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Progettazione di un convitto per alunni con mensa a Malles - DONATELLA BASUTTO, Alessio Pipinato, Giovanni Rossi, Remo Marcomini, Davide Scannavini

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Il nostro progetto per il Convitto dell’Istituto Superiore sportivo “Claudia de’ Medici” si basa sui seguenti criteri urbanistici e insediativi: eliminazione della residua separazione tra la preesistente area militare della caserma Wackernell e il declivio collinare che separa l’area di concorso dal complesso di edifici scolastici a nord-est, tramite la demolizione di gran parte del muro di cinta esistente; realizzazione di una continuità fisica e visiva tra il declivio e le coperture del nuovo Convitto attraverso la previsione di un sistema di coperture a verde pensile estensivo.

DONATELLA BASUTTO, Alessio Pipinato, Giovanni Rossi, Remo Marcomini, Davide Scannavini — Progettazione di un convitto per alunni con mensa a Malles

Planimetria e contesto

Per ottenere questa continuità, si è prevista un’architettura composta da volumi che formano una sorta di “strato poroso”, costituito da una sequenza di coperture a falde, di terrazze e di percorsi in copertura, di corti e di giardini, sui quali si affacciano i diversi ambienti del Convitto. Le corti al piano terra si infiltrano nello strato poroso, segnando gli accessi alle principali aree funzionali. Questa composizione di volumi – prevalentemente caratterizzati da coperture a verde pensile – diventano la facciata principale dell’edificio, spazio fisico dove le diverse attività si intrecciano, visibile scendendo dal percorso pedonale che collegherà gli edifici scolastici al Convitto, fruibile dai residenti nel Convitto e in parte dagli altri utenti.

DONATELLA BASUTTO, Alessio Pipinato, Giovanni Rossi, Remo Marcomini, Davide Scannavini — Progettazione di un convitto per alunni con mensa a Malles

Fotoinserimento del progetto

Nelle coperture dei volumi e nelle terrazze poste al piano primo sono previsti inverdimenti estensivi – tramite vegetazioni specializzate, con spessore della stratificazione contenuto – che favoriscano uno sviluppo naturale delle specie, una percezione tranquillizzante degli spazi aperti dall’interno dell’edificio e una migliore integrazione del nuovo edificio nel paesaggio. Nelle terrazze al piano primo e nelle corti al piano terra sono previste vasche con substrati di diversa tipologia e granulometria che, oltre a favorire la biodiversità con la presenza di piante selvatiche autoctone (ad esempio Borracina bianca, Borracina rupestre, Borracina ispida, Semprevivo, con le loro fioriture bianche, gialle, rosa) che al variare delle stagioni, modificano il loro aspetto in funzione della temperatura, dell’umidità e della luce, permettono anche di ottenere un’interessante varietà percettiva che intende dialogare, per forme e colori, con la tessitura dei prati e dei declivi presenti nell’area. Il progetto oltre che rispondere ai suddetti criteri ecologici e sostenibili, prevede il ricorso a energie rinnovabili il cui sfruttamento si è inteso integrare e rendere coerenti con la descritta configurazione architettonica del nuovo Convitto: nelle corti geotermico con condotti orizzontali per il preriscaldamento dell’aria, in regime invernale, e sonde verticali per l’aria primaria; nella testata sud del corpo degli alloggi solare termico e fotovoltaico integrati; nelle strutture con montanti lignei per i setti verticali con isolamento in fibra di legno; nelle terrazze di copertura con il recupero delle acque piovane per impianti idrosanitari; connessione alla rete locale di teleriscaldamento.

