the characteristic landscape and fauna (as herons, cormorants, migratory birds in their break, bats, ducks and other aquatic birds) which will become routine-bound neighbors of the inhabitants of the neighborhood.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Existing Piraghetto Park.

The main street (Via Trento) which crosses the whole area towards North South is conserved and pedestrianized, and the plane trees which skirt it will be maintained as well: it will be an added value for the green of the new Park: the archaeologies present on site do not consist in fact only of built elements.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Soil Reclamation Together with the opening of the works on site and construction yard, in some previously defined areas, there will be planted some biological species able to absorb and reclaim the land from polluting materials as hydrocarbons and heavy metals residual of the goods yard.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Integration of the buildings in the Urban Park In the Northern part of the Park new essences but similar in species to the ones of Parco Piraghetto will grow, in order to create a cohesion. The buildings will be surrounded by vegetation which will fulfill different functions, as revealing the building only in their proximity. The Western side, bordering the road and the railway, will become a dike planted with trees and shrubs in order to muffle the sounds and space out the big surrounding infrastructures.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Microclimate Trees and shrubs can temper the summery heat, containing the solar rays, but even protecting the ground in order to not make it being overheated and to let it release more easily the gathered heat. In winter, cold and dry winds which freeze over are hold back, obliging air to pass slowly across the neighborhood. The water stretches help out as well to temper extreme cold and heat. Water has a certain thermal inertia thanks to which it releases and collects heat much more slowly than earth.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Mini-tower (seven storeys block 25 x 25 x 23 high), ground floor.

Aesthethic issues Plants and essences, morphological variety in the landscape can influence and create the feeling of an appropriate, comfortable environment for the human spirit. Natural elements and open air may support relaxation and good disposition. The scenic evolution of the seasonal figures, sprouting, green vegetation, flourishing blossom, fructifying help man to feel part of the planet, breaking the sense of alienation created by a lifeless environments just made by concrete and asphalt. Moreover, plants mitigate sounds, give shelter to birds whose singing generate benefic effects as well in human beings, creating opposite atmospheres as the mechanical ones of the modern civilization.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Mini-tower, second to seventh floor.

2. SPEED UP / Urban Archeology / Mestre Station Area The site area concerns the new train station, which represents a wedge among different systems. Talking about the Greater Mestre is functional to take in consideration the different scales of relational systems: the city is rethinking the railway system at the territorial level and inserting new routes of the tram system at the local level (to reconnect Mestre and Marghera). The new Station fulfills the icon of Greater Mestre: it speeds up the system, since it presents itself as a fragment of a much wider network, and on the other hand, as a new strategic centrality, which would act even as a gate between Mestre and Marghera – because of the underground passages – can perform a new sense of urbanity and open up to the chance of a new public space.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

The new Station of Mestre – as a linear element – refers to the systems of ancient Portici present everywhere in the Venetian Region as well as in the historical centre of Mestre. The New Portico is the infrastructure through which will pass the bus station, the underground passages to Marghera and the train platforms, the tram tunnels with the stop, the pedestrian accesses to the car and parking spaces; on the rear part, the Portico becomes the shelter of the platform as well.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

It is the table upon which different objects are placed: some services as the commercial store, administrative offices, parking of bicycles and cars, the new hotel are in fact emerging from the top of the Portico.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

The roof is a common garden that puts in relation the different emerging parts. If the lower functions present themselves as the more public, for passengers moving from place to another, the upper parts on the roof of the Portico represent the relaxation spaces (cafeterias) adapt for the breaks and the waiting times of the travelers, the hotel guests and the offices employees.

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Collage: New Portico Station and The Cenacolo di Sant'Apollonia, made by Andrea del Castagno (Firenze 1445-1450).

COMPETITION PANELS

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

Renzo Sgolacchia, Emanuele Caporrella, Laura Fassio, Andrea Valentini — Europan 12 | Venezia

La Fiumara dell'Amendolea - Gaetano Ginex

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Tra le tante fiumare che scendono dal massiccio dell’Aspromonte, l’Amendolea è forse la più nota tra le fiumare della Provincia di Reggio Calabria. E’ caratterizzata da una vasta, sterile e desertica distesa di detriti e rappresenta un insediamento “instabile”. Il letto della fiumara si modifica infatti continuamente e si amplia tra gli argini che proteggono coltivazioni di agrumi e di bergamotto. Rappresenta se stessa come paradigma , della natura che aggredisce, scava, sagoma, eode, consuma il territorio modellandone le improbabili geometrie.

