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Bathroom - LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero

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BATHROOM progettazione sala da bagno

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

residenza privata_Manfredonia

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom

LI VING design studio, Antonio Lauriola, Vito Vero — Bathroom


Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda - Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI

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VISION PER UN GRANDE PARCO CONTEMPORANEO Il progetto per il Compendio Miralago si fonda idealmente sulle strategie sviluppate nel Piano Fascia Lago, fra tutte il potenziamento dei collegamenti in senso Est-Ovest, Viale Rovereto e dorsale interna, e la valorizzazione dei percorsi Nord Sud che dipanandosi con una struttura a pettine da Viale rovereto indirizzano i flussi verso il lungolago, l’elemento paesaggistico attrattivo più significativo per la città. Basandosi su tali strategie, la proposta progettuale ha sviluppato un percorso ciclopedonale Nord-Sud, che sfruttando il tratto già esistente, non privo di un proprio fascino dovuto alla presenza di un filare di ulivi che lo accompagna, non vuole accompagnare il passante verso Sud, ma rende il percorso ricco e vitale. Il segno così disegnato sul territorio, che passa nelle immediate vicinanze della Casa Colonica, l’unico edificio esistente mantenuto tale e quale, pare così un segno sempre esistito, sia per la prosecuzione di un percorso già presente sia per l’affinità morfologica ai numerosi percorsi aventi la stessa direzione presenti nell’area. Al segno sul territorio sono stati collegati elementi in grado di adempiere il compito di attrattori urbani, in grado di rendere il percorso vitale e offrire servizi attualmente non presenti sul territorio e offrire maggiore visibilità a quelli esistenti. La progettazione di spazi ed edifici è stata infatti guidata dalla consapevolezza di dover offrire non solamente una sistemazione convincente degli spazi, ma un modello di sviluppo sostenibile, che può sia divenire spunto per la riqualificazione di altre aree, sia essere un elemento significativo per tutta l’area di Riva del Garda. Si è proceduto quindi con un sistema di progettazione per layer, che partendo dalla grande varietà di caratteristiche dell’area da considerare, morfologiche (elementi costruiti, andamento del terreno, elementi naturali) architettoniche (edifici esistenti,da costruire, da demolire) urbanistiche (viabilità, destinazioni, vincoli, strategie d’area) ed economiche (attività, flussi, committenze) ha dapprima sovrapposto tutti i layer e successivamente raffinato l’idea globale, fino a raggiungere un impianto semplice ma complesso e vario nei flussi e nella percezione. Il masterplan si può dividere in due macro sistemi: uno caratterizzato da un maggior livello di apertura al pubblico, agganciato al percorso ciclopedonale, uno più riservato, che gravita attorno al cardine della Colonia Miralago. La Colonia infatti verrà demolita come richiesto nel bando ma si ipotizza una ricostruzione dei suoi paramenti esterni e degli elementi strutturali “dove sono come sono”, in modo da non privare l’area della costruzione maggiormente caratteristica che ne conserva l’identità e che inoltre rappresenta una architettura che ha insita nella sua struttura il genius loci e che non potrebbe venir rimpiazzata dal alcuna architettura contemporanea con un radicamento concettuale così forte al luogo. Il mantenimento della struttura nella sua posizione, di grandissimo prestigio, ha portato alla convinzione di dover cedere l’area ad un imprenditore privato interessato a trasformarla in un edificio a destinazione ricettiva con un piano terra dedicato alle attrezzature per il benessere, prevedendo la possibilità di ampliamento della Colonia al piano terra utilizzando un linguaggio architettonico contemporaneo. La soluzione prevista conserva da un lato gli elementi significativi dell’immagine del luogo, dall’altra la realizzazione di un attrattore di alto livello. Al percorso pubblico Nord-Sud invece sono collegati servizi facilmente fruibili dalla collettività: a Nord si prevede un edificio di ingresso al parco che al tempo stesso costituisca un fronte su viale Rovereto; immediatamente adiacente è stato disegnato un parcheggio multipiano, in accordo con quanto delineato dal PAFG, ponendo grande attenzione al rapporto con il contesto e alla continuità dei flussi sopprattutto in senso Est-Ovest; porseguendo verso Sud la ristrutturazione dell’ex Casa Colonica in foresteria è diventata lo spunto per la riqualificazione dell’area circostante, che si sviluppa attorno all’edificio storico come una piazza, in parte coperta, dalla quale si può raggiungere tramite una rampa l’altra sponda del torrente Varone; infine nella porzione dell’area più vicina al lago è stato progettato un sistema variegato composto da una zona attrezzata al gioco bimbi e alla sosta a Ovest del percorso e delle costruzioni prefabbricate che accolgono funzioni varie a Est, da noi definito Eco-village. L’intervento è caratterizzato da una propria unitarietà grazie all’utilizzo del medesimo rivestimento in doghe di abete per tutti gli edifici e per la pompeiana, in parte coperta in modo da riparare dalla pioggia in parte solo ombreggiante. La soluzione presentata nelle tavole è solamente una delle infinite disposizioni planimetriche possibili, in quanto l’eco village si compone di un numero di container prefabbricati che può variare negli anni a seconda del numero di interessati che hanno deciso di partecipare al progetto, raccolti in una fase preliminare di pubblico dibattito (se ne ipotizzano al massimo venti per non densificare troppo l’area). Per il percorso lungolago si è ipotizzato uno spostamento verso Nord in modo da lasciare maggior spazio alla zona adibita a spiaggia, che così sarebbe maggiormente sfruttabile, mantenendo comunque degli spazi erbosi che si spingono fino alle vicinanze dell’acqua poichè sono maggiormente sfruttabili di quelli ghiaiosi.

