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Afterburn - Civilian Projects

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Afterburn is a garden that uses charred posts, ash-rich planting soil, river stone, coniferous saplings and pioneer herbaceous species to create an encounter with the aftermath of a ficticious boreal forest fire.

Civilian Projects — Afterburn

Forest fires are an intrinsic step in the life cycle of the forest eco­system, however unless they occur in menacing proximity to urban areas, we rarely have the opportunity to experience these terrains. While seemingly barren, a whole new forest in miniature gains nutrients from the charred remains of its predecessor. Wildflowers, grasses, sedges and saplings provide habitat to small rodents, song­birds and predators.

Civilian Projects — Afterburn

Through the use of surveyors marking paint and strategically selected sections of the posts that remain unscorched, we aim to reveal the destructive traces and regenerative potential of fire ecology with the material richness of the combusted forest.

Years of exhibition: 2014

Civilian Projects — Afterburn

Civilian Projects — Afterburn

Civilian Projects — Afterburn


Parco Dora a Torino - Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano

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Negli ultimi anni la città di Torino è stata sottoposta ad una rivisitazione della sua immagine complessiva che ha investito molti campi di progetto. Si sta cercando di comprendere in una maniera nuova questa città, caratterizzata anche da paesaggi industriali e post industriali, alla ricerca di una sua nuova identità storico-culturale.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

Il Parco Dora, che sorge sul vecchio sedime degli stabilimenti industriali pesanti FIAT, rappresenta uno degli interventi più importanti in questa ottica.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

L’obiettivo del progetto è stato quello di creare per Torino un parco straordinario, unico nel suo genere, partorito dalla sua storia e dalla sua trasformazione: il confronto con il passato industriale e la metamorfosi del luogo sono stati gli elementi costitutivi del progetto.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

Nell’approccio progettuale si è inteso definire ed articolare una strutturata sovrapposizione dei differenti livelli del progetto trattando quali elementi cardine di progetto: • la considerazione dell’importanza della presenza del fiume Dora all’interno del parco • la metamorfosi delle vecchie strutture industriali, alla ricerca di nuove semantiche • la connessione del parco con la città• la conservazione del “genius loci” , nella definizione di un rapporto nuovo ed al tempo originale con la presenza straordinaria delle vecchie strutture industriali.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

Il territorio ha una superficie di circa 40 h e si è potuto articolare in 4 frammenti, in cui esistono condizioni omogenee proprie ed identificabili: l’area Vitali, che si configura come una successione di aree verdi sistemate in forma intensiva e ampie superfici da utilizzare a molteplici scopi collettivi, l’area Michelin, che è caratterizzata dalla presenza del fiume Dora e si configura come un “grande prato”, l’area Area Valdocco, come una “grande piazza alberata cittadina” e l’area Ingest, che è stata concepita come un “giardino pubblico” con la presenza di vivaci specchi d’acqua tra le fondazioni delle vecchie strutture industriali e meravigliosi “horti conclusi”.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

Il progetto si è posto lo scopo di evidenziare le peculiarità e le caratteristiche delle singole zone, realizzando comunque un progetto unitario che è il segno distintivo della Spina 3 di Torino“.

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

 Giulio Desiderio, Latz + Partner Landschaftsarchitekten, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Studio Pession Associato, Gerd Pfarrè, Vittorio Cappato, Ugo Marano — Parco Dora a Torino

Planimetria complessiva

“Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina - [A+M]² Architects

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La riflessione progettuale per l’Isola del Buon Castello a Chioggia ha le sue origini nella lettura analitica del testo che Louis Kahn pubblica nel 1965 sulla rivista Perspecta della Yale University. Questo testo, letto in modo astratto, descrive alla perfezione il concetto di “Insula”, una terra emersa circondata dalle acque. Da ciò, la trasposizione dell’Insula come forte, bastione o luogo protetto. Louis Kahn porta come riferimento il Castello di Essex non tanto per discutere le relazioni di massa quanto per enfatizzare il valore spaziale di un’architettura poderosa. Cosa interessante è il fatto che ne parli per descrivere il progetto del Levy Memorial Playground condotto con Isamu Noguchi, scultore di New York suo grande amico e sostegno progettuale. Un’architettura assoluta pensata a supporto di un parco giochi per bambini. Un luogo che necessita di protezione e dove i grandi muri perimetrali non sono soltanto un soluzione compositiva ma primariamente un vero e proprio dispositivo in grado di determinare uno spazio protetto, privato e intimo.