Gaetano Ginex — La Fiumara dell'Amendolea

La Fiumara dell'Amendolea, Il modello fisico. imm. da 1 a 8

Gaetano Ginex — La Fiumara dell'Amendolea

La Fiumara dell'Amendolea. Quadro d'unione

Gaetano Ginex — La Fiumara dell'Amendolea

La Fiumara dell'Amendolea. Particolare del Territorio

Gaetano Ginex — La Fiumara dell'Amendolea

Fiumara dell'Amendolea. Particolare del Territorio

Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol - DEFERRARI+MODESTI architetti

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El proyecto ofrece un nuevo diseño de la plaza, que le permite de convertirse en lugar de encuentro, de intercambio, de comercio, con la posibilidad de descanso en la sombra, de organizar eventos, de convertirse en centro de actividades culturales y deportivas. El objetivo del proyecto es la creación de un espacio abierto con una multiplicidad de usos urbanos. El proyecto reorganiza y reactiva el tejido urbano, integrando y conectando la plaza a su particular entorno, creando un sistema que consta de elementos modulares que se pueden combinar de muchas maneras diferentes y su combinación puede expandirse en el corazón de la ciudad. La Plaza de Puerta de Sol hoy se presenta como un único e indiferenciado espacio abierto, con carecía lugares donde descansar a la sombra y de jerarquías funcionales bien delimitadas. El proyecto se inspira con el deseo de crear un espacio que dé lugar a diferentes modos de utilizos, el deseo de crear un lugar complejo, con identidad unitaria y de uso múltiple. El proyecto tiene como objetivo crear una diferenciación de espacios con funciones distintas y mantener una plaza abierta, con espacios permeables.

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

DEFERRARI+MODESTI architetti — Concurso internacional de ideas para la ordenacion del ambito de la puerta del sol

Sede FT - Monica Alejandra Mellace

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La ristrutturazione prevede la riorganizzazione funzionale dell’arredo, nuova pavimentazione, scelta dei corpi illuminanti e rifacimento del bagno e pitturazione. Gli arredi sono tutti bianchi, Il tono di fondo delle pareti è tortora chiaro, i passaggi e il blocco bagno sono testa di moro e la pavimentazione è in parquet. Per ciascuno degli ambienti voltati a crociera è prevista una sospensione, mentre gli arredi a parete sono evidenziati da applique.

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

sezione aa'

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

sezione gg'

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

sezioni ee' - ff'

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

sezioni cc' - dd'

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

sezione bb'

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

progetto

Monica Alejandra Mellace — Sede FT

stato attuale


Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy - Nicola Zema

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Project by nz|A – nicola zema | Architetto www.nicolazema.com

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Photo by Paolo Sacchi http://www.photogalleria.it

