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RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA - Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino

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Analisi del contesto territoriale e socio-economico L’isola di Capri ha una superficie di 10,36 Kmq, una lunghezza massima di 6,17 Km, in senso est-ovest, una larghezza massima di 2,75 Km e una minima di 1,2 Km. L’isola sorge di fronte alla penisola Sorrentina, a soli 5 chilometri da Punta Campanella. L’analisi demografica non può non prescindere dal considerare la pressione antropica esercitata dalla popolazione residente sull’intero territorio isolano, che comprende due comuni: Capri e Anacapri, e della popolazione fluttuante cioè dell’incremento che subisce la popolazione presente sull’isola nella stagione estiva che grazie alle favorevoli condizioni climatiche ha una durata media di 8 mesi (marzo – ottobre). Dall’analisi dei dati Istat al 1 gennaio 2001 la popolazione dell’isola di Capri (comune di Capri e comune di Anacapri) è di 13.207 residenti che rappresenta lo 0,43% della popolazione provinciale e lo 0,23% della popolazione campana. Dall’analisi della serie storica dei dati demografici relativi alla popolazione dell’isola si evince che essa ha subito un processo di crescita negli ultimi 40 anni per effetto non solo dell’incremento subito dalla popolazione del comune di Capri (17%), di seguito evidenziata, ma anche per effetto dell’incremento della popolazione del comune di Anacapri (93%).La densità abitativa media dell’isola è di 1275 abitanti/kmq mentre quella del comune di Capri è pari a 1.831 abitanti/Kmq.4,3 volte superiore alla densità demografica rilevata per la regione Campania. Nelle stagione turistica, che si apre il 1 marzo e termina a fine ottobre, la popolazione presente nel comune di Capri è rappresentata non solo dalla popolazione residente, ma anche da coloro che si recano per lavoro durante tutto l’anno solare e dai flussi turistici (popolazione fluttuante). Da uno studio condotto dalla Provincia di Napoli sul mercato turistico dell’Arcipelago Campano in occasione della partecipazione delle isole ad un progetto finanziato da Agenda Locale 21, è emerso che sul territorio caprese la pressione antropica esercitata dalla popolazione fluttuante nel 2001 è stata pari a 2.574.769 con una media giornaliera di 7.054 arrivi sulla base dei dati dell’Ufficio Locale Marittimo.Capri, rispetto alle altre località turistiche campane ha un forte richiamo internazionale e di turismo di alto livello. L’economia dell’isola di Capri è legata al settore del turismo e all’indotto che esso genera con particolare riferimento al settore del commercio e dei servizi nel quale sono concentrate la maggioranza delle unità locali ed è impiegata la maggioranza degli addetti.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Delocalizzazione porto commerciale Lo studio ha ipotizzato alcune soluzioni progettuali, alternative tra di esse, allo scopo di ottenere la separazione dei traffici (diporto e trasporto pubblico – merci e passeggeri).Lo scopo si può ottenere chiudendo l’attuale imboccatura del porto turistico realizzandone un’altra dal lato opposto ovvero delocalizzando, in altro sito, l’attuale porto commerciale. Quest’ultima soluzione potrebbe, a sua volta, essere realizzata in due modi. Il primo prevede di utilizzare lo specchio d’acqua antistante l’attuale spiaggia di Marina Grande realizzando, in località Vivara, il molo di sopraflutto con cassoni prefabbricati all’altezza del Palatium per una lunghezza di circa 500 metri e banchinando tutta la spiaggia lasciando all’attuale struttura del porto commerciale il ruolo di molo di sottoflutto. Così come è successivamente riportato, questa soluzione consentirebbe di destinare gli attuali specchi d’acqua del porto turistico e del commerciale ai soli fini diportistici. Una seconda ipotesi progettuale può essere individuata nella realizzazione di un avamporto dell’attuale struttura, cioè prolungare l’attuale tratto del molo foraneo sud/nord (radice-gomito) realizzando poi il tratto ovest-est (gomito/testata) per una lunghezza tale da coprire l’attuale imboccatura. Il bacino così realizzato sarebbe di dimensioni tali da potere ospitare agevolmente e contemporaneamente più mezzi di grosse dimensioni e più mezzi veloci.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Delocalizzazione porto turistico Volendo prospettare la possibilità di trasferire altrove gli specchi d’acqua esistenti si esamina, nel seguito, quella relativa al porto turistico. La localizzazione dello specchio d’acqua portuale non può che essere individuata nella stessa area dell’esistente bacino, cioè a Marina Grande. Si tratta di verificare la possibilità di un’eventuale ubicazione ancora maggiormente verso levante in località Marina di Caterola. Questa ipotesi, però, è di non facile attuazione non tanto dal punto di vista tecnico ma quanto economico. Infatti il nuovo bacino ricadrebbe in corrispondenza dell’unica zona ove di recente si è verificato un dissesto, ancorché localizzato, della parete rocciosa soprastante (frana da crollo). Sarebbe necessario procedere preliminarmente alla bonifica ed al consolidamento della costa con un impegno economico infruttifero di notevole importanza.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Soluzione proposta Non resta, dunque, che la sola ipotesi della chiusura dell’attuale imboccatura di ponente con l’apertura di una nuova imboccatura a levante. Tale ipotesi ha già formato oggetto di un progetto preliminare predisposto, con la consulenza di varie professionalità, su incarico della società gestrice. Il progetto è stato inviato al Comune di Capri per le conseguenti approvazioni e su di esso l’Amministrazione Comunale ha acquisito anche il parere favorevole da parte della competente Soprintendenza ai BB. AA. AA. di Napoli. Le necessità attualmente manifestate dall’Amministrazione Comunale hanno imposto un aggiornamento dell’ipotesi progettuale già approvata per la necessità di incrementare lo spazio destinato ai diportisti residenti che dispongano di mezzi fino alla IIIa categoria (fino a 10 metri). Si è reso necessario, pertanto, prevedere il prolungamento del pennello di protezione dell’attuale imboccatura per ulteriori 70 metri la cui realizzazione consentirà d’utilizzare la struttura di chiusura dell’esistente imboccatura del porto turistico che potrà essere destinata all’attracco di tale tipo d’imbarcazione in uno con lo specchio d’acqua, già in concessione al Comune, ove saranno ormeggiate le imbarcazioni di più modeste dimensioni (Ia e Iia categoria – cioè fino ad 8 metri). La società, per migliorare i servizi a disposizione dell’utenza, ha acquisito recentemente alcuni terreni a monte dell’area portuale e ciò consentirà di dotare la struttura portuale di un ampio parcheggio a servizio degli utenti che potranno raggiungere le banchine mediante un percorso meccanizzato ovvero pedonale. Infine, per realizzare un minimo di strutture di supporto alla nautica da diporto, sono state previste alcune attività commerciali all’interno del paramento del costone roccioso risanato, in considerazione che il vigente P.T.P. dell’isola di Capri vieta la realizzazione di nuove volumetrie fuori terra. Infine, per razionalizzare e migliorare i servizi di supporto tecnico – amministrativo all’utenza, i volumi esistenti saranno riqualificati migliorando l’inserimento ambientale degli stessi. La separazione del traffico nautico da diporto da quello commerciale determinerà sia un miglioramento della capacità ricettiva del porto turistico per l’incremento della lunghezza del banchinamento e per la possibilità di dare una maggiore razionalizzazione agli ormeggi sia un maggior comfort al soggiorno dei diportisti in considerazione che il fenomeno della risacca, causato anche dalla commistione dei traffici ed in particolare dal passaggio delle grandi navi del trasporto pubblico, sarà notevolmente contenuto con la costruzione delle nuove opere.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Il progetto di riqualificazione dell’intera struttura portuale, destinata al traffico della nautica da diporto, è un progetto modulare realizzabile attraverso fasi autonome e funzionali senza precludere, se non per il periodo invernale, l’attività diportistica. Per la realizzazione delle opere foranee a scogliera, per la quale sono state adottate configurazioni di diversa tipologia in relazione dei differenti valori delle altezze d’onda incidenti, è stato previsto l’utilizzo di massi naturali e di massi artificiali in cls, per la costruzione dello strato di mantellata e di soli massi naturali per la costituzione dello strato filtro, del nucleo e della berma di protezione al piede. I massi naturali saranno utilizzati esclusivamente per la mantellata al di sopra del m.m. mentre quelli artificiali saranno posti in opera al di sotto del livello medio mare. La relazione descrittiva dà conto delle diverse tipologie ipotizzate. La chiusura dell’attuale imboccatura sarà realizzata con una banchina a giorno su pali con sottostante scogliera antiriflettente, posta un metro al di sotto delle membrature strutturali di banchina, consentendo anche il libero deflusso delle correnti garantendo il ricambio naturale delle acque interne del bacino portuale. La stessa tipologia verrà utilizzata per realizzare gli ampliamenti delle banchine esistenti alla darsena S. Francesco e per la realizzazione della protezione dello specchio d’acqua in concessione al Comune destinato alle imbarcazioni minori di proprietà dei residenti dell’isola. Anche la nuova struttura di banchina per il tratto dissestato sarà realizzata mediante struttura in c.a. del tipo “a giorno”. La struttura di banchina esistente sarà modificata eliminando il masso superiore e sostituendolo con uno a struttura cellulare; analoga struttura avrà la banchina costituente il prolungamento del molo di sopraflutto. Anche la banchina di riva sarà interessata dalla suddetta trasformazione.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

