Principi Compositivi
L’analisi territoriale dell’aggregato abitativo di Cenate Sopra rileva specificità tipiche degli abitati precollinari e pedemontani della fascia padana: l’arroccamento del centro religioso e amministrativo, l’aggregazione di un antico e originario abitato e la polverizzazione di una più o meno recente proliferazione edilizia di tipo residenziale e commerciale. L’accumulo di queste realtà edilizie oltre che a segnare un territorio che oggi può apparire aggredito e frammentato è in grado di innescare sostanziali problematiche di relazione nel tessuto urbano generale ed infine delle dinamiche sociali ed economiche.
Planivolumetrico
© +39 studio architetti associati . Published on April 12, 2013.
Interessante ed in generale controtendenza la coraggiosa iniziativa del Comune di Cenate di investire risorse nella volontà di riorganizzare e riprogrammare l’intero complesso di queste relazioni per mezzo di un’azione mirata alla ricoesione e riordino delle funzioni e dei servizi necessari al coordinato e civile vivere ed abitare contemporaneo. Secondo la categorizzazione dei principi dell’Architettura, il programma proposto dall’Amministrazione Comunale di Cenate propone una temeraria, ma per nulla sbagliata nei principi, riunione di funzioni che canonicamente troverebbero organizzazione in spazi e volumi edificati interconnessi da un sistema urbano governato da precise relazioni.
Il Palazzo del Principe e la Casa del Mercante, utilizzando le categorie classiche della storia dell’Architettura, qui sono in pieno rappresentate nei contemporanei volumi richiesti per la nuova Sede Comunale e tutte le eterogenee funzioni ulteriori concepite non tanto come corollario ma proprio come componenti essenziali di una nuova struttura che potremmo definire integrata. Oltre a ciò, la richiesta Biblioteca, luogo che a nostro avviso, solo erroneamente si potrebbe considerare di servizio, ma che deve apparire ed essere, al contrario luogo centrale e baricentrico, sacrale per certi versi, perché necessario a garantire la continuità ed anzi il miglioramento delle condizioni culturali delle generazioni attuali e di quelle future. Oltre a ciò, il posizionamento del terreno oggetto di concorso evoca la necessità del dialogo tra realtà architettoniche differenti. Il futuro nuovo centro civile entrerà infatti chiaramente in contatto con il polo religioso di Cenate Sopra, la grande chiesa settecentesca di San Leone, attorno alla quale storicamente si è coagulato l’abitato. Ciò non potrà fa altro che innescare inedite dinamiche frutto delle nuove relazioni tra luoghi ed edifici. L’accentramento funzionale come qui richiesto non è una novità storica, o per lo meno non nel vasto mondo dell’Architettura. Basterebbe ricordare le architetture dei fori romani, dei palazzi rinascimentali o ad esempio la peculiarità compositiva della Basilica palladiana di Vicenza e allo stesso modo del bergamasco Palazzo della Ragione. Edifici dove alla soprastante rigorosa e iconica struttura civile, aula assembleare o tribunale, sono al di sotto aggregate funzioni mercantili e sociali di diversa origine. Qui due piazze diverranno un unicum urbano in grado di stabilire una sorta di nuova rifondazione del centro urbano di Cenate Sopra. L’esistente Piazza Religiosa posta in fronte alla Chiesa di San Leone e delimitata dagli alberi e da un magnifico portale troverà integrazione con una nuova ed inedita Piazza Civile, che posta ad una quota più alta, data le emergenze morfologiche del territorio, si affaccerà su essa mettendo anche in comunicazione ogni parte dell’abitato circostante con questo nuovo fulcro sociale.
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Il Podio e la Piazza
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Queste analisi hanno condotto alla convinzione che qualsiasi via potesse indagare il progetto architettonico non avrebbe potuto precludere ma casomai implementato le possibilità indite date da questa occasione. Ricreare, o per meglio dire, creare sostanzialmente ex novo, un nuovo baricentro dell’abitato di Cenate Sopra, non più generato dall’adeguamento a ciò che esiste già, ma dal ridisegno di un tratto fondamentale di città. Innanzitutto l’unione percettiva e fisica tra i luoghi e gli edifici, pur essendo distinti e separati da differenze di orientamento e quota, viene ottenuta realizzando non una cesura ma una continuità architettonica, assorbendo le differenze con un podio che innalza dal piano stradale la nuova struttura.
