Considerazione introduttive.
Il tema della riqualificazione dell’area delle “case minime”, attraverso la riconfigurazione dei percorsi pedonali e carrabili, la nuova progettazione di edifici per le abitazioni e per il commercio e il ridisegno degli assetti del suolo di questa parte del quartiere su brugu, è stato sviluppato a partire da un’attenta lettura della condizione attuale dei luoghi.
Dallo studio della cartografia, dei differenti documenti dei piani comunali e dalla raccolta delle immagini del territorio si sono dedotti alcuni principi che, determinando forti contrasti e ambiguità, diventano materiali e questioni affrontate dal progetto.
Alcune prime considerazioni vengono fatte sui margini, determinati principalmente da condizioni infrastrutturali.
L’area è, infatti, condizionata dalle grandi sedi stradali di via Palmas e di via Arborea, che in parte la lambiscono, e dalla presenza dell’area della stazione che la fa appartenere a quel tessuto urbano che proprio a ridosso della linea ferroviari si sfrangia e rimane indefinita.
Le caratteristiche del denso tessuto urbano che circonda l’area fanno emergere una zona destinata quasi unicamente a funzioni abitative e priva di servizi di interesse collettivo.
I diversi ambiti che rimangono tuttora vuoti all’interno del quartiere, e quello che ospitava le case minime in particolare, rendono evidente l’esigenza della progettazione di un sistema di relazioni basato su nuove funzioni e nuovi percorsi urbani che siano capaci di riconnettere un tessuto capace di attrarre la vita della zona e di definire un luogo che rappresenti una nuova e chiara identità centrale del quartiere.
prefigurazione di un evento all'interno della piazza
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
Principi guida per il progetto.
Queste considerazioni generali portano all’individuazione di alcuni principi guida di riqualificazione del sistema di questa parte del quartiere, che, da un lato, sono capaci di definire la specificità dell’insieme come somma di singole individualità e dall’altra, favoriscono una diversa e più adeguata fruizione degli spazi collettivi.
Ne consegue che il progetto, nella sua impostazione generale, pone come strumento specifico del suo operare la relazione strettissima tra due diversi livelli “generale” e “particolare”: per “generale” s’intende l’insieme delle trasformazioni e degli interventi che si riferiscono e si riflettono sulla struttura urbana sull’uso dell’area e sui servizi che questa può offrire alla collettività; per “particolare” quella parte del progetto che interviene per definire gli spazi di uso pubblico e del rapporto tra uso del suolo ed edifici esistenti e di nuova progettazione.
Le azioni principali di questa proposta d’intervento sono:
• Progettazione degli spazi pubblici attraverso la definizione dei margini, degli edifici di bordo, degli accessi e degli spazi di relazione;
• Definizione degli spazi commerciali in sede fissa e ambulante in stretta relazione al sistema dei nuovi spazi pubblici di progetto;
• Progettazione di abitazioni sociali strettamente connesse al sistema degli spazi aperti ed in relazione agli spazi commerciali;
• Ridefinizione dei percorsi carrabili posti in relazione all’area di progetto.
vista da via Palmas e via Iglesias
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
Nuovi spazi per la collettività:
margini, edifici di bordo, percorsi, accessi e spazi di relazione.
Sono le caratteristiche evidenti e latenti dell’area che dunque, ben analizzate, diventano elemento di costruzione del progetto che si sviluppa con un linguaggio proprio, riconoscibile e contemporaneo, ma ponderato, equilibrato e relazionato al contesto e alle sue qualità. La lettura del contesto mette quindi in evidenza questioni ed aspetti che diventano occasioni del progetto.
