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casa Z - RP studio - Calzolari, Filippucci, Fiorini


Peace Footbridge - Dietmar Feichtinger Architectes

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The new bridge for pedestrians and cyclists over the Rhone in Lyon – la passerelle de la Paix – reveals the landscape and urban changes of the city. At night, additional lights integrated in the structure transform the bridge in a magic object adding a new chapter to the great history of urban scenic light in the city of Lyon.

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

At night additional lights integrated in the structure transform the bridge in a magic object adding a new chapter to the great history of urban scenic light in the city of Lyon.

This portion of the river is part of the development zone of the city to the North. The footbridge links the conference centre ‘Cité Internationale’ and the district St. Claire, as well as two major parks on each side of the river, the Parc de la Tete d’or and the Parc of Saint Claire. It forms a landmark that is first seen from the high-speed rail track entering Lyon.

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

The bridge spans over the river with a clear span of 157 meters. Two cantilevers built of a three dimensional asymmetric tube structure join in the middle of the river. The structure is extremely slender and offers a maximum of transparency.

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Two walkways lead to the riverbanks. The major one on top links the quay level, it is five meters large and divided into a bicycle lane and a footpath facing the city. The second walkway follows the lower arch of the structure and links the lower riverbanks. In the middle of the river the two paths join and form a large public space offering a fabulous view.

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

The wooden deck is made of oak wood providing anti-slipping features by integrating epoxy resin bands with silex. The railing consists of handrails in inox integrating LED lights and cable-net filling.

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Dietmar Feichtinger Architectes — Peace Footbridge

Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland - Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi

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La scuola dell’infanzia coincide col momento in cui il bambino allarga la sua esperienza dall’ambito familiare al mondo esterno. Non solo agli altri bambini e agli insegnanti, ma al mondo inteso in senso lato. Ai bambini di Tenero Contra il mondo si offre con una straordinaria strutturazione: da una parte infatti c’è intorno a loro la realtà tangibile di uno dei paesaggi più celebrati al mondo, quello del Lago Maggiore e della vallata ticinese, che si impone prepotentemente alla percezione visiva; ma dall’altra parte c’è la storica consapevolezza del territorio come patrimonio comune, da custodire e tramandare alle nuove generazioni, che fa parte integrante della cultura familiare ticinese e si esprime attraverso l’istituto del Comune Patriziale, forse il più autentico erede delle “Magnifiche Comunità” alpine e della loro meravigliosa cultura dei diritti ed usi collettivi come parte irrinunciabile della convivenza civile. L’idea di offrire ai bambini della scuola dell’infanzia la più ampia esperienza possibile del loro mondo sta all’origine di questo progetto, in cui ogni sezione didattica è concepita come un piccolo osservatorio, aperto non soltanto alla scoperta dei segreti preziosi ma minuti della materia minerale o degli organismi vegetali e animali, ma anche alla visione d’insieme del mondo di monti, valli, acque, boschi, paesi che l’eccezionale collocazione topografica permette di presentare nella forma più suggestiva. Per questo ogni sezione ha non soltanto una sua pertinenza didattica all’aperto, ma anche un suo solarium, destinato ad ospitare i momenti didattici dedicati all’esplorazione visiva del paesaggio ed all’individuazione dei suoi componenti fondamentali: momenti che per sedimentarsi nella memoria del bambino si appoggiano alla speciale sensazione offerta da un punto di veduta dedicato, il “belvedere”, posto ad un’altezza da terra inusuale e capace di suggerire il “dominio mentale” dello spazio, prima che l’inevitabile, precoce, uso e abuso di dispositivi informatici georeferenziati (pc, tablet, smartphone) induca un’abitudine al dominio esclusivamente strumentale dello spazio, ridotto ormai a sito. Questo tipo di prassi didattica ci sembra la migliore anticamera per l’avviamento all’amore e al rispetto del territorio, e alla conoscenza dei suoi inestricabili legami con la nostra vita di uomini.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Piano di situazione.

IL PROGETTO La nuova scuola dell’infanzia è stata concepita come un microcosmo urbano, cioè un luogo dove il bambino può trovare, oltre alle “case” in cui sono ospitate le sezioni didattiche e i servizi, anche spazi privati personali, strade interne, piazze, servizi collettivi e “belvedere”. Questi spazi diventano luogo di incontri imprevisti, di micro-eventi legati all’inatteso e alle emozioni che essi possono provocare. Per questo abbiamo privilegiato l’articolazione e la ricchezza degli spazi anziché“un edificio compatto”, perché questa impostazione meglio si presta alla realizzazione di spazi “mai uguali”, flessibili e ricchi di potenzialità che stimolano la conoscenza e la fantasia del bambino.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Vista Zenitale.

L’impianto è costruito attorno ad una corte interna che ospita un giardino protetto (in futuro potrebbe diventare un giardino d’inverno), le sezioni si organizzano intorno a questo spazio, disponendosi per intercettare la migliore esposizione solare. La “strada” inizia da via del Sole, si snoda intorno al giardino interno incontrando “piazze”, slarghi, per innestarsi nelle rampe che portano in copertura dove si trovano i cinque solarium, uno per ogni sezione, dai quali accarezzare il paesaggio e respirare la natura. Il recupero del piano di copertura con l’inserimento di attività educative e di gioco ottimizza il rapporto di consumo del suolo, più superficie a minor costo.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Vista da nord-ovest.

LA TIPOLOGIA La scuola dell’infanzia si sviluppa su due livelli, a piano terra lo spazio didattico ed i servizi di supporto all’attività didattica e al piano primo con uno spazio destinato all’osservazione del paesaggio e delle stagioni, ed ai laboratori per la sperimentazione, la manualità e la pittura. La sezione è articolata in spazi per le attività tranquille e di movimento e in spazi di servizio, quali l’atrio e guardaroba e lo spazio per le cure igieniche, che per il loro posizionamento diventano spazi “educativi”. Lo spazio della didattica esterna è rappresentato da uno spazio coperto e protetto adiacente ad ogni sezione, da uno spazio per le attività esterne ed un’area comune per il gioco.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Vista da sud.

LA STRUTTURA La struttura portante è costituita da una platea e da setti in cemento armato, solaio di piano terra in c.a. su casseri in polipropilene per la realizzazione di ventilazione trasversale, solaio del piano primo in predalles. I setti in c.a. saranno gettati con cassero a perdere in PES costituenti l’isolamento. Le murature esterne saranno realizzate in blocchi di legno–cemento riempiti con isolante in EPS e grafite.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Piazza d'ingresso.

GLI SPAZI La scuola dell’infanzia rappresenta e si presenta ogni giorno al bambino come un luogo che gli viene offerto per trascorrere parte della sua giornata e un po’ della sua vita. Si presenta attraverso gli arredi e l’organizzazione degli ambienti che gli insegnanti hanno scelto e preparato in riferimento all’età e al numero dei bambini che lo dovranno abitare; si rappresenta attraverso le relazioni, i rapporti e gli incontri che in esso si realizzano fra adulti e bambini, fra bambini e bambini. Nella scuola dell’infanzia gli ambienti devono aprirsi alla naturale vivacità e necessità di apprendimento dei bambini offrendo loro molteplici proposte didattiche e di movimento. Oltre agli spazi didattici richiesti dalla normativa, il progetto predisposto per il concorso offre alcuni spazi particolari di grande importanza educativa e didattica quali: - il giardino interno: è progettato e attrezzato in modo tale che i bambini possano fare esperienze dirette con la crescita di fiori e piante. Si offre come luogo di contatto di tipo sperimentale con la natura e come stimolo all’immaginazione e alla conoscenza di nuove emozioni in una aumentata spazialità prospettica che introduce al senso dell’estetica; - il solarium è costituito: da uno spazio pergolato con sezione sopraelevata per dare la possibilità al bambino di ammirare il lago, le montagne e la valle da un punto di veduta privilegiato; da uno spazio attrezzato per la coltivazione di piante officinali, i trapianti, la semina, costituito da una serra con relativo deposito di attrezzature; da uno spazio libero da organizzare con tavoli e sedie per attività da tavolino e rappresentazioni teatrali.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Unità didattica piano terra.

