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Nuova sede della Banca Popolare di Cividale - Morena Architects

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L’area su cui insisteva la fabbrica della Italcementi, estesa su una superficie di 44.678 mq, era occupata dai grandi fabbricati dell’ex cementificio costruiti in cemento armato, da due silos alti circa 30 m per un totale di 300.000 mc fuori terra. Sul lato nord del lotto erano inoltre presenti due edifici residenziali in cattive condizioni. La pianificazione dell’intero comparto, iniziata nel 2007, è stata fin da subito volta a bonificare, riqualificare, razionalizzare ed ordinare l’intero ambito mettendolo in relazione col resto della città.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Hall

Il progetto è sviluppato attraverso un equilibrio dinamico dei volumi e degli spazi aperti che consentono di creare prospettive architettoniche particolarmente suggestive. Come è visibile dalla planimetria gli spazi aperti sono per lo più trattati a verde e gli edifici sono distribuiti su livelli diversi creando questo dinamismo altimetrico e visivo.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Curvature di facciata

Il progetto globale prevede la costruzione dei seguenti edifici: 1. Nuova sede della Banca Popolare di Cividale del Friuli 2. Edificio Commerciale 3. Sala conferenze 4. Due edifici Residenziali 5. Un edificio direzionale/ricettivo

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Tutta l’area è servita da una centrale di trigenerazione (6) collocata nella parte nord del comparto al di sotto del livello de terreno, che ne limita così l’impatto visivo. Questa centrale è in grado di fornire acqua calda per il riscaldamento e per l’impianto idrotermosanitario di tutto il comparto. Nonostante il notevole dimensionamento delle costruzioni facenti parte dell’intervento, è importante sottolineare che il 90 % dei parcheggi pertinenziali è stato volutamente collocato ai livelli interrati: cio’ ha consentito di trattare a verde oltre il 60% della superficie complessiva. Nelle immediate vicinanze di quest’area di intervento è stata prevista la collocazione di un asilo nido aziendale a servizio dei lavoratori, utenti del comparto.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

La nuova sede della Banca Popolare di Cividale è ospitata all’interno di un edificio che si erge su 4 piani fuori terra dalle geometrie sinuose e materiche. I due piani interrati ospitano i parcheggi e i locali tecnici, al piano terra è presente la reception, la filiale bancaria, uffici e un bar mentre ai piani superiori sono collocati gli uffici direzionali. Il tutto a coprire una superficie lorda di 9250 mq.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Ufficio Open Space

La sagoma del piano terra è arretrata rispetto ai piani superiori in modo da far posto al portico perimetrale e diminuire l’irraggiamento della parete vetrata a tutt’altezza. Sul fronte principale la modularità si spezza e una vetrata inclinata scende fino a terra. Davanti ad essa svetta un volume collegato al corpo principale al secondo e terzo piano e al cui interno trova posto la sala consiliare. Questo volume, sospeso da quattro spirali di pilastri metallici, è costituito da elementi triangolari irregolari supportati da una struttura reticolare spaziale.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

La facciata del corpo principale è costituita da moduli in cemento fotocatalitico e da vetrate bassoemissive. La scelta di usare questo materiale viene da un lato per sua versatilità e plasticità e dall’altro per la sua capacità di purificazione dell’aria. Infatti questo materiale contiene biossido di titanio, elemento chimico in grado di svolgere un’azione di riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Il progetto esecutivo ha visto necessaria la produzione di prototipi ad hoc in modo da garantire un alto livello di pianificazione ed esecuzione. La scelta dei materiali di finitura unita all’attenta progettazione dei dettagli architettonici ha contribuito a elevare il livello di qualità finale dell’edificio. Il progetto ha interessato inoltre l’arredo interno di serie e custom made: fra i tanti sono da menzionare il grande bancone reception in corian bianco nella hall, il tavolo riunioni della sala consiliare e il divano di attesa Tabogan disegnato da MorenaArchitects e prodotto dall’azienda Moroso.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Saletta riunioni

La grande hall di ingresso a tutta altezza funge da luogo di distribuzione principale ed è caratterizzata dai due volumi ascensori vetrati e da uno scalone a sezione triangolare in cemento faccia a vista inseriti in un ambiente bianco e luminoso. La pavimentazione in marmo di alto pregio dona all’ambiente eleganza e carattere. La facciata vetrata inclinata verso sud illumina tutto l’ambiente e in stagione invernale contribuisce al riscaldamento interno.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Facciata Principale

Nelle aree uffici è stata scelta una pavimentazione sopraelevata con finitura in rovere. Le pareti vetrate interne sono da un lato sinuose per le parti di distribuzione e dall’altro rettilinee e modulari per gli uffici: quello che ne deriva è uno spazio luminoso, confortevole e flessibile.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Il corpo annesso è raggiungibile dal secondo e terzo piano ed è caratterizzato dall’involucro fono isolante e coibentante in allumino bianco e da vetrate basso-emissive che vanno a comporre una forma irregolare e sfaccettata. L’insieme che viene a crearsi è uno spazio luminoso e di grande impatto visivo atto ad accogliere la sala del consiglio. La scelta dei materiali ha dovuto vertere su sistemi di ultima generazione e ha implicato un’attenta progettazione e installazione.

