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SUTTAUCHIANU - Barbara Di Gregorio, Enrica Longo

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L’obiettivo è quello di restituire al centro storico di Caltagirone il mercato ortofrutticolo con degli interventi semplici e mirati nel tempo, pur garantendo un numero minimo di parcheggi riservati per i diversamente abili e un collegamento “smart” con i parcheggi di San Giorgio e Santo Stefano. Per collegamento “smart” si intende la possibilità di riservare il parcheggio tramite tecnologia “smart” e quindi ottimizzare i collegamenti tramite navetta elettrica con la piazza.

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

foto aerea

  • Occorre un programma di risparmio energetico comunale da estendere a tutto il centro storico. Tutti i lampioni storici della piazza verranno riconvertiti a luci LED collegate a pannelli fotovoltaici posizionati sui lampioni stessi.
  • La piazza avrà un programma di gestione giornaliero, ottimizzato ai tempi da dedicare al mercato, agli eventi pubblici, al parcheggio e a tutto ciò che verrà suggerito dall’utenza tramite tecnologia “smart”. Le configurazioni della piazza sono realizzate tramite illuminazione a pavimento LED che potrà essere programmata a seconda delle necessità. L’illuminazione a pavimento indicherà con quale configurazione è prevista la piazza in quel momento.
  • La piazza sarà dotata di albero fotovoltaico che, insieme alla copertura fotovoltaica della fermata navetta, fornirà l’energia elettrica necessaria per alimentare l’illuminazione a pavimento LED e quella delle panchine. L’energia ricavata verrà utilizzata anche per ricaricare le navette, macchine e bici elettriche. L’albero sarà dotato di un sistema per la raccolta e la diffusione delle informazioni relative alle necessità dell’utenza.
  • I dati per la programmazione verranno raccolti tramite tecnologia “smart” per una migliore interattività con l’utenza e nel tempo verranno utilizzati per rendere più efficiente i tempi di configurazione della piazza e altre possibili configurazioni “on demand”.
  • La fontana a cascata sarà il risultato della raccolta delle acque piovane lungo tutta la piazza e si integrerà insieme al verde e all’albero fotovoltaico al contesto del centro storico attivando la piazza. Attorno alla piazza si potranno prevedere attività di pubblico interesse. Per dimenticare le macchine in centro storico non basta una navetta di collegamento con i parcheggi, occorre piuttosto una navetta ogni 3 minuti.

Le navette elettriche saranno di dimensioni tali da poter circolare nel centro storico e collegheranno le utenze con i parcheggi di Santo Stefano e San Giorni in ca. 5 min. Le navette dovranno passere con una frequenza di ca. 3 min negli orari di punta o prenotabili tramite teconologia “smart”.

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

configurazione come piazza del mercato

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

configurazione come piazza eventi

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

configurazione come parcheggio

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — SUTTAUCHIANU

albero fotovoltaico


Building Carmen Martín Gaite - Estudio Beldarrain

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The building “Carmen Martín Gaite” is the first one of the Getafe Campus extension of the Madrid Carlos III University. Our arrangement, winner of the urban planning contest, lays the buildings on both sides of a linear park that organizes the pedestrian traffic of the campus. This first building settles the front of Madrid Street, connecting itself by means of a walkway to the building already standing on the plot and making it possible to cross the building in its central part through a big foyer that connects the new park with the rest of the campus. Two storeys are organized on each side of this foyer, the Humanities library on one side and the lecture rooms on the side that is closer to the pre-existing lecture hall building. Over these, the departmental zone is organized on one storey.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

The building design is sustained on our engagement with innovation and sustainability, as well as on our conviction that these two go hand in hand. On the one hand, as opposed to an educational architecture that is traditionally rigid, systematic and repetitive, we take sides for a flexible, diverse and humanized architecture. An architecture tending less to be a reflection of the institution’s authority and more attentive to provide services to teachers and students, creating spaces for diverse encounters where a great number of new models of learning and research can be accommodated.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

On the other hand, the whole building responds to the growing commitment of all the parties towards the environmental sustainability. During the project and construction phases, countless sustainability measures have been incorporated, with the result that a degree of excellence has been achieved that had not been reached in Spain until now by an educational centre. It will be the first one of its kind to obtain a LEED Certificate and it will be in the highest grade: PLATINE LEED.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

The process of conceiving the building has constituted a deliberate pendular movement between the confidence in the system and the repetition, on the one hand, and the search for exception and diversity on the other hand. System and repetition, on their own, provide a reassuring coherence and an economy of means, at the same time as they offer an intense flexibility. On the other hand, exception and diversity humanize architecture and make the user free to choose among multiple possibilities of use, which awards him a leading role.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Thus, the bays repeat a well-studied modulation that solves with efficacy the division into big or small lecture rooms and offices. However, these bays bend or twist looking for visual effects, adapting themselves to the surrounding spaces and enhancing the communication spaces.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

The structure is systematically translated to the façade so as to to provide flexibility to the bays. Concrete pillars are placed at a distance of 2.20m from each other and the 11.40 span is solved by means of posttensioned slabs, Nevertheless, the pillars disappear behind the folds of the ventilated ceramic façade, to the point that in some places, such as in the principal access, the plates seem to float weightless.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

The façade, extraordinarily systematic, repeats the same plates, ceramic pieces and windows throughout all the building. However, the windows are scattered in an apparently disorderly manner solving with efficacy the illumination of the different uses and enhancing the desire to show the diversity proposed by the design.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

The extensive use of few materials in all the building is explored up to their last possibilities, requiring qualities that will allow them to respond in an attractive and effective manner to very different situations. Two ceramic materials are a fundamental part of this building’s architecture.

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Estudio Beldarrain — Building Carmen Martín Gaite

Hotel Giulivo **** - Raffaele Carrella

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project raffaele carrella architetto photographer giuseppe antino

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

Photo by Antino Giuseppe

hotel di fascino, di puro design o high-tech, rigorosamente rispettoso dei luoghi, integrato con il contesto e con la cultura locale. Situato proprio sul lungomare di Baia Domizia, il Giulivo Hotel & Village offre una spiaggia, una piscina e giardini privati, camere ristrutturate dotate per la maggior parte di balconi con meravigliose viste sul mare.

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

Photo by Antino Antino

E’ molto raro che si abbia la possibilità di scegliere il territorio su cui realizzare i propri progetti !!!! Personalmente, mi piace considerarla ogni volta una sfida: dovermi confrontare con situazioni diverse è uno stimolo per pensare e progettare soluzioni nuove, per studiare contesti differenti.

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

Photo by Antino Giuseppe

Ogni progetto è una nuova sfida ….........

