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mini flat - emma scolari


Rufo House - Alberto Campo Baeza

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The brief was to build a house on a hilltop outside of the city of Toledo. The hill faces southwest and offers interesting views of the distant horizon, reaching the Gredos Mountains to the northeast.
The site measures 60×40 m and has a 10-meter slope.

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At the highest point, we established a longitudinal podium, 6 meters wide and 3 meters high, that extends from side to side the entire length of the site. All of the house’s functions are developed inside of this long box, the length of concrete creating a long horizontal platform up high, as if it were a jetty that underlines the landscape with tremendous force.

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This long concrete box is perforated and cut into, conveniently creating objects and voids to appropriately accommodate the requested functions (courtyard + covered courtyard, kitchen, living room-dining room-hall, bedroom, courtyard + courtyard, bedroom, garage, swimming pool, bedroom, courtyard).

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In this distribution the living-dining room opens to the garden while the bedrooms face onto courtyards open to the sky and garden, affording them the necessary privacy. The stairway connecting the upper floor is situated in the area behind the living-dining room.

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On top of the podium and aligned with it, a canopy with ten concrete columns with a square section support a simple flat roof, as if it were a table with ten legs. Under this roof, behind the columns, is a delicate glass box. To protect the views of the house from the back, a simple row of poplars were planted.

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Once again, the theme of the Hut on top of the Cave. Once again, the theme of a tectonic Architecture over a stereotomic Architecture.

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Palazzo Agolanti-Pedrocca (ex Banca d'Italia) - Cumo Mori Roversi Architetti

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Il Palazzo, riconducibile alla nobile famiglia Agolanti, è ubicato in centro storico a Rimini; la sua configurazione attuale si deve al restyling attuato nel 1925 dall’architetto Gaspare Rastelli, che crea la decorazione neoclassico-eclettica della facciata.

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Il dato storico saliente è l’inclusione di un tratto delle mura urbiche romane di età imperiale (III° secolo d.C.), note come Mura Aureliane. Sotto l’intero edificio e parte della corte è stata condotta un’accurata indagine archeologica, che ha posto in evidenza tutto il tratto di mura romane che attraversa l’edificio e nelle cui adiacenze sono stati rinvenuti resti di strutture antiche risalenti a varie epoche, precedenti e successive alle mura stesse.

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Alla base di queste ultime si trovano elementi lapidei e marmorei, anche decorati, di reimpiego, utilizzati come materiali da costruzione. L’intervento ha realizzato uffici di rappresentanza per un istituto di credito e perseguito il puntuale restauro di tutte le parti storiche dell’edificio, sia quelle romane inglobate nel fabbricato, sia quelle medievali e rinascimentali, sia quelle sei-settecentesche del primo edificio unitario (Palazzo Agolanti), sia infine quelle riconducibili all’intervento del 1925 di Banca d’Italia. Sono state rimosse solo le strutture post-belliche e le superefetazioni. Il tratto di mura urbiche romane incluso nell’edificio è stato oggetto di uno specifico progetto di dettaglio, sviluppato di concerto con le competenti Soprintendenze, Archeologica ed Architettonica, e teso alla tutela dei manufatti rinvenuti nonché alla visione e valorizzazione degli stessi. Il principale obiettivo è stato quello di ripristinare una corretta percezione funzionale e volumetrica del tratto di mura romane, il possente impatto visivo delle loro masse ed il valore evocativo e semantico del loro tracciato, per una ideale ricollocazione delle stesse nel contesto urbano.

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Photo by Riccardo Gallini

Fondamentale è stato, quindi, ripristinare l’immagine della massa unitaria e stereometrica della muraglia, nella sua natura di baluardo difensivo, pur mantenendone i varchi esistenti, necessari anche nel nuovo assetto dell’edificio. Tali passaggi sono stati riprogettati come elementi di un organico sistema di varchi e dotati di una fisicità tanto forte da sostenere il confronto dialettico con la materia del muro stesso, oltre che concepiti come elementi strutturali per il consolidamento della massa muraria. Essi sono stati, così, caratterizzati mediante realizzazione di un rivestimento in lamiera di acciaio cor-ten, a costituire una rivestimento integrale delle cerchiature in putrelle di ogni portale.

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Il riempimento dei “vuoti” del muro romano è stato eseguito con tecnologia analoga a quella del nucleo originale, in modo da determinare un’impressione di omogeneità complessiva, pur marcando la diversa natura delle risarciture; allo scopo, sono stati impiegati mattoni ottocenteschi per impasto laterizio ed altezza uguali a quelli romani, con malta replicante le caratteristiche chimiche, granulometriche e cromatiche della malta originale; le risarciture risultano arretrate rispetto al manufatto romano, in modo da essere sempre individuabili. L’incastro dei solai novecenteschi a voltine del primo piano con il muro romano è stato sottolineato con un carter longitudinale in lamiera di acciaio cor-ten, a riprodurre lo spessore originale del muro antico. Il carter reca elementi illuminanti lineari e continui ad incasso ed accompagna il tratto di mura incluso nell’edificio per tutta la sua lunghezza, mostrandosi per l’intero spessore della cinta in corrispondenza dell’androne carrabile di accesso presso l’ingresso secondario, ove il muro, presente solo a quota inferiore, viene scavalcato da un solaio a ponte.