Morena Architects — Nuova sede della Banca Popolare di Cividale

Sulla copertura sono stati installati 720 moduli fotovoltaici distribuiti su una superficie di 892,8 m² che danno una potenza nominale complessiva di 176,4 kWp per una produzione di 191.954,9 kWh annui. L’impianto realizzato riduce le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di 100 t annue.

Per questo edificio, che conta circa 1500 corpi illuminanti installati, 380 corpi illuminanti di emergenza e 300 apparati di gestione lampade e tapparelle, è stato previsto un unico sistema di gestione che vanta un elevato standard di qualità dei materiali. Sono stati prediletti dei corpi illuminanti LED dimerabili che garantiscono da un lato bassi consumi e bassa manutenzione dall’altro alto grado di comfort.

E’ stato scelto un sistema a travi fredde per rinfrescare, riscaldare e ventilare gli ambienti nei quali siano richiesti sia una buona qualità microclimatica che un controllo locale e personalizzato delle condizioni termoigrometriche. Gli impianti a travi fredde permettono il raggiungimento di un eccellente livello di comfort termico e risparmio energetico, unitamente alla possibilità di un uso razionale dello spazio. Oltre alla riduzione drastica dell’impatto acustico attraverso la riduzione della velocità dell’aria, altro vantaggio è costituito dalla ridotta necessità di manutenzione. E’ stato realizzato un impianto di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche. L’acqua recuperata viene pressurizzata e destinata al carico delle cassette di risciacquo dei w.c. tramite circuito dedicato oltre all’utilizzo per i circuiti di irrigazione.

La manutenzione della facciata in cemento fotocatalitico prevede la sola pulizia in eventi eccezionali poichè il materiale ha di per se stesso la particolarità di mantenere nel tempo il colore bianco. Le vetrate autopulenti, inoltre, riducono drasticamente la necessità di pulizia. Per il progetto delle superfici verdi si è prediletto l’uso di essenze a bassa manutenzione, che necessitano la sola irrigazione.


NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA - Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi

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Il programma funzionale consiste nel recupero dell’edificio storico esistente, attraverso la demolizione della superfetazione recente e la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica fuori terra,di un locale di deposito al livello interrato con auditorium e sistemazione della area verde.

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

L’idea progettuale è fondata su una sorta di dissolvimento della cascina storica, preservata e mantenuta nella porzione meglio conservata, riproposta in chiave sintetica nella porzione centrale, pur con identiche caratteristiche di altezza, forma e volume di quella demolita e per finire, con la proposta di una nuova immagine, a termine della L della corte che si ricompone in una sorta di nuovo contenitore stereometrico, rivestito da una ‘pelle’ lignea, forata e quindi permeabile. La grande parete ventilata, in pannelli lignei di rovere, mordenzati di differente intensità sarà la riproposizione e richiamo delle ‘bollicine’ e delle pupitre, sia di giorno quanto di notte. Sarà realizzata con semplici pannelli in legno, di spessore 3-4 cm, montati su telaio metallico, ancorato a terra ed alla parete perimetrale del Corpo Nuovo. I fori, di diametro variabile, addensati in particolare in corrispondenza delle finestre (nascoste) lasceranno passare la luce – di giorno – e uscire la luce artificiale – di notte – dall’edificio, come una immagine suggestiva e poetica.

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

L’immagine consolidata della cascina, nella sua forma urbana, viene riproposta e reinterpretata in chiave contemporanea, mantenendo la preesistenza come traccia e realizzando il ‘nuovo’ in maniera consona ai caratteri del territorio .

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

Il processo ideativo ha coinvolto molti elementi, che ci hanno suggerito un percorso e quindi un progetto : la terra, il lavoro, la vite,il vino, la tradizione, il Consorzio e tutti i caratteri simbolici che ne scaturiscono.

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

Anna Rizzinelli, Giorgio Vezzoli, Alessandro Brocchetti, Francesco Mussi — NUOVA SEDE DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DEL FRANCIACORTA

FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM - NAS Architecture

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The Museum of Natural Sciences in Berlin is inscribed from over 170 Museum across the city . The project site is located right next to the Berlin Zoo. The site is strategic from the train stop which is situated south of the plot. The school buildings complement the surrounding urban fabric.

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

View from the hall

The design of the Museum is supported on a wish of mix different programs related to research, education and exposure to create an interactive and interconnected space.