Tali aspetti possono essere sintetizzati nel modo seguente:
1. Il recupero del valore dell’area come unità urbana compiuta, dotata di una specifica identità, un grande spazio aperto ai margini della città storica, fortemente relazionato ad importanti elementi infrastrutturali dell’area (la stazione e le grandi vie urbane come la via Arborea e la via Palmas) ed ai suoi caratteri architettonici (il tessuto urbano minuto in contrasto con gli interventi condominiali legati all’edilizia economica e popolare);
2. Introdurre, nello stesso tempo, un’interpretazione dell’intera area progetto come parte di un più ampio sistema di spazi pubblici e servizi individuati nella strumentazione urbanistico-programmatica di Oristano che si diramano dal centro storico verso il territorio meno strutturato della periferia;
3. Lavorare sulle caratteristiche dell’area, sui grandi spazi indefiniti, opportunamente ricalibrati, in modo da controllare l’inserimento delle funzioni ed attività richieste dal Bando, costruendo un nuovo tessuto capace di amplificare le potenzialità e le relazioni con i luoghi che il luogo di progetto offre, nella pur frammentata e disomogenea situazione attuale;
4. Ridefinire ed introdurre il tema dello spazio attrattore della piazza in forte connessione con la città, lavorando all’idea della costruzione di una nuova centralità urbana, intesa come articolata espressione delle molteplici esigenze spaziali e funzionali che l’area richiede;
5. Garantire lo svolgimento delle funzioni ordinarie assegnate all’area, l’intrattenimento, la fruizione di spazi aperti e giardini, l’uso degli spazi di riunione e commerciali (in riferimento alle nuove funzioni commerciali introdotte ed alle attività mercatali ricollocate), ma anche la realizzazione di grandi iniziative pubbliche e collettive predisponendo tutte le soluzioni necessarie affinché importanti manifestazioni possano essere svolte nell’area in modo compiuto, accentuandone i caratteri di centralità;
6. Utilizzare soluzioni tecniche e impiantistiche, nonché materiali in grado di garantire il contenimento dei costi nell’ambito delle previsioni fissate dal Bando, ma anche di ottenere l’abbassamento del consumo energetico e il conseguimento di condizioni ottimali di manutenzione e di gestione delle opere.
Punto di partenza dell’impostazione è la scelta di lavorare alla costruzione di un progetto urbano, ossia di un progetto riconoscibile e autonomo che, pur limitato e concentrato su una specifica area, è in grado di modificare gli attuali rapporti urbani, di incidere sull’organizzazione complessiva della periferia di Oristano, ricalibrando i pesi e definendo nuovi equilibri tra le parti storiche e le nuove.
Il progetto costituisce un sistema unico che accoglie le diverse funzioni definendo i limiti, gli accessi ed i nuovi spazi, aperti e chiusi, pubblici e privati, che vengono accolti all’interno dell’area. Il volume costruito si sviluppa come limite di bordo che rende riconoscibile la nuova funzione dell’area e la pone in continuità con il costruito esistente. Gli edifici s’impostano e pongono l’accento allineamenti e giaciture esistenti creando però nuove gerarchie interne all’area. Il sistema costruito si offre quindi come nuovo recinto permeabile individuando accessi che si pongono un relazione agli assi viari esistenti, via Arborea, via Palmas e via Caprera. Questo edificio di bordo si solleva in parte dalla quota di terra consentendo la permeabilità degli accessi e creando un percorso coperto a margine, una linea d’ombra che definisce i percorsi che
distribuiscono ai locali commerciali ed alle differenti funzioni che si collocano al piano terra, ed i limiti dell’ ampio spazio della piazza. Questo è pensato come nuovo centro del quartiere, spazio attrattore per attività collettive e commerciali. La nuova piazza, grande spazio vuoto percepibile di differenti ingressi che mettono in relazione interno ed esterno, nuovo spazio pubblico e struttura urbana esistente, si offre, nella sua identità ben definita, allo svolgimento di differenti eventi ed accoglie le attività mercatali. Per queste ragioni il disegno del suolo avviene attraverso una quota unica, su cui s’imposta il piano della piazza, che garantisce facilità di accesso e fruizione dell’intero spazio. La differenza di quota definisce unicamente l’ambito dell’edificio delle abitazioni differenziando percorsi di accesso pubblico alla piazza e privato alle unità abitative.
