Analisi del contesto territoriale e socio-economico L’isola di Capri ha una superficie di 10,36 Kmq, una lunghezza massima di 6,17 Km, in senso est-ovest, una larghezza massima di 2,75 Km e una minima di 1,2 Km. L’isola sorge di fronte alla penisola Sorrentina, a soli 5 chilometri da Punta Campanella. L’analisi demografica non può non prescindere dal considerare la pressione antropica esercitata dalla popolazione residente sull’intero territorio isolano, che comprende due comuni: Capri e Anacapri, e della popolazione fluttuante cioè dell’incremento che subisce la popolazione presente sull’isola nella stagione estiva che grazie alle favorevoli condizioni climatiche ha una durata media di 8 mesi (marzo – ottobre). Dall’analisi dei dati Istat al 1 gennaio 2001 la popolazione dell’isola di Capri (comune di Capri e comune di Anacapri) è di 13.207 residenti che rappresenta lo 0,43% della popolazione provinciale e lo 0,23% della popolazione campana. Dall’analisi della serie storica dei dati demografici relativi alla popolazione dell’isola si evince che essa ha subito un processo di crescita negli ultimi 40 anni per effetto non solo dell’incremento subito dalla popolazione del comune di Capri (17%), di seguito evidenziata, ma anche per effetto dell’incremento della popolazione del comune di Anacapri (93%).La densità abitativa media dell’isola è di 1275 abitanti/kmq mentre quella del comune di Capri è pari a 1.831 abitanti/Kmq.4,3 volte superiore alla densità demografica rilevata per la regione Campania. Nelle stagione turistica, che si apre il 1 marzo e termina a fine ottobre, la popolazione presente nel comune di Capri è rappresentata non solo dalla popolazione residente, ma anche da coloro che si recano per lavoro durante tutto l’anno solare e dai flussi turistici (popolazione fluttuante). Da uno studio condotto dalla Provincia di Napoli sul mercato turistico dell’Arcipelago Campano in occasione della partecipazione delle isole ad un progetto finanziato da Agenda Locale 21, è emerso che sul territorio caprese la pressione antropica esercitata dalla popolazione fluttuante nel 2001 è stata pari a 2.574.769 con una media giornaliera di 7.054 arrivi sulla base dei dati dell’Ufficio Locale Marittimo.Capri, rispetto alle altre località turistiche campane ha un forte richiamo internazionale e di turismo di alto livello. L’economia dell’isola di Capri è legata al settore del turismo e all’indotto che esso genera con particolare riferimento al settore del commercio e dei servizi nel quale sono concentrate la maggioranza delle unità locali ed è impiegata la maggioranza degli addetti.
© Carlo De Angelis . Published on July 23, 2014.
Delocalizzazione porto commerciale Lo studio ha ipotizzato alcune soluzioni progettuali, alternative tra di esse, allo scopo di ottenere la separazione dei traffici (diporto e trasporto pubblico – merci e passeggeri).Lo scopo si può ottenere chiudendo l’attuale imboccatura del porto turistico realizzandone un’altra dal lato opposto ovvero delocalizzando, in altro sito, l’attuale porto commerciale. Quest’ultima soluzione potrebbe, a sua volta, essere realizzata in due modi. Il primo prevede di utilizzare lo specchio d’acqua antistante l’attuale spiaggia di Marina Grande realizzando, in località Vivara, il molo di sopraflutto con cassoni prefabbricati all’altezza del Palatium per una lunghezza di circa 500 metri e banchinando tutta la spiaggia lasciando all’attuale struttura del porto commerciale il ruolo di molo di sottoflutto. Così come è successivamente riportato, questa soluzione consentirebbe di destinare gli attuali specchi d’acqua del porto turistico e del commerciale ai soli fini diportistici. Una seconda ipotesi progettuale può essere individuata nella realizzazione di un avamporto dell’attuale struttura, cioè prolungare l’attuale tratto del molo foraneo sud/nord (radice-gomito) realizzando poi il tratto ovest-est (gomito/testata) per una lunghezza tale da coprire l’attuale imboccatura. Il bacino così realizzato sarebbe di dimensioni tali da potere ospitare agevolmente e contemporaneamente più mezzi di grosse dimensioni e più mezzi veloci.
