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Edificio residenziale unifamiliare - Rocco D'Alessandro

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Realizzazione edificio residenziale unifamiliare

Rocco D'Alessandro — Edificio residenziale unifamiliare

Edificio residenziale unifamiliare

Rocco D'Alessandro — Edificio residenziale unifamiliare

Edificio residenziale unifamiliare


Tempio di cremazione - Paolo Zermani

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II nuovo Tempio di cremazione di Parma è ubicato a nord dell’antico Cimitero di Valera, tra questo e la tangenziale recentemente realizzata, circa un chilometro a ovest della città. Da una parte la città e la Via Emilia, dall’altra la campagna e l’abitato di Valera, segnano i riferimenti di un paesaggio storicamente caratterizzato dall’ordine centuriale della colonizzazione romana e dalla fondamentale viabilità altomedievale: una civiltà ancora leggibile in filigrana o in superficie nei rinvenimenti della Domus romana, nel tracciato delle strade e dei poderi, nell’architettura romanica delle chiese di Vicofertile, S. Pancrazio, S. Croce.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Il Tempio emerge all’interno del recinto, visibile da lontano e a chi percorre la tangenziale, come un grande elemento basamentale, preceduto da due spazi coperti alle estremità, analoghi a sud e a nord, verso Valera e verso Parma. Quale frammento tagliato, ospita e sospende nel tempo il rito del passaggio, rendendolo un unico grande simbolo urbano, quasi altare, in cui la città celebra, in modo incessante, la memoria di sé attraverso la memoria dei suoi morti. Il rapporto tra i due recinti, antico e progettato, e quello tra essi, la campagna e l’abitato di Valera, costituisce il primo tema affrontato dal progetto.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Il nuovo recinto, un recinto fatto di spazio architettonico perché pensato come un muro porticato e abitato dai cellari che ospitano le polveri, contiene, in un percorso ininterrotto, il rapporto tra vita e morte, fissandone la lettura nel senso di una continuità ideale della vita. In forma di un grande rettangolo la cui giacitura si attesta a fianco del cimitero esistente il porticato, al quale si accede dall’area a parcheggio posta sul lato più stretto, secondo l’uso attuale del cimitero esistente, abbraccia i momenti del percorso stabilendone una gerarchia precisa, il cui medium architettonico è il Tempio vero e proprio, collocato al centro delle due dimensioni.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Quest’ultimo segna, anche spazialmente, i tempi del rito, tra esterno e interno, dividendo, in un percorso processionale, la zona dell’accoglienza del defunto e dei famigliari, posta in prossimità dell’ingresso, da quella del Giardino di aspersione delle ceneri, collocato dopo gli spazi di commiato e di cremazione, caratterizzandosi per due facciate analoghe a Nord e a Sud, quasi due sezioni che consentono di ricavare altrettanti spazi aperti e coperti.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

La pianta dell’edificio è segnata da due grandi quadrati, tra loro collegati attraverso un quadrato di dimensione inferiore. Il primo quadrato è costituito dalla grande Sala del Commiato, illuminata da una sorgente di luce centrale e occupata soltanto dalle colonne sulle pareti e dall’ambone riservato all’orazione. Una alta porta posta sulla parete di fondo costituisce il varco di transizione della salma verso il secondo quadrato, di dimensione inferiore, camera di luce illuminata zenitalmente, completamente vuota.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

La salma così scompare nella luce. Il terzo quadrato è costituito dal crematorio vero e proprio, in cui il corpo viene bruciato. Tutti gli ambienti di servizio sono ricavati sui lati. L’attraversamento, con la sua ritualità interna, segna la gerarchia spaziale dei diversi momenti, peraltro continuamente ricomposta dal portico del recinto, che sarà completato negli anni con gli accrescimenti del Cimitero e avvolgerà in un percorso infinito.

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

Paolo Zermani — Tempio di cremazione

110 Appartamenti per studenti - Durisch + Nolli

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Situazione
L’area d’intervento, il parco pubblico del maggiore centro per persone anziane della città, situato alle porte meridionali di Lucerna, in prossimità dell’antica birreria Eichhof tra l’area residenziale e la zona, prevalentemente ad uso commerciale, confinante con le arterie di traffico principali che attraversano Lucerna. Si tratta di un quartiere residenziale borghese, caratterizzato da case residenziali realizzate a partire dagli anni 1920. Queste residenze urbane si contraddistinguono normalmente per una tipologia molto chiara, tipica delle case borghesi di quell’epoca, su tre piani su una pianta di circa 12×12 metri. Il programma di concorso prevedeva di costruire gli appartamenti per studenti al posto delle abitazioni del personale del centro per anziani, che ormai risiede in abitazioni individuali. L’area residenziale si caratterizza per l’esiguità e l’uniformità volumetrica delle case e per la grandezza delle parcelle.

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Progetto Modulare
L’obiettivo concreto posto dal Committente, la Student Mentor Foundation Lucerne, era la realizzazione di appartamenti razionali per studenti con costi contenuti. A seguito di un concorso di progettazione svoltosi nel 2007 la giuria ha premiato il progetto dello studio Durisch + Nolli Architetti incaricandolo del mandato per la realizzazione dell’edificio. Uno dei problemi maggiori era costituito dalla necessità di disporre un volume di dimensioni importanti, con l’inserimento scrupoloso di alloggi per 280 studenti, ripartiti in appartamenti di taglie differenti secondo un mix definito dal committente, nel contesto sensibile di un quartiere residenziale di case private, senza che l’inserimento risultasse eccessivamente invasivo, causando ricorsi in fase di licenza edilizia. Ne risulta una costruzione completamente modulare, basata sul modulo generatore di una camera per uno studente, che corrisponde al modulo delle camere esistenti nelle abitazioni borghesi del quartiere. Assemblando in pianta 9 di questi micro moduli di m 3.90×3.90, si ottiene un macro modulo di circa m 12×12 che corrisponde bene alle dimensioni medie e alla scala delle case borghesi che caratterizzano il cantiere. Con questo modulo di base, che corrisponde perfettamente alla modularità e alla modulazione del quartiere, abbiamo composto tutto l’edificio, modulando il grande volume sia nell’impianto, sia nell’elevazione. L’articolazione verticale e orizzontale dell’edificio modulare, consente un adattamento alla topografia e l’adeguamento del volume di costruzione al programma; permette inoltre una limitazione dell’altezza della costruzione in rapporto al quartiere residenziale. Anche la struttura segue strettamente la modularità basata sulla camera, senza alcuna eccezione. Questa struttura molto densa, apparentemente rigida, rende in realtà possibile una flessibilità pressoché illimitata.

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Tipologie Abitative
È la struttura modulare a garantire una flessibilità quasi totale nella disposizione degli appartamenti richiesti e una grande diversità tipologica dei singoli appartamenti. Come in un gioco combinatorio (il motto del progetto di concorso era programma: DOMINO), gli appartamenti sono disposti sui singoli livelli con i vani scala come unici punti fissi. Il pregio di questo concetto è una grande diversità degli appartamenti, una grande densità insediativa e una flessibilità illimitata nell’adattare le tipologie abitative alle esigenze dei differenti tagli del mix di appartamenti richiesto, e una grande densità. Le 280 camere per studenti sono distribuite in 86 appartamenti di diverse metrature e tipologie. Il mix di tipologie di alloggi corrisponde a esigenze diversificate e va da monolocali fino ad appartamenti per 5 persone. Alla costruzione ripetitiva corrisponde uno standard uniforme di elementi semplici e ripetitivi, prodotti in serie, come cucine, bagni, armadi e porte.

