Il filo conduttore che attraversa tutto il “racconto” dell’allestimento, legandone in un insieme
organico le diverse parti, è il tema dell’acqua.
Acqua come elemento che più di ogni altro caratterizzata il territorio, il suo paesaggio, la sua storia, le sue attività economiche, le sue modalità insediative. Ma anche acqua come suggestione visiva e sonora, come “forma” liquida che si insinua liberamente negli spazi, definendone limiti e geometrie.
A partire da queste considerazioni, l’acqua non solo caratterizza idealmente le diverse sezioni tematiche e i contenuti scientifici dell’allestimento proposto, ma si rende direttamente percepibile ai visitatori, in forma simbolica anche nello spazio fisico delle sale espositive.
Come ben mostrato dagli elaborati planimetrici, la proposta progettuale prevede che i visitatori percorrano le sale espositive utilizzando una serie di piattaforme in legno rialzate rispetto al pavimento originale. Non si tratta solo di un accorgimento inteso a definire con chiarezza il sistema dei percorsi museali e a distinguere in modo evidente gli spazi espositivi da quelli accessori. L’obiettivo è infatti anche quello di riproporre in forma simbolica il legame tra l’acqua e la terra
Progetto espositivo per il carico commerciale della nave romana di Comacchio
© Nike Maragucci . Published on May 16, 2014.
L’accesso principale al museo avviene dal portico che è anche l’elemento dell’edificio più rilevante sulla scena urbana. Si è pensato dunque di appendere fra gli intercolumni tre grandi banner caratterizzati graficamente da alcune delle più belle immagini della collezione museale. Si tratta di un richiamo visivo semplice, non invasivo e in grado di comunicare efficacemente la presenza del museo all’interno della città.
Tavola 1
© Michela Biancardi. Published on May 16, 2014.
All’interno dell’atrio i visitatori si troveranno immediatamente di fronte ad uno dei pezzi più significativi della collezione, la grande ancora in ferro della nave romana di Comacchio. Si tratta di una scelta intesa a porre da subito il visitatore in medias res e a sfruttare le potenzialità espositive di uno spazio particolarmente importante per posizione e caratteristiche architettoniche. L’obiettivo è anche quello di fare dell’ancora un iconico brand del museo, elemento di identificazione e richiamo per il pubblico.
Progetto del prospetto principale del museo
© Rita Zambonelli© Alessandro Tricoli. Published on May 16, 2014.
Il settore del museo dedicato all’età romana si trova al piano terra. La sezione più ampia sarà dedicata al carico della nave romana ritrovata nel 1981 nei pressi di Comacchio.
Carico della nave romana
La sezione cerca di rievocare le caratteristiche materiali e dimensionali della nave, nonché il suo “habitat” originario. Di conseguenza sono state impostate, sulle pareti esterne delle due sale che ospitano questa sezione, due grandi superfici curve che richiamano idealmente – e con
dimensioni confrontabili alla scala originaria – lo scafo dell’antica nave.
Nuovo allestimento dell'ancora della nave romana di Comacchio
© Alessandro Tricoli. Published on May 16, 2014.
Carico speciale della nave.
L’espositore delle anfore è stato ricollocato e riallestito in modo creativo, cercando di simulare una sorta di “spaccato” nel grande scafo in legno attraverso il quale il pubblico potrà osservare gli oggetti stivati nell’imbarcazione. Ben in evidenza al centro di questo spazio si trovano i sei tempietti miniaturistici in piombo, allestiti ciascuno in una propria teca illuminata dall’alto. Un volume compatto, sorta di simbolico “forziere”, contiene invece i 102 lingotti di piombo di provenienza spagnola.
Pianta piano terra di progetto
© Angela Cazzoli. Published on May 16, 2014.
Il carico commerciale.
Anche in questa grande sala prosegue la simbologia navale, con l’uso del legno e la presenza simbolica dell’acqua su ampie porzioni della superficie pavimentale. I percorsi si fanno più dinamici, attraversando alcuni leggeri dislivelli e assumendo l’aspetto di una sinuosa promenade fra le testimonianze esposte. I due modelli di ricostruzione della nave, così come altre sei espositori, sono posti sulle porzioni di pavimento dove è proiettata l’acqua con l’obiettivo di generare un sorprendente effetto visivo. Nella grande superficie curva che chiude la sala sono state riallestite in modo unitario le teche già a disposizione del museo.
Render dell'allestimento del carico speciale della nave romana di Comacchio
© Nike Maragucci . Published on May 16, 2014.
La vicenda del relitto di Valle Ponti
La sezione presenta al pubblico le circostanze del ritrovamento e le modalità di conservazione della nave romana. Questa spazio è dotato anche di un’avvolgente sala per proiezioni.
Render dell'allestimento del carico commerciale della nave romana di Comacchio
© Nike Maragucci . Published on May 16, 2014.
La parte romana sarà completata da una sezione che, in modo più ampio e generico tratta della vita della popolazione ai tempi dei romani toccando temi riguardanti la vita quotidiana, il culto, i commerci, la rete viaria e l’insediamento.