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Delocalizzazione porto turistico Volendo prospettare la possibilità di trasferire altrove gli specchi d’acqua esistenti si esamina, nel seguito, quella relativa al porto turistico. La localizzazione dello specchio d’acqua portuale non può che essere individuata nella stessa area dell’esistente bacino, cioè a Marina Grande. Si tratta di verificare la possibilità di un’eventuale ubicazione ancora maggiormente verso levante in località Marina di Caterola. Questa ipotesi, però, è di non facile attuazione non tanto dal punto di vista tecnico ma quanto economico. Infatti il nuovo bacino ricadrebbe in corrispondenza dell’unica zona ove di recente si è verificato un dissesto, ancorché localizzato, della parete rocciosa soprastante (frana da crollo). Sarebbe necessario procedere preliminarmente alla bonifica ed al consolidamento della costa con un impegno economico infruttifero di notevole importanza.
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Soluzione proposta Non resta, dunque, che la sola ipotesi della chiusura dell’attuale imboccatura di ponente con l’apertura di una nuova imboccatura a levante. Tale ipotesi ha già formato oggetto di un progetto preliminare predisposto, con la consulenza di varie professionalità, su incarico della società gestrice. Il progetto è stato inviato al Comune di Capri per le conseguenti approvazioni e su di esso l’Amministrazione Comunale ha acquisito anche il parere favorevole da parte della competente Soprintendenza ai BB. AA. AA. di Napoli. Le necessità attualmente manifestate dall’Amministrazione Comunale hanno imposto un aggiornamento dell’ipotesi progettuale già approvata per la necessità di incrementare lo spazio destinato ai diportisti residenti che dispongano di mezzi fino alla IIIa categoria (fino a 10 metri). Si è reso necessario, pertanto, prevedere il prolungamento del pennello di protezione dell’attuale imboccatura per ulteriori 70 metri la cui realizzazione consentirà d’utilizzare la struttura di chiusura dell’esistente imboccatura del porto turistico che potrà essere destinata all’attracco di tale tipo d’imbarcazione in uno con lo specchio d’acqua, già in concessione al Comune, ove saranno ormeggiate le imbarcazioni di più modeste dimensioni (Ia e Iia categoria – cioè fino ad 8 metri). La società, per migliorare i servizi a disposizione dell’utenza, ha acquisito recentemente alcuni terreni a monte dell’area portuale e ciò consentirà di dotare la struttura portuale di un ampio parcheggio a servizio degli utenti che potranno raggiungere le banchine mediante un percorso meccanizzato ovvero pedonale. Infine, per realizzare un minimo di strutture di supporto alla nautica da diporto, sono state previste alcune attività commerciali all’interno del paramento del costone roccioso risanato, in considerazione che il vigente P.T.P. dell’isola di Capri vieta la realizzazione di nuove volumetrie fuori terra. Infine, per razionalizzare e migliorare i servizi di supporto tecnico – amministrativo all’utenza, i volumi esistenti saranno riqualificati migliorando l’inserimento ambientale degli stessi. La separazione del traffico nautico da diporto da quello commerciale determinerà sia un miglioramento della capacità ricettiva del porto turistico per l’incremento della lunghezza del banchinamento e per la possibilità di dare una maggiore razionalizzazione agli ormeggi sia un maggior comfort al soggiorno dei diportisti in considerazione che il fenomeno della risacca, causato anche dalla commistione dei traffici ed in particolare dal passaggio delle grandi navi del trasporto pubblico, sarà notevolmente contenuto con la costruzione delle nuove opere.
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Il progetto di riqualificazione dell’intera struttura portuale, destinata al traffico della nautica da diporto, è un progetto modulare realizzabile attraverso fasi autonome e funzionali senza precludere, se non per il periodo invernale, l’attività diportistica. Per la realizzazione delle opere foranee a scogliera, per la quale sono state adottate configurazioni di diversa tipologia in relazione dei differenti valori delle altezze d’onda incidenti, è stato previsto l’utilizzo di massi naturali e di massi artificiali in cls, per la costruzione dello strato di mantellata e di soli massi naturali per la costituzione dello strato filtro, del nucleo e della berma di protezione al piede. I massi naturali saranno utilizzati esclusivamente per la mantellata al di sopra del m.m. mentre quelli artificiali saranno posti in opera al di sotto del livello medio mare. La relazione descrittiva dà conto delle diverse tipologie ipotizzate. La chiusura dell’attuale imboccatura sarà realizzata con una banchina a giorno su pali con sottostante scogliera antiriflettente, posta un metro al di sotto delle membrature strutturali di banchina, consentendo anche il libero deflusso delle correnti garantendo il ricambio naturale delle acque interne del bacino portuale. La stessa tipologia verrà utilizzata per realizzare gli ampliamenti delle banchine esistenti alla darsena S. Francesco e per la realizzazione della protezione dello specchio d’acqua in concessione al Comune destinato alle imbarcazioni minori di proprietà dei residenti dell’isola. Anche la nuova struttura di banchina per il tratto dissestato sarà realizzata mediante struttura in c.a. del tipo “a giorno”. La struttura di banchina esistente sarà modificata eliminando il masso superiore e sostituendolo con uno a struttura cellulare; analoga struttura avrà la banchina costituente il prolungamento del molo di sopraflutto. Anche la banchina di riva sarà interessata dalla suddetta trasformazione.