LE FACCIATE Le facciate sono caratterizzate da un rivestimento in legno fissato su un sottostruttura per realizzare una parete ventilata; gli infissi esterni sono in legno con vetrocamera e vetrature basso emissive, schermate con tende a rullo esterne. L’aggetto di gronda è ottenuto con una struttura leggera e rivestimento metallico.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Interno unità didattica.

MINERGIE E TECNICA DESCRIZIONE GENERALE La nuova parte di fabbricato si svilupperà con distribuzione circolare. Attorno ad un giardino protetto/giardino d’inverno saranno posti 5 edifici destinati alle attività didattiche e di uno destinato mensa ed includente i locali tecnici principali ed il locale cucina. I nuovi edifici si trovano a circa 11 m in linea d’aria dall’edificio esistente.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Percorso rampa interna.

Quest’ultimo sarà oggetto di riqualificazione energetica come da variante 2 della relazione allegata alla documentazione di gara, con sostituzione degli infissi , con apposizione di un cappotto esterno sulle facciate Nord-Est/Nord-Ovest e realizzazione di facciate ventilate sulle facciate Sud-Est/Sud-Ovest con aspetto esterno in legno in modo da riprendere le caratteristiche architettoniche del nuovo gruppo di edifici. L’obiettivo è realizzare dei nuovi edifici che siano ad energia quasi zero tramite un elevato grado di isolamento, sfruttando al meglio il contesto geografico e gli apporti gratuiti e riqualificare al meglio l’esistente e utilizzando un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Unità didattica piano primo.

Sarà pertanto possibile utilizzare impianti a bassa temperatura e bassa entalpia con elevati rendimenti sia di primo che di secondo principio come già previsto dalla relazione redatta dalla società di Ingegneria Impiantistica TKM allegata alla documentazione di gara.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Vista unità didattica piano primo a cielo aperto

In aggiunta anche l’impianto elettrico e di illuminazione saranno realizzati al fine di ridurre al massimo il fabbisogno energetico con possibilità di accensione parziale, illuminazione specifica per percorsi di passaggio, accensioni temporizzate, soluzioni illuminotecniche di massima resa. Gli sprechi d’acqua saranno ridotti tramite l’installazione di sistemi a flusso controllato e temporizzato e da un sistema di recupero delle acque piovane per uso negli scarichi e per l’irrigazione.

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Tavola 1 di concorso.

L’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici ridurrà ulteriormente il fabbisogno di energia primaria dell’intero complesso. Ciascuno degli edifici sarà dotato di un sistema autonomo per il ricambio controllato dell’aria così da soddisfare quanto richiesto dallo standard Minergie®.[...]

Francesco Boschi, Loris Mario Ciuffi, Giulio Balleggi — Nuova scuola dell’infanzia di Tenero-Contra, Switzerland

Tavola 2 di concorso.

Utrecht Town Hall Rehabilitation - Miralles Tagliabue EMBT

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The building has gone into a kind of decay, and the routine is part of the building now: it seems to have forgotten its treasures and origins.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

Rediscover the value of the interior rooms in the neoclassical building, primarily in the medieval hall. Go back to the idea of a municipal building as a conglomerate of different town houses.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

Keep the monumental quality on the bank of the canal propitiate a much more open and friendly relationship between the municipal building and the new piazza at the back.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

When the city decided to accept the demolition of the brick building at the rear it allowed the project to adopt the quality of a residential building. Thus the neoclassical building becomes a kind of ‘monument’ which forms part of the streets and piazzas so, when the door is open, it is part of the public space of the city.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

The monumental part of the building will be displayed on the ground floor. The oldest interior walls are part of a new way of displaying the building, major walls and rooms are preserved.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

The new Council Hall will be the new room that has importance, it is very similar to the Medieval Hall in dimensions. Light will come from the roof and a new atmosphere will be created there, the new stairs coming from the new entrance will provide direct access to it.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

Most of the offices for civil servants are located in the new wing. The correct dimensions of the rooms and a long perimeter allow natural light to enter all the working places. The building runs parallel to Ganzenmarkt, and has the scale of the houses on both sides of the street.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

In the construction of the new wing we reuse materials from the demolition (bricks, stone frames, etc.) in order to produce a new building with material quality. The second floor is going to be entirely dedicated to main political representatives, with that, the new building will have the main political activity concentrated in the neoclassical building.

Miralles Tagliabue EMBT — Utrecht Town Hall Rehabilitation

I think this new order of the program is very important for the new building. The conservation of the building with the 1930’s façade is the way to define Gazenmarkt and to turn towards the new piazza. The restaurant-café then establishes a friendly connection between the Town Hall and the city. A piazza for public use appears between the new wing and the neoclassical part.

Restauro di un edificio nel centro storico di Mestre - Arch.Bruno Lambiase

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Rifacimento degli intonaci, guaine, pluviali e terrazze di un edificio anni sessanta.

Arch.Bruno Lambiase — Restauro di un edificio nel centro storico di Mestre

Casa de Ladrillo - Besonias Almeida

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MEMORIA. María Victoria Besonías. El lugar. Mar Azul es un balneario a 400 Km. al sur de la ciudad de Buenos Aires, con una extensa playa de médanos vírgenes y un frondoso bosque de coníferas. En un sector de dicho bosque, un lote en esquina en uno de los médanos de mayor altura de la zona con una tupida vegetación y una importante pendiente hacia ambas calles, los propietarios nos encargaron una casa de veraneo que aprovechara todas las ventajas de ese lugar privilegiado.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

El encargo. Los comitentes habían estado habitando la Casa Mar Azul y luego de esa experiencia a la hora de definir la propia uno de ellos comento -quiero que mi casa sea de ladrillo a la vista, el techo puede ser como el de ustedes, plano y de hormigón –. Luego agregaron -queremos dos dormitorios, dos baños (uno en suite) una parrilla cerca de la casa y un pequeño depósito. Ambientes generosos, escaso mantenimiento, costo ajustado, por lo demás quedan en absoluta libertad de proposición.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