DONATELLA BASUTTO, Alessio Pipinato, Giovanni Rossi, Remo Marcomini, Davide Scannavini — Progettazione di un convitto per alunni con mensa a Malles

Pianta del Piano Terra con il verde esterno

Il progetto prevede la collocazione delle principali aree funzionali al piano terra – zona centrale, sport, mensa e alloggio custode – in modo da favorire la massima accessibilità da parte dei diversi tipi di utenti del Convitto. La zona centrale è posta in posizione baricentrica, facilmente raggiungibile da un cortile a sud-ovest di accesso pedonale al Convitto, presidiato dall’ufficio del custode, a sua volta distinto, tramite un corridoio vetrato, dall’alloggio del custode. Dalla zona centrale è possibile raggiungere al piano primo la sala multimediale, il locale studio e la sala conferenze, dai cui ambienti gli allievi e gli altri utenti possono fruire delle terrazze e degli spazi a verde pensile. La zona sport è direttamente accessibile agli utenti esterni dal cortile a sud-est, potendo fruire del parcheggio per 11 posti auto collegato direttamente alla strada prevista nel piano urbanistico. Tramite un collegamento interno, vicino al blocco spogliatoi, gli stessi ambienti sono raggiungibili al coperto da parte dei residenti. Tramite la stessa scala che conduce alle terrazze al piano primo è possibile raggiungere, al piano interrato, il garage per pulmini e autovetture. La zona centrale occupa parte del piano terra del corpo lineare della zona convitto, il quale si sviluppa su tre livelli, con al piano terra 6 camere doppie, 4 singole e 2 per allenatori, ai piani primo e secondo 20 camere doppie, 2 singole e 4 per allenatori, alcune di queste dotate di logge, tutte schermate da frangisole lignei orizzontali. Dal piano primo della zona convitto è possibile accedere, specialmente nei mesi estivi, alle terrazze dove sono collocati il locale studio e la sala multimediale. La sala pranzo della zona mensa è accessibile direttamente dalla zona centrale sia dai residenti che dagli utenti esterni. Tramite un percorso esterno, direttamente collegato al percorso pedonale che scende dagli edifici scolastici a nord-est, è possibile prevedere un ingresso indipendente alla sala pranzo. La cucina, il deposito e le celle frigo godono di un accesso autonomo, in cui è possibile prevedere lo stazionamento al coperto di un automezzo per il carico/scarico. A fianco dello spazio coperto per il carico/scarico, è prevista una rampa carrabile che conduce al piano interrato, dove sono previsti il garage per 15 pulmini e 5 autovetture, e lo spazio per il garage per 80 biciclette. Separati da un vano per filtro fumo, sono previsti allo stesso piano i vani tecnici richiesti nel disciplinare di concorso.

DONATELLA BASUTTO, Alessio Pipinato, Giovanni Rossi, Remo Marcomini, Davide Scannavini — Progettazione di un convitto per alunni con mensa a Malles

Pianta del Piano Primo con il verde pensile


menteLOCALE - maria claudia di bello, Guido Puchetti

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L’intervento di basa sulla ricerca di equilibrio tra la dinamicità dei flussi tipici del bar e la necessaria tranquilità per il piacere legato al relax e alla sosta per un drink. Un ruolo fondamentale in tal senso, è svolto, oltre che dalla disposizione spaziale, dal rapporto tra materiali, luci e colori.

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

maria claudia di bello, Guido Puchetti — menteLOCALE

abitazione unifamiliare - maria claudia di bello, Guido Puchetti

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Casa LM costituisce una porzione di un aggregato strutturale danneggiato dal sisma del 31/10/2002. L’edificio in principio utilizzato come deposito-garage al piano terra e abitazione al primo piano presentava problemi distributivi. La riconfigurazione dell’appartamento ha sfruttato l’intero volume per la funzione esclusivamente residenziale ampliando gli spazi con il recupero del sottotetto.

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

Il contrasto tra materiali tradizionali e contemporanei esalta il meltin pot estetico dell’intervento posto in equilibrio tra innovazione e memoria. La struttura portante verticale costituita da una muratura a conci di pietra tenera (tufo), risale al sec. XVIII. Il suo recupero e la conservazione a vista è accentuato dall’illuminazione a raso. Si è ottenuto un effetto caratteristico di quinte in grado di riscaldare l’ambiente. Similmente si è lavorato sul recupero delle volte al piano terra.