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La struttura antiriflettente da realizzare al piede del costone prospiciente la nuova imboccatura a levante sarà anch’essa del tipo a scogliera. La struttura dell’ulteriore previsto prolungamento dell’esistente pennello realizzato in prosieguo del molo foraneo del porto commerciale sarà del tutto analoga a quella già realizzata. Non sembra superfluo aggiungere che le strutture portuali saranno dotate di tutti i servizi ed impianti che necessitano per un adeguato servizio all’utenza (tutti gli impianti tecnologici, sistemi d’ormeggio, smaltimento oli esausti, travel – lift, gru mobili, distributore carburante, smaltimento rifiuti ecc.) adeguato all’auspicato diverso target degli utenti. Infine la razionalizzazione dello specchio d’acqua del bacino portuale del porto turistico consentirà, nel rispetto delle indicazioni regionali, l’ormeggio dei mezzi nautici per un totale di 390 posti barca. Allo scopo d’evitare l’accesso diretto dei veicoli (auto e moto) nell’area portuale si è ipotizzato la realizzazione di un’area di parcheggio su di un’area a monte del porto turistico, direttamente collegata con Via G. Ruocco e quindi facilmente accessibile dalla viabilità urbana. Quest’area, utilizzata nei mesi estivi a parcheggio a servizio esclusivo del porto turistico, potrebbe essere utilizzata nei restanti mesi a rimessaggio delle imbarcazioni e a sosta per i mezzi commerciali in attesa d’imbarco, mezzi che attualmente sostano sulla via Ruocco, costituendo intralcio alla libera circolazione. Sull’area in questione possono essere realizzati circa duecento stalli di sosta di cui poco più della metà per autoveicoli e per la restante parte per i motoveicoli. Dal parcheggio sarà possibile accedere all’infrastruttura portuale a mezzo di un servizio meccanizzato ed attraverso un percorso pedonale opportunamente attrezzato.
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Altro nuovo collegamento con la struttura portuale sarà possibile attraverso la costruzione della prevista elisuperficie che consentirà, ad una particolare categoria di diportisti, di raggiungere il proprio natante già ormeggiato dagli aeroporti campani ovvero da quelli nazionali più prossimi. La progettazione della piattaforma destinata all’uso elicotteristico dovrà essere condotta in aderenza al D.M. 10 marzo 1988. Gli interventi previsti a sostegno della nuova viabilità consentirà di destinare ad isola pedonale l’intera area del porto turistico ove potrà essere consentito la circolazione ai soli mezzi elettrici a disposizione degli addetti, mezzi che potranno anche essere utilizzati per il trasporto dei vacanzieri per un più rapido spostamento all’interno dell’area medesima. Per mettere in sicurezza l’area in concessione, soggetta a potenziali pericoli di frana da crollo, è stato previsto la bonifica di tutta la superficie dei costoni posti a ridosso dell’area portuale. Nella restante parte, area limitrofa al parcheggio, l’intervento avrà caratteristiche di facile rimozione per cui si è ritenuto opportuno individuare in una barriera paramassi, alta tre metri, la difesa passiva ad eventuali rotolamenti di massi che, in volume, non si stimano superiori al metro cubo, che dovessero distaccarsi dalle pendici del costone. Infine è stata prevista una struttura assorbente per la caduta dei piccoli massi immediatamente al piede del costone interessato dai lavori della prima fase realizzando un giardino pensile che garantirà la protezione di una larga superficie eventualmente da destinare anche al rimessaggio invernale delle medie imbarcazioni da diporto.
© Carlo De Angelis . Published on July 23, 2014.
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