CONDIZIONI:
L’ insediamento di Croce del Biacco si presenta, all’ interno della più ampia area metropolitana bolognese, come una struttura isolata. A nord è perimetrata da una via ad alto scorrimento – via Mattei, l’ antica via S. Vitale – che rappresenta anche il principale tramite di collegamento urbano. Su questa via passano le linee d’ autobus che inserendosi su via Martelli connettono il quartiere con il centro di Bologna. A sud il limite è costituito dal passaggio della tangenziale, che si sviluppa in rilevato ed è permeabile solo in due punti: la prosecuzione di via Martelli e più a ovest il sottopasso di via Rivani. Qui si aggancia anche la pista ciclabile che scende da via Mattei e che conduce al centro storico. Le fermate d’autobus su via Martelli e l’ innesto della pista ciclabile di via Mattei, limite ovest del tessuto denso, sono dunque i punti fondamentali di connessione con la città di Bologna. Ad est il quartiere di Croce del Biacco si sfrangia nel tessuto agrario, ancora modellato sulle tracce della centuria romana, sulle quali si attestano strade e percorsi sterrati che conducono fino all’ area dei vivai e al parco del Savena.La struttura interna del tessuto di Croce del Biacco è caratterizzata da un sistema di strade orientate lungo l’ asse nord-sud, che collegano le due vie di perimetro – via Mattei e via Rivani, poi via degli Stradelli Guelfi. Questa forte struttura compone una successione di aree omogenee di forma allungata, un mosaico di blocchi autoreferenziali, che costituisce la quasi totalità del quartiere: a ovest e a nord l’insediamento di Piazza dei Colori e dei blocchi residenziali realizzati negli anni 70, dotati di propri spazi verdi interclusi; al centro l’ area connotata dal polo di servizi – dove sono collocati il centro sportivo privato, il nucleo scolastico di futura espansione, il centro civico con la palestra, il centro ceramico.
Più a est l’ area chiusa dalle forti presenze paesaggistiche e monumentali della chiesa di S. Giacomo e di Villa Pallavicini. In quest’ area il quartiere si frammenta in un tessuto meno denso, di transizione con la campagna, affiancato da ampie aree verdi e al cui margine si colloca il centro culturale islamico.In questo contesto l’ antico incrocio di Croce del Biacco determina ancora il baricentro funzionale dell’ area – grazie alla presenza della parrocchia, del centro civico e del polo scolastico – ma si presenta eccentrico, e sbilanciato rispetto alla geometria attuale del quartiere.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.
INGREDIENTI:
All’ interno della struttura a macro-zone omogenee si rilevano però elementi singoli e puntali, a scala più minuta, che giocano un forte ruolo nella caratterizzazione dello spazio. Tra i blocchi residenziali e gli edifici di servizio, vi è la disponibilità di diverse aree verdi, spesso mantenute a prato e sottoutilizzate, che garantirebbero, se riattivate, una ampia
disponibilità, oggi quasi assente, di spazi aperti a servizio del
pubblico. Queste aree sono residui della precedente trama agricola, compensazioni paesaggistiche – come l’ ampia fascia di verde che affianca la pista ciclabile di via Mattei – il cortile retrostante la parrocchia e l’ area verde a cui è accorpato,
eccetera. All’ interno di queste zone indeterminate, tra i cortili privati e nei parchi delle ville e della scuola, permangono inoltre le tracce dell’ attività vivaistica che caratterizzava la zona, e che ancora si può ritrovare se ci si muove ad est verso il fiume Savena. Esemplari monumentali di cedri e porzioni di filari di pini costituiscono uno skyline alternativo, che si affianca a quello antropico, ma che risulta molto evidente quando ci si muove all’ interno del tessuto urbano, e che può fungere da sistema di orientamento interno alla Croce del Biacco. Altro elemento di forte presenza è la dotazione di
impianti sportivi, che potenzialmente influenza in modo chiaro la vocazione del quartiere ma che, rimanendo privati, si escludono dalla effettiva vita pubblica del vicinato. C’è un ultimo e più importante elemento su cui puntare, di fronte alla necessità di attivare un processo di identificazione collettiva per una comunità eterogenea che oggi non ha spazi ne occasioni per costruirla. È la dimostrata disponibilità da parte
della comunità stessa e degli abitanti di Croce del Biacco a prendersi carico della realizzazione e dell’ attivazione degli spazi pubblici, e a farne proprio il loro destino e la loro sopravvivenza. Il progetto dovrà puntare su un processo di costruzione partecipata, che stimoli il contributo di tutti gli abitanti, e che incoraggi una costruzione sociale e civica dello spazi, nonché una presa in “cura” dello spazio che si andrà a realizzare.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.