Pianta primo piano
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Non un nuovo edifico volumetricamente massivo quindi ma una struttura più articolata composta sostanzialmente da un grande podio destinato ad accogliere le funzioni di servizio e commerciali oltre che l’Auditorium e su di esso due edifici mirati ad assolvere quelle che come principio abbiamo ritenuto essere le due destinazioni più rappresentative ed importanti di tutto il progetto: il Municipio e la Biblioteca.
L’escamotage dell’utilizzare un podio offre la chiara possibilità di mettere direttamente in relazione tutte le attività commerciali con il piano della strada raggruppandole in un unico organismo che in questo modo potrà usufruire di tutte le facilitazioni connesse con il proprio essere funzionalmente organico e quindi radicalmente funzionale sotto ogni punto di vista, protetto dagli agenti atmosferici e facilmente trasformabile nel tempo al mutare delle esigenze.
Modello
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Una piccola piazza posta al livello di calpestio delle attività commerciali e di servizio distribuite all’interno del Podio garantirà luce ed aria a queste. Oltre a risultare chiaramente un interessante luogo di ritrovo protetto dalla proprie misure e dal volume circostante, risulterà essere il baricentro luminoso di tutta la distribuzione interna del Podio. Un albero posto al centro ricorderà a chiunque l’originaria quota del terreno e misurerà con il mutare della propria forma e dei propri colori il passare del tempo e il susseguirsi delle stagioni.
Gli spazi interni al podio sono organizzati attorno alla piccola piazza e saranno separati tra loro da pareti monolitiche in vetro tali da permettere la migliore permeazione della luce. La ventilazione oltre che dagli affacci alla piazza stessa sarà garantita, nei punti più critici, dalla presenza di una doppia parete posizionata al limite verso monte della nuova struttura con la funzione di camino naturale.
Ognuna delle funzioni, sia commerciali che di servizio richieste, è stata dislocata soprattutto secondo una logica di utilizzo e quindi di volume dei flussi di accesso e deflusso. Allo stesso modo sono state rispettate le superfici richieste. L’Auditorium, posizionato all’interno del podio risulta per la propria posizione planimetrica facilmente raggiungibile da ciascuna delle due piazze, quindi baricentrico ai nuovi flussi dinamici dell’abitato. Concepito come una sorta di studio televisivo potrà essere facilmente configurato a seconda delle diverse esigenze sia come vera e propria aula assembleare, come sala conferenze, come salone per le feste e quant’altro si renda necessario. Una grande vetrata sul fondo irradierà luce proveniente dall’alto, mentre direttamente dalla sala saranno accessibili tutti i vani di servizio necessari e contenenti magazzini, bagni sale tecniche per la riproduzione audio-video. La scalea del Podio rappresenta la volontà di unire l’utilità della riorganizzazione e omogeneizzazione delle quote con la necessità di rendere accessibile la nuova piazza posta sul podio. Oltre che ad enfatizzare la presenza dei due edifici-monumento posti in sommità potrà divenire un intrigante luogo di aggregazione all’aperto, rivolto come una sorta di contemporanea cavea verso la piazza religiosa, il verde dei suoi alberi e la quinta definita dal volume della Chiesa di San Leone.
La nuova Piazza Civile oltre a divenire un luogo di coesione sociale sarà anche uno strumento di connessione tra parti di città rendendo unitari tutti i luoghi oggi recisi e separati dalle recinzioni e dalla viabilità, da via Costa Muratori a via Papa Giovanni XXIII. La previsione della riduzione di via Papa Giovanni XXIII ad un singolo verso di marcia, creando dal punto di vista viabilistico una sorta di loop permetterà nell’area dell’intervento una drastica riduzione del flusso di traffico, mentre la realizzazione di strutture mirate al traffic calming ridurranno velocità e modalità dei flussi in movimento.
Pianta piano terra
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Gli edifici – il Municipio e la Biblioteca
Sulla sommità del Podio, come nella tradizione classica gli edifici monumento. Monumenti di un’inedita urbanità, a cui attribuire l’onere di costituire un ulteriore passo avanti nel verso della civiltà dei luoghi abitati.
Il Municipio sorge dal Podio come escrescenza lapidea generata direttamente dal suolo e su questo radica saldamente le proprie fondamenta. Edificio civile di primaria importanza dovrà testimoniare con la propria forma stereotomica di cubo perfetto l’autorità del governo e delle proprie funzioni. All’esterno proprio per sottolineare questa immagine di forte presenza, il rivestimento in pietra si apre durante il giorno per mostrare misurate incisioni che rappresentano un volutamente semplice registro prospettico. La notte la stessa pietra si chiude lasciando l’edificio completamente chiuso alla stregua di un’antica ara votiva. Un’immagine di compostezza e rigore formale sulla linea del miglior Giuseppe Terragni comasco. All’interno la sezione mostra un’altrettanto semplice partitura tettonica, contraddistinta da un profondo vano centrale illuminato dall’alto tale da irradiare in tutta la struttura la luce zenitale del sole e contenente i sistemi distributivi verticali. Gli spazi funzionali sono concepiti come open space parzializzati da pareti in vetro in grado di garantire qualsiasi ulteriore e successiva implementazione e modifica.