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Facciate
All’impianto modulare corrisponde una facciata altrettanto modulare: Il modulo di base, la camera, ma anche il macro modulo delle case del quartiere è leggibile grazie al gioco geometrico particolare degli elementi frangisole che dichiarano all’esterno l’assoluta modularità dell’edificio, declinata nelle tre diverse tipologie degli elementi di facciata: il modulo camera, il modulo soggiorno e il modulo chiuso. Il modulo soggiorno è completamente vetrato per lasciar entrare tanta luce naturale in profondità, mentre quello delle camere ha un serramento con un parapetto ad altezza scrivania e una fascia laterale chiuso che permette un’elevata flessibilità nella disposizione individuale del arredo della singola camera. Per il modulo chiuso è stato scelto un rivestimento in vetro mosaico che riflette il verde del parco. La modularità della facciata è poi evidenziata da una griglia di elementi frangisole prefabbricati in calcestruzzo, che protegge la facciata e aiuta anche ad articolare il grande volume del complesso edilizio. L’integrazione del nuovo edificio nel parco è completata dalla copertura verde del tetto. L’edificio residenziale è conforme agli standard economici di abitazioni low-cost, comunemente definite con il termine “case popolari” ed è costruito secondo i più recenti criteri di sostenibilità energetica ed ecologica, corrispondenti allo standard svizzero Minergie®

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Accessibilità e Spazi Esterni
L’accesso principale al complesso residenziale per studenti avviene dalla Steinhofstrasse, dove si trovano alcuni posteggi auto riservati all’amministrazione e ai visitatori e alla mobilità sostenibile (car sharing). Nel concetto della Student Mentor Foundation, infatti, gli appartamenti saranno affittati a prezzi del 20% inferiori ai prezzi di mercato, a studenti con possibilità economiche limitate, che per definizione non possiedono un automobile. Proprio per questo, l’edificio integra un’ampia rimessa, disposta su due livelli, che offre spazio a 250 biciclette. Qui, nella testa dell’edificio verso la Steinhofstrasse, è collocato un foyer pubblico con gli uffici dell’amministrazione ed una sala multiuso. L’accesso agli appartamenti degli studenti avviene attraverso otto entrate collegate da un percorso che si apre nella zona del cortile interno, creando una piazza centrale. In contrasto con la precisione e la regolarità della struttura, questo percorso esterno è sinuoso, con un tracciato di tipo meandrico, che diviene per gli studenti un prezioso luogo d’incontro all’aperto. Il progetto prevede una nuova scalinata sul lato sud che collega il parco dell’Eichhof con la rete di sentieri pubblici esistenti, mentre un’altra scala collega direttamente il cortile del nuovo complesso residenziale con il nucleo e la mensa del centro per persone anziane. Si crea così un nuovo luogo d’incontro tra diverse generazioni e gruppi sociali, tra gli studenti, gli anziani e gli abitanti del quartiere.

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Progettisti

Architetto
Durisch + Nolli Architetti Sagl, 6900 Massagno (CH)
Responsabili del progetto: Pia Durisch, Aldo Nolli
Collaboratori Fase Esecutiva: Ulrike Krommer, Thomas Schlichting, Paolo Betti, David Dalsass, Niccoló Nessi
Collaboratori Concorso: Dominique Hasler, Niccoló Nessi
Controllo costi, Capitolato d’appalto
Büro für Bauökonomie AG, 6003 Luzern (CH)
Ingegnere Civile
Berchtold + Eicher Bauingenieure AG, 6003 Zug (CH)
Progettisti impianti RCVS
Dr. Eicher + Pauli AG, 6010 Kriens (CH)
Progettisti impianti elettrici
B + S Elektro Engineering AG, 6020 Emmenbrücke (CH)
Fisico della Costruzione
Martinelli + Menti AG, 6003 Luzern (CH)
Consulenza Facciata
Feroplan Engineering AG, 8045 Zürich (CH)
Consulenza Colori
Angelika Walthert, 6005 Luzern (CH)
Paesaggista:
Fahrni Landschaftsarchitekten, 6005 Luzern (CH)

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Esecuzione

Impresa Totale
BRUN Projekt AG, 6020 Emmenbrücke (CH)
Costruttore Edile
Anliker AG, 6020 Emmenbrücke (CH)
Elementi Prefabbricati in Beton
Arnet Elementbau AG, 6252 Dagmersellen (CH)
Finestre, Porte esterne
Erne AG Holzbau, 5080 Laufenburg (CH)
Isolamento esterno (cappotto)
Rossi Aregger AG, 6030 Ebikon (CH)
Tetto verde, Lattoneria
Tecton-Atisol AG, 6020 Emmenbrücke (CH)
Porte Interne
BS Fenster- und Türenbau AG, 6210 Sursee (CH)
Impianti Elettrici
Maréchaux Elektro AG, 6003 Luzern (CH)
Impianti Riscaldamento e Ventilazione
Cofely AG Obernauerstrasse 6, 6010 Kriens (CH)
Impianti Sanitari
Weinberger Jules AG, 6005 Luzern (CH)
Ascensori
AS Aufzüge AG, 8907 Wettswil ZH (CH)
Sistemazione esterna
Gygax Gartenbau, 6048 Horw (CH)

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Dati di progetto

Superfici, cubature e costi
86 appartamenti di diverse metrature: da studi per 1 persona ad appartamenti per 5 persone, per un totale di 280 studenti,
Terreno: 9082m2
Superficie Norma SIA 416: circa 11’360 m2
Cubatura Norma SIA 416: circa 34’400 m3 
Costi totali: circa CHF 32’000’000.–
Standard Energetico
Standard Minergia (senza certificato)
Pompa di calore geotermica con sonda (reversibile)
Ventilazione controllata

Date e tempi di realizzazione
Concorso: 2007
Realizzazione: 2010-2013
Localizzazione
Steinhofstrasse 15, 6005 Luzern (CH)

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Durisch + Nolli — 110 Appartamenti per studenti

Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano - Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta

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Il cardine dell’intervento è la riqualificazione integrale dell’area dell’ex consorzio agrario. L’asse visivo e viario di via del Mercato e del complesso Rocca-Castello hanno deciso la nuova configurazione formale dell’intervento costituito da due corpi a “L” di due piani disposti sul predetto asse e congiunti da un corpo centrale di quattro piani con androne centrale di passaggio carraio e pedonale.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

I due corpi residenziali, sostanzialmente simmetrici, definiscono una unità ambientale di altezza ridotta (circa 7 metri) dove congiuntamente all’arredo urbano viene definito uno spazio attraversabile dalle auto ma affiancato da ampi marciapiedi e facilmente configurabile (attraverso chiusura al traffico) come spazio per varie attività (feste, farmer-market, piccole esposizioni), in continuità con l’asse di via del Mercato-Rocca; tale spazio potrà essere facilmente coperto con tende provvisorie ma perfettamente integrate nell’arredo urbano in quanto previste nel progetto.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

L’asse stradale continua con il passaggio sotto il corpo centrale avente altezza di quattro piani (Pt + 3 piani fuori terra); questa scelta per noi estremamente suggestiva consente di passare una soglia che riteniamo essere non solo fisica ma anche di immaginazione: la comunicazione con il castello e le vecchie torri con passaggi centrali. Dal punto di vista ambientale tale configurazione appare logica, in quanto verso l’abitato esistente abbiamo previsto una quota di verde e spazi aperti che va da 12 a 17 metri nel lato vicolo (nord-ovest) risultando nettamente migliorativo rispetto all’attuale morfologia. I volumi dei corpi bassi vengono chiusi con una gronda ospitante una copertura fotovoltaica e solare; le due torri centrali verranno definite da una copertura praticabile a giardino; tutte le coperture si prevedono piane e con tetto verde per minimizzare l’effetto isola di calore e per contribuire al miglioramento fisico e interno sia invernale che estivo. I nuovi corpi edificati sono pensati per essere costruiti con tecnologie tradizionali (strutture in c.a. e tamponamenti in muratura) o a secco con tecnologia XLAM in legno lamellare portante e chiusure-tamponamenti in legno; in entrambi i casi si prevede per gran parte delle superfici esterne una finitura con paramento in mattoni faccia a vista montati su pareti ventilate. Si prevedono un totale di n°18 appartamenti residenziali e n°3 unità commerciali-terziarie (eventualmente incrementabili).

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Riqualificazione dell'asse fruitivo di via Roma e dell'area dismessa ex consorzio agrario. Agazzano

Hotel Palazzo Montemartini - KING ROSELLI ARCHITETTI

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Palazzo Montemartini is an early 20th century building that was originally the administrative offices of the city transport company (Atac). It is located opposite the Termini railway station in Rome and next to the National Archaeological Museum, once the site the ancient Roman Baths of Diocletian. Part of the early Roman city wall (Mura Servianae) sits in the entry garden facing the station. Both the site and the building have inspired many of the themes explored in this project. They also brought with them a number of challenges:

KING ROSELLI ARCHITETTI — Hotel Palazzo Montemartini

Palazzo Montemartini entrance lobby

1) A conservation order on all the exteriors and some of the interiors.

2) The original layout of the rooms and the main public spaces were not immediately suitable to the new programme of a hotel. This meant the design on the 87 guests rooms in seven or eight “types” which are then adapted to the existing building one by one.

3) The structure, an early example of a reinforced concrete, mixed with load bearing walls, with a large number of level changes has given rise to a necessarily complex distribution of the hotel.

Nevertheless, the difficulties combined with the character of the building and particularly its siting provide a continual stimulus channelled into the three main themes developed in the design.

