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Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari - Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau

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Progetto partecipante al bando della Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

Ambito costiero

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

ambiti rurale montano notturno e storico

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

Colori

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

Strutturale

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

identità

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

Matteo Merella, Massimo Placitu, Marco Garau — Pensilina unica regionale da adibire al servizio di trasporto pubblico. Cagliari

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DEMOCRACY - Peter Cook , Yael Reisner

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Location: Plaça de la Mercè
Design: Peter Cook (United Kingdom) & Yael Reisner (Israel) With the collaboration of Straddle3

Peter Cook , Yael Reisner — DEMOCRACY

“The Protection of Human Rights of All Citizens is one of the four core elements of Democracy and is the one that forms the basis of our project. Emanating from the very location of Plaça de la Mercè— where, on the southern side, stands the Civil Registration building, we created an intervention that refers to the freedom of the individual in a democratic society, and thus dedicate the square over the coming summer months to the celebration of human rights through civil weddings. The aspiration is to promote progress in the city’s life and human wellbeing — freedom of individual choice along with live, elevating honey-scented flowers — along with memories of great moments in life; turning the registration of a marriage into a ceremony and ritual that befits such a big event in one’s life.”– Yael Reisner & Peter Cook.

Peter Cook , Yael Reisner — DEMOCRACY

Peter Cook , Yael Reisner — DEMOCRACY

MEMORY - Grafton Architects

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Location: Arc de Triomf
Design: Grafton Architects (Ireland) With the collaboration of ELISAVA (UPF)

Grafton Architects — MEMORY

“We ask the questions: how do we remember?, what triggers memories? We are interested in conversations, in stories which hold memories, in storytelling. Architecture is a silent language that speaks. It embodies memory, telling its own unique story. We are interested in the House as the primary vessel of personal memory. The ‘domestic’ world is in contrast with the public world of the city. This Memory Box, this House of Memory acts as a type of ruin — a rendezvous in which to chat, to discuss, inviting us to remember.”– Grafton Architects + ELISAVA

Grafton Architects — MEMORY

School invited
Founded in 1961, ELISAVA is the oldest school for the teaching of design in Spain. It has been pioneering and contributing to the training of design and engineering professionals for more than 50 years. ELISAVA is affiliated to Pompeu Fabra University and has more than 2,200 students from all over the world who take the official undergraduate studies in Design, the bachelor’s degree programme in Engineering in Industrial Design, the master’s degree in Design and Communication and a wide range of other master’s, postgraduate and summer school courses in a variety of fields. The school’s educational and research paths are strongly focused on the professional world, encouraging close collaborations with national and international businesses, institutions and universities. ELISAVA is located in modern facilities covering some 11,000 m2 in the heart of Barcelona: La Rambla.

Grafton Architects — MEMORY

Risanamento conservativo e restauro del campanile e della chiesa di San Rocco a Cà del Foglia a Brembilla (BG) - Calzana Pino

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Intervento di consolidamento strutturale e restauro architettonico del campanile e della chiesa

Calzana Pino — Risanamento conservativo e restauro del campanile e della chiesa di San Rocco a Cà del Foglia a Brembilla (BG)

Ex Hen House - NOMADE ARCHITETTURA

Studio5 - igli dervishi

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Shkolle e mesme e pergjithshmem “Sami Frasheri ” Tirane

igli dervishi — Studio5

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Concorso di Idee per la nuova biblioteca di Briosco - Gruppo di Progettazione AVantgarde, Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio

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Il dato di partenza: Forte del suo inestimabile patrimonio culturale e consapevole del dovere verso tutta l’umanità di preservarlo per le generazioni future, l’Italia ha una tradizione di biblioteche di conservazione e, solo recentemente, anche di public library, come nei paesi anglosassoni. Soltanto dal 1972 infatti, con il trasferimento alle regioni della competenza sulle biblioteche di Ente locale, si è sviluppata una rete di biblioteche di pubblica lettura dipendenti da Comuni e Province. Gli effetti di questa visione “protettiva” delle biblioteche, mentre da un lato ha permesso di salvaguardare un patrimonio inestimabile appartenente a tutta l’umanità, dall’altro ha avuto effetti negativi sulla promozione della lettura. Su incarico del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un’Associazione costituita da insegnanti, bibliotecari, editori e librai, ha redatto un rapporto sulla promozione della lettura in Italia. Da questo rapporto risulta evidente l’esigenza di una politica nazionale di promozione del libro e della lettura, in quanto più della metà degli italiani non legge alcun libro, mentre solo la metà della popolazione legge i giornali almeno una volta nella settimana. Il dato che emerge chiaramente è che in Italia, più ancora che in altri paesi industrializzati, si manifesta una forte discrepanza fra la crescita dei livelli di alfabetizzazione e i tassi di lettura nel tempo libero e che oltre la metà degli italiani non legge neanche un libro all’anno, mentre la restante parte, nello stesso lasso di tempo, ne legge meno di 3. Se è vero che la crisi economica ha di certo influenzato il fenomeno, è altrettanto vero che niente ci assicura che un’inversione di tendenza negli indicatori del reddito e dell’occupazione potranno automaticamente modificare il rapporto degli italiani con la lettura. L’ampliamento del numero dei lettori, specie nei giovani, tra i quali il fascino esercitato dalla tecnologia è più sentito, è quindi il primo dei nodi da affrontare. Questo peròè solo un aspetto del problema che rende complesso ed a volte conflittuale, il rapporto tra l’utente e la biblioteca e l’analisi a monte della nostra proposta progettuale ci ha permesso infatti di individuarne altri altrettanto importanti, fondamentali per definire l’idea di base sulla quale elaborare la nostra proposta per Briosco. Una serie di studi mirati, condotti in varie parti del mondo, hanno appurato ormai da tempo che, nella singola persona, esistono legami profondi tra il gioco e l’apprendimento e che, per ogni individuo, il modo più semplice per apprendere le regole di un gioco è giocarci. Questo vuol dire che più giochiamo ad un gioco, più impariamo a farlo. Proviamo ad immaginare un luogo in cui la lettura possa diventare un piacevole, oltre che utile, alternativa per utilizzare il nostro tempo libero.

Gruppo di Progettazione AVantgarde, Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — Concorso di Idee per la nuova biblioteca di Briosco

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Un gioco utile per capire la nostra realtà e quindi per crescere consapevoli ed informati poiché, altro dato emerso dagli studi sul rapporto lettore-libro, è che “il gioco della lettura”è una forma di comunicazione che promuove e facilita il contatto con il mondo, oltre che con se stessi. Nei bambini è uno strumento di conoscenza che permette di ampliare e strutturare l’esperienza, perché il tempo del gioco è tutto il suo tempo, mentre è con l’età adulta che si spezza il felice legame tra natura e cultura, tra gioco e cultura. Ovviamente per l’adulto (genitore, nonno), è difficile recuperare questo naturale ed idilliaco rapporto, ma è altrettanto vero che, consapevole della sua importante perdita, può impedire che questo legame si spezzi troppo in fretta, portando i piccoli a contatto con i libri. Legame da proteggere per i piccoli ma, nel contempo, da rinsaldare per gli adulti. L’allontanamento progressivo dei giovani dalla lettura , che li porta a diventare prima lettori occasionali, poi a cercare compagnie diverse dal libro nel tempo libero e che porta agli sconfortati dati emersi dallo studio prima esposto, non è mai solo una questione di tempo, ma anche e di mancanza di attrazione verso il libro. E’ quindi anche una questione di stimoli giusti, capaci di riavvicinare l’oggetto libro al lettore. Questo legame spezzato, questa mancanza d’interesse, questo allontanamento, questa disabitudine al libro diviene sempre più forte con il passare degli anni. Per gli adulti il problema diviene di natura reverenziale non solo verso l’oggetto libro ma, a monte, verso gli stessi luoghi di lettura. Troppo spesso austeri, restituiscono l’immagine di un luogo ostile, “non per tutti”. Sulla scorta di queste considerazioni, la nostra convinzione di dover progettare non un semplice spazio che contenga un certo numero di libri e che li conservi in modo adeguato, ma innanzitutto un luogo che stimoli i piccoli alla sua conoscenza e che riavvicini i grandi.

Gruppo di Progettazione AVantgarde, Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — Concorso di Idee per la nuova biblioteca di Briosco

schizzi di studio

La filosofia progettuale:

Le biblioteche di pubblica lettura nel nostro paese sono intese più come un servizio per il tempo libero e per lo studio che come strumento di espressione e promozione della cultura. Le loro sedi abituali, troppo spesso vecchie e polverose, si presentano con barriere fisiche e psicologiche, in aree in cui è difficile trovare parcheggio e con orari al pubblico che non tengono conto dei reali e diversificati bisogni delle persone. Per riavvicinare le persone al libro (alla lettura in genere) c’è quindi necessità di nuove ubicazioni in luoghi facilmente raggiungibili e fruibili, dall’aspetto familiare ed amichevole, debitamente proporzionati e meglio rapportati con la cittadinanza.

