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Concours pour la construction de logements pour douaniers - Damien Vieillevigne

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Situé sur une parcelle destinée à recevoir de nouveaux logements pour Douaniers, le projet, par sa morphologie en épis, dégage des vues multiples vers le paysage tout en préservant l’intimité des habitants.

Damien Vieillevigne — Concours pour la construction de logements pour douaniers

Afin de favoriser la vie sociale et la proximité, les 3 bâtiments développent une typologie d’habitat intermédiaire. Tous sont accessibles depuis l’extérieur. Chaque pièce est éclairée naturellement . Les logements du rez de chaussée disposent de jardins orientés au sud. Les logements en étage sont distribués par des coursives en façade nord et s’ouvrent sur de généreuses loggias conçues comme des pièces supplémentaires.

Damien Vieillevigne — Concours pour la construction de logements pour douaniers

La structure des bâtiments est assurée par un système isolant à noyau Misapor béton KDS permettant de laisser le matériau apparent aussi bien à l’intérieur qu’à l’extérieur. Sur les loggias, les coursives et l’étage en attique, un bardage bois et des ventelles séquencent l’enveloppe de béton en y ajoutant un rythme propre dans un effet quasi cinétique.

Damien Vieillevigne — Concours pour la construction de logements pour douaniers

Damien Vieillevigne — Concours pour la construction de logements pour douaniers

Damien Vieillevigne — Concours pour la construction de logements pour douaniers


Ristrutturazione del Palazzetto dello sport - Vittorio & Associati S.s.

Hotel "Il Gabbiano" - Giacomo Bazzocchi

1° Festival di Arte Fluviale - Giorgio Teggi, Antonella De Nisco

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FESTIVAL di Arte AMBIENTALE Esercizi di arte fluviale in Georgica – Guastalla (RE) Lido Po 3 – 4 maggio 2014 dalla mattina al tramonto A cura di Antonella De Nisco e Giorgio Teggi

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Il Festival di Arte Ambientale si lega al fiume: lo scorrere e il fluire diventano pretesto per percorrere e conoscere, commentare nel tempo e nello spazio il territorio. Il luogo non è la cornice dell’azione ma humus vitale dove l’arte ambientale pubblica si fa necessaria e amica: arte-conoscenza, fluida, ricca di narrazioni e sorprese perché il paesaggio non è solo veduta, inquadratura ma spazio da realizzare con il pensiero. Gli invitati avranno il compito di proporre disvelamenti del luogo aprendo vedute sul paesaggio da diversi ambiti: artistico-letterario, filosofico, musicale, ludico e iconografico. Gli “Esercizi di arte fluviale” saranno applicazioni momentanee di materiali non durevoli, ipotesi di partecipazione collettiva e interdisciplinare alla “costruzione” del paesaggio fluviale, con i nostri quotidiani attraversamenti. Sono richiesti segni leggeri e transitori a testimoniare passaggi, presenze, coscienze, qualità. Il fluire delle idee 2014 viene raccolto nel primo quaderno di “Esercizi di arte fluviale”.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

INCIPIT

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

TRAN-Po progetto di un trampolino in Corten, rami e gelsomino, intreccio di rampicanti odorosi per guardare “al di là”, trampolino-metafora che ci spinge a pensare esercizi di arte fluviale per un’ecologia dello sguardo. POrtarami, vasi per rami abbandonati e trovati, manutenzione poetica del bosco fluviale.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

