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Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno - Mirko Bertinotti Architetto

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La proposta progettuale nasce dall’idea di suddividere un parallelepipedo in moduli che sottoposti a traslazioni trasversali creano diverse tipologie abitative completate con l’aggiunta di porticati e di serre. I moduli sono di quattro tipi e si differenziano solo per la lunghezza. Ogni modulo, realizzato totalmente in stabilimento, è composto da un involucro, da un rivestimento e da un sistema di raccordo. I moduli vengono posati in cantiere su un vespaio realizzato in opera e collegati. Sono previsti solo materiali riciclabili, sistemi impiantistici elettrici e pannelli FV.

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno

Mirko Bertinotti Architetto — Abitazioni prefabbricate monofamiliari con struttura portante in legno


Masterplan parco tematico - Marco Baldassa

Z Gallery in ID Town - O-office Architects

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The ID Town project originates from the abandoned Honghua Dyeing Factory, locating in Dapeng New Tourist District in Shenzhen East. The 8-hector factory finds itself surrounded by the mountain near the coast of Southern Chinese Sea. The old-temple-like workshop buildings evoke one’s impression of an Acropolis in the nature. Our design starts from this special on-site ruining atmosphere in the nature.

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

The factory was topographically divide into two quarters – the living quarter built in the north on the slope hill side, which we call Hill Town (H–Town), and the production quarter built on the valley platform in the south, which we call Valley Town (V-Town). The main building content of V-Town is 5 large workshop buildings; 4 of them are single-level double-sloping roof concrete structural buildings with standard column distance of 6 metres. The absence of windows and doors of grates a unique transparent ground space underneath those huge concrete sloping roofs in the heart of the green hilly area.

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

The first reconversion project in iD Town is to transform the longest workshop, which used to be dedicated to purifying the rough cloth, to a reception centre of iD Town, namely Z Gallery, together with 7 individual artist studios. The new building intervention tries to keep a critical distance from the existing building relics so as to inspire spatial dialogue to the site’s historic past, and maintain the strong site presence of the interweaving of artificial and natural powers.

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

Z Gallery is conceived as a linear black steel box floating on the ground ruins of the former purification workshop. Exhibition, café, meeting rooms and small reception are set up within the box. In order to response to the diverse using demands on the space, and to cope with the Southern China’s heat and humidity in summer as well, the black box’s façade are composed of a series of rotating wall-doors and sliding glass doors. They can create different expressions during different events or in different seasons, while reducing the energy cost for air conditioning.

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

The 7 grey boxes of individual artist studios are in line with Z Gallery, extending the spatial creation into the post-industrial ruins and zigzagging in-between the abandoned machine substrates. Each box is both an incubator and a showcase of one artist, who can explore the built space and the whole factory site from this single box base. A semi-outdoor metal bridging and platform system connects the new architectural intervention into the broader landscaping master plan of the site, spreading the new design and art spirit to the future space of iD Town.

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

O-office Architects — Z Gallery in ID Town

A Stair - Enrico Bellotti

Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano - Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto

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Concetto urbanistico. Il progetto per la nuova mensa di via Karl Wolf ha come obiettivo la riqualificazione delle aree libere e delle pertinenze esterne dell’importante centro scolastico di Merano. L’idea si articola attraverso tre precise azioni: - Porre la mensa alla quota +00.10 al fine di rendere attrattivo e funzionale lo spazio in prossimità degli istituiti scolastici; - Disegnare la nuova copertura come un’area verde alberata ad uso ricreativo per studenti e per altri fruitori che potranno godere di questi nuovi spazi anche al di fuori degli orari scolastici. All’interno del disegno del verde sono state organizzate inoltre la fermata dell’autobus e le pensiline per le biciclette; - Creare un diretto rapporto tra le due differenti quote (via Karl Wolf, ingressi istituti scolastici) tramite un ampio piano inclinato, privo di barriere architettoniche, inteso come piacevole spazio di aggregazione e socialità. L’edificio viene così scoperto a mano a mano che i diversi utenti si avvicinano al complesso scolastico. Nello spazio verde, infatti, sorgono tre volumi vitrei che segnalano l’edificio sottostante e permettono l’illuminazione e l’areazione dei diversi ambienti semi-interrati. In particolare, il volume più grande ospita i collegamenti verticali (scala e vano ascensore) che conducono al foyer e, in seguito, alla zona scolastica. Tale impostazione consente un armonioso inserimento delle volumetrie nel contesto urbano di riferimento. La decisione di porre la mensa scolastica in quel luogo è nata al fine di: - Agevolare le diverse fasi di cantiere senza modificare l’accessibilità e l’estensione della zona parcheggio e delle aree esterne; - Recuperare lo spazio esterno posto in prossimità degli istituti. Tale espediente, infatti, ha permesso di definire una nuova area ricreativa che si relaziona alla sala da pranzo tramite una grande vetrata e da un accurato disegno della pavimentazione. Un altro tema di approfondimento riguarda l’accessibilità. A nord e a sud sono stati mantenuti i due accessi veicolari, mentre la rampa d’ingresso al parcheggio è stata oggetto di rettifica. L’accessibilità pedonale al complesso è invece garantita dalle due rampe inserite al posto dei due ponti di attraversamento per cui si è preferita la loro demolizione.

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Vista del fronte d'ingresso

Aspetti funzionali

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Sezione prospettica

Nella 2° fase si è posta particolare attenzione al rispetto del programma planivolumetrico. Le dimensioni dei locali seguono, infatti, le indicazioni del disciplinare. L’eccezione è la sala da pranzo, ambiente principale della mensa scolastica, per la quale si è deciso di riservare uno spazio più ampio e arioso. Altro elemento caratterizzante del progetto è l’introduzione di un foyer che funge da ingresso alla mensa e agli istituti scolastici. Questo spazio polivalente offre la possibilità di allestire mostre, incontri, riunioni, allo scopo di mostrare le peculiarità dei percorsi formativi delle differenti scuole. In ultimo, sono stati ripensati gli accessi, differenziati per utenti, personale e forniture.

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Planivolumetrico

Qualità architettonica Il progetto architettonico della mensa nasce dal disegno di una contro-facciata rispetto all’edificio antistante. La scansione degli ambienti della mensa è, infatti, generata dalla successione di pieni e vuoti che caratterizzano il volume scolastico prospiciente. Raggiungendo l’ingresso e scendendo le scale, si arriva al foyer, uno spazio flessibile, illuminato da luce zenitale, dal quale è possibile accedere alla sala pranzo. Tale spazio è stato ripensato grazie all’introduzione di un giardino d’inverno e alla nuova sistemazione della distribuzione dei pasti. Questa soluzione enfatizza la presenza dei lucernari all’interno del refettorio assicurando un’elevata illuminazione naturale. Inoltre, l’ampia vetrata, contraddistinta da un accentuato verticalismo dato dalla successione degli elementi portanti, consente alla sala di dialogare con lo spazio ricreativo posto di fronte: una nuova area attrezzata nella quale gli studenti potranno sostare. Anche il disegno del prospetto è stato approfondito con l’inserimento di alcune bucature, tradotte in elementi scatolari che, grazie alle loro diverse profondità, valorizzano la facciata. Infine, è stato rivisto l’assetto degli ambienti adibiti al personale, i quali sono caratterizzati da uno spazio di servizio (bagni, docce, spogliatoio) e da uno ricreativo che gode di un affaccio sul giardino d’inverno.

