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CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO - Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini

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La FOGLIA ogni foglia ha una storia a se: nasce, cresce, cambia colore e cade… La foglia è l’elemento più piccolo dell’albero ma quello più importante perché in esso avviene la fotosintesi clorofilliana,fonte di energia e di vita. Provando a paragonare per un attimo una città,in questo caso la città di Milano ad un albero,vediamo come rami e foglie possano divenire i quartieri della città mentre le foglie possono divenire simbolicamente i cittadini che abitano i quartieri che,come per l’albero, sono fonte di energia e vita per la città.

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Da qui l’idea della foglia come tema del progetto del Nuovo Centro Civico di Milano,pensato come un edificio per tutti,un edificio “vivo” proprio come le foglie/cittadini che ospita,un progetto che privilegia in egual misura un doppio rapporto funzionale esterno-interno e interno-esterno. Dal punto di vista progettuale, il Nuovo Centro civico è stato pensato come un edificio di due piani fuori terra,con una superficie lorda di circa 900 mq.,realizzato con struttura eco-sostenibile (legno) sia per le parti murarie che per le coperture,caratterizzato da un percorso centrale che si apre al suo interno verso una piccola piazza verde, vero e proprio “snodo” dell’edificio, dalla quale è possibile raggiungere comodamente tutti gli ambienti; questo percorso interno va a dividere l’edificio in due parti distinte ma unite e connesse da un collegamento verticale sospeso; una scelta questa che oltre a raffigurare una foglia con questo “taglio” , vuole rendere il centro dinamico favorendo ilcontinuo movimento di persone da una parte all’altra proprio come la linfa (fonte di vita per l’intero albero) si muove nei vasi conduttori all’interno della foglia per poi andare a nutrire l’intera pianta.

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Le superfici verticali di tamponamento esterno sono quasi completamente vetrate, scelta che permette un collegamento ed una correlazione visiva con il Parco pubblico “La Biblioteca degli Alberi” all’interno del quale si colloca l’edificio in progetto. Per quanto riguarda il programma funzionale, l’edificio è dotato di ambienti per diverse attività, tutti totalmente e facilmente fruibili anche dai diversamente abili e dagli anziani, caratterizzati dalla massima flessibilità, infatti, grazie a pareti divisorie mobili, gli spazi possono modificarsi e trasformarsi in relazione alle necessità del momento. I collegamenti verticali avvengono mediante scale di servizio e ascensori.

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Particolare rilievo ed attenzione sono stati dati alla sostenibilità ambientale ed energetica, infatti l’edificio può essere definito eco-sostenibile in quanto realizzato con tecnologie a basso consumo energetico e a minor impatto ambientale: in particolare la struttura,i tamponamenti e le parti murarie sia interne che esterne sono realizzate in legno lamellare con cappotto in sughero e isolamento in fibra di legno, con elevate caratteristiche strutturali e di isolamento termo acustico, certificati per la resistenza al fuoco e trattati con vernici e prodotti naturali ed atossici.

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Anche i solai coibentati interpiano ed il solaio coibentato di copertura sono realizzati in legno mentre per il manto di copertura è prevista la realizzazione di un tetto verde con vantaggi economici ed ambientali, tra i quali la riduzione dei livelli di CO2 e di polveri sottili, la ritenzione delle acque meteoriche, l'isolamento termo-acustico, l'elevata longevità, ecc...

Le vetrate sono realizzate con serramenti in alluminio a taglio termico con un basso valore di k termico e con vetri bassoemissivi e per schermare dall’irraggiamento solare le facciate più esposte sono stati realizzati dei grandi frangisole dalla caratteristica forma a foglia che oltre alla funzione protettiva svolgono anche un ruolo estetico caratterizzando l’immagine dell’intero edificio seguendo il tema di progetto. I frangisole verranno realizzati in legno lamellare con struttura di sostegno metallica

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Per quanto riguarda la parte impiantistica il sistema prevede l‘utilizzo di pompe di calore acqua-acqua elettriche ad acqua di pozzo Il fluido termo-frigorifero prodotto a bassa temperatura (45/50°C) verrà distribuito ai terminali di emissione mediante circolatori modulanti controllati a mezzo inverter. Le reti di distribuzione saranno coibentati L’acqua calda sanitaria sarà prodotta tramite apposito accumulatore il cui scambiatore sarà alimentato da una piccola caldaia a gas e da un impianto di pannelli solari termici. Ventilconvettori per uffici e sale ai piani terra e primo; Radiatori per servizi e altri locali non occupati di continuo ai piani terra e primo 1°. L’acqua calda sanitaria sarà prodotta tramite apposito accumulatore il cui scambiatore sarà alimentato da una piccola caldaia a gas e da un impianto di pannelli solari termici. Sarà previsto un impianto fotovoltaico.

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO

Matteo Corsico Piccolini, fabio calvi, Eugenio Corsico Piccolini — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE CENTRO CIVICO


Ospedale Maggiore di Chieri - Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore

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Cliente: ASL TO 4 del Piemonte Attività: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, direzione lavori Importo lavori: € 45.000.000 Periodo: 1995-2013

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

L’Ospedale, ubicato nel centro storico della città, risulta fondato nel 1383, ma solo nelle epoche successive gli sono stati accorpati altri edifici ed eseguite opere di ampliamento e rifacimenti legati alla necessità di una maggiore richiesta di spazio, sino a formare l’Ospedale Maggiore. Il complesso edilizio che ne è risultato, era certamente ricco di testimonianze storiche e di aspetti suggestivi, ma assolutamente carente per quanto riguarda l’aspetto funzionale. Nel 1995 è’ stato quindi avviato un progetto di adeguamento che, nel rispetto degli aspetti storico-ambientali, ha previsto un’insieme di ristrutturazioni e di ampliamenti, guidati da un Piano Direttore, al fine di ottenere un Presidio Ospedaliero adeguato ai moderni criteri su cui si basa la sanità pubblica. Le prestazioni professionali svolte sono quindi state le seguenti: · Piano Direttore di adeguamento funzionale · Piano di recupero dell’area a destinazione ospedaliera previsto dal PRC· Progetto preliminare di ampliamento e ristrutturazione generale · Primo ampliamento costituito da un nuovo edificio così composto: servizio di Diagnostica per immagini al piano interrato, DEA con Pronto Soccorso e Rianimazione al piano terreno, Blocco operatorio e sterilizzazione al primo piano, degenze di ostetricia e ginecologia al secondo piano, degenze di ortopedia al terzo piano e centrali tecnologiche nel sottotetto. · Ristrutturazione dell’edificio principale per ricreare le seguenti unità operative: servizi d’ingresso (informazioni, accettazione, bar), laboratorio analisi e poliambulatorio al piano terreno, degenze di chirurgia (direttamente collegate al blocco operatorio) e servizio dialisi al primo piano, blocco parto ricavato nel sottotetto attiguo alle degenze di ostetricia al piano secondo · Ristrutturazione degli edifici secondari e infrastrutture: nuova morgue, cucina, magazzino, uffici amministrativi, ufficio tecnico, isola ecologica e centrali gas medicali, intuba mento Rio Merdero e nuovo sistema fognario, adeguamento alla normativa antincendio · Secondo ampliamento costituito da un nuovo edificio destinato, in origine, al distretto sanitario e in parte alle seguenti unità operative del Presidio: autorimessa per i dipendenti e per gli autoveicoli di servizio ai piani interrati, parcheggio pubblico e servizio di 118 al piano terreno, degenze di chirurgia al primo piano, studi medici e degenze per la libera professione al secondo piano.

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

triage

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali, Edgardo Senatore — Ospedale Maggiore di Chieri

Centro sanitario nel villaggio di Towela - Distretto di Thyolo (MALAWI) - pars_architetti (Paola Addis - Roberto Senes)

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Il progetto prevede nel villaggio di Thowela, Distretto di Thyolo, la costruzione di:

pars_architetti (Paola Addis - Roberto Senes) — Centro sanitario nel villaggio di Towela - Distretto di Thyolo (MALAWI)

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1. una nursery school, già realizzata

2. due alloggi per orfani

3. un centro sanitario

4. un pollaio per allevamento galline

Riqualificazione Pineta Marradi a Castiglioncello - pars_architetti (Paola Addis - Roberto Senes), Roberto Senes, Roberto Giuliano Corbia, Paola Addis, Caterina Aprile, Pierfranco Oggiano, Diego Santoro (Agronomo)