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Comune di Sant'Anastasia - Riqualificazione area pubblica in adiacenza alla via Primicerio - Marco Pellegrini, Salvatore Vaccaro, Ciro Russo, Laura Tatafiore

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Criteri e scelte progettuali L’idea progettuale complessiva porta a sostenere l’ipotesi di agire secondo la sistemazione definitiva delle aree in oggetto per cui si renderebbero necessarie alcune variazioni rispetto al progetto originario della lottizzazione e Convenzione citate ed in rispetto del P.R.G. che identifica l’area in ZONA B (residenziale satura):

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– Lasciare nell’attuale condizione di area a verde (anche se attualmente incolto) la zona inizialmente destinata per il parcheggio (nella lottizzazione), realizzando contemporaneamente un senso di marcia rotatorio per l’inversione di marcia. – Aprire al traffico la strada laterale all’edificio del Comune attualmente chiusa da un cancello non previsto nel piano di lottizzazione per migliorare i flussi di traffico e completare il previsto senso rotatorio. – Ridisegnare l’area di parcheggio a ridosso di Via Corelli integrandolo all’area verde attrezzata esistente compensando le superfici degli standard urbanistici (Art.8 L.765/1967 ) nel rispetto dei parametri della “green architecture” per quanto riguarda la scelta dei materiali, la permeabilità dei terreni e l’ampia dotazione del verde pubblico ed attrezzato. – Ridisegnare una nuova area di verde attrezzato in angolo tra Via Primicerio e Via Casaliciello rendendola accessibile, fruibile ed “aperta” al quartiere. – Integrare le aree di parcheggio e di verde attrezzato, attraverso un nuovo percorso di collegamento con la Via Verdi, anche in considerazione dello sviluppo che quest’ultima potrà avere in termini di traffico visto il definitivo allargamento della Via Vallone in corso di realizzazione. – Il collegamento con la Via Verdi viene progettato con un filtro di accesso munito di chiusura con cancello ed un manufatto dove vengono previsti locali di deposito e servizi igienici pubblici. La scelta progettuale, riguardante lo spostamento dell’area da adibire a parcheggio, viene fatta anche in considerazione dell’evoluzione storica e urbanistica del quartiere nei confini del quale si trova oggi il parco residenziale “ Poggio Verde” e dunque delle reali esigenze dell’utenza locale. Inoltre la collocazione del parcheggio all’interno dell’area prospiciente Via Corelli viene operata come scelta progettuale conseguente allo spostamento del baricentro verso la parte bassa del Parco rendendolo così fruibile ed utile alla collettività in generale. Focalizzando l’attenzione sulle aree d’intervento, cioè l’area sopra citata tra Via Verdi, Via Corelli e via Primicerio, avremo che l’area oggetto della nuova progettazione si sviluppa su una superficie di circa 2.100,00 mq suddivisa tra zona di parcheggio, spazio a verde attrezzato e aree per i servizi con le seguenti specificazioni. Area complessiva progetto mq. 2.100,00 Superficie carrabile del parcheggio mq. 480,00 Aree grigliato inerbito di stallo mq. 380,00 Area destinata a verde attrezzato mq. 1.140,00 Aree pedonali (battuto in tufo) mq. 395,00 Area connettivo e servizi mq. 100,00

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Vista Generale

Le nuove aree verdi ed il nuovo parcheggio saranno collegate alla Via Vallone attraverso un percorso all’Interno del parco verde esistente ed una scala in trincea per il superamento del dislivello che risulta di circa m.4,50 . Schema della nuova sistemazione a parcheggio e verde attrezzato