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione unifamiliare

Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio - Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico

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Il progetto nasce dal tema canonico dell’architettura cimiteriale: il recinto, il themenos, che sacralizza lo spazio dell’”altra città”. L’idea progettuale affonda le proprie radici in precise tematiche che mirano ad abbracciare sia la sfera evocativo-spirituale, sia quella propriamente terrena, legata agli aspetti funzionali.

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

verso il giardino dei ricordi...

“Di mesta ma grande importanza è il tema del cimitero in architettura; come crescevano le città tanto crescevano i cimiteri, ma è in questi ultimi che si stabiliscono i ricordi, gli affetti, i resti fisici delle persone, ma anche delle città” (Aldo Rossi).”

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

prospettiva

L’ipotesi di progetto per l’ampliamento del cimitero della Confraternita della Misericordia di Campi Bisenzio prevede l’occupazione di quasi tutto il lotto adiacente il manufatto esistente, con il quale, chiaramente, si è mantenuto un forte legame visivo, proporzionale e di accessibilità. Il progetto si plasma,inoltre, sull’idea di realizzazione di un parco cimiteriale che,al contempo,richiami un parco urbano: esso è sì luogo di sepoltura, ma è caratterizzato anche da elementi propri del verde attrezzato con panchine,spazi all’ombra ed una vasca d’acqua.

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

vista primo piano verso i loculi

Sbocco naturale di queste due principali riflessioni è stato quello di definire un progetto che vertesse sull’idea di un recinto “contenitore” del parco, delle funzioni necessarie alle attività da svolgersi, del luogo raccolto di incontro dell’uomo con i propri cari ,ponendosi come elemento di continuità ideale tra la città dei vivi e quella dei defunti. Affinché questo sia possibile, si è cercato di conferire allo spazio progettato un carattere solenne, confacente al delicato tema della vita e della morte, ma anche intimo, che possa permettere all’animo umano di ricongiungersi a quello divino attraverso la fede.

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

tavola introduttiva

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

piano terra

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

primo piano

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

il giardino dei ricordi centrale

Massimo Veneziani, Marco Veneziani, Mariacristina Piglionico — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi-Bisenzio

vista primo piano sul terrazzo a cielo aperto del tempio crematorio ospitante un giardino per lo spargimento delle ceneri

Lecture and Performance Hall - Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac

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Designers’ intention was to create an educational architecture not only in the aspect of functional solutions, but also esthetic ones, especially crucial to the environment in which the personality of studying youth is formed.

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

OUTSIDE Modern and strong in its expression architectural form creates an accent at the corner of the street. It presents at the same time a feature shared by every collegiate building – an order and a discipline in solid’s shaping and elevation distribution. Through the rhythm of sections it refers to the most important context – Zwierzyniecki Forrest. Soft curve of the front elevation wall highlights the main entrance. Horizontal cuts correspond to the internal layout of the rooms and determine an accent at the corner of the building. The most suitable material that naturally could be formed in such a way is copper. Other elevations in relation to the neighboring buildings have been finished with gray concrete bricks.

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

INSIDE The internal structure of the building is based on the longitudinal axis of communication underlined by long cuts in the ceiling and skylight in the roof. The most important element of the functional programme is a scene with fully equipped theater and two auditoriums with 300 and 150 seats. Acoustic ceiling screens have been made of perforated copper sheet and copper grid with reference to the front elevation. Soundproof mobile walls enable any division of this space. After removal of all mobile walls a centrally located stage is connected with two audiences for a total of 450 seats. There is also a possibility to separate stage room itself and link it to the entrance hall. In this configuration, the scene serves as an exhibition space and in the same time auditoriums function as lecture halls. Other facilities include: theater, music and plastic arts rooms, lecture halls and cafeteria.