La propuesta. “Casa de ladrillo”, dijo textualmente el comitente. De inmediato quedó asociada esta frase con la imagen de la planta (insuperable a nuestro entender) del proyecto de la Casa de Ladrillo de Mies de 1924. Debíamos evaluar entonces si ese orden compositivo nos podía resultar útil para resolver este encargo. Rápidamente convenimos que la continuidad espacial entre los ambientes que iban generando los planos perpendiculares de Mies y la relación ambigua que establecían entre interior y exterior resultaba muy apropiada para resolver esta casa de programa bastante indefinido y ubicada entre los pinos de un tupido bosque. La tarea fue entonces escanear el dibujo del maestro y usarlo como una matriz de proporciones para probar si el programa entraba sin forcejeos. En unas pocas maniobras las diferentes funciones fueron encontrando ubicación sin mayores dificultades. Sólo quedaba, mediante un proceso de traslación y rotación, ubicar la casa en el lote cumpliendo con las normas y tratando de derribar la menor cantidad de pinos. Nadie en el estudio recordaba ningún otro dato de la casa de Mies más que la planta de manera que la elevación resultó libre de influencias literales. Procedimos entonces tratando de despojarnos de preconceptos respecto del uso del ladrillo, asumiendo que se nos había impuesto un material pero no un sistema constructivo que determinara el lenguaje resultante. El propósito entonces fue que esa serie de muros de ladrillos se fueran recortando y perforando si perder su cualidad de planos y estableciendo un diálogo con el entorno por oposición. La matriz abstracta debía superponerse al sistema de gran libertad organizativa del bosque sin generar conflicto. Es así que la casa se proyectó en la parte más alta del lote (el sector con menos pinos) algo hundida y de la altura mínima permitida para hacer menos evidente su presencia. Los dos planos mas destacados en la planta de Mies van perdiendo altura para no dividir el lote sin por eso perder protagonismo ya que los van acompañando las escaleras que salvan el desnivel respecto de las dos calles. El techo es un plano más que toma parte de los muros y que se perfora para dejar paso a algún árbol cuando resulta necesario. Desde el interior, el bosque está siempre presente recortado en las aberturas que permiten vistas lejanas, o hacia rincones muy acotados, vistas hacia las copas de los árboles o por el contrario dirigidas hacia el manto de follaje seco que cubre el suelo del bosque. Se decidió por último no ajardinar el lote para mantener la calidad del paisaje natural que además presenta la ventaja de no necesitar más mantenimiento que el retiro de los pinos que se van secando.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

La organización funcional. Definida por tres zonas bien diferenciadas unidas por un hall distribuidor. El sector social estar comedor cocina por un lado, el sector dormitorio principal con baño y lavabo por otro y un dormitorio para huéspedes con baño general como tercer zona. Desde todos los ambientes hay varias vistas al bosque y tres árboles quedan incorporados a la construcción: uno en el amplio semicubierto de acceso, otro en un minúsculo patio que provee luz y aire al hall de distribución y al baño general y el último en el alero de la salida del dormitorio de huéspedes. El acceso principal está sobre la calle que presenta menos diferencia de nivel con el lote y dicha diferencia se salva con una angosta y extendida escalera que acompaña un muro bajo que sigue presente en el interior luego de traspasar la puerta de vidrio disimulada en un gran paño también de vidrio en el que se refleja el paisaje. El acceso secundario es también a través de una escalera, esta vez mas empinada y nuevamente acompañada por un muro que arma el sector de parrilla y deck.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

La solución constructiva. Los muros portantes son de ladrillo visto tanto en el exterior como en el interior, esto era indispensable para mantener el carácter de plano que recorre diferentes espacios sin perder su identificación como tal. Entendíamos que la solución para las aberturas en un muro portante es de vanos angostos pero como no queríamos perder las vistas horizontales del bosque (ya habíamos experimentado en otra obra en el mismo entorno lo interesante que resultaban) decidimos forzar la resolución constructiva con una viga oculta dentro del muro y apoyada en columnas de perfiles de hierro integradas a la carpintería que nos permitiera tener aberturas ilimitadas en su extensión horizontal. Sobre estos muros apoya una losa de hormigón a la vista resuelta con vigas cinta, para nuevamente reforzar el carácter de plano horizontal, con pendiente de escurrimiento de aguas hacia los cuatro lados resuelta en el mismo momento de la llenada de la losa. Los tabiques interiores son de ladrillos huecos revocados y pintados con látex blanco, el piso es cerámica esmaltada sin zócalo ya que el encuentro entre muro y piso está resuelto con una buña. Las aberturas son de aluminio anodizado color bronce oscuro. El sistema de calefacción, dado que no existe gas natural en la zona, se resolvió construyendo una generosa chimenea para acondicionar el lugar de reunión y el dormitorio principal. También se instalará una salamandra en el hall distribuidor y se reforzará la calefacción en el dormitorio para huéspedes y los baños con placas eléctricas. El mantenimiento futuro es de muy baja incidencia ya que solamente habrá que volver a impermeabilizar el exterior de los muros de ladrillo.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

El tratamiento de la luz. Conocedores de la atmósfera ambiental que genera el bosque, (mucha sombra y escasa incidencia de la orientación) sabíamos que con la planta extendida podíamos llegar con aberturas a todos los rincones de la casa. A pesar de lo cual en ciertos momentos resulta necesario complementar con luz artificial ya que los muros de ladrillo no tienen posibilidad de reflejar la escasa luz ambiental. La iluminación artificial se proyectó con rieles que permiten sumar más artefactos lumínicos de ser necesario y con algunos artefactos de iluminación puntual.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Mobiliario. Los muebles fijos y movibles especialmente diseñados para esta vivienda fueron realizados recuperando madera de pino canadiense, proveniente de cajones de embalaje de motores.

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Besonias Almeida — Casa de Ladrillo

Figueras Social Housing - Miralles Tagliabue EMBT

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Figueras is a place which belongs to many of our memories. Our project is located on a limiting space between city and countryside, in the area of l’Horta de l’Hospital, where there were still roads without tarmac in between stone walls.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

It was a place that was apparently losing its identity; the new urban intervention had to preserve the area’s memory.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

…beyond, the dome of the Dalí Museum, a bell tower, a sculpture…

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

We proposed a building with 48 apartments, of sizes comprising between 40 and 70m², to be rented out With a variable height that creates a roof topography, and porticos on the ground floor which allow the connection of the street and the green spaces and circular plaza.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

Given the long characteristics of the site, the block extends out rather like a line which wraps around itself, closing off a more private space where the service areas of the dwellings are positioned.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

Only two vertical cores are needed to serve the whole block. The building can be imagined as an urban fence made up of habitable units with their gardens at the back.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

Each dwelling arises from the idea of a long and narrow habitable cell (8m façade and 5m depth!) which allows a great façade that looks onto the street, opposite to the interior distributive corridor.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

The bow windows are livable spaces, unifying elements of the space in the flat, which become almost like displays of the tenants’ diverse lives to the outside.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

I would like to see these windows during the utilization of the apartments, with the inside life reaching the street.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

The principal idea of this project is a more urban front and a more rural back.

Miralles Tagliabue EMBT — Figueras Social Housing

piccolo rifugio - D'Amelio Massimiliano


Gran Via Acoustic Panels - Miralles Tagliabue EMBT

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The objective of this project is to diminish the unwanted noise from the passing cars towards the houses located in Gran Via.

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

A long row of acoustic screens prevents the noises of the fast traffic way (lower level) to reach the upper level (destined to slow traffic and pedestrians) and the buildings.

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

The screens consist of a resistant outer skin that surrounds an acoustic insulation cuore. Their shape is such that reflects the noise.

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

The inner material also helps with its absorbing qualities. All the set conform a body of 2.5 meters by 7.5 meters in length.

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

The widths vary between 10 and 50 centimeters.