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Prospetto principale

Costi e sostenibilità, fattibilità Il progetto della 2° fase si caratterizza per un attento studio degli stralci funzionali. È stato, infatti, progettato un primo stralcio che evita importanti interventi di modifica del parcheggio e delle aree esterne garantendo un elevato grado di coerenza con il progetto finale. Tale stralcio prevede il completamento della mensa scolastica, l’organizzazione della nuova area ricreativa e alcuni calibrati interventi, di natura temporanea, tesi a migliorare il parcheggio (verde verticale) e l’accessibilità al complesso scolastico (piano inclinato). In ultimo, al fine di ridurre i costi di costruzione, si è deciso di preservare il muro contro-terra, la cabina elettrica e i pilastri esistenti nel parcheggio.

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Foto del modello

Mario Bonifazi, Artecno Architettura Ingegneria, Davide Consolati, Paolo Guidotto — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Fotografia del modello

miralago - Lucio Serpagli

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La storia del complesso oggi denominato Miralago, una porzione di terreno tra il torrente Varone, la strada statale per Rovereto e l’acqua del lago di Garda, risale almeno al XIX secolo. Da sempre ha ospitato usi diversi ma strettamente legati alla sua particolare posizione; oggi si presenta come un parco di maestose proporzioni e invidiabile posizione. Nel 1890 fu realizzato l’edificio che lo ha caratterizzato maggiormente, il grand hotel Sanatorium von Hartungen che nel tempo è stato luogo di soggiorno di illustri personaggi della cultura mitteleuropea come Thomas Mann e Franz Kafka.

Lucio Serpagli — miralago

planimetria area progetto

La strategia di sviluppo dell’area intende accompagnarsi alle tendenze recenti dell’industria ricettiva e dello sviluppo turistico del territorio. Il progetto interpreta un insieme complesso di visioni e desideri sintetizzabile in tre punti:

Lucio Serpagli — miralago

(1) la visione dell’investitore e del brand; (2) le aspettative degli utenti; (3) il contesto geografico e culturale del progetto.

Il progetto si discosta dall’idea di hotel quattro o cinque stelle con centro benessere ed elabora la proposta di un ostello – non solo per i più giovani o più avventurosi – destinato principalmente a famiglie tedesche e britanniche, dove questa tipologia di soggiorno è diffusa e radicata nei costumi delle persone.

La struttura è dotata di 254 posti letto in 47 camere e spazi ad uso comune per gli ospiti, con aree relax per la lettura e l’accesso a internet, area colazione con cucina self-service, area gioco per bambini, area play-station, sala presentazioni e concerti, e terrazze all’aperto. Accessibili al pubblico sono invece il biergarten e la brasserie, il disco club e l’area delle piscine al coperto e all’aperto.

L’investitore, un imprenditore o un fondo assicurativo o di previdenza, può sviluppare il proprio business sull’area Miralago legandosi ad uno o più brand di riferimento del target di mercato dell’ostello e degli altri servizi ed esercizi commerciali di supporto nell’area di progetto.

Il biergarten e la brasserie uniscono le migliori tradizioni enogastronomiche tedesce, italiane e gardesane per servire al meglio le esigenze della clientela che nelle stagioni primaverile ed estiva frequenta tutto il lungolago. Il servizio continuo del biergarten durante tutta la giornata intercetta il lifestyle giovane, sportivo e internazionale dei clienti dell’ostello e dei frequentatori del lungolago. L’unicità delle sale in padiglioni vetrati direttamente accessibili dal parco permette un nuovo tipo di esperienza del parco Miralago.

Il disco club vuole servire la clientela della stagione turistica, dei maggiori eventi sportivi sponsorizzati, e delle fiere internazionali del centro congressi grazie alla flessibilità ed eterogeneità degli spazi che offre. E’ possibile organizzare serate con musica aperte al pubblico, cocktail per eventi e buffet aziendali per il centro congressi.

L’area delle piscine al coperto e all’aperto permette al pubblico di godere del lungolago anche nei periodi meno soleggiati o di brutto tempo. La vasca principale termocontrollata si sviluppa sia al coperto sia all’aperto. La zona solarium con rivestimento in legno è accessibile gratuitamente.

Il progetto architettonico prevede la demolizione di tutti gli edifici esistenti ad esclusione della casa colonica e la conservazione e valorizzazione della maggior parte delle alberature esistenti.

Un unico edificio di nuova costruzione, alto 8 metri al colmo, accoglie le camere dell’ostello al primo piano e tutti gli altri servizi al piano terra. La forma racchiusa in pianta dà origine ad un disegno di giardino interno, un hortus conclusus, in cui trovano posto gli spazi aperti di pertinenza dell’ostello e le piscine aperte al pubblico.

La struttura in legno del piano primo appoggia su blocchi e setti in cemento armato al piano terra e presenta esternamente un rivestimento in doghe di legno. Il tamponamento in vetro e le ampie aperture a piano terra enfatizzano la leggerezza dei materiali di cui è composto l’edificio.

Nonostante la forma irregolare della planimetria, la tipologia in linea della struttura in legno permette l’utilizzo di materiali prefabbricati tipo X-lam che consente un’efficace cantierizzazione ed esecuzione di montaggio in un tempo inferiore a quello necessario per le tecnologie tradizionali.

CALABRIA ROAD - Jamie Falla

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This redbrick victorian townhouse in Highbury was lacking the flowing space needed for a young energetic family.

Jamie Falla — CALABRIA ROAD

The new extension allows the kitchen to be located at the front of the ground floor, and the open plan living space to the rear connected out to the garden and forming the heart of this modern home.

Jamie Falla — CALABRIA ROAD

High quality materials and finishes allow details to be expressed simply and practically throughout the house.

Jamie Falla — CALABRIA ROAD

Jamie Falla — CALABRIA ROAD

Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano - zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli

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Collocazione planimetrica ottimale, a sud ovest del complesso scolastico K.Wolf, nel punto di snodo dei principali percorsi carrabili della piastra parcheggi e pedonali del complesso scolastico.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

L’accesso e la fruizione della mensa nella prima fase realizzativa (senza piastra pedonale rialzata) è garantito dalla distribuzione planimetrica e funzionale e dalla collocazione degli accessi a ridosso dell’esistente passaggio aereo pedonale.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Volume ad un solo piano a garanzia della massima accessibilità e visitabilità da parte di tutti i tipi di utenze e di tutti i gradi di handicap.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Volume rialzato su setti portanti per razionalizzare i percorsi carrabili e massimizzare la fruibilità del parcheggio esistente sottostante.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Chiara distinzione planimetrica fra personale ed utenti: ingressi indipendenti, spazi per il personale ed i servizi sviluppati lungo la fascia nord-est; spazi per gli utenti organizzati lungo la fascia sud-ovest.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Volume molto introverso, di matrice scultorea e di grande suggestione nella fascia nord-est per il personale.

zero4uno ingegneria, laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Mensa scolastica nel complesso scolastico di Via Karl-Wolf a Merano

Volume molto estroverso, luminoso ed arioso nella fascia sud-ovest per gli utenti con una grande apertura sul magnifico paesaggio montano tramite un’ampia parete vetrata che domina la sala mensa per inquadrare il suggestivo skyline a nord-ovest.

