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Villa a Roquebrune - Lazzarini Pickering Architetti

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Trattandosi di un intervento su una casa preesistente, le volumetrie del progetto sono state vincolate da quelle precedenti. Questa villa è stata pensata come fosse una barca, sia per la posizione davanti al mare, sulla Costa Azzurra, luogo di grande tradizione nautica; sia per un desiderata della committenza. Di qui la scelta di materiali tipicamente nautici, quali acciaio e legno. Tutta la casa è stata praticamente rivestita in teak trattato e scolorito per raggiungere il classico tono dei ponti delle barche. In acciaio invece sono stati realizzati numerosi dettagli, per esempio gli innesti dei pilastri in parete. La facciata è stata concepita come una seconda pelle che impacchetta la casa originaria e su di essa sono state ritagliate delle aperture, le classiche “O” quadrate tipiche dei progettisti. Queste, insieme al sistema di terrazze, sono elementi di continuità tra interno ed esterno, che dalla facciata penetrano negli ambienti della casa, oltre a sottolineare la prospicenza dell’abitazione verso l’esterno, in una condizione climatica dove il vivere nelle parti aperte della casa è consuetudine molto piacevole, sottolineata anche dalla presenza della piscina sulla terrazza inferiore. Un apparato di filtri a lamelle verticali e orizzontali è stato ideato per protezione dalle intemperie, ma anche della privacy. I volumi sono stati poi coronati da balaustre in vetro anch’esse pensate per non occultare la vista sul mare.

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Il progetto, che è andato in crescendo nel tempo, tocca un elemento fondamentale quale la scala che unisce i diversi livelli. Concepita in acciaio con struttura indipendente dal muro, essa presenta una pianta quadrata inscritta nel vano ospitante di forma rettangolare. In tal modo ne deriva uno spazio libero di risulta che viene destinato ad ospitare un importante elemento portato dal committente: la sua collezione di preziosi vasi cinesi. Una serie di mensole custodisce i vasi che vengono così inseriti nel vano, in maniera tale che una mera funzione di servizio, come quella del collegamento verticale tra piani, sia trasformata in galleria a sviluppo verticale con visione delle importanti opere ceramiche. Anche i colori scelti per gli interni ruotano sulle straordinarie tinte dei vasi cinesi. La scala-espositore è tipica espressione della visione olistica dell’architettura degli architetti, immaginata come organismo completo in cui funzioni strutturali e di arredo nascono già integrate l’una all’altra senza soluzione di continuità progettuale.

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune

Lazzarini Pickering Architetti — Villa a Roquebrune


AT House - André Prevedello

National Exhibition Centre 6, Shipka str. - Mário Lima

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Concept– “The random accident”

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

The UBA building rehabilitation concept is based in a narrative. This narrative is about a story related to time, history and process. That story is a conceptual reflection about virtual and real world and portrays evolution in is natural form, imperfect and unfinished, like a never ending story.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

The building and his components are the main characters of the story which is joined a new order that in the middle of the process rehabilitates the building.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

Uba installations are one of the many exemplars of brutalist architecture phenomena which have the particularity of the extensive repetition and rule of its prefabricated construction elements, fact that dictates the order of the building and to its main constraints. Despite the new order is related to the existent, however address the constraints of the program, it was not always possible to relate the two in harmony. When that happens in the story a random happening takes place and here starts the narrative.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

The first happening in the story draws upon entry and it’s the result of the need of area for the rented stores. The movement expressed by that random happening invites people to enter the building and to start the route for the artistic exposition halls. That same happening contaminates the compositional logic of the remaining building which haves its highest expression in the showrooms.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

That happening is so expressive that the existing compositional rule and building limits are broken. The need to contain the strength of this accident leads to the creation of a skin that tries to hinder and rehabilitates the building façade.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

This fact draws a master piece, an excrescence, some kind of an intriguing body that punctuates the main façade and works like a call for attention to the principal spaces of the building. Otherwise in the interior that accident provides an exceptional, eccentric view over the park.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

The roof level is the extension of the street level, some kind of an urban intense happening for reunion and art, music and culture manifestations/production.

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

Ground floor plan

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

2 nd floor plan

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

Roof floor plan

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

North elevation

Mário Lima — National Exhibition Centre 6, Shipka str.