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Bogdan Pszonak, Anna Pszonak, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Lecture and Performance Hall - Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac

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Designers’ intention was to create an educational architecture not only in the aspect of functional solutions, but also esthetic ones, especially crucial to the environment in which the personality of studying youth is formed.

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

OUTSIDE Modern and strong in its expression architectural form creates an accent at the corner of the street. It presents at the same time a feature shared by every collegiate building – an order and a discipline in solid’s shaping and elevation distribution. Through the rhythm of sections it refers to the most important context – Zwierzyniecki Forrest. Soft curve of the front elevation wall highlights the main entrance. Horizontal cuts correspond to the internal layout of the rooms and determine an accent at the corner of the building. The most suitable material that naturally could be formed in such a way is copper. Other elevations in relation to the neighboring buildings have been finished with gray concrete bricks.

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

INSIDE The internal structure of the building is based on the longitudinal axis of communication underlined by long cuts in the ceiling and skylight in the roof. The most important element of the functional programme is a scene with fully equipped theater and two auditoriums with 300 and 150 seats. Acoustic ceiling screens have been made of perforated copper sheet and copper grid with reference to the front elevation. Soundproof mobile walls enable any division of this space. After removal of all mobile walls a centrally located stage is connected with two audiences for a total of 450 seats. There is also a possibility to separate stage room itself and link it to the entrance hall. In this configuration, the scene serves as an exhibition space and in the same time auditoriums function as lecture halls. Other facilities include: theater, music and plastic arts rooms, lecture halls and cafeteria.

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Meteor Architects, ARKON | Jan Kabac — Lecture and Performance Hall

Nuovo Centro Culturale - Luojia Xu

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Il progetto prevede la dismissione dello scalo ferroviario di Porta Genova a Milano con la realizzazione di un masterplan che faccia dialogare le porzioni di città rimaste separate a lungo dalla presenza dello scalo. Il masterplan comprende una serie di edifici residenziali e una biblioteca/centro culturale.