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

Miralles Tagliabue EMBT — Gran Via Acoustic Panels

Casa de Hormigón - Besonias Almeida

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INTRODUCCIÓN:(Re)Construir el Paisaje. Propuestas alternativas que garanticen la supervivencia de los entornos naturales.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Teníamos que intervenir en un territorio de gran valor paisajístico que nunca contó con un sostén legal que resguardara ese patrimonio de la voracidad de los que lotean con un único objetivo: sacar la mayor renta de la tierra. Que tampoco ha contado ni cuenta con un código que, comprendiendo la lógica de ese entorno privilegiado, reglamente resolviendo el delicado equilibrio entre densificar para que la tierra sea rentable y cuidar que no se pierda su calidad ambiental. A esta situación de desprotección se le suma la proliferación de una tipología “casa de muñecas en un lugar de fantasía”, que paulatinamente va modificando ese bosque dueño aún de una potente presencia agreste. Operar en ese sitio significó entonces asumir sus desajustes como un desafío y ver hasta dónde los arquitectos podemos hacer un aporte alternativo. La respuesta fue una arquitectura de mínimos recursos tanto materiales como formales, no sólo como elección estética sino como un principio ético de valorización de un uso mas racional de los recursos disponibles. Esa arquitectura despojada debía incorporarse a la topografía, modificándola apenas, de forma que parezca que siempre fue parte de la misma. Es así que la formalización expresiva de la obra, contundente y mimética a la vez, refiere casi exclusivamente a una solución constructiva derivada de las características particulares de ese ambiente, y a la voluntad de fundirse con él.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

EL LUGAR. Mar Azul es un balneario a 400 Km. al sur de la ciudad de Buenos Aires, con una extensa playa de médanos vírgenes y un frondoso bosque de coníferas. En el doble rol de propietarios – proyectistas conocedores desde hace años de este lugar, elegimos un terreno en el bosque con una topografía desafiante, alejado del mar y en consecuencia de la zona mas habitada, para construir una casa de veraneo que consiguiera fundirse el imponente paisaje circundante.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

LA PROPUESTA. El hecho de haber podido experimentar en temas funcionales y estético constructivos en este ambiente tan particular el bosque marítimo con otra obra recientemente construida, la Casa Mar Azul, y haber obtenido resultados muy satisfactorios, permitió en esta oportunidad, poner el énfasis en perfeccionar el sistema experimentado y resolver su adaptación a la peculiaridad de la compleja topografía del emplazamiento elegido. La búsqueda de alternativas debería, como en la primera experiencia, seguir teniendo pocas pero insalvables limitaciones: fundamentalmente tener muy bajo impacto en ese paisaje, que se ajustarse a un bajo presupuesto, que su mantenimiento posterior fuera casi nulo y que el tiempo de construcción se acortase todo lo posible ya que el seguimiento se haría a distancia. Con estas premisas, la casa fue resuelta como un prisma de hormigón de proporción alargada y de altura mínima, ubicado aprovechando una pequeña planicie natural en un terreno cuya característica relevante es una importante pendiente en diagonal (6m de diferencia entre una esquina y la opuesta del lote). Mas allá de esta especie de terraza natural, la pendiente se hace más abrupta y los pinos empiezan a ralearse. Con esta ubicación conseguimos que se modificara apenas el perfil del médano y no se interrumpieran las vistas desde los lotes linderos al magnífico paisaje circundante ya que en un corto plazo desde el entorno inmediato solo se apreciará un suelo (en realidad el techo de la casa) cubierto del follaje seco de los pinos en permanentemente renovación. Como la construcción esta ubicada paralela al lado mas corto del lote y la pendiente del médano es oblicua respecto de las ortogonales del mismo la casa se presenta semi-enterrada en uno de sus ángulos y con sus cimientos expuestos en el opuesto. De manera tal, que la forma pura, contundente, que cobija las actividades de veraneo parece emerger del médano con dos fachadas bien diferenciadas la SO hundida en la arena con una abertura que la recorre de extremo a extremo y cuya altura va acompañando la pendiente del médano y la NO totalmente vidriada como un balcón que permite vistas lejanas pero a la vez parcialmente protegida de las miradas desde la calle por unos tabiques “paravistas” que varían su posición y cantidad según los ambientes que protegen. Los vidrios de este ventanal corrido a su vez reflejan el paisaje cuando la casa se observa desde el afuera y “crean” y resaltan una serie de elementos verticales de mucho protagonismo (árboles verdaderos y reflejados, tabiques “paravistas reales y espejados) que le restan protagonismo al prisma puro de fuerte presencia horizontal y que ofrecen a medida que el observador se desplaza vistas siempre cambiantes de la casa y el paisaje que la cobija.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

LA ORGANIZACIÓN FUNCIONAL. Es casi de catálogo. Sobre la fachada balcón los ambientes principales uno a continuación del otro unidos por un deck. Sobre la fachada hundida, los baños, la cocina y en el extremo que va “desenterrándose”, el comedor. La casa no cuenta con un acceso protagónico y si bien el ingreso por la zona más pública ha de ser sin duda el de uso habitual, también se puede entrar a esta vivienda flexible en su uso, por cualquiera de los otros ambientes. Los “muebles de hormigón” que definen los dormitorios se separan 0.70 m de la fachada vidriada a través de dos paños fijos que pueden ser removidos o reemplazados por puertas en el caso que se cambie el destino de los ambientes. Con este recurso en cualquier lugar de la casa se puede recomponer la totalidad de la fachada y cada ambiente se agranda visualmente porque se prolonga en el contiguo. Las actividades exteriores no pretenden estar determinadas por razones funcionales, sino que es la propia topografía la que va definiendo el lugar para dejar el automóvil, para ubicar la parrilla o para determinar la posición de la plataforma para tomar sol y refrescarse. Se ha decidido también no ajardinar el lote para mantener la calidad del paisaje natural que además presenta la ventaja de no necesitar más mantenimiento que el retiro de los pinos que se van secando.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

LA SOLUCIÓN CONSTRUCTIVA. Se resolvió para esta nueva experiencia eliminar los perfiles de hierro estructurales (utilizados en la Casa Mar Azul) para llevar al límite el concepto de mantenimiento posterior nulo. De forma tal que la planta de la vivienda de 6.90m x 14m queda cubierta por una losa de hormigón armado a la vista que descansa, en los múltiples tabiques de la fachada principal por un lado y se resuelve con un voladizo en la opuesta que posibilita realizar una abertura en toda su extensión sin apoyos intermedios. Dicho voladizo está soportado por tres tabiques portantes que se desplazan de la línea de la fachada. Los tabiques interiores son de ladrillos huecos revocados y pintados con látex blanco, el piso es de paños de alisado de cemento divididos por planchuelas de aluminio. El encuentro entre muros y el suelo se resolvió con un perfil rehundido de aluminio a manera de zócalo. Las aberturas son de aluminio anodizado color bronce oscuro. El sistema de calefacción, dado que no existe gas natural en la zona, se resolvió instalando una salamandra de importante poder calórico para acondicionar el lugar de reunión, el primer dormitorio y el pasillo. El dormitorio principal y los baños se calefaccionán con placas eléctricas.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