Stone The notion of solidity and permanence emanating from the Roman baths and the Servian wall surrounding the building suggested the use of stone as a finish and a material for the bathtubs, wash basins and fixtures in many of the rooms and public areas. In recent years the technology of working stone, computer controlled cutting, lamination, glues, stainproof and waterproofing treatments, have combined to make it a most versatile material offering many new uses in interior design. It was clearly the most siutable material to bring the theme of water and public baths to life, especially given the historical and physical context, the baths of Diocletian.

Roman Baths- Water The vicinity of the building to the ancient Roman Baths of Diocletian became a leitmotiv for a spa hotel in which the presence of water permeated the concepts for the entire hotel, from the guest rooms to the circulation and the public spaces. This theme co-ordinates all the spaces where water is present, from the swimming pool on the roof terrace to fountains and channels within the building with a natural conclusion in the spa and wellness centre located in the lower ground floor and invades some spaces where water would not normally be present. For example, the private pools in some of the rooms, or the table-fountains in the main lounge.

Furniture – modern design classics and made-to measure To offset a possible excess of ancient Roman references in the design of the interior architecture, the theme of the classics of modern design has been introduced for some of the furniture and loose fittings. Dating back to the nineteen twenties (just after the construction of the Palazzo) the items chosen of furniture and light fittings for the rooms and public spaces represent a selection most appropriate to the interiors from a range of 20th century designers that are all icons- Prouvé, Chareau, Eames, Castiglioni, Ponti and so on.

Given the spatial constraints of many rooms, many items were also purpose built pieces. Particularly for the larger items of furniture, like the beds and fixed seating. The bathrooms in stone, all had to be designed as made-to measure.

Housing Sociale - DOParchitetti

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Stiamo progettando la ristrutturazione di una palazzina destinata ad housing sociale…

DOParchitetti — Housing Sociale

ipotesi di intervento

Crediamo in nuove prospettive abitative, non solo architettoniche ma sociali…

DOParchitetti — Housing Sociale

schizzi progettuali

Siamo partiti dai tessuti per pensare alla facciata ventilata, l’effetto pixel verra’ ricreato attraverso l’utilizzo di piastrelle 20×20.

DOParchitetti — Housing Sociale

il tessuto

Una casa ad Ischia - Danilo Liccardo

CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO - Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio

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L’intero progetto è stato pensato su 5 livelli di cui 4 sono fuori terra e uno interrato. Al livello -1, è stata posizionata l’autorimessa a servizio di tutti i corpi di fabbrica. Il piano terra (livello 0), si sviluppa a quote diverse. Tali differenze altimetriche, segnano un gioco di sali e scendi individuando anche gli ingressi ai differenti edifici, comunque privo di barriere architettoniche. Tale soluzione è determinata dalle quote attuali del lotto a disposizione. L’intero lotto è totalmente percorribile a piedi. Risultano carrabili solo le strade di accesso a nord tra il lotto e lo stadio Chittolina e a Sud parallelamente alla strada sopraelevata a percorrenza veloce con l’accesso all’autorimessa. E’ carrabile anche l’area antistante il palazzetto dello sport con un piccolo parcheggio a raso e relativo spazio di manovra, da utilizzarsi in situazioni di particolari esigenze. Tale spazio è stato ulteriormente suddiviso, impedendone l’ingresso dei mezzi. Si creano così a quote diverse, due piazzette e relative aree verdi dotate di due piccole gradinate di 195 posti a sedere in totale. La piazza ribassata può essere utilizzata sia per particolari eventi, sia tutti i giorni ed essere attrezzata anche con diverse tipologie di giochi adatti ai grandi e ai più piccini (attrezzature skate, altalene, scivoli, etc. etc.). Sempre al livello 0, tramite una rampa di scale o sfruttando il marciapiede, si raggiunge l’ingresso dello spazio scolastico in generale, costituito dalla scuola primaria e da quella secondaria di 1° grado. Proseguendo sul marciapiede o attraverso una piccola scalinata si giunge al corpo dell’auditorium e dei suoi servizi annessi. Da precisarci ancora che, l’intero progetto si sviluppa esclusivamente sul mappale 329 a disposizione.

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO

Rendering 1

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO

Tavola di Concorso 1

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO

Tavola di Concorso 2

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO

Tavola di Concorso 3

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — CONCORSO DI IDEE PER LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO POLO SCOLASTICO-EDUCATIVO

Tavola di Concorso 4


La città che sale - Fernando Baldassarre, Danilo Mancini, walter nobile

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Prendendo a prestito il titolo e la visionaria creatività di U. Boccioni, la città che sale è l’idea generatrice del progetto. Oltre che legarsi alla concreta necessità di salire, data la forte differenza di quote delle due piazze, ha anche un valore concettuale. La città in questo caso sale verso un riscatto che da troppo tempo richiede. Sale verso una visione democratica degli spazi pubblici intendendo per tale quell’idea che restituisce ai cittadini la possibilità di vivere ed usare gli spazi della città. Esprime, inoltre, una dinamicità che attualmente il sito non possiede. E’ stato necessario applicare un complesso e sapiente lavoro di modificazione, contaminazione, rielaborazione al fine di restituire un volto originale, che ri-configuri le due piazze come unico organismo urbano utile ed effettivamente appartenente alla contemporaneità, sia dal punto di vista della forma che da quello dell’uso e della sua capacità attrattiva. Il progetto si compone di differenti elementi che puntano a risolvere le carenze delle piazze e lette nel complesso danno una visione omogenea dell’intero intervento. Esso tende sia funzionalmente che compositivamente a definire un’organica idea di piazza-parco. Tutti gli elementi contribuiscono, attraverso la loro singola funzione, a raccordare le varie quote delle due piazze e a ricucirle in un unicum continuo. Le parti fondamentali del progetto sono: il grande scavo, i “vassoi urbani”, l’involucro trasparente e le terrazze vegetali.

Fernando Baldassarre, Danilo Mancini, walter nobile — La città che sale

Fernando Baldassarre, Danilo Mancini, walter nobile — La città che sale

GRAN SASSO - STUDIO AAC , Designer: Alessandro Ugliola

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Il programma funzionale è quello di creare uno spazio adatto ad una giovane coppia dove l’aspetto di crescere i figli e condurre la vita familiare deve essere coniugato alla possibilità di ricevere ospiti o semplicemente di rilassarsi in un ambiente congeniale ad una committenza colta, attenta alle nuove tendenze ed ai cambiamenti del vivere in città.

STUDIO AAC  , Designer: Alessandro Ugliola — GRAN SASSO

Interni, Zona Relax

STUDIO AAC  , Designer: Alessandro Ugliola — GRAN SASSO

Interni, Zona Cucina

STUDIO AAC  , Designer: Alessandro Ugliola — GRAN SASSO

Interni, Zona Pranzo

STUDIO AAC  , Designer: Alessandro Ugliola — GRAN SASSO

Interni

STUDIO AAC  , Designer: Alessandro Ugliola — GRAN SASSO

Distribuzione

Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz) - Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon

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Rapporto con l’ambiente urbano Nel tessuto urbano ipotizzato dal Piano Particolareggiato proposto dal Comune di Lamezia il nuovo complesso interparrocchiale intende proporsi come una nuova centralità urbana.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

L’idea di fondo vuole essere quella che la chiesa e le sue adiacenze richiamino immediatamente il patrono San Benedetto. Il complesso, per la sua collocazione urbana e secondo quanto richiesto da bando, si presenta come quegli antichi monasteri attorno ai quali sorgeva la città. La costruzione del nuovo complesso si pone quindi al centro dello spazio abitato con gli altri servizi amministrativi, pubblici e sociali come il luogo che richiama la presenza della comunità cristiana. Una presenza che dice ed evoca fede, storia, accoglienza, stile di vita e futuro, e che si esprime anche nella dimensione artistica e architettonica. Per questo la chiesa e le sue adiacenze si presentano quasi come un chiostro aperto ad accogliere tutti. Il nuovo complesso intende quindi richiamare la presenza e la speranza della comunità cristiana che con le sue celebrazioni, con gli incontri formativi per bambini, ragazzi giovani, adulti e anziani, con le iniziative per le famiglie, con le attività caritative e con l’accoglienza, continua oggi quanto i monasteri hanno operato nella storia, come fari di umanizzazione, di civiltà e di cultura. La nuova realizzazione vuole essere uno spazio “ritagliato” nella frenesia della vita cittadina, quasi un’oasi di pace e di serenità, un luogo di “ritiro” e di rifugio, dove però formare una nuova comunità, come avvenne nella vita di San Benedetto.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

