IL PROGETTO DELL’AMBITO ALLARGATO: DALL’ANALISI TERRITORIALE ALLE STRATEGIE PER LA VALORIZZAZIONE Il muro controterra è un elemento che ricorre spesso nel territorio astigiano, utilizzato per contenere i dislivelli tra i terrazzamenti coltivati a vigneto e per delimitare le strade collinari. Sono presenti numerosi esempi di manufatti di pregio, perfettamente integrati con il paesaggio circostante; accanto ai manufatti realizzati con attenzione vi sono però numerosi esempi di muri realizzati in cemento armato, spesso di grandi dimensioni e fortemente impattanti sul territorio, oggetto del presente progetto di mitigazione e valorizzazione.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Da un’analisi all’interno degli ambiti Unesco si sono individuati muri differenti a seconda della loro collocazione rispetto al borgo in cui sono stati costruiti.
La prima tipologia è rappresentata dal muro di ingresso al paese, in cui il muro “accoglie” il visitatore e crea l’ingresso scenografico al centro abitato. La seconda tipologia è il muro in centro paese, collocato in una delle piazze principali, spesso associata al gioco del tambass: da qui si diramano le stradine e i viottoli che conducono al borgo antico, il cuore storico del centro abitato, a cui il muro fa da introduzione.
La terza tipologia che definiamo il muro tassello, ovvero porzioni di muro in cemento armato all’interno di sistemi di muraglioni antichi, spesso in pietra o in laterizio; questi muri sono direttamente collegati a complessi fortificati, edifici religiosi o castelli.
Queste diverse tipologie di muri hanno delle caratteristiche comuni che costituiscono le radici dell’idea progettuale per il loro recupero: essi sono sempre collocati all’ingresso di una zona di pregio e valore culturale, storico e ambientale, sia essa il centro paese, il borgo antico o complessi specifici di edifici. Per queste motivazioni il muro si presta ad essere l’elemento che accoglie il visitatore al suo arrivo.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Le dimensioni dei muri sono tali da consentirne, oltre alla percezione da vicino, un’elevata percezione dalle strade ad alto carattere paesaggistico che si snodano nelle vicinanze.
Queste ragioni hanno portato alla volontà di realizzare un progetto che non sia solo di mitigazione dell’impatto che tali manufatti hanno sul territorio, bensì di valorizzazione e di caratterizzazione, introducendo elementi identificativi di un sistema di muri su tutto l’ambito Unesco.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Il progetto identifica due percorsi fondamentali, per i quali si rende necessaria la riqualificazione urbanistica ed architettonica volta a valorizzare i loro importanti caratteri paesaggistici: il percorso sottomuro, di ingresso al centro abitato, e il percorso sopramuro, di grande importanza paesaggistica e panoramica da qui si hanno delle ampie visuali di pregio sul territorio circostante.
Da queste analisi è scaturito il concept del progetto ad ambito allargato: la trasformazione del muro da elemento incongruo a elemento rappresentativo del territorio. Il muro non è più una barriera ma diventa un’opportunità per conoscere il paesaggio, la sua bellezza, la sua ricchezza e la sua complessità.
La frase “landscape to discover” che accompagna il tracciato virtuale della planimetria del progetto dell’ambito allargato vuole sottolineare questa caratteristica del progetto: il muro, grazie alla sua posizione intrinseca, diventa vetrina del territorio a breve ed ampio raggio, offrendo informazioni e punti di osservazione.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Il progetto di riqualificazione dei muri del paesaggio prevede un sistema di mitigazione dell’impatto delle grandi superfici di cemento a vista con un rivestimento a pannelli in acciaio corten e legno che, declinati su ogni muro, ne diventano il segno caratterizzante, fornendo un adeguato livello di riconoscibilità agli interventi.
Il percorso tra i muri non è un mero percorso tra manufatti architettonici mitigati rispetto al contesto, ma è un percorso tra elementi caratterizzati e caratterizzanti, unificati dal sistema di rivestimento con grafiche appositamente realizzate, dotati di un’identità e di una funzione ben definita, tesi a valorizzare i pregi e le ricchezze del territorio.
Questi percorsi sono per conformazione ad alto valore panoramico e questa loro peculiarità viene enfatizzata tramite la creazione di belvedere, costituiti a volte da semplici affacci, a volte da piccoli volumi rialzati e aggettanti, in cui “immergersi” nel territorio illustrato nella porzione di percorso sottomuro.