La struttura antiriflettente da realizzare al piede del costone prospiciente la nuova imboccatura a levante sarà anch’essa del tipo a scogliera. La struttura dell’ulteriore previsto prolungamento dell’esistente pennello realizzato in prosieguo del molo foraneo del porto commerciale sarà del tutto analoga a quella già realizzata. Non sembra superfluo aggiungere che le strutture portuali saranno dotate di tutti i servizi ed impianti che necessitano per un adeguato servizio all’utenza (tutti gli impianti tecnologici, sistemi d’ormeggio, smaltimento oli esausti, travel – lift, gru mobili, distributore carburante, smaltimento rifiuti ecc.) adeguato all’auspicato diverso target degli utenti. Infine la razionalizzazione dello specchio d’acqua del bacino portuale del porto turistico consentirà, nel rispetto delle indicazioni regionali, l’ormeggio dei mezzi nautici per un totale di 390 posti barca. Allo scopo d’evitare l’accesso diretto dei veicoli (auto e moto) nell’area portuale si è ipotizzato la realizzazione di un’area di parcheggio su di un’area a monte del porto turistico, direttamente collegata con Via G. Ruocco e quindi facilmente accessibile dalla viabilità urbana. Quest’area, utilizzata nei mesi estivi a parcheggio a servizio esclusivo del porto turistico, potrebbe essere utilizzata nei restanti mesi a rimessaggio delle imbarcazioni e a sosta per i mezzi commerciali in attesa d’imbarco, mezzi che attualmente sostano sulla via Ruocco, costituendo intralcio alla libera circolazione. Sull’area in questione possono essere realizzati circa duecento stalli di sosta di cui poco più della metà per autoveicoli e per la restante parte per i motoveicoli. Dal parcheggio sarà possibile accedere all’infrastruttura portuale a mezzo di un servizio meccanizzato ed attraverso un percorso pedonale opportunamente attrezzato.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Altro nuovo collegamento con la struttura portuale sarà possibile attraverso la costruzione della prevista elisuperficie che consentirà, ad una particolare categoria di diportisti, di raggiungere il proprio natante già ormeggiato dagli aeroporti campani ovvero da quelli nazionali più prossimi. La progettazione della piattaforma destinata all’uso elicotteristico dovrà essere condotta in aderenza al D.M. 10 marzo 1988. Gli interventi previsti a sostegno della nuova viabilità consentirà di destinare ad isola pedonale l’intera area del porto turistico ove potrà essere consentito la circolazione ai soli mezzi elettrici a disposizione degli addetti, mezzi che potranno anche essere utilizzati per il trasporto dei vacanzieri per un più rapido spostamento all’interno dell’area medesima. Per mettere in sicurezza l’area in concessione, soggetta a potenziali pericoli di frana da crollo, è stato previsto la bonifica di tutta la superficie dei costoni posti a ridosso dell’area portuale. Nella restante parte, area limitrofa al parcheggio, l’intervento avrà caratteristiche di facile rimozione per cui si è ritenuto opportuno individuare in una barriera paramassi, alta tre metri, la difesa passiva ad eventuali rotolamenti di massi che, in volume, non si stimano superiori al metro cubo, che dovessero distaccarsi dalle pendici del costone. Infine è stata prevista una struttura assorbente per la caduta dei piccoli massi immediatamente al piede del costone interessato dai lavori della prima fase realizzando un giardino pensile che garantirà la protezione di una larga superficie eventualmente da destinare anche al rimessaggio invernale delle medie imbarcazioni da diporto.

