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The Tree of Light - Antonio Giulio Loforese, Marcello Cesini

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The project’s goal is to provide a unique aesthetic experience for the visitors. The light is filtered through circular holes of different size on the facade of the observatory-tower made of steel and glass. The aurora is reflected in-and-outside every single space by the planetary-sphere covered with shiny metal foils. Some focal points suggest the main views from the inside toward the natural landscape. The play of light and reflection permeates every room and augments the experience every visitor is looking for.

Antonio Giulio Loforese, Marcello Cesini — The Tree of Light

Tavola di concorso | Inquadramento | Planimetria | Sezioni


Se'graten - Federico Mazza

Il senso ritrovato della città post-industriale. - Marcello Modica

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Questo lavoro scaturisce dall’esperienza personale maturata dall’autore in oltre dieci anni di ricerca storica e documentazione fotografica del patrimonio industriale dismesso italiano ed europeo. L’interesse verso le forme di recupero e le possibilità di re- inserimento di questi luoghi nella città si esplicita, dopo gli studi in pianificazione urbana, nel progetto di riqualificazione dell’ex SNIA Viscosa di Varedo, il primo luogo esplorato e documentato tout court. Area dismessa tra le maggiori della regione metropolitana milanese (oltre 800.000 mq) e monumento alla storia industriale italiana, la SNIA di Varedo rappresenta il “territorio” ideale per sperimentare quella ricercata (ma raramente perseguita) coesistenza tra il valore economico dell’area dismessa, connesso alle potenzialità di trasformazione urbanistica, e quello simbolico, legato all’eredità materiale e immateriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

In questo progetto, dunque, le esigenze reali di trasformazione si integrano con la conservazione e la valorizzazione di un complesso industriale che, per le sue caratteristiche di estensione, unitarietà architettonica e volumetrie, costituisce un unicum a livello europeo. La volontà di ripensare una parte di città a partire dalla lettura interpretativa dei segni del territorio – in questo caso il “contenuto” dell’area dismessa – pone il progettista di fronte ad un compito ben più arduo dell’attuare una semplice “sostituzione” del vecchio con il nuovo. L’obiettivo a cui puntare diventa quello di restituire alla città il suo luogo-artefice, recuperando, in forme nuove, quella relazione di mutua utilità che ha caratterizzato il binomio fabbrica-città nell’epoca industriale. Nel caso della SNIA di Varedo la vastità dell’area di trasformazione – estesa per un terzo della superficie oltre i confini dello stabilimento dismesso – e la sua favorevole localizzazione consentono di integrare l’operazione di “patrimonializzazione” in un intervento urbanistico che mira a configurarsi come una nuova, rilevante centralità metropolitana.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Il progetto è guidato da un masterplan, i cui obiettivi-guida sono: 1) preservare il nucleo storico (1936-1949) del grande complesso industriale, destinandone le parti più significative a funzioni culturali di pregio; 2) concentrare le nuove edificazioni in un sistema urbano compatto e multifunzionale, con elevate dotazioni di spazio pubblico; 3) assicurare l’integrazione con la città circostante, assecondando la continuità dei percorsi, del verde, dei fronti edificati e delle volumetrie; 4) favorire la mobilità sostenibile tramite il potenziamento/riqualificazione del trasporto pubblico locale (ferrovia, tram, bus) e l’integrazione dello stesso con la rete stradale e i percorsi ciclopedonali; 5) destinare un terzo dell’intera superficie di progetto a parco paesaggistico, quale parte di una rete ecologica di interesse locale e sovralocale; 6) garantire l’ecosostenibilità dell’intervento, tramite l’implementazione di specifiche soluzioni energetiche e architettonico-ambientali.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Il contesto circostante, ovvero un sistema urbano quasi esclusivamente residenziale e privo di funzioni catalizzanti, è alla base della scelta di costruire un mix funzionale particolarmente orientato al lavoro e alla cultura. Il cuore storico dello stabilimento, caratterizzato da imponenti architetture di stampo funzionalista e spazi interni estremamente flessibili, si rigenera tramite la creazione di un “hub culturale” (incentrato sul binomio museo/centro di documentazione sulla SNIA Viscosa e centro studi sul patrimonio industriale, a cui si aggiungono una serie di spazi accessori) e soluzioni live&work più orientate all’uso privato (spazi per piccole imprese, start-up, laboratori artigiani, studi professionali, attività creative, factory loft, ecc.). Il tutto attraverso la riqualificazione non solo degli edifici ma anche, e soprattutto, dello spazio aperto tra gli stessi, con la creazione di piazze monumentali e boulevard pedonali, limitando l’accesso alle auto e favorendo così la ricostruzione di una dimensione urbana da “centro storico”: da qui la definizione di “cittadella SNIA”. Il nuovo quartiere circostante, che accoglie volumetrie importanti senza per questo impattare negativamente sulla città esistente, è orientato in gran parte a funzioni terziarie e commerciali (70% della slp complessiva), con una quota importante di edilizia residenziale (25%, in gran parte social housing e temporanea) e servizi connessi. Anche in questo ambito grande importanza viene data allo spazio pubblico, il cui disegno complessivo assicura una totale continuità dentro e fuori il perimetro dell’area di trasformazione. Un parco paesaggistico di oltre 20 ettari di estensione, infine, ricopre la duplice funzione di polmone ambientale sovralocale e luogo deputato al biorisanamento dei terreni inquinati.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Marcello Modica — Il senso ritrovato della città post-industriale.