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Bird view

The first idea is to build on the foundation of a Museum of Natural Sciences in the approximate maximum nature and which is exposed to the interior. Not to build a tall building we have chosen to bury most of the museum and offer a ground floor open (visually) playing with a topography featuring a cityscape. To be found on the Museum volumes rational that resume surrounding typologies and street alignments. These volumes are intended for easy operation and remain in connection with the Museum with large patio overlooking exhibition spaces.

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

View from entrance

The physical connection between the different levels is from the Lobby located in the central volume. The most ready line railway Volume is composed of a thick wall in order to distance the noise and vibration of the train. The facades are treated to reflect the surrounding landscape while protecting from the sun. The inclination of the reflecting Pannels is to open to the north and capture and indirect light. The facades of the ground floor are very transparent in contrast to let the look to exhibitions, distributed throughout the topography.

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

View from the exposition hall

Museum comes to blend into the landscape and the post is in response to the trunks of trees. The Museum is an extension of the Zoo and the Park making the transition from both sides of the track. Front of the Museum, a large plant site is available to visitors and residents. This space is penetration into this landscape in which we wander at will. Museum unfolds gradually as we advance and stimulates curiosity is not fully visible from the street. The museum wants to be the transition between nature and urbanity kind of wink to the evolution of man in his environment.

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Exploded axonometric

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 1

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 2

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 3

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 4

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 5

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 6

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 7

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Diagram 8

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Section 1 & 2

NAS Architecture — FIRST PRIZE FOR THE BERLIN NATURAL SCIENCE MUSEUM

Section 3 & 4

Strandparken Building B - Wingårdhs

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It started in the 1990s with Arne Olson, a young man with a passion for ecology. We met one night by complete coincidence in Copenhagen. It turned into a deep dive through all that was known at the time about green building, with the big construction firm picking up the tab. Sure, wood framing ought to be the future even for multi-family housing. Arne later came to Folkhem to be the CEO after Sven-Harry. We won an urban planning competition in Sundbyberg in 2007, and got to design four apartment buildings for Folkhem. The first is called B and has just now been occupied in the summer of 2013. It’s nine stories high with a load-bearing frame of solid wood from Martinsson’s, and the outside is entirely clad in cedar shingles. It looks like a wooden house.

Wingårdhs — Strandparken Building B

A wood-framed building weighs only a third of what it would if it had been made of steel and concrete. It’s so light that it has to be tied down to the foundation with 23-mm metal rods that reach all the way to the eighth floor.
It ended up costing 15% more than it would have with conventional construction (the next one is only going to be 10% more, and on the one after that we’ve got it!). We’re doing four buildings, one after the other….
This is the kind of building that elected officials should demand when they call for cost-efficient prefabricated homes. It’s warm and dry inside, with the aroma of wood, sheltered from precipitation during construction under a protective roof with an integrated crane. A beloved archetype, a winning Monopoly house.
Okay, we do need to sprinkler the building.
Gert Wingårdh, Anna Höglund

Wingårdhs — Strandparken Building B

Housing type: Apartments, 1-4 bedrooms, some duplex.
Number of units: 31
Tenure form: Condominium
Building footprint: 540 m2
Habitable floor area: 2740 m2
Lot size: 1598 m2
Lot cost: 2.25 million euro plus site costs for relocation of street (Hamngatan) and construction of park, piers, and esplanade.
Construction method and framing: Prefabricated modules with load-bearing frame of solid wood made by Martinsons.
Heating system: District heating for hydronic radiant floor heat.
Estimated annual energy use per square meter of conditioned space: 75 kWh/m2

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Wingårdhs — Strandparken Building B

Giunto brevettato. - Felice Vaccaro

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Si tratta di un giunto, molto semplice, brevettato, che consente di assemblare profilati di ogni materiale per cui ha la caratteristica di rendere possibile la realizzazione di qualsiasi tipologia: dal tavolo, alla libreria, alla poltrona, senza limiti tipologici.

Felice Vaccaro — Giunto brevettato.

Felice Vaccaro — Giunto brevettato.

Divano realizzato con Giunto Scatolare

Asilo nido temporaneo - Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio

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L’asilo è composto da un’unica sezione formata da attività movimento, attività a tavolino, aula per i pasti, aula per il riposo, servizi bimbi, un atelier, un’aula per le attività collettive, spazi amministrativi e zona servizi, formata da sala ricevimento/porzionamento pasti, depositi, locale rifiuti, lavanderia e servizi/spogliatoio per gli insegnanti.Il progetto è stato pensato come un’aggregazione di scatole portanti sfalsate tra loro e orientate verso l’esposizione climatica più favorevole (sud-est). La struttura portante è realizzata in pannelli in legno di abete con tecnologia x-lam per avere una struttura efficiente dal punto di vista della risposta sismica e la massima superficie libera possibile.

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

vista interna del salone

Le aule sono caratterizzate dall’utilizzo di cartongessi di geometrie variabili a richiamare un’idea di forma pura. Le pareti perimetrali grazie alla loro geometria creano nicchie all’interno le quali inserire l’arredo fisso, un nastro colorato che a seconda della funzione caratterizza tutti gli spazi e configura alla stessa quota tutte le aperture sia interne che esterne.