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA

Carlo De Angelis, Antonio Campopiano, G. De Martino, M. Di Natale, S.A.A.B. Progetti Studio Architetti Associati Bocchino — RIQUALIFICAZIONE DEL PORTO TURISTICO IN LOCALITA' MARINA DI CATEROLA


Ex Mof FERRARA - Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto

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Concorso nazionale di Progettazione preliminare per la nuova sede dell’Ordine degli architetti di Ferrara e dello Urban Center della città stessa. Il tutto recuperando il palazzo ex sede del mercato ortofrutticolo e la piazza retrostante

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Piano terra

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Piano Primo

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Ex Mof FERRARA

federica_garbatella - marco lisarelli, Laura Crialese

Young Architect Competition - Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto

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Concorso internazionale di progettazione con tema il recupero e l’ampliamento della cantina vinicola di Valpolicella presso la città di Negrar.

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Domenico Sforza architetto, Vito Luciano Dezio Architetto — Young Architect Competition

Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia - Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano

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VISIONE

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Inquadramento 1/500

“… alla frase riposano, si dovrebbe sostituire da qui sono partiti.” La citazione di Jorge Otezia rimane sicuramente un delle più inflazione (nonché inspiratrici) quando si parla di architettura cimiteriale. Architettura che da sempre, porta con se una forte carica simbolica (troppo spesso ridondante) capace di suscitare in ciascuno di noi un naturale sentimento di tristezza. Ispirandosi all’idea religiosa di morte come nuovo inizio, come una partenza per qualcosa di migliore, è necessario ripensare al concetto di cimitero, enfatizzandone la vocazione a luogo di memoria viva, fertile e fiduciosa, senza però scordarsi dell’importanza del valore artistico e architettonico di una struttura del genere. La storia della misericordia è rappresentata nella stratificazione stessa del cimitero di Campi Bisenzio, e il rispetto per l’esistente impianto è l’incipit per tutto il successivo iter. Creare una nuova stratificazione che, seppur basandosi su preconcetti radicati nei secoli, adotti una lettura dello spazio contemporaneo, e non per questo eclettico, tantomeno tecnicista.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Modularità

Il “costruire per parti”, un percorso verso il nuovo parco cimiteriale. La realizzazione di un manufatto che possa essere costruito per “stralci”, in momenti successivi, senza per questo perdere la propria integrità ed identità, sta alla base del progetto. Del resto la “modularità” dell’intervento rappresenta una delle caratteristiche richieste direttamente dal bando. La parte frontale dell’intervento (l’ingresso e il muro di confine con la strada) racchiude tutti quelli che sono i servizi accessori dell’attività del cimitero, in una fascia che funge da filtro tra la città dei vivi e quella dei morti. Un parallelepipedo, un volume semplice, con un’entrata pedonale che si eleva all’altezza del vecchio cimitero. L’impianto planimetrico si imposta su fasce orizzontali studiate in maniera tale che, in ciascuna di esse siano racchiusi tutti gli elementi necessari per un cimitero “minimo”: gli sterri, i loculi, le cappelle, gli ossarini. Il cimitero potrà così crescere nel tempo, senza che nessuna degli elementi essenziali venga a mancare. Per evitare la monotonia di un impianto che si basa su di un modulo, ciascuna fascia si differenzia dalle altre grazie ad alcuni episodi all’interno dei percorsi che collegano i vari elementi: una sorte di piazzette, nelle quali trovano posto delle sedute e (in un futuro) anche opere d’arte o piantumazioni particolari. Questo perché pensiamo sia fondamentale pensare a piccoli spazi nei quali, pur in un contesto di distacco e morte, sia piacevole recarvi in quanto si ha uno stimolo alla meditazione ed alla riflessione. Ci aiuta così la ghiaia, che con il suo suono ovattato di quando la calpestiamo ci isola in un certo modo dal rumore esterno, quello della città dei vivi.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Planivolumetrico

Immaginando uno scenario ipotetico, il cimitero va con gli anni arricchendosi, si espande verso nord aggiungendo nuovi moduli, nuovi episodi: cresce e alla fine si conclude con il tempio per la cremazione. Grazie a questo può iniziare un procedimento inverso: le aree dedicate alle inumazione si svuotano, il verde si espande, il rigido schema collassa: prende vita il vero e proprio parco. La creazione di un “parco” cimiteriale, anche per indebolire la concezione di cimitero quale “spazio astratto” che è andata rafforzarsi nei secoli.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Prospetto Frontale

I tasselli del progetto.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Prospetto Laterale

I loculi areati. I loculi sono posti ad est. Si è scelto di collocarli su una fascia ad un unico livello al fine di ridurre al massimo le barriere architettoniche quali le scale che incidono in maniera importante anche in fase di stima dei costi. La semplicità della forma è comunque ricercata, una cifra che simboleggia la volontà di volersi allontanare dalla frivolezza della vita terrena. (RENDER SUI LOCULI) La parete che perimetra il progetto su questo lato è costruita con una tessitura particolare per cui la luce riesce a penetrare e si ha una sorta di filtro, visivo e sensoriale con il mondo esterno. Non c’è mai una luce diretta e accecante sui loculi, ma sempre una penombra, un incentivo alla preghiera e alla concentrazione.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Sezione 01

Le cappelle gentilizie Le cappelle private si attestano nella parte opposta rispetto ai loculi. Il volume cubico racchiude un arredamento molto spartano: un pavimento in pietrisco, un piccolo cannello d’acqua, una bassa panca centrale. La parete vetrata di fondo offre una vista su di una vasca d’acqua delimitata da una quinta di muraria in terra cruda: spazio intimo, in cui il cielo si rispecchia ed entra così in contatto con il mondo terreno. L’ingresso avviene tramite una porta laterale in doghe di rovere sulla quale può essere impresso il nome della famiglia. (RENDER DELLE CAPPELLE) L’accostamento delle cappelle porta alla percezione di una croce tra le stesse. La fascia vuota verticale crea una lama di luce all’interno degli ambienti: il taglio è ottenuto grazie ad una struttura leggera in acciaio. Breve accenno agli ossari, che si impostano sul lato opposto della parete in terra cruda che affaccia sulla vasca di acqua.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Sezione 02

Il tempio crematorio. L’ambiente principale è la sala del commiato. Un doppio volume nel quale si passano gli ultimi momenti con i defunti. La sala è occupata soltanto dalle colonne sulle pareti e dall’ambone riservato all’orazione. La salma, grazie all’esposizione della struttura stessa, risulta illuminata da una fitta pioggia di gocce di luce provenienti dalla tessitura della facciata, simboleggiante le lacrime dei congiunti. Successivamente alla veglia, al salma viene portata nel locale di incenerimento mentre i parenti possono seguire il processo dalla sala del saluto, luogo di confine in cui l’essenza del defunto cambia stato. Anche qui abbiamo uno specchi d’acqua i cui riflessi si riversano nella stanza: quest’ultima in contrapposizione al ruolo a cui è relegata, è come se prendesse vita. Un progetto di un tempio crematorio deve in qualche maniera tenere in considerazione il concetto di memoria. Ecco perché nella parte retrostante del tempio, lungo il percorso che costeggia la vasca di acqua, si apre un ulteriore spazio simbolico; una distesa di sabbia e ghiaia dove poter essere dispersi nel nostro ultimo atto di appartenenza terrena. Un giardino del ricordo atipico, formato da segni e impronte lasciate nel terreno, più che da anonimi arbusti. Tale luogo è non a caso posto nella parte più nascosta del lotto finale: è qui che si lenisce il dolore, qui che si ha maggiore bisogno di intimità.