Copertura in parte piana trattata a verde estensivo, in parte inclinata a sud con la possibilità di installare pannelli fotovoltaici.

Struttura a secco in telaio di acciaio a garanzia del miglior rapporto sostenibilità energetica / termica / acustica / economica.

Trattamento degli esterni in doghe di legno di larice a garanzia del miglior rapporto estetica / manutenzione.

Piastra pedonale in quota da realizzarsi in una seconda fase con una texture di sedute, giardini pensili, vasche d’acqua, pozzi di luce per il sottostante parcheggio, tre grandi rampe di accesso pedonale dal complesso scolastico a nord-est ed una da sud-ovest a garanzia della massima accessibilità.

Piastra a parcheggio perimetrata in parte da una struttura a rete metallica per rampicanti che diventa una grande hall verde di accesso al campus e alla mensa.

Volumi, altezze, rapporti dimensionali fra gli spazi perfettamente rispettati.

Struttura leggera ma di forte impatto iconico, in grado di attirare un bacino di utenza ampio sia nella prima fase in cui non sarà realizzata la piastra pedonale che in una seconda fase in cui l’intervento sarà completato.


Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma - Alessio Angelisanti

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Il Progetto di interni in questione nasce da una costante e voluta compartecipazione tra Progettista e committente, da un’attenta calibrazione degli spazi, delle funzioni e dei nuovi ambienti che venivano man mano pianificati e poi creati. Si tratta principalmente di un’intervento mirato, volto alla realizzazione di ampi locali fortemente caratterizzati da tenui colorazioni neutre e luce naturale. L’attenta calibrazione dei costi e degli interventi da realizzare hanno indirizzato l’opera progettuale alla definizione di ampie superfici impersonali, di “teche” pronte ad ospitare arredi esistenti non convenzionali e decisamente speciali.

Alessio Angelisanti — Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma

Ambiente unico K-Sg

Alessio Angelisanti — Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma

Angolo Cottura

Alessio Angelisanti — Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma

Alessio Angelisanti — Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma

Alessio Angelisanti — Progetto Ristrutturazione Appartamento Roma

PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009 - P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati

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SPINA DORSALE STRUTTURALE MORFOLOGICA BIOCLIMATICA ASPETTI GENERALI La proposta progettuale assume il tema della sperimentazione tipologica e tecnologica come occasione in cui sintetizzare le molteplici componenti che determinano nuovi modelli di abitare, come momento centrale del percorso progettuale che porta così alla definizione di un organismo architettonico integrato ove si coniuga ricerca formale e razionalità della soluzione tipologica. Il conseguimento di prestazioni tecnicamente avanzate e di ecocompatibilità che si richiedono all’organismo edilizio vengono risolte mediante la proposizione di un impianto planimetrico chiaro, con un’ equilibrata articolazione del volume che assieme alla qualità degli spazi esterni ben si integra nel contesto, con una razionale e funzionale organizzazione distributiva degli spazi interni e dove le soluzioni tecnologiche si integrano con il processo di genesi dell’edificio e diventano il pretesto per ridefinire le parti componenti dell’organismo architettonico attribuendogli nuova identità.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

La forma rettangolare allungata del lotto di terreno e la presenza dell’area di parcheggio in via E. De Filippo hanno portato alla soluzione di disporre l’edificio in progetto con l’asse longitudinale posto parallelamente a via E. De Filippo.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

Si tratta di un impianto planimetrico di forma rettangolare allungata che dal punto di vista tipologico si caratterizza per la presenza di un sistema centrale di accesso e di collegamento verticale che si dilata ponendosi in continuità con gli spazi esterni a verde sino a configurarsi come una grande serra. Questa soluzione tipologica consente da un lato di alleggerire il volume dell’edificio che si spezza in due blocchi edilizi contigui, dall’altro di creare una sorta di centralità“trasparente”, un elemento con forte identità, in cui trovano compimento soluzioni funzionali alle richieste esigenze di prestazioni bioclimatiche dell’edificio. L’impianto è costituito da un elemento longitudinale, “un doppio muro centrale” che unisce/separa il sistema funzionale dando luogo ad una tipologia edilizia che si caratterizza per il sistema di aggregazione, sui vari livelli, dei singoli alloggi di diversa quadratura. Questo elemento centrale che si configura come la “spina dorsale” dell’edificio la cui forza strutturale e morfologica viene sottolineata dal rivestimento in pietra locale, è concepito come un sistema tecnologico complesso: camino solare per la ventilazione naturale degli ambienti e “macchina” per la produzione di energia elettrica.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

Dal punto di vista dell’organizzazione tipo-morfologica dell’edificio, sono stati assunti alcuni parametri generali che hanno costituito i presupposti teorici del progetto. – chiarezza compositiva e strutturale per agevolare qualsiasi aggregazione possibile tra le unità abitative valorizzando al contempo l’impianto architettonico; – razionalità e funzionalità tra spazi serviti e serventi, con conseguente risultato di ottimizzazione nella organizzazione degli spazi; – modularità strutturale e distributiva per garantire flessibilità degli spazi interni e dare luogo ad un processo compositivo complesso fondato sulla modalità di aggregazione delle singole unità; – applicazione di tecnologie attive e passive per il controllo climatico estate-inverno: serra solare a tutta altezza (raffrescamento estivo, riscaldamento invernale), camino solare per una ventilazione naturale controllata, impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il tutto studiato in modo da ottenere soluzioni pienamente integrate con l’immagine architettonica del corpo di fabbrica e che costituiscano al tempo stesso parte integrante della logica compositiva dell’edificio.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

TIPOLOGIA Dal punto di vista tipologico la soluzione progettuale proposta è una reintrepretazione dell’edificio in linea con unica scala centrale che serve quattro appartamenti per piano. Lo spazio baricentrico della scala viene però inteso non come mero luogo dei collegamenti verticali ed accessi alle singole unità residenziali, ma come elemento centrale dell’intera composizione formale assumendo un ruolo prioritario nell’organizzazione funzionale dell’intero sistema edificio, luogo di connessione tra lo spazio interno ed esterno, tra la funzione abitativa e l’ambiente, strutturato in modo da essere finalizzato al conseguimento di soluzioni tecnologiche ecosostenibili attraverso il ricorso a tecniche di bioclimatica e di produzione di fonti energetiche.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