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Madonna di Campiglio (Trento, Italy). In one of the most sxclusive and glamorous ski resorts, Nicola Zema oversaw the renovation of an appartment for the holydays. The house offers the opportunity to capture a sense of the place and its mood: the Brenta Dolomites and its skyline. The space can find a natural affinity with the landscape in which it is inserted through the large windows to ensure the highest possible visibility, facing on three sides, which provide good natural light . The aim is achieved thanks to custom-made furniture , that can create formal clarity and improve the perception of the environment: partition walls exist only if necessary (structural ones or for the lifts). The house is as an open space , divided by only one cupboard, serving both the living room and bedrooms , favoring disposition on the north- south, retraining and making it more fluid and airy , thanks to adherence to the balcony, living area, located to the east. Furniture that are manufactured by Arredamenti Brusatori, give this apartment a unique sense of continuity and belonging. The concept is to hide any doors that are concealed inside the wall panel in witch they are integrated. It makes the sence of an old mountain house, where doors were cut into the wood wall. In the living area there are three areas that while not physically divided are quite distinct from each other: the limit of the cuisine is marked by a broad peninsula that overlooks the dining area, identified by a central table, which can be raised and enlarged in case of guests. This area is separated by a conceptual line that starts from the chimney from the sofa area. The minimalism and the brightness of the spaces are warmed by the customized fireplace by Edilkamin, integrated to the HI-FI/TV furniture designed by Nicola Zema, as if to merge the charm of a timeless tradition with the most modern technology. TV can be hidden by an electric lift in the furniture, leaving a free view on Dolomiti. The rooms are located on the west side , in the tranquility of the forest , and the panoramic view is open to the master bedroom . In the second bedroom can be found 4 beds, thanks to solutions of bunkbeds and hidden beds. Has been paid particular attention to the choice of materials for floors and finishes, to modernizing the environment, to unifying both comfort and aesthetics: we can find just only 5 materials: white oak, dark oak, tortora laquared wood, leather and stone. The saw cut oak in ice finishing, makes the space bright and large reminding to an old hand made wood. The dark oak and tortora laquared wood emphasizes certain elements and project lines, making new definition of the spaces and their use. Leather is expecially for the sofa, it is a particular and very exclusive ash tortora leather. Where we find water, we can find even the stone, in two bathroom and shower and in the kitchen. Nicola Zema designed the kitchen, table, and every furniture. The result is an house ad hoc sewn on the needs of the client, following the taste of the architect. Everything seems to be in the right space and in the right colors. The project can unify aesthetic, comfort, functionality, landscape and relax in one solution to live and make the most of this holiday home. Nicola Zema: He opened its own studio since 2003 and he has designed, in co-work with tecnical offices, Giorgio Armani stores, Berluti stores (LVMH group Louis Vuitton), Versace stores and connected brands. For him the fashion and retail world is fascinating, always up-to-date and able to collect the trends of the international society. In this way it’s a field in endless progress. “I believe that everything is always to be connected to one real final goal: to design for people living in the contemporary society which is always changing and moving towards to globalization; to design for people and society in strict connection with home, private, commercial, public, urban, natural, land, national or international environment.” Nicola Zema

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Nicola Zema — Contemporary with views - Brenta Dolomities - Madonna di Campiglio - Italy

Archea Associati (+) Fabrizio Fraboni Baroni - Fabrizio Fraboni Baroni

VUOTI extra URBANI - Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca

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L’intervento ideato occupa un ex area di cava nella prima periferia di Caserta. L’impostazione progettuale è rivolta a salvaguardare l’area verde che si estende ai piedi dell’edifico, pertanto lo stesso viene arroccato all’interno del vuoto lasciato dall’attività di estrazione.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

cromie

L’elemento fondamentale che caratterizza l’edificato è il vuoto lasciato dall’attività di cava, quindi in pianta l’edificio segue il taglio della collinetta con una caratteristica pianta ad “S” e con ampie balconate che si aprono verso il territorio Casertano-Partenopeo. Mentre in elevazione per attenuare la differenza di quota tra le gradonate della cavità e la restante parte del lotto pianeggiante si sono create due scarpate che formano l’attacco a terra dell’edificio e quindi fanno da elemento di cerniera tra il fabbricato in elevazione e il resto del lotto.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

il lotto

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

l'elevazione

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

la pianta

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

le geometrie dei balconi

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

l'apertura sul paesaggio

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — VUOTI extra URBANI

il paesaggio

L.I.BO - Riccardo Nemeth, Mattia Morandi

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The aim of the project is to close the line of the Borneo Sporembur’s building with a house and a master plan with the same character. The master plan is directly in touch with the sea and the life connected with the water (also new boat parking) , giving to the district a public spot where people can spend free time in a place with a open view on the nature. The wish of the design is to create a building that is not boring and static but dynamic and contemporary. Materials and volumes are used according to the function of the space in order to give expressiveness to the facade. So the studio is at the higher floor and is going out from the house’s volume, going more close to the sea.