TAM-Po e POrtarami LUOGO: L’ambito degli interventi inizia dal ponte di legno sul Crostolo in direzione Lido Po Gualtieri e comprende il sentiero, il fiume e il bosco di pioppi. Il luogo è segnalato da due vele che descrivono le iniziative e i progetti del Festival. Le installazioni nel bosco o sulle rive potranno essere facilmente rimosse o rimanere lasciando che ritornino lentamente alla natura.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Oscar Accorsi: Ipernatural, intervento con materiali naturali trovati sul posto. L’intento è quello di agire in modo minimale, attivare scoperte al limite della percezione. (http://oscaraccorsi.wordpress.com.)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Anna Benedetto e Veronica Finucci: Il nido degli abbracci, l’installazione, sottolinea la pratica di scambio di energie vitali tra l’uomo e albero, immaginata come collegamento fra la terra e il cielo attraverso le sue fronde, tra la superficie e il centro della terra attraverso le sue radici. Il gesto dell’abbraccio sviluppa un linguaggio silenzioso e comunica in assenza assoluta di parole; mentre io abbraccio, dono e ricevo, amo, consolo, guarisco e vengo guarito, perdono, tocco e mi lascio toccare. Perdersi e acquisire le nozioni dell’infinita saggezza di un albero, contenerlo tra le braccia in una porzione di bosco ai margini del fiume, nella forma perimetrale di pentagono, cinque lati come cinque elementi (acqua, aria, terra, fuoco, etere). L‘opera viene completata da tutti i visitatori che avranno a loro disposizione una fascetta in tela di cotone non trattato, colorato con colori naturali, per poter a loro volta abbracciare, a scelta, un albero e, con un’azione di arte partecipata, seminare il bosco di abbracci. (http://annabenedetto.jimdo.com)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Veronica Borghi: Spazio di confine, argine come confine, che contiene e separa. Confine come luogo. Spazio di incertezza e instabilità. Spazio di incubazione. Spazio necessario alla presa di coscienza di sé; luogo di creazione identitaria. Uno spazio che diventa percepibile e fruibile attraverso una installazione-bozzolo realizzata con filo bianco e filo di ferro.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Christian Brogi: foto e video dell’evento ZAT e video-proiezione notturna nel bosco. Gli alberi sono creature, vivono, respirano, si muovono, ed anche se non camminano, in realtà il loro movimento è verso l’alto, un millimetro per volta, verso tutte le direzioni in cerca della luce, di aria, di spazio vitale. L’albero ha un istinto di protezione verso i suoi figli, li protegge dall’invasione di altre piante, combatte guerre inaudite e continue, terribili e violente, ma sono guerre al rallentatore, che le nostre brevi vite possono solo intravedere. L’albero sembra immobile, ma è immobile solo per la nostra velocità, cioè in relazione alla nostra eccessiva velocità come le nuvole che guardate di sfuggita, e poi distolto lo sguardo e riposto su di esse ci mostra differenti affreschi, così l’albero, come il fiume, guardato ad intervalli più lunghi ci mostra il suo continuo ed incessante percorso di vita. Immersi per metà nell’atmosfera, respirano come immensi polmoni protesi verso il cielo, generano ed attirano vapori e nubi, che proietterò sui loro tronchi e rami durante la notte. (www.ltmd.it/christian.htm)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giacomo Cappetta: Acquario immaginario, installazione di 25 paletti di legno all’interno di uno spazio delimitato da alberi di pioppo; ogni paletto sostiene due pesci di legno per un totale di 50 pesci ognuno avente una propria caratterizzazione per forma, volume, dimensione e colore. I materiali utilizzati sono legno e ferro provenienti da scarti di lavorazione e dal fiume. Il progetto “Acquario Immaginario”è un’installazione ambientale realizzata con varie tipologie di legno e di alcuni elementi ferrosi. Ogni pezzo di legno proviene da acque fluviali e marine o dallo scarto di lavorazioni; ciò vale anche per gli elementi ferrosi. La combinazione di rami, stecchi e ferro permette di dare vita ad un acquario della fantasia, dove ogni pesce realizzato ha un proprio aspetto e proprie peculiarità. I paletti con i pesci vengono disposti a spirale attorno ad un pioppo centrale, così da creare un effetto dinamico e con l’idea di vedere nella spirale i gorghi che si formano lungo le rive del Po’.( www.arte-fare.com)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Antonella De Nisco e Giorgio Teggi: TRAN-Po e POrtarami, TRAN-Po trampolino in corten, rami e gelsomino, intreccio di rampicanti odorosi per guardare “al di là”, trampolino-metafora di arte fluviale per un’ecologia dello sguardo. POrtarami, vasi per rami abbandonati e trovati, manutenzione poetica del bosco fluviale. (www.antonelladenisco.it – ec2.it/giorgioteggi)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Simona Fagiani: Giardini di carta, costruzione di Giardini di Carta in riva al fiume in un atelier di progettazione ambientale: dall’albero alla carta e con la carta ripensiamo all’albero, fiori, cespugli ed aiuole per progettare giardini, come piccole zattere.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Elena Farnè e Graziana Bonvicini: Mappa di comunità lungo le rive del Po, tra gioco di ruolo e creatività, venti persone di Guastalla e dei Comuni limitrofi, anche dell’altra riva, per raccogliere idee, memorie, proposte, suggestioni, pensieri, immagini, storie ed emozioni sulle relazioni tra le persone e delle persone in relazione alla vita del fiume. Si tratta di un evento, di mezza giornata (mattina o pomeriggio) che avrà come obiettivo la costruzione di una prima Mappa di comunità, da arricchire se si creeranno le condizioni per farlo coinvolgendo scuole e musei, amministrazioni cittadine, associazioni del luogo. (www.elenafarne.it/ – www.infojobs.it)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Associazione A passo d’uomo: Saluti da, installazione di 100 cartoline tratte dal festival A passo d’uomo, appese agli alberi e ai rami del pioppeto, raccontano l’esperienza di come una comunità, investendo sul rapporto Arte-Natura e la creatività giovanile e non, stia cercando di raccontare il proprio territorio. Le cartoline, saranno scritte agli abitanti di Guastalla che vivono sulle rive del Po dagli abitanti della Valle del fiume Conca. (www.apassoduomo.com)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Teatrodellafragola-Mirella Gazzotti e Pina Tromellini: Riflessi dall’altra sponda-riflessi di altro, performance teatrale. Lo sguardo accarezza la corrente del fiume PO e come uno specchio riflette tracce di ricordi. Le mani scavano, cercano tesori dimenticati. Oggetti in cui scoprire i riflessi di altro, altre vite passate sulle antiche sponde, altri momenti, altre immagini. Nuove storie nascono dagli oggetti perduti. Sono rimasti nascosti nella sabbia, hanno aspettato, regalano un sogno a chi è ancora capace di sognare. (www.ilteatrodellefragole.it – pinatromelliniparole.blogspot.com)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Guatteri Francesca: Concerto del fiume, come il vento che passa tra i pioppi porta il profumo del fiume, noi portiamo il suono di musiche d’acqua tra le fronde, e componiamo un concerto per fiume. Un percorso di 7 musiche evocative, da ascoltare una per una, un punto centrale d’ascolto per udire le musiche unite in un solo scroscio continuo.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