La tipologia degli alloggi di diverse quadrature è fondata su una modularità strutturale e distributiva studiata in modo tale che gli alloggi di 64 e 74 mq si generano dalla dilatazione nel verso longitudinale dell’unità minima di 45mq Tale dinamica compositiva utilizzata per la distribuzione interna delle singole unità abitative, che si allungano con l’incrementarsi della quadratura da ottenere, diviene inoltre lo strumento compositivo primario nella costruzione della struttura morfologica dell’intero edificio, tutta giocata sulla varietà che scaturisce dalla casuale aggregazione in pianta ed in alzato delle diverse unità tipologiche degli alloggi.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

ASPETTI FUNZIONALI, COSTRUTTIVI E IMPIANTISTICI La proposta progettuale oltre all’obiettivo di ricercare soluzioni funzionali e razionali per l’espletarsi della funzione abitativa tanto delle singole unità quanto dell’intero edificio, si basa sulla individuazione e conformazione degli spazi-chiave (prevalentemente intermedi ed interni all’edificio) caratterizzanti la composizione architettonica e finalizzati al perseguimento di specifici obiettivi di sostenibilità ecologica e ambientale quali: – Massimizzazione del riscaldamento naturale passivo. – Ottimizzazione del raffrescamento naturale passivo. – Diffuso impiego della ventilazione naturale. – Potenziamento dell’isolamento naturale. – Predisposizione all’integrazione architettonica di solare “attivo” fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. In relazione ai descritti obiettivi la struttura architettonica dell’edificio viene dunque dotata di una “spina dorsale bioclimatica” per il conseguimento di soluzioni tecniche e progettuali che esplicitano il rapporto tra edifico e ambiente: 1. Atrio serra Filtro verde realizzato con specie caducifoglie, che consente la creazione di fitte zone d’ombra in estate e il passaggio della radiazione solare in inverno 2. Camino Solare/Condotti di ventilazione per l’immissione, mediante ventilazione naturale, all’interno delle abitazioni dell’aria raffrescata. 3. Solare “attivo” fotovoltaico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

Atrio-Serra Per ciò che riguarda lo studio del sito e la caratterizzazione degli spazi e delle sistemazioni esterne, nell’impostazione progettuale si è voluto assegnare un ruolo determinante e strutturante al sistema del “vuoti”: dallo spazio esterno a verde che circonda l’edificio, allo spazio serra centrale che unisce/separa i due blocchi dell’edificio, e che, di fatto, costituisce l’elemento centrale dell’impianto progettuale in quanto espressione della stretta relazione tra esterni e interni. In dettaglio, l’atrio-serra bioclimatico, chiuso con vetratura d’inverno, schermato e aperto d’estate, consente di avere il seguente risultato: Inverno: l’atrio-serra, concepito come un collettore solare, consente all’energia solare di penetrare all’interno della serra dove viene poi accumulata dalle masse termiche presenti (pareti, pavimento e aria); il calore così catturato viene trasmesso da un sistema di ventilazione alle abitazioni. Estate: anche in assenza di vento, l’atrio-serra consente di creare un flusso continuo di aria che consente un raffrescamento dell’edificio. L’aria surriscaldata della serra esce dalle aperture nella parte alta e richiama aria fredda dalle pareti aperte sul lato nord.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

Camino solare Il sistema di raffrescamento passivo degli alloggi consente, attraverso l’impiego di camino solare ed di un percorso orizzontale sotterraneo, di utilizzare la ventilazione prodotta dall’azione del vento e dall’effetto camino per il raffrescamento di ogni singolo alloggio. Il camino solare realizzato mediante la creazione di un cavedio verticale all’interno del muro di spina centrale consente infatti il raffrescamento naturale degli ambienti degli alloggi collegati tramite una presa d’aria ad apertura regolabile posta in prossimità dei soffitti. Il sistema di raffrescamento naturale avviene per ventilazione indotta dall’ effetto di aspirazione determinato del camino solare, che avendo nella parte alta un elemento di captazione delle radiazioni solari (superfici metalliche e vetrate) induce il surriscaldamento dell’aria presente in questa porzione di camino e di conseguenza un movimento ascensionale di termocircolazione, generando una depressione che favorisce l’aspirazione di aria più fredda proveniente dagli ambienti del piano seminterrato.

P.Pisapia - A.Jandoli, Silvana Scarati — PREMIO DI ARCHITETTURA “ERNESTO LUSANA” : LA CASA LEGGERA 2009

Solare “attivo” fotovoltaico Il muro centrale, in sommità, è caratterizzato dalla presenza di un piano inclinato a 30° rivolto a sud realizzato con struttura metallica di dimensioni 37.50×4.00 mt su cui sono istallati pannelli fotovoltaici che sviluppano una superficie complessiva di mq. 150. Detta struttura pensata come se fosse una piegatura del muro di spina centrale diviene parte integrante della composizione architettonica e di fatto dal punto di vista formale, rafforza il ruolo del setto murario quale elemento generatore dello sviluppo planimetrico longitudinale. L’impianto istallato che ha superficie di 150 mq. dai calcoli effettuati in funzione dell’esposizione ed della zona climatica, consente una produzione di circa 8,5 Kwp.

RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE - Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio

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L’area oggetto dell’appalto rappresenta un elemento importante per il possibile riammagliamento delle aree a verde già presenti sul territorio comunale, divise da via Dalbono-Via Picenna e Via Zumbini, che rientra nel progetto di corridoio ecologico di connessione tra il Vesuvio e il mare.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

L’area destinata alla piazza e l’area delle palazzine presentano un rapporto costruito/non costruito sfavorevole per le zone non costruite con un deficit anche dei posti auto, ma che comunque permette delle scelte progettuali migliorative decisamente innovative per il panorama locale, ma che in altre zone d’Italia già si stanno introducendo. Inoltre la presenza dell’area destinata a Parco urbano fa incrementare notevolmente il rapporto delle aree libere a verde a disposizione.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

L’obiettivo delle opere migliorative è rendere più vivibile gli spazi comuni e privati presenti tra gli edifici esistenti, migliorare la qualità del verde e della fruizione con luoghi di aggregazione e piccole aree produttive, quali gli orti urbani condominiali,ottenere il risparmio, il recupero e il riutilizzo dell’acqua, sia piovana che quella per usi domestici, per irrigazione e altri usi.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

La definizione delle proposte è stata improntata sul risparmio e ottimizzazione della risorsa idrica potabile, riuso delle acque grigie e riduzione degli apporti in fognatura delle acque di dilavamento dei piazzali. Il raggiungimento di tali obiettivi sarà garantito attraverso le seguenti proposte migliorative: - Separazione delle acque nere da quelle grigie dei due fabbricati ex novo da realizzare e del bar- ristorante, trattamento delle acque grige e riutilizzo delle stesse a fini irrigui; - Riduzione degli apporti in fognatura delle acque di dilavamento attraverso la realizzazione a tergo delle carreggiate di circa 1000 ml di trincee in grado di contenere temporaneamente le acque di pioggia, che poi in parte infiltrano nel sottosuolo e in parte convogliate alla fognatura pubblica.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

