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8 House - KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli

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8House si colloca nelle campagne di Sant’Agostino adiacente a una zona produttiva in trasformazione; essa è stretta dalla presenza di una fabbrica dalle notevoli dimensioni che si colloca a est e dalle previsione urbanistiche di sviluppo a sud.

KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli — 8 House

Verrà realizzata sulle macerie di un’abitazione esistente, fortemente compromessa dagli eventi sismici di maggio 2012.

KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli — 8 House

La scelta planimetrica è stata quella di cercare di ricostituire un’atmosfera intima di protezione, ordine e tranquillità, tipica delle corti agricole, combinandola con delle variabili progettuali per riproporre l’immagine peculiare dei fienili sparsi nelle campagne adiacenti.

KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli — 8 House

L’abitazione è a pianta quadrata, con una copertura a quattro falde, sostenuta da una serie di pilastri, elementi che dialogano con il contesto e con le caratteristiche costruttive storiche delle costruzioni rurali.

KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli — 8 House

Fulcro dell’intervento e generatore della pianta è la sala pranzo; si colloca in zona centrale ed è dimensionata per accogliere numerose persone durante le ricorrenze festive. Accanto al corpo principale si dispone quello dei servizi che sarà realizzato in blocchi cassero di cls con interposte file di mattoni a vista per accentuare l’effetto orizzontale dell’intervento. Delle costruzioni precedenti sarà salvaguardato il pozzo e la statua della Madonna che proteggeva la proprietà; ora il cimelio si collocherà su un podio a esso dedicato nei pressi dell’ingresso della nuova abitazione, in modo da accogliere il visitatore e proteggere gli abitanti del luogo.

KM429 architettura, Simona Avigni, Alessio Bernardelli — 8 House


mostra fotografica "Buongiorno Palermo" - Dario Faro

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progetto e realizzazione della mostra fotografica “Buongiorno Palermo” presso l’Arsenale Borbonico di Palermo prog. Arch. Dario Faro e Salvo Rotondo

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Dario Faro —  mostra fotografica "Buongiorno Palermo"

Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme - Antonio La Gioia, Alessia Bergamin

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L’intenzine progettuale è stata fortemente diretta verso la ricerca di una immagine nuova e contemporanea di un edi*cio che comunicasse con chiarezza il suo essere “chiesa”, in grado di diventare riferimento tangibile e riconoscibile dell’identità della sua comunità. Sfruttando la pendenza del terreno il complesso viene scomposto in due principali corpi di fabbrica, la Chiesa e il corpo del complesso interparrocchiale. La contundenza delle forme esterne, in dialogo con il paesaggio, lascia spazio all’interno alla morbidezza di forme essenziali, in dialogo con la divinità.

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Antonio La Gioia, Alessia Bergamin — Nuovo complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” a Lamezia Terme

Primo Premio - Premio Fracta Domus (2014) - Gianluca Vosa, Raffaella Napolano

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Titolo dell’opera: Contenitori Contenuti Continenti

Gianluca Vosa, Raffaella Napolano — Primo Premio - Premio Fracta Domus (2014)

Titolo dell'opera: Contenitori Contenuti Continenti

Nuova biblioteca comunale. Briosco - LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria

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Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

LAMA+, rocco cammarota, alessandro felici, alessio santamaria — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014) - Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli

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1778

Anno in cui Ferdinando IV di Borbone ordinò al Vanvitelli di ideare e costruire la Villa Reale oggi Comunale con il dictat: “Deve essere una passeggiata da Re” Partendo da un approccio multidisciplinare, la metodologia attraverso cui si sviluppa il concept di progetto persegue diversi obiettivi: - Rafforzare l’immagine di Napoli, i suoi valori più genuini e profondi all’origine dell’identità storica e culturale attraverso il recupero del waterfront ad oggi assimilabile ad una “cartolina sottovetro”, immagine di una città incapace di farsi vivere appieno. Necessario non circoscrivere l’intervento alla sola area del Lungomare ma estenderlo e metterlo a sistema con la città storica nel suo complesso. - Individuare un sistema di pianificazione non convenzionale che faccia del waterfront, attrattore e baricentro principale, che sia flessibile, aperto, strutturato per livelli d’intervento ed in costante divenire, capace di plasmarsi sulla base di sollecitazioni esterne di carattere storico, socio-culturale ed economico assorbendone contrasti, complessità e diversità. - Reinterpretare su scala adeguata il rapporto tra città e mare promuovendo la scelta di un progetto plurale e condiviso, accordando gli interessi, individuando i temi, gli argomenti e le criticità di maggior rilievo nella logica dell’architettura partecipata incentivando la partecipazione delle comunità nazionali ed internazionali attraverso il sistema dal Crowdfunding come alternativa di crescita e forma di finanziamento pubblico partecipativo dal basso. Un Action Plan degli spazi aperti e degli spazi mare della città diviso in tre macro insiemi tematici: Mobilità Sostenibile, Ambiente ed Energia, Società Cultura e Turismo. Il masterplan si concentra sulla progettazione di tre elementi nodali uniti da un tracciato che fa da collante, linea di continuità e di ricucitura tra gli stessi che armonizzando le diverse sue parti convergenti su un tema comune, il mare ed il verde, vuole recuperare una visione unitaria complessiva e gli equilibri ambientali e paesaggistici attraverso il concetto del gradiente quale generatore e regolatore del suo sviluppo architettonico. Superfici orizzontali e verticali ed illuminazione artificiale soggetti a precisi gradienti regalano un’atmosfera di colore e di spazi unica ed organica. Una gerarchia per colori, capace di dettare una regola ed un ordine quasi naturale, di riconsegnare spazi ed essere in continua mutazione. Simbolo della possibilità di trovare un punto di contatto e di coesione tra le “diverse” Napoli e le sue sfumature. La riqualificazione della zona di Mergellina come polo e porto turistico principale, la riconfigurazione della zona della Rotonda Diaz come spazio urbano aperto ed estensione verso mare della vicina Villa Comunale ed infine la passeggiata nell’area di Castel dell’Ovo, in corrispondenza degli alberghi, sono elementi fondanti dell’intervento. Al centro della composizione dell’insieme spaziale anche il tema del percorso, volendo con esso rendere funzionalmente meno episodico il ridisegno del lungomare stesso, più spazio urbano e meno corridoio e recuperare il valore identitario dell’area accompagnandoci idealmente in un viaggio dove i ricordi e le memorie antiche, i diversi orizzonti emotivi e culturali si mescolano e dialogano con la città di oggi e di domani congiungendosi in un unico scenario sospeso tra terra e mare. Fondamentale sono anche la catalogazione, le operazioni e i processi di riqualificazione e recupero funzionale di tutti gli immobili esistenti in totale o parziale disuso (es. Stazione di Mergellina ed annessa area parcheggio, i volumi esistenti all’interno della Villa Comunale come la Stazione Zoologica riaperta e resa maggiormente autonoma) restituiti alla collettività come sede e/o centri operativi di associazioni, start up e volontari operanti sul territorio per la messa a punto di strumenti innovativi e metodi sperimentali per la pianificazione, progettazione e fruizione di spazi in stretta relazione tra terra e mare.

Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli — Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014)

Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli — Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014)

Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli — Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014)

Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli — Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014)

Raffaella Napolano, Gianluca Vosa, Viviana Del Naja, Giorgio Nugnes, Francesca Miceli — Primo Posto "Premio La Convivialità Urbana" V ed. (2014)

Colegio Magistrados Trenque Lauquen - fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone

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MEMORIAINSERCION URBANA El edificio se configura en su forma básica a partir del entorno inmediato, el cual brinda al proyecto las premisas básicas de diseño: escala moderada, relación armónica de llenos y vacíos y austeridad morfológica. Estas pautas llevan a crear un proyecto de impronta inclusiva y contemporánea, tomando los datos del lugar respondiendo a los mismos a partir de operaciones simples y contundentes. En este sentido, se ha pensado el proyecto como un espacio que de respuesta a las necesidades de crecimiento y expansión de la ciudad, que atienda a los requerimientos propios inherentes al programa y genere además un nuevo espacio de encuentro para la comunidad. El espíritu del proyecto es generar un nuevo ámbito que funcione como el punto de convergencia de las actividades recreativas, culturales y sociales de la comunidad. NUEVO EDIFICIO. PROPUESTA PROGRAMÁTICA. El nuevo edificio nace de la intención de generar un espacio flexible y articulado tanto en funciones como en cualidades espaciales, y que genere además un nuevo punto de referencia para los habitantes de Trenque Lauquen , con la inclusión como punto de partida para el desarrollo del proyecto, se genera un nuevo espacio publico, un pasaje a partir del cual se articulan los espacios que genere el edificio y que vincule ademas las calles Regimiento 3 de Caballeria y S. Rubio ambas con un nuevo valor de desarrollo producto tanto de la expansión de la ciudad como por la influencia que generara el nuevo edificio. Con la construcción en etapas del edificio, se plantea un crecimiento lógico del mismo de acuerdo a la demanda programática que este deba albergar, con la intención de fortalecer tanto los usos propios del programa, como asi también los de ocio, recreo y aprendizaje a la vez que se generan otros nuevos, producto de la riqueza de la mixtura de usos. El fin es el pleno desarrollo de actividades que se desarrollaran dentro del conjunto. Se toma la decisión de generar un edificio en etapas con relacion directa al pasaje peatonal que articula todas las funciones públicas y privadas del programa. De esta manera, se refuerza la necesidad de generar espacios de máxima flexibilidad para el correcto funcionamiento. El acceso principal al predio se plantea por la calle Regimiento 3 de Caballería, donde se genera una articulación pública a modo de atrio que recibe al transeunte, el mismo permite el perfecto acceso al edificio de importante número de personas. El pasaje jerarquiza las situaciones públicas y de accesibilidad tanto al predio como al edificio, a su vez que este se nutre de él. Las áreas públicas de acceso que articula al Hall y el Sum en la primera etapa y su futura expansión conjugan un gran espacio abierto e integrador, necesario en un edificio de funciones dinámicas. Además permite perspectivas largas al pasaje y hacia las calles Regimiento 3 de Caballería y S. Rubio. Hall: El área del hall esta ubicada estratégicamente en función de optimizar las relaciones programáticas de los sectores que de el se nutren, en esta dirección, se encuentra ubicado como fuelle entre las áreas administrativas y de servicio y los espacios destinados a albergar gran cantidad de personas (Sum y Expansiones), asimismo se encuentra en relación directa con el pasaje y genera entre este y el interior del edificio un área que funciona complementariamente integrada al Sum principal. Administración – Servicios: El área administrativa está pensada para funcionar en forma independiente del resto de los programas, pensada como un área de trabajo dinámica, se plantea una biblioteca abierta que sirve como antesala de los despachos y las áreas de reuniones, generando un espacio estanco, sin perder relación con el pasaje. Por otro lado los servicios duros se constituyen en una pastillas a modo de espalda del proyecto y funcionan integradamente tanto con el área del hall como con el sector administrativo de modo de optimizar las circulaciones sin perder espacialidad ni dinamismo de planta, y garantizando un acceso independiente y de servicios sin comprometer las áreas públicas y de uso intensivo del edificio. Sum: su amplia proporción y su envolvente, crean un ámbito de multifuncionalidad y flexibilidad que fortalecen el pleno uso de diferentes actividades. Como así también una actividad totalizadora de gran magnitud, que incluso pueda emplear al pasaje como espacio exterior complementario. Estas cualidades enriquecen lo funcional y potencian la integración de los espacios públicos. Sum Expansion: Durante la primera etapa, este espacio será exterior, funcionara articulado con el Sum principal y servirá a este como expansión complementaria al mismo, funcionando conjuntamente con el pasaje configurando un espacio dinámico. En la segunda etapa, una vez materializado el mismo, este nuevo espacio, funcionara en relación directa con el Sum configurando un gran espacio, apto para el desarrollo de múltiples actividad que el edificio desee albergar, asimismo, dicha expansión tiene la capacidad de funcionar en forma independiente configurándose en el edificio dos espacios de grandes dimensión, vinculados entre sí por las áreas públicas dentro del predio. EL PASAJE Columna vertebral del proyecto. Se desarrolla longitudinalmente desde las calles Regimiento 3 de Caballería a S. Rubio. En su recorrido, articula los diferentes espacios, tales como el Hall, las áreas de Sum y las áreas administrativas. A su vez, realza las virtudes de los sucesivos espacios que lo acompañan en su recorrido de solares en llenos y vacíos de verdes con vegetación autóctona privilegiando los valores de uso común. Además de ser un conector, el pasaje funciona como un área de expansión de las actividades que dentro del edificio se desarrollen y multiplicando las funciones que allí se realicen. Su longitudinalidad ayuda a albergar actividades de diverso tenor y calibre, ya sean exposiciones y convenciones o actividades culturas relacionadas con la comunidad que en el edificio se deseen albergar , sean cubiertas como al aire libre, abriéndolas sin restricciones al uso público. Su desarrollo comienza a completar un conjunto de alta eficiencia espacial y social, donde los vínculos entre la esfera pública y las actividades privadas llegan a un punto de máxima preponderancia. IMAGEN Dado el carácter institucional del edificio, se generan piezas simples y reconocibles en su carácter morfológico. Los mismos se potencian por sus relaciones tectónicas y de fácil construcción, lo que permite la integración del edificio con los programas que se desarrollan en torno al mismo. A su vez, las piezas en su interior, muestran el dinamismo de funciones, propios de su carácter institucional. SUSTENTABILIDAD Y ACCESIBILIDAD El complejo se desarrolla sobre una explanada topográfica a nivel + 0.20 que articula los espacios interiores y exteriores, permitiendo el libre acceso de las personas, incluso de aquellas con movilidad reducida, quienes pueden acceder por medio de rampas. En virtud de gestar piezas sustentables, tanto los patios y el pasaje funcionan como pulmones de los programas que lo contienen, permitiendo así, reducir gastos energéticos de acondicionamiento térmico por la correcta aplicación de ventilaciones cruzadas, como así también el aprovechamiento máximo de las ganancias lumínicas que brindan las lucarnas de los espacios de referencia. ENERGÍAS ALTERNATIVAS Se prevé la incorporación futura de paneles fotovoltaicos y colectores solares para la acumulación y uso de energías alternativas que ayuden al complejo en el uso eficiente de los recursos. Dada la ubicación del mismo, el terreno cumple con las normas internacionales de uso de superficie absorbente y sustentabilidad correspondientes. ESTRUCTURA La estructura, pensada desde la construcción racional de los recursos, contempla la utilización de hormigón armado del tipo H17 para la materialización del edificio, (que además de dotarlo de una fuerte impronta institucional) permite la materialización de espacio de grandes luces. La totalidad del programa se encuentra resuelta con esta disposición. La utilización de este recurso permite una gran versatilidad de usos, como así también el pleno desenvolvimiento de las actividades propias del Proyecto. ETAPABILIDAD El proyecto asegura un alto grado de factibilidad tecnológica con un mínimo de mantenimiento en el tiempo, con recursos de materialización accesibles para la capacidad constructiva de la industria local. Es importante destacar que la etapabilidad pertinente al desarrollo del conjunto, prioriza la integración de las partes para dar respuestas a un todo armónico. Dichas partes pueden funcionar correctamente sin la concreción de las etapas edilicias subsiguientes y la futura materialización de las mismas no impedirá ni tampoco interrumpirán las actividades cotidianas que ya se encontraran en plena actividad dentro del predio.