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Eco-village

Edificio di ingresso - La riqualificazione dell’area prende in considerazione anche la valorizzazione del fronte su Viale Rovereto, che grazie al grande flusso di persone diviene luogo ideale per l’insediamento di attività commerciali al piano terra e terziario ai piani superiori, offrendo come valore aggiunto la possibilità di divenire una architettura simbolo dell’intervento di rigenerazione del nuovo “parco Miralago”. L’edificio è circondato da una zona pavimentata che allarga il marcapiede pedonale del viale, in accordo con le strategie del PAFG.

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Ingresso

Parcheggio multipiano - Il dislivello già presente tra la strada e il parco diviene spunto per la progettazione di un parcheggio multipiano, che risulta necessario al fine di poter garantire una fruibilità completa dell’area. Il progetto, consapevole dell’importanza dell’area nel contesto paesaggistico di Riva, si configura come una grande architettura del paesaggio, una soletta i cui bordi sono rivestiti in acciaio cortain che è tagliata in alcuni punti, dai quali emergono gli impianti di risalita e le chiome degli alberi piantumati al livello interrato. L’accesso dei parcheggi al piano interrato sfrutta la strada già esistente a Est dell’area, in modo da non essere necessaria una ulteriore rampa; la medesima strada conduce anche all’Hotel-centro benessere, in modo da limitare al minimo le parti asfaltate. La soletta del parcheggio si abbassa in corrispondenza del punto di contatto con la dorsale interna, in modo da garantire la continuità di questa, mentre proseguendo verso Ovest si eleva ad una quota tale da permettere l’attraversamento del torrente Varone senza l’abbassamento dell’argine. Il percorso procederà poi verso Ovest attraverso l’area Cattoi, tornando gradatamente alla quota del piano campagna attuale senza soluzioni di continuità, adottando una soluzione analoga anche in quell’area.

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Piastra sagomata per parcheggio multipiano

Hotel/centro benessere – L’edificio originale della Colonia Miralago sarà ampliato al piano terra da un corpo avente linguaggio architettonico diverso. La soluzione planimetrica proposta conserva la lettura della facciata principale originaria, mentre si sovrappone all’edificio sul fronte Nord. L’ampliamento progettato del tutto indicativo si prolunga in avanti sul lato Ovest, dove si congiunge ad un lembo di terreno più alto della quota del piano campagna, a formare una struttura che protegge l’area della piscina all’aperto da sguardi indiscreti, in accordo

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Hotel

Casa Colonica - La possibilità della ristrutturazione dell’edificio in foresteria è relativamente agevole in quanto la struttura possiede al piano terra degli ampi spazi facilmente adibibili a sala comune e hall d’ingresso mentre ai piani superiori gli spazi sono facilmente transformabili tramite l’inserimento di poche tramezzature, montate a secco, in camere. Tuttavia si dovrà affrontare i costi non irrisori dell’adeguamento statico della struttura nonchè di quello energetico. Il progetto prevede la destinazione d’uso a foresteria, considerando la possibilità di mantenere un livello di finiture non particolarmente esoso per la committenza, in modo da poter incentivare la realizzazione dell’intervento.

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Ostello

Eco Village - L’eco-villagge è strutturato come dei percorsi ortogonali all’asse ciclopedonale che portano all’interno dei container nei quali risiedono le attività. questa disposizione da un lato permette di mantenere la zona edificata all’inteno dei limiti previsti dal PAFG, la cui intenzione è stata quella di non spingere l’edificazione troppo a Sud, dall’altro permette la formazione di un effetto prospettiva, più gradevole e caratteristico rispetto al porre le facciate parallele al percorso, senza dimenticare inoltre la possibilità della vista diretta verso il lago negli esercizi di ristorazione. La costruzione dell’eco village sarà preceduto da una fase preliminare in cui il soggetto pubblico presenterà la proposta alla cittadinanza, tramite incontri pubblici e attuando una strategia di marketing adeguata (logo, sito internet, etc.) in modo di informare sulle caratteristiche del progetto e raccogliendo le adesioni da parte dei privati. Successivamente si passerà alla fase progettuale, nella quale i container che sono stati prenotati nella fase preliminare saranno disposti secondo la griglia di progetto 1×2,40 m tenendo conto delle funzioni e e delle esigenze espresse dai privati, senza dimenticare di prevedere spazi per eventuali ampliamenti negli anni successivi. Nella fase esecutiva avverrà la costruzione di quanto previsto, tramite l’utilizzo di solo elementi prefabbricati. La durata prevista delle fasi potrà verosimilmente essere: 3 mesi per la preliminare, 5 mesi per la progettuale (tenendo conto di eventuali limitate disponibilità di organico interno alla PA) e 4 mesi per quella esecutiva. L’acquisto dei container prefabbricati obbligatoriamente rivestiti in tavole di abete come riportato nelle tavole di progetto sarà a carico dei privati, che dovranno poi versare una somma annuale concordata con il comune per l’affitto dello spazio pubblico. Le tettoie in prossimità dei container saranno anch’essi a carico dei privati e realizzate a loro discrezione (però obbligatoriamente su progetto comune). Alla cessazione del rapporto di locazione del suolo pubblico il comune potrà acquistare dal privato container e tettoie ad un prezzo concordato, oppure sarà onere del privato rimuovere quanto costruito. A carico del soggetto pubblico c’è oltre alla costruzione del percorso la sua copertura con una pompeiana in parte tamponata, il costo del passaggio delle reti tecnologiche e impiantistiche sino ai container singoli e la costruzione del parco attrezzato in adiacenza, con panchine alberi e giochi per i bimbi.