La costruzione di un ampio sagrato, chiaramente individuato dalle eloquenti presenze della chiesa e delle opere parrocchiali, risponde ad una precisa richiesta del bando di concorso, che prevedeva, in determinate occasioni con grande affluenza di fedeli, la possibilità di svolgere celebrazioni all’aperto. Lo spazio del sagrato è concepito infatti come espansione e completamento dello spazio della chiesa, in modo che, in occasione di celebrazioni all’aperto con grande concorso di popolo, non sia necessario provvedere ogni volta la costruzione di un palco (con altare, sede, ambone, ecc.) all’aperto e neppure ad una postazione fissa, ma che la chiesa stessa, l’aula liturgica si apra verso l’esterno con un unico altare, che possa servire per le celebrazioni all’interno e per quelle all’esterno. Per questo motivo l’altare, la sede e l’ambone sono collocati, come appare dalla progettazione, sia per le normali celebrazioni festive all’interno sia per le grandi celebrazioni con grande concorso di popolo.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

Secondo l’antica tradizione l’intero impianto si organizza con chiarezza volgendosi ad oriente e culminando con la terminazione curvilinea dell’aula liturgica. Il richiamo al chiostro e l’orientamento ad est definiscono la cifra distintiva del progetto che trova nel permanere e nel rinnovarsi il proprio carattere in piena sintonia con quanto auspicato nella nota pastorale della CEI sull’adeguamento delle chiese, dove si ricorda: l’assemblea che celebra (…) è una realtà eminentemente viva, dinamica, “storica”, in continua, anche se lenta, trasformazione. La liturgia, al di là delle apparenze, è profondamente sensibile rispetto alle vicende e alle trasformazioni ecclesiali e sociali. Salvo alcuni elementi essenziali e immutabili è anch’essa una realtà non definita una volta per tutte. Di conseguenza anche l’edificio della Chiesa – almeno per quanto riguarda la tradizione latina – non è definito una volta per tutte, ma si modifica nel corso dei secoli, come testimonia ampiamente la storia dell’arte occidentale. Secondo quanto richiesto dal bando si è provveduto anche alla progettazione dell’ampio spazio pubblico di proprietà comunale, proponendo un ampio giardino pubblico che reinterpreta in chiave contemporanea il tipo della “Villa comunale”. In rapporto diretto con lo spazio del sagrato è prevista la realizzazione di ampio riparo, una grande copertura sorretta da esili colonne; luogo d’ombra e di riposo dove possano essere organizzati momenti d’incontro o d’aggregazione, piccoli mercatini o mostre.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

Riconoscibilità dell’edificio sacro La riconoscibilità dell’edificio sacro, oltre alle eccezionali proporzione e alla chiarezza dell’impianto, è affidata essenzialmente a quattro elementi:

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

La torre campanaria posta all’inizio del sagrato, con il suo sviluppo in altezza e la sua visibilità da lontano indica l’appartenenza della nuova chiesa ad un vasto territorio ed al suo vissuto. Con il suono delle campane scandisce il tempo liturgico ed invita i fedeli a radunarsi;

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

Il sagrato a cui è affidato il compito di legare la nuova chiesa alla città. Luogo dell’accoglienza concede riparo ed ombra sotto gli ampi portici che conducono alla chiesa. Luogo di silenzio e raccoglimento. Luogo dove chiunque deve sentirsi ospite gradito e atteso;

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

La porta alla quale secondo Romano Guardini è affidato il compito di narrare, annunciare, ostentare le realtà altre: sta tra l’esterno e l’interno, tra ciò che appartiene al mondo e ciò che è consacrato a Dio. E quando uno la varca (…) gli dice: lascia fuori quello che non appartiene all’interno: pensieri desideri preoccupazioni, curiosità, leggerezze. Tutto ciò che non è consacrato lascialo fuori. Fatti puro, tu entri nel santuario. Icona del Cristo e vera porta dell’ovile espressione concreta della parole di Cristo: Io sono la porta, se uno entra attraverso di me sarà salvato (Gv. 10,9). Nelle sue proporzioni la porta vuole essere un invito all’entrare a qualunque ora anche quando tutte le altre porte sono chiuse. Ai fianchi della porta entro nicchie aperte verso il cielo troviamo le sculture in bronzo della Vergine e di S. Benedetto, che accolgono i fedeli e li aiutano a compiere l’ultimo impegnativo passo che introduce all’interno della chiesa;

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

L’abside, la parete che non chiude, il monte abbassato, il burrone riempito, il sentiero raddrizzato. È lo spazio aperto da Cristo, dall’avvento di “colui che è, che era e che viene” (Ap 1,8). Con il suo fuoriuscire dalle mura squadrate ricorda che ogni celebrazione della liturgia è cammino verso il ritorno di Cristo. Cristo, infatti, è colui che è in atto di venire (Mc 11,9), in questo momento. Ci sarà il momento in cui tutto sarà chiaro, quando il cosmo intero sarà giunto al traguardo e si aprirà il tempo della nuova terra e del nuovo cielo, il tempo della nuova Gerusalemme, della città che non ha più bisogno né del sole né della luna, perché la gloria di Dio stesso la illumina (Ap 21,23). Ma tutto questo non è ancora. Anche se è già visibile agli occhi della fede. Perché in Cristo “tutto è compiuto” (Gv 19,30). E nei sacramenti l’eschaton, ciò che sarà, è già presente e in atto. “Se uno è in Cristo è una creazione nuova: il mondo vecchio è passato, ecco tutto si è fatto nuovo” (2Cor 5,17). La sua eccezionalità rispetto alla regolarità dell’impianto indica anche il tempo della pazienza di Dio. “Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2Pt 3,9). Il Signore è misericordioso e quindi attende: lascia tempo affinché gli uomini si convertano.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

Profilo estetico formale Dal punto di vista estetico e formale il progetto intende recuperare la dimensione del silenzio, elemento essenziale della spiritualità monastica. Secondo l’insegnamento di Romano Guardini, che nell’imparare a fare silenzio indicava l’inizio della vita liturgica, l’interno della chiesa evoca e mette a disposizione uno spazio silenzioso. Dove il silenzio non è segno di un’assenza, ma domanda ed attesa che qualcuno si riveli, ed elemento capace di far emergere con evidenza la centralità dell’azione liturgica che tutta l’assemblea è chiamata a celebrare. Dallo spazio silenzioso dell’interno della chiesa emergono con eloquenza i luoghi liturgici ed il grande Crocefisso.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

Impianto liturgico Come già ricordato l’aula di liturgica è stata concepita e progettata in modo che possa trovare il completamento nel sagrato in occasione delle celebrazioni che prevedano la presenza di fedeli anche all’aperto. Questa attitudine dello spazio ad aprirsi verso l’esterno ha determinato la collocazione ed il carattere dei singoli luoghi liturgici. Tutti i luoghi liturgici ed i piani pavimentali che li sorreggono saranno realizzati in pietra rossa, a memoria del sacrificio di Cristo, attraverso il quale la salvezza è giunta fino a noi.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

L’altare, come pietra preziosa al centro dell’aula, attorno al quale i fedeli siano veramente “cicumstantes”, è visibile anche dall’esterno, attraverso la grande porta spalancata. Un altare elevato che richiami l’affermazione di San Benedetto: “Nulla va anteposto all’opera di Dio”. L’Eucaristia celebrata è la grande opera di Dio, che si compie sull’altare posto al cuore dell’edificio. Al di sopra dell’altare è previsto un ciborio di luce. L’altare durante tutto il corso della giornata è così investito da un accento di luce particolare che lo rende il vero fuoco di tutto lo spazio.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

La sede è collocata in modo da essere anch’essa visibile e “centrale” in entrambe le situazioni; si trova in un luogo insolito ma significativo: il sacerdote si pone di fronte all’ambone quale “Primo ascoltatore della Parola”, ma anche sulla soglia ad accogliere fedeli e pellegrini. Essa quasi “emerge” dall’assemblea dei fedeli ma sta con loro. Nel suo carattere rimanda alla figura di S. Benedetto, l’Abate, guida dolce e saggia dei suoi fratelli.

Roberto Paoli, Gustavo Carabajal, Sergio Ruggeri, Tiziana Gallon — Complesso interparrocchiale S. Benedetto Lamezia Terme (Cz)

L’ambone, luogo della Parola di Dio, è collocato come la prima realtà che si incontra entrando in chiesa, in chiaro rapporto con il sagrato dove risuona la Parola di Dio, come annuncio di salvezza verso la città degli uomini. Icona delle parole stesse di San Benedetto: “Ascolta, figlio”. Alle sue spalle il coro, che canta, accoglie e amplifica l’annuncio della Parola.