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Piano piano terra

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Pianta piano terzo

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Prospetto est

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Prospetto ovest

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Sezione trasversale

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Sezione longitudinale

Luojia Xu — Nuovo Centro Culturale

Modello di studio

Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me) - Calogero Alongi

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Floresta è il comune Siciliano che vanta la posizione di maggiore altitudine, ubicato a ben 1275 metri sul livello del mare. Incastonato in un’ottima posizione sui contrafforti dei Nebrodi orientali, ai confini della provincia di Catania, sorge sullo spartiacque tra le alte valli del fiume Alcantara e del torrente Naso, in una sella naturale tra il monte Pistone e la Serra Baratta, distinguendosi per la particolare bellezza della natura incontaminata che lo circonda. L’intero territorio ricade nell’ambito territoriale Naturale denominato “Parco dei Nebrodi”. E’ nel rispetto di tutte le norme di salvaguardia ambientale che il Comune di Floresta con molta attenzione e rigidità opera al fine di preservare tutte quelle bellezze naturali paesaggistiche che nè caratterizzano il territorio. Il Centro storico del Comune di Floresta è esistente già in età Normanna ed è caratterizzato per la rilevanza architettonica dalle sue Chiese, tra cui la Chiesa madre dedicata a S. Anna, del XVI Secolo che conserva ancora opere artistiche risalenti tra il 1600 e il 1700. Caratterizzano altresì il centro storico il Corso Umberto sul quale si estende la centrale Piazza Umberto che comprende altre due piccole piazze e la via Vittorio Emanuele. I fabbricati che formano l’Intero Centro sono caratteristici per le facciate esterne realizzate con pietrame listato a vista e coronato nelle fughe da cocci di cotto. Al fine di dare al centro abitato un aspetto più ordinato e nello stesso tempo più accogliente per i numerosi turisti che durante l’anno visitano il piccolo Centro, L’Amministrazione Comunale di Floresta ha deciso di intervenire per dare una chiara impronta di rinnovamento che unitamente ad altre iniziative, mira all’obiettivo di riqualificare il Centro Storico del paese redigendo un progetto generale di riqualificazione a finalità turistica, degli spazi pubblici. Il Progetto generale oltre alla piazza ha previsto il recupero mediante la sistemazione scenografica e l’arredo del Corso Umberto e della via Vittorio Emanuele. Le soluzioni architettoniche adottate, sono scaturite da una attenta analisi storica del paese che ha evidenziato chiaramente che col passare degli anni questi ha subito un parziale degrado compromettendo la sua storicità, a causa di mancati interventi indispensabili per il mantenimento conservativo dello stesso e di interventi manutentivi che hanno avuto sicuramente un beneficio immediato, ma che non hanno rispecchiato assolutamente i principi di conservazione architettonica. L’intervento progettuale proposto ha inciso indiscutibilmente sull’aspetto estetico dando nuova immagine del centro ai numerosi visitatori che raggiungono ogni anno il piccolo Centro dei Nebrodi, per acquistare i prodotti lattiero-caseari. La centrale Piazza Umberto e le due piccole piazze ad essa collegate, sono state pavimentate con riquadri formati da elementi di pietra areanaria (giallo ocra) e fondo in pietra locale squadrata e scalpellata a punta grossa formando riquadri geometrici. Gli aspetti ambientali hanno una foltissima interazione tra loro e l’impatto totale spesso è molto più ampio. Quindi lo studio d’impatto ha tenuto conto dei singoli aspetti e delle loro interazioni per giungere a realizzare dei lavori ambientalmente sostenibili. L’impatto sul territorio si è sviluppato in relazione ad alcuni elementi principali quali la tipologia delle lavorazioni, la distribuzione e la natura delle opere. Sotto il profilo dell’impatto ambientale non sussiste il rischio di particolari squilibri indotti nell’ecosistema locale in cui il progetto si inserisce, comunque è stato fondamentale limitare e rendere innocuo ogni intervento realizzato. A Floresta l’offerta turistica è caratterizzata dalla particolare bellezza della natura incontaminata che la circonda, immersa in un clima di eccezionale salubrità nella quale lo sguardo spazia perdendosi tra orizzonti infiniti, lussureggianti manti boschivi che si estendono a perdita d’occhio tra paesaggi mozzafiato. L’intero territorio ricade nell’ambito territoriale Naturale denominato “Parco dei Nebrodi”. La tradizionale lavorazione artigianale dei prodotti lattiero-caseari che oltre alle bellezze architettoniche delle già citate Chiese di epoca normanna, rappresentano una filiera di prodotti turistici tra i quali spiccano i formaggi e i salumi, tra cui le rinomatissime provole (Presidio Slow Food) ed i caratteristici cavaddùzzi, provole modellate come piccoli cavalli dagli abili casari locali che fanno si che Floresta sia visitato per tutto l’anno da visitatori e turisti.

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)

Calogero Alongi — Riqualificazione di una piazza a Floresta (Me)


residenza unifamiliare - maria claudia di bello, Guido Puchetti

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hhhhh

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

maria claudia di bello, Guido Puchetti — residenza unifamiliare

Parco del Borgo antico di Monterano - Rayna Harizanova

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Un intervento di restauro del paesaggio a Monterano vuole contribuire a migliorare la qualità percettiva dei paesaggi del luogo fornendo alle varie tipologie di visitatori i mezzi informativi, le soste, i servizi utili, favorendo con questo la tutela dell’aspetto d’insieme dell’abitato, del suo contesto e dei processi naturali che vi avvengono incessantemente. I visitatori seguono percorsi diversi e sostano in punti anch’essi diversi, il desiderio è di rispettare l’esperienza differenziata di ognuno di essi. I visitatori, che potremmo definire ordinari, necessitano di essere accolti, informati e guidati. Loro seguono i suggerimenti lungo il percorso lento e assecondano le pause dedicate alle qualità principali del luogo. La progettazione della percorribilità e delle soste è l’oggetto di questo progetto, sostenendo l’idea concettuale del “ritmo” che determina i tempi e le distanze che dettano la visita dell’antico borgo di Monterano.

