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Apartment X - MONOatelier

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’appartamento si trova al primo piano di un edificio anni ’40, posizionato in Rua Sá da Bandeira nel centro della città di Porto, Portogallo. Al momento del primo sopraluogo, settembre 2011, ospitava una palestra, composta da un ufficio di ricezione con annesso deposito, un lungo corridoio con accessi agli spogliatoi ed infine una grande sala dove vi erano attrezzature e spazio per ginnastica aerobica. Questa, pur essendo in disuso da qualche anno, manifestava ancora il fascino tipico di questi interni datati, che ricordano un’attività ben definita attraverso la sua conformazione planimetrica ed alle attrezzature ancora presenti. La richiesta del committente, un produttore di musica elettronica e collezzionista d’arte, era quella di convertire questo spazio in una residenza con annesso studio di produzione.

MONOatelier — Apartment X

L’idea iniziale era quella di mantenere la generosa spazialità esistente e, attraverso alcune modifiche nel rispetto della grigla strutturale lasciata a vista, ritagliare spazi per le nuove funzioni. Attraverso il ridisegno delle pareti interne abbiamo trasformato la zona ufficio/ricezione nella camera da letto principale includendo una sala guardaroba e un voume funzionale che ospita doccia e servizi igienici. Il tema del corridoio è stato vincolante dal momento in cui l’intero appartamento si sviluppa in lunghezza vedendo aperture dirette solamente sul lato NORD, prospicente la strada, e parte del lato OVEST che si affaccia su un cortile interno.

MONOatelier — Apartment X

Il corridoio esistente è stato convertito in un passaggio che modifica la sezione durante la sua percorrenza, contrastando così la natura di semplice collegamento orizzontale. In questo spazio si colloca l’ingresso alla zona servizi, che oltre ad un servizio igienico vede la presenza di una lavanderia, una camera di servizio e una piccola camera oscura, dove poter sviluppare fotografie, hobby del proprietario. Successivamente si entra nella spazio principale che, inizialmente adibito ad attività ginniche, ora ospita il cuore della casa composto dalla sala da pranzo che insieme alla cucina e al soggiorno occupano una superficie di quasi 50 mq.

MONOatelier — Apartment X

La cucina è individuata da un volume cucina, completamente disegnato su misura, rivestito di ottone da un’artigiano locale. Il risultato finale è un grande oggetto prezioso, un volume “vibrante” che, attraverso il suo processo di ossidazione, si modifica con il tempo e la luce. Le volontà del committente includevano anche il posizionamento di alcuni quadri, di autori della scuola di Porto anni ’50 ’60, provenienti dalla sua collezzione privata. Tra questi è degno di nota il trittico di Armando Alves che, a causa delle grandi dimensioni, ha vincolato le proporzioni di una delle pareti della sala. La veranda chiusa, utilizzata precedentemente come ripostiglio per attrezzature, viene convertita in zona a servizio della cucina ospitando frigorifero, forni, dispensa e portabottiglie.

MONOatelier — Apartment X

La parte più riservata della casa è sicuramente la sala della musica che, accessbile dalla sala attraverso un passaggio circolare di diametro 186 cm e posizionata a 27 cm dal pavimento, come a segnalare un’ingresso segreto. Il progetto acustico di questa sala ha coivolto la professionallità di un ingegnere del suono che, indicando dettagliatamente le proporzioni dello spazio ed il suo rivestimento isolante, ha lasciato solamente la scelta del colore come unica libertà dell’archietto. Per ovviare all’inquinamento visivo di tutte le precauzioni tecniche prese, necessarie per una miglior qualità acustica, è stato scelto un colore grigio anthracite scuro che non permettesse di percepire i confini fisici della stanza.

MONOatelier — Apartment X

Superficie: 142mq
Anno: 2012
Budget: 60.000 euro

MONOatelier — Apartment X

MONOatelier — Apartment X

MONOatelier — Apartment X

MONOatelier — Apartment X

MONOatelier — Apartment X

MONOatelier — Apartment X


Appartamento S - MONOatelier

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L’appartamento si trova al quinto piano di un edificio anni ’80, posizionato nel quartiere Antas della città di Porto, Portogallo. L’appartamento era composto da hall d’ingresso, soggiorno/sala da pranzo, cucina, lavanderia, camera singola, bagno di servizio e due camere matrimoniali, una delle quali suite, con due bagni completi. La richiesta del committente era quella di ridistribuire lo spazio d’ingresso e di trasformare la camera singola in studio.

MONOatelier — Appartamento S

Ridisegnado la distribuzione interna attraverso un gesto forte, come quello della curva, abbiamo reso gli spazi più generosi e luminosi facendo filtrare la luce lungo la parete. La stessa parete interpreta la velocità: rende “veloce” la percorrenza sul corridoio e crea un “lento” momento intimo nel soggiorno. E’ stato inoltre previsto un passaggio tra il nuovo studio e la sala creando una percorrenza circolare e dando la possibilità alla luce di filtrare fino all’hall di ingresso.

MONOatelier — Appartamento S

La cucina è stata completamente ridisegnata, utilizzando la lavanderia come filtro e, grazie ad una parete di vetro opaco, la rende un pozzo di luce. Il pavimento, in resina autolivellante, riveste tutto l’appartamento ad esclusione delle camere, dove si è mantennunto il parquet esistente. Il colore rosa salmone del pavimento nasce dalla scelta di volersi accostare al camino esistente in marmo rosa. Grande rilievo è stato dato al ridisegno del controsoffitto che, considerando la struttura e le infrastrutture esistenti, ricrea un nuovo paesaggio orizzontale che identifica i vari ambienti attraverso le sue variazioni.