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

vista esterna del giardino

La variazione degli spazi favorisce la percezione cromatica, puntualizzando la conoscenza dei colori e stimolando i bimbi attraverso le gradazioni cromatiche definite, le diverse attività previste. Partendo dal presupposto che il colore è un linguaggio, ed è quindi comunicazione, espressione, creatività, il progetto del colore educa i bambini alla scoperta attraverso la variazione studiata delle cromie degli ambienti, per vivere quelle esperienze attive che sono il primo passo verso lo sviluppo di creatività ed interessi. L’intera copertura è realizzata con struttura in legno lamellare. Nella scelta dei materiali edili sono state rispettate tutte le normative inerenti la sicurezza degli alunni.

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

sezione longitudinale

Sono stati inoltre impiegati sistemi di recupero delle fonti energetiche rinnovabili naturali, senza trascurare tutti gli accorgimenti tecnico costruttivi atti al risparmio energetico e alla conservazione, gestione e manutenzione nel tempo dell’immobile scolastico ed adattabili alle future esigenze didattiche o organizzative di ri-funzionalizzazione. Questo consente di limitare al massimo la futura manutenzione ed aumentare la durabilità dell’edificio, riducendo al minimo i costi di gestione.

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

sezioni trasversali

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

esploso assonometrico

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

dettaglio sezione e prospetto

Matteo Agnoletto, ANDREA PEZZI, Valentina Pozzi, andrea sperandio — Asilo nido temporaneo

attacco a terra

casa C+C - daniele pacchioni, Ing. Franco Corbani, Ing. Dante Corbani, Ing. Stefano Boiocchi

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Ristrutturazione di una vecchia casa a Crema mediante parziale demolizione e installazione di prefabbricato ecologico in legno della ditta Griffner (www.Griffner.com)

daniele pacchioni, Ing. Franco Corbani, Ing. Dante Corbani, Ing. Stefano Boiocchi — casa C+C

Disegno progettuale

Les bastions, les loges et la ferme. - Alberto Faliva

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Mostra presso Istituto Italiano di Cultura, PARIS, rue de Grenelle

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

Annuncio su SKY ARTE TV

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

apertura delle casse lignee, rue de Grenelle, Paris

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

scarico trasportatore

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

articolo LaProvincia

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

l'amica di sempre, ci osserva

Alberto Faliva — Les bastions, les loges et la ferme.

allestimento


BEHIND THE SCENES - Loretta De Santis

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Organizzare un complesso architettonico, non può prescindere dal contesto. Questo significa studiare una struttura idonea all’ambiente circostante, senza ottenere un risultato anonimo.

Loretta De Santis — BEHIND THE SCENES

L’architettura, a differenza delle arti pittoriche e scultoree, nasce per essere attraversata oltre che osservata, e in virtù di questo, la proposta è quella di un sistema che assecondi la percezione del visitatore e che sia filtro tra l’infrastrutturazione dell’uomo e l’assetto del parco.

Loretta De Santis — BEHIND THE SCENES

Loretta De Santis — BEHIND THE SCENES

Agriturismo a Montecchio (TR) - Massimo Ghirga Architetto

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L’agriturismo è stato creato Restaurando e ristrutturando un vecchio casolare ed è completamente immerso nella bellissima campagna umbra che si trova ai piedi delle montagne della Catena preappenninica. La vecchia casa colonica con un grande uliveto, frutteto, giardino e patio coperto è stata ristrutturata mantenendo le caratteristiche rurali della zona: travi in legno, pietra faccia vista, caminetto e cotto.

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

Massimo Ghirga Architetto — Agriturismo a Montecchio (TR)

TMG - Giorgio Bagnasco

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Un’azienda come la TMG (Tonissi Meccanica Generale) che si occupa di potenti motori marini che spingono grandi motoryacht, battelli turistici o motovedette ha bisogno di una sede che garantisca ai propri tecnici di lavorare nel miglior modo possibile, senza intralci, in spazi razionali, confortevoli ma semplici.

Giorgio Bagnasco — TMG

Ambienti di lavoro ampi e luminosi caratterizzati da colori chiari. Sala pranzo con cucina a piano terra. Servizi igienici, di ristoro e di stampa ad ogni piano. Terrazza in copertura accessibile.

Giorgio Bagnasco — TMG

Impianto clima in caldo e in freddo sotto pavimenti di resina. Impianti vmc dedicati ai locali di riunione. Impianti elettrici e dati in calata dai soffitti su tavoli espressamente progettati per rendere il lavoro agevole. Ripiani in corian robusti e facili da pulire di grandi dimensioni per accogliere i gruppi di lavoro.