La nostra idea per Briosco, che sposa in pieno quella dell’Amministrazione, muove proprio dalle differenze sostanziali tra le biblioteche cosiddette “di conservazione” e quelle “di pubblica lettura” e sul conseguente diverso impatto che queste diverse tipologie hanno sulla società. Nasce così l’idea di una biblioteca che sia estremamente flessibile e polifunzionale, capace di integrarsi e modellarsi sui reali bisogni della comunità ed in cui sia possibile ubicare spazi collettivi, come la sede dell’auditorium ma anche, alla bisogna, di uno spazio espositivo per mostre itineranti, ad esempio. Un luogo flessibile che sia concepito in una logica non di giustapposizione di spazi e funzioni, ma di arricchimento di un unico ambiente che ha insite le possibilità di trasformarsi agevolmente a seconda delle mutate esigenze. Gli Idea Store anglosassoni, questa la nostra idea di “inserimento armonioso” nel contesto. Una biblioteca cioè che non sia solo luogo di semplice prestito e consultazione, ma soprattutto d’incontro e di crescita, di formazione e produzione culturale, un ponte tra età diverse, etnie diverse, culture diverse, sistemi di apprendimento diversi. Luogo familiare in cui è possibile incontrarsi e socializzare, leggere insieme un libro o un giornale, ascoltare musica anche dal vivo o vedere un film o una mostra fotografica ed infine confrontarsi, magari nelle belle giornate, sulle panchine all’aperto sui contenuti della giornata di studi, piuttosto che sulla performance artistica. Punto d’incontro non specialistico ma amichevole e familiare. Anche per questo il Parco giochi degli Alpini, la sede scelta dall’Amministrazione per la nuova biblioteca, è quanto mai felice ed appropriata. Pensare il luogo della memoria per antonomasia (la biblioteca) collocato in un luogo già deputato alla conservazione della memoria, rende facile, anzi naturale, pensare di progettare l’enfatizzazione della sua consolidata identità di punto d’incontro e di confronto. Intervenire in questa realtà in cui il verde è aspetto predominante del paesaggio, al di là degli oculati indirizzi progettuali dettati dall’Amministrazione, impone un intervento che non solo preservi e si integri con il contesto, ma che con esso interagisca per completarlo e meglio definirlo nella forma e nella funzione. Aspetto non secondario del progetto è quindi la sistemazione più razionale del parco, con i giochi che si snodano lungo una passeggiata, che potrebbe essere pista ciclabile o anche un percorso della salute, ubicati nei pressi dei tanti luoghi di sosta ombreggiati, da cui è piacevole leggere un libro o conversare con l’amico e agevole vegliare sui bambini.

All’interno di questo, i circa 400 metri quadri della sede della biblioteca ipogea, che si relaziona con l’esterno attraverso l’ampia superficie trasparente in ETFE, non limite tra il dentro ed il fuori ma tramite tra due aspetti della stessa realtà. Attraverso questa, gli ambienti e le funzioni escono dal loro contenitore per andare incontro alle persone per stimolarle alla conoscenza reciproca, oltre che del libro, con l’umanità, oltre che con l’informazione, la cultura e l’intrattenimento. Conoscere, leggere, imparare, diventa quindi facile e piacevole in un luogo che non è né rigidamente didattico, né esclusivamente ludico ed in cui l’interno si proietta all’esterno per meglio espletarsi e completarsi in luoghi ancora più liberi e familiari ed in cui, nella condivisione e nel confronto con gli altri, si può continuare ad apprendere ed imparare ad apprendere. In un gioco di rimando, attraverso la grande parete trasparente in ETFE, anche l’esterno penetra l’interno con altrettanta naturalezza, tanto che è possibile leggere dentro sentendosi fuori. L’ingresso, in cui trovano posto i servizi di accoglienza e di prestito-restituzione libri, la direzione (o l’eventuale archivio documenti storici), lo spazio degli armadietti per il deposito di borse e zaini, diventa tutt’uno con l’emeroteca e gli spazi per il ristoro, in cui collocare i distributori per cibi e bevande. Nello stesso ambito, i collegamenti verticali, opportunamente ubicati e proporzionati anche per venire incontro alle esigenze dei portatori di handicap, quindi progettati con totale assenza di barriere architettoniche e a diretto contatto con le uscite di emergenza. Queste ultime, composte da moduli di 120 centimetri, sono progettate per il sicuro e veloce esodo di 130 utenti, sebbene la reale capienza della struttura sia stata prevista per un afflusso di circa 100 persone. Scelte distributive ponderate e precise quindi, che non a caso vogliono come primo ambito, quello dell’emeroteca, uno spazio che incontra per sua natura gli interessi di molti (espositori con quotidiani, fumetti e riviste) e che metta a proprio agio anche l’utente meno abituato ai luoghi di studio, aiutandolo a superare il timore o anche solo l’imbarazzo e la soggezione dei primi ingressi. Oltre quest’ambito, la sala multimediale e lo spazio dedicato ai bambini, ubicati in ambienti separati dalla sala di lettura mediante pannelli prefabbricati in EPS, materiale dalle marcate caratteristiche fonoassorbenti. L’ambiente, ad esclusione dei servizi igienici per l’utenza e per i collegamenti verticali, al di là della distribuzione interna modellata sui desiderata espressi dal concorso, resta un ambiente unico privo di ingombri strutturali e perciò totalmente flessibile. Lo spazio dei 2 livelli (piano terra e piano interrato) è ridistribuibile e divisibile a piacimento, pronto a modellarsi su sopraggiunte esigenze, diverse da quelle richieste dal bando.

Le innovazioni sostenibili del progetto:

Il progetto propone scelte tecnologiche d’avanguardia e, nel contempo, dai costi notevolmente contenuti. Le soluzione studiate per l’ottenimento del massimo risparmio energetico e che ipotizzano l’utilizzo di materiali di ultimissima generazione, permettono l’annullamento totale dei ponti termici e garantiscono la certificazione dell’edificio in classe A, cioè tra quelli con un consumo di calore inferiore ai 30 KWh per metro quadro l’anno. Parallelamente, per la produzione di energia, sono state ipotizzate soluzioni all’avanguardia che spaziano dal geotermico al fotovoltaico. La soluzione proposta per il nuovo edificio ospitante la biblioteca (382 i mq. netti, poco più di 400 i lordi, per un costo totale di 850,000 €) è di un edificio quasi totalmente ipogeo, sia per i suddetti aspetti tecnologici, sia per un inserimento non impattante nel contesto del parco. Opportunamente isolata dal terreno, la struttura riduce al minimo le superfici disperdenti e limita alla sola superficie Nord Ovest, da realizzarsi in ETFE a doppia pellicola, il contatto diretto con l’esterno. All’interno del suddetto ampio fronte in ETFE, sono inseriti, a guisa di brise soleil, parte dei pannelli fotovoltaici monocristallini (potenza di picco 245 Wp) che garantiscono i 7 Kw necessari alla produzione dell’energia elettrica per l’illuminazione e per l’impianto di riscaldamento radiante della biblioteca. La restante superficie fotovoltaica, funge da parapetto dell’area a verde sulla copertura praticabile della biblioteca e che ben si integra con il contesto, a scelta potrebbe anche trovare posto sulle falde meglio esposte della baita degli Alpini. Il locale tecnico è decentrato dal corpo principale ed è ubicato al di sotto delle rampe di accesso che superano il naturale dislivello del parco. Alcune brevi considerazioni vanno però ancora fatte sulle motivazioni che ci hanno indotti a preferire l’ETFE al semplice vetro. Innanzitutto l’etilene tetrafluoroetilene è un materiale chimicamente inerte e ciò significa che non è soggetto all’aggressione degli agenti chimici ed unisce alle doti di scivolosità e di resistenza all’inquinamento ambientale, il vantaggio di essere un materiale autopulente, per il quale basta la sola pioggia ad operare la pulizia delle superfici esposte agli agenti atmosferici. La soluzione proposta prevede l’ottenimento di una parete trasparente mediante un involucro a doppia pellicola, un cuscino pressurizzato attraverso il quale è possibile realizzare, sia un controllo della penetrazione dei raggi solari, sia un’efficace isolamento climatico grazie proprio all’intercapedine d’aria così ottenuta. Tale intercapedine ci permette inoltre di proteggere i moduli fotovoltaici in un involucro perfettamente isolante e trasparente (95% di permeabilità alla luce, irraggiamento dai 400 ai 600 Nm e peso di 350g/mq, quindi 100 volte inferiore al vetro), così da preservare la loro efficienza praticamente immutata nel tempo. Altro aspetto legato al suo utilizzo al posto del vetro è che la radiazione UV non impatta minimamente sul materiale. Questo aspetto, unito alla già citata inerzia chimica, ne garantisce la lunga durata senza decadimenti prestazionali, in condizioni atmosferiche che vanno virtualmente da -190°C a +150°C. Altro aspetto importante, legato al suo utilizzo in una struttura pubblica, è che l’ETFE è un materiale omologato resistente al fuoco in Classe 1 in Italia e B1 secondo la DIN 4102, il che equivale a dire che è di estrema sicurezza naturale senza additivi. Inoltre, in caso di combustione, l’ETFE “si ritira” su se stesso senza propagare fiamme. Vista l’ampia superficie proposta, di primaria importanza sono anche le sue ottime caratteristiche acustiche che evitano il provocarsi di fastidiosi rimbombi Infine, altro dato di primaria importanza, l’ETFE è un materiale ecologico, perché a fine vita non viene necessariamente posto in discarica ma può essere rigenerato completamente per nuovi utilizzi, anche dello stesso tipo, ad un costo decisamente concorrenziale rispetto a quello del vetro. Infine: grazie a questo materiale, sarà possibile avere la garanzia di un’illuminazione naturale ed artificiale sempre controllata in tutti gli ambienti e non solo in quelli in cui sono riposti i circa 8000 volumi (previsti con il sistema di Classificazione Decimale Dewey) e le riviste e, all’occorrenza, anche l’agevole contenimento della luminosità entro i 50 lux, la temperatura tra i 15-18 gradi ed il tasso di umidità relativa del 50-60%, cioè quella consigliata negli archivi cartacei. Altri dati essenziali riguardanti gli aspetti tecnologici, sono meglio descritti nelle specifiche relazioni di seguito riportate.