MONOatelier — Appartamento S

Superficie: 114mq
Anno: 2013
Budget: 45.000 euro

MONOatelier — Appartamento S

MONOatelier — Appartamento S

MONOatelier — Appartamento S

MONOatelier — Appartamento S

MONOatelier — Appartamento S

MONOatelier — Appartamento S

sliding lighting - auge architetti associati

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Una gran quantità di cartellette giacciono negli uffici di uno storico studio di amministrazioni immobiliari del centro di Milano, in attesa di trovare degna collocazione. Verranno ordinatamente stipate in arredi ad ante scorrevoli con una maniglia traslucida che può diventare luminosa.

auge architetti associati — sliding lighting

auge architetti associati — sliding lighting

auge architetti associati — sliding lighting

auge architetti associati — sliding lighting

auge architetti associati — sliding lighting

auge architetti associati — sliding lighting

Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi - Paolo Coretti

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“Quando passeggio da solo nel cortile della Villa e qualche volta fumo, mi insegue il pensiero di Paul Valery, quel pensiero e quella domanda che tante volte ho letto: “…non hai mai osservato, camminando nella città, come tra gli edifici che la popolano, taluni siano muti, ed altri parlino, mentre altri ancora, che sono più rari, cantino?”. La domanda mi emoziona perché– e ne sono contento – in certe mattine di sole, ho sentito la Villa cantare.

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

vista notturna

Si tratta dei lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi nell’antico centro di Corno di Rosazzo in provincia di Udine, sulla sponda sinistra dell’ampio alveo del torrente Corno di fronte alla chiesa parrocchiale della Madonna del SS. Rosario, in piazza Divisione Julia. Il complesso agricolo – padronale è composto da un sistema di fabbricati che, aperti verso la piazza a sud, abbracciano un giardino di impianto romantico chiuso su tre lati. Ad oriente rispetto ad esso, si sviluppa un corpo di fabbrica allungato a forma di barchessa aperto sull’antica aia. Alle spalle della Villa, verso settentrione, si distende la “braida” alla quale si accede da via Pirona attraverso un semplice cancello in ferro battuto o, in alternativa, provenendo dalla vecchia aia, attraverso un ulteriore cancello che, rivolto verso est, interrompe il muro di cinta che, lungo quel versante, definisce la proprietà. Dal punto di vista progettuale, è emersa la necessità di confermare l’immagine consolidata della villa settecentesca e di evitare ogni attività edilizia che preveda la modifica significativa dei prospetti o che metta in essere qualsiasi altro mutamento fisionomico e cromatico capace di alterare il ruolo che il complesso sostiene nell’articolazione dello spazio urbano esistente in prossimità dell’antica chiesa parrocchiale della Madonna del SS.Rosario. In particolare, il progetto è stato articolato in modo da poter fruire degli spazi della villa in maniera plurilaterale conservando in ogni caso l’indipendenza tra le attività svolte al suo interno. Nel corpo centrale al piano terra è stata prevista la formazione di una serie di locali destinati alle attività di un Centro di Aggregazione Giovanile che, in sinergia con la vicina biblioteca comunale (nell’ala occidentale della villa), ospitano incontri e attività per la valorizzazione della cultura del luogo. Negli spazi del “foledôr”, un tempo destinati alla lavorazione delle uve e del vino, prodotti pregiati in queste zone, la municipalità di Corno di Rosazzo ha voluto ospitare la nuova sede del Consorzio “Colli Orientali” del Friuli Venezia Giulia con un infopoint dedicato, uno spazio espositivo e di vendita dei prodotti del territorio. La “barchessa”, ad oriente, delimitata da serramenti vetrati in corrispondenza delle arcate che costituiscono il porticato rivolto a meridione, ospita un’osteria – enoteca nella quale, l’Asdi Sedia in stretta collaborazione con il Comune di Corno di Rosazzo, promuove la tradizionale produzione di sedie del territorio. Una cucina dotata dei necessari servizi e magazzini è a disposizione di tutte le attività che si svolgono all’interno di Villa Nachini Cabassi. Nella porzione un tempo destinata alle funzioni residenziali, la stanza del “fogolâr”, è stata adibita, con un arredo sobrio ed elegante, a luogo per la prima accoglienza e per piccoli convivi. Da quest’ultimo spazio si può accedere mediante una scala a due rampe o, in alternativa, mediante un ascensore, al primo piano dove, al posto del locale originariamente destinato all’allevamento dei bachi da seta, è stata realizzata una sala polifunzionale che può essere adibita a sala auditoriale o per ricevimenti e rinfreschi, pensata per accogliere 140 persone, completa di servizi igienici e ripostigli, attrezzata per conferenze, proiezioni e dotata di dispositivi atti a garantire la più ampia flessibilità. Ancora, al primo piano, nella porzione settentrionale dell’edificio, è stata ricavata una piccola foresteria che comprenderà due piccoli alloggi composti da una camera da letto e un servizio igienico e un alloggio di dimensioni maggiori che, in aggiunta alla camera da letto ed al rispettivo servizio igienico, prevede anche un locale di soggiorno e una piccola cucina. Nella retrostante “braida”è stato costruito in ferro e legno un “berceau” destinato ad ospitare convivi all’aperto all’ombra di rose rampicanti, parte integrante di un progetto in fase di ultimazione finalizzato a potenziare la competitività turistica del luogo attraverso la promozione dei percorsi ciclopedonali e la realizzazione di aree di sosta attrezzate. Un piccolo parcheggio sul lato orientale con pavimentazione tradizionale in acciottolato è esterno alle mura in pietrame che cingono il complesso ed è a servizio dei fruitori della villa.

