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ascensore riflettente - Sp10

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Sp10 ha progettato un ascensore specchiato per eliminare le barriere architettoniche e garantire il libero accesso al primo piano della villa Durazzo Bombrini di Cornigliano, Genova. Il piccolo intervento disegna un volume prismatico tra gli alberi e la facciata, una torre che rispecchia il circostante.

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente

Sp10 — ascensore riflettente


Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano - Luca Bradanini, Dario Cea

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L’architettura del Centro Civico aspira a porsi in continuità con il Parco, immaginando un sistema di funzioni tra loro integrate, pensate per poter aggregare una poliedricità di utenti sotto un unico tetto e promuovere il dialogo, lo scambio culturale e la socializzazione tra gli abitanti del quartiere.

Luca Bradanini, Dario Cea — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Render Esterno

L’iniziale compattezza del volume in legno si lacera aprendosi al paesaggio. Al piano terra, la facciata principale rivolta a sud si svuota quasi a suggerire un naturale invito ad entrare, divenendo un portico che protegge l’ingresso che conduce all’accoglienza-caffetteria, ospitate all’interno di un volume vetrato che, avendo rapporto diretto con il parco, diventa sua prosecuzione nell’edificio. Ad ovest, attraverso un’azione di sottrazione per tappe, si viene a creare una corte dischiusa nel parco, capace di creare spazi semi-pubblici e di collegamento: un patio, ideato per portare luce naturale agli spazi distributivi interni ma che all’occorrenza diventa “orchestra” di teatro; una gradinata, che accompagnando il visitatore al primo piano è concepita come “teatro” per spettacoli all’aperto; una terrazza, ideale e concreta prosecuzione all’esterno degli ambienti del piano nobile mediante l’apertura delle vetrate; infine una rampa, che permette al ospite di giungere al tetto, reinterpretato nella forma di “orto urbano” pensile, vera e propria stanza aggiunta alla “Biblioteca degli Alberi”. Tutti gli spazi distributivi sono pensati in un’ottica di continuità con gli ambienti serviti. Al piano terra, la scalinata ingloba il volume formato dal banco accoglienza e si estende verso la corte esterna divenendo gradinata, mentre il corridoio che serve la sala polivalente, i servizi igienici e il centro anziani, diventa all’occorrenza un foyer per i due teatri: interno esterno. Al primo piano, lo sbarco della scala dà diretto accesso alla sala lettura e multimediale, mentre il corridoio si annulla nel momento in cui, durante la bella stagione, le vetrate si aprono per permettere l’espansione degli spazi al coperto verso l’esterno, originando una stanza all’aria aperta che si pone come prosecuzione della sala polivalente (che, similmente alle associazioni di quartiere può essere suddivisa in due ambienti distinti). Gli uffici, una sala prove, e uno spazio giovani completano la dotazione del primo piano. La copertura piana offre ai milanesi 400 mq di orti coltivabili ai fruitori dell’edificio, che saranno così invitati a prendersi cura del loro Centro Civico. Rispondendo alla crescente domanda di orti in città, il progetto, in linea con le tematiche di Expo 2015, offre l’opportunità ai cittadini, alle associazioni e alle scolaresche di sperimentare una micro agricoltura per produrre alimenti a chilometro zero. Questa “fattoria sul tetto” analogamente alla stessa Biblioteca degli Alberi e al Bosco Verticale contribuisce ad abbassare i livelli di Co2 in atmosfera, limita l’effetto isola di calore, migliora l’isolamento dell’edificio e regola il ciclo dell’acqua trattenendo una grande quantità di acqua piovana per poi rilasciarla gradualmente.

Luca Bradanini, Dario Cea — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Render Teatro all'aperto

Luca Bradanini, Dario Cea — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Tavola di progetto

Luca Bradanini, Dario Cea — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Tavola di progetto

Casa S+L - Antonio Santoro

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Il progetto Ristrutturazione Low Cost reinterpreta l’attività della ristrutturazione in maniera moderna e attuale.

Antonio Santoro — Casa S+L

Render di progetto

Mira al raggiungimento degli obiettivi di qualità, utilizzando materiali naturali (fibra di legno, sughero), impianti tecnologici di nuova generazione (sistema di pavimentazione a riscaldamento e raffreddamento).

Antonio Santoro — Casa S+L

Render 2

Antonio Santoro — Casa S+L

Render 3

Antonio Santoro — Casa S+L

Render 4

Antonio Santoro — Casa S+L

Render 5

Antonio Santoro — Casa S+L

Render 6

Antonio Santoro — Casa S+L

Pianta di Progetto

Maison P(c)ap(l)ill(ss)on - Guillaume Ramillien

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{…} When Alice had come within a few yards of it, she saw that it had eyes and a nose and mouth ; {…} she saw clearly that it was HUMPTY DUMPTY himself. ‘It can’t be anybody else!’ she said to herself. ‘I’m as certain of it, as if his name were written all over his face !’