Condizionamento e Ventilazione Per assicurare il condizionamento dell’edificio (raffrescamento e riscaldamento) ed al fine di garantire le idonee condizioni climatiche nel rispetto dei requisiti di prestazioni energetiche adeguate alla Legislazione vigente l’idea progettuale studiata si caratterizza nella implementazione di : - sistema di condizionamento dell’ambiente con un impianto radiante a pavimento alimentato da una pompa di calore geotermica acqua-acqua: : in dettaglio la soluzione prevede all’interno dell’edificio la realizzazione di un impianto radiante a pavimento a bassa temperatura (35°C-45°C) realizzato su entrambi i solai di calpestio alimentato da una pompa di calore geotermica acqua-acqua. Lo scambiare geotermico verrà realizzato all’esterno dell’edificio mediante sonde verticali che estrarranno dal terreno la potenza termica e frigorifera necessaria a garantire il soddisfacimento del fabbisogno termico in riscaldamento e raffrescamento dell’edificio. L’utilizzo della pompa di calore geotermica si concretizza di fatto nella realizzazione di un sistema edificio-impianto ad alte prestazioni (rispetto a qualsiasi altro sistema impiantistico)…. - sistema di condizionamento dell’intercapedine esterna all’edificio mediante ventilazione sfruttando la refrigerazione e il riscaldamento dell’aria mediante condotti annegati nel sottosuolo funzionanti sul concetto dei sistemi solari passivi (pozzo canadese) : in dettaglio la soluzione prevede lo sviluppo all’esterno dell’edificio di tubazioni in acciaio di opportuno diametro posati in trincea la cui aria che li attraversa, prelevata dall’esterno e messa in circolo per effetto naturale (effetto camino), scambia energia con il terreno (che si mantiene ad una temperatura pressoché costante) e così condizionata viene addotta all’intercapedine dell’edificio al fine di mantenere la temperatura della stessa ad un valore medio costante. In tal modo si riduce il carico termico in raffrescamento e quindi si riduce l’apporto di energia dal sistema geotermico radiante, oltre che mitigare il nascere di fenomeni di condensa nell’intercapedine stessa. Altro miglioramento introdotto è insito nella tecnica di riscaldamento/raffrescamento naturale che utilizza lo scambio termico edificio-terreno del tipo a contatto diretto (edifici ipogei o semipogei). Le potenzialità degli edifici ipogei dipendono principalmente dall’estensione della superficie di contatto con il terreno e dalle caratteristiche di trasparenza delle chiusure a contatto con l’aria esterna. Nei periodi di surriscaldamento diurno, la minore incidenza di infiltrazioni d’aria determina una riduzione del fabbisogno di raffrescamento, senza contare che una ridotta presenza di componenti finestrati verso l’aria esterna determina una diminuzione degli apporti solari e del conseguente fabbisogno di raffrescamento. Ad un edificio di questo tipo può in ogni caso essere abbinato un sistema geotermico di scambiatori di calore terreno – fluido poiché si sfrutta la costanza della temperatura del terreno. La temperatura del sottosuolo infatti si mantiene stabile nell’arco dell’anno fra i 12°C e i 15°C già alla profondità di 1,5 m. Lo scambio con il terreno permette di abbassare la temperatura dell’aria immessa da 5 a 10 °C. Si realizza così un un edificio semi-passivo, poiché si realizza un raffreddamento delle strutture facendo passare l’aria raffreddata all’interno dell’intercapedine in modo da asportare calore dalle pareti. Ovviamente l’efficacia di tali sistemi è influenzata da diversi fattori tra cui la portata d’aria oraria prodotta dal differenziale di pressione che si determina tra l’ambiente confinato in esame e l’ambiente esterno, per effetto del vento e/o della differenza di temperatura dell’aria, l’effetto camino. Tale differenziale di pressione è influenzato da diverse variabili: dati climatici di sito, posizione e dimensione delle aperture, caratteristiche termiche del terreno e presenza di eventuali ostacoli lungo la direzione prevalente del vento.

Fotovoltaico Al fine di sfruttare nel miglior modo possibile la radiazione solare incidente l’idea progettuale è stata rivolta all’utilizzo si sistemi fotovoltaici. In particolare la scelta prevede l’utilizzo di sistemi tipo frangisole applicati alla struttura trasparente d’ingresso e ai parapetti del giardino sovrastante l’edificio al fine soddisfare con qualità sia l’esigenza architettonica ed estetica sia il massimo sfruttamento energetico della radiazione incidente: la soluzione così concepita permette un limitato consumo di energia elettrica dalla rete poiché contribuisce ad un considerevole e costante apporto energetico all’impianto di illuminazione artificiale nonché alla pompa di calore ottenendo in definitiva un buon risparmio energetico.

Illuminazione Per assicurare il comfort visivo l’importanza del luogo e la ricerca della soluzione a massimo risparmio energetico ha suggerito l’utilizzo di sistemi di illuminazione naturale realizzati mediante apertura trasparenti sul tetto dell’edificio e sistemi di illuminazione artificiale di ultima generazione. In particolare si è scelto di illuminare gli spazi con corpi illuminanti equipaggiati con lampade a led ad altissima efficienza applicati al solaio di copertura a sospensione.

La concezione strutturale La struttura ipogea sarà realizzata mediante la costruzione di una paratia a sbalzo di pali trivellati perimetrali di diametro 800 mm e di lunghezza 15 ml con profondità di infissione variabile che sosterrà un battente di terreno variabile da 3,75 m nella parte anteriore fino a 6,70 m nella zona posteriore verso il terrapieno. Inoltre tra la suddetta paratia e la tompagnatura perimetrale della biblioteca ipogea si prevede la realizzazione di una intercapedine di ventilazione a tutta altezza dello spessore di 60 cm, collegata con le tubazioni dell’impianto di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese che consente di raffreddare in estate il volume e di preriscaldarlo in inverno facendo in modo che la temperatura dell’aria che lambisce l’intero volume della biblioteca su tutte le sue superfici di confine sia costantemente a 18°C, permettendo di conseguire dei notevoli risparmi in fase di gestione ed eliminando completamente i ponti termici. Il solaio intermedio a quota del piano terra ( direzione, zona gestione prestito libri, emeroteca) sarà del tipo in misto acciaio-calcestruzzo con travi portanti in carpenteria metallica tipo S235, e lamiera grecata autoportante e collaborante del tipo Hi-Bond , con connettori a pioli sulle travi portanti e sovrastante soletta in c.a. da 4 cm di spessore realizzata con calcestruzzo tipo C25/30. Si evidenzia poi che il suddetto solaio intermedio a quota 0,00 sarà sospeso alle travi in legno lamellare di copertura del tipo GL24h mediante doppi tiranti in acciaio S235 diametro 24 mm, messi in tensione con tenditore a doppia filettatura. La suddetta soluzione strutturale ha la sua ragione di esistere per il fatto di consentire la massima flessibilità distributiva al livello interrato a quota -3,75 in quanto libera questo piano completamente dalle colonne di sostegno, consentendo ampio margine ad usi futuri anche diversi da quelli ipotizzati dalla committenza. Il solaio di copertura a quota +4,75 sarà realizzato con doppia orditura di travi in legno lamellare tipo GL24h e di dimensioni 24×80 cm che si appoggeranno tra il telaio anteriore sulla facciata in ETFE e la paratia di sostegno posteriore, realizzando in tal modo una struttura ad alta efficienza e sicurezza dal punto di vista antisismico. Le strutture sottostanti al livello della sala lettura a scaffale aperto saranno quindi del tutto indipendenti da quelle che sostengono il terreno e che resistono alla maggioranza dei carichi sismici orizzontali, e quindi le stesse saranno sottoposte a ridotte accelerazioni sismiche. Al livello della sala lettura e sotto il pavimento di calpestio sarà realizzato un vespaio aerato con cupolette in polipropilene riciclato e con sovrastante soletta armata con rete elettrosaldata in acciaio B450C, lo stesso dicasi per il solaio di copertura a quota +4,75 che tra il tetto rovescio di copertura e la soletta sottostante gettata sopra il grigliato di travi in legno lamellare consente la circolazione forzata di una corrente di aria di raffrescamento/preriscaldamento proveniente dal sistema di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese. La facciata anteriore inoltre sarà realizzata con doppio telo trasparente da 25/10 mm in ETFE, e sarà sostenuta da profilati a sezione circolare in acciaio S235 verniciati di colore blu. Tra i due strati del telo in ETFE l’aria proveniente dall’impianto di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese sarà in circolazione, consentendo un notevole risparmio sia per il raffrescamento estivo che per il riscaldamento invernale. L’ETFE, ossia Etilene Tetrafluoro Etilene o come vuole la nomenclatura UPAC poli (etilene-co-tetrafluoroetilene) ha un nome non è dei più semplici ma si sta facendo ricordare come uno dei materiali di maggior interesse nell’architettura moderna. A rendere allettante dal punto di vista progettuale questo materiale è innanzitutto la leggerezza: solo un centesimo del peso posseduto dal vetro a fronte di capacità di trasmettere la luce visibile del 94–97% per un irraggiamento dai 400 ai 600 m ed una perfetta permeabilità ai raggi ultravioletti. Il materiale in questione può contare fra i suoi pregi una temperatura di fusione molto elevata, eccellenti proprietà di resistenza chimica, elettrica e alle radiazioni ad alta energia, e costi di trasporto ed installazione notevolmente contenuti proprio per via del suo peso estremamente basso (350 gr/mq). Inoltre il materiale è interessante per tre qualità non da poco: è in grado di sopportare 400 volte il proprio peso, è autopulente grazie alla propria superficie antiaderente ed è completamente riciclabile. La pellicola ETFE ha, inoltre, una forza di trazione di circa 42 N/mm², con un intervallo di temperatura di funzionamento tra i -185 °C e i 150 °C.

