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Palestra - 2+1 officinarchitettura

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L’edificio palestra, realizzato nel comune di Quartucciu, a pochi chilometri da Cagliari,nasce dalla ristrutturazione e recupero di un edificio preesistente in disuso. La pianta è composta da due volumi rettangolari di dimensioni differenti: il più grande dedicato alla palestra mentre il più piccolo ospita i servizi. Il progetto persegue l’intento della riqualificazione di un edificio, nonché la rivalutazione di un sistema costruttivo moderno e troppo spesso sottovalutato: la costruzione prefabbricata. Una tecnica edilizia come quella del prefabbricato, che nasce da processo industriale è stata “umanizzata” e riaccostata alla tradizione costruttiva.

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Edificio in costruzione

La strada intrapresa è quella di unire i moderni pannelli prefabbricati all’antica tradizione del cassero, che lasciava le venature impresse sulla superficie del calcestruzzo solidificato.

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Questa intuizione determina la scelta di realizzare inserti che emulino l’impressione di una tavola lignea nel calcestruzzo , con le sue venature, che diventano il tema caratterizzante dell’edificio. Le facciate assumono un predominante andamento verticale, sottolineato anche dal ritmo delle finestre allungate, elemento di connessione con l’esterno .

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Inserti che emulano l'impressione del cassero ligneo sul calcestruzzo

Verticalità e dinamismo sono temi che si coniugano con una precisa scelta cromatica, la quale ha una funzione ambivalente: da un lato un riferimento ai colori dello sport, del tappeto da basket e quindi dell’ambientazione più tipica della palestra; dall’altro lato ci si accosta ai colori più vivaci ed energetici della natura circostante.

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Al suo interno, la struttura si mostra essenziale ma polifunzionale, caratterizzata dallo scheletro strutturale a vista. L’illuminazione non proviene solo dalle finestre laterali ma anche dagli ampi lucernai.

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facciata

Questo progetto mira alla creazione di un servizio pubblico efficace e funzionale, che qualifichi non solo gli spazi nuovi, ma anche quelli preesistenti e che sia uno spunto positivo per una collettività, emblema di valori positivi che lo sport porta naturalmente con se.

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Nuovo Municipio Cenate Sopra - Gaia De Intinis, Luca Di Tullo, Carlotta Gerenich, Enrico Tarone

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La scelta adoperata per rispondere alle esigenze formulate dal committente è stata quella di ripensare alla configurazione attuale degli spazi aperti interni al lotto, al fine di porli in una maggiore relazione con le aree adiacenti. In quest’ottica la chiesa parrocchiale antistante diventa parte integrante dello spazio delimitato dai confini della nuova piazza, in modo tale da costituire – insieme alla sede municipale – il rinnovato centro cittadino.

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Vista municipio e piazza

Dal punto di vista architettonico questo intento si è tradotto in un’accurata scelta della particolare geometria e dell’orientamento della piazza, dei materiali della pavimentazione e del loro posizionamento sulla superficie di pavimento libera. La piazza è difatti orientata secondo un ideale asse di collegamento tra il nuovo edificio della sede municipale e la chiesa, attraversata unicamente dalla rete viaria preesistente, ripensata per essere una strada a scorrimento lento, in zona pedonale. La differenziazione della pavimentazione e l’illuminazione progettata ad hoc svolgono il compito di delimitare i nuovi spazi. Per stabilire una relazione architettonica e progettuale definita tra piazza, asse viario e sagrato, si è scelto di inglobare quest’ultimo nella spazialità allungata della piazza obliqua, prolungando la pavimentazione a listelli senza soluzione di continuità, fino al perimetro retrostante dello stesso sagrato. Per una sorta di forma di rispetto nei confronti dell’asse di ingresso della chiesa, la pavimentazione obliqua a listelli s’interrompe in prossimità della antica pavimentazione della chiesa, e i listelli si inscuriscono intorno all’arco preesistente, simbolo dell’ingresso del sagrato; allo stesso modo ma con un significato differente, un inscurimento dei listelli in pietra segna la via stradale da percorrere in auto. Gli arredi della piazza, aiuole e sedute, si integrano all’interno del disegno della pavimentazione per fasce, essendo ricavate da scavi della superficie pavimentata affinchè non si impongano come un ulteriore elemento nello spazio aperto; anche il verde di alberi e aiuole è contenuto all’interno dei moduli ricostruiti dalla pavimentazione.