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

Photo by Antino Giuseppe

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

photo by antino giuseppe

Raffaele Carrella — Hotel Giulivo ****

photo by antino giuseppe

CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA) - Salvatore Curcio

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Il presente progetto prevede la realizzazione di una “Cittadella Polivalente per la Guida Sicura” nonché un piccolo insediamento produttivo, nel territorio di Petralia Sottana, in località Irosa, in corrispondenza dello svincolo autostradale in fase di realizzazione. Per quanto riguarda la realizzazione della “Cittadella Polivalente per la Guida Sicura”, l’idea nasce dall’associazione “Guido Piano ONLUS– Palermo”, che sul fondo di terreno, attualmente incolto, di proprietà della società Ital System S.P.A., con sede a Petralia Sottana, intende realizzare la presente iniziativa sulla base di un’attenta analisi territoriale a livello locale e regionale. Per l’importanza strategica del sito dal punto di vista dei collegamenti territoriali, il progetto prevede anche la realizzazione di un nodo intermodale, promosso dall’amministrazione di Petralia Sottana, in modo da creare nuove opportunità di mobilità tra gli enti locali di questa parte di territorio. Inoltre, l’Ital System S.P.A., essendo proprietaria del fondo, vuole approfittare dell’importanza strategica che il luogo offre, realizzando un piccolo insediamento per la produzione di manufatti in conglomerato cementizio. Per tale ragione, su circa 100.000 mq. di terreno, 65.000 mq. verranno utilizzati a servizi (Cittadella Polivalente per la Guida Sicura) e circa 35.000 mq. verranno utilizzati per l’insediamento produttivo. Detto svincolo è in posizione quasi baricentrica rispetto alle reti stradali regionali, da qui è possibile raggiungere facilmente Catania, Palermo e a pochissimi chilometri si intercettano le province di Caltanissetta ed Enna. Inoltre i comuni di: Petralia Sottana in primis, poi Petralia Soprana, Castellana Sicula, Gangi, Geraci, Polizzi Generoa, etc. risulterebbero così vicini all’area d’intervento da poter fornire la forza lavoro necessaria per la realizzazione e lo sviluppo della cittadella polivalente in argomento, di cui si prevede, a lavori ultimati, l’assunzione di circa 150 lavoratori stabili. Credo che sarebbe pretestuoso e falsamente “moderno” costruire parti di territorio senza alcun riferimento alla struttura urbana della città che ormai è consolidata nel tempo e nell’uso della gente. Il presente progetto infatti tende a costruire un pezzo di città che con i suoi spazi pubblici e privati, edifici primari e secondari, si pone nel paesaggio come un nucleo urbano autosufficiente, così come tante realtà urbane disseminate nel nostro territorio. Inoltre, l’edificio più rappresentativo di tutto l’impianto, che raccoglie quasi tutte le funzioni, esprime in se l’idea di una piccola città. Il fondo è suddiviso in due parti, su mq. 100.0000 circa si dedicheranno mq. 35.000 per l’attività produttiva e circa mq. 65.0000 per la cittadella polivalente per la guida sicura. L’edificio più consistente, quello polifunzionale che raccoglie quasi tutte le attività della cittadella, vuole relazionarsi in modo appropriato con la geometria del luogo. Come le rigide infrastrutture viarie esaltano la naturalezza del bordo irregolare del fiume Imera, così anche la struttura dell’edificio polifunzionale tende ad esaltare la contrapposizione tra le linee diritte e quelle curve. Il suo fronte principale si contrappone alla linea curva della terrazza che si affaccia, appunto, sul lato del fiume. La geometria del sito che si sviluppa dal contrasto tra regola e eccezione, linee dritte che si contrappongono a quelle curve, viene acquisita e strutturata come base logica su cui si sviluppa l’intero progetto architettonico. Per tale ragione anche la curva del nodo intermodale è controbilanciata dalla parte diritta dell’edificio polifunzionale ad essa corrispondente. Per quanto riguarda invece l’impianto di produzione di manufatti in conglomerato cementizio, di cui si parlerà dettagliatamente in un paragrafo successivo, esso è stato concepito come un baglio, costituito da elementi di diverse dimensione che ruotano attorno ad un grande patio. La viabilità della cittadella polivalente per la guida sicura si sviluppa in modo da costituire i vari circuiti per le esercitazioni, essa investe gran parte del lotto.

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Vista aerea di progetto

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Localizzazione area

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

stralcio aerofotogrammetrico

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Planivolumetrico di progetto

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Salvatore Curcio — CITTADELLA POLIVALENTE PER LA GUIDA SICURA E DI UN IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI CEMENTO - PETRALIA SOTTANA (PA)

Ragnitzstraße - LOVE architecture

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The construction of small apartments that are relatively inexpensive yet still high quality is currently one of the most essential challenges in housing construction. The Ragnitzstraße 36 project is meeting these conflicting priorities in the following manner: A structurally simple, systematic and efficiently designed base building structure houses all apartments. To the south, this structure is flanked by zigzag-shaped, spacious balconies, while the north side features a pergola opening encased in expanded metal.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Thus, the building’s overall architectural character is defined by relatively inexpensive building components, such as the balconies. The building houses 15 small apartments (40-50m2) and one penthouse on the top floor, with a subterranean parking level below.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

All apartments are oriented to the south and feature spacious outside areas (balconies or terraces) that face the green space of Ragnitzbach. The balconies and outside areas that cover the entire apartment widths are partially roofed and feature a minimum size of 17m2. Thus, the actual living area extends towards the outside area, and living rooms and bedrooms appear larger and more spacious. The larch-wood balcony railings are placed in a fan-like manner along the zigzag rhythm of the cantilever slab, with both materials and workmanship creating a homely atmosphere.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

