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abitazione privata - maria claudia di bello, Guido Puchetti

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maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

render by Luca Galella

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata

maria claudia di bello, Guido Puchetti — abitazione privata


Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan - PLACIDO RAINERI

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Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan Typology Bathrooms Realized Company OUDG+ OL Architectural Team: Director Jan Shu Architects Placido Raineri ,Facundo Taborda Gauna Tecnichal Drawings Lenka

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

Company OUDG+ OL Architectural Team: Director Jan Shu Architects Placido Raineri ,Facundo Taborda Gauna Tecnichal Drawings Lenka

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

PLACIDO RAINERI — Chong Ming & ChenJiaZhen 2012.05 Bicycle park Landscape Plan

Piano Integrato di Iniziativa Privata - Dario Triolo, Amedeo Pedata, Valentina Morreale, Giulia Triolo

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Progetto preliminare di un insediamento residenziale con polo scolastico, edifici per il commercio, video-ludoteca e parco urbano

Dario Triolo, Amedeo Pedata, Valentina Morreale, Giulia Triolo — Piano Integrato di Iniziativa Privata

Tavola Generale dell'Intervento

Dario Triolo, Amedeo Pedata, Valentina Morreale, Giulia Triolo — Piano Integrato di Iniziativa Privata

Tavola Dettaglio Polo Scolastico

Dario Triolo, Amedeo Pedata, Valentina Morreale, Giulia Triolo — Piano Integrato di Iniziativa Privata

Tavola Dettaglio Polo Commerciale

Dario Triolo, Amedeo Pedata, Valentina Morreale, Giulia Triolo — Piano Integrato di Iniziativa Privata

Tavola Dettaglio Polo Residenziale

Office MP - Martino Picchedda

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Spopolamento e emigrazione. Un triste destino, che le aree marginali conoscono bene. Un rito che sta assumendo proporzioni nuovamente preoccupanti soprattutto nei piccoli centri della Sardegna. Un danno difficilmente quantificabile, perché oltre all’energia vitale delle persone, si rischia di compromettere un patrimonio immateriale e materiale. Dal 1998 la Regione Sardegna ha tentato di porre riparo a questa situazione incentivando la tutela e la valorizzazione dei centri storici sardi affinché gli attori pubblici e privati potessero rivitalizzare i propri beni ubicati in tali contesti per dar nuova luce all’identità locale. Se ogni intervento in questo senso prova a ricucire la ferita, insediare in queste aree una attività produttiva acquista una valenza ancora più importante.

Martino Picchedda — Office MP

Interno

Il fabbricato, realizzato intorno al primo decennio del novecento, nonostante le sue anguste dimensioni inizialmente fu utilizzato come residenza fino agli anni sessanta, successivamente come magazzino fino agli anni novanta, e da tale periodo abbandonato. Realizzato in pietra e “ladiri”, è ubicato al confine del lotto con accesso diretto sulla pubblica via. Il lotto triangolare ha conferito all’edificio una particolare forma planimetrica trapezoidale che nello spiccato presenta un effetto slanciato offerto dalla copertura a falda unica.

L’obiettivo della ristrutturazione vuole essere la conservazione dell’edificio contestualmente alla modifica della destinazione urbanistica del medesimo che diventerà un ufficio. La ristrutturazione è stata l’occasione per sperimentare nuove tecniche di risanamento delle murature, basate sulla traspirazione e la ventilazione, ed ottenute grazie all’uso congiunto di materiali da costruzione sia innovativi che tradizionali. I muri perimetrali (umidi per la gran parte dell’anno) sono stati trattati con una azione congiunta che si sviluppa in 4 passaggi: *un rinzaffo macroporoso in grado di consentire una adeguata traspirazione con la conseguente eliminazione dell’umidità di risalita dalla muratura in pietrame; *la creazione di un sistema di ventilazione interno in grado di far circolare ciclicamente l’aria a ridosso delle fondazioni costituito da un insieme di cannule in polietilene; *la realizzazione di una contro parete in laterizio e la posa, all’interno dell’intercapedine di uno strato coibente in lana di pecora e barriera al vapore; *realizzazione di un intonaco interno in calce.