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

vista notturna

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Il portale di ingresso alla Villa e il timpano dell'oratorio voluto da Pietro Nachini

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Parte del pronao dell'oratorio voluto dal Nachini e il lungo colonnato realizzato intorno al 1830 dall'ingegnere Giuseppe Cabassi

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

La facciata rivolta ad oriente con l'androne di ingresso al "foledor" e la nuova scala

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

L'antico "fogolar" riformato

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Ferro battuto in forma di rose per la nuova scala

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Uccellini in amore

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Gatto spaurito

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Al primo piano la sala auditoriale denominata "dai cavalîrs"

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Pianta del piano terra

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Piante del primo e secondo piano

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Pianta delle coperture

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Il prospetto sulla piazza e il prospetto rivolto ad oriente

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Prospetto Nord e sezioni trasversali del "foledor"

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Sezione longitudinale della barchessa e sezione del "fogolar"

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Sezione del "foledor" e prospetto sul "giardino romantico"

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Ingresso sud

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Il "fogolar"

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

Il giardino interno

Paolo Coretti — Lavori di restauro di Villa Nachini Cabassi

L'atrio del "fogolar"

EX MOF - Paolo Venturella, Angelo Balducci

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Approccio progettuale L’idea di progetto per il ripristino della palazzina dell’ex MOF per la nuova sede dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Ferrara e dell’Urban Center parte dall’attribuzione di valore dell’edificio stesso e dalla rifunzionalizzazione degli spazi interni secondo le nuove esigenze. Preso in considerazione lo stato di fatto in cui verte al momento la palazzina si è deciso in prima analisi di garantire un consolidamento con miglioramento sismico con l’uso di elementi strutturali in acciaio di tipo “catena”. Ciò serve ad ottenere un sistema strutturale misto che nel complesso rimane in muratura, dunque senza introduzione di elementi aggiuntivi di “peso” e di “impatto visivo” eccessivo, ma che grazie all’uso dei soli cavi metallici, e rinforzi parziali di solai in punti critici, riesce a garantire il perfetto comportamento statico senza dover andare a incidere sui muri esistenti in maniera significatiava. Avendo così attribuito un’importanza del comportamento del sistema costruttivo originario muratrura, viene oltresì deciso di riportare, per coerenza e per sincerità dell’uso dei materiali, la cortina muraria a vista. Questa operazione viene per l’appunto resa possibile dall’approccio di consolidamento strutturale utilizzato, che ci consente di poter non utilizzare intonaci o altri elementi che andrebbero altrimenti a nascondere la muratura. Sia all’esterno in facciata che negli spazi interni il ripristino della cortina muraria riporta l’edificio alla sua natura originaria ed a un tipo di architettura che si inserisce perfettamente nel contesto circostante.

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Dal parco - wemage rendering

Aspetti urbanistici Da un punto di vista urbanistico l’edificio viene “ribaltato” grazie al fatto di invertire l’accesso dall’ingresso principale a quello secondario, ottenendo così l’entrata e il prospetto principale sul fornte sud, aperto verso il piazzale. Il lato sud-est diventa così la facciata principale, con esposizione favorevole e sulla nuova area pedonale, e viene disegnata una scala con rampe incorporate a realizzare un elemento plastico nuovo, simmetrico nel pieno rispetto della volumetria originaria. Il lato nord-ovest su corso Isonzo invece, con il passaggio delle macchine e sfavorito da un punto di vista dell’esposizione diventa l’ingresso secondario, e a tal proposito viene anche ripensato in parte il disegno del muro di recinzione sul corso, sul quale viene effettuata un’interruzione nella prossimità dell’edificio in modo tale da invitare il visitatore che proviene da questo lato di raggiungere l’altro lato. Il ribaltamento dei fronti, grazie allo scambio degli accessi, rende l’edificio una vera e propria “porta primaria” di accesso alla città da sud.

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

hall - wemage rendering

Aspetti funzionali Avendo portato l’accesso principale sul fronte sud-est, troviamo in quest’area la hall principale con annessi il bar e i connettivi, mentre nella grande sala voltata troviamo uno spazio molto grande e flessibile che ci consente di poter svolgere diverse attività, sia per esposizioni, che per conferenze, che per laboratori, grazie all’uso di arredi mobili. Al piano terra troviamo l’Urban center, un luogo che accoglie l’utente in cerca di informazioni sulla città, con un grande bancone predisposto per la ricezione e per dare informazioni e con una serie di pannelli e tabelloni digitali informatizzati che sono utilizzabili direttamente dall’utente. Con un semplice disegno a terra sulla pavimentazione si crea un “anello” giallo che crea come una sorta di linea guida da percorrere in senso orario per passare da un ambiente ad un altro e che fa da percorso espositivo a tutto lo spazio interno. Il vero elemento che caratterizza l’urban center, e anche il resto del progetto è il grande “Periscopio Urbano”, un elemento che percorre tutto l’edificio da sopra a sotto attraverso tutta la torre, attribuendogli una nuova ed originale funzione adatta al luogo. Questo grande elemento periscopio è semplicemente realizzato grazie all’ uso di due grandi specchi disposti all’interno di un tubo verticale. In questo modo la torre svolge per tutto l’edificio un nuovo compito e crea una funzione nuova del tutto in linea con il nuovo spazio. Il grande periscopio urbano ci regala una inaspettata e meravigliosa vista dall’alto sulla città dalla quota stradale, effettuando così un altro “ribaltamento” portando sotto ciò che sta sopra. La torre, non potendo accogliere funzioni aperte al pubblico, sia per motivi strutturali che per motivi di grandezza, acquisisce così un nuovo significato, diventa un nuovo simbolo per la città e consente ai visitatori di avere una vista sulla città da un punto di vista nuovo. L’urban center diventa un luogo dove avere informazioni sulla città e dove “percepire” la città in un modo assolutamente nuovo ed originario. In particolare, appena entrati, troviamo nel mezzo del bancone centrale, lo specchio inclinato posto in basso, che ci regala subito una impressionante vista su Ferrara. La hall principale del piano terra, grazie alla rimozione di alcune parti di setti e grazie all’inserimento di un elemento portale in acciaio, si estende per tutta la larghezza principale dell edificio, e alloggia al suo interno oltre al bancone informativo, sia il bar che le scale e gli ascensori. Il bar si trova in questo modo sul fronte sud verso il parco, aperto sulla hall e in adiacenza della grande sala. Quest’ultima, avendo effettuato il ribaltamento dei lati d’ingresso, non viene utilizzata come hall, bensì essendo lo spazio piu grande dell’edificio, come spazio flessibile per diverse attività. All’interno di questo ambiente troviamo infatti una serie di arredi mobili e fissi che servono a far si che si possano svolgere esposizioni, workshop, meeting.. L’elemento d’arredo più importante è il volume delle “sedute telescopiche”, un elemento che da chiuso occupa pochissimo spazio, ma che al suo interno ospita un meccanismo estraibile telescopico di sedute mobili su binari. Con un semplice movimento si riesce così a trasformare lo spazio libero ad uso espositivo in uno spazio per conferenze e meeting grazie alla sola estrazione dei sellini. Altri elementi d’arredo sono i pannelli espositivi che sono “componibili”. Realizzabili dall’unione di diversi moduli, che in pianta occupano solo 20 cm, possono dar luogo a pannelli di diversa composizione a seconda di cosa si voglia esporre. Altro elemento che caratterizza l’urban center è un “anello digitale” che attraversa sia la hall che la sala grande, che essendo realizzato da un pannello a scrittura digitale mobile consente di esporre messaggi agli utenti informando chiunque sia nell’urban center nei diversi luoghi. Al secondo piano troviamo invece la sede dell’ordine degli architetti di Ferrara. Appena arrivati al piano dalle scale o dall’ascensore ci si trova di fronte al desk della segreteria per poi arrivare alle stanze di lavoro e per le riunioni. A questo piano è anche presente una stanza adibita a biblioteca e una per il consiglio dell’ordine.