Space to culture - YAC - Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano

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The area of Bologna is the land of two great artists of Music: Lucio Dalla and Claudio Abbado. From here, it was started the idea of making this space a new place where you can listen , create, exhibit and learn the music.

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

This will be a place where everyone can be inebrieted by this magical world . This quiet place is well suited to live and create. In this building has also given space to other forms of art that complement the music : the art / set design , dance and theater.

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Planimetria Generale

The line on the transformation of this building, it is based on three points: - intervene as little as possible on the structure of the building; - Use only three materials: wood, glass and steel; - To divide the space into functional areas different, but organically connected;

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Pianta Piano Terra

From the heart of the building you can reach all sectors and each floor has its own specificity . It is thought to shield with “sails” made of steel and recycled aluminum .

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Pianta piano primo

The magical world is ready to welcome you and feed you

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Pianta piano terzo

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC

Antonello Capodiferro, Emanuele Pilato, Vito Cirigliano — Space to culture - YAC


Continuità in facciata a Tradate - Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino

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Il progetto di ridefinizione dei prospetti dell’edificio sito lungo C.so Bernacchi a Tradate (VA) parte da un’attenta analisi dell’ambiente circostante, processo indispensabile per un corretto approccio finalizzato ad una soluzione che consenta la giusta contestualizzazione dello stabile. L’area di progetto è caratterizzata da una serie di edifici, di altezza variabile tra i 10 e i 18 ml, i cui prospetti si affacciano su C.so Bernacchi un asse viario la cui larghezza non supera i 6 ml. Proprio la dimensione di questa arteria stradale si è dimostrata un elemento vincolante per lo sviluppo del progetto in quanto non consente una vista frontale dell’edificio ma unicamente di scorcio. Pur mantenendo inalterati i parametri funzionali, distributivi e le destinazioni d’uso già stabilite, l’obiettivo progettuale si è orientato sulla definizione di un prospetto che rispondesse ai canoni linguistici dell’architettura contemporanea rispettosa del contesto esistente e, nel contempo, capace di distinguersi, con i suoi volumi netti e definiti, per qualità formale. La facciata principale su C.so Bernacchi è stata modificata prevedendo una diposizione più regolare dei balconi, con un conseguente aumento delle superfici (da 97,77 mq a 115 mq), ed il relativo rivestimento con elementi frangisole in legno, scelta che ha consentito di creare una serie di valori aggiunti per i futuri residenti: una maggiore privacy rispetto al C.so Bernacchi e creazione di un filtro fonoassorbente che possa attutire i rumori generati dal flusso, pressoché costante, del traffico automobilistico. Questo tipo di impostazione ha permesso, dal punto di vista formale, l’innesto di figure geometriche semplici costituite dalla stessa sagoma dell’edificio e dal rivestimento dei balconi, realizzato con frangisole in legno, che definisce un volume netto che si percepisce in maniera leggera, come se fosse sospeso sopra il grande basamento che contiene le quattro unità commerciali previste al piano terra. In sintesi questa scelta, come anticipato in precedenza, consente di valorizzare le viste di scorcio che saranno caratterizzate proprio dai giochi chiaroscurali prodotti dalle ombre generate dall’incastro di questi due volumi. La porzione di prospetto costituita dai frangisole può essere definita una facciata “dinamica” in quanto la struttura è formata da sotto moduli che consentono di far scorrere gli stessi frangisole permettendo di variare l’immagine del prospetto a seconda della posizione dei pannelli e, nel contempo, di graduare la luce all’interno dell’abitazione in base alle esigenze dei residenti. Aspetto non secondario riguarda la scelta dei materiali tutti orientati alla eco sostenibilità ed al risparmio energetico. Il prospetto dell’edificio è stato pensato con un rivestimento superficiale termo ceramico di tipo “Thermoshield” di colore bianco, prodotto che consente una bassa dispersione del calore interno ed un’ottima resistenza sia alle alte che basse temperature (assimilabile ad un rivestimento con cappotto da 4cm). Anche gli infissi saranno di alta qualità a taglio termico ed ovviamente, sulla copertura dell’edificio, è stata mantenuta la presenza dell’impianto fotovoltaico da 60 Kwp per l’alimentazione delle utenze condominiali e dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento.

Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino — Continuità in facciata a Tradate

Prospettiva su C.so Bernacchi

Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino — Continuità in facciata a Tradate

Pianta piano tipo

Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino — Continuità in facciata a Tradate

Prospetto su C.so Bernacchi

Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino — Continuità in facciata a Tradate

Prospetto posteriore

Andrea Caporali, Gianluca Ferrraro, Francesco Mingrino — Continuità in facciata a Tradate

Vista d'insieme

case a schiera - Francesco Corrado

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In un contesto di periferia caratterizzato dai vecchi borghi rurali della pianura friulana , in un lotto di completamento, nella frazione di Tiezzo in Comune di Azzano X (PN) è stato realizzato questo semplice intervento di case a schiera che nella sua semplicità si è ispirato ai modelli delle case in linea tipiche di queste area geografica appropriandosi dei compositivi e delle caratteristiche architettoniche originarie.

Francesco Corrado — case a schiera

vista generale

Francesco Corrado — case a schiera

vialetto corte interna

Francesco Corrado — case a schiera

corpo di testa

Francesco Corrado — case a schiera

area servizi

Francesco Corrado — case a schiera

particolare ingresso

Francesco Corrado — case a schiera

particolari di facciata

Francesco Corrado — case a schiera

testata ovest

Francesco Corrado — case a schiera

particolare prospetto sud

STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità - (RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi

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L’ipotesi di elaborazione di un progetto complessivo di ristrutturazione dello stadio, nasce dall’improrogabile esigenza di ammodernare l’impianto sportivo per le seguenti ragioni:
  • necessità di adeguamento funzionale e normativo agli standard europei
  • far fronte alle attuali condizioni fatiscenti delle finiture e degli impianti dello stadio.
  • necessità di riqualificazione delle aree urbane circostanti.

Tali obiettivi si conciliano con le opportunità offerte dal nuovo disegno di legge in fase di approvazione, che consentirà di raggiungere tali scopi con iter privilegiati, sia dal punto di vista economico-finanziario che urbanistico-normativo. In sintesi, l’ipotesi di progetto, che prevede la conservazione degli elementi essenziali della struttura originale, sarà articolata in tre macro-aree di intervento:

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

I – interventi nell’ area interna dell’arena, consistenti in:
  1. nuova gradonata in continuità con l’anello superiore, prevedendo l’eliminazione dell’attuale anello inferiore e della pista di atletica, già in disuso da anni, con un sensibile miglioramento della visibilità.
  2. sostituzione dell’attuale copertura in policarbonato, con un nuovo anello piano, parzialmente intradossato, prolungato verso la parte centrale in maniera da coprire tutti i posti a sedere;
  3. eliminazione dell’anello superiore di gradonate e realizzazione di un nuovo anello “sky box” che possano comodamente ospitare circa quindici persone ognuno
  4. ampliamento ed adeguamento spogliatoi, palestre e servizi nell’area interrata a ridosso del campo da gioco
II – interventi nell’ area sottostante le gradonate, con la realizzazione di nuove volumetrie che potranno contenere:
  1. complesso multifunzionale con attività commerciali, ricettive, di svago, per il tempo libero, culturali e di servizio
  2. centro sportivo con palestre, piscina, centro benessere;
  3. aree di ristorazione e servizi per il pubblico degli incontri di calcio, indipendenti e direttamente accessibili dall’arena;
  4. museo della squadra, shop ufficiale e uffici della Società
III– interventi nell’ area esterna allo stadio, che prevedono la realizzazione di:
  1. Sistema di parcheggi interrati su due livelli
  2. Razionalizzazione degli accessi e dei percorsi carrabili e pedonali
  3. Riqualificazione delle aree circostanti con la realizzazione di un Parco Urbano attrezzato, ad uso pubblico, con percorsi per jogging, piste ciclabili e aree tematiche dedicate a giochi bambini, skate park, pista di pattinaggio, ecc.

L’intervento nel suo complesso, costituisce un importante opera di riqualificazione urbana e paesaggistica, che avrà il merito di recuperare uno spazio esistente, oggi sottoutilizzato e destinato inevitabilmente al degrado, con costi di manutenzione altissimi ed enormi difficoltà di gestione. Al contempo si evitarà il consumo di altri suoli liberi per la costruzione di un eventuale nuovo stadio. La sistemazione esterna, inoltre, restituirà alla città una immensa area pubblica, che costituirà un grande polmone verde ed un’area di parcheggi e servizi che si integra con il contesto urbano esistente e con gli interventi in atto (Piazzale Tecchio, Mostra d’Oltremare, ecc.) Particolare attenzione sarà posta ai temi del rispetto ambientale, della ecocompatibilità e dell’utilizzo di energie rinnovabili; in particolare:

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

  • In copertura potranno essere collocati pannelli fotovoltaici in grado di rendere energeticamente autosufficiente l’intero complesso *Sarà possibile studiare un sistema di raccolta e recupero delle acque superficiali da riutilizzare per irrigazione, lavaggio, servizi igienici, ecc.
  • Potranno essere studiati idonei sistemi di coibentazione, di ventilazione passiva per il raffrescamento dei volumi interni, al fine di ridurre al minimo l’utilizzo di impianti di aria condizionata.
  • Sarà privilegiato l’utilizzo di lampade a risparmio energetico tipo LED

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

(RTP Ing.Portomeo-Studiozero5), Pietro (pippo) Pirozzi — STADIO SAN PAOLO di Napoli - Studio di fattibilità

CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB) - Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio

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Il dato di partenza: Forte del suo inestimabile patrimonio culturale e consapevole del dovere, verso tutta l’umanità, di preservarlo per le generazioni future, l’Italia ha una tradizione di biblioteche di conservazione e non anche, come invece nei paesi anglosassoni, di public library. Soltanto dal 1972 infatti, con il trasferimento alle regioni della competenza sulle biblioteche di Ente locale, si è sviluppata una rete di biblioteche di pubblica lettura dipendenti da Comuni e Province. Gli effetti di questa visione “protettiva” delle biblioteche, mentre da un lato ha permesso di salvaguardare un patrimonio inestimabile appartenente a tutta l’umanità, dall’altro dall’altro ha avuto effetti negativi sulla promozione della lettura. Su incarico del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un’Associazione costituita da insegnanti, bibliotecari, editori e librai, ha redatto un rapporto sulla promozione della lettura in Italia, allo scopo di mettere a disposizione dei decisori politici gli strumenti di analisi che potranno essere alla base di un’azione organica e incisiva, finalizzata a un deciso miglioramento degli indici di lettura che attualmente le statistiche fanno registrare. Da questo rapporto risulta evidente che c’è l’esigenza di una politica nazionale di promozione del libro e della lettura, in quanto più della metà degli italiani non prende mai un libro tra le mani, mentre solo la metà della popolazione legge i giornali almeno una volta nella settimana. Il dato che emerge chiaramente è che in Italia, più ancora che in altri paesi industrializzati, si manifesta una forte discrepanza fra la crescita dei livelli di alfabetizzazione e i tassi di lettura nel tempo libero. Preoccupante i dati sull’abbandono della lettura in età giovanile e sulla quota dei lettori nel tempo libero, inferiore al 50%, con oltre la metà degli italiani che non legge neanche un libro all’anno, mentre la restante parte ne legge meno di 3. L’ampliamento della base dei lettori resta comunque il nodo da affrontare, poiché se è vero che la crisi economica ha di certo influenzato il fenomeno, niente ci assicura che un’inversione di tendenza negli indicatori del reddito e dell’occupazione potranno automaticamente modificare il rapporto degli italiani con la lettura.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

schizzi progetto

La filosofia progettuale: Le biblioteche di pubblica lettura nel nostro paese sono quindi intese più come un servizio per il tempo libero e per lo studio, che come strumento di espressione e promozione della cultura e sono ubicate troppo spesso in sedi vecchie e polverose, piene di barriere fisiche e psicologiche, con orari che non tengono conto dei bisogni delle persone. Anche a causa della crisi, questi luoghi non hanno più ragione d’essere in grandi spazi difficilmente raggiungibili o fruibili, ma in luoghi debitamente proporzionati e rapportati, più vicini a dove le persone vivono. La nostra idea per Briosco, che sposa in pieno quella dell’Amministrazione, muove proprio dalle suddette considerazioni sulle differenze sostanziali insite nelle idee di biblioteche cosiddette “di conservazione” e di biblioteche “di pubblica lettura” e sul conseguente diverso impatto sulla società. La nostra biblioteca è la realizzazione di un luogo polifunzionale capace di integrarsi e modellarsi sulla comunità ed in cui è possibile ubicare, eventualmente, anche la sede del piccolo museo e dello spazio espositivo, in una logica non di giustapposizione di spazi e funzioni ma di arricchimento di un unico luogo che si trasforma a seconda delle esigenze, in cui è possibile incontrarsi e socializzare anche per esponenti di generazioni diverse e leggere insieme un libro o un giornale, magari ascoltare musica anche dal vivo o vedere un film o una mostra fotografica ed infine confrontarsi, magari all’aperto in una bella giornata, sugli aspetti emersi durante una conferenza, piuttosto che su quelli della performance artistica. Gli Idea Store anglosassoni, questa la nostra idea di “inserimento armonioso” e non solo di un semplice luogo di prestito e di consultazione, ma soprattutto d’incontro e di crescita, di formazione e produzione culturale, un ponte tra età diverse, etnie diverse, culture diverse, sistemi di apprendimento diversi. Luogo non specialistico ma amichevole verso il cittadino ed il Parco giochi degli Alpini è un luogo che coinvolge per sua stessa natura, con la sua baita dell’Associazione Nazionale degli Alpini e le risate gioiose dei bambini.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

sistemazione del parco giochi

Anche per questo la sede scelta dall’Amministrazione per la nuova biblioteca è quanto mai felice ed appropriata. Pensare il luogo della memoria per antonomasia collocato in un luogo già deputato alla conservazione della memoria e al racconto della storia, rende facile, anzi: naturale, pensare di progettare l’enfatizzazione della sua consolidata vocazione di punto d’incontro e di confronto, di collegamento di passato e presente, di vecchie e nuove generazioni, unite e lanciate insieme verso il comune futuro. Intervenire in questa realtà la cui immagine è fortemente radicata in un ben determinato modo all’interno della comunità, impone, al di là degli oculati indirizzi progettuali dati dall’Amministrazione, un intervento non solo non invasivo ma che, al contrario, si integri nel modo più naturale con il contesto e che con esso interagisca per completarlo e meglio definirlo nella forma e nella funzione.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

piano terra

I circa 400 mq della sede della biblioteca ipogea, attraverso la superficie in TFE escono dalle mura per andare incontro alle persone, stimolandole all’incontro con la conoscenza del libro e nel contempo con i propri simili, in un luogo amichevole. Le scelte progettuali sono infatti quella degli spazi aperti e trasparenti in cui s’incontrano informazione, cultura ed intrattenimento. Un luogo né rigidamente didattico, né esclusivamente ludico, in cui l’interno si proietta naturalmente all’esterno con le sue funzioni che di conseguenza si espletano e si completano in luoghi ancora più liberi e familiari in cui non è vietato parlare o usare il cellulare: il parco giochi, sulle cui panchine si può continuare infatti ad apprendere ed imparare ad apprendere, nella condivisione e nel confronto con gli altri. In un gioco di rimando, sempre attraverso l’unico affaccio all’esterno, la grande parete trasparente in ETFE, l’esterno penetra l’interno con altrettanta naturalezza. Sul fronte l’ingresso, in cui trovano posto i servizi di accoglienza (direzione, armadietti deposito borse e zaini) e di prestito-restituzione libri, diventa un tutt’uno con l’emeroteca con i collegamenti verticali dimensionati anche per i portatori di handicap e le uscite di emergenza dimensionate per un’affluenza di 130 utenti, mentre la reale capienza della struttura, compresi gli addetti, è di poco meno di 100 persone. Scelta distributiva ponderata e precisa, che vuole come primo ambito uno spazio che incontri gli interessi di molti e che, separato dalle sale di lettura, metta a proprio agio anche l’utente meno abituato alla frequentazione della biblioteca, aiutandolo a superare il timore o anche solo l’imbarazzo e la soggezione dei primi ingressi.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

piano interrato

Oltre quest’ambito, le sale di lettura che si espletano in un ambiente unico, senza alcun ingombro strutturale, totalmente flessibile ed il cui spazio è ridistribuibile e divisibile a piacimento anche in futuro negli ambienti specifici richiesti dal bando: sala scaffale aperto, sala multimediale e sala bambini o in altri dettati da esigenze diverse.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