Andrea Borghi, Andrea Baroncelli, Daniela Zuanigh, Edoardo Ventisette, jennifer schiano — Concorso di idee per l'ampliamento del cimitero della Misericordia

Tempio

Terra cruda un passo oltre la sostenibilità. Gran parte dell’intervento è pensato per essere realizzato in terra cruda con struttura portante in calcestruzzo armato. Tale tecnica, oltre a presentare notevoli vantaggi da un punto di vista economico dato che la terra può essere prelevata direttamente in loco a profondità di poco superiori agli 80 cm, riporta l’architettura una dimensione ormai persa: quella della potenza, dello spessore della muratura, della necessità di materia per poter essere “terrena”. La terra inoltre grazie al suo spessore, garantisce un ottimo isolamento acustico capace di riportare il cimitero ad una sua autentica dimensione di “Città del Silenzio”, come definita da D’Annuzio. Il recinto del cimitero sarà interamente realizzato in terra, agevolando così anche i momenti in cui una parte di esso dovrà essere demolito per far posto ad un ulteriori ampliamenti, utilizzando tecnica mista di pisè e adobe. Stesso discordo per l’aula principale del tempio crematorio, rendendo ancor più suggestivo un ambiente già di per sé evocatico. Problemi relativi alla manutenzione e conservazione delle pareti in terra ad oggi risultano essere ampiamente superati grazie all’utilizzo di impregnanti naturali e recenti tecniche di stabilizzazione della miscela di base. Recenti cimiteri in Svizzera (ad Hergiswil ad esempio, opera di Martin Rauch) sono la prova esistente che tutto ciò sia effettivamente realizzabile. Elementi residuali dell’opera che, per varie necessità non possono essere realizzati con terra cruda, sono previsti in calcestruzzo armato a vista, materiale che ben si sposa grazie ai suoi correnti lasciati dalle casseforme.

Jordan river church - KONRAD OPASALA

Villa Verde Project - ELEMENTAL - Alejandro Aravena

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Plan for Arauco Forestry Workers
Arauco is a forestry company that called us in 2009 to develop a plan to support their workers in the process to have access to their definitive house.1 We were asked to develop a set of typologies within the current housing policy for Fondo Solidario de Vivienda I (FSV I, units up to 600 UF or US$25,000 without debt) and for FSV II (units up to 1,000 UF or US$40,000 with a bank loan). These designs would be a contribution of the company to their workers, a kind of subvention, so that housing committees could use them when applying for the regular system of public funds.

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

The importance of this project is that on the one hand, for the first time, it allowed us to think about a design for the upper niche of the housing policy. If we developed an innovative and competitive typology, we would broaden our possible contribution to social housing. We could have taken one of our own more economic typologies and used the extra money to finish them, filling the void that families were expected to complete. But we thought of once again applying the principle of incremental construction and prioritization of the more complex components, this time with higher standards both for the initial and the final scenario.

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

These innovations were possible because of the direct funding of Arauco, but also because the volume of the potential demand was big enough to absorb the costs of such research. The plan estimated a total of 9,000 units in thirty different towns.

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

BEFORE

Finally, one of the most relevant points was that most of the projects were intended for towns and villages of between 10,000 and 20,000 people. In places of such scale, housing projects, for good or for bad, do have a major impact. And it is in exactly these types of towns where the worst urban standard is found, so any contribution in this niche is more than welcome.

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

AFTER

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

BEFORE

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

AFTER

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

BEFORE

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

AFTER

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

ELEMENTAL - Alejandro Aravena — Villa Verde Project

Eco-Farm Series – Visitor Center - Vector Architects

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Sited in southeast corner of Yuefeng Island Eco-farm alongside the Yang Cheng Lake, Kunshan, the visitor center consists of a multi-functional activity space, a pet dorm, and a preserved house used as office. Our design task is to explore how architecture should be integrated into such a context, to create a new and unique place, however harmonize with nature.

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

The empty flatness of the site is an essential character that we believe the design should respond to. The architecture appears as 2 horizontal translucent screens from the farm side. The first screen is made of perforated Cor-Ten steel. The corrugation reinforces the material and ultimately saves the supporting stud system at the back. The second screen surface is made of wood louver. The corridor behind it connects the three major programs of the building. Both surfaces allow the penetration of wind, light and vision. While protecting the space from the western sun, they as well establish a blurred view of farm landscape for the people in the space. The translucencies are sensitive of capturing the light, subtly shift the architectural image through the different season, weather, and the time of the day.

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Design Period: 09/2010-04/2013
Construction Period: 02/2013-06/2014
Building Area: 280 m2
Structure: Steel Structure, Timber Structure
Material: Cor-Ten Steel, Wood Slate, Wooden Floor

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center

Vector Architects — Eco-Farm Series – Visitor Center


Zhangjiawo Elementary School - Vector Architects, CCDI

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Our goal is to establish a unique place within the school that encourages interaction between the students and teachers through their daily learning and teaching life. The basic program consists of 48 classrooms, a number of special program classrooms, cafeteria, training gymnasium, administration areas and an outdoor exercise field.

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

The design process starts with an analytical research of the spatial pattern of interactive activities, both in plan and in section. A series of physical study model were built along the process, in order to seek the most reasonable spatial and programmatic layout. Eventually the best location of the primary interactive space is discovered to be on the 2nd floor, sandwiched by regular classroom floors, and connected to the skylight through the central atrium, where natural ventilation were maximized. The space is defined by the surrounding special program classrooms, and extends itself to a green roof deck at the south side, which is also the pivot point of the site arrangement. The deck connects to the main school entrance, the outdoor fields, and different parts of the building at different heights by stairs, ramps and bridges. Such a “Platform”, consisting of indoor space and outdoor deck, not only generates and amplifies energy of interactions, also adds visual characters to the exterior building appearance because of the application of distinctive materials and space modules.

