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Cameretta blu e verde le prove di colore - Paolo Bardon

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La vendita di mobili online comporta a volte molta indecisione, ma testando tutte le varianti del verde e del blu di questa cameretta bimbi, siamo riusciti a trovare la soluzione gradita al cliente.

Paolo Bardon — Cameretta blu e verde le prove di colore

Cameretta bambini soluzione definitiva

Paolo Bardon — Cameretta blu e verde le prove di colore

Cameretta bambini variante 1

Paolo Bardon — Cameretta blu e verde le prove di colore

Cameretta bambini variante 2


Mobili per il soggiorno da un foglio a quadretti - Paolo Bardon

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Dopo aver realizzato due soluzioni arredo per il bagno, ci hanno chiesto di rivedere anche gli arredi del soggiorno, tutto è nato da poche misure, uno scambio di battute ed uno schizzo sul foglio a quadretti di scuola della figlia, la discussione sulle finiture dei mobili, 30 giorni e nemmeno la cliente poteva credere che il risultato potesse essere quello della foto.

Paolo Bardon — Mobili per il soggiorno da un foglio a quadretti

Mobile soggiorno bianco sabbia e fango

Paolo Bardon — Mobili per il soggiorno da un foglio a quadretti

Mobile soggiorno bianco sabbia e fango

Paolo Bardon — Mobili per il soggiorno da un foglio a quadretti

Il soggiorno prima della realizzazione

Paolo Bardon — Mobili per il soggiorno da un foglio a quadretti

Mobile soggiorno: il disegno a matita

Palazzo per residenze Piero Portaluppi - maurizio montagna

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XXIV MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURAVENEZIAPAD ITALIA

maurizio montagna  —  Palazzo per residenze   Piero Portaluppi

Maurizio Montagna - Studio in trittico, 1 - 5 - 2014 - cm 270 x 180 -

Casa Rustici, Pietro Lingeri Giuseppe Terragni - maurizio montagna

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XXIV MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURAVENEZIAPAD ITALIA

maurizio montagna  — Casa Rustici, Pietro Lingeri Giuseppe Terragni

MAURIZIO MONTAGNA - Studio in trittico, 1 - 5 - 2014 cm 270 x 180 -

KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato - Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK

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Concorso di progettazione urbanistico-architettonica e recupero funzionale della parte centrale di nucleo storico di Karlovac – “Zvijezda”

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Vista

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Piazza - giorno

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Piazza - notte

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Mercatino

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Planimetria

Tatjana Pozar Holjevac, PAVLA SIMETIN, IVANA TUTEK, IVA DUBOVECAK — KARLOVAC "ZVIJEZDA" - 2°classificato

Piazza

Concorso internazionale di progettazione Centro Civico - Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli

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“Il Parco Centrale svolge il ruolo fondamentale di elemento di connessione tra i diversi ed eterogenei elementi che si affacciano lungo i suoi bordi…”. Questo presupposto ha trasmesso sin dall’inizio il desiderio di sviluppare un progetto che non si andasse semplicemente a sommare a questo sistema di elementi (il Bosco Verticale, l’Incubatore delle Arti, ecc.), ma che rappresentasse realmente e formalmente l’opportunità di dialogo tra la cittadinanza, il parco e il nuovo intorno urbano. Un “catalizzatore” che fungesse da filtro, attraverso il quale esprimere tutte le specifiche vocazioni del Centro Civico, note nel DPP. Inoltre, la ricerca progettuale, ha posto particolare attenzione al tema dell’identità popolare ed operaia che ha contraddistinto da sempre il quartiere Isola dal resto della città. Qui storicamente si sono tessute le prime trame della solidarietà’ operaia e delle cooperative. Il Centro Civico vuole essere un luogo dove attualizzare e rinnovare questo spirito di partecipazione e condivisione.