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“Una finestra sul paesaggio”« Castiglioncello risiede sulla punta di un piccolo promontorio che costituisce l’ultimo sperone meridionale dei Monti Livornesi, in una tale posizione che l’occhio domina tutto il litorale, da Montenero di Livorno sino al promontorio Argentaro. » (Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Emanuele Repetti, 1841) La pineta Marradi, è ubicata nel cuore di Castiglioncello, rinomata località turistica della costa tirrenica toscana. Situata in posizione strategica lungo la via Aurelia, di fatto compresa tra la linea ferroviaria Genova – Roma (proprio di fronte alla stazione di Castiglioncello) e il bordo d’acqua (sul quale si affaccia per tutta la sua estensione), la pineta si estende per circa 7,5 ha ed è caratterizzata al suo interno dalla presenza di numerosi ed importanti edifici, alcuni di particolare pregio storico ed architettonico come la Casa del Fascio e la villa Celestina ed altri caratterizzati per il grande lustro avuto nei decenni passati , come il “Fazzoletto” ed il “Cardellino” due tra i locali simbolo della “dolce vita” dei grandi anni italiani. La grande valenza ambientale e paesaggistica è rappresentata dalla sua più grande peculiarietà: la pineta storica secolare impiantata inizialmente da Diego Martelli e dal barone Patrone che si affaccia sulla scogliera, elemento ormai imprescindibile del paesaggio del litorale di Castiglioncello. Oggi la pineta si presenta come uno spazio poco definito (da diversi punti di vista) che pur trovandosi in una posizione così strategica, si relaziona poco con il contesto in cui è collocata. Partendo da questo assunto, il progetto cerca di dare una risposta ai quesiti del concorso, immaginando la Pineta Marradi come una ritrovata centralità urbana che nel rispetto della storia dei luoghi e del territorio possa diventare un domani oltre che elemento rivitalizzato e ri-strutturato del paesaggio, anche metaforicamente “una finestra” privilegiata dalla quale possa essere possibile contemplare lo spettacolo descritto dal Repetti.

pars_architetti (Paola Addis - Roberto Senes), Roberto Senes, Roberto Giuliano Corbia, Paola Addis, Caterina Aprile, Pierfranco Oggiano, Diego Santoro (Agronomo) — Riqualificazione Pineta Marradi a Castiglioncello

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ANALISI DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO La pineta Marradi, è ubicata nel cuore di Castiglioncello, rinomata località turistica della costa tirrenica Toscana. Situata in posizione strategica lungo la via Aurelia, di fatto compresa tra la linea ferroviaria Genova – Roma (proprio di fronte alla stazione di Castiglioncello) e il bordo d’acqua (sul quale si affaccia per tutta la sua estensione), la pineta si estende per circa 7,5 ha ed è caratterizzata al suo interno dalla presenza di numerosi ed importanti edifici, alcuni di particolare pregio storico ed architettonico come la Casa del Fascio e la villa Celestina ed altri caratterizzati per il grande lustro avuto nei decenni passati , come il “Fazzoletto” ed il “Cardellino” due tra i locali simbolo della “dolce vita” dei grandi anni italiani. La grande valenza ambientale e paesaggistica è rappresentata dalla sua più grande peculiarietà: la pineta storica secolare impiantata inizialmente da Diego Martelli e dal barone Patrone che si affaccia sulla scogliera, elemento ormai imprescindibile del paesaggio del litorale di Castiglioncello. Oggi la pineta si presenta come uno spazio a se stante, poco definito e per certi versi confusionario, che pur trovandosi in una posizione così strategica, si relaziona poco con il contesto in cui è collocato. Le problematiche e le criticità possono essere descritte all’interno di tre tematiche principali : accessibilità e mobilità; verde e paesaggio; funzioni , servizi e qualità dei manufatti Accessibilità e mobilità Situata tra il lungomare Vespucci ad ovest ed il Lungomare Colombo ad Est, la pineta si affaccia per tutta la sua estensione sulla costa. Accessibile pedonalmente in maniera non sufficiente dalla via Aurelia da nord attraverso 4 piccole scalinate che permettono di superare il dislivello di oltre 4 mt che divide la strada dalla pineta e dagli accessi carrabili in prossimità di Via Marconi ad Ovest e di Via della Pineta a Est, la Pineta rimane esclusa dalla passeggiata lungomare. Internamente il sistema dei percorsi appare poco chiaro e definito fatta eccezione per il viale centrale, il quale risulta come l’unico elemento ordinatore dello spazio e della percorribilità. La carrabilità rappresenta una forte criticità; appare di fatti evidente come questa sia in forte contrasto con le caratteristiche di pregio ambientale e paesaggistico dell’area. Gli accessi a mare sono allo stato attuale tre, ma non risultano in nessun modo in relazione tra di loro ne tantomeno con la struttura della pineta stessa, ad eccezione di quello che conduce al lungomare Vespucci. Verde e Paesaggio Il sistema del verde è dominato dalla pineta. Storicamente di impianto ottocentesco, la pineta si è evoluta in diversi step temporali fino ad arrivare alla situazione attuale. Ancora molto ben riconoscibili risultano i viali principali, soprattutto il viale della pineta il quale risulta essere anche dal punto di visto paesaggistico l’unico elemento ordinatore dello spazio. Il sistema “pineta” si presenta comunque nel complesso in condizioni buone. Sono riscontrabili delle criticità e delle problematiche dal punto di vista botanico legate principalmente all’età avanzata dell’impianto originale della pineta; dal punto di vista paesaggistico invece l’inserimento molto spesso casuale di specie arbustive (oleandro, pittosforo, ecc.), impedisce la percezione dello spazio e della forma pineta stessa. Da questo punto di vista l’area più compromessa appare essere quella ad est, a sud del campo di calcio; le ampie strade asfaltate unite alla eccessiva complessità vegetazionale rendono infatti la pineta in quel tratto quasi illeggibile. Molto interessanti dal punto di vista paesaggistico appaiono le radure che interrompono la continuità della vegetazione arborea definendo un chiaro rapporto tra spazi pieni e spazi vuoti. Funzioni, Servizi e qualità dei manufatti La pineta Marradi è caratterizzata al suo interno dalla presenza di numerosi ed importanti edifici, (alcuni di particolare pregio storico ed architettonico come la Casa del Fascio e la villa Celestina ed altri caratterizzatiper il grande lustro avuto nei decenni passati , come il “Fazzoletto” ed il “Cardellino”) e funzioni, molto differenti fra loro. Di rilevante valore storico risultano essere il tennis club, il cinema all’aperto (uno degli ultimi rimasti in Toscana) ed il Bar-ristorante con solarium Cardellino. Di particolare interesse è anche la funzione individuata per la Villa Celestina, il centro di educazione ambientale: la pineta Marradi sembra essere il posto adatto per ospitare un luogo che svolga una funzione cosi qualificante ed importante a livello sociale oltre che di sensibilizzazione verso un tema ormai più trascurabile. Appaiono invece fuori luogo e completamente decontestualizzate la caserma dei carabinieri e la sede della guardia costiera. Il campo da calcio in stato di semi abbandono risulta essere lo spazio potenzialmente più interessante in chiave di trasformazione dell’area. E’ evidente in sintesi la mancanza di relazioni tra gli edifici, gli spazi, le funzioni ed il contesto. Le strutture con le funzioni annesse infatti appaiono come piccole entità a se stanti all’interno di un’area che oggi evidentemente manca di una strategia complessiva che metta in rete tutti gli elementi presenti. La pineta risulta essere l’unico elemento comune di connessione tra le differenti strutture che compongono lo spazio.

pars_architetti (Paola Addis - Roberto Senes), Roberto Senes, Roberto Giuliano Corbia, Paola Addis, Caterina Aprile, Pierfranco Oggiano, Diego Santoro (Agronomo) — Riqualificazione Pineta Marradi a Castiglioncello