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Eco-village

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Tavola 1

Giovanni Squizzato, SQUIZZATO ARCHITETTI — Requalification of Miralago Compendium. Riva del Garda

Tavola 2

Parco Regionale di Colfiorito - Giovanna Galli

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Si tratta del recupero di un’area a ridosso della Palude di Colfiorito che costituisce l’area centrale del Parco. Zona protetta.

Giovanna Galli — Parco Regionale di Colfiorito

Vista dall'Inghittitoio, imbuto naturale, dove viene assorbita l'acqua in eccesso dlla Palude.

Residenza unifamiliare - Arch. Raimondo Biancucci

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Progetto di ristrutturazione di una villa unifamiliare sita in Via S. Spirito n. 35, Caltanissetta.

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

Fronte ingresso

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

Fronte cucina

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

Soggiorno

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

Corpo scala

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

Arch. Raimondo Biancucci — Residenza unifamiliare

open space

Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano - Michele Bastiani, Carla Viana

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La proposta progettuale prevede la demolizione dell’edificio esistente e la realizzazione di un nuovo edificio collocato lungo il limite sud del lotto in modo da definire uno spazio a corte tra il nuovo centro per i servizi sanitari e Via Telvana. Il sistema insediativo previsto con la definizione di una corte è caratteristico del centro storico di Civezzano e lo si può ritrovare anche nelle immediate vicinanze dell’area di intervento.

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Vista edificio da valle

Il lato verso Via Telvana è definito da un muro di cinta analogo a quello esistente prima del lotto di intervento sul lato sinistro per chi proviene da Piazza S.Maria. Nel cortile conformato tra il muro di cinta ed il nuovo edificio si collocano i posti auto richiesti dal bando con una dislocazione ottimale lungo due corsie di manovra. La corte così definita diventa a tutti gli effetti un nuovo spazio urbano di qualità, caratterizzato da una pavimentazione in pietra locale e dalla presenza di nuove alberature; lateralmente a questo spazio sono previste due tettoie in legno a modo di barchesse che ospitano parte dei posti auto.

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Sistema delle corti

La presenza del nuovo edificio sul lato sud del lotto, permette di stabilire una relazione di continuità con i fronti esistenti verso valle. Il nuovo edificio è caratterizzato da una forma regolare con sviluppo su tre livelli fuori terra. A piano terra si prevede la realizzazione di un volume ad unico livello posto in aderenza all’edificio esistente confinante con il lotto di intervento. A piano terra, di fronte al portale di accesso da Via Telvana è collocato l’ingresso incassato al nuovo centro dei servizi sanitari. Da qui si accede direttamente alla farmacia che occupa una superficie rettangolare del piano terra ed è caratterizzata da un’ampia vetrina verso la corte. Sul lato est del nuovo edificio è collocato il nuovo vano scala-ascensore a servizio dei piani superiori; dall’atrio a piano terra si accede anche alla sala polivalente che comunica direttamente con il giardino esterno a sud. Al primo piano trovano spazio gli ambulatori, la segreteria ed una sala di attesa in doppia altezza che si affaccia sulla corte.

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Vista della corte

Al secondo piano sono distribuiti gli uffici e gli spazi accessori del centro sanitario che godono di un ampio terrazzo rivolto a sud verso valle. La volumetria dell’edificio proposto riprende alcuni caratteri degli edifici circostanti; si prevede una copertura ad impluvio che permette di raccogliere l’acqua piovana e di ospitare sulla falda rivolta a sud un’ampia superficie a pannelli fotovoltaici che risulta nascosta alla vista sia da Via Telvana che dall’abitato a valle.

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Pianta Piano Terra

Il nuovo edificio sarà realizzato in struttura in calcestruzzo armato antisismica con rivestimento esterno termoisolante a cappotto dello spessore nell’ordine dei 25cm. E con una finitura superficiale a calce in modo di rapportarsi con gli edifici circostanti del centro storico. Le parti basamentali e le copertine dei muri di cinta sono previsti in pietra calcarea locale in analogia a quelle utilizzate nelle facciate della chiesa di S.Maria. La corte è pavimentata in acciottolato di porfido come la corte presente nell’edificio sede dell’amministrazione comunale di Civezzano. Con la ipotesi progettuale proposta, in virtù della compattezza del volume, della sua esposizione ottimale e visto l’impiego di materiali dalle elevate prestazioni termiche, si potrà raggiungere lo standard “Passivhaus” senza un incremento significativo nei costi di costruzione. Dal punto di vista impiantistico, si propone l’impiego di una pompa di calore ad elevato rendimento che abbinata all’impianto fo¬tovoltaico in copertura, risulta essere la soluzione più efficiente per sopperire alle minime richieste di energia dell’edificio. Per garantire elevata qualità dell’aria interna, soprattutto in relazione alla funzione sanitaria prevista per l’edificio, si prevede l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore ad alta efficienza se¬condo le direttive del Passivhaus. E’ prevista anche la raccolta delle acque meteoriche di tutte le coperture per permettere il loro reimpiego.