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Masterplan

Per migliorare l’accessibilità e la fruibilità della piazza sono stati progettati molteplici ingressi all’area, posti a livelli diversi: i dislivelli sono stati sfruttati e progettati in base alle pendenze naturali del terreno. Una scala “quasi prospettica” affaccia sulla via Costa Muratori, un ingresso si affianca alla Chiesa, e un accesso in quota dalla strada Papa Giovanni XXIII. Qualità e funzionalità della soluzione architettonica

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Pianta piano terreno

Le diverse attività previste dal bando sono collocate all’interno di un unico edificio al quale si aggiunge un volume ad un piano fuori terra che ospita l‘Auditorium. La scelta di posizionare le diverse attività dentro un solo blocco funzionale ha l’intento di valorizzare l’area in oggetto e l’architettura che vi viene ospitata, affinché possa diventare – attraverso la monumentalità dell’edificio – un elemento riconoscibile e centrale nel comune di Cenate Sopra.

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Pianta piano primo

L’affaccio principale dell’edificio è quello verso la piazza, in corrispondenza del quale si trovano gli esercizi commerciali e gli uffici di rappresentanza; gli altri lati dell’edificio affacciano rispettivamente sulla via Costa Muratore, sulla via Padre Paolo Berotti e in parte sullo spazio aperto della palestra. Il fronte rivolto verso la palestra comunale è cieco, mentre i fronti sulle vie (prospetti laterali del volume soprastante) sono caratterizzati da ampie vetrate che illuminano la biblioteca e l’ufficio della Giunta.

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Vista interna

L’edificio si articola su due piani fuori terra ed uno interrato, rispettando così i vincoli di altezza dell’edificio espressi nel bando e delle superfici richieste per i vari esercizi. Al piano terra si trovano gli esercizi commerciali quali il bar, la banca, gli uffici postali e la farmacia a cui si aggiunge il corpo dell’Auditorium con accesso diretto dalla piazza; al piano superiore invece si trovano la biblioteca, gli ambulatori, l’anagrafe, gli uffici di servizi alla persona, i tributi, l’ufficio tecnico, l’ufficio ragioneria, la segreteria, l’ufficio del sindaco, del segretario e della giunta, la Stampa e il CED. Al piano interrato si trovano i box auto, l’archivio e il magazzino; l’accesso pedonale al piano interrato è garantito dal vano scale interno, opportunamente compartimentato, proveniente dalla hall d’ingresso, mentre l’accesso carrabile avviene attraverso una rampa collocata sul retro dell’edificio così da non interferire con l’area pedonale della piazza.

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Prospetto

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Sezione

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Schema di funzionamento dei sistemi impiantistici

A Vision Made Visible - Luca Di Tullo

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La chioma di un albero può diventare davvero imponente solo se l’albero stesso è in grado di assorbire i giusti nutrienti dal terreno. Allo stesso modo un progetto complesso può svilupparsi solo ed esclusivamente se riesce a ricevere il giusto “nutrimento” di conoscenze. Dal grande terreno che è il mondo dell’architettura, il generalkonsulent è in grado di scegliere e assorbire i nutrienti più adatti, necessari alla crescita di una chioma imponente. Questo è il concept alla base dell’installazione chiamata Tree of Knowledge, ideata per rappresentare al meglio la figura del Generalkonsulent all’interno dei processi progettuali.

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Vista generale dell'installazione

La chioma dell’albero è composta da 26800 foglie in pvc opaco realizzate attraverso macchine a controllo numerico. Il numero delle foglie è stato scelto per essere uguale al numero di studenti dell’università: ciascuno studente sarà responsabile di un elemento e potrà essere lui stesso a porre la propria foglia sull’installazione, in modo che tutti gli studenti potranno cooperare insieme nella realizzazione dell’opera. Per ottenere la forma delle foglie è stato elaborato un pattern, studiato appositamente per ridurre a zero lo scarto di materiale durante il taglio e ottimizzare così i costi.

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Vista di uno degli schermi

Alcune foglie, però, sono diverse. L’intera chioma, infatti, è studiata per essere una struttura responsiva. Un sistema di 71 sensori PIR permette ad altrettanti corpi illuminanti di accendersi al passaggio delle persone sotto la chioma: gli studenti sono al centro dell’installazione, che reagisce al loro movimento guidandoli su un sentiero illuminato, così come il Generalkonsulent guida gli operatori dei processi progettuali verso le giuste scelte.

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Schema di produzione delle foglie

Il grande albero, oltre a rappresentare concettualmente il metodo di lavoro utilizzato nella progettazione del nuovo campus, ha anche una forte identità funzionale: rappresenterà il portale di accesso per studenti e docenti alle banche dati e alle funzioni digitali dell’università. L’installazione permanente non sarà solo un bel pezzo di arte ma avrà anche una funzione. Così come il Generalkonsulent fornisce le informazioni necessarie alla buona riuscita del progetto, così l’albero fornirà agli studenti tutte le informazioni di cui essi necessiteranno: orari delle lezioni, avvisi della facoltà, mappe del campus, database del sistema bibliotecario e molto altro. L’accesso al portale avverrà attraverso touch screen sostenuti da una struttura metallica. La struttura è basata su una gabbia di voronoi, che permette attraverso alcuni punti di controllo di controllare l’inclinazione delle diverse facce. È possibile controllare quali facce devono essere verticali (per trasformarle in schermi), quali orizzontali (per poggiare a terra) e quali possono avere invece un’inclinazione casuale. Gli spigoli della gabbia sono costituiti da tubi in alluminio, giuntati attraverso nodi sferici speciali appositamente saldati.