LudoteCa: S-copriamo-un-PO(‘), laboratorio ai margini di un bosco, i guardiani del Fiume accoglieranno i curiosi, invitandoli ad atmosfera raccolta e consegnando loro libri-fiume sul cui fondale sono sedimentati racconti fluviali. Un’esperienza di teatro di lettura ci permetterà di scoprire un PO speciale, quello vissuto dai personaggi dei racconti, che ci condurrà all’esperienza di rappresentazione (tattile, visiva, sonora) di UN PO PER UNO. Ogni rappresentazione, inanellandosi a ogni altra, restituiràUN PO DI TUTTI. Il rito finale di costruzione di uno SPIATOIO, ci consentirà la pratica di Guardiani, titolo di cui saremo investiti al termine di questa scoperta fluviale. (http://suglialberi.weebly.com/)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Diego Perucci: Everest, Everest è la marca della macchina da scrivere in dotazione allo scrittore (Diego Perucci). Approfittando dei diversi angoli e scorci del luogo, lo scrittore metterà in pratica gli stereotipi del suo mestiere, immerso nell’ambiente così come la letteratura lo è nel mondo. I dattiloscritti andranno a far parte della documentazione del Festival.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Antonio Petrucci: Il fiume e l’Orso, racconto. Il tentativo di Michelangelo Orsi di togliersi la vita gettandosi giù da un ponte nel Grande Fiume fallisce. Il mancato suicida racconta la sua avventura al bar. Ne nasce una sfida e una scommessa.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Matteo Marchini e Alessandro Cupello: Ponti di vista, sedute intese come osservatori di paesaggi: paesaggio fluviale, verso il Po, ma senza precludere la vista del pioppeto, questo grazie allo schienale in ferro posizionato diagonalmente rispetto alla seduta rettangolare in fieno. La seduta sarà quindi fruibile per entrambi i paesaggi, una sorta di ponte concettuale tra elementi verticali e dinamici elementi orizzontali.

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Jacopo Rasmi e Luca Vettori: Iriderede, installazione di un documentario en poèsie dal titolo Iriderede, fondato su una ricognizione creativo-archeologica su quelle notevoli tracce della secolare civiltà padana che sono le case coloniche. Sarà proposta un’indagine artistica su quella koiné antropologica contadina (a partire dalle testimonianze architettoniche e paesaggistiche) che ha contrassegnato e unificato i territori della grande pianura alluvionale del Po’. Si tratta di un site-project affiancato alla pubblicazione del prossimo numero della rivista “Sugli alberi” dedicata appunto all’eredità (che sarà presentato per l’occasione). (http://suglialberi.weebly.com/)

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Contatti: antonelladenisco@email.it giorgioteggi@email.it Web: www.antonelladenisco.it ec2.it/giorgioteggi

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

Giorgio Teggi, Antonella De Nisco — 1° Festival di Arte Fluviale

SS House - Javier Zarazúa, Erika Sedeño

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Inside one of the most glamorous areas of Mexico City, Casa SS was developed.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Main elevation

The façade will call your attention with different and contrasting volumes: some made from wood lattices, others in natural stone, and solid colors with playful windows that will invite you to come in and admire the whole project.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Main elevation

Once you are in you will be received by a fascinating tree and a floated staircase. All of which is illuminated through a skylight, creating a light and welcoming atmosphere. Then, there is a social area divided in two, one is more familiar and private, conformed by a family room and a nice terrace that leads to the backyard. The second one has a dining room, a living room and a bar that is surrounded by a lateral patio with a vertical garden and the backyard, creating a natural and relaxing surrounding. It’s important to mention that all the areas can be divided through the use of curtains in order to provide intimacy to its residents.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Back elevation

