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Appartamento in Villa San Michele - LATO, Luca Gambacorti

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Interiors design in un appartamento nella seicentesca Villa San Michele ai piedi della collina di Tizzana, meglio conosciuta come Villa Ramirez-Montalvo, poi Villa Gazzola.

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

@lato

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

@lato

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

@lato

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

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LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

@lato

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele

LATO, Luca Gambacorti — Appartamento in Villa San Michele


holiday residence at the equator - anton luca nannini

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The building is in front of the north bay of Watamu beach, adjacent to an area managed by the local fishermen’s cooperative where they are typically hung out to dry in the sun of the equator the sails of the fishing boats.

anton luca nannini — holiday residence at the equator

The building houses a holiday residence; it’s composed of two line buildings with the bedrooms and between these a central area that flows into the large verandah, the hub of the home life of the dwelling.

anton luca nannini — holiday residence at the equator

The renovation is composed of a new large wooden roof that reaches a height of 15 meters evens out the entire volume of the building and features large common areas covered; some large openings in coverage are turning to the ocean to view towards the bay.

anton luca nannini — holiday residence at the equator

The buildings are brick built, the roofs are made of solid wood with a layer of leaves in Makuti.

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

anton luca nannini — holiday residence at the equator

divano in riva al mare - anton luca nannini

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questa struttura temporanea costituisce una seduta, uno sfondo della piattaforma del locale bar ed una quinta di protezione di questo dalla strada.

anton luca nannini — divano in riva al mare

le misure complessive della struttura sono 12 metri di larghezza per 3 di altezza per 1,5 di profondità; la seduta è realizzata con listelli di legno massello mentre le strutture di sostegno e controvento sono pannelli sagomati in legno composito multistrato.

anton luca nannini — divano in riva al mare

questa struttura è stata considerata violante il vincolo paesaggistico della fascia marittima.

anton luca nannini — divano in riva al mare

anton luca nannini — divano in riva al mare

anton luca nannini — divano in riva al mare

anton luca nannini — divano in riva al mare

Elevazione e ristrutturazione - anton luca nannini

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L’opera consiste nell’ampliamento in elevazione dell’alloggio situato al secondo piano; il progetto si configura con un elemento volumetrico sul piano d’attico, in contrasto col fabbricato esistente, che evidenzia la propria apposizione per forma e materiale.

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

L’andamento planimetrico si descrive come un rettangolo, un angolo del quale si rastrema in una curva semiellittica.

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

La nuova struttura in elevazione è in acciaio, gli elementi verticali sono innestati nella muratura in laterizio del fabbricato esistente, il solaio di copertura anch’esso in acciaio; l’involucro è interamente posto in opera a secco, con l’impiego di materiali in fibra minerale che compongono la stratigrafia del muro perimetrale.

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

La finitura della sopraelevazione a fasce orizzontali trattate con intonaco liscio alternate a fasce con intonaco a rinzaffo, l’andamento delle parti lisce decresce man mano che si eleva l’edificio. La tinteggiatura grigia ha un componente micaceo che conferisce carattere riflettente alla nuova superficie

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

anton luca nannini — Elevazione e ristrutturazione

Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano - Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria

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Considerazione introduttive. Il tema della riqualificazione dell’area delle “case minime”, attraverso la riconfigurazione dei percorsi pedonali e carrabili, la nuova progettazione di edifici per le abitazioni e per il commercio e il ridisegno degli assetti del suolo di questa parte del quartiere su brugu, è stato sviluppato a partire da un’attenta lettura della condizione attuale dei luoghi. Dallo studio della cartografia, dei differenti documenti dei piani comunali e dalla raccolta delle immagini del territorio si sono dedotti alcuni principi che, determinando forti contrasti e ambiguità, diventano materiali e questioni affrontate dal progetto. Alcune prime considerazioni vengono fatte sui margini, determinati principalmente da condizioni infrastrutturali. L’area è, infatti, condizionata dalle grandi sedi stradali di via Palmas e di via Arborea, che in parte la lambiscono, e dalla presenza dell’area della stazione che la fa appartenere a quel tessuto urbano che proprio a ridosso della linea ferroviari si sfrangia e rimane indefinita. Le caratteristiche del denso tessuto urbano che circonda l’area fanno emergere una zona destinata quasi unicamente a funzioni abitative e priva di servizi di interesse collettivo. I diversi ambiti che rimangono tuttora vuoti all’interno del quartiere, e quello che ospitava le case minime in particolare, rendono evidente l’esigenza della progettazione di un sistema di relazioni basato su nuove funzioni e nuovi percorsi urbani che siano capaci di riconnettere un tessuto capace di attrarre la vita della zona e di definire un luogo che rappresenti una nuova e chiara identità centrale del quartiere.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

prefigurazione di un evento all'interno della piazza

Principi guida per il progetto. Queste considerazioni generali portano all’individuazione di alcuni principi guida di riqualificazione del sistema di questa parte del quartiere, che, da un lato, sono capaci di definire la specificità dell’insieme come somma di singole individualità e dall’altra, favoriscono una diversa e più adeguata fruizione degli spazi collettivi. Ne consegue che il progetto, nella sua impostazione generale, pone come strumento specifico del suo operare la relazione strettissima tra due diversi livelli “generale” e “particolare”: per “generale” s’intende l’insieme delle trasformazioni e degli interventi che si riferiscono e si riflettono sulla struttura urbana sull’uso dell’area e sui servizi che questa può offrire alla collettività; per “particolare” quella parte del progetto che interviene per definire gli spazi di uso pubblico e del rapporto tra uso del suolo ed edifici esistenti e di nuova progettazione. Le azioni principali di questa proposta d’intervento sono: • Progettazione degli spazi pubblici attraverso la definizione dei margini, degli edifici di bordo, degli accessi e degli spazi di relazione; • Definizione degli spazi commerciali in sede fissa e ambulante in stretta relazione al sistema dei nuovi spazi pubblici di progetto; • Progettazione di abitazioni sociali strettamente connesse al sistema degli spazi aperti ed in relazione agli spazi commerciali; • Ridefinizione dei percorsi carrabili posti in relazione all’area di progetto.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista da via Palmas e via Iglesias