UN SISTEMAS ESTÉTICO CONSTRUCTIVO PARA UN HÁBITAT PARTICULAR. La experimentación que se menciona en los primeros párrafos de la memoria está relacionada con que el uso habitual de la casa en épocas templadas o cálidas y el microclima reinante en el bosque marítimo (mucha sombra, escaso viento) hace viable la solución constructiva de bajo costo y rápida ejecución, de una envolvente de hormigón a la vista sin complementos que mejoren la aislación térmica e hidrófuga. Para esto se utilizó un hormigón con el agregado de un plastificante que optimiza una mezcla con escasa cantidad de agua que al fraguar resulta de mucha compacidad. Gracias a este procedimiento la cubierta se puede resolver sin contrapiso de pendiente ni membrana hidrófuga, simplemente la losa se realiza desde el vamos con la suficiente pendiente como para permitir el libre escurrimiento del agua de lluvia hacia sus cuatro lados. Además, la calidad expresiva del hormigón visto y sus propiedades de resistencia e impermeabilidad, hacen innecesario cualquier tipo de acabado superficial, lográndose también, un bajo costo de ejecución en las terminaciones y un mantenimiento futuro innecesario ya que los paramentos tanto exteriores como interiores del hormigón visto solo requirieren como acabado de un lijado a mano para remover las adherencias propias de la ejecución. Por otro lado el color y la textura del hormigón armado realizado con encofrado de tablas de madera resulta de una presencia contundente y discreta a la vez, permitiendo que la obra se exprese en armonía con el bosque.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

EL TRATAMIENTO DE LA LUZ. Conocedores de la atmósfera ambiental que genera el bosque, era primordial asegurar una generosa llegada de luz a todos los locales. Como refuerzo de la iluminación proveniente de los paños vidriados del perímetro se pensó en incorporar una entrada de luz sobre el “mueble de hormigón” que contiene la salamandra y el leñero. Con ese objetivo fue proyectada una caladura que produce tanto en los tabiques que cierran el estar como en el suelo, efectos lumínicos que van variando con el transcurrir del día. Lo mismo sucede con las sombras cambiantes que van arrojando los múltiples tabiques de la fachada principal

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

MOVILIARIO. Los muebles de madera diseñados por el estudio fueron realizados con pino canadiense reciclado proveniente de cajones de embalaje de motores. La mesa es una losa de hormigón unida al sistema de tabiques exteriores. Los dos “muebles de hormigón” que dividen los ambientes principales cumplen la función de leñero, guardarropas y estante mesada.

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

Besonias Almeida — Casa de Hormigón

International Horticulture Exhibition Xian 2011 - Miralles Tagliabue EMBT

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The atmosphere condition of Chinese landscape paintings is seeked for this garden. Building an artificial scenario as natural as possible where to play the illusion of nature.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

The materials chosen for the garden should come from the earth to get the sensation of being in contact with nature when feeling the texture of stones with your hands and with your feet. We would like to use only natural materials.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

The trees are arranged responding to its position in an imagined micro landscape where pine trees and cedar trees are in the upper part of the garden and deciduous flowering trees in the lower part, as if the upper part would correspond to the mountains and the lower part to the valley.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

A reinterpretation of traditional Chinese wicker fence encloses the garden and ensure a certain feeling of secrecy. Here we will have climbing vegetation.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

All senses should be stimulated… Birds will sing for the ears of visitants. Three types of bird cages will be placed in the garden. Two standing on the ground and one hanging from the trees.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

A small water pond will make the sun sparkle on its surface and will allow water plants to grow and embellish the site. A sense of stillness and peace will be enhanced when being close to the pond.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

Air will smell beautiful when the breeze passes by the water through the water flowers. The artificial lighting for the garden is seeked in a very natural way.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

The quality of the light will be soft and warm, bathing the garden with a golden quality. Light will come out from wicker nests standing on the ground at the base of the trees or hanging from the trees and the pergolas.

Miralles Tagliabue EMBT — International Horticulture Exhibition Xian 2011

PLUS - LA SPEZIA 2014 - Francesco Mottini

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PLUSè un realtà importante che opera nel settore alimentare, ed è presente in diversi punti vendita all’interno del territorio Spezzino. La sede principale di via Genova è quella su cui verrà effettuato un restyling radicale, che andrà ad interessare sia l’esterno che l’interno dell’attività. L’edificio verrà“ripulito” da tutti gli elementi inutili e verranno regolarizzate alcune aperture. Il Concept è stato quello di creare un’architettura evocativa rispetto all’attività svolta, a primo sguardo l’edificio deve comunicare con l’esterno e diventare un punto attrattivo per la città. L’attività principale di Plus è la panetteria, si è immaginato di creare una facciata a “fette” attraverso elementi in lamiera bronzata che si stagliano verticalmente lungo i prospetti. L’edificio prende movimento, e a seconda del punto di vista cambia il modo di vederlo. Internamente l’idea è stata quella di mantenere forte il legame con il mondo del pane, attraverso materiali semplici come il legno utilizzato in diversi modi.

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Francesco Mottini — PLUS - LA SPEZIA 2014

Stapleton Hall Road - Stephen Taylor Architects

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This pair of townhouses occupies a constrained but prominent site at the intersection of three roads in North London. They sit alongside the ‘Parkland Walk’, a route following the disused elevated railway between Highgate and Finsbury Park. Replacing the single-storey coal offices once associated with the redundant railway, the site is further restricted by the requirement for a seven metre unconstructed distance to the adjacent London Overground railway cutting.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

The project is a collaboration with the housing developer Solidspace who build all of their projects around a spatial arrangement of split-level, open plan rooms whereby the principal social functions of ‘living, dining, kitchen and homework’ can enjoy diagonal visual relationships across a double height void. This fundamental aspect of the client’s brief extends throughout the project, resulting in half level connections between floors made by a winding Douglas fir staircase and a staggered composition of windows across its façades.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

As with any house, shifting patterns of activity will see interior spaces accommodating a number of flexible and overlapping uses, which will function in different ways as the family life cycles of their occupants evolve. To this end, the two entrances into each dwelling offer the potential for the dining space to become a workroom with street level access and the entire upper section of the house to operate autonomously from the rest to ensure that these homes remain accessible and inclusive.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

This flexibility is not a modern construct and in fact much of the housing stock that occupies the surrounding belt of late Victorian and early Edwardian London is configured with a secondary half basement entrance. Originally intended for servicing purposes, these arrangements have since enabled houses to be used in numerous other ways, with a teenager or granny annex, a home office, or to become an entirely separate dwelling.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

The houses draw further connections with this surrounding territory of Edwardian London in order to deal with their public corner location, which must address a busy road junction with robustness and decorum. With little land available for front gardens, precedent is sought in the area’s late Arts and Crafts influenced buildings, which contain a rich wealth of architectural invention that deals with this condition of proximity.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Mediating between the street and the domestic world of the interior is achieved through the use of deep entrance thresholds that layer appropriate degrees of privacy to the spaces within. Each house is given a conjoined double arch that both defines a street level doorway into the entrance hall and then rises above a stoop that enters into the primary living room elevated above the pavement.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Rhyming with the massive brick arches of the former railway bridge opposite, the building face with its integral defensible space is confidant in pushing out to the limit of the site boundary, which serves to compress the road junction and create a more firmly framed and urbane public realm.

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Stephen Taylor Architects — Stapleton Hall Road

Attico 02 - Paolo Carli Moretti

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A febbraio 2013 è arrivata una richiesta per qualche piccolo intervento che potesse rinnovare l’attico di proprietà di un amico: preparare il progetto per la nuova cucina; studiare una nuova soluzione per la parete-tv; individuare la giusta collocazione di un’opera d’arte acquistata qualche anno prima; migliorare l’illuminazione della zona pranzo e infine, scegliere il colore giusto per la tinteggiatura interna dell’appartamento, inondato di luce da ampie vedute sulla Darsena di Ravenna.

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Paolo Carli Moretti — Attico 02

Casa Polo - Besonias Almeida

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MEMORIA por María Victoria Besonías.