Il progetto di miglioria tecnica relativo al criterio Qualità dell’edilizia intreccia alcuni dei temi fondamentali dell’approccio sostenibile del progetto di architettura. All’interno delle scelte alla base della proposta di migliorie tecniche, quindi, la tematica salvaguardia ambientale è un tema forte che si affianca a quelli dell’ottimizzazione del cantiere e del risparmio delle risorse economiche, sia in fase di costruzione che in fase di gestione degli interventi da realizzare. In tal senso, le scelte dei materiali, delle tecnologie per il cantiere, delle soluzioni meccaniche e impiantistiche sono state condizionate in maniera sistematica da queste tre costanti.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

Nelle aree di intervento, il progetto tende a eliminare sprechi di energie e risorse preziose, tra cui per prima l’acqua, che viene fitodepurata e riciclata per l’innaffiamento. Rispetto al progetto a base di gara, tale risorsa preziosa è risparmiata e recuperata il più possibile.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

La scelta dei materiali e dei componenti edilizi da utilizzare nel progetto è stata guidata da quattro sub-criteri fondamentali tutti ispirati a una ormai ineludibile coscienza ambientalista: 1 Controllo degli impatti ambientali nel ciclo di vita dei manufatti e dei materiali (Lca) 2 Bio-compatibilità dei materiali e delle lavorazioni e riduzione dell’INDOOR POLLUTION 3 Manutenibilità dei materiali e dei componenti edilizi utilizzati 4 Controllo del ciclo dei rifiuti solidi urbani in fase di costruzione e di gestione.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

A partire dall’obiettivo di abbassare gli impatti complessivi sull’ambiente rispetto al consumo di risorse in fase di costruzione, gestione e dismissione secondo quanto definito dalla Valutazione LCA– Life Cicle Assessment degli edifici, from cradle to grave, dalla culla alla tomba, all’interno di una più estesa sensibilità nei confronti dell’ambiente antropizzato e naturale. Il fondamento della metodologia è la considerazione del life cycle dei componenti edilizi, materiali inclusi che consente di acquisire consapevolezza del danno o delle potenzialità ambientali dovute a ciò che avviene in ognuna delle fasi che compongono il ciclo di vita di un prodotto/edificio: produzione, trasporto, uso, riciclo, riuso o dismissione, in modo da comprendere ogni scelta fatta in fase di progettazione e produzione produca ricadute sull’ambiente nella fase di distribuzione, uso, dismissione. In tal senso sono stati privilegiati i materiali provenienti da risorse rinnovabili o quelli provenienti da cicli produttivi che sfruttano materie prime cosiddette “seconde”, cioè provenienti da azioni di ricilco.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — RESIDENZE E PARCO URBANO A PORTICI - PROGETTO VINCITORE

PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE - Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio

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Il progetto di miglioramento della qualità estetica e funzionale delle finiture edili dell’edificio, anche ai fini della manutenibilitàè stato sviluppato con interventi che perseguono obiettivi ascrivibili alle seguenti tre categorie fondamentali: - qualità estetica e funzionale delle soluzioni: gli interventi sono volti ad esaltare l’originale spazialità del complesso, attraverso soluzioni poco invasive (ad es. partizioni vetrate e controsoffitti) che non nascondano le volte. I materiali proposti per la pavimentazione, gli infissi interni ed esterni, gli intonaci e le tinteggiature interne, sono stati scelti per la loro capacità di dialogare con l’antica struttura;

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

- benessere acustico e miglioramento della performance energetica: a questi temi si riferiscono due interventi fondamentali del progetto di migliorie. Il primo consiste nell’utilizzo di controsoffittature fono-assorbenti a unità libere sospese. Il secondo riguarda: 1) isolamento termico, tramite l’uso di infissi in legno lamellare di pino e vetri basso emissivi; 2) ventilazione naturale, garantita dalla soluzione proposta per le partizioni interne che prevede una parete a secco sormontata, in corrispondenza della volta, da una vetrata dotata di un’anta apribile;

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- elevata durabilità, facilità ed economicità di manutenzione e qualità tecnologica: tali caratteristiche sono perseguite attraverso l’innalzamento dei livelli delle prestazioni dei sistemi e delle tecnologie proposte e l’utilizzo di prodotti che abbiano garanzie del loro mantenimento nel tempo. Nel progetto le soluzioni adottate sono state selezionate per garantire qualità e affidabilità nel tempo e risultano caratterizzate da elevata durabilità dei materiali, presenza di garanzie di sicurezza, caratteri di elevata flessibilità degli assetti distributivi, economicità e facilità di manutenzione.

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Le modifiche, infatti, consistono in interventi circoscritti ma strategici per migliorare la gestione del complesso, per elevare la durabilità di materiali e sistemi e semplificare le eventuali operazioni di manutenzione, per migliorare le condizioni di benessere acustico, luminoso e psicologico degli occupanti, per fornire una più confortevole fruibilità dell’edificio. Particolare attenzione è stata affidata allo studio dei materiali, consapevoli dell’importanza dell’utilizzo di materiali eco-compatibili.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

QUALITÀ ESTETICA E FUNZIONALE DELLE SOLUZIONI: SALA CONSILIARE Il progetto per la Sala Consiliare nasce da una riflessione sul ruolo che questa ricopre. Essendo il luogo designato ad ospitare il dibattito politico, è sembrato dunque necessario orientare le scelte progettuali verso soluzioni formali e performative che rispecchiassero tale ruolo istituzionale. Sono stati pertanto previsti i seguenti interventi: - controsoffittatura fono-assorbente a unità libere sospese, adatta per edifici in cui deve essere conservato il volume degli ambienti. Questa soluzione permette di ottenere la qualità acustica necessaria ad un luogo di dibattito pubblico, pur mantenendo visibili le volte ; - vetrate fisse in vetro antisfondamento, che chiudono i lati corti della sala - porta vetrata in sostituzione di quella prevista - una partizione interna vetrata apribile che divide l’ambiente in due spazi con diverse funzioni, mantenendo visibili le volte; - sostituzione della pavimentazione con una pavimentazione in travertino, in luogo del pavimento di marmette e marmettoni di cemento e graniglia di marmo previsto dal progetto a base di gara, avendo ritenuto opportuno esaltare con un materiale di maggior pregio il prestigio istituzionale della sala; - intonaci e tinteggiatura murale naturali, eco-compatibili, altamente traspiranti, con terre e minerali naturali colorati, particolarmente indicati nel Restauro Storico. - sostituzione delle vetrate poste in corrispondenza delle tre arcate principali che si affacciano sulla corte interna, con infissi in legno lamellare di pino e vetri basso emissivi.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

SALA GIUNTA / SALA EVENTI Per la Sala Giunta / Sala Eventi sono previsti: - sostituzione della pavimentazione con una pavimentazione in gres porcellanato tecnico con particolari caratteristiche estetiche, oltre che di manutenibilità e durabilità, decisamente migliorative rispetto al gres porcellanato previsto dal progetto a base di gara; - intonaci e tinteggiatura murale naturali, eco-compatibili, altamente traspiranti, con terre e minerali naturali colorati, particolarmente indicati nel Restauro Storico. - vetrate fisse tipo Movi Skin, in vetro antisfondamento, che chiudono lati corti della sala - controsoffittatura fono-assorbente a unità libere sospese, adatta per edifici in cui deve essere conservato il volume degli ambienti. Questa soluzione permette di ottenere un’adeguata qualità acustica, pur mantenendo visibili le volte; - porta vetrata in sostituzione di quella prevista - sostituzione delle finestre poste in corrispondenza delle tre arcate principali che si affacciano sulla corte interna, con infissi in legno lamellare di pino e vetri basso emissivi