Nuovi spazi per la collettività: margini, edifici di bordo, percorsi, accessi e spazi di relazione. Sono le caratteristiche evidenti e latenti dell’area che dunque, ben analizzate, diventano elemento di costruzione del progetto che si sviluppa con un linguaggio proprio, riconoscibile e contemporaneo, ma ponderato, equilibrato e relazionato al contesto e alle sue qualità. La lettura del contesto mette quindi in evidenza questioni ed aspetti che diventano occasioni del progetto. Tali aspetti possono essere sintetizzati nel modo seguente: 1. Il recupero del valore dell’area come unità urbana compiuta, dotata di una specifica identità, un grande spazio aperto ai margini della città storica, fortemente relazionato ad importanti elementi infrastrutturali dell’area (la stazione e le grandi vie urbane come la via Arborea e la via Palmas) ed ai suoi caratteri architettonici (il tessuto urbano minuto in contrasto con gli interventi condominiali legati all’edilizia economica e popolare); 2. Introdurre, nello stesso tempo, un’interpretazione dell’intera area progetto come parte di un più ampio sistema di spazi pubblici e servizi individuati nella strumentazione urbanistico-programmatica di Oristano che si diramano dal centro storico verso il territorio meno strutturato della periferia; 3. Lavorare sulle caratteristiche dell’area, sui grandi spazi indefiniti, opportunamente ricalibrati, in modo da controllare l’inserimento delle funzioni ed attività richieste dal Bando, costruendo un nuovo tessuto capace di amplificare le potenzialità e le relazioni con i luoghi che il luogo di progetto offre, nella pur frammentata e disomogenea situazione attuale; 4. Ridefinire ed introdurre il tema dello spazio attrattore della piazza in forte connessione con la città, lavorando all’idea della costruzione di una nuova centralità urbana, intesa come articolata espressione delle molteplici esigenze spaziali e funzionali che l’area richiede; 5. Garantire lo svolgimento delle funzioni ordinarie assegnate all’area, l’intrattenimento, la fruizione di spazi aperti e giardini, l’uso degli spazi di riunione e commerciali (in riferimento alle nuove funzioni commerciali introdotte ed alle attività mercatali ricollocate), ma anche la realizzazione di grandi iniziative pubbliche e collettive predisponendo tutte le soluzioni necessarie affinché importanti manifestazioni possano essere svolte nell’area in modo compiuto, accentuandone i caratteri di centralità; 6. Utilizzare soluzioni tecniche e impiantistiche, nonché materiali in grado di garantire il contenimento dei costi nell’ambito delle previsioni fissate dal Bando, ma anche di ottenere l’abbassamento del consumo energetico e il conseguimento di condizioni ottimali di manutenzione e di gestione delle opere. Punto di partenza dell’impostazione è la scelta di lavorare alla costruzione di un progetto urbano, ossia di un progetto riconoscibile e autonomo che, pur limitato e concentrato su una specifica area, è in grado di modificare gli attuali rapporti urbani, di incidere sull’organizzazione complessiva della periferia di Oristano, ricalibrando i pesi e definendo nuovi equilibri tra le parti storiche e le nuove. Il progetto costituisce un sistema unico che accoglie le diverse funzioni definendo i limiti, gli accessi ed i nuovi spazi, aperti e chiusi, pubblici e privati, che vengono accolti all’interno dell’area. Il volume costruito si sviluppa come limite di bordo che rende riconoscibile la nuova funzione dell’area e la pone in continuità con il costruito esistente. Gli edifici s’impostano e pongono l’accento allineamenti e giaciture esistenti creando però nuove gerarchie interne all’area. Il sistema costruito si offre quindi come nuovo recinto permeabile individuando accessi che si pongono un relazione agli assi viari esistenti, via Arborea, via Palmas e via Caprera. Questo edificio di bordo si solleva in parte dalla quota di terra consentendo la permeabilità degli accessi e creando un percorso coperto a margine, una linea d’ombra che definisce i percorsi che distribuiscono ai locali commerciali ed alle differenti funzioni che si collocano al piano terra, ed i limiti dell’ ampio spazio della piazza. Questo è pensato come nuovo centro del quartiere, spazio attrattore per attività collettive e commerciali. La nuova piazza, grande spazio vuoto percepibile di differenti ingressi che mettono in relazione interno ed esterno, nuovo spazio pubblico e struttura urbana esistente, si offre, nella sua identità ben definita, allo svolgimento di differenti eventi ed accoglie le attività mercatali. Per queste ragioni il disegno del suolo avviene attraverso una quota unica, su cui s’imposta il piano della piazza, che garantisce facilità di accesso e fruizione dell’intero spazio. La differenza di quota definisce unicamente l’ambito dell’edificio delle abitazioni differenziando percorsi di accesso pubblico alla piazza e privato alle unità abitative. La permeabilità del basamento crea continue relazioni fra le vie che delimitano l’area, via Iglesias e via Sant’Antioco, ed il tessuto urbano che si sviluppa seguendo le loro direzioni. Sul piano della piazza, pensato con una pavimentazione in pietra naturale, si taglia e definiscono alcune parti inerbate. Gli spazi di questi piccoli giardini sono accompagnati dalla piantumazione di alberi che con le loro fronde ombrose proteggono le aree destinate a spazi gioco per i bambini o che accompagnano gli ingressi. La nuova piazza è quindi uno spazio ben definito, riconoscibile e permeabile, che si offre come attrattore delle dinamiche degli spazi urbani circostanti ed anche come centro di vita pubblica e commerciale.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