Riccardo Nemeth, Mattia Morandi — L.I.BO

waterfront

Riccardo Nemeth, Mattia Morandi — L.I.BO

report-concept

Riccardo Nemeth, Mattia Morandi — L.I.BO

plan-view

Riccardo Nemeth, Mattia Morandi — L.I.BO

view-waterfront

recupero di VILLAROTTA - Sergio Aruanno

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Recupero di VILLAROTTA Così Ironicamente battezzata dalla committente al momento dell’acquisto, VILLAROTTA, un organismo abitativo in stato di rudere. Un brutto anatroccolo inconsapevole delle proprie velleità. Una sfida ed una consapevolezza etica, recuperare il patrimonio edilizio esistente, come unica via di uscita per rivitalizzare i nostri centri abbandonati per raggiungere comodi centri commerciali, comodi parcheggi, e pratici ed insignificanti appartamenti. Comodità pagata con appiattimento, standardizzazione e perdita della sorpresa urbana, tipica dei vecchi centri cittadini. L’abitazione ricade nel vecchio centro matrice del Comune Di Tortolì, area in cui attualmente vige un piano di recupero architettonico. Ubicata in Via Gialeto, e delimitata da un piccolo vicolo di appena un metro di larghezza, Vicolo Milazzo, Contornata da fabbricati eterogenei, di varie epoche costruttive e di vario stato di conservazione, in prevalenza degradato. Un’area che rivive grazie all’inserimento di extracomunitari, che colora i vicoli ed ha riportato i bambini a giocare per strada nei caldi pomeriggi mediterranei. STATO PRIMA DEI LAVORI Il fabbricato oggetto di recupero trattasi di accorpamento di due fabbricati prospicienti un cortile recitato da muratura alta perimetrale con accesso da Via Gialetto, un corpo di fabbrica articolato su due livelli, l’altro ha un solo piano terreno, entrambi coperti da solaio piano probabilmente realizzato in epoca successiva in vista di una sopraelevazione. Il fabbricato era comunque un unicum in quanto ciascuno non risulta indipendente, la cucina è unica così come il bagno interno. Alcune tracce rilevate mostrano come l’edificio ha subito piccole trasformazioni principalmente in alcune aperture. Al piano terra Infatti il collegamento fra i due corpi avveniva attraverso il portico arcato, collegamento occluso e testimoniato dalla nicchia presente nell’andito del I° corpo di fabbrica, una delle arcate risulta parzialmente tamponata da una muratura posticcia, e sempre al piano terra la finestra della cucina risulta di epoca successiva, inoltre Il cortile aveva un accesso pedonale sul vicolo laterale. Al piano superiore invece, una delle due finestre prospicienti il cortile, era una portafinestra probabilmente con un piccolo poggiolo a sbalzo testimoniata dal differente trattamento del vano murario. Le murature perimetrali sono ancora in buono stato di conservazione a parte problemi di umidità di risalita, quelle del piano terra sono costituite da materiale misto di recupero a prevalenza di pietra a taglio irregolare, quelle al piano superiore sono costituite da mattoni di fango “laddiri”. Tutti i paramenti murari esterni sono intonacati con intonaco di calce e finiti con tinteggiatura bianca. Non esistono pavimenti superstiti, mentre gran parte degli infissi in legno sono originali. Nel complesso i due fabbricati costituiscono un unicum architettonico valevoli di recupero e ristrutturazione. L’interno ovviamente non risponde ad ambienti salubri e alla normativa igienico sanitaria. MODALITA’ DI INTERVENTO Scopo del progetto è stato quello di recuperare e riqualificare l’edificio in questione, senza stravolgere la sua tipologia storica, adeguare ed riorganizzare l’interno in modo da creare ambienti salubri e rispondenti alla normativa igienico sanitaria. Elemento prioritario è stato ripristinare il sistema coperture: E’ stata ricostruita l’originaria copertura del corpo più alto, attraverso demolizione della superfetazione del solaio piano di copertura e ricostruzione di un tetto a due falde realizzato secondo le tecniche tradizionali , travatura principale e secondaria in legno, sovrastante tavolato di supporto, isolamento termico con materiali naturali e traspiranti, impermeabilizzazione, e manto finale di tegole in coppi. La copertura del corpo più basso è rimasta piana e trasformata in terrazza completata con un pergolato ligneo. Anche la copertura posticcia presente sul fronte del corpo più basso è stata sostituita con una da realizzare con tipologia tradizionale, così come quella presente sul bagno esterno in aderenza al cortile. Opere di risanamento murario: Tutte le murature perimetrali portanti sono state trovate in ottimo stato di conservazione, realizzate in granito al piano terra ed in mattoni di fango “laddiri” al piano superiori. Tutte le integrazioni e necessarie sopraelevazioni sono state fatte con materiale di recupero e con materiali compatibili. Sono stati eliminati tutti gli intonaci di cemento accumulatisi durante i vari lavori di manutenzione, e sostituiti con prodotti a base di calce naturale. Un importante lavoro di risanamento è stato fatto al piano terra per eliminare la copiosa risalita capillare. E’ stato realizzato un vespaio aerato con l’inserimento di elementi di plastica riciclata e sono stati realizzati intonaci macroporosi su tutta la fascia perimetrale dell’edificio. L’elemento sporgente del cornicione è stato realizzato recuperando mattoni cotti derivanti dalle demolizioni interne. Tutte le tinteggiature interne ed esterne sono a base di calce naturale. Ambienti interni: Sono stati creati ambienti interni idonei ad un vivere contemporaneo, interventi migliorativi per aumentare l’apporto di illuminazione ed aerazione. Le nuove coperture sono state occasioni per creare illuminazione dei nuovi bagni inseriti, adesso l’organismo vive rinato con comodità ed accessori completate dal grande cortile privato. Elementi tutti di un recuperato vivere mediterraneo, commistione di spazi interni ed esterni, terrazze, portici e cortili chiusi in cui si svolge la vita privata ed allo stesso modo collegate, attraverso il sottile diaframma del cancello, alla vita pubblica esterna.