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Angolo via Primicerio

Sulla Via Vallone e’ previsto un ingresso alla scala di collegamento al parcheggio ed al parco verde esistente con un volume di servizio attiguo per bagni pubblici attrezzati e locali deposito. Tale ingresso sarà realizzato con un cancello a due ante realizzato in acciaio zincato a caldo verniciato RAL. 9010 Varcato l’ingresso, dopo il blocco servizi igienici, mediante una scala si raggiungerà il parcheggio e l’area verde attrezzata, gli addetti alla manutenzione del parco soprastante potranno accedere ai locali deposito. Il nuovo volume sarà realizzato con una struttura e solai in c.a., opportunamente isolato dal terreno circostante perchè posto all’interno dell’attuale scarpata di Via Verdi , che sarà sbancata per l’inserimento dello stesso e della scala di collegamento. Le partizioni interne sono previste e realizzate con blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato (tipo Siporex). La scala sarà realizzata previo sbancamento di terreno e costruzione di muri di contenimento in c.a. decorato con matrici in polistirolo e sarà costituita da n°3 rampe con l’aggiunta di n°2 piani di riposo. Gli scalini e i piani di riposo saranno rivestiti con lastre di pietra lavica sia per le pedate che per le alzate nei dovuti spessori. Il camminamento che porta al parcheggio sarà pavimentato con battuto di tufo eco-compatibile. I locali di servizio avranno un ingresso comune e disporranno di due aree distinte per donne ed uomini ognuno dei quali dotato di zona lavabi e due servizi oltre ad un servizio per diversamente abili e due locali deposito. Il materiale scelto per pavimentazioni e rivestimenti dei locali di servizio sono il gres in piastrelle di diversi formati nella versione antisdrucciolo per i pavimenti. La porta di accesso ai locali di servizio è stata anch’essa progettata in acciaio zincato a caldo e verniciata RAL ad un battente. Le porte interne sono previste con controtelai e telai in alluminio e battente tamburato con rivestimento in pvc colorato. L’areazione dei locali di servizio avverrà tramite finestroni in acciaio zincato a caldo e verniciati RAL con apertura a vasistas. Il volume dei servizi sarà completato con un impianto elettrico a norma e completa della relativa illuminazione a basso consumo energetico secondo le attuali direttive.

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Angolo via Primicerio, notturno

La superficie destinata ad area di parcheggio sarà separata dal parco verde esistente e dalla nuova area di verde attrezzato con recinzioni realizzate con “muri verdi” e sarà fruibile durante tutte le 24 ore a differenza del parco che potrà essere dotato di cancelli per limitarne l’uso in orari diversi. Le superfici carrabili delle zone parcheggio sono risolte con pavimentazione in masselli autobloccanti di cemento, le aree pedonali saranno realizzate con battuto di tufo, mentre le aree destinate alla sosta delle autovetture sono previste con elementi “grigliati inerbiti” atti anche a garantire la giusta permeabilità del terreno. La superficie d’angolo tra Via Primicerio e Via Corelli destinata a verde attrezzato viene progettata con un’area pensata per il gioco dei bambini, il relax ed il riposo, mediante la dotazione di panche integrate, circondata da area a verde con essenze arboree per l’ombreggiatura e verde decorativo. L’angolo di incrocio tra le suddette vie, viene architettonicamente risolto, attraverso una vasca con un piccolo muro d’acqua rivestita in acciaio Corten che diparte, superiormente da un beverino che sversa in una canaletta a giorno dello stesso materiale dove l’acqua, ruscellando, si porta verso la suddetta vasca. La barriera di sicurezza sui due lati è stata progettata con una serie di elementi fioriera in cemento rivestiti in pietra lavica per il contenimento di verde decorativo completate da tubolari in acciaio. Le barriere di sicurezza rispetto alla Via Corelli ed al viale del fabbricato confinante sono risolte con ringhiere in tubolari d’acciaio di diverse altezze. In riferimento al superamento delle barriere architettoniche le soluzioni progettuali adottate sono state disciplinate secondo due modalità di scelta: -Il dislivello tra il parcheggio e la zona a verde attrezzato viene superato da un piano inclinato costituente una rampa con adeguata pendenza. -Il dislivello relativo al collegamento tra il parcheggio e la Via Vallone che viene superato attraverso rampe a scalini e piani di riposo viene attrezzato con un monta-scale a piattaforma per disabili. Le superfici relative ai muri di contenimento sulle Vie Primicerio e Corelli saranno rivestite in pietra lavica ed in parte con lastre di acciaio Corten. L’’ottima resistenza offerta dal Corten alla corrosione atmosferica consente l’utilizzazione di questo prodotto nella progettazione di esterni riducendo sensibilmente le periodiche operazioni di manutenzione. L’acciaio Corten, durante l’esposizione alle diverse condizioni atmosferiche, si riveste di una patina uniforme e resistente, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, che impedisce il progressivo estendersi della corrosione. Questo rivestimento, di gradevole colorazione bruna, variabile di tonalità con gli anni e con l’ambiente esterno, oltre a costituire una valida protezione contro l’aggressione degli agenti atmosferici, conferisce al prodotto svariate possibilità di soluzioni estetiche. Gli elementi di acciaio Corten saranno posati a processo di ossidazione già avviato da almeno 6 mesi per prevenire macchie da contatto. Gli elementi di arredo urbano vengono all’uopo interamente progettati per dare all’intera area d’intervento un disegno unitario sono costituiti : -dalle panchine per l’area a verde attrezzato di cui: n°3 ad andamento curvilineo con basamenti in acciaio Corten ed elementi lignei per la seduta, n°4 panchine realizzate interamente in acciaio Corten. Le sedute curvilinee hanno una struttura in scatolari 20×30x30 cm e profili 10×10x1 cm in Corten sulla quale sono fissati dei listelli in legno Iroko 60×4x12. Le panchine hanno una lunghezza di 180cm e sono costituite da una lamiera di acciaio corten pressopiegata dello spessore di 1 cm. -dai contenitori per rifiuti da dislocare sull’intera area d’intervento realizzati in lamiera pressopiegata calandrata sp 20/10 con struttura in acciaio. - dall’elemento totem luminoso, caratterizzante l’ingresso al parcheggio, costituito da una struttura interna in acciaio zincato a caldo e profili di 4×4 cm coperta da una lamiera in corten sp 20/10 e agganciata al terreno tramite una piastra in acciaio corten di 1cm di spessore. L’illuminazione dell’intera area progettata, il verde, il parcheggio, il collegamento con la Via Vallone, il blocco dei servizi, è risolta con lampade fluorescenti. L’intera area si servirà dell’esistente impianto elettrico generale integrato da due sottoquadri ,uno riguardante la zona parcheggio-piazza e l’altro la zona servizi, in modo da far essere autonome le diverse funzioni del progetto. L’ illuminazione della piazza è ottenuta tramite dei pali STALK di altezza 3,00m e lampade da incasso per terreno TEXO 2. Nella rampa pedonale e nella zona servizi,( lungo le rampe e pianerottoli), sono state utilizzate lampade da incasso INSERT a parete con illuminazione diffusa per segna percorso. Su Via Casaliciello l’ingresso è segnato da una applique STALK e all’ interno dei servizi sono state utilizzate delle plafoniere NEW PLAF. L’area parcheggio è interamente illuminata da pali STALK. Tutte le lampade scelte sono della LINEA LIGHT GROUP_TRADDEL.