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Piante piano Primo e Secondo

Michele Bastiani, Carla Viana — Centro servizi sanitari comunale e ambulatori associati Civezzano

Sala di attesa

Ristrutturazione appartamento in centro - Giovanna Galli

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Dei grossi ambienti con doppie altezze in palazzo storico del centro sono stati rifunzionalizzati per fini abitativi. Sono stati perciò creati degli spazi a soppalco, sia per la zona giorno, sia per la zona notte.

Giovanna Galli — Ristrutturazione appartamento in centro

zona TV

Giovanna Galli — Ristrutturazione appartamento in centro

Vista dal tavolo da pranzo

Giovanna Galli — Ristrutturazione appartamento in centro

Vista dal soppalco della zona giorno

Giovanna Galli — Ristrutturazione appartamento in centro

La camera matrimoniale

Giovanna Galli — Ristrutturazione appartamento in centro

La cameretta. Per renderla più spaziosa il letto è stato collocato su un soppalco.

Casa unifamiliare nel verde - Giovanna Galli

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Una casa nelle verdi colline del viterbese, con spazi destinati alla vita all’aria aperta dove soggiornare, pensare e scrivere.

Giovanna Galli — Casa unifamiliare nel verde

pergolato dove verrà fatta crescere una vite che darà ombra d'estate e frutta in autunno.

Giovanna Galli — Casa unifamiliare nel verde

Vista verso la vallata.

Alloggio GL - Fabrizio Luccio

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Progetto di arredo d’interni di un nuovo alloggio realizzato ai piedi del Monte Bianco nella località termale di Pré Saint Didier. A parte il divano ed il tavolo, tutti gli arredi sono stati disegnati su misura per sfruttare al meglio gli spazi piuttosto contenuti in relazione al numero di persone, tra cui tre bambini che necessitano di spazi per muoversi e giocare.

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL

Fabrizio Luccio — Alloggio GL


Clichy–Montfermeil metro station competition. Paris. - Miralles Tagliabue EMBT

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Miralles Tagliabue EMBT wins competition to design Clichy – Montfermeil metro station in Paris.

Miralles Tagliabue EMBT — Clichy–Montfermeil metro station competition. Paris.

Miralles Tagliabue EMBT and Bordas+Peiro have been announced as winner among 5 proposals of a two stage competition organized by the Société du Grand París, to design the future metro station Clichy – Montfermeil in Paris, France.

The Grand Paris is an ambitious project to modernize the existing transport network and create a new automatic metro – the Grand Paris Express for the Paris metropolitan area. New significant urban projects are planned to complete the works for this infrastructure. The station of Clichy Montfermeil and the above surrounding urban space is a particular case because it has a symbolic public intervention in a suburb area that was forgotten and abandoned during a long time. This neighborhood was the scene of the violent riots that occurred in October and November 2005 when cars and public buildings were burnt. A new station of the Grand Paris Express will be a symbol of the change for these areas. This new station will bring Paris to Clichy-sous-bois and to Montfermeil and will include them into the Grand Paris.

The project includes the underground station and also the planning of the new square that is to become a central pole in a renewed neighborhood. It will provide an easy access to the inhabitants to a working place all over the Ille de France and in the same time will be a source of Urban renewal and mixed use area. For its relevance, this station is considered as emblematic for the Grand Paris and the social side of the project has been enhanced.

Proposal

The new station is located at the border of the two suburb small towns: Clichy-sous-bois and Montfermeil and is an important pole of connection of the metro network with new tram line and bus lines. In present, the neighborhood is engaged in a major urban operation whose first results can already be seen (new blocks of flats), but the space around the future square is unstructured and abandoned. An important green connection crosses the place following the course of the ancient “Aqueduct de la Dhuis” and this connection will be part of the new square. The place has a commercial vocation, which will be enhanced with the future realization of the metro station and other commercial buildings that are planned to be implemented in the future.

Our approach is looking for the maximum integration of the metro station’s access into the urban context. The access is made through a slow slope with stairs that invites the people coming out of the station to participate on the square. A pergola-roof is covering the entrance, the installations and the building of the station, the bicycle parking and continues on an important part of the square, protecting an area dedicated in the future to a periodical market (organized on Wednesday and Friday).

The idea was to give a new identity to this place, with a glance to the origins of many of his inhabitants. We would like to transform this grey and abandoned place into a vivid and colorful square, which inspires joy and optimism. This is why we based the motives of the pavement, the shapes and the colors of the roof on the tissues, decorative motives and colors from Africa.