DISPOSITIVI
Il progetto è costituito essenzialmente da un
attraversamento ‘dolce’– pedonale e ciclabile – capace di ricucire il tessuto di Croce del Biacco superandone le interruzioni e le discontinuità, legando tra loro le varie specificità e reimpostando su uno spazio comune le centralità presenti e le potenzialità del quartiere. Utilizzando come punti cardinali di appoggio gli innesti della circolazione a scala urbana nel tessuto del quartiere – la pista ciclabile di via
Mattei e le fermate degli autobus di via Martelli – e come punti di ‘traghettamento’ le aree aperte residuali, potenziale trama di spazi pubblici, il progetto distende un sistema continuo e riconoscibile. Un ‘tappeto’ bianco – un colore oggi quasi assente nel quartiere, dominato dal grigio dell’ asfalto, dal verde dei parchi e delle aree incolte, e dalla policromia dei blocchi residenziali – la cui morfologia gli permetta, nei punti di scarto di traiettoria, e nei punti di intersezione con il sistema della circolazione, di allargarsi, di espandersi e di diventare nodo di connessioni e punto di concentrazione di
attività. Su questo spazio si sedimenteranno programmi diversi e adattabili, sottolineati da segni sottili, ‘deboli’, che permettano interpretazioni multiple e spontanee da parte
degli abitanti. Il budget a disposizione verrà impiegato per realizzare l’ hardware del progetto, le sue parti più solide, le infrastrutture impiantistiche e gli interventi pesanti. L’ altra parte del progetto è costituito invece da interventi leggeri, software, che contribuiranno ad espandere e diffondere puntualmente la riconoscibilità e la continuità dell’ intervento, e che, una volta dotati degli strumenti necessari, vernici e giovani esemplari di piante, saranno realizzati direttamente dagli abitanti. La piantumazione dei filari di mandorli, la verniciatura dei lampioni di via Martelli e di Piazza dei Colori da parte di coloro che poi frequenteranno questi spazi contribuirà ad attivare un processo di identificazione della comunità.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.
Suggerendo l’ utilizzo di questi spazi liberi come aree pubbliche per lo sport, sia di carattere temporaneo che permanente, il progetto compensa la scarsità di impianti sportivi pubblici, e promuove l’ attività sportiva libera come meccanismo efficace sia per il presidio spontaneo degli spazi
aperti, ma soprattutto per favorire i processi di integrazione tra gli abitanti. La cooperazione sviluppata per il superamento di una sfida sportiva è spesso esempio di scavalcamento delle differenze etniche e di cultura tra i partecipanti.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.
La piazza bianca si collega alla pista ciclabile di via Mattei attraversando Piazza dei Colori, attraverso una striscia in cls accompagnata da una luce a terra, che andrà a sostituire la pavimentazione esistente. Il sistema del ‘tappeto’ bianco potrà espandersi sulla Piazza dei Colori attraverso un’ attività partecipativa – da sviluppare in parallelo alla definizione del
progetto dell’ Orto dei Colori’– che preveda di verniciarla seguendo schemi grafici basati sul disegno della pavimentazione esistente. L’ intersezione con la pista ciclabile che conduce in centro, sarà sottolineato dalla risistemazione della sottostazione elettrica esistente, che verrà dotata di una copertura luminosa in policarbonato e luci led, e coperta da una rete per la crescita piante di gelsomino.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.
© Antonio Ravalli . Published on April 28, 2014.