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ORIGAMI - Andrea Falco, Mirko Silenzi

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CONCEPT Negli ultimi anni il contesto limitrofo al lotto di intervento ha subito una rapida espansione architettonica che abbraccia diverse scale urbane. Insediarsi in uno spazio stretto tra interventi di dimensioni ben maggiori ha rappresentato una sfida intrigante sin dalle prime fasi di studio. La volontà primaria è stata quella di pensare ad un oggetto che, nonostante le volumetrie contenute, andasse a costituire una presenza forte e ben radicata col contesto. Un elemento dalla spiccata personalità che diventi un fulcro per la comunità. L’ Origami è stata l’idea generatrice nella fase di definizione della forma dell’edificio. La Gru è l’origami più conosciuto e anche quello che racchiude in se il significato simbolico più consono al tema in questione, esprime la gioia dello stare insieme. Origami come attività plastica e materica e forme geometriche distinte sono da stimolo per lo sviluppo intellettivo e manuale, in quanto, tramite l’ attività ludica unita alla creazione di oggetti tramite processi manuali da al bambino la possibilità di crescita sotto differenti aspetti.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

External view

INSERIMENTO L’ingresso principale verso il parco, presenta una pensilina in aggetto che ricorda la forma di una Gru stilizzata. Ha la tripla funzione di riparo per l’ingresso alla ludoteca, segno distintivo e visibile per l’utenza e stimolo psico-visivo per il bambino che è inconsciamente attratto dagli oggetti dinamici e colorati. La grande vetrata d’ingresso e quelle laterali illuminano le aule e gli ambienti principali e creano un unicum visivo tra l’interno ed il parco. A completamento del giardino della ludoteca è prevista la piantumazione di alberi a medio fusto per schermare dalle preesistenze vicine e che permettano l’inserimento urbanistico del progetto nel parco urbano.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Concept

DISTRIBUZIONE La hall d’ingresso accoglie i fruitori e, tramite il corridoio distributivo, un ascensore per disabili e una scalinata inserita in un doppio volume a tutta altezza, li indirizza ai restanti ambienti.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Front

Al piano terra sono collocate le aule per le attività dei bambini: - aula oscurabile 40 mq - aula gioco 30 mq - aula gioco con lavatoio 30 mq - aula attività motorie 50 mq - aula relax 50 mq - servizi 12 mq

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Ground Floor Plan

Tutte le aule hanno ampie vetrate da cui si potrà accedere al giardino esterno, in cui sono previste aree attrezzate con strutture accessibili anche da disabili per il gioco e aree lasciate a prato.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Inner View

Al primo piano sono collocati: - centro studi - sala incontri familiari - uffici - spogliatoi - servizi

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

First Floor Plan

SEGNALETICA L’immediatezza e la semplicità di lettura sono alla base di qualsiasi comunicazione e risultano fondamentali nel caso di bambini con disabilità. E’ importante creare un mondo accessibile intorno a loro, non solo da un punto di vista fisico ma anche comunicativo. Il sistema di segnaletica e di riconoscimento dei vari ambienti punta sul colore, ogni aula, avrà una porta di un colore distinto rispetto alle altre, ripreso dalle scritte della segnaletica fuori dalle aule e nelle indicazioni presenti nella hall sarà il colore predominante all’ interno. La tonalità del colore verrà scelta in base alle attività svolte all’interno dei singoli spazi seguendo la psicologia dei colori e dei loro effetti psico-fisici. Per chiarire con un esempio nella stanza relax si potrebbe avere l’ arredamento, la porta e la segnaletica dedicata in toni di blu che ha effetti distensivi e rilassanti mentre nella stanza delle attività motorie una tonalità calda come l’arancio aiuta a stimolare le reazioni psico-fisiche.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Sections

STRUTTURE Data la conformazione del lotto e la ristrettezza degli spazi, per l’accantieramento si ritiene ottimale pensare ad una struttura metallica prefabbricata trasportabile per elementi composti e assemblati in loco. Questa strategia garantirebbe rapidità nei tempi di realizzazione, un peso inferiore e una pulizia del cantiere da scarti e lavorazioni in loco.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