Section

Expo 2015: una porta a Milano - caruso torricella architetti

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Il padiglione si compone di due elementi sovrapposti: un basamento che contiene gli accessi e tutte le funzioni di supporto (informazioni, bar, spazio bambini, auditorium da 60p, bookshop) ed una grande aula soprastante destinata alle funzioni primarie legate all’Expo: riunione, esposizione, lavoro. I due elementi sono tra loro molto diversi per forma e materiali: Il basamento è caratterizzato da elementi verticali in legno che ricordano le opere funzionali di fortificazione o fondazione o le assi di delimitazione di un cantiere. La grande aula al piano superiore è invece voltata con una struttura reticolare del diametro interno di circa 14 metri e diametro esterno di circa 20 metri, che forma più di tre quarti di un cilindro disposto orizzontale. Gli elementi della struttura reticolare di base si prolungano a formare cupolini piramidali, vetrati verso nord e pannellati in Alluminio verso sud, che conformano una vera facciata a diamante. E’ interessante vedere come un elemento architettonico archetipico come l’ornamento a diamante, voluto da Francesco Sforza nelle torri angolari per convincere i Milanesi che la ricostruzione del Castello aveva come finalità principale il “maggior ornamento della citta”, abbia ancor oggi una enorme forza iconica, nonostante la diversissima tecnologia utilizzata. Le dimensioni dunque di questo “cilindro” e la sua superficie esterna a diamante riprendono appunto quelle delle torri angolari del Castello, rendendo evidente una triangolazione del lotto con le stesse, triangolazione già ampiamente visibile nel tracciato del bastione seicentesco ormai demolito. La giacitura orizzontale invece, come se si trattasse di una torre caduta, e la trasparenza totale delle facciate estreme, si relaziona al riconoscimento della assialità costituita dalla Torre del Filarete / il monumento di Piazza Cairoli / la via Dante (con i suoi due edifici gemelli di testata), ed alla scelta di creare un cannocchiale che inquadra e collega tutti questi elementi

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

caruso torricella architetti — Expo 2015: una porta a Milano

Asiento4sol - Mário Lima

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The ” Puerta del sol ” square carries the weight of history and the added responsibility of being one of the most important public spaces in the city. Despite this importance is a space in search of a vocation, lost in an urban noisy ambience.

Mário Lima — Asiento4sol

The proposed seat intends to establish a close relation with his environment, and reflects the rule and rationality of buildings. The result of the rational combination expressed by its environment and the movement in the square its an abstract ,immortalized , living organism , who seems to walk in the square taking as a conceptual starting point the zero km.

Mário Lima — Asiento4sol

Urban regeneration of the block "Aurificia" - Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira

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A city that regenerates acquires similarities of a living being, organism with self-sufficiency and intellectual independence, but also rationality and pragmatism elated , that science confers to systems and formulas.Calls therefore for himself the power of decision, key element in the construction and spatial territory. The Overlapped city born of a timeless story almost infinite, who wants to wake the “sleeping beauty”, the city. Named overlapped its essence born from the territory lying shanty is right, but continuous, consolidated, which thereby dictates their condition.

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

In the narrative she is autonomous, and pragmatic, but, however, not refrains from establishing dialogue and continuity with the existing. Its scope acquires character of an antidote, spreading over the city, creating a new identity.

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

The overlapped city is a structural green urban community organism that carries the responsibility to regenerate Oporto’s center.

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Defined trough foot way interior head quarter paths , this structural grid is the city antidote and hosts , low cost housing ,urban labs ,services , trade and intents to work as a green farm.

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Master plan

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

sustainability scheme

Mário Lima, Arch. Carlos Pais, Landscape arch. Vânia Moreira — Urban regeneration of the block "Aurificia"

Strategic diagram

Edifici turistico ricettivi - enrico bascherini

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Il progetto prevede una serie di edifici da realizzarsi sulla costa Nord dell’Albania. La zona di Shenjin, San Giovanni, è posta a 40 minuti da Tirana. Opposta alla situazione predominante, i 20 alloggi non sono ubicati all’interno di un unico edificio ma cosparsi all’interno della fitta macchia. Gli edifici, più simili a torri di avvistamento, o porte verso l’oriente, ricordano le vicine torri di Kruja. Come fuochi o segnali gli edifici diventano punti luminosi ovvero lucciole nella notte, guide naturali per un ritorno a casa.

enrico bascherini — Edifici turistico ricettivi

Lucciole nella notte a Shenjin

enrico bascherini — Edifici turistico ricettivi

Eco district - Boavista - Mário Lima

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Concept

Mário Lima — Eco district - Boavista

The proposed intervention aims to create a share deal between public and private spaces, between the intimate and the exposed, delineating boundaries, offering places for sharing.

Mário Lima — Eco district - Boavista

The deployment part of a batch principle town liberated (contrary to the idea of a closed) channel and lives from the relationship between full and empty, benefiting targeted privileged views.

Mário Lima — Eco district - Boavista

The street, place of encounter and dialogue its an hybrid space, a meeting place, a place of passage and movement, the space of all.

Mário Lima — Eco district - Boavista

This prefabricated component social building pretends to be an example of energetic efficiency and stands out from his vertical green living towers.

