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PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE RIMINI 2013 - Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI

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Il complesso SGR (Società Gas di Rimini Spa) esistente si presenta con una struttura articolata ed eterogenea nelle forme e nei materiali, dovuta a diverse addizioni nel tempo. L’elemento di unione sembra essere il verde in cui tutta il complesso è immerso, con l’ampia vasca d’acqua corrente e una particolare attenziona alla scala dei dettagli, del confort, della gestione. Quanto all’area pubblica adibita a parcheggio, l’elemento di maggior spicco è certamente la serie di alberature, talora in filari, talaltra a macchia allungata, quasi di bosco, tutte di essenze ormai mature e di una certa bellezza, sulle quali lavorare per la conservazione del maggior numero di esemplari e farne il perno attorno al quale sviluppare l’idea di un parco lineare. Infine la previsione della futura stazione del trasporto rapido costiero di superficie rappresenta il punto terminale del parco stesso, importante generatore di utenza.

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

GLI ELEMENTI CARDINE DEL PROGETTO La scelta per la parte edificata è stata quella di assumere come nostra la metodologia che ha portato all’attuale morfologia architettonica, senza andare verso un’architettura di “rottura”, quasi necessaria in contesti meno connotati o più degradati. Quindi l’aggiunta di nuove forme pure, anche se lavorate, come: un cilindro tagliato da un piano inclinato interamente rivestito in legno (che racchiude le due principali sale per congressi); un parallelepipedo scavato rivestito da listelli di metallo bianco (contenente servizi alla congressistica, la foresteria e una terrazza tecnica); una figura composita in vetro, snella ed alta (il vano scala principale e ascensori) che denuncia in trasparenza le sue prerogative e che funge da collegamento architettonico e funzionale con l’edificio esistente. Il parallelepipedo è sospeso su piloti a doppio volume che ripetono il passo di quelli esistenti e funge da parziale copertura di una piazza pubblica, che si insinua sotto al fabbricato e si apre su via Chiabrera. Su questi semplici ideogrammi, si avviluppa e rompe la schematicità dei prospetti il sistema dei collegamenti (orizzontali e verticali) esterni, con relativi terrazzamenti, sulla linea di quelli dei fabbricati esistenti. La volontà di salvaguardare le alberature esistenti e anzi di valorizzarle, ci ha spinti a pensare per il parco una soluzione sopraelevata sopra al piano delle macchine, ove la folta chioma degli alberi potesse costituire un arredo già pronto a corredo di un parco lineare da svilupparsi in due direttrici parallele separate appunto da un’anima centrale verde e bordate dai filari di piante perimetrali. Pensiamo debba esserci un collegamento diretto al livello del parco tra quest’ultimo e il nuovo complesso congressuale. Tale collegamento, funzionale ed architettonico, diventa, a contatto del fabbricato, ballatoio che si incastra all’altezza del doppio volume sopra la piazza coperta.

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Sopra al doppio piano di parcheggi privati e di uso pubblico, è collocato il Museo dell’Energia, che, sulla trama delle sequenze del parco, inserisce degli spazi museali ed espositivi al chiuso e all’aperto (le Bolle di Energia), che ci piace pensare siano in un qualche modo generate dalla forma circolare delle sale congressi, così come le forme degli allestimenti del verde interno al complesso SGR.

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013

Teprin Associati, INSTUDIO ASSOCIATI, ING. STEFANO SILVI, ING. IVAN DOMENICO CECCARONI, PAOLO GUELTRINI — PROGETTAZIONE DI NUOVO EDIFICIO POLIFUNZIONALE  RIMINI 2013


CLG - Giobbi Emilio Braian

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Il progetto è una ristrutturazione di una casa costruita agli inizi degli anni 70. La distribuzione degli ambienti interni è tipica delle costruzioni di quegli anni: un corridoio centrale funge da collegamento a tutti gli ambienti, individuati da singole stanze. Il progetto ha voluto togliere, soprattutto nella parte di ingresso, questa “chiusura” degli ambienti nei confronti dell’elemento di collegamento con una serie di interventi che hanno unito porzioni della casa.

Giobbi Emilio Braian — CLG

L’ingresso apre sulla zona pranzo ricavata da una porzione del portico esistente: del portico si è voluto mantenere l’arco valorizzandolo facendolo diventare un serramento totalmente aperto sul giardino esterno, realizzando così un netto collegamento visino tra la zona pranzo e la parte verde. Nella muratura esistente si è ricavata un’apertura vuota che rende ancor più fruibile il soggiorno, collegato al corridoio da un’altra apertura vuota (sedime di una porta esistente). Sempre nell’ottica di aprire e collegare i vari ambienti della casa, il progetto ha dato una nuova lettura al concetto del cosiddetto “cucinino”, ovvero l’ambiente cucina tipicamente anni 70 che conteneva i soli mobili della cucina ed era adibito alla mera cottura dei cibi. La rilettura di questo ambiente, pur mantenendo la medesima posizione e dimensione di quello esistente, è evidenziata dall’utilizzo del vetro come elemento di divisione ma allo stesso tempo di unione. Il muro che divide questo ambiente dal soggiorno è in parte cieco e in parte vetrato: in questa porzione è inserita la porta, anch’essa vetrata. La vecchia lavanderia è stata mitigata utilizzando delle ante scorrevoli che contengono delle scaffalature, la lavatrice e l’asciugatrice, riuscendo a mantenere così un carattere privato che la rende adatta al ruolo di bagno zona giorno. Il corridoioè stato movimentato dall’inserimento di un controsoffitto staccato dalle murature laterali che rendono questo ambiente molto lineare ma al contempo poco statico. La parte notteè costituita da due camere e un bagno, con le medesime dimensioni di quelle esistenti. La maggior parte dell’abitazione è pavimentata con doghe di parquet in rovere spazzolato. I mobili della casa, tranne la cucina e parte dell’armadiatura, sono stati disegnati appositamente per essere inseriti nei vari ambienti. La modalità di progettazione di questi arredi parte da forme lineari prettamente di colore bianco: elementi di materiale e tonalità simili a quelle del pavimento realizzano una sorta di “tensione” con le forme lineari e bianche principali, realizzando così un continuo gioco di forme che dinamizzano tutti gli ambienti.