Also located in this story is the service entrance with a laundry room connected to the spacious kitchen that has illumination details. Its elegant surfaces are perfect for cooking and having small meals.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Access

Through the floated staircase there is another, more intimate, family room and a master bedroom with a more than spacious bathroom and dressing room. Particularly in this area we can notice a detailed design that includes all the bathroom accessories exclusively made for the house, and the exact illumination for making this space cozy, relaxing and inviting. The terrace that borders the floor plays with the patios to incorporate the nature to these rooms.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Interior view

Finally, in the last floor there is an amazing skylight in all the halls, accompanied by a wood lattice providing the house with freshness for the summer. The three kids bedrooms are also exclusively designed for them, creating a childish atmosphere inside this elegant house.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Interior view

With all of these characteristics, service and parking area in the basement, Casa SS raises sober and elegant in a 450m2 land.

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Dinning room

Javier Zarazúa, Erika Sedeño — SS House

Interior courtyard detail

Copertura tribuna - Manuel Tonolini

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Si tratta della progettazione e direzione lavori architettonica della copertura della tribuna esistente nel campo sportivo. Le strutture verticali (pilastri e tiranti) sono in acciaio verniciato, mentre le strutture di copertura sono in legno lamellare. Il manto di copertura è in pannelli sandwich. La semplicità, il profilo basso e le tinte tenui sono state scelte anche per limitare l’impatto dell’opera sul paesaggio vallivo circostante e determinare una buona integrazione al contesto.

Manuel Tonolini — Copertura tribuna

Manuel Tonolini — Copertura tribuna

Manuel Tonolini — Copertura tribuna

Manuel Tonolini — Copertura tribuna

Manuel Tonolini — Copertura tribuna

Padiglione Camping Discovery - VALERI.ZOIA architetti associati

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Giochi di luci ed ombre, l’arte del legno e l’utilizzo di geometrie elementari sono gli elementi fondamentali del padiglione espositivo allestito in occasione della manifestazione Camping Discovery, la fiera del campeggio open air, per la presentazione di alcuni progetti di mobile-home.

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

white/green

Il progetto contrappone il colore chiaro tipico del legno di abete al verde della vegetazione circostante, catturando prima lo sguardo, guidando poi il visitatore lungo i pannelli espositivi collocati lungo lo stand.

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

esposizione pt.1

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

in the wind

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

esposizione pt.2

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

sketches

VALERI.ZOIA architetti associati — Padiglione Camping Discovery

modello di studio

silOH! - simone picano, daria passaro

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The question posed by the competition was what will become of Rank’s Silo, one of Limerick’s most iconic modern buildings? In recent years, Rank’s Silo has become emblematic of a certain redundancy, being a part survivor of a much larger complex of industrial buildings that stretched either side of Limerick’s Dock Road. From its acquisition in 1930 to its eventual closure in 1983 it employed thousands in Limerick and touched the lives of many thousands in the surrounding countryside.During its 53-year history it has evoked many passions – ranging from revulsion to admiration – but it is ultimately a symbol of modern Ireland, constructed with a certain air of defiance.

simone picano, daria passaro — silOH!

The project site is overlooking the river with a longitudinal development, and is characterized by the presence of a complex of industrial building. The site is an interface between the town and its natural surroundings. The project in this area offers the opportunity to open a site previously closed to residents and visitors. A degraded waterfront impossible to get to and impossible to use will be transformed into a magnificent and very unusual public space. It will change the lives of the people who live there, but it also will change Limerick’s whole image.

simone picano, daria passaro — silOH!

silOH! project is conceived on two different scales: by “acting locally” we provide a real public space for inhabitants, a meeting place and a great promenade with access to the silo by all; by “acting globally”, we organize spaces which radiate on the regional or national scale, with the seasonal touristic rhythm. The silOH! will be fully open on the ground floor, opening out to a new city park on the side of the docks area. A crazy looking 20 meters high promenade built inside the emptiness of the old silo will allow new points of view over Limerick’s landscape. A kitchen garden for neighbors, a concert space, and a community center are just some of the spectrum of possible solutions for people to get on board and rally around, and to help think through all the possibilities of this flexible space. In ruins, but symbolic, silOH! becomes here the energy tower for the entire city.

simone picano, daria passaro — silOH!

docomomo.ie | riai.ie

simone picano, daria passaro — silOH!


RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE - Salvatore Curcio

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Una vecchia piccola abitazione che si affaccia sul fianco della Cattedrale di Cefalù, ha ritrovato la sua identità attraverso un intervento essenziale che ha messo in luce i suoi spazi primari. Questo lavoro ha visto la collaborazioni di artigiani locali che con pazienza, seguendo le indicazioni di progetto, hanno fatto riemergere le qualità spaziali che, prima dell’intervento, risultavano celate dall’incuria e dall’abbandono. L’appartamentino è composto da una zona soggiorno – cucina – pranzo, con balconcino sulla piazza sottostante, e un abbaino al piano superiore in cui è stato ubicato il letto per la notte e da cui è possibile scorgere il mare incorniciato dalla torre della Cattedrale. In questi spazi così esigui ed essenziali fa da protagonista la scala in legno che è anche armadio al piano dell’abbaino e ripostiglio al piano del soggiorno. Gli arredi e la cucina, oltre a dare un tono di design contemporaneo, aggiungono quell’eleganza che tanto è stata ricercata sia in fase di ideazione che di realizzazione del progetto.

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Salvatore Curcio — RICONFIGUARAZIONE DEGLI AMBIENTI INTERNI DI UNA PICCOLA ABITAZIONE

Photo by Antonio Barracato

Casa Salto - AMZ arquitetos

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Located in Salto, countryside of Sao Paulo, this is a vacation dwelling for a large family; with a total area of 650m² built on a 2500m² plot. The program was spread horizontally on the plot, according to suitable views and sun orientation for the rooms, which sizes and position generated the irregular shape of the building.   The interior common spaces (garage, laundry and guest bedrooms excluded), are continuous. The kitchen wall is a large sliding panel that allows the integration to the dining room whenever desirable (as shown in the schematic plan).   Social areas that overlook the valley are all glazed. On the west facade, a wooden vertical brise-soleil was applied in order to protect the living room from the afternoon sun. The bedrooms are protected by sliding louvered doors. In the edges of the house, near the neighbor’s setback limit, blank walls frame the interior views and maintain privacy inside the glazed areas.

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

AMZ arquitetos — Casa Salto

A cross and a barrell - Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras

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PROJECT FOR A WINERY AND A WINE CULTURAL CENTER. The project for the Wine Culture Center had represented since the beginning a great challenge because of the almost impenetrable complexity of its nature, showing off a random stack of previous add-ons with different structural grids and circulation paths. At the first briefing the idea was, obviously, to make sure that we could take down the whole part of the building that had to be redesigned. But then, after a week, we fell in love with the oddness of the thing and started to put down a few ideas on the reorganization of the spaces. We thought that we could take the competition and we started. The process had seen 3 main phases: rethinking the internal organization, designing the brand new extension of the building and connecting the old and new parts through an itinerary for the winery visitors. Plus we had a research for local figures, shapes and architectures to best fit our project in the surroundings of Valpolicella.

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

Leopoldo Tinazzi, 2784PIX - people ideas xtras — A cross and a barrell

YAC 2014. Wine Culture Centre - Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza

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TEMPERATURES FOR THE WINE The most important, the complete and total protection against the light; the wine must be kept in the dark because the light activates and accelerates the processes of evolution and its oxidation.

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

The perfect temperature must to be between 10 e 14°C, around 12°.

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

Very important is it to build with a very high mass into a very good insulated skin, shading against the sun, and climatization with very high performance energy systems (heat pumps and PV on the roof of the office building). The wet air should to be between 60% and 75%.

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

THE CLIMA IN THE VALPOLICELLA AREA Winter: medium cold (2605 day/degree), never down -6°. Summer: sometimes very hot (max 53°C registered), very high wet without wind.

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

INSIDE THERMAL CONTROL Internal windows with 3 glasses for separation between the different areas (offices, taste room, production and connections), so the production temperature for the wine will be always around 12° and the comfort temperature will be always 26°C in summer and 20°C in winter.

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

CONTROL OF THE TEMPERATURE IN WINTER Energy saving with a thermal insulation of the new buildings and also of the preserved buildings

Martina Malpasso, Andrea Martinelli (ud), Alessandro Farina, Domenico Pepe, ilenia medizza — YAC 2014. Wine Culture Centre

FOR THE MAINTENANCE OF THE PRODUCTION TEMPERATURE IN SUMMER The most important is the control of the sun. In detail: • Main Building (Fruitstorehouse): very deep shadows for the big projections of the roof at est, green Roof, solar Films; • Offices and museum building: natural wind by stack effect with solar chimneys on the roof.

Phillip Island House - Denton Corker Marshall

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A weekend house overlooking a small ocean bay framed by rocky headlands.

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Buried into the dunes, the house is visible from the beach as a low black line – the colour of the rocks – with ragged tufts of dune grass above it. It is completely hidden from the landward side. The objective was to maintain a low profile and to have an internal focus to the house.

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

The house is a long thin concrete box, black inside and outside, set along one edge of a large square courtyard contained by three-metre-high black concrete walls with dune berms ramped up to roof level on three sides.