Once entering the Metro Station, the circulation of the passengers towards and from the platforms is organized in a single unique space receiving natural light from a skylight. The access becomes a game, where the passengers can see each other but they don’t cross. The circulation has been brought into scene, and the passenger becomes the principal actor. The character of this unique space is given by the panels that cover the organic shape of the void, the same as the panels of the outside pergola.

CLICHYMONTFERMEIL Metro Station Competition

2014, First Prize

Location: Paris, France

Organizer: Société du Grand Paris

Architect: Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT

Local architects: Anna Maria Bordas + Miquel Peiro – Bordas+Peiro

Project Directors: Elena Nedelcu, Karl Unglaub – Miralles Tagliabue EMBT

Design Team: Gaia Cella , Marzia Faranda, Ana Fernández, Gaspar Canepa, Arturo Mc Clean, Gabriela Cruz, Almudena Rodríguez, Mireia García, Arantxa Picard, Shalini Moodley, Zhao Zhuoran, Yuliya Yudchenko, Yilun Wu, Dion Corbett, Alessandra Magnetti, Thomas Hostache, Silvia Calabresi. Stefan Geenen, Pedro del Corral, Ilaria Egidi, Anna Marcassoli, Ana Maria Manteigas, Flavie Caroukis.

Square Area: 4842 sqm

Built Area: 4911 sqm

Partners

Economist: Bureau Michel Forgues

Acoustic: AVLS

Collaborators

Lighting design: Dumas Lumiere, Marc Dumas

Fire Security: Casso & Associes

Energy efficient: Arbor & Sens

Sociologist: Acadie

Infographics: PLAY-TIME Architectonic Image

Artist: Jorge Rodríguez Gerada

La casa dalla scala invisibile - Giovanna Galli

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E’ stato reso agibile un sottotetto destinandolo a studio, con l’introduzione di una scala invisibile.

Giovanna Galli — La casa dalla scala invisibile

La scala bianca come il muro non si nota.

Giovanna Galli — La casa dalla scala invisibile

La scala rivestita con lo stesso parquet del pavimento sottostante....non si nota!!!

CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI - Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL

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La soluzione di progetto proposta prevede il mantenimento del corpo centrale del teatro esistente e la demolizione delle parti laterali di servizio; in sostituzione a queste è prevista la realizzazione di due nuovi corpi laterali che ospiteranno le funzioni previste nel bando.

Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL — CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI

Vista da via Telvana

Dal punto di vista urbano si mantiene il fronte centrale su via Telvana, parte caratterizzante dell’edificio esistente, che presenta un ampio portale sottolineato da lesene laterali. In tal modo il nuovo edificio incorpora nella sua zona centrale la parte più caratteristica dell’edificio esistente garantendo la riconoscibilità della facciata.

Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL — CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI

Schemi intervento

Lo spazio centrale del nuovo edificio, corrispondente allo spazio interno dell’ex-teatro, funzionerà come una galleria urbana aperta al pubblico, diventando la spina dorsale del nuovo centro per i servizi sanitari di Civezzano. Accostati ai lati dello spazio centrale si collocano sul lato est gli spazi destinati ad ambulatori, sviluppati su due livelli; sul lato ovest trova spazio la nuova farmacia che si sviluppa interamente a piano terra ed avente pianta quadrangolare. L’ accesso principale avviene a nord, direttamente da via Telvana; a sud invece, riaprendo alcuni fori esistenti, si collega lo spazio centrale al parcheggio pubblico retrostante tramite una scalinata.

Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL — CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI

Planimetria

Lo spazio centrale a doppia altezza ospita tutte le funzioni comuni e pubbliche del nuovo centro sanitario. Nella parte terminale verso sud si prevede la possibilità di adibire parte dello spazio a sala polivalente. Questo spazio, in occasione di un utilizzo specifico, potrà essere definito, mediante l’utilizzo di un tendaggio; in caso diverso lo spazio rimane in continuità con la zona di attesa prestandosi comunque a diversi utilizzi di carattere pubblico.

Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL — CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI

Piante Piano terra e Piano primo

Giancarlo Uliana, Andrea Bombasaro, LORIS SIGHEL — CENTRO SERVIZI SANITARI COMUNALE E AMBULATORI

Vista sala interna

Casa Anile-Laudani - Antonio La Malfa

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Sistemazione dell’impianto distributivo di un appartamento al primo Piano di una palazzina residenziale.

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

Scorcio della zona giorno

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

Il progetto

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

Lo stato di fatto

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

L'intervento di demolizione e ricostruzione

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

Scorcio sulla zona pranzo

Antonio La Malfa — Casa Anile-Laudani

Scorcio sull'ingresso

A house for - Duarte Alves, Miguel Moreira

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Having lived in several different places, René Magritte spent most of his childhood and adolescence in the small city of Châtelet, Belgium. It was here where his mother committed suicide overnight by throwing herself into the River Sambre. Only 13 years of age at the time, Magritte’s presence when her dead body was retrieved from the water is often said to have had a strong, obscure influence in his surrealist work. Nevertheless, about the origin of his ideas and inspiration Magritte would argue “I can stay at home, as the world offers me ideas” and “Surrealism is the immediate knowledge of reality.” Such statements underline the role of his keen eye towards observation in his work.