Giorgio Bagnasco — TMG

Nessuna torretta a pavimento, poche prese a muro per minimizzare l’impatto sulle murature in pietra. Lampade dedicate con luce diretta e indiretta (3000K) per garantire il massimo comfort luminoso e ridurre i fenomeni di abbagliamento.

Giorgio Bagnasco — TMG

Sistema di illuminazione dei corridoi, delle scale a led a basso cosumo. Lampade di sicurezza perennemente accese a led a bassissimo consumo.

Giorgio Bagnasco — TMG

Centrale di produzione dell’energia a pompa di calore ad altissima efficienza, sistema di accumuli e involucro fortemente isolato contribuiscono al massimo contenimento dei consumi.

Giorgio Bagnasco — TMG

Giorgio Bagnasco — TMG

Giorgio Bagnasco — TMG

Giorgio Bagnasco — TMG

Eco Luoghi 2013 - Laboratorio di Architettura

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O+zeropositivo“la casa semplice minima leggera”, è concepita intorno a cinque temi che ne definiscono identità e riconoscibilità:
  • Minimo. Ricerca della semplicità e dell’essenzialità. O+zeropositivoè intesa come una banca di risorse naturali. Abito la casa e nel patio coltivo gli ortaggi: un nuovo modo di vivere in equilibrio con la terra.
  • Densità. Minor uso del suolo libero, minori consumi, minori costi di costruzione. O+zeropositivo consente aggregazioni orizzontali e verticali secondo schemi adattati al contesto.
  • Energia. L’energia è il motore della civiltà; O+zeropositivoè concepita come una banca di energia, produce più di quello che consuma. Unisce l’efficienza di un involucro leggero isolato alla massa della terra cruda con funzione termo-igro regolatrice.
  • Materie prime. Riutilizzare materiali da costruzione preserva le materie prime. O+zeropositivo, costruita interamente con tecnologie a secco, è pensata come una banca di materie prime riutilizzabili una volta in disuso. Legno proveniente da programmi di riforestazione, fibre tessili riciclate, terra cruda, sughero e vetro sono le materie con cui è costruita la casa.
  • Zero. Il numero zero è la sintesi del concept di O+zeropositivo. Zero energia, zero CO2, kilometro zero per materie e ortaggi, riciclo dei rifiuti e compostaggio dei materiali organici, recupero dell’acqua piovana; un modo positivo di intendere lo zero.

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

vista dal giardino

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

concept

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

vista generale

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

vista dell'ngresso

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

vista dell'interno

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

sezione prospettica

Laboratorio di Architettura — Eco Luoghi 2013

pianta

BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale - Nuova Tecnoprogres s.r.l.

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Il tipo di investimento affrontato chiarisce immediatamente gli intenti dell’Istituto di Credito, il quale, attraverso l’operazione attivata, intende rafforzare la propria presenza sul territorio, trasmettere alla collettività la propria solidità, proiettarsi in un futuro, anche lontano, e accogliere all’interno delle proprie strutture il maggior numero di utenti dei servizi bancari. Il progetto della nuova sede della Banca di Credito Cooperativo di Buccino prende le mosse da queste considerazioni che convergono nell’aspetto economico, in quello costruttivo e nella definizione dell’assetto funzionale degli spazi.

Nuova Tecnoprogres s.r.l. — BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale

Vista di ingresso Sede

Dal punto di vista architettonico, la composizione evidenzia due corpi volumetrici ben definiti, che identificano immediatamente le funzioni cui sono destinati. Il corpo di fabbrica principale, articolato in due parallelepipedi orientati diversamente, secondo le evidenze del contesto, è sviluppato su due piani per un’estensione complessiva di oltre 900 mq.; al suo interno trovano collocazione gli uffici operativi, le sezioni direzionali e l’Agenzia di Sede. Il piano terra è destinato all’Agenzia di Sede; esso comprende: - gli ingressi alla Sede e all’Agenzia, controllati per mezzo di bussole autogestite in acciaio e cristallo; - il locale Agenzia, dotato di tre postazioni cassiere-terminalista ricavate in eleganti ambienti vetrati riservati, poste a diretto contatto con l’ufficio del preposto di sala. Ampie zone di attesa per la clientela, totem informativi ed i necessari locali accessori (cassaforte e locale tecnico), oltre che i servizi per il personale, ne completano la dotazione; - in una zona riservata, ricavata nel salone, si trovano postazioni con computer destinati alla clientela, per chi volesse accedere direttamente al proprio conto tramite i servizi on line ed eseguire autonomamente le operazioni in modo riservato. Questa funzione facoltativa è sempre più richiesta dagli Istituti di credito, per il favorevole accoglimento riservatole da parte della clientela, che gradisce operare in autonomia, pur con l’assistenza del personale di Agenzia. Passando per una zona filtro, presidiata dal commesso di piano, si accede agli uffici operativi (nel numero richiesto dal bando di concorso), ai servizi per il pubblico, ad un piccolo archivio e un possibile caveau. Completano la dotazione di piano la scala e l’ascensore che danno accesso al piano interrato ed al piano primo, e gli ingressi interni di comunicazione con l’altro corpo di fabbrica.