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

Il progetto si sviluppa attorno all’idea di attraversamento. Questo concetto viene sintetizzato da una sola direttrice ortogonale alla giacitura diagonale del lotto (N), in direzione della principale via di collegamento dell’area di progetto con il contesto urbano, via De Castillia. Questa direttrice dilatandosi, divide il volume estruso in due corpi, in cui andiamo a raggruppare le funzioni espresse dal DPP in “pubbliche e di servizio”. -Volume A (W): spazi a servizio del cittadino -Volume B (E): servizi offerti al cittadino Questa separazione è netta solamente al piano terra, mentre ai livelli superiori le due sfere entrano in relazione quando opportuno, ricucendo il volume dell’edificio in una forma compatta. La relazione suddetta si traduce in ponti tra i due volumi, luoghi al tempo stesso di connessione e dello “stare”, che offrono scorci visivi tra interno ed esterno. Questi si esprimono inoltre nella disposizione di doppie altezze e affacci tra i vari piani. La distribuzione verticale si caratterizza invece attraverso un nucleo unico all’interno del volume B. Successivamente i volumi si aprono alla dimensione del parco, in pianta e in alzato, ricercando nell’apertura angoli visivi che sottraggono porzioni ai volumi stessi. Queste operazioni definiscono in modo naturale un’area che richiama immediatamente l’idea di spazio civico, inteso come luogo d’incontro e scambio. L’edifico funge da filtro tra città e parco, tra verde e costruito e viceversa.

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

L’attraversamento e l’apertura generano uno spazio in grado di accogliere molteplici funzioni: comizi, spettacoli, esposizioni, eventi e svago. Una parete per arrampicata occupa uno dei fronti interni, passando attraverso il vuoto sino al culmine dell’edificio. Negli elaborati grafici, la sezione A-A’ lungol’attraversamento, pone in evidenza la soluzione adottata per il superamento di un dislivello di 1,20 m dall’accesso da Via De Castillia sino al parco; pochi gradini ed una serie di rampe, posizionate in corrispondenza della proiezione a terra del volume A, permettono di superare il salto di quota tra lo spazio civico e il parco, separando idealmente gli ambiti delle due aree pubbliche; la gradonata, di 4 sedute, insieme al disegno della pavimentazione, delimita quello spazio destinato ad accogliere le funzioni precedentemente descritte.

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

L’involucro esterno, per mantenere compattezza del volume, è scandito da poche e opportune bucature e con un rivestimento in mattoni vuole essere testimonianza di ciò che era il quartiere Isola, con i suoi stabilimenti industriali, prima di questa radicale trasformazione urbanistica, e porsi in continuità con il linguaggio urbano. Le partizioni verticali e orizzontali esterne che racchiudono lo spazio civico, sono caratterizzate da lamelle di legno, che si aprono a favore di una luce diffusa o si chiudono, in concomitanza delle pareti opache (Auditorium), articolando l’attraversamento con movimenti di rotazione delle stesse lungo il proprio asse verticale, e richiamano una dimensione naturale in forte relazione con il parco. La copertura prevede un sistema di raccolta delle acque piovane a favore dell’ottimizzazione delle risorse idriche, mentre la porzione inclinata prevede un sistema di pannelli fotovoltaici per captare le radiazioni solari. La compattezza delle volumetrie e la distribuzione verticale ottimizzata, denotano una scelta chiaramente rivolta alla sostenibilità in termini economici. La scelta di pareti ventilate all’esterno con le bucature disposte lungo i fronti più adatti a ricevere il giusto apporto di luce solare (EW), e il fronte compatto e termoisolato rispetto ai venti freddi (N), sono alcune delle componenti che mirano a contenere le dispersioni e gli accumuli termici, con un sistema fondato sui canoni essenziali della “buona architettura” piuttosto che sulla scelta di complesse tecnologie con alti costi di manutenzione.

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

Marco Tanzilli, Marco Tarquini , Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tronti, Gabriele Ripani, angelo intindoli — Concorso internazionale di progettazione Centro Civico

Casa passiva - Francesco Rosadini, Daniela Turci

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La riconversione a residenza di un piccolo manufatto rurale avviene demolendone le parti prive di valore e preservandone le originarie strutture in pietra a vista, sollevate però dalle loro funzione di involucro e di struttura. Viene quindi posto in opera un nuovo involucro indipendente dal primo, caratterizzato da due estensioni vetrate e una copertura opaca a pannelli solari ibridi, posti sopra al volume originario. I nuovi muri portanti sono in struttura x-lam ad alto isolamento termico, integrata da travi lamellari a sostegno delle coperture. Il controllo solare passivo è assicurato da frangisole esterni e tende oscuranti interne.

