Il tema concorsuale è quello di avviare un ambizioso progetto architettonico, che apre una strada verso uno sviluppo amichevole nei riguardi dell’ambiente, partendo dalle volumetrie stereometricamente esatte dei corpi di fabbrica della ex sede del Ministero delle Finanze in Roma EUR.
La “struttura concettuale” proposta, ideata per risparmiare energia e materia, si preoccupa del benessere dei suoi abitanti, temporanei e non, facendogli vivere un’esperienza che possa costituire un esempio come modello comportamentale per l’approccio verso i temi attuali del riuso e della sostenibilità ambientale.
Architectural Generation and (EU)Regeneration.
Gli edifici che furono la sede del Ministero delle Finanze, costituiscono un esempio significativo nel panorama architettonico moderno di Roma. La loro ideazione e realizzazione, avvenuta tra il 1957 e il 1961 ad opera dell’architetto Cesare Ligini, ha contribuito a delineare i tratti salienti di quella fase sperimentale che negli anni ’50 ha coinvolto il settore dell’edilizia nei campi di applicazione dell’allora tecniche costruttive innovative e nella creazione di oggetti architettonici dal forte valore simbolico.
In questo humus si sviluppa la standardizzazione, la produzione seriale dei componenti, con conseguenti ripercussioni sull’organizzazione degli spazi interni e delle partiture esterne degli organismi edilizi.
L’adozione di una regola che si basa su una maglia modulare conduce a organizzazioni compositive semplici e funzionali (razionali). Il tempo ci ha fatto capire la reale efficacia di alcune delle soluzioni adottate sia in termini di flessibilità funzionale sia alla luce delle istanze in materia di sostenibilità ambientale.
Il complesso edilizio in questione ha, per genesi, una impostazione modulare e l’idea è quella di rispettare questa “vocazione”. Questa naturale e presente tendenza alla modularità preme verso un confronto sui temi della standardizzazione in edilizia che possono essere oggi re-interpretati e rivisti in chiave di sostenibilità edilizia, con implicazioni di intercambiabilità, varietà, flessibilità funzionali e nuove possibilità espressive.
© Alfio Fabio Finocchiaro . Published on August 24, 2014.
Considerazioni compositive.
Implicazioni relative alle variate condizioni fisiche dell’ambiente circostante l’area di progetto, conducono ad una profonda riflessione sulla qualità e quantità della masse in gioco del complesso edilizio.
I diversi tentativi per soddisfare i sottostanti requisiti richiesti dal bando:
... garantire un’immagine unitaria del complesso, che dovrà essere riconoscibile e rappresentativo dei caratteri dominanti e ciò anche in rapporto agli elementi di altissimo valore architettonico che interagiranno con le nuove costruzioni ….
.... altezza, numero di piani e numero di edifici non possono essere modificati …
hanno evidenziato una difficile conciliabilità tra i due suddetti requisiti.
Persuasi della maggiore rilevanza del primo requisito, si è ritenuto di derogare da un eccessivo rigore nel rispetto del secondo requisito.
La scelta di una ricomposizione volumetrica ha come obiettivo: scomporre l’immagine non dialogante con il costruendo centro congressi e realizzare un elemento unitario di contrappunto, e recuperare il rapporto tra le torri, i corpi di fabbrica bassi e la scala pedonale.
Da attente analisi e riflessioni su quel che concerne gli equilibri tra le masse in gioco, la possibilità visuali da e verso il complesso e da e verso la nuova presenza del nuovo centro congressi (Fuksas), scaturisce l’idea di re-distribuire le masse stabilendo così una gerarchia al fine di costruire una percezione dinamica del nuovo.
Così gli edifici in questione vengono ridimensionati:
Edificio numero 1. A nuova destinazione d’uso Hotel viene mantenuto inalterato nella sua consistenza volumetrica. In sommità viene però aggiunto un livello ad uso tecnico e un’alta serra bioclimatica al fine di caratterizzare la torre e costituire così l’edificio, attualmente, più alto dell’EUR, il faro verso dove guardare da fuori il quartiere per orientarsi e, quello da dove affacciarsi per poter godere delle visuali paesaggistiche migliori;
Edificio numero 2. Il corpo di fabbrica che ha come nuova destinazione d’uso Shopping Mall mantiene il volume originario. In parte della copertura viene aggiunta una serra bioclimatica, la restante parte viene trattata a tetto giardino;
Edificio numero 3. Destinato a Hotel, l’edificio viene abbassato di tre livelli, per aprire la visuale della torre 1 e del retrostante hotel Lama;
Edificio numero 4. Questa torre, destinata anch’essa ad Hotel viene abbassata di ulteriori 3 elevazioni rispetto all’edificio numero 3 con le stesse motivazioni e intenti.