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Acceso

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Conjunto

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Planta Baja

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Planta Baja 1ra. Etapa

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Plnta de Techos

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Pasaje

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

SUM

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Patio SUM

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Force

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Croquis Idea

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Croquis Acceso

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Idea

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Proceso

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Proceso

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Proceso

fabricio contreras ansbergs, Franco Carbone — Colegio Magistrados Trenque Lauquen

Proceso

Sede Colegio de Arquitectos de Salta - fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni

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MEMORIA

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Croquis Idea

El proyecto se inserta en la zona Norte de la Ciudad de Salta, en un predio ubicado en la rivera del Río Vaqueros. Enmarcado por el futuro desarrollo del área que está potenciando su valor por el asentamiento de varias instituciones de prestigio. De este polo de crecimiento recreativo e institucional surgen nuestras premisas de diseño.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Implantación

Las ideas que determinan el máster plan son:

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Planta Baja

Integración Urbana. El edificio se integra a través de un diálogo continuo entre el verde de la vegetación, la vera del río y los vacíos que se desarrollan entre los diferentes edificios, que en adelante llamaremos “cajas”. Las áreas del programa se abren hacia estos patios verdes que potencian el uso y las interrelaciones de los usuarios. Desde la calle, el acceso propone un espacio público transitivo, poniendo en perspectiva la presencia de los pabellones.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Axonométrica

Bordes. Se plantea el edificio como un todo. Se consolidan los límites del terreno a partir de la construcción del perímetro de la parcela. El crecimiento del campus se proyecta hacia el interior del predio, sin modificar la relación con la calle. La impronta del conjunto a partir de la consolidación de una línea entre el interior y la plaza cívica dan contundencia al planteo.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Corte 1

Campus. La sucesión de Cajas, permite identificar al edificio según su programa distintivo. Los fuelles verdes articulan el conjunto, cosen los volúmenes e integran el predio. La generación de patios intermedios entre volúmenes procura la utilización de los mismos para variadas actividades, otorgando a los usuarios óptimas condiciones de habitabilidad climática.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Corte 2

Conectividad. El Salón es un volumen de modesta pisada y acotada altura. El flujo de usuarios durante la jornada se concentra en un gran patio de encuentro, con un vacío que lo enmarca e integra el espacio de usos múltiples.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Vista 1

Imagen. La impronta del nuevo edificio se caracteriza por sus pabellones blancos y tectónicos, con un sistema constructivo de simple tecnología. Los mismos se encuentran vinculados por un semicubierto que cose la totalidad y articula usos semipúblicos. Todo el conjunto se erige en una volumetría discreta pero de fuerte presencia. Actitud que a nuestro parecer concreta los ideales de nuestro colegio, y una de las premisas de diseño fundamentales.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Acceso

Etapabilidad.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Patio

La impronta de los pabellones futuros queda explicitada por el “Patio de los Arquitectos”, además de los sectores de estacionamiento y canchas de la segunda etapa. Estas áreas secas dejan paso a la pérgola, que estructura un eje pleno de usos.

fabricio contreras ansbergs, Matias José Verdi, Adrián Exceni — Sede Colegio de Arquitectos de Salta

Idea

Sustentabilidad. La disposición de pabellones en torno a patios permite un buen asoleamiento con fachadas provistas de control solar, reduciendo así los costes de energía por iluminación y climatización. Asimismo la combinación de jardines continuos en el verde y pulmones interiores producen circuitos de ventilación natural e iluminación eficiente. Las terrazas verdes de los solares controlan la incidencia de la radiación, mejoran la aislación térmica y permiten agregar m2 de uso para los usuarios. En el margen oeste se implanta una línea continua de arbolado, con el doble propósito de enmarcar el eje de circulación y de proteger del asoleamiento al edificio.


Private Apartment - FSB/ARCHITETTURA, Massimiliano Bergamaschi , Raffaello Sandri, marco fossati

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Private apartment, Milan

FSB/ARCHITETTURA, Massimiliano Bergamaschi , Raffaello Sandri, marco fossati — Private Apartment

FSB/ARCHITETTURA, Massimiliano Bergamaschi , Raffaello Sandri, marco fossati — Private Apartment

FSB/ARCHITETTURA, Massimiliano Bergamaschi , Raffaello Sandri, marco fossati — Private Apartment

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FSB/ARCHITETTURA, Massimiliano Bergamaschi , Raffaello Sandri, marco fossati — Private Apartment

NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN) - Giorgio Domenici

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La realizzazione del presente lavoro, presidio socio-sanitario a diretto contatto con i cittadini, ha privilegiato l’utilizzo di materiali eco-compatibili certificati, che non sono dannosi per l’ambiente naturale e tossici per gli utilizzatori. Il progetto è consistito nella trasformazione di una villetta della metà del ‘900 ad un solo piano rialzato con generosa copertura a falde in un piccolo edificio a due piani ad uso farmacia e poliambulatorio medico.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Vista dell'ingresso.

L’intervento non altera le sagome planimetriche dell’edificio così come imposto dalle direttive del P.R.G.; in particolare le murature perimetrali rimangono inalterate per materiali e spessori e vengono sopraelevate di appena mt. 1,30. La quota del piano rialzato viene ridotta da + 0,90 a + 0,15, la quota del piano primo viene realizzata a mt. 3,60 e la copertura ha conformazione a botte. Le fondazioni già esistenti in muratura sono consolidate ed allargate mediante una doppia cordolatura in c.a, su cui poggia il solaio di piano realizzato con travetti prefabbricati e laterizi, con formazione di idonea camera d’aria dotata di una ventilazione che drena l’umidità in risalita ed eventuali gas provenienti dal sottosuolo. Il solaio del piano primo è realizzato mediante travi di legno lamellare, soprastante tavellonato e soletta irrigidente. La copertura consiste in una doppia orditura di tavolato di legno marino ancorato su strutture lignee ad arco, dotate di catene in acciaio inox. Il manto di copertura è in lastre di rame, gli isolamenti termo-acustici in fogli di sughero. I piani sono collegati da una scala in ferro battuto e da un ascensore esterno con pareti trasparenti in cristallo.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Vista posteriore.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Pianta arredata di progetto.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Sezione di progetto.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Sezione di progetto.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Vista degli interni.

Giorgio Domenici — NUOVA FARMACIA E POLIAMBULATORIO MEDICO - SENIGALLIA (AN)

Render di progetto

Arquitectugrafias - fabricio contreras ansbergs

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Images shoot and edited by fabricio contreras ansbergs.