Duarte Alves, Miguel Moreira — A house for

Enticing his senses and memory by the proximity to the River Sambre and remote enough to allow for the mystery of nature to become subject of his observation while the small village nearby is still in range, this retreat aims to establish strong grounds on which his particular artistic production can strive the most. In the words of his friend André Breton, “Among all surrealists, the work of Magritte is the most disarmingly simple. And maybe this is why it retains its power to disturb and excite us”. Magritte believed we are right where we should like to be when we found ourselves thrilled by encountering the unexpected. He explored his natural interest for the unknown, thrived for the mysterious in his work and intended it to cause a feeling of unease, not by the painting itself but by the effect it made on your mind. For him unfeasibility is associated with feelings of joy, and the strange juxtaposition of objects he identified in De Chirico’s work revealed the poetic possibilities of painting. In his work, objects are not only in unfamiliar conjunctions, they’re also in unfamiliar materials. What should be soft is hard, warm becomes cold and what is impermanent is fossilized for all time.

Duarte Alves, Miguel Moreira — A house for

The archetypal image of a House seems to be hovering weightless and displaced away from its pavement in a disturbing and simple composition [Castle in the Pyrenees, 1959; The Postcard, 1960]. The structure that in fact supports the weight of the House appears darker in the shadow and dissolves as a pillar among the trees in the forest behind [The Voice of Blood, 1959]. By night the House keeps floating in the dark once the daytime background of trees becomes a bright presence of light from within the House that reveals its presence across the river [The Empire of Lights, 1954]. Even though Magritte’s work makes a strong statement that every visible object hides another one behind it, [The Human Condition, 1933] he also uses a lot of thought provoking imagery through the window as a connection to the world [Evening Falls, 1936]. In this house the window acquires this same role and further implies that of the door. A very thin gap in the opposite facing wall relates to this property of visibility and concealment of matter and objects [The False Mirror, 1935]. Workplaces are composed by wooden boards that can also be used to close the house, making a statement about weightlessness when they appear to bear the concrete above them, while the furniture becomes heavy itself [Legend of the centuries, 1950; Memory of a Journey, 1951]. Around the House revolves a water path that departs from the services and ends in a provoking and poetic image of a misplaced familiar door in and to the river [The Victory, 1939].

Duarte Alves, Miguel Moreira — A house for

Duarte Alves, Miguel Moreira — A house for

Duarte Alves, Miguel Moreira — A house for

Cavalcavia Bussa Milano - Davide De Giobbi, Antonella La Spada , Prisco Ferrara, Petra Montuschi, Kervin Gianni Candasamy, Jacopo Giovanni Villa

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Obiettivo del progetto è quello di trasformare questo mero spazio di passaggio, in luogo di incontro e delle relazioni urbane. La peculiarità del progetto ha portato verso una progettazione puntuale di luoghi, carichi di significato e fortemente legati al territorio locale. Un chiaro disegno geometrico fortemente caratterizzante lega strettamente tali spazi tra di loro dando forte unità e riconoscibilità a tutto l’insieme. Il cavalcavia a servizio dei quartieri limitrofi e dei propri abitanti, uno spazio pubblico altamente accessibile e versatile, atto ad accogliere attività permanenti ed eventi temporanei nel corso dell’anno, nuovo punto di riferimento e luogo di incontri, socialità e identità.

Davide De Giobbi, Antonella La Spada , Prisco Ferrara, Petra Montuschi, Kervin Gianni Candasamy, Jacopo Giovanni Villa — Cavalcavia Bussa Milano

Davide De Giobbi, Antonella La Spada , Prisco Ferrara, Petra Montuschi, Kervin Gianni Candasamy, Jacopo Giovanni Villa — Cavalcavia Bussa Milano

planimetria generale

casa via del castello 60 - stefano bolzoni, guido bonatti

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ristrutturazione di casa a schiera nel centro storico di piacenza

stefano bolzoni, guido bonatti — casa via del castello 60

facciata

stefano bolzoni, guido bonatti — casa via del castello 60

scala interna


Zapiola 3625 - intile&rogers arquitectura

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El edificio se emplaza en un lote del barrio Saavedra, cuyas dimensiones son particulares: 12m de frente por 8.66m de profundidad. Las cuatro viviendas fueron provistas de espacios exteriores proporcionales a sus respectivas superficies cubiertas. La planta baja se utiliza como cochera y acceso común. Los dos monoambientes están dispuestos en forma pasante (patio-interior-calle) en el primer nivel. Los dúplex, con acceso en el segundo nivel, miran al frente para evitar interferir la privacidad de los patios del primero. El edificio cuenta con un sistema de doble cerramiento de chapa perforada y carpintería de aluminio, que limita su ancho al espesor del muro. La cubierta viva brinda un paisaje especial en su contexto, al tiempo que colabora, al igual que el cerramiento perforado, con la disminución del consumo energético. La estructura, alivianada con esferas de plástico reciclado, fue ejecutada en hormigón sin vigas. Los muros de mampostería de ladrillo hueco están revocados con un salpicado de cemento blanco.