Nuova Tecnoprogres s.r.l. — BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale

Planimetrie, prospetti, scorci

Il primo piano comprende: -l’ufficio del Presidente del C.d.A. e del Direttore Generale (dotati ognuno di propri servizi igienici privati), la Sala destinata alle riunioni del C.d.A., le attese, l’ufficio stipule, l’ufficio del collegio sindacale, il locale ristoro, gli altri uffici operativi alle dipendenze del Direttore Generale, i servizi igienici per il personale e per il pubblico, oltre un locale tecnico di piano. - Il piano copertura prevede per circa il 50% uno spazio attrezzabile come roof-garden per ricevimenti ed eventi sociali, mentre la restante superficie viene destinata all’installazione di un impianto fotovoltaico di adeguata potenza, ritagliando, al contempo, lo spazio necessario per il posizionamento delle macchine esterne necessarie alla climatizzazione dell’edificio.

Nuova Tecnoprogres s.r.l. — BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale

Planimetrie, prospetti, scorci

Il piano interrato, che si estende per un’area di oltre 930 mq. e non rientra nella cubatura costruibile, comprende: - l’archivio generale, i locali tecnici principali e il magazzino. - l’accesso al piano dall’esterno avviene tramite rampa carrabile mentre dall’interno è raggiungibile mediante la scala, l’ascensore ed un montacarichi. Il secondo corpo di fabbrica, con la sua forma ad emiciclo identifica già dall’esterno la funzione cui è destinato: una sala per conferenze ed assemblee sociali conformata sul modello del teatro greco, più specificamente richiamato in copertura. La sala, oltre prevedere ingressi dall’esterno attraverso il porticato perimetrale all’emiciclo, coperto da frangisole per la gestione dell’irraggiamento solare, prevede un ingresso diretto anche dalla zona filtro, all’interno della banca; completano la dotazione della sala un ufficio per i conferenzieri, una reception con spogliatoio e servizi igienici dedicati. Sono previsti circa 200 posti a sedere; al fine di rendere l’uso dello spazio più flessibile si è ipotizzato l’uso di poltroncine amovibili e impilabili, lasciando così l’opportunità di avere all’occorrenza lo spazio libero per utilizzi di altra natura. Sulla copertura della sala conferenze è prevista la realizzazione di una cavea che, traendo spunto proprio dal teatro greco, crea uno spazio all’aperto per eventuali manifestazioni di carattere culturale. La cavea è accessibile tramite scala e ascensore. La copertura è stata ideata come una struttura composta da travi di adeguato spessore; una controsoffittatura specifica ne correggerà l’acustica al fine di evitare echi e riverberi dei suoni e delle voci. L’esterno:l’accesso clienti/ospiti avviene attraverso un portico collegato direttamente con i due corpi di fabbrica principali. All’interno del medesimo porticato si apre l’ingresso riservato all’Area Self Banking, dove la clientela potrà utilizzare gli sportelli automatici, anche nelle ore di chiusura dell’Istituto. La sistemazione delle aree esterne di pertinenza del nuovo edificio prevede la realizzazione di un parcheggio a stretto contatto con i corpi di fabbrica, sia per il personale dell’Istituto che per la clientela. Saranno inoltre attrezzati dei camminamenti pedonali illuminati per l’utilizzo serale, aiuole sempre verdi con cespuglianti ed alberi di medio fusto e un impianto idrico per la relativa irrigazione. Completeranno le dotazioni esterne muretti di recinzione con soprastanti inferriate. Gli accessi carrabili saranno dotati di cancellate con apertura comandata.

Nuova Tecnoprogres s.r.l. — BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale

Vista sulla sala conferenze

Nuova Tecnoprogres s.r.l. — BCC Buccino - Concorso di progettazione della sede sociale

Vista di insieme

“Casa Sessanta” - Superuse Studios

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“Questa zona potrebbe diventare in futuro un’area di gioco, ma al momento non ha una sua propria funzione. Uno degli obiettivi di Superuse Studios è di lavorare con materiali che derivano dalla zona di progetto, dando la preferenza a materiali che le persone solitamente considerano degli scarti.

Superuse Studios — “Casa Sessanta”

La scelta va da legno di scarto a vecchi mobili, da lavatrici usate a lavandini in acciaio inox, da pezzi di vetro a elementi di autovetture. Per questo progetto vorremmo utilizzare in prevalenza il legno, per la sua semplicità di utilizzo e la facile reperibilità. Si presta a tantissimi usi e lo si può lavorare anche con le mani. La sfida ci è piaciuta molto e gli spunti e le idee ci sono venute in mente subito.”