Francesco Rosadini, Daniela Turci — Casa passiva

stato attuale

La copertura in stato di degrado verrà rimossa; saranno pure demolite le parti dell’edificio che non rivestono valore paesaggistico o testimoniale, quali la parete di fondo in muratura di mattoni e gli immorsamenti sul muro d’intercapedine. Le parti restanti saranno recuperate e consolidate, specificamente per quanto riguarda le caratteristiche statiche e la tenuta termica, quest’ultima in particolare nelle parti interferenti con l’involucro edilizio. Verrà quindi costruito un nuovo involucro murario in muratura ad alte prestazioni termiche, costituito da pareti in struttura di legno con interposto isolante termico. Questo sarà eseguito parte in esterno e parte in interno all’edificio esistente, in modo da inglobarne la volumetria lasciando all’esterno solo la parete sud in pietra faccia a vista e gli spigoli adiacenti; i raccordi con quest’ultima saranno eseguiti tramite pareti vetrate.

Francesco Rosadini, Daniela Turci — Casa passiva

Verrà messa in opera una struttura a montanti e puntoni in legno lamellare, che formerà l’orditura a vista delle pareti laterali vetrate e dell’intero tetto. I puntoni saranno poggiati, sulla mezzeria dell’immobile, da una trave di colmo pure in legno lamellare. Nelle parti opache della copertura, i puntoni saranno intasati di isolante misto ad alta e bassa densità (fibra di legno/xps), mentre nelle parti a luce sosterranno invece direttamente le finestrature apribili.

Francesco Rosadini, Daniela Turci — Casa passiva

Le 4 fasi esecutive

Le murature preesistenti in pietra a vista saranno così interamente sollevate dalla loro funzione strutturale, e non collaboreranno più alla formazione dell’involucro; si preserverà quindi unicamente la loro funzione testimoniale. La copertura dell’edificio, in aggetto dalla nuova struttura, si estenderà comunque a proteggere le murature rustiche esterne all’involucro.

Francesco Rosadini, Daniela Turci — Casa passiva

planimetria

Le parti opache della copertura saranno sormontate da pannelli solari ibrdi (termici e fotovoltaici), separati dagli strati sottostanti tramite una camera di ventilazione. Lo sviluppo della superficie a fotovoltaico sarà di circa 30 mq, orientati sulle due falde e capaci di sviluppare circa 1,5 Kw di produzione elettrica.

Le attuali murature esterne verranno conservate e saranno ripulite e consolidate. I vacui nella muratura saranno stuccati con malta a calce. In corrispondenza delle aperture finestrate, gli inserti dei serramenti avverranno previa regolarizzazione dei fondi con tecnica tradizionale rustica a malta di calce.

I nuovi muri in elevazione saranno in legno ad alta efficienza energetica. La stratigrafia prevede una struttura a reticolo in massello di conifera con interposto isolante in lana di roccia, ricoperta in esterno da xps finito con intonaco rustico su rete, ed all’interno in pannelli fibra di legno con finitura a gesso protetto; il tutto per uno spessore di 30-32 cm ed un valore di trasmittanza U= 0,15 W/mqK.

La struttura del tetto sarà in travi di legno lamellare; I serramenti e i frangisole saranno in legno e alluminio a taglio termico. I vetri saranno isolanti ad alta efficienza e garantiranno un valore di trasmittanza U= 1,15 W/mqK. Il tetto sarà a falde con inclinazione inferiore a 30 gradi ed il manto di copertura sarà in vetro e pannelli solari integrati. I canali di gronda ed i pluviali saranno metallici.

Le parti opache di facciata saranno tinteggiate con prodotti non impermeabili che consentano la traspirazione del muro.