[A+M]² Architects — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

L’accostamento dell’idea Kahniana di Castello al termine Insula ha portato alla percezione dell’isola e dell’acqua che la lambisce quale uno spazio che richiede protezione. Per questo motivo il progetto si identifica con un nuovo bastione dall’impianto planimetrico puro, chiaro e in grado di mitigare il rapporto con il tessuto urbano fitto di Sottomarina e di aprirsi verso la Laguna grazie alla frammentazione data dalla disposizione delle unità.

[A+M]² Architects — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

Le Corbusier in Verso un’Architettura sostiene che la pianta sia l’elemento generatore e che senza di essa vi sia disordine, arbitrio: idea che anche Kahn sosterrà in alcuni dei suoi scritti, come ad esempio “Ordine è Architettura è”. La pianta assume, così, un significato fondamentale nella definizione della struttura compositiva alla base del nuovo impianto. La scomposizione in frammenti del Castello di Essex insiste su una scala molto inferiore a quella dell’isola, ma ne condivide i principi, rivelando due strutture principali: il recinto e lo spazio protetto. Proprio il recinto e lo spazio protetto saranno, dunque, i principi regolatori della nuova isola. Una forma assoluta e antropica che si sovrappone alla conformazione naturale dell’isola determinando nuovi spazi e nuove gerarchie che contribuiscono a tessere relazioni tra le parti ed instaurare tensioni con la città, senza scendere a compromessi di forma poco identitari.

[A+M]² Architects — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

La nuova isola è connessa al contesto urbano attraverso tre passerelle ciclo pedonali che attraversano il lungo edificio polifunzionale, posto a filtro tra città e parco. Uno spazio in divenire, un limite nel quale si generano occasioni, dialogo e mediazione. Al suo interno sono presenti tutte le strutture utili al complesso e alla cittadinanza. La posizione è strategica: permette al complesso di funzionare tutto l’anno tessendo relazioni tra gli abitanti di Sottomarina e il turista. Una sorta di hub, di grande scambiatore. Il parco a sua volta funge da ulteriore filtro tra i due ambiti costruiti: l’edificio polifunzionale e le piccole unità che si collocano in acqua o in stretta relazione con essa. Al suo interno oltre alle piscine fitodepurate vi sono degli orti urbani ed alcune attrezzature sportive a servizio della popolazione e del complesso stesso. Le unità abitative, per la loro posizione – per la maggior parte in acqua -instaurano un rapporto intenso e diretto con il suolo e con la laguna. I rimandi ai Casoni lagunari e alle palafitte dei pescatori vengono qui reinterpretati al fine di generare strutture che si interrogano in maniera nostalgica sull’archetipo, pur cercando di superarlo. La struttura lignea, così concepita, contiene al suo interno un volume puro che può essere spostato secondo le necessità, testimoniando la duttilità e la flessibilità dell’unità. Una sorta di container/casa autosufficiente in legno. Lo sviluppo nel dettaglio testimonia la volontà di evolvere una struttura tradizionale in un’innovazione che mantiene solide e riconducibili le proprie radici, nella speranza che essa sia in grado di produrre rovine e non banali macerie (cit. M. Augè).