Mário Lima — Eco district - Boavista

Ground floor plan / 1st floor plan

From nature and industry process born a racional/organic building where people, trees and happenings can be highlighted.

Mário Lima — Eco district - Boavista

2 nd floor plan / 3rd floor plan

Typologies are the sustainability and rationality principles reflection ,adaptable, hybrid and functional.

Mário Lima — Eco district - Boavista

Section

Mário Lima — Eco district - Boavista

Section

Mário Lima — Eco district - Boavista

Mário Lima — Eco district - Boavista


Setúbal library - Mário Lima

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As the surrounding analysis result a bipolar body as born. Divided by different ambitions a ground floor organism carries a green living pixel box. Named as “Teka” this organism searches for human proximity and have a particular face that strategically shows the entrance of the building.

Mário Lima — Setúbal library

Mário Lima — Setúbal library

Mário Lima — Setúbal library

Accessible/inclusive selective waste collection equipment - Mário Lima

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Concept

Mário Lima — Accessible/inclusive selective waste collection equipment

These friendly characters pretend to express their human similarity. Named as “Bolix” they are specifically colored to be easily distinguished (green – glass, yellow – metal, blue – paper). The idea is to increase the access to older, disable and color-blind people by their formal composition and association to new mobile technology.

Mário Lima — Accessible/inclusive selective waste collection equipment

Mário Lima — Accessible/inclusive selective waste collection equipment

Elevation

Mário Lima — Accessible/inclusive selective waste collection equipment

Section

Ampliamento cimitero La Cappella Azzano - enrico bascherini

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Il complesso si articola attraverso passaggi, finestre , vedute, piani rialzati, giardini, sedute , tutti elementi che tentano un dialogo continuo con il credente. La struttura murata in pietra rappresenta una serie di porte che si spostano lateralmente lasciando intravedere nella parte retrostante una sorta di caverna, grotta o sepolcro . Qui arrivati, qualsiasi sia il percorso di vita che abbiamo fatto, ci ritroviamo in una stanza, che però non è chiusa; da un lato si scorge attraverso una finestra lato mare, il percorso che abbiamo fatto, dall’altro lato una scalinata che sale al piano superiore. Ad un tratto ci accorgiamo che i loculi di fronte a noi non sono un “ momento finito” ma semplicemente un passaggio. La scala che si stacca dalla stanza sale stretta tra due muri, e porta di nuovo al piano superiore, che al tempo stesso è copertura dei loculi e tetto giardino. Qui convergono finalmente tutte le scale o percorsi delle varie stanze o vite; un giardino comune che si affaccia verso la vallata antistante verso il mare

enrico bascherini — Ampliamento cimitero  La Cappella Azzano

enrico bascherini — Ampliamento cimitero  La Cappella Azzano

enrico bascherini — Ampliamento cimitero  La Cappella Azzano

enrico bascherini — Ampliamento cimitero  La Cappella Azzano

enrico bascherini — Ampliamento cimitero  La Cappella Azzano

Stereokitchen - Paul Kaloustian

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STEREOKITCHEN uses a simple design strategy to create complex spatial possibilities and perceptual effects. The restaurant bar is a simple glass pavilion on the last floor of an office building on Pasteur Street in Beirut. It enjoys views on the city from one city and the Mediterranean sea with Beirut’s Port from the other.

Paul Kaloustian — Stereokitchen

The top of the pavilion is constituted partly by the existing concrete slab and partly byan added metal structure cantilevering to cover the whole area below. The edge of the cantilever becomes very thin (2cm) and runs along the whole length of the façade (25meters) and the corner on both sides.

Paul Kaloustian — Stereokitchen

The terrace “wrapping” the rounded glass volume celebrates the two opposite conditions of the crowded urbanity and the stretched wide horizon while creating ambiguous relations with the inside: one engages and perceives the “glass pavilion” in multiple ways depending on the light and time of the day or night, it could appear as a solid volume peeling open, revealing its interior or maintaining a certain amount of “opacity” and intrigue while the glass becomes once a window of display case of the people inside or a display case of the facing city.

Paul Kaloustian — Stereokitchen

STEREOKITCHEN’s appeal might not only lie in its array of effects but also in its program and utility. Within its limited footprint, its uses and possibilities are unlimited.