planimetria generale

I nuovi spazi per il commercio e per il mercato. Uno degli obiettivi del progetto di riconfigurazione dell’area delle case minime è quello di costituire un polo di aggregazione in grado di rivitalizzare la periferia della città di Oristano anche attraverso la localizzazione di spazi commerciali all’interno delle nuove opere architettoniche dalla forte connotazione urbana. Le aree, attualmente destinate all’attività economica dell’area, necessitano di una riconfigurazione e ricollocazione generale che le renda qualitativamente riconoscibili nel paesaggio urbano indifferenziato di periferia. La configurazione degli spazi della piazza mirano ad assemblare un progetto di architettura dello spazio pubblico con un progetto di polifunzionalità e strategie commerciali. Nel ricollocare e dare nuovo assetto alle attività mercatali si è tenuto conto del ruolo estetico e funzionale, ma anche sociale e commerciale. La piazza è pensata come un organismo in grado di trasformarsi secondo gli eventi commerciali e culturali che di volta in volta dovrà ospitare. Una piazza in cui tutto è pensato in maniera chiara ed organica diventa certamente polo attrattivo anche dal punto di vista commerciale. L’idea infatti prende forma immaginando di dare un assetto organico al mercato, collocandolo all’interno della piazza, ed eliminando la confusione e sovrapposizione funzionale degli spazi che esiste attualmente. Attraverso lo studio ed il progetto della pavimentazione dell’area si è pensato ad una successiva sovrapposizione di sistemi che con pochi ed equilibrati segni vadano a celare nella struttura stessa della piazza tutti gli elementi che ne garantiranno la polifunzionalità e la totale flessibilità. Il progetto deve garantire che non ci sia bisogno di continui montaggi e smontaggi di strutture provvisorie né di rivisitazioni progettuali dovute allo spostamento o all’insediamento di nuove attività commerciali. La nuova piazza è un luogo contemporaneo e flessibile immerso nel tessuto urbano di Oristano. Non si progettano dunque, per gli spazi del mercato, oggetti quali pedane, panchine o banchetti che, se pensate come strutture trasportabili e smontabili rischiano inevitabilmente di cedere il passo, prima o poi, ai furgoni degli ambulanti, ognuno diverso dall’altro. A completare il “tessuto” funzionale della piazza è il progetto dei supporti, incassati nel suolo e che emergono attraverso un semplice sistema meccanizzato. Questi elementi sorreggono ed includono le tende a copertura degli stalle del mercato e sono anche utilizzabili come possibili estensioni esterne delle attività commerciali: nelle stagioni calde gli esercenti potranno quindi, in convenzione con l’amministrazione, utilizzare le tende per esposizioni aggiuntive e promozionali. Un aspetto particolarmente evidente, della attuale situazione, è dato dal non aver ancora colto appieno le potenzialità dell’innovazione prodotta dalle moderne tecnologie di comunicazione digitale. Proprio per questo motivo si è scelto di dotare la piazza di questi elementi di supporto che accolgono l’illuminazione, i cablaggi, le reti con tutte le utenze facilmente accessibili agli operatori ed al personale dei commercianti, ma ovviamente non percepite dal pubblico. Il sistema informativo potrà dotare la piazza non solo di uno strumento per l’informazione culturale e turistica, ma anche per una adeguata conoscenza delle attività commerciali, con possibilità di prenotazioni in bar e ristoranti. Sarà inoltre il punto di distribuzione del servizio di accesso wireless alla rete Internet, che potrà avvenire con modalità a scelta dell’amministrazione. Il ritmo ed il numero, di questi semplici elementi che emergono dal suolo, viene dimensionato in base alle diverse funzioni cui questi elementi devono assolvere. Attraverso una semplice movimentazione meccanica manuale (o interamente motorizzata) sarà possibile gestire l’apertura dei bracci sui quali sono installati le tende che ogni ambulante avrà la possibilità di gestire autonomamente. Le tende bianche in filato sintetico sono normalmente alloggiate in apposito spazio a pavimento, l’azione di apertura e chiusura delle tende richiederà quindi solo pochi minuti. Il materiale con cui verranno realizzati gli elementi è l’acciaio in scatolari zincato, che per sua natura richiede una bassissima manutenzione. In conseguenza a questo sistema del mercato gli ambiti dedicati alla sosta sono stati appositamente concentrati a ridosso del bordo costruito ed in particolar modo nell’ambito definito dall’edificio delle abitazioni e dalla vegetazione: la versatilità della piazza infatti non deve andare a compromettere la funzione del luogo di incontro quotidiano, e al contempo deve garantire l’idea di percorso continuo, caratteristica del mercato e del centro commerciale. La semplicità del sistema non rinuncia comunque all’uso della luce per la creazione percettiva di ambiti diversi: gli elementi verticale di supporto agli stalli illuminano in maniera “gentile” il passaggio lungo le attività commerciali ed evidenziano in tutta la sua ampiezza lo spazio riguadagnato al centro della piazza. Gli edifici che delimitano lo spazio della piazza su tre lati (a nord su via Sant’Antioco, a sud su via Iglesias, e ad est in aderenza all’alto edificio per abitazioni) impostati su due livelli, accolgono la funzione delle attività commerciali. Al piano terra, le unità commerciali sono in diretta relazione con lo spazio centrale della piazza e con le strade limitrofe. Al piano superiore lo sviluppo dei negozi è accompagnato da una passeggiata in quota che mette in relazione gli spazi per le attività commerciali e lo spazio pubblico, fornendo anche una gradevole visione complessiva degli spazi della piazza. Si sono progettate 30 unità commerciali di differenti dimensioni, da quelle più ampie che hanno un’estensione di circa 110 m2 a quelle più piccole che si sviluppano su una superficie di circa 40 m2. A queste si aggiunge un bar-caffetteria progettato sul lato ovest, in stretta connessione con gli spazi della piazza.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