Fronts

SOSTENIBILITA’ Il sistema edificio è stato pensato per essere sostenibile sotto tutti gli aspetti. L’involucro energeticamente performante realizzato con pareti sandwich ventilate e rivestimento in pannelli prefabbricati in fibrocemento ecologico scelti tra materiali con una filiera produttiva certificata ecosostenibile e che garantiscano una buona durabilità nel tempo, e facilità di montaggio. Le vetrate prevedono l’ uso di serramenti con vetrocamere e cristalli basso-emissivi. La pavimentazione interna in parquet industriale in bamboo assicura un prezzo contenuto, un’ ottima resistenza all’usura ed un basso impatto ambientale. La scelta di realizzare il “tetto-verde” oltre a garantire un contributo importante nel migliorare le prestazioni dell’involucro crea una sorta di quinto prospetto integrato con il geometrico pattern del parco visibile dagli alti edifici circostanti. Nel caso che la morfologia urbana circostante crei flussi d’aria costanti, si potrebbe pensare al inserimento di micro-eolico integrato con la vegetazione del parco che garantisca il fabbisogno di energia per l’illuminazione.

Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

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Andrea Falco, Mirko Silenzi — ORIGAMI

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CASA CUPARDO - Lillo Giglia

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Situata sui rilievi variegati di contrada Crocca (Favara), nelle vicinanze della costa siciliana e a pochi km dalla città di Agrigento, questa casa isolata, si ispira all’architettura domestica dell’avanguardia razionalista non solo per i caratteri stilistici, ma soprattutto per la capacità di coniugare funzionalità e paesaggio. La Casa è orientata in modo tale da consentire al meglio la percezione visiva della zona circostante e favorire la contemplazione del paesaggio da una posizione strategica e privilegiata. A questo fine è stato progettato un incastro di volumi semplici, uno sull’altro, che seguono la configurazione naturale del suolo inserendosi in maniera elegante e delicata nel contesto circostante. Il progetto ha principalmente privilegiato l’aspetto funzionale ed organico dei rapporti visivi con lo spazio esterno ed è caratterizzato da un sistema di terrazze a sbalzo che si adattano alla topografia e formano un tutt’uno con il volume abitativo. Lo schema distributivo, semplice e funzionale, presenta un impianto a forma rettangolare ed è caratterizzato da due livelli: il piano seminterrato, costituito dalla zona notte; il piano terra adibito a zona living, fortemente amplificato da un ampia terrazza che si affaccia verso il paesaggio della campagna agrigentina e verso il mare mediterraneo. Il piano terra si caretterizza come un podio con ampia terrazza a sbalzo che sovrasta lo spazio esterno costituito dal giardino; la presenza della grande apertura vetrata ad angolo amplifica il rapporto tra l’interno e l’esterno. Il piano inferiore si configura, invece, come basamento dell’intero edificio. La scelta materica e cromatica, intonaco bianco/grigio e vetro, contribuisce a rendere il progetto maggiormente compatibile col contesto.

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Lillo Giglia  — CASA CUPARDO

Universiada 2017 Almaty - Ikos

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In our project, we have developed athletic village is a complex of the Press Centre, Holiday prozhyvaniya akkreditovonnyh and journalists from all over the territory bolshii neobhidimoy infrastructure

Ikos — Universiada 2017 Almaty

press center

Ikos — Universiada 2017 Almaty

universiada 2017

Ikos — Universiada 2017 Almaty

press center

Ikos — Universiada 2017 Almaty

press center

Ikos — Universiada 2017 Almaty

press center

Ikos — Universiada 2017 Almaty

interior

Ikos — Universiada 2017 Almaty

interior

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Ikos — Universiada 2017 Almaty

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Ikos — Universiada 2017 Almaty

cottage

Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio - Giorgio Pettenò, Guido Canali

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Il presente progetto coinvolge l’area cittadina che sorge in adiacenza alla Strada del Conservatorio e si estende a nord e ad est sino al confine con gli edifici del Tribunale e della Pretura di Parma e a sud con i fabbricati dell’Ex Centro contabile della Cassa di Risparmio di Parma. Un’ampia zona che oggi accoglie un piazzale spoglio, destinato esclusivamente a parcheggio per auto a raso. Uno spazio che, viste le incombenti esigenze dei confinanti edifici di giustizia e tenuto conto delle connotazioni urbanistiche del sito, risulta ampiamente sotto utilizzato, vuoto urbano non sfruttato, quindi passibile di valorizzazione. L’intervento intende infatti restituire un’armoniosa continuità dei fronti in affaccio su Strada del Conservatorio, oggi drammaticamente interrotta.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