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ILLUSTRAZIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE La proposta progettuale qui presentata cerca di dare una risposta ai quesiti del concorso ed alle problematiche e criticità individuate, immaginando la Pineta Marradi come una ritrovata centralità urbana; un grande parco urbano che, nel rispetto della storia dei luoghi, del territorio e del paesaggio possa essere elemento di rivitalizzazione, ristrutturazione e riqualificazione di Castiglioncello. Il progetto non intende stravolgere la conformazione della struttura attuale della pineta, ma parte dal presupposto di identificare, valorizzare e mettere a sistema tutti quelli elementi di pregio che hanno costruito il palinsesto storico di questo luogo, inserendoli in una nuova matrice di paesaggio che sia coerente e rispettosa dei segni del passato, ma in linea con le esigenze e le necessità della società moderna. Le strategie attorno alle quali si articola la proposta di trasformazione e valorizzazione della pineta sono: 1) La riconnessione della Pineta Marradi con il territorio di Castiglioncello attraverso la ricostruzione fisica delle relazioni tra sistema urbano, mare e pineta; 2) Il miglioramento e la razionalizzazione del sistema di accessibilità e mobilità interna al parco; 3) La tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del ”ecosistema pineta”; 4) La valorizzazione in termini di fruizione degli spazi verdi; 5) Il miglioramento, la valorizzazione, la ricollocazione e la messa a sistema delle attività qualificanti presenti attualmente nella pineta; 6) Il recupero, restauro ed il riuso degli edifici di pregio; 7) L’introduzione di nuove e qualificanti funzioni capaci di attrarre flussi e aumentare il livello di socialità; Dal concept appare chiara la strategia complessiva descritta pocanzi per punti che guida l’idea del progetto. Descrivendo l’intervento con l’ausilio del concept, partendo dalla prima strategia (La riconnessione della Pineta Marradi con il territorio di Castiglioncello attraverso la ricostruzione fisica delle relazioni tra sistema urbano, pineta e mare), si capisce chiaramente la volontà di riconnettere la città, la pineta ed il mare attraverso un sistema che permetta di superare il grande limite fisico segnato dal dislivello fra i tre differenti spazi. E’ previsto il ridisegno morfologico complessivo dell’interfaccia tra città e pineta, sfruttando da un lato, il vuoto del campo sportivo per la realizzazione di una piazza alla quota della stazione che si addentra nella pineta, affacciandosi su un ampio spazio utilizzabile per grandi eventi; dall’altro, tramite la riduzione delle pendenze delle attuali scarpate che percorrono tutto il fronte pineta-Via Aurelia. Pensata come principale elemento di connessione tra la stazione ed il parco, la piazza è dimensionata per consentire l’installazione stagionale del mercato, pur garantendo nei tre livelli sottostanti un’adeguata superficie di parcheggio, necessaria per la fruizione della pineta e per l’apertura a nuove occasioni di riqualificazione ed ampliamento dell’offerta turistico-ricettiva del quartiere. La ricucitura tra la città e la pineta sarà garantita dal graduale passaggio dalla piazza ai livelli sottostanti (in cui sono vengono inseriti nuovi spazi per locali pubblici e di servizio al parco), tramite un lieve pendio che dolcemente condurrà e farà da tribuna naturale all’arena degli eventi. Fisicamente questa struttura si appoggia ad una nuova rete di percorsi ripensata rispetto a quella esistente, la quale individua, in un area ora completamente pedonalizzata, due assi principali ordinatori dello spazio perpendicolari tra loro, che sono il viale della stazione in direzione N-S ed il viale della pineta, grande spazio attrezzato centrale lungo il quale si affacceranno la maggior parte delle funzioni previste all’interno del parco. Vengono quindi individuati un secondo ed un terzo asse orizzontali (il terzo proprio sul mare) che si raccordano con la città e i due Lungumare Vespucci e Colombo, garantendo quella connessione lungo costa fino ad oggi negata. Questi tre grandi assi orizzontali si intersecano con una maglia gerarchizzata di percorsi trasversali, che garantiscono la percorrenza in maniera verticale, permettendo l’accesso al mare in modo diretto. Questo nuovo sistema di percorsi e accessi è naturalmente guidato dalla struttura arborea della pineta storica consolidata, vero cuore centrale del parco, la quale viene valorizzata e messa in risalto in tutto il suo splendore e ripulita dalla presenza di altre specie (soprattutto arbustive). La pineta consolidata accoglierà al di sotto delle sue chiome una molteplicità di funzioni sia già esistenti, sia di nuovo impianto: dai giochi per i bambini, alla open gym, al minigolf, fino al nuovo laboratorio per il cinema e per il teatro (previsto dal progetto di recupero e riqualificazione proposto per la casa del fascio) altra nuova funzione che ritrova le sue radici nel glorioso passato della località di Castiglioncello. Confermata la funzione del tennis Club, (i locali del Fazzoletto verranno riportati ad antico splendore attraverso l’intervento di restauro proposto nel progetto) il quale verrà dotato di una tribuna che troverà spazio integrandosi nella nuova scarpata, elemento di riconnessione tra la via Aurelia e la città. Infine il raccordo con il terzo livello di quota, quello del mare, avverrà attraverso un sistema lineare dominato dalla grande radura del solarium del Cardellino, e formato (lungo tutto l’affaccio della pineta sul mare) da una serie di spazi “liberi” o meglio “finestre” dalle quali sarà possibile godere del magnifico paesaggio di “tutto il litorale, da Montenero di Livorno sino al promontoro Argentaro”. In uno di questi spazi dove attualmente insiste l’edificio della capitaneria di porto (del quale si prevede la demolizione), trova la sua localizzazione il nuovo cinema all’aperto, con una più suggestiva posizione degna di grandi proiezioni proprio come Il Sorpasso….il glorioso film che tanto successo e tanta fama ha regalato a questa località. Si descrivono di seguito le azioni proposte dall’intervento.

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Accessibilità e percorsi Il sistema dell’accessibilità e della mobilità all’interno della Pineta Marradi è stato pensato in funzione di tutti gli elementi che ne compongono la struttura. L’impianto arboreo in prima istanza ne ha guidato le linee, insieme a quelle che sono le centralità ed i punti di riferimento esterni al parco, come la stazione, i lungomari, il castello ed il fronte mare. L’intervento proposto sostanzialmente crea un sistema che in maniera razionale ed ordinata, conduca l’utente ad una percorrenza intuitiva all’interno del parco. Perciò sono stati utilizzate dimensioni e materiali differenti che gerarchizzano in maniera molto chiara, in funzione dell’importanza e dell’utilizzo, tutti i percorsi. Sono stati individuati quindi due assi principali, ovvero il viale che dall’accesso principale posto in prossimità della stazione, conduce direttamente al mare, ed il Viale della pineta, storica centralità del parco; un sistema di percorsi secondari che permettono il raggiungimento di tutte le centralità presenti all’interno dell’area; un sistema di sentieri che permette in maniera poco impattante l’attraversamento della pineta storica consolidata; la passeggiata sul mare, costituita da di percorsi e piattaforme che garantiscono la connessione fra il parco, il Lungomare Vespucci ed il Lungomare Colombo. Il sistema dell’accessibilitàè stato fortemente migliorato ed incrementato ponendo fra gli obiettivi principali la connessione del parco con il sistema urbano e territoriale di Castiglioncello e l’abbattimento delle barriere architettoniche; a tal proposito è stato completamente riconfigurato il fronte che dalla città si affaccia sul parco: è stata infatti addolcita notevolmente la scarpata che permette di superare ora in maniera molto dolce il dislivello fra la strada ed la pineta, rendendola accessibile lungo tutto il fronte. Su questo sono stati strutturati quindi due accessi principali attrezzati rampe per disabili precisamente in corrispondenza del castello ad ovest, e della stazione e della nuova piazza del mercato ad est. L’accesso è garantito quindi dai lati, dalla via Marconi ad ovest e dalla via della Pineta ad est, dove è localizzato inoltre l’ingresso del parcheggio interrato, il quale segnerà il limite carrabile dell’area. Sul fronte mare, oltre a trovare continuità i due Lungomare Vespucci e Colombo, sono state incrementate le rampe che conducono direttamente a livello del parco; si sottolinea a tal proposito la connessione diretta con il mare prevista in prossimità del solarium del Cardellino attraverso una nuova scalinata.

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Il sistema del verde L’intervento sul sistema del verde è finalizzato alla trasformazione della Pineta Marradi in un vero e proprio parco, ossia un’area naturale in relazione con il contesto urbano, che qualifichi l’immagine di Castiglioncello ed allo stesso tempo sia capace di preservare,tutelare e valorizzare l’ecosistema pineta. Affinché un parco esplichi le sue funzioni, deve rispondere alle esigenze di diversi tipi di utenze e perché ciò sia possibile, all’interno di esso devono essere individuate differenti tipologie di spazi verdi capaci di ospitare un’eterogeneità di funzioni. Sono stati individuati quindi il sistema della pineta storica consolidata, che è il vero cuore del parco, il bosco misto che è gia strutturato sul fronte ed una parte ricreativa costituita dal giardino informale (peraltro già presente) ed i grandi prati e le radure costituite dal solarium del Cardellino e dall’ arena eventi, spazio verde aperto previsto sotto la nuova piazza del mercato. Per quanto concerne l’aspetto botanico, l’intervento prevede una semplificazione della complessità della vegetazione attuale presente nelle fasce centrale ed orientale dell’area di intervento; non sono previsti particolari interventi, se non l’eliminazione di specie arbustive presenti nel sottobosco, caratterizzate principalmente da oleandro e pittosforo che ad oggi non permettono una percezione adeguata della pineta e l’eliminazione di alcuni pini in settori in cui si rende necessario aprire dei coni visivi a favore di manufatti architettonici di pregio presenti all’interno e all’esterno dell’area; La gerarchizzazione dei percorsi all’interno della pineta (viale principale, percorsi secondari e sentieri) e la definizione precisa di aree verdi quali radure e prati, genera un nuovo disegno degli spazi e definisce nuove funzioni. In funzione di questo il Viale della pineta, viene caratterizzato e valorizzato ulteriormente con un intervento di pulizia degli arbusti ai suoi lati e sostituzione di questi ultimi con un prato dalle dimensioni di quattro metri per parte sul quale si sviluppa uno spazio attrezzato che conferma e rafforza il ruolo del viale come elemento ordinatore dello spazio. Trasversalmente al viale principale si prevede come già detto la sistemazione ed allineamento di una serie di percorsi: quelli secondari che saranno marcati verticalmente da siepi di pittosforo e i sentieri in corteccia compattata che permettono l’attraversamento della pineta garantendo una migliore organizzazione dei flussi all’interno dell’area alberata. Al sistema arboreo sopra descritto, si alterna il sistema dei grandi prati. Questi, individuati all’estremità nord e sud della pineta, generano dal punto di vista della vegetazione un equilibrio tra spazi vuoti e pieni all’interno dell’area del parco. A livello arboreo, è importante segnalare l’intervento previsto per la salvaguardia dei pini presenti oggi ai piedi della scarpata sulla via Aurelia. Come già descritto in precedenza infatti, il ridisegno del fronte verso la città, è segnato dalla trasformazione morfologica della scarpata che viene addolcita e quindi allungata verso il parco. Per preservare l’integrità degli alberi secolari si prevede l’inserimento nella scarpata di paratie per la protezione dei tronchi dotate di drenaggio e di canalette per l’allontanamento delle acque meteoriche. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione, necessari a valorizzare e a garantire la massima integrità delle specie arboree negli anni e la sicurezza degli utenti della pineta si rimanda alla relazione agronomica.