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

National Library of Paris, Francois Mitterrand Dominique Perrault. Paris, France. photo: © fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

Arch of Defense Johan Otto von Spreckelsen + Paul Andreu. Paris, France. photo:© fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

Reichstag Norman Foster. Berlin, Germany. photo:© fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

Memorial to the Murdered Jews of Europe. Peter Eisenman. Berlin, Germany. photo:© fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

Jewish Museum Berlin Daniel Libeskind. Berlin, Germany. photo:© fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

CaixaForum Barcelona Arata Isozaki. Barcelona, Spain. phto: © fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

Sagrada Familia Antoni Gaudí. Barcelona, Spain. photo: © fabricio contreras ansbergs

fabricio contreras ansbergs — Arquitectugrafias

German Pavilion Mies van der Rohe. Barcelona, Spain. photo:© fabricio contreras ansbergs

Comune di Travacò Siccomario - Claudia Brivio

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Progetto per il Nuovo Centro Civico di Travacò Siccomario

Claudia Brivio — Comune di Travacò Siccomario

L’adiacenza con i campi agricoli e la visuale diretta su un territorio vasto ed aperto, hanno permesso di privilegiare una distribuzione in pianta generosa, evitando uno sviluppo verticale dei corpi di fabbrica.

Claudia Brivio — Comune di Travacò Siccomario

I volumi ottenuti sono prismatici, con masse di parete piena predominanti ed ampie superfici vetrate.

Claudia Brivio — Comune di Travacò Siccomario

Il chiarore e la scelta cromatica esaltano la semplicità della disposizione spaziale, generando riverberi di luce vibrante, rimbalzando come un’eco tra gli edifici. Questi ultimi, oltre a mantenere una netta autonomia di pertinenza e spaziale, risultano far parte di un insieme coeso e bene individuabile.

Claudia Brivio — Comune di Travacò Siccomario

Le bucature, precise ed essenziali, fungono da medium comunicativo tra le grandi vetrate trasparenti e le masse piene. Nell’estetica del progetto la linea è essenziale, l’orizzontalità delle coperture viene volutamente accentuata grazie ad una scossalina che vi si innesta, il cui colore contrasta con quello predominante, linea netta che si staglia contro il cielo.

Claudia Brivio — Comune di Travacò Siccomario

La scelta dei materiali è dettata dalla semplicità compositiva dei volumi generati: si è infatti privilegiato il carattere massivo degli edifici, utilizzando un intonaco per esterni color bianco, al fine di esaltare al massimo la linearità dei prospetti principali.

Ludoteca "Padiglione Infanzia" - Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism

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La generosità non è certo l’aspetto più caratteristico dell’area su cui sorgerà il Padiglione Infanzia. Affondata a picco tra i più alti grattacieli del paese, confinata tra disordinate aree di parcheggio, affacciata sul retro di un grande condominio. Il suo unico lato libero si apre tuttavia verso quello che sarà uno dei più grandi parchi cittadini, di cui l’area è di fatto un ultimo, estremo tentacolo. Per certi versi la dimostrazione tangibile di uno dei principi cardine della Biblioteca degli Alberi. Ricucire i più disparati frammenti urbani di questa porzione di Milano, allagandoli di verde pubblico.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

In mezzo ai giganti di vetro, in questo scampolo di terra, sorgerà una casa per bambini. Un edificio semplice e compatto, quasi un icona, che saprà farsi scivolare addosso il suo disordinato contesto e diventare parte integrante del parco, suo ultimo avamposto. Saprà insediarsi con la forza e la riconoscibilità necessarie per sopravvivere nell’ambiente difficile che lo circonda ed allo stesso tempo con la calma, la gentilezza e la domesticità che gli richiedono le funzioni e gli abitanti a cui è destinato.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

La compattezza dell’edificio si consolida occupando l’intera sagoma edificabile, unico modo peraltro per accogliere al piano terreno le ampie superfici funzionali previste. In questo involucro si distribuiscono tuttavia spazi interni inaspettatamente articolati, sviluppati su tre livelli fuori terra.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

Case più piccole riempiono il volume interno dell’edificio, accogliendo ciascuna le principali funzioni del Padiglione. Ad ogni ambiente è dedicato così uno spazio volumetrico ampio e fortemente caratterizzato, capace di accogliere attività di gioco tradizionali, ma anche di diventare teatro per esperienze più complesse e scenografiche.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

Al piano terreno ogni aula si apre con ampie pareti vetrate su uno spazio distributivo centrale di altezza contenuta, che si allarga leggermente per meglio accogliere i flussi di ragazzini, genitori ed educatori. Entrati nell’aula lo spazio cambia scala, rivelando i generosi volumi di ciascuna casa.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

In questo gioco di doppie e triple altezze si distribuiscono i tre livelli del Padiglione. Al piano primo si inserisce il solo spazio di accoglienza per le famiglie, anch’esso a doppia altezza e visivamente aperto con una vetrata su una delle aule sottostanti. Il piano secondo accoglie invece gli spazi dedicati a funzioni più mirate e di supporto: uffici amministrativi, laboratorio-workshop, sala lettura.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

La relazione visiva con l’ambiente esterno è elemento determinante nel disegno di ciascuna aula. Al piano terreno due fronti vetrati aprono gli spazi delle aule sul giardino, ad eccezione dello spazio relax, più riparato e protetto. Alti lucernari puntuali creano al contempo pozzi di luce e viste inusuali negli ambienti a tutta altezza. In questo modo si limitano il più possibile le aperture generiche su un paesaggio urbano poco gentile, guidando con attenzione viste e relazioni dirette. Verso il parco urbano ed il giardino. Il disegno mirato degli spazi esterni privilegia la presenza di numerose piccole aree fortemente connotate, orti e vasche di verde curati dai ragazzini e contenuti playground pavimentati. All’ingresso un pergolato, come una ulteriore casa all’aperto, potrà ospitare feste e piccoli eventi dei bambini e delle loro famiglie, oltre ad accogliere i frequentatori del parco cittadino.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

L’attenzione al disegno delle aperture di facciata, generose lungo i soli fronti Sud-Est e Sud-Ovest, si inserisce in un più ampio approccio di efficienza energetica dell’intero edificio. Da una analisi dettagliata dell’irraggiamento solare sull’area si evince come l’incombente presenza degli edifici circostanti limiti fortemente la presenza di luce diretta in tutte le stagioni, compresa quella estiva. In questo senso si ritiene di affidare all’involucro edilizio il ruolo di principale strumento per il contenimento energetico, prevedendone la realizzazione tramite una struttura a telaio in legno (preferibilmente prefabbricata), conclusa all’esterno da una facciata ventilata in pannelli di fibrocemento.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

Questa tipologia di involucro, combinata con una struttura interna di massa elevata e sistemi di riscaldamento radiante in bassa temperatura, consente di ipotizzare il ricorso a sole sonde geotermiche di profondità ( 5 sonde lungo il fronte Nord-Est) come fonte energetica principale. Questo approccio garantisce al contempo elevati standard di confort ambientale e maggior salubrità degli ambienti, eliminando fenomeni convettivi e dispersione di calore nei locali molto alti. I limitati apporti solari rendono di fatto superflue invasive strategie di contenimento del surriscaldamento estivo degli ambienti. Non si prevedono quindi sistemi di raffrescamento meccanico, affidando il controllo climatico estivo alla ventilazione naturale tramite i camini di luce. Non si prevedono, allo stesso modo, pannelli solari termici e/o fotovoltaici, la cui installazione risulterebbe di fatto antieconomica.

