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A wood extension - Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria

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The objective was to create a new living space. Revitalizing the house with its immediate environment, the garden, the extension was given a new meaning and gives it a high added value. The extension is based only on the garden, and is not visible from the public space. The south facade is glazed, full height, which allows the path to the new terrace. In the north, a horizontal window allows to enjoy the view of the garden. This extension has become the main living space of the house; it is the center of the house between the garden and the other parts of the house. The concepts of visual and physical comfort were prerequisites at the time of conception.The use of wood for the structure was chosen because it allowed a clean and fast construction process and a lightweight building limiting the impact on the site (Use of wood for its warmth, ease of implementation, reasonable cost and ecological impact). This extension is in a residential area without much interest and has proven that it is possible to build contemporary projects with very restrictive building regulations. Environmental approach : By giving a new meaning to the existing house, it gave it a high added value. The openings allow cross ventilation. The shape of the extension facilitates heat circulation. Wood has been chosen throughout the construction for its environmental values. For the cladding, the Red-Cedar was chosen because it has a low density, good thermal insulation capacity and a low shrinkage factor. It is a naturally rot-resistant species. It is easy to implement and contains natural oils protecting the preservation of moisture, rot and insects. We used hemp wool as insulation. It’s an ecological insulation with very good performance (Panel rigid hemp wool 180 mm).

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension

Westeel Antoine, Arbones Suanzes Ana Maria — A wood extension


CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO - Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio

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CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Vista d'insieme dell'intervento

1. CONCETTI PROPOSITIVI GENERATORICONTESTUALIZZAZIONE“Dunque l’idea si avvicina alla materia e pone ordine tra le parti multiple, di cui una cosa è fatta, combinandole insieme. L’idea le riconduce a un tutto ordinato, e crea l’unità accordandole loro, perché essa stessa è una, e l’essere che prende da lei la forma deve dunque essere uno, almeno nei limiti in cui può esserlo una cosa composta da molte parti”. Plotino – Enneade I,6. La proposta della nuova sede della Croce Rossa Italiana di Scandiano ha quale elemento guida l’essenzialità; ciò perché La Croce Rossa è universalmente percepita quale esempio dell’essenzialità: le sue origini, la sua storia, i suoi principi fondamentali e soprattutto i suoi elementi identificativi sono la trasposizione più coerente nella realtà di questo importante sostantivo. Entro il recinto dell’essenzialità si è perciò definita la contestualizzazione, la tipologia insediativa, l’organizzazione funzionale, e la forma architettonica della nuova sede di Scandiano in località Chiozza. L’ambiente, a margine tra città e campagna, ha suggerito l’utilizzo di un impianto del complesso che richiama il valore territoriale della cascina, ovvero l’essenzialità tipologica della masserizia, e le origini della Rocca dei Boiardo e dei Thiene (nella lista dei possedimenti feudali riportata nel trattato di investitura del feudo del Gesso del 1212 si parla di una “masserizia” che sorgeva nei pressi dell’attuale territorio scandianese). Da ciò, l’impianto del nuovo complesso (che ospiterà l’attuale sede di Via Pistoni e Blosi, il magazzino di Protezione Civile e di stoccaggio-distribuzione viveri ora a Casalgrande) è stato delineato con giacitura a pettine (tridente) con doppia corte aperta a sud e portico attrezzato di collegamento a nord.

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Planimetrie stato di fatto e progetto e indicazioni funzionali

2. IMPIANTO URBANISTICO E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA“Sicché per essere brieve dico così: quanto la prodigalitàè cosa mala, cosìè buona, utile e lodevole la masserizia. … Santa cosa la masserizia! … [La masserizia consiste in] non serbar le cose ma usarle a’ bisogni” Leon Battista Alberti – I libri della famiglia – libro terzo. Il complesso è composto da tre corpi di fabbrica disposti in senso nord-sud collegati a nord attraverso un portico pedonale. Tale tipo di impianto consente agli operatori di spostarsi e raggiungere i vari ambienti funzionali rapidamente, a vantaggio dell’efficienza produttiva e della rapida organizzazione dei soccorsi e dei servizi da erogare. Il corpo di fabbrica ad ovest (A) è a tre elevazioni fuori terra destinato ad uffici, ad attività dei volontari ed a stoccaggio-distribuzione viveri; il corpo di fabbrica centrale (B) è ad un’elevazione fuori terra destinato prevalentemente ad autorimesse e ricovero autocarri; il corpo di fabbrica lato est© è ad una elevazione fuori terra destinato al ricovero dei materiali per la protezione civile.

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Piante, sezioni e prospetti

3. CARATTERI COSTRUTTIVI BASE DEL COMPLESSO La scelta dei materiali e delle composizioni architettoniche proposte è avvenuta ponendo le seguenti essenziali condizioni: eco-compatibilità, risparmio energetico e difesa dal rumore, coerenza ambientale ovvero piena armonia con il contesto urbanistico, individualità espressiva.

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Viste assonometriche

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Vedute ambienti interni

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Sezione Edificio Amministrativo e vedute prospettiche

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Vista prospettiva Edificio Amministrativo

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Ingresso Edificio Amministrativo

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Vista generale notturna

Sergio Gallitto, Filippo D'Arrigo, Nicola Panunzio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DELLA NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI SCANDIANO

Ingresso Edificio Amministrativo di sera

Nuovo complesso parrocchiale Santa Maria del Carmine - fabio fabbrizzi

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Rapporto con l’ambiente urbano L’idea progettuale trae vigore dall’osservazione dell’identità e dei caratteri del luogo. Luogo inteso nella duplice valenza di luogo fisico e di luogo paradigmatico. Da un lato, quindi, la presenza di una periferia sfrangiata nella campagna, caratterizzata da grossi elementi anomali, come il sistema delle serre e la centrale elettrica, dall’altro lato, l’idea di un genius loci legato ad una precisa connotazione formale, fatta di temi, tipi, figure e materie, appartenenti alla tradizione locale. Da queste realtà nasce l’idea di un sistema architettonico capace al contempo di interpretare la spazialità e la figuratività propria della domus romana, subliminale riferimento formale dell’area, insieme al fortissimo desiderio di creare una sorta di “mondo” racchiuso al proprio interno, ma al contempo denso di collegamenti con l’esterno.

fabio fabbrizzi — Nuovo complesso parrocchiale Santa Maria del Carmine

Quindi l’idea di un perimetro murato rettangolare, geometricamente costruito su due quadrati, nella cui consistenza si evidenziano due quadrati più piccoli. Uno di questi quadrati diviene il positivo del volume dell’aula della chiesa, l’altro diviene il negativo del chiostro della parte comunitaria, il tutto racchiuso da un percorso che assume valenze diverse all’interno del sistema. L’impianto parrocchiale tende così ad evidenziarsi come una figura nitida nel paesaggio scomposto e lacerato nel quale si colloca; una sorta di pausa capace di dare misura e nuove relazioni con l’ambiente urbano circostante.