[A+M]² Architects — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

[A+M]² Architects — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

Nuovo centro polifunzionale a Trento - Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini

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Edificio complesso per le funzioni che insieme ospita, realizzato in tempi record con criteri LEED al livello massimo, accoglie palazzo dello sport, teatro, palestra di roccia, ristoranti, uffici per la maggior parte interrati, ma con ampio ricorso a luce naturale per illuminazione degli spazi interni, tramite lucernari, corti interne vetrate, ampi pozzi di luce; nessun impianto esterno è a vista (nemmeno i camini di aerazione o ventilazione dei bagni, che sono nascosti nell’intercapedine del pavimento galleggiante in porfido della copertura.

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

Edificio interamente progettato (dal progetto preliminare) con criteri LEED, ricorso a energie rinnovabili (geotermia, fotovoltaico); realizzazione della palestra per arrampicata sportiva indoor più grande d’Italia (3° in Europa); massimo rispetto per il contesto paesaggistico intorno (edificio “nascosto” sotto la montagna, pareti esterne inclinate a guisa di pareti rocciose, facciata in porfido posato a ricordare il paesaggio delle cave di pietra nelle vicinanze.L’edificio si configura come una serie di piani inclinati e rampe (pendenza massima 5 %) che permettono l’accessibilità dal livello più basso del parcheggio, attraverso il palazzetto dello sport e il teatro, fino alla piazza alla quota inferiore dove è posizionato il ristorante e poi al livello della copertura dell’edificio, ideata come un grande spazio pubblico e libero all’aperto, accessibili da mezzi meccanici (piccoli furgoni) e carrozzine per disabili: in tal modo non ci sono barriere architettoniche e ogni parte dell’edificio è raggiungibile da ogni categoria di persone disabili.

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

 Giulio Desiderio, Juan Manuel Palerm Salazar, Sts Servizi Tecnologie Sistemi, Eugenio Arbizzani, CLA Trento, Mario Berriola, Luca Masini — Nuovo centro polifunzionale a Trento

K-Evi Deniz - Labour70

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K-Evi Deniz is a villa style apartment complex by the Blacksea.

Labour70 — K-Evi Deniz

It is located in the “Bahceli Evler” neighborhood, meaning apartment buildings with gardens, in the province of Ordu -one of few cities to benefit from an urban plan and the only one to escape the effects of the Northern Blacksea motorway which has ruined most of the coastline.

Labour70 — K-Evi Deniz

The design of the building is inspired by the relationship of the allocated land with the sea. The number of floors and their height, the “consol” shape and size as well as the municipal roof regulations were all taken into consideration before deciding on what kind of architecture was to be utilised.

Labour70 — K-Evi Deniz

A modern structure that succesfully integrates traditional materials with varying floor typology and living terraces, K SEA finds its true form with its necklike structure extending towards the Black Sea, which it embraces with panoramic sea views yet still maintaining privacy from neighboring buildings with strategic window placement .

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

ground floor

Labour70 — K-Evi Deniz

first floor

Labour70 — K-Evi Deniz

roof floor

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

Labour70 — K-Evi Deniz

La Nuova Meccanica 2.0 - S T U D I O L O D I G I A N I

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Un nuovo layout per un sito di progetto e produzione di meccanica specialistica: due livelli per il contatto diretto e corrispondenza stretta tra progetto, produzione e controllo di produzione per standand internazionali.

S T U D I O  L O D I G I A N I  — La Nuova Meccanica 2.0

Assonometria di Progetto

S T U D I O  L O D I G I A N I  — La Nuova Meccanica 2.0

Sezione di Progetto

smoothly - ZeLys Architecture&Landscape

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Un appartamento del centro cittadino delicatamente invaso da nuove luci

ZeLys Architecture&Landscape — smoothly

zona giorno

ZeLys Architecture&Landscape — smoothly

zona pranzo

ZeLys Architecture&Landscape — smoothly

soggiorno

Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo - Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro

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Le soluzioni compositive adottate per la progettazione delle scuole, Elementare e Media, perseguono le linee guida tracciate dall’A.C. di Provaglio D’Iseo nel bando del concorso di idee; in particolar modo gli obiettivi perseguiti sono stati la rispondenza a esigenze di carattere funzionale e l’adozione di soluzioni efficaci rispetto ai temi della sostenibilità ambientale e della efficienza energetica.