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Giobbi Emilio Braian — CLG

Unitè d'habitation - Rouen France - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati

Urban wiew - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio architetti speranza associati

Complesso Parrocchiale San Gistino - Cristian Gaetani

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La nuova chiesa della Parrocchia di San Giustino sorge nella zona di Levagnole, diocesi di Sessa Aurunca (CE) e Comune di Mondragone (CE). Nello stesso luogo dov’era ubicata l’omonima vecchia chiesa; un luogo questo che, sin dal primo sopralluogo, ha mostrato tutte le problematicità tipiche di un quartiere periferico ma, allo stesso tempo, ha evidenziato delle elevate potenzialità, che hanno contribuito non poco alla stessa progettazione del complesso religioso . L’ area di edificazione, situata alle pendici di una collina e a poche centinaia di metri dal litorale domizio, è sicuramente un luogo potenzialmente interessante. Presupposto fondamentale ai fini della progettazione è stato il ritenere che il rapporto tra chiesa e quartiere debba avere un ruolo qualificante rispetto all’ambiente urbano circostante, spesso anonimo e privo di qualsiasi elemento significativo. Il nuovo complesso parrocchiale di San Giustino vuole essere una presenza che qualifica e definisce la fisionomia del quartiere in cui è inserito; che il nuovo edificio di culto deve rappresentare un faro per guidare non solo le coscienze e lo spirito ma anche lo spazio che lo circonda. L’estremo rigore formale della realizzazione progettuale rappresenta la volontà di definire un’opera, scevra da ogni futile ed apparente orpello, che si ponga alla vista e all’immaginazione solo per il suo significato. Si è voluto progettare mediante la riduzione, il togliere, la semplificazione, per scoprire, alla fine, oltre l’ordine e nell’ordine, una profonda dimensione evocativa, in modo da far apparire la forma architettonica nello splendore della propria assolutezza. L’area in cui sorge il nuovo complesso religioso è di forma pressoché triangolare, il che ha spinto il progettista architettonico dell’edificio arch. Cristian Gaetani, a ritenere che lo stesso dovesse occupare il baricentro dell’area destinata alla sua progettazione e realizzazione e, per estensione, essere il baricentro visivo di tutto il quartiere. L’edificio principale è formato da un’aula liturgica di 350 mq che occupa il baricentro del lotto, così progettata per favorire in toto la comunione dell’assemblea che è il soggetto celebrante. Il resto del progetto è formato dagli uffici parrocchiali di 36 mq ciascuno; casa canonica di 112 mq, dalla biblioteca- sala lettura di 60mq; dal salone polifunzionale di 90 mq; dal ministero pastorale (aule polifunzionali) e da tutti i servizi complementari ad essi. Tutte le strutture indicate sono raccordate tra loro da un porticato che unifica volumetricamente il complesso parrocchiale. Viene così realizzata una struttura triangolare il cui lato più corto è occupato dalla chiesa vera e propria, la quale si trova ad essere definizione di questo chiostro moderno che in modo nuovo, inconsueto ed inaspettato non si chiude ma si apre al quartiere e all’intera città. È importante sottolineare che con questo progetto non si è voluto realizzare unicamente un luogo di preghiera, ma un luogo in cui i fedeli possano vivere interamente nell’arco della giornata e della settimana e che sia forte espressione di una vera forma architettonica contemporanea, che sia testimonianza del moderno fare architettura, che nelle zone dove sorge la nostra chiesa manca da troppo tempo. L’ ostentato purismo della realizzazione architettonica, già citato in precedenza, vuole opporsi con decisione al degrado del contesto circostante e fare in modo che non ci siano dubbi sulla funzione che essa svolge, ma vuole anche essere un polo di riqualificazione sociale, architettonica ed urbanistica di tutto il tessuto urbano limitrofo. Proprio per rispondere a queste esigenze la composizione è decisamente plastica, i solidi architettonici si stagliano nel paesaggio urbano quali energici eventi spaziali, capaci di trasformarsi in efficaci punti di riferimento simbolici ed architettonici. L’intento non è stato quello di progettare un’opera minimalista ma di voler realizzare un’opera essenziale, di tendere al miesiano “less is more”“il meno è più”. Citando Alberto Campo Baeza potremmo dire “un di più che vuole mantenere l’uomo e la complessità della sua cultura come centro del mondo creato, centro dell’architettura; un meno che, al di là di ogni minimalismo, vorrebbe giungere al nucleo della questione tramite un numero preciso di elementi in grado di tradurre materialmente quelle idee”. La chiesa di San Giustino è stata inaugurata il 1 giugno 2013 dal monsignore Antonio Napolitano, allora vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, è da sottolineare il fatto che erano moltissimo anni che nella diocesi non si inaugurava un nuovo complesso parrocchiale con la relativa chiesa.

