CRITERI E IMPOSTAZIONE GENERALE DELLA PROPOSTA–
La biblioteca è un condominio dove possono convivere pacificamente Oscar Wilde e Vittorio Sgarbi, un luogo meraviglioso che dovrebbe essere considerato magico e sacro.
Essa è anche il luogo in cui coesistono migliaia di universi di parole che, pur toccandosi e sovrapponendosi, non danno mai vita a futili contraddittori come in televisione o a infinite code di commenti come nei social network. È quel luogo in cui il fruitore può sviluppare le sue idee senza intermediari. È uno dei pochi luoghi nella società dell’iper-informazione in cui spetta a noi decidere quale universo esplorare, senza scivolarvi dentro come nel web né trovarvisi per caso come nella televisione.
Concept di progetto
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Scriveva Jean-Paul Sartre “Nei libri ho incontrato l’universo: assimilato, classificato, etichettato, pensato, temibile anche; e ho confuso il disordine delle mie esperienze libresche con il corso casuale degli avvenimenti reali.” (J.P. Sartre, Le Parole, 1964).
Nella biblioteca siamo come Alice all’ingresso del Paese delle Meraviglie: è nostro compito trovare la chiave, scostare la tenda e trovare la porta per avere accesso agli universi altri che ci permettono di capire meglio l’unico in cui viviamo.
“Quand’ecco che [Alice] si imbatté in un tavolinetto a tre gambe, tutto di vetro massiccio: sopra non c’era altro che una minuscola chiave d’oro, e Alice pensò subito che potesse appartenere a una delle porte” del vestibolo; ma ahimè! O le serrature erano troppo grandi, o la chiave troppo piccina, sta di fatto che non ne aprì nessuna. Però al secondo tentativo Alice trovò una tenda bassa che prima non aveva notato, e dietro, una porticina non più alta di una quarantina di centimetri; provò la chiavetta d’oro in quella serratura, e con sua grande gioia vide che funzionava! Alice aprì la porticina e trovò che dava su un corridoietto non molto più ampio di una tana di topo; s’inginocchiò e guardò lungo il corridoio, e vide che in fondo c’era il più bel giardino che avesse mai visto.” (L. Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie, 1865).
La nuova biblioteca di Briosco è uno squarcio nel terreno che come la tenda appena scostata dell’illustrazione di John Tenniel lascia intravedere la porta che da accesso al paese delle meraviglie.
Planimetria generale
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
La posizione arretrata dell’edificio rispetto alle due strade carrabili che circondano l’area di progetto sui lati nord e ovest (rispettivamente Via G. Carducci e Via L. Da Vinci) è determinata da tre fattori. Il primo è la volontà di garantire un adeguato comfort acustico alle attività svolte nella biblioteca, allontanandola il più possibile dalle zone carrabili; il secondo è il desiderio di creare, tra il nuovo edificio, l’entrata principale all’area e la baita degli alpini esistente, uno spazio pubblico sotto forma di una piccola piazza; il terzo fattore è la volontà di preservare l’area gioco presente nella parte settentrionale dell’area. L’accesso principale del nuovo edificio è pertanto quello su Via L. Da Vinci, collocato in corrispondenza del varco già esistente. Il secondo varco di entrata, quello su Via G. Carducci che attualmente dà accesso all’area giochi, ha funzione di ingresso secondario.
Si ritiene che i parcheggi esistenti su Via G. Carducci e Via L. Da Vinci siano sufficienti a soddisfare le esigenze dei dipendenti e dei visitatori della biblioteca e che di conseguenza l’intera area di intervento possa essere dedicata esclusivamente a forme di mobilità dolce. Sono infatti previsti, in prossimità dell’entrata della biblioteca, parcheggi per le biciclette.
Uno dei principi-guida del progetto è la massimizzazione della relazione tra il nuovo edificio pubblico e l’area verde esistente. Questo si concretizza nella riduzione al minimo delle aree esterne pavimentate con il conseguente incremento della superficie drenante e nella percorribilità di tutta l’area da parte dei fruitori.