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L'area relax

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L'ingresso servizi

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L'area di sera

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Tavola sezioni e particolari

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Tavola dei render

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Blocco Servizi e Connettivo

Davide Cenci Jr. Store - Alvisi Kirimoto + Partners

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After twenty years, in the center of Rome, the children’s department of the historic clothing brand Davide Cenci has reopened. The project by Alvisi Kirimoto + Partners combines minimalist forms with ancient Roman capitals and columns to host, in a very playful environment, a children’s clothing store.

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Anna Galante Fotografia

Since 1926, Davide Cenci has been a leading reference for clothing in Rome, Italy. A branch for children reopens separately from the main store on via Campo Marzio. The new store Davide Cenci Junior, designed by the architecture studio of Alvisi Kirimoto + Partners, is located in the square where once in ancient times the Temple of Mars used to stand. In homage to the past, a lone Ionic column remains at the entrance, whilst within the store are scattered a series of ruins. The past and the future find true symbiosis in a unique design intended to engage a child’s imagination.

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Anna Galante Fotografia

PROJECT CREDITS AND INFORMATION

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Anna Galante Fotografia

architectural design and furnishings: Alvisi Kirimoto + Partners (Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Alessandra Spiezia, Arabella Rocca)

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Anna Galante Fotografia

client Davide Cenci e figli s.r.l.

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Anna Galante Fotografia

mechanical, electrical and special systems Eng. Mario Semproni

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Anna Galante Fotografia

structures Eng. Enrico Petralia

safety coordinator during construction Eng. Bernardo Gioberti

construction, structure and facilities Baglioni s.r.l.

furniture Picalarga s.r.l.

lighting Zumbotel

project schedule end of construction: September 2012

Photography Anna Galante

General services and research laboratories - sierrarozas arquitectes

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El Campus universitario de agrónomos se ubica en una zona cercana a la ciudad de Lleida y tradicionalmente agrícola. Dentro del recinto la parcela en cuestión, de geometría rectangular y topografía plana, formaba parte de la nueva extensión edificatoria del Campus ubicada al sur del mismo entre edificios existentes consolidados, tenues volúmenes futuros y campos agrícolas.

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Desde el punto de vista de ordenación, el nuevo edificio de servicios y laboratorios de investigación, por su posición dentro de la futura ordenación y planeamiento previstos, junto con otros de futura creación conformará la nueva fachada del Campus. El proyecto pone la primera piedra para formalizar esta nueva fachada y nuevo acceso.

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Por otro lado, con su formalización, se resuelve la considerable longitud del solar consiguiendo que la percepción de la misma no sea tan acusada. A nivel volumétrico una serie de cortes o huecos verticales acortan visualmente el plano de fachada a la vez que generan movimiento y aumentan la luminosidad de ciertos espacios interiores.

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La forma se materializa a partir del modelado de un único volumen con una marcada componente horizontal que busca la visión panorámica del exterior, invitando al paisaje penetrar dentro del edificio. La volumetría en su recorrido combina diferentes alturas culminando en la torre que se eleva en cubierta para iluminar el núcleo de comunicaciones.

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El nuevo volumen junto con el edificio principal del campus (en forma de L) y uno de futura creación (actualmente ya construido), pretende conformar una especie de “claustro” semiabierto, o jardín semipúblico, en medio del cual se sitúa el edificio del CTT rodeado de un tapiz verde y de árboles frondosos.