Casa a Monselice - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento, Laura Cocchis

Google Mexico - Juan Carlos Baumgartner

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As one of the leading web browser companies, google needed to grow in the building they were.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Server room

The design concept is really simple…the city of Mexico.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Tech Talk

When you enter the reception you find this really white space, with a bright colored logo, that lets you in into two different spaces. One, the techtalk, a big auditorium for multiple uses. Here the focus of design is the Mexico city google map carpet, which captures you eye the moment you step in. The other door let you into Mexico city. First you see Chapultepec, an informal meeting space with swings, a lake and a very big tree. Then you see that the carpet is actually a street that takes you everywhere. You can take an actual refurbished cab and have a phone conversation, or you can take the subway, that holds all the technical rooms in the office. You can continue your journey either south, and find workstations and Xochimilco, where you can have a videoconference inside a Trajinera, which is a traditional Mexican boat; or you can go north, and enter Teatro Blanquita, a big meeting space where Google Hangouts happen.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Pond Huddle

Food and catering is really important for the company to give to their employees, so you can find a deli in the middle of the space where you can either eat or meet. There are also several amenities such as gym, showers and massage areas to keep the employees happy.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Open Area

Color and lighting design worked together to really enhanced the look, the productivity and the result. Designed to have little impact in the environment, this offices follow really strict green guidelines such as low VOC´s materials, green carpeting, certified wood, and recycle bins. This offices got LEED Gold Certified.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Micro Kitchen

Google works totally different as the majority of companies, and because this is a young company with most employees being gen-Xers we decided to give a fun yet functional ambiance, or as they call it “frugal space”.

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Closed offices exterior view