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Le funzioni nel parco e gli interventi previsti negli edifici Le funzioni previste all’interno del parco sono molteplici. Sono state confermate diverse e qualificanti funzioni per richiesta esplicita del bando (minigolf, cinema, tennis club, mercato) e ne sono state inserite e proposte altre nuove capaci di valorizzare la pineta anche sotto il profilo dell’offerta turistica e dei servizi. La scelta delle nuove funzioni da insediare è stata dettata dalla volontà di creare, come già detto, un parco multifunzionale di notevole attrazione, capace di generare nuove forme di socialità. Le scelte effettuate, si sviluppano nel rispetto della storia dei luoghi, della qualità e delle caratteristiche dei manufatti e nell’ottica di quelle che sono le esigenze della società contemporanea: una società esigente, consumista e energivora. Il progetto funzionale si articola quindi per aree ben definite ed articolate all’interno dell’immagine complessiva del parco: un parco urbano multifunzionale che si trasforma e si articola nel rispetto dei luoghi e del paesaggio. Verranno ora descritti singolarmente gli interventi:

La piazza, il mercatino, il parcheggio, il nuovo edificio servizi e l’arena eventi : “una finestra sul paesaggio” L’ambito di trasformazione più importante del progetto è quello del ex campo sportivo. Come già spiegato nei paragrafi precedenti qui avviene il più importante intervento di trasformazione del parco che prevede la realizzazione della nuova grande piazza su due livelli sotto la quale troverà spazio il parcheggio interrato a tre livelli con 388 posti auto e 24 posti moto. La piazza, configurata per consentire lo svolgimento del mercatino stagionale attualmente localizzato dentro la pineta, è uno degli elementi che vanno a costituire la cerniera tra la città e il parco. Allo stesso livello della strada a quota +19.00 m (si segnala un refuso nella tavola 5 dove è segnata erroneamente la quota +15,00 m) si affaccia come fosse una terrazza sulla pineta, andando a degradare fino al livello del parco (+13) con un dolce dislivello, un prato che farà da tribuna naturale alla grande arena eventi situata proprio al di sotto di essa. L’arena è l’elemento dinamico del parco, in quanto pensato per ospitare eventi di ogni genere: dall’ essere uno spazio per i giochi e per il relax, fino ad ospitare la Santa messa domenicale o all’essere teatro di concerti, o qualsiasi altro tipo di manifestazione all’aperto. Sotto la piazza, sul fronte Sud, come è possibile vedere dalla sezione, si attestano gli spazi commerciali e di servizio. Dietro questi, collegato tramite gli spazi idonei per la risalita al livello stazione, si trova il primo livello interrato di sosta. Il parcheggio con accesso al secondo livello interrato (quota +12.00), si sviluppa su tre livelli collegati tramite una rampa elicoidale. La struttura portante dell’edificio è prevista in calcestruzzo armato, con solai prefabbricati e tetto (livello piazza) composto da pavimento flottante utile per la localizzazione di sottoservizi e agganci delle strutture smontabili a servizio del mercato stagionale. Queste ultime, per le quali si propone una maglia regolare di 5×5 metri, saranno costituite da pannelli modulari di 1.25 m composte da una struttura tubolare metallica tamponata con listelli di legno alternati a distanza di 5 cm . I sostegni verticali sono previsti in acciaio con sezione a croce, collegabili alle staffe di sostegno al di sotto della pavimentazione flottante e quindi perfettamente complementari alla maglia 50×50 cm utilizzabile per il piano di calpestio della piazza.Spostandosi verso ovest, si prevede il mantenimento del giardino informale: spazio di relazione ben strutturato e progettato. Gli interventi previsti riguardano la manutenzione della struttura vegetale e l’installazione di nuovi elementi di arredo per tutta l’area della pineta. Per Il Tennis Club “Il Fazzoletto” si propone un intervento di restauro architettonico dell’edificio (si veda tav.4) atto a ripulire la struttura edilizia dalle superfetazioni successive, frutto di ampliamenti che hanno compromesso la leggibilità e la composizione di un edificio di impianto razionalista di indiscutibile interesse. E’ prevista quindi la demolizione delle addizioni più recenti sul lato est dell’edificio ed una distribuzione interna più consona ad ospitare le funzioni di bar, ristorante, pizzeria, tennis Club. Per quanto riguarda la Casa del Fascio viene proposta una nuova e più qualificante funzione che ritrova le sue radici nella storia dell’edificio stesso. Considerando lo stretto legame che intercorre tra Castiglioncello ed il cinema e nello specifico proprio con questo edificio, viste anche le sue particolari caratteristiche architettoniche, viene destinato ad ospitare un Laboratorio di rilievo nazionale per il cinema ed il Teatro. Per l’edificio quindi si propone un intervento di recupero e restauro architettonico, soprattutto per quanto riguarda l’area del teatro esterno, il quale diventerà il palcoscenico del nuovo Laboratorio. Il cuore della pineta storica quindi ospiterà le principali attività ludiche del parco. Viene confermato come da esplicita richiesta il Minigolf, il quale non viene delocalizzato. Per quest’area si propone un intervento di ammodernamento delle strutture sportive ed il restauro del piccolo edificio servizi il quale ospiterà un piccolo bar e i servizi necessari all’attività. E’ prevista la sostituzione della recinzione la quale sarà realizzata con delle siepi di pittosforo dell’altezza di 1mt. Sulla destra del minigolf la grande area giochi e sport. E’ prevista infatti la realizzazione di una eco-palestra pubblica all’aperto (open gym) e la nuova area giochi per i bambini, le quali troveranno spazio sotto le chiome dei pini di fronte al giardino ed alla arena.La palestra 2.0 è pensata con una duplice funzione; oltre a dare la possibilità agli atleti di allenarsi infatti, grazie all’installazione di un trasformatore e di un accumulatore di energia interrati, sarà possibile trasformare l’energia cinetica prodotta dal moto degli atleti, in energia elettrica la quale potrà essere utilizzata per l’illuminazione a basso consumo proposta per il parco. Un’idea innovativa ed ecologica che coniuga socialità, salute e sostenibilità. Il ridisegnato fronte mare del parco ospiterà i luoghi del relax, dello svago, dell’educazione ambientale e della contemplazione. Immaginato come una vera e propria “finestra sul paesaggio”, dominato da radure alternate alla presenza del bosco misto, offrirà nuovi punti di vista e una nuova percorribilità alla quota del mare. Viene confermata la localizzazione del Cardellino, storico locale di Castiglioncello con il suo grande solarium dal quale sarà possibile collegarsi al mare attraverso il nuovo sistema di rampe e scale previsto. La demolizione del fabbricato della attuale sede della capitaneria di porto servirà per liberare un interessante spazio aperto sul mare nel quale si prevede di inserire il nuovo cinema all’aperto. Questa area sarà dotata di una piccola tribuna in legno da circa 200 posti, al di sotto della quale potranno essere ospitati i locali di servizio per il cinema. Questo spazio, immaginato come il solarium (un prato sul mare) sarà uno spazio dinamico e aperto al pubblico nelle ore libere dalle proiezioni. Il sistema dei solarium, nella sua totalità, si articola quindi su tutto il fronte sul mare, il quale viene parzialmente liberato dalle alberature ed aperto alla vista sul mare.