Quanto ad edificazione fuori terra, il progetto prevede la realizzazione di un edificio di 4 piani, oltre ad un piano terra destinato ad ospitare un parcheggio di n.12 posti auto.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

Il fabbricato sarà destinato ad ospitare gli uffici dei Giudici di Pace, assecondando l’esigenza di ampliamento della vicina sede del Tribunale, con la prospettiva di realizzare la “Cittadella della Giustizia”, ma anche uffici privati in un’area distinta dello stabile. La struttura sarà quindi dotata, alle estremità nord e sud, di due ingressi principali che da Strada del Conservatorio, attraversando l’edificio in direzione est-ovest, garantiranno l’accesso alle diverse utenze poste ai piani superiori mediante due vani scala ed ascensori indipendenti. La nuova sede per gli uffici dei Giudici di Pace occuperà la porzione sud del fabbricato sviluppandosi su quattro piani di circa 400 mq ciascuno. Al piano primo saranno collocate le aule penali con rispettive camere di consiglio, la biblioteca, la sala testimoni ed alcuni uffici che avranno affaccio su Strada del Conservatorio. I piani superiori ospiteranno principalmente gli uffici dei Giudici di Pace e le cancellerie; la distribuzione ai suddetti spazi avverrà mediante un ampio corridoio illuminato da luce zenitale grazie alla presenza, in copertura, di un lucernario continuo e di tagli nei solai che metteranno in comunicazione tra loro i vari piani.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

La parte nord del nuovo fabbricato sarà destinata ad accogliere uffici di tipo privato distribuiti su tre livelli per una superficie complessiva di circa 800 mq, che si caratterizzeranno come spazi ampi e luminosi, data la presenza, su entrambi i fronti, di grandi vetrate continue opportunamente schermate a garantire un corretto livello di illuminazione e di comfort visivo.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modelo di studio 1/50

Sotto il fabbricato sorgerà un parcheggio interrato su due piani, che si estenderà anche sotto la piazza, in direzione nord. L’accesso al parcheggio avverrà da Strada del Conservatorio attraverso una rampa di tipo aperto a doppio senso di marcia. La superficie complessiva del primo comparto interrato sarà di 1397 mq e potrà ospitare fino a n. 50 stalli auto; il comparto inoltre sarà dotato di tre uscite di sicurezza di cui due garantiranno l’uscita verso Strada del Conservatorio ed una condurrà in Piazzale Boito. Il secondo livello di parcheggi interrati avrà una superficie sempre di 1397 mq, potrà ospitare fino a n. 52 stalli auto e sarà provvisto di due uscite di sicurezza. L’areazione in entrambi i livelli sarà garantita oltre che da una serie di griglie poste lungo il perimetro dei comparti anche e soprattutto dalla presenza di un ampio cavedio collocato in posizione centrale rispetto al parcheggio stesso.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

L’edificio sarà dotato di locali tecnici posti in copertura, integrati da impianti tecnologici del tipo fotovoltaico e solare termico, come previsto dalla normativa (D.Lgs. 387 del 29-12-2003). Particolare attenzione sarà rivolta alla scelta dei materiali e alle finiture, utilizzando intonaco come pelle esterna dell’edificio per garantire la continuità con la materia prevalente dei prospetti del centro storico.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