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Rayna Harizanova — Parco del Borgo antico di Monterano

Plovdiv, Central Square - Massimo Valente

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The design concept comes out from the stratification of three layers, added to the hystorical ones of the city: the Archeological layer and the underpass, the Square layer and the New project layer.

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

The relation between the town and its history is heightened thanks to a slopes, that connect the contemporary layer to the preexisting ones. The forum is related with the square through green terraced steps which help the downhill, rest and socialization too.

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

PLAN 1:500

A huge wooden “pool” works as an infrastructure, link the east-west parts of the city and becomes the new “decumano”. The crossing transverse is extolled by the new design of the park’s boundary, which becomes a filter between the green area and the mineral one, encouraging its use as a city’s pedestrian network. The square has been redesigned preserving its empty aspect for its further use for big events and suggesting the possibility of unearth the rest of the forum.

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

The new layer is a “crepidoma”, a historical memory which defines the boundaries of the square. The element, which belongs to this layer, are raised in order to generate new viewpoints, a “quiet places”, where socialize and have a rest. Next to the post office, they absolve also to another function: enhancing the commercial front. The slopes and the “matrix lines” suggest and strengthen the directions, as long as the circular seats refers to the traditional Bulgarian dance.

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

The project of the party house is only a proposal. The cultural and informative functions are integrated with the commercial and the restoration ones and they mark in a positive way the social value of the space. The entrance level becomes totally open to the square, which “flow” into the building, generating a covered public space. The huge glass façade at the mezzanine level gives an amazing viewpoint on the square, at the same time the cantilevered volume is featured by a glass surface, which works as a huge interactive board “Learning Plovdiv”. The roof should be designed as a roof garden. The real new layer is a glass cube on the top of the building, that helps to piece together the hystorical texture of the city from a favored viewpoint and should accommodate a library related with the exhibition hall.

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

T1

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

T2

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

T3

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

PLAN 1:200

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

T4

Massimo Valente — Plovdiv, Central Square

Casa privata a Valdobbiadene (TV) - Paola Rebellato

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Restauro ad uso abitazione di casa nel cetro storico di Valdobbiadene (TV).

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

Paola Rebellato — Casa privata a Valdobbiadene (TV)

NEW MANDASPRIZZ 2014 - Rocco Zanoni

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Il progetto tratta un recupero di spazi esistenti per gli eventi estivi MANDASPRIZZ a Coredo TN. Le pareti esistenti in legno sono state trattate con una speciale tecnica di verniciatura per valorizzare la tipica venature del larice rendendola zebrata simile al motivo caratterizzante dell’evento. Nello spazio si vuole creare una nicchia estiva: una piccola spiaggia caraibica con arredamento in bambù e sabbia bianca nel mezzo delle montagne trentine.