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Corso Isonzo - wemage rendering

Aspetti tecnici Dal punto di visto delle tecnologie, si prevede una sostituzione degli infissi e delle porte e una totale rimozione del vecchio sistema di riscaldamento. Quest’ultimo viene realizzato con un solaio radiante, ovvero con un sistema di tubi per il riscaldamento, incorporati all’interno del solaio stesso. A livello di risparmio energetico le pareti vengono trattate con isolamento termico e affidato alle tamponature e ai nuovi elementi di chiusura sostituiti il funzionamento prestazionale da un punto di vista dell’efficienza energetica. La ventilazione naturale è garantito all’intero complesso grazie all’uso di ventole e prese d’aria disposte sulla torre che fanno si che il ricambio sia garantito durante l’arco della giornata e da un sistema meccanicizzato di impianti per l’areazione. Dal punto di vista del sistema delle connessioni verticali si è presa la decisione di portare tutto a norma, progettando una scala e un ascensore-montacarichi di dimensioni utili al trasporto dei disabili, affrontando e risolvendo in tal modo anche il problema delle barriere architettoniche. La scelta della disposizone in pianta del sistema scale+ascensore è motivata anzitutto dalla necessità di spostarle dalla sede attuale perchè essendo troppo piccola non garantiva l’adeguamento di una scala di grandezza a norma. In più si è preferito posizionare sia scale che ascensore all’interno del perimetro della pianta attuale per evitare di avere un volume completamente esterno che si aggiungesse alla volumetria dell’esistente, ma bensì preferendo rimanere per l’appunto all’internodella sagoma dell’edificio e comportando un aumento di volumetria solo parziale. Sia questo intervento che l’aggiunta del volume per la sala riunioni, viene realizzato tramite una struttura leggera removibile in acciaio, che viene progettata anche con funzione complementare di irrigidimento e dunque collaborante a garantire compattezza e stabilità al’intero complesso. Si ottiene così una sorta di “ricucitura” del volume originario, lasciando tuttavia percepibile con facilità dall’esterno la distinsione del volume dell’originaria palazzina ex-mof. L’intero edificio risulta così tornare alla sua essenza originaria in muratura ma arrichito di una nuova funzione. Il progetto si configura come un elemento urbano di pregio e funzionalità e di innovazione grazie agli elementi innovativi quali “periscopio” , “sedute telescopiche”, “pannelli digitali” e conferisce al luogo un elemento di riconoscibilità con un sua vera e propria personalità.

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Sala Polifunzionale - wemage rendering

Aspetti strutturali I danni rilevati sulle strutture murarie dopo gli eventi sismici mostrano che il sisma tende a selezionare le parti strutturali e le soluzioni tecnologiche più deboli. A differenza di quanto avviene negli edifici con strutture a telaio, la carenza o la mancanza di connessione tra gli elementi strutturali delle costruzioni in muratura realizzate in assenza di norme specifiche permettono il verificarsi di collassi parziali: in generale il crollo della struttura muraria avviene per perdita dell’equilibrio di porzioni di essa. Per quanto detto, gli edifici con elementi resistenti verticali non efficacemente collegati tra loro, sono caratterizzati da un comportamento sismico di tipo “locale” (vedi meccanismi di collasso locali rappresentati nella seguente immagine) che ne condiziona il livello di resistenza alle azioni sismiche. Nel caso in esame, al fine di ottenere un congruo miglioramento sismico, si prevede di intervenire sulla struttura con l’inserimento di tiranti. Questa tipologia di intervento è uno dei più antichi metodi di consolidamento e a tutt’oggi rimane uno dei migliori, per i seguenti motivi: – ha un ingombro molto limitato, è economico e di facile realizzazione; – non aumenta la massa dell’edificio; – rispetta i principi teorici del restauro: è reversibile, compatibile, distinguibile, durabile e nella maggioranza dei casi costituisce il minimo intervento possibile; – elimina i meccanismi più pericolosi di collasso in caso di azione sismica; – il tiro può essere controllato ed eventualmente ripreso nel tempo. Dal punto di vista strutturale l’inserimento delle catene migliora l’ammorsamento tra le pareti e la connessione tra solaio e parete di appoggio, preserva le pareti già deformate da presso-flessione contro possibili fenomeni di instabilità ed è molto utile per contrastare la spinta della volta presente. Con tale intervento si raggiungono generalmente miglioramenti sismici maggiori del 50 %. Al fine di consolidare localmente la muratura danneggiata, qualora se ne riscontrasse la necessità, si prevede di intervenire con la tecnica denominata “cuci e scuci” utilizzando materiali compatibili con le murature esistenti. I nuovi solai saranno realizzati in acciaio-calcestruzzo in modo da minimizzare l’incremento di massa e l’invasività dell’intervento. Per quanto riguarda l’apertura di vani all’interno delle muratura portanti si prevede l’inserimento di idonee cerchiature con profili in acciaio tipo HE in modo da ristabilire la rigidezza preesitente all’interno dei maschi murari e non modificare il comportamento sismico nel piano delle pareti.