Il fonte battesimale non è collocato all’ingresso della chiesa ma nell’abside; luogo rivolto ad est, da cui proviene la luce. Chi entra in questa chiesa è invitato subito a pensare al suo Battesimo, che lo ha fatto figlio di Dio, alla sua identità cristiana, da cui deriva anche la sua partecipazione alla Chiesa e a quella specifica comunità cristiana che in quel luogo celebra l’Eucaristia. Immediatamente si ha davanti agli occhi la croce del Signore da cui scaturiscono per noi i sacramenti della salvezza (Battesimo ed Eucaristia). Sulla parete absidale la grande croce diventa richiamo a quel segno di Croce che ci identifica come cristiani e che ci fa ricordare ogni giorno la Santissima Trinità.

Accanto al Battistero è prevista la collocazione della penitenzieria, spazio ampio e delimitato, luogo di raccoglimento che rimanda alla dignità battesimale perduta e ritrovata. Nei pressi della penitenzieria è stato ricavato un piccolo spazio riservato all’esposizione degli avvisi parrocchiali e della stampa, in modo che anche questa importante funzione possa avvenire in modo ordinato e composto.

L’impianto liturgico si completa con la cappella feriale, luogo domestico e facilmente separabile dell’aula principale, concepita anche come cappella per la custodia eucaristica posizionata verso il sagrato. Attraverso una finestra il tabernacolo eucaristico, con la sua lampada eucaristica, sarà sempre visibile all’esterno, segno evidente della perenne compagnia di Cristo agli uomini.

Grande cura è stata posta alla sacrestia, luogo di raccoglimento e di preghiera, dotato di luce propria. La sua particolare posizione, vicina alla casa canonica, all’aula e alla cappella feriale ne permette un comodo utilizzo nei giorni feriali e consente di iniziare l’azione liturgica festiva con una solenne processione introitale, vero principio d’ogni celebrazione. Importante azione che con l’entrata dei ministri che attraversano l’assemblea già riunita rende presente l’ingresso del Verbo nel mondo: viene Cristo, il Signore: la croce è il Suo segno, l’Evangeliario la Sua Parola, i ceri accesi ci ricordano che Lui e la Luce, l’incenso che a Lui si deve onore. Il recupero dell’orientamento ad est mette la chiesa in rapporto con il cosmo e permette di affidare alla luce naturale un ruolo molto importante. Il suo variare all’interno della chiesa, nel corso del giorno, sottolinea e conferma l’azione liturgica diventando racconto e memoria della storia della salvezza e rappresentazione del tempo come luogo dove la grazia Divina si fa incontrabile. La chiesa diventa così, anche fuori dalle celebrazioni liturgiche, visibile profezia dell’universo redento. La tenue luce che all’alba s’introduce all’interno dalle strette feritoie della zona absidale e che via via diviene, da semplice sussurro, luce piena, è un chiaro riferimento all’azione creatrice di Dio ed alla venuta di Gesù…. verrà a visitarci dall’alto un solo che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. (Lc 1. 78-79) Nel volgere del giorno la chiesa sarà inondata della luce proveniente dall’alto, la pienezza di luce prefigura la pienezza dei tempi quando Cristo ritornerà vittorioso e noi saremo chiamati a vivere pienamente con lui nella sua gloria … tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. (…) Ecco sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. (Ap 21 4-6)

Opere d’arte

Il programma iconografico proposto intende evidenziare la centralità dell’azione liturgica, pertanto oltre ai luoghi propri dell’impianto liturgico di cui si è già trattato al punto precedente si prevede di realizzare:

_ una grande croce da collocare nell’abside dell’aula; con la sua forza riassume in sè e ridona ai fedeli tutto il senso ed il carattere dello spazio; “Guardiamo insieme a colui la cui morte ha squarciato il velo del tempio, a colui che sta presso il Padre in nostro favore e ci stringe nelle sue braccia, a colui che fa di noi un tempio vivente. (…) Il Signore è il punto di riferimento. E’ lui il sole nascente della storia. (…) Gesù sofferente che lascia trafiggere il suo fianco per noi, da cui scaturiscono sangue ed acqua – l’Eucarestia e il Battesimo (…) (J. Ratzinger)

_ le statue della Madonna e di S. Benedetto: da realizzare in bronzo e collocate all’esterno, nelle due nicchie di facciata a fianco della porta d’ingresso della chiesa; a loro è affidato il compito di accogliere ed accompagnare i fedeli all’interno della chiesa; le due nicchie entro le quali saranno collocate le statue saranno aperte verso il cielo in modo che la pioggia e le intemperie interagendo con il bronzo le trasformino e le rendano più vicine alla nostra condizione umana.

Nei successivi gradi di progettazione il programma iconografico potrà essere ulteriormente arricchito e completato in base alla sensibilità ed al sentire della comunità parrocchiale; particolarmente interessante potrebbe essere una Via Crucis da collocare sul colonnato del sagrato.

Aspetti funzionali

Il progetto sviluppa il programma funzionale proposto dal bando e prevede:

Salone interparrocchiale: collocato sul lato destro del sagrato nelle vicinanze della torre campanaria, è accessibile anche dall’esterno del complesso pastorale in modo da renderlo adatto per usi extra parrocchiali. Il salone può essere suddiviso con partizioni mobili. La dotazione del salone interparrocchiale si completa al piano interrato, ricavato sfruttando la naturale pendenza del terreno, con una sala audiovisivi ed i servizi igienici.

Locali di ministero pastorale: sul fianco sinistro della chiesa, in diretto rapporto con la chiesa sono state previste le aule per la catechesi e piccoli incontri. I locali di ministero pastorale dispongono a quota –4,00 di un ampio giardino destinato al gioco dei bambini e ad attività ricreative. Dai locali di ministero pastorale è possibile accedere alla chiesa attraverso un percorso interno. Le partizioni delle aule potranno essere in parte realizzate con pareti mobili in modo da consentire un buon grado di flessibilità funzionale.

Casa canonica: dotata di un proprio accesso indipendente, la casa canonica si articola su due livelli: a quota – 4,00 si trova un ampia zona giorno che si affaccia di un giardino riservato; a quota 0,00 si ritrovano tre stanze, ognuna dotata di servizio riservato ed un ampio studio. Dalla casa canonica con percorso interno è possibile accedere direttamente alla sacrestia ed alla chiesa.

Uffici interparrocchiali: sul lato destro del sagrato, con propri servizi ed accesso indipendente sono stati ricavati gli uffici interparrocchiali al fianco dei quali è stato ricavato un ampio locale che potrà essere destinato a biblioteca o mensa della Caritas.

Aula liturgica: degli aspetti simbolici e funzionali dell’aula liturgica abbiamo già ampiamente trattato nei punti precedenti, preme qui ricordare come il progetto consenta l’espansione verso l’esterno dell’aula liturgica in caso di celebrazioni con grande affluenza di fedeli.

Spazi aperti: oltre all’ampio sagrato che unisce il complesso parrocchiale alla città il progetto prevede altri spazi aperti e di servizio a quota –4,00 ricavati sfruttando la naturale pendenza del terreno. Sotto le aule della catechesi è stata realizzata un’autorimessa coperta dotata di 15 posti macchina +2 posti per persone con ridotte capacità motorie e sensoriali; sul retro della chiesa sono stati ricavati invece il giardino per il gioco dei bambini in diretto rapporto con le aule della catechesi ed uno spazio verde di pertinenza della casa canonica.

San Luis Educational Park - Ana Estrada, Billy Hurtado

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The San Luis landscape transcends a purely natural state to become a heritage and collective imaginary. Its sources of abundant water and rainforest typical vegetation penetrate in the memories of natives and visitors. The architecture comes from images hidden within memory, creating a building closely linked to a place where the landscape, andthe contemplation of it, are premise and potential.

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Outside View

It makes use of wood and vegetation as building materials for the project, which clearly evoke representative features of the village. The educational park is set around a central courtyard, where several project functions converge. The courtyard is a multipurpose space. It is open to the community, complementing the park’s educational program, and its contents provide activities to be undertaken in the educational park.

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Patio

The building site is located in the block next to the main park, making it part of a system of a cultural-educational block. Moreover, it is bordering the projected pedestrian road, and closes the cloister that complements other existing spaces and uses, such as the theater and public library. This cultural-educational node thrives thanks to the uses that take place there. All of them are highly compatible, and can be used to develop joint projects and activities.