Besonias Almeida — Casa  Polo

EL LUGAR. Se trata de un lote en un barrio de chacras de campo, un emprendimiento nuevo dirigido a aquellas personas interesadas en la cría de caballos y en la práctica del polo. Es un terreno con vistas hacia un horizonte invariable, con alguna vegetación aislada de tanto en tanto. A distancia de cualquier vecino, disfruta de un silencio únicamente interrumpido por el ruido del viento y el canto de los pájaros. Un sitio que aún no es lugar, donde la vivienda tiene que ser pensada careciendo de todos los datos que aportan un entorno urbano o un paisaje de gran variedad. El desafío de este encargo fue entonces concebir una casa que tenía que dialogar con la uniformidad y la inmensidad de ese paisaje.

Besonias Almeida — Casa  Polo

EL ENCARGO. Un matrimonio francés, residente en Marbella, conocedor de las obras de hormigón del estudio a través de la página de internet, encarga al estudio una casa inscripta en esa lógica estético-constructiva, austera, de bajo presupuesto y escaso mantenimiento. Plantean que el uso fundamental será el de alojar a uno de los miembros de la pareja, que viaja regularmente a BA por razones de trabajo y que en esas breves estadías practica polo. Eventualmente podría ser usada por toda la familia (el matrimonio con sus dos hijas) para disfrutar de las vacaciones de verano en nuestro país o para alquilarla en caso de que esto no suceda. Un requerimiento importante es que la casa se despegue del terreno natural elevándose un poco para así destacarse en esa inmensa llanura.

Besonias Almeida — Casa  Polo

EL PROGRAMA. Se proyectó una vivienda de uso esporádico, que no superara la superficie mínima exigida por el reglamento del barrio (120m2 cubiertos). Debía contar con un lugar amplio para comer y estar con la cocina integrada, un toilette, dos dormitorios para las hijas con un baño de uso general, y otro dormitorio (con baño privado) para la pareja con cierta independencia del resto de la casa. Todos los ambientes debían disfrutar de las vistas a ese campo tan apreciado y la casa tenía que contar con expansiones al aire libre, una piscina y un pequeño depósito con acceso desde el exterior, para guardar elementos propios de la práctica de polo.

Besonias Almeida — Casa  Polo

LA PROPUESTA. La primera decisión fue proponer una vivienda en una sola planta de manera que todos los ambientes pudieran tener una relación directa con el exterior. Por otro lado la visita al lugar confirmó la sospecha de que, desde el lote y girando 360 grados, las vistas resultantes eran idénticas: una línea de horizonte donde nada se destacaba. Un paisaje invariable uniforme en su inmensidad sin referente alguno. Es así como ese dato del entorno, caracterizado por la falta de datos, fue el que determinó que el proyecto buscara definirse a partir los beneficios que aporta una inmejorable orientación de los ambientes de la casa. Se propuso entonces una vivienda desarrollada dentro un prisma simple de hormigón con uno de sus lados más largos orientado al norte pleno. Los ambientes principales se proyectaron abiertos a esa orientación a través de grandes paños de vidrio, protegidos de la lluvia y el sol directo por un semicubierto. Los ambientes de servicio (acceso, cocina y baños) dan al sur y definen una fachada de ingreso cerrada y aislada térmicamente. La circulación que va uniendo todos los ambientes y que se desarrolla a lo largo de la planta presenta aberturas en los extremos este, oeste (protegidas por pantallas inclinadas) y también en el techo, orientando alternadamente al norte y al sur. La casa y sus expansiones se elevan sobre una plataforma de cemento alisado perforada en ocasiones para incluir piletones con agua. La propuesta se completó con un anteproyecto de forestación que define zonas de ingreso, de estacionamiento, de estar y comer al aire libre con grupos de árboles autóctonos, proponiendo algunas especies aisladas que rompan apenas la línea del horizonte.

Besonias Almeida — Casa  Polo

LA ORGANIZACIÓN FUNCIONAL. Luego de dejar el vehículo bajo unos árboles, se accede subiendo unos escalones a una plataforma que coincide con un hueco que perfora el volumen de la casa en un extremo. Mediante un pequeño puente que atraviesa un piletón (el primero de una serie en línea que termina en la piscina) se ingresa a un hall que separa la suite principal, hacia la izquierda, de una sucesión de espacios a la derecha, comenzando con el área social próximo al acceso y rematando con los dormitorios de las hijas y baño general. Desde la cocina se accede a un pequeño patio de servicio, y desde el resto de los ambientes a una galería corrida orientada al norte pleno.

Besonias Almeida — Casa  Polo

LA SOLUCIÓN ESTRUCTURAL. Cuatro vigas que apoyan, a lo largo de la planta, en una serie de tabiques de hormigón modulados cada 3 metros o 6 metros permiten armar tres líneas de losas a diferente altura. Las dos del medio, sobre las que apoyan las losas más altas (que cubren la circulación central) cambian de simple a invertida para posibilitar la iluminación de la planta, a veces al norte y otras veces al sur.

Besonias Almeida — Casa  Polo

LA CONSTRUCCIÓN. Partiendo de la experiencia desarrollada en las casas de hormigón de Mar Azul y dado que el comitente llega a nuestro estudio por esa referencia, utilizamos el mismo sistema constructivo con las adecuaciones necesarias para poder adaptarse tanto a un sitio de sol pleno, en lugar de un bosque, como al presupuesto disponible. Se utilizó el mismo tipo de hormigón de las obras de la costa (H21 con el agregado de un fluidificante) una mezcla con escasa cantidad de agua que al fraguar resulta de mucha compacidad, de manera que no requiere ningún tipo de impermeabilizante como acabado. Las adecuaciones del sistema constructivo utilizado en Mar Azul tuvieron como objetivo mejorar la aislación térmica, ya que la casa estaría sometida en verano a la intensidad de los rayos solares sin la protección del follaje del bosque, y en invierno a las heladas y a fuertes vientos. La fachada hacia el sur tiene pocas aberturas y está construida con un muro de ladrillo hueco, cámara de aire y revestimiento de tablas de madera de pino recuperadas del encofrado y protegidas con aceite quemado. La fachada abierta hacia el norte es de doble vidrio con cámara de aire. Los cierres laterales son tabiques de hormigón con un material aislante y un revestimiento de madera del lado interior. Las cubiertas de losas se protegieron de los rayos del sol y la lluvia con un contrapiso aireado y una membrana hidrófuga. Los escasos tabiques interiores son de ladrillos huecos revocados y pintados con látex blanco. Los baños tienen revestimiento de cerámica esmaltada en los muros que no son de hormigón. El piso es de paños de alisado de cemento divididos por planchuelas de aluminio. El encuentro entre muros y el suelo se resolvió con un perfil rehundido de aluminio a manera de zócalo. Las aberturas son de aluminio anodizado color bronce oscuro. La calefacción es eléctrica por piso radiante.

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo

Besonias Almeida — Casa  Polo


Fabrizio Fraboni Baroni an Interview on Life People - Fabrizio Fraboni Baroni

Casa Besonías Almeida - Besonias Almeida

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MEMORIA por María Victoria Besonías.