Cristian Gaetani — Complesso Parrocchiale San Gistino

Fronte

Cristian Gaetani — Complesso Parrocchiale San Gistino

Cristian Gaetani — Complesso Parrocchiale San Gistino

Cristian Gaetani — Complesso Parrocchiale San Gistino

Cristian Gaetani — Complesso Parrocchiale San Gistino

Ristrutturazione mercato civico - Giovanni Leoni

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Ristrutturazione del mercato civico di San Gavino Monreale

Giovanni Leoni — Ristrutturazione mercato civico

Prospetto B

Giovanni Leoni — Ristrutturazione mercato civico

Prospetto C

EMILIA - inteoria group, Inga Olszanska, Aldona Kret

FILA STAND - Matteo Borsetti

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NATURAL STONE SHOW: This is the London’s premier exhibition venue in ExCeL, the UK’s only event dedicated to natural stone. About marketplace in stone slabs, tiling or block; CNC machinery; diamond tooling; the latest fixing systems; sealants; adhesives; cleaning materials and any other related products and services. Located in the heart of Europe’s fastest growing region, the Royal Docks area around ExCeL is benefiting enormously from its newly acquired Enterprise Zone status. Building on the momentum of the development of the Olympic Park and Stratford City, it is set to be the largest construction zone in Europe for the next decade. FILA : Almost seventy years of experience, working and studying “in the field”, with high quality standards for development and production of your products and in-depth knowledge of materials. These are just some of Fila’s strong points, making our dynamic company a leader in protection and care of surfaces in marble, natural stone, porcelain stoneware, terracotta and wood. Fila products are sold in more than 60 countries, thanks to 5 foreign commercial branches (France, Spain, Germany, the United Kingdom and the United States) and a capillary sales network worldwide. Thanks to partnerships with over 180 of the most important international floor and wall covering manufacturers, Fila is always updated about sector trends and ready to develop and test new solutions to meet client requirements. Fila offers a complete range of certified products, devised for professional treatment specialists and also suitable, thanks to their effectiveness and ease of use, for end users, including those who are not DIY experts.

Matteo Borsetti — FILA STAND

front view

Matteo Borsetti — FILA STAND

side view

Matteo Borsetti — FILA STAND

Pictures of the construction site: mounting platform

Matteo Borsetti — FILA STAND

Pictures of the construction site: positioning carpet

Matteo Borsetti — FILA STAND

carpet protection with transparent film

Matteo Borsetti — FILA STAND

graphic placement and erection of walls

Matteo Borsetti — FILA STAND

graphic placement and erection of walls

Matteo Borsetti — FILA STAND

graphic placement and erection of walls

Matteo Borsetti — FILA STAND

graphic placement and erection of walls

Matteo Borsetti — FILA STAND

Stand completed at the fair


A house for Sol Lewitt - Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin

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A. A House for Sol LeWitt. The client chosen for the competition is Sol LeWitt, American artist, prominent fellow of the Conceptual Art and Minimalism movements.

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

B. The project site is located on the seaside. In 2007, just before his death, Sol LeWitt conceived the concept for the sculpture 9 Towers. Following the artist’s instructions the work will be finally fabricated at the Lilla Stenshuvud Kivik Art Center by the end of 2014. For this occasion, the chosen site is on the seaside of the same Swedish village.

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

C. The house is defined by a tridimensional grid. The project of a house for Sol LeWitt originated from an analysis of the artist’s production at-large and it is particularly inspired by LeWitt’s sculptures, the Structures. They consist of modular structures created by the repetition of an open cube on a tridimensional grid.

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

D. The house is articulated on a circular loop. A continuos exhibition path defines the relationship between the interior spaces of the building, the building and the site, the built form and the surrounding landscape. The promenade goes from one room to another, from inside to outside, from the beach to the water.

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

E. The grid meets to the loop Finally, the grid changes its aggregation rules in order to fit the circular path. From an orthogonal grid to an irregular entirety of modules: the house.

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

(to) Sol LeWitt

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

Giuseppe Vultaggio, Fabio Maiolin — A house for Sol Lewitt

Rilevazione e redazione di studio geologico dell'area in fregio alla Strada Comunale Giuseppe Govone, Comune di Isola d’Asti (AT) - Studio Associato Geologia Beretta & Patellani

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L’incarico ricevuto dagli Scriventi da parte dell’Amministrazione Comunale di Isola d’Asti ha per oggetto la “ Rilevazione e Redazione di Studio Geologico dell’Area in Fregio alla Strada Comunale Giuseppe Govone”, nel Comune di Isola d’Asti (AT).

Studio Associato Geologia Beretta & Patellani — Rilevazione e redazione di studio geologico dell'area in fregio alla Strada Comunale Giuseppe Govone, Comune di Isola d’Asti (AT)

Tali indagini sono funzionali alla redazione di una progettazione relativa alla sistemazione dei movimenti franosi che tendono ad interessare la succitata area su una superficie di circa 30.000m2.

Studio Associato Geologia Beretta & Patellani — Rilevazione e redazione di studio geologico dell'area in fregio alla Strada Comunale Giuseppe Govone, Comune di Isola d’Asti (AT)

In conformità con il Disciplinare di Incarico, l’indagine si è articolata nelle seguenti FASI:

  • Ricerche Cartografiche e Bibliografiche.
  • Approfondimenti legati al Quadro Normativo, in particolare al D.M. 14 Gennaio 2008 ed al Piano di Bacino del Fiume Po.
  • Sopralluogo Preliminare congiuntamente alla Committenza ed al Progettista per prendere visione dell’accessibilità al sito e dello stato dei luoghi.
  • Rilievo Geologico, Geomorfologico, Idrogeologico e Geologico-Applicativo di Superficie sul sito e sull’areale al suo immediato contorno.
  • Programmazione e successiva Conduzione di una Campagna Geognostica configurata nella realizzazione di due Sondaggi Meccanici a Rotazione a Carotaggio Continuo S1-P e S2, approfonditi rispettivamente fino a -9.50m e -8.00m da p.c., e nell’esecuzione di otto Prove Penetrometriche Dinamiche Continue Medie; il foro di Sondaggio S1-P è stato condizionato mediante Piezometro.
  • Contestualmente all’esecuzione del Sondaggio S1-P sono stati prelevati due Campioni Significativi, successivamente Analizzati in Laboratorio.
  • Disamina ed Interpretazione Comparata dei Dati ottenuti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, in particolare la definizione di un Modello Geologico Unitario.