pianta pian0 terra

Le unità abitative. L’edificio dedicato alle unità abitative destinate alle politiche di housing sociale si sviluppa in stretta connessione con il sistema dello spazio pubblico della piazza centrale e degli edifici destinati al commercio. Il volume si colloca sul lato ovest prospiciente via Palmas e si pone in forte continuità con il tessuto edilizio esistente. Di questo ne segue gli allineamenti e gli assetti principali, differenziandosi per la maggiore altezza. Il rapporto con il sistema urbano è dichiarato dal fronte sulla via Palmas caratterizzato da un sistema di pannelli frangisole in alluminio microforato che forniscono un filtro all’irraggiamento diretto. Il fronte che prospetta sulla piazza interna si rapporta con il carattere dello spazio pubblico attraverso delle logge, con profondità variabile, che forniscono uno spazio filtro per gli ambienti delle abitazioni. Un basamento innalza l’edificio dalla quota della piazza e della strada ed evita interferenze fra i percorsi degli ingressi pubblici e degli ingressi alle abitazioni. La quota più alta degli accessi alle abitazioni è raggiungibile attraversi una rampa e delle scale che definiscono lo spazio in relazione alla piazza. Sono previste, nel rispetto degli indici di fabbricabilità comunali, sette unità abitative. Le tipologie realizzate sono differenti e si compongono di duplex e simplex, riflettendo gli standard abitativi contemporanei. I duplex si sviluppano su una superficie di circa 75 m2 e rappresentano quattro delle sette unità abitative realizzate. Le rimanenti tre rappresentano due diverse tipologie di simplex, che si sviluppano su poco più di 50 m2. Le aperture previste su entrambi i fronti e gli affacci su un piccolo patio interno al volume dell’edificio, garantiscono una buona illuminazione degli ambienti e un ottimo ricircolo d’aria. La funzione dei pannelli frangisole, che ruotano e scorrono rispetto al piano del prospetto modera e filtra la luce naturale garantendo un buon grado di illuminazione agli ambienti e proteggendoli quando necessario dalle differenti condizioni atmosferiche. Nell’edificio sono previsti spazi comuni per gli impianti ed il deposito che garantiscono una buona manutenzione dell’edificio nel tempo. La grande copertura che si lega al sistema dei volumi che circonda la piazza e che definisce uno degli accessi principali allo spazio pubblico, oltre a fornire il confort dello spazio coperto e ombreggiato accoglie un sistema di pannelli solari che garantiscono alle piccole unità abitative un’indipendenza termica ed energetica. L’edificio pur differenziandosi dal resto del sistema per la funzione esclusiva dedicata all’abitazione, si sviluppa comunque in armonia di forme e partecipa all’unità del sistema che definisce gli spazi pubblici. Questi spazi adibiti al commercio sono energeticamente sostenuti dall’impianto a panelli fotovoltaici opportunamente dimensionato per le esigenze delle attività commerciali.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

pianta primo piano

I nuovi percorsi pedonali e carrabili. In riferimento agli indirizzi definiti dalla deliberazione di G.C. n.95/2011 si è tenuto in considerazione l’inserimento di una rotatoria in corrispondenza dell’incrocio fra le vie Palmas, Arborea e Iglesias. Tale studio preliminare è stato condotto nel rispetto delle norme vigenti in materia e in continuità con i nuovi assetti del sistema dei percorsi dell’area oggetto di studio. Le grandi dimensioni delle sedi stradali di via Palmas e via arborea hanno fatto ipotizzare la ridefinizione dei percorsi pedonali e l’inserimento di un percorso ciclabile. Tali assi viari, che si pongono come collegamenti immediati fra il centro della città, la parte della periferia ed il sistema infrastrutturale della stazione offrono la possibilità di sosta momentanea dei mezzi. Il progetto inoltre propone l’eliminazione della via Quartu Sant’Elena che attualmente attraversa l’area delle case minime ed era sicuramente collegata alla distribuzione interna ed agli accessi delle abitazioni. Il nuovo assetto prevede d’inserire perpendicolarmente alle vie Iglesias e Sant’Antioco un nuovo percorso a fruizione prevalentemente pedonale con possibilità di uso carrabile per il rifornimento delle unità commerciali che ne definiscono i margini.

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

prospetto su via Iglesias

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

sezione trasversale sulla piazza

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

prospetto su via Palmas

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

prospetto sulla piazza interna

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista delle abitazioni dalla piazza

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista della piazza interna

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista sulla piazza interna dal primo piano dei locali commerciali

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista della piazza

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista dell'ingresso alla piazza da via Sant'Antioco

Sebastiano Fazzi Atelier di Architettura, Giuseppina Farina, Riccardo Girasole, Maria Gabriella Fazzi, Gaspare Patelmo, Michele Gloria — Riqualificazione dell’area delle case minime. Oristano

vista sulla piazza interna dal primo piano dei locali commerciali

San Benigno House - Studio 06

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L’intervento prevedeva la ristrutturazione di una vecchia cascina sita a San Benigno Canavese (paese in provincia di Torino), in una casa moderna di ultima generazione. Il progetto, iniziato nel 2009, presenta una zona giorno a doppia altezza, con il piano superiore a sbalzo sul soggiorno ed un setto strutturale rosso che caratterizza l’ambiente living sui due piani. La realizzazione è avvenuta tra il 2011 ed il 2014. La scala di collegamento tra il piano terreno ed il piano primo è uno degli elementi caratterizzanti del progetto: realizzata con pedate in legno inserite tra due laterali in acciaio verniciato bianco, dona leggerezza e modernità all’insieme. Un altro punto forte del progetto è la “finestra” in vetro posta nella pavimentazione (a lato dello sbarco della scala al piano primo) che permette alla luce zenitale, proveniente dal doppio velux inserito nella copertura, di filtrare e di illuminare la zona tv/conversazione situata al piano inferiore. Corrimano e ringhiere in acciaio garantiscono all’ambiente ulteriore semplicità e leggerezza, principi fondamentali dello studio.