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Angle Nord-Ouest

{…} Humpty Dumpty was sitting, with his legs crossed like a Turk, on the top of a high wall – such a narrow one that Alice quite wondered how he could keep his balance – and, as his eyes were steadily fixed in the opposite direction, and he didn’t take the least notice of her, she thought he must be a stuffed figure, after all.

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

De l'autre côté du mur (1)

‘And how exactly like an egg he is!’ she said aloud, standing with her hands ready to catch him, for she was every moment expecting him to fall. ‘It’s very provoking,’ Humpty Dumpty said after a long silence, looking away from Alice as he spoke, ‘to be called an egg – very !’ ‘I said you looked like an egg, Sir,’ Alice gently explained. ‘And some eggs are very pretty, you know,’ she added, hoping to turn her remark into a sort of compliment. ‘Some people,’ said Humpty Dumpty, looking away from her as usual, ‘have no more sense than a baby !’ Alice didn’t know what to say to this: it wasn’t at all like conversation, she thought, as he never said anything to her ; in fact, his last remark was evidently addressed to a tree – so she stood and softly repeated to herself :

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

De l'autre côté du mur (2)

‘Humpty Dumpty sat on a wall : Humpty Dumpty had a great fall. All the King’s horses and all the King’s men Couldn’t put Humpty Dumpty in his place again.’ (Through the Looking Glass. Lewis Carroll)

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Le long du mur

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Façade Sud

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Reflet traversant

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Bardage

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Sous-toiture

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Embrasure

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Figure

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Plans

Guillaume Ramillien — Maison P(c)ap(l)ill(ss)on

Dessin

Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo - Angelica Rossi

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Dalla presenza di due in mondi in contrasto, il mondo naturale del boschetto e il mondo artificiale del paese, nasce l’idea di creare un passaggio simbolico tra questi due mondi, che poi entrerà all’interno del paese. Un passaggio segnato da sagome di alberi artificiali verdi che delimiteranno tutto il percorso pedonale lungo il boschetto. Si avrà quindi, partendo dal mondo naturale del boschetto, un percorso pedonale caratterizzato da elementi naturali affiancato da una recinzione in legno e sul lato della strada alberi artificiali verdi che segneranno il passaggio dal mondo naturale al costruito. Gli alberi saranno di tre colori: verdi quelli che costeggeranno il boschetto, gialli quelli che entreranno all’interno del paese e rossi quelli che segneranno il tracciato dell’antica via di mezzo del paese che collegava le due porte del castello. La piazza delle scuole sarà la porta di accesso principale a questo percorso, all’interno della quale mondo naturale e artificiale si fondono insieme. Le funzioni principali inserite sono degli orti didattici per la scuola ai quali si accede tramite una simbolica porta in legno, pannelli espositivi per i ragazzi e un area leggermente riabbassata con sedute colorate per lo svolgersi di eventuali lezioni all’aperto. Abbiamo poi varie sedute in legno e aree verdi alberate con anche la presenza di alberi artificiali gialli e rossi, e i verdi costeggeranno il percorso in ciottolato proseguendo per tutta la passeggiata. Dopo di che inizia la passeggiata lungo il “butto” suddivisa in quattro zone, tutte quante sempre fiancheggiate dagli alberi artificiali verdi: abbiamo la passeggiata iniziale con percorso naturale in ciottoli e pietre, la passeggiata sotto il municipio in terra e vasi fioriti colorati (tulipani rossi e narcisi gialli), e si arriverà poi a una piazzetta di sosta dove la parte naturale verso il boschetto sarà con pavimentazione e seduta in legno con una finestra di affaccio sul bosco sempre in legno. Dall’altra parte (verso il mondo artificiale) una pavimentazione in resina colorata con seduta in cemento e pietra e una scalinata in mattoni per sedersi e godere del paesaggio naturale. Infine si ha una pensilina in corten con bougainville e una porta simbolica in cemento di accesso al paese. Dopo di che vi è la passeggiata finale in ghiaia con vasi e piante aromatiche e si arriva all’accesso al bosco con una piccola scalinata in legno e un pergolato con bougainville. Infine ho trattato l’interno del paese con alberi artificiali gialli di connessione dal boschetto all’interno e quelli rossi che delineano il tracciato dell’antica via di mezzo. E all’interno del paese ho inserito elementi artificiali che richiamano la natura: sedute in vetroresina a forma di foglia, lampioni a forma di fiore situati nei punti con alberi artificiali gialli, e lampioni a forma di foglia lungo il tracciato degli alberi artificiali rossi.