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

ELEVATA DURABILITÀ, FACILITÀ ED ECONOMICITÀ DI MANUTENZIONE E QUALITÀ TECNOLOGICA Manutenibilità e qualità tecnologica sono perseguite attraverso l’innalzamento dei livelli delle prestazioni dei sistemi e delle tecnologie proposte e l’utilizzo di prodotti che abbiano garanzie del loro mantenimento nel tempo. Nel progetto le soluzioni adottate sono state selezionate per garantire qualità e affidabilità nel tempo e risultano caratterizzate da elevata durabilità dei materiali, presenza di garanzie di sicurezza, caratteri di elevata flessibilità degli assetti distributivi, economicità e facilità di manutenzione. Grande attenzione è stata dedicata alla scelta di materiali eco-compatibili, nonché allo studio di soluzioni progettuali atte a favorire la sostenibilità e il guadagno energetico. In particolare tutti i materiali di rivestimento sono selezionati in funzione delle caratteristiche di durabilità.

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Silvana Scarati, Giancarlo Scognamiglio — PALAZZO D'ACHILLE | CHIETI. EDIFICIO SEDE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano - Cosimo Fuda

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La realizzazione di questo Centro Civico va a inquadrarsi nell’ottica dell’Amministrazione che si sta muovendo nella volontà di dotare il Quartiere Isola-Garibaldi di Servizi che possano essere interconnessi in modo da favorire la vitalità complessiva dell’intero luogo di interesse. Perciò il suo inquadramento va letto nel complesso dell’intera area, e quindi nell’ insieme degli edifici esistenti e in corso di realizzazione , quali l’incubatore per l’Arte, la casa della Memoria, il Bosco Verticale ecc… che stanno definendo un nuovo volto per l’intera città di Milano nonché stanno creando una serie di integrazione e connessioni tra essi. Proprio a questi elementi la progettazione fa riferimento al fine di realizzare una soluzione architettonica che si integri con il contesto in maniera armonica e adeguata.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

schizzo di progetto

L’ambito di progetto è localizzato nella Zona di decentramento 9 del Comune di Milano ed è parte integrante del piano di riqualificazione urbanistica previsto dal Programma Integrato di Intervento Garibaldi Repubblica, in cui tra le tante attività in via di sviluppo, è previsto il Parco “la Biblioteca degli Alberi”, che nella volontà dei progettisti, si configura esso stesso servizio alla città, come “Biblioteca Botanica “. La progettazione inoltre ha tenuto conto dei dati molto significativi del Percorso Partecipato che ha visto protagonisti tanto l’Amministrazione Comunale quanto i Cittadini,il Consiglio di Zona, Associazioni di Quartiere, Professionisti e gruppi di cittadinanza interessata, in cui si è creata un attività di collaborazione tra le parti in modo da ottenere un risultato che possa soddisfare le esigenze della collettività per quanto possibile.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

L’idea basilare che muove alla realizzazione di una struttura simile è mosso dalla volontà di integrarsi al meglio nell’ambito, con il costruito e con quanto in stato di progetto, nonché dalla volontà di creare una struttura capace di accogliere funzioni pubbliche e di servizio, configurandosi come spazio intergenerazionale, accogliente, caratterizzato da una flessibilità negli spazi e negli orari di accesso. Il Centro Civico sarà cosi un luogo che punta a favorire la conoscenza, la creatività e l’apprendimento, un luogo dove promuovere attività ricreative e di servizio al cittadino, idoneo sia agli adolescenti che alle persone in età avanzata, disponibile a ricevere ed organizzare attività e iniziative diverse e capace di adeguarsi ad esigenze molteplici con l’offerta di spazi plurifunzionali.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Pianta piano terra

PROGETTO L’idea progettuale muove i suoi primi passi da un adeguata analisi del contesto, nella fattispecie prende spunto dal Masterplan del Parco “La Biblioteca degli Alberi” in cui si andrà ad inserire e ne diverrà parte integrante. Perciò assumono un ruolo fondamentale le geometrie del suddetto Parco, il sistema di percorsi che generano un mosaico di aree irregolari, caratterizzate dalla presenza di specifiche tipologie botaniche. A questa maglia si sovrappongono una serie di gruppi di alberi, disposti a cerchi (le cosiddette “foreste circolari”) caratterizzati ciascuno da una specie arborea all’interno dei quali si trovano le attrezzature tipiche delle aree verdi: aree attrezzate a gioco, chioschi, terrazze, punti d’incontro, spazi per picnic, ecc… In prossimità del lotto di intervento troviamo la “foresta” formata principalmente da “betule utilis”, apprezzabile per la sua caratteristica peculiare, che appartiene quasi a tutte le specie, che consiste in una sostanza, chiamata betulina, contenuta nella corteccia, che la rende di colore bianco perlaceo, talvolta candido. Questo carattere distintivo rende le betulle molto decorative, anche durante i mesi invernali, quando i tronchi si stagliano nel bosco, con la loro colorazione candida, con segni scuri, quasi neri. Per tale motivo si è pensato creare un’ampia vetrata in modo tale da far fruire l’utenza del centro civico della maestosità offerta da questa specie vegetale, inoltre è da notare che siamo in presenza di una specie a fogliame caduco, caratteristica idonea a sfruttare la situazione al meglio dal punto di vista bioclimatico per l’edificio. Quindi, oltre alle caratteristiche decorative, la cosiddetta “foresta” svolge un importante azione poiché durante la stagione estiva si comporta come una quinta schermante i raggi solari e quindi ha un forte impatto per quanto riguarda la mitigazione del clima nel Centro Civico, apportando ad esso forti vantaggi dal punto di vista energetico, allo stesso tempo durante la stagione invernale, quando si presenta spoglio, permette il filtraggio all’interno dei raggi solari, apportando quindi analoghi benefici alla struttura.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Pianta primo piano

Come anticipato in precedenza, l’edificio è organizzato principalmente con l’idea di avere degli ambienti che possano essere fruibili anche separatamente, cioè un articolazione tale da permettere l’ apertura anche parziale della struttura, situazione che porterebbe a influire in maniera ottimale sui costi di gestione, gli ambienti inoltre sono stati pensati come spazi che possono essere facilmente variati di funzione e facilmente modificabili, in modo da adattarsi alla trasformazione temporale a seconda delle esigenze che richiede l’utenza.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Pianta secondo piano

E articolato su 3 livelli, comunicanti tramite un corpo scala e un ascensore posti nella parte nord. Ogni piano è organizzato anch’esso in modo da essere fruibile autonomamente, ed è fornito da un blocco servizi. In totale, come previsto dal bando, vi è una superficie lorda di mq 900, così suddivisi: mq 400 al piano terra, mq 300 al primo livello e mq 200 al secondo livello. Di seguito meglio identificati gli ambienti principali, a cui per comodità di lettura è stata attribuita una destinazione d’uso, ma si rammenta ancora che sono da considerarsi degli ambienti facilmente suscettibili a modifiche e di facile adattamento a usi plurimi.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Sezione A-A