La permeabilità del basamento crea continue relazioni fra le vie che delimitano l’area, via Iglesias e via Sant’Antioco, ed il tessuto urbano che si sviluppa seguendo le loro direzioni.
Sul piano della piazza, pensato con una pavimentazione in pietra naturale, si taglia e definiscono alcune parti inerbate. Gli spazi di questi piccoli giardini sono accompagnati dalla piantumazione di alberi che con le loro fronde ombrose proteggono le aree destinate a spazi gioco per i bambini o che accompagnano gli ingressi.
La nuova piazza è quindi uno spazio ben definito, riconoscibile e permeabile, che si offre come attrattore delle dinamiche degli spazi urbani circostanti ed anche come centro di vita pubblica e commerciale.
planimetria generale
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
I nuovi spazi per il commercio e per il mercato.
Uno degli obiettivi del progetto di riconfigurazione dell’area delle case minime è quello di costituire un polo di aggregazione in grado di rivitalizzare la periferia della città di Oristano anche attraverso la localizzazione di spazi commerciali all’interno delle nuove opere architettoniche dalla forte connotazione urbana.
Le aree, attualmente destinate all’attività economica dell’area, necessitano di una riconfigurazione e ricollocazione generale che le renda qualitativamente riconoscibili nel paesaggio urbano indifferenziato di periferia.
La configurazione degli spazi della piazza mirano ad assemblare un progetto di architettura dello spazio pubblico con un progetto di polifunzionalità e strategie commerciali. Nel ricollocare e dare nuovo assetto alle attività mercatali si è tenuto conto del ruolo estetico e funzionale, ma anche sociale e commerciale. La piazza è pensata come un organismo in grado di trasformarsi secondo gli eventi commerciali e culturali che di volta in volta dovrà ospitare.
Una piazza in cui tutto è pensato in maniera chiara ed organica diventa certamente polo attrattivo anche dal punto di vista commerciale.
L’idea infatti prende forma immaginando di dare un assetto organico al mercato, collocandolo all’interno della piazza, ed eliminando la confusione e sovrapposizione funzionale degli spazi che esiste attualmente. Attraverso lo studio ed il progetto della pavimentazione dell’area si è pensato ad una successiva sovrapposizione di sistemi che con pochi ed equilibrati segni vadano a celare nella struttura stessa della piazza tutti gli elementi che ne garantiranno la polifunzionalità e la totale flessibilità. Il progetto deve garantire che non ci sia bisogno di continui montaggi e smontaggi di strutture provvisorie né di rivisitazioni progettuali dovute allo spostamento o all’insediamento di nuove attività commerciali. La nuova piazza è un luogo contemporaneo e flessibile immerso nel tessuto urbano di Oristano. Non si progettano dunque, per gli spazi del mercato, oggetti quali pedane, panchine o banchetti che, se pensate come strutture trasportabili e smontabili rischiano inevitabilmente di cedere il passo, prima o poi, ai furgoni degli ambulanti, ognuno diverso dall’altro. A completare il “tessuto” funzionale della piazza è il progetto dei supporti, incassati nel suolo e che emergono attraverso un semplice sistema meccanizzato.