interno

Le innovazioni sostenibili del progetto: Il progetto, propone scelte tecnologiche d’avanguardia e dai costi notevolmente contenuti che, dal geotermico, al fotovoltaico, ai materiali isolanti, tendono al massimo risparmio energetico. L’unico contatto diretto dell’intera struttura con l’esterno (382 i mq. netti, poco più di 400 i lordi, per un costo totale di 850,000 €) è infatti assicurato dall’ampio fronte in ETFE, all’interno del quale sono inseriti, a guisa di brise soleil, parte dei pannelli fotovoltaici monocristallini (potenza di picco 245 Wp) che garantiscono i 7 Kw necessari. La restante superficie fotovoltaica, che si integra perfettamente con il contesto, funge da parapetto della copertura a verde praticabile della biblioteca, ma potrebbe anche trovare posto sulle falde meglio esposte della baita degli alpini. La soluzione, ETFE-contenitore/Pannello Fotovoltaico-contenuto proposta, presenta notevoli vantaggi: proteggere i moduli fotovoltaici in un involucro perfettamente trasparente (95% di permeabilità alla luce, irraggiamento dai 400 ai 600 Nm e peso di 350g/mq, quindi 100 volte inferiore al vetro) ed autopulente, così da preservare la loro efficienza praticamente immutata nel tempo; garantire un’illuminazione controllata di tutti gli ambienti in cui sono riposti i circa 8000 volumi (previsti con il sistema di Classificazione Decimale Dewey), oltre alle riviste e contenuta entro i 50 lux per quegli ambiti dove particolari esigenze eventualmente lo richiedano; ottenere la massima efficienza dei condizionatori e degli deumidificatori per garantire, eventualmente richiesti, i 15-18 gradi di temperatura ed il 50-60% di umidità relativa consigliata negli archivi. Altri dati tecnologici essenziali sono meglio descritti in seguito. Condizionamento e Ventilazione Per assicurare il condizionamento dell’edificio (raffrescamento e riscaldamento) ed al fine di garantire le idonee condizioni climatiche nel rispetto dei requisiti di prestazioni energetiche adeguate alla Legislazione vigente l’idea progettuale studiata si caratterizza nella implementazione di : - sistema di condizionamento dell’ambiente con un impianto radiante a pavimento alimentato da una pompa di calore geotermica acqua-acqua: : in dettaglio la soluzione prevede all’interno dell’edificio la realizzazione di un impianto radiante a pavimento a bassa temperatura (35°C-45°C) realizzato su entrambi i solai di calpestio alimentato da una pompa di calore geotermica acqua-acqua. Lo scambiare geotermico verrà realizzato all’esterno dell’edificio mediante sonde verticali che estrarranno dal terreno la potenza termica e frigorifera necessaria a garantire il soddisfacimento del fabbisogno termico in riscaldamento e raffrescamento dell’edificio. L’utilizzo della pompa di calore geotermica si concretizza di fatto nella realizzazione di un sistema edificio-impianto ad alte prestazioni (rispetto a qualsiasi altro sistema impiantistico)…. - sistema di condizionamento dell’intercapedine esterna all’edificio mediante ventilazione sfruttando la refrigerazione e il riscaldamento dell’aria mediante condotti annegati nel sottosuolo funzionanti sul concetto dei sistemi solari passivi (pozzo canadese) : in dettaglio la soluzione prevede lo sviluppo all’esterno dell’edificio di tubazioni in acciaio di opportuno diametro posati in trincea la cui aria che li attraversa, prelevata dall’esterno e messa in circolo per effetto naturale (effetto camino), scambia energia con il terreno (che si mantiene ad una temperatura pressoché costante) e così condizionata viene addotta all’intercapedine dell’edificio al fine di mantenere la temperatura della stessa ad un valore medio costante. In tal modo si riduce il carico termico in raffrescamento e quindi si riduce l’apporto di energia dal sistema geotermico radiante, oltre che mitigare il nascere di fenomeni di condensa nell’intercapedine stessa. Altro miglioramento introdotto è insito nella tecnica di riscaldamento/raffrescamento naturale che utilizza lo scambio termico edificio-terreno del tipo a contatto diretto (edifici ipogei o semipogei). Le potenzialità degli edifici ipogei dipendono principalmente dall’estensione della superficie di contatto con il terreno e dalle caratteristiche di trasparenza delle chiusure a contatto con l’aria esterna. Nei periodi di surriscaldamento diurno, la minore incidenza di infiltrazioni d’aria determina una riduzione del fabbisogno di raffrescamento, senza contare che una ridotta presenza di componenti finestrati verso l’aria esterna determina una diminuzione degli apporti solari e del conseguente fabbisogno di raffrescamento. Ad un edificio di questo tipo può in ogni caso essere abbinato un sistema geotermico di scambiatori di calore terreno – fluido poiché si sfrutta la costanza della temperatura del terreno. La temperatura del sottosuolo infatti si mantiene stabile nell’arco dell’anno fra i 12°C e i 15°C già alla profondità di 1,5 m. Lo scambio con il terreno permette di abbassare la temperatura dell’aria immessa da 5 a 10 °C. Si realizza così un un edificio semi-passivo, poiché si realizza un raffreddamento delle strutture facendo passare l’aria raffreddata all’interno dell’intercapedine in modo da asportare calore dalle pareti. Ovviamente l’efficacia di tali sistemi è influenzata da diversi fattori tra cui la portata d’aria oraria prodotta dal differenziale di pressione che si determina tra l’ambiente confinato in esame e l’ambiente esterno, per effetto del vento e/o della differenza di temperatura dell’aria, l’effetto camino. Tale differenziale di pressione è influenzato da diverse variabili: dati climatici di sito, posizione e dimensione delle aperture, caratteristiche termiche del terreno e presenza di eventuali ostacoli lungo la direzione prevalente del vento. Fotovoltaico Al fine di sfruttare nel miglior modo possibile la radiazione solare incidente l’idea progettuale è stata rivolta all’utilizzo si sistemi fotovoltaici. In particolare la scelta prevede l’utilizzo di sistemi tipo frangisole applicati alla struttura trasparente d’ingresso e ai parapetti del giardino sovrastante l’edificio al fine soddisfare con qualità sia l’esigenza architettonica ed estetica sia il massimo sfruttamento energetico della radiazione incidente: la soluzione così concepita permette un limitato consumo di energia elettrica dalla rete poiché contribuisce ad un considerevole e costante apporto energetico all’impianto di illuminazione artificiale nonché alla pompa di calore ottenendo in definitiva un buon risparmio energetico. Illuminazione Per assicurare il comfort visivo l’importanza del luogo e la ricerca della soluzione a massimo risparmio energetico ha suggerito l’utilizzo di sistemi di illuminazione naturale realizzati mediante apertura trasparenti sul tetto dell’edificio e sistemi di illuminazione artificiale di ultima generazione. In particolare si è scelto di illuminare gli spazi con corpi illuminanti equipaggiati con lampade a led ad altissima efficienza applicati al solaio di copertura a sospensione. La concezione strutturale La struttura ipogea sarà realizzata mediante la costruzione di una paratia a sbalzo di pali trivellati perimetrali di diametro 800 mm e di lunghezza 15 ml con profondità di infissione variabile che sosterrà un battente di terreno variabile da 3,75 m nella parte anteriore fino a 6,70 m nella zona posteriore verso il terrapieno. Inoltre tra la suddetta paratia e la tompagnatura perimetrale della biblioteca ipogea si prevede la realizzazione di una intercapedine di ventilazione a tutta altezza dello spessore di 60 cm, collegata con le tubazioni dell’impianto di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese che consente di raffreddare in estate il volume e di preriscaldarlo in inverno facendo in modo che la temperatura dell’aria che lambisce l’intero volume della biblioteca su tutte le sue superfici di confine sia costantemente a 18°C, permettendo di conseguire dei notevoli risparmi in fase di gestione ed eliminando completamente i ponti termici. Il solaio intermedio a quota del piano terra ( direzione, zona gestione prestito libri, emeroteca) sarà del tipo in misto acciaio-calcestruzzo con travi portanti in carpenteria metallica tipo S235, e lamiera grecata autoportante e collaborante del tipo Hi-Bond , con connettori a pioli sulle travi portanti e sovrastante soletta in c.a. da 4 cm di spessore realizzata con calcestruzzo tipo C25/30. Si evidenzia poi che il suddetto solaio intermedio a quota 0,00 sarà sospeso alle travi in legno lamellare di copertura del tipo GL24h mediante doppi tiranti in acciaio S235 diametro 24 mm, messi in tensione con tenditore a doppia filettatura. La suddetta soluzione strutturale ha la sua ragione di esistere per il fatto di consentire la massima flessibilità distributiva al livello interrato a quota -3,75 in quanto libera questo piano completamente dalle colonne di sostegno, consentendo ampio margine ad usi futuri anche diversi da quelli ipotizzati dalla committenza. Il solaio di copertura a quota +4,75 sarà realizzato con doppia orditura di travi in legno lamellare tipo GL24h e di dimensioni 24×80 cm che si appoggeranno tra il telaio anteriore sulla facciata in ETFE e la paratia di sostegno posteriore, realizzando in tal modo una struttura ad alta efficienza e sicurezza dal punto di vista antisismico. Le strutture sottostanti al livello della sala lettura a scaffale aperto saranno quindi del tutto indipendenti da quelle che sostengono il terreno e che resistono alla maggioranza dei carichi sismici orizzontali, e quindi le stesse saranno sottoposte a ridotte accelerazioni sismiche. Al livello della sala lettura e sotto il pavimento di calpestio sarà realizzato un vespaio aerato con cupolette in polipropilene riciclato e con sovrastante soletta armata con rete elettrosaldata in acciaio B450C, lo stesso dicasi per il solaio di copertura a quota +4,75 che tra il tetto rovescio di copertura e la soletta sottostante gettata sopra il grigliato di travi in legno lamellare consente la circolazione forzata di una corrente di aria di raffrescamento/preriscaldamento proveniente dal sistema di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese. La facciata anteriore inoltre sarà realizzata con doppio telo trasparente da 25/10 mm in ETFE, e sarà sostenuta da profilati a sezione circolare in acciaio S235 verniciati di colore blu. Tra i due strati del telo in ETFE l’aria proveniente dall’impianto di ventilazione passiva del tipo a pozzo canadese sarà in circolazione, consentendo un notevole risparmio sia per il raffrescamento estivo che per il riscaldamento invernale. L’ETFE, ossia Etilene Tetrafluoro Etilene o come vuole la nomenclatura UPAC poli (etilene-co-tetrafluoroetilene) ha un nome non è dei più semplici ma si sta facendo ricordare come uno dei materiali di maggior interesse nell’architettura moderna. A rendere allettante dal punto di vista progettuale questo materiale è innanzitutto la leggerezza: solo un centesimo del peso posseduto dal vetro a fronte di capacità di trasmettere la luce visibile del 94– 97% per un irraggiamento dai 400 ai 600 m ed una perfetta permeabilità ai raggi ultravioletti. Il materiale in questione può contare fra i suoi pregi una temperatura di fusione molto elevata, eccellenti proprietà di resistenza chimica, elettrica e alle radiazioni ad alta energia, e costi di trasporto ed installazione notevolmente contenuti proprio per via del suo peso estremamente basso (350 gr/mq). Inoltre il materiale è interessante per tre qualità non da poco: è in grado di sopportare 400 volte il proprio peso, è autopulente grazie alla propria superficie antiaderente ed è completamente riciclabile. La pellicola ETFE ha, inoltre, una forza di trazione di circa 42 N/mm², con un intervallo di temperatura di funzionamento tra i -185 °C e i 150 °C.

Angelo Sangiovanni, Vincenzo Bufano, Michelangelo Langone, Giacomina Niscio — CONCORSO DI IDEE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIOSCO (MB)

render di studio dell'inserimento nel contesto

Museum of Underwater Antiquities - SANE architecture

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The Competition task: Redesign of the existing cereals stock house building facilities (silo) and its surrounding open space into a Museum for Underwater Antiquities

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Exhibition space

The Architectural Concept: Ship space / Amphora space

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Lobby

The architectural concept is based on the intention to expose the antiquities saved from the sea bed not as meaningless, dead relics, but as objects partially recovering the original significance. The museum is structured around a strong vertical gesture, in a monumental space derived from the shape of ancient amphorae and the shape of ships and simultaneously becomes a ship representing the idea of the journey and an amphora – a symbol for the idea of content. The journey is not only the one that sent the antiquities to the sea but also the one that the archaeologists take to discover them. It is a trip back and forth between civilizations, in search of content.