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavoro ultimato

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

piante piano terra

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

piante piano primo

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

piante piano copertura

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

stato prima dei lavori

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

stato prima dei lavori

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

stato prima dei lavori

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

stato prima dei lavori

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

lavori ultimati

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

ingresso-studio

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

soggiorno-cucina

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

camera

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

camera

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

camera

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

camera

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

bagno

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

bagno

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

bagno

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

bagno

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

bagno

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

vano scala

Sergio Aruanno — recupero di VILLAROTTA

andito

il luogo e il segno - Riccardo Nemeth, Aldo Maiocchi

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Un progetto di riqualificazione che ha come scopo quello di riportare la “fossa” al suo antico splendore. Un intervento mirato a migliorare l’accoglienza turistica, la qualità degli spazi e capace di trasmettere la memoria storica del luogo; leggendo e interpretando i segni dell’intervento al lungolago di V.Vigano.

Riccardo Nemeth, Aldo Maiocchi — il luogo e il segno

Riccardo Nemeth, Aldo Maiocchi — il luogo e il segno

Riccardo Nemeth, Aldo Maiocchi — il luogo e il segno

Differenze in Architettura - Stefano Teo Fabbris

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La destrutturazione in atto nella cultura architettonica contemporanea, ripercorre e comprende nel mondo attuale le nozioni provenienti dal passato, deformate dalla storia e dal tempo, per decifrare la differenza che esiste tra chi crea e produce forma e chi la utilizza: tra scrittore e lettore. Tale differenza in letteratura rappresenta quel elemento definito, o insieme di elementi, che differenziano qualitativamente o quantitativamente due o più cose (intese sia come oggetti, ovvero forma, che come pensiero o idea), introducendo in una realtà oggettiva tradizionale, o soggettiva, una rottura, un cambiamento. Creare differenza nell’arte e nell’architettura significa destabilizzare i canoni teorici e compositivi che regolano le scuole di pensiero occidentali. La differenza in architettura non è una semplice forma nominale, un sostantivo, è una forma verbale che sta a significare produzione e generazione di differenze, comprende il distinguersi e il divergere. La decostruzione in filosofia e successivamente in architettura, cosi come il concettualismo nell’arte, intraprendono tale viaggio di rilettura del passato per spingere l’azione di produzione testuale e formale oltre il limite della riproposizione storicista, in un modo di concepire la scrittura e l’arte come operazione intellettuale che va oltre se stessa manipolando lo spazio: inteso, quest’ultimo, non come forma ma come cultura. L’architettura contemporanea si basa nelle sue enunciazioni teoriche e concettuali sul rapporto di differenza che esiste tra l’atto del comporre e del progettare con la funzione e la fruizione dell’oggetto creato, ripercorrendo, per molti degli architetti in attività, con delle azioni di rilettura la storia dell’architettura recente, delle avanguardie artistiche di inizio Novecento e dalle sperimentazioni utopistiche degli anni Sessanta.