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El edificio se convierte en filtro y puerta. Se plantea un doble acceso a través del hueco en planta baja que lo atraviesa y en el que convergen y se relacionan interior y exterior, la escala pequeña del jardín interior y la escalera grande del paisaje infinito. Este espacio de entrada es el lugar de encuentro para la organización de los accesos, las esperas y transiciones que acoge las partes más públicas del programa.

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Se proyecta como un contenedor para los talleres, laboratorios, despachos, salas, bar-cafetería, copistería, librería, papelería y demás piezas complementarias definidas en el programa. La diversidad de usos, requisitos dimensionales y requerimientos funcionales hace que el programa se articule intentando unificar y agrupar por áreas, estableciendo dos niveles: planta baja y primera.

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Dada la regularidad geométrica y estructural del edificio y tomando como punto de partida la búsqueda de racionalización de los sistemas constructivos, la competitividad de costes, los plazos de ejecución; constructivamente se hace una apuesta integral por la industrialización, la construcción en seco y el mínimo mantenimiento.

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Desde la adecuación arquitectónica del proyecto en el entorno, y teniendo en cuenta que todos los edificios nuevos del campus son de ladrillo cara vista, a nivel de piel del edificio se opta por la elección de una fachada ventilada a base de piezas de cerámica extrusionada de gran formato ancladas sobre una subestructura metálica de aluminio. En planta primera, a los tres cuerpos que quieren, situados en fachada sur, se coloca de forma homogénea un sistema de protección solar con regulación automática, a base de un sistema de control centralizado para posicionamiento de las lamas horizontales automático en función de la posición solar instantánea, mediante programador horario de reloj astronómico.

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Logo ed Artefatto comunicativo per il Parco dell’Oreto - Studio A³

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Il tema progettuale si basa sull’ipotesi di studio di una “Agenzia Parco dell’Oreto”. Tale agenzia, è un’azienda composta sia da enti territoriali di governo, che da soggetti privati, da qui nasce l’esigenza di creare un brand unico che sia componente caratterizzante dell’identità dell’agenzia, dei suoi prodotti e di tutta la sua comunicazione. Tramite l’applicazione di tale brand l’agenzia potrà accrescere in modo coerente, la riconoscibilità e la riconducibilità al patrimonio del Parco dell’Oreto, migliorandone l’immagine e rafforzandone l’identità sia all’interno dell’agenzia stessa, tra i differenti soggetti che la compongono (proprietari / produttori), che all’esterno di essa, tra coloro che usufruiranno del parco e dei suoi prodotti (utenti / consumatori). Il brand sarà accompagnato da un Manuale d’identità. Tale manuale, raccoglie in forma organizzata il sistema d’identità visiva, ne indica le componenti, e ne fissa, per ognuna di esse, le modalità per una corretta e uniforme applicazione. In esso sono inoltre contenute le indicazioni di qualsiasi stampato o elemento dell’agenzia. Non è tuttavia sufficiente creare un brand ed il relativo manuale d’identità, lo scopo ultimo è infatti quello di definire progettualmente, un esempio di quei processi legati al design dei servizi. Con il termine “servizi” Manzini intende l’integrazione nel tempo di relazioni, tra soggetti e tra soggetti e sistemi materiali, finalizzate all’ottenimento di un risultato il cui valore sia congiuntamente riconosciuto dagli attori sociali coinvolti. Mentre “design” sta per “strategia” e si riferisce ad una serie di mosse tramite cui l’azione di chi opera in modo intenzionale e finalizzato (il progettista) interagisce positivamente con quelle di altri attori promuovendo un più complesso e articolato fenomeno di innovazione sociale. Il servizio esiste perché i soggetti coinvolti (chi ne è“utente” e chi ne è“produttore”) riconoscono che dalla loro cooperazione si genera un valore che porta a realizzare tra di essi, delle forme di legame e quindi una forma di comunità. Nella fattispecie si tratta di realizzare un prodotto, uno o più artefatti comunicativi, oggetti e sistemi di oggetti, che tengano conto del concept voluto dall’agenzia, che per natura sociale gestisce un parco naturale, ovvero un luogo di interesse pubblico che la L.R. n°98 del 1981 descrive come: «…quelle aree territoriali o marine di vaste dimensioni, che presentano rilevante interesse generale a motivo delle loro caratteristiche morfologiche, paleontologiche, biologiche ed estetiche, con particolare riguardo alla flora e alla fauna, per provvedere alla conservazione delle caratteristiche stesse ai fini scientifici, culturali, economico-sociali e dell’educazione e ricreazione dei cittadini…». A tal proposito, al prodotto si dovranno legare sia le specificità del luogo, sia le finalità dell’agenzia stessa, nell’ambito dello sviluppo dell’economia e di un corretto assetto dei territori interessati per favorire l’uso sociale, pubblico e privato dei beni stessi, i quali non potranno prescindere da concetti quali sostenibilità e compatibilità. Tali concetti, sono propri anche del design modernamente inteso, per cui è sostenibile solo quello sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità alle generazioni future di soddisfare i propri. In questa metamorfosi rimane invariata la regola per cui i benefici devo essere superiori ai costi, ma ai meri benefici tradizionali (estetica, praticità, qualità), si accostano i valori apportati dalla cultura sostenibile: promuovere soluzioni, generare scenari, amplificare i segnali. Nel ragionare sui possibili “gadget per il parco”, mi sono concentrato sul desiderio di ideare un artefatto comunicativo, che fosse quotidianamente sostenibile e quindi coerente con le considerazioni fatte sul concept dell’agenzia. Dunque sin da subito, non ho preso neppure in considerazione l’idea di proporre l’ennesimo portachiavi o cappellino, il quale dopo un breve utilizzo si sarebbe anch’esso sommato al già diffuso pattume presente sul territorio del futuro Parco dell’ Oreto. Mi sono invece concentrato sull’azione, che trattandosi di un parco, non può non essere legata al mantenimento della sua pulizia, pensata anche in chiave di gioco, in modo da invogliare anche i più piccoli. Da qui il progetto delle bacchette per la pulizia del parco. Come afferma Manzini bisogna: «…passare dalla centralità del fare (applicato a “nuove e inesplorate frontiere”) a quella del ri-fare, cioè all’attività di riqualificazione degli habitat degradati dai due secoli di guerra all’ambiente che la nostra società industriale ha inconsapevolmente condotto…».