Lavori di Demolizione e Ricostruzione della Nuova Sede della Capitaneria di Porto di Termoli (CB) - Studio Associato Geologia Beretta & Patellani

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Con riferimento alla Convenzione del 24 Novembre 2008, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania-Molise – Ufficio Opere Marittime ha conferito agli Scriventi l’incarico di eseguire le Indagini Geologiche relative alla Progettazione Definitiva ed Esecutiva inerente i “Lavori di Demolizione dell’Edificio di Pertinenza Demaniale Attiguo all’Attuale Sede della Capitaneria di Porto e Ricostruzione della Nuova Sede della Capitaneria di Porto di Termoli (CB)”.

Studio Associato Geologia Beretta & Patellani — Lavori di Demolizione e Ricostruzione della Nuova Sede della Capitaneria di Porto di Termoli (CB)

Per raggiungere tali scopi, l’indagine si è articolata nelle seguenti FASI:

Studio Associato Geologia Beretta & Patellani — Lavori di Demolizione e Ricostruzione della Nuova Sede della Capitaneria di Porto di Termoli (CB)

  • Sopralluoghi preliminari per prendere visione dell’accessibilità del sito e dello stato dei luoghi.
  • Rilievi geologici, geomorfologici, idrogeologici e geologico-applicativi di superficie sul sito e sull’areale al suo immediato contorno.
  • Programmazione ed esecuzione di una Campagna Geognostica configurata nella conduzione di Prospezioni Sismiche a Rifrazione in Onda S.
  • Disamina ed interpretazione comparata dei dati ottenuti e contestuale confronto con le risultanze relative alle indagini geognostiche condotte nel corso degli studi precedenti, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, in particolare la definizione di un Modello Geologico Unitario.

Recupero di una casa alla Zisa - Silvia Petrucci, Michele Cucchiara

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Un’abitazione in zona Netto Storico, di fronte al Castello della Zisa, aveva subito la deturpazione di un abuso edilizio, poi sanata con condono. Una committenza illuminata ha dato avvio ad un processo di riqualificazione, rinunciando ad un’importante volumetria, per riportare l’equilibrio dei pieni e dei vuoti del progetto originario.

Silvia Petrucci, Michele Cucchiara — Recupero di una casa alla Zisa

Secondo livello: ripristino del balcone fronte Zisa

Silvia Petrucci, Michele Cucchiara — Recupero di una casa alla Zisa

Stanza da bagno

Silvia Petrucci, Michele Cucchiara — Recupero di una casa alla Zisa

Camera da letto

Silvia Petrucci, Michele Cucchiara — Recupero di una casa alla Zisa

Spazio giorno

Silvia Petrucci, Michele Cucchiara — Recupero di una casa alla Zisa

Prima dell'intervento

Ecomercato - Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM

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Progettare lo spazio espositivo dedicato alla Regione Lazio, in occasione della 78a Mostra internazionale dell’artigianato, presuppone una riflessione globale sulla regione stessa partendo dai suoi dati culturali, produttivi e territoriali. Etimologicamente il nome Lazio deriva da Latium (latus significa spazioso) che identificava la zona larga e spaziosa che si trovava sulla riva del Tevere. Già l’etimologia suggerisce ad un territorio esteso, in maggioranza collinare e pianeggiante, storicamente e morfologicamente a forte vocazione agricola e con la maggiore biodiversità d’Italia. La vocazione agricola è tutt’oggi presente anche se in diminuzione dal dopoguerra ma si è saputa però tramutare anche a livello di servizi e strutture, basti pensare ad esempio al mercato ortofrutticolo di Fondi (uno dei più grandi d’Europa) che svolge un ruolo nevralgico nella distribuzione e commercializzazione agricola.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

Da qui l’idea del mercato inteso come luogo di scambio, in questo caso anziché vederlo semplicemente come dedito al commercio dei prodotti si è voluto intenderlo come un luogo adibito alla trasmissione e diffusione delle identità culturali e territoriali. Il padiglione dedicato alla Regione Lazio viene quindi progettato e concepito come la loggia di un mercato, uno dei luoghi dove usualmente avviene la commercializzazione dei prodotti che si trovano all’interno della Mostra internazionale dell’artigianato. Lo spazio espositivo territoriale diviene quindi uno spazio di scambio culturale.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

IL PROGETTO Il padiglione espositivo è basato su un impianto rettangolare, che ha come riferimento la loggia rivisitata in chiave contemporanea: una struttura libera ma al tempo stesso contenitiva e protettiva. All’interno della loggia sono collocate tutte le funzioni richieste che prendono forma con volumi ed arredi totalmente indipendenti come dei banchi all’interno di un mercato. Gli elementi che strutturano tutto il sistema compositivo sono i seguenti: - la struttura ad archi che compone una maglia rettangolare regolare. - un primo box rettangolare adibito a ripostiglio/vano tecnico. - un secondo box rettangolare adibito a sala riunioni b2b. - il desk circolare di accoglienza. - la pavimentazione che ricopre l’area rettangolare di 200 mq. - il cielino realizzato con corde tese longitudinali su cui è fissata l’illuminazione.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

I MATERIALI I materiali utilizzati sono tutti riciclati, riciclabili o riutilizzabili: - Gli archi sono pareti sandwich di spessore di circa 10 cm costituiti da un’anima interna di cartone alveolare riciclato con una resina ignifuga, le superfici esterne in cartone riciclato pressato. - La pavimentazione è realizzata con una fibra di canapa rigenerata. - La struttura dei desk e dei box è realizzata con legno di scarto, mentre la superficie in tessuto non tessuto può essere tranquillamente riutilizzata. - Le corde che costituiscono la trama del soffitto sono ottenute da fibra di canapa rigenerata. - Gli arredi presenti sono tutti realizzati con un cartone ondulato riciclato.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