The north-facing pergola blocks the traffic noise of the Ragnitzstraße. The expanded metal façade is mounted such that it appears almost transparent from the west. However, when approaching the building from the east, the façade appears closed and volumetric, which creates a kind of visual tilting effect as one passes the building.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Overall, the appearance of the structure varies dramatically depending on the viewer’s perspective, which gives the building a very sculptural and three-dimensional feel.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Ragnitzstraße Wohnbau, Graz
Die Errichtung von relativ günstigen, kleinen aber qualitativ hochwertigen Wohnungen ist derzeit eine der wesentlichen Herausforderungen an den Wohnungsbau. Das Projekt Ragnitzstraße 36 reagiert auf dieses Spannungsfeld folgendermaßen: Ein baulich simpler, systematisch und effizient konzipierter Basisbaukörper beherbergt sämtliche Wohnungen. Dieser Basisbaukörper wird im Süden von zick-zack-förmigen, großzügigen Balkonen flankiert. Im Norden findet sich eine mit Streckmetall eingehauste Laubengangerschließung.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Auf diese Weise wird das gesamte architektonische Erscheinungsbild des Gebäudes durch relativ günstige Bauteile wie z.B. die Balkone bestimmt. Das Bauwerk beherbergt 15 Kleinwohnungen (40-50m2) und ein Penthouse im oberen Geschoß. Unterhalb der Wohnebenen befindet sich ein Parkdeck.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Alle Wohnungen sind nach Süden orientiert und verfügen über einen großzügigen Freibereich (Balkon oder Terrasse) in Richtung des Grünraumes am Ragnitzbach. Balkone und Freibereiche begleiten jeweils die gesamte Wohnungsbreite, sind teilweise überdacht und mindestens 17m2 groß. Somit dehnt sich der eigentliche Wohnraum in Richtung Freiraum aus – Wohn- und Schlafzimmer wirken damit größer und weitläufiger.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Die aus Lärchenholz gefertigten Balkongeländer reagieren fächerförmig auf den Zick-Zack-Rhythmus der Kragplatten. Materialität und Verarbeitung schaffen wohnliche Atmosphäre. Die nördlich liegende Laubengangerschließung blockt den Verkehrslärm der Ragnitzstraße ab. Die Streckmetallfassade ist so montiert, dass sie von Westen kommend nahezu transparent wirkt. Nähert man sich dem Gebäude jedoch von Osten, so wirkt die Fassade geschlossen und volumetrisch. Damit entsteht eine Art visueller Kippeffekt wenn das Gebäude passiert wird.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Insgesamt entsteht ein Baukörper, welcher je nach Betrachtungsperspektive seine Erscheinung extrem verändert. Damit wirkt das Gebäude sehr skulptural und 3-dimensional.

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

LOVE architecture — Ragnitzstraße

Wine Terrace and Spa - Balázs Marián, Péter Gereben

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The Vineyard
Deep in the majestic Eger wine region lies a long neglected vineyard, which is home to an exceptional grape variety, the “archiepiscopal” wine grape. The fruit of centuries of cultivation has inspired the local wine maker and his partners to preserve and present it to the public. The replanted grapes produce an unrivalled wine and the vineyard welcomes visitors who long for exceptional scenery, ancient grapes and relaxation.

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Bungalows
Small buildings are nestled in between the rows of the vineyard: the wine terrace is a covered and open space, complemented by basic bungalows for sleeping, a lookout for gazing and a pool for cooling off. Scale and material draw on the local traditions of the medieval hut: a small building with a pitched tin roof and thick, monolithic earth walls. Concealed by the rows of the vineyard, with only its roof peeking out, it provides protection and a place to rest. Evoking the image of a row of traditional huts, the covered, yet open and airy space of the wine terrace offers shelter from the summer sun.

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Earth Concrete
Tuff stone is a material characteristic of the area, also found in the form of gravel, the byproduct of carving wine cellars out of the stone. The thick walls of the buildings were created using this stone debris. The layered and manually mixed, rammed earth concrete walls cite the climatic characteristics, wall structure and material qualities of the excavated cellars.

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Recycling
In addition to the discarded tuff stone, other structures such as door slabs, century old brick and cement tiles, external floor surfaces and other equipment are all recycled materials that fit into the minimal budget. The hand washing “trough” belonging to the wine terrace, the copper faucets, lamps and information system are all non-standard elements: they are not commercially available products, but local and unique solutions stemming from the design and construction process.

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Thus the vineyard still belongs to Nature: we humans are mere guests.

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

Balázs Marián, Péter Gereben — Wine Terrace and Spa

PAUSA CAFFÈ O BAGNO? - Stefano Toscano

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La piscina è stata realizzata per un’azienda che negli anni aveva già investito molte risorse nelle attività extralavorative convinta che a un più alto grado di benessere corrispondesse sia una maggior produttività, sia una miglior qualità della vita. Erano già presenti nel complesso la palestra, la sauna e un locale relax nonché un ampio giardino dotato di postazioni cablate per permettere nei mesi più caldi lo svolgimento di alcune attività in esterno. Al termine di un anno proficuo la dirigenza ha deciso di implementare i benefit aziendali costruendo una piscina nel terreno adiacente al giardino. La zona per l’attività ricreativa aveva la necessità di essere separata funzionalmente dalla parte verde sia per esigenze di sicurezza, sia per questioni funzionali. L’esigenza era quella di avere un limite che dividesse le due aree funzionali ma che al tempo stesso esprimesse il concetto di limite morbido. Il fabbricato assicura un accesso controllato alla zona di balneazione e contiene al suo interno sia i locali spogliatoio che i locali tecnici necessari al funzionamento dell’invaso. Una copertura a una falda in pannelli di lamiera sorretti da una struttura in acciaio zincato e slegati dalla muratura, movimentano il fronte verso la piscina limitando anche la zona di ombreggiamento durante la giornata. La vasca ha una dimensione di 200 metri quadrati circondata da un camminamento in pietra il cui disegno in pianta riprende gli assi di sfasamento del complesso del locale tecnico-spogliatoi.

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Stefano Toscano — PAUSA CAFFÈ O BAGNO?

Casa L N - Luca S. Sisinni

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Appartamento in un sottotetto nell’immediato circondario della capitale.

Luca S. Sisinni — Casa L N


Proposta di ristrutturazione di un appartamento da adibire a studio veterinario - Luca S. Sisinni

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Proposta di intervento di ristrutturazione con efficientamento energetico.

Luca S. Sisinni — Proposta di ristrutturazione di un appartamento da adibire a studio veterinario

bru over høse - Rintala Eggertsson Architects

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The bridge is located just north of the town Sand in the municipality of Suldal on the west coast of Norway. It is the result of extensive design process which started in 2008 after a design workshop together with Czech architect Ivan Kroupa where the inhabitants of Sand were given the opportunity to make a referendum over some of our initial ideas.

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

The bridge connects the town to a vast wooden landscape which is used for recreation by the inhabitants of Sand. This new connection makes the area more accessible for the general public and allows people of all generations to use the area.

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

The idea behind the chosen proposal was to establish a horizontal reference line in the landscape, to emphasize the undulant and organic shapes in the bedrock. The bridge consists of two steel lattice beams in corten steel on each side of the walkway, with a system of vertical and diagonal members. The walls are clad with sheets of stainless steel stretch-metal and corten steel. On the south side of the river, after crossing the bridge from Sand, a small pavilion in concrete was made to accommodate for small picnics and pit-stops for passers-by.

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

An important issue from the very start of the design process was to capture the power of the river running underneath the bridge. This was developed into an enclosed acoustic space above the middle of the river with a view through a steel grate directly down to the river, which gives the visitor a direct connection with this untamed natural element.

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Rintala Eggertsson Architects — bru over høse

Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers - Rintala Eggertsson Architects

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The Gjoevik Care Centre is an institution for juvenile asylum seekers. The centre provides shelter and safety for immigrants under the age of 15 and helps those of them who are struggling with traumatic experiences from famine and conflicts around the world.