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immagine coordinata - riferimenti

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committente - concept

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produzione - mercato

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azione - sostenibilità

Il filo di Arianna - Bertacco & Xausa

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Vogogna necessita di un intervento unitario che renda il paese un’unica realtà. Via Nazionale che attraversa il paese, oggi percepita come un ostacolo, diviene il legante della città; attraverso la riqualificazione di punti strategici si vuole stimolare l’iniziativa privata nella ricerca di nuovi episodi artistici e di arredo urbano. Questi punti vengono legati tra loro attraverso una pista ciclo-pedonale che guiderà la città e i nuovi percorsi paesaggistici, rivolti verso il parco nazionale della Val Grande. Un segno unitario, silenzioso, fedele all’idea di ri-aggregazione urbana, resistente nel tempo ma anche flessibile ed elastico, per permettere futuri mutamenti; un “filo invisibile” che unisce e guida alla riscoperta di Vogogna, uno dei borghi più belli d’Italia.

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L’idea di unitarietà tra il borgo e i suoi accessi lungo la Via Nazionale ( Piazza Steffanina e il  Nuovo Polo dei servizi), non può avvenire se non dopo un attento salto di qualità architettonica che vuole far dialogare un linguaggio moderno con l’identità e i caratteri storici del luogo. Attraverso un ragionato uso dei materiali che contraddistinguono e definiscono l’identità di Vogogna.

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Per risolvere il problema del passaggio veicolare si sono ipotizzate varie soluzioni: come percorsi alternativi o interrati, ma ci sono sembrati inefficaci e troppo costosi. Si vuole scavalcare la strada in modo semplice ed efficace, fornendo camminamenti pedonali sicuri che legano e connettono le varie parti della città. Questa riqualificazione urbana, tramite pochi elementi e segni materici, vuole creare una nuova piazza, arricchita di arredo urbano e illuminazione ricercando l’eleganza e la raffinatezza del centro storico.

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Un’idea, un’impressione di dove si è si percepisce già quando si entra in un luogo, per questo motivo le due nuove porte del paese non possono essere dei banali portali, ma si propongono delle sculture in acciaio corten che richiamano in chiave moderna le forme della rocca. Le nuove sculture, illuminate e lavorate in modo da essere uniche e rappresentative, diventano punto di partenza del “filo di Arianna” che lega la città. Si tendono verso l’alto quasi a volersi avvicinare alla montagna e alle meraviglie naturali e storiche del luogo. Questo incipit vuole essere inoltre uno spunto per l’utenza privata per la donazione a scopo pubblicitario di piccole opere d’arte che arricchiscano i sentieri storico paesaggistici. L’arte e la storia, già propri di Vogogna, saranno motivo di interesse per l’attività sociale e turistica: possono diventare motivo di rinascita. Il progetto può essere non solo diviso per aree geografiche, ma la realizzazione degli interventi può avvenire per stralci autonomi ed in diversi momenti.

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BREZZA 404 - GERARDO AYALA

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Brezza 404 offers an ambitious and innovative architectural concept under the highest quality standards in mind the exclusivity and total comfort. This residential is developed in an area of over 15,500 m2. The concept proposes the possibility of maximizing the common green areas privileging the views of residents. Two vertical housing blocks are proposed. A AND B APARTMENTS: To the front a tower with 8 levels and 61 units of 2 bedrooms with 150 m2, two parking spaces and a warehouse. In this section the sports area is located conformed by a gym in two levels with bathrooms and dressers, professional tennis court and soccer field. In the background of the ground, on the general parking area basement are located three towers with one unit per floor, TYPE C APARTMENTS: 3 bedrooms of 270 m2, with 3 parking spaces and a warehouse in the basement. With 33 departments in this block. Between the two blocks are located the amenities of the project, that are listed below besides a big ‘forest’ of more than 6,000 m2 of green area segmented with jogging track, playground, garden for events (linked to the condominium terrace ), reading areas, etc.. The character of the towers with their uniqueness and aesthetic beauty gives its envelope, a curtain wall. They have a lattice that surrounds and is deployed by all faces of the prism, with small openings which frame visually and give texture and rhythm to the facade. This lattice has a double function: reduces significantly solar radiation and, therefore the power consumption in the cooling of the department. It is also designed to function as anticyclonic curtain for protection of the windows in the property.