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

intile&rogers arquitectura — Zapiola 3625

Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme - ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA

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L’area oggetto d’intervento è situata nella zona nord-ovest di Milano in prossimità dell’innesto della Via Ludovico di Breme su Viale Certosa. Lo sviluppo dell’area è storicamente avvenuto prevalentemente a partire dagli anni ’30, in seguito alla progressiva industrializzazione. La sua posizione strategica, fuori dal centro e in prossimità di importanti infrastrutture stradali di collegamento, ha contribuito nel secondo dopoguerra a un rapida crescita degli insediamenti produttivi presenti. I volumi edilizi sono divenuti di grandi dimensioni, a prevalente sviluppo orizzontale, finalizzati all’ospitare attività industriali. La conseguente modifica dell’impianto insediativo e della tipologia dimensionale dei corpi edilizi insediati ha poi portato alla disgregazione delle aree più interne, non aventi relazione diretta con i fronti stradali. Negli anni ’90 la crisi del settore industriale ha portato alla progressiva dismissione degli insediamenti presenti. Nell’ultimo decennio ha avuto luogo la riconversione di alcune delle aree. L’inserimento di nuove funzioni terziarie e residenziali ha dato inizio a una profonda modifica dei caratteri insediativi della zona. Alla preminente orizzontalità dei grandi fabbricati industriali che, seppure per semplice necessità funzionale, riuscivano a definire i fronti urbani lungo via Ludovico di Breme, vengono in taluni casi ad affiancarsi volumi edilizi con più spiccata verticalità. Questo fenomeno tende a originare una serie di vuoti lungo i fronti urbani che finiscono per frammentarsi perdendo la loro capacità regolatrice insediativa.

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

Concept di progetto

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

L’area di progetto si trova ricompresa tra il fronte strada di via Ludovico di Breme a ovest e i campi sportivi e l’oratorio della Parrocchia di Santa Marcellina e San Giuseppe posti a est, il cui parco costituisce una delle poche aree verdi di pregio presenti in zona. Il progetto prevede la demolizione dei fabbricati esistenti in disuso e la costruzione di un edificio con funzione residenziale. Nella volontà di rafforzare il fronte urbano lungo la via Ludovico di Breme, il nuovo volume edilizio si sviluppa longitudinalmente alla strada, allineandosi ai fabbricati esistenti e rapportandosi altimetricamente con il vicino edificio residenziale già esistente. L’edificio in progetto è caratterizzato da un impianto planimetrico a “L” con il lato maggiore che si attesta lungo la Via Ludovico di Breme. Il progetto sottolinea l’aggancio al suolo dell’edificio radicando a terra una consistente parte del volume ed enfatizzandone la “firmitas” con un rivestimento in lastre di ceppo a richiamare la tradizionale matericità del basamento di alcuni edifici milanesi. La porzione residua del volume si appoggia invece al suolo unicamente con i pilastri, questo per consentire la definizione di una sequenza di relazioni tra la Via Ludovico di Breme, gli spazi a giardino condominiale e le aree verdi del parco. La continuità dell’edificio lungo il fronte strada si interrompe e una porzione del volume inclina la propria giacitura per definire uno scorcio prospettico verso le alberature del parco dell’oratorio. L’edificio cerca di configurarsi con una doppia valenza: quella di elemento ordinatore lungo la strada attraverso il rafforzamento del fronte urbano lungo via Ludovico di Breme e al contempo come elemento filtro in grado di definire alcuni rapporti privilegiati con le aree verdi del giardino e del parco dell’oratorio. Coerentemente allo sviluppo planimetrico anche il linguaggio architettonico ordina gli elementi di facciata secondo i medesimi criteri: la solidità volumetrica e la permeabilità; la prima evidenziata dalle pareti perimetrali con le facciate ventilate rivestite con lastre di ceppo o con la finitura a cappotto termoisolante e intonaco, la seconda attraverso le variazioni originate dai sistemi frangisole scorrevoli posti lungo i fronti con i loggiati. Il piano terra dell’edificio si definisce in parte come una pianta libera in cui il rapporto tra le superfici pavimentate e le aree a giardino si integrano con soluzione di continuità. Invece la parte basamentale fortemente radicata al suolo contiene gli spazi comuni e i servizi condominiali. Sono previste n. 66 unità residenziali dislocate tra il primo e il settimo piano con dimensionamenti adatti alle diverse tipologie di nuclei familiari. La copertura dell’edificio è caratterizzata da un sistema a verde estensivo che consente l’accumulo dell’acqua piovana per facilitare il mantenimento dello strato vegetazionale superiore. Questa tipologia di copertura si contraddistingue per le notevoli prestazioni di risparmio energetico e isolamento acustico oltre che per l’elevata capacità di trattenimento delle polveri.

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

ARCOQUATTRO_ARCHITETTURA — Nuovo edificio residenziale in via Ludovico di Breme

TWEET - Alberto Savettiere, marco lana

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Tweet è un progetto di Lana+Savettiere architetti per l’azienda italiana Rubinetterie Ritmonio Srl. La serie di rubinetterie da bagno nasce dal brief aziendale di semplificare il dialogo rubinetto-persona, di invogliare il contatto e stimolare ad un atteggiamento positivo. Tweet ha un carattere docile e confidenziale, con una naturale propensione all‘interazione con le persone e con l’ambiente, con cui dialoga spontaneamente. La sua sensibilità green si manifesta da una parte con uno spirito di salvaguardia dell’ambiente, dall’altra con una scelta estetica ispirata ai colori della natura.