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

Studio 06 — San Benigno House

vision42 - domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo

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This international competition aims to rethink and redesign one of the most iconic streets in the world—42nd street in Midtown Manhattan. Remaking this dense live/work transportation corridor into a more livable space 24/7 will transform New York City at its core and become a model for major urban thoroughfares worldwide. The aim of this competition is to increase interest in and gain support for the vision42 initiative for a river-to-river auto-free light rail boulevard on 42nd Street. The competition is intended to encourage architects, planners, and urban designers from around the world to develop creative proposals for remaking this important but noisy, traffic-clogged street into an enhanced, world-class pedestrian environment that is served by a high-quality, low-floor, modern surface light rail tram. The winning design will be one that utilizes the potential of the boulevard to inspire New Yorkers and its elected officials to transform the street into a model for a 21st century live/work space and transportation corridor.

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

domenico gabaldo, Filippo Marchesin, Jonathan Balbo — vision42

Budapest Museum - Asymetria44


MESOCOPS - Consultorio familiare - Tommaso Rossi, Loris Alberghini

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Un’ambientazione ricca di suggestione e serenità ospita la nuova sede del consultorio familiare MESOCOPS.

Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Nel cuore della cittò di Bolzano il centro di ricerca si avvia ad un nuovo ciclo di servizi ai cittadini in un atmosfera chiara e luminosa dove gli elementi caratterizzanti dello storico palazzo sono valorizzati dagli ambienti che hanno linee essenziali e pulite.

Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Ambienti caldi e sinceri per accogliere in modo professionale e allo stesso tempo familiare.

Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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Tommaso Rossi, Loris Alberghini — MESOCOPS - Consultorio familiare

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BLOOM - NAS Architecture

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Based on the thematic “gardens of the deadly sins”, Bloom creates an abstract and fairy space between profusion and reserve. Exploiting contrasts of colors and volumes, a large slender table comes to encircle the object of all the desires, the garden.

NAS Architecture — BLOOM

This furniture invites the passers to contemplate the vegetable feast all while preventing the access there, manufacturing a mixture of amazement and desire. To support this duality, Bloom exploits the disparities. The neighborhoods are neutral, as well in their colors as in volumes. On the contrary the central garden is avoided of a bright red, color of desire, and exploits the differences in levels, developing a rich and dynamic topography.

NAS Architecture — BLOOM

These treatment differences clink: the garden entends to be powerful and extremely alive while furniture and its context want to be fragile and delicate. A game with the passers develops then: one can sit down and peel the different species of plants around the table to discover the plants hidden by topography. The project also offers an incredible view on the Loire, furniture is adjusted in such way that it agrees with the cutting of the trees, making benefit with the view on the largest river from France.

NAS Architecture — BLOOM

Bloom with thus for vocation to be an interactive space, favorable with the meeting and the discussion by supporting a convivial and familiar place. Furniture is usable by all and appropriable by each one. The children draw there while adults ask questions and compare the various species of plants. People meet and leave around this inaccessible garden.

NAS Architecture — BLOOM

NAS Architecture — BLOOM

NAS Architecture — BLOOM

NAS Architecture — BLOOM

NAS Architecture — BLOOM

Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV) - Gruppo Marche

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Il progetto del primo lotto dell’Istituto Comprensivo della frazione Fanzolo del Comune di Vedelago è relativo alla realizzazione di una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado.

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

Scorcio di parete curva in XLAM rivestita in doghe di legno

Le principali caratteristiche dell’edificio sono le seguenti: - struttura in legno XLAM;

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

struttura portante: tecnologia XLAM

- alta efficienza energetica, assumendo come obiettivo da perseguire un fabbisogno di calore per riscaldamento specifico per mq di superficie utile / anno pari a 50 kW/(m²a); - uso di fonti energetiche rinnovabili, prevedendo espressamente la possibilità di un futuro impianto fotovoltaico; - climatizzazione estiva, specie per gli uffici che restano aperti con continuità anche in estate; - coibentazione e esposizione dell’edificio ottimizzata per la riduzione del consumo energetico; - materiali e soluzioni tecniche che privilegiano il rispetto dell’ambiente ed un uso ecologicamente sostenibile delle risorse.

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

ingresso principale: legno e colore

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

facciata posteriore: patii e light shelves

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

facciata posteriore: patti e light shelves

Gruppo Marche — Nuovo Polo scolastico di Fanzolo (TV)

spazi interni e connessioni

Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede del Burlo Garofolo - BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito

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L’intervento in oggetto riguarda il “Riordino della Rete Ospedaliera Triestina – Comprensorio di Cattinara – Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale di Cattinara e Realizzazione della nuova sede dell’I.R.C.C.S. Burlo Garofolo”.