Riconoscibilità dell’edificio sacro Nell’itinerario progettuale percorso nel prefigurare gli spazi e le volumetrie del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine, è stata sempre tenuta in filigrana un’idea di fondo di semplice razionalità che ha cercato di informare ogni scelta compositiva. Una sorta di “regola” geometrica, materica, tecnologica, compositiva che ha guidato verso criteri di essenzialità, per questo, il complesso proposto, si mostra in tutta la propria evidente semplicità, facendo leva piuttosto che sugli artifici, sulla chiarezza dell’impostazione e sul nitore delle forme e delle materie. Dall’abbraccio della muratura perimetrale, si entra all’interno del sistema architettonico attraverso un varco che si apre ai piedi della sagoma svettante della torre campanaria. Tutto lo spazio interno protetto si suddivide nel sagrato della chiesa e nello spazio verde del chiostro, mentre l’insieme è unito da un porticato ritmato da setti che distribuisce le funzioni che si affacciano sullo spazio di relazione. Per aumentare la dimensione sacrale dell’ingresso all’aula, il sagrato si inclina leggermente verso il basso. Tra il sagrato e la chiesa è previsto un grande velario in acciaio cor-ten che può aprirsi normalmente solo nella sua parte centrale consentendo un normale accesso dei fedeli, mentre all’occorrenza può essere impacchettato ai lati consentendo un’apertura totale della parte inferiore della facciata della chiesa, collegando così il proprio spazio interno verso il sagrato, consentendo in speciali occasioni di dilatare all’esterno lo spazio della celebrazione.

Profilo estetico-formale La definizione dell’aula è affidata ad un tema di mediazione della luce. Tutto si imposta sul medesimo elemento in tufo montato di coltello rispetto al filo del volume. Ne deriva una sequenza di ritmi alternati di pieni e vuoti che rendono particolarmente vibratile l’ingresso della luce all’interno. Il cubo sotteso dall’aula, pare sospeso sui corpi laterali dando una sensazione di grande leggerezza. I corpi laterali sono destinati rispettivamente alla cappella feriale, allo spazio del fonte battesimale e alla sacrestia.

Lo spazio che separa i vari corpi laterali, è destinato a patii di verde protetti all’esterno dall’abbraccio del muro consentendo di illuminare gli ambiti retrostanti. Il medesimo tema vibratile degli elementi di tufo montati di taglio e sporgenti sul filo di facciata, connota la verticalità del campanile, in un rimando di assonanze formali con il volume dell’aula.

Veicolo della connotazione sacrale dello spazio è la luce naturale, capace di sottolineare le scelte compositive e di commentare i diversi momenti della liturgia. Una luce che vibra dal volume traforato dell’aula quasi una lanterna al diretto nitore luminoso di tagli effettuati sulle coperture, fino ad una luce più indiretta filtrata dallo spazio verde dei patii, diviene, in queste sue diverse accezioni, l’elemento di tramite tra l’uomo e Dio.

Impianto liturgico L’impianto liturgico è sviluppato su una assialità che dal chiostro conduce al sagrato inclinato, per giungere all’aula quadrangolare sormontata dalla “lanterna”. Ai lati dell’aula, uno spazio di deambulazione unisce l’ambito del fonte battesimale, la cappella feriale, la sagrestia, intervallate tra loro e l’aula, dallo spazio verde dei patii degli ulivi.

Opere d’arte Le opere d’arte immaginate per questo complesso parrocchiale si basano su una figuratività tradizionale. Il crocifisso che verrebbe disposto contro la grande vetrata di sfondo all’incrocio dell’infisso, si ipotizza da realizzarsi in fusione di bronzo, mentre la tela della Madonna del Carmine, pensata con evidenza figurativa ma ritagliata contro uno sfondo neutro, verrebbe posizionata lateralmente all’altare in un punto limitrofo all’ingresso della cappella feriale. L’altare pensata come semplice mensa in marmo presenta una decorazione su pannello affrescato nella posizione frontale. L’ambone con base in marmo e leggio in cor-ten presenta una decorazione a bassorilievo. Il fonte battesimale pensato come un cilindro di marmo con lavorazioni diverse, viene nobilitato dal posizionamento parietale di un mosaico raffigurante una scena legata al battesimo. All’esterno, sui setti in tufo che definiscono il porticato, vengono disposte delle formelle in cotto che formano le stazioni della via crucis. La seduta dell’officiante è realizzata in marmo e dotata di un piccolo bassorilievo e la porta di ingresso è realizzata “a libro” con elementi microforati di cor-ten impacchettabili sui quali a laser è inciso il tratto di un grande disegno raffigurante la Madonna del Carmine.

Aspetti funzionali L’insieme architettonico, contiene nella propria geometria, la parte della celebrazione sia la parte della gestione e socializzazione. Alla base di questa concezione spaziale, esiste l’idea della comunità circoscritta e protetta, ma anche al contempo aperta e permeabile al mondo esterno. Il porticato che connette i diversi ambiti dell’insieme, funziona al piano terra come elemento distributore e permette l’accesso allo spazio collettivo di una grande sala polivalente con annesso uno spazio dedicato alla convivialità comunitaria, nonché alle aule aventi diverse caratterizzazioni, all’ufficio del parroco, al suo appartamento, ai collegamenti al livello superiore, alla torre campanaria e alla sacrestia. Laterale rispetto alla centralità del chiostro degli aranci, si apre un passaggio che collega il microcosmo racchiuso all’interno del sistema e l’area dedicata ai parcheggi, alle piccole attrezzature sportive e agli orti sociali. Uno spazio destinato a bocciodromo viene contenuto all’interno del sistema in posizione limitrofa alla sala polivalente. Aspetti tecnologici La ricerca di bellezza è legata alla verità e l’intera estetica dell’insieme è affidata alla sincerità strutturale, alla chiarezza delle forme e al rigore dei materiali nella ricerca di un equilibrio dove niente appare più del necessario. Questa architettura viene immaginata costruita con una struttura portante in c.a interamente rivestita con una muratura di blocchi di tufo e ricorsi in laterizio.