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

A series of green technologies are proposed in this project, such as geothermal system, storm water management, green roof, permeable landscape, passive ventilation, maximized natural daylight, recycled material and etc.

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Design Period: 12/2008-04/2010
Construction Period: 5/2009-09/2010
Structure: Concrete Frame & Steel Truss
Material: Exterior Stucco, Wood Panel, Wood Louver, Perforated Metal Panel

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Vector Architects, CCDI — Zhangjiawo Elementary School

Nuovo Rosenthal outlet center - Frigerio Design Group

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Percepire lo spirito della fabbrica, la storia dell’azienda, l’esperienza di uno dei marchi più prestigiosi al mondo per la manifattura della porcellana e del vetro,valorizzare il design degli articoli esposti senza dimenticare che il punto vendita è uno spaccio aziendale. Nasce così, dalla creatività del Frigerio Design Group, uno spazio vivo che è, insieme, fabbrica e punto d’incontro.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

Un luogo dove si respira ancora l’aria dello stabilimento, lo spirito di quel sapere che da 125 anni ha prodotto pezzi di design unici, che hanno impreziosito le tavole di tutto il mondo. Spazio da vivere e testimonianza di una storia che si proietta nel futuro senza tradire la personalità di un marchio che unisce bellezza e perfezione, tradizione e avanguardia. Sono 3.500 mq che invitano a compiere un viaggio attraverso design e industria, tra museo, luogo di trattenimento e spazio francamente commerciale.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

Gli ambienti a disposizione erano i vecchi reparti dello stabilimento storico della Rosenthal, dove fino a pochi mesi prima era attiva la produzione, un complesso di edifici eterogenei costruiti nel tempo per rispondere alle crescenti necessità dell’azienda. Un edificio su tutti è l’Hundertwasserhaus pensato dall’artista austriaco Friedensreich Hundertwasser (Friedrich Stowasser) realizzato nel 1982, espressione ed esempio di arte ecologica:un insieme di cemento e natura, con il verde che cresce in copertura e all’interno dell’edificio, e con facciate rivestite da ceramiche argento a specchio, disposte con libere forme a mosaico. L’edificio appare realizzato con uno spirito molto vicino alla filosofia della slow architecture, l’architettura che l’architetto Enrico Frigerio professa – e che ha applicato in questo progetto. In questo edificio si ritrova la chiave di lettura del nuovo spazio commerciale.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

I locali sono stati mantenuti com’erano, per conservare la qualità estetica dell’industria. Canali, tubi, impianti vari sono stati ripuliti e mantenuti, e sono rimasti intatti i due forni già destinati alla cottura delle porcellane. Si rinnovano qui, significativamente, l’anima, i rumori e gli odori della fabbrica. A tutto questo è stato apposto un reticolo modulare tecnologico cha distribuisce il nuovo sistema informatico e di illuminazione, completato con controsoffitti “volanti” pensati per caratterizzare le aree particolari, oltreché per orientare il flusso dei clienti. Questi pannelli sospesi sono decorati con semplici grafiche che riproducono i pezzi più significativi della produzione Rosenthal, e diventano al tempo stesso altrettanti schermi per la luce riflessa. Ed è la luce l’altro elemento che caratterizza gli ambienti: utilizzata nelle varie forme; diretta, indiretta, concentrata, scenografica per qualificare e personalizzare le varie aree.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

L’outlet si sviluppa su due piani, un piano terra di 1.300 mq e un primo piano di 2.200 mq, con gli spazi per la vendita pensati come vuoti da allestire, modificabili nel tempo per presentare alla clientela suggestioni sempre diverse. Al primo piano, in zona baricentrica, nel bel mezzo della superficie di vendita si trova una caffetteria ristorante, il “Fabrik cafè”: nel locale dove avveniva la lavorazione della vetrificazione per la linea “Flauto magico” disegnata da Bjorn Wiinbland, eliminati i macchinari, tra un groviglio di tubi e valvole, hanno trovato posto i tavoli e le sedute della caffetteria. Il locale si presenta come uno spazio aperto e si caratterizza per un particolare bancone del bar, realizzato in cristallo con un’intercapedine riempita di cocci di porcellane Rosenthal, illuminati da dietro. In corrispondenza della caffetteria si trova anche un’area dove sono state collocate una serie di piccole attrezzature già utilizzate per la lavorazione della porcellana, insieme ad una serie di immagini del vecchio stabilimento e delle sue linee di produzione, angolo di storia e piccolo museo capace di incuriosire suggestivamente oltreché di informare.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

All’interno dell’outlet, oltre ai marchi storici Rosenthal, Thomas e Hutschenreuther ci sono quelli del gruppo Sambonet e Paderno. I prodotti nell’outlet sono esposti con tre differenti modalità: in espositori modulari con ripiani regolabili, su tavoli o ripiani per l’ambientazione dei prodotti o in scaffali metallici e pallet per le offerte speciali. All’interno delle varie aree di vendita si trovano, distribuite ai vari piani, zone di sosta con divani e tappeti che ricreano l’atmosfera del salotto di casa. Gli espositori sono stati disegnati appositamente con una logica modulare e con due altezze differenti, alti da parete o bassi, da mettere in mezzo agli spazi in modo da non ostacolare mai la vista e le trasparenze, per consentire sempre una percezione complessiva degli ambienti. Di fattura identica, gli espositori sono stati personalizzati con finiture e colori differenti secondo i diversi marchi. Oltre a contenere i costi di realizzazione, questa soluzione ha permesso di raggiungere una piacevole armonia delle geometrie in campo. Porcellana, vetro e metallo, con il loro luccichio, sono materiali vivi ed attraenti. Ma proprio per questo hanno bisogno, per essere apprezzati al meglio, di spazi ampi e della giusta illuminazione. Dal canto loro, le superfici dei vari espositori sono opache per esaltare il contrasto.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

Questo progetto rientra in un programma di sviluppo dell’azienda e vuol essere il segnale di un grande marchio che si appresta ad affrontare le sfide di un mercato globale, con la sensibilità di un gruppo che ha le sue radici tra avanguardia e tradizione, bellezza e perfezione, e professa una grande cultura del fare.

Frigerio Design Group — Nuovo Rosenthal outlet center

Un quartiere di fotosintesi - Frigerio Design Group

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Più di metà sarà parco. Nascerà così, a Vercelli, un quartiere residenziale, tra un bosco di sempreverdi che ripara dal freddo a nord e piante caduche portatrici d’un microclima estivo. Gran regolatore il sole: che orienta i volumi nel gioco di luce e ombra, alimenta pannelli solari e fotovoltaici, regala calore tramite loggiati-serra. Non a caso logo del progetto è una foglia, simbolo della fotosintesi.