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Our assignment was to create a refuge for the children which also could serve as a place for meaningful activities in their daily lives.

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

We proposed an arboretum – a small garden of trees which were specially selected from all the habitable continents of the world. The idea was to establish a connection between the different geographies – the ones which the children carry within themselves as memories from their home countries and their new location in the beautiful hillside overlooking the lake Mjoesa. The trees become thus the physical link which not only symbolizes life, and growth in a new soil but they also provide the children and the staff the positive activity of cultivation of the environment.

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

The architecture of the arboretum is based on a map of the world which was derived from a triangulated model of the earth. This model was developed in the 1950’s to create the most accurate representation of the globe. The map shows the continents in a row, the one after the other and gives an association to how people in the world and their cultures are linked together in a long continuous chain. This teaches us how the small is a part of a larger whole and how the individual plays a role in the world which surrounds us.

To create good growing conditions for the trees, we propose a series of wooden windscreens. They create a better microclimate and consequently also a good shelter against the wind for the residents of the care centre.

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Wooden benches will also enable people to settle down for a shorter or a longer time, either to enjoy the qualities of the place, or to find a piece of mind in a difficult world.

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Rintala Eggertsson Architects — Gjøvik Care Centre For Juvinile Asylumseekers

Edificio per civile abitazione T G - Luca S. Sisinni

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Compositivamente, il progetto, sviluppandosi su di un area dalla forma triangolare, ne segue il perimetro con i piani di facciata, presentando gli opportuni arretramenti in funzione del comportamento eliotermico e le sporgenze necessarie a protezione dei passaggi.

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Luca S. Sisinni — Edificio per civile abitazione T G

Wine Culture Centre - Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco

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To win(e) or not to win(e)Today’s networked and hiper-connected society, territory and market offer us many superb possibilities of information, experience, mobility, and flexibility. It also has a latent side effect as different researchers detect: it makes the world ‘flat’. *In such a flattened world, collaborative institutions as cooperatives are finding it complex to survive. After all, institutions traditionally represent depth and verticality: historic depth, tradition, values, dignity and trust. *We respect an architectural practice that explores how to create strategies and join them to a complex and cutting edge projects to reach depth and height again, not only as a communication and professional empowerment but also as a topological, territorial and citizenship compromise.
  • The rites of the winery are a trigger for human relationship. *Vanguards turned food into “images”. Today the aim and the responsibility is to develop communication processes and improve full access around the “gastroculture”. *A screen is a permeable place where to consider, to deepen and to visualize a large diversity of professional situations, events and processes in all kinds of scales. The screen should be used as a public, habitable and flexible locus, from an hospitality to a communication Agora.

#To link new functional spaces (storehouse and fruit storehouse) to the existing ones in ground floor level. #To surround functional space with a 7.5 m depth transparent building which includes labs, offices and spaces open to visitors, creating a continuous façade in front of the main road. *#To insert a transversal building at the north side which includes the multipurpose space (the Agora). *#To define two new references of the winery: the main façade as a new claim from the “Cantina Sociale” to the world and an internal courtyard as a space where to access visually and physically the whole activity of the cellar, from the existing spaces to the new ones.

Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco — Wine Culture Centre

main view

The multipurpose space, the Agora, has been designed as a space in between the origins of the vineyard and the most contemporary and technological spaces for production. Therefore it has big windows with views to the winery fields at the East side and to the fruit storage deposits at the North side. Designed as a multifunctional space where to teach, research and enjoy about wine. The whole space is thought to be flexible and divided “as you like”, depending on the needs of the activity. The Agora space should be provided with high tech equipment to host different events related to the wine culture.

Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco — Wine Culture Centre

The courtyard is a central space surrounded by glass façade, skylights in the floor and windows showing the main features of the production chain without compromising safety requirements.

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Level 0* The main access to the building is located in the Southeast corner of the new building a +0.00 level, entering to a lobby with double height area. This space is the reception lobby which includes the Wine Shop. From the lobby, Valpolicella Negrar team can access to their workspace through a restricted vertical core (elevator and stairs) in the southern side of the building. Last but not least, the lobby is the starting point of the visitor’s public path (Wine Aroma Way), a linear ramp which takes you through different spaces to understand the philosophy of Negrar’s Cantina Sociale.

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Level 1 Through the ramp we start to find interactive elements of the Wine Aroma Way where to feel local wine aromas and sensations. After it, you arrive to the first floor at +3.06m, designed as an exhibition space (Museum) and a Multifunctional Area where to study, learn, teach, research and enjoy about wine. The space is thought to be flexible and divided ”as you like” depending on the needs of the activity taking place in there.

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Level 2 Visitors follow the wine tour through the public ramp ending at the Courtyard and Agora level (+4.40m). The Agora (multipurpose space) is designed to host massive events with a capacity for 400 visitors. The Agora should be provided with high tech equipment to host different events related to the wine culture.

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Chronotopos The territory is read and practised as a spatial situation, but also as a temporal event. And so, “in order to understand the diversity of contemporary urban experiences it is necessary to make the effort to reopen out the teritory lived with some sense of duration”. We agree with Marc Armengaud but let’s be more ambitious: we include urban and not urban experiences in the issue. Valpolicella Negrar Cellar owns a particular “chronotopos” and to share it means to understand it. As a wine process keeper –wine, in this context, implies social, biological and marketing keywords– Valpolicella Negrar describes this process in terms of a cycle: the pre-existent ground, its composition, colour and minerals; becoming a cooperative; create special wines; be functional, productive; the internationally empowering of Valpolicella region, and keep forward evolving. This is a new statement in the cycle. Let’s get the view toward the soil and vines, its contribution is the ergonomic that nourish this proposal, without being literal. New milestones in infrastructure are looking to point this out and integrate into this equipment from Valpolicella Negrar territory with its own language –images, spaces and feelings– showing us together the renewal of the earth, time and space that convert into wine: youth, maturity and aging; diverse and complementary rhythms measured on scales and human figures, which are interwoven with naturalness. We insist on an idea: in a ´flat world´, acquire deepth is not an easy task. We must debate and look for the reasons and origin. Challenge has many questions and this competition is the answer for most of them. We propose a more open architectural project than the current one, in which the experience, productive or fun, professional or amateur, is the key. We propose new applications, new ranges of visitors profile and a new atmosophere, that must be added to those already exist. The complicity of the Valpolicella Negrar team is crucial to update current strategies and generate new ones.

Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco — Wine Culture Centre

Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco — Wine Culture Centre

Matteo Giammartini, Ravi Lopes Calamita, Veronica Feltre, COLLABORATIVE ARCHITECTURE MAKERS, Pep W E N N B E R G , Alfredo Puente, Pablo Guerrero Gomez, Rubén Garcia Franco — Wine Culture Centre

MANNI_HOUSE - Barbara Di Gregorio, Enrica Longo

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Single family villa

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

general plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

ground floor plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

level 1 plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

section

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

elevation

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

elevation

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — MANNI_HOUSE

Z_HOUSE - Barbara Di Gregorio, Enrica Longo

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Single family villa

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — Z_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — Z_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — Z_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo — Z_HOUSE

level 1 plan


M_HOUSE - Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani

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The single family house is located in Salento, the South Eastern heel of Apulia in Italy. The project is conceived to accomodate the required footage in the limited available space, still achieving a high quality of the interiors. Day functions are oriented towards South-East while night functions face North-West, contributing to the space division within the building. Living, dining and kitchen lay in a large double height space provided with an operable glass facade and a wide glass cut in the ceiling. At the second level, an office space is open to the groundfloor. Such a distribution creates a vibrant atmosphere, a pleasant and welcoming space for the whole house. The ground floor also hosts an area with a guest room and a guest bathroom: it can be completely isolated and is also provided with an independent entrance from the back. The first floor is mostly devoted to the night activities, with two bedrooms, two bathrooms and a wardrobe zone. The master bedroom has a direct access to the solarium, located on top of the garage. In the front garden a swimming pool is the core of the outdoor activities.

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

The house is equipped with 60 sqmt of PV system on the roof, which covers the whole need of the building and is able to sell back to the public net. Grey waters together with rainwater are collected, filtered and used for irrigation purposes.

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

general plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

ground floor plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

level 1 plan

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

section

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

elevation

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

elevation

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Ilenia Paesani — M_HOUSE

Euro T - Postazioni lavoro RARE Office - Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Viola Toccafondi

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Reciclying, re-use and re-interpreting are the fundamental concepts of this project: Euro Pallets and Euro Boxes are the two elements we chose to built the desks of our office. RARE Euro Ts allow to display furniture which are both unique and price fair. Moreover, the use of products which are normally destined to other uses, fully displays their flexibility and permits a sustainable improvement. The tables, which easily assembling, were self produced and built.

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Viola Toccafondi — Euro T - Postazioni lavoro RARE Office

2012 RARE Euro T are selected to part of the exhibition Young Talents within Pugliarch 2012_Slow Architecture – Bari (I), September

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Viola Toccafondi — Euro T - Postazioni lavoro RARE Office

plan of arrangement of tables

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Viola Toccafondi — Euro T - Postazioni lavoro RARE Office

Barbara Di Gregorio, Enrica Longo, Viola Toccafondi — Euro T - Postazioni lavoro RARE Office

Sasso Sole Solco Scure Sale - Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice

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Sasso terra
 / terra sasso / 
la radice
 / trova passo
 / vago sogno
 / duro sasso / 
si fa sogno
 / dura terra
 / scava Solco / che calando / va profondo
 / nel terreno / addormentato
 della traccia / 
orizzontale

 / Sole sale / 
verticale / 
nello spazio 
delle stelle / 
sul pianeta / 
sbigottito / 
respirando
 / l’infinito

 Scure toglie
 / ridondanza
 / scure taglia
 / con rigore
 / duro amore / 
reca danza / 
tempo al tempo
 / e lontananza

 / Splende il sole / 
sopra il mare
 / sulla riva
 / amaro il Sale / 
sale al suol
 / centellinato / 
fa più dolce
 / il campo arato

Sasso Sole Solco Scure SaleMaria Lai

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Geografia / Maria Lai

INTRO Il progetto per la riqualificazione del Piazzale degli Scogli Rossi scaturisce da un’attenta analisi del “cosa è stato” e “cosa è oggi” il fronte mare di Arbatax, da una profonda riflessione sul concetto di “litorale” considerato non come linea di separazione ma come spazio di relazione tra mare e terra, sul ruolo svolto da quella che si è configurata in passato come “porta di accesso all’Isola” e sulla sua evoluzione nel corso del tempo.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

La piazza degli Scogli Rossi dall’osservatorio sul Paesaggio di notte

La necessità che emerge subito è quella di ri-caratterizzare un luogo che si presenta come “vuoto rigido”, e di tramutarlo in uno spazio dinamico nella forma e flessibile negli usi, in grado di ospitare con le modalità più appropriate sia le attività già in essere sia le nuove istanze evidenziate dal bando. L’evoluzione del luogo può scaturire infatti solo dal contesto stesso, e la soluzione progettuale da una profonda analisi storica, morfologica e sociale, in modo che il carattere del luogo possa emergere ed esprimersi in quei “tratti somatici” che diventeranno gli elementi architettonici dell’intervento. Il paesaggio Ogliastrino, aspro e “asciutto” per natura, è qui un paesaggio profondamente trasformato anche dall’azione antropica, frutto quindi della continua modellazione da parte della natura e dell’ attività estrattiva delle cave: un paesaggio apparentemente difficile e inospitale ma, forse per questo, fortemente scenografico. Obbiettivo del progetto è quello di tramutare questa distesa aspra in luogo sociale: una piazza di accesso che sia luogo di incontro tra chi arriva e chi abita, una porta sul mare in grado di trasmettere il carattere deciso del luogo e, allo stesso tempo, offrire una accogliente ospitalità.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Ingresso all’area