Gli esterni sono stati realizzati riprendendo sia la grana dell’intonaco di calce che le colorazioni (pittura silossanica) previsti dal piano particolareggiato del centro storico. Identica cura è stata riservata alla scelta della tipologia degli infissi, realizzati in legno secondo le tipologie storiche e completati con una pittura all’acqua di colore verde chiaro. Gli spazi interni, in considerazione dell’esiguità dello spazio a disposizione e la non regolarità delle murature, sono stati studiati in modo da garantire la corretta sistemazione degli strumenti di lavoro.

L’architettura spaziale è frutto del connubio tra l’utilizzo dell’illuminazione artificiale (indiretta) e l’enfatizzazione della geometria dell’involucro originario del locale (volutamente lasciato bianco). Quest’ultimo risalta grazie al contrasto cromatico con le pareti di fondo.

La presenza del controsoffittoridimensiona lo spazio interno, la linea d’ombra che lo separa dalla copertura accentua la geometria dell’involucro longitudinale, evocando alla memoria il concetto del piano volante dell’architettura De Stijl. Prospetticamente la relazione tra i piani parete-controsoffitto-copertura genera un’illusione ottica la cui geometria richiama quella di un tetto a doppia falda appartenente alla tradizione locale.

"di Forza e Luce" - Vincenzo Casali

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Lo spazio interessato dall’installazione è la ex centrale elettrica dell’Arsenale Militare di Venezia, la cui originale denominazione suona “Stazione di Forza e Luce”. Un luogo “meraviglioso” dove il tempo si è fermato al momento della sua dismissione.

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

Ci si trova di fronte a macchine che potrebbero avere funzionato fino a ieri. E’ ancora tutto, in larga misura presente. Questo spazio non è stato “pulito”. Entrarvi è come viaggiare dentro a una fotografia che fissa il momento ora e per sempre.

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

L’allestimento ribadisce la forza della presenza fisica delle turbine, delle pareti decorate dagli interruttori, del carro ponte. Per l’intera lunghezza, la parete di fondo viene rivestita da una superficie a specchio: ci si ritrova a pensare di poter passare al di sotto di quella lunga architrave per poter raggiungere le turbine dall’altra parte. L’oscuritàè aumentata, all’interno, e caricata dalla presenza di “quattro tempi luminosi”, che in successione leggono queste presenze: le pedane e le apparecchiature a parete, gli interruttori e il disegno dei cavi, le turbine, la raddoppiata presenza virtuale della centrale.

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

I quattro tempi dell’illuminazione sono accompagnati dal suono, che costituisce una presenza di fondo, di una composizione originale che riproduce la musica delle frequenze elettriche

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

Progetto dell’allestimento: Vincenzo Casali con Associazione Culturale Vortice, Venezia parte illuminotecnica: Mauro Marri parte suoni: Massimo Ongaro

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

Vincenzo Casali — "di Forza e Luce"

Venezia ed Altro - Vincenzo Casali

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Nell’ambito del più generale lavoro “Geografie Mentali”, la Galleria Michela Rizzo di Venezia ospita nel 2005 quest’installazione dedicata a Venezia. L’opera a parete, una carta di Venezia cancellata quasi per intero al di fuori di alcuni riferimenti del tutto arbitrari da parte dell’autore, viene riprodotta alla scala del pavimento della casa della gallerista.

Vincenzo Casali — Venezia ed Altro

Le persone che hanno camminato al di sopra del pavimento hanno iniziato a riconoscere la loro personale geografia mentale, appropriandosene.

Vincenzo Casali — Venezia ed Altro

Vincenzo Casali — Venezia ed Altro

Vincenzo Casali — Venezia ed Altro

Casa “Carla”. - Carlo Zamparo

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Scala realizzata in legno di abete con sbarco in un ampio soppalco che si affaccia sulla sala della casa. Le due travi, anch’esse in legno di abete, sono di sezione 8×12 cm; una è fissata alla parete portante che divide la zona giorno dalla zona notte, l’altra è ancorata al pavimento e alla parete est. Il segno di matita che identifica la scala sul foglio di carta, si trasforma in un listello di noce di sezione 1×1 cm che la disegna nel volume della sala. Questo elemento, assieme all’angolo di 80° tra l’alzata e la pedata, contribuisce ad alleggerire la presenza della scala all’interno dello spazio abitato. Un effetto interessante è stato riscontrato dopo la costruzione: il listello-linea di noce che disegna la pedata, all’atto della discesa viene percepito come una guida per l’appoggio del piede.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Carlo Zamparo — Casa “Carla”.