Le grafiche che caratterizzano i pannelli possono essere ricondotte a tre tematiche fondamentali, emerse dall’analisi territoriale e paesaggistica, che danno luogo a sottopercorsi inerenti il vino, i castelli, i borghi e i complessi religiosi, sempre contestualizzati all’interno del centro abitato di riferimento.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Gli interventi sui singoli muri sono stati suddivisi in diversi livelli di intervento:
- risanamento del muro esistente tramite la pulizia o scarificazione del cemento, l’eventuale realizzazione di fori per lo scolo dell’umidità in eccesso e la successiva verniciatura;
- caratterizzazione e mitigazione dell’impatto del cemento armato tramite l’applicazione di pannelli in acciaio corten e legno con la realizzazione di grafiche legate al territorio. La riconducibilità dei pannelli ad elementi riproducibili in serie favorisce una facilità di produzione e un’ottimizzazione dei costi.
- creazione di un nuovo punto di vista o belvedere, realizzato tramite semplice affaccio o tramite un piccolo volume aggettante, dotato di pannelli informativi e sedute;
- riqualificazione del camminamento sottomuro, tramite l’utilizzo di pavimentazioni idonee a percorsi pedonali, protezioni dalle carreggiate e illuminazione puntuale ove necessario tramite pali bassi a led.
- riqualificazione del camminamento sopramuro tramite interventi analoghi;
- introduzione di elementi di illuminazione a led applicati a parete e integrati nel sistema di pannelli.
I livelli di intervento garantiscono una flessibilità di applicazione: partendo dai primi due livelli, considerati indispensabili, gli ulteriori livelli possono essere applicati o meno a seconda delle caratteristiche fisiche del muro e della sua posizione, o possono essere programmati nel tempo in base alle possibilità di spesa di ogni comune.
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© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
IL PROGETTO DI AMBITO RISTRETTO: MONCUCCO TORINESE
La posizione particolarmente privilegiata di ingresso al paese, permette di sfruttare al meglio le caratteristiche di visibilità del muro che, attraverso gli interventi di risanamento e le applicazioni di grafica, offre al visitatore una presentazione non banale del territorio circostante, adatto sia ad una visione dinamica, tipica del transito su mezzi veloci, che ad una visione più attenta per coloro che giungono dalla strada principale a piedi e sono interessati a raggiungere il centro cittadino, poco distante e ricco di storia.
Le qualità del muraglione si adattano bene all’applicazione di tutti gli elementi studiati nel progetto di ambito ristretto: l’ampia sede stradale offre la possibilità di realizzare un lungo camminamento al piede del muro, tramite un marciapiede realizzato in lastre di tufo, che stimoli la curiosità del visitatore attraverso la grafica applicata ai pannelli di rivestimento in corten e legno trattato con continui richiami ai materiali, alle forme ed alle geometrie della tradizione.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Il visitatore giunge quindi nel cuore del centro storico, accompagnato dai richiami di tutti quegli elementi tipici della tradizione che lo seguiranno poi nella visita del borgo.
La sua posizione privilegiata lo rende il luogo ideale per l’inserimento di un ulteriore elemento, punto focale del progetto di ambito ristretto: il belvedere. Una piattaforma, leggermente sopraelevata rispetto al camminamento sopramuro, invita il visitatore ad un’immersione a 360 gradi del paesaggio circostante; il panorama è l’assoluto protagonista, con continui richiami ad esso all’interno di grafiche studiate ad hoc, da inserire in pannelli/leggio lungo il perimetro della piattaforma. Il belvedere aggetterà leggermente rispetto al filo del muro, rompendone l’eccessiva linearità, diventando elemento riconoscibile sia dalla strada sottostante che transitando dalle vicine strade collinari.
Un sistema di sedute in corten e tufo offriranno al visitatore un punto di sosta ed osservazione del panorama
Un nuovo sistema di illuminazione, integrato nei pannelli di rivestimento e nei dissuasori bassi lungo il camminamento, offre una suggestiva visione della grafica applicata al muro anche nelle ore notturne rendendo particolarmente scenografico l’ingresso principale al paese.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
IL PROGETTO DI AMBITO RISTRETTO: PIEA
Gli stessi principi generali descritti per il precedente caso studio, valgono anche per il muro oggetto di intervento presente lungo la strada di ingresso al comune di Piea: la sua posizione strategica verrà sfruttata al meglio utilizzando il muro come occasione di promozione e conoscenza del territorio tramite grafiche standard o personalizzabili da applicare a mascheramento del cemento armato. Inoltre la posizione particolarmente panoramica sulla sommità del muro, diventa occasione per la concretizzazione di un nuovo spazio di incontro ed osservazione del territorio.