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

vista complessiva del nuovo plesso scolastico

Da un punto di vista compositivo, l’organismo edilizio si presenta semplice e d’immediata percezione, rispettando gli allineamenti con i due poli edilizi più prossimi all’intervento: la Parrocchia Ss. Pietro e Paolo e l’edificio “Don Paolo Raffelli”, vincolato come bene d’interesse culturale, adeguatamente ristrutturato e riadattato a Biblioteca Comunale e spazi di associazione.

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

schemi compositivi: processo di individuazione del concept progettuale

La Scuola media è parallela all’asse ortogonale alla Parrocchia e si sviluppa su tre livelli, orientando il lato delle aule a Sud, mentre la Scuola Elementare si pone lungo un’asse perpendicolare alla scuola media e si sviluppa su due livelli, con i lati delle aule orientate a Est e a Ovest. L’intersezione tra i due volumi genera l’atrio distributivo che funge da cerniera di connessione.

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

Planimetria generale del primo livello

Parallelamente all’edificio della Biblioteca sarà collocata la nuova Palestra, con i servizi ubicati nel punto di connessione della cerniera con i bracci delle due scuole, in modo che i percorsi interni delle scuole siano più brevi e di facile individuazione.

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

inquadramento urbano

Nel piano posto al primo livello sono ubicate tutte le funzioni di servizio che prevedono una possibilità di utilizzo esterno, al fine di evitare sovrapposizioni di percorsi e facilitare l’accesso delle utenze; pertanto sia la palestra che un eventuale punto di ristoro sono stati ubicati in appositi volumi che s’incastrano nell’articolazione compositiva generale. Si è inteso in tal senso realizzare un’architettura compatta, ma allo tempo stesso organizzata in volumi distinti, articolata e ritmata, che connoti con chiarezza le funzioni dell’edificio. La sua articolazione volumetrica si configura come emergenza nel contesto ambientale imprimendo allo stesso nuovi valori architettonici di facile individuazione e comprensione; essendo la zona caratterizzata da uno sfrangiamento e discontinuita’ del tessuto edilizio esistente costituito da edifici residenziali, il progetto ne ridefinisce la trama, colmando un vuoto urbano tanto da diventare punto di riferimento dell’intera città.

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

planimetria generale secondo livello

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

planimetria generale terzo livello

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

prospetti

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

sezioni

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

ingresso alla scuola media

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

vista prospettica della scuola media dalla palestra

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

ingresso alla scuola elementare

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

atrio di distribuzione delle due scuole al primo livello - ingresso alla palestra

Francesco Paolo Gismondi, Alessandra Scarcelli, Salvatore Negro, Nicola Leone, Angelo Moccia, Savino Di Tria, Sofia Zaccaro — Nuovo plesso scolastico. Provaglio d’Iseo

atrio di distribuzione delle due scuole al secondo livello


Passerella pedonale a Denizli - Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN)