Andrea Trucillo, Michele Alberti, blulab_building landscape urbanism — Ludoteca "Padiglione Infanzia"

Fabrizio Fraboni Baroni and interview on Rai TV – the Italian state TV - Fabrizio Fraboni Baroni

Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo. - Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa

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Il nuovo plesso scolastico si configura come un unico edificio, suddiviso in blocchi funzionali, con le volontà da una parte di ambire ad essere una struttura innovativa da molteplici punti di vista (ambientale, educativo, materico e tecnologico) e dall’altra di istituirsi come vero e proprio racconto di crescita, sia per ciò che concerne lo sviluppo del bambino fino alla preadolescenza che più strettamente crescita urbana, addizione e completamento di un tessuto esistente dalle più varie caratterizzazioni.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Planimetria generale.

Il criterio progettuale posto come base e di impostazione di progetto è stato quello del raccordo. Il raccordo è la congiunzione: non strettamente in termini geometrici, più simbolicamente il raccordo – che parla anche di raccoglimento –è il collegamento tra elementi, che assume diverse connotazioni.In un senso avviene il collegamento fisico tra corpi edificati; in secondo luogo, chiude i volumi determinando geometrie definite. Il raccordo è il grado in questo senso di dare forma al vuoto e plasmare in conseguenza degli spazi la cui natura è determinata dalla specifica funzione di cui sono portatori così come dalla declinazione di un archetipo basilare e protettivo, il recinto.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Assonometria

Il plesso è stato studiato come realizzabile in stralci e questa organizzazione ha influito dal punto di vista distributivo e funzionale determinando il posizionamento delle diverse attività in luoghi determinati. Il fronte storico della vecchia scuola, mantenuto così come il corpo della struttura, è preso come porta privilegiata di accesso al plesso e assume pertanto un valore istituzionale. Vista la posizione fronte strada, trovano luogo al suo interno le funzioni che più delle altre necessitano di un rapporto interno-esterno pubblico: la segreteria e accoglienza generale della scuola, una sala istituzionale per il collegio docenti e colloqui, la biblioteca e le sale per associazioni che, posizionate al piano seminterrato completamente aperto sul cortile, possono usufruire di un accesso indipendente accordandosi alle diverse esigenze di utilizzo.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Prospetto principale

Il complesso si struttura differenziando gli edifici in base alle funzionalità, ed organizzandone la distribuzione in base a ciò. Arrivando dall’esterno, l’edificio dell’attuale Scuola Statale Secondaria Primo Grado “Don Paolo Raffelli” – vincolato come bene di interesse culturale – assume un ruolo di filtro, dedicandosi a funzioni che legano tra loro scuola e paese senza però creare interferenze tra di loro grazie ad ingressi autonomi e ad una distribuzione funzionale in base al tipo di utenza, se esterna o proveniente dalle scuole.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Sezione.

Il piano d’ingresso viene diviso tra biblioteca, che continua al piano superiore, e servizi legati al plesso scolastico, quali la segreteria, in modo da facilitarne l’accesso, mentre al piano seminterrato (piano terra al livello del cortile, sulla parte retrostante) vengono posti gli spazi dedicati alle associazioni con ingressi autonomi rendendone possibile l’utilizzo anche in orario serale. Superato il filtro si entra quindi nel recinto più intimo e protetto dedicato esclusivamente ad uso scolastico. Dal punto di vista strutturale il piano d’ingresso si sviluppa come piano di connessione generale. Superata la struttura filtro, sul fronte interno si possono trovare: verso destra un collegamento a ponte dedicato agli studenti, che porta al primo piano della palestra, e di fronte un accesso diretto alla struttura dedicata alla scuola secondaria di primo grado situata al centro del complesso. Questo edificio si distribuisce anch’esso su tre piani integrando funzioni diverse ma complementari tra loro: al piano terra ospita la mensa, mentre al piano d’accesso (primo) e piano secondo andrà a collocarsi la scuola.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Sezione.

Nell’ultima porzione, infine, si colloca la scuola primaria, garantendo quindi un area più protetta ai bambini di età inferiore. In questo caso tutti e tre i piani sono dedicati alla distribuzione della funzione scolastica andando ad alleggerirsi salendo di piano in piano, aumentandone quindi il rapporto interno-esterno, anche grazie alla presenza di corti attraverso le quali avviene la distribuzione funzionale. La mensa è stata collocata al livello del suolo per poter affacciare direttamente sul cortile, anche per una più semplice gestione del carico e scarico degli approvvigionamenti. Il cortile, naturalmente, può fungere in parte anche da ricovero per i mezzi scolastici e di prelevamento degli studenti.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Palestra

La palestra, dotata di campo polivalente, servizi, infermeria, spogliatoi e gradinate, può essere raggiunta attraverso le vie protette di collegamento con la scuola, ed è tuttavia accessibile anche al pubblico esterno, dal momento che avrà anche un carattere di utilizzo pubblico sia per attività sportive che ricreative. E’ stata infatti progettata per venire incontro a diverse esigenze di utilizzo quali l’ospitare spettacoli teatrali ed eventi musicali.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Cortile interno.

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Patio

Martha Magrini Sissa, Roberto Sissa — Concorso di idee per la progettazione del nuovo plesso scolastico del comune capoluogo.

Dettaglio


BALLINAMORE COMMUNITY SCHOOL - mcculloughmulvin

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Ballinamore Secondary School is situated on the outskirts of the town on a sloping site bounded by trees and streams, opening to views of distant fields, farms and mountains; the colours, the colours of rural Ireland, brown, green, blacks and yellow reds changing through the seasons. 

The school builds the site, excavating and filling, making a pitch, experimentation & external teaching areas, bog gardens & raised beds, then constructing a series of cranked blocks (in plan and section) to re-shape a new geography on the site. The two main classroom blocks fold out to make a generous and welcoming entrance; internally the focus is a double-height concourse at the intersection of the volumes with splayed corridors off it cut by courtyards providing light and views. 

Circulation spaces are unusually generous by Irish school standards; the building painted a vivid green to emphasise the bold volumes.

mcculloughmulvin — BALLINAMORE COMMUNITY SCHOOL

mcculloughmulvin — BALLINAMORE COMMUNITY SCHOOL

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RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA - Giorgio Domenici

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L’idea di questo progetto è scaturita dalla richiesta degli operatori professionali e del commercio del centro di Ancona e dall’iniziale manifestata volontà dell’Amministrazione comunale di modulare una soluzione che, pur non stravolgendo le scelte urbanistiche adottate, consentisse comunque un modesto aumento del numero dei parcheggi unitamente ad una riqualificazione dello spazio/piazza con finalità funzionali di tipo energetico.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Vista di progetto lato Sud Ovest.