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Open area

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Meeting room exterior view

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Meeting Room exterior view

Juan Carlos Baumgartner — Google Mexico

Open Area

Estensione di una villetta - Nicola Spinetto

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LE CONTEXTE Les propriétaires d’un petit pavillon à Alfortville dans la banlieue Sud-Est de Paris, ont fait appel aux architectes pour réaliser une extension à l’arrière de leur maison. Le pavillon actuel est modeste, iconique : quatre murs et un toit à deux pentes implantés à l’avant d’un terrain tout en longueur. À l’arrière de la maison un bout de jardin, avec au fond un petit potager ; un cabanon pour ranger les outils. Un pavillon de banlieue des années 30, tout simple avec sa façade un peu lépreuse en enduit ciment, son petit perron surmonté d’une marquise en fer a té et en verre armé. En travaux depuis des années. Au rez-de-chaussée l’entrée, la cuisine, une salle à manger et un séjour ; à l’étage deux chambres et une salle de bain mansardées. Les pièces à vivre sont relativement petites et de surfaces équivalentes. Pas plus de 80m2 au total, à rénover petit à petit, au fur et à mesure des opportunités. Le terrain est décaissé par rapport à la rue. Les pièces à vivre sont coupées du jardin, situé deux mètres en contrebas. Le projet reprend l’aménagement du rez-de-chaussée et cherche à créer un lien fort entre la maison et le jardin. Il tente d’inventer un nouvel espace, à la fois « dedans » et « dehors ». Il offre un lieu unique, différent de l’existant. Pour ce faire, les architectes ont proposé d’accoler à la façade une structure en bois à l’intérieur de laquelle sont aménagés une véranda en aluminium (extension du séjour), une terrasse abritée et un escalier extérieur assurant la jonction entre le niveau rez-de-chaussée et le jardin. Une construction à la fois légère et transparente, qui relève plus du cabanon de jardin, de l’habitat de loisirs que de la traditionnelle construction en dur. Les propriétaires travaillent dans le spectacle vivant : ils ont la culture des constructions éphémères et des installations provisoires. Ils n’ont rien retenu de l’histoire des 3 petits cochons…

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

LE PROJET L’extension prend la forme d’une petite construction en bois : un volume irrégulier et ajouré dont les façades et la couverture sont traitées de façon homogène pour former une enveloppe continue. La forme se veut une boite à perceptions : elle s’ouvre où la vue le permet (du côté droit, un filet métallique laisse passer le regard vers un grand arbre) et se ferme pour se protéger des vis-à-vis les plus gênants (du côté gauche, vers le parking mitoyen). Des remplissages en tasseaux de douglas à claire-voie, en panneaux de métal déployé et en grillage inox agissent comme des filtres qui tamisent la lumière et protègent du regard. Certains panneaux, montés sur charnières et équipés de vérins, peuvent s’ouvrir à la manière de grands clapets qui dégagent des vues sur le jardin. Ils permettent de ne pas figer la géométrie du projet et de modifier l’apport de lumière selon les saisons, les moments et les envie des habitants. Les assemblages et les détails sont à la fois précis et simples, fruits du nécessaire synthèse entre rationalité constructive et rigueur du dessin. Rien de trop complexe ou de trop sophistiqué : les concepteurs et l’entreprise ont partagé sur ce projet l’idée d’une forme de rusticité dans la mise en œuvre des matériaux et la mise au point des détails.

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

CONSTRUCTION ET MATERIAUX DURABLES Le bois n’est pas traité. Le douglas utilisé pour la charpente et les panneaux de remplissage à claire-voie et le mélèze utilisé pour le bardage et le sol de la terrasse sont naturellement de classe III. L’isolation du plancher et des murs est réalisée à base d’ouate de cellulose. La véranda est constituée de profils en aluminium thermolaqués à rupture de pont thermique et d’éléments de remplissage en double vitrage à lame argon. Le sol de la véranda a été réalisé en parquet en chêne en continuité avec celui du séjour rénové. Le chantier « sec » privilégie les assemblages à l’utilisation des colles.

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Nicola Spinetto — Estensione di una villetta

Interior Monte Pelmo - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento

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progetto di interni

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

pranzo

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

cucina

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

camera

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

studio

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

esterno

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — Interior Monte Pelmo

soggiorno pranzo

Tendrils Bracciale di Paola C. Gioielli - Paola Cantoni

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Bracciale Tendrils realizzato da Paola C. Gioielli per il concorso Gioielli in Fermento a Torre Fornello

Paola Cantoni — Tendrils Bracciale di Paola C. Gioielli

Tendrils Bracciale per Gioielli in Fermento a Torre Fornello

Paola Cantoni — Tendrils Bracciale di Paola C. Gioielli

Bracciale Tendrils per Gioielli in Fermento a Torre Fornello di Paola C. Gioielli