FATTIBILITÀ PROCEDURALE URBANISTICA Gli interventi e le azioni proposte, sono state pensate in ottemperanza a quelle che sono le indicazioni della normativa vigente. Per essere proceduralmente fattibile il progetto necessita esclusivamente di una variante al regolamento urbanistico che riconfiguri, in funzione del nuovo programma proposto i tessuti (peraltro già presenti) all’interno del perimetro dell’area di intervento. Nella fattispecie gli interventi che dovranno interessare la variante sono: 1) Lo spostamento del cinema all’aperto (riperimatrazione del tessuto n1) 2) L’eliminazione delle aree a parcheggio presenti all’interno della pineta (eliminazione dei tessuti p presenti all’interno della pineta i quali diventeranno v) 3) La riconfigurazione dell’area del campo sportivo, che per le nuove funzioni previste rimarrà comunque normata dall’art. 62 delle NTA come area n (edifici o aree per funzioni speciali – attrezzature sportive, verde urbano, scuole, edifici di interesse generale, attrezzature religiose, ecc. ) 4) Il cambio di destinazione d’uso della Casa del Fascio (modifica della destinazione da n12 a n1)

C.T.O. di Torino - Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali

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Il Centro Traumatologico Ortopedico è stato costruito negli anni ’70 e si presenta come un monoblocco di 20 piani su piastra. Nel 2002 è stato avviato un piano di rifunzionalizzazione generale con il principale obiettivo di realizzare il trauma center di riferimento per le Olimpiadi di Torino 2006. oltre alla nuova unità Spinale, i principali interventi, realizzati dallo Studio Solmona e Vitali, sono i seguenti: · Ristrutturazione del Laboratorio Analisi; · Ristrutturazione del servizio di diagnostica per immagini; · Nuovo blocco operatorio di Neurochirurgia con due sale dedicate; · Servizio di Medicina Iperbarica con due camere iperbariche, una per la routine ed una per le emergenze; · Ristrutturazione e ampliamento del reparto grandi ustionati, con unità di degenza suddivisa in acuti e sub-acuti e con blocco operatorio dedicato; · Nuovo centro di coltura dell’epidermide umana e di crioconservazione dei tessuti; · Nuovi servizi mortuari; · Nuovo servizio di sterilizzazione; · Pronto Soccorso per i grandi traumi; · Ristrutturazione dell’atrio d’ingresso.

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

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atrio d'ingresso

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

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Pronto Soccorso Grandi Traumi

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sede del 118

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

Grandi Ustionati

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

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Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

blocco operatorio di neurochirurgia

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

sala operatoria di neurochirurgia

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

blocco operatorio di naurochirurgia

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

Ospedale Maria Adelaide

Marco Vitali, Studio Solmona e Vitali — C.T.O. di Torino

Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano - LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi

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CONCEPT PROGETTUALE– Gli edifici devono parlare. E parlano di argomenti che si possono comprendere. Parlano di democrazia e aristocrazia, di disponibilità e arroganza, di accoglienza e minaccia, di partecipazione al futuro e nostalgia per il passato, di calma e di leggerezza, del luogo cui appartengono e della tradizione costruttiva. Qualsiasi edificio trasmette un’idea, rappresenta degli atteggiamenti. Racconta della vita che suggerisce possa svolgersi intorno ad esso e al suo interno. Rivela quali stati d’animo cerca di suscitare e mantenere nei suoi abitanti.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Vista serale dal parco "La Biblioteca degli Alberi".

La progettazione del “Centro civico” parte da queste considerazioni per riproporsi in una nuova veste come edificio che ospiterà al suo interno funzioni differenti, pronto ad assumere un significato e un ruolo che trascende il semplice valore architettonico del manufatto stesso acquisendo importanti valenze sociali e culturali, rapportandosi all’intera comunità con l’obiettivo di coinvolgere il più ampio strato di popolazione. Deve rispondere al contempo alle esigenze funzionali richieste secondo modelli ed aspettative consolidati e con nuovi valori aggiunti dovuti a forti caratteri sperimentali sia sull’organizzazione che sul piano dell’immagine architettonica.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Planimetria generale.

L’architettura come strumento di ricerca del rapporto col contesto La proposta progettuale tiene conto dei limiti dimensionali e della geometria del lotto configurando ipotesi reali. Lo scenario raffigurato interseca le diverse attività necessarie al completo funzionamento della struttura. Le geometrie compositive d’insieme tengono conto dell’esposizione e degli scenari che il sito offre. Il luogo, nella sua conformazione, racchiude aspetti che trovano nella proposizione progettuale declinazioni volte alla valorizzazione dei significati più intrinseci: non un tessuto edilizio saturo bensì la costante ricerca di legame percettivo, formale e valorizzante dello scenario antropizzato e naturale su cui si affaccia e in cui si inserisce. A tal fine, la proposizione di frammenti di paesaggio sempre diversi costituisce un modo nuovo di ricercare la contestualizzazione. Non solo un gesto di condivisione con l’esterno ma un impegno di composizione che rende il progetto attore e non solo parte della scenografia dell’intorno.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Sequenza diagrammi compositivi.

SINTESI DELLA GENESI FORMALE– Il luogo rivela la sua forma possibile Il progetto è interpretazione del luogo in cui è inserito, il quale a sua volta suggerisce in termini di possibilità i rapporti con il contesto urbanizzato e la relazione con l’ambito naturale del parco. La relazione è duplice: verso nord con l’edificato fitto della maglia cittadina, a sud con il “volume zero” del parco e dei suoi alberi.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Planimetrie dei quattro livelli.

Il lotto prende forma dalle strade che lo delimitano, dai percorsi che lo circondano. L’edificio è modellato allo stesso modo, ma non subisce la geometria ed anzi da questa trae spunto per adattarsi alle forze esterne e interne delle funzioni future che qui saranno accolte. Dal volume compatto è estratto uno degli angoli, perché l’ingresso principale trovi qui un “abbraccio” simbolico e geometrico che richiami dall’esterno e accolga, come se a formare spingendo in direzione dell’interno fosse il convergere del pubblico verso la struttura. Il prospetto è sintesi delle tensioni vivaci di “dentro” e “fuori”, del maggiore rapporto tra il parco e le prime funzioni che si trovano all’interno del livello a terra, ovvero l’accoglienza e l’orientamento, nonché la possibilità di attraversare il piano dal parco per uscire alla parte opposta, sulla via a nord. Lo spazio lasciato a cielo aperto presenta i due elementi del parco stesso, ovvero il verde e il percorso, che qui entrano a dare disegno alla pavimentazione di ingresso. Interpretando i due caratteri principali del paesaggio, quello “naturale” e quello “antropizzato” e in relazione ad essi, l’edificio sviluppa i suoi volumi: il primo, più basso è dedicato alle funzioni in maggior rapporto con l’esterno, ovvero quelle di accoglienza, orientamento e all’auditorium; il secondo, più alto, ospita i locali per le attività che richiedono maggiore permanenza, quindi gli spazi dedicati alle associazioni e le sale polifunzionali.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Vista serale dal parco "La Biblioteca degli Alberi".

L’edificio si mostra con un disegno compatto verso est, a nord lascia trapelare brani del suo interno attraverso la vetrata sfuggente del corpo più alto, mentre è a sud e verso ovest, in affaccio al parco “La Biblioteca degli Alberi”, che il rapporto si fa più diretto e generoso. Il volume qui arretra rispetto alla geometria del lotto, per lasciare spazio all’ingresso, anticipato dalla piazza rialzata, accompagnata dal leggero dislivello delle dune verdi. La massa muraria è allora sostituita dalle vetrate. Un cannocchiale aperto, allargato a comprendere quanto più riesce del suo intorno. Differente è invece il ruolo del secondo punto di osservazione, quello “concentrato” del corpo edilizio più alto, proiettato in avanti.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Distribuzione programma funzionale.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO– Livello T Il piano terra è accessibile da tutti i lati, perché sui suoi quattro prospetti instaura un differente rapporto con l’intorno: la maggiore apertura verso il parco con l’ingresso principale del foyer a ovest e sud; il primo ingresso alla reception e front office dello Sportello del Cittadino, per chi proviene dal brano di città a nord di via de Castillia e l’uscita secondaria dell’auditorium; il passaggio coperto che percorre da est a ovest affiancando la vetrata della sala lettura.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Sezione A-A'.

Questo è il luogo dell’incontro, dell’interrogativo posto, delle risposte ricevute, delle informazioni date e quindi della direzione consapevole verso altri luoghi della struttura o della città. I percorsi non sono differenziati, ma spinti a rappresentare anch’essi spazio di comunicazione della presenza e della vitalità del movimento. Tutto qui è in relazione con l’esterno. Caratterizzato dal più articolato prospetto vetrato di ingresso verso il parco, è infatti lo spazio per le comunicazioni più prossime alla città e maggiormente relazionate al contesto prossimo. La continuità visiva e di fruizione sostiene la scelta di aprire gli ambienti, per un uso flessibile ma visivamente continuo.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Prospetto Sud.

Trovano qui collocazione i novantadue posti dell’auditorium. Il già citato Sportello del Cittadino per le prime informazioni e lo spazio dedicato alla navigazione in internet con rete wi-fi libera. Un’ultima sala, accoglie lo spazio per la lettura. E’ ancora la relazione visiva il soggetto principale della composizione, perché l’uso stesso dello spazio, visibile attraverso la parete diafana, sia vetrina del messaggio che porta ed elemento attrattore, Lo spazio all’esterno è prolungamento del livello a terra, Trovano qui posto i giochi di strada e i momenti per gli eventi all’aperto, supportati dalle funzioni interne di accoglienza.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Prospetto Ovest.