Rue Barbusse - Cristina Sannini


RESTAURO FACCIATA - Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto

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Restauro di una facciata graffita e dipinta nel cuore di Roma

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Stato di fatto (generale)

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Stato di fatto (particolare)

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Stato di fatto (particolare graffito)

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Ponteggio

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Intervento con Ciclododecano

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Intervento

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

intervento

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Particolare intervento

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Dettaglio lavoro finale

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Risultato finale

Riccardo Greco, Mariano Nuzzo architetto — RESTAURO FACCIATA

Risultato finale

Villa Certosa - De Biasio Progetti

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Ampliamento di un edificio residenziale. Il corpo vetrato, con telaio in legno e frangisole in pietra rossa della secca, presenta ampie aperture che collegano il paesaggio agli interni della casa.

De Biasio Progetti — Villa Certosa

De Biasio Progetti — Villa Certosa

Stadio del Biathlon - De Biasio Progetti

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Struttura sportiva per il campionato del mondo di Biathlon. Edificio polifunzionale con spogliatoi per gli atleti, bar ed ambulatorio. La struttura è realizzata in xlam; le pareti sono rivestite in larice e il tetto in lamiere d’alluminio.

De Biasio Progetti — Stadio del Biathlon

De Biasio Progetti — Stadio del Biathlon

De Biasio Progetti — Stadio del Biathlon

Villa Piol - De Biasio Progetti

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Trasformazione del rustico adiacente alla casa esistente in residenza unifamiliare. Sono stati impiegati materiali naturali, quali legno e cotto.

De Biasio Progetti — Villa Piol

De Biasio Progetti — Villa Piol

De Biasio Progetti — Villa Piol

Primo Stabilimento Luxottica - De Biasio Progetti

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Nel cuore del distretto di eccellenza dell’ottica italiana, in questo stabilimento è nata quella che ora è il più grande produttore mondiale di lenti e montature.

De Biasio Progetti — Primo Stabilimento Luxottica

De Biasio Progetti — Primo Stabilimento Luxottica

De Biasio Progetti — Primo Stabilimento Luxottica

Concorso di idee: Città-Paese-Fiume - A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari

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Il progetto nasce dall’idea di creare un collegamento tra i due fiumi principali che attraversano la città di Bressanone. L’unione dei due corsi d’acqua è rappresentata da una sorta di onda organica che collega i fiumi Isarco e Rienza, allargando e plasmandone i letti, così da ricucire idealmente gli spazi nodali del progetto. L’onda ha inoltre la funzione di ridefinire i percorsi, gli argini e i ponti, divenendo l’asse portante su cui si innestano i singoli interventi.

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

L’intervento di messa in sicurezza e di riqualificazione delle aree fluviali ha comportato: un recupero di spazio per il fiume sufficiente alla diminuzione del pericolo di piene, realizzando spazi per attività ricreative ed ecosistemi lungo il fiume con accessi allo stesso e la rivalutazione delle sponde come zona ricreativa all’interno dell’area urbana. Il miglioramento della sicurezza idraulica, ottenuta tramite la combinazione di misure progettuali idrauliche, territoriali e urbane attraverso la creazione di sinergie tra le misure per la protezione contro le piene e definizione di spazi ricreativi presso il fiume.

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

Si è proceduto al rifacimento di due ponti ciclo-pedonali ed un ponte Carrabile sul fiume Rienza con nuove strutture ad unica campata, alla rimozione della briglia presso area Acquarena con stabilizzazione del fondo mediante soglie radenti di minimo impatto per l’ecosistema fluviale, alla realizzazione di apposite strutture in sponda destra Rienza, connesse con il nuovo ponte carrabile e funzionali alla fruibilità del tratto fluviale attualmente non “vissuto”. Il nuovo ponte carrabile sulla Rienza, in particolare, permette di realizzare una pista ciclabile in sede propria che si inserisce in un sistema di connessione sull’intero territorio urbano da nord a sud. Una passerella esterna si affianca a lato del ponte ricongiungendosi tramite una scala al livello dei pontili per il surf. I pontili, elementi architettonici paesaggistici ricorrenti nell’intero intervento progettuale, diventano nell’area della Rienza Surf Park collegamento e distribuzione tra la città e il fiume, consentendo la fruizione degli spazi a fianco la Casa di riposo. La creazione di un’onda ferma a monte di questi rende l’area appetibile ai surfisti e non solo, favorendo l’aggregazione sociale tra ragazzi e persone anziane. La terrazza giardino assume la valenza di polo aggregativo anche attraverso la collocazione di un bar/spogliatoio e lettini prendisole. Parimenti, l’area del Lido a valle costituisce un polo per lo svago, il divertimento e il relax di grande importanza che si affianca a quanto presente e in progetto per le aree centrali e a nord del paese.