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

EL LUGAR. Se trata de un terreno dentro de un pequeño condominio de 16 lotes ubicado en una zona del conurbano bonaerense, tradicionalmente de quintas, que con la traza de la Autopista del Oeste se ha ido, paulatinamente transformando, en lugar de vivienda permanente. Ubicado frente a los terrenos del Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria (INTA) esta localización tiene garantido a largo plazo seguir manteniendo una situación de privilegio respecto a su calidad de vida y su valor paisajístico

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

EL ENCARGO. Una casa para ser usada como vivienda permanentemente de los arquitectos Besonías y Almeida que traía como condicionante fundamental resolver las cuestiones relacionadas con la seguridad de la misma en ese lugar apartado y con pocos habitantes permanentes. Se sumaba a esta dificultad el hecho de que iban a ser de los primeros vecinos en habitar el pequeño condominio. Por supuesto la cuestión del cierre seguro tenía que ser resuelta sin que se resintiera la integración interior exterior tema irrenunciable en todas las obras del estudio. La otra cuestión a considerar era la flexibilidad de uso ya que si bien sólo la iban a habitar el matrimonio tenía que estar preparada para recibir muchos visitantes y alojar ocasionalmente a sus hijos. Por último era condición que la casa se desarrollara totalmente en planta baja.

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

LA PROPUESTA. El estudio siempre encara cada nuevo proyecto como una oportunidad de investigación en el campo teórico- práctico de la arquitectura. En esta ocasión ya que resolución de la seguridad de la vivienda resultaba tan relevante, pareció interesante ver hasta dónde este fuerte condicionante podía ser tomado como generador del proyecto. Hasta dónde la formalización se hacía dependiente de la solución del problema, y hasta dónde se podía tensar esa dependencia sin afectar el buen resultado estético, siempre operando dentro de costos standars para una vivienda. Revertir una supuesta condición negativa propia de este encargo y transformarla en motor de una búsqueda de soluciones que no desperdiciaran el potencial que ese problema encierra, fue una decisión que llevo a los proyectistas a proponer una casa que se extendiera hasta las medianeras para sólo tener dos frentes vulnerables. De esta manera las dos fachadas de casi 14 m de largo se transformaron en elementos esenciales de este proyecto. De esta primer decisión y de la necesidad de resolver el proyecto en planta baja surge casi naturalmente la propuesta de crear patios internos y así poder llegar con la luz natural y posibilitar ventilación cruzada a todos los espacios de uso. Se propuso entonces una casa resuelta en una planta dividida en 12 módulos espaciales (cuatro de frente y tres de fondo) de 3.30 de lado. Dos de ellos están vaciados y se proponen como pequeños patios interiores, con la vegetación como protagonista en uno, y el agua en el otro. Estos espacios sin techo se suman a los locales contiguos otorgándole una sensación de mayor amplitud y una atmósfera cambiante por los efectos que produce la luz entrando a través de ellos y la contemplación de vida que allí se desarrolla. Además ofrecen un recorte del cielo y del paisaje circundante desde los más variados ángulos de la planta. La fachada hacia el frente se proyectó como un plano compuesto por piezas de madera de quebracho apiladas que otorga intimidad a los ambientes que dan hacia dicho frente, además de resolver la hermeticidad de la casa. Hacia el fondo el sistema elegido para otorgarle seguridad de la vivienda debía resultar de rápido accionamiento y un costo razonable. La propuesta fue entonces una cortina metálica enrollable que cuando se abre queda totalmente oculta dentro de unas vigas invertidas del techo y que se acciona pulsando una tecla.

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

LA ORGANIZACIÓN FUNCIONAL. La casa está retirada de la calle interna del condominio por un jardín y un solado apto para estacionar un auto, realizado con durmientes de quebracho enterrados en la tierra. Como la vivienda llega de medianera a medianera fue necesario proponer, además de la entrada principal, otra de servicio que posibilitara una entrada directa al fondo del lote de manera de poder resolver las actividades de mantenimiento de mismo. Se accede a las dos puertas por un semicubierto. La puerta principal se abre a un único espacio, con el patio de agua y el patio verde como protagonistas principales. Allí se pueden desarrollar las actividades de reunión de una manera flexible, sólo determinadas por su equipamiento. Hacia un lado de este espacio, y protegidos de las vistas detrás de un tabique colgante, se encuentran los dormitorios y los baños y hacia el opuesto, la entrada de servicio, la cocina (que se insinúa apenas a través del patio verde) y el lavadero. Hacia el fondo las diferentes actividades de la casa se extienden en un semicubierto que va de medianera a medianera, haciendo muy indefinidos los límites entre interior y exterior. La casa se vincula con la piscina a través de un solárium el resto del lote está libre para que empiece a ocuparlo la vegetación proyectada.

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

LA SOLUCIÓN ESTRUCTURAL. La planta de la casa, de 13.70m x 13.00m, está cubierta por una serie de losas de hormigón armado, con vigas invertidas en todo su perímetro que esconden el contrapiso de pendiente y la membrana hidrófuga. Estas losas descansan en los dos laterales medianeros y en una serie de tabiques internos dispuestos según la grilla modular y “con espesor” como para funcionar también como lugares de guardado

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

LA CONSTRUCCIÓN. Como ya se señaló la solución constructiva del plano de cierre de fachada es un elemento que requirió de un estudio detallado ya que de esto dependía la presentación de esta vivienda. Debía ser un elemento que permitiera la entrada de luz pero que a la vez asegurara la hermeticidad de la casa. Se decidió, por razones estéticas y de facilidad de construcción, apilar in situ durmientes de quebracho cortados al medio y encolados y enhebrados, entre sí y con piezas separadoras del mismo material, mediante planchuelas de hierro. En el resto de la casa el hormigón armado, el protagonista exclusivo, fue dejado a la vista sin ningún tipo de tratamiento superficial, salvo en los dos tabiques medianeros ya que por su exposición a la intemperie se consideró necesario aplicar del lado interior un revestimiento de placas de MDF enchapadas en madera de guatambú con una cámara de aire que resolviera la aislación térmica. Hay solo tres tabiques internos de mampostería rodeando los baños para resolver el pasado de cañerías. Los pisos, tanto los interiores como los exteriores son de paños de alisado de cemento separados por planchuelas de acero inoxidable. Las mesadas de baños y cocina son losas de hormigón con su superficie alisada y protegida por una laca. Las aberturas son de aluminio anodinado color bronce oscuro con vidrios con cámara de aire. La calefacción es por piso radiante. Los muebles de cocina y todas las puertas de los diferentes guardados son de placas de MDF enchapadas en madera de guatambú.

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Besonias Almeida — Casa Besonías Almeida

Conjunto Las Gaviotas - Besonias Almeida

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ANTECEDENTES. Esta obra es el resultado de un proceso que se inicia en el año 2004 con la construcción de una casa de veraneo en el bosque de Mar Azul. Se trataba de intervenir en un territorio de gran valor paisajístico, dueño de una potente presencia agreste, que paulatinamente se viene domesticando debido a la proliferación de obras con una búsqueda formal de carácter entre bucólico y pintoresquista que en nada remiten a ese entorno ni a este presente.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