Pool and spa area for an Hotel in Mallorca. - A2arquitectos

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In 1967, a small hotel, Hotel Castell dels Hams, was established on the island of Majorca amid the Mediterranean vegetation. Over time, and through subtle improvements and extensions, it has become one of the most distinctive hotels on the eastern part of the island. The last of the alterations, meant to celebrate the Mediterranean light and the location’s idyllic bond with nature, turned the hotel into much more than just a holiday destination. The work centred on replacing the covering and enclosure of the existing heated pool and to create an adjacent spa to supplement it.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

During development, the project was split into two independent zones, each designed to suit its own specific purpose. The main pool area is adorned with a series of square openings for windows in the roof that allow the light to flood into the area. The spa intended for skin treatments and relaxation is located to give the visitors the best views of the surrounding landscape and is also filled with light in all rooms where light is needed. The placement of the two zones makes them meet at a single point where one faces the other, so that they are interlinked. This gives access to both through the hotel lobby, which is connected to the main pool area. The pool was originally connected to what was once considered the back of the hotel, where it was confined to a space that was clearly being wasted. The challenge of the project was not only to stop the new areas from being used as secondary features, but to ensure they were used to highlight the hotel’s sunniest facade. Now completed, the roof is dotted with windows. This interplay of window holes in the roof creates a beautiful dance of light reflections inside

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

The existing pool has got new facades and a new green roof, which is dotted with a series of square openings. This interplay of window holes creates a beautiful dance of light reflections in the building. In the spa area, the space is sculpted and colourful showers of light flow through the openings in the roof. This makes the building itself part of the treatment, offering the feeling of well-being created by nature when it is introduced into the building, a feeling of total immersion for the visitor

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

A2arquitectos — Pool and spa area for an Hotel in Mallorca.

Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle - gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado

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Edificio destinato ad Housing Sociale in e sistemazione dell’area verde limitrofa secondo i criteri della bioarchitettura

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

gianluca cagnetta, Vincenzo Corrado — Edificio destinato ad Housing Sociale in Santeramo in Colle

Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus - 3TI_LAB srl

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IL NUOVO COMPLESSO CULTURALE‘MuliNuragus’ Il complesso dell’ex Mulino Pastificio costituisce, per Nuragus e i suoi abitanti, un importante punto di riferimento urbano, per la sua storia e le caratteristiche architettoniche dei manufatti che lo compongono. L’edificio per molto tempo ha rappresentato il principale nucleo produttivo a carattere industriale dell’abitato, posizionato al centro del paese e gestito da importanti famiglie della zona. Il progetto proposto, attraverso uno studio accurato delle strutture e il recupero e la rifunzionalizzazione dei manufatti esistenti, intende riportare il complesso al centro della vita del paese, conferendogli la funzione di nuovo centro di ‘produzione’, ‘conservazione’ e ‘valorizzazione’ dell’identità, della cultura, delle tradizioni e dei prodotti del luogo. Il complesso diviene così museo, spazio di contatto, forum cittadino, arena, atelier, laboratorio a servizio della comunità e aperto ai visitatori. Il vecchio e il nuovo mulino, che costituiscono il complesso, occupano attività differenti in grado di raccogliere, preservare e far conoscere gli aspetti peculiari del territorio, dell’identità nuraghese e, più in generale, della Sardegna.

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista della corte centrale

Il complesso dell’ ex Mulino Pastificio è caratterizzato, a livello morfologico, da edifici sorti in periodi differenti, a partire da fine ‘800 fino alla sua chiusura avvenuta nel 1968. Tali strutture, eterogenee in termini architettonici e costruttivi, si raccolgono attorno ad un’ampia corte centrale, su modello degli insediamenti locali caratterizzati da corti interne e muri di cinta verso la strada. Su Via Roma, Via Chiusa e Via Campi l’edificio presenta tre fronti edificati, anch’essi caratterizzati da un’eterogenea configurazione, con un unico ingresso posto sulla via principale. Il progetto proposto valorizza la presenza dei volumi e dei diaframmi che separano gli spazi interni dalla strada, recuperando le murature esistenti e lavorando sulle sistemazioni a terra, sulle pavimentazioni e sugli accessi, cercando di mantenere tali aspetti identitari e allo stesso tempo aprendo nuovamente l’edificio alla città, trasformandolo in spazio pubblico. Il complesso si trova in pieno centro storico, non distante da ‘Su Addeu’, in passato la piazza più importante del paese, ambito urbano oggetto di prossima riqualificazione. La presenza, inoltre, di un parcheggio per auto a circa 250 m e di una fermata bus presso l’antistante slargo di Via Chiusa, consentono un adeguato accesso anche ai visitatori che raggiungono Nuragus da fuori, con mezzi pubblici o privati.

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista notturna dall'alto del complesso

Elemento morfologico peculiare del complesso dell’ex mulino, caratterizzante l’intero sistema insediativo locale, è l’insieme di corti, di differente dimensione, presenti all’interno dei fronti dell’edificio. Il progetto propone una valorizzazione di questi spazi, trasformandoli in luoghi aperti al pubblico, sede di eventi e manifestazioni che si svolgono durante l’anno. Per ampliare tali spazi (compressi nel tempo dalla progressiva realizzazione di edifici di deposito e supporto al mulino) e per renderli adeguatamente fruibili, si è scelto di trasformare alcuni degli spazi interni di secondaria importanza, oggi privi di copertura e con strutture in elevazione non più recuperabili, in corti tematiche esterne, mantenendo le tracce a terra dei vecchi muri come memoria.

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista degli atelier all'aperto

Per la rifunzionalizzazione degli spazi un tempo coperti del complesso del mulino, si è scelto di operare una valutazione critica, come già accennato, relativamente al recupero delle strutture esistenti. Liberando l’area a sud del complesso con la demolizione delle strutture dei locali di servizio, si sono concentrati gli interventi di recupero, restauro e consolidamento sui volumi più grandi ed importanti, occupati un tempo dalla principale attività della molitura. Si è scelto qui di ripristinare le strutture esistenti, realizzare nuove strutture orizzontali interne e una nuova copertura, interventi intenzionalmente e chiaramente resi riconoscibili rispetto all’esistente. L’edificio del ‘mulino nuovo’, nella memoria collettiva il ‘Mulinu’ del paese, vero e proprio punto di riferimento urbano, viene riconvertito a museo del territorio, centro di promozione turistica e laboratorio per le arti e le tradizioni locali, con spazi espositivi e spazi polifunzionali aperti a differenti attività comunali e sociali, oggi sparse in vari ambienti, inadeguati rispetto all’importanza che esse rivestono in ambito culturale. La vicinanza di una scuola elementare e materna (circa 250 m) amplia le possibilità di valorizzazione dell’edificio, consentendo di concepire il nuovo complesso anche come spazio didattico e di sperimentazione per bambini in età scolare (orti urbani, laboratori artistici, scuole estive, ecc.).