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

The flat, lawned courtyard offers protection from the Bass Strait winds and traps the Australian winter sun. A small sunroom with a galvanised steel plate roof projects into the courtyard on the northern face; it is the only non earth covered element in the building.

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

On the southern ocean elevation, windows are positioned within each room to act as picture frames to the views. Their proportions and locations are determined by internal considerations, relying on the scale of the wall to carry their ‘haphazard’ disposition. The insertion of zinc-sheet clad containers, individual elements housing two bathrooms and a laundry, define the open volume of the interior. Doors are treated as large pivoted full height panels.

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Location: Phillip Island, Victoria Australia
Size: 240m2

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

Denton Corker Marshall — Phillip Island House

tower house I - Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani

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Tower house I interprets the type of dwelling widely found throughout the Outer Mani, Messenia Greece; a combination of defense tower and farmhouse, articulated into a monolithic, stone structure with few apertures, so as to protect residents from excessive heat as well as the threat of piracy.

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

entrance view

The surrounding landscape is characterized by dry stone retaining walls, transforming a steep topography into a stepped series of arable strips. These long walls have been the most prominent man-made intervention in this harsh landscape for centuries.

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

site view

The new tower house contemplates exactly this: a mass among the existing preserved retaining walls and a few new concrete ones. There are no seams in the white, stucco facades, only the dark frames of the windows. No features project from the main volume, except the steel frame in front of the main view, which accommodates temporary screens.

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

interior view

The interior of the box, articulated by the double-height living-room and the shallow dining area emphasizes the idea of Mani topography: infinite view of the sea from the living area and close proximity of the olive orchard to the dining area and the kitchen. The interior embraces a protected and quite-zone area on the second floor, as the core of the dwelling.

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

interior view

The design of the dwelling also serves a formal, cultural practice: the figure division of the house and its allotment to members of the next generation. Thus both levels share common typology. The staircase is located in a transitional semi-open entrance area, so to serve both future dwellings.

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

Photo by © Erieta Attali

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

interior view

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

staircase detail

Chrysostomos Theodoropoulos, Eleni Livani — tower house I

night view

Per sempre la salita verso la vetta - Giacomo Bazzocchi

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L’edicola funebre della Famiglia Pantani è stata ispirata dalla grandezza sportiva di Marco Pantani, famoso ciclista tristemente deceduto nel fiore degli anni.

Giacomo Bazzocchi — Per sempre la salita verso la vetta

Vista Generale

Il ciclista noto ai più famoso sopratutto per la sua abilità nelle tappe in salita, è l’ispirazione per la forma a a spirale della tomba, che vuole ricordare le tanto amate salite in bicicletta, così come metafora della vita e delle sue difficoltà.

All’interno un piccolo altare commomera il campione, e le sue vesti, mentre dall’altro lato trovano spazio i loculi per la Famiglia.


Casa G - Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria

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L’alloggio oggetto di intervento è situato al piano nobile di una palazzina ottocentesca, all’interno del centro storico di Pietra Ligure.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

L’immobile affaccia a sud verso il mar Mediterraneo e a nord verso la piazza del borgo. Lo stato iniziale degli spazi interni presentava la stratificazioni di differenti rimaneggiamenti, ultimo dei quali risalente alla metà del ‘900 quando uno dei saloni principali è stato compartimentato attraverso la costruzione di tramezze in muratura per realizzare il corridoio di ingresso, una cucina, un servizio igienico e il locale caldaia. La piastrellata del nuovo servizio igienico ha comportato la rimozione del pavimento in seminato alla genovese originario. Tutti questi nuovi locali erano sormontati da un controsoffitto in parte realizzato in tavelle e in parte in cls armato, che impedivano la vista della volta a padiglione decorata. Da successive verifiche è emerso che il pavimento in seminato del salone di ingresso risulta essere il più antico essendo realizzato con malta a base di calce.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Le pareti laterali di tutti gli ambienti erano tinteggiate in bianco o giallo e rendendo invisibili le decorazioni murali sottostanti. Le volte presentavano un apparato decorativo pressoché intatto salvo le superfetazioni accorse in seguito alla posa dell’impianto elettrico (cavi e relativi elementi di fissaggio). Una prima campagna di indagini stratigrafiche ha evidenziato la presenza di almeno due strati di decorazioni pittoriche sovrapposte, sia sulle pareti laterali, sia sulle volte. Durante i lavori di restauro delle pareti è emerso un ulteriore strato antecedentemente decorato e in seguito intonacato.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

La porzione di edificio sul lato mare (terrazza centrale e due stanze laterali) è stata con ogni probabilità accorpata al nucleo principale durante una fase successiva di ampliamento. Ciòè comprensibile dall’analisi della tipologia costruttiva e dei materiali impiegati (spessore dei muri, solati con struttura portante metallica evidentemente incoerenti con quelli adiacenti).