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Indice di racconto

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Masterplan

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Piazza delle scuole

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Dettagli tecnici della piazza

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Passeggiata con pietre

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Passeggiata sotto il municipio

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Piazzetta di sosta

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Passeggiata aromatica

Angelica Rossi — Riqualificazione dell'area lungo il boschetto a San Venanzo

Connessione al paese

La darsena - brambilla massimo

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Le opere in progetto hanno previsto la sistemazione generale di tre piccoli mappali confinanti con il lago. Uno di questi, venduto all’attuale proprietario da George Cloney, constava di una striscia di terreno in avanzato stato di degrado con annesso un piccolo volume seminterrato destinato a deposito e con il muro verso lago completamente crollato. La riqualificazione ha cercato dare uniformità di lettura al bellissimo contesto paesaggistico che essi stessi creavano, cercadno di integrare in essi le nuove opere. Per prima cosa si è demolito il piccolo volume seminterrato ricostruendolo in forme più pulite e lineari in modo da permettere anche il parcheggio delle auto sopra di esso; all’interno è stato costruito un piccolo servizio igienico a servizio della nuova piscina a sfioro. antisfondamento. Per meglio conservare la fruizione visuale della via Regina e preservare al massimo le caratteristiche morfologiche del sito lacustre, il muro di contenimento in cemento a vista è stato notevolmente ridimensionato nelle sue dimensioni ricoprendolo completamente in pietra come gli esistenti. Per i materiali si è fatto largo uso del cemento in tutte le sue lavorazioni e della pietra locale cavata sul posto.

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

brambilla massimo — La darsena

National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana - Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A.

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In the year 1969, the French philosopher Gilles Deleuze published his The Logic of Sense, a deep investigation into meaning and meaninglessness, common sense and nonsense. In reading that book, readers are pushed into continuously suspending stable readings and conventions.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A. — National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana

In Michel Foucault’s words about this book: «instead of denouncing metaphysics ad the neglect of being, we force it to speak of extrabeing.» The proposal for a memorial cannot be just a matter of architecture or a matter of landscape design. A memorial is a juncture, and in the same time a fracture, (in terms of sense, space and time) where fundamental themes, inside and outside architecture and landscape, are intertwined.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A. — National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana

Things as Memory and Presentness, Object and Nature, Body and Ground are all fluctuating, as in suspension or on a swing, none of them finding a stable or steady status and definition. For this reason, our Memorial is composed by few but complex elements, counterposed within the site as if they were actors of a drama, each characterized by multiple possible roles, interpretations, readings.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A. — National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana

The Memorial site is enclosed by a Fencing Wall, in the form of a house extruded along the perimeter of the site. The entrance is embodied in a photovoltaic tower, named the Double Stele, both vertical landmark and belvedere on the Memorial and on Astana and its territory. The site is punctuated by a grid of poles, named the Lighting Carpet, which acts both as lighting system of the outdoor spaces and as horizontal landmark work of art.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A. — National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana

The Pantheon building, positioned besides the Kabanbai Batyr Memorial, is an enigmatic underground object, composed of a series of rooms, accessible through two cuts in the ground which also bring light into the spaces: this building might be read both as an architectural body and as a part of the landscape, in continuously fluctuating and unstable readings.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza, MANENS-TIFS S.P.A. — National Pantheon of the Republic of Kazakhstan International Competition. Astana

Spartak Area International Competition. Yaroslav - Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza

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UNA E TRE COSE The proposal for a pavilion cannot be a matter just of architecture. The relationships between a piece of architecture and its environment have been evolving in time from architecture/space (Modern Movement), architecture/place (revision of the Modern Movement after the IIWW), architecture/context (Italian Tendenza and Critical Regionalism) until the present condition of that relationship, that is architecture/landscape. This is the reason why the proposal for a pavilion cannot be a matter just of architecture, especially in Yaroslavl site, where geography, heritage and urbanism play intertwined roles. The confluence of the Volga and Kotorosl rivers shapes the site as a sort of peninsula, framed by four architectural major works which constitute a conceptual cross: the Church of Elijah the Prophet and the reconstructed Assumption Cathedral, forming the North/West – South/East limb, and the Church of the Saviour and the Volga Tower, forming the South/West – North/East one. This cruciform urban morphology has been strengthened through a clear subdivision between blocks and green areas, by the urban planning reform of the Emperess Catherine the Great in XVIII century. The idea is to have a suspended pavilion over the field of the ex-stadium, but whose roof is at the same level of the park (around +100). In this way, the pavilion is part of the landscape and, if viewed from the park, what you see is just a U-shaped cut into the ground, which is able to make you think that underneath there is a building, but you basically do not see it as an object. If you are near the Church of the Saviour, your perception of the pavilion is totally different, because you can figure out that the building is a suspended object. The same building can be read as landscape or object, and neither one reading nor the other one are pre-eminent.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza — Spartak Area International Competition. Yaroslav