Tale soluzione consiste nella sopraelevazione di un solo piano del parcheggio interrato nella continuità strutturale esistente e, quindi, il recupero di un’area sottostante in cui inserire nuovi esercizi commerciali, servizi complementari e uno spazio polifunzionale delimitato da vetrate termoacustiche. Vengono quindi previsti: una sistemazione ottimale per il mercato ambulante, con la creazione di un grande spazio coperto e tecnologicamente attrezzato anche come luogo di aggregazione e ritrovo; l’utilizzo funzionale della copertura con un parcheggio per circa 150 posti auto, direttamente collegato con la piazza ed il sottostante parcheggio interrato; la parziale copertura del parcheggio suddetto tramite una struttura modulabile di pannelli fotovoltaici tesa ad un notevolissimo risparmio energetico di tutto il polo commerciale del centro; l’annullamento dei costi di gestione e manutenzione della struttura.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Vista dell'intervento lato Sud-Est.

E’ previsto altresì lo spostamento della pregevole scultura della “Mater amabilis” nella grande aiuola centrale dell’adiacente Piazza Stamira, in modo che tutti facilmente ne possano godere la straordinaria bellezza, visione che senz’altro rimane più difficoltosa nell’attuale artificiale collinetta. Grazie ai materiali scelti e alla previsione di vaste aree verdi, l’impatto complessivo risulta gradevole alla vista e lo spazio estremamente permeabile e fruibile nell’attraversamento.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Planimetria copertura di progetto.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Vista dell'intervento lato Sud.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

La nuova corte interna

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Vista complessiva di progetto.

Giorgio Domenici — RIQUALIFICAZIONE E SOPRAELEVAZIONE DI PIAZZA PERTINI - ANCONA

Schizzi metaprogettuali.

CITY DISCRICT - FSB/ARCHITETTURA, Marco Fossati, Raffaello Sandri, Massimiliano Bergamaschi , STUDIO CAPELLI ARCHITETTURA

Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera - Claudio Costalonga, brenno sonego

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LE CITTA’ LUNGO LA LIVENZA Il fiume Livenza ha avuto ed ha ancora oggi notevole influenza sulla gestione del territorio che attraversa e ancora di più sulla formazione delle città sorte lungo il suo corso. Il segno naturale del fiume è uno spazio liquido e fluido che si espande coinvolgendo un sistema più ampio di relazioni e di rapporti tra l’uomo la città e la natura.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

La Livenza costituisce una realtà fatta di vedute colori e odori, uno spazio tra Veneto e Friuli che rappresenta la trama più cospicua e pregnante della forma dei luoghi assieme alle preesistenze storico-architettoniche. Rileggere la storia delle città sorte lungo il Livenza per fissare alcune caratteristiche comuni ed avere una chiave di lettura sulla “morfogenesi” delle città di Motta di Livenza, Portobuffolè, Brugnera, Sacile nella costituzione del loro spazio urbano, cosi’ come ci è pervenuto oggi.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Osservando le mappe catastali (napoleonico) e le piante attuali, si vede che tutte le città si sono formate lungo una strada di collegamento importante, un percorso “matrice” principale, che collega i luoghi importanti della città, i capisaldi architettonici, (la chiesa, la loggia, il castello ecc.) a cui nel tempo sìè affiancato un altro o più percorsi matrice secondari, che hanno formato il tessuto edilizio. Il tessuto edilizio si è consolidato nel tempo per stratificazioni successive, attorno e lungo il percorso matrice e i capisaldi architettonici, sovrapponendosi alla suddivisione del suolo in modo organico, come si evince dal disegno di Brugnera, dove lo spazio pubblico (via V.Veneto e via Cal di Porcia) si è generato creando uno spazio sinuoso e allungato, simile al vicino corso del fiume Livenza. La struttura urbana di Brugnera era dunque molto simile a quella di altre due città-porto costruite lungo la Livenza: la città trevigiana di Portobuffolè e quella friulana di Sacile: una piazza, (piazza Roma) sulla quale insisteva la chiesa, la strada principale porticata (via V.Veneto), una strada secondaria (via Cal di Porcia) e due porte; a sud la porta trevigiana e a nord la porta friulana, (delle quali rimangono ben poco tracce) e tutto intorno il fiume Livenza che assicurava l’arrivo delle merci e proteggeva dalle incursioni nemiche.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Questo dimostra che le città pur avendo dei caratteri che si ripetono per tutte quali: la suddivisione del suolo, il percorso matrice, i capisaldi architettonici, il tessuto edilizio, ecc., in realtà i luoghi cambiano identità, le specificità si manifestano in spazi e situazioni diverse e articolate da città a città, restituendoci delle situazioni simili tra loro ma profondamente diverse, perchè il contesto cambia, lo spirito del luogo (“genius loci”) si modifica, contribuendo a caratterizzare una per una le città lungo il Livenza, evidenziandone la ricchezza e la diversità degli spazi.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Brugnera dunque è un luogo che ha un rapporto specifico con il suo passato, costituito dall’equilibrio tra geometria del territorio e natura del suo fiume con argini e filari di alberi, un legame indissolubile che rappresenta lo scorrere del tempo e che anticamente contribuiva a scandire i ritmi della vita, in un rapporto oggi quasi perduto. Collaborare con il passato e coglierne lo spirito rappresenta in sintesi la strategia progettuale utilizzata per riconfigurare gli spazi pubblici del centro storico, elaborando una doppia logica progettuale: una esterna, di connessioni con il contesto, ( il nuovo insediamento, i percorsi lungo il fiume, il sistema del verde, le nuove aree a parcheggio) ed una interna di costruzione di nuovi spazi (la piazza Roma, la piazza del Castello, il luogo delle mure, il luogo delle opere parrocchiali, via V.Veneto e via Cal di Porcia) che costituisce un sistema nuovo non omologato che rafforza la consistenza con il passato. E’ essenziale per il progetto prendere coscienza del valore di ciò che è stato, per sospenderlo dalla nostra memoria e dar spazio al nuovo.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