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

Paul Kaloustian — Stereokitchen

casa MRT - SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti

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Un appartamento in affaccio sulla collina torinese, collocato all’interno di un complesso residenziale sito nel tratto in cui il fiume Po scorrendo all’interno del parco delle Vallere, crea un’insenatura. Una natura urbanizzata ma ancora protagonista in questo tratto di città, pervade il soggiorno attraverso l’ampia vetrata in collegamento con il terrazzo prospettante il fiume. La cucina, connessa con il soggiorno attraverso un serramento scorrevole che funge da quinta di separazione con il resto dell’appartamento, è caratterizzata dalla sobrietà e dall’essenzialità delle linee, ma ingentilita mediante la stampa su lastra in alluminio di brani tratti da uno scritto sull’arte culinaria ottocentesco. L’intero appartamento è caratterizzato dalla purezza delle forme e dalla sobrietà, ma gli ambienti vengono riscaldati mediante l’uso sapiente di tessuti utilizzati come rivestimento di setti divisori. Gli arredi delle camere, siano essi una scrivania o un comodino utilizzano lo stesso linguaggio materico, caratterizzato da piani in vetro retro verniciato di colore bianco e struttura in acciaio inox dalla finitura lucida. L’appartamento in generale è pervaso da una luce calda e accogliente, sia essa naturale o artificiale, che si diffonde nei diversi ambiti spaziali nettamente definiti dalle diverse esigenze funzionali.

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

soggiorno

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

soggiorno - libreria

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

soggiorno - libreria

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

soggiorno - vetrata

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

camera matrimoniale

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

camera matrimoniale

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

camera matrimoniale

SANPROGETTO, PAOLO DATA-BLIN, cristina leone, saverio marletti — casa MRT

camera singola

Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento - Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa

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Concorso di progettazione in fase unica dell’Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Scultura di Angelo Casciello

Massimiliano Cuccarano, Alberto Barone (SA) - studioAlfa, Antonio Coppola (SA), Maurizio Fabbricatore, Alfonso Coppola architetto, Imma Ugolino, SAF&P engineering srl (impianti), Luciano Mauro, Angelo Casciello (artista), Antonio Petti (artista), Pasquale De Rosa — Concorso di progettazione dell'Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi Comune di Piano di Sorrento

Disegno preparatorio per il murales in ceramica posto in corrispondenza dell'ingresso al salone polifuzionale. Artista Antonio Petti

Recupero rudere loc. Vignale della Spezia - Studio Tecnico Bellotto

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1 – ANALISI STATO ATTUALE L’intervento in oggetto prevede opere di ristrutturazione edilizia volte al recupero di un vecchio edifico residenziale diruto, attraverso attento recupero del sedime del fabbricato, ragionando in un’ottica di riqualificazione estetica e funzionale e maggior fruibilità, pur mantenendone i caratteri identitari. Il fabbricato in questione è sito in Via Vecchiora in località Vignale della Spezia. Il progetto, tenendo in piena considerazione sia il Regolamento edilizio del Comune della Spezia che il PTCP Regione Liguria con le relative Norme tecniche di attuazione, pone gli interventi in un’ottica di riqualificazione globale, andando al di là dei singoli interventi puntuali ma concependoli come occasione per contribuire al recupero del fabbricato e del suo intorno.

Studio Tecnico Bellotto — Recupero rudere loc. Vignale della Spezia

1.1 – DESCRIZIONE DEI CARATTERI PAESAGGISTICI DEL CONTESTO L’assetto paesistico del luogo è caratterizzato da un’architettura che natura e uomo hanno qui creato e conservato nel tempo. Un paesaggio che non è stato rovinato dal lavoro compiuto dall’uomo negli anni per adattarlo alle sue esigenze, anzi il paesaggio agrario ancora sopravvive e fa si che oliveti, vigneti e campi coltivati ben si inseriscano tra le colline boscate. Il fabbricato in oggetto si delinea tra gli edifici che, discretamente, si intravedono immersi nelle verdi colline dell’intorno, a circa 150 m sul livello del mare in località Vignale e fa parte di un esteso lotto di terreno agricolo, coltivato ad olivo, terrazzamenti che scendono lungo il versante e che il proprietario si impegnerà a mantenere. 1.2 – DESCRIZIONE DEI CARATTERI DEL FABBRICATO Lo stato ricostruito, attraverso rilievi e testimonianze del rudere in oggetto, si delinea come un edificio residenziale disposto su tre livelli e con forma planimetrica compatta, avente copertura piana, costituito da tre blocchi posizionati a gradoni, un “blocco” superiore, uno centrale ed un ulteriore piano seminterrato inferiore. Le preesistenze murarie storiche che al giorno d’oggi permangono e persistono, dopo una serie di territorializzazioni avvenute nel corso degli anni, ne delineano le qualità tipologiche architettoniche da conservare. La forma a “gradoni”è stata pensata come invariante della struttura originale del fabbricato, delineandosi come naturale proseguimento dell’andamento morfologico del versante, continuando con i paramenti murari il disegno dei muretti a secco che l’uomo ha scolpito nel tempo.