Edificio numero 5. Destinato ad uffici. L’attuale lunga cortina viene interrotta in corrispondenza dell’intersezione con l’edificio 4. L’edificio si divide così in due parti: la parte a Sud viene abbassato di un livello mentre quella a nord viene sollevata di uno, in modo da ottenere una differenza, tra i due corpi di fabbrica, di due elevazioni.
© Alfio Fabio Finocchiaro . Published on August 24, 2014.
Soluzione formale per l’involucro.
L’idea che sta alla base del concept prende spunto dallo stato attuale in cui versano gli edifici oggetto della competizione e dalla volontà di voler raggiungere una immagine unitaria dell’architettura che si viene a formare. L’unitarietà viene ottenuta utilizzando cinque fasce, nella direzione nord-sud, che rivestono gli spazi e i volumi in questione stabilendo, di volta in volta, risultati estetici diversi in funzione dei diversi usi. Così, trovano posto, sotto questo mantello, nuovi volumi che pareggiano, per quantità, quelli precedentemente sottratti. Tali volumi contengono ambienti di relazione tra i vari corpi di fabbrica del complesso edilizio, al fine di conferire unitarietà dal punto di vista funzionale.
Fascia 1. Da nord a sud, la fascia contiene una spazio verde ad uso pubblico, l’involucro poi si solleva per proteggere parte del centro commerciale e individuare sotto di esso e sopra il centro commerciale una serra.
Fascia 2. L’involucro avvolge la torre numero 1 per poi adagiarsi, come pergolato sulla copertura della restante parte del centro commerciale.
Fascia 3. L’involucro si mantiene orizzontale alla quota di 5 m dal livello strada fino ad incontrare la torre numero 3 per esservi modellato. Sotto la parte orizzontale trova posto la Hall dell’albergo, baricentro geometrico e funzionale dei corpi di fabbrica adibiti ad hotel.
Fascia 4. A nord un nuovo bosco ad uso pubblico raddoppia la sua presenza attraverso la riflessione sul prospetto specchiato dell’hotel “Lama”. L’involucro avvolge l’edificio numero 4 che si allunga verso ovest, attenuando l’immagine estetica di torre. A sud, l’involucro arrivato a terra si rialza secondo un piano inclinato con lieve pendenza (6%) che sfora il confine del lotto per inglobare e riattivare la stazione della metropolitana. Sotto il piano inclinato, trovano posto tre livelli ipogei di garage, a servizio del pubblico e di chi lavora nel complesso, zone di carico per gli approvvigionamenti esterni, il servizio car-sharing con parcheggio e torrette di ricarica per le auto elettriche e il bike-sharing. Sopra un’altro bosco artificiale ed uno spazio per manifestazioni pubbliche all’aperto.
Fascia 5. Avvolge i due corpi di fabbrica destinati ad uffici incorporando un’attraversamento al lotto da viale Boston.
© Alfio Fabio Finocchiaro . Published on August 24, 2014.
Soluzione tecnologica dell’involucro – Bioclimatica dell’edificio e sostenibilità ambientale.
La scelta compositiva per dare uniformità architettonica è quella di dotare il complesso edilizio di un mantello tecnologico, disimpegnato dalle strutture esistenti, che costituisce una pelle attrezzabile con dotazioni per l’involucro. Tali dotazioni dipendono dalle esposizioni, dalle esigenze funzionali e dalle diverse prestazioni richieste per l’interfaccia interno-esterno.
Tutto muove dall’individuazione e dal riconoscimento di una regola, una maglia scozzese regolatrice dello spazio che coniuga, dimensionalmente, i corpi di fabbrica esistenti tra loro e gli spazi esterni. I campi più stretti di questa maglia sono i luoghi deputati a essere impegnati dalle componenti strutturali del mantello al fine di renderlo strutturalmente indipendente dagli scheletri portanti degli edifici esistenti. Le componenti strutturali del mantello, realizzate in legno lamellare, principali, verticali e orizzontali nella direzione nord-sud e secondarie, di collegamento tra i vari nastri e i corpi di fabbrica, costituiscono il graticcio del mantello che va completato, in base alle esigenze funzionali, da altre componenti che sono: la passerella di servizio, le serre solari e pannelli solari, i giardini pensili, i terrazzi e i giardini d’inverno.