PIANO TERRA mq 400 • Hall – punto informazioni di quartiere • Bar – caffetteria – piccola cucina di quartiere • Sala incontri associazioni • Deposito • Spazio polifunzionale per attività ludico-ricreative (tripla altezza) PRIMO PIANO mq 300 • Sala proiezioni – riunioni – conferenze (75 posti – doppia altezza) • Sala lettura – studio – postazione internet • Sala esposizioni – eventi di quartiere SECONDO PIANO mq 200 • Uffici per la gestione • Sala prova – ascolto musica/video (illuminata zenitalmente e adeguatamente insonorizzata) COPERTURA Praticabile solo per la manutenzione della struttura, pensata per la maggior parte in legno lamellare e vetro, con un meccanismo di lamelle frangisole orientabili meccanicamente.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Sezione B-B

STRATEGIE BIOCLIMATICHE Dal punto di vista della passivizzazione dell’edificio si è tenuto particolarmente conto in questa fase. Come detto in precedenza un ruolo particolarmente importante è stato giocato dalla presenza di un sistema di vegetazione a foglia caduca nella parte a sud-ovest del lotto, già presente nel progetto riguardante l’intero parco. Per tale motivo la parte di edificio sul lato sud-est è stato pensato con una struttura vetrata per la quasi totalità, mentre nella parte opposta, a nord-ovest, si è ritenuto opportuno ipotizzare una soluzione che rispondesse al meglio dal punto di vista dell’isolamento, perciò si prevede una parete verde composta da piante sempreverdi, che possa fungere da protezione dalle correnti fredde e da isolamento dei locali interni alla parete. Il resto della tamponatura invece è da considerarsi come “parete a cappotto”, soluzione idonea per le caratteristiche climatiche della zona geografica. Il tetto è un elemento molto importante, poiché prevede una copertura vetrata, che permette il passaggio della radiazione solare, migliorando la visibilità all’interno, ma con la possibilità di mitigare tale effetto grazie all’ausilio di una soluzione meccanizzata di frangisole, che possa garantire l’ottimale luce all’interno a seconda delle esigenze, e possa fungere da sistema fotovoltaico per la captazione dell’energia solare.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

01

CONCLUSIONI Il progetto del centro civico è stato concepito come uno spazio architettonico, che per le sue funzioni e per le caratteristiche intrinseche si deve porre come luogo per il prolungamento della vita quotidiana degli abitanti, luogo dello svago, delle attività sociali, ludico e culturali per un utenza composta da tutte le fasce di età.

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

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Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

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Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

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Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

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Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Schizzi soluzioni bioclimatiche

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Tavola Concorso #01

Cosimo Fuda — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

Tavola Concorso #02

Sottopasso Tito Acerbo Pescara - Ciro Coatiti, Denis Balliu

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Il sottopasso ferroviario di Via Michelangelo a Pescara, è il tema di questo progetto. Oltre a costituire oggetto di interesse dal punto di vista architettonico e urbanistico, cosa che abbiamo più volte ribadito, per la sua particolare collocazione nella Città; come altri sottopassi (ad esempio quello della Tiburtina) benché si trovi, in condizioni di abbandono e sporcizia inauditi, rappresenta una vera e propria porta di accesso alla città, un Elemento importante per chi entra dall’entroterra verso il centro e il mare. Le Porte rappresentano storicamente gli ingressi monumentali attraverso i quali la città si rappresentava e si qualificava per importanza. In particolare, il sottopasso del “Tito Acerbo”, così lo chiameremo da adesso in poi, rappresenta realmente un nodo storico, una permanenza. Un locus che si relaziona all’antico e bellissimo Istituto Tecnico “Tito Acerbo”, dall’imponente prospetto neoclassico, penalizzato fortemente dall’eliminazione della grande scala monumentale di collegamento con la strada e la città e la costruzione in sua vece di un massiccio terrapieno contornato da un alto e tetro muro di contenimento in cemento armato, che lo ha completamente tagliato fuori dal tessuto urbano; un luogo storico denso di eventi che hanno caratterizzato un epoca e intriso di ricordi ed emozioni l’immaginario collettivo dell’intero quartiere che orbita intorno ad esso e di tutta la città in generale, teatro della mitica corsa automobilistica dal cui trofeo acquisisce il nome medesimo. A questo riguardo nell’intento di tracciare questo straordinario itinerario storico, nell’intento di soddisfare un desiderio dell’Amministrazione abbiamo voluto sintetizzare lungo i percorsi pedonali del sottopasso con immagini emblematiche, quegli eventi che hanno rivoluzionato un epoca, nella quale l’infernale “deus ex machina”, sostituisce definitivamente il carro trainato dai buoi, che esce di scena, segnando il passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale; dalla lenta scansione dell’era agricola alla velocità dei tempi moderni. Dati i limiti imposti ai costi di costruzione si è scelto di attuare un intervento minimale, ma chiaro nel suo fine, evidenziando gli ingressi con due portali realizzati con pannelli di Alucobond grigio, che segnano in modo evidente, l’accesso alla città. Mentre gli interni, allo scopo di dare omogeneità al progetto, sono rivestiti da semplici pannelli di lamiera ondulata agganciata ad una sottostruttura in acciaio percorribile al suo interno, con l’obbietivo di monitorare le strutture portanti in cement armato.

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Progettisti e DL: arch. Ciro Coatiti, arch. Denis Balliu

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Dati tecnici: dimensioni sottopasso lunghezza c.a 42,00m, larghezza 19,50m, altezza media 5,00m.

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista da Via Michelangelo

Impresa realizzatrice: Impresa Edile Elettrica P. Di Giampaolo S.r.l.

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista da Via Michelangelo

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista notturna da Via Michelangelo

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista interna galleria sud

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista interna notturna galleria sud

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Vista notturna da via E.Ferrari

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Ciro Coatiti, Denis Balliu — Sottopasso Tito Acerbo Pescara

Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano - Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto

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Il payoff del bando di concorso “Agire sul territorio concretamente” per noi significa creare occasioni e luoghi d’incontro, scambio, conoscenza, condivisione e dialogo. Significa con il progetto di una nuova centralità data dal centro civico promuovere esperienze partecipative in un’area di Milano di forte trasformazione urbana, in transizione, dove rutilanti edifici di grande impatto architettonico si confrontano con un tessuto e un vissuto urbano consolidato e storicizzato. Questa riflessione ci ha indotto a proporre una soluzione “cerniera” che re-interpreta il concetto di centro civico: un edificio da immaginare non certo con la logica di una scatola chiusa, ma piuttosto come un organismo aperto che vede i cittadini interagire e frequentare l’edificio secondo molteplici funzionalità e orari.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica lato sud-est