Lo spazio urbano racchiuso tra la Pretura e Tribunale ad est ed edifici privati ad ovest, sarà in parte destinato a parcheggio e piazzetta pedonale e dotato di aree verdi alberate e percorsi pedonali che colleghino l’edificio con la città. Risulterà una sorta di piazza allungata-giardino, su ispirazione dell’accesso ottocentesco alla Camera di San Paolo, al contempo finalizzato a fare da fondale verde all’intera struttura. Si prevedono i materiali di finitura di seguito elencati. Nei percorsi pedonali, sia di attraversamento entro il nuovo edificio, sia di transito e sosta nell’area compresa tra nuovo edificio ed ex Pretura, che ancora quelli misti (pedonali/carrai), per gli accessi agli stalli di sosta auto: pavimentazione in pietra (porfido a cubetti o pietra di Luserna, o similari) secondo le tipologie ricorrenti nel centro storico. I bordi saranno pure realizzati mediante cordoli in pietra ed anche panche continue in pietra. Particolare cura sarà riposta nella sistemazione a verde delle varie aiuole previste. La scelta delle essenze (alberi di alto fusto, arbusti, cespugli e striscianti) sarà definita in accordo con l’ufficio del Verde Pubblico, secondo gli standards ricorrenti per le aiuole urbane. L’illuminazione, possibilmente dal basso per le zone pedonali e a lampioni alti per quelle miste, sarà realizzata secondo le tipologie urbane ricorrenti.

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

Giorgio Pettenò, Guido Canali — Nuovo edificio ad uso uffici e parcheggi in Strada del Conservatorio

modello di studio 1/50

Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità - Patrizia Santaniello Roberto Vanacore Architetti Associati, felice de silva, Bruna Di Palma, Carmine Andreotti

CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS - Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt

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The Crosswalk – Cruzar el Charco project, one of the installations featured at 40 Años después, arose from the study of urban situations that demonstrate how citizen action can transform public space through occupation and appropriation. Crosswalk – Cruzar el Charco contributes to this phenomenon: in clearly outlining the spaces for interaction, the installation intends to make local residents more aware of, and sensitive to, public spaces, while inviting them to (re-)use these spaces, to incorporate their daily lives into them, thus blurring the limits between private and public, between personal and collective.

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Teresa Arozena

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Jominaga

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Teresa Arozena

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Teresa Arozena

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Jominaga

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Jominaga

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Jominaga

Rafael Escobedo De La Riva, Constanze Sixt — CROSS-WALK, FINALISTA PREMIOS FAD - INSTALACIONES EFIMERAS

Teresa Arozena

Château de Montagnac - Ciel Rouge , Henri Gueydan

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Au centre d’une vaste propriété viticole date pour sa plus ancienne partie du 10 ieme siècle. Constitué de corps de bâtiments de différentes époques, l’idée est d’en faire un lieu adaptéà l’époque actuelle tout en magnifiant son histoire. De fait, plusieurs parties se juxtaposent de façon harmonieuse dont une dernière totalement contemporaine et épurée abritant les appartements des propriétaires.

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

L’exercice consistai en une restauration pour une part en y ajoutant les quelques notes indispensables à une bonne mise en valeur, et d’autre part une réhabilitation assez radicale ou le contemporain et l’ancien se jouxtent pour une valorisation mutuelle.

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

L’ensemble d’une surface de 2000 mé est en cours de restaturation, plus tard le caveau sera lui aussi rénové dans un des anciens bâtiments.

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — Château de Montagnac

© StephaneAboudaram

CASA M - SCIANSTUDIO snc


Stazione Manzoni - Carlo Lococo

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Il progetto della metro Manzoni è la sintesi del rapporto di collaborazione tra brand e architettura, in cui le linee guida del nuovo marchio si riflettono nel progetto architettonico.

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

La fascia rossa del marchio Atac diventa oggetto architettonico e si sviluppa nello spazio in forma plastica, all’interno dell’ambiente in cui la scelta dei materiali e i toni neutri ne evidenziano la presenza.

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

In collaborazione con INAREA Strategic Design. Fotografia Zeno Colantoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Carlo Lococo — Stazione Manzoni

Frame Bar - Matteo Vidali

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La Drinkable è una società dinamica che opera nel mondo degli eventi di bar-catering. La loro necessità e quella di disporre di una station per cocktail funzionale, estremamente semplice da attrezzare e trasportare, allo stesso tempo con un’immagine accattivante. In base all’esperienza dei due proprietari è nato questo banco itinerante, dal peso e dimensioni contenute, capace di mutare a seconda delle circostanze mantenendo allo stesso tempo un aspetto sobrio ed elegante, adatto ad ogni circostanza ed evento.