New Library in Briosco - Paolo Venturella


Fabrizio Fraboni Baroni an Interview on RAI TV - The Italian state Television - Fabrizio Fraboni Baroni

House for P - LOW architecten

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NATURE AND LIGHT
In a wooded area in the town of Keerbergen, LOW architecten designs a private dwelling on one single level. The owner’s wish was to build a house with a plain structure and to live in touch with nature. The woods on the surrounding lots create large shadow parts over the parcel. This ‘limitation’ was the starting point for the idea to capture natural light through the roof. The result is a sculptural volume with two converging roofs. The roof structure is tangible everywhere in the house, there are no straight lines when you look at the ceiling. The result is an extraordinary spatial perception when you enter the living area. The asymmetrical skylight provides extra daylight to splash into the room.

LOW architecten — House for P

INTROVERT BUT OPEN
At first sight, the house appears introverted, almost ascetic, in fact. The restrained façade design and the robust use of materials create that effect. But the bunker-like building actually opens up completely to the countryside at the rear. The association with a bunker is reinforced by the two funnel-shaped roofs. Despite its unusual design, the materials used are rather traditional: bricks for the façade, ceramic cladding for the roof and aluminum windows. Brass joinery for the front doors gives the façade a special touch.

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

LOW architecten — House for P

Little Willy - LOW architecten

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SITE
Little Willy is the name of a multifunctional complex combining a bed and breakfast, a penthouse, a shop and a restaurant. Special about this project is the dialogue between the old and new, located on a small corner plot. However Little Willy is more than just a striking corner building: it is part of the urban renewal that is going on for some years in the Brussels Dansaert district.

LOW architecten — Little Willy

URBAN INTEGRATION
The design is started from the difficulty to develop a small rest space on a corner in the middle of the Dansaert area, and connect it with an existing, historically interesting house. LOW architecten proposed a volume that slowly grows over the adjacent house. On some places incisions were made in favor of large outdoor spaces. This terraces structure guarantees a rescaling of the volume and stimulates interaction with public space.

LOW architecten — Little Willy

CITY IN THE CITY
Different housing units are stacked one on top of the other, where every unit still has its own private green space or terrace. Together with the public functions on the ground floor – which include a shop, a gallery and a restaurant with large terrace – city life is present in this complex.

LOW architecten — Little Willy

DIFFERENT BUT TOGETHER
The project is twofold: It provides for the total renovation of the whitewashed house on the one hand and extending it with the black concrete volume on the adjacent plot on the other hand. This two distinct volumes are visually different on the outside, but inside they are connected by the functions they house. The concept of preservation and revitalization of the existing heritage, combined with an innovative construction results in a striking, iconic whole with a positive image to the public space. In this sense it could be called a socially sustainable project.

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

LOW architecten — Little Willy

ALUARTFORUM - LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia

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Il progetto proposto per la galleria di Belle Arti mira principalmente a preservare l’”apertura” del parco verso la città senza compromettere il contesto storico. La tipologia proposta può essere definita come una sorta di padiglione espositivo verticale, le unità espositive in forma di scatole sono sovrapposte l’una sopra l’altra. Il carattere di padiglione è ulteriormente sottolineato dal progtto di un paesaggio verde sulle pareti laterali esistenti che rimarranno intatte. Il verde verticale cerca di preservare il rapporto del parco con la strada e allo stesso tempo interagire con la nuova struttura.

LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia — ALUARTFORUM

LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia — ALUARTFORUM

LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia — ALUARTFORUM

LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia — ALUARTFORUM

LAP STUDIO, Alina Lippiello, Ivica Covic, Leonardo Zuccaro Marchi, Nicola Petaccia — ALUARTFORUM

Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas - David Dana

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We perceive that this project holds a very deep and positive duality of furniture design & architecture. Our rational approach to this Project was to catalyze an integral contemporary architecture design, with industrial elements; these elements play a big role in the spaces that we are creating. The overall concept of the project intends to transform our conception of materials through the inception of prefabricated decorative textures which we call – art installations.

