Il progetto dell’edificio scolastico offre la possibilità di un intervento misto, ottenuto dalla convergenza del complesso esistente col nuovo, attraverso l’interazione delle soluzioni tipologiche e dell’ampio tessuto connettivo.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
Questa premessa conduce la riflessione sulla proporzione e sul carattere dell’intervento, in termini di scontro e dialogo; particolarmente delicata è l’interazione volumetrica tra i due edifici. Quello esistente si fonda su un principio di articolazione compositiva sotteso all’andamento orografico del suolo; quello di progetto, è un edificio in linea attestato sul corpo della palestra esistente, con lo stesso orientamento nord-sud delle direttrici principali che conformano questa parte della città.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
La congiunzione tra i volumi finiti si compie attraverso una superficie di vetro dalle forme spezzate in varie direzioni, che convogliano la luce e definiscono uno spazio unico a tutta altezza, luogo continuo di relazione e distribuzione.
La giunzione della facciata inclinata di vetro, con il fronte sud della palestra, avviene tramite una struttura verticale, staccata di 155 centimetri dalla parete della palestra, con un solaio in aggetto bilaterale, che, nella parte interna connette i primi livelli fuori terra delle due strutture scolastiche, nella parte esterna funge da copertura della quota sottostante, dove la continuità spaziale del piano distributivo principale è assolta dall’appoggio su pilastri a sezione ellissoidale.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
La forma spezzata della facciata mistilinea si rapporta allo spazio antistante, libero da edificazione ma ricco di alta e fitta vegetazione, mettendosi in relazione a questa attraverso la continuità di relazioni visive e spaziali. Dietro la facciata di vetro si svolgono, sui quattro piani dell’edificio in linea, le funzioni della nuova scuola; la distribuzione interna si articola attraverso l’ampio spazio connettivo descritto dalla facciata continua in vetro, su questa si affacciano ballatoi, dove rampe di scale continue compiono la connessione verticale di questi.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
Il primo ballatoio prosegue lungo la struttura di sostegno della facciata, attigua al lato sud della palestra, con una rampa a leggera pendenza discendente, fino alla connessione con la distribuzione alla quota del primo piano dell’edificio esistente.
Due gradinate poste agli estremi sud ed est dello spazio connettivo, fungono da catalizzatore di sosta, e descrivono gli estremi della spazialità continua caratterizzante tale ambiente.
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La facciata dell’edificio su via dei Giuochi Istmici è composta dal portico, al piano di quota strada, e da logge alle quote superiori, l’ordine architettonico è formato da solai in aggetto e montanti verticali, con un andamento planimetrico inclinato di trenta gradi rispetto all’andamento ortogonale principale.
Al piano del portico la profondità degli elementi verticali è di 1 metro, nei piani superiori tali elementi si dispongono con inclinazione opposta ai corrispondenti sottostanti, e si sviluppano con una profondità fino a 10 centimetri di distanza dalla cortina continua dell’edificio, per impedire continuità visiva tra una loggia e l’altra.
Questi spazi coperti rappresentano l’estensione all’aperto di ogni aula e laboratorio, caratteristica tipologica ripresa dall’edificio esistente, per consentire massima flessibilità di utilizzo del sistema didattico, è possibile anche la scelta di estendere la superficie chiusa di ogni singola unità didattica.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
La posizione dell’asilo conclude il lotto nell’angolo sud-ovest. Il piccolo edificio è caratterizzato da una copertura continua, che parte dalla quota del primo solaio della scuola e, con una leggera pendenza costante verso la strada, descrive il sedime dell’asilo dalla conformazione planimetrica irregolare.
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La facciata inclinata di vetro permette l’utilizzo di varie possibilità d’impiego tecnologico per la gestione dell’illuminazione naturale, garantendo un’adeguata climatizzazione degli interni, specialmente degli spazi comuni di grande altezza.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
Il vetro di cristallo serigrafato a ridotta emissività, a due strati distanti tra loro 45 centimetri, permette le applicazione di una facciata ventilata, contribuendo a regolare per via passiva il microclima interno dell’edificio, grazie all’effetto camino, innescato da aperture regolabili alla base e alla sommità.
Durante l’inverno la doppia facciata agisce come un accumulatore di calore, in estate, altri dispositivi collegati a sensori climatici a controllo digitale, aprono saracinesche integrate nella parte superiore dell’edificio, attivando una corrente d’aria verticale che disperde il calore raccolto nel vano interno.
© anton luca nannini . Published on September 24, 2014.
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