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La Biblioteca, voluto e necessario dittongo formale del Municipio, si appoggia al Podio come fosse un corpo ulteriore e aggiunto. Tanto quanto il Municipio può apparire autorevole ed impenetrabile al contrario la Biblioteca trova nella trasparenza l’estrinsecazione della propria vocazione di edificio sociale. Un velo vetrato opalescente racchiude un nucleo interno che in un solo spazio diviene sala lettura e torre libraria all’unisono. La tradizione delle antiche biblioteche dedicate allo studio non ha mai previsto la differenziazione tra scaffale aperto e scaffale chiuso, così la Biblioteca volendo ritornare a questo antico quanto affascinante aspetto, riassume in questo spazio la totalità delle funzioni. Una grande libreria avvolgerà lo studioso e la luce proveniente dall’alto attraverso gli shed della copertura garantirà l’illuminazione diffusa e naturale necessaria. Tra il nucleo interno della sala lettura e il rivestimento esterno in vetro un corridoio con il ruolo di distribuzione ma soprattutto di belvedere dal quale guardare il paesaggio circostante leggendo e dialogando con il prossimo in una sorta di ambiente peripatetico. Nelle ore notturne il guscio vetrato opalescente, illuminato dall’interno, irradierà luce diffusa sulle piazze fungendo da contemporaneo faro e segnale luminoso sul contesto territoriale circostante. Una grande porta, sorta di ponte levatoio, aperta svolgerà la funzione di rampa di accesso e chiusa renderà la struttura inaccessibile sia fisicamente che percettivamente; una teca in cui preservare la cultura e i libri che la diffondono.
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La volontà di offrire una soluzione progettuale che dal nostro punto di vista potesse ritenersi completa, ottimale ed in grado di rispettare tutte le indicazioni poste dal bando di concorso ci ha indotto a proporre una soluzione ulteriore riguardante un piano interrato destinato ad ospitare ulteriori magazzini, un più ampio deposito librario direttamente collegato con la Biblioteca, locali tecnici e posti auto sia per veicoli privati che pubblici.
La realizzazione di questo piano non risulta necessaria da un punto di vista compositivo-funzionale al progetto così come fin qui descritto ma, nell’ambito di una proposta ulteriore a quanto richiesto, viene ritenuto utile per raggiungere due sostanziali obiettivi. Il primo, l’eliminazione di almeno uno dei due parcheggi limitrofi e oggi già esistenti permettendo agli avventori dei nuovi uffici e delle attività commerciali di parcheggiare l’auto in un luogo coperto e sicuro togliendo quindi vetture. Lo spazio recuperato potrà essere utilizzato per ampliare il parco già esistente o per trovare dislocazione ad altre funzioni pubbliche. Il secondo, dotare la struttura di una più ampia capacità di stoccaggio di tutti quei beni e mezzi dei quali le amministrazioni comunali ormai si devono e si dovranno sempre più dotare: dai pulmini scolastici ai mezzi della Protezione Civile ecc. Un nuovo edificato, un complesso che diviene piazza, edificio e monumento all’unisono, senza che nessuna di queste vocazioni e funzioni sia mai in grado di limitarne la semplice, dinamica e naturale utilizzazione. Un volano architettonico per la ri-nascita di una Cenate Sopra inedita e proiettata verso gli anni a venire.
I materiali
L’idea si basa sull’utilizzo di una tavolozza di tecnologie e materiali contemporanei e tipici dell’area bergamasca rivisti nell’ottica tecnologica e prestazionale secondo innovativi sistemi di utilizzo nell’ottica globale della realizzazione di un edificio passivo ed sostenibile, in grado di autosostenersi dal punto di vista energetico. Le strutture saranno in C.A. armato e calcolate secondo le indicazioni della più recente normativa. Essendo edifici pubblici verrà attribuito la più alta classe di resistenza sismica. All’occorrenza al fine di abbattere i costi e i tempi di esecuzione, sfruttando la razionalità dell’impianto progettuale, potrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie di prefabbricazione e montaggio degli elementi strutturali. I materiali di rivestimento saranno per le partiture verticali, facciate e fronti principali, la Pietra di Botticino e per le pavimentazioni esterne la Pietra di Sarnico che in una buona misura potremo definire come pietra locale. Le partizioni interne saranno realizzate in materiali costruiti principalmente a secco e in pareti monolitiche di vetro. Queste soluzioni permettono una notevole riduzione dei tempi di esecuzione e la garanzia di poter essere modificate nel tempo in parallelo all’evoluzione delle esigenze operative.