Paola Cantoni — Tendrils Bracciale di Paola C. Gioielli

Bracciale Tendrils per Gioielli in Fermento a Torre Fornello di Paola C. Gioielli


RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO - Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo

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Il progetto propone una serie di interventi mirati e fattibili : l’obiettivo è realizzare un sistema unitario lungo l’asse viario per costruire la “vetrina “ del paese rispetto alla strada e a chi la percorre. L’approccio metodologico proposto si basa su tre assunti da cui discendono una serie di scelte integrate che si riferiscono a tre scale differenti di intervento. Il primo assunto, che interessa la viabilità urbana , mira a modificarla cercando di integrare soluzioni che consentano di separare i flussi pedonali da quelli viabilistici. Il secondo assunto interessa il paesaggio, e si propone di ricomporre la frammentarietà di quello attuale attraverso la costruzione di un disegno d’insieme. Il terzo assunto riguarda la scala degli interventi relativi alle sistemazioni a verde e dell’arredo urbano puntando a soluzioni progettuali semplici e di facile manutenzione.

Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo — RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO

Il sagrato e la strada. In assenza di provvedimenti che modifichino sostanzialmente la viabilità di attraversamento del paese individuando percorsi alternativi per accedere al lungolago, riteniamo prioritaria una ridefinizione del sedime stradale che consenta un’espansione del sagrato e una prima “messa in sicurezza” dei flussi pedonali. L’area oggetto di concorso deve costituirsi come un polo integrato e accessibile: l’asta viaria non deve essere percepita come via ad alto scorrimento ma come parte integrante del tessuto urbano. L’ampliamento del sagrato e della corrispondente zona sul lato del Municipio, l’utilizzo della pietra per le pavimentazioni , la ridefinizione dell’attraversamento pedonale , consentiranno una percezione unitaria e una maggiore integrazione delle criticità presenti.

Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo — RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO

Nuovo paesaggio urbano. La proposta mira a una riqualificazione del rapporto tra gli elementi costitutivi del polo che deve includere anche la strada e la chiesa ricalibrando il rapporto tra le diverse quote. E’ il principale affaccio del borgo sulla strada e il centro urbano si deve manifestare anche visivamente. Il progetto propone un approccio unitario che prevede un intervento puntuale sulle singole aree di concorso, capace di instaurare rapporti più meno diretti con la strada e con chi la percorre a partire dalla riduzione dell’impatto visivo delle murature di contenimento terra. L’anima del nuovo centro, quale luogo di incontro, scambio e porta urbana deve trovare evidenza e risalto con interventi che ne sottolineino il carattere urbano. Di fondamentale importanza è il controllo dei vari terrazzamenti e delle murature di contenimento terra la cui realizzazione comporterà la totale trasformazione dei fronti stradali. L’espansione dello spazio pubblico a livello strada consentirà di ridurre l’impatto delle murature e di integrare sia a livello di fruibilità che visivo le diverse polarità che costituiscono questa parte di paese. Il progetto propone un disegno che accentua la continuità del tessuto urbano allineando i nuovi terrazzamenti sulle geometrie esistenti di via Piave e della Chiesa.

Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo — RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO

Gli ambiti. Il nuovo polo sarà caratterizzato da una sequenza di terrazze e di spazi che individuano differenti fasi di utilizzo e lettura dello spazio aperto: il sagrato, la piazza del Municipio, l’area giochi sulla terrazza alta. Va rimarcato il carattere urbano delle aree a filo strada, “la nuova piazza”, luogo dell’incontro e dell’integrazione tra i flussi che gravitano sulla chiesa e quelli verso il municipio. Alla quota del municipio viene a costituirsi un elemento di snodo tra i diversi livelli che afferiscono alle diverse funzioni (parcheggio, municipio, posta, farmacia, associazioni….) e che potrebbe essere utilizzato come spazio polifunzionale per feste, celebrazioni, piccoli concerti…… Proponiamo un ampliamento del” terrazzamento alto” al fine di riequilibrare i rapporti di superficie dei terrazzamenti e di dare maggiore fruibilità ad un’area defilata. In questo modo potremo ottenere una balconata a servizio dell’edificio che ospita la farmacia, un’area giochi per bambini e di integrare con un tetto verde la copertura dei posti auto per i dipendenti.

Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo — RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO

Stefano Grioni, Massimo Semola, Moreno Marrazzo — RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA PARROCCHIALE ED AREE LIMITROFE. RANCO

casa a San Vito di Cadore - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters - Ricardo Bofill

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In 1973 Ricardo Bofill found a disused cement factory, an industrial complex from the turn of the century consisting of over 30 silos, subterranean galleries and huge machine rooms, and he decided to transform it into the head office of Taller de Arquitectura. Remodelling work lasted two years. The factory, abandoned and partially in ruins, was a compendium of surrealist elements: stairs that climbed up to nowhere, mighty reinforced concrete structures that sustained nothing, pieces of iron hanging in the air, huge empty spaces filled nonetheless with magic. The transformation process began with the demolition of part of the old structure to leave hitherto concealed forms visible, as if the concrete had been sculpted. Once the spaces had been defined, cleaned of cement and encompassed by new greenery, the process began of adaptation to the new programme. Eight silos remained, which became offices, a models laboratory, archives, a library, a projections room and a gigantic space known as “The Cathedral”, in which exhibitions, concerts and a whole range of cultural functions linked to the professional activities of the architect. The complex stands in the midst of gardens with eucalyptus, palms, olive trees and cypresses. This project is evidence of the fact that an imaginative architect may adapt any space to a new function, no matter how different it may be from the original one.

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Ricardo Bofill — Ricardo Bofill Taller de Arquitectura Headquarters

Orecchini Purple Grapes di Paola C. Gioielli - Paola Cantoni

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Orecchini Grapes per Gioielli in Fermento a Torre Fornello di Paola C. Gioielli

Paola Cantoni — Orecchini Purple Grapes di Paola C. Gioielli

Orecchini Purple Grapes per Gioielli in Fermento a Torre Fornello, di Paola C. Gioielli

Negozio Foto Ottica - Andrea Bogani

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Il progetto prevede la ristrutturazione interna di un negozio d Foto Ottica in provincia di Monza e Brianza, attraverso la progettazione degli spazi interni e degli elementi d’arredo.

Andrea Bogani — Negozio Foto Ottica

Andrea Bogani — Negozio Foto Ottica

Andrea Bogani — Negozio Foto Ottica

Andrea Bogani — Negozio Foto Ottica

villa a Santa Cristina - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento

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ristrutturazione

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — villa a Santa Cristina

prospetto

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — villa a Santa Cristina

cucina

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — villa a Santa Cristina

schizzo

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — villa a Santa Cristina

pianta p. terra

mmpstudio  maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento — villa a Santa Cristina

esterno

villa a Oderzo - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento


Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco - Andrea Bogani, Simone Fuso

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PIAZZA DEL MUNICIPIO, PIAZZA DEI SERVIZI E COLLEGAMENTO CON VIA CASTELLO

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Planimetria

Un sistema di rampe intervallate da aree verdi, permette la connessione tra la zona a quota +0.00 m e la piazza della Posta e Farmacia (“piazza dei servizi”) a quota +2.20 m. Sul lato est, una gradinata fa da sfondo alla piazza e allo stesso tempo funge da conness ione tra i due livelli. Oltre ad essere elemento di unione tra le due piazze la gradinata funge anche da spazio dedicato alla sosta e all’incontro, utilizzabile come tribuna per il pubblico in caso di manifestazioni.