L’IMMAGINE COORDINATA L’immagine coordinata di tutto il padiglione espositivo si basa su una chiara leggibilità da parte dei visitatori. A tal fine sono stati creati per i booth espositivi dei totem di riconoscimento degli stand con il logo della regione Lazio e il nome dell’espositore. I totem saranno di h180 cm per avere le informazioni ad altezza uomo, per poter leggere tutto immediatamente. Saranno collocati in corrispondenza di ogni booth lungo il percorso interno.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

IL MONTAGGIO La struttura del padiglione è pensata come una scenografia componibile di facile montaggio: ogni elemento ad arco sarà realizzato dall’allestitore prima di essere trasportato in fiera, in loco verranno assemblate le campate con il montaggio di quattro archi fissati tra di loro. Ogni campata sarà coronata da un controsoffitto realizzato con corde montate su un telaio che conferiranno maggiore rigidezza al tutto. Infine, dopo il montaggio di tutta la struttura, verrano montati i box e il desk insieme all’impianto elettrico e l’audio-video.

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

Emanuele Barili, Cosimo Balestri, ArchiBaM — Ecomercato

Realizzazione di Nuova Strada Comunale di Accesso al Nucleo Medievale, nel Comune di Taggia (Im) - Studio Associato Geologia Beretta & Patellani

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L’incarico ricevuto dagli Scriventi da parte dell’Amministrazione Comunale di Taggia ha per oggetto la Predisposizione sia di Campagna di Indagini Geotecniche e Geofisiche che di Relazione Geologica a supporto del progetto di “Realizzazione di Nuova Strada Comunale di Accesso al Nucleo Medievale”, nel Comune di Taggia (IM).

Studio Associato Geologia Beretta & Patellani —  Realizzazione di Nuova Strada Comunale di Accesso al Nucleo Medievale, nel Comune di Taggia (Im)

Per raggiungere tali scopi, l’indagine si è articolata nelle seguenti FASI:

  • Ricerche Cartografiche e Bibliografiche.
  • Approfondimenti legati al Quadro Normativo, in particolare al D.M. 14 Gennaio 2008, alla Normativa Sismica Vigente ed Piano di Bacino del T. Argentina.
  • Sopralluoghi Preliminari congiuntamente ai Tecnici Comunali, al Progettista Architettonico ed al Progettista Geotecnico-Strutturale sia per prendere visione dell’accessibilità al sito e dello stato dei luoghi che per concordare gli approfondimenti geognostico-geofisici necessari all’elaborazione dei Modelli Geologico S.L. e Geotecnico.
  • Rilievo Geologico, Geomorfologico, Idrogeologico e Geologico-Applicativo di Superficie sul sito e sull’areale al suo immediato contorno.
  • Programmazione e successiva Conduzione di una Campagna Geognostica configurata nella realizzazione di un Sondaggio Meccanico a Rotazione a Carotaggio Continuo (S1) e di due Prove Penetrometriche Dinamiche Continue Super Pesanti (DPSH1 e DPSH2).
  • Contestualmente all’esecuzione del Sondaggio S1 sono stati prelevati Campioni Significativi, successivamente Analizzati in Laboratorio.
  • Programmazione e successiva conduzione di una Campagna Geofisica configurata nell’esecuzione di una Tomografia Sismica a Rifrazione (SRT), di uno Stendimento Sismico MASW e di una Tomografia Geo-Elettrica (ERT).
  • Disamina ed Interpretazione Comparata dei Dati ottenuti al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, in particolare la definizione di un Modello Geologico Unitario.

NBJ Architects offices - NBJ Architectes

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The offices of agency NBJ Architects, Elodie Nourrigat, Jacques Brion and Romain Jamot Architects, take seat in the heart of the historic center of Montpellier, near the Prefecture. The building in which the project is established is an 18th Town Building classified Historic Monument. The operation of rehabilitation and transformation of a program of residences into offices able to accommodate a structured architectural office was directed mainly towards the interior of the building.

Creation of a harmonious and dynamic workspace.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

One of the main issues of the project was to create an accommodating and dynamic workplace while preserving and developing the exceptional patrimonial character of the site. Thus, a particular attention was brought to the typology of the offices so that a visual coherence is preserved into the whole building. Each office has its own space but remains of connection with the unit of the project by the means of an architectural work of high quality.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

The agency opens on a crossing and generous space of reception. It is the catalyst of the other functions since it serves each entity inherent in an architectural office. It serves two broad open offices in row on the one hand, a majestic meeting room, a space of restoration as well as a large mezzanine. This one accommodates a library, a model studio like one second meeting room. Lastly, two broad and luminous offices, always in row supplement the unit.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

In addition, each office has broad openings towards outside, toward the courtyard or the street, so that each workspace can profit from an intense and natural luminosity throughout the day.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

A materiality bringing coherence and refinement

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

The sober and elegant materials take part in the balance of the unit thus underlining the simplicity of volumes and the smoothness of furniture. On the ground of the first floor the stones of origins have been preserved. They are harmonized perfectly with the clear elements brought by the new project.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

A floor covering where undulations evoking of the level lines shapes recovers the whole of the mezzanine. It gives depth to each space.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

In addition, the whole of the storage and filing spaces inherent in an architectural office are integrated on all the height of the partition walls in order to optimize and to make readable each space.