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Le architetture su pilotis hanno tetti tecnici con facciate finite da coppelle in cotto. Ogni dettaglio rinvia a un’impiantistica bioclimatica, con risparmio nell’uso e riuso dell’acqua e sistemi di riscaldamento centrale a basso consumo. Una sfida, nel nome della sostenibilità. Un’architettura come la foglia, che reagisce alle condizioni climatiche locali, trasformandole in energia attiva.

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Il progetto si riferisce alla riqualificazione urbanistica del sito industriale di fine Ottocento della Sambonet, marchio mondiale per la produzione di posateria e vasellame. Il complesso, in origine suburbano, si era venuto a trovare nel corso degli anni, al confine con il centro cittadino, ossia in un tessuto ormai totalmente edificato. Un primo esame ha confermato che, cancellandosi la vecchia vocazione industriale, non era più il caso di insediare lì attività produttive che sarebbero andate in conflitto con gli insediamenti residenziali frattanto sorti intorno (su tre lati: un quarto lato dà su una minuscola struttura aeroportuale). Quanto all’esistente, gli edifici della fabbrica avevano immediatamente dimostrato che niente ne giustificava la conservazione, nemmeno a titolo di archeologia industriale. Da un esame preliminare abbiamo dunque avuto due prime risposte importanti: destinazione diversa rispetto all’originaria, e destinazione residenziale come scelta specifica. Ricordo che troppo spesso, nel caso di dismissioni/ricostruzioni in ambito urbano, gli spazi diventati liberi vengono occupati molte volte da centri commerciali: l’edilizia che riempie questi vuoti è fatta di agglomerati che non qualificano il sito, ma lo peggiorano. Si trattava di scongiurare un esito di questo tipo. E’ indubbio che le logiche del profitto favoriscono simili scelte; bisogna però lavorare sul progetto affinché gli interventi reggano, sì, sotto il profilo finanziario, ma abbiano a livello urbano la giusta valenza.

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Progettare con queste caratteristiche, mentre i costi dello spreco stanno crescendo, significa impiegare oggi un certo ammontare di spesa che comporterà domani, quando l’opera sarà finita (fra due, tre anni), un risparmio certo. E se in fase di progetto si mette in atto una giudiziosa serie di azioni, già all’atto del costruire se ne toccheranno con mano i benefici.

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

Frigerio Design Group — Un quartiere di fotosintesi

ALDABA RESTAURANT - Isabel López Vilalta + Asociados

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Aldaba Restaurant Madrid

Isabel López Vilalta + Asociados — ALDABA RESTAURANT

This Project refers to the remodeling of a restaurant with a 20-year history in the city of Madrid. Aldaba: a traditional restaurant with very good service and a good wine cellar.

Isabel López Vilalta + Asociados — ALDABA RESTAURANT

This commission is to review and update the image, as much at aesthetic level as culinary. For this, a young team is collaborating with the existing owner to undertake this change.

Isabel López Vilalta + Asociados — ALDABA RESTAURANT

In a remodeling, it is as important to decide what stays as what goes. In this case, it has been decided to maintain the paving and false ceiling, as well as an important part of the private rooms.

Isabel López Vilalta + Asociados — ALDABA RESTAURANT

The changes are mainly concentrated on access and lighting. Now one enters straight towards some ‘welcome’ carts where, at gastronomic level, the strengths of Aldaba are glimpsed: one filled with seasonal vegetables, another with delicious desserts, and even the good wines have their own cart. A shelf of bright steel and mirror supports everything.

Isabel López Vilalta + Asociados — ALDABA RESTAURANT

Lighting has been resolved by a few lights designed specifically for this project: some vertical metallic profiles receiving led light, as well as the entire perimeter of the premises and over the false roof which supports some spotlights that light up the table.

These changes are significant enough to obtain a modern, up-to-date and intimate space at night, and an elegant and versatile one during the day.

Nuovo centro per la Protezione Civile in località Caneve - Luca Guerra, Andrea Ricci, Andrea Cavicchioli

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Rifiutando l’interpretazione vernacolare del contesto, il progetto indaga acutamente quel complesso rapporto tra naturale e artificiale, storicizzato nel territorio, che lega figure, forme, materiali e costituisce la condizione distintiva e prioritaria per una lettura del luogo e dunque per qualsivoglia sua “riscrittura” progettuale.

Luca Guerra, Andrea Ricci, Andrea Cavicchioli — Nuovo centro per la Protezione Civile in località Caneve

Vista dalla strada

All’interno di tale dualità dialettica in cui convivono all’unisono contrasto e complementarietà, le scelte di progetto individuano i due nuclei spaziali sui quali si fondono l’impianto figurativo di base, così come la differenziazione funzionale dell’edificio: da un lato il corpo di fabbrica destinato ad ospitare l’autorimessa, che metamorfizza nelle linee spezzate della sua copertura, le ondulazioni del paesaggio, dall’altro il “muro” destinato ad accogliere uffici, servizi e depositi ha il compito di contenere e controllare il fluire verso valle di tale natura artificiale e ne costituisce il controcanto verticale.

Luca Guerra, Andrea Ricci, Andrea Cavicchioli — Nuovo centro per la Protezione Civile in località Caneve

Tavola 1

Luca Guerra, Andrea Ricci, Andrea Cavicchioli — Nuovo centro per la Protezione Civile in località Caneve

Luca Guerra, Andrea Ricci, Andrea Cavicchioli — Nuovo centro per la Protezione Civile in località Caneve

Tavola 3

Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève - Luca Guerra, Riccardo Belletti

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LE CONCEPT DU DÉVELOPPEMENT DURABLE Le bâtiment est conçu comme la superposition d’un corps haut et svelte construit en bois à un corps plus faible et compacte construit en béton armé qui agit ainsi par embasement. Ce dernier est érigé due 2me plan sous-sol soit jusqu’au premier plan hors terre et reprend dans l’intérieur le rythme constructif de la partie supérieure réalisée entièrement en bois.

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève

Vista da nord

La construction en bois est composée de sept verticaux en bois réalisés avec la technologie Cross-Lam et de plachers en bois, réalisés avec la technologie de l’entreprise Lignatur.

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève

Tavola 01

La technologie constructive du cross-Lam a été retenue sur la base de la vitesse de réalisation, et des bonnes prestations antisismiques, au pertinente isolation thermique, de la facilité d’insertion des installations, excellentes caractéristiques contre l’incendie.