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

PIAZZA DELLA CHIESA, VIA PIAVE, VIA ROMA E VIA CASTELLO

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

In corrispondenza dell’incrocio tra via Piave, via Roma e via Alberto, una nuova pavimentazione in acciottolato individua un’area di rispetto in prossimità dell’ingresso della chiesa. Sulle predette strade paletti dissuasori permettono di individuare un percorso protetto per i pedoni valorizzando gli accessi alle funzioni principali come l’oratorio, la chiesa e la Piazza del Municipio. Su via Roma sono previsti dei dissuasori mobili che permettono di rendere chiuso al traffico l’accesso alla via, in presenza di liturgia o eventi all’interno della chiesa. Sono previste zone per il ricovero delle bici e bike sharing a lato della Chiesa. In via Alberto l’utilizzo di pavimentazione in lastre e paletti dissuasori permettono l’individuazione e la sicurezza del percorso pedonale; una nuova segnaletica orizzontale individua gli attraversamenti ciclo-pedonali. In prossimità dell’incrocio con via Roma si prevede un rialzo di carreggiata ad evidenziare l’inizio dell’area a velocità controllata – 30km/h

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Andrea Bogani, Simone Fuso — Riqualificazione della piazza parrocchiale e le aree limitrofe. Ranco

Negozio Sears - mmpstudio maria grazia martinelli - martina monti - silvia pesavento

Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS) - Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico

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Il progetto parte da un concetto dell’“esistente come risorsa” e in quanto tale da mantenere e da valorizzare. Il progetto si basa sull’individuazione di un metodo che ha due principi fondanti: il primo riguarda la volontà di migliorare le condizioni abitative delle persone che vivono quotidianamente la torre Tintoretto; il secondo mira a individuare azioni d’intervento economiche che però soddisfino le più alte prestazioni di benessere. L’approccio è quello di un “laboratorio” che rifiuta un intervento pesante di demolizione come atto risolutore dell’abitare sociale, ma piuttosto si orienta a un’azione innovativa e programmabile per fasi, che vuole valorizzare l’esistente reinterpretandola ed introducendo nuove attività.

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Qualità architettonica. La qualità ricercata mira a definire una nuova idea di abitare l’edilizia sociale. Infatti pur mantenendo l’impostazione generale del Benevolo, si propone un progetto di riqualificazione basato sul concetto di “qualità dell’abitare” in cui l’aumento della vivibilitàè il parametro fondamentale. Ogni alloggio è quindi dotato di finestrature più ampie (incidenti sul risparmio energetico) e spazi esterni privati protetti (logge) incidendo in modo significativo sul benessere psicofisico dell’individuo. Le logge permettono la chiusura del balcone, evitando l’iniziativa privata, e garantendo un’uniformità visiva. La qualità architettonica è ricercata mediante l’impiego di materiali innovativi ed affidabili come il principale prodotto usato nel rivestimento di facciata trasparente (policarbonato) costituito da un sistema di pannelli scorrevoli che lasciano passare la luce naturale: il prospetto risulta leggero e ritmato oltre a garantire un’economicità di scala. Il prospetto è suddiviso in tre parti che riflettono la nuova suddivisione condominiale e che in tal modo permetterà la crescita negli abitanti di un sentimento di appartenenza. In facciata risulta evidente la presenza di attività terziarie dal trattamento a facciata continua vetrata.

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Inserimento nel contesto. A livello urbano il rapporto tra l’edificio e l’esterno è mediato dalla presenza del parco gioco, di una nuova piastra e dalla cittadella dei servizi. L’approccio progettuale alla piastra parte dalla sensazione sgradevole di città abbandonata. La piastra così come è oggi si presenta come un’area che giace ad un livello superiore rispetto alla città ma che non comunica con essa. Essa è un misuratore perfetto, che può avere la capacità di mettere a giusta scala l’edificio che altrimenti non ha elementi di mediazione con il tessuto urbano. L’idea semplice ed efficace è lavorare sulla relazione tra piastra e città in modo da renderla facilmente accessibile e luogo di vita. Un lato della piastra viene piegato al fine di cercare una relazione diretta con il tessuto urbano. Il progetto parte dalla creazione del “grande parterre verde”, il cuore della piastra, luogo di libertà e di gioco, un prato dove correre e giocare, che si pone come dimensione orizzontale della grande dimensione verticale dell’edificio. I parcheggi posti sulla piastra non sono solo un mero luogo per le auto ma settimanalmente esso diventa luogo per il mercato rionale. Il “parcheggio-mercato”, è un’idea che nel nord Europa ha spopolato. Il parcheggio di quartiere è sempre luogo morto durante il giorno: un buon lavoro sui materiali della pavimentazione e una folta alberatura rendono il luogo interessante. La piastra diventa così un vero e proprio micro paesaggio ricco, multiforme, vitale, attraente e presidiato.