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DAY VIEW

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SPORT AREA & GYM VIEW

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POOL & SOCIAL AREA VIEW

Sito internet Celme - Simone Nalato

Schaustelle - J. MAYER H. Architects

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The SCHAUSTELLE’s themes derive from the character of the SCHAUSTELLE itself. On the one hand, they are produced by the specific features of the temporary building’s architecture, such as recyclability, mobility and the ephemeral, transparency, interconnection with the urban space and sensuality.

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On the other hand, the themes result from the interplay of the four museums in close cooperation with external partners. The transdisciplinary aspect is not just to be seen as building a bridge between the fields of architecture, art, graphic work and design, but also as interacting with other disciplines, such as the performing arts and science. In addition to this, the concept implicates the active involvement and participation of the public.

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Based on the motto The SCHAUSTELLE creates itself, some of the SCHAUSTELLE’s elements will be developed gradually, like the projected lounge area, the seating and the SCHAUSTELLE’s surroundings. Provisional and spontaneous solutions are welcome; the agenda is processually based. A pivotal recurring theme in our program is the critical examination of the question: ‘What is the museum of the future like?’
Dr. Corinne Rose, Head Coordinator of the SCHAUSTELLE

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IP Apartment - Fabiano Micocci, Lorenzo Scarpetti

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Ristrutturazione e interior design per un appartamento di 100mq a Roma

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Citroen Design Concept Store - Candida Tabet

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Distributed over three floors, “Le Café Creative”, “La Boutique Citroen” and “La Galerie Creative”, this design concept store for the French carmaker explores the reflection and multiplication of images through the extensive use of mirrors and glass, materials that, with short production times and easiness of installation, deliver great plastic and scenic results. Covered with coated glass featuring solar and heat control, fastened using the “Spider” fittings system, the building widely displays its interior to passersby, who are attracted by the animated images exhibited in video and led panels. Such transparency, together with three openings with horizontal axis tilting doors towards the street, makes the building and this beautiful wooded corner of São Paulo live together in absolute symbiosis. Predominantly white and red inside, the building appears cheerful and colorful when viewed from the sidewalk. The new facilities have preserved an existing structure producing the least possible non-recyclable waste material.

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OVO - Alberto Savettiere, Marco Lana, Matteo Congiu

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OVOè un uovo di cioccolato presentato in occasione della Pasqua 2013 nelle Botteghe Guido Gobino, è stato prodotto in quanto vincitore pari merito del concorso Ovolution Design. Il concept nasce dall’idea che il cioccolato fa bene: è un alleato naturale per la salute fisica e mentale migliore di molti medicinali. L’ironica forma della capsula e il foglietto illustrativo contenuto nella confezione pongono l’accento sulle caratteristiche più salutari del cioccolato.

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Caserma Mignogna - Gnosis Architettura

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L’intervento è facilamente divisibile nei suoi due aspetti progettuali: quello di rifunzionalizzazione dell’ esistente, che riguarda soprattutto il riassetto generale di parte del’edificio monumentale nella attuale Aula Magna e di altre sale indiciduate come polifunzionali con lo studio degli ambienti di servizio ad esse connessi, e quello legato all’ampliamento dell’offerta ricettiva e sportiva che sfocia nella progettazione di un nuovo fabbricato a margine del lotto con annesse strutture sportive a raso ed una nuova autorimessa per il parcheggio delle autovetture ed autobus di servizio agli allievi

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Split - Alberto Savettiere, Marco Lana

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La forza della Natura è l’energia più grande che si conosca: vìola, trasforma, si insinua in tutto quello che l’uomo costruisce; lo fa proprio mostrandosi in tutta la sua potenza. La forza della Natura è il fiore che sboccia nel nero asfalto in una strada in mezzo al deserto. Split, panca-fioriera per esterni, è il simbolo della Natura dentro il costruito, il piccolo germoglio che spacca il duro cemento e cresce tra le braccia del freddo acciaio.

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EcoOffice - Agostino Marinoni, Roberto Perego

Bla Bla - Alberto Savettiere, Marco Lana

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L’elemento caratterizzante il design di questo complemento d’arredo è la “gruccia”. La “gruccia”, ridisegnata, semplificata e stilizzata crea non solo il disegno, ma la vera e propria struttura dell’oggetto. BlaBla, design Lana+Savettiere è ora a catalogo con Mabele, in due nuove versioni, una verticale e una orizzontale, a parete, entrambe costruite in lamiera tagliata al laser e piegata per formare i ganci veri e propri.