Superuse Studios — “Casa Sessanta”

Superuse Studios — “Casa Sessanta”

Matite colorate - Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng

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Il padiglione “Matite colorate”è stato pensato come un giocattolo a scala urbana contenente le funzioni necessarie alla crescita ed alla formazione dei suoi piccoli utenti. Questa è l’idea che si vuole trasmettere ai visitatori sin dal primo sguardo: infatti l’involucro esterno è stato pensato come una ripetizione di matite colorate che avvolgono tutto il volume, e la pelle esterna è incisa solo dalle grandi bucature necessarie a dare luce agli spazi interni. Le “matite colorate”, evocando una scatola di colori, oltre a dare un’immagine che stimola la fantasia dei bambini, essendo formata da una sequenza di carter metallici fissati alla parete esterna, svolge la funzione di parete ventilata, dando un contributo importante al bilancio energetico.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate

L’iter progettuale può essere descritto come un processo di metamorfosi che ha inizio dall’osservazione della struttura di una foglia; infatti nel progetto ritroveremo le principali componenti della sua struttura trasformati in elementi compositivi caratterizzanti il padiglione: Il “Picciolo” diventa un’incisione nel volume che svolge la funzione d’ingresso , la “nervatura principale”è il percorso di distribuzione, che si snoda all’interno dell’edificio inglobando scala ed ascensore, le “Nervature secondarie” rappresentano le ramificazioni che descrivono i diversi ambienti, ed in fine il “Margine” che naturalmente sarà il bordo esterno.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate

Gli spazi interni dedicati alla ricezione ed alla formazione dei bambini sono immaginati come “Aule magiche”, spazi reali che rimandano ad immagini frutto della fantasia, che non sono pensati come contenitori ma sono le stesse aule a trasformarsi in gioco. Ognuna di essa è caratterizzata da un colore ed un elemento naturale. E’ cosi che nascono le Aule tematiche: Sole giallo, Montagne azzurre, Fiori viola, Pesci rossi ed Alberi verdi, ognuna di esse è caratterizzata dal pavimento colorato e dalla relativa rappresentazione stilizzata sui muri.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate

Particolare attenzione è stata posta nella progettazione al tema energetico, Infatti il padiglione è in grado sia di produrre l’energia necessaria al suo sostentamento, mediante i pannelli fotovoltaici installati sulla copertura, e sia di ridurre la dispersione energetica attraverso le parete esterna. Come già sopra descritto il rivestimento cromatico esterno, costituito da carter metallici, formando un’intercapedine consente la ventilazione al suo interno migliorando le prestazioni termo-isolanti del’involucro esterno. Altro aspetto da evidenziare è la raccolta delle acque piovane per riutilizzare nei sanitari e nell’irrigazione degli spazi esterni.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate

L’impianto generale del padiglione “Matite colorate” e la progettazione degli esterni sono pensati in continuità con il parco “La biblioteca degli alberi”. Al fine di evidenziare il“continuum” tra i due progetti, il giardino del padiglione è pensato come un come un tassello del parco adiacente, e ad al suo interno vengono riproposti le direttrici, le geometrie e i temi che caratterizzano l’intera area. Nella disposizione planimetrica il padiglione è collocato al centro dell’area, la fascia perimetrale è riservata al passaggio dei mezzi di servizio ed è rivestita di prato armato, l’area in cui si trovano i pozzi emungitori e ed i sottoservizi è lasciata libera e ricoperta di prato, mentre nella zona antistante il padiglione vi sono degli spazi irregolari, destinati al gioco ed al verde, generati dall’intersezione degli assi principali. Le suddette aree saranno attrezzate con piccole case in legno per giocare al coperto e grandi alberi che consentiranno di avere zone d’ombra durante le ore maggiormente soleggiate.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate

Nella progettazione della recinzione è stata riproposta la metafora delle matite colorate, cosi l’intero perimetro è definito da scatole metalliche di diversi colori che avvolgono tutta l’area. La parete che divide il giardino del padiglione e “la biblioteca degli alberi” oltre ad avere gli ingressi integrati nella recinzione, avrà dei tagli verticali in modo da non interrompere la continuità visiva tra le due aree.

Giuseppe Vultaggio, Wenwei Cheng — Matite colorate


TAVOLA ALLEGORICA, sottotitolo still food. - A4Adesign

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Tavola allegorica, sottitotolo still food, è una tavola invitante lunga 4 metri, imbandita alla perfezione e pronta a ricevere i commensali. Dove però tutto è di cartone.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

TAVOLA ALLEGORICA, sottotitolo still food

Non solo le stoviglie – piatti, bicchieri, bottiglie, posate, insalatiere e fruttiere – ma anche le gustose preparazioni, dai primi piatti alle pietanze fino ai dolci. Una simulazione, una provocazione, o pura bizzarria da designer?