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

L’offerta è ben differenziata: dalle attività legate alla balneazione, a quelle specifiche del relax fruibili da tutti ma specifiche per la terza età e i bambini nell’area dello stagno. Volendo conservare in quest’area il biotopo e la forte valenza naturalistica, si sono progettate delle Isole in legno che ospitano le diverse funzioni e che nel lato est csi collegano attraverso una passerella alla piattaforma relax del Lido. L’argine della sponda destra del Lido è stato spostato verso l’interno, parte dell’argine precedente è stato semplicemente abbassato a delimitare un bacino balneabile in cui l’acqua pur essendo in costante ricambio e quindi sempre pulita è sostanzialmente ferma. Il nuovo argine su cui passa la pista ciclopedonale (quella al piede dell’argine vecchio è stata soppressa) funge da spartiacque ad un doppio sistema di terrazzamenti in legno uno rivolto verso il fiume e l’altro verso lo stagno. Attraversando il ponte ciclo pedonale si arriva all’area sportiva inserita in un progetto che mutua spazi dal piano particolareggiato di Millan modificandone alcune parti. In particolare, al posto di un terzo campo da calcio, sono stati inseriti due campi da tennis, due da basket, uno da calcetto un bar spogliatoio ed uno skate park dotato di box, rails e bowl.

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

L’intervento nei giardini Rapp ha mantenuto quasi inalterato le linee del disegno originario intervenendo sulla regolarizzazione delle aiuole e restringimento dei percorsi pedonali, nella piazza centrale è stata inserita una fontana che collega idealmente l’Isarco e la Rienza enfatizzando il ruolo centrale dell’acqua e del giardino come baricentro di Bressanone, la parte pavimentata in legno potrà essere utilizzata per piccoli eventi, concerti , mercatini ed altre attività che possano incentivare l’aggregazione sociale. Nel giardino le aiuole ridisegnate sono cordonate con un piatto di ferro, i percorsi sono in calcestre mentre la pista ciclabile è in levocell. Si è pensato inoltre ad un sistema di illuminazione utilizzando “square tube” un corpo illuminate a terra di tre altezza differenti che permette di creare una scenografia di effetto all’interno delle aree verdi.

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

Più a nord sull’Isarco, nell’area dell’Acquarena, l’allargamento dell’alveo ha reso possibile la creazione di terrazzamenti verdi, pontili di legno che in modo naturale, utilizzando una curva molto dolce, si inseriscono nel paesaggio. Questi creano aree relax, percorsi vita, a servizio della città, delle piscine, della palestra Vertikale e della futura scuola della musica.

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L’area limitrofa, fuori dall’area di intervento, prevede la sistemazione a verde dell’area al di sopra del futuro parcheggio interrato, per questa ragione si è pensato di progettare il verde all’interno di vasche fuori terra in pietra. Le due piazze centrali pavimentate in calcestre avranno la funzione di punto di aggregazione trasversale per le diverse fasce di età. Tutta l’area è facilmente raggiungibile anche dalla sponda sinistra dell’Isarco attraverso la progettazione del nuovo ponte pedonale. In corrispondenza di questo è stato previsto, così come nell’area dello stagno, una “dog area” e un Bike point. Dal ponte pedonale, proseguendo sulla ciclabile in sponda sinistra Isarco si raggiunge quindi l’area naturalistica dell’Isola. Gli interventi di ripristino vegetazionale sono stati concepiti considerando l’idoneità delle aree interessate dall’intervento per il bosco ripariale ad Ontano Nero, in virtù delle condizioni ecologiche del contesto, zona perifluviale sottoposta all’influenza dei diversi regimi idrologici, al fine di tutelare questo particolare tipo forestale aumentandone la potenziale distribuzione naturale lungo il corso d’acqua.