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Distribuzione funzionale. Nella ridistribuzione funzionale si propone la riorganizzazione degli alloggi alla luce delle nuove esigenze abitative. Gli alloggi esistenti grazie ai tre nuovi vani scala acquisiscono la proprietà di flessibilità tipologica (3 tagli) e sono quasi tutti a doppio affaccio. In aggiunta alle tipologie abitative ai piani si prevede in copertura (in sostituzione agli ultimi due piani esistenti) nuovi appartamenti a duplex che godono di un accesso indipendente a ballatoio sul lato nord e di un giardino privato sul fronte sud. Il mix funzionale è garantito a livello edilizio nella Torre con i servizi collettivi (hall, ludoteca, ambulatorio medico, portierato sociale, sala comune), quelli comuni (lavanderia, stireria, deposito bici) e quelli terziari (coworking, incubatore di imprese, centro di formazione, ricettività temporanea) mentre a livello urbano con il nuovo edificio detto “la cittadella” che comprende servizi di artigianato, negozi di prima necessità come l’alimentare, la posta, la farmacia ed altri come la banca e la palestra, che sono di supporto e di richiamo per l’area attrezzata a mercato esterna. Mentre gli interventi sulla Torre lasciano sostanzialmente inalterata la SLP esistente, la cittadella implementa la volumetria del 20% come prevista da bando.

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

Stefano Grioni, Margherita Brianza, Lucia Castiglioni, Enrico Cigolotti, Gabriele Cigolotti, Alberto Franzosi, Luca Manzocchi, Moreno Marrazzo, Alberto Tricarico — Concorso di idee per il recupero della Torre “Tintoretto” a San Polo (BS)

appartamento AM-MZ - Laura Pistoia

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Una casa di ferrovieri scampata ad un bombardamento della seconda guerra, ancora oggi c’è una Madonna votiva a memoria nelle scale condominiali. Il progetto mantiene l’assetto originario con modifiche planimetriche che hanno comportato lo spostamento ed il riassetto dei pavimenti originali e dei tappeti in marmette. Le finestre danno tutte sui binari della ferrovia, il passaggio dei treni induce alla sensazione del viaggio, pur stando nel proprio appartamento. Il mantenimento degli stucchi a soffitto e delle porte, in oltre ai coloratissimi pavimenti restaurati, dona un surplus irripetibile all’assetto contemporaneo.

Laura Pistoia — appartamento AM-MZ

Laura Pistoia — appartamento AM-MZ

Laura Pistoia — appartamento AM-MZ

Laura Pistoia — appartamento AM-MZ

KANJI EVO fusion restaurant - giuseppe dondoni

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Contrapposizione di materiali naturali ed effetti tecnologici ferro grezzo e policarbonati aspecchio pietre e allumini a specchio il tutto fuso in una scenografia onirica un racconto tra sogno e realtà. una scenografia a soffitto rappresentata da una grande stella rivestimento in scaglie di alluminio a specchio rivettate illuminate da led in rgb per una sequenza cromatica continua,all’interno un fiorire di fibre ottiche ,il soffitto presenta un diramarsi di lame verticali dorate il privè e una dark room dove a soffitto svolazzano uccellini luminosi by ingo maurer sotto la zona tatami.

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

stella

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

stella

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

banco cassa

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

banchi bar e sushi

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

stella

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

stella

giuseppe dondoni — KANJI EVO  fusion restaurant

stella

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zona sedute

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bagni

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bagni

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zona sedute

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privè tatami

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privè tatami

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vista lunga

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inaugurazione

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