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Arredare con niente - ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi

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un piccolo spazio di 33 mq pensato per ospitare diverse funzioni proprie delle attività dell’associazione. Lo spazio viene diviso in una parte posteriore privata da una anteriore pubblica, grazie a due quinte sfalsate fatte da pannelli di legno riciclato e pilastrini in abete sbiancato. il vuoto sotto e sopra i pannelli permette di percepire la totalità dello spazio pur interrompendone la continuità. La parte anteriore è caratterizzata dalla presenza di arredo fatto con materiali di riciclo. Seguendo i concetti del re-design vengono pensati e realizzati: un tavolo con pedane di legno e tubi di cartone, un espositore con cassette della frutta sbiancate, vecchie maniglie in ottone verniciate che diventano appendini.

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente

ARCò Società Cooperativa, Carmine Chiarelli, Luca Trabattoni, Alessio Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi — Arredare con niente


Ristrutturazione di una mansarda - Gianluca Vetrugno

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La ristrutturazione di questa mansarda, si trova a Novoli piccolo Comune a poca distanza dalla Stupenda Città barocca di Lecce. La caratteristica costruttiva di questi luoghi è basata dalla muratura realizzata con una pietra arenaria locale che prende nome dalla città capoluogo di provincia. In questo progetto la pietra leccese diventa oltre alla parte strutturale dell’edificio, anche pavimentazione della sala,che assieme alle mattonelle ad intarsio in sabbia e cemento (cementine)ne esaltano le mondanature architettoniche. Grande importanza viene data qui al decoro,per ovviare alla schietta distribuzione del locale. E’ cosi che delle mattonelle assieme a delle figure di gesso diventano delle lesene, cosi come delle bucature diventano dei fiori, che danno “luce alla sala”. Anche la cucina riprende i colori usati per le varie decorazioni. Il camino è stato progettato da vecchi lastroni di balcone.

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Gianluca Vetrugno — Ristrutturazione di una mansarda

Concorso internazionale "Fondazione Aldo Morelato" . Il Mobile Significante edizione 2011. I luoghi del lavoro, Oggetti d’arredo per l’ufficio - Davide Cellini

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Punto di partenza della riflessione progettuale e’ stato quello di individuare le necessita’ all’interno dei luoghi di lavoro e quindi di trasformarle in nuove oppurtunita’ andando oltre l’aspetto funzionale che rappresentano. E’ nata cosi’ l’idea di prendere un oggetto, costantemente presente in ogni ufficio, e di rigenerarlo conferendogli nuovo significato: il faldone, nato per archiviare, raccogliere, catalogare, diviene quindi elemento guida del progetto e nuovo protagonista all’interno dell’ambiente lavorativo. Nasce MOSAICO, una libreria sospesa e modulare dove il