Nella frontiera tra il “mantello” e i corpi di fabbrica esistenti viene apposto l’involucro degli edifici, realizzato in legno e vetro.
La regolazione di temperatura e umidità all’interno degli ambienti di vita avviene in modo passivo attraverso le dotazioni bioclimatiche dell’involucro.
Lo schema di funzionamento, valido per tutte le stagioni, prevede di prelevare aria dall’esterno che passando per condotte ipogee, viene immessa all’interno degli ambienti. Questo schema vuole rendere la temperatura interna degli edifici come quella del sottosuolo che è pressoché costante durante tutto l’anno (circa 18 °C). Il mezzo che si usa per estrarre o immettere calore è l’aria.
immissione: l’aria viene costantemente prelevata dall’esterno attraverso delle torri del vento che sono poste in corrispondenza dei tre edifici più alti. In sommità tali edifici sono dotati di canali orizzontali ad anello dotati di serrande che vengono azionate al variare della direzione del vento nelle diverse stagioni. L’aria, captata dai canali orizzontali viene convogliata attraverso le torri del vento ed immessa nel sottosuolo.
condizionamento: i canali di adduzione immettono l’aria prelevata dall’esterno in un collettore che si allunga nel sottosuolo, in corrispondenza del bosco di nord, al fine di aumentare la superficie scambiante. Qui l’aria esterna si arricchisce di calore (inverno) o s’impoverisce (estate), mentre l’umidità viene passivamente regolata dai materiali con cui sono realizzate tali condotte sotterranee. Manufatti massivi di argilla costituiscono l’involucro interno di questi grossi cunicoli, hanno la proprietà di arricchire di umidità l’aria troppo secca o estrarne quella in eccesso quando è troppo umida.
utilizzo: l’aria così trattata, attraverso collettori e canali con diramazioni verticali a pettine viene immessa all’interno delle stanze e degli ambienti interni. L’aria, oltre essere usata dagli abitanti, sottrae o cede calore alle grosse masse termiche che già esistono negli edifici: setti murari, solai in calcestruzzo, nuove masse termiche (tramezzature realizzate con materiali dotati di grande inerzia termica rifinite con intonaci d’argilla per la regolazione continua e passiva dell’umidità) e materiali a cambiamento di fase.
estrazione: una volta utilizzata, l’aria viene estratta attraverso canali collegati e mantenuti in depressione da camini di estrazione, posti sulle coperture degli edifici, a funzionamento solare nel caso diurno e a vento nel caso notturno.
In inverno, ad integrare il sistema di ventilazione naturale contribuisce una delle dotazioni bioclimatiche dell’involucro: la serra solare. E’ un elemento scatolare montato nelle facciate esposte a sud con pannello scaldante rivolto al sole. Tale dispositivo capta aria dall’esterno che viene scaldata e, attraverso tubazioni trasversali all’edificio, viene convogliata negli ambienti esposti a nord al fine di diminuire il discomfort termico tra le due opposte esposizioni. Questo a garantire un livello pressoché costante di temperatura per tutta la profondità del corpo di fabbrica.
Per migliorare le condizioni termiche degli edifici, i sistemi passivi saranno integrati con pavimenti radianti. Essi utilizzano come fluido l’acqua riscaldata o raffreddata con macchine ad assorbimento che utilizzano il calore dei pannelli solari termici come fonte principale per l’ottenimento del caldo o del freddo. Nelle giornate buie, queste macchine sono alimentate a gas o con fonti rinnovabili (legno da boschi cedui, pellet).
La stratificazione del mantello prevede lo strato destinato a contenere la parte strutturale, una passerella di servizio (larga 60 cm) con funzione di frangisole orizzontale, la serra solare o i pannelli per il solare termico (nei prospetti a sud), i giardini pensili che hanno la funzione di attenuare l’irraggiamento solare e influenzare il clima (renderlo più temperato) in prossimità dell’involucro. Al loro posto, al variare delle esigenze funzionali, possono montarsi terrazzi e serre verdi bioclimatiche per ampliare stanze e dotarle di ambienti che stanno sulla frontiera dell’edificio.
L’involucro e costituito da intelaiature in legno e specchiature in vetrocamera basso-emissivo, per gli infissi mobili e fissi, e specchiature opache, attraverso la tecnologia della facciata ventilata, con pannelli di agglomerato di legno riciclato e superficie esterna in elementi di terracotta.