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Block - Alberto Savettiere, Marco Lana

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Block è un sistema modulare di sedute per esterni composto da un corpo centrale in calcestruzzo a forma di “freccia” e da elementi in acciaio tagliato al laser. I componenti in acciaio possono essere posizionati in modi differenti integrandosi con la seduta principale per creare piani di appoggio, sedute, fioriere e luci. Grazie al suo particolare design Block può comporre sedute multiple e adattarsi a tutte le esigenze dello spazio in cui è inserito. Per realizzare ambienti progettati e dal design originale è stata creata la linea Block composta da fioriere, cestini, portabiciclette e dissuasori

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RISTRUTTURAZIONE DI UNA RESIDENZA OTTOCENTESCA - Alessandro D'Amico

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L’intervento è collocato in una residenza di campagna realizzata nei primi anni dell’800 in prossimità dell’ingresso meridionale della città, a cui era asservito un fondo agricolo di rilevante estensione.

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Gli interventi successivi e la massiccia urbanizzazione della zona hanno ridotto gli spazi esterni alla villa senza tuttavia cambiare in maniera significativa le caratteristiche dimensionali della fabbrica e le sue caratteristiche tipologiche.

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Esterno

L’appartamento di piano nobile, ove si colloca l’intervento, è orientato lungo l’asse Est – Ovest e presenta una pianta simmetrica, con gli ambienti di soggiorno nella parte centrale e due piccoli terrazzi in posizione simmetrica alle estremità. L’ala orientale della casa è occupata dalle stanze da letto e dai servizi mentre la parte occidentale ospita due studi medici e la saletta di attesa. I committenti, una coppia di psichiatri con due figli adolescenti, hanno richiesto una completa rivisitazione della casa, sia per ciò che riguarda la zona notte sia per il ridisegno della zona cucina.

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Salotto

La casa, nonostante di pregevole fattura e con elementi di estremo interesse architettonico, mostrava, prima dell’intervento una evidente discontinuità tra i diversi spazi, a causa delle diverse modifiche succedutesi nel tempo. Si è deciso pertanto di intervenire sulle ali estreme della casa (zona notte e cucina) e di curare il raccordo di queste con i grandi ambienti (ingresso, salone, biblioteca) posti nella parte centrale.

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Interno

L’intervento ha comportato la totale demolizione della zona servizi , in luogo della quale è stata realizzata la stanza da letto padronale che gode così di un affaccio sul giardino e sul terrazzo interno in cui la sensazione di intimitàè stata accentuata collocando un cornicione in rame fortemente aggettante: alcune piccole luci poste nella parte inferiore, sottolineano la posizione delle aperture.

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Patio interno

La funzione del cornicione è peraltro strategica in quanto al suo interno sono occultate tubazioni di scarico, di gronda e di condizionamento. Nella parte precedentemente occupata dalla stanza matrimoniale è stato invece realizzato un bagno una cabina armadio ed una nuova scala che conduce ad un sottotetto sin ad oggi non utilizzato. Il nuovo vano sottotetto ospita una delle stanze dei figli (prima localizzata in prossimità dell’ingresso) ed un piccolo servizio.

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Camera da letto

La netta separazione tra la zona dell’ingresso, che si è arricchita così di un piccolo vestibolo / stanza per ospiti e quella delle camere è stata accentuata con il restauro della biblioteca.

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Particolare ingresso cabina armadio

In questa stanza sono state restaurate le due librerie dell’800, trattandole a smalto nei colori tipici di questo tipo di arredo e disegnando dei piccoli portalampada interni in grado di illuminare i volumi custoditi.

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La cucina

La cucina è stata ampliata a scapito dei servizi accessibili dalla zona degli studi, è stato così ricavato un piccolo “office” nel quale è stata aperta la porta di collegamento. Nel corso dei lavori di dismissione degli intonaci è stato rinvenuto un arco portante in muratura, che è stato reso visibile nel disimpegno degli studi medici.

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Mobile - studio

La parete in legno decorata, posta nell’attuale stanza da letto matrimoniale, verrà smontata, restaurata e ricollocata nella nuova posizione. Un vano retrostante detta parete ospiterà un ulteriore vano armadi. Altra modifica distributiva verrà realizzata nella parte nord dell’edificio, dove il vano lavanderia verrà ingrandito a scapito del bagno secondario esistente ed il vano cucina verrà dotato di porte di separazione verso l’ingresso e la sala da pranzo.

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Il soppalco

La stanza da letto principale è stata trattata con intonaco a calce di tipo marmorino, trattato a spatola grossa e lucidato a straccio con cera d’api. I nuovi pavimenti verranno realizzati con listoni di legno maschiati ed incollati al sottostante pavimento (stanza da letto principale, cabina armadio e soppalco, mentre per i rivestimenti dei bagni e della cucina verrà adoperata ceramica monocottura di prima scelta e piani in marmo con lavelli da sottopiano.

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