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede del Burlo Garofolo

fronte prinicipale: ingresso comune dei due edifici ospedalieri

Il Progetto Definitivo presenta infatti la ristrutturazione ed il contenuto ampliamento dell’attuale ospedale civile di Cattinara, la realizzazione del nuovo ospedale pediatrico Burlo Garofolo, e la realizzazione di un nuovo Padiglione Servizi interaziendale. L’intervento implica quindi lo spostamento del pediatrico Burlo Garofolo, dall’attuale sede cittadina alla nuova sede all’interno del comprensorio.

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede del Burlo Garofolo

Ingresso centrale Burlo Garofolo

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede del Burlo Garofolo

fronte principale

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede del Burlo Garofolo

atrio centrale Burlo

Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto” - maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto

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Rapporto con l’ambiente urbano L’area da destinarsi al nuovo plesso parrocchiale si trova al limitare di un ambito eccentrico rispetto alla centralità del nucleo di Lamezia e di Sambiase in un area che vede comunque alcune polarità urbane quali il municipio ed il plesso ospedaliero che inevitabilmente connotano questo scorcio di campagna in fase di accelerata urbanizzazione. L’intervento di costruzione della chiesa e delle opere di ministero pastorale costituisce, in questo contesto urbano che presenta fenomeni di sfrangiamento e di rarefazione della struttura e dell’assetto formale dei centri urbani matrice, dovuti essenzialmente ad uno spontaneismo urbanistico non controllato, elemento propulsore di una riqualificazione più ampia dell’intero ambito territoriale. Il complesso di interventi vede intorno alla polarità del municipio la nuova definizione di un quartiere urbano incardinato su una grande piazza sulla quale si affaccia il sagrato della nuova chiesa di San Benedetto, attestata in posizione centrale rispetto alla nuova urbanizzazione. Da questa condizione ‘fondativa’ di nuovo spazio ma anche di nuova ‘comunità’ scaturisce una pressante sollecitazione verso l’uso di un linguaggio che ricorra all’articolazione di elementi archetipici dell’architettura; il volume della nuova chiesa che si staglia come una ‘tenda’ disposta tra cielo e terra ad accogliere ed a proteggere dalla calura del deserto, i volumi bassi e terrazzati, appena emergenti dal suolo, disposti intorno alle due corti aperte sul paesaggio, l’aggregazione di questi tra loro, che rimanda alla gerarchizzazione semplice del borgo rurale, la verticalità della torre campanaria che sottolinea con un tono alto la specialità del luogo, l’uso dei materiali che vede l’utilizzo povero del’intonaco insieme ai muri abbaglianti, imbiancati a calce, che introducono agli spazi più intimi e privati dei patii e delle corti.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Veduta d'insieme

La nuova chiesa  con il suo emergere dimensionalmente e  formalmente dal tessuto di nuova formazione e dall’orizzonte della campagna coltivata che circonda  a sud l’insediamento, media simbolicamente la transizione verso un nuovo paesaggio locale, dal significato e dal sapore  tutto nuovo, e accompagna la forma del nuovo contesto con graduali pendii  verso il mare.

In questo contesto l’intervento di edificazione del plesso parrocchiale costituisce non solo, in modo puramente quantitativo, una significativa implementazione degli spazi pubblici a disposizione della comunità, ma ne muta la dimensione qualitativa in modo assai significativo, proponendo la edificazione di un ‘centro’ e di una nuova ‘centralità’ in un contesto del tutto indifferenziato privo di una vera gerarchia degli spazi. Tutto ciò attraverso una edificazione contenuta sul piano quantitativo, contraddistinta da una particolare sobrietà nell’approccio dimensionale che si unisce ad una sostenibilità complessiva del progetto. Quadro geografico e tipologie costruttive Nel proporsi di svolgere il tema tipologico che questo progetto affronta, che è quello del disporre in un area di margine, tra una periferia disordinata di una conurbazione policentrica, cresciuta in modo spontaneo, e la incombente, nobile campagna coltivata del lametino, distesa tra il mare e le prime pendici della montagna, si devono ripercorrere alcuni temi tipologici archetipici dell’abitare mediterraneo:  la casa a corte dell’habitat disperso, tipologia che contamina in vari modi e declinazioni il carattere costruttivo della cellula con l’utilizzo della corte come spazio di riferimento. La casa a corte esprime, nelle sue innumerevoli varianti, la ricerca del livello probabilmente più differenziato e complesso dell’abitare che si sia realizzato nei contesti regionali;  la piazza urbana come crux viarum, dunque incrocio di percorsi fisici ma anche luogo di riferimento e di riconoscimento della civitas , insegna costitutiva e primigenia dell’ abitare urbano;  la chiesa nella piazza come luogo fondativo della communitas cristiana sullo sfondo dell’orizzonte di significato della città europea e mediterranea invariato dal medioevo ad oggi.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Concept planimetrico

Dunque il tema della ‘casa nel recinto’ con le necessarie variazioni ispira il tema fondativo del plesso parrocchiale che il progetto propone. Infatti la gerarchia che si istituisce tra il corpo principale della chiesa, che emerge rispetto al resto, e i restanti corpi di fabbrica, articolati al contorno e pensati per il supporto alla funzione principale dell’ ecclesia, tiene conto in modo precipuo degli spazi esterni, istituendo anche per essi una gerarchia semplice e leggibile che vede, di fronte alla facciata della chiesa la centralità del Sagrato, indispensabile elemento simbolico di transizione tra la città e il luogo deputato al culto, che si irradia in una piazza ampia ed ariosa di forma quadrangolare, in leggero declivio, aperta sui lati all’accoglienza verso il tessuto dei due principali vicini nuclei urbani, e nel contempo aperta al più ampio territorio rurale e costiero di questo ambito geografico che in sé costituisce ed esprime i caratteri distintivi di una sub-regione.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Concept ambientale