Il centro civico inserito nella trama dei percorsi del nuovo parco La Biblioteca degli Alberi ne diventa parte integrante ponendosi come elemento connettivo e di snodo tra i vari punti di interesse del quartiere Isola-Garibaldi. Il nuovo edificio risulta pertanto sollevato da terra di oltre 4 metri tramite un bosco di colonne in acciaio laccato disposte su una griglia regolare. In questo spazio il parco s’insinua, diventando perciò sempre accessibile in ogni sua parte e ora della giornata: un luogo d’incontro simile a una piazza o galleria coperta, tipico della tradizione urbana degli spazi pubblici italiani.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

diagrammi generativi

Sopra la piazza, l’edificio si presenta con un soffitto leggermente incurvato composto da una miriade di filamenti di fibre ottiche che ne rendono evanescente il profilo. Nelle ore notturne o di scarsa luce solare, la loro accensione crea una delicata e piacevole illuminazione che rende percepibile la parte più pubblica dell’edificio da ogni parte del parco. Nell’intercapedine creata da questa “pancia” risiedono gli impianti meccanici e i bocchettoni per l’emissione di aria calda verso la sottostante piazza consentendo un ottimale utilizzo dei dehor del bar e del ristorante anche nei mesi invernali.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica lato nord-ovest

La pelle dell’edificio parzialmente riflettente è stata pensata in materiale metallico ondulato e perforato secondo un disegno ottenuto astraendo immagini di fogliame. All’interno di alcuni dei fori sono inseriti degli specchi che ruotano su impulso naturale del vento o idoneo meccanismo, provocando così sulle pareti un suggestivo e sempre diverso caleidoscopio di immagini. La proposta di facciate parzialmente riflettenti, che compongono e scompongono continuamente il contesto circostante, vuole essere una metafora del senso di appartenenza e di dialogo che il centro civico vuole instaurare con il mutante intorno urbano, sociale e ambientale del quartiere. La pelle è indipendente dall’edificio, ma ne segue il contorno, quasi come un recinto, che viene interrotto da “scatole” contenenti gli auditorium, o aperto per segnalare l’ingresso al centro civico dal piano rialzato.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica a volo d'uccello

Nel centro civico invece i corpi scale e ascensori accessibili da due diverse corti sono immaginati come torri, di cui quella principale ne diventa anche la parete di roccia richiesta dalla comunità. I percorsi di arrampicata sulla torre sono ambivalenti: all’aria aperta e contemporaneamente all’interno dell’edificio. Nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza per le palestre di roccia la parete attrezzata sotto i 3 metri di altezza ruota su un perno chiudendosi al suo interno nelle ore di non utilizzo o non sorvegliate dagli istruttori. Le torri che emergono dal profilo orizzontale dell’edificio sono un’interpretazione moderna e giocosa di quelle medioevali come quella celeberrima del Castello Sforzesco e di un edificio simbolo della Milano del boom economico, la Torre Velasca dei BBPR. Il centro civico quindi in divertita analogia con i castelli medioevali quale nuova centralità dello sviluppo culturale e sociale del territorio circostante, con i suoi muri perimetrali [la pelle], le corti, le torri, ma contrariamente a quella lontana epoca, altamente poroso nella sua costruzione e condiviso nel suo utilizzo.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica della "pancia" con fibre ottiche

L’auditorio o multisala è proposto al terzo piano dell’edificio direttamente collegato a un tetto verde praticabile che diventa una grande terrazza panoramica sul parco e l’intero quartiere. Potendo usufruire del palco dell’auditorium risulta ideale per attività di spettacolo all’aperto. Gli spazi interni del centro civico sono immaginati il più possibile flessibili per poter ospitare le diverse attività del centro lasciando come unici spazi definiti della struttura gli uffici amministrativi e di servizio. Gli spazi flessibili utilizzabili per lezioni di pittura, reading, workshop, possono essere modulati secondo le esigenze tramite tende scorrevoli su binari inseriti a scomparsa nel soffitto. La tipologia delle tende, in tessuto plastico ad alta insonorizzazione acustica risulta trasparente in modo da evidenziare a ogni utente le diverse tipologie di attività svolte in contemporanea nel centro civico.

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica della torre nord con parete di roccia

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

piante e sezioni

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

tavola di concorso 1/2 (prima fase)

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

tavola di concorso 2/2 (prima fase)

Paolo Sanza, Antonio Cinotto, Dylan Hames, Daniele Fazzari, valeria miatto — Centro Civico del quartiere Isola-Garibaldi. Milano

vista prospettica lato nord-est


New Ward Block - The Manser Practice

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Chesterfield Royal Hospital required three 32-bed acute wards to be ready for their 2010 winter bed pressures to supplement the existing beds that were already at full capacity. Key required outcomes for the project were improved quality of patient care; improved working conditions for staff; and delivery of the project on time and on budget.

The Manser Practice — New Ward Block

The plan breaks away from the traditional linear ward, providing 2 efficient clusters of patient rooms, each around a nurse base, resulting in a T-shaped plan where the support rooms are included. This rationalised plan reduces staff travel times, increases natural light levels and allows the maximum observation of patients by staff through double glazed internal windows. This layout has released more time for staff to care for patients and also added to patient wellbeing as they can see staff in their beds whilst being surrounded by artwork integrated into the fabric of the building.

The Manser Practice — New Ward Block

The requirement for the facility to be operational before winter 2010 was reflected in the speed of the design and delivery process, with the design team appointed in November 2008 and the project completed as planned in August 2010. Through a series of interactive staff workshops and sensible value engineering, the client’s original business case budget of £10.3 million (£2,600 per m2) was reduced to £7.5 million (£1893 per m2), allowing £2.8 million to be spent upgrading other areas of the hospital.

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

The Manser Practice — New Ward Block

Stazione Alta Velocità - Pier Maria Giordani, Stefano Recalcati, Antonella Marzi, Zehn Chen, Vincenzo Donato, Dante Presicce, serena girani, carlotta caggiati, WDCE China

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Il rinnovo della principale stazione cittadina può diventare l’occasione per immaginare una nuova configurazione della principale porta d’ingresso alla città di Baotou. Il progetto prevede di rigenerare l’intero quartiere vicino alla zona della stazione attraverso l’introduzione di nuove centralità. Il fascio di binari non viene considerato più come barriera ma come occasione di ricucitura urbana, capace di mettere in relazione la città con il fiume giallo e la zona archeologica . Negli spazi limitrofi all’area della stazione trovano spazio nuove funzioni commerciali e di tipo industriale, ad alta tecnologia, legate alla ricerca universitaria. L’area oggetto di riqualificazione ha lo scopo di essere volano ad un processo globale di valorizzazione e riqualificazione dell’intero quartiere. La proposta progettuale mira a migliorare la qualità della vita degli abitanti che vivono il luogo nei diversi momenti della giornata.

Pier Maria Giordani, Stefano Recalcati, Antonella Marzi, Zehn Chen, Vincenzo Donato, Dante Presicce, serena girani, carlotta caggiati, WDCE China — Stazione Alta Velocità

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Espositore Royal Effem - Pier Maria Giordani

Ufficio - Domenico Mariani, gotthard kerschbaumer

Iron Line - Pier Maria Giordani

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