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

David Dana — Contemporary Apartment in Bosques de las Lomas

Primary School - LOW architecten

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URBAN INTEGRATION
LOW architecten is responsible for the master plan, the design and execution of the environment construction and the integration of a new school extension for school ‘Eikenlaar’ in Rumst. The extension of a village school, the construction of a new sports hall and a kiss & ride zone are connected in a clear way around a central core. This creates a place with an important social function where students, parents, visitors, youth sports, etc.. meet. At the same time the chaotic and unsafe traffic situation at the school comes to an and at the school gate.

LOW architecten — Primary School

ARCHITECTURAL INTERPRETATION
The architectural concept of the extension gives a simple answer to the lack of space and the necessity for a covered playground: the school building is placed on columns, freeing up the space on the ground floor and so creating a covered playground. The classes with large windows on the first floor overlook the playground. Next to the playground, refectory and director’s office are integrated. The new extension and existing school building both have their own identity and architectural features. In the existing building the necessary interventions were done: skylights in the ceiling give the school hallways new life. Despite the contrast between old and new, they merge perfectly with each other, an interesting dialogue is created. The playground underneath the volume on columns forms the link between both and offers intimacy for children.

LOW architecten — Primary School

PLAYGROUND
A pattern with different shades is laid out over the playground and defines different areas in an informal suggested way. In addition to the pattern, white precast concrete benches are provided. The different forms of the benches refer to mathematical symbols and are easy recognizable for the children.

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

LOW architecten — Primary School

Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco - Giancarlo Scudella

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Studio Giancarlo Scudella Architetto

Giancarlo Scudella — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Planimetria e piante

Giancarlo Scudella, Antonio Galdeman, Lisanna Bonaldo

Giancarlo Scudella — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Pianta e prospetto

La geometria è la logica dello spazio, una forma del pensiero, pensiero che ha dato vita a varie idee che alla fine hanno portato a una soluzione di progetto. Occorre tenere presente che il progetto così configurato scaturisce non da un processo lineare ma da un continuo provare verificare ripensare svariate volte al fine di sintetizzare una soluzione che risponda a tutte le esigenze estetico funzionali ambientali sociali ed economiche. Varie ipotesi di progetto e varie soluzioni funzionali con diverse configurazioni e collocazioni planivolumetriche, virtualmente inserite nell’area di contesto, hanno portato a una forma minimalista ed essenziale, capace di interloquire con la natura circostante . La forma architettonica si interfaccia fra l’esterno e l’interno, fra l’ipogeo e l’epigeo, fra il buio e luce, fra pieno e vuoto, in un silenzioso e riservato inserimento nel contesto urbano ambientale e paesaggistico dal minimo impatto visivo, destando nel contempo curiosità di un qualcosa incastonato nel terreno, qualcosa che viene alla luce, come in un sito archeologico. Forma ritagliata parzialmente interrata, affiancata alla dorsale Nord Sud del declivio, con asse longitudinale leggermente ruotato verso Sud Ovest come a cercare il sole, modellata da raggi virtuali con origine da due punti di osservazione posti nella parte più alta dell’area di intervento, in prossimità delle attuali panchine . Al fine di non interferire con la vista sul circostante e frontestante paesaggio collinare e montano e nel contempo ad enfatizzare con la cuspide della lanterna le vette sul fondo valle .

Giancarlo Scudella — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

prospetti e sezioni

Giancarlo Scudella — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Vista esterna

Giancarlo Scudella — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

vista interna


Piazza Fidia 1 - Malara Associati, Lucilla Malara, Alessandra Zoppi

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Un edificio anni ‘50, con sviluppo di 6 piani fuori terra, un piano seminterrato, e un’autorimessa interrata, layout e finiture completamente differenti, affittato a diverse società sui vari piani. Una sfida spazio-temporale – trasferire in soli 6 mesi 300 dipendenti da una sede comoda a una più ridotta e una economica – operare con un budget limitato. Un controllo rigoroso dei tempi e dei costi di ristrutturazione, senza dimenticare gli aspetti energetici, ha permesso di vincere queste sfide: a distanza di soli due mesi dalla presentazione del concept progettuale e del progetto esecutivo sono iniziati i lavori di ristrutturazione, che si sono conclusi in soli 6 mesi.