Studio Tecnico Bellotto — Recupero rudere loc. Vignale della Spezia

2 – STATO DI PROGETTO 2.1 – ELENCO INTERVENTI E SCELTE PROGETTUALI Lo scopo fondamentale dell’intervento, come già detto, va al di là della semplice ristrutturazione di un fabbricato diruto, ma si inserisce in un ottica di riqualificazione della sua immagine nello spazio aperto, inserendosi alla perfezione nel contesto paesaggistico, al fine di riqualificare sé stesso e il suo intorno. Per ottenere ciò bisogna intervenire relazionandosi con il vecchio sedime, proponendo un fabbricato che non modifichi i caratteri formali ed architettonici dell’esistente, in modo da far divenire il “nuovo” come naturale proseguo della storia dei luoghi. Prima di analizzare nel dettaglio i principali elementi progettuali, elenchiamo le scelte di recupero attuate nel fabbricato: • Mantenimento esatto dell’area di sedime, dei fronti fuori terra, della copertura e della tipologia architettonica e formale; • Riproposizione, sfruttando le murature in pietra esistenti e delineandole come invariante architettoniche, dei tre livelli abitativi, messi in relazione e fruibili dall’interno; • Inserimento dell’elemento “tetto verde” in un ottica rivolta al risparmio energetico nonché alla fusione con il contesto naturale circostante; • Utilizzo di elementi e materiali in linea con il contesto e con la storia dell’edificio; • Mantenimento del sentiero pedonale pubblico in terra battuta come unico accesso al fabbricato.

Studio Tecnico Bellotto — Recupero rudere loc. Vignale della Spezia

2.2 –IL RECUPERO

Studio Tecnico Bellotto — Recupero rudere loc. Vignale della Spezia

Il principio base dell’intervento in oggetto è senz’altro quello del recupero, delineato da termini quali “invariante” ed “identità” che assumono un ruolo forte e predominante. Partendo da questa base, ossia mantenendo tipologia architettonica, sagoma ed elementi caratterizzanti ed utilizzando materiali e colori tipici della tradizione, si arriva al progetto in esame, il quale risulterà coerente con le esigenze di tutela e conservazione dei valori paesaggistici. La proposta di trasformazione del paesaggio sarà compatibile con la salvaguardia del pubblico interesse connesso alla valorizzazione del bene culturale paesaggistico, evitandone la distruzione, il danneggiamento o lo snaturamento. Inoltre il progetto manterrà le caratteristiche insediative della zona con particolare riguardo a ricorrenze significative nella tipologia e nell’ubicazione degli edifici e delle aree esterne rispetto alla morfologia del terreno.

Studio Tecnico Bellotto — Recupero rudere loc. Vignale della Spezia

La nuova muratura in pietra riprenderà esattamente la tipologia della preesistente, completandola e creando una nuova forma sempre conforme al territorio circostante. Le bucature saranno trattate con persiane alla genovese color verde riquadrate da cornice in pietra chiara e portali in doghe di legno con cerniere in ferro battuto.

2.3 –IL NUOVO FABBRICATO Il nuovo fabbricato sarà disposto su tre livelli: zona notte dislocata nel primo blocco a piano primo e nel terzo a piano seminterrato, zona giorno nel secondo blocco a piano terra. Tutti i livelli sono tra loro interconnessi dall’interno, creando quindi uno spazio unitario ma vario. Nel primo blocco posto a piano primo troviamo: una camera da letto con piccolo affaccio sul sentiero pedonale e altro affaccio sulle piane coltivate vista mare ed un bagno di servizio. Il secondo blocco a piano terra è caratterizzato dall’accesso principale al fabbricato e sviluppa in un unico spazio adibito a sala con angolo cottura con un grande affaccio con porta finestra di accesso al tetto verde che funge da terrazza naturale vista mare; Il terzo blocco a piano seminterrato è caratterizzato da una parte fuori terra e una semi interrata, isolata tramite intercapedine come meglio evidenziato nei grafici architettonici, dove troviamo rispettivamente una camera da letto con un grande affaccio con porta finestra vista mare, disimpegno, bagno ed uno spazio accessorio interrato con relativo ripostiglio sottoscala.

Ciascun blocco si erge su vespaio areato tramite “igloo” di differente altezza, con pacchetto composto da solaio di calpestio isolato termicamente ed acusticamente, dimensionato per ospitare impianti radianti a pavimento e finitura in parquet. La muratura perimetrale in pietra sarà isolata dall’interno tramite intonaco termoisolante traspirante. Per ciascun blocco la copertura piana è realizzata mediante la tecnica del tetto verde, che fornisce diversi benefici all’edificio come la protezione dell’impermeabilizzazione, la regolazione del microclima, l’isolamento termico e quindi risparmio energetico, la riduzione della presenza di polveri sottili, la creazione di nuovi habitat per la fauna selvatica e la regimazione delle acque piovane, oltre ad un annullamento dell’impatto ambientale ed estetico.