At the lower level (+ 92,15) of the pavilion, a free-plan room takes place and is available for temporary exhibitions, festivals, fairs and events. This indoor space is in direct communication with the outdoor piazza: removable glass façades can create a continuous space if the weather allows that. The upper level (+95,75) is a gallery which overlooks the double-volume of the free-plan space; this gallery can be specifically used for the permanent museums of local lore and history of the city. The vertical communication and equipment spaces are in South/East side of the building. The earthwork just beside this part of the building might contain a commercial addiction and a car parking, potential underground spaces which will not interfere with the pavilion’s image. The cost of this addiction is not included in the available budget and will be covered by backers potentially interested in the operation.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza — Spartak Area International Competition. Yaroslav

Our proposal might go even further, to enhance its landscape relevance, affecting the whole peninsula, even out of the boundaries defined by the competition. Spartak’s site lays on the South half of the South/West – North/East limb of the mentioned conceptual cross, having the tennis courts close to the Volga Tower as opposite half, divided from Spartak by the public park as axis of symmetry. The project might propose an en plein air ramp which, from the level of the outdoor piazza near the Church of the Saviour, goes to the level of the embankment near the Volga Tower. This further cut in the ground is perpendicular to the main green axis which connects the Church of Elijah the Prophet and the reconstructed Assumption Cathedral. The practicability of the existing axis is assured by continuous paths over the cut at level around +100, which will also bear the existing Memorial. The tennis courts might be relocated in the river Volga, as little islands along the proposed axis, to have unique views and atmospheres while playing.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza — Spartak Area International Competition. Yaroslav

Our proposal for the pavilion is one and three things. Una e tre cose.

Degli Esposti Architetti, Lorenzo Degli Esposti, Paolo Lazza — Spartak Area International Competition. Yaroslav


dd_30m² - danny dufait

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It’s all about designing a ‘living unit within the 30m ², with the intention to create more space in to ’ space ’, for commercializing usable space in to urban environment and living areas, creating more affordable spaces. By omitting unnecessary circulation spaces and partitions, we reduce a lot of building volume and costs. Surfaces can then be applied in the general community.

danny dufait — dd_30m²

danny dufait — dd_30m²

danny dufait — dd_30m²

danny dufait — dd_30m²

Nuovo Showroom Lardini - Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola

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Il nuovo showroom Lardini di circa cinquecento metri quadri, situato al quarto piano di un prestigioso edificio storico già sede di altri affermati marchi, gode di un’ariosa vista aperta sui tetti di Milano e dell’illuminazione solare diretta durante tutta la giornata. Queste qualità degli ambienti sono state valorizzate dall’intervento progettuale, che ha previsto la completa demolizione dei cartongessi e dei controsoffitti esistenti per trasformare i piccoli uffici di uno studio notarile in un ampio open space, disegnato unicamente dagli elementi strutturali: la spina centrale di muratura portante in mattoni pieni e le travi in calcestruzzo armato. Per preservare il più possibile il fascino dello spazio così portato alla luce, le zone operative e di servizio sono state concentrate sulle teste del corpo di fabbrica, lasciando indivisa un’ampia zona centrale con affaccio su tre lati, destinata alla vera e propria showroom.

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

Le caratteristiche dell’involucro esistente sono state conservate anche a livello materico: il progetto vuole parlare di una storia, di materiali stratificatisi nel tempo o consumati dall’usura, come gli intonaci delle pareti – i cui rappezzi si intuiscono sotto una sottile velatura di colore – o le tavole da cantiere di recupero utilizzate per la controsoffittatura. In questo modo l’ambiente mantiene un aspetto grezzo, quasi cantieristico, che fa da contrappunto alle modanature del raffinato disegno di facciata dell’edificio.

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

E’ un equilibrio di contrasti che genera l’armonia dell’insieme: un contenitore dal sapore grezzo, quasi industriale da un lato, e raffinate lavorazioni artigianali dall’altro; l’impiantistica lasciata schiettamente a vista e l’accurato disegno degli arredi; il pavimento in resina cementizia e le raffinate pannellature in legno di Erable. Sono questi contrappunti a comunicare l’immagine di un’azienda che affianca alla qualità sartoriale delle lavorazioni, che da sempre la contraddistingue, la forza di una realtà industriale di avanguardia sotto il profilo tecnologico produttivo.

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

Progettazione: Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola Collaboratori: Anna Chiara Clapis, Janko Mauri Fotografie: Maurizio Montagna Realizzazione: So.Ge.Ca srl

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

Andrea Meregalli, Maddalena Merlo, Andrea Carmignola — Nuovo Showroom Lardini

CASA L.C. - gino iovino, laura graziano

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il progetto risolve due problemi posti dalla committenza:

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

stata di fatto

1) l’ingresso alla scala di collegamento dei 2 livelli

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

2)schermare la porta del bagno vicino alla cucina con una soluzione “invisibile” e inglobare il sanitrix esistente.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

stato di fatto

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

gino iovino, laura graziano — CASA L.C.

Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi - Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano

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Piazza Jasca Il progetto definisce una nuova identità per la porzione del grande spazio irregolare di Piazza Volta che si incunea tra l’inizio di Via Grassi e il retro delle ville che si affacciano con i giardini verso il lago. Il disegno del suolo rafforza e mette in evidenza la dimensione triangolare dell’invaso, attraverso il consolidamento dei suoi bordi pavimentati in granito che forniscono una base unificante alle facciate degli edifici; il campo centrale viene connotato dalla pavimentazione in calcestruzzo fibrorinforzato con inerti selezionati (tipo Levocell Chromofibre in continuità con l’intervento di Piazza Volta ), pendenze a dorso di mulo e raccolta delle acque lungo il perimetro. Il lato occidentale della piazza viene alberato da un filare di Gleditsie che arricchiscono la piazza di un lato ombreggiato e piacevolmente colorato, accompagnano lo sguardo e i percorsi verso lo spiraglio che si apre a nord verso i giardini del lago, forniscono un fondale a Piazza Volta ricucendo il fronte tagliato dall’apertura di via Rubini e dalla costruzione dell’edificio della Cassa di Risparmio. Una grande vasca d’acqua quadrata viene posta nell’apertura verso Piazza Volta, tra l’edificio d’angolo del Somaini e quello prospiciente, quale elemento di snodo fra due spazi contigui ma con identità specifiche diverse. Una grande panca in pietra raddoppia la seduta prevista lungo un lato della vasca, mentre altre panche in pietra si dispongono perpendicolarmente al fronte edificato lungo il lato ombreggiato dagli alberi. La pavimentazione con inerti di Rosso d’Arzo l’assenza visiva dei giunti ottenuta con tecnica specifica, il filare degli alberi, la grande vasca d’acqua, contribuiscono alla formazione di un ambito più raccolto all’interno del grande spazio aperto di Piazza Volta, dalle caratteristiche vicine ai giardini affacciati sul lago di cui la piazza fornisce una sorta di anticipazione pubblica.

Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi

Via Garibaldi, via Grassi Il progetto conferma la vocazione commerciale che caratterizza la via mettendone in risalto i rispettivi fronti, con due fasce in lastricato di granito locale dedicate alla vista delle vetrine e all’espansione all’aperto delle attività commerciali, di intrattenimento e di ristorazione. La corsia centrale, pavimentata in porfido in continuità con la gran parte della città murata, rimane dedicata al passaggio dei pedoni e degli eventuali mezzi di servizio.

Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi

Il disegno delle fasce in granito sottolinea le variazioni di sezioni della strada, in particolare nella testata verso via Cavallotti, dove la sezione si allarga, le parti in granito si espandono e la corsia centrale si restringe, formando una sorta di porta di ingresso caratterizzata da due grandi alberi, due Canfore, che conferiscono un’ identità di interno urbano allo spazio e alludono alla antica porta Sala che segnava l’ingresso alla città murata.

Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi

Via Rubini Il contenimento della sezione stradale possibile in virtù della bassa velocità veicolare prevista, consente la realizzazione di alcuni piccoli interventi di costo contenuto che garantiscono un piacevole ingresso verso Piazza Volta sia per i pedoni che con i veicoli. La velocità di percorrenza viene rallentata dal rialzo alla quota dei marciapiedi della sede stradale negli attraversamenti pedonali posti alle testate e al centro della via in corrispondenza del piccolo slargo della banca BCC. Una serie di aiuole lineari di arbusti e fiori costeggiano il lato meridionale della via separando il marciapiede corrispondente dalla sede stradale e fornendo una linea di verde e di colore a tutta la via piacevolmente fruibile sia dai veicoli che dai pedoni. In corrispondenza dello slargo centrale alcune Magnolie Stellate ombreggiano tre sedute in pietra. La sede stradale e i marciapiedi vengono pavimentati in asfalto schiarito con ossido di titanio, con cordoli e binderi a raso in granito locale.

Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi

Antonio Lazzaretto, Paolo Capponi, Matteo Gargano — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Volta – Via Grassi – Via Garibaldi

ALT-STAZIONE - Arch. Antonio Monteduro

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L’area di pertinenza relativa al concorso messo in atto dall’amministrazione comunale lambisce due ambiti tra loro contermini. •Il primo riguarda il piazzale antistante la stazione ferroviaria, con annesso fabbricato, più alcuni edifici limitrofi lambiti da un percorso ciclopedonale. In esso persiste un disordine urbano dove, funzione seppur necessarie, si sono insediate ed accresciute negli anni in maniera disordinata e senza alcuna pianificazione. Ad aggravare ulteriormente la situazione, la presenza di un attraversamento ferroviario per il rifornimento di alcuni locali industriali. •Il secondo riguarda un edifici produttivo del secolo scorso oramai dismesso che apporta degrado in un’area con differenti potenzialità situata tra un parco di nuova realizzazione ed un percorso ciclopedonale.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

L’idea progettuale prodotta, mira a risolvere i problemi anzi detti riorganizzando e potenziando le funzioni esistenti. Nei riguardi del piazzale antistante la stazione ci si propone di intervenire migliorando l’accessibilità ai luoghi, svuotando il piazzale dai mezzi privati per dirottarli nei parcheggi limitrofi e quindi rendendo il piazzale pedonale per ridarlo alla fruizione della città, rivedendo ed intensificando le aree destinate ai mezzi pubblici per lo scambio gomma- ferro, riprogettando la viabilità ciclo pedonale, l’illuminazione pubblica e mettendo in sicurezza la bretella ferroviaria che attraversa il piazzale.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Il progetto interviene anche sui locali dati in uso dalla RFI prevedendo al piano terra del locale viaggiatori, la ristrutturazione per l’insediamento di una sala d’aspetto adeguata allo scopo, con l’inserimento di opere artistiche al suo interno, e i servizi igienici divisi per sesso compreso il servizio per disabili; Al piano primo, invece, la ristrutturazione mira ad ottenere delle sale lettura / studio sia singolo che di gruppo ed una sala computer.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Per i rimanenti tre edifici dati in uso al Comune dalla RFI ed attualmente murati, si è optato per la demolizione e contestuale ricostruzione in alternativa alla ristrutturazione perché a fronte di un costo d’intervento lievemente superiore, questa garantisce salubrità delle murature, permette, data l’esiguità dei corpi di fabbrica, lo sfruttamento intensivo degli ambienti interni, e garantisce sicurezza antisismica. Nei tre locali, ad accoglimento delle idee scaturite fuori dal percorso partecipativo, si sono insediate le seguenti funzioni: nel locale “A” si è realizzata una struttura dedita all’accoglienza turistica e all’affitto / gestione delle bici comunali elettriche e non con relativa officina, nel locale “B” si è pensato ai più giovani fornendo loro delle sale musicali attrezzate anche per la registrazione, ed infine nel locale “C” si sono realizzate 4 sale polifunzionali con annessa area esterna per attività all’aperto che all’occorrenza possono unificarsi tramite l’apertura di due setti scorrevoli per la trasformazione in 2 sale di estensione doppia.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Ultima, ma non per importanza, la demolizione e ricostruzione dell’edificio industriale dismesso ex Arte Meccanica per la realizzazione di un museo articolato su due piani e facilmente attrezzabile con mostre temporanee o permanenti al cui interno trovano spazio determinate aree per la mostra stabile dei macchinari utilizzati, prima della dismissione, nello stesso edificio, una sala conferenze / proiezioni, dei parcheggi interrati in misura idonea confacente alle vigenti normative ed all’esterno un orto didattico per i più piccoli con antistante piazza pubblica.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Anche in questo caso si è preferito ricostruire, seppur rifacendosi alla sagoma esistente e comunque mantenendo alcuni elementi dell’attuale edificio, perché da dei calcoli effettuati sarebbe stato anti economico risanare la struttura per adeguarla alle vigenti normative dal punto di vista strutturale, impiantistico e di risanamento energetico. Inoltre tale scelta ha consentito di raddoppiare la superficie del museo permettendo l’inserimento di parcheggi nel piano interrato che diversamente avrebbero tolto la possibilità di realizzare in superficie spazi pubblici adeguati nonché l’orto didattico.

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Arch. Antonio Monteduro — ALT-STAZIONE

Miralago a Riva del Garda - Alessandro Gattara

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La storia del complesso oggi denominato Miralago, una porzione di terreno tra il torrente Varone, la strada statale per Rovereto e l’acqua del lago di Garda, risale almeno al XIX secolo. Da sempre ha ospitato usi diversi ma strettamente legati alla sua particolare posizione; oggi si presenta come un parco di maestose proporzioni e invidiabile posizione. Nel 1890 fu realizzato l’edificio che lo ha caratterizzato maggiormente, il grand hotel Sanatorium von Hartungen che nel tempo è stato luogo di soggiorno di illustri personaggi della cultura mitteleuropea come Thomas Mann e Franz Kafka.