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Tavola di concorso

Le facce verticali della struttura sosterranno gli schermi dell’installazione. Questi schermi saranno costituiti da vetri rivestiti con due tipi di pellicole. Una pellicola olografica permetterà di trasformare il vetro in uno schermo e rendere le immagini proiettate nitide e luminose. Il trattamento speciale, in grado di diffondere la luce, è applicato solo sul retro del vetro, quindi si potrà comunque guardare attraverso lo schermo quando non vengono proiettate immagini. La seconda pellicola è una pellicola interattiva. Questa pellicola, attraverso dei micro-sensori, è in grado di percepire il tocco dell’utente e, grazie a un circuito integrato già fornito con la pellicola stessa, di trasmetterlo al computer centrale. In totale saranno presenti cinque schermi: quattro postazioni di accesso per gli studenti, raggruppate nella parte destra dell’installazione, e uno schermo che proietterà le principale informazioni e notizie relative all’università.

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Tavola prima fase

Tutti questi sistemi verranno collegati attraverso un sistema di cablaggio, nascosto nel tronco dell’albero, vero cuore tecnologico dell’installazione. Esso, infatti, sarà costituito da una serie di tubi flessibili intrecciati insieme, all’interno del quale passeranno gli impianti elettrici e i collegamenti necessari al funzionamento dell’intero albero: il tronco apporterà un contributo non visibile, ma indispensabile al successo dell’opera, proprio come il Generalkonsulent.

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Tavola prima fase

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Report prima fase

Campus University USI/SUPSI - Arbnor Murati

Riqualificazione area del campus scolastico – sportivo di via Pascoli. Bellusco - Pierluigi Di Giacomo, Tommaso Raffa

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La riqualificazione del campus scolastico del comune di Bellusco interviene sull’attuale campo da calcio e spalti per prevedere una nuova area verde che crei una connessione ed una cerniera tra l’ambito occupato dagli istituti scolastici e il tessuto storico. Questo concetto è stato esplicitato attraverso lo sviluppo del tema del parco e degli assi generatori che permetteranno un’ interconnessione tra il centro e il nuovo intervento. La nostra prioritàè stata quella di creare un percorso fluido, armonico e lento, un percorso che risponda alle diverse esigenze dei residenti , degli alunni, delle famiglie e degli avventori che si recheranno sull’area per partecipare alle manifestazioni sportive.

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La progettazione di questo brano di territorio evidenzia quindi come sia ricco e complesso l’insieme delle funzioni e delle aspettative a cui il progetto è chiamato a dare una risposta, rilevando tra l’altro la necessità di ampliare l’utenza sportiva con un palazzetto da 350/450 posti a sedere. Come accennato in precedenza l’idea cardine del progetto è quella di ricucire il territorio attraverso un sistema organizzato di spazi pedonali, spazi attrezzati, spazi di ritrovo e verde che connetta in modo organico tutte le strutture presenti sul sito ed acquisti contemporaneamente una personalità propria. Dal punto di vista progettuale via pascoli viene chiusa al traffico, fatta eccezione per l’accesso degli scuolabus e per i mezzi di soccorso e per l’accesso dei residenti solo nel tratti di collegamento alle vie De amicis e Morante. Questa area diventa uno spazio ciclopedonale organizzato con sedute, spazi di ritrovo, spazi di gioco il tutto all’ombra di una vegetazione studiata e calibrata sulle condizioni climatiche di Bellusco.

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L’asse di via Pascoli viene prolungato fino a via Carducci, garantendo la completa accessibilità all’area sia da nord che da sud e permettendo quella percorribilità ciclopedonale auspicata dal bando. Vediamo quindi che l’area risulta accessibile da tre punti, divenendo il crocevia di un’insieme di flussi e di utilizzi diversi. Abbiamo l’accesso da via Carducci, legato maggiormente alla funzione parco, agli orti posti nelle sue vicinanze, allo spazio coperto dalla tensostruttura removibile e al bar. Questo accesso risulta inoltre l’accesso privilegiato per la nuova struttura del palazzetto dello sport che si è deciso di posizionare in sostituzione all’attuale palestra della scuola secondaria. Il secondo accesso che da via Roma porta al parco assolve a funzioni prettamente correlate all’attività scolare e da questa strada arriveranno anche gli scuolabus. Il terzo accesso all’area si trova a sud, all’incrocio tra via Pascoli e via Bergamo e garantirà l’accesso ad un’area ricca di sedute e di spazi organizzati per la socializzazione, e attraverso il quale si potrà arrivare al parco. La pedonalizzazione di via Pascoli viene comunque realizzata garantendo l’accessibilità carrabile per i residenti.