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista della sala multimediale

L’edificio del ‘mulino vecchio’ diviene il centro di promozione dei prodotti agroalimentari tipici del territorio, altro punto di forza della cultura locale, attraverso un’esposizione sperimentale delle materie prime della terra già nelle piccole corti verdi che lo circondano, e trasformando l’edificio in un bar – ristorante con annesso laboratorio di cucina per la preparazione e la degustazione dei prodotti e dei piatti tipici.

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista della sala polifunzionale

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista della sala espositiva al secondo piano

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Vista della corte - giardino botanico

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Concept

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Layout funzionale

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Planivolumetrico

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Pianta piano terra

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Pianta piano primo

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Pianta piano secondo

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Prospetto est - Sezione AA

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Prospetto nord - Sezione AA

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Giardino botanico

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Configurazioni corte centrale e sala polifunzionale

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Tavola 1

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Tavola 2

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Tavola 3

3TI_LAB srl — Risanamento e riqualificazione complesso dell’ex Mulino Pastificio di Nuragus

Tavola 4

A.HOUSE - Arch. Diego Campi

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Introduzione Il Signor A. nella vita è un falegname. Ama il suo lavoro tanto da dedicargli tutte le ore a disposizione delle sue giornate: per lui non ci sono giorni festivi. Si diverte a creare oggetti con il legno, a valutare le diverse essenze, a come meglio impiegarle per esaltarne il loro valore nascosto. Passano gli anni ed il Signor A. allarga la sua attività; è considerato da tutti molto bravo ed ha molti ammiratori per i suoi lavori, ma sente che ancora non ha raggiunto la perfezione. Decide di realizzare una grande installazione, quella che forse potrebbe rappresentare l’opera della sua vita, grazie alla quale poter essere ricordato dai posteri. 10.000 frammenti verticali di legno, tutti della stessa essenza, tutti della stessa dimensione (5×5 x 300 cm) disposti in modo tale da formare uno spazio abitabile. Dopo un mese l’installazione dei frammenti è completata, ma il Signor A. non è ancora soddisfatto: si accorge che per raggiungere la perfezione il numero dei frammenti non è ancora sufficiente. Ne prepara altri e li aggiunge alla sua opera, che nel frattempo continua ad espandersi, sino a trasformarsi in città: alla fine capisce che potrà raggiungere la perfezione solo se l’opera non troverà mai una fine.

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

vista generale

Descrizione dell’intervento Il legno è l’elemento fondamentale della casa: non solo materiale da costruzione, ma anche rivestimento e quindi elemento decorativo di facciata. È il punto di partenza dell’idea progettuale. Poi si sono sviluppate le forme della composizione architettonica: un piano terra che rappresenta la piastra d’appoggio per i volumi in elevazione del piano primo, caratterizzata da una forma pressoché rettangolare e realizzata mediante un muro compatto intonacato, che diventa sia muro perimetrale dell’abitazione, sia elemento di separazione delle corti interne al fabbricato dal resto della campagna. Il muro-recinto si separa in prossimità dell’ingresso alla casa; si dilata sino a creare due piccole corti verdi, separate dal doppio percorso di accesso dal fronte strada, connotato dal muro di legno che lo accompagna sino alla porta di ingresso alla residenza. Il muro è caratterizzato da una successione ordinata di lamelle disposte verticalmente nel terreno, in legno, in grado di creare dei giochi di luce ed ombre sulle pavimentazioni dei percorsi pedonali che lo fiancheggiano. Il muro segna un percorso, invitando l’ingresso nella casa; appena entrati un piccolo ingresso, separato dalla zona giorno, crea un filtro tra esterno ed interno, una zona di sosta prima di raggiungere il nucleo centrale delle residenza, ossia il soggiorno. Il soggiorno è disposto ad una quota inferiore rispetto alla restante parte del piano terra, in modo da dilatare i giochi di prospettiva e di percezione delle diverse parti: è identificato dalla grande isola centrale costituita dall’ampio divano, inserito tra le due piccole rampe di scala laterali, e si affaccia sulla parete di fondo, ipoteticamente rivestita in pietra nella parte bassa, connotata dal grande camino laterale e dalla panca, nonché base di appoggio, che lega interno ed esterno creando una perfetta continuità. In questo modo lo spazio esterno, anche grazie alla presenza della grande vetrata laterale il camino, entra a far parte della vita della casa: la piscina qui presente ha uno stretto rapporto visivo e percettivo con il soggiorno, la vetrata che separa l’esterno dall’interno è un semplice schermo, che non riesce minimamente a scalfire la stretta interrelazione tra le parti, quasi come i due spazi fossero un tutt’uno. A sinistra dell’ingresso è disposta la cucina costituita da due parti ben distinte, una dedicata alla zona cottura con relativa isola centrale e parete attrezzata adiacente ed una dedicata esclusivamente al pranzo. Le due zone hanno due affacci vetrati differenti: la prima si apre sulla piccola corte interna prospiciente l’ingresso, la seconda si apre con un’ampia vetrata sulla campagna circostante il fabbricato. A separazione della zona pranzo e dell’ingresso è presente un muro attrezzato con scaffalature a libreria, al quale si affianca, appoggiandosi, nella zona d’ingresso una scala a chiocciola completamente in legno che conduce al soppalco superiore, destinato a soffitta/mansarda, dal quale è possibile apprezzare la doppia altezza del soggiorno. La presenza del soppalco garantisce inoltre un contenimento dell’altezza della zona pranzo e dell’ingresso; entrare in uno spazio ribassato che ad un certo punto si apre e si dilata, non solo in larghezza ma anche, e soprattutto in altezza, enfatizza il senso ed il valore degli spazi interni. A destra dell’ingresso uno spazio di collegamento, connotato come una galleria vetrata aperta direttamente sul cortile centrale interno, permette di raggiungere da un lato la zona studio, filtrata da due piccoli vani di servizio (guardaroba/spogliatoio strettamente collegato all’ingresso ed un piccolo wc di pertinenza del piano terra), dall’altro la zona servizi costituita dall’autorimessa/garage con angolo appartato per custodia biciclette, cantina/ripostiglio, locale tecnico e lavanderia con accesso diretto verso il portico pertinenziale esterno. Lo studio si caratterizza per la quasi completa indipendenza spaziale e distributiva rispetto al resto dell’abitazione; indipendenza garantita dall’ingresso separato tramite secondo percorso pedonale, accesso che avviene all’interno della piccola corte adiacente, dalla quale lo studio, tramite ampia vetrata, cattura la luce naturale. In posizione centrale alla zona servizi è collocata la scala a doppia rampa che conduce alla zona notte della residenza, formata a destra da camera matrimoniale con relativi bagno padronale e guardaroba, a sinistra due camere singole, con guardaroba e bagno comune, e disimpegno con duplice funzione di collegamento e ripostiglio mediante parete attrezzata con armadi.