CRITICITA’ E STRATEGIE Arbatax, storicamente primo porto di approdo all’Isola per le navi provenienti dalla Liguria, costituisce tutt’oggi una delle porte di accesso ai territori interni: principale scalo portuale della regione dell’Ogliastra è stata a lungo anche luogo di estrazione di materiale lapideo [porfido e granito]; l’unione di queste attività ha caratterizzato la trasformazione morfologica del territorio e l’assestamento organizzativo del nucleo abitato. L’evoluzione funzionale avvenuta nel tempo, che ha visto accostarsi allo scalo merci il porto turistico e la conseguente evoluzione del borgo di pescatori in luogo di villeggiatura, rende necessario un rinnovamento dello spazio pubblico in grado di accogliere e ospitare nuovi eventi e nuovi modelli comportamentali. A fronte di queste rinnovate esigenze le criticità riscontrate sono legate in primis proprio all’uso promiscuo degli spazi pubblici e dei collegamenti viari tra il Porto, il nucleo costruito e il vicino centro di Tortolì. Si riscontrano aree eccessivamente dedicate all’automobile con una assenza di governo degli spazi deputati a transito, sosta e parcheggio e conseguente commistione dei flussi soprattutto nel periodo estivo; intervento propedeutico alla sistemazione della piazza è quindi la risistemazione della viabilità: per la via Lungomare viene scelto il traffico limitato, con accesso veicolare regolato e consentito ai soli residenti [temporanei e/o stanziali nei diversi periodi dell’anno]; il marciapiede viene ampliato e accompagnato da una pista ciclabile: l’intervento permette di alleggerire il flusso e tramutare l’accesso al nuovo waterfront in una passeggiata prevalentemente ciclo-pedonale, di servizio anche ai piccoli esercizi commerciali esistenti. Il traffico diretto verso gli imbarchi viene convogliato lungo la strada immediatamente parallela ai binari della Ferrovia del Trenino Verde, che diventa anche asse distributivo per l’accesso alle zone sosta e parcheggio; queste ultime vengono collocate in prossimità degli accessi al porto turistico e al porticciolo dei pescatori. La fascia verde che ora separa l’area portuale e il nucleo abitato si trasforma in fascia filtro e collegamento: agli interventi ordinari di manutenzione botanica si affiancano la riorganizzazione degli accessi e alla realizzazione degli attraversamenti pedonali, realizzati in legno sui binari e tracciati a terra per i collegamenti trasversali. L’area di progetto si presenta oggi come una distesa di terra compattata: pressoché omogenea nella forma e priva di variazioni in quota o differenziazioni spaziali, viene utilizzata per periodi limitati nel tempo e per finalità diverse: spazio sosta e parcheggio non organizzato, area concerti, luna park, eventi temporanei; fatta eccezione per un piccolo gazebo/caffetteria realizzato con una struttura amovibile, non sono presenti funzioni e servizi permanenti. L’accesso è costituito dall’area libera tra la vecchia Capitaneria di Porto e la nuova sede della Stazione Marittima, in fase di completamento.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

La spiaggia urbana

IL PROGETTO Dall’analisi delle criticità e dei valori del territorio nasce l’esigenza di far riemergere i caratteri identitari del luogo e di restituire unitarietà allo spazio pubblico, trasformando il piazzale in un vero waterfront, spazio sociale capace di adattarsi a necessità variabili e consentire una spiccata flessibilità di utilizzo, vera e propria manifestazione fisica di un paesaggio in movimento e continua evoluzione. L’atto progettuale della modellazione del suolo emerge spontaneo, quasi a voler restituire in forma fisica le forze naturali che agiscono sul paesaggio della costa Ogliastina: l’imponente scogliera di porfido rosso e granito spinge il materiale di accumulo sottostante increspandolo in forme plastiche e decise, che si piegano seguendone la sagoma sollevandosi e abbassandosi con lievi pendenze agilmente percorribili, o piegandosi in maniera decisa per poter ospitare i servizi previsti, mentre l’azione levigatrice del moto marino “modella” l’area di contatto diretto col mare, leggermente sollevata sugli scogli e mossa da piccoli avvallamenti e morbidi rilievi.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Il pontile

Le fasce ai piedi della scogliera, realizzate in calcestruzzo, seguono pendenze differenti divenendo delle passeggiate completamente prive di barriere architettoniche e attraverso le quali si raggiungono agevolmente i servizi permanenti: un piccolo ristorante-slow food //ittiturismo [ad Arbatax è presente una cooperativa di pescatori molto attiva, anche grazie alla presenza dello stagno di Tortolì, uno dei più pescosi in Sardegna] e una caffetteria//dance floor; alcune aree sono attrezzate per accogliere i servizi stagionali di supporto alla balneazione [docce, noleggio attrezzature], in modo che possano essere facilmente montati e rimossi. L’area piana costituisce la piazza vera e propria: pensata per un utilizzo flessibile e adattabile alle diverse esigenze, è cablata in modo da consentire di collocare agevolmente e in punti differenti attività temporanee e piccoli eventi; la pavimentazione è realizzata in cemento architettonico derivante dal riutilizzo del materiale esistente, frantumato e rimescolato per la formazione del calcestruzzo, che restituisce così la gamma cromatica delle “rocce rosse”.

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L'osservatorio sul paesaggio

L’estremo più a est dell’area costituisce, oltre che una piazza in quota, l’area rialzata dedicata ad ospitare il palco in occasione dei grandi eventi, come l’annuale “Rocce Rosse Blues”, uno degli appuntamenti musicali più importanti della Sardegna, o le attrezzature necessarie per allestire un cinema all’aperto, e dare spazio così a rassegne come il,”Cal’a Cinema”.

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L'ittiturismo a miglio zero / Il ristorante slow food

La “spiaggia urbana” si differenzia ulteriormente per forma e materiale: la rigida stratificazione a diretto contatto con l’acqua e con gli scogli viene demolita e sostituita con strutture leggere in legno marino sollevate rispetto alla roccia sottostante, consentendo l’eccesso agli scogli per la balneazione e il contatto con l’acqua, attraverso un intervento leggero e reversibile. Un sistema di fori a terra consente il posizionamento degli ombrelli per l’ombreggiamento estivo e il deflusso diretto delle acque marine durante le mareggiate.

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La planimetria

Nell’area protetta sottostante la piazza rialzata/palco, un pontile galleggiante in legno si estende sul filo dell’acqua, creando così un luogo dedicato ai tuffi e ai pescatori. I rilievi si alternano ai bassi avvallamenti, piccole piscine salate che ricordano l’azione erosiva del sale sulle lisce superfici di granito del luogo. Dalla spiaggia urbana si accede direttamente alla diga foranea, attraverso un percorso che diventa passeggiata lineare, il cui inizio parte di fronte alla nuova Stazione Marittima; proponiamo che quest’ultima venga completamente ritinteggiata di bianco, evocando così la colorazione caratteristica della torre spagnola.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Concept

L’intera area è stata concepita come “arredo urbano”: gli elementi che costituiscono la pavimentazione con i salti di quota alti in alcuni punti fino a 50 cm diventano essi stessi sedute lineari e continue, mentre il sistema di illuminazione è costituito da slanciati elementi tubolari in CorTen, collegati tra loro da sottili cavi di acciaio che permettono l’allestimento dei sistemi di copertura temporanea realizzati tendendo semplici teli bianchi, evocativa citazione delle vele marinare e dei festoni delle sagre del borgo.