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève

Tavola 02

Le bois, matériel eco-compatible par excellence, implique en outre une faible maintenance pour l’extérieur, Alors que dans l’intérieur les base permettent une placement rapide des installations et une simple maintenance ultérieure. Aussi le embasement en béton armé en vue, exige un maintenance réduite, si bien accompli, et et sépare la construction de bois par humidité du sol.

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève

Tavola 03

La direction est-ouest de lâ axe principal du bâtiment implique la nécessité de protéger du soleil estivale la façade sud, qui par conséquent affiche l’écran en lames en bois pour toute son étendue, sauf pour les plus bas plans terre et sous-sol. Les lames sont mobiles et peuvent être retirées pendant la période hivernale pour gagner le chaleur directement du soleil

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Ampliamento della città universitaria di Ginevra - Extension de la Cité universitaire. Genève

Vista da sud

Le Front nord présente des arcades au rez-chausse qui conduit à l’escalier qui conduisent aux logements pour les étudiants, et un nombre d’ouvertures adaptées aux besoins des pièces, mais réduits au minimum pour contenir les consommations énergétiques pendant l’hiver.

Les murs extérieurs sont réalisés avec planches de bois de mélèze, d’épaisseur de 3 cm, interstice aérées, isolation thermique 10 cm, structure portante en cross-Lam 12 cm, interstice pour les installations de 4 cm de profondeur avec isolation acoustique et panneau de finition intérieure de 1,2 cm en fermacell.

La couverture est réalisée avec double plante en bois Lignatur et interstice interposée, tandis toutes les fenêtres sont à triple verre avec châssis en bois

Dans les deux extrêmes vitrées, des couloirs de distribution du logement, sont présentes des portes qui permettent un remplacement air longitudinal, tandis que des conduits de ventilation verticales présents dans l’interiour de bâtiment permettent la ventilation des différents logements.

Ljòsfoss - Una cascata di luce - Frigerio Design Group

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Riflessi, acqua, ghiaccio, una cascata di luce naturale, per la nuova immagine del Bogahús. Riqualificare il complesso Höfdbakki ispirandosi ai principali elementi naturali che caratterizzano il territorio; la Godafoss una delle più famose cascate ad arco e i tetti verdi.

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Questi elementi re-interpretati definiscono la planimetria generale; un fiordo “verde”, ordina, orienta e ridisegna il nuovo ingresso, connesso da un percorso pedonale ai vari parcheggi. La nuova geometria modifica la rigida percezione dell’immobile e dell’intero complesso, rendendola più dinamica e intuitiva. Sotto due tetti verdi si realizzano due estensioni del Bogahús, con un nuovo foyer comune, una caffetteria e una sala per il self service. Spazi aperti a tutti gli abitanti del quartiere Höfdbakki per diventare un punto di aggregazione, di ritrovo e di riferimento; un nuovo landmark. Questi nuovi spazi distribuiscono inoltre ai vari punti di risalita dell’edificio.

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Immagine e funzione Riqualificare l’immagine con un elemento funzionale: un frangisole per controllare la luce naturale e diventare al tempo stesso la nuova identità dell’edificio. Una cascata di luce, un’immagine che gioca sulle trasparenze, con effetti percettivi notturni e diurni, giochi di luce positivi e negativi. Questa filigrana verticale di tubi esterni, annulla le rigide geometrie delle strutture portanti esistenti, introducendo il concetto di leggerezza e trasparenza. Tubi in alluminio di tre diametri differenti sono montati in verticale e diventano un grande schermo sospeso che protegge dai raggi solari e diffonde la luce naturale. In corrispondenza dei davanzali e degli architravi dei serramenti, dei deflettori oltre a isolare la facciata, raccolgono e indirizzano verso l’interno i raggi di luce naturale che si riflettono nel soffitto per illuminare gli spazi interni degli uffici. Completa l’intervento il montaggio sui serramenti esistenti (sulla specchiatura più piccola) di un sistema per la ventilazione naturale (glazed –in ventilators). Il progetto è pensato per essere realizzato solo dall’esterno, senza interrompere le attività che si svolgono internamente negli uffici.

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Frattale concept Dare nuova forma allo spazio, adattarsi al comportamento delle persone ed evolversi nel tempo: frattale concept. Un ambiente di lavoro dove la persona è al centro, una successione di spazi e atmosfere inaspettate che sollecitano i cinque sensi e stimolano le emozioni. Il progetto punta al comfort sensoriale, per ambienti dove luce, temperatura e acustica siano quelli idonei al lavoro da svolgere. Come per un elemento vegetale, gli elementi di arredo (frattale) si distribuiscono e si alimentano da un “fusto” che si sviluppa nello spazio secondo necessità.

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Gli spazi interni sono pensati come vuoti da allestire; abbandonata la rigida distribuzione lungo un corridoio centrale che condiziona la percezione, gli ambienti vengono ristrutturati con un sistema a pavimento di pannelli radianti a basso spessore e un soffitto in cartongesso fonoassorbente e riflettente, dove si prevede un’illuminazione a luce diffusa diretta con corpi illuminanti circolati a lampade fluorescenti. Pavimenti e pareti in alcuni punti modificano la loro qualità (pietra, moquette, legno, verde) a seconda della funzione o del luogo.

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce

Frigerio Design Group — Ljòsfoss - Una cascata di luce


Design Competition for Saudi Houses - Luca Guerra

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The principle design The desing is based on the concept of a series of courtyards flanked by the houses adjoined or contiguous, with a reduced number of walls exposed directly to sunrays, in order to provide protection for inhabitants from the heat and use the same bearing structures. The plan is divided into two strips, with bathrooms and loggia placed on the external edge and bedrooms in the internal position to avoid heating and reduce the consumption of energy for cooling.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Sezione longitudinale

The plan An alternance of open and covered spaces, constituted by the entrance-courtyard, the building and the back-courtyard characterize the design. Rooms sequence follow the traditional subdivision between man and women of the saudy house; from the entrance it is possible to reach male-guest reception space, with a separate toilet, and the living space of the family, which can be utilized for women guest reception. A toilet for women is placed near the entry hall, as well as the kitchen and the dining room, wich can be used by both family and male and female guests. From the stair hall, placed at the center of the house, it is possible to reach the kitchen, placed between the laundry and the shaded parking area. From the entrance hall it is possible to reach the the back courtyard through a porch flanke by the dining and living rooms. At the end of the back-courtyard there is the maid room with its own bathroom. The man living room leads to both courtyards and it’s protected by sun rays by the storage rooms, a recessed windows opening and a external tent. Family living and dinings rooms area placed beneath a porch protected with metallic screen that can be easily moved.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Sezione trasversale

A double height volume in the stair hall visually connects and it’s crossed by suspension passage that leads to the covered balcony; the roof windows dramatically enlight this zone. On the first floor, the four required bedrooms with bathrooms, loggias and the covered balcony, wich can be used for a further espansion, are located.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Tavola 01

The cross section High floor-to-ceiling heights of around 3 m help to keep exhausted warm air above occupied height; the curved roof underlying a suspended roof, wich acts as a sunray screen, makes the air to flow; the visual privacy between houses is granted by the screens placed on the facades.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Tavola 02

Further expansion It’s possible to increase the area of the house using the covered terrace, covering the parking area or raising the protective roof increasing the height of first floor.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Tavola 03

Heating ad cooling system Panels placed under the floor can be used both for heating and cooling while a De-humidifier sistem will keep the house dry. An heating pump placed outside the houses will supply all of them, while a tank will provide storaged thermal energy.