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Exhibition space

The functional concept organizes the 15000 sqm required program in the existing volumes in order to keep the feeling of the original use of the building. The museum incorporates galleries for permanent and temporary exhibitions, organized in six thematic axes, a multimedia education centre and library, research laboratories as well as restoration and storage facilities. The cells space will be used as exhibition space and storage rooms for finds. The cells volume is cut in a monumental atrium, curved towards the sea, illustrating the dual concept of ship space – amphora space, with a central vertical circulation. The escalators become a strong symbol of the journey, organizing the whole building around them. At the top, the cells volume is cut to form a public space – an outdoor amphitheater accessible by an exterior staircase available independently of the museum schedule. One of the suction pylons will be attributed to museum use, the remaining two will be linked together and fitted to house an unconventional flexible function: club, bar, contemporary art gallery .

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Terrace

The thematic axes: The Museum’s permanent exhibition will be organized inside the cells along the vertical circulation represented by the escalators allowing a properly structured, flowing narration, developed through six distinct thematic axes, which will be ‘read’ independently of each other but also combined. These axes will include as much original archaeological material as possible and will be complemented by various interpretive means and by a considerable number of educational actions, in approximately equiponderant proportion, in order to serve a shorter or longer visit of the Museum. The monumental atrium with a total area of 900 square meters and a 20 m height allows the display of large objects and the possibility to observe them at different levels through the upper floors. The curved cut emphasizes the structure of the cells – a reference at both the original building function and the concept of the time capsule. It is a proper space to exhibit contemporary artist’s installation, inspired by the close and diachronic relation of the Greeks with the sea or part of the original hull of a 12th c. Byzantine vessel.

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

View from the port

The Volume: Keeping the impact it has on the port skyline, we mainly focused our intervention to the interior: a monumental cut illustrating the same dual approach: targeting the city but also the sea: space – journey / space- content The inner atrium has the proportions of a cargo: 1 of 8 in plan and it turners towards the water, curves to the harbor – the escalators in the centre become a strong symbol of the journey, organizing the whole building around them. The cells space will be used as exhibition space and storage rooms for finds. The Clock Tower, the port symbol is highlighted by longitudinal translucent volumes. The building is essentialized , decomposed into parts: the massive warehouse silhouette and the slim figure of the tower are revealed by superposing the delicate translucent volumes.

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

View from the main square

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Aerial view

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Concept diagram

SANE architecture — Museum of Underwater Antiquities

Concept diagram II

Taichung City Cultural Center - SANE architecture

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The Competition task: To imagine an architecture and an urban space unique to the climate and the culture of Taichung that combines a public library and municipal fine arts museum—the cultural flagships of a city—into one area, synergizing art, education and recreation.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Terrace view

The site is located on the northern end of Taichung Gateway Park. The project integrates the park landscape to form a key cultural landmark and an entryway gesture into the park. In such a complex environment we proposed a light structure, having as a key concept the idea of PERMEABILITY, a complex urban space hosting the museum and the public library programs.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Street view

The Taichung City Cultural Center will be an innovative mix between the natural and the artificial with a strong environmental approach, a new landmark for the area enhancing Taichung urban identity. The building combines the requested library and museum functions with a third one of equal importance: the park – creating an unique, complex public space, offering a diverse and layered spatial experience.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Night view

The two main functions provide spaces independent from each other while sharing the great lobby at the ground floor, that can also be used as a special exhibition space – an impressive 1500 sqm area with a maximum 24.5 m height.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Lobby

The sustainable approach is a key feature in the design process: a building that is environmentally friendly and naturally ventilated. The building will have control systems that respond to seasonal as well as diurnal variations, mixed mode ventilation with energy reclaim systems.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Atrium

The building produces electricity from the energy of the wind through the use of an Invelox system, different of conventional wind turbines. Each one of the 15 vertical towers will be fitted with an omnidirectional funnel. The funnels will capture the wind and direct it through tapering passageway, naturally accelerating its flow through the use of several Venturi tubes. The individual streams of kinetic energy will then drive a single generator that is installed safely and economically at ground level.

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Concept

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Concept

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Museum plan

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Library plan

SANE architecture — Taichung City Cultural Center

Section

Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies - Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria

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Cos’è un confine? Come si rappresenta lo spazio del confine? Come si costruiscono, e si raccontano, la Storia e le storie nelle aree di confine? A queste domande provano a rispondere otto giovani artisti, italiani e francesi, interpretando i temi del territorio transfrontaliero in questa mostra dal titolo “I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate”.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

La mostra è il risultato di un percorso di formazione, esplorazione e ricerca, svolto sotto la direzione artistica del collettivo di curatrici a.titolo di Torino nell’ambito del progetto “Acteurs transculturels / Creatività giovanile: linguaggi a confronto”. Attraverso i linguaggi dell’installazione, del cinema, della fotografia e della pittura, la mostra propone al pubblico del Château di Montmaur e del Filatoio di Caraglio un insieme di sguardi originali sul territorio, sulle sue aperture ma anche sulle sue contraddizioni.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Il progetto “Acteurs transculturels / Creatività giovanile: linguaggi a confronto”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Alcotra 2007–2013 “Insieme oltre i confini” (FESR), è stato promosso dalla Regione Piemonte in partenariato con il Conseil Général des Alpes de Haute-Provence, il Conseil Général des Hautes-Alpes e l’Associazione Culturale Marcovaldo.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Les sentiers battus sont pleins de fictions endormies


Linda Farrow Pop-Up Store - SANE architecture

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The Competition task: To imagine a space with a strong but not overwhelming personality, with a powerful concept and a functional plan, experimental and yet neutral so it doesn’t influence the displayed products but creates a unique atmosphere around them.

SANE architecture — Linda Farrow Pop-Up Store

Interior

The Volumetric Scenario: For Linda Farrow Pop-Up Store we proposed a multilayered inflatable structure that defines a 22 ft tall exhibition space. The light structure will emerge from the container – an aerial transparent-white in contrast with the industrial look. Two round windows on the long sides of the container will create a link with the exterior world – the circular shape is a reference to the sunglasses while the multilayered structure and the concave space distort the view enhancing the visitor’s experience.

SANE architecture — Linda Farrow Pop-Up Store

Day view

The Functional Scenario: The Linda Farrow Pop-Up Store will have two entrances on the short sides of the container. The products will be exposed at eye level in a single line leading the visitor from entrance to exit in a controlled journey.

SANE architecture — Linda Farrow Pop-Up Store

Night view

The Sustainable Development Scenario: The transparent structure will be naturally lit and heated through the greenhouse effect while the multiple layers insulate the interior space, keeping the heat in. The design concept follows a natural ventilation strategy: grilles at the bottom of the walls to provide fresh air intake to the space, the air is heated if necessary and is extracted at high level

SANE architecture — Linda Farrow Pop-Up Store

Concept

SANE architecture — Linda Farrow Pop-Up Store

Section

Bayer Pop-Up Lab - SANE architecture

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The task of the project: to design a pop-up laboratory in a park in Bucharest for the German company Bayer and the advertising agency Ogilvy Romania.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

The Bayer Pop-UP Lab functioned as a complementary space for the natural science classes and offered the students in the elementary school the opportunity to participate to a series of experiments. A team of Olympic students in chemistry presented and coordinated the experiments.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

The architectural concept aimed to attract children and to represent in a symbolic way the science as an interactive process in which everyone can participate creatively to the learning process.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

The fifty square meters space, a result of the merge of three transport containers was divided diagonally into four areas, one for reception and one for each division Bayer health, agriculture and high-tech materials. The division panels were plated with acrylic mirror to create the optical illusion of a space that is repeated endlessly like a kaleidoscope. The inside of the lab was plated white MDF panels and covered with mirrored round stickers of different sizes. Each child was offered a sticker for participation and the freedom to paste it randomly in the laboratory.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

As the number of children who participated in the experiments increased the space was filled with dots, becoming a room with infinite parallel mirrors – a game of reflections and a symbol of how science extends the horizons of human civilization. The space became a kaleidoscope that brings together all three divisions Bayer health, agriculture and high-tech materials in a creative whole, an architecture of the infinite possibilities for exploration and progress.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

The end result is also an architectural experiment: a statistic of the participation in the project and an interactive installation of parallel worlds involving creatively the participants, arousing curiosity and enthusiasm about the different ways of interpretation of reality.

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Interior

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Detail

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Concept

SANE architecture — Bayer Pop-Up Lab

Axonometric view

Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan - SANE architecture

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Traditional theories about space have been relatively static and centralized, with little interest in the dynamic shapes thet assert themselves more forcefully each day. Cities, configurations and architectural structures have been considered fixed systems, in equilibrium in which the different parts were meant to be coordinated in linking macrostructures – or frameworks according to the rational classical model. Our present approach includes a new dynamic understanding of complexity and ideas of structure and shape in the contemporary architecture. Social progress, technical development, the interchange of informations and increased mobility have fostered a growing freedom in the occupation of space. The contemporary city presents itself as a increasingly dynamic system, a process.

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Night view

Our proposal for the Europan 12: ROUEN Saint Sever – Ile Lacroix – Adaptable City is a network, a structure in which two orders exist: the local and the global. The two are equally important to the perfect functioning of the system. Without nodes there is no network – just lines taking the information nowhere. If there is no communication between the nodes they are no longer part of the network – just isolated points in a unknown environment. The grid leads to a possible hybridisation between architecture and infrastructure. This form of organization points to an elastic topography – a greater capacity for linkage and deformability – in the system. These are not, in fact, monolithic megastructures, totalitarian frameworks, but rather adaptable and deformable systems, open to manifold variablesand singularities (according to context and use).