Salubrità e sicurezza degli spazi
Tassativa dal punto di vista progettuale la rispondenza totale della struttura agli indirizzi di merito internazionali e alla normativa nazionale. Tra le più sentite problematiche che oggi affliggono le strutture pubbliche in genere, la salubrità e la sicurezza costituiscono punti sensibili per gli operatori e i cittadini che saranno gli utenti finali delle strutture. Considerato il grande afflusso di pubblico che il nuovo complesso accoglierà, si è ritenuta necessaria la progettazione di ambienti ricchi di luce e areazione così da garantire la salubrità e piacevolezza. Gli ambienti di lavoro presenteranno tutti i requisiti di sicurezza come contenuto all’interno del D.Lgs 626/94 e s.m.i.
La sostenibilità ambientale
Per sostenibilità intendiamo il rapporto fra tre fattori principali: Fattore ambientale – Fattore economico – Fattore socio-culturale Il rapporto di equilibrio tra questi fattori avverrà anche mediante:
- Utilizzo di un sistema costruttivo che permetta una significativa riduzione dei consumi, standard passivo dell’edificio ovvero alti livelli di comfort igrotermico e basso utilizzo di sistemi di climatizzazione, soluzioni e dettagli costruttivi progettate in modo da ottenere il massimo risultato possibile.
- Attenzione all’orientamento in maniera tale da ottenere il massimo risultato dallo sfruttamento del “solare passivo”, facendo in modo che le parti vetrate delle facciate in periodo invernale assorbano il massimo dei raggi solari, mentre in estate con opportuni aggetti ed elementi ombreggianti automatizzati blocchino l’irraggiamento quando il sole è più alto.
- Iper-isolamento dell’involucro opaco con alta capacità di sfasamento termico, con particolare attenzione nell’eliminazione dei ponti termici.
- Standardizzazione degli elementi costruttivi in modo da realizzare un efficace risparmio economico nelle fasi costruttive del manufatto.
- Utilizzo di materiali con elevate caratteristiche di durabilità, così da non gravare eccessivamente sui bilanci di gestione. Risparmio dell’acqua potabile: il recupero delle acque piovane per usi non pregiati e la raccolta delle acque bianche provenienti dalle coperture e stoccate in apposita cisterna, può almeno in parte contribuire alla limitazione del consumo di acqua potabile.
- Gestione sostenibile del cantiere: raccolta differenziata degli scarti di cantiere, impiego di fosse di decantazione per i getti di calcestruzzo, impiego di materiali ecologici per sigillature e casseforme, impiego di materiali sostenibili selezionati in base ad una analisi multicriterio (blocchi di laterizio, rivestimenti in legno, vetri basso-emissivi, isolamenti)
Analisi della vita utile dell’edificio
L’obiettivo della valutazione LCA Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) degli edifici è ottenere un impatto ambientale complessivo dell’intera vita dell’edificio stesso (LCAtot) che, compatibilmente con i carichi statici, dinamici, termici ed acustici, sia il minore possibile (LCAtotmin). Nella valutazione LCA dell’ edificio si terrà anzitutto a definire la durata della vita utile dell’edificio stesso (in relazione alla funzione a cui è destinato) e del sistema impiantistico. Da tali durabilità dipendono infatti i cicli manutentivi e la quantità di energia complessiva derivante dall’uso dell’edificio.
Accessibilità
Il progetto rispetta quanto stabilito dalla normativa in materia garantendo a individui con ridotta capacità motoria e sensoriale l’accessibilità a tutto il complesso, sia degli spazi interni, sia degli spazi esterni e delle parti comuni. Ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche verranno applicate le prescrizioni di cui alla L. 13 del 1989 e al DM 14 giugno 1989 n. 236.
Struttura
La struttura portante sarà antisismica. Cenate ricade in zona sismica 3 (sismicità molto bassa) come da classificazione sismica indicata nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3274/03, aggiornato al Dgr Reg. Lombardia 14964 07/11/2003. Tuttavia essendo la struttura edificio di primaria importanza per la Protezione Civile si prevede di verificare le nuove strutture con grado di sismicità S=12. Verrà considerata l’ipotesi di inserire nella struttura localizzati ammortizzatori sismici.