Malara Associati, Lucilla Malara, Alessandra Zoppi — Piazza Fidia 1

Le aspettative della committenza in sede di briefing sono state spazi semplici, sobri ma eleganti, ridefiniti con elementi estetico-funzionali. Le scelte progettuali hanno saputo tradurre tali richieste in un progetto dal concept innovativo in cui l’aspetto emozionale garantisce quelle condizioni di benessere psicofisico sempre più necessarie e richieste nell’ambiente di lavoro. Il risultato è quello di un’architettura dinamica ottenuta attraverso scelte materiche e cromatiche con texture che richiamano motivi naturali e tinte emozionali unite ai toni caldi di un ambiente domestico. Grande attenzione anche alla qualità della luce, così importante nel determinare scenari luminosi e comfort degli spazi, con un progetto illuminotecnico ideato su misura e dettato dalle esigenze funzionali degli ambienti.

RISTRUTTURAZIONE LOFT A MILANO - Malara Associati, Lucilla Malara, Empio Malara, Gianni Drago

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All’interno del cortile di via Rasori 12, un opificio in disuso dagli anni Cinquanta è stato ristrutturato per ospitare lo studio d’architettura Malara Associati. L’intervento ha mantenuto l’impianto della costruzione esistente valorizzando le strutture portanti in acciaio del vecchio stabilimento lasciate a vista e ripristinando le vetrate del tetto a spiovente (shed). L’obiettivo del progetto di riuso è stato quello di ottimizzare lo spazio del vecchio laboratorio sviluppato a doppia altezza, creando un ambiente di lavoro estremamente funzionale: da un lato un ampio open space operativo facilita il lavoro d’équipe, dall’altro uno spazio che permette di tutelare la privacy del cliente in fase di discussione del progetto. Il layout dello studio prevede, infatti, nella zona degli spazi operativi undici postazioni computerizzate e lo sfruttamento dello spazio in altezza con l’inserimento di un soppalco. Una sala riunioni, che ospita anche la biblioteca e si trasforma in luogo di incontro dei clienti e degli ospiti, e un ufficio direzionale completano gli ambienti di lavoro intervallati, rispetto ai locali operativi dalla reception centrale. Si configura così una fluidità di spazio, pur nella suddivisione funzionale dei locali, esaltata da grandi aperture in corrispondenza dei passaggi tra i locali e dall’adozione di “superfici” in vetro scorrevoli per la separazione, all’occorrenza, degli ambienti. L’arredo di elementi scelti per la loro semplicità formale, nella monocromia del bianco accompagnato da inserti di alluminio, rafforza l’essenzialità degli spazi. Unica eccezione alla monocromia degli ambienti – volutamente ricercata per sottolineare il primo impatto con la realtà dello studio professionale –è costituita dalla reception, con il rosso della parete di fondo e l’inserimento di due poltrone Dama, disegnate da Lucilla Malara, nella variante del nero. Il risultato: un’“officina” computerizzata di elegante funzionalità.

Malara Associati, Lucilla Malara, Empio Malara, Gianni Drago — RISTRUTTURAZIONE LOFT A MILANO

Sala Riunioni

Policlinico di Monserrato - Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino

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Il Presidio Ospedaliero Policlinico di Monserrato è collocato all’interno dell’area Universitaria di Monserrato, costruito negli anni 90 e inaugurato nel 2000.

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Main entrance

Il progetto mira alla completa integrazione con il Presidio esistente. L’ampliamento del nuovo blocco R è strutturato in 4 corpi di fabbrica di seguito denominati R1,R2,R3 ed R4.

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Axonometry

Il progetto di riqualificazione compie scelte coerenti all’impianto originario con il duplice obiettivo di confermare la composizione d’insieme e nello stesso tempo conferire formalmente l’immagine di un edificio contemporaneo all’intero complesso ospedaliero. I nuovi corpi si protendono verso la metropolitana leggera, dando così origine ad uno spazio denominato “Main Street”, tra l’ampliamento ed i corpi esistenti.