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A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

A+10 architettura - design, ISI Ingegneria e Ambiente, Daniel Damia, Paola Tagliavini, Rosaria Ragazzini, Lorenzo Bernini, Silvia Agazzi, Fabio Gatti, Achille Iasoni, Serena Pagani, Arrigo Strina, Monica Farina, Andrea Corrias, Laura Bottacini, Serena Amari — Concorso di idee: Città-Paese-Fiume

wood chair - Salvatore Ruggiero


Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare. - Emanuele Zaniboni

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Ristrutturazione appartamento privato nel centro storico di Savona.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Emanuele Zaniboni — Ristrutturare? Restaurare? Vivere. Abitare.

Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn - Dagopen

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New sports hall with massive wooden roof girders.

Dagopen — Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn

swimming pool

Dagopen — Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn

main hall

Dagopen — Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn

ground floor

Dagopen — Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn

-1 floor

Dagopen — Sõle street Sports Hall and Municipality building, Tallinn

Office MP - Martino Picchedda

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Spopolamento e emigrazione. Un triste destino, che le aree marginali conoscono bene. Un rito che sta assumendo proporzioni nuovamente preoccupanti soprattutto nei piccoli centri della Sardegna. Un danno difficilmente quantificabile, perché oltre all’energia vitale delle persone, si rischia di compromettere un patrimonio immateriale e materiale. Dal 1998 la Regione Sardegna ha tentato di porre riparo a questa situazione incentivando la tutela e la valorizzazione dei centri storici sardi affinché gli attori pubblici e privati potessero rivitalizzare i propri beni ubicati in tali contesti per dar nuova luce all’identità locale. Se ogni intervento in questo senso prova a ricucire la ferita, insediare in queste aree una attività produttiva acquista una valenza ancora più importante.

Martino Picchedda — Office MP

Interno | 1

Il fabbricato, realizzato intorno al primo decennio del novecento, nonostante le sue anguste dimensioni inizialmente fu utilizzato come residenza fino agli anni sessanta, successivamente come magazzino fino agli anni novanta, e da tale periodo abbandonato. Realizzato in pietra e “ladiri”, è ubicato al confine del lotto con accesso diretto sulla pubblica via. Il lotto triangolare ha conferito all’edificio una particolare forma planimetrica trapezoidale che nello spiccato presenta un effetto slanciato offerto dalla copertura a falda unica.

Martino Picchedda — Office MP

Ante Operam | 1

L’obiettivo della ristrutturazione vuole essere la conservazione dell’edificio contestualmente alla modifica della destinazione urbanistica del medesimo che diventerà un ufficio. La ristrutturazione è stata l’occasione per sperimentare nuove tecniche di risanamento delle murature, basate sulla traspirazione e la ventilazione, ed ottenute grazie all’uso congiunto di materiali da costruzione sia innovativi che tradizionali. I muri perimetrali (umidi per la gran parte dell’anno) sono stati trattati con una azione congiunta che si sviluppa in 4 passaggi: *un rinzaffo macroporoso in grado di consentire una adeguata traspirazione con la conseguente eliminazione dell’umidità di risalita dalla muratura in pietrame; *la creazione di un sistema di ventilazione interno in grado di far circolare ciclicamente l’aria a ridosso delle fondazioni costituito da un insieme di cannule in polietilene; *la realizzazione di una contro parete in laterizio e la posa, all’interno dell’intercapedine di uno strato coibente in lana di pecora e barriera al vapore; *realizzazione di un intonaco interno in calce.

Martino Picchedda — Office MP

Ante Operam | 2

Gli esterni sono stati realizzati riprendendo sia la grana dell’intonaco di calce che le colorazioni (pittura silossanica) previsti dal piano particolareggiato del centro storico. Identica cura è stata riservata alla scelta della tipologia degli infissi, realizzati in legno secondo le tipologie storiche e completati con una pittura all’acqua di colore verde chiaro. Gli spazi interni, in considerazione dell’esiguità dello spazio a disposizione e la non regolarità delle murature, sono stati studiati in modo da garantire la corretta sistemazione degli strumenti di lavoro.

Martino Picchedda — Office MP

Progetto

L’architettura spaziale è frutto del connubio tra l’utilizzo dell’illuminazione artificiale (indiretta) e l’enfatizzazione della geometria dell’involucro originario del locale (volutamente lasciato bianco). Quest’ultimo risalta grazie al contrasto cromatico con le pareti di fondo.