Su questa piazza, che introduce gradualmente allo spazio sacro ed all’aula liturgica passando per il sagrato, contraddistinto da una semplice variazione dei piani di pavimentazione che accompagnano il naturale declivio del terreno, si innesta da un lato il volume monumentale dell’aula liturgica, dall’altro, separato da uno specchio d’acqua che definisce una corte aperta, i volumi frastaglianti ed appena emergenti dal suolo, della canonica e della sala parrocchiale per le riunioni più estese e dall’altro ancora l’accesso alle aule per il ministero pastorale ed agli uffici inter-parrocchiali.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Concept facciata

La chiesa si dispone quindi in modo da istituire nuovi rapporti con i nuclei viciniori cercando di trovare una gerarchia dell’abitare, oggi totalmente assente, sperimentando una condizione insieme urbana e rurale: l’affaccio sulla piazza lo spazio della socialità; essa è l’unica vera nuova piazza nell’ambito dell’espansione edilizia prevista tra i diversi poli urbani che tenta di provocare la proiezione più diretta dell’abitare e delle sue relazioni comunitarie; la grande corte interna permette di disporre di uno spazio più appartato, funzionale ai ruoli educativo, sociale ed amministrativo che vi si svolgono.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Studio di interni

Riconoscibilità dell’edificio sacro L’edificio sacro precede ed in qualche modo è indifferente rispetto al contesto in cui si inserisce. Si può dire anzi che la fondazione dell’edificio sacro è essa stessa il gesto che genera il ‘contesto’, il paesaggio. E’ atto ‘fondativo’ e ‘inaugurale’ di nuovo spazio ma anche e specialmente di nuova ‘communitas’. La riconoscibilità di questa nuova comunità ecclesiale deve necessariamente passare attraverso il riconoscimento e la condivisione del luogo fisico della celebrazione. In questo orizzonte di significato il ricorrere ad un segno archetipico della forma della chiesa nell’impianto basilicale tende a fissare nella comunità la riconoscibiltà e la rammemorabilità di quel luogo, di quel nuovo spazio fondato sul suolo indifferenziato della campagna urbanizzata. Il ricorso ad un impianto della tradizione e la sua rilettura alla luce di una sensibilità contemporanea, devono condurre la comunità ad un percorso di identificazione ed appropriazione del nuovo spazio liturgico senza il quale non si genera e non si istituisce ecclesìa. La struttura dell’edificio rappresenta ed interpreta, con il riferimento formale a figure elementari, un percorso simbolico. L’assemblea è inscritta in un rettangolo che dialoga fortemente con il poligono dell’invaso spaziale costituito dal presbiterio. Tale struttura si incentra sulla disposizione sequenziale del sistema di travi della copertura in legno di conifera, dipinto di bianco, che in sequenza assai fitta costituiscono l’orditura primaria del sistema di copertura che presenta un andamento di colmo, che tende a concentrare dall’interno la prospettiva verso il centro della celebrazione che si focalizza sull’altare. Strutturalmente questo corrisponde ad una sottolineatura spaziale dell’invaso del presbiterio a livello della copertura, con un impennarsi del colmo verso l’alto, in un presbiterio assai illuminato dalla luce naturale che proviene dalle finestrature a tutt’altezza dell’abside e da un taglio zenitale sulla copertura che manda una luce filtrata sulla parete di lato del presbiterio, a sottolineare ed accentuare la transizione rispetto all’area destinata all’assemblea liturgica.

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Inserimento Urbanistico

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

vista laterale

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

vista sul sagrato

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

vista prospettica laterale

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Facciata

maria grazia sinopoli, Antonio Lucio Paolo Muzzetto, Gabriella Aliboni, Giacomo Tempesta, Francesco Felicetto — Complesso inter-parrocchiale “San Benedetto”

Navata

Nuovo Municipio di Brusson (AO) - Gruppo Marche

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La demolizione della “Villa Amy” ha creato una discontinuità varco nel tessuto del centro storico di Brusson che l’Amministrazione Comunale ha deciso di saldare con la realizzazione di un nuovo edificio destinato a poliambulatorio, risolvendo nel contempo la grave mancanza di aree di parcheggio grazie alla previsione di una nuova autorimessa multipiano interrata.

Gruppo Marche — Nuovo Municipio di Brusson (AO)

fronte principale: vista dalla piazza antistante

L’elemento qualificante del nuovo intervento è costituito dalla nuova sistemazione della piazza del municipio che dovrebbe costituire il nuovo fulcro della municipalità. La necessità di soddisfare una esigenza significativa della collettività offre l’occasione di ripensare all’area oggetto di intervento cercando di risolvere gli aspetti che non sono sufficientemente sviluppati nel documento preliminare posto a base di gara. In particolare non sembra soddisfacente il sistema di percorsi pedonali e carrabili di accesso alla piazza, che risultano non adeguatamente coordinati con gli edifici sovrastanti. Peraltro anche la sopraelevazione della piazza non sembra adeguatamente raccordata con le strade sottostanti e la cavea verde realizzata, vista dal basso sembra più una muraglia, sia pure di terra, che chiude la visuale sul municipio e sul nuovo poliambulatorio, offrendo all’utente l’impressione di sviarne la traiettoria, quasi ad allontanarlo dalla cosa pubblica. In particolare ci si riferisce alle due rampe di accesso divergenti, che hanno una pendenza eccessiva (maggiore del 15%) per una comoda percorribilità anche da persone normali e quindi maggiormente per chi ha una qualche difficoltà alla deambulazione (per non parlare dei diversamente abili, per i quali in ogni caso risulterebbero semplicemente delle barriere architettoniche). La nostra ipotesi progettuale, la cui planimetria è riportata in Figura 9 prevede quindi innanzi tutto la realizzazione di una gradonata composta da tre rampe interrotte da aree di sosta verdi attrezzate con sedute. La gradonata consente infatti un facile accesso alla piazza da parte della maggior parte degli utenti e non costituisce un ostacolo visuale, anzi convoglia sia visivamente che fisicamente i cittadini verso il municipio e il nuovo poliambulatorio come si vede chiaramente nel render di Figura 8. Per quanto riguarda l’accessibilità sono stati confermati i parcheggi alla quota della nuova piazza a cui si accede dalla rampa carrabile a Est (a destra nel render), che è stata anche allargata per realizzare una rampa pedonale. Come si vede la gradonata è centrata sulla vista del municipio e del retrostante campanile; allo sbocco sulla piazza ci si ritrova in corrispondenza con il blocco scale che collega l’autorimessa alla piazza. A lato della scala si trova l’ascensore per diversamente abili, che consente l’accesso a chi arriva al parcheggio interrato o a chi a piedi, con un percorso protetto in piano da realizzare in corrispondenza dell’autorimessa della USL, può raggiungere l’ascensore.