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Il restauro ha seguito da una parte il principio di ripristinare la spazialità e gli apparati decorativi originari dell’involucro edilizio in maniera il più possibile coerente con la natura dell’edificio, e dall’altra l’inserimento di reti tecnologiche e arredi contemporanei in modo da lasciare ben distinte le diverse fasi evolutive del manufatto e gli interventi contemporanei.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

I principali lavori hanno riguardato la rimozione delle superfetazioni (tramezze, solai, tamponature dei passaggi originari) in modo da ripristinare la spazialità degli ambienti. Una seconda fase ha riguardato la totale sostituzione degli impianti e reti tecnologiche, tramite l’asportazione di quelli esistenti e il conseguente riutilizzo delle tracce preesistenti, in modo da limitare al minimo il danneggiamento delle tracce pittoriche evidenziate da una prima fase di descialbatura delle pareti. Una terza fase ha portato al ripristino delle superfici murarie in corrispondenza delle tracce, coerentemente ai materiali preesistenti: stuccature lisce nei saloni lato mare e lato est e arenino nel salone di ingresso. I pavimenti in seminato sono stati restaurati reintegrando le porzioni mancanti, rimuovendo le integrazioni incoerenti eseguite nel corso del 1900 e procedendo alla levigatura e lucidatura. Le pareti laterali sono state oggetto in un grosso lavoro di restauro prima attraverso la descialbatura fino ad arrivare allo strato di decorazione coerente con quello delle volte, e, in seguito, al ripresa dei decori tramite velature successive che lasciassero visibili le tracce di colore e di abrasione delle superfici sottostanti.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Il servizio igienico sul lato est è stato completamente sostituito. Durante i lavori è emerso come il salone sul lato est (camera da letto) e il servizio igienico esistente fossero in principio un unico ambiente, sormontato da una volta in muratura. Alla realizzazione del servizio igienico è seguito il rifacimento dei una volta in canniccio sulla stanza da letto (lato nord est) e una controsoffittatura del servizio igienico, dalla cui rimozione è emersa la porzione di volta in muratura soprastante e le relative decorazioni.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Durante il restauro si è deciso di evidenziare queste fasi costruttive lasciando a vista la porzione di volta originaria e operando la tramezzatura della nuova sala da bagno in materiali leggeri (profilo metallico) e trasparenti (vetro) per aumentare la leggibilità e la percezione dei volumi e dell’apparato decorativo.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

La descialbatura delle pareti del salone di ingresso ha evidenziato la presenza di quattro riquadri raffiguranti paesaggi. Purtroppo il riquadro sul lato est presentava uno stato di degrado tale per cui non è stato possibile procedere al ripristino, a causa anche del passaggio di canne fumarie all’interno della muratura. Si è deciso pertanto di trattare la parete in modo neutro. Gli altri tre riquadri, nonostante le successive ritinteggiature e, in un caso addirittura una piastrellata posata direttamente sulle decorazioni nel corso del ‘900, sono stati restaurati e ripresi con la logica di rendere visibili le figure mantenendo al contempo traccia delle abrasioni dei colori originari.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Gli arredi (oggetti di design classico e attuale) segnano la contemporaneità dell’intervento.

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

Studio Officina82, lara sappa, Fabio Revetria — Casa G

ECO - Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro

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Il motto del progetto vuole proporre un’alchimia plastica fra il famoso fenomeno dell’acustica e le plastiche e fluide linee dei “traccianti” usati nelle gallerie del vento.

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Il disegno della nuova istallazione, dunque, ha cercato di disegnare sia un riverbero del profilo della V60, una “eco”, che l’ideale traccia atmosferica del suo passaggio, ricercando un’immagine “dinamica” dell’installazione.

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Del resto, non è proprio la scienza dell’aerodinamica che spinge la ricerca automobilistica ai massimi livelli, verso la futuristica sfida della migliore penetrazione di quel particolare fluido che è l’aria?

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

L’installazione è pensata in leghe di alluminii ultraleggeri i cui profili modellati grazie a un design di tipo aeronautico, vogliono rappresentare i valori tecnologici e di sostenibilità della nuova Volvo V60.

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Giovanni Fiamingo, Simone Amato, alessio andaloro — ECO

Planetarium et centre de science et de la nature - Background Architecture

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Il planetario e gli spazi espositivi si trovano all’interno di una fattoria bruciata nella periferia di Losanna. la voulumetria del planetario si inserisce in una forma ovoidale intorno alla quale si avvolge il percorso espositivo. Il patio d’ingresso memoria storica dell’incendio, filtra la relazione tra passato e futuro.