Rocco Zanoni — NEW MANDASPRIZZ 2014

Rocco Zanoni — NEW MANDASPRIZZ 2014

Rocco Zanoni — NEW MANDASPRIZZ 2014

Rocco Zanoni — NEW MANDASPRIZZ 2014

Rocco Zanoni — NEW MANDASPRIZZ 2014

LOFT in CASALMAGGIORE - ARRIGO STRINA

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Questo loft, situato a Casalmaggiore (Cremona), sorge sulla terrazza di copertura di una residenza in mattoni faccia-vista ed è affiancato da un appartamento a tre piani. Le due case appartengono all’edilizia dei primi anni ’50. L’intento era di creare un’abitazione compatta e funzionale che, inserendosi nel contesto esistente, permettesse una vista panoramica del fiume Po dal soggiorno e dalla camera da letto, senza spostare gli equilibri stilistici dell’edificio originario. Il loft, diviso su due livelli di cui uno di 72 metri quadri e uno di 40 metri quadri, è supportato da una struttura in calcestruzzo sui lati lunghi e da una muratura in mattoni sulla facciata, il tutto rivestito lungo i lati da una membrana in corten che riprende il cromatismo dei mattoni. Al piano terra sono presenti un ampio soggiorno direttamente collegato alla cucina e alla sala da pranzo, una zona studio ed un piccolo bagno di servizio. Dall’ingresso è possibile accedere al piano soppalcato mediante una scala inserita in un telaio scatolare che riprende il tema del cubo, elemento che determina il design degli arredi del loft. La zona notte è composta dalla camera da letto con doppia cabina armadio e da un ampio bagno con vasca idromassaggio e doccia a soffione doppio. Il tema principale di tutto il progetto è la luce naturale enfatizzata dal doppio volume che consente di vivere lo spazio in maniera libera ed essenziale. La luce solare illumina i piani attraverso un’unica grande finestra-parete, apribile grazie ad un sistema di aperture a serramenti basculanti e totalmente oscurabile mediante una copertura ad avvolgimento automatico fissata al soffitto. Per gli interni sono stati utilizzati materiali che vanno dal parquet in acero chiaro all’ardesia del camino e della parete principale nella zona notte. Il guardaroba, come l’armadio, sono in noce chiaro e assieme ai mobili della cucina (realizzati in corian) si legano cromaticamente agli arredi della zona soppalcata, dove si trovano un armadio a parete in legno di betulla e le pareti della doccia in ardesia. Il riscaldamento a pavimento posto su entrambi i livelli garantisce il giusto grado di riscaldamento nei mesi invernali mentre un sistema di condizionamento nascosto nelle tramezze consente un clima fresco e privo di umidità nei mesi estivi.

ARRIGO STRINA — LOFT in CASALMAGGIORE

This loft is in Casalmaggiore (CREMONA-Italy), located on the roof of a residence in brick-face view and is flanked by a three-floors apartment. Both houses belong to the building of the early 50s. The intent was to create a compact and functional home, fitting into the existing context, allow a panoramic view of the river Po from the living room and the bedroom, with a stylistic shift balance of the original building. The loft, split on two levels, one of which 72 square meters and one of 40 square meters, is supported by a concrete structure on the long sides and a brick masonry on the facade, all covered by a membrane along the sides in corten to resume the colors of the bricks. On the ground floor there is a large living room directly connected with the kitchen and the dining room, a study area and a small bathroom. From the entrance you can access to the loft by the stair placed in a box-like frame that takes up the theme of the cube, which determines the design of the furniture in the loft. The sleeping area is composed of the master bedroom with double walk-in closet and a large bathroom with idro massage tub and shower with double shower head. The main theme of the whole project is the natural light and is emphasized by the double volume allowing you to live in a free space and essential. The sunlight illuminates the plans through a single large window-wall, openable thanks to a system for opening doors to overhead and totally darkened by a cover to automatic winding fixed to the ceiling. For the interior materials have been used ranging from the light maple flooring slate fireplace and the main wall in the bedroom. The clear walnut cabinets and kitchen cabinets made of corian bind chromatically to the furniture of the loft area where there is a wall cabinet in birch wood and covered in slate shower area. The underfloor heating on both levels ensures the right amount in winter months while an air conditioning system in hidden partitions allows a cool climate and moisture-free in the summer period.