Matteo Vidali — Frame Bar

Matteo Vidali — Frame Bar

Matteo Vidali — Frame Bar

Matteo Vidali — Frame Bar

Matteo Vidali — Frame Bar

ARVO PÄRT CENTRE - Nieto Sobejano Arquitectos

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El Centro Arvo Pärt fue fundado en 2010 por el internacionalmente reconocido y respetado compositor estonio, Arvo Pärt, con el objetivo de preservar y estudiar su legado creativo. El nuevo edificio se construirá en un paisaje natural situado en una península cubierta por un denso bosque de pinos, a 35 km de Tallin.

Nieto Sobejano Arquitectos — ARVO PÄRT CENTRE

La propuesta ganadora de Nieto Sobejano se concibe como una secuencia de espacios públicos y privados interconectados bajo una gran cubierta. El programa incluye los archivos de la fundación, biblioteca, talleres, salas de oficinas, así como espacios de exposición y un auditorio para conciertos y conferencias. El proyecto busca un equilibrio entre la intimidad de las composiciones musicales de Arvo Pärt y la poderosa belleza del paisaje estonio. La decisión radical de preservar todos los pinos genera un diálogo entre la estructura unitaria de la cubierta y la disposición variable de los patios, en una interpretación del vacío y el silencio como protagonistas ocultos de la arquitectura y la música.

Nieto Sobejano Arquitectos — ARVO PÄRT CENTRE

Nieto Sobejano Arquitectos — ARVO PÄRT CENTRE

piano di riqualificazione urbana in "stara zagora" - Michele Rondelli

1.44 - Riccardo Rubini, Marianna Quota

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1.44 is the number that generates everything: is the modulor of the new elements inside the exisiting building. The composition of the project takes shape hosting reality defragmentation, so the existing panels of the facade become the size of a large cube, con- tainer that decomposes itself. Every single 1,20×1,20m glass of the courtain wall breaks from its location and is attracted towards the Interior of the building until it meets an imaginary mass, a volume meant to its functiona- lity, for the life that must accommodate. The necessity and usefulness they encounter along the way and the reality in which comes the old skin is new placement on surfaces of the faces sometimes of atelier, sometimes of multi purpose room, sometimes offices. New individual organisms that breathe within the “old” and absorb the features while maintaining the uniqueness and independence and interacting with one another with a plate-square that com- bines and manages the movements on several levels. A body drained, even without roofs, donates all of its volume, its air, and its skeleton, to a new project that locates public and private places making a new unity where sport, shows, work activi- ties, art live together at the same time affirming their uniqueness.

Riccardo Rubini, Marianna Quota — 1.44

Ingresso

Riccardo Rubini, Marianna Quota — 1.44

Composizione e distribuzione

Riccardo Rubini, Marianna Quota — 1.44

soppalco

Riccardo Rubini, Marianna Quota — 1.44

Riccardo Rubini, Marianna Quota — 1.44

pianta e sezione

WE Architettura - L'Architetto la sua Città - Fabio Provenza

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Premessa. Il progetto interessa l’area di Piazza De Carolis. Attualmente l’area è un incrocio automobilistico ad alta densità di traffico nella Città di Alcamo.

Fabio Provenza — WE Architettura - L'Architetto la sua Città

Vista dal Corso VI Aprile dello stato attuale

Progetto. La piazza è caratterizzata dalla presenza della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente al 1635, che si pone a fondale del Corso VI Aprile, la cui fine stabilisce il passaggio tra la zona storica di Alcamo (gli Antichi Quartieri) e quella di più recente costruzione, connessa verso il territorio. L’idea di progetto, sulla base di allineamenti e direttrici spaziali, è quella di stabilire un nesso ed un equilibrio tra quest’edificio e ciò che sta intorno. In tal senso la volontàè quella di bilanciare tradizione (riproporre una pavimentazione in basolato attorno alla chiesa) ed innovazione (creare un nuovo segno che come una goccia si stacca dalla parte antica ed ingloba l’area e, contemporaneamente, come una scheggia, rimanda verso le infrastrutture territoriali (SS113, Autostrada A29, SS119) e verso la restante parte della città. La voluta creazione di un sagrato aperto davanti la chiesa e di uno spazio fruibile lateralmente sicuramente si pone come occasione di incontro.