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

vista generale

Ad identificare la forma architettonica dell’intero fabbricato, oltre al muro recinto del piano terra, sopra descritto, sono i due volumi, corrispondenti al piano primo, caratterizzati da una copertura ad una falda inclinata: l’involucro è connotato da un rivestimento a doghe lignee verticali che abbraccia l’intero volume, non solo le partizioni verticali esterne, ma anche la copertura, un rivestimento che identifica le parti della composizione architettonica ed allo stesso tempo ne diventa elemento decorativo. Il rivestimento a doghe riprende le lamelle verticali del muro che fiancheggia il percorso pedonale di accesso alla casa, diventando elemento identificativo dell’intera struttura. Il muro-recinto si caratterizza per l’unitarietà della forma: al suo interno si inseriscono degli elementi che meglio lo definiscono senza fargli perdere il suo valore intrinseco. Sul fronte nord, oltre al distacco in corrispondenza del doppio accesso all’abitazione, con la creazione delle due piccole corti, separate da muro centrale in lamelle di legno verticali, per meglio indicare il percorso, è da sottolineare la presenza di altri due elementi particolari. Da un lato la presenza del grande portone in legno del garage/autorimessa, dall’altro la trave posta a separazione tra piano terra e primo. Si tratta di una trave in legno che simula una trave IPE in acciaio con anima ed ali, una sua reinterpretazione in chiave lignea. La trave assume diverse funzioni: oltre ad elemento di distacco tra i due piani, quindi una sorta di cornice marcapiano, in corrispondenza dei percorsi pedonali di accesso, si stacca dall’edificio per diventare portale d’ingresso, quasi ad enfatizzarne il valore funzionale tramutandolo in estetico. La trave si ferma sull’angolo nord-ovest, scendendo per poi scomparire sino a terra; continua sull’angolo nord-est, lungo il fronte est, sino ad incontrare la vetrata della zona pranzo, delimitandone un lato per poi scendere a terra, a sua volta. Poi ricompare sull’angolo sud-est, dove incornicia il piccolo taglio vetrato, in corrispondenza della panca del soggiorno, si scompone continuando solo come ala superiore, lungo il fronte sud, per poi ricomporsi ed incorniciare la porzione di muro a lamelle lignee verticali, poste in corrispondenza dello spazio porticato di pertinenza della lavanderia. Infine si interrompe a terra, definendo il piccolo passaggio coperto posto nell’angolo sud-ovest. Il rivestimento a doghe verticali dei volumi del piano primo, continua in maniera uniforme anche in prossimità delle aperture finestrate della zona notte: ovviamente le doghe saranno montate su dei telai metallici scorrevoli aventi la stessa dimensione delle bucature sottostanti che permettano sia una completa apertura delle finestre, sia, una volta chiusi, il ripristino dell’unitarietà del rivestimento. Dal punto di vista costruttivo, l’edificio utilizza per la realizzazione delle strutture portanti i pannelli lignei multistrato x-lam, sia per le partizioni verticali che per quelle orizzontali (solai) o inclinate (falde di copertura), opportunamente isolate con pannelli naturali in lana di roccia o fibra di legno. La falda di copertura rivolta verso ovest garantisce la possibilità di installazione di pannelli fotovoltaici e solare termico.

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

ingresso

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

cortile interno

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

soggiorno

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

soggiorno

Arch. Diego Campi — A.HOUSE

tavola unica

Corso II - Ricardo Bofill

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The convenient situation of the building close to the Prague historical center guarantees its future tenants easy access to public services, civic amenities, traffic connections and ransport routes. Modern commercial architecture, glassed facade consisting of window areas connected with special peripheral panels coated with Venetian stucco, and an internal glassed atrium space with greenery. Corso II is a representational seat of business providing high working atmosphere standards, variable open space arrangements allowing flexible partitioning, modular show-rooms at street level, show restaurants, and a three-storey underground parking.

Ricardo Bofill — Corso II

Surface: 13,000m2 Client: Real Estate Karlin

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II

Ricardo Bofill — Corso II


Traders Upper East Hotel by Shangri-La - Ricardo Bofill

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Luxury garden hotel complex. The program forms two twin towers that act as a gateway on the on the north-eastern artery connecting Beijing with the international airport. Five star hotel brand services provide exclusive service to both 400 rooms and 200 apartments. A glazed podium contains all common areas such as hotel lobby, apartment lobby, business center, ballroom (500 px), speciality restaurant, 24 hours dinning rooms, retail, spa and fitness and parking.

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Client: Beijing Xingtai Real Estate Development Co., Ltd. Total floor area: 100,000 m2

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Ricardo Bofill — Traders Upper East Hotel by Shangri-La

Lavinia Penthouse - KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni

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La particolarità di un progetto d’interni è quella di rendere stimolante qualcosa di estremamente semplice. Le esigenze funzionali “classiche” di una famiglia sono risolte in un ambiente domestico disteso, ma allo stesso contemporaneo. Vi è un clima speciale, un equilibrio tra un design forte, ma non troppo, e interni dal carattere contemporaneo; l’essenza sta semplicemente nell’esperienza di viverci dentro.

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

Le caratteristiche intrinseche dell’attico, quali i diversi affacci all’esterno distinti da paesaggi differenti, hanno indirizzato la progettazione verso un layout open-space. L’ingresso, con la scala frontale, nucleo dell’intervento, interagisce in modo osmotico con la zona living e la cucina, rendendo possibile una molteplicità di visuali differenti. Il blocco cucina-sala pranzo, dialoganti tra loro e con gli altri ambienti mediante porte scorrevoli, si aprono direttamente, attraverso la balconata, sul cortile interno condominiale.

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

La zona living comunica direttamente con l’ingresso e si affaccia sullo spazio esterno. La zona sedute è caratterizzata da una scelta consapevole di materiali e situazioni intime. Dello stesso affaccio gode lo studio che può essere congiunto al soggiorno. Qui la grande balconata in teak, con zona jacuzzi, si presenta con una vasca lineare a verde al fine di aumentare la privacy, ma anche per conferire all’architettura la capacità di mutamento durante i cambiamenti stagionali.

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

Al piano giorno sono stati collocate anche la palestra giochi per Lavinia e un bagno di dimensioni e arredi idonei agli usi della famiglia. Il piano superiore ruota intorno al blocco scale-ascensore; qui sono situate tre camere da letto.

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

La scelta dei materiali e delle finiture è ricaduta su elementi naturali quali legno e pietra e tessuti dalle tonalità calde, in modo da “dare vita” un ambiente familiare personalizzabile.