Luca Guerra — Design Competition for Saudi Houses

Tavola 04

Building technologies The low construction cost is guaranteed by the simple constructive technologies employed: bearing structure shared by the two adjoined houses aluminium windows with insulated glass corrugated steel floors with secondary wood structure and ceramic tile floor bearing and perimetrical walls in cellular concrete with high insulation power ventilated facade on which it’s possible to apply variuos facing ventilated roof with ondulated plates resistent nucleus in reinforced concrete around the staircase prefabricated protective screens

House in Kensington - V+V interni

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The project to refurbish and extend the Victorian style house was divided in 2 phases: a first excavation period to increase the ceiling heights in the basement floor and a second extension phase to add a new volume on two floors towards the rear garden. The loft area was redesigned and the roof slope increased in order to create an additional livable floor by adding a new staircase and two dormer windows. The main brick walls were maintained but the inner stud wall partitions were completely removed and reorganized. New floor and wall finishes were introduced but the main features of the Victorian style were preserved (original staircase, cornices and mouldings). The task includes the design of custom made furniture and a special protection screen for the new basement staircase made of laser cut mild steel plates with a pattern inspired by Victorian motives.

V+V interni — House in Kensington

V+V interni — House in Kensington

Sala Concerti per l’Orchestra Sinfonica di Varsavia - Frigerio Design Group

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Il cerchio, forma pura con la quale si propaga il suono, diventa l’elemento ordinatore e distributore per il nuovo campus della musica, sorgente culturale per la città. Una sala da concerti a vigneto, adattabile acusticamente per ampliarne le possibilità d’uso, con gli spettatori immersi nello spettacolo.

Frigerio Design Group — Sala Concerti per l’Orchestra Sinfonica di Varsavia

All’impianto planimetrico ortogonale neo-rinascimentale del lotto, si inscrive all’interno un sistema circolare dalle geometrie curve e armoniche, che collega e distribuisce agli edifici esistenti. La strategia urbana si basa sul riutilizzo dei cinque edifici esistenti, per limitare la costruzione dei nuovi volumi fuori terra alla pensilina-cerchio e alla sala da concerti. In questa nuova condizione plani volumetrica, gli edifici esistenti sottolineano ed evidenziano la nuova sala da concerti posta in posizione baricentrica rispetto all’area.

Frigerio Design Group — Sala Concerti per l’Orchestra Sinfonica di Varsavia

Un’architettura che nasce dal contesto, con un carattere e una personalità, espressione di una città, una società e una storia: una sorgente per la musica.

Frigerio Design Group — Sala Concerti per l’Orchestra Sinfonica di Varsavia

Slow

Frigerio Design Group — Sala Concerti per l’Orchestra Sinfonica di Varsavia

Edificio bioclimatico con applicazione della strategia energetica “minimo, semplice e verde”

  • struttura sala concerti prefabbricata in legno lamellare
  • finitura coperture in coppelle di porcellana ricupero della tradizione
  • impianti con sistema di trigenerazione (caldo,freddo ed elettricità)
  • integrazione ventilazione naturale
  • adattabilità acustica sala concerti

Edilizia residenziale Pubblica - Luca Guerra, Riccardo Belletti

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Redacciòn de un anteproyecto de ideas para una promociòn de viviendas con protecciòn pùblica sobre la parcela 1.20D “Vallecas ensanche 66”.

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Edilizia residenziale Pubblica

Vista dalla strada

Para el desarrollo del proyecto se toman las siguientes decisiones:

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Edilizia residenziale Pubblica

Tavola 01

completa utilizaciòn de la banda de 15 m, con habitaciones dispuestas a lo largo de las fachadas internas y externas y accesibles a traves de un corredor central en cuya extremidad se encuentra en pozo de luz. Uso del irradiamento solar para calentar de manera natural las habitaciones cuya exposiciòn lo consienta (aquellas a la largo de las calles), con invernaderos solares adosados Integracion de los paneles solares en la estructura del edificio centralizacion de todas las circulaciones verticales en un solo nùcleo de acceso colocado a lo largo de los lados internos del lote. La ubicaciòn de un ùnico nùcleo de comunicaciones verticales racionaliza el esquema general de la edificacion, puesto que una vez situado el nucleo, el resto de la planta queda libre para la distribuciòn optimizada de las vivienda la organizaciòn de todas las viviendas en tres bandas: una banda exterior fija en fachada para la luz, ventilacion, estructura y almacenamiento, una banda intermedia con las salas de estar y las habitaciones y una banda interna con las entradas, las cocinas y los baňos. Utilizacion de una estructura portante en cemento armado y paredes en madera-cemento a modo de sandwich, con el espacio interno para el aislamiento termoacùstico y colocaciòn de instalaciones. Articulaciòn de las dos fachadas hacia la calle en tres partes y realce de la importancia de la entrada Realizaciòn de 3 pisos bajo tierra, para alojar un numero di automòviles no inferior al numero de las viviendas, con parte de los trasteros situados en el primer piso bajo rasante Realizacion en el piso bajo cubierta de vivirndas, trasteros y tendedores de ropa

Luca Guerra, Riccardo Belletti — Edilizia residenziale Pubblica

Tavola 02

Building Without Boundaries 2013 - Luca Guerra

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Un Hotel da 100 stanze completamente realizzato con container, lungo il declivio di una collina.

Luca Guerra — Building Without Boundaries 2013

Vista esterna 01

Luca Guerra — Building Without Boundaries 2013

Tavola 1

Luca Guerra — Building Without Boundaries 2013

Tavola 02

Luca Guerra — Building Without Boundaries 2013

Vista esterna 02

Luca Guerra — Building Without Boundaries 2013

Vista 03

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