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La passerella pedonale ha un ruolo fondamentale all’interno di un programma più ampio e strutturato che vede la necessità di dotare la città di Denizli di un nuovo e moderno sistema di trasporti. Con il nuovo snodo infrastrutturale lungo Izmir Blv, si concretizza quindi l’esigenza di collegare la stazione dei bus Terminal Binasi, in corso di realizzazione, e la stazione ferroviaria esistente che nei prossimi anni verrà adeguata e ampliata per la nuova linea dell’alta velocità. Il ponte si configura planimetricamente come un doppio sistema di passerelle: l’attraversamento pedonale di Izmit Blv e il sistema delle cordonate che collegano i marciapiedi, e il collegamento in quota tra la copertura del Terminal Binasi la futura stazione ferroviaria. Per scavalcare Izmir Blv è stata utilizzata un’unica campata di luce pari a 50 metri circa, in modo da limitare al minimo le interferenze con la viabilità e i muri di sostegno esistenti del sottopasso centrale. Nella fase di scelta del sistema statico, sono state valutate varie tipologie strutturali distinte (schema a trave continua, schema a telaio, schema ad arco, schema strallato asimmetrico). Il sistema ad arco è risultato quello più convincente e funzionale alle esigenze progettuali, per estetica, leggerezza dell’impalcato ed economicità rispetto alle altre soluzioni. La tecnologia costruttiva adottata per realizzare l’impalcato metallico è definito “a cassone”. Questo è costituito da lamiere strutturali saldate, che consentono di ottenere una sezione dell’impalcato notevolmente sottile e leggera, nonostante le grandi luci da sostenere. La scelta dei materiali di completamento e finitura è improntata su principi di semplicità costruttiva, economicità, manutenibilità e durata. I parapetti saranno in acciaio zincato con corrimano in legno, e tutte le pavimentazioni delle passerelle e delle cordonate verranno realizzate in cemento industriale drenante ad alta resistenza con finitura in graniglia di pietra naturale locale miscelata a resine epossidiche. Il sistema di illuminazione sarà costituito da lampade ad incasso a pavimento e da strip LED integrate nei parapetti per tutta la lunghezza del ponte, producendo una corretta illuminazione dell’intero impalcato senza provocare abbagliamento, oltre a un effetto scenografico notturno più accattivante.

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

Planimetria generale

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

Sezione longitudinale lungo Izmir Blv

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

schema a cassone 1di2

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

schema a cassone 2di2

Insula Architettura e Ingegneria S.r.l., Atelye70 (Dogu KAPTAN) — Passerella pedonale a Denizli

sezione tipo dell'impalcato

Unik Fitness Gym - Ecodesign Architects&Consultants

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Unik Fitness Bar consists of a single floor measuring 400 sq. m, being a part of a fitness gym club situated in the social floors of a multi-storey residential building. The owner asked Ecodesign to design a comfortable and predominantly white coloured lounge-style coffee bar that will accommodate the fitness club members but also other people looking for a social place with a relaxing and enjoyable atmosphere.

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Their challenge was to transform an ordinary space divided by a ‘forest’ of multiple columns, pipes and stairwell into a dynamic space and to create an intense aesthetic experience. Ecodesign approached this concept by stylising the columns into figurative forest trees integrated within the design to define its formal composition as an artificial landscape inspired by nature. Their aim was to create interplay between the organic forms and the decorative lighting.

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

The bar is surrounded by a high quality glass façade and well equipped with modern air conditioning, audio-visual, sound and lighting technology as well as comfortable furniture and a bar counter that flows along the wall to embrace a Mediterranean flavoured wine cellar. Sculptural elegance of fluid geometries, decorative lit shapes in the ceiling and the energy of curved lines of light in the bright warm environment creates a fascinating and unique place.

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Ecodesign Architects&Consultants — Unik Fitness Gym

Parish Hall - Babtiste Church - JAN RÖSLER ARCHITEKTEN

WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre. - WXCA

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The proposed buildings appear as large-scale structure of expressive walls and vast roofings. It offers a unique landscape enabling contemporary art to appear in the city landscape. Open, glazed spaces integrate a number of functions related to art, recreation, education and seamlessly connected with the environment. This allows unlimited extension of the museum and theatre program with open air – urban exhibitions, educational events, recreational spaces, avant-garde performances and debates on art and culture. The TR Theatre and the Museum of Modern Art are contemporary cultural institutions, whose identity is built around the avant-garde, experimental approach to art, social dialogue and the mission of promoting contemporary art among society. The aim of the project is to enable the appearance of art in the city, its integration into social life, inspiring debate, offering a meeting place for discussion and contemplation in the environment of a unique, multi-layer tectonic landscape. The proposed architecture is designed – with its clarity and uniqueness – to create a framework for these activities, to invite, encourage and to inspire.