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La realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport porta con sé la necessità di nuovi posti auto che sono stati collocati in parte sull’asse di via Carducci ed in parte su un’area posta a sud del pattinodromo ed accessibile da corso Alpi. E’ stato mantenuto invariato il percorso dello scuolabus e la posizione delle fermate per garantire un accesso sicuro e controllato agli istituti scolastici, data la bassa frequenza di accesso all’area pedonale, legata esclusivamente agli orari delle scuole. La nuova struttura del palazzetto del sport si trova in un punto strategico, sull’ incrocio degli assi e ben visibile da tutti gli accessi, divenendo con la sua architettura semplice e funzionale, punto focale del progetto. La nostra idea di progetto prevede che tutti gli spazi, gli edifici e le funzione siano strettamente interconnessi in un disegno fluido, morbido ed organico come risposta efficace alle esigenze di svago e di relax di adulti e bambini, per i quali sono stati predisposti una serie di spazi gioco su tutta l’area.

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Campus University USI/SUPSI - Arbnor Murati

Riqualificazione dell'area delle "case basse" nella fiumara Annunziata, Messina - Salvatore Bettino

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Un nuovo sistema di trasporto per la città. Navi veloci collegano punti nevralgici creando una metropolitana marittima che permetta ai cittadini di spostarsi con facilità, di vivere il mare e di decongestionare il traffico terrestre. Le stazioni sono poste in punti strategici, in corrispondenza di poli attrattivi come ospedali, museo, università, tribunale, uffici pubblici.

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Planivolumetrico

Uno di questi punti strategici è il Torrente Annunziata e l’area delle case basse che rappresentano la porta nord della città e dove sorge il progetto. Questo consiste in una stazione inter-nodale in cui confluiscono i vari mezzi di trasporto cittadini: bus, tram, navi veloci, taxi. Un edificio che non si configura solo come luogo di sosta e attesa ma diventa un centro attrattivo anche per la cittadinanza grazie alla presenza al suo interno di bar, ristoranti, negozi, auditorium e sale espositive. Un polo culturale annesso al prospiciente museo regionale e un ampio spazio verde che riqualifica uno dei pochi polmoni verdi della città.

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sistema attuale dei trasporti

Elementi amorfi rompono la rigidità della maglia strutturale che viene accentuata ed esasperata nella sua ripetitività e nella sua matericità. Questi elementi accolgono le varie funzioni previste. La villa Sabin viene ampliata e resa fruibile attraverso una serie di percorsi e di arredi urbani.

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progetti di metropolitana del mare

Infine il progetto prevede la riqualificazione dell’area delle case basse con la realizzazione di terrazze a quota strada che si protendono verso il mare. Queste terrazze prendono forma dai segni del vecchio villaggio dei pescatori facendo risaltare le vecchie preesistenze ancora esistenti. Al di sotto di queste terrazze sorgono dei centri per la nautica e per le attività legate al mare, ma soprattutto l’intervento permette alla città di riappropriarsi di un ampio tratto di spiaggia.

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scenario futuro

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CASA LUNGA - format-c Architettura

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Su di un lotto di forma allungata largo poche decine di metri è stato sviluppato il progetto di una casa unifamiliare su due livelli che proietta la visuale interna su due paesaggi: le montagne con a ridosso un torrente e la pianura.

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L’accesso al fronte principale viene mediato da una zona filtro dove vengono collocati i posti auto esterni. Questo spazio è caratterizzato dalla presenza di paramenti murari in calcestruzzo che, assieme alla vegetazione, celano la visuale diretta interna. Lo spazio privato esterno viene organizzato secondo percorsi differenziati dalla pavimentazione: cemento per il parcheggio ed i marciapiedi di servizio, pietra per i marciapiedi d’ingresso legno per le aree esterne attorno alla vasca d’acqua, prato alberato per il giardino.

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Le alberature orientano il visitatore verso i punti principali dell’edificio. L’accesso interno viene evidenziato da una nicchia. Lo spazio che inizialmente pare comprimersi si dilata aprendosi dall’ingresso verso la zona giorno con cucina, pranzo e soggiorno, caratterizzata da una doppia altezza con soppalco illuminata da una parete vetrata verso il giardino e le montagne. Sull’altro fronte del piano terra sono distribuiti il garage, un bagno, la lavanderia e locali di servizio. Al piano primo, articolato in modo da mantenere il corridoio di distribuzione adiacente al vano scale, si trovano distribuite tre camere, un bagno, alla camera padronale con bagno, uno studio con soppalco che affaccia sul soggiorno. Ad indicare dall’esterno la presenza dello studio al piano superiore, viene ripreso un elemento tipico delle abitazioni tradizionali: un rivestimento in tavolato in legno, che, che con il passare degli anni creerà un particolare effetto di luci, ombre e colori.