Livello 1 – Qui la caffetteria trova la sua collocazione. Inaspettatamente non è al piano inferiore, ma volutamente baricentrica rispetto al volume, perché non manchi la comunicazione con gli ambienti del Centro ma ne sia cuore vitale, in sinergia con le altre funzioni. Utilizza la terrazza ricavata sulla copertura del volume dell’auditorium che diventa essa stessa luogo di incontro e ristoro ma anche un punto di vista per proiezioni estive all’aperto, sfruttando le pareti continue del volume più alto e le sedute sulle gradonate. La caffetteria è dotata delle attrezzature di cucina, per alternare l’uso diurno a quello serale per party di quartiere, corsi di cucina, feste private con affitto dei locali. Allo stesso piano è collocata la prima delle sale polifunzionali. Ogni piano è dotato di uno spazio flessibile da dedicare a usi sempre più“impegnativi” dal punto di vista della produzione sonora, mano a mano che si sale. Sono spazi liberamente suddivisibili attraverso l’installazione di pannelli scorrevoli fonoassorbenti, la cui combinazione e movimento genera sottosistemi più o meno scanditi (esempio foto-render pag. 5). L’impiego qui è utile all’organizzazione degli eventi nell’andamento della giornata, corsi per anziani, doposcuola per bambini e ragazzi. La ripartizione degli spazi può essere quindi più rigida con la movimentazione dei panelli appesi a soffitto oppure parziale, utilizzando elementi d’arredo apribili all’occorrenza e facilmente accantonabili nei locali di deposito. A dirigere è la scelta di separare usi poco compatibili tra loro oppure di integrare quanto più possibile funzioni che possano convivere, perché espressione della possibilità di socializzazione tra persone di differenti età o diversa provenienza sociale e culturale.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Prospetto Nord.

Livello 2 – Al piano secondo sono collocati gli uffici delle associazioni di quartiere e gli sportelli di ascolto del cittadino. Anche qui la flessibilità dell’uso è necessità espressa dalla possibilità di strutturare l’ambiente con tipologia coworking, per la capacità di collaborazione insita nella finalità comune. Sopra la prima sala polifunzionale trova qui posto la seconda. I principi sono gli stessi, con l’uso dei pannelli scorrevoli o, in alternativa, sei separè, la suddivisione è momentanea e libera scelta, non condizione subìta.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Prospetto Est.

Livello 3 – Al terzo piano lo scenario è simile a quello del livello inferiore. Data la posizione più esterna, in planimetria ma anche in alzato, trova qui la possibilità di collocazione la sala insonorizzata per piccoli eventi musicali, per affitto ai giovani gruppi emergenti o cori locali.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Impaginato di concorso 1

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE INSIEME ALLA LEGITTIMAZIONE SOCIALE– Un luogo deputato ad esprimere consapevolezza sociale deve portare in sé anche responsabilità in tema di sostenibilità ambientale. Per non aggravare i costi di costruzione, si è scelto dare risalto al potenziale di orientamento del lotto: le grandi vetrate a taglio termico verso sud e ovest consentono maggiore guadagno solare necessario in inverno mentre in estate l’aggetto del solaio di copertura per il sole alto a sud e la presenza di alberi ad alto fusto a foglia caduca per il sole più basso a ovest permettono l’ombreggiamento ed il raffrescamento passivo dell’aria prossima all’edificio. Verso est e nord la vetrata è sostituita dalla prevalenza della massa muraria, realizzata con isolamento termico. In copertura il manto è realizzato secondo la tecnologia cool roof che, oltre ad avere alta resistenza all’usura e bassi costi di manutenzione, abbassa la temperatura del materiale di rivestimento irradiato dal sole e di conseguenza dell’aria intorno alle macchine, aumentandone l’efficienza nel periodo più caldo. In copertura trovano infatti installazione i pannelli fotovoltaici e la pompa di calore aria-acqua ad alta efficienza, che con un serbatoio di accumulo d’acqua, costituiscono il sistema di produzione per riscaldamento (impianto a pavimento ad acqua in bassa temperatura), raffrescamento (impianto ad aria con deumidificazione e ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore), nonché per la corrente elettrica e la produzione di acqua calda sanitaria.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Impaginato di concorso 2

Al piano terra, la distribuzione “aperta” degli spazi e l’apertura su due affacci contrapposti, a nord e a sud, permette la ventilazione naturale. Il corpo scale, collocato in modo baricentrico alla planimetria, costituisce un camino di ventilazione, per espellere in estate l’eccessiva aria calda interna dei locali che vi si affacciano, rilasciata all’esterno in sommità al tetto attraverso una vetrata automatizzata. Le acque meteoriche di dilavamento provenienti dai tetti sono convogliate in un serbatoio ricavato entro il rialzo verde della piazza di ingresso e recuperate per l’acqua di scarico dei bagni.

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Vista interna del "free space".

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Vista interna del "free space office".

LABS Architects, Stefano Teo Fabbris, Alessandro Iannello, Barbara Airoldi — Centro Civico del Quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Vista interna del "free space exposition".

INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO - Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi

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This proposal wants to present a possible way to work in the informal context in Cairo, in that part of the city, West side, in which agricultural land is disappearing. The hypothesis advanced, therefore , refers to the interzone of connection between the agricultural tissue and informal one, including the movement of soil as a useful tool to limit the building and to ensure a variety of public places , from a social and resilient . As a first step the project try to fulfill the inadequacy of the infrastructure system in the west area of Cairo , in particular by increasing the public transport service and generating new centralities , to achieve widespread distribution and homogeneous services.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

The investigation on the principles of settlement of the informal fabric has putted the focus to the close relationship with the agricultural matrix: this saturation phenomenon generates different relationships between urban spaces and rural land.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

To better address the variety of scenarios encountered , the project is divided into five operations, design strategies with different roles and purposes depending on the context to which they refer.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

In the area of contact between the urban and rural reality , for the large-scale production , is identified a solution aimed at limiting the growth in informal settlement and the protection of agricultural land , providing for the installation of a system of cultivated terraces defended by a continuous pedestrian path , sometimes container of spaces and services for the community.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

In urban settlements , it is proposed , on the one hand , the preservation of green areas remaining , converted into new social and recreational spaces such as urban parks connected and supported by a range of public services , and secondly through an ad hoc operation of transformation of the roof of informal buildings in private gardens .

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

Choosing the movement of soil as the main tool, we decided to represent the project idea by sections : the method allows the identification of a number of operators , indicators of actions capable of shaping the soil and create different spaces and landscape scenarios. This approach is supported from the deepening of green operations, which are fundamental to achieve a sustainable and practible hypotheses of intervention.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

The quadrant developed up to the architectural scale is characterized by an interesting relationship between the urban scale and the rural fabric , reinterpreted by a zero km market as an opportunity to give shape to squares, terraces and paths leaving to agriculture the main role of physical and social connection.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

The result aims to be an example of a possible redesign of the interface between agricultural and urban areas , in which architecture becomes an opportunity to outline new landscapes.

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

Giulia Frittoli, Filippo Fratti, Maria Beatrice Bianchi — INSIDE RURAL INFORMAL CAIRO

BORNEO TO BREATHE - Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci

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“BORNeo to breathe” comes from the will to create a unit sensitive to environmental issues and well integrated into the context. As for orientation and size, following the masterplan and the solar path, the project includes large windows on the South front in order to capture the winter solar radiation, a blind East façade to avoid glare and heat loss in winter and on the North front a limited number of openings to exploit the scattered light, to limit the introspection and thermal losses.

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

The name derives from the coating, a real wall that breathes, able to purify the air, composed by ceramic material modules and plant modules. The former are receptors that thanks to the action of ultraviolet radiation and humidity transform NOx (Big Five pollutants) in nitrate harmless to human health, while the latter, with the photosynthesis process, absorb CO2 releasing oxygen.

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

In order to reduce emissions and resources consumption, the building is equipped with a rainwater recovery system, maximum exploitation of natural light, a heating system with biomass (pellets) and a passive solar system on the South front for the thermal storage, covered with dark stone and closed by low-emissive glass.

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

To ensure maximum comfort and minimum energy consumption there have been set up an office space on the South front, the living area and the bedrooms to ensure the highest energy intake during winter times, while on the North front there have been positioned services (garage, kitchen, toilets, laundry room, technical room).

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

The search for integration between indoor and outdoor has produced hybrid spaces in which there were suggested some elements and natural effects such as green walls, wood effect by the light well, using vegetation and solar catcher, and a roof garden connected to an external space housed in the building volume.

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

Also the public area project is inspired by a natural element, such as sea waves movement, with soft lines readable both on plan and volumetrically.

