Il progetto nasce in seguito alla previsione di un consistente potenziamento dei processi di termovalorizzazione dell’impianto di Pian dei Foci, situato al confine tra i comuni di Poggibonsi e San Gimignano in provincia di Siena.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
Oltre ad opere di ampliamento delle strutture industriali è previsto anche un nuovo insediamento destinato all’accoglienza e alla direzione dell’impianto, con una vasta sistemazione delle superfici esterne, nuovi parcheggi, la pesa ed un capannone adibito ad officina, magazzino e rimessa dei veicoli.
Per motivi tecnici ed economici si è scelto di operare interamente nell’area dell’attuale impianto tra la collinetta artificiale e il Fosso della Vallicella.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
Tale scelta e la conseguente dimensione volumetrica dell’edificio necessario a contenere le macchine ha costituito un elemento di forte vincolo nella individuazione dei criteri che hanno supportato le scelte progettuali.
La prima preoccupazione è stata di ordine paesaggistico, dal momento che la consistente altezza dei fabbricati, tra 30 e 23 metri, non poteva consentire un loro ammorbidimento attraverso strutture naturali di schermatura, opere di movimenti di terra o inserimento di nuova vegetazione. Il criterio è stato quindi quello di uniformare e dare ordine alle diverse parti impiantistiche con un manufatto che le inserisse tutte all’interno di un unico volume che costituisse di per sé, con la sua nettezza e purezza logica, un nuovo elemento di costruzione di paesaggio. Per raggiungere questo obiettivo si è lavorato su un duplice piano progettuale che tenesse conto, da una parte, delle esigenze di protezione delle macchine e degli addetti e, dall’altra, del massimo risultato di leggerezza in rapporto al contesto naturale nel quale si inserisce.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
Il contenitore è stato concepito a partire da una griglia di grandi portali reticolari, realizzati in acciaio zincato, posti a distanze di 7 e 8 ml. e capaci di superare i 40 ml. di ampiezza dell’area occupata dagli impianti.
I tralicci di collegamento tra i portali, lungo tutto il perimetro del fabbricato, realizzano uno scheletro strutturale sul quale è stato applicato il rivestimento esterno.
Per la chiusura degli involucri si è scelto di utilizzare pochi materiali, tutti capaci di interpretare e suggerire la natura tecnologica e industriale delle attività contenute:
il cemento armato a sottolineare la durezza dell’attività svolta nelle fosse di raccolta e l’alluminio per incapsulare il grande intrico di tubi e macchinari, come una sorta di grande velario lucente, segnato dalla ricorrente orizzontalità delle ondulazioni, dallo scavo delle grigliature o dalla più o meno intensa trasparenza delle reti.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
Pochi materiali, volumi compatti e unitari, in cerca di una legittimazione a produrre essi stessi nuovo paesaggio, in una sorta di integrazione-antitesi con quello esistente.
L’insediamento industriale è completato da un piccolo complesso di edifici destinati a Centro di accoglienza uffici e Centro logistico della Raccolta rifiuti, con i relativi spogliatoi del personale e la rimessa dei mezzi di lavoro.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
Il Centro di accoglienza e l’edificio destinato agli uffici sono direttamente collegati con il parcheggio dei visitatori, attraverso un percorso tagliato in una collina artificiale, all’interno di un bosco di pioppi esistente, un intervento a metà tra la costruzione artificiale di un nuovo paesaggio e l’esperienza dell’installazione artistica.
Lungo il percorso si incontrano segni e oggetti d’arte riferibili al ciclo dei rifiuti e al loro riutilizzo, secondo l’interpretazione data dall’artista italo-svizzero Carlo Pizzichini. Si tratta di un lavoro artistico, caratteristico dell’autore, una elaborazione di graffiti e di segni di una personale scrittura applicata alla materia della terra e del cemento in modo tale da far riemergere la natura, l’erba, attraverso quei segni e costellare il tragitto di superfici riflettenti poste alla base degli alberi, così da riportare a terra frammenti di cielo.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
L’area d’ingresso all’impianto, alle zone di lavoro è concepita per separare dall’inizio i diversi flussi di traffico: quello relativo al conferimento dei rifiuti all’impianto, con il controllo e la pesa, direttamente collegato con il piazzale antistante le fosse di scarico del termovalorizzatore. L’altro, con ingresso autonomo, destinato alle auto dei dipendenti e ai mezzi della raccolta per raggiungere le rimesse e l’area di lavaggio.
Anche in questo caso si è cercata la massima razionalità nel sistema dei movimenti, così da collocare in testa l’area del parcheggio dei dipendenti, in diretto collegamento con l’edificio degli spogliatoi; alle sue spalle il magazzino con la rimessa chiusa per i mezzi che devono essere maggiormente protetti dalle intemperie, come le spazzatrici, e infine la tettoia di copertura per i camion della raccolta rifiuti. La sequenza degli spazi di servizio si conclude con una piccola area organizzata per lo specifico rimessaggio dei cassonetti in deposito, concepito per la loro più razionale movimentazione e soprattutto per conferire un complessivo aspetto di ordine e razionalità all’interno dell’insediamento.
Photo by Carlo Vigni. Published on September 06, 2014.
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