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Edificio quadrifamiliare a croce - Andrea Ranghetto - Architetto Albignasego Padova

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Benché il lotto sia angusto per il tema dell’incarico, si ricavano quattro unità capaci di essere il nido accogliente per altrettante famiglie, ottenendo una forma bilanciata ed armonica nonostante gli strumenti compositivi dati restino limitati.

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Quartier durable Les Clémencins, Crouy (Soissons) - service comm

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Construction d’environ 500 logements et création d’un parc urbain, dans un souci de préservation du cadre de vie et de développement durable.

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ATTRATTORE - format-c Architettura

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Quando penso all’architettura, dentro di me scaturiscono delle immagini. Molte sono legate alla mia formazione e alla mia pratica di architetto.

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Racchiudono la conoscenza professionale che ho acquisito nel corso del tempo.

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Altre hanno a che fare con la mia infanzia. Ricordo il periodo della mia vita in cui vivevo l’architettura in modo spensierato. Mi sembra ancora di sentire nella mano la maniglia della porta, quella porzione di metallo configurata come il dorso di un cucchiaio.

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CASA 450 - format-c Architettura

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Una casa di soli 450 mc a pianta rettangolare sviluppata su sue livelli all’interno di un contesto già urbanizzato ad alta densità. Pensata per essere realizzata con sistema X-Lam e in classe energetica A.

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La rotazione dei due livelli permette di avere uno spazio porticato al piano terra e una maggiore superficie di copertura piana utilizzata sia per terrazza che per il recupero delle acque piovane.

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Gli ambienti sono distribuiti in modo da sfruttare ogni spazio e godere il più possibile della luce naturale.

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Il piano terra, ospita “funzioni di servizio”(l’ingresso principale, la cucina, un guardaroba/lavanderia, la centrale termica, un bagno, il garage posizionato sul lato nord, un portico sul giardino) e gli “ambienti del vivere quotidiano” (la sala da pranzo e il soggiorno con portico).

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Al piano superiore è collocata la zona notte con gli ambienti strutturati come “isole” indipendenti una camera matrimoniale con terrazza “panoramica”/solarium con vista verso il cono otico “libero” del contesto, una camera doppia, uno studio con spazio stufa e terrazzo, due bagni, un ripostiglio.

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Gli spazi esterni sono studiati per una circolazione su tutti i fronti e con diverse pavimentazioni/elementi che distinguono i prospicienti ambienti interni.

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MONUMENTAL AEDICULE _ MILAN, ITALY _ 2013 - RRC Studio

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The goal of the project of the extension of the Monumental Aedicule was to create an architectural organism that could relate to the existing Aedicule while producing a recognizable and contemporary character. The design was inspired by the desire to maintain the same volumetric compactness and massiveness of the existing volume and, at the same time, oppose with a different material, contrasting the stone with black panels crossed by a thin sheet of brass. These two volumes are related through a thin sheet of glass that reconciles the two volumes into a single composition.

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Chemistry laboratories - Onsitestudio

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The new building contains the facilities of the Chemistry Department at Insubria Unversity. The heterogeneous character of the site suggested a strategy based on volumetric simplicity able to generate a strong relationship with the cylindrical existing building. The compact volume is defined by an opaque shell of reinforced concrete. Metal cladding is applied to the shell, creating a ventilated façade. The thin dark skin is composed of oxidized copper panels with varied hexagonal openings. The oxidation and perforation of the segments, mounted flush with the glass surfaces of the windows, give the volume an abstract character and an appearance that changes in response to the direction of the sunlight and the colour of the sky. The metal panes of oxidized copper are smaller in size to facilitate installation and reduce thickness. They are supported by a metal substructure and installed with minimum seams to convey the impression of a single solid volume. The sheets are pre-oxidized on both sides with an industrial treatment that accelerates the formation of the typical brown colouring.

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Abitazioni schiera - Andrea Ranghetto - Architetto Albignasego Padova

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Al centro del progetto la qualità degli spazi abitativi, il loro positivo rapporto con lo spazio esterno. Abitazioni ad altissimo confort ambientale ed elevate prestazioni energetiche.

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NEW LAW COURT _ LA CHAUX DE FONDS, SWITZERLAND _ 2012 - RRC Studio

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The project is placed within a general requalification plan of the city. It is the central hub of connection between the new square of the station and the future district of Le Corbusier, as a completion of an urban void. The new building gives an urban facade, completing the existing area. With its spatial permeability, the complex allows to maintain the relationship between the new district and the station, generating an East-West visual axis that links this part of the urban grid. The commercial functions, such as the cafeteria, the restaurant and the public services are located on the ground floor.

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The type of intervention adopted, has easily allowed to provide the separation of the three sections, CI, PP and the GS, clearly distinct and independent. The vertical distribution is placed in the horizontal band that faces the new residential district, while the offices and the courtrooms are distributed along the protruding arms all enjoying natural daylight and the overlook to the open groundfloor or the square.