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Sala Polifunzionale - wemage rendering

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Sala Consiglio - wemage rendering

Paolo Venturella, Angelo Balducci  — EX MOF

Schemi

School Group Bilger Breustedt - Dietmar Feichtinger Architectes

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The Bilger Breustedt Elementary and Secondary school is open to nature with bright, sunny and spacious classrooms, and well-defined and readable outdoor function areas.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Main entrance

The parking and transport sector in the North is delimited by the main building. 50 parkings and the holding area for school buses are there. The forecourt serves the central front entrance. From the hall again individual areas inside are developed. On a common two-story foyer all areas of the new building are connected to the already existing building of the Kindergarden. The foyer also serves as a waiting area for students and is located next to the wardrobe.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

View on the elementary and secondary school from the South

In the south of the ensemble a large lawn forms an attractive outdoor area and playground bordered by the tree plantings along the Pram. The new with the existing buildings form an ensemble that blends into its surroundings. The buildings define its shape from its position on the site as well as their content. The relation of the interior to the surrounding landscape has become decisive.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Generous exterior spaces

In the north a clear front three-storey building closures the school grounds. Situated on the ground floor and directly accessible from outside is the local museum and the music school. The gym is arranged on two floors in the West. The Construction of the two upper floors is defined as the longitudinal “aloof” building. It houses the secondary school.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Secondary class room

The as-storey elementary school building separates the outer areas of the school and the Kindergarden. The low building height allows good light conditions on the playground in the east.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Elementary classroom - in summer you can teach on the generous outdoor space

From the outside, the school is accessible via the foyer. All classes are orientated to the south and the Pram river. The cantilever of the roof and the presence of continuous balconies on each floor allow the screening of sunlight in summer. The facade can be opened by full high sliding windows generously, creating a strong sense of communication with the outdoor space. Art rooms and work rooms for physics and the school kitchen are oriented to the north and generously exposed.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Access to the gym - open for public

A special typology was developed for the primary school: The extensive ground floor structure is exposed in the center of a transparent roofed atrium, which also serves as a thermal buffer space. In this area there are the rooms for teachers and staff. The classes are oriented to the south and to the west. An overhanging canopy shields the sun in summer. A sweeping and extensive terrace allows the use of outdoor classes. The full-height sliding doors of the classes can be generously opened. The terraces are located above the flood area of the Pram river.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Cloakroom

The construction.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Special unit kitchen

The basement of the building to the north is solid and made of concrete load-bearing walls with core insulation. The overlying two-storey building of the secondary school is designed as a skeleton of wood and solid wooden floors. Bridging the gymnasium is possible through the truss integrated in the walls of the second floor. The roof (minimum 5% slope) is inclined inwards and extensively greenery. The flat structure of the primary school also is designed completely in wood.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

patio primary school

A sequence of closed areas and transparent façade forms the base zone of the building in the north. The class façades in the south are glazed and fitted out to the exterior natural area with floor to ceiling sliding. Cableways textile blinds provide shade for an effective sunscreen to the south and west facades. Terraces and roof overhang will help prevent overheating in the summer, but allow passive solar gain during cold weather periods due to the generous glazing. For the optimization of comfort an area-under-floor heating provides cosiness in all areas of the school except the lobby that is minimal heated.

Dietmar Feichtinger Architectes — School Group Bilger Breustedt

Gym

La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione) - Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva, Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto

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Non appare mai semplice disegnare un inizio. Attraverso sequenze apparentemente sconnesse di luoghi,persone e vicende storiche ci siamo inoltrati nella conoscenza del sito, sapendo che occorreva rintracciare un ordine che permettese un punto di partenza semplice nello sviluppo del progetto. La radice etimologica della parola Piazza può orientare l’approccio concettuale al nostro tema. Platus ovvero “ampio”, origine della parola Piazza sottolinea la considerazione delle caratteristiche dell’invaso rispetto ai margini dell’invaso stesso ed al carattere dei pieni circostanti.

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Ma nell’inevitabile dialogo con la storia dei luoghi e dei fatti, la ricerca di riferimenti architettonici non ha potuto evitare la fabbrica di Montecassino, pur cercando di evitare una banale citazione di etimi decorativi o altro. Ad uno sguardo attento affiora immediatamente, solo apparentemente contrapposto alla Piazza, il Claustrum , etimologicamente “chiuso”, il quale individua il tipo del Chiostro definito dal carattere topologico del margine dell’invaso spaziale. Il chiostro all’interno dell’abbazia di Montecassino, ci appare come figura architettonica carica di interesse per le suggestive affinità al nostro tema e per la sua capacità di introdurre al respiro di una dimensione metafisica attraverso il paradosso di un limite spaziale.

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Può uno spazio “chiuso” essere “ampio”? La nostra piazza trova nel suo nucleo, come metafora del cosmo, uno scudo convesso nel cui centro un usignolo canta la “ potenza dello spirito “.