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Sketch

  • La Main Street è permeabile su tre lati, dove troviamo gli ingressi:
  • l’ingresso a sud che appartiene alla città con l’arrivo della metropolitana, la presenza del parcheggio principale, la fermata dei bus;
  • l’ingresso ad est, dove è attualmente l’ingresso principale, continuerà ad essere dedicato alle attività dell’ospedale di giorno;
  • l’ingresso ad ovest di connessione con il campus universitario.

I tre ingressi confluiscono tutti nel cuore dell’ospedale, dove troveranno luogo alcuni servizi: informazioni, bar-caffetteria, un kinderheim-ludoteca, la banca, i negozi, nonché una sala convegni-multisala luogo di scambio culturale; il tutto arricchito dalla presenza di spazi verdi attrezzati con sedute per le attese, isole WiFi, una fontana, una vasca d’acqua e alcuni interventi artistici di autori locali sulle pareti verticali degli edifici esistenti.

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Ground floor

Gli elementi caratterizzanti la proposta progettuale sono quindi gli “spazi di risulta”, gli spazi che se non gestiti divengono sempre non luoghi:
  • la piazza coperta – Main Street,
  • la nuova connessione con la Metro di superficie
  • le Gallerie coperte che collegano la Main con la Metro.

Inoltre, la presenza del viadotto della metropolitana è un’infrastruttura ad alto impatto sul lotto che poteva creare delle relazioni non chiare tra l’edificio ospedaliero e lo stesso se non gestita. Il progetto si è posto il problema e ha integrato la metropolitana all’edificio facendolo divenire un’appendice di esso e l’ingresso diretto dalla città, al sistema ospedaliero.

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Main street

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Connection with metro

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Gallery

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

Entrance

Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

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Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

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Proger Spa, Arch. Mara Morelli, Arch. M.Antonietta Di Savino, Dott.ssa Diana Tamburi, Dante D'Agostino — Policlinico di Monserrato

View 3 Main street

Ristrutturazione e arredamento appartamento - Malara Associati, Empio Malara, Lucilla Malara

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Suddiviso in origine in piccoli ambienti, l’appartamento di via Osti è stato ridisegnato per ampliare gli spazi di soggiorno utilizzando l’altezza del sottotetto. Si è introdotto un solaio appeso alle travi di legno, con una superficie calpestabile inferiore rispetto a quella del pavimento sottostante, ricavando a questo livello uno spazio articolato in quattro “nidi”: uno studio, la stanza per l’ospite, una dispensa soprastante la cucina, con cestino all’antica per facilitare il carico/scarico delle derrate alimentari da un piano all’altro e uno spogliatoio come quarto ambiente soprastante la camera da letto. Due scale scorrevoli permettono di accedere la prima al piano superiore della parete-armadio che caratterizza il fondo longitudinale dell’alloggio, la seconda ai primi tre “nidi” del soppalco grazie alle aperture per la salita, disposte frontalmente alla parete-armadio. Una terza scaletta, in legno, asportabile, collega la camera da letto con lo spogliatoio. Pavimenti in legno chiaro e mobili laccati in colore bianco, che riprendono la finitura del sottotetto, configurano un ambiente luminoso, con luce naturale proveniente da tre lucernari posti in corrispondenza della cucina, del corridoio e del bagno, e da balconcini che si affacciano sul cortile interno della casa. La luce artificiale, invece, proviene dagli spot inseriti nelle gole del solaio, in corrispondenza delle travi di legno, e dalle lampade da tavolo per l’illuminazione indiretta dei “nidi” del soppalco. Si è ottenuto, in questo modo, un alloggio prettamente “milanese”, aperto all’ospitalità, con una dinamicità degli spazi che favorisce l’incontro ma conserva la privacy.

Malara Associati, Empio Malara, Lucilla Malara — Ristrutturazione e arredamento appartamento

Soggiorno

Ampliamento edificio artigianale - Alessandro Bruni

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