L’edificio risulta totalmente immerso nel parco e circondato da un percorso che connette le due entrate presenti, l’area giochi a nord e la baita degli alpini a sud.
Lo stemma degli alpini esistente è ricollocato in un apposito spazio verde all’estremità ovest dell’area di intervento, compresa tra l’entrata principale della biblioteca e quella della baita degli alpini, in modo tale che sia visibile dalla strada.
Si prevede anche la ricollocazione, per la realizzazione del nuovo edificio, di uno degli alberi esistenti all’interno del parco stesso.
Vista esterna della biblioteca e della nuova piazza
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
ASPETTI ARCHITETTONICI, FUNZIONALI E COSTRUTTIVI–
La biblioteca è stata concepita per accogliere 18.000 volumi – 4.000 volumi in più oltre ai 14.000 richiesti dalla committenza. Tale numero è dovuto in parte alle raccomandazioni sul patrimonio librario dell’IFLA (International Federation of Library Associations) che prevedono 6.000 volumi ogni 2.000 abitanti (gli abitanti del comune di Briosco sono circa 6.000) e in parte alla volontà di considerare una possibile futura espansione del patrimonio librario attuale. Un terzo dei volumi sono destinati a bambini e ragazzi. Il patrimonio audiovisivo stimato è di 600 cd/dvd.
Pianta piano terra
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Essa si sviluppa su una superficie di 420 mq e ha pianta rettangolare e altezza variabile, che va dai 5 m dell’estremità settentrionale ai 7 m di quella meridionale, in corrispondenza dell’ingresso.
Si è scelto di sfruttare il dislivello di circa 5 m presente tra la parte ovest e la parte est dell’area per creare un edificio parzialmente ipogeo, la cui copertura verde è concepita come parte integrante del parco pubblico esistente. L’edificio, inserito nel pendio, è invisibile accedendo all’area da nord e da est. Il tetto, con la sua falda inclinata, è concepito come un punto panoramico privilegiato per i visitatori sia del parco che della biblioteca. La conformazione ipogea, inoltre, contribuisce a migliorare le prestazioni dell’involucro edilizio (vedi paragrafo successivo).
La pianta rettangolare, con la sua compattezza nelle proporzioni (18×25 m), si addice alla tipologia della biblioteca, poiché garantisce una efficiente gestione delle attività al suo interno, quali la circolazione dei volumi e dei visitatori.
Tutte le funzioni al suo interno si sviluppano su un unico livello. Ciò consente da una parte una migliore accessibilità e connessione tra le diverse aree funzionali e dall’altra un’altezza contenuta al fine di una migliore integrazione con il paesaggio.
Pianta copertura
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
La pianta dell’edificio è leggermente ruotata rispetto al pendio affinché la facciata di ingresso sia orientata a sud-ovest. In questo modo l’ingresso della biblioteca non solo definisce l’estremità orientale della nuova piazza ma risulta anche visibile da Via L. Da Vinci, garantendo la riconoscibilità che dovrebbe essere propria di ogni edificio pubblico. L’orientamento scelto è legato anche al comfort visivo interno: la facciata maggiore è esposta a nord ovest, ottimizzando, anche grazie all’uso di un sistema di schermatura solare verticale, l’illuminazione naturale indiretta degli spazi di lettura.
Per soddisfare le richieste della committenza di utilizzo della biblioteca anche come spazio espositivo e/o sala civica, l’edificio è stato organizzato in un’unica sala priva di partizioni interne affiancata dagli spazi accessori sul lato sud-est. In questo modo se ne garantisce la flessibilità di uso.
Sezione trasversale
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
In particolare, la distribuzione si sviluppa in tre “fasce” parallele al lato lungo dell’edificio. Quella centrale è la maggiore ed ospita la sala principale della biblioteca con l’accoglienza, gli scaffali per la consultazione libera ed il settore bambini; essa può essere trasformata in sala polivalente comunale a seguito dello spostamento delle librerie mobili. In questo caso l’illuminazione avviene principalmente dall’alto attraverso i lucernai in copertura. Quella all’estremità nord-ovest accoglie gli spazi per la lettura, in contatto visivo diretto con l’area verde. Infine la fascia sud-est, totalmente ipogea, è destinata a tutte quegli spazi che non hanno particolari esigenze di illuminazione naturale, quali la sala multimediale e i servizi.