Alessandro Gattara — Miralago a Riva del Garda

La strategia di sviluppo dell’area intende accompagnarsi alle tendenze recenti dell’industria ricettiva e dello sviluppo turistico del territorio. Il progetto interpreta un insieme complesso di visioni e desideri sintetizzabile in tre punti:

(1) la visione dell’investitore e del brand; (2) le aspettative degli utenti; (3) il contesto geografico e culturale del progetto.

Il progetto si discosta dall’idea di hotel quattro o cinque stelle con centro benessere ed elabora la proposta di un ostello – non solo per i più giovani o più avventurosi – destinato principalmente a famiglie tedesche e britanniche, dove questa tipologia di soggiorno è diffusa e radicata nei costumi delle persone.

La struttura è dotata di 254 posti letto in 47 camere e spazi ad uso comune per gli ospiti, con aree relax per la lettura e l’accesso a internet, area colazione con cucina self-service, area gioco per bambini, area play-station, sala presentazioni e concerti, e terrazze all’aperto. Accessibili al pubblico sono invece il biergarten e la brasserie, il disco club e l’area delle piscine al coperto e all’aperto.

L’investitore, un imprenditore o un fondo assicurativo o di previdenza, può sviluppare il proprio business sull’area Miralago legandosi ad uno o più brand di riferimento del target di mercato dell’ostello e degli altri servizi ed esercizi commerciali di supporto nell’area di progetto.

Il biergarten e la brasserie uniscono le migliori tradizioni enogastronomiche tedesce, italiane e gardesane per servire al meglio le esigenze della clientela che nelle stagioni primaverile ed estiva frequenta tutto il lungolago. Il servizio continuo del biergarten durante tutta la giornata intercetta il lifestyle giovane, sportivo e internazionale dei clienti dell’ostello e dei frequentatori del lungolago. L’unicità delle sale in padiglioni vetrati direttamente accessibili dal parco permette un nuovo tipo di esperienza del parco Miralago.

Il disco club vuole servire la clientela della stagione turistica, dei maggiori eventi sportivi sponsorizzati, e delle fiere internazionali del centro congressi grazie alla flessibilità ed eterogeneità degli spazi che offre. E’ possibile organizzare serate con musica aperte al pubblico, cocktail per eventi e buffet aziendali per il centro congressi.

L’area delle piscine al coperto e all’aperto permette al pubblico di godere del lungolago anche nei periodi meno soleggiati o di brutto tempo. La vasca principale termocontrollata si sviluppa sia al coperto sia all’aperto. La zona solarium con rivestimento in legno è accessibile gratuitamente.

Il progetto architettonico prevede la demolizione di tutti gli edifici esistenti ad esclusione della casa colonica e la conservazione e valorizzazione della maggior parte delle alberature esistenti.

Un unico edificio di nuova costruzione, alto 8 metri al colmo, accoglie le camere dell’ostello al primo piano e tutti gli altri servizi al piano terra. La forma racchiusa in pianta dà origine ad un disegno di giardino interno, un hortus conclusus, in cui trovano posto gli spazi aperti di pertinenza dell’ostello e le piscine aperte al pubblico.

La struttura in legno del piano primo appoggia su blocchi e setti in cemento armato al piano terra e presenta esternamente un rivestimento in doghe di legno. Il tamponamento in vetro e le ampie aperture a piano terra enfatizzano la leggerezza dei materiali di cui è composto l’edificio.

Nonostante la forma irregolare della planimetria, la tipologia in linea della struttura in legno permette l’utilizzi di materiali prefabbricati tipo X-lam che consente un’efficace cantierizzazione ed esecuzione di montaggio in un tempo inferiore a quello necessario per le tecnologie tradizionali.

Y Chair - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati


progetto per uno showroom - architetti berselli cassina associati

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Archeologia industriale recuperata e adattata a nuove funzioni, questo è il concept in cui si inserisce il progetto dello show room di prodotti di abbigliamento. Un grande volume a doppia altezza vede la presenza di un soppalco adibito ad uffici e lo spazio a piano terra dedicato alla vendita e ai contatti con il pubblico. Una vetrata serigrafata scherma la scala e parte del soppalco con una texture che rimanda alla natura e interpreta la filosofia ecologica per la produzione dei capi esposti. Le strutture delle appenderie ricordano invece alcuni reparti della produzione industriale all’interno dell’azienda, e si sviluppano sia sospese al centro dello spazio, sia a parete creando una geometria che oltre ad accogliere i prodotti lasciano spazio anche a monitor esplicativi. L’area dedicata alla vendita è costituita da grandi volumi in metallo laccato bianco, integrati da cassettiere sospese e illuminati da bracci orientabili a parete . Una illuminazione dedicata , supportata da una più diffusa e riflessa, esalta le qualità del prodotto: dalla tipologia del tessuto, al colore allo styling.