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

aerial view

Design Team: Paweł Grodzicki Zbigniew Wroński Magdalena Kużela Szczepan Wroński Marta Sękulska-Wrońska Michał Czerwiński Anna Dobek Anna Majewska Pracownia Akustyczna – Piotr Kozłowski Buro Happold – Sławomir Pastuszka, Paweł Lisiak Plankton – Michał Lenczewski, Stanisław Ignaciuk

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

View of the entrance zone

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Ground floor public zone plan

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Museum and Theatre floor plan

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Museum's Galleries

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Museum of Modern Art by WXCA

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Museum of Modern Art in Warsaw by WXCA

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

TR Theater in Warsaw by WXCA

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

interior of TR Theater in Warsaw by WXCA

WXCA — WXCA proposal for The Museum of Modern Art in Warsaw and TR Warszawa theatre.

Museum of Modern Art and TR Theater in Warsaw by WXCA

Line Garden - Kempster Jamrozik Studio

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Drawing on the formal language of historical garden design, and the contemporary means of mass-produced safety and construction materials, the project is a strong graphic intervention that aims to produce an abstract field.

Kempster Jamrozik Studio — Line Garden

Defining a geometric zone out of tightly spaced parallel lines of stretched commercial barrier tape, the installation introduces ordered man-made elements into the cultivated natural environment of the Reford Gardens and its Festival. Through this juxtaposition a dialogue between the two spheres is created, based on the shared theme of protection and necessary safe-guarding, while questioning the definition of what is truly natural.

Kempster Jamrozik Studio — Line Garden

As one approaches and then walks around and through the installation, the changing viewpoint will allow for the shifting of the tape lines in space and thus varied views of the overall composition. Further the movement of the lines with the changing of the climate, the wind and sun will ensure a dynamic optical and auditory engagement for the audience. As visitors enter and inhabit the space by occupying the provided loungers, the fluctuating appearance of the installation is further enhanced.

Years of exhibition: 2014

Kempster Jamrozik Studio — Line Garden

Kempster Jamrozik Studio — Line Garden

Kempster Jamrozik Studio — Line Garden

Kinder gartenin St. Moritz - atelier • nido

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competition for a new kinder garten in Sankt Moritz, GR, Switzerland

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

inside courtyard view © atelier • nido 2014

atelier • nido 2014

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

site plan 1:500

Luca Mostarda Taro Sakurai Andrea Scheuber Sakurai

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

view through scheme

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

ground floor plan 1:100

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

cross section1:100

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

long section 1:100

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

south elevation

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

west elevation

atelier • nido   — Kinder gartenin St. Moritz

East elevation

This Rocks! Get Lost! - Michael Van Valkenburgh Associates

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THIS ROCKS! GET LOST! is a temporary landscape. Rather than drawing its inspiration from its impermanence, however, the installation is a fragment of larger possibilities that we at MVVA believe in – and, like the way a phrase or a sentence nascently conveys the possibilities of a paragraph or a chapter in a book, our garden similarly considers things that we feel are getting lost in landscape making.

Michael Van Valkenburgh Associates — This Rocks! Get Lost!

THIS ROCKS! GET LOST! is a re-affirmation of the deep and nearly sonorous timelessness of landscape in our lives, a moment to remember that landscape has the power to evoke, to transport, or even to unlock doors in our deepest thoughts. This project is closer to Gaston Bachelard’s poetics of space than it is to a virtual internet experience. The garden is an abstract and fragmentary exploration of the idea of the archetypal Canadian evergreen landscape, combined with an assemblage of strikingly white Vermont marble.

Years of exhibition: 2011, 2012, 2013, 2014

Michael Van Valkenburgh Associates — This Rocks! Get Lost!

Michael Van Valkenburgh Associates — This Rocks! Get Lost!

Michael Van Valkenburgh Associates — This Rocks! Get Lost!