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

KM429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Lavinia Penthouse

Sede operativa VVF CRI PC - Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia

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” ...Gli edifici non sono tutti ideati per lo stesso scopo, ne conviene? Lo scopo, il luogo, il materiale, devono determinare la forma che la costruzione dovrà assumere. Nulla può essere razionalmente bello ed artistico se non è nato da una ben chiara idea base, ed è l’idea stessa che deve anche determinare ogni dettaglio. Un edificio è una cosa viva, come un essere vivente, come un uomo. Deve servire allo scopo per cui è stato ideato, per cui è nato…” La Fonte Meravigliosa, Ayn Rand, 1943

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

La tipologia architettonica storicamente presente ed il luogo determina e influenza l’intervento facendo si che risulti inserito in maniera pacata nel contesto.

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

I tre blocchi riprendono il linguaggio architettonico rurale presentandosi come semplici volumi a falde. Il progetto s’inserisce nel contesto assorbendone le caratteristiche peculiari ma esprimendo un proprio carattere. La pelle esterna, attraverso l’uso del colore, dichiara funzione e presenza dell’intervento facendone un landmark. L’uso del legno nei dettagli di facciata e nel castello di manovra lega il tutto ai toni del territorio circostante.

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

L’alto profilo funzionale delle sedi operative scandisce le regole dell’organizzazione spaziale/ compositiva individuando tre blocchi disposti a pettine distinti tra loro da corti comuni ma legati da un setto murario, il cui profilo segue l’andamento delle coperture a falda, sul fronte di accesso a sud.

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Una struttura concepita come di “emergenza” deve essere razionalizzata al massimo per ottimizzare i costi, la costruzione la gestione e il suo utilizzo quotidiano. Lo stato di necessità dato dalla situazione attuale nei paesi colpiti dal sisma, è stata la base da cui sono nate tutte le riflessioni progettuali, che hanno portato al disegno di un impianto che fa della semplicità costruttiva, compositiva e distributiva il sui punti di forza.

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

Devvy Comacchio, Paolo Didonè, Fabrizio Michielon, Sergio de Gioia — Sede operativa VVF CRI PC

The Reflections - Ricardo Bofill

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Metaphorically, the project is intended to be a symbol on the Yuyuantan park, a tall mountain broken by flowing rivers. With a skin of ventilated ceramic panels and top to bottom “rivers” of curtain wall, the design attempts to reduce the effects of the high density blocks. The facades are articulated according to a numerical system of proportions and harmony where every part is related to the whole. The glass curtain wall protruding into the sky hides the jacuzzis from where the residents enjoy a sense of luxury, unique in west Beijing. The ground floor of the three “mountains” features spacious high-ceilings with elegant lobbies and halls where guests and residents can meet in comfortable living rooms. White marble wraps the entrance spaces. Materials such as red ceramic tile, stainless steel, brass, glass, marble and wood are combined in a harmonious interplay to provide variations in this unique luxury living experience.

Ricardo Bofill — The Reflections

Surface area:150,000m2 Client: beijing anhua century real estate development co ltd

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Ricardo Bofill — The Reflections

Reuse_Recycle_Recompose - Liberato Cerrone, Valentina Cammarota

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IL LEGNO: RISORSA SOSTENIBILE Il Trentino Alto Adige è uno dei principali produttori di legno in Italia. Nonostante ciò, il patrimonio forestale viene gestito attraverso principi ecologici e scientifici che ne garantiscono il progressivo miglioramento. Un utilizzo che non comporta né distruzione, né sfruttamento, ma ne consente la cura, la coltivazione e la conservazione. Un uso virtuoso delle risorse in cui la sostenibilità ambientale si coniuga perfettamente con quella economica e sociale. Dunque, in linea con la migliore tradizione trentina, il legno, materiale flessibile, dalle notevoli potenzialità estetiche e dal carattere ecosostenibile, non può che divenire il materiale di base del progetto. _ IL RECYCLE NELL’ALLESTIMENTO ESPOSITIVO: POTENZIALITÀEVOCATIVE DEL PALLET Le caratteristiche fondamentali del pallet in legno naturale quali dimensioni standard, compattezza e robustezza, possibilità di essere facilmente trasportato, riparato, smontato e riassemblato, ispirano il suo riutilizzo nel campo del design e in particolare dell’allestimento espositivo. Nella proposta progettuale, tagliato ed assemblato ad hoc, il pallet perde la sua funzione originaria e si traduce in elemento costruttivo base dell’allestimento, divenendo evocativo dell’intero processo produttivo che dal trasporto/stoccaggio arriva all’esposizione/vendita del prodotto finito. Completamente reinterpretato, il pallet risulta esprimere al meglio il tema del recycle applicato all’allestimento fieristico, essendo un costituente del processo di produzione prima e della fase di esposizione dei prodotti poi.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Concept

Per le sue caratteristiche dimensionali e per la qualità dei materiali, si è scelto come modulo base dell’intera composizione il pallet di tipo EPAL-EUR 800*1200 mm. _ ALLESTIMENTO IN PALLET: ASSEMBLAGGIO DEI COMPONENTI Il sistema espositivo proposto consta di quattro componenti fondamentali che, assemblati, possono assumere diverse configurazioni adattandosi alle più disparate esigenze di esposizione e di spazio, partendo da un’unità minima di 20 mq per arrivare a sistemi più articolati, per un ingombro fino a 100 mq.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Assemblaggio dei componenti

I quattro componenti sono: -il pavimento, costituito da 18 moduli, diviso in due blocchi da nove che delimiteranno rispettivamente l’area info desk e l’area expo; -la parete A, costituita da pallet giustapposti, indicata per l’esposizione di materiale informativo, riviste, brochures, cataloghi; -la parete B, costituita da sezioni di pallet accostate fra loro con andamento sia verticale (B1) che orizzontale (B2); tali tipologie di pareti presentano dei vuoti adatti ad ospitare sia oggetti allungati come vasi o bottiglie che oggetti di dimensioni più contenute e possono reggere ganci e sostegni per i più disparati tipi di esposizione; -il telaio tecnologico, “cornice” mobile, attraversabile, realizzata con sezioni di pallet, che ospiterà totem tecnologico, LCD, telo per proiezioni e serigrafia con logo dell’azienda. Le pareti A e B e il telaio tecnologico andranno a costituire una composite wall, lunga parete mobile e pieghevole che, a seconda delle esigenze, potrà essere disposta in maniera differente nello spazio.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Composite Wall