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

architetti berselli cassina associati — progetto per uno showroom

Cubissima - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati

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Lamp prototype made of painted steel and internally rusted, made with the collaboration with the sculptor Stefano Padovan. Exhibited at the exhibition “Est Est Est” at the Chair Fair of Udine, 2004.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — Cubissima

Abitare minimo nelle Alpi - Bivacco - Davide Curci, Hiroaki Kitagawa, Ettore Valentini

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Progetto di concorso per la progettazione di un bivacco alpino.

Davide Curci, Hiroaki Kitagawa, Ettore Valentini — Abitare minimo nelle Alpi - Bivacco

Davide Curci, Hiroaki Kitagawa, Ettore Valentini — Abitare minimo nelle Alpi - Bivacco

Come un viaggio nel tempo - Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti

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La Caldara di Manziana è un Monumento naturale unico che si presenta in inverno come un lago che “ribolle” per le esalazione gassose e in estate come un paesaggio lunare: una distesa bianca resa ancora più“aliena” dal passaggio di mucche bianche e antichissime, dalle lunghe corna. L’area circostante è ugualmente eccezionale perché caratterizzata dalla presenza di specie botaniche appartenenti a paesaggi preistorici ed epoche in cui il clima era molto più freddo. La caldara è circondata da una prateria dorata di Agrestis canina, floridi cespugli di Osmunda regalis, altissima felce, e soprattutto dal suggestivo bosco di Betula alba, dal fogliame leggero e dai tronchi bianchi ed esili Visitare la Caldara di Manziana è come fare un salto in un passato lontanissimo.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Porta d'ingresso su via Lazio

Il progetto vuole enfatizzare la suggestione di un viaggio nel tempo per creare maggior interesse e attrazione sul sito, pur nel rispetto del suo delicato ecosistema attraverso accorte metodologie di gestione e nuove tecnologie per la didattica e la sicurezza.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Per la conservazione della distesa di felci, del bosco di betulle e della prateria umida, la proposta concentra e limita i percorsi attrezzati, rendendoli chiaramente individuabili e a ridottissima manutenzione, tramite il consolidamento del sentiero longitudinale esistente e creando solo due passaggi trasversali rialzati, per la fruizione invernale, in legno. Tale sistema di percorsi dovrà guidare i visitatori in punti di osservazione privilegiati e ad un pontile belvedere affacciato sul “catino” della Caldara.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Si propone, inoltre, la creazione di una torre per il bird watching in legno immersa nel bosco di betulle. Tale sistema permetterà di attraversare l’area solo in punti ben determinati , riducendo tutti i problemi di manutenzione.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Per garantire un’adeguata gestione dello spazio, Il controllo degli ingressi e la periodica manutenzione del sito, si propone, al posto del locale esistente, la costruzione di un piccolo edificio in legno e vetro con funzione di accoglienza, book shop, bar, biglietteria e gestione visite, oltre ad un sistema di spazi per scolaresche per illustrare le reazioni chimiche che avvengono nel sito, per ospitare un centro di documentazione video sulle Caldare del mondo, nonché un sistema di connessione in rete. Tale struttura è pensata per garantire un ritorno economico atto a offrire alcuni posti di lavoro, assicurando la promozione e la diffusione della sua conoscenza, intesa sia a larga scala attraverso il web, mettendo in rete la Caldara di Manziana con le Caldare del Lazio e del mondo, (nonché creando le connessioni APP, QR code, realtà aumentata, ecc;), sia alla scala del territorio locale con la disposizione dell’opportuna segnaletica.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Gli interventi realizzati in legno e acciaio corten,o dipinto nei toni bruni, sono distribuiti su un vasto territorio: minimali e invisibili nel cuore del monumento naturale, sono più riconoscibili lungo il percorso di avvicinamento, con l’emergenza della porta-dinosauro che segnala l’accesso dalla strada principale (via Lazio).

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Tale intervento rientra in un più generale progetto di valorizzazione del territorio e di distribuzione delle potenzialità turistiche dei luoghi di pregio e soprattutto delle “presenze d’acqua“: di grande fascino e interesse paesaggistico e ambientale, ma anche ricche di memorie storiche per il valore magico e terapeutico che gli uomini attribuivano ai fiumi, alle sorgenti e alle acque termali.

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

Maria Cristina Tullio, Simone Amantia Scuderi, sanguigni gianluca, Davide Luca, Francesca Romano, Ofelia Patti — Come un viaggio nel tempo

MHD - alessia oliviero

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Ristrutturazione appartamento a 360°. Progetto della distribuzione interna e impiantistica, progetto degli arredi, luci, materiali e colori, pavimenti, rivestimenti porte e decorazioni. In collaborazione con Bsolid s.r.l- Officine Manganiello – falegnameria Artigian-sud f.lli Pomo – Czarnecki Wojciech Piotr.

alessia oliviero — MHD

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