Stefano Teo Fabbris — Differenze in Architettura

In copertina: Bernard Tschumi, le Parc de la Villette, Champ Vallon, Seyssel, 1987.

1. Différance. Interpretazione didattica della decostruzione. Stefano Teo Fabbris. 1.1 Decostruzione e destabilizzazione in architettura; 1.2 Continuità formale e radicamento storico del (de)Costruttivismo; 1.3 Il linguaggio costruttivista tra ideologia e forma architettonica; 1.4 L’evoluzione del (de)Costruttivismo. Avvio della nuova architettura destabilizzata; 1.5 Decostruzione e opposizione alla metafisica occidentale; 1.6 Filosofia, testo e architettura. Lettura e re-scrittura per una nuova forma dello spazio abitato; 1.7 L’evento filosofico e l’evento architettonico. Idea concettuale tra testo e materia; 1.8 Il concettualismo architettonico. Decostruzione dialettica tra pensiero e forma; 1.9 Le definizione dello spazio decostruito nella scrittura architettonica.

Stefano Teo Fabbris — Differenze in Architettura

Contenuti iconografici.

2. Oltre la forma. Le strategie metodologiche e operative della morfologia nella contemporaneità. Domenico Morgione. 2.1 L’avvicinamento sensoriale per una moderna decodificazione dell’immagine urbana: 2.1.1 Morphè-logos. Lettura e interpretazione del contesto città; 2.1.2 Imageability. L’indagine settoriale di un fenomeno urbano; 2.1.3 Compromesso. La cultura dei simboli. 2.2 La deflagrazione formale e la sarcasticità morfologica nella sperimentazione decostruttivista: 2.2.1 Rapidità. Di mezzi e di pensiero; 2.2.2 Modernità. Le dicotomie della metropoli contemporanea; 2.2.3 L’indeterminato. Flussi oltre la forma; 2.2.4 Scrittura. L’interpretazione della natura latente del luogo; 2.2.5 Border-Line. La mediazione tra azioni e intenzioni; 2.2.6 Dove andremo? Il filo del futuro.

3. Gli strumenti dell’analisi morfologica. I fondamenti della contemporaneità. Raffaele Pe. 3.1 Morfologia e decostruzione; 3.2 Cenni sul concetto di forma; 3.3 Cenni sul concetto di contemporaneità; 3.4 Le avanguardie storiche e i maestri dell’architettura moderna. La figura de-composta; 3.5 Ricerche morfologiche nell’Italia del Secondo Dopoguerra; 3.6 L’architettura della città; 3.7 Logica scientifica e Neo-realismo; 3.8 Caratteri analitici e compositivi della ricerca di Rem Koolhaas; 3.9 S.M.L.XL frammenti metodologici; 3.10 Scenari. Dal “non-luogo” al junkspace, la decostruzione estesa; 3.11 Il diagramma nella composizione contemporanea e decostruttivista; 3.12 Peter Eisenman. Tra aspirazione della forma e analismo archeologico; 3.13 Un’operatività complessa. Le applic(azioni); 3.14 Progetto di analisi; 3.15 Analisi delle analisi.


riqualificazione area ex setificio Rovereto - Riccardo Nemeth, Marco Scaramuzza, Nicole Sandrini

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Rovereto represents an example of a settlement gone against the landscape in the past Rovereto was one of the most important centers for production of precious silk fabrics. Ex setificio former silk factory from 1879 is a type of demolishable industrial building which is located near the banks of the river Leno from which one could produce Hydropower (hydro electric energy). Project the project resumes the architecture of the place in order to be able to provide the people with residences near to the river bank as it was in the past . This rectifies the public space and makes possible the pedestrian walkways that take people from Rovereto upto the ex-silk factory.