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Da un punto di vista compositivo, la scelta di partenza è di porre la piazza come uno luogo sopraelevato e isolato al centro dell’invaso tra i due edifici conferendogli carattere eminentemente monumentale. Sui quattro lati dello stilobate una selva di colonne di tre diversi diametri, disposti sopra una griglia invisibile in modo apparentemente casuale, sostiene una pensilina che crea il peristilio, diaframma ottico tra l’interno e l’esterno della piazza. La copertura (geometricamente una sezione di sfera inclinata e forata al centro ) che accenna allo spazio del chiostro appare come una vela orientata verso il paesaggio rurale e copre la scalinata di accesso alla piazza che si muove secondo una curva lieve ed elegante generata dalla serie di Fibonacci. All’interno l’invaso della piazza è una conca ( anch’essa sezione di sfera) il cui accesso in quota è sugli spigoli del peristilio, per diventare poi seduta al centro dello stesso, ed è tagliata trasversalmente da un asse direzionato intenzionalmente su Montecassino che permette ai disabili di raggiungere il vuoto centrale.

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Sergio A. Montemurro, Milena Shtereva,  Giuseppe Cutrale, Giovanni Voto — La Piazza del Polo Universitario della Folcara. Cassino (correzione)

Logistic center A1 - Dietmar Feichtinger Architectes

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Extracts from a text by Matthias Boeckl.

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

General view - west

The A1 building by Dietmar Feichtinger shows that the banal task of erecting an office block in a port area is suitable subject for the application of high aesthetic and technological standards.

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

General view - south

The most striking characteristic of the building is, naturally, the cladding made of anodised aluminium fins that were specially produced by a German manufacturer. As it primarily serves as solar protection this second skin covers only three sides of the building; the north side, where the conference room is located, is left exposed. The structure is a simple skeletal frame glazed on all sides, the internal concrete columns are skim plastered and painted grey. In principle this arrangement allows open plan offices but here, like everywhere else, the users mostly prefer smaller spaces that are made using lightweight partition walls. The fins made of perforated metal – a prototype for the Donau University in Krems – can be adjusted individually from inside the building. Their colour and structure is reminiscent of the corrugated metal of the containers, that are transloaded here, but they maintain a fine aesthetic of their own that goes far beyond any banal notion of suggesting associations though the use of images. The fact that on the south side the fins are also vertical rather than horizontal (which, in fact, would provide more shade from the midday sun) shows that the skin of metal fins is not merely functional but is also an autonomous aesthetic element On the three lower levels this simple quadratic building is indented on the west and south fronts, which creates a more expansive entrance situation on the one side and a recess, much like an internal courtyard, on the other. The roof terrace, from which you have a view over the entire port area, offers further direct contact with the outdoors. The full height glazing used in the ground floor offices conveys the immediate presence of the transport world outside, as a railway track runs directly past the east facade.

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

General view - East

The principal user of the building is the management of the Paris terminal, located on the third floor. A number of transport companies have rented office space on the floors below, while on the ground floor there are counter areas, where the freight papers required by the truck drivers are dealt with, as well as common rooms for the port workers. For these users, but above all also for visitors that have business to do here, the small building conveys a uniquely attractive vibrancy. On the one hand it is completely integrated in its industrial and business surroundings through the various spatial and aesthetic means employed, while on the other it demonstrates a subtle independence, which is what ultimately distinguishes the world of machines from that of human beings.

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Detail facade

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Detail facade exterior

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Main entrance

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Zoom on facade

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Interior - meeting room

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Dietmar Feichtinger Architectes — Logistic center A1

Cross section


Hotel de la Region - Ricardo Bofill Taller de Arquitectura

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Marking the end of the Antigone axis, having come right to the east bank of the river Lez, this administrative building was constructed as the seat of Government and the regional Parliament. As a building emblematic of the region and the culmination of a major civic axis, it needed to have an easily recognizable monumental form. It was therefore conceived as a glass-clad triumphal arch, 50 m (166’) in height, with a central opening of 12 m (40’). The two pillars of the arch house the vertical circulation and various offices. The bridge element accommodates the great hall, laid out on three levels, with a large central window in which the Parliament sits. The two columns of the west façade are in fact glazed galleries which provide views out over Antigone and the new axis of the river Lez towards Port Marianne.

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Hotel de la Region

LENZUOLISSIMI - LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING

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Il progetto ha definito un innovativo concept di vendita al dettaglio di biancheria per il letto, dove valori tradizionali di produzione manifatturiera italiana si sposano a proposte stilistiche più moderne. L’iniziativa commerciale si configura come una catena di vendita al dettaglio in rapida crescita tramite l’apertura di numerosi punti vendita in franchising in Italia e nelle maggiori città europee. Studioplanning ha curato tutta l’ideazione preliminare, il format standard ripetuto nei vari negozi e gli specifici progetti esecutivi. Le location riguardano sia negozi su strada, centri commerciali e temporary shops in aeroporti e stazioni.

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

LORENZO DI MURO - STUDIOPLANNING — LENZUOLISSIMI

Yac Post Quake Visions - Caterina Naglieri, Alessandro Mattei

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Crevalcore is a 13500-inhabitant-medieval village located near Bologna; in 2012 it was hardly struck by the quake that shook the northern part of Italy. Due to crisis and low budget, local municipality was looking for smart and adequate solution for reconstruction. Competitors were asked to think about concrete solutions, capable of overtaking a conception of mere refurbishment/restoration/reinstatement for a highly anthropized environment. The design process started trying to answer the questions “What respects local tradition? What has a great economic value? What in this region is world-famous?” Having found out that Wine&Food culture can be the right answer, and that its celebration through “Sagra” festivals play a key role in the town life, the idea proposed is the creation of Crevalcore Cooking Centre.