Per quanto concerne le superfici di involucro esposte ad est e ad ovest, cioè le esposizioni ortogonali al mantello, esse sono, generalmente, dotate di schermi, frangisole verticali. Le varie tipologie di queste schermature dipendono dal tipo di funzioni presenti negli ambienti con tali esposizioni. La varietà prevede l’utilizzo di semplici reti per gli ambienti comuni o per contenere scale d’emergenza all’esterno degli edifici, fino a sistemi con schermi di elementi di laterizio, orientabili e apribili, per le superfici esterne di stanze e luoghi di rappresentanza.
© Alfio Fabio Finocchiaro . Published on August 24, 2014.
Materiali adottati, tecnologia e energia.
I materiali adottati, vogliono essere a basso contenuto ambientale e poco energivori, come si è già accennato, sono:
il legno, proveniente da coltivazioni rinnovabili, per quanto concerne la costruzione del mantello, per l’involucro, anche al fine migliorare la qualità termoigrometrica degli ambienti;
il legno, proveniente dal riciclo, per i pannelli e le chiusure verticali;
l’argilla cruda, per la realizzazione dei canali ipogei di condizionamento e per gli intonaci interni;
l’argilla cotta, per le soluzioni estetiche delle facciate opache e degli schermi, anche nel rispetto delle tradizioni locali e nel reperimento dei materiali locali;
materiali a cambiamento di fase,(phase change material –PCM) che consentono di immagazzinare energia termica proprio nel passaggio da solido a liquido e viceversa. In particolare le paraffine, sostanze derivate dal petrolio (e oggi tra le più economiche) tra i materiali a cambiamento di fase, risultano molto adatte in quanto hanno temperature di fusione tra i 10 e i 60 gradi, quindi adatte ad applicazioni edilizie nell’impiantistica civile. Pensiamo di usare questi materiali innovativi miscelandoli agli intonaci al fine di assorbire calore in eccesso nelle ore più calde per poi cederlo nelle ore più fresche (sfasamento);
Il vetro, per le superfici finestrate e per le serre, come materiale duraturo capace di mantenere inalterata la sua bellezza nel tempo.
I componenti edilizi e i semilavorati, verranno posti in opera con tecnologia a secco al fine di rendere le varie parti dell’edificio facilmente manutenibili e disassemblabili alla fine della loro vita utile anche per agevolare il processo di riciclaggio.
Per quel che riguarda l’energia l’edificio è pensato per essere passivo ed avere solo piccoli ingressi di energia dall’esterno. In particolare:
Calore: è ricavato dal sole e dall’aria e dalla terra e ceduto all’aria e alla terra quando è in eccesso;
Elettricità: prodotta dal vento nei camini solari e con pannelli fotovoltaici posti sulle coperture.
La giusta attenzione viene posta per il recupero dell’acqua piovana, attraverso le superfici filtranti di coperture, tetti giardino e giardini pensili, accumulata in vasche poste sottoterra e alimentanti il sistema di scarichi dei servizi igienici, l’irrigazione delle superfici a verde, la scorta idrica del sistema antincendio e altri utilizzi in cui non è richiesto l’uso di acqua potabile (come il servizio di lavaggio auto del garage interno dell’hotel).
Ridurre le emissioni di CO2, significa utilizzare:
materiali come il legno che ha un bilancio di assorbimento durante la sua vita e cessione durante il suo utilizzo pari a zero;
materiali poco energivori con emissioni ridotte di CO2 al momento della loro produzione;
il verde come superfici di assorbimento per l’anidride carbonica
auto elettriche per i mezzi di servizio delle attrezzature ricettive, commerciali e terziarie e per il car-sharing.
I benefici sociali saranno attuati in fase di progettazione, di esecuzione e di esercizio.
In fase di progettazione la sperimentazione di nuovi componenti e tecnologie con risvolti positivi nei confronti dell’ambiente alimenta una crescita scientifico-culturale verso i temi della sostenibilità.
La fase di esecuzione, costituisce il laboratorio pratico per gli attori coinvolti nel processo edilizio.
In fase di esercizio, oltre ai risvolti sociali legati alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla restituzione al cittadino di spazi ed aree per l’uso pubblico, all’utilizzo di nuovi servizi comuni come il car-sharing e il bike-sharing, l’esempio alimenta una forma educativa nei confronti dei fruitori verso i temi della sostenibilità ambientale.