Background Architecture — Planetarium et centre de science et de la nature

Background Architecture — Planetarium et centre de science et de la nature

Background Architecture — Planetarium et centre de science et de la nature

Background Architecture — Planetarium et centre de science et de la nature

Social housing for ATC-project Venaria(TO) - GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass.

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8 small houses for social housing, for special guest with disability, the design include landscape design for common garden. done as consultant of ATC-Project, social housing developer for the Regione Piemonte.

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass. — Social housing for ATC-project Venaria(TO)

Progetto architettonico: arch. Giancarlo dell’Aquila, ing. Vittorio Cappato Progetto strutture e capogruppo: ing. Vittorio Cappato Progetto Impianti elettrici: ing. Umberto Pizzi Progetto idrico e termico: Curzio e Remonda ass. Sicurezza in fase progettuale: ing. Guido Incarbone

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass. — Social housing for ATC-project Venaria(TO)

superficie totale 400 mq superficie lotto 2500 mq importo dei lavori € 750.000,00 progetto definitivo 2005 progetto esecutivo in fase di realizzazione

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass. — Social housing for ATC-project Venaria(TO)

Il complesso residenziale assistito si colloca nelle prossimità di un quartiere di residenze popolari. L’impianto prevede una corte interna luogo aperto ma protetto dove soggetti con disagi sociali o fisici possano trovare un loro spazio, ricco di verde, filtro tra l’esterno e la propria abitazione, che favorisca l’integrazione dei residenti e eviti la loro emarginazione. Tutta l’area è accessibile ai non deambulanti e l’accesso di mezzi di soccorso fino alla prossimità della porta di ogni unità abitativa. Il disegno delle residenze contraddistinte da ridotta altezza ricerca una proporzione degli spazi che favorisca la vista delle aree circostanti ed una proporzione confortevole della corte interna. La presenza di alberi al centro della corte renderà piacevole la permanenza nella corte caratterizzata dal disegno delle pavimentazioni contraddistinte da un incastro di autobloccanti e prato e creerà un ombreggiamento del piazzale. L’edificio progettato secondo le indicazioni delle progettazione bioclimatica, prevede la minima dispersione energetica e l’ottimizzazione dei consumi interni. E’ stato previsto un sistema di ombreggiamento ottenuto dall’arretramento dei serramenti prospicienti la corte interna, particolare attenzione è stata posta nella realizzazione dell’isolamento termico e acustico; Tutte le unità abitative (50mq) hanno ventilazione passante contrapposta, ed il disegno della copertura condente una luce ed aerazione naturale ai bagni al centro. Le ombre disegnate dagli aggetti delle facciate scandiscono le facciate enfatizzando l’architettura.

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass. — Social housing for ATC-project Venaria(TO)

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass. — Social housing for ATC-project Venaria(TO)

Scuola tecnico professionale - GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass., ing. Umberto Pizzi

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Italia, Venaria Reale(TO) 2005

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass., ing. Umberto Pizzi — Scuola tecnico professionale

Committente: ATC project

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass., ing. Umberto Pizzi — Scuola tecnico professionale

Nuova scuola di formazione professionale, una scuola nel parco residenziale

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass., ing. Umberto Pizzi — Scuola tecnico professionale

Progetto architettonico: arch. Giancarlo dell’Aquila, ing. Vittorio Cappato Progetto strutture e capogruppo: ing. Vittorio Cappato Progetto Impianti elettrici: img. Umberto Pizzi Progetto idrico e termico: Curzio e Remnda ass. Sicurezza in fase esecutiva: ing. Guido Incarbone

GDAdesign | arch. Giancarlo dell'Aquila , Vittorio Cappato, Curcio Remonda ass., ing. Umberto Pizzi — Scuola tecnico professionale

superficie totale 1500 mq superficie lotto 3000 mq importo dei lavori € 1.200.000,00 progetto definitivo 2005 progetto esecutivo in realizzazione

La scuola progettata si inserisce all’interno di un quartiere altamente abitato da edifici residenziali di tipo popolare, e l’intenzioni delle amministrazioni è inserire un nuovo elemento che favorisca le coesioni sociali. L’edificio progettato secondo le modalità delle progettazione bioclimatica, prevede la minima dispersione energetica e l’ottimizzazione dei consumi interni. E’ stato previsto un sistema di ventilazione naturale attraverso i cavedi presenti sulle facciate che scandiscono fortemente l’architettura del manufatto. Le aule interne usufruiscono tutte di grandi vetrate che danno sul verde intorno, e gli alberi caducifoglia previsti sul perimetro collaboreranno alla mitigazione dei fattori climatici esterni oltre a dare piacevolezza agli ambienti interni. Le ombre proiettate dagli aggetti ritma enfatizzando le facciate.

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