Gruppo Marche — Nuovo Municipio di Brusson (AO)

notturno

Gruppo Marche — Nuovo Municipio di Brusson (AO)

facciata principale: vista da valle

Gruppo Marche — Nuovo Municipio di Brusson (AO)

sala polivalente

Copertura Mobile per la “Arena Plautina” - Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri

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L’arena è adagiata in un anfiteatro naturale di rara bellezza aperto a 180° sullo sfondo degli Appenini. La struttura è concepita come un vero e proprio teatro leggero: l’apparato abitabile di un traliccio continuo, di moduli base di 3 m accostati a sezioni di quattro, alloggia tutte le funzioni tecniche di un teatro tradizionale ed è allo stesso tempo smaterializzato dagli elementi pesanti della costruzione muraria preservando visione panoramica ed acustica naturale. A monte della cavea il segmento orizzontale alloggia le cabine di regia del suono, delle luci ed eventualmente di proiezione. 6 travi trasversali mobili e praticabili come un graticcio scenico, scorrono su palco e platea per l’allestimento di luci, scenografie e apparati acustici. Le travi mobili sono anche utilizzate per tendere i teli di copertura sopra platea e palco.

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri  — Copertura Mobile per la “Arena Plautina”

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri  — Copertura Mobile per la “Arena Plautina”

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri  — Copertura Mobile per la “Arena Plautina”


essere lamp_02 - Architetto Giacomo Procino

Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro - Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg

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Un sistema di orti urbani conventuali è un’organizzazione spaziale intermedia tra naturale e artificiale, retta sul costrutto rarefatto di una rete di percorsi. L’intervento moderno di Sacripanti taglia longitudinalmente la superficie del terreno e solleva un lembo aprendo una spaccatura tettonica. La lama di cemento morbidamente appesa da un estremo all’altro dell’area è una presenza straniata in un contesto surreale. Lo schema ammorsa gli estremi della spaccatura tra il livello del podio urbano al complesso museale di San Domenico e quello del giardino ribassato per mezzo di un edificio a stecca e uno a corte. La stecca costruisce un canale prospettico trasversale sulla facciata della chiesa. Il blocco quadrato, a cavallo della cesura, apre una corte pubblica ricomponendo prospetticamente i due livelli lungo l’asse longitudinale. Le superfici commerciali dei due edifici sono ipotizzate per finanziare completamente la trasformazione dell’area e la realizzazione di un parcheggio sotterraneo per circa 500 nuovi posti auto

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Sally Rigg — Riqualificazione Urbana di Piazza Guido da Montefeltro

Social Housing - Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati

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La casa è stata sempre uno dei temi più importanti che un architetto affronta nella sua storia progettuale.L’idea di abitare è il tema del concepire la vita è attorno ad essa il disegno della città.Questo progetto è una ricerca di tipologie abitative per un habitat urbano dove la casa ha vita se intorno ad essa si sviluppano necessariamente e contemporaneamente le componenti e i servizi ad essa vitali.

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Piero Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati — Social Housing

Hellenikon Metropolitan Park - Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas

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Il progetto dell’Hellenikon Park è concepito come una camera di decompressione per l’aggregato metropolitano di Atene. Connesso alle reti infrastrutturali urbane e attraversato da corridoi ecologici che raggiungono gli habitat circostanti, il progetto costruisce un sistema ecologico di fondo caratterizzato dalla biodiversità. Le funzioni del programma sono condensate in aree circoscritte: sulla Olympic Plaza e sulla Promenade del Lungo-parco, oltre che nel nuovo quartiere insediativo. L’obiettivo è un’ecologia urbana i cui i processi naturali e culturali colonizzino il sito attraverso una serie di “land-operations” analoghe a comuni operazioni agricole (lavori di movimento e ricostruzione terra, sistemi idraulici e vegetativi in costante trasformazione). Una piattaforma di norme per l’attuazione di aree private di piccole dimensioni sostituisce per queste un disegno formalmente vincolante mentre una matrice suddivide il terreno in particelle da destinare a singoli o gruppi per la cura o la coltura.

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas — Hellenikon Metropolitan Park

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas — Hellenikon Metropolitan Park

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas — Hellenikon Metropolitan Park

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas — Hellenikon Metropolitan Park

Davide Canali, Roberto Pasini, Andrea Ranieri , Stephan Burger, Demetra Katsota, Michalis Cosmas — Hellenikon Metropolitan Park

Gioco di Nastri - Gianluca Vetruccio

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Spazi per gli oggetti della Collezione storica del Compasso d’Oro. Milano

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

Gianluca Vetruccio — Gioco di Nastri

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