El proyecto fue encarado como una oportunidad para proponer formas, materiales y usos alternativos, en sintonía con ese particular ambiente. La búsqueda se orientó entonces, hacia una arquitectura propositiva de un uso más relajado de la vivienda y cuya materialidad y formalización fuese el resultado de una voluntad de pertenencia a esa realidad preexistente. Es así como, el reconocimiento del particular microclima del bosque marítimo de Mar Azul y las atmosferas que recrea, tanto como la necesidad de concretar la construcción a distancia, resultaron determinantes de las decisiones estético-constructivas que definieron la obra. La necesidad de captar la luz en la espesura del bosque dio lugar a concebir la vivienda como un “semicubierto” y resolverla entonces con grandes paños de vidrio que desde adentro posibilitaran vistas en todas direcciones y desde afuera reflejaran el paisaje permitiendo que la casa se mimetizara con el mismo. La decisión de acelerar los tiempos de ejecución para posibilitar el seguimiento de los trabajos a 400 km de distancia definió la construcción con hormigón a la vista. Se evaluó que la sombra reinante permitía utilizar este material ya que la misma suministra suficiente protección térmica desde la primavera hasta entrado el otoño. Su acondicionamiento para el invierno, dada su condición de casa de veraneo, no era relevante (aunque por supuesto estuvo previsto) y la aislación hidrófuga podía resolver con un hormigón de gran compacidad y con un estudio de la forma de la envolvente de manera que la evacuación del agua de lluvia se realizara muy velozmente. Se esperaba además que la calidad expresiva del hormigón visto moldeado con encofrado de tablas de madera pudiera resultar de una presencia contundente y mimética a la vez, permitiendo así que la obra conviviera en armonía con el paisaje. En síntesis, una envolvente de dos únicos materiales: hormigón y vidrio, resultó la apropiada para resolver la integración con el paisaje y dar respuesta a los temas formales, estructurales, funcionales, de terminaciones y de mantenimiento. Con estos conceptos fue pensado y construido el Conjunto las Gaviotas.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

MEMORIA por María Victoria Besonías. EL LUGAR. Las Gaviotas es un pequeño balneario de la costa bonaerense ubicado entre los bosques de Mar Azul y Mar de las Pampas. Un territorio de médanos vírgenes fijados con plantaciones de acacias y álamos al que se le superpuso una traza ortogonal que define lotes, aptos para la construcción de emprendimientos multifamiliares. En este caso se trata de una parcela atípica, de solo 15 m de frente, con una densa y joven plantación de álamos, ubicada a 300 metros de la playa.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

EL ENCARGO. Un conjunto de unidades monoambiente para vacacionar, con una pequeña administración y una vivienda para los comitentes, encargados de la explotación del conjunto. Con un cambio de propietario de por medio, esta vivienda se transformó en una nueva unidad de dos ambientes. Los metros cuadrados a construir serían los máximos permitidos según código.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

LA PROPUESTA El proyecto debía cumplir con la premisa de que la volumetría resultante acentuara la idea de conjunto proponiendo espacios de uso común y haciendo imperceptible la individualización de cada unidad, sin que por ello se resintiera la intimidad y privacidad de las mismas. De manera que cada vivienda debía contar tanto con accesos y expansiones propias como con vistas controladas desde y hacia los espacios comunes . Se propuso entonces una retícula tridimensional desarrollada en dos plantas que alterna espacios cubiertos, semicubiertos y abiertos de diferente escala y uso, manteniendo todos los árboles que no quedaran afectados por la construcción. De esta forma las vistas desde las unidades serían un recorte del paisaje verde original del lote y esta vegetación serviría además para conseguir privacidad entre las viviendas del propio conjunto y en relación con las vecinas.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

LA ORGANIZACIÓN FUNCIONAL. Atravesando el patio de ingreso se accede al conjunto por un semicubierto en relación directa con la administración. A las unidades de planta baja se llega a través de un recorrido libre por los espacios comunes y se accede a las mismas por sus expansiones privadas. Desde los dos patios principales y a través de escaleras propias se ingresa a las unidades de planta alta, las que tienen como expansión privada terrazas que se crean como resultado de la ocupación de esa retícula espacial. Cada unidad consta de un único ambiente con dos zonas diferenciadas: la de dormir con un baño y un sector de guardado y la de estar y comer con un sector para cocinar.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

LA CONSTRUCCIÓN. El conjunto está construido fundamentalmente con losas y tabiques de hormigón a la vista con encofrado de tablas de pino. Se utilizó un hormigón H21 con el agregado de un fluidificante para que esta mezcla con escasa cantidad de agua al fraguar, resulte de mucha compacidad y no requiera de impermeabilización. En los sectores de baño y cocina se optó por resolverlos con obra en seco: estructura de caños de galvanizado y tablas de pino en los muros exteriores, y placa de yeso en los interiores. Los pisos son de paños de alisado de cemento divididos por planchuelas de aluminio. Las aberturas son de aluminio anodizado color bronce oscuro. La calefacción se resolvió con un sistema que combina piso radiante y salamandras.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

MOBILIARIO. Salvo la cama el sillón y las sillas el resto del equipamiento de las unidades está resuelto en hormigón.

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Besonias Almeida — Conjunto Las Gaviotas

Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES - BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez

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House of Fairytales ideas competition – Odense City Museum

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

“A new Hans Christian Andersen House of Fairytales with a fairytale garden should be a must-see attraction of international standing where both architecture and content are clearly rooted in the fairytales and the history of the site. In addition, the garden should be a green urban space in a dense and diverse city centre”– from houseoffairytales.odense.dk/‎

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

BIANCOSTUDIO , Francesca Cesa Bianchi, Matteo Pace Sargenti, Javier Gutiérrez Rodríguez — Hans Christian Andersen HOUSE OF FAIRYTALES

Miroir - Denis Zaghi

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La percezione dello spazio, le sensazioni che proviamo nell’attraversare un ambiente, sono generate da innumerevoli stimoli, per lo più visivi, mediati a livello inconscio dal bagaglio culturale che rende unico ciascun individuo. L’ambiente naturale è il punto di partenza che accomuna ogni linguaggio, il luogo nel quale forme, luci e colori giocano, articolandosi nei modi più disparati. Lo stand Miroir per Lucifero’s parte da qui, dal tentativo di declinare elementi primitivi in un sistema complesso, in grado di plasmare lo spazio, di modificarne la percezione suscitando emozioni. L’architettura suddivide l’area in tre brani, assumendo i colori del cemento, del metallo, degli ossidi, della neve, del legno, dell’acqua, accolti allo stato grezzo, nella loro naturale imperfezione per divenire espressione del nuovo linguaggio, della ricerca di un essenziale ricco di profondità, nel quale la tecnologia, seppur raffinata e d’avanguardia, appaia semplice, naturale. Si struttura così un percorso fluido ma al tempo stesso dinamico, ove le superfici accolgono i corpi illuminanti, li integrano, li proteggono o ne sono protette, presentando una rassegna di soluzioni fra le più disparate. L’integrazione diviene totale, simbiotica a tratti giocosa, espressione di un nuovo modo di illuminare, di creare relazioni, di suscitare emozioni e stupore. L’elemento a specchio, che rimanda al miraggio, al riflesso ancestrale della lastra d’acqua, smaterializza le superfici, dilata gli spazi, crea illusioni, moltiplica gli elementi, divenendo trait-d ’union immateriale dei diversi ambiti, presenza onirica che fa’ RIFLETTEre sulle infinite possibilità che la fantasia ci offre per affrontare ogni nuova sfida.

Denis Zaghi — Miroir

scorcio di cemento

Denis Zaghi — Miroir

Profili ed incassi

Denis Zaghi — Miroir

sequenza di piani

Denis Zaghi — Miroir

vista esterna dello stand

Denis Zaghi — Miroir

contatto

Denis Zaghi — Miroir

giardino di cemento

Denis Zaghi — Miroir

sala del dialogo

Denis Zaghi — Miroir

Denis Zaghi — Miroir

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