Galleria dei personaggi
La sezione mira a suggerire la presenza di una via di accesso all’abitato romano con piano stradale ghiaiato. Le stele e le epigrafi sono riprodotte tramite proiezioni che si manifestano al passaggio dei visitatori, mentre un grande schermo chiude la prospettiva della sala riproducendo l’antico paesaggio dell’area.
Schizzo della sala proiezioni nella sezione relativa al ritrovamento della nave romana di Comacchio
© Alessandro Tricoli. Published on May 16, 2014.
La rete viaria e i commerci.
La sezione sarà caratterizzata soprattutto dalla presenza di grandi carte geografiche dedicate a questa tematica. Oltre ai due tagli cartografici previsti nel documento del Comitato Scientifico, si prevede la riproduzione di carte geografiche (la Tabula Peutingeriana in primis) e l’utilizzo di augmented reality per visualizzare i contenuti relativi alla Via Popillia, gli insediamenti di San Basilio e di Corte Cavanella, le riprese fotografiche con l’antica centuriazione in evidenza.
Via di accesso all'abitato romano
© Nike Maragucci . Published on May 16, 2014.
Terminata la visita dell’età romana, l’esposizione prosegue al primo piano con le altre sezioni del museo. Giunto alla sommità del ballatoio, il visitatore troverà innanzitutto la sezione dedicata alla storia naturale del territorio, che si apre con il Laboratorio tattile. Si tratta di una lungo elemento in materiale trasparente, che contiene al suo interno, ben separati da divisori, vari materiali sedimentari (sabbie, limi, argille), di cui potrà essere direttamente saggiata la consistenza granulometrica. Il discorso scientifico sarà supportato da pannelli didattici posti sopra il contenitore trasparente.
Sezione architettonica della sala della rete viaria e dei commerci in età romana
© Rita Zambonelli. Published on May 16, 2014.
Lo spazio noto come elemento centrale (B1) ospita invece le trasformazione del paesaggio , una sezione volta ad approfondire attraverso un sistema di proiezioni l’evoluzione del territorio, la sua flora e la sua fauna.
Tavola 2
© Michela Biancardi. Published on May 16, 2014.
L’età del Bronzo.
A sinistra dell’elemento centrale si approfondisce attraverso apparati didattici e videoproiezioni a parete i temi legati alle evidenze archeologiche risalenti all’età del Bronzo nel territorio di Comacchio.
Pianta piano primo di progetto
© Angela Cazzoli. Published on May 16, 2014.
Spina.
Questa sezione del percorso espositivo si propone di riproporre nella forma e nella disposizione degli elementi una concettualizzazione del tessuto insediativo dell’abitato spinete. Una sorta di “isola” circondata dall’acqua e fortificata da palificazioni lignee. Gli oggetti, così come gli apparati didascalici, sono dunque collocati, nella proposta progettuale, su una serie di piattaforme poste liberamente nello spazio e simbolicamente circondate dall’acqua. Tre piattaforme non si presentano come “isole”, ma come veri e propri volumi, a richiamare le abitazioni a pianta rettangolare di Spina antica.
Sezione architettonica della sala naturalistica e dell'età del Bronzo
© Rita Zambonelli. Published on May 16, 2014.
L’età tardoantica e altomedievale.
A destra dell’elemento centrale si troverà la sezione dedicata al periodo del tardo antico e dell’alto medioevo. Questa sezione propone una variazione nel rapporto simbolico tra “terra” e “acqua” che sta alla base del concept progettuale proposto. In questa parte infatti si immagina che il visitatore non cammini più su un solido terreno ai margini dell’elemento liquido, ma attraversi invece una via d’acqua, simbolicamente rappresentata da un rivestimento in biomalta di colore blu posto sulla pavimentazione del museo. In questa sezione saranno trattati tutti gli aspetti della società comacchiese tra il VII e IX sec. Come la formazione e l’evoluzione dell’insediamento, l’economia e i commerci.
Allestimento della sala dedicata a Spina
© Rita Zambonelli. Published on May 16, 2014.
Le strutture ecclesiastiche e la società.
prevede in stretta aderenza alle indicazioni del Comitato Scientifico, la ricostruzione di un recinto presbiteriale e il posizionamento, all’interno di uno spazio realizzato ad hoc, del sarcofago di Stefano . Sulla parete di fondo di questo suggestivo ambiente sarà proiettata l’immagine della cattedrale.
Schizzo dell'allestimento della sezione sull'economia nel territorio comacchiese nel periodo tardoantico e altomedioevo
© Alessandro Tricoli. Published on May 16, 2014.
L’allestimento proposto prevede differenti dispositivi per la comunicazione dei contenuti
scientifici dell’esposizione. Alcuni possono apparire più statici e tradizionali, altri più dinamici, moderni e interattivi, ma in realtà, come dimostra un’ampia casistica, solo una combinazione di diverse modalità informative ed espressive può portare ad un risultato didatticamente efficace
ed emotivamente coinvolgente.
Sala dedicata al Sarcofago di Stefano
© Nike Maragucci . Published on May 16, 2014.