Il prospetto principale est è caratterizzato da due portefinestre con chiusure in persiane alla genovese con vista sul golfo, a servizio della camera al piano seminterrato e della sala con angolo cottura al piano terra. I due prospetti laterali sud e nord si differenziano principalmente per il numero e la tipologia di aperture create appositamente a seguito di un attento studio del territorio circostante. Il prospetto sud infatti, essendo visibile da Via Vecchiora, è stato pensato privo di bucature, in modo tale da inserirsi nel disegno dei muretti a secco per poter inserire alla perfezione l’intero fabbricato in oggetto con il territorio rurale circostante. Lungo il prospetto nord invece, prospiciente il golfo, si aprono le finestre a servizio dei locali giorno e dei locali notte, regalando così una vista mare riservata al fabbricato.

L’ingresso su prospetto sud, costituito da un portone in legno e ferro battuto, avviene sfruttando il camminamento in piano esistente con piccolo spazio antistante. Per quanto riguarda le aree esterne, si propone un camminamento in blocchi di pietra a spacco frammisti ad erba. Si prevede anche la messa in opera sulla copertura di due pannelli solari incassati a filo estradosso copertura in modo da renderli ben integrati con il fabbricato.

2.4 –LE AREE ESTERNE

Il fabbricato in esame è raggiungibile soltanto a piedi attraverso il sentiero pedonale pubblico, come meglio evidenziato dai grafici architettonici. Lo spazio parcheggio richiesto per la nuova abitazione, verrà asservito secondo lo schema della tavola architettonica 2B, attraverso il quale è possibile verificare la porzione di parcheggio assicurata al nuovo fabbricato, posizionata antistante altro fabbricato in corso di approvazione; l’area in oggetto fungerà da area di parcheggio unica per i due fabbricati. Per quanto riguarda invece le altre aree esterne intorno al fabbricato si svolgeranno eventuali opere di ingegneria naturalistica, più precisamente le piane verranno morfologicamente risagomate con angolo di natural declivio e i piani verranno inclinati a monte per favorire il naturale deflusso delle acque meteoriche attraverso canalette di scolo naturali. Inoltre, attraverso la piantumazione di alberi di olivo, si andrà a diminuire ulteriormente il rischio di dissesto idrogeologico.


Nuova edicola a Manarola - Studio Tecnico Bellotto

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ELENCO INTERVENTI E SCELTE PROGETTUALI

Studio Tecnico Bellotto — Nuova edicola a Manarola

Lo scopo fondamentale dell’intervento, come già detto, va al di là della semplice aggiunta di un elemento allo spazio esistente, ma si inserisce in un ottica di rifunzionalizzazione, inserendosi alla perfezione nel contesto paesaggistico, al fine di rendere Piazza Cappellini uno spazio pubblico e una polarità di scambio ed interazione sociale per il borgo di Manarola Per ottenere ciò bisogna, in primis, intervenire con puntualità e relazionandosi con l’intorno, trovando poi il corretto inserimento nello spazio consolidato. Il nuovo fabbricato sarà adibito ad edicola e verrà collocato nella parte sud della piazza, ossia dove è presente uno spazio di risulta tra la Piazza vera e propria e il costone di pietra e vegetazione fitta che scende a picco su di essa. Con il nuovo intervento, lo spazio pubblico appare piu delineato, racchiuso anche dal lato sud dalla quinta che mancava e che rende lo spazio più riconoscibile e fruibile. L’elemento architettonico caratterizzante è sicuramente il “frangisole” in legno sbiancato, il quale, a seconda dei fronti, è utilizzato come chiusura, decoro o base per esposizione riviste. Quando l’edicola è chiusa, il frangisole si delineerà come elemento a protezione della vetrata retrostante, senza quindi bisogno di utilizzare inferriate e/o antiestetiche serrande. Quando, invece l’esercizio sarà aperto, le due ante centrali fungeranno da piano di appoggio per giornali e riviste, mentre le due ante laterali rimarranno fisse davanti alle due vetrate retrostanti, organizzate dall’interno attraverso scaffalature a vista. Nel prospetto laterale C,ossia quello visivamente più“presente” agli occhi dei visitatori della Piazza, l’elemento frangisole è cieco ed incassato rispetto al filo esterno del fabbricato e una vetrata fissa per esposizione interna ne riprende il motivo. Il prospetto laterale B è caratterizzato dalla bucatura finestrata apribile a vasistas del bagno inglobata nel frangisole fisso.