Questi elementi sorreggono ed includono le tende a copertura degli stalle del mercato e sono anche utilizzabili come possibili estensioni esterne delle attività commerciali: nelle stagioni calde gli esercenti potranno quindi, in convenzione con l’amministrazione, utilizzare le tende per esposizioni aggiuntive e promozionali. Un aspetto particolarmente evidente, della attuale situazione, è dato dal non aver ancora colto appieno le potenzialità dell’innovazione prodotta dalle moderne tecnologie di comunicazione digitale. Proprio per questo motivo si è scelto di dotare la piazza di questi elementi di supporto che accolgono l’illuminazione, i cablaggi, le reti con tutte le utenze facilmente accessibili agli operatori ed al personale dei commercianti, ma ovviamente non percepite dal pubblico. Il sistema informativo potrà dotare la piazza non solo di uno strumento per l’informazione culturale e turistica, ma anche per una adeguata conoscenza delle attività commerciali, con possibilità di prenotazioni in bar e ristoranti. Sarà inoltre il punto di distribuzione del servizio di accesso wireless alla rete Internet, che potrà avvenire con modalità a scelta dell’amministrazione. Il ritmo ed il numero, di questi semplici elementi che emergono dal suolo, viene dimensionato in base alle diverse funzioni cui questi elementi devono assolvere. Attraverso una semplice movimentazione meccanica manuale (o interamente motorizzata) sarà possibile gestire l’apertura dei bracci sui quali sono installati le tende che ogni ambulante avrà la possibilità di gestire autonomamente. Le tende bianche in filato sintetico sono normalmente alloggiate in apposito spazio a pavimento, l’azione di apertura e chiusura delle tende richiederà quindi solo pochi minuti. Il materiale con cui verranno realizzati gli elementi è l’acciaio in scatolari zincato, che per sua natura richiede una bassissima manutenzione. In conseguenza a questo sistema del mercato gli ambiti dedicati alla sosta sono stati appositamente concentrati a ridosso del bordo costruito ed in particolar modo nell’ambito definito dall’edificio delle abitazioni e dalla vegetazione: la versatilità della piazza infatti non deve andare a compromettere la funzione del luogo di incontro quotidiano, e al contempo deve garantire l’idea di percorso continuo, caratteristica del mercato e del centro commerciale. La semplicità del sistema non rinuncia comunque all’uso della luce per la creazione percettiva di ambiti diversi: gli elementi verticale di supporto agli stalli illuminano in maniera “gentile” il passaggio lungo le attività commerciali ed evidenziano in tutta la sua ampiezza lo spazio riguadagnato al centro della piazza.
Gli edifici che delimitano lo spazio della piazza su tre lati (a nord su via Sant’Antioco, a sud su via Iglesias, e ad est in aderenza all’alto edificio per abitazioni) impostati su due livelli, accolgono la funzione delle attività commerciali. Al piano terra, le unità commerciali sono in diretta relazione con lo spazio centrale della piazza e con le strade limitrofe. Al piano superiore lo sviluppo dei negozi è accompagnato da una passeggiata in quota che mette in relazione gli spazi per le attività commerciali e lo spazio pubblico, fornendo anche una gradevole visione complessiva degli spazi della piazza. Si sono progettate 30 unità commerciali di differenti dimensioni, da quelle più ampie che hanno un’estensione di circa 110 m2 a quelle più piccole che si sviluppano su una superficie di circa 40 m2. A queste si aggiunge un bar-caffetteria progettato sul lato ovest, in stretta connessione con gli spazi della piazza.
pianta pian0 terra
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
Le unità abitative.
L’edificio dedicato alle unità abitative destinate alle politiche di housing sociale si sviluppa in stretta connessione con il sistema dello spazio pubblico della piazza centrale e degli edifici destinati al commercio.
Il volume si colloca sul lato ovest prospiciente via Palmas e si pone in forte continuità con il tessuto edilizio esistente. Di questo ne segue gli allineamenti e gli assetti principali, differenziandosi per la maggiore altezza. Il rapporto con il sistema urbano è dichiarato dal fronte sulla via Palmas caratterizzato da un sistema di pannelli frangisole in alluminio microforato che forniscono un filtro all’irraggiamento diretto. Il fronte che prospetta sulla piazza interna si rapporta con il carattere dello spazio pubblico attraverso delle logge, con profondità variabile, che forniscono uno spazio filtro per gli ambienti delle abitazioni. Un basamento innalza l’edificio dalla quota della piazza e della strada ed evita interferenze fra i percorsi degli ingressi pubblici e degli ingressi alle abitazioni. La quota più alta degli accessi alle abitazioni è raggiungibile attraversi una rampa e delle scale che definiscono lo spazio in relazione alla piazza.