Riccardo Nemeth, Marco Scaramuzza, Nicole Sandrini — riqualificazione area ex setificio Rovereto

Riccardo Nemeth, Marco Scaramuzza, Nicole Sandrini — riqualificazione area ex setificio Rovereto

Riccardo Nemeth, Marco Scaramuzza, Nicole Sandrini — riqualificazione area ex setificio Rovereto

Riccardo Nemeth, Marco Scaramuzza, Nicole Sandrini — riqualificazione area ex setificio Rovereto

Recupero - Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca

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Posto nel cuore del centro storico di Caserta, l’edificio di fine ottocento, si articolava su tre piani ed era composto da tre abitazioni, una per ogni piano, oltre ad un vasto sottotetto con copertura a due falde ed un piano cantina; il tutto era in completo stato di abbandono oltre che parzialmente crollato.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — Recupero

stato dei luoghi

Il progetto di ristrutturazione di questo edificio è stato attuato rispettando quattro punti dettati dalla committenza.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — Recupero

il progetto

- Ricostruzione delle facciate; - Versatilità della pianta; - Rispetto del verde esistente; - Creazione di parcheggi coperti a servizio dell’immobile;

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — Recupero

l'edificio recuperato

L’intervento di ristrutturazione dell’edificio rispetta la stessa area di sedime dell’edificio quasi del tutto crollato e riprende lo stesso ingombro e le identiche dimensioni in pianta. Tutte le caratteristiche architettoniche del fabbricato, in particolare le colonne con i basamenti ed i capitelli, cornici e cornicioni, paraste e lesene, stucchi, sono state ricostruite fedelmente a quelle preesistenti ma, ovviamente, con le tecnologie attuali; inoltre nella demolizione della parte del fabbricato ancora in essere si è posta attenzione al recupero di elementi architettonici e decorativi i quali sono stati utili per ricavare i modelli per la loro ricostruzione e i frammenti di intonaco colorato per la campionatura del colore.

Lucio De Luca, Mariarosaria De Luca — Recupero

da vicino

Piazza Vittorio Emanuele II Salò - BS - laura fuoco, Giacomo Moro, alessandro D'Odorico

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GENESI DI UN PROGETTO operare con la storia – La Fossa non è una buca, non è una depressione. La Fossa è bellissima perche’ indica le stagioni, carica di foglie l’estate, (unico punto fresco e verde del centro salodiano), e grandi braccia nude pronte ad accogliere la neve e le luci di Natale d’inverno. Segna il tempo, così vicina all’orologio. Eppure ha ancora molto da raccontare, una storia che l’ha segnata e che non è espressa. Sino alla fine dell’800 nel mezzo della Fossa scorreva un rigagnolo (…)“Il borgo di Salò e le sue contrade”, Gianfranco Ligasacchi e Giuseppe Scarazzini

laura fuoco, Giacomo Moro, alessandro D'Odorico — Piazza Vittorio Emanuele II Salò - BS

ORTOFOTO Salò -BS la piazza e la viabilità carrabile

PROGETTO - Attualmente piazza Vittorio Emanuele II ha una struttura allungata: un ampio spazio delimitato nei lati esterni più lunghi da due larghi marciapiedi parzialmente in uso a pubblici esercizi, due nastri stradali a senso unico – arterie fondamentali per il traffico molto intenso soprattutto nel periodo estivo – sui cui bordi trovano posto un discreto numero di stalli parcheggio per auto soggette a parchimetro, taxi e moto con al centro un grande spiazzo pedonale dotato di panchine pubbliche, di un chiosco bar con tavolini e di un’edicola. Considerata la centralità del sito e l’ombra fatta in primavera/estate dai grandi alberi si capisce perché a Salò sia uno dei posti più amati e frequentati da Salodiani e forestieri. Nell’attuale piazza non vi è però traccia del suo passato, se non quel doppio filare di ippocastani che corrono fino ad inquadrare il lago. Il progetto di riqualificazione ha come intento principale quello di conferire identità ad un luogo che purtroppo ora appare più come una grande rotatoria.

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PLANIMETRIA GENERALE + PROFILO TERRITORIALE Piazza Vittorio Emanuele II - Salò

Il gesto è chiaro: aprire uno squarcio che riporti alla luce ciò che nel corso dei decenni è stato coperto. Il Fosso diviene segno generatore di una riorganizzazione ben più complessa, di un programma che porta la piazza all’interno di un ampio sistema pedonale. L’acqua, seppur introdotta in chiave del tutto diversa, e il mantenimento del doppio filare di alberi sono evocativi: l’udito e la vista rimandano ad atmosfere passate che non possono rimanere inespresse. Impossessarsi del proprio passato significa conferire identità ad un luogo.