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L'assonometria delle funzioni

I percorsi, liberi, sono suggeriti da luci puntuali a filo pavimento, mentre i salti di quota sono sottolineati da sistemi di illuminazione lineare lungo le alzate. Il progetto prevede la demolizione del vecchio edificio oggi adibito a Capitaneria di Porto, le cui funzioni verranno ricollocate nel nuovo edificio in costruzione, che oltre alla Stazione Marittima ospiterà info point e biglietterie. L’area di accesso, segnata dai corpi illuminanti alti la cui maglia qui si infittisce, acquista in questo modo nuovo respiro, e consente di collegare visivamente e fisicamente la piazza con le aree adiacenti e con i percorsi di accesso al nucleo abitato e alla pineta che: sviluppandosi lungo la base del promontorio consentono di arrivare a Cala Moresca, e da qui una passeggiata conduce in quota, concludendosi con un elemento in CorTen in aggetto sul punto più alto della scogliera, luogo privilegiato per l’osservazione del paesaggio. Materiali e soluzioni tecnologiche attingono quindi al vocabolario proprio del paesaggio esistente, e questo consente di creare un lessico facilmente leggibile in grado di restituire la tradizione in un linguaggio contemporaneo. Gli spazi e le forme che compongono il progetto sono così contestualizzati in uno spazio che risulta fluido negli usi e nelle percorrenze. Il progetto catalizza azioni e comportamenti già presenti nei luoghi, riordinandone gli utilizzi e consentendo la ri-appropriazione degli spazi pubblici: la differenziazione delle aree ne consente l’ utilizzo per l’intero arco dell’anno, in base alle esigenze, ai periodi della giornata, al variare delle stagioni e del tempo.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Sezione territoriale

SOSTENIBILITÀ E MATERIALI La creazione di nuovi modelli di comfort urbano viene realizzata attraverso l’adozione di materiali propri del paesaggio e ecocompatibili [il calcestruzzo ricavato dalla frantumazione e dal riuso del materiale presente nell’area e il legno], e tramite l’ uso di tecnologie passive accostate, dove necessario, dall’utilizzo di energie rinnovabili. L’abbassamento della quota di calpestio e il sistema di deflusso delle acque tramite semplice foratura della pavimentazione in legno consente una regolazione termica naturale dell’area a mare; La massa delle murature perimetrali dei servizi “a monte” consente di avere una inerzia termica molto alta, il posizionamento riparato dall’irraggiamento diretto quando il sole è alto, consente di mantenere un ottimo livello di comfort termico durante i periodi estivi, e la predisposizione di sistemi per la ventilazione naturale limita notevolmente l’utilizzo dei sistemi di raffrescamento. Durante l’inverno, quando il sole invece è basso, le ampie vetrate consentono un piccolo accumulo di calore, mentre la ventilazione naturale sfrutta l’azione mitigante del mare. La sostenibilitàè tesa a mantenere l’ equilibrio tra risorse, lavorazioni e tradizione: la scelta dei materiali, dei sistemi di illuminazione a led a basso consumo energetico e ridotta manutenzione risponde alle finalità espresse dal bando. Insieme alla scelta di prevedere l’utilizzo di microgeneratori eolici, che rappresentano un interessante strumento attraverso il quale valorizzare la potenzialità ventosa propria dell’area: la turbina verrà scelta tra quelle bipala o tripala ad asse di rotazione verticale, particolarmente efficienti e adatte per applicazioni in aree urbane perché estremamente silenziose e indipendenti dalla direzione del vento, di cui sfruttano anche le turbolenze.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