The study of the plant system and the attention to construction details make a positive contribution to improve the comfort of the building’s occupants and to reduce environmental impacts through strategies such low-impact and regenerative site development, energy and water conservation and design that improves indoor air quality.

Factory Building on the Vitra Campus - Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA

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Development of the Vitra Campus
After 1993 – the year in which Tadao Ando’s Conference Pavilion and the Fire Station by Zaha Hadid were completed, followed by the dedication of Álvaro Siza’s factory hall one year later – no new buildings were constructed on the Vitra Campus in Weil am Rhein for more than a decade. A new expansion phase began in 2006 with commissions assigned to Herzog & de Meuron and the Japanese architectural team SANAA. The Basel-based architects were entrusted with the VitraHaus project on a site outside of the actual production compound in the northern corner of the Campus. The VitraHaus, which opened in early 2010, serves as a presentation venue for the Vitra Home Collection and marks the entrance to the company premises together with Frank Gehry’s Vitra Design Museum. SANAA began to plan a production facility for Vitrashop – a shop fitting company within the Vitra Group – on the south side of the Campus. The completion of these two new buildings also achieved a partial restructuring of the Campus grounds by separating operational logistics from public visitor traffic. The central axis leading to the Hadid Fire Station is now mainly used by visitors, while deliveries and dispatches are primarily routed through the access road that lies on the eastern side of the premises.

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The selection of SANAA
By choosing SANAA for this project, Vitra continued a strategy pursued for the previous 25 years of commissioning internationally renowned contemporary architects with the expansion of the Campus. The architectural firm SANAA (Sejima and Nishizawa and Associates), which was founded by Kazuyo Sejima and Ryue Nishizawa in Tokyo in 1995, initially established its reputation with residential structures and small museum buildings in Japan. In the first decade of the 21st century, they completed a number of prominent projects in Europe and North America, including the Zollverein School of Management and Design, the Theatre and Cultural Centre in Almere, the Glass Pavilion at the Toledo Museum of Art, the New Museum of Contemporary Art in New York and the Rolex Learning Center at EPFL Lausanne. 2012 saw the opening of the Louvre Lens, a Louvre satellite museum located near Lille in northern France. Rolf Fehlbaum, Chairman of Vitra’s board of directors, explains his interest in the architectural approach of SANAA and the reasons that led to the selection of the Japanese team: though imbued with lightness and precision, their architecture is not defined by rigid formalism, laboured originality or moralizing minimalism. Fehlbaum recognizes a fundamental characteristic in the ‘removal of everything that is not essential’– in other words, a reductiveness that ultimately gives visible form to the requirements of the building in its architecture and structure. One of the qualities of SANAA’s architecture is indeed the analysis of complex spatial and functional needs and the aim of developing strictly reductive, corresponding plans that break with traditional hierarchies and offer freedom in the usage of spaces. One such example is the 21st Century Museum of Contemporary Art in Kanazawa (2004), whose galleries of variable sizes, shapes and proportions, along with additional functional rooms, are embedded in the circulation space defined by the round glazed perimeter walls, providing a variety of options for the presentation of exhibitions.

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A production facility without a role model
Almost all of the major projects that SANAA has completed up until now have been buildings for cultural institutions or universities. In Weil am Rhein – with the first industrial facility to be designed by SANAA– the idea was to apply a similar approach to the construction of a production hall. The plan for the new structure was initiated by the desire of Vitra’s management to replace an old factory building near the southern corner of the premises that had survived the great fire in 1981 with only minor damage. The extant building was not only showing its age, but was also too small for current demands. The new facility was to provide 20,000 square metres of floor area – compared to 12,000 square metres in the old structure.

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The architectural brief presented to SANAA by the company management specified a division of the total space into four separate areas that could operate independently from one another, but would also provide optimal conditions for operations that required use of the entire space. After making a detailed analysis of the brief, SANAA suggested that the preliminary decisions be revised, replacing the four orthogonal volumes that were correlated to the existing grid of the Campus with a single circular building. This proposal, which at first seemed unusual, was based on the realization that logistics and production methods no longer adhere to strictly hierarchical principles, but require flexibility. This was especially true in the case of the future occupants of the new facility, the shop fitting company Vitrashop. Although Vitrashop primarily utilizes standard components in the interiors that it creates for retail and commercial customers, the elements are customized to suit the specifications and desires of the individual clients. This contradicts a strictly linear flow of goods and fabrication methods. Consequently, the interior of the hall is divided into different zones: the northern section provides high rack storage for delivered materials and semi-finished goods; the central zone is reserved for assembly operations; and the southern section contains the storage area for finished products prior to shipping. The circular footprint of the building permits the delivery and loading of goods in completely different locations, so that the flow of traffic inside the hall is reduced, optimized and simplified.