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ESPLOSO ASSONOMETRICO Piazza Vittorio Emanuele II - Salò

EVOCAZIONE FUSIONE INTEGRAZIONE - La nuova Piazza Vittorio Emanuele è una sorta di presa di coscenza, frutto di ciò che è stata, di ciò che è e di quel che sarà. Quello che la contraddistingue da moltre altre Piazze ad oggi è: la forma allungata, la presenza degli alberi e la sua funzione, ovvero “un’isola pedonale” intorno alla quale ruota un sistema carrabile inviolabile. Mantenendo questo carattere, lavorando con una nuova pavimentazione che si integra con quella esistente, si è creata una sorta di continuità sia visiva che fisica tra i vari spazi pedonali. Togliendo i parcheggi sul lato nord-est lo spazio pedonale si amplia: la Piazza acquista forza, diviene protagonista e non spazio di risulta. Gli alberi esistenti sono una presenza forte per la Fossa e quindi entrano a far parte della riorganizzazione generale: al di sotto delle chiome trovano spazio le sedute pubbliche e tra un filare e l’altro si crea uno ambito riservato (dove l’acqua è una forte presenza) più per la sosta che per un attraversamento veloce – che invece è pensato nella parte più libera interessata dalla nuova pavimentazione. Lo spazio essendo libero e flessibile si presta all’allestimento temporaneo di mercatini o eventi saltuari. Sporadicamente la Piazza può“ampliarsi”, andando ad occupare anche la strada carrabile ad unica corsia – anch’essa pavimentata – che costeggia i locali e che può essere chiusa al traffico: un unico grande spazio pedonale che arriva a collegarsi con il lungolago progettato dall’Arch. Viganò.

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Il progetto ripristina la circolazione di persone e di acqua. Come uno squarcio l’elemento acqua rompe la pavimentazione esistente e ricompare come elemento generatore della nuova Fossa. Un segno forte, un’evocazione, un ricordo.

IL VERDE ESISTENTE E DI PROGETTO– Gli ippocastani di Piazza Vittorio Emanuele II sono stati oggetto di un lungo dibattito. Da anni la loro sorte è incerta e fonte di discussione: il progetto in questione mantiene e valorizza questi alberi. In merito alle condizioni di ogni singola essenza ovviamente va fatta un’analisi specifica; va detto che però che l’interno è quello di renderli parte integrante della riorganizzazione generale della Fossa. Il progetto prevede l’aggiunta di un albero a conclusione della piazza, nell’innesto tra nuovo progetto e lungolago I fiori e cespugli da progetto sono resistenti sia per quanto riguarda il clima, sia considerando lo smog urbano presente. Sono piante basse, ornamentali, i cui colori variano a seconda della stagione.

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Il porfido esistente si piega al nuovo disegno della Piazza. Ad esso si accosta la nuova pavimentazione che si appropria dell’area precedentemente occupata dai parcheggi e arriva ad interessare la strada carrabile - che può essere chiusa al traffico - creando un unico grande spazio.

LA NUOVA FOSSA tra passato e presente - E’ un’area di passaggio, non di sosta… Queste le parole più frequenti degli abitanti e di coloro che percorrono o vivono questr’area quotidianamante; da queste osservazioni e dall’analisi del contesto urbano (delle sue criticità e dei suioi valori) nasce il concept della Nuova Fossa che si fonda in un equilibrato compromesso tra movimento e riposo, tra carrabile e pedonale, tra passaggio e sosta. Un nuovo spazio che si fonde e unifica il contesto esistente, rievocando elementi e suggestioni passate.

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ESPLOSO ASSONOMETRICO+SEZIONE TRASVERSALE DI DETTAGLIO

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FOTOINSERIMENTO: come una cartolina del passato la Piazza suggerisce emozioni, suggestioni, ricordi, definendo una nuova area pedonale, più ampia e integrata con il sistema esistente.

LA GRAN ESCALA - Cesare Corfone, Aquiles Gonzales Raventos, Neus Lacomba, Marco Navarra, Emanuele Tuccio, Tomas Condel, Rossy Galicia Vazquez, Maikel Menendez Gonzales, Renè Mateo, Tomo Takeda, CORFONE+PARTNERS

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Parco urbano di Caposoprano

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Corner window - A House

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View from the street - A House

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View from the garden - A House

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