L’assemblaggio dei componenti, completamente a secco, avverrà mediante chiodatura e/o bullonatura con l’ausilio di connessioni in acciaio (cerniere, fazzoletti e angolari). I cavi dell’impianto elettrico e della rete LAN potranno essere nascosti nel pavimento o nelle pareti, data la presenza di vuoti, dovuta alle caratteristiche stesse del pallet. A completare l’allestimento concorrono gli arredi: scrivanie costituite da tavole di legno, collocate nell’area info desk e nell’area expo e poufs e tavolini, ricavati dalla sovrapposizione di parti di pallet. _ UN SISTEMA VERSATILE, MULTIUSO, RICICLABILE E PERSONALIZZABILE Gli allestimenti fieristici sono generalmente progettati da aziende specializzate che si occupano di tutti gli aspetti, fino all’esposizione dei prodotti, e sono pensati, per la gran parte con sistemi standardizzati. Tuttavia questi sistemi risultano spesso poco personalizzabili e soprattutto, una volta terminato l’evento, vengono dismessi, producendo spreco di materiale e di risorse. Nell’ottica di realizzare un sistema espositivo che rispetti i canoni di un vero e proprio progetto di recycle, l’intervento propone un allestimento fieristico molto versatile che, spostando i suoi componenti, è in grado di assumere diverse configurazioni, a seconda dello spazio a disposizione, dei prodotti da esporre, delle esigenze degli espositori e dell’utenza.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Configurazione 1

La prima configurazione possibile è quella in cui l’oggetto è chiuso, per un ingombro di 20 mq: l’area info desk e l’area expo sono accostate e racchiuse nella composite wall, la quale è attraversabile e consente agli utenti di muoversi liberamente nello spazio espositivo.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Configurazione 2

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Configurazione 3

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Configurazione 4

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Pianta

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Prospetto 1

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Prospetto 2

Le altre configurazioni sono il risultato della diversa collocazione delle due aree e del differente posizionamento della parete composta nello spazio, mediante cui è possibile occupare ulteriori superfici per proiezioni, esposizioni e/o incontri b2b.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Prospetto 3

L’allestimento così pensato è, dunque, multiuso e riciclabile: la sua versatilità permette l’adattamento ad ogni contesto e, di conseguenza, a svariate tipologie di prodotti esposti.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Prospetto 4

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Sezione AA

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Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Sezione BB

E’ possibile, inoltre, personalizzare il sistema scegliendo finiture in legno naturale o verniciato e colorato con impregnanti. I colori potrebbero, ad esempio, riprendere quelli del marchio dell’azienda che espone, con un risultato particolarmente suggestivo nel caso dell’accostamento di più stands fieristici. FACILITÀ DI TRASPORTO Il sistema risulta facilmente smontabile e trasportabile, grazie alla compattezza del pallet e all’ausilio di cerniere che rendono possibile la separazione e l’impilamento dei componenti. I pavimenti possono essere divisi rispettivamente in tre parti richiudibili su se stesse e, dunque, impilabili.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Smontaggio parete B

La parete A può essere divisa in due parti, anch’esse pieghevoli; analogamente, la parete B può essere smontata e ripiegata in due per il trasporto.

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Smontaggio pavimento

Il telaio, così some è concepito, è di per sé pieghevole, mobile e dislocabile. _ UN PRODOTTO ECOSOSTENIBILE, ECONOMICO, ECOLOGICO Un sistema espositivo interamente realizzato in pallets è ecosostenibile, dal momento che proviene da fonti rinnovabili, è ecologico, in quanto il pallet in sèè realizzato con gli scarti della lavorazione del legno e viene a sua volta riciclato, è economico, essendo costituito da oggetti di recupero (si ricorda che il costo di un pallet nuovo va dai 6 agli 8 euro).

Liberato Cerrone, Valentina Cammarota — Reuse_Recycle_Recompose

Indoor design - Tania Juracy Do Nascimento Meirelles

Europan 12 Venezia Mestre - pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto

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Mestre is a traumatised city, it suffers for the excessive presence of infrastructures in the middle of the city, the railway, the highway, the harbour. The railway, whose larger section is 140 meters, cuts the city center in two parts and two different urban landscapes: Mestre and Marghera. Mestre’s historical urbanization (piazza Ferretto) follows the sign of the canals that in some cases run underground the streets. The space between this system and the station is filled by the indeterminated urban sprawl, a dormitory city without quality and with a lack of public spaces. Marghera has a completely different landscape, is a garden city with large streets and gardens. The railway is the peripherical limit of the two urban systems but absurdly has become the phisical center of the city, infact Mestre and Marghera are only connected by the pedestrian underpasses under the railway and the station, crossed everyday by thousands of people. So the station and the area around are actually the center of the city even if it’s not structured to be a public space.

pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto — Europan 12 Venezia Mestre

The main aim of this project is to redesign this area as a contiuous public space, a continuous park.

pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto — Europan 12 Venezia Mestre

A continuous park

pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto — Europan 12 Venezia Mestre

The main theme of Green Line is to extend the Piraghetto park to the areas of the project to make a continuous park that goes until the station area along the railway borders. The new park should be considered as the structure of the regeneration of this part of the city.

pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto — Europan 12 Venezia Mestre

The park is the frame that puts together: - the new station, re-designed as a public space, a new pole that reconnect Mestre and Marghera - public spaces like schools, a little library for the neighborhood, cultural center, public offices, laboratories - new housing

pietro airoldi architetto, Domenico Argento Architetto — Europan 12 Venezia Mestre

The structure of the whole project is the existing elements whose importance determine the landscape and architectural quality of the whole area, like the Piraghetto park, the deposit buidings in the former rail yard area, the rails, the plane tree lined road (Via Trento) This structure connectes all the potential areas that actually are only the residual space of the urban sprawl and that now can be reactivated and requalified, like the competition areas between the road and the railway and also the area in front of the station and some areas on the other sides of the railway

General operations - Demolition of the railway station and the former post office - Reuse of the most meaningful buidings - Placement of the new park - Placement of a continuous glass wall that protects the park areas from the railway - Placement of a line of new trees in front of the glass - Placement of the new housing project that follows the structure of the park - Reuse and enlargement of the underpasses - Placement of the new station and the hotel - Replacement of the supermarket that actually is on the west side of the station, on the northern part of Area 1