Fabio Provenza — WE Architettura - L'Architetto la sua Città

Tavola Mostra WE Architettura

Il progetto guarda a criteri di sostenibilità: 1. Permettere ai cittadini di riappropriarsi di un luogo urbano, attualmente non fruibile, e di poterlo rivivere; 2. Proporre un’idea semplice permette di contenere i costi di intervento e quindi essere più realizzabile; 3. Proporre a livello di pavimentazione stradale l’uso di asfalto mangia smog che agevolerebbe a mantenere l’aria della piazza più pulita, specialmente in giornate estive più calde e prive di ventilazione. Il proporre delle alberature (palme washington) che si richiamano a quelle già presenti nell’adiacente Piazza Pittore Renda, abbellirebbe il contesto dando valore al verde urbano. Il progetto di determinati spazi piantumati si pone, inoltre, per razionalizzare la viabilità automobilistica nell’area. Come è visibile dal fotoinserimento in basso nella Tavola di progetto, l’idea di rivestire in pietra il bastione della Pia Opera Pastore ed il muro che cinge l’area attorno alla chiesa è un voluto richiamo alla tradizione costruttiva alcamese, riscontrabile in tanti edifici della città.

Conclusioni. Il progetto è volutamente rispettoso del contesto, vista la presenza di tanti fattori vincolanti e influenti presenti nell’area: si tratta di un intervento di Ricucitura con l’esistente in un luogo che è connessione tra il centro urbano, la periferia ed il territorio. Inoltre il progetto è aperto, in quanto è ipotizzabile la futura trasformazione dell’area restrostante la chiesa, attualmente di proprietà di privati e che, volutamente e momentaneamente, non è stata interessata dall’idea proposta in quanto l’evento della mostra dei progetti (WE Architettura – L’Architetto la sua Città) ha posto come obiettivo suggerito l’intervento e la riqualificazione esclusivamente degli spazi pubblici presenti nella Città di Alcamo.

CASA C - SCIANSTUDIO snc


CASA S - SCIANSTUDIO snc

CASA S - SCIANSTUDIO snc

AquaMe - Elisa Ahmed Mohamed Varetti, Arch. Sarah Franco, Dott.ssa Forestale Sara Pultronaggio

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Il nostro progetto si basa sul carattere di Mestre come città d’acqua. La sua vicinanza con Venezia la rende, infatti, un polo ricco d’acqua proveniente sia dalla laguna sia dal sistema fluviale. Lo studio del sistema d’acqua che la circonda e l’ipotesi della riapertura del Canal Salso e di parte di altri canali limitrofi, ci hanno dato lo spunto per ipotizzare un collegamento tra il sistema fluviale a Nord e quello a Sud, passante all’interno dell’area di progetto in senso longitudinale. Su queste prime considerazioni abbiamo basato l’idea progettuale e giustificato la presenza di un’abbondante quantità d’acqua all’interno della porzione nord-est. Dalla lettura della cartografia urbanistica di Venezia e di Mestre, abbiamo verificato che l’area è caratterizzata dall’attraversamento di lingue sabbiose e che pertanto accoglie l’acqua con diverse modalità: • la porzione a sud-ovest è rialzata rispetto alla porzione a nord-est e non allagabile durante eventi alluvionali straordinari; • la porzione a nord-est è ad una quota tale per cui rientra nelle zone di allagamento. Questo fattore è stato determinante per definire le principali caratteristiche del progetto.

Elisa Ahmed Mohamed Varetti, Arch. Sarah Franco, Dott.ssa Forestale Sara Pultronaggio — AquaMe

Ipotizzando il mantenimento della strada attuale che divide l’area di progetto nelle due porzioni sopracitate, siamo intervenute in due modi: Porzione sud-ovest 1. Mantenimento di parte degli edifici esistenti e della pensilina: attribuendo nuove funzioni se ne permette l’utilizzo anche nelle ore notturne; 2. Costruzione di percorsi principali prolungando all’interno del parco le direttrici urbane; 3. Demolizione della piattaforma centrale e realizzazione nella porzione a sud di una rampa verde; 4. Eliminazione del muro esistente e definizione del nuovo limite come taglio d’acqua; 5. Utilizzo di parte dei binari esistenti come segni di definizione di fasce vegetali alternate a fasce d’acqua; 6. Trattamento dell’area verso i binari attivi come grande bacino d’acqua, con inserimento di vegetazione resistente agli ambienti più salini.