Nonostante sia un intervento più contenuto rispetto al caso di Moncucco Torinese, la conformazione del muraglione offre comunque la possibilità di inserire tutti i livelli di valorizzazione previsti nel progetto di ambito ristretto.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
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IL PROGETTO DI AMBITO RISTRETTO: GRAZZANO BADOGLIO
Il sistema proposto vuole garantire un alto grado di versatilità ed è stato sviluppato per adattarsi ad ogni tipo di situazione. Il caso di Grazzano Badoglio si discosta dagli altri per posizione, contesto e dimensioni dell’intervento: il muro oggetto di studio si trova nel cuore del centro storico ed è parte integrante del chiostro dell’abbazia Aleramica.
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Considerato il delicato rapporto con il contesto circostante, in modo particolare per le tipologie di muri definiti “muri tassello”, il sistema proposto vuole garantire un alto grado di versatilità adattabile ad ogni circostanza: i pannelli di rivestimento vengono fissati ai muri esistenti tramite ancoraggi metallici puntuali, poco invasivi e facilmente removibili.
Anche qui il muro viene utilizzato come occasione di promozione del territorio, in questo caso maggiormente adatto per una visione da lontano. Il trattamento sopra muro prevede l’inserimento di pochi ma fondamentali pannelli illustrativi, che descrivono il territorio in generale ed il contesto più specifico del chiostro. Un intervento piuttosto minimale, nel rispetto del luogo in cui si colloca, dove l’elemento basilare ed il segno distintivo, visibile anche da lontano, è il belvedere, che interrompe parte della muratura esistente per invitare l’osservatore a salire sulla pedana che rivolge lo sguardo al panorama circostante.
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I MATERIALI: SOSTENIBILITA’E MANUTENZIONE
La volontà di valorizzare, senza negare, l’esistenza di grandi muraglioni in calcestruzzo ha richiesto l’introduzione di altri materiali altrettanto materici ma dotati di eleganza e affinità con il territorio tali da poter valorizzare ciò che è già presente.
L’acciaio corten, usato sia per i rivestimenti che per gli arredi, ha un forte carattere espressivo che si sposa bene con il contesto dei vecchi borghi contadini .
Dotato di un’elevata resistenza meccanica, è un materiale facilmente lavorabile e adatto ad essere tagliato a macchina per creare le trame e le grafiche in progetto. Inoltre, grazie alla sua patina di ossidazione che lo caratterizza, è dotato di un’elevata resistenza agli agenti atmosferici che minimizza gli interventi di manutenzione con il passare del tempo.
Alla superficie metallica in corten si è pensato di accostare elementi in legno sia per i rivestimenti verticali sia per il rivestimento del punto panoramico. Il legno è un elemento naturale, appartenete alla tradizione del territorio che richiama la vita contadina.
Reperibile a “chilometro zero” deve essere opportunamente stabilizzato e trattato superficialmente, rivelando comunque nel suo invecchiamento un valore estetico.
Per le pavimentazioni dei percorsi pedonali si è scelto di proporre il tufo in blocchi, come richiamo ad un materiale della tradizione tipico nelle tecniche costruttive locali
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
Per l’illuminazione pubblica si propone di utilizzare lampade realizzate su apposito disegno con apparecchi LED. L’utilizzo di questo tipo di sorgenti garantisce ottime prestazioni illuminotecniche minimizzando i costi di manutenzione per sostituzione ed aumentando il risparmio energetico.
Il progetto vuole inserirsi con un delicato intervento di ricucitura tra elementi tradizionali e innovazione utilizzando materiali e sistemi versatili e già presenti sul territorio dandone una interpretazione contemporanea.
Si propone quindi un sistema che ha un approccio che non richiederà eccessive manutenzioni nel corso del tempo e che cerca di minimizzare il carico ambientale di questi imponenti manufatti mitigandoli ed armonizzandoli con il contesto.
© Elena Bielli . Published on September 12, 2014.
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