L’ intervento proposto interessa la riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo situata nel centro storico di Pistoia – tra la via del Duca e la via dell’ Abbondanza, antistante Piazza del Duomo, essenziale tassello dello spazio urbano stesso.
© undoredo . Published on October 08, 2014.
La proposta compositiva per la riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo è stata l’occasione per lo sviluppo di un’idea progettuale in grado di porsi come soluzione alternativa alla classica sistemazione d’arredo urbano, che mira a soddisfare e sensibilizzare i cittadini residenti ad una migliore fruizione della città a seguito dell’ eliminazione degli stalli per la sosta delle vetture, ad adempiere a parametri come reversibilità, modularità, economicità, eco-compatibilità, oltre a valorizzare quelle che sono proposte e esigenze dei cittadini stessi: passeggio, interazione, interscambio culturale, crescita ed affermazione di un commercio di vicinato.
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L’area di progetto con la sua notevole presenza di componenti storiche e commemorative quali la specie vegetativa “Phoneix Canariensis” ed il monumento al “Cardinal Forteguerri” ha indotto ad alcune considerazioni di tipo critico-progettuali, facendo emergere la necessità di ricollocare il monumento al Cardinal Forteguerri nella sua ubicazione originaria ovvero nella zona Nord-Est di Piazza del Duomo, allontanandolo così dall’attuale contesto “abitato” in prevalenza da autovetture in fase di stallo, per dare respiro alla storia che lo ha caratterizzato, e per orientarsi verso un impulso che mira a dare rilievo ad azioni di conservazione dei luoghi e delle tradizioni, determinanti nell’identificarlo come un simbolo unico di Pistoia.
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Da una mirata analisi si evince che lo spazio urbano di Piazza dello Spirito Santo riguarda un sito storico di interesse di circa 2.200 mq, e che al momento risulta essere frutto della fusione di tre differenziati spazi aperti: la Piazzetta del Mergugliese, la Piazzetta del Baglione con la palma nel suo centro geometrico e l’ampio sagrato della chiesa di Sant’Ignazio.
La compenetrazione delle tre differenziate aree aperte, acquista attraverso l’intervento, un immagine più chiara, un concetto di continuità dato dall’elemento che scandisce in senso longitudinale la piazza, ed unisce i diversi pezzi della composizione: “La Traccia Verde”.
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Quest’ ultima con la sua presenza, diventa unificatrice del progetto, mettendo così in relazione il tutto: spazi e parti compositive dialogheranno insieme in un unicum spaziale, contribuendo a restituire allo spazio la sua legittima identità, ovvero l’essere unicamente il luogo dell’uomo.
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Chiave del progetto è la comunicazione tra i due elementi uno di natura organica (Phoneix Canariensis) e l’altro di natura antropica (Traccia Verde), che con il loro posizionamento volto a formare un punto di inizio, un punto di fine, o viceversa, disciplinano l’andamento lineare e visuale evitando che il percorso diventi una chiusura ottica, tale da garantire la visione della piazza nel suo intero complesso.
Per la realizzazione della Green Trace si è scelto di utilizzare una struttura con un sistema interamente indipendente in acciaio zincato a caldo secondo norme UNI EN ISO 1461 costituito da:
1. Maglia strutturale principale posta verticalmente e costituita da n° 44 pilastri tondi cavi di acciaio zincato aventi diametro di base mm.150 – H.max fuori terra mm.5900 – H.min fuori terra mm. 2900 con zincatura eseguita al termine di tutte le lavorazioni al fine di proteggere a lungo la struttura da agenti atmosferici che potrebbero dare luogo a patologie, come ad esempio ruggine.
2. Traversi di collegamento superiori posti orizzontalmente in tubo tondo di acciaio zincato diametro mm. 50, fissati ad ogni elemento con apposite giunzioni, variando la propria lunghezza e divenendo a sbalzo in diversi punti del telaio, servendo all’occorrenza come mensole ausiliarie di appoggio al manto di copertura sovrastante.
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La maglia strutturale principale è stata rivestita in finitura dell’opera con carter in pellicola 3M Di-Noce simulando l’effetto a “canneto”.
Il manto di copertura anch’esso in acciaio zincato secondo norme UNI EN ISO 1461 diviene superficie di appoggio per un nuovo sistema di finitura a tetto verde estensivo “Derbisedum” avente un peso max. di 93Kg/mq a piena saturazione, richiedendo una minima manutenzione, e non necessitando di un sistema proprio di irrigazione.
La scelta del sistema a tetto verde nasce dall’esigenza di provare ad intraprendere una scelta consapevole e responsabile a favore del singolo e della collettività, di provare a contrastare l’effetto isola di calore concentrato spesso nelle aree urbane, diminuendo la temperatura al di sotto ed al di sopra della copertura, oltre che a contenere le polveri presenti nell’aria, a favorire lo stoccaggio in copertura delle acque piovane, e regolare il deflusso verso il sistema fognario evitando pericolosi rischi di allagamento.
Per l’ intera lastricata stradale ci si è orientati verso una pietra arenaria grigia originariamente chiamata “Pietraforte”, che permette di ottenere un tappeto di pavimentazione dalle cromie in armonia con i colori del contesto. Essa è percorsa a livello terra da elementi in grado di fornire alla comunità dei luoghi di sosta semi-riparati, ipotizzando la soluzione progettuale di “Zattere Eco-Commerce” aventi una duplice funzione: dare riparo al fruitore, rendersi reversibili, e divenire postazioni da lavoro serventi al commercio di vicinato.
Tali elementi fondano il loro essere oggetto architettonico in alcuni parametri sopra citati: reversibilità, modularità, economicità, eco-compatibilità. La possibilità di ottenere uno spazio in piano concede l’opportunità di vivere un luogo assolutamente nuovo e perfettamente orizzontale. Su di esso la composizione è libera, i diversi elementi d’arredo, quali panca, fioriera, corpo illuminante, non pongono limiti alle soluzioni compositive. Le sei “zattere” si differenziano per rapporti planimetrici e si pongono come elemento partitore del progetto.
L’illuminazione notturna è affidata all’elemento “Icon Mini Opal Testa” che grazie al suo design volutamente essenziale fornisce un efficace risultato con un flusso luminoso inferiore allo 0% sopra al livello orizzontale. La selezione di più posizioni del portalampada nel riflettore rende possibile una distribuzione della luce sia simmetrica che asimmetrica. L’ ancoraggio ed il sostegno dell’elemento testa, è affidato ai pilastri in acciaio appartenenti alla maglia strutturale principale.
L’esperienza progettuale in questione radica le sue fondamenta sull’analisi spaziale dell’ area di progetto, la sua spazialità interna delimitata su tre lati da alti edifici, ha determinato una scelta architettonica unica ed univoca per il luogo in questione, una soluzione di riqualificazione urbana applicabile solo in Piazza dello Spirito Santo e non altrove.
© undoredo . Published on October 08, 2014.
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