Studio Tecnico Bellotto — Nuova edicola a Manarola

Caratteristiche del nuovo fabbricato

Studio Tecnico Bellotto — Nuova edicola a Manarola

• Area calpestabile 12mq – Area coperta 15mq • Struttura portante metallica, con area espositiva ed accesso al pubblico da piazza Cappelletti tramite infisso (apribile nella parte centrale e fisso nelle laterali) a norma con le piu recenti normative in tema di risparmio energetico. • Basamento costituito da cordoli d’appoggio, di altezza tale da consentire la ventilazione del piano di calpestio. • Gronda rivestita da pannelli di fibrocemento tinteggiato (gamma di colori derivanti da Piano del Colore e concordabile con la Commissione del Paesaggio) • Insegna tinteggiata tono su tono sulla nuova cornice • Copertura ad un’unica falda, rivestita con lastre di ardesia e pluviali in rame • Illuminazione spazio d’ingresso tramite led a fascia incassata in gronda • Frangisole in legno sbiancato su profili in alluminio come precedentemente descrit

Studio Tecnico Bellotto — Nuova edicola a Manarola

Space to Culture - Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto

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The building was designed by Cervellati in 1971, it was projected not only with high quality standards of well-being, comfort and versatility of spaces, but it wants to demonstrate its own soul. The project aims to enhance the potential of the present building, characterized by architectural quality, elegant, bright spaces and rich green areas. For these reasons, apart from the economic and environmental sustainability aspects, we focus on preserving the building’s identity, by adding a contemporary style, customizable and flexible in time and space, it allows to live the space in various ways, according to the users’ needs.

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

The wide opened spaces of the ground floor were maintained the same but highlighted. According to the tipical industrial signage, combined with proxemics, i.e the study of human social behavior and the distance that human interposes between himself and others, and between himself and objects, it defines the spaces misured by human size.

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

Spaces are perceived but not physically defined . The only intervention to the original structure is the demolition of some parts of the first floor slab, preserving the structural grid, in order to transform two large separate plans into one unified space.

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

It is a unique large volume that contains different functions suitable for all categories, from children to the elderly , as well as different users like individuals, artists, schools, offices… The original dark-glass panels are replaced by a new glass and polycarbonate facade for greater transparency and more dialogue between inside and outside. The outdoor space is designed as a place of social interaction with sports, cultural and entertainment facilities.

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

Elena Capodarca, Luca Caroti, Giovanni Di Benedetto — Space to Culture

Apartment in Via Maggio - Francesco Pierazzi Architects

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Two flats are situated on the third floor of an early ‘70s apartment block, built with a post and beam concrete construction. The interior renovation is aimed at using some of the space of one unit to create a larger dwelling for a family with two children.

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

Living and Dining Area

The concrete structure allowed us the freedom to manipulate the floor plan with few constraints. The removal of partitions and the addition of dividers can be then used, without restrictions, to re-proportion each existing and newly obtained space, in such a way that each space is arranged in a sequence, with each space the subordinate to its former one.

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

Kitchen

The result is a series of volumes arranged around a compressed entry foyer with a lowered ceiling, which becomes the space around which the sequence of spaces unfolds. A traditional oak flooring, stained dark to counterbalance the lightness of the walls and the integrated furniture, is used throughout to hold the different volumes together.

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

Dining and Living Area

A large monolithic structure is employed to introduce a degree of separation between Living Room and Study and an oversized opening, cut into it, allows a visual connection between the two areas. A flueless fireplace is surmounted by a large TV cabinet on one side, and bookshelves facing the Study.

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

The Living Area viewed from the Study through the monolithic Library

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

Details of the bespoke Dining table

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

A monolithic AV unit with a fireplace, doubles as a Library and separates Living Room and Study

Francesco Pierazzi Architects — Apartment in Via Maggio

The fireplace

NAUTILUS_Enclosed Space 3 - Francesco Pierazzi Architects

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„… musicians everywhere make their sounds to capture silence or architects develop complex shapes just to envelop empty space.“ Charles Moore’s citation clarifies and summarises the way of dealing with this singular brief: a family grave in an isolated country cemetery.

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

The family grave in its natural setting

A three-graves-high monument in sand tinted cast concrete – with the outer skin sand blasted to reveal the texture of the aggregates – emerges from a podium of the same material. As a spiral – whose curves constantly increase in circling around a central point – the concrete plate is harmoniously and proportionally folded to enclose a protected space; central to the composition, it becomes a place for contemplation where one can re-assess oneself. The square – and the circle contained within it – is the module that organizes the entire structure.

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

The family grave in its natural setting

Zenithal light enters the inner chamber-like space through a cut-out section of roof that casts shadows over the smooth interior polished surface of Arabescato marble on one side and of polished concrete on the other.

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

Plan

Both in plan and in elevation, the pin wheel arrangement is conceived to pull away from the center, with the podium, the bench and the back wall branching out to engage with the landscape and aspiring to what lies beyond.