Sacré Potager - atelier barda

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Historically men have left the imprint of their beliefs, their customs and their faith through various monuments they have erected and placed in the landscape. In Sacré potager various wooden altars arranged in the garden evoke crossroad oratories or altars made into private plots.

atelier barda — Sacré Potager

The installation offers and leads the visitor into a poetic fiction of the “sacred” side of garden and culinary heritage. Rare vegetables, that are ancient and native, evoke the biodiversity that is shrinking, undermined by the processes of selection, production and marketing of modern society.

atelier barda — Sacré Potager

Votive candles adorn the displays, customized with images of forgotten vegetables. An invitation for the visitor to make an offering for their return to our gardens and grocery shelves. With a witty combination of the sacred and the profane, the garden is mainly a pretext to initiate a common understanding that seeks to raise awareness and promote biodiversity.

Years of exhibition: 2013, 2014

atelier barda — Sacré Potager

atelier barda — Sacré Potager

Surface Deep - Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design

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Revisiting the garden wall, an element that has been a consistent expressive element within the history of gardening, the wall is transformed to form a ribbon surface that constructs new associations, expressions and functions for the entry sequence. Its undulating form is a response and gesture for a new entry sequence which also embeds an experimental moss surface that flips between wall, floor, cover, creating multiple orientations and microclimates for the living material.

Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design — Surface Deep

Surface Deep constructs a new way to meander, as well as gather at the entry of the gardens, while secretly enveloping a multiply oriented garden, enveloped within its surface depth.

Years of exhibition: 2011, 2012, 2013, 2014

Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design — Surface Deep

Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design — Surface Deep

Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design — Surface Deep

Asensio Mah, Harvard Graduate School of Design — Surface Deep

Agricultural Shelter - JAN RÖSLER ARCHITEKTEN

CASA GDP - Gino Fasan architetto

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La casa si trova nel Comune di Prata di Pordenone, all’interno di un lotto ai margini delle aree edificabili di espansione e confinante con un’ampia zona agricola. L’edificio è costituito da un volume semplice, lineare, con orientamento nord-sud.

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Morfologicamente la costruzione è analoga all’edilizia rurale tradizionale, di cui ripropone la chiara geometria delle forme complessive. Ampi porticati scavano il volume e definiscono spazi di mediazione tra l’interno e l’esterno orientando le vedute verso il giardino e il paesaggio agricolo circostante. Una lunga finestra caratterizza i fronti ovest e sud aprendo in questa direzione il soggiorno ed il pranzo. Ad est, verso la lottizzazione esistente, l’edificio si presenta formalmente chiuso e privo di porticato. Tale scelta progettuale vuole sottolineare il carattere di limite che la casa assume in rapporto al contesto.

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gli spazi della casa sono organizzati su tre livelli collegati da una scala composta da tre rampe. La prima collega il seminterrato all’ingresso principale che si pone come piano intermedio tra primo e secondo livello. Dall’ingresso si accede, con la seconda rampa, all’ampio spazio adibito a soggiorno-pranzo, poi salendo la terza si prosegue verso la zona notte. I tre livelli rappresentano anche differenti modi di organizzazione dello spazio, più tradizionale e statico il primo e il terzo, più dinamico il secondo dove l’interazione spaziale, tra soggiorno-pranzo ed ingresso, ne costituisce il carattere principale assieme alla lunga finestra affacciata sul paesaggio agricolo.

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

Gino Fasan architetto — CASA GDP

“Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina - Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza

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L’elaborazione di un progetto, che si colloca in un contesto dove la stratificazione storica e ambientale risulta molto ricca, deve derivare da una lettura attenta del paesaggio e dell’architettura lagunare. Leggendo il paesaggio, in cui è inserita la città di Chioggia, da sud a nord si incontrano la sinuosità del fiume Brenta ed Adige contrapposte alla piattezza della laguna, le trame degli orti che si concretizzano in architettura ritmando la scansione dei filamenti che compongono i tessuti urbani di Chioggia e Sottomarina, la presenza del Forte S. Felice che spezza e articola la linearità della penisola di Sottomarina e allo stesso tempo ne completa la composizione, tutto ciò, unitamente all’architettura dei casoni, diventa risorsa da cui far scaturire l’idea progettuale per l’insediamento ricettivo nell’isola del Buon Castello.

Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

La struttura ricettiva proposta si colloca nel margine ovest dell’isola del Buon Castello mediante un sistema insediativo che si rifà alla struttura urbana dei centri storici limitrofi. Lo spazio aperto prevede la rinaturalizzazione dell’area mediante l’inserimento di essenze arboree ed arbustive autoctone dando vita ad un eco-parco lagunare che muta il proprio carattere con eventi di land-art. L’atto insediativo prevede la ridefinizione dei margini dell’isola per accentuare la relazione tra terra e laguna; l’acqua, attraverso degli scavi, penetra all’interno dell’isola ancorandola alle caratteristiche intrinseche del paesaggio lagunare: non più una piattaforma nel mare, ma un nuovo brano di laguna. La necessità di contestualizzare la struttura ricettiva rispetto al paesaggio in cui si colloca presuppone una considerazione analoga anche per quanto riguarda la definizione delle masse architettoniche. La scansione regolare delle schiere che compongono il tessuto storico funge da matrice per la nuova architettura, che si configura come la sua naturale prosecuzione.

Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

Il ritmo ordinato dell’impianto planimetrico viene spezzato da volumi di diverse dimensioni; la relazione planimetrica tra le diverse masse è caratterizzata da una serie di vuoti che, come le calli del tessuto storico, prefigurano degli scorci sul paesaggio urbano e lagunare circostante. Aspetto, quest’ultimo, significativo che si ritrova sia all’esterno che all’interno dell’edificio, evitando la formazione di un fronte compatto verso il mare. Tale fronte evoca la scansione regolare, ma allo stesso tempo articolata scendendo alla scala architettonica, dei casoni presenti nella laguna, e altresì, in modo ancora più essenziale, la relazione tra uomo e laguna rappresentata dai filamenti scarnificati delle “peocere”. Anche la scelta dei materiali, legno e mattoni in laterizio, trova un legame con l’architettura lagunare. Le ampie superfici vetrate che caratterizzano gli ambienti interni offrono un affaccio privilegiato sulla struttura urbana e lagunare di Chioggia, accentuando l’interazione tra uomo e paesaggio. La modularità e regolarità di cui è composto il progetto permette rapidità in fase di esecuzione con una vantaggiosa fattibilità di tipo economico. Il volume architettonico si articola, come descritto in precedenza, relazionandosi con il carattere dei casoni lagunari: sia per quanto riguarda il materiale, il legno, che lo skyline irregolare dettato dalla forma delle coperture. L’edificio si lega al paesaggio assumendo un carattere mutevole: i graticci mobili che schermano dal sole le camere e ne conferiscono intimità permettono di ottenere una facciata costantemente diversificata; il riflesso dell’edificio sullo specchio d’acqua antistante muta con il mutare delle condizioni atmosferiche (luce, oscurità, nebbia….) che ne decretano la sua duplice o solitaria presenza.

Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

Lo spazio aperto è caratterizzato da un ridisegno del suolo che, oltre alla creazione dei canali, prevede la formazione di dune, terrapieni e prati umidi che ne articolano la sezione. Le essenze vegetali collocate secondo un disegno preciso trovano relazione con la linearità che compone il fabbricato portando all’aperto il carattere della scansione tra pieni e vuoti. La suggestione del percorso si può ritrovare nella diversità degli ambienti attraversati e dalla presenza ciclica di opere di land-art. La valorizzazione dell’ambiente lagunare insieme ad una struttura ricettiva che si pone a stretto contatto con la natura permette di dare supporto ad un turismo attento alle specificità del luogo.

Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

Giorgia Liut, Ermes Povoledo, Tommaso Iaiza — “Laguna Landscape”. Riqualificazione dell'isola del Buon Castello a Sottomarina

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