Caterina Naglieri, Alessandro Mattei — Yac Post Quake Visions

Aerial view of Via Giacomo Matteotti during "sagra" events (on the left)and everyday (on the right)

The goals to achieve are three: - preserve pre-quake town life; -add wine&food-related activities; -allow temporary wine&food-related events. Therefore the proposed functional program includes: Housing (3400 m2) Town hall and Conference hall (5100 m2) Culinary school (1600 m2) Retail and restaurants (1900 m2) Hospitality facilities (900 m2) Outdoor “sagra” areas and/or exhibition spaces.

Caterina Naglieri, Alessandro Mattei — Yac Post Quake Visions

Design concept

Two type of intervention are proposed: on the one hand the buildings renovation, on the other hand the creation of a mobile kitchen system. This system includes a network of rails, wheels, re-used shipping containers, kitchens, tables, and some skilled cooks!

Caterina Naglieri, Alessandro Mattei — Yac Post Quake Visions

General plan

Caterina Naglieri, Alessandro Mattei — Yac Post Quake Visions

Buildings renovation

Caterina Naglieri, Alessandro Mattei — Yac Post Quake Visions

Mobile kitchen system

House of Fairy Tales - luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni

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A birch tree wood, a green area in the heart of Odense, conceals a secret. A tiny village, a fine urban pattern of shining pavilions guides visitors through an enchanted world, an “elsewhere” in the centre of the city: the new House of Fairy Tales. The museum reveals itself discreetly, imitating Hans Christian Andersen’s attitude to fairy tales writing: the creation of a great imaginary universe from ordinary elements of real life. These elements, in the museum’s conception, are the only emerging from the ground: the new House of Fairy Tales is a mostly hypogeal structure, where the realm of fantasy lies beneath the surface of reality. The wide and multifaceted subterranean museum area is accessible from the real world through the writer’s birthplace and the pavilions scattered in the birch tree forest: the museum experience is therefore a voyage, through different scales, taking visitors to a imaginary world. The variable relation between the underground and the real world occurs through the glazed pavilions, that remind in scale and typology, the traditional architecture of the surroundings. These translucent and reflective “boxes”, host facilities (museum shop, Cafè) and public services (infopoint, bike sharing).

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

luciano laffranchini, Morfè architettura, Monica Naso, PAOLO PORPORATO, giovanni santachiara, Matteo Zamagni — House of Fairy Tales

Port Juvénal - Ricardo Bofill Taller de Arquitectura

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A circular colonnade with a diameter of 240 m (800’) and a total floor area of 30.695 m2 (36.716 sq. yards), comprising some 400 apartments with shops on the ground floor. The initial distribution in the form of 1-,2-,3- and 4-bedroom apartments was changed thanks to the flexibility of layout of the spaces on each floor, this leading to a subsequent adaptation to meet specific needs and the uniting or segregating of apartments. The length of the diameter of the semicircle made it possible to reduce the number of points of articulation and group together the apartments in 12 houses. The park extends over 2 hectares, towards the river Lez.

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Client: crédit immobilier, copra, sonamur. Gross area 30,695 m2

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Port Juvénal

City centre Montreuil - Dietmar Feichtinger Architectes

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A new building forming the front of three major public spaces. Commercial, cultural and social institutions compose the new city centre. It’s mixed use animates the public space.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Montreuil-sous-Bois is a town with over one hundred thousand inhabitants right next to Paris. The city centre is recomposed with three major urban spaces. A commercial centre defines the front of the public area. The north side is turned towards the existing town hall redefining the Place of City Hall. On the east side the new theatre and the cinema complex integrated in the commercial centre ad the cultural component. Cafes, Bars and restaurants give a complementary offer to the two institutions.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

They open towards a park, a huge garden on an urban scale. Terraces oriented towards the park offer additional outdoor spaces. The south side a place free from installations is formed to allow a multitude of events like flee or Christmas markets, outdoor concerts or cinema, the installation of an open-air skate rink in winter. A new pedestrian connection goes alongside in the west. A series of buildings for housing create its opposite façade. Shop windows on the ground floor open towards the street.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Shops of various sizes are installed in the commercial centre. The square plan of 75 by 75 meters offers maximum flexibility and adaptability to demand. The technical equipment, ventilation, electricity, of the shops plugs into a ventilation corridor in the middle parallel to the east west facades. A large food market in the first underground level, two levels of parking, partially preexisting, complete the horizontal base on ground floor level.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

A kindergarten and a cinema complex with six cinemas are located on the accessible roof terrace. A lightweight structure in wood, prefabricated, forms the volume. A large inner circulation leads to the individual classrooms. Outdoor spaces are provided for every classroom. Big sliding windows open towards the play gardens. The access to the kindergarten is situated in the pedestrian street. An upper place on the roof level, more intimate, creates the entry.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

The cinemas are situated on the opposite side of the roof terrace. A translucide skin wrapped over a steel structure contains the six opaque volumes of the cinemas. At night it becomes a lit up element in the public space. On the east border the structure forms an oversized beam following the border of the building. It suspends the ground level and offers a generous space, free from columns, to the delivery area of the commercial centre that is located on the first underground level.

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Site plan

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Dietmar Feichtinger Architectes — City centre Montreuil

Arsenal Music Center - Ricardo Bofill Taller de Arquitectura

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A conversion scheme for the 19th century arsenal in the city of Metz, adapting it to provide a home for the Symphony Orchestra of Lorraine. The restoration of the building, with its 10.000 m2 (11.961 sq. yards) of built surface, was directed at accommodating a rehearsal hall, a concert hall for chamber music, a restaurant, exhibition gallery, offices for administration, management and centre services and a 1.500-seater auditorium. One wing of the building, originally square with a 30 (100’) x 50 m (166’) interior courtyard, has been sacrificed in order to open up the central courtyard to the city, forming a public square and giving a better view of the Templars chapel, which dates from the 12th century. The façade has been slightly modified by means of cladding with slabs of natural stone with metal joints which underline the rhythm of the arches. The introduction of big new windows has lightened the heavy, opaque solidity of the old military building. The main auditorium is underground, situated beneath the central square. The roof, with its wooden structure covered with anodized steel, is flat, the problems of reverberation were resolved by means of a design based on detailed studies of acoustic performance. The hall has two ramped seating areas; the smaller, with a pronounced incline, can be used to accommodate the choir when necessary. The orchestra pit is located between these two seating areas, on the lowest level of the auditorium.