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

North Elevation

A reflective pool of slowly moving water, humble in size, symbolizes the inevitable passing of life on earth.

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

South Elevation

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

West Elevation

Francesco Pierazzi Architects — NAUTILUS_Enclosed Space 3

East Elevation

Cimitero di Sansepolcro - Paolo Zermani

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Sansepolcro, a metà del cammino tra Santiago di Compostela e Gerusalemme, luogo natale di Piero della Francesca, è circondato dalle colline di confine tra Toscana e Umbria che il pittore ha trasferito nel proprio spazio pittorico. Piero osserva spesso il paesaggio dall’interno dell’architettura: per lui il fondale è importante come lo è il punto di vista.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

L’applicazione prospettica straordinaria delle sue immagini impone la relazione tra occhio, architettura o Monumento e paesaggio con un’evidenza didascalica. Il paesaggio di Sansepolcro costituisce un luogo riconosciuto fin dalla descrizione offerta da Plinio: «Bellissimo è l’aspetto della regione: puoi immaginarla come un immenso anfiteatro: quale solo la natura riesce a crearlo». L’importanza dei dislivelli, del vedere dal basso e del vedere dall’alto il paesaggio è chiara da secoli e anticipa, osservandola come già dipinta nella realtà, l’osservazione pierfrancescana.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

In questo anfiteatro avviene, per Piero, la comunione tra umano e divino del Battesimo di Cristo ove l’altezza di San Giovanni è analoga all’altezza del Cristo. La piana è oggi occupata dall’antica città e dalla industrializzazione recente, come l’alveo di un fiume colmo di oggetti disparati, lì confluiti. La collina, da lontano, è quasi intatta, più verde che marrone, perché rimboscata. La conca, l’anfiteatro, esistono ancora: la scena è ingombra, ma non compromessa per sempre. In questo fondale si misurano Cielo e Terra, dall’azzurro al marrone, suggerendo i possibili materiali per l’architettura di un luogo tra vita e morte.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Attraverso la pittura il tema della sepoltura e l’evidenza simbolica della croce che ne riassume la sostanza sembrano toccarsi. Poco lontano, ad Arezzo, il Mistero della vera croce costituisce una manipolazione del simbolo della croce in senso monumentale. Rispetto ad essa gli uomini stanno, come di fronte a raggiunta consistenza di opera costruita, dopo una ricerca, una battaglia, un sogno, il sogno rivelatore di Costantino.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Il fronte a monte dell’antico cimitero di Sansepolcro è architettonicamente apprezzabile e media il rapporto con la strada superiore e il piede della collina, mentre il fronte a valle, molto recente, non è che un retro, di qualità architettonica scadente.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Il nuovo cimitero si sviluppa su un tracciato rettangolare inglobando completamente, sul fronte sud, parzialmente sul fronte nord, il cimitero esistente costruito, attraverso vari accrescimenti, dal 1800 a oggi. Il corpo perimetrale, costituito da una gradonatura in mattoni, si adatta agli andamenti altimetrici che variano, dal lato est al lato ovest, di circa 10 metri lineari, ma riporta il livello di sommità della muratura a un’unica quota. Il cimitero appare così dall’esterno, sviluppandosi sul fronte più lungo per 150 metri lineari, una sorta di basamento delle colline. Chi sta all’esterno vede il basamento sorreggere il paesaggio, chi sta all’interno vede il paesaggio e il cielo. L’interno è diviso in campi da una maglia quadrata costruita: nei corpi in elevazione sono collocati i loculi, che occupano anche una vasta parte della cinta perimetrale, su quattro livelli. Nei campi sono collocate le sepolture a inumazione.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Le coperture dei corpi costruiti sono raggiungibili e percorribili: si costruisce così un grande camminamento in quota dal quale osservare la città e il paesaggio. A questa quota è posto l’ossario, costituito da un grande corpo a croce, traslato rispetto agli andamenti ortogonali delle corti e dei campi e rispetto all’impianto perimetrale, direzionato con l’asse maggiore verso la Porta Fiorentina, da lassù visibile, antico accesso alla città storica. L’ossario è un luogo d’aria, sospeso fra cielo e terra: i materiali da costruzione, un volume privo di ermetiche chiusure, uno spazio filtrante senza serramenti ne pareti, danno conto di questa condizione aerea. La grande croce, passeggiata sospesa al cui interno sono depositate le ceneri, si affaccia in sommità al basamento perimetrale, verso la città, introducendo un percorso urbano preciso che indica il nuovo ingresso principale. Rispetto alla cinta muraria la croce, vuota ad eccezione delle cellette per gli ossari e disposta più in alto, quasi si smaterializza.

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

Paolo Zermani — Cimitero di Sansepolcro

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