Estetica funzionale - Barbara De Liso

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Il progetto nasce dalla ridistribuzione degli ambienti interni di un’abitazione, inizialmente concepita con un orientamento cardinale inverso, al fine di posizionare più correttamente a sud la zona giorno, consentendo di ottimizzare gli spazi e ottenere una zona notte più ampia, in previsione della collocazione di un numero superiore di camere così come richiesto dalla committenza. Per arredi e materiali si è proceduto con i toni del bianco nella quasi totalità degli ambienti, alternando essenze in legno con toni e finiture naturali. In particolare si è scelto di utilizzare per ogni camera una tipologia di legno differente, quasi a scandirne la destinazione d’uso, attribuendo agli ambienti maggior carattere. Elementi caratteristici dell’abitazione sono inoltre, pilastri e disimpegni celati da boiserie e arredi su misura: volumi puri che nascondono l’accesso ad un’altra zona della casa, grandi armadi che inglobano pilastri, attribuendo un effetto più fluido e morbido a forme e spazi, il tutto reso possibile dalla presenza di un impianto radiante a pavimento, che ha consentito di sfruttare liberamente e totalmente le pareti, migliorandone la fruibilità, nonché il rendimento termico dell’abitazione. Grandi lastre bianche a pavimento in tagli da 75×150 cm, connotano la zona giorno conferendole eleganza e luminosità, ampliando la percezione degli spazi, mentre il resto dell’appartamento è contraddistinto da un pavimento in legno di rovere a grandi plance. Le zone conversazione e cucina, pur essendo planimetricamente distinte, sono pensate in soluzione di continuità, scelta che ha consentito di avere una visuale completa dei due ambienti e la percezione dell’intero spazio come un grande open-space. Ulteriore valore aggiunto all’intervento è dato da un impianto di domotica per il controllo delle temperature e dell’illuminazione nei vari ambienti, ai fini di una più efficiente ottimizzazione dei consumi.

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Barbara De Liso — Estetica funzionale

Villa N - Giordano Hadamik Architects

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The building plays with the terraced landscape and becomes part of it. The house is entirely inserted into the hill and the external building walls function as containing walls. A green roof emerges the design into the surrounding landscape as the building disappears from the street view and forms an additional terrace to the land

Giordano Hadamik Architects — Villa N

Supershine Upper East Side Residential - Ricardo Bofill

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Development project of plots c5-c8 of Beijing Sunshine Upper East Side International Community (residential and retail). The c5’s master plan includes, along the river side, two 9 storeys buildings, two 24 storeys buildings, one 30 storeys building. The c8’s master plan includes, along the river side, three 9 storeys buildings. A commercial complex is located in the first floor of the buildings of both plots.

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Asociated: ippr engineering international Client: supershine co Total area: 47,53 ha

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Ricardo Bofill — Supershine Upper East Side Residential

Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz - Enrique Abascal

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El puerto de Barbate, a pocos kilómetros del Cabo de Trafalgar, es el punto de costa abrigado más próximo a la boca occidental del estrecho de Gibraltar, y zona de fondeo previa al paso del estrecho. En la parte oeste del puerto se sitúa una zona náutica-deportiva, apoyada en dársenas que protegen la entrada marítima al puerto. Como apoyo a las actividades náuticas, se construyó un edificio de servicio para albergar locales de uso complementario y equipamientos.

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

El edificio de dos plantas se sitúa junto a la bocana, en un muelle en cual también se ubica el edificio de la capitanía. Con una longitud de 56.55 m, y una profundidad de 15.95 m, ocupa un sitio en el eje central de la dársena, justo entre el edificio de capitanía (a 25 m) y el aparcamiento. En la parte principal de ambas plantas se ubican locales de uso complementario con espacios propios para organización; y otro dedicado a locales. Un núcleo entre ambos ámbitos, con la escalera de acceso a la planta superior, ascensor y cuartos de instalaciones, y servicios generales dispone de entradas en ambas fachadas laterales del edificio. En la planta superior, los locales disponen de terrazas con distintas orientaciones para contemplar la actividad en el puerto deportivo, la escollera y los muelles, la bocana y la parte este del puerto.

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

La naturaleza del espacio portuario, los materiales y sistemas constructivos de las obras de abrigo y contención, así como la ausencia de un sistema viario de alineaciones, ofrece la posibilidad de plantear nuevas perspectivas para la edificación portuaria. La gran cantidad de luz que reciben, las diversas y amplias distancias y ángulos desde los que pueden observarse, proporcionan un repertorio de escalas distinguidas y una naturaleza constructiva muy particular.

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

La construcción, los materiales y su disposición, revelan el lugar y nos hablan del influjo marino y de los vientos a los cuales el lugar, el edificio está sometido. El resguardo, la apertura y la mirada que nos ofrece, nos abren nuevas perspectivas sobre el puerto, el mar, y el paisaje. La estructura general del edificio se resuelve con elementos de mayor escala, que permiten percibirlo desde la lejanía, absorbiendo las escalas menores en su interior. La construcción del edificio está realizada mediante una estructura de hormigón de una sola pieza, sin juntas, que representa la escala general, y carpinterías de acero, aluminio y vidrio que delimitan los espacios de uso, proporcionan una escala para el punto de vista cercano.

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

Enrique Abascal  — Edificio de Servicios en el Puerto Deportivo de Barbate, Cádiz

NUCLEO DEI DOTTORATI DEL POLITECNICO DI BARI - viviana

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Il progetto del nuovo nucleo dei dottorati sorge nella città di Bari, nel quartiere “Santa Rita”. Il quartiere integrato nel tessuto urbano, è carente ad oggi, delle principali strutture pubbliche. L’intento del progetto è di connettere i vari tessuti della città con nuove strutture. In planimetria il progetto è costituito da due volumi differenti, parzialmente collegati tra loro: uno di forma trapezoidale in cui sono relegate le funzioni amministrative e didattiche, e l’altro, la grande torre a pianta quadrata collegata ad una stecca rettangolare concepita come luogo non solo d’abitazione ma anche d’incontro con biblioteche, auditorium, mense, drugstore. Il trapezio denominato “Aulario”è formato da una maglia modulare (ABBA) dove nel modulo maggiore sono disposte le aule e nei moduli minori le corti interne e i percorsi di collegamento, questo alternarsi in copertura di tagli che incidono l’edificio donandogli luce, crea la percezione della presenza di uno scavo. La torre, percepita dall’esterno, presenta una conformazione semplice e lineare, ma monumentale allo stesso tempo, mentre gli spazi interni, sono frutto di una composizione complessa, attraverso un’articolazione spaziale capace di esprimere un senso di comunità tramite una corte interna coperta che ad ogni piano sovrapponendosi con diverse forme geometriche crea dei ballatoi che comunicano tra di loro. L’accesso alla torre avviene anche attraverso la stecca di servizi, percorrendo due grandi scalinate e/o rampe, paragonabili ad una sfinge, si accede alla terrazza, che si prolunga e ci accompagna alla torre. Edifici, che, nella loro articolazione volumetrica, nella loro successione

viviana — NUCLEO DEI DOTTORATI DEL POLITECNICO DI BARI

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