ARRIGO STRINA — LOFT in CASALMAGGIORE

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giardino sospeso - maria claudia di bello, Guido Puchetti

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Il progetto prevede la realizzazione di un giardino su un terrazzo esistente. Il disegno parte dal contesto portando in sè le giaciture della città, aprendosi alle visuali più convenienti, adattandosi all’esposizione del sole e dialogando con l’edificio dato. Il giardino cerca la prosecuzione naturale degli interni ed essendo una realizzazione ex-post è strutturato su tecnologie removibili e leggere: pavimentazione e percorsi galleggianti, vasche fiorite, vasi rocciosi, piattaforme per il relax, sculture rampicanti.

maria claudia di bello, Guido Puchetti — giardino sospeso

maria claudia di bello, Guido Puchetti — giardino sospeso

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maria claudia di bello, Guido Puchetti — giardino sospeso

maria claudia di bello, Guido Puchetti — giardino sospeso

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Garden Seating areas - Didi unique garden furniture

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Garden Furniture

L'isola che non c'è - Matteo Gardino

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Seconda porta a destra, questo è il cammino. E poi dritto, fino al mattino… Avrebbe potuto comporla qui, Edoardo Bennato, la sua canzone perché questo piccolo bilocale nel cuore di Brera solleciterebbe in chiunque la sindrome di Peter Pan. Ma andiamo con ordine.

Matteo Gardino — L'isola che non c'è

La casa è di fine ‘600, legata alla Chiesa Del Carmine, all’epoca adibita a dormitorio per le monache e divisa in identici monolocali da 20 mq.

Matteo Gardino — L'isola che non c'è

Oggi, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che conserva e tutela il palazzo storico, è stata riconvertita a uso residenziale: è per ristrutturare uno degli appartamenti che Matteo Gardino, classe 1985, ha accolto la sfida con tutta la passione e l’energia dei giovani progettisti.

Matteo Gardino — L'isola che non c'è

L’idea forte è stata quella di armonizzare tre unità, prima indipendenti, e dotarle di ogni comfort domestico. Pareti bianche per diffondere meglio la luce, travi sul soffitto per scaldare l’ambiente, porte a vetri e specchi per ingannare, piacevolmente, l’occhio e suggerire metrature più generose.

Matteo Gardino — L'isola che non c'è

Un’unica stanza per living e cucina, con un gioco di volumi e arredi capaci di trasformare uno spazio di 40 metriquadri in un rifugio glam. Alcuni pezzi icona come le poltrone in cuoio di Marcel Breuer dialogano con pezzi super contemporanei e, per dare maggior carattere all’ambiente, decorazioni pop distribuite uniformemente in ogni stanza: fumetti, sticker che riproducono le opere di Banksy (lo street artist inglese più cool del momento! ndr), personaggi di Walt Disney, miniature di Jeff Koons. E la palette cromatica, dai toni forti e audaci, regala a questo interno ironia e originalità.

Matteo Gardino — L'isola che non c'è

Per la camera da letto, collegata alla zona giorno da un tunnel di vetro che ospita il bagno, l’ispirazione è stata d’autore, quella dell’architetto giapponese Tadao Ando. Tatami sul pavimento, letto in stile japan e parete in cemento smussato a 45° che funziona anche da pannello fonoassorbente e isolante. Per dormire fino a tardi, senza troppi pensieri. Proprio come nell’isola che non c’è.

Testo e Foto Lea Anouchinsky

vairano stand porsche - Matteo Gardino

appartamento gnocchi - Matteo Gardino

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ristrutturazione appartamento in via crispi, milano

Matteo Gardino — appartamento gnocchi

vista soggiorno cucina e bagno nella zona vetrata

Matteo Gardino — appartamento gnocchi

Matteo Gardino — appartamento gnocchi

Viale Panzini - RMAD - Roberto Marconi archidesign

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L’intervento si colloca in un più ampio progetto di riassetto urbano che coinvolge la via Panzini con allargamento dell’area adiacente alla sede stradale a confine con quella ferroviaria dove vengono ricavate superfici destinate a verde e parcheggi.

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

RMAD - Roberto Marconi archidesign — Viale Panzini

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