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

Al di là dell’installazione che suscita la curiosità dei visitatori, del materiale utilizzato che sorprende per versatilità e verosomiglianza, lo still food non manca di alimentare – tanto per restare in tema – dubbi e considerazioni. Ad esempio su ciò che mangiamo, cosa c’è dietro ogni preparazione industriale a dispetto delle etichette, i nuovi modelli alimentari, l’avanzare dell’ideologia nutrizionista, il ruolo dominante della più potente industria del mondo (quella agroalimentare appunto), il significato e valore dei farmers’ market.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

Vero è che oggi torniamo ad apprezzare molti dei motivi per cui una volta si mangiava, oltre che per necessità: la convivialità, il piacere, il rapporto con la natura e il territorio, il desiderio-bisogno di perpetuare una tradizione.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

A4Adesign — TAVOLA ALLEGORICA,  sottotitolo still food.

House in Tiana - Josep Ferrando Bramona

INTERVENTI DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI UN'AREA URBANA - Roberta Varriano

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INTERVENTI DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI UN’AREA URBANA

Roberta Varriano — INTERVENTI DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE DI UN'AREA URBANA

Inserimento fotografico

IEA PAVILLON 3 - Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova

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Per il terzo anno consecutivo il Corso IEA ( Ingegneria Edile e Architettura dell’Università di Padova) ha fatto convergere parte della sua attività didattica e di laboratorio su figure di progettisti universalmente riconosciuti come maestri a tutto campo, nel 2012 Louis Kahn, nel 2013 Le Corbusier, nel 2014 Renzo Piano.

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Di anno in anno sono stati programmati e realizzati eventi, quali lezioni frontali, conferenze, viaggi di studio (quest’anno Genova, Trento, Torino, Parigi e New York), tesi di laurea e atto conclusivo, momento sempre molto sentito e partecipato dagli studenti, una esposizione dei propri lavori di studio all’interno di un padiglione progettato e realizzato in “casa”.

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

“Four Rooms for Renzo Piano”è il titolo della mostra che quest’anno sta accogliendo i lavori sviluppati nei corsi di Composizione architettonica (Narne), Storia dell’architettura (Zaggia, Guidarelli, Svalduz), Disegno (Giordano , Monteleone), Produzione Edilizia (Paparella, Zanchetta) nel confronto con l’opera del maestro genovese.

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Ogni padiglione, che si realizza, è frutto di un concorso interno indetto tra gli studenti del secondo anno, seguiti dal Prof. Edoardo Narne e dai collaboratori alla didattica (Arch. Filippo Scarso, Arch. Gianluca Salvemini, Ing. Marco Zagallo), i quali devono proporre delle proprie soluzioni in linea con l’architetto di riferimento, rispettando budgets di partenza molto contenuti.

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Quest’anno, a validare gli interessanti risultati raggiunti, anche l’architetto Renzo Piano, che ha seguito a distanza l’evoluzione dei lavori , ha voluto lasciare una propria testimonianza, commentando così gli esiti del padiglione: “Caro Edoardo e cari tutti, le foto della vostra costruzione, che Milly mi ha man mano fatto vedere, mi hanno tenuto in allegra compagnia per tutti questi giorni. Infine la vostra foto di gruppo mi ha riempito di gioia e anche un po’ di orgoglio. Siete stati bravissimi e sono sicuro che questa bella esperienza vi accompagnerà a lungo. Cosi’ sarà anche per me, assieme al piacere di averla ispirata. Un abbraccio a tutti.”

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Edoardo Narne, Studenti Ingegneria Edile Architettura Padova — IEA PAVILLON 3

Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo - Luca Guerra

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Gli assunti progettuali su cui si basa la presente ipotesi progettuale sono i seguenti: • accesso dalla piazza, più ampio e libero rispetto alla attuale cancellata • costruzione di un podio di accesso al piano rialzato, per conferire una certa dignità al nuovo Municipio • costruzione di un padiglione di ingresso nel cortile della scuola, sopra il podio che si distacchi evidentemente dal già costruito • inserimento di un ascensore all’interno della scuola anziché nel cortile come proposto dal bando per evitare l’inserimento di un volume all’interno del padiglione e poterlo così utilizzare anche come montacarichi • continuità tra interno ed esterno per esplicitare l’unione tra amministrazione e cittadinanza • si noti, la possibilità di apportare modifiche ai fronti rivolti verso il cortile, implicita nella richiesta di costruire un ascensore nel cortile; ascensore che in qualche modo avrebbe dovuto collegarsi con l’interno dell’edificio e quindi modificare aperture esistenti o praticarne delle nuove, come peraltro già fatto con l’inserimento della scala di sicurezza esistente • mantenimento della integrità tipologica interna

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Planimetria

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Sottotetto

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Piano primo

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Piano rialzato

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Prospetti

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Sezioni

Luca Guerra — Riqualificazione ex scuole elementari da adibirsi a nuova sede municipale. Cavezzo

Sezione dettagliata e rendering

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