Alberto Savettiere, marco lana — TWEET

Rubinetto lavabo

Alberto Savettiere, marco lana — TWEET

Colonna da terra

Alberto Savettiere, marco lana — TWEET

Tweet

Alberto Savettiere, marco lana — TWEET

vasca incasso

PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’ - beatrice caffarelli

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Seimila metri quadrati circa, ventidue unità immobiliari, oltre 300 mq di terrazze, 2 corti interne, tanti, tantissimi suggestivi sguardi sul centro storico. Queste alcune delle cifre che hanno caratterizzato l’intervento di restauro e recupero di Palazzo Moncada e di Palazzo Geremia, due edifici fortemente radicati nel tessuto urbano palermitano.

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

esterno - immagini di alessandro di giugno

L’ingresso è unico, su via Bandiera. La scelta di Caterina Valguarnera e Pietro Moncada, i principi di Paternò che commissionarono la costruzione di palazzo Moncada ad Antonio Zanca, fu chiara: garantire la redditività dell’investimento immobiliare, riservando i fronti sull’allora rinnovato asse viario di via Roma a uso commerciale. Ciò non impedì di realizzare un edificio “in stile analogo a quello dei resti monumentali della piazza medesima”, con un elegante atrio e un imponente scalone monumentale che, oggi come allora, illuminato da uno scenografico lucernaio, elegantemente conduce sino ai piani superiori. Alla sua realizzazione contribuirono i progettisti più illustri del periodo: accanto ad Antonio Zanza si trova così l’autorevole figura del suo maestro Damiani Almeida, Ernesto Basile e Francesco Palazzotto.

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

immagini di alessandro di giugno

Dallo stesso atrio si accede anche al più antico palazzo Geremia, che conserva – riscoperto – un ingresso autonomo, poco più avanti su via Bandiera. Belle colonne monolitiche di marmo bianco di Carrara, con sovrastanti capitelli finemente scolpiti, nobilitano il corridoio che conduce a una piccola scala a chiocciola in marmo rosso con intarsi policromi, ingresso oggi riservato a uno degli appartamenti ricavati nel piano nobile dell’edificio di impianto cinquecentesco.

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

ingresso - immagini di alessandro di giugno

L’ingresso degli appartamenti di questo primo livello avviene attraversando una delle due corti interne, quella scoperta, oggi caratterizzata da una vasca con piante di papiro (Cyperus papyrus), invaso interamente rivestito in marmo bardiglio nuvolato. Il Bardiglio – con tutte le sue declinazioni – ricorre insieme al marmo bianco di Carrara quale tema caratterizzante l’intervento negli spazi condominiali, come nel soprastante loggiatino di disimpegno dove un ‘tappeto bianco su fondo grigio’ accoglie piante di Sanseviera cilindrica in vasi resina color grigio antracite.

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

scala di palazzo geremia - immagini di alessandro di giugno

Altre tracce dell’antica bellezza dell’edificio si possono scoprire entrando negli appartamenti, dove si svela lo stile eclettico degli stucchi dei primi del ‘900 o il soffitto ligneo a cassettoni con elegante cromia – con ogni probabilità del XVI secolo – dapprima occultato e oggi riportato alla luce grazie a un delicato intervento di restauro. Altrove l’intonaco lascia spazio a frammenti di antichi bugnati, ricordo di facciate diventate ‘interni’

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

chiostrina scoperta - immagini di alessandro di giugno

E così, ogni piano, ogni appartamento, ogni affaccio, godono di una unicità che si è voluta rispettare e sottolineare con il progetto di recupero, un intervento in costante contrappunto tra antichità delle preesistenze e attualità.

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

palazzo geremia - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

palazzo geremia - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

scala - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno di palazzo geremia - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

vista sulla città - interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

particolare - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

beatrice caffarelli  — PALAZZO MONCADA DEI PRINCIPI DI PATERNO’

interno - immagini di alessandro di giugno

Smoothway Soler - intile&rogers arquitectura

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Alimentación sana y equilibrada como forma de sanación integral es lo que promueve smooothaway, estas nociones son indisociables del cuidado por el medioambiente en general.

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

El criterio nutricional smooothway combina alternadamente distintos factores que completan dietas equilibradas. La arquitectura, del mismo modo, opera con cuatro acciones complementarias. Cada una de ellas se sostiene sobre la base de pensamiento que da origen a la propuesta gastronómica. Acciones simples, de bajo consumo energético, al conjugarse dan por resultado una dieta equilibrada. Cada una de ellas tiene, también, la capacidad de acomodarse a diferentes formas o espacios cuerpos; permitiendo configuraciones diversas con el mismo criterio de actuación. Un manto de pintura blanca neutraliza el sitio asimilando sus imperfecciones. El solado es híbrido, continuo y se continua en los elementos que de él emergen. Lámparas suspendida de bajo consumo entramadas al tresbolillo toman los accidentes de los techo. Por último un dispositivo capaz de dar respuesta a una buena proporción de necesidades programáticas completa el cuadro; estantes, mesas, barras, gráficas y espacios de guardados condensadas en una serie de cajas de dimensiones variadas superpuestas sobre un muro de 24m de longitud. Cada una de las cajas fue construida en multilaminado fenolico recuperado de embalajes de autopartes.

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

intile&rogers arquitectura — Smoothway Soler

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