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE

Andrea De Sanctis, Massimiliano Morgia, Jacopo Renzi, Alessandro Ripanucci — BORNEO TO BREATHE


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Linx Hotel International Airport Galeão - OSPA Arquitetura e Urbanismo

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Project of an executive hotel, located near the Antonio Carlos Jobim International Airport (Galeão), into Infraero concession zone. The undertaking arises from World Cup and Olympic Games lodging demand in Rio de Janeiro before, during and after these events. The hotel’s main purpose is to serve transit passengers, business people and tourists which demand a quick connection to the airport. With 7.528,44sqm of floor area in a 4.800sqm site, the building is composed of two blocks: one for the apartments, another for social and service areas. According to airport zone height restrictions, the accomodation edifice is extended to the ground floor, optimizing the available lodging units in 162 apartments. Besides the standard apartment, in both ends of every corridor two larger apartments are positioned, which can be united through the main circulation without losing each one’s privacy. The smaller volume is composed of two levels. In the front is located the porte-cochére, leading the guests to the main social areas, e.g. the lobby, the restaurant, the snack bar and the main conference room. In the first floor are found the gym, the bar, meeting rooms and a terrace, where is located a two-lane lap pool. The building was fully designed with industrial elements, with precast concrete structure and prefabricated elements in order to optimize the construction runtime. The project combines energy efficiency, rational use of natural resources and automated operating systems.

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Linx Hotel International Airport Galeão, located in Rio de Janeiro, Brazil.

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Ground Floor

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Second Floor

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Apartments

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Apartments

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Technic Floor

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Elevations

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Elevations

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Elevation and section

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

OSPA Arquitetura e Urbanismo — Linx Hotel International Airport Galeão

Façade Detail

Kanton Restaurant - DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini

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Weikun Zhu mi ha telefonato un giorno per chiedermi il progetto del suo nuovo ristorante. L’idea di Weikun era molto chiara: alta cucina tradizionale cinese Vs cucina da ristorante cinese. Nel menu non compariranno il pollo alle mandorle, l’involtino primavera, il riso cantonese.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Il soffitto del Kanton Restaurant

Sono seguite lunghe conversazioni. Come giungere alla verità del progetto? La mia risposta è stata quella di guardare a viso aperto ad ognuno dei suoi movimenti: cucina cinese antica, posizione geografica nel pieno dell’occidente, progetto di un architetto italiano.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

il sofffitto del Kanton: 440 tavolette in legno

Il risultato, che il committente ha colto fin dai primissimi schizzi, è stata la generazione di forme non esistenti nell’iconografia della Cina tradizionale il cui processo di formazione fosse però un limpido tentativo di ripercorrerne i moti generativi.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Sopra il bancone una schiera di globi bianchi replicati a partire da un modello in terracotta

In questo movimento si sono frammentate serie di porcellane cinesi (grazie a J.Kounellis), teorie di tavolette in legno (grazie a Kengo Kuma), multipli di globi bianchi, pile di carta di riso color porpora, le irregolarità seriali dei materiali.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Un'altra vista della schiera di globi bianchi. Multipli da modello in terracotta lavorata al tornio

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Carta di riso tradizionale color porpora sezionata e impilata

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Frammenti di porcellana pregiata disposti su una lastra in ferro (omaggio a J. kounellis)

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Gioco di riflessi nella zona bagno.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Una vista della sala del ristorante.

DVDV Studio di Architettura, Arch. Davide Vizzini — Kanton Restaurant

Carta di riso color porpora sezionata ed impilata.

RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC) - Giorgio Domenici

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Il progetto di restauro e consolidamento antisismico, redatto in conformità alle istruzioni generali per la redazione dei progetti di restauro dei beni architettonici di valore storico-artistico, ha teso a porre rimedio ai danni causati dai movimenti tellurici del settembre ‘97, tenendo conto sia delle caratteristiche storiche, tipologiche e stilistiche dell’insigne monumento, sia dell’importante destinazione d’uso futura dell’edificio a Museo d’Arte Sacra. Si è provveduto, inoltre, agli adeguamenti tecnologici imposti dalla normativa vigente atti a consentire l’impiego delle tecnologie più aggiornate, predisposte in modo da garantire, senza stravolgimento, l’inserimento degli impianti nell’organizzazione morfologica del bene architettonico di valore storico-artistico. Sono stati previsti la revisione, la riparazione e il recupero degli elementi lapidei basamentali della facciata principale e della scalinata d’ingresso, comprensivi dello smontaggio, pulizia, consolidamento, eventuale integrazione con tassellature di elementi in pietra del tutto uguale alla preesistente e rimontaggio in opera di tutti i pezzi smontati nella posizione originale mediante perni in acciaio inox.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Prospetto principale dopo i lavori.

Rilevante importanza è stata riservata al restauro delle pareti interne intonacate, al recupero delle cornici, degli stucchi (previ saggi esplorativi per l’individuazione dell’intonaco originale) ed eventuali ulteriori decorazioni pittoriche, alle riprese d’intonaco, ove mancante, con malta di calce di composizione del tutto simile alla preesistente, al completo consolidamento e fissaggio dell’intonaco dipinto staccato. Sono seguite quindi le opere specialistiche di restauro pittorico.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Pianta di progetto del piano terra.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Sezione longitudinale di progetto.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Sezioni trasversali di progetto.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Foto dopo i lavori di restauro.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Foto dopo i lavori di restauro.

Giorgio Domenici — RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO DELLA CHIESA DI SAN FILIPPO - TREIA (MC)

Foto dopo i lavori di restauro.

Jübergtower Hemer - Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten

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Visible from far away, the look-out tower Jüberg is prominently positioned at the end of a long flight of stairs, marking the end point of the city and the transition to landscape. The upwards expanding shape of the tower reacts immediately to the local circumstances; the forested hill Jüberg, the urban centre line and a 360-degrees view.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

The construction of the building is based on the principle of the hyperboloid, which had frequently been used for steel constructions by the engineer Vladimir G. Suchov (1853 – 1939). It consists of 240 straight timber members of Siberian larch (glued laminated timber) with a cross section of 8×8 centimetres. A large-mesh structure has been designed by inclining two reverse planes of members, on which only the outer, delicate member system bears the loads. Additional vertical members, such as steel columns or a centre mast, were consistently omitted.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

The simplified static model of the tower resembles a clamped tube. Due to the horizontal wind forces, the maximal applied load develops at the clamping position. Steel needles anchor the construction up to 6 metres deep in the bedrock. Above the foundation, the rigidity of the tower is reduced gradually from the bottom to the top by decreasing the number of timber rods. According to the diminishing loads, the mesh structure expands towards the top. The supports in the lowest plane consist of six individual rods, which are reduced to five in the next level, then four, three, and finally two rods. This allows for an increasing panoramic view the higher you get to the observation deck. Each of the five landing platforms creates an individual atmosphere due to the diminishing rod system.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Corresponding to the forest aisle, the foot of the tower has been kept slim with its dimension of around 6 metres. Inside the structure, five flights of winding steel stairs with altogether 125 steps lead to the observation deck at a height of 23.5 metres. The observation deck, which has a diameter of 9 metres, offers a spectacular 360 degree view.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Jübergtower Hemer

European Maritime Day 2010 - Dario Faro

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progetto ed allestimento della mostra fotografica “European Maritime Day 2010” al “World Fesrival on the Beach” di Mndello – Palermo 2010 progetto di: Arch. Dario Faro

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

Dario Faro — European Maritime Day 2010

stand Frimm al Forum di Palermo - Dario Faro

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progettazione e realizzazione di uno stand per la Frimm da posizionare all’interno del Forum di Palermo progetto di: Arch. Dario Faro

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo

Dario Faro — stand Frimm al Forum di Palermo


KiTa Schöne Aussicht - Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten

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The day-care centre for children “Schöne Aussicht” is a prototype of the building block design system for childcare facilities in Frankfurt on the Main. The design has been developed on the basis of a competition won in 2009. The centre comprises two-storey buildings of varying sizes, which are currently errected at several locations in the city of Frankfurt. The buildings are timber structures which meet the passive house standard.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

As of 1 August 2013 children are entitled to a place at a day-care facility from the age of one. Thus, municipalities in Germany are obliged to provide this slot in a crèche or a daycare centre. Particularly in large cities and areas of high population density much work remains to be done to implement the legislation. Hence, in 2009 the City of Frankfurt on the Main organised the design competition “Baukastensystem für Kindertagesstätten” (building block design system for childcare facilities) with the objective to acquire type designs, which can be implemented several times at various locations in the city. Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten came off as one of the winners of the competition. The first day-care centre for children based on the building block design system has now been completed. At present there are five more under construction, or in the design process.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

All in-house activities hinge on the central “village square”. The well- balanced void and its skylight offer a connection to the outdoor area. This makes the change of day time and seasons perceptible and creates a pleasant natured mood in the interior. Reminiscent of a windmill eight “building blocks” are arranged over two storeys arround the village square. These accommodate the group rooms and other building areas. Spreading the functions over the four building blocks per storey gives sufficient leeway to allow for various configurations within the building block series of day- care centres for children. This way we can react to the respective conditions on site and to different needs of service in terms of the age groups (children under the age of 3, nursery school or after school club). The attached steel- structure loggia serves as transition area from inside to outside. A wide textile screen for sun protection spans between the steel pillars.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

The KiTa (childcare centre) “Schöne Aussicht” located at Frankfurt’s Riedberg is the first completed project of the building block design series. The five- group facility has now been commissioned and during the day it offers living space for around 100 children. Located on a terraced site the KiTa “Schöne Aussicht” offers a view on the steadily growing urban district and the Frankfurt skyline.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — KiTa Schöne Aussicht