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Program

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Outside view

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Inside view

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

First and second floor

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Facade

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Aerial view

Ana Estrada, Billy Hurtado — San Luis Educational Park

Model

Concorso Trecentomila Idee - ENRICO MELE, Stefano Martorelli

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OBIETTIVI

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Planimetria 1:1000

Piazza Mazzini attualmente è un importante punto di snodo tra il centro storico e il tessuto moderno. Essa si pone come potenziale centralità della città nuova, forte della sua posizione, della grande ampiezza e della lunga tradizione come luogo d’incontro. Il nostro obiettivo è rafforzare questo ruolo e tradurre le potenzialità in concretezza, rendendo la piazza un effettivo polo attrattivo, un luogo che sia scelto come meta e non come sola sosta, un luogo di movimento e di scoperta, non di stasi, un luogo d’affezione e non di passaggio.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Schemi Urbani

Il progetto preliminare presentato prevede la realizzazione di questo scopo mediante: • la riconfigurazione dello spazio, basata sull’abbandono dello schema centrale in favore di una maggior particolarizzazione dell’area, suddivisa in ambiti connessi ma distinti per caratteri ed esperienze; • l’invito alla scoperta di nuove direzioni, in particolare quella che dalla Galleria porta in via Trinchese, cercando il dialogo con Piazza Sant’Oronzo; • l’incremento della permeabilità del cittadino alla piazza nei suoi contorni, eliminando le barriere issate dalla presenza delle autovetture, in movimento come in sosta.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Criticità

La chiave di lettura dell’ambiente è l’esperienza sensoriale: non si tratta della mera considerazione dei sensi canonici, quanto dell’opinione che il corpo, in senso strettamente fisico, ha dello spazio che sperimenta. Tale giudizio è più che autorevole, poiché se un ambiente è giudicato stimolante, interessante e familiare, s’innesca nell’utente il meccanismo di affezione che lo lega a quel luogo, che lo induce a tornare, a usarlo pienamente e a indossarlo come un vestito.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Stato di fatto/Concept

CRITICITÀ

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Perimetri/Viabilità

• Il primo punto da risolvere riguarda l’influenza della viabilità sul modo di percepire la piazza. La vocazione commerciale della zona assicura la presenza di un flusso di persone attive, ma le strade trafficate che delimitano la piazza sui quattro lati e le auto che sostano sull’intero perimetro la isolano di fatto da ogni dinamica, rendendola una grande e ombreggiata rotatoria: i parcheggi ostacolano la vista e non permettono un accesso libero, obbligando l’entrata ai soli punti liberi dalla sosta; inoltre una strada, a prescindere dal grado di traffico, è sempre sentita come una pericolosa barriera che scoraggia il raggiungimento della meta. • Il secondo punto, non meno importante, concerne l’articolazione intrinseca dello spazio. La filosofia alla base dell’attuale piazza è quella tipicamente razionalista, basata su un linguaggio magniloquente che ragiona per punti simbolici (in questo caso la fontana) la cui imponenza è da accentuarsi tramite l’isolamento al quale è sottoposta. La fontana è elemento centripeto, una volta raggiunto il quale impone la sosta, la contemplazione e nient’altro. Questa bidimensionalitàè stata utile in passato, basti pensare al raduno dei trecentomila fedeli che hanno influenzato il nome informale della piazza: una grande piattaforma può essere usata in maniera versatile all’occorrenza, ma cosa fare per quanto riguarda la quotidianità? Un vasto spazio vuoto, poco articolato, privo di punti attrattivi, che non invita al movimento e alla scoperta, tende a creare un senso di alienazione e spaesamento che induce alla stasi del cittadino nel punto che egli reputa più comodo e rassicurante. La futura Piazza Mazzini dovrebbe essere memore della lezione di Piazza Sant’Oronzo, così articolata, diversificata, piena di letture. In una piazza del genere il cittadino si sente vivo, una piazza del genere induce il cittadino a tornare, per radicarsi in essa.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Pianta 1:500

SCELTE PROGETTUALI

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Pianta 1:200

• L’attuazione della riqualificazione urbana della piazza parte innanzitutto dall’espansione dell’area di pertinenza, che su tre lati (via S. Trinchese, via N. Sauro e via XLVII Reggimento Fanteria/via G. Oberdan) si allarga toccando il secondo filare di alberi, mentre sul quarto lato (il proseguimento di via Monte San Michele/via A. Lamarmora) ingloba la strada e si spinge fino alle soglie della Galleria, diventando una grande area pedonale connessa ad essa. • A tale intervento si associano sia il dirottamento dei parcheggi perimetrali alla piazza verso zone limitrofe a essa nell’ottica di portare il cittadino ad una nuova fruizione degli spazi della città, preparandolo ad una visione evoluta di mobilità sostenibile, anche in vista della candidatura di Lecce a Capitale della Cultura 2019, sia la variazione della viabilità di via Braccio Martello, in cui la parte sinistra sarà dedicata al flusso discendente verso via Oberdan, in sostituzione della strada assorbita. In tal modo si ritiene di perseguire la rottura della staticità dell’attuale piazza e l’integrazione della stessa con i percorsi urbani, agevolando inoltre la permeabilità del luogo al cittadino.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Vista

• La ricomposizione architettonica del sito è influenzata dallo studio della viabilità e della connessione tra centralità. Frutto di tale studio è l’arteria diagonale che attraversa la piazza, creando un link tra la Galleria e la direttrice di via Trinchese che porta verso Piazza Sant’Oronzo. A quest’ultima la nuova piazza s’ispira, guardandone la complessità spaziale e la capacità di essere contenitore di esperienze diverse e molteplici visuali: in questo quadro, non è più la fontana a influenzare lo spazio (della quale si prevede lo smantellamento) ma è la diagonale a diventare segno fondamentale per l’organizzazione di flussi e funzioni. • Il segno diagonale divide, di fatto, la piazza in due macro aree, capaci di ospitare attività ludiche e occasioni di apprendimento sia culturale sia tecnico-scientifico, non solo per l’infanzia ma anche per le altre fasce d’età. Il triangolo in basso contiene panchine, alberi (gran parte dei quali saranno quelli già presenti nella vecchia piazza, sradicati e riposizionati) e grandi aiuole quadrate, destinate alla coltivazione di essenze di vario genere, così da creare un grande orto botanico urbano articolato in un percorso sensoriale, la cui gestione preveda partecipazione attiva della cittadinanza; il triangolo in alto è costituito da un grande prato, che s’innalza verso il vertice sinistro con una dolce pendenza (1%): esso abbraccia una cavea quadrangolare munita di gradoni, adatta a rappresentazioni e performance. Il vertice in basso è invece occupato da un grande specchio d’acqua attraversabile, il quale perimetra parte del giardino in pendenza dai cui fianchi scorre radente una delicata cascata d’acqua. Un’ampia fascia longitudinale, che ricalca il tracciato della strada assorbita, fa da filtro tra lo spazio pedonale della piazza e l’area commerciale della galleria: parte di essa, a ridosso dell’ingresso all’area in alto, si fonde con la cavea, mentre in basso piccole fasce d’acqua si protendono ad invaderne lo spazio, rendendola partecipe delle dinamiche dell’intero parco.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Sezione

• L’illuminazione accompagna e valorizza i percorsi e le linee caratterizzanti. Una serie di strip led evidenzia la lama d’acqua nella sua lunghezza, mentre punti luce subacquei, sempre con tecnologia led, illuminano dai fianchi lo specchio d’acqua; anche la cavea quadrangolare è illuminata con punti luce, che dai fianchi illuminano in radenza lo spazio interno. In generale nell’intera piazza sono distribuiti lampioni dotati di modulo fotovoltaico integrato, posizionati in modo da non lasciare nella piazza zone poco illuminate e quindi meno sicure. • Le strategie per la sostenibilità ambientale e per il rispetto della tradizione locale sono le seguenti: - per una minima parte di pavimentazione, utilizzo della pietra locale (lastre di pietra leccese bianca) e per parte delle panchine (blocchi montati su telaio in ferro); - per la parte più estesa della pavimentazione, utilizzo di pannelli di EcoMat (materiale ottenuto da un processo di estrusione di resine termoplasti- che con sansa esausta o altre cariche inerti di origine vegetale, dalle elevate prestazioni fisico/meccaniche, totalmente riciclabile e impermeabile all’acqua); - la massa d’acqua dello specchio raffresca l’ambiente immediatamente limitrofo, assorbendo calore, mentre il movimento della cascata aiuta a mitigare gli effetti dell’inquinamento acustico da traffico; - è previsto il reimpiego del terreno proveniente dallo scavo della cavea per la realizzazione del prato in pendenza; - gli alberi esistenti non saranno abbattuti, ma verranno in parte ricollocati all’interno del nuovo progetto; - nel design del lampione è compreso un pannello fotovoltaico che serve all’alimentazione dell’elemento e dell’intero sistema.