Martino Picchedda — Office MP

Interno | 2

La presenza del controsoffitto ridimensiona lo spazio interno, la linea d’ombra che lo separa dalla copertura accentua la geometria dell’involucro longitudinale, evocando alla memoria il concetto del piano volante dell’architettura De Stijl. Prospetticamente la relazione tra i piani parete-controsoffitto-copertura genera un’illusione ottica la cui geometria richiama quella di un tetto a doppia falda appartenente alla tradizione locale.

Martino Picchedda — Office MP

Interno | 1

Martino Picchedda — Office MP

Portellone | 1

Martino Picchedda — Office MP

Portellone | 2

Martino Picchedda — Office MP

Via Giulio Puddu 22 | Turri

CityLife - Daniel Libeskind

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In 2004 Studio Libeskind, in conjunction with Zaha Hadid Architects and Arata Isozaki & Associates, won the competition for a master plan to develop and reconnect the existing city fabric of Milan to an abandoned 61 acre site, formerly home to the Fiera Milano, the city’s historic fairgrounds. With a high-rise complex, 25-acre park, public piazza, and subway station slated for completion in 2016, the first housing parcels have been completed by Studio Libeskind and Zaha Hadid Architects.

Daniel Libeskind — CityLife

The Libeskind residences employ the classical courtyard configuration and naturalistic materials of an historic Milanese neighborhood, while presenting an asymmetrical layering of the façade.

Daniel Libeskind — CityLife

Ranging from villas to apartment blocks, the low-rise apartments are sited on the perimeter of the site to the south and rise towards the park to the north. The facades are clad in a finely textured, light grey tile, developed for the project by the Italian tile company Casalgrande Padana. Undulating outdoor spaces create a rhythmic pattern and are draped with a brise soleils, made with new, highly-sustainable wood.

Daniel Libeskind — CityLife

Each building is topped off by double-height penthouses, conceived as villas, with generous terraces, luxury finishes and city views. Each of these “sky villas” has a completely unique geometry that accentuates the tops of the buildings, integrating the large-scale structures into the rich and varied surrounding urban fabric.

Daniel Libeskind — CityLife

The five-building complex gently curves around an open courtyard with interwoven pedestrian paths that connect to the street, the park, and an underground parking structure. Conceived as an outdoor living room for residents to gather and relax, the courtyard’s tranquility is preserved by routing vehicular traffic on a loop at the outer edge of the site, which allows for direct access to the double height lobbies and leads to the private parking compartments.

Daniel Libeskind — CityLife

The Residences utilize state-of-the-art design and are certified by the Italian Building Energy Consumption (A+ Class –CENED). Sustainable features include, but are not limited to, thermally regulated radiant ceilings, energy efficient programmable heating and cooling systems, high-tech insulation, sustainable tiles, composite wood brise soleils, and photo-voltaic-cells on the roof to generate and store electrical energy.

Daniel Libeskind — CityLife

The first five-buildings of phase one are complete and the second phase of three additional buildings, that will accommodate 125 units, is scheduled to be completed by 2017.

Building size: 3,109,467 sq.ft
170 m (Elevation from Plaza Level)

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Tour T "Marie Stuart" - GA architecture GRISAFI - ANANIA

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La restructuration de la tour T à Orléans comprend une réfection des façades, du rez-de-chaussée ainsi que des interventions ponctuelles à l’intérieur. La réhabilitation commence par un désamiantage des façades, avant la pose d’une isolation par l’extérieur. Le revêtement se compose alternativement d’un enduit vert sur isolation, et de cassettes métalliques en acier blanches, toujours sur isolant, et ce selon un calepinage précis. Les balcons font l’objet d’une réfection particulière. Les garde-corps en plexiglas sont remplacés par des garde-corps en verre sérigraphié, et le sol est refait avec une résine. Une surtoiture est prévue afin de masquer les sorties en toiture des gaines techniques et cheminées. Elle est constituée de panneaux métalliques perforés verticaux, posés sur une structure métallique. Les panneaux d’angle sont en résine radiotransparente.

GA architecture GRISAFI - ANANIA — Tour T "Marie Stuart"

GA architecture GRISAFI - ANANIA — Tour T "Marie Stuart"

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