NBJ Architectes — NBJ Architects offices

NBJ Architectes — NBJ Architects offices


Asilo Nido Villa Troili, Roma - Davide Cellini

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1_Migliorare la qualità urbana dell’intervento, anche in considerazione delle previsioni urbanistiche dell’area

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Planimetria Generale

Gli indirizzi del bando prevedono la suddivisione dell’area in due aree distinte di intervento, una destinata all’asilo nido e l’altra a parco pubblico attrezzato con area gioco per bambini. L’idea di progetto è quella di ricavare un ulteriore area, ritagliata all’interno di quella relativa all’asilo e da destinare a parco pubblico. Tale intenzione evita di creare limiti invalicabili tra le aree urbane perseguendo integrazione tra le diverse funzioni e permeabilità tra lo spazio pubblico e gli spazi esclusivi dell’asilo. Il risultato è un parco pubblico che parte dal fronte strada principale e sale sul tetto giardino, scelta architettonica e urbanistica questa, ma anche bioclimatica. Sul tetto giardino è possibile godere delle viste sul paesaggio e sulle aree boscate ed inoltre la scelta migliora l’inserimento paesaggistico dell’architettura creata.

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Giardino Esclusivo

2_Realizzare un impostazione progettuale fondata su basi bioclimatiche

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Parco Pubblico

Il lotto di progetto ha una forma piuttosto irregolare, il lato principale è quello posto sul fronte strada dove è presente l’unico accesso carrabile all’area. Fin da principio la volontàè stata quella di ideare un edificio orientato, con il suo fronte principale verso sud in modo da godere dei benefici di riscaldamento passivo e di una corretta illuminazione naturale. Vista la forma del lotto, la presenza del fronte strada, la necessità di inserire su questo il parcheggio della struttura, l’edificio si sviluppa a partire dal fronte strada (direzione sud-est) per poi compiere una rotazione orientandosi verso ovest. Tale configurazione ha permesso di organizzare gli spazi in modo che i locali destinati alle sezioni (grandi, medi e piccoli) fossero orientati a sud mentre a nord è stato possibile inserire quelli di servizio. Altro elemento distintivo del progetto e che assume valenze bioclimatiche è la scelta di un sistema di coperture a tetto giardino; sistema che oltre ad offrire benefici ecologici, paesaggistici e di qualità urbana, permette un elevato isolamento termico sia in estate che in inverno.

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Parco Pubblico

3_Forme ludiche

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Prospetti

La riflessione è partita dalla considerazione che i bambini hanno bisogno di stimoli: colori, forme, materiali concorrono a sviluppare la loro sensibilità, curiosità, volontà di scoperta e di interazione con lo spazio esterno. In quest’ottica il tetto verde diviene una coperta morbida e sotto la coperta si inseriscono delle scatole (le aule). Le scatole hanno colori diversi, in parte sono in legno, in parte finite ad intonaco. Porzione delle coperture relative all’area porticata sono in acciaio, mentre due porzioni di facciata, grazie al disegno delle aperture circolari, sembrano dadi da gioco colorati. Il filo conduttore del progetto dell’asilo è il corridoio centrale. Una pensilina protesa verso il parcheggio accoglie i bambini, da qui la reception ed un percorso centrale strutturato come percorso sensoriale psico-motorio porta alle aule ed in fondo si arriva al giardino comune. Il percorso sensoriale è un elemento che oltre ad essere elemento distributivo diviene occasione per stimolare i sensi del bambino: materiali ed oggetti da toccare, rampe da salire e scendere, materiali diversi da calpestare, nicchie in cui entrare e sentire.

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Progettazione Bioclimatica

4_Composizione degli spazi

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

L’edificio progettato è situato al centro dell’area dedicata. Si affaccia sul fronte strada principale in direzione del parcheggio esclusivo della struttura e ruotando verso ovest dispone il fronte maggiore a sud. La struttura ha sviluppo longitudinale prevalente e concettualmente, seguendo l’asse principale, è distinto in tre fasce distributive: -una fascia centrale che diviene elemento distributivo di tutti gli spazi interni che dall’ingresso sul parcheggio si dirige verso al giardino comune. -una fascia di spazi con orientamento sud che corrispondono agli spazi principali delle tre sezioni didattiche realizzate -una fascia con orientamento nord che corrisponde agli spazi di servizio ed alcuni spazi comuni In base all’impostazione progettuale utilizzata si vengono a creare due aree esterne di pertinenza esclusiva dell’asilo: -una sul lato sud suddivisa in tre porzioni ognuna ad uso esclusivo delle diverse sezioni, in modo da ottimizzare la didattica di ogni fascia di età -una sul lato ovest e nord e di uso comune. In quest’ultima si trovano diverse aree, ad utilizzo di tutti i bambini quali area gioco attrezzata, area eventi, area gioco libero e sporta (tipo palestra all’aperto), area per attività didattiche di tipo botanico, giardinaggio ecc.. All’interno di questa area di progetto si trova il parco pubblico realizzato che dal fronte strada, attraverso una rampa verde porta al tetto giardino.

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Davide Cellini — Asilo Nido Villa Troili, Roma

Pianta Piano Terra

Conversazione con Dora - michela bigagli, Marco Cittadini

CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO - Lucio Vitarelli

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CENTRO D’INNOVAZIONE INTEGRATO DELLA TRISAIA (AGROBIOPOLIS) – ENEAROTONDELLA (MT)

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Vista da Est

DALLA PRESENTAZIONE SU CONTROSPAZIO N.113/2005 A CURA DI MARIO PISANI

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

“E invece il bello non è sempre e solo un lusso inutile, risponde ad un’armonia fondata sull’equilibrio con l’ambiente, sul rispetto di alcune leggi di natura, che non si possono eludere impunemente come quelle dello Stato. Perché sono più inflessibili, più inesorabili, ricadono su chi le viola. Il bello è perfino un deterrente contro la criminalità, non c’è degrado urbano che non faccia da grembo al degrado umano”. MARCELLO VENEZIANI, I VINTI, I PERDENTI DELLA GLOBALIZZAZIONE E LORO ELOGIO FINALE

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Ingresso porticato sud-ovest