Pergolato in acciaio e legno - Dario Faro

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progetto e realizzazione di un pergolato in legno per arredo esterno di una villa privata a mare zona Casteldaccia (Palermo)

Dario Faro — Pergolato in acciaio e legno

Dario Faro — Pergolato in acciaio e legno

Dario Faro — Pergolato in acciaio e legno

Dario Faro — Pergolato in acciaio e legno

Dario Faro — Pergolato in acciaio e legno

Parkpalette in Coesfeld-Lette - Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten

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Ernsting’ s family is branch enterprise of the textile industry based in the Coesfeld Lette (Westphalia). Continuous growing of the enterprise led to new buildings, which supplement the existing distribution centre of Santiago Calatrava and Bruno Reichlin from the early 1980s. Architect Johannes Schilling added another distribution centre in 1999. The company’s new service centre designed by David Chipperfield was completed in 2001. All buildings are situated in a green campus, for which the Belgian landscape architect Peter Wirtz is responsible.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

In the year 2003 the young German architects Liza Heilmeyer and Stephan Birk won the architectural competition for yet another building on the company’s campus: a multi-storey car park with 500 parking bays for the mainly female employees of Ernsting’s family.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

At the western border of the campus, with distance to the distribution centre the new, in two equal large parts arranged parking garage is placed. The ensemble of existing business buildings is completed with the new linear structure; it defines the border of the Campus to the adjacent residential area. The form of the two parts of structure results from the system of two parking ramps. The two identical, mirror-symmetric building parts complement each other on the inside [circular driving] as well as on the outside. Due to this selected system it was possible to arrange the number of parking bays demanded in the competition in the rear part of the L-shaped property. The open space between Calatrava’s distribution centre and the new car park is arranged with grass cushions and several trees alike the existing Campus. Entrance and exit of the parking garage lie in the middle of the building, accentuated by a large folding gate.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

The system of the two park ramps offers an optimal utilization of space. The overcoming of the storeys takes place on 3.2% sloped “roads”. Thus no additional up and departure elements are needed such as spindles or ramps. The pleasant slope of just 3.2% results from the length of 127 m and the storey height of 3.06 m, generous for a multi-storey car park.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

The [in section] x-shaped ramps make separate drives up and down the ramps possible. The two ramp-bodies are placed in a distance of 2.40 m to each other. The building gap serves to strengthen the monolithic form and first and foremost to bring enough light inside the interior. Passages are situated at the end and centres of each ramp. Inside the gap two cascade set of stairs are placed, suspended from the primary steel construction of the multi-storey car park. Consequential all elements arranged in the building gap (passages and cascade stairs) are made of steel grating panels.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

The 17.40 m wide and 127.12 m long structure is built of steel columns, steel beams and prefabricated reinforced concrete slabs. A timber facade lends a natural feature to the multi-storey car park. From the inside like from the outside the wood gives the building an overall friendly character. „The garden fence front “is the ideal mediator between the residential area on one side and the industrial area on the other side. Both building parts are enclosed over the entire length and width with square-shaped timber. The cladding grid is coordinated with the construction grid. The timber elements are 4×10 cm, the gap between them is 9 cm; thus the opening portion of the front is 70%. The car park’s cladding appears open or closed depending on the view angle.

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

Birk Heilmeyer und Frenzel Architekten — Parkpalette in Coesfeld-Lette

M-HOME - Silvia Fregoli

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progetto di ristrutturazione di vecchi uffici e trasformazione in sala campionaria per l’esposizione del prodotto MAZZEI MANUFACTURING spa – M-HOMe. Si tratta di una azienda che produce per la grande distribuzione: contenitori, attrezzature per la pulizia e la biancheria in plastica. Il progetto ha mantenuti intatti gli infissi esterni e alcune parti murarie. Nuovi sono la distribuzione delle funzioni e i pavimenti, il rivestimento della scala, gli infissi interni e anche le funzioni quale ESPOSIZIONE SALA CAMPIONARIAZONA RIUNIONIZONA UFFICIOZONA RELAXZONA SNACK con CUCINABAGNIACCESSICOMUNICAZIONE VISIVA (della quale si è fatta la direzione artistica)

Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

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Missing image

Silvia Fregoli — M-HOME

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Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

Silvia Fregoli — M-HOME

Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico Carlo Amalfi - Piano di Sorrento - SCIA architettura&ingegneria, Salvatore Gammella

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Le scuole, oggi. Guardando al futuro. Microcosmi appropriati alla fruizione del sapere nelle varie età dell’apprendere, tecnicamente e funzionalmente avanzati, energeticamente ed ecologicamente sostenibili, corretti dal punto di vista dell’igiene e della sicurezza, architettonicamente riconoscibili. Ma anche accoglienti e stimolanti. Già nel passato, educatori come Rudolf Steiner e Maria Montessori hanno pensato le scuole non come luoghi di passaggio da cui non si vede l’ora di fuggire, ma come vere e proprie città in miniatura di cui sentirsi parte integrante: spazi da abitare che invitano chi arriva, organismi che coltivano il senso estetico, la fantasia, l’espressività. Che soddisfano il bisogno di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso l’affinamento dei sensi. Le ragioni di ordine costruttivo condividono le ragioni di ordine pedagogico. L’architettura di qualità può concretizzare la pedagogia attraverso il progetto di spazi organizzati per la migliore conduzione delle attività scolastiche, rispettando il mutevole modo di vivere e di vedere la vita dei giovani che la abitano. Quindi, in primo luogo, spazi flessibili. Gli spazi flessibili consentono personalizzazioni e adattamenti funzionali in rapporto alle diverse attività e bisogni degli allievi, creano un senso di appartenenza e di partecipazione a cominciare dall’auto-organizzazione delle singole parti, dai materiali impiegati, dagli arredi e dai colori. “La scuola dovrebbe essere una ‘casa gioiosa’, con un contenuto di seduzione per i ragazzi – un luogo dove alla mattina alle 8 non vedi l’ora di andare – bella o brutta, di vetro o di cemento, però un luogo che ti appartiene, dove ti incontri, dove sviluppi l’identità…”, osserva Paolo Crepet. Su questa visione si è articolato lo sviluppo del nostro progetto. L’obiettivo della composizione architettonica è incentrato sulla semplicità, perché la semplicità consente ai giovani una progressione nella capacità di governare gli spazi, di muoversi in essi ed appropriarsene, e quindi maggiore comprensione e acquisizione di riferimenti. In una parola, consente loro di crescere. Quindi volumi puri, geometrie semplici, principi della costruzione tradizionale che si confrontano e si integrano con le tecnologie e gli obiettivi contemporanei. Di pari importanza, l’utilizzo delle risorse naturali del sito (sole, vento, acqua, terreno e vegetazione), allo scopo di contribuire significativamente al controllo del microclima interno, applicando strategie progettuali “passive” che minimizzano l’uso di impianti meccanici e sfruttano al massimo l’efficienza degli scambi termici tra edificio ed ambiente. Tutte le scelte distributive e funzionali sono state assunte con l’obiettivo di realizzare un ambiente ecologicamente corretto, di favorire la ventilazione e l’illuminazione naturale e di garantire al contempo protezione dalla luce solare diretta. Il motore del progetto è la grande serra centrale, che unisce esigenze funzionali-distributive (mette in relazione le aule, i laboratori, la mensa, la biblioteca e l’area amministrativa-didattica) a esigenze bioclimatiche (costituisce uno spazio tampone che riduce gli scambi termici tra l’edificio e l’esterno, riducendo le dispersioni in inverno e favorendo il rinfrescamento in estate), ed al contempo costituisce elemento di comunicazione ed aggregazione, palcoscenico della vita di relazione della scuola. Le aiuole, gli arredi e il verde che abitano la serra sono il frutto del lavoro artistico integrato all’architettura: un grande spazio da “utilizzare” e “sperimentare”. Uno spazio che garantisca il benessere psicologico di chi lo abita quotidianamente: applicando il principio del total comfort indoor: il progetto ha considerato l’uso creativo di stimolazioni visive cromatiche e luminose che influenzano positivamente lo stato d’animo degli abitanti e degli ospiti della scuola. La luce, il colore delle pareti e dei rivestimenti, degli oggetti, delle installazioni artistiche creano un ambiente coinvolgente ed emozionante che incoraggia la voglia di fare, di stare e di scoprire.

SCIA architettura&ingegneria, Salvatore Gammella — Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico Carlo Amalfi - Piano di Sorrento

Atrio

SCIA architettura&ingegneria, Salvatore Gammella — Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico Carlo Amalfi - Piano di Sorrento

Tavola 1

SCIA architettura&ingegneria, Salvatore Gammella — Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico Carlo Amalfi - Piano di Sorrento

Tavola 2

SCIA architettura&ingegneria, Salvatore Gammella — Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico Carlo Amalfi - Piano di Sorrento

Tavola 3

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