Elisa Ahmed Mohamed Varetti, Arch. Sarah Franco, Dott.ssa Forestale Sara Pultronaggio — AquaMe

Porzione nord-est 1. Rimozione di tutti gli edifici esistenti; 2. Rimozione del muro di cinta e creazione di un nuovo limite con il Parco del Piraghetto composto da una fascia sabbiosa di battigia e da un’alleanza vegetale; 3. Trattamento del fondale scavato a diverse quote (da 0,00 m a -1,50 m) ed inserimento di vegetazione lagunare erbacea all’interno della griglia; 4. Realizzazione di percorsi che tagliano l’area in senso trasversale e longitudinale seguendo i segni dei binari esistenti.

Elisa Ahmed Mohamed Varetti, Arch. Sarah Franco, Dott.ssa Forestale Sara Pultronaggio — AquaMe

PARACITY_2.0 - Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli

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In occasione del Festival Architettura in città 2014 presso il Basic Village di Torino, viene presentato il progetto PARACUBE, iniziativa promossa dallo studio ELEMENT di Torino. PARACUBEè un dispositivo parassita interattivo che evoca il tema dell’architettura parassita. Per parassiti si intendono le “architetture senza suolo”, ovvero organismi edilizi autosufficienti che si servono di manufatti esistenti per poter vivere di vita propria, come gli organismi biologici. L’architettura parassita può offrire un importante contributo al dibattito in atto sullo svilupppo sostenibile e democratico delle città europee. Nuove forme di urbanità, pensate per una collettività in rapido cambiamento, attorno a nuovi spazi, fluttuanti, liberi, personalizzabili, riconoscibili. Da queste riflessioni nasce PARACUBE, come dimostrazione della capacità del parassita architettonico di insediarsi in luoghi spesso inospitali, inaccessibili, privi di potenzialità edificatorie e di interesse urbano.

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

PARACUBE

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Montaggio della base in pannelli XLAM

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Trasporto dei pannelli in policarbonato alveolare sulla copertura del Basic Village da "parassitare"

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Posa del primo portale

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Posa del terzo portale su telai di alluminio

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Posa delle serigrafie del logo paracity

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Dettaglio del nodo del risvolto del portale

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Paracube retroilluminaro

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

4 "cannocchiali" puntati al futuro: lavorare-nutrirsi-oziare-apprendere

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Gli sponsor per la realizzazione

Davide Maria Giachino, Giorgio Rolando, Simona Valenti, Vladyslav Mazur, Tamara Del Bel Belluz, Giuditta Gandelli — PARACITY_2.0

Festival Architettura in Città 2014

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Il team PARACITY

Publicis - Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel

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One of the main challenges was to be able to integrate all the agencies that make up the Publicis Group, which have different clients and profiles, into the same space; for this purpose a monochromatic palette was used so that each company could distinguish its space through stickers and details that would add character according to the agency.

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Reception

All the floors end at each reception area with a chain that identifies the name of the company and in the case of the PH which is the executive floor, the image of a lion greets you which is part of the corporate image of the group.

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Interior view

Very theatrical lighting together with some black glass welcome you as soon as you enter and it is decorated with wood furniture and panels that climb the walls to become wood ceiling panels with irregular forms, making the space unique and full of character.

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Private office

A series of casual collision areas and rallying zones are distributed throughout the floor which allow the ad agency to throw ideas around and make full use of their creativity since these spaces have walls that can be written on and very flexible furniture that allows for dynamic interaction in these spaces.

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Copy area

There is also a board room located on the Roof Garden of the building which has hinged glass panes that if desired can open this space completely and integrate it with the large deck and a sweeping view of the city which can be used for events or internal cocktails.

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Open Area

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Interior view

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

Juan Carlos Baumgartner, Alejandro Danel — Publicis

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Roof Garden

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