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The assembly zone in the middle of the building can also be variably configured to meet new requirements based on current orders. A circular footprint is unusual for a factory building, but all of the conditions in Weil favoured this solution, so that SANAA was able to convince the client to accept their proposal. Another ideal feature of the circular structure is the proportional relationship of the façade’s surface area to the volume of the interior space. With a diameter of more than 160 metres, the round production hall – which in fact does not circumscribe an exact circle – covers a greater surface area than any other building on the Vitra Campus. Measuring 11.4 metres in height, the hall contains a basement storey in the southeastern half with a spacious underground parking garage and several auxiliary rooms. The building was erected in two stages in order to minimize interference with daily operations. The first semi-circular structure was erected next to the old factory, which was subsequently demolished to make room for the corresponding second half that completed the plan. The façade and the diameter wall that separates the two halves of the building are made of prefabricated concrete elements. Positioned as upright rectangles, the double-walled concrete elements were filled on site, thereby connecting them with one another. Due to the enormous dimensions of the perimeter, it was unnecessary for the individual elements to be curved. Together with the central wall, the round shape creates a perfect, rigid structure, which contains an orthogonal steel framework in its interior. The roof construction is supported by 9.5 metre-high steel columns positioned in a grid based on units of 17.5×22.8 metres. Since the exterior concrete walls brace the structure, it was possible to minimize the dimensions of the interior columns.

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One of the major challenges for the architects was to find a solution for the installation of complex building technology – electronics, ventilation, roof drainage, fire sprinklers etc., which are distributed in different configurations throughout the interior space – that was compatible with the filigree components of the hall’s support structure. This problem was solved with astonishing precision, resulting in an interior that is clearly different from typical factory spaces. The architects did not treat this interior as a multifunctional, flexible empty space within the shell of a façade, but as a central aspect of the architectural task. Every detail, right down to the screws in the high rack storage shelving, reveals the design intentions of the architects, who left nothing to chance. Excellent lighting conditions contribute to the pleasant work atmosphere in the hall, provided by the close rhythm of parallel rooflights in the ceiling. They are augmented by individual windows in the upper part of the façade. Another essential element of the interior’s atmospheric quality is the radically reductive use of colour. Various shades of grey and white define the interior space, while the signal colours so common to typical industrial interiors are completely absent. The shelving system, which is positioned in parallel rows that follow the structural grid of the interior – along with the central wall and sparingly distributed windows – provides a means of orientation in a building with enormous dimensions. The high rack storage system can be removed or reconfigured as needed. The loading bays are arranged on both sides of the building in a space along the façade that also contains offices. The radial arrangement of the partition walls is almost imperceptible due to the huge diameter of the hall. Depending on future needs, loading bays can be transformed into offices or vice versa. A workshop for emission-intensive or high-decibel activities is the only other enclosed room on the eastern side of the hall; the open upper deck serves as a lounge area.

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Curtain façade
The design of the façade, whose elements are suspended in front of the exterior insulation on the concrete walls and encompass the entire building volume, presented a great challenge. The façade elements are made of acrylic glass with an undulating surface, measuring 1.8 metres in width by 11 metres in height – equal to the height of the building. The outer layer of acrylic is completely transparent, while the inner layer is an opaque white colour. The individual panels were first cast in flat sheets, then heated to 60 degrees Celsius and vacuum moulded to create the wave structure. Since no manufacturer could be found who was capable of moulding such large pieces, an oven had to be specially constructed for the purpose. One of the architects’ main concerns was to avoid obvious visual repetition. For this reason, three different elements with varying wave patterns of narrower and wider folds were developed. Since the hanging panels – whose mounting hardware is concealed – can be rotated 180 degrees and mounted on either end, this resulted in a series of six distinct types.

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The aim was to arrange them in a way that avoided a recognizably repetitive pattern and that also conformed perfectly to the openings in the façade (windows, loading bays, doors). Presenting a homogenous appearance from a distance, with an almost surreal aura due to its luminous white surface, the façade gains vivacity and depth the closer one approaches. Since it is only possible to see just a part of the entire volume, the building appears to be much smaller than it actually is. It gives an impression of lightness and transparency, even though it allows no views into the interior. On the contrary: the building remains an enigma, revealing almost nothing about its function. The almost immaterial character of the factory hall is emphasized by the fact that, from the outside, only the skin of the façade – suggestive of a textile covering – is visible, while the exterior walls, roof and structural framework remain concealed. Viewed from the outside, one does not recognize – or even suspect – that the geometry of the floor plan deviates from a perfect circle; yet perhaps this unconformity is unconsciously perceptible. Just as SANAA avoids the use of classical symmetry in their architecture, they frequently employ slightly distorted geometric figures. This may recall the aesthetic concept of wabi sabi, the Japanese notion that imperfection and aesthetic consummation are not necessarily contradictory. The subtle shape of the ‘Alessi Tea Set’ (2004) by SANAA points in this direction. In reference to their project for Vitra, Kazuyo Sejima and Ryue Nishizawa also spoke about transferring some of the liveliness inherent in freehand drawing, which always stands at the beginning of their design process, to the reality of computer calculations. Or in their own words: ‘My impression is that the circle, the perfect circle, is a bit too rigid.’