I servizi

ASPETTI GEOLOGICI, GEOMORFOLOGICI E SOLUZIONI STRUTTURALI

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

Schemi di riuso

La cava storica di Rocce Rosse si sviluppa sul tratto antistante il mare con un fronte unico ad anfiteatro, disposta con asse longitudinale E-W di altezza variabile e lunghezza di circa 350 metri. L’estrazione ha negli anni determinato l’avanzamento della coltivazione con fronte in arretramento a gradone unico verso Sud. E’ proprio dal vuoto di coltivazione così creato che ha avuto origine il piazzale di cava. Per effetto della variabilità litologica presente sul fronte, sono stati estratti nel tempo blocchi litoidi da scogliera di tipo diverso. Infatti la giacitura strutturale delle formazioni, rilevabile nel fronte, evidenzia la presenza, a cominciare da Ovest, di granodioriti monzogranitiche biotitiche, a grana medio-grossa, inequigranulari, con fenocristalli di feldspato potassico pluricentimetrici e con tessitura orientata (il tutto per una lunghezza di circa 60 metri); di un primo filone di porfido granitico, di colore prevalentemente rosato e rossastro a struttura porfirica per fenocristalli di quarzo, feldspato e biotite e tessitura isotropa (lunghezza di circa 30 metri); un piccolo filone aplitico adiacente al precedente (10 metri); nuovamente le granodioriti su una lunghezza di circa 60 metri; un secondo filone aplitico (con sviluppo sul fronte di circa 10 metri); un secondo filone di porfido granitico (10 metri), per terminare con una estesa fascia di circa 100 metri di granodioriti. Lo schema che segue esemplifica la situazione soprariportata: Data la durezza dei materiali e la necessità di reperire blocchi di grosse dimensioni, lo scavo è avvenuto con l’utilizzo di esplosivo. A seguito quindi della dismissione, il fronte è rimasto inattivo e sullo stesso hanno agito i fenomeni di detensionamento che sono causa di distacco di blocchi rocciosi. Qualsiasi intervento di valorizzazione del comparto non potrà assolutamente non tenere in debito conto la pericolosità insita nel fronte, sul quale occorre intervenire solo in seguito ad un accurato studio geologico-geotecnico – geostrutturale e geomeccanico ed ai necessari interventi di recupero o mitigazione della pericolosità, per poter definire l’intervento più appropriato. Una volta identificate le porzioni dell’ammasso prossime ai manufatti da realizzare, sarà cura dell’equipe verificare ugualmente la situazione di stabilità del fronte anche a seguito del progetto di messa in sicurezza della cava attualmente in fase di predisposizione da parte dell’Amministrazione. Qualsiasi intervento proposto dovrà quindi essere preceduto da un accurato rilievo con laser scanner che consentirà di acquisire una notevole mole di dati per la descrizione tridimensionale del fronte interessato e per l’ottenimento di un modello digitale di tutta la superficie del medesimo, necessario ai fini sia della conoscenza dello stato di fatto della parete e sia di una sicura realizzazione delle opere. Per ciò che concerne la stabilità geomorfologica dell’ex piazzale di cava, attualmente utilizzato nelle manifestazioni, all’esame diretto preliminare non si rilevano al momento situazioni di instabilità tali da compromettere la futura progettazione e realizzazione delle opere. Proprio in seguito a queste considerazioni, il Gruppo ha definito ed ottimizzato un progetto di riqualificazione dell’area antistante il fronte roccioso dando priorità a scelte non invasive dal punto di vista paesaggistico, che dovranno tenere conto delle elaborazioni citate e delle peculiarità del contesto. Verrà quindi identificata una zona di rispetto sottostante il fronte (che potrà essere meglio perimetrata in fase di progettazione, tramite l’utilizzo di software specifici capaci di simulare il distacco, la caduta o il rotolamento di un masso), su cui disporre un cuscino di materiale inerte in grado di dissipare l’energia di un masso in caduta e che al contempo garantirà la sistemazione in sicurezza dei manufatti in progetto. Nei casi in cui questi ultimi saranno sistemati immediatamente a ridosso del fronte roccioso, valutate le condizioni strutturali e di fratturazione di quest’ultimo, saranno adottate soluzioni che non ne modificheranno la resistenza meccanica (e comunque, ove non già previsti, potranno essere adottati sistemi di difesa attiva quali tiranti attivi, bulloni, chiodi, legature, iniezioni di consolidamento, etc.) Sul piazzale, nel corso degli anni è avvenuto il riporto con materiale di risulta della stessa cava, al fine di consentirne almeno il riutilizzo. Proprio a causa delle ottime caratteristiche degli inerti utilizzati e per il fatto che il sottofondo continua a essere roccioso, esso si presenta particolarmente consolidato e quindi non necessita di interventi di stabilizzazione fatta eccezione per le attività di rimodellamento morfologico che si andranno a realizzare. Nella fascia centrale della piazza, che nell’idea progettuale resterà piana (a meno delle necessarie pendenze per lo scolo in fogna delle acque piovane), è previsto un abbassamento, rispetto all’attuale piano di campagna, di circa un metro, rimuovendo i materiali già accumulati in passato nell’ex piazzale . La rimozione (qualora si tratti di altezze contenute) consentirà di raggiungere la quota di base del piazzale e di metter a nudo la continuità dei filoni di porfido che emergono nel tratto costiero antistante. Si avrà quindi modo di apprezzare una valenza morfologica e strutturale di sicuro interesse paesaggistico che appunto caratterizza il settore quale la presenza delle cosidette “Rocce Rosse”. La pavimentazione architettonica prevista sarà costituita da uno strato di finitura di porfido granitico di colore rosato, ottenuto vagliando il materiale di scavo o proveniente da cave locali di della medesima tipologia. Il restante materiale di risulta, previa caratterizzazione secondo le specifiche delle norme ambientali (T.U. 152/2006 e s.m.i.) sarà invece riutilizzato per creare le pendenze previste nella fascia a ridosso della scogliera. Sarà buona regola, in fase esecutiva, stendere il materiale a strati di max 15-20 cm in modo da costiparli mediante operazioni di compattazione meccanica. La costipazione potrà essere periodicamente valutata attraverso apposite prove su piastra in situ. Su tale sottofondo sarà quindi sistemata una pavimentazione architettonica realizzata in legno marino particolarmente resistente all’aggressione dei sali e conformata in quanto a dimensione ed inclinazione degli elementi, in modo da rispettarne le pendenze. Le porzioni di pavimentazione che aggetteranno oltre la scogliera saranno supportate da profilati in acciaio trattati, nelle parti interessate dagli spruzzi dell’acqua, con particolari vernici epossidiche antisale. In particolare, l’osservatorio sul paesaggio, sarà realizzato mediante una lamiera in COR-TEN opportunamente incastrata ed eventualmente ancorata alla roccia del piazzale, mediante tiranti attivi. Questo materiale presenta evidenti vantaggi di ordine tecnico ed economico. E’ infatti caratterizzato da una elevata resistenza meccanica, che consente apprezzabili riduzioni di spessore e conseguenti diminuzioni di peso, e da una elevata resistenza alla corrosione. Esso infatti, aggredito dagli agenti atmosferici, è in grado di autopassivarsi, rivestendosi di una patina di gradevole colorazione bruna che impedisce il progressivo estendersi della corrosione e conferisce al prodotto una particolare valenza estetica. Attualmente il piazzale non dispone di adeguati sottoservizi per un corretto scolo delle acque meteoriche; inoltre l’utilizzo del piazzale in occasione di eventi di particolare rilevanza richiede la presenza di una vasca di prima pioggia per la pulizia e l’eventuale disoleazione delle acque di scolo e degli olii dispersi sulla superficie della piazza per la eccezionale presenza di mezzi pesanti. Con riferimento al progetto strutturale delle rampe e dei manufatti della zona dei servizi, si propone come soluzione l’uso del calcestruzzo armato precompresso con sistema di post-tensione. Tale tipologia di solaio è in grado di unire la rigidezza nel piano del sistema solaio a piastra piena in cemento armato con la leggerezza dei sistemi precompressi. Da tale unione prendono forma i solai post-tesi, oggi la migliore soluzione solaio in virtù delle seguenti caratteristiche: spessori contenuti in rapporto ai carichi applicati; copertura di maggiori luci e conseguente riduzione del numero dei pilastri; assenza di elementi fragili in laterizio che potrebbero lesionarsi rovinando sugli occupanti; semplicità di realizzazione che riduce la possibilità di errore umano e di incidenti sul lavoro; eliminazione delle nervature ribassate che comportano difficoltà costruttive e difficoltà di installazione degli impianti; assenza di fessurazione e quindi altissima durabilità strutturale.

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

La piazza degli scogli rossi e la spiaggia urbana al mattino

Maria Pina Usai, Mario Casciu, Margherita Fenati, Daniele Iodice — Sasso Sole Solco Scure Sale

I sistema territoriale e le connessioni

WCC Wine Culture Center - 2784PIX - people ideas xtras, Leopoldo Tinazzi

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WCC/CANTINA VALPOLICELLA NEGRAR. PROJECT FOR A WINERY AND A WINE CULTURAL CENTER. The project for the Wine Culture Center had represented since the beginning a great challenge because of the almost impenetrable complexity of its nature, showing off a random stack of previous add-ons with different structural grids and circulation paths. At the first briefing the idea was, obviously, to make sure that we could take down the whole part of the building that had to be redesigned. But then, after a week, we fell in love with the oddness of the thing and started to put down a few ideas on the reorganization of the spaces. We thought that we could take the competition and we started. The process had seen 3 main phases: rethinking the internal organization, designing the brand new extension of the building and connecting the old and new parts through an itinerary for the winery visitors. Plus we had a research for local figures, shapes and architectures to best fit our project in the surroundings of Valpolicella.

2784PIX - people ideas xtras, Leopoldo Tinazzi — WCC Wine Culture Center

East Elevation

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Roof Plan

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Floor 0 Plan

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Floor 1 Plan

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Floor 2 Plan | Section

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Cross Section

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Competition Board

3D rendering interno Studio - Rachana Desai

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Yantram interior designer 3D ottenere questo risultato, concentrandosi sulla Interior design di progetti che sono diverse, ecologicamente rispettoso, ed economicamente prospero. La nostra azienda è composta da individui addestrati in una vasta gamma di discipline tra cui il 3D interior design casa .., camera da letto, sala da pranzo, cucina, camera dei bambini, bagno, e interior design commerciale viventi.

Rachana Desai — 3D rendering interno Studio

3D Vivere con sala da pranzo Interior Design Studio

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