Il vasto complesso in cui si insedia il Centro Agrobiopolis si trova in uno dei luoghi più densi di suggestione della costa Jonica della Basilicata e colpisce fin dal primo impatto chi si appresta a visitare la nuova costruzione per il delicato intreccio esistente tra l’edificio e la natura, impreziosita da una ricca vegetazione, dotata di alberi d’alto fusto. Siamo in località Trisaia, nel comune di Rotondella (MT), a pochi chilometri a sud di Metaponto, ridente cittadina nota per le vestigia dei suoi templi greci, su un’area inserita tra il bosco Pantano di Policoro (biotipo di eccezionale valore naturalistico) ed il fiume Sinni, a pochi chilometri dal mare. Ciò che caratterizza questi siti sono i continui processi di trasformazione ambientale, causati da una costante antropizzazione dei luoghi che risale alla colonizzazione greca e giunge fino ai nostri giorni, per cui ad una originaria vocazione agricola si sono progressivamente stratificati piccoli nuclei industriali e centri urbani, mentre il dato più evidente di questi ultimi decenni è una coltura ortofrutticola intensiva, dovuta soprattutto alla regolamentazione dei corsi d’acqua, accompagnata da un ampio e non sempre qualificato processo di urbanizzazione che ha condotto all’introduzione di nuove essenze arboree capaci di modificare l’originario ambiente naturale ed il paesaggio.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Studio territoriale

Per quanto riguarda in particolare il territorio della Trisaia, il completamento del primo nucleo dell’ENEA avvenuto negli anni Settanta, ha contribuito alla salvaguardia di un habitat assai vicino a quello originario. L’area prettamente del Centro si sviluppa per circa 84 ettari, ma oltre a questa ne esiste una di pertinenza che si estende per circa 16 ettari, mentre la superficie su cui insistono gli edifici si sviluppa per circa 2,9 ettari e la viabilità interna costituisce una rete di quasi nove chilometri. Le costruzioni già esistenti, forse corrette ma comunque di scarsa importanza, non hanno avvertito la necessità di formare luoghi significati¬vi in grado di dialogare con la storia ed il sito né di strutturare dinamiche sequenze di spazi degne di interesse. L’approccio rinunciatario coinvolge l’aspetto architettonico degli edifici e se per l’ex impianto ITREC ed i magazzini potremmo trovare una giustificazione funzionale e tecnologica, ciò non si comprende per la Direzione del Centro che avrebbe potuto impiegare un linguaggio architettonico in sintonia con i nostri tempi.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Studio pianta

Per quanto riguarda invece l’intervento di Vitarelli, uno dei progettisti più sensibili dell’Alto Jonio, autore di architetture di sicura qualità realizzate a Cersosimo, la sua città di origine, Trebisacce, San Costantino Albanese, e con alcuni affascinanti allestimenti a Matera per mostre sull’ambiente contadino, si nota immediatamente che l’edificio è stato pensato non come singolo oggetto avulso dal contesto, ma fortemente legato al luogo, concettualmente e fisicamente. Infatti il progettista ha impiegato tutti i riferimenti possibili: le curve di livello, l’uliveto esistente, le strade, gli scorci più panoramici, come materiale di partenza per l’elaborazione del progetto, secondo una metodologia ormai consolidata nel dibattito contemporaneo che pone alla base di ogni nuovo intervento la Storia ed il Contesto.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Studio planimetrico

Vitarelli propone quindi uno spazio lavorativo piacevole e confortevole, e risolve le questioni funzionali secondo le specifiche necessità d’impiego dei diversi ambienti, ma ha puntato soprattutto a realizzare un edificio rappresentativo, interessante e capace di sedimentare nell’immaginario di chi ci lavora o giunge solo per un incontro o una visita. Composto da cinque corpi di fabbrica collegati tra loro dalla corte e da percorsi orizzontali. Questi ultimi collegano i vari edifici in un continuo rapporto visivo tra l’interno e l’esterno e caratterizzano le facciate prospicienti la corte, una sorta di piazzetta assai piacevole perché il rapporto con il luogo non è pensato come una sorta di belletto che incipria il volto dell’edificio, ma diviene un elemento portante dell’architettura stessa, secondo una scuola di pensiero che indica come essenziale per i nuovi insediamenti il recupero di una dimensione umana più in sintonia con gli equilibri naturali e di conseguenza valorizza il passato come elemento di appartenenza e di identità, senza cadere in atteggiamenti nostalgici.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Ingresso corte da Est

Come scrive lo stesso Vitarelli nella relazione di progetto: “È anche vero però che l’uomo contemporaneo ha perduto molte delle sue capacità emotive e sentimentali, o comunque si sono molto inaridite, per cui oggi si sente un forte bisogno del loro recupero. Per questo è necessario che l’architettura si riappropri della sua vera dimensione sociale e culturale e ristabilisca un nuovo e privilegiato rapporto con la natura, il paesaggio, il territorio, la cultura, l’uomo”.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Corte

Anche per queste considerazioni il suo intervento appare come un piccolo borgo, un tessuto urbano dove la corte chiusa è diventata una piazzetta arredata, aperta all’esterno in modo da equilibrare le zone assolate con quelle in ombra mentre il perno della composizione coincide con il baricentro della corte triangolare (dove è posizionata la fontana in pietra e ferro con dichiarato riferimento ai trabocchi abruzzesi – postazioni fisse per la pesca – e a Mondrian) per poi allargarsi con un motivo a raggiera che forma veri e propri coni ottici verso le uscite, la zona al pubblico e l’auditorium. Il tutto all’insegna dell’architettura, ovvero dell’arte di edificare edifici significativi.