Sezione longitudinale
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Più nel dettaglio il programma funzionale della biblioteca è il seguente:
1. Atrio, informazioni, prestito (40 mq)
2. Sala consultazione a scaffale aperto (166 mq)
3. Area lettura (35 mq)
4. Consultazione veloce (12 mq)
5. Settore bambini (75 mq)
6. Sala multimediale (22 mq)
7. Catalogo (4 mq)
8. Direzione (12 mq)
9. Guardaroba (10 mq)
10. Sala per il personale / deposito (14 mq)
11. Servizi igienici (30 mq)
12. Locale tecnico
Prospetto Nord-Ovest
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
TECNICHE, MATERIALI E STRATEGIE AMBIENTALI ADOTTATE–
La struttura portante è realizzata in calcestruzzo armato con maglia 2,80×11,80 m, con pilastri a sezione rettangolare, appoggiata su piattaforma in calcestruzzo armato e casseri a perdere in polipropilene riciclato. La conformazione della maglia strutturale è legata alla volontà di realizzare uno spazio interno libero da pilastri e quindi altamente flessibile, utilizzabile per eventi collettivi.
Prospetto Sud-Ovest
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
L’involucro esterno ha elevate prestazioni termoisolanti, sia nelle parti ipogee (lati nord-est e sud-est) che in quelle esterne (lati sud-ovest e nord-ovest): una intercapedine ventilata di 1,50 m di profondità presente sui lati nord-est e sud-est separa gli spazi abitabili dal terreno; gli altri due lati della biblioteca sono chiusi da involucro trasparente con vetri basso emissivi. La facciata maggiore (nord-ovest) è composta da due superfici, una verticale ed una inclinata, entrambe rivestite esternamente da una seconda pelle di lamelle verticali in pietra con sezione a parallelogramma. L’orientamento degli elementi in pietra, ruotati rispetto al vetro, è legato all’esposizione della facciata e consente la schermatura dai raggi solari diretti. Le due superfici della facciata. Gli elementi in pietra sono di dimensioni maggiori nella superficie inclinata che in quella verticale, poiché l’irraggiamento solare su questa è maggiore.
Anche la copertura verde contribuisce alla riduzione delle dispersioni termiche per le sue elevate capacità termoisolanti.
Assetto funzionale
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa nazionale (D.L. n.63/2013) che impone che a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati o di proprietà delle pubbliche amministrazioni siano ad “energia quasi zero”, il comportamento ambientale dell’edificio è ottimizzato durante tutto l’anno grazie alla opportuna commistione di scelte morfologiche, tecnologie passive e impianti attivi che sfruttano fonti energetiche rinnovabili.
Inoltre, sono state predilette soluzioni tecnico-costruttive che contribuiscano alla riduzione delle emissioni nocive, alla gestione efficiente delle acque, all’uso dei materiali locali, al comfort ambientale interno degli occupanti, nonché al contenimento dei costi sia in fase realizzativa che gestionale.
Sistema di scaffalature mobili
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
In particolare le strategie adottate sono le seguenti:
a. Compattezza del volume con conseguente riduzione della superficie disperdente tra interno ed esterno.
b. Sfruttamento della massa termica del terreno: la collocazione parzialmente ipogea dell’edificio consente di sfruttare i benefici della massa termica del terreno, in particolare nei lati sud-est, nord-est e in copertura, riducendo le dispersioni termiche dell’involucro e contribuendo conseguentemente al contenimento dei consumi energetici per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.
c. Massimizzazione della captazione solare: la pelle vetrata orientata a sud-ovest consente il riscaldamento passivo dell’edificio nei mesi invernali, quando i raggi solari sono più bassi rispetto al piano dell’orizzonte e la radiazione solare diretta colpisce la facciata. I vetri basso-emissivi adottati contrastano le dispersioni di calore attraverso le parti trasparenti dell’involucro.
d. Controllo dell’irraggiamento attraverso schermature solari: due diversi sistemi di ombreggiamento sono previsti sulle due facciate dell’edificio, rispondendo alle differenti esigenze che queste hanno a causa della diversa esposizione. L’aggetto orizzontale della copertura della facciata sud-ovest e gli elementi verticali in pietra della facciata nord-est impediscono il surriscaldamento delle superfici vetrate sottostanti nei mesi estivi.