IL PRINCIPIO INSEDIATIVO L’obiettivo è modificare questa parte centrale del territorio comunale di Brugnera, determinante per lo sviluppo futuro, ricercando “regole” costitutive dotate di preesistenza che dimostrino nel tempo la capacità di organizzare e guidare processi sociali tra loro diversi. L’espansione urbana ha significato la scomparsa delle aree di transizione tra ambiente urbano antropizzato e ambiente naturale. Si sta costituendo uno spazio urbano legato alla città ed al territorio dalla forza delle reti infrastrutturali, comunicazioni e di relazioni, oltre che dalla variazione dei nuovi sistemi insediati (commerciale, industriale, terziario, residenziale, sportivo). Si tratta quindi di investire il territorio di un nuovo sguardo che sappia cogliere il senso della modificazione nel lungo periodo, che sappia cogliere le determinanti e le invarianti fondamentali, gli elementi che sappiano dare loro un senso. Le tipologie, i pendii, le conformazioni degli spazi aperti, la suddivisione del suolo sono alcuni tra gli elementi che definiscono i caratteri-tipologici dell’edilizia, ponendo come invariante fondamentale il contesto, termine che raccoglie molteplici significati, come lo spirito del luogo (“genius loci”) e che comunque ha radici profonde nella natura, nella storia e nella società del luogo. Centro storico, insediamenti residenziali e commerciali si moltiplicano sul territorio senza una particolare qualità, alternando residenza puntiforme a residenza in linea o a blocchi, dove gli spazi di relazione tra costruito e non costruito mancano, restituendoci un’immagine classica della periferia, di luogo limite tra città e campagna, di margine non risolto del tessuto edilizio. Alcuni grandi edifici commerciali-artigianali hanno impedito uno sviluppo naturale di alcune parti del centro che oggi sono disabitate e degradate o completamente invase da edifici dismessi. La parte sud-est del centro storico che va dal Palazzzo dei Conti di Brugnera e Porcia fino a piazza Roma e delimitata da via Cal di Porcia In origine era integrata con il limite delle mura cittadine, come si nota dalle planimetrie storiche, e dunque concludeva la città, oltre il quale c’era il fossato difensivo. Trasformare la città per parti con un sistema “aperto” che si modifica con le differenze del luogo dove l’articolazione, la variazione di ritmo, sia in orizzontale sia in verticale, ci restituiscano uno spazio legato ad un approccio progettuale non omologato. E’ un approccio che non porta a un corpo di architetture stilisticamente unitario, ma a un linguaggio mobile, fatto di segni che guardano al contesto senza appiattirsi alla mimesi del contesto stesso. Un contesto ampio che fa interagire il luogo, i dettagli naturalistici, concorrendo a ricavare “matrici formali” inaspettate come il nuovo disegno del limite della città e degli spazi della città. Non si tratta di delimitare lo spazio pubblico con gli edifici ma di fare dello spazio collettivo una materia fluida e dinamica che si espande tra gli edifici adattandosi alle curve del terreno, alle tracce del passato che trasformi gli spazi pubblici e privati, le piazze e i giardini, in luoghi di qualità adatti ai movimenti e alla relazione tra le persone consentendo a tutti di fruire sia visivamente sia spazialmente la dimensione rara e privilegiata del paesaggio naturale presente. Lo spazio verde esterno al nuovo sistema insediativo è inteso come un parco costituito da superfici erbose, da alberature dove è consentita solamente la circolazione pedonale e ciclabile, con un sistema di percorsi che attraversa il centro e lo collega con la città e con il suo intorno, interessando la Livenza che, con le sue sponde diventa la conclusione naturale del sistema-parco, abbracciando idealmente tutto il centro storico. Ed è questo luogo, che corona tutto il centro lungo la Livenza, passando sull’ antico limite della cinta muraria, che diviene spazio di relazione tra il vecchio e il nuovo, tra lo spazio urbano e lo spazio naturale tra la nuova città ed la Livenza.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Il sistema del verde contribuisce a graduare il passaggio tra ambiente costruito e ambiente naturale, tra città e campagna, riproponendo elementi vegetali tipici della campagna ( i frutteti, le siepi e gli arbusti ecc.). Il verde è composto da varie tipologie, anche ricreative, con la presenza di spazi attrezzati a giochi per bambini un “percorso vita” e in una zona specifica la localizzazione di “orti urbani” (heim-garten) per attività di giardinaggio o di piccole coltivazioni di ortaggi. L’accessibilità carrabile al nuovo insediamento avviene dalla parte più bassa di via della Fratta e il suo impatto viene ridotto al minimo sfruttando il dislivello naturale dell’antico limite che permette di attraversare il parco in parte in trincea e in parte sotto i terrazzamenti residenziali da cui si può accedere ai parcheggi pubblici e privati. Una scelta innovativa ed un’ attenzione agli aspetti ambientali, sprecare di meno, mantenere o raggiungere nuovi equilibri fra gli aspetti dell’ambiente urbano: paesaggio, contesto, socialità, in una parola sola la nozione di progetto sostenibile. Fulcro è il Palazzo Castello nel nuovo principio insediativo come punto centrale, liberando lo spazio da superfetazioni e con la nuova piazza su via V.Veneto e via della Fratta . Da via della Fratta la regola insediativa si adatta alla forma degli edifici dell’isolato esistente, e del miglior orientamento climatico, e si apre a nuove relazioni riutilizzando la volumetria di edifici dismessi esistenti per costituire nuove piazze, un nuovo parcheggio ed un nuovo giardino collegato con il sistema del verde privato attraverso un percorso ciclabile pedonale.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

LA STRADA PIAZZA La sua estensione in lunghezza che, disponendosi da est a ovest attraverso due vie (V.Veneto e Cal di Porcia), forma di fatto uno spazio allungato, in pendenza verso il nuovo ponte, con un andamento sinuoso che ricorda il vicino corso del fiume Livenza. La strada incontra nel suo tracciato spazi e situazioni differenti, piazza Roma e la futura piazza Castello con il vicino belvedere, le cortine edilizie, le zone porticate e i marciapiedi. La strada assume il compito quindi di diventare essa stessa una piazza allungata. Il carattere unitario conferito alla strada-piazza è supportato anche dal tipo di pavimentazione in lastre di porfido rettangolari, che ci restituisce l’immagine di uno spazio omogeneo assumendo il ruolo di legante ed estendendosi uniformemente in tutto il centro storico. La canaletta ed il cordolo in trachite non indicano solo il limite della strada e dello spazio riservato al pedone, ma sopratutto valorizzano lo spazio evidenziandone la sinuosità naturale e storica della strada principio fondativo del centro storico di Brugnera.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

PIAZZA ROMA E“PIAZZA CASTELLO” Insieme alla strada vi sono due spazi, l’attuale piazza Roma e la futura “piazza del Castello” (piazza Caduti di Guerra). Piazza Roma è il luogo pubblico più importante di Brugnera e lo spazio che si configura meglio come piazza. In questo punto la pavimentazione in porfido della strada, si interrompe, lasciando spazio ad una pietra più pregiata, a significare l’ingresso in un luogo significativo, estendendosi da fronte a fronte, lasciando a cordolo e canalette in trachite il compito di assicurare la continuità. La pavimentazione in giallo d’istria evidenzia il cambio di spazio-funzione. Il motivo del cambio di pietra è duplice :1- il cuneo inquadra una loggia colonnata di un palazzo prospicente la piazza, evidenziando due spazi ben definiti quali il sagrato della chiesa a gradoni e la zona delimitata dal bar-ristorante con l’edificio porticato; 2- la volontà di evidenziare la strada a senso unico che proviene da via Cal di Porcia che renderà più fruibile l’uso misto della piazza con la sosta per le auto, finchè non sarà realizzato un sistema di parcheggi in aree limitrofe, in modo da lasciare completamente pedonale la piazza. Nella parte più alta della piazza lungo il palazzo porticato, una doppia seduta a due altezze, tra le due scalinate, ed una fontana con tre pennoni portabandiera, delimita maggiormente il lato aperto verso via Cal di Porcia evidenziando il caratteristico dislivello della piazza e ne definisce i prospetti.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Per la nuova piazza “Castello”, (piazza Caduti di Guerra) abbiamo ipotizzato lo spostamento o il riposizionamento del monumento ai Caduti liberando tutto lo spazio fino al limite del palazzo. La caratteristica di luogo “dominante”, evidenziata dal fatto di essere il punto più alto del centro storico ci ha motivato per creare uno spazio aperto, visibile e da cui si possa guardare indisturbati molte vedute, alcune inedite. Questo nuovo luogo potrebbe diventare molto importante, non solo perchè valorizza il palazzo, unica emergenza architettonica di rilievo del centro storico, ma diventerebbe uno spazio aperto, destinato alle persone, alla loro sosta e alla visione delle vicine bellezze naturali. La piazzetta posta nel luogo punto più alto e leggermente rialzata rispetto alla strada diventa il luogo simbolico della formazione di Brugnera. Abbiamo suddiviso lo spazio con i tre materiali simbolo della tradizione nelle costruzioni degli edifici: il mattone, il legno e il sasso, utilizzati anche in verticale per rivestire le panchine dotate di un sistema di illuminazione ad incasso con effetto di luce radente. Un restauro del suolo urbano quindi, con segni contenuti ma significativi, profili sfuggenti, leggere pendenze che raccordano separano e articolano luoghi, nel tentativo di conferire energia e leggerezza allo spazio, forme primitive che saranno percepibili come radicate nel terreno, quasi fossero delle remote tracce.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