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Aerial view

These leads to an “operative matrix”– a more or less visible, evolutionary and flexible arrangement – capable of fostering relationships among different events but also the disposition for distortion and alteration, capable of articulating/ accommodating, based upon this capacity for elastic adaptation any change from the system or from outside it.

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Ile Lacroix view

The three dimensional grid is formed by layers that reveal a specific order by superimposing levels of different types of architecture programs: office, residential, retail, leisure. It is a way to maintain the independence, the fluctuation and the evolution of the diverse components of the matrix. The urban environment becomes the visible materialisation of the invisible flows of information. Data, stimuli and tensions operate, in effect, simultaneously within global spaces and within local spaces continually manifesting an interaction between combined networks and layers.

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Night view

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Public space

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Park

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Plan

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Volumetric scenario

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Functional scenario

SANE architecture — Rouen Saint Sever – Ile Lacroix Masterplan

Circulations

Progetto per piazzale Lozze di ASIAGO - Arch. Luca Prevedello

Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità - Corrado Di Domenico

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RELAZIONE

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Modello di studio scala 1:200

L’idea. Il progetto è costituito da una aula quadra, da un sagrato antistante ‘sbieco’ affiancato da un porticato e da un muro, da un campanile con una o più campane che li precede (come in un percorso ieratico, dall’annuncio al rito). Dietro si sviluppano le attività di servizio e abitazione o pastorali. Il campanile chiama con il suo suono (manifestando l’Angelo dei campanelli – Klee -); il sagrato di festa accoglie all’uscita e permette di sostare; il portico (il portico del Tempio di Gerusalemme, che ospita i viandanti) accoglie e protegge; il muro indirizza e guida verso l’ingresso. Un ‘rosone’ è posto sorprendentemente sul tetto, a inondare con i suoi raggi di luce (colorata?) l’interno. Dall’ingresso (segnato dalle campane) si sviluppa un percorso ‘a V’, con l’asse principale che va verso la Chiesa, l’asse secondario – segnato dal portico – che va verso la sacrestia e gli spazi per la catachesi (come a Casamari). Le campane introducono la dimensione della musica, che è essenziale allo spazio religioso (alla sua natura mistica e simbolica) e ‘scioglie’ la musica delle pietre (di cui parlarono Valery e Ruskin) in musica spaziale, in un’unica musica in cui costruzione, musica, spazio, luce, sono un tutt’uno. L’Aula è assoluta nella sua forma e come sospesa sul pavimento che si inclina lievemente verso l’altare. Sul fondo un abside appena accennata, segnata da un punto di luce all’attacco. Al di sopra sono sospese tre scatole di luce, diversificate tra loro nella qualità della luce, a segnare le tre diverse zone della chiesa: quella del presbiterio (luce dall’est), dei fedeli (luce dal sud e attraverso il ‘rosone’), della fascia di ingresso (luce dal nord). Se ve ne sarà la disponibilità, si intende prevedere una piccola ‘schola cantorum’ con un organo. Altare, ambone, sede, fonte battesimale appartengono a un ‘paesaggio millenario’ che ha attraversato i secoli e si ritrova – declinato nelle varie forme – pressoché inalterato nelle chiese del Tempo. Essi non sono né‘arredi’ né‘opere d’arte figurativa’, ma ‘architetture’ – e come tali espressione d’arte – avendone la stabilità nel tempo e la strutturalità anche simbolica rispetto allo spazio. Sono quindi in marmo. L’Altare, in posizione focale, è un unico semplice blocco di marmo bianco levigato, su cui è steso uno strato spesso che risvolta pendendo ai lati come una tovaglia o un panno (sempre di marmo). Porta inciso su un lato il monogramma di Cristo. L’Ambone, disposto sulla sinistra dell’altare, forma un piccolo recinto in marmo bianco, soprelevato di qualche gradino rispetto al presbiterio, da cui la parola di Dio (del Vangelo) si manifesta. Si protende in avanti, anche nel segno, verso il centro dell’assemblea. Porta incisi pochi segni legati all’uva. La Sede, disposta sulla destra dell’altare, verso il fondo dell’assemblea, è scavata in un unico blocco orizzontale di marmo bianco, disteso – come un ‘rocco’ – sul pavimento. La Fonte battesimale è un ‘foro’ nel pavimento più un ‘taglio’ in direzione nord-sud. Il fiume Giordano scorre esattamente in direzione nord-sud. Cristo nel momento del battesimo è esattamente incardinato secondo gli assi cosmici e certo guarda a est. Il taglio nel pavimento riprende la linea del fiume in direzione nord-sud, mentre un blocco di marmo bianco innalza una polla d’acqua verso l’officiante e permette il battesimo mediante immersione, con una conchiglia (o un piatto d’argento) posti a fianco. Sul fondo del catino, un ‘pesce’. Di lato al fonte battesimale, e collegato simbolicamente ad esso, al di là della bassa vetrata, si intravede un giardino (il ‘giardino dell’Eden’). Il Tabernacolo è un piccolo parallelepipedo in lamiera smaltata a colori, come un piccolo oggetto di orificeria montato su un semplice telaio che lo distacca dal suolo. Rivolto verso la parete di fondo forma come un piccolo recinto sacro o luogo di adorazione.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Modello di studio 1:200

Riconoscibilità dell’edificio sacro. Gli elementi su cui si basa la riconoscibilità dell’edificio sacro – a prescindere da quell’aura che ha o dovrebbe avere – sono essenzialmente i seguenti: il campanile, le due ali che abbracciano e indirizzano i fedeli verso l’ingresso (con il portico che ‘accoglie’), il sagrato, la copertura a tetto spiovente dell’aula, quindi il rosone.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Tav.1

Profilo estetico e formale. Il progetto è informato a grande semplicità. E a povertà (rispetto ai significati ‘alti’ che persegue). Se il senso – il senso profondo, di base – è autentico e denso, la forma che essa trova è semplice e degna, e fondata essenzialmente su due elementi: la ‘misura’ (il rapportarsi armonico delle sue figure, il suo essere quasi ‘musica costruita’) e a ‘luce’.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Tav.2

Impianto liturgico L’impianto liturgico è fondato sull’idea di chiesa in cui eucarestia e battesimo sono al centro della dinamica spaziale. Se il sagrato materializza l’idea dell’iniziazione, con il percorso di avvicinamento che già si separa dalla città e allude al cammino cristiano, l’aula materializza l’idea di ekklesia, di piena partecipazione dei fedeli al rito, trovando nel quadrato la sua forma ottimale. Sulla soglia, nel passaggio tra i due, la graficizzazione a metà del simbolo cristiano del pesce attende l’altra metà. Gli elementi liturgici sono organizzati in poli distinti, ma collegati nel senso, disposti apparentemente in maniera libera nello spazio e spazialmente integrati all’assemblea, con l’altare come nucleo generatore. Le leggere sfasature d’assetto favoriscono quest’effetto di intersezione. La fonte battesimale è posta in vicinanza dell’Altare, permettendo la sua integrazione nel rito e assicurando la partecipazione. Tutto è fuso nello spazio quadrato, in cui ogni cosa converge come in un’unica sinfonia segnata dalla luce, pur nella distinzione delle parti molteplici. Una porta apposita permette l’uscita delle processioni. La posizione e la definizione degli elementi liturgici base è attentamente calibrata in funzione della loro piena visibilità, natura, importanza.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Int.1

Opere d’arte L’opera d’arte in architettura è‘continuazione’ dell’architettura volta ad esprimere (con mezzi più‘sottili’) quei significati che l’architettura di per sé non riesce ad esprimere. L’intervento delle arti figurative (in senso proprio) è perciò minimo (di integrazione iconografica) o limitato a quegli elementi che tradizionalmente li ospitano (portale, tabernacolo) o a natura essenzialmente figurativa (via crucis). Il programma iconografico è fondato essenzialmente su tre elementi: la Via Crucis, sul sagrato, a segnare il percorso di accesso alla Chiesa; il grande ‘portale girevole’ rivestito in lamiera a smalto; l’immagine della Madonna del Carmine.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Int.3

Aspetti funzionali Il complesso edilizio è diviso sostanzialmente in tre elementi: l’Aula; il corpo della Sacrestia e della casa del parroco (costruibile separatamente); il corpo dei locali di catachesi.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Int.2

Rapporto con l’ambiente urbano L’edificio si inserisce in una porzione di territorio caratterizzata dalla compresenza di attività agricole e di edilizia di espansione. Il progetto accoglie entrambe le condizioni ponendosi come elemento di nodo e cristallizzazione dell’edificato in elementi a valenza architettonica. La presenza del traliccio ENEL– con cui non è possibile competere in scala – ha suggerito di non ricorrere a una vero e proprio campanile, ma a un semplice elemento architettonico fondato sui suoi elementi tecnici che si imponga per forma e posizione.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Controcampo dal presbiterio (a sx., la fonte battesimale)

Aspetti tecnologici L’edificio è a struttura in cemento armato. Gli elementi di finitura saranno definiti nella seconda fase. Saranno tenuti nella dovuta considerazioni gli aspetti legati alla sostenibilità e al controllo del clima.

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

La fonte battesimale con il canale d'acqua nord-sud

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Piante

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Idee spaziali con schizzi preliminari di più soluzioni

Corrado Di Domenico — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Disegni di studio: Pianta con nartece-corte ad imbuto e Sezione (1°sol.1/200), Sezione (2°sol. 1/100)

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