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Fontana

archluciovitarelli.it

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Studio dei volumi

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Studio della sala Demo-Center-Riunione

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Sala Demo Center - Campo

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Sala Demo Center - Controcampo

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Passaggio coperto lato ovest

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Scala per l'auditorium

Lucio Vitarelli — CENTRO D'INNOVAZIONE INTEGRATO

Dettaglio Auditorium

Progetto casa di cura privata - Carmelo

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Elaborazione di un’idea progettuale per la realizzazione di una casa di accoglienza diurna e notturna per i bambini affetti da malattie gravi e per le loro famiglie. L’edificio sorgerà su un terreno avente un’area complessiva pari a 12.000 mq. L’organizzazione degli spazi al coperto e delle aree esterne comprende le seguenti funzioni: a) Fabbricato: • Ingresso • Accettazione • Uffici •“Spazio Autonomia”• Nursery • Lavanderia • Cucina e dispensa • Soggiorno/sala da pranzo • Salottino • Laboratorio/stanza giochi • Sala studio • Biblioteca • Sala “Soft” • Sala riunioni • Stanza “della quiete”• N. 6 residenze notturne (espandibili). b) Spazio polifunzionale per attività ed eventi (si può prevedere anche la installazione di tribune telescopiche) c) Aree esterne: • Parcheggi • Zone ricreative • Zone ricreative in contesto protetto • Zone relax • Aree verdi • Schermature vegetali • Orto • Giardino d’inverno • Attività grest estivo. La struttura è progettata utilizzando pannelli strutturali in microlamellare di faggio. La progettazione dell’edificio è finalizzata al raggiungimento di un’alta efficienza energetica e di un’ottima sostenibilità ambientale. L’obiettivo finale è la classe energetica A o superiore che verrà certificata dall’Agenzia Casa Clima di Bolzano, raggiungimento del target di “edificio a energia quasi zero” (NZEB) così come definito dalla Direttiva 2010/31/UE. All’interno del progetto trovano applicazione i seguenti principi e soddisfatte le seguenti condizioni: A. Riduzione del fabbisogno energetico dell’involucro fino a un max di 30 Chilowattora per metro quadro l’anno attraverso: • la progettazione di un involucro possibilmente compatto; • l’applicazione di un’ottima coibentazione; • la massima limitazione dei ponti termici; • la garanzia di tenuta all’aria; • la riduzione delle perdite per ventilazione; • l’uso passivo dell’energia solare; • l’applicazione delle tecniche di raffrescamento passivo. B. Utilizzo di impiantistica innovativa e ad alta efficienza energetica. C. Ottimizzazione della produzione del fabbisogno energetico rimanente con fonti rinnovabili, a basso costo, disponibili in loco e non inquinanti. D. Elevato livello di qualità degli ambienti interni, che dovrà essere raggiunto attraverso il controllo dei seguenti fattori ambientali: • qualità dell’aria IAQ (Indoor Air Quality) – attraverso la limitazione delle fonti inquinanti e la ventilazione (naturale e meccanica controllata). • microclima interno e comfort termico. • qualità e intensità dell’illuminazione naturale e artificiale. • comfort acustico.

Carmelo — Progetto casa di cura privata

Passerella ciclopedonale sul torrente Egola - Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri

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Il progetto prevede una nuova organizzazione urbanistica e paesaggistica dell’area in destra idraulica fra la nuova porta situata nella zona orientale dell’abitato di Ponte a Egola e la frazione Molino d’Egola. In particolare, con gli interventi di progetto viene resa possibile la fruizione di una nuova parte di territorio che diventa essa stessa un frammento di città, collegata con i percorsi esistenti e dove poter istaurare nuove relazioni. Si sono privilegiate scelte progettuali semplici, facilmente individuabili e ben chiare che mirano a valorizzare gli aspetti paesaggistici e naturalistici dell’area tenendo sempre presente le previsioni di spesa dell’Amministrazione, ed in particolare:  il ponte, con impalcato in acciaio e spalle in cemento armato, si sviluppa ad arco ribassato con luce libera di circa 28 metri, per una lunghezza totale di circa 50 metri. Le sezioni trasversali presentano una larghezza utile netta di metri 4 per un ingombro totale di metri 5,00. Il franco idraulico è di circa 1,50 metri rispetto al livello stimato di piena duecentennale. La pendenza media longitudinale rispetta le indicazioni normative per la fruizione in sicurezza agli utenti diversamente abili.  ia nuova pista ciclopedonale in riva destra collega l’abitato di Molino d’Egola a Ponte a Egola e alla viabilità esistente e si sviluppa al piede dell’argine per una sezione utile di 4 metri. Intervallate sul lato est del percorso sono previste delle alberature mentre sul lato opposto potranno essere inseriti degli elementi d’arredo. La pavimentazione è in misto granulare debolmente cementato rullato con cromia tipica delle strade bianche toscane. La posizione della pista consente di manutenere l’argine e, all’occorrenza, eseguire anche operazioni di manutenzione straordinaria senza modifica o alterazione del percorso realizzato.  il bosco “della concia” viene inserito nell’ansa più a nord dell’area di intervento. E’ realizzato con specie vegetali dalle quali venivano ricavati i tannini utilizzati per la concia vegetale delle pelli. Non si tratta quindi solo di un bosco, ma di un luogo didattico dove far conoscere alle nuove generazioni le origini, i materiali e le storie dell’artigianato locale.  gli arredi urbani costituiti da 3 elementi base modulari che possono essere combinati fra loro a formare soluzioni diverse. I 3 moduli sono: la seduta, la rastrelliera per il parcheggio delle biciclette, il cestino multiraccoglitore. In totale si possono avere 7 opzioni di configurazione che garantiscono il soddisfacimento delle esigenze su tutti i nuovi percorsi ciclopedonali.

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

Luca Lardani, Riccardo Betti, martina celoni, Carlo Lardani, Marco Pacini, Matteo Vallauri — Passerella ciclopedonale sul torrente Egola

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