Sono previste, nel rispetto degli indici di fabbricabilità comunali, sette unità abitative.
Le tipologie realizzate sono differenti e si compongono di duplex e simplex, riflettendo gli standard abitativi contemporanei. I duplex si sviluppano su una superficie di circa 75 m2 e rappresentano quattro delle sette unità abitative realizzate. Le rimanenti tre rappresentano due diverse tipologie di simplex, che si sviluppano su poco più di 50 m2.
Le aperture previste su entrambi i fronti e gli affacci su un piccolo patio interno al volume dell’edificio, garantiscono una buona illuminazione degli ambienti e un ottimo ricircolo d’aria. La funzione dei pannelli frangisole, che ruotano e scorrono rispetto al piano del prospetto modera e filtra la luce naturale garantendo un buon grado di illuminazione agli ambienti e proteggendoli quando necessario dalle differenti condizioni atmosferiche.
Nell’edificio sono previsti spazi comuni per gli impianti ed il deposito che garantiscono una buona manutenzione dell’edificio nel tempo. La grande copertura che si lega al sistema dei volumi che circonda la piazza e che definisce uno degli accessi principali allo spazio pubblico, oltre a fornire il confort dello spazio coperto e ombreggiato accoglie un sistema di pannelli solari che garantiscono alle piccole unità abitative un’indipendenza termica ed energetica.
L’edificio pur differenziandosi dal resto del sistema per la funzione esclusiva dedicata all’abitazione, si sviluppa comunque in armonia di forme e partecipa all’unità del sistema che definisce gli spazi pubblici. Questi spazi adibiti al commercio sono energeticamente sostenuti dall’impianto a panelli fotovoltaici opportunamente dimensionato per le esigenze delle attività commerciali.
pianta primo piano
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
I nuovi percorsi pedonali e carrabili.
In riferimento agli indirizzi definiti dalla deliberazione di G.C. n.95/2011 si è tenuto in considerazione l’inserimento di una rotatoria in corrispondenza dell’incrocio fra le vie Palmas, Arborea e Iglesias. Tale studio preliminare è stato condotto nel rispetto delle norme vigenti in materia e in continuità con i nuovi assetti del sistema dei percorsi dell’area oggetto di studio.
Le grandi dimensioni delle sedi stradali di via Palmas e via arborea hanno fatto ipotizzare la ridefinizione dei percorsi pedonali e l’inserimento di un percorso ciclabile.
Tali assi viari, che si pongono come collegamenti immediati fra il centro della città, la parte della periferia ed il sistema infrastrutturale della stazione offrono la possibilità di sosta momentanea dei mezzi. Il progetto inoltre propone l’eliminazione della via Quartu Sant’Elena che attualmente attraversa l’area delle case minime ed era sicuramente collegata alla distribuzione interna ed agli accessi delle abitazioni. Il nuovo assetto prevede d’inserire perpendicolarmente alle vie Iglesias e Sant’Antioco un nuovo percorso a fruizione prevalentemente pedonale con possibilità di uso carrabile per il rifornimento delle unità commerciali che ne definiscono i margini.
prospetto su via Iglesias
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
sezione trasversale sulla piazza
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
prospetto su via Palmas
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prospetto sulla piazza interna
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
vista delle abitazioni dalla piazza
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vista della piazza interna
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
vista sulla piazza interna dal primo piano dei locali commerciali
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vista della piazza
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vista dell'ingresso alla piazza da via Sant'Antioco
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.
vista sulla piazza interna dal primo piano dei locali commerciali
© Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura . Published on October 29, 2014.