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Sezione

ENRICO MELE, Stefano Martorelli — Concorso Trecentomila Idee

Vista

Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni - Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca

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La necessità del Comune di Sogliano al Rubicone di realizzare una torre per le telecomunicazioni ha dato lo spunto per intraprendere un iter progettuale che andasse oltre lo scopo primario, le istallazioni tecnologiche, ma ponesse il problema di come contestualizzare une elemento completamente astruso, tenendo conto del suo inserimento in un parco. La necessitàè quindi quella di rendere la torre come un elemento architettonicamente significativo e che tenga conto dell’impatto ambientale. A nostro avviso il modo per raggiungere questo duplice scopo è quello di utilizzare materiali naturali quali il legno e precisamente il legno lamellare che ha raggiunto uno sviluppo tecnologico tale da consentire queste realizzazioni. La nuova struttura è inserita all’interno del progetto di valorizzazione del Parco dei Calanchi, peculiarità paesaggistica del territorio di Sogliano. Il sito di intervento è ubicato lungo l’itinerario n° 1 e deve diventare un significativo punto di osservazione e di attrazione. A tal fine il progetto prevede un collegamento al percorso principale carrabile, pedonale e ciclabile; sono predisposti 12 posti auto oltre al parcheggio per le biciclette. Aree di sosta per mezzi più grandi quali camper e autobus non sono state predisposte tenendo conto delle dotazioni già pensate nel più ampio progetto del parco. La progettazione del sito è pensata su due livelli: la piazza e la torre. La piazza è pensata come terrazze a più livelli rivolte ciascuna verso i diversi punti panoramici della vallata. Ogni dislivello è superabile anche dai portatori di handicap attraverso le predisposte rampe. Ad ogni livello sono pensate delle sedute per consentire la contemplazione del paesaggio. Al punto di arrivo è predisposto un punto informativo con dotazioni cartellonistiche sul parco e il suo contesto. L’ultimo livello è quello a cui si trova il basamento della torre realizzato in muratura e destinato a contenere le dotazioni impiantistiche degli impianti di telefonia e di telecomunicazione. La torre è pensata principalmente come un punto panoramico, articolato su più livelli, due dei quali accessibili al pubblico sia attraverso le scale che attraverso un ascensore. La parte terminale è destinata alle antenne, ripetitori etc. rispondenti alle necessità del Comune.

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio, Antonio manca — Concorso ad idee per la progettazione di una torre per le telecomunicazioni

Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri” - Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez

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Il titolo nasce dall’ analisi della città ed in particolare dell’ area interessata dal progetto, che i tre componenti del gruppo hanno eseguito prima di affrontare le problematiche progettuali. Le bellezze architettoniche e paesaggistiche che Genova possiede sono disseminate nell città come i cocci di un piatto rotto perchè prive di collegamenti tra loro e caratterizzate spesso da scarsa accessibilità e carenza di indicazioni. L’ intento principale del progetto è stato quello di creare una grande piastra urbana che fosse l’immagine di questa frammentarietà e al tempo stesso elemento di unione. Per raggiungere questo obiettivo si è pensato di coprire la linea ferroviaria di S. Limbania “intubandola” in un tunnel artificiale così da rendere l’ intero lungomare un balcone affacciato sul porto. Sotto la piastra, caratterizzata da un uso esclusivamente pedonale, troviamo a livello banchina i parcheggi e le principali strade destinate al traffico passeggeri e alle funzioni portuali. Un ostacolo visivo era costituito dai piloni della sopraelevata che andavano a interrompere la continuità della nostra piazza, per cui si è pensato di mascherarli circondandoli con una lamina d’ acqua che li ha resi veri e propri elementi di arredo. Ai lati della sopraelevata sono stati posti degli schermi acustici/ visivi per limitarne l’ impatto ambientale. Si è voluta creare nella piastra un’ apertura triangolare avente Ponte dei Mille su uno dei lati per conservarne l’ identità storica e consentire un affaccio sulla sottostante Loggia del Palazzo del Principe. Qui la ferrovia risulta celata da una copertura costituita da pannelli eterogenei orientati in maniera differente a simboleggiare l’ idea di movimento. Il progetto prevede il recupero della suddetta Loggia come ingresso al Museo del Principe, raggiungibile tramite due scaloni posti sulla Via Adua. La zona antistante la Loggia è esclusivamente pedonale poichè Via Mura degli Zingari permette soltanto l’ accesso ai parcheggi, segnalato visivamente dagli alti getti d’acqua di una fontana. I marciapiedi lungo Via Buozzi sono stati allargati per potervi sistemare alberi e panchine ed è stata creata un’ altra fermata della Metropolitana di fronte a quella esistente. L’“obelisco” posto al centro dello slargo prospiciente la Stazione Marittima, rappresenta il punto di partenza del nostro percorso il quale si sviluppa su tre livelli: il primo è quello di Via Adua e dell’ asse Via Buozzi-Via Milano; il secondo è a livello lungomare; il terzo, più basso, è a quota banchina. • Il primo livello è costituito dalla piastra urbana che appare planimetricamente come un’enorme puzzle (PATTERN) i cui pezzi sono determinati dall’incrocio degli assi visuali che uniscono I “punti d’interesse” della zona: il Palazzo Doria, la Stazione Ferroviaria di Porta Principe, la Stazione Marittima di Ponte dei Mille, la Villa Rosazza, il Matitone, la nuova Stazione Traghetti, la Lanterna. Gli assi diventano percorsi e al contempo “ritagliano” le zone verdi e quelle pavimentate. Queste a loro volta vengono intersecate da altri elementi, quali la sinuosa pista ciclabile e l’asse longitudinale che suddivide la composizione in due parti distinte e costituisce il filtro tra la zona di passaggio (quella rivolta verso la città) e l’area di sosta e svago (verso il mare). Nei nodi fondamentali in cui tali assi si incrociano, vengono a formarsi delle piazze (PATCH), luoghi di sosta dai quali poter osservare I punti di maggiore interesse. • Il secondo livello è la vera e propria passeggiata sul lungomare, un percorso rettilineo e continuo che va dalla Stazione Marittima al nuovo Terminal Traghetti, per ottenere il quale siè reso necessario invadere parte dell’”area di riflessione”. L’intersezione tra l’asse del nostro percorso e quello della esistente passerella pedonale del Terminal crea un punto di snodo dove abbiamo situato un belvedere, una sorta di anfiteatro rivolto verso il mare. • Dalla paseggiata è possibile raggiungere la quota banchina (il terzo livello) tramite scalinate a mare poste sull’asse di Villa Rosazza, oppure con altri corpi scala ed ascnsori situati sul primo tratto del percorso. Il Terzo livello è quello più commerciale e turistico, dove troviamo bar, ristoranti e negozi affacciati direttamente sul porto.

Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez — Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri”

Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez — Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri”

Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez — Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri”

Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez — Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri”

Giuseppe Orecchioni , Federica Pala, Hugo Gilberto Perez Perez — Concorso ad idee indetto da Lega Ambiente, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Civita: “Paesaggi Costieri”


Holiday apartment Rome 2014 - Federico Cocco

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The apartment is one of a set of three that will go under refurbishment in the next months. The client wants to convert them into holiday apartments, due to the strategic location in the very hearth of Rome. The building has a very imposing entrance with a large marble staircase, but the flat, 90 sqm., has no original features, apart from the ceiling height, 4.80m., and the very high original windows. The intervention aims to create two bedrooms with en-suite bathrooms and a large living and dining area, served by a custom made panel-screened kitchen and another bathroom. The living area has the option of a third double bed fitted in the vertical paneling, and can be eventually transformed in a third bedroom served by the guest bathroom. The long corridor that runs from the entrance to the living area will be the focal point of the project, with floor-to-ceiling paneling with doors to the bedrooms, recessed spotlights in the suspended ceiling and led spotlights on the floor. The perspective from the living room towards the entrance will be enhanced by a wall-sized digital print of the semi-open monumental door leading to the Bernini elliptical staircase at Palazzo Barberini in Rome, giving the feeling of entering the monument.

Federico Cocco — Holiday apartment Rome 2014

Corridor view from the living area

Federico Cocco — Holiday apartment Rome 2014

Project plan

San Juan Marketplace and Barrio Chino - Caterina Pregazzi

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The proposal for San Juan Marketplace belongs to a broader set of strategies, whose main purpose is to enhance integrally the whole “Barrio de San Juan” and particularly, to regain its identity. The evolution of the place suggests that it transformed from a cultural and commercial borough, with many historical buildings and likable parks, into messy borough, dominated by parking areas and with many “toxic” buildings; the markets of the Barrio, lived a strong degradation and this inevitably lead to the present crisis. The proposal consists in the following strategies: - Zero Impact Transport - Borough Pedestrianization - Optimization of the existing Commercial Infrastructure - Recovery of historical buildings - Regeneration of Toxic Building - Regeneration of underused areas - Optimization of Parking Areas (Rise of them in the periphery of the borough)

Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

San Juan Square

People selling in San Juan Market want to sell on the street. Clients prefer to buy on the street. So the proposal, consists in a new concept of extroverted market, completely accessible. The existing building regenerates its skin, preserving the structure: the underground level’s use changes from parking to warehouses; in the ground level, workshops for the production of the handicrafts which then are sold in the exterior market; in first floor, shops and pubic workshops for recreational activities. Finally, the public gym, now existing in the middle of San Juan Park, is relocated on the roof. All levels are completely accesible from exterior stairs and ramps.

Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

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Caterina Pregazzi  — San Juan Marketplace and Barrio Chino

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Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer - Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo

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Il progetto affronta il tema delle Residenza Sanitaria Assistita (RSA) per malati di Alzheimer. Ancora, in Italia, non esiste una tipologia che risponde ai bisogni dei malati. La sfida è stata quella di trovare un modello che pò essere inserito tra le opere di urbanizzazione secondaria, un vero e proprio servizio a supporto di un insediamento urbano.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

L’area individuata si trova a Roma, nei pressi della Fiera, nelle vicinanze della linea ferroviaria che collega Roma Termini a Fiumicino. Siamo partiti dalle analisi bioclimatiche del sito. L’area, a bassa densità e per lo più libera da costruzioni, è interessata da una forte radiazione solare.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Lo Shadow Range al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate, ci hanno permesso di constatare che il sito è praticamente libero da fenomeni di ombreggiamento. Per quanto riguarda le analisi della ventilazione, abbiamo verificato come i venti estivi, provenienti da SO, e quelli invernali, da NE, non incontrano barriere importanti e quindi possono essere sfruttati per garantire una ventilazione naturale.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Camera di degenza

L’edificio è a un solo piano e si sviluppa attorno a corti, spazi protetti fruibili liberamente dai pazienti. Gli spazi esterni sono stati progettati seguendo le regole proprie degli healing gardens. Le corti hanno una dimensione tale che ogni elemento non ombreggia il successivo alle sue spalle; inoltre tale distanza garantisce l’arrivo dei venti, non creando l’effetto barriera.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Shadow range

La forma e l’orientamento dell’edificio sono pensate per garantire l’esposizione a sud delle camere. I servizi comuni come ristorante, palestra, ambulatorio, hanno esposizioni ad est e ad ovest. La forma, quindi, oltre a rispondere a necessità funzionali, percorsi sicuri e riconoscibili per i malati, sfrutta l’esposizione al fine di minimizzare i consumi di energia per l’illuminazione artificiale e per il riscaldamento/raffrescamento meccanico.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Le ampie vetrate del lato sud sono schermate con brise soleil, fissi nelle sale da pranzo, e mobili nelle camere di degenza: entrambi i sistemi garantiscono una buona schermatura in estate e un’ottima illuminazione in inverno.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

La struttura è in X-LAM, pannelli di legno multistrato. Questo sistema costruttivo è rapido ed ha anche eccellenti caratteristiche termoisolanti, elevata insonorizzazione e sicurezza antincendio. Il tetto con falde inclinate a sud è ricoperto da pannelli fotovoltaici policristallini per la produzione di energia elettrica, e da pannelli solari termici (accoppiati ad uno scambiatore geotermico a sonde verticali) per la produzione di ACS e il funzionamento del pavimento radiante.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Prospetti

Oltre ai sistemi energetici attivi sono stati previsti anche due sistemi passivi: un sistema di recupero delle acque che vengono sfruttate per le lavatrici, i wc e per l’irrigazione del giardino; inoltre uno scambiatore d’aria geotermico a plenum canalizzato, uno per ogni corte, che sfrutta la ventilazione naturale per il ricambio d’aria degli ambienti interni.

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Sistemi attivi e passivi

Germano Schillaci, Carolina D'Angelo, Alessio Di Salvo — Residenza Sanitaria Assistita per malati di Alzheimer

Concorso ad idee per la progettazione e riqualificazione urbana dell'ex campo da calcio di Via Giovagnoli nella città di Coriano - Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio

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Il concorso ha per scopo l’acquisizione di proposte progettuali finalizzate alla riqualificazione urbana e architettonica dell’area occupata dal vecchio campo da calcio ubicato nel centro del paese. La sua posizione baricentrica all’interno del contesto cittadino evidenzia l’importanza che quest’area è destinata a rivestire nell’ambito comunale. Come specificato nel bando l’intenzione dell’amministrazione comunale è proprio quella di trasformare quest’area ora non sfruttata appieno e priva di strutture ricettive adatte, in un’area nevralgica per la vita sociale del comune. Per raggiungere le finalità del concorso il nostro gruppo ha individuato tra le attività previste dall’art. 50 delle norme di attuazione del P.R.G. quelle che possano coinvolgere tutta la popolazione a prescindere dall’età. Sono previste infatti spazi sportivi quali il campo multidisciplinare per i più giovani campi da bocce o spazi coperti per giochi da tavolo quali il ping pong, il biliardo etc. L’area a nostro parere deve assere sfruttata anche per attività ricettive quali piccole fiere di paese, offrire la possibilità di creare piccoli spettacoli o consentire la proiezione di spettacoli cinematografici. L’intervento si sviluppa in quattro livelli, due dei quali interrati. Si è preferito sfruttare la soprelevazione dell’attuale terrapieno per mantenere il carattere dominate sulla vallata del sito, creare una separazione tra l’area e la circolazione veicolare e sfruttare lo spazi sottostante per creare due livelli di parcheggi, inoltre si è creata “un’arena” sportiva in cui le gradinate sono adagiate all’interno dello scavo non creando così ostacoli visivi al paesaggio. Nella realizzazione del complesso si è pensato anche all’utilizzo di energie rinnovabili quali l’energia elettrica prodotta con i pannelli fotovoltaici integrati alla costruzione utilizzati come frangisole e i classici pannelli installati in copertura, mentre i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria per gli spogliatoi della palestra e gli altri usi sanitari dell’intervento. Altro elemento rilevante del progetto è la presenza di aree di verde. Numerose sono le aree di sosta lungo i percorsi pedonali circondati da piantumazioni le cui essenze sono da ricollocarsi nell’ambito territoriale. L’area pur sviluppandosi su più quote è comunque sempre accessibile anche ai disabili.

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per la progettazione e riqualificazione urbana dell'ex campo da calcio di Via Giovagnoli nella città di Coriano

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per la progettazione e riqualificazione urbana dell'ex campo da calcio di Via Giovagnoli nella città di Coriano

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per la progettazione e riqualificazione urbana dell'ex campo da calcio di Via Giovagnoli nella città di Coriano

Concorso ad idee per un premio di architettura “Zelante Angelini e ing. Lamberto Marsili” - Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio

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Il lotto oggetto di intervento si affaccia su due assi viari, il principale su Via Col di Lana in prossimità della quale è stato posizionato l’accesso all’edificio residenziale e il secondario su Via M. Pertica dove invece si accede ai due piani interrati in cui sono collocati i box e le cantine pertinenziali. In base a quanto consentito dall’art. n° 65 del P.R.G. vigente l’edificio che attualmente occupa l’area può essere demolito, per ottenere a pari volumetria un intasamento minore del lotto. Per fare ciòè stato necessario aumentare il numero dei piani fuori terra da due a tre. Al fine di creare un filtro tra le residenze e la strada è stato, creato un “piede” sopraelevando il lotto di 1,50 ml. Questo ha consentito inoltre, di creare uno spazio appartato e comune da utilizzarsi non solo come spazio distributivo ma anche come spazio di aggregazione per i condomini. Inoltre l’impossibilità, date le esigue dimensioni del lotto, di cedere gli spazi previsti dagli standards urbanistici (D.M. n° 1444/1968) è stata a nostro avviso superata con la creazione in copertura di un ulteriore spazio attrezzabile o con semplici arredi urbani, o con un più complesso giardino pensile. Questo spazio seppure ad esclusivo utilizzo dei condomini consente agli stessi di avere gli spazi previsti dai succitati standards; questo fa si che l’aumento della densità abitativa (abitanti previsti n° 73 contro gli 82 della proposta) non influisca pesantemente sulle dotazioni urbanistiche del contesto.

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per un premio di architettura “Zelante Angelini e ing. Lamberto Marsili”

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per un premio di architettura “Zelante Angelini e ing. Lamberto Marsili”

Giuseppe Orecchioni , Micaela Monesiglio — Concorso ad idee per un premio di architettura “Zelante Angelini e ing. Lamberto Marsili”

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