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Client: ville de Metz Gross area: 10.000 m2

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Arsenal Music Center


Turia's Garden - Ricardo Bofill Taller de Arquitectura

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When the course of the river Turia through Valencia was diverted to prevent the floods that periodically affected the city, a substantial strip of land was left that crosses the city from west to east, encompassing the historical centre. Intervention here required an in-depth urbanistic analysis that considered the course of the Turia as a structuring unit of the urban complex. The project was therefore global, although not necessarily uniform. The landscaping design retains water at key points to recall the former presence of the river. The garden is based on geometrical figures that from the central longitudinal axis define the different zones and organize space and itineraries. The different precincts defined by this geometry and surrounded by vegetation have been treated in several ways: monumental public space, botanical gardens, sports facilities and so forth. Sections X and XI, by the Taller de Arquitectura, are based on the original idea and developed within the restrictions of a tight budget. The result is one of the city’s most attractive areas.

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

program: design of an urban park with plantations, fountains and ponds, a botanical garden, and sports and cultural facilities.

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

client: the city hall of Valencia gross area: 15 ha

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

Ricardo Bofill Taller de Arquitectura — Turia's Garden

FOREST OF TALES - AND-RÉ

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We propose a space that challenges the visitor, serving as a gate to the imaginary and spirit of the writer universe, materialized through architecture. We propose a living experience into H. C. Andersen’s tales. An experience inspired by the author, and also one that inspires the visitor to feel the values, moral and sensations offered by his stories.

AND-RÉ— FOREST OF TALES

The theme of the forest is a regular appearance with a significant role, in fairytales and folklore. It represents mystery and dangers, being also a place of opportunity and transformation. Hence the concept of a garden that grew into a deep forest, transforming the public space into a magical experience.

AND-RÉ— FOREST OF TALES

This Fairytale Forest merges the public and private domain, in a coherent and unified whole, made of momentums that gently connect the outdoor with the indoor spaces.

AND-RÉ— FOREST OF TALES

AND-RÉ— FOREST OF TALES

AND-RÉ— FOREST OF TALES

AND-RÉ— FOREST OF TALES

AND-RÉ— FOREST OF TALES

RESTAURO E RIQUALIFICAZIONE MANSARDA/CHALET CADORE - perin alessandro Architetto

Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’ - Neutelings Riedijk Architects

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The Eemhuis combines a number of existing cultural institutes in the city of Amersfoort: the city library, the exposition center, the heritage archives and a school for dance, music and visual arts. It is located on an urban redevelopment area close to the city center.

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

The building is organized as a stacking of the cultural programs. The public domain is continued into the interior of the building in all directions. At the ground floor, the public square becomes a covered plaza, with a grand café and entrances to the various functions. The exposition center is set directly off the square on the ground floor, with a large central exhibition hall that is half sunken in the ground and is surrounded by an enfilade of smaller exhibition rooms. The library is a plaza of stepped information terraces as a prolongation of the city square that brings the visitors up to the main library floor. On the top of the stairs the library spills into a vast open space with book stacks and reading and study areas overlooking the city. Above it hovers the archive volume that forms the ceiling of this space. The attic of the building houses the arts school. The three arts departments (theatre & dance, visual arts and music) are each expressed separately as cantilevered beams that crown the complex.

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

The façades are composed of a classical tripartite as imposed by the master plan. The plinth is made of 30 cm long elongated glazed bricks, reinforcing the horizontal lining. The crown of the building is made of metal panels with a dotted pattern of semi-spheres that enhance the alienating quality of the cantilevered volumes against the northern Dutch clouds.

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Programme: Library, art gallery, the regional archives, school of arts
Surface area: 16.000 m2
Design: 2006
Start construction: 2011
Opening: spring 2014

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Neutelings Riedijk Architects — Cultural Centre and Library ‘Eemcentrum’

Extension of Youth Music School - Miralles Tagliabue EMBT

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The first phase of the Music school in Hamburg was finished in 2000. When designing this building there was already the intension for a second phase of the building: A new auditorium, the project for the classrooms, the public spaces and the administration was organized along an internal ramp-corridor spine that is visible to the outside as a cantilever.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

This spine became the connection and the principal organization for the extension. The new auditorium for about 400 people fills almost completely the plot between the L-shaped school buildings that defined northern and western edges of the site and the first part of the music school. Placing the Project in between the existing building generates a series of complex spaces and relationships.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

The auditorium is located on the first floor to offer a larger open space on the ground floor and to connect directly to the classrooms. The extension is a dialog between the existing music school and the surrounding tree landscape. It is almost like planting a tree.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

The roof of the entrance lobby relates the scale of the auditorium to the scale of the visitors and signs the entrance.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

The chosen materials develop the given material of the surrounding. The brick colours of the church and the first phase of the music school is extended to 5 colours and generate pattern on the curved walls around the auditorium. The folded entrance foyer roof has the same zinc like the connecting ramp structure.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

The internal colour scene is more festive: red, white and different tones of grey (concrete) and a tree like structure that holds the roof. The auditorium with its own gallery is designed for performances of different sizes and in different locations in the centre on a stage with a movable platform.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

The geometry of the walls is fragmented and folded in order to improve the acoustics of the space. After several acoustic experts listen to performances it is considered to have excellent acoustics.

Miralles Tagliabue EMBT — Extension of Youth Music School

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