I lucernari in copertura, uniti al sistema di controsoffittatura ad elementi schermanti riflettenti, garantiscono la presenza di luce naturale diffusa in tutti gli ambienti della biblioteca.
e. Ottimizzazione della ventilazione naturale: la presenza di elementi apribili manualmente nella facciata nord-ovest e in copertura consente la ventilazione naturale trasversale all’interno della biblioteca. L’intercapedine posta tra l’edificio e il terreno è ventilata grazie alla presenza di griglie di aerazione.
f. Sfruttamento dell’energia geotermica: un impianto con pompa di calore collegata a sonde geotermiche e abbinata ad un sistema di riscaldamento a pavimento a pannelli radianti provvede al riscaldamento degli ambienti interni. Il sistema, che sfrutta l’energia geotermica del sottosuolo, che mantiene una temperatura costante compresa tra 13 e i 15°C, contribuisce alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale della biblioteca.
g. Raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche: la copertura, con la sua inclinazione, è pensata anche come elemento di raccolta delle acque meteoriche. Queste, convogliate in una cisterna sotterranea collocata all’estremità nord dell’edificio, possono essere impiegate, a seguito di un adeguato trattamento, per gli scarichi dei wc della biblioteca, nonché, per l’irrigazione estiva delle aree verdi.
h. Impiego di materiali locali: per il rivestimento della facciata, così come per la pavimentazione della piazza, è stata scelta la pietra di Moltrasio, un materiale largamente disponibile sul territorio.
Strategie ambientali
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Il progetto degli interni della biblioteca è parte integrante della proposta ideativa. La corrispondenza tra soluzioni costruttive, materiali e arredi contribuisce a dare al nuovo edificio pubblico qualità estetico-funzionale e riconoscibilità.
Gli interni della biblioteca sono caratterizzati dal colore bianco, ad eccezione dell’area destinata ai bambini in cui sono presenti arredi colorati, poiché questo riflettendo la luce crea condizioni visive migliori per la lettura. Nello specifico il pavimento è in cemento epossidico, le pareti intonacate e il controsoffitto in lamelle di legno dipinte di bianco con struttura metallica. Nel controsoffitto sono integrati elementi illuminanti lineari a led.
Vista interna dell'area bambini e della sala consultazione
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Una particolare attenzione è stata data alla progettazione del sistema di scaffalature mobili. Sono previsti tre tipi di scaffali, dimensionati per accogliere 18.000 volumi e 600 audiovisivi:
- scaffali per volumi standard (120×30 x 204 cm);
- scaffali per audiovisivi quali cd e dvd (103×20 x 204);
- scaffali per volumi di grande formato quali i libri d’arte (216×60 x 214 cm).
I primi due tipi di scaffali sono mobili. Il primo scorre su un sistema di binari a pavimento ortogonali agli scaffali che consente di utilizzare la sala principale come sala civica polivalente; il secondo si richiude ad anta fino a scomparire.
La piazza è caratterizzata dal pavimento in lastre di pietra di diverse dimensioni con illuminazione integrata a terra. Il resto dell’area di intervento è lasciato a verde. Il percorso pedonale che attraversa la parte più alta del parco all’estremità orientale del lotto, in parte già esistente, è esteso e ricoperto con pietrisco.
Sono state previsti due tipi di sedute: una, per la piazza, pensata non solo per l’attività di sosta ma anche per la lettura all’aperto; l’altra, lungo il percorso che attraversa il parco, per la sosta nel verde.
Vista interna della sala consultazione utilizzata per eventi
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.
Vista interna dell'area lettura e della sala consultazione
© Caterina Naglieri . Published on June 10, 2014.