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Credits
Project architects: Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA

Construction architects: Mayer Bährle Freie Architekten BDA, Lörrach, Germany in collaboration with nkbak, Francoforte, Germany
Team SANAA: Takayuki Hasegawa, Marieke Kums (ex-staff),
Team nkbak: Nicole Kerstin Berganski, Andreas Krawczyk Mayer Bährle Freie Architekten BDA
Structures: Bollinger und Grohmann GmbH, Germany
SAPS– Sasaki and Partners, Tokyo, Japan.
Energy: Transsolar Energietechnik GmbH, Stuttgart, Germany MEP: Ingenieurbüro Roth, Lörrach, Germany
Henne & Walter Ingenieurbüro für technische Gebäudesysteme, Reutlingen, Germany
Werner Schwarz GmbH, Stuttgart, Germany
Façade:
Project and realisation: STRABAG AG, Wien, Austria
Panels: k-tec GmbH, Radstadt, Austria
Engineering: Imagine structure GmbH, Frankfurt, Germany

Site surface: 50.000 m2
Built surface: 20.455 m2
Design and construction: 2006 – 2012

RESIDENTIAL BUILDING _ MILAN, ITALY _ 2013 - RRC Studio

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Expression of sophisticated architecture but respectful of local tradition, the project of the New Residential Building is configured as a high-impact urban requalification. The project area, in fact, is situated in a district of the first outskirts of Milan, location of an ongoing reorganization with residences, retail and offices.

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In addition to the 100 apartments, the residential building includes, at the groundfloor, commercial spaces, a big interior and private courtyard that provides direct acces to the residential buildings, 150 underground parking spaces and external green areas that surround all the project site. The building has a triangular plan form that responds to the geometry of the site and marks the corner of the area. This shape and its position guarantees the possibility to gain a double view for all apartments which are characterized by big balconies to maximize openings and enhance their residential quality and value.

This large amount of livable open spaces provide high energetic performance to the building. Furthermore, the study of the orientation of the apartments led to a distribution of the interior where the radiation during daytime is maximized and the arrangement of the windows to the south is aimed to facilitate the passive use of solar energy. The use of a performing facade permits the containment of the heat dispersions limiting, greatly, the environmental impacts.

500 VITI - format-c Architettura

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La necessità del committente di realizzare un piccolissimo deposito per gli attrezzi con un budget ridotto e da collocare nell’unico punto concesso dalle normativa locale in un ambito vincolato per la Soprintendenza BB.AA.AA., è l’occasione di cimentarsi in un tema molte volte sottovalutato ma di grande importanza.

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La struttura portante è in travetti 8×8 cm mentre il rivestimento ed altri elementi sono in listelli 4×4 cm. Le pannellatura esterne in pino marino ed interne in truciolare. L’incastro ed il fissaggio tra gli elementi con circa 500 viti da falegname (studiato nel dettaglio) ha permesso la realizzazione di una “scatola” dalle forma compatta e proporzionata, nella quale trovano precisa collocazione l’apertura principale e le finestrature.

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Un’occasione per “sottolineare” la concreta possibilità di proporre qualità anche in manufatti a “volumetria zero” quali capanni, depositi, casette da giardino etc. che spesso occupano posizioni e spazi ben visibili in giardini e paesaggi.

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Il sistema di copertura (privo di gronde e pluviali) e la sua conformazione, permette una ventilazione ed illuminazione naturale dando la possibilità a questa sorta di “contenitore” di essere utilizzato anche come serra e agevolando il recupero dell’acqua piovana verso l’orto a lato. L’illuminazione artificiale notturna risalta l’alternarsi di pieni e vuoti e la curiosità per il suo “contenuto”.

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MULTIFUNCTIONAL COMPLEX _ SHANGHAI, CHINA _ 2012 - RRC Studio

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The project involves the construction of approximately 200,000 square meters of residences, retail and hotel components with a strong focus on leisure activities at the base of the complex. The Complex is located in the most prosperous expansion of Shanghai activating, at the same time, a vibrant commercial zone, a private residential area and a lively, walkable district for buiness and entertainment. To maintain a real street presence, the project is defined by a base, collector of commercial activities and recreational such as cinema, exhibition spaces, a public theater and cover plaza with restaurants and cafe. The transparent base ties three towers together both functionally and compositionally, providing an easily identified central entrance into the shared lobby; the towers, different for height and size, contains various programs and are characterized by the penthouse that offers services like the Spa and the sunny terrace for the residences, a belvedere for the offices and a pool for the Hotel. This services provide abundant outdoor living space for the tower, tying them into the surrounding neighborhood.

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