IL LUOGO DELLE MURA E DELLA PORTA TREVIGIANA Il luogo delle mura, ingresso alla città da sud, sta ad indicare i pochi resti oggi visibili delle mura su cui sorgeva la porta Trevigiana, ed il luogo dove probabilmente era localizzato il porto fluviale. E’ stato quindi naturale ricostruire un piccolo attracco per la navigazione, con un molo gradonato in pietra d’istria, pensare ad un restauro dei resti delle mura e proporre una ricostruzione volumetrica ad uso commerciale-ricettivo creando uno spazio nuovo articolato tra la terrazza–belvedere, il piccolo spazio lastricato fronte strada e il molo che incrocia il percorso lungo il Livenza. Anche lo spazio verde adiacente può essere attrezzato con alcuni posti auto e a zona di svago.

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

IL PERCORSO LUNGO IL LIVENZA E LE OPERE PARROCCHIALI In quest’ansa del Livenza era necessario valorizzare l’aspetto naturale del luogo, ma mantenere anche un aspetto di luogo urbano che è stato ripensato attorno ad una nuova piazza su cui si affacciano tutti gli edifici: la canonica, l’oratorio, la sala polifunzionale. Questa piazza porticata diventa il fulcro di tutto l’intervento, è un luogo sia d’incontro che di passaggio, di gioco, di riunioni e manifestazioni e uno spazio nuovo per la città fuori dal traffico principale e vicino ad un ambiente naturale. Il nuovo parcheggio alberato, necessario per la costruzione della nuova sala polifunzionale, dovrà avere una pavimentazione verde in modo che si integri con l’ambiente lungo il Livenza e sarà schermato da un argine artificiale che lo separa dall’area di svago .

Claudio Costalonga, brenno sonego — Arredo Urbano del Centro Storico di Brugnera

Centro Civico Milano - ariu+vallino architetti associati, Davide Giauna

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Casa del quartiere L’idea che si possa costruire un luogo che rappresenti la casa di tutti ci suggerisce una potenziale analogia con il concetto di “mondo”, autentica dimora dell’umanità. In questo senso la proposta progettuale è stata concepita come luogo baricentrico di una più grande casa che è rappresentata dalla natura (il parco). I tracciati regolatori e i percorsi pedonali del parco interagiscono con la “casa del quartiere” ne diventano parte integrante. Nell’edificio proposto gli spazi interni e esterni si combinano con i percorsi del parco che si trasformano in una spirale che gradatamente porta ai giardini pensili e al belvedere in cima alla “casa di tutti”. Architettonicamente l’edificio proposto nasce da un volume cubico scavato e attraversato dai tracciati (i percorsi) dei potenziali flussi dei cittadini. Gli ambienti proposti, tutti flessibili, si articolano nei vari livelli suggerendo nuove relazioni con l’ambiente esterno. Non esiste un unico accesso alla struttura, ma diverse entrate-attraversamenti che rendono nello stesso tempo indipendenti e porosi i singoli ambienti. All’estrema articolazione interna degli spazi si contrappone una volumetria esterna unificante e sospesa dal forte impatto visivo, che riporta l’intervento ad un interessante rapporto di scala con il contesto. Tale risultato viene raggiunto attraverso un involucro continuo in legno cangiante che unifica tutti i volumi del piano superiore lasciando invece permeabili alla vista i locali e le attività disposte al piano terreno. Gli spazi aperti inclusi nel perimetro fungono da filtro e cerniera con il parco e relazionano la scala urbana con quella architettonica. La morfologia e le articolazioni dei volumi risolvono quindi gli aspetti architettonici e di rapporto col contesto, ma al contempo forniscono una soluzione passiva per il controllo del microclima dell’edificio. Al piano terra è previsto l’auditorium capace di ospitare 150 uditori. È stato pensato come uno spazio accessibile da più lati, collegato direttamente con il parco. Le dimensioni generose (250 mq) ne permettono infinite interpretazioni ed usi (concerti, rappresentazioni teatrali, concerti-aperitivo, laboratori per bambini, incontri di divulgazione, corsi professionalizzanti, ecc.). Al piano primo si accede dalla promenade o dai collegamenti verticali (scale e ascensori). La promenade arriva ad un giardino pensile con visuale verso il parco. Il giardino raccoglie il bar con cucina, la ludoteca per i più piccini, la sala per gli anziani. Riparati dalla conformazione della corte, anziani e i bimbi più piccoli possono interagire favorendo l’incontro intergenerazionale. Al piano secondo si arriva dal giardino o dal piano terra lato strada carrabile. Sono stati localizzati salette speciali (insonorizzate per prove e studi musicali) e uffici, un salone flessibile (62,5 mq) per attività di ricreazione e il ballo. In questi spazi le visuali si aprono verso l’esterno in continua simbiosi con il parco. Al piano terzo, un po’ più isolata e riservata, è prevista la mediateca-biblioteca. Dalla biblioteca è possibile accedere ad un ampio belvedere protetto da schermate in legno che può essere utilizzato come sala di lettura all’aperto oppure per organizzare piccoli party. Bioclimatica Dal punto di vista bioclimatico il progetto si basa su componenti e soluzioni low tech caratterizzati da bassi costi di realizzazione e gestione. L’utilizzo preferenziale di soluzioni passive ha avuto un importante impatto sia sulla progettazione architettonica, per quanto riguarda la morfologia e l’articolazione dei volumi, che nella scelta dei materiali. D’estate le aperture superiori facilitano il naturale raffrescamento degli ambienti. L’involucro è stato progettato con le seguenti caratteristiche: - vetri ad alta resistenza termica e grandi aperture sul lato sud; - sistemi di schermatura in pannelli di legno; - facciate ventilate in legno; - eliminazione dei ponti termici e inserimento di pannelli isolanti. Le elevate proprietà termiche dell’involucro, combinate con l’impiego di impianti ad alto rendimento in parte alimentati da fonti rinnovabili, definiscono elevati standard di efficienza e autonomia energetica.

ariu+vallino architetti associati, Davide Giauna — Centro Civico Milano

Costi di costruzione Per cercare di ridurre i costi dell’edilizia le imprese di costruzione dovranno: organizzare il cantiere, la logistica e la pianificazione dei lavori con risparmi possibili compresi tra il 5 e il 20 %. L’approccio che si intende seguire è quello che punta tutto sulla semplificazione dei processi e sull’uso attento di sistemi e componenti presenti sul mercato; affronta la riduzione del costo dei materiali utilizzati, riduzione che non dipende solo dalle prestazioni – per esempio il valore di trasmittanza termica -, ma anche dalla disponibilità di ogni elemento (processi di produzione, trasporto). Grande importanza sarà data alla prefabbricazione degli elementi di costruzione riducendone fortemente i tempi di costruzione; perché si sa, anche il tempo è denaro.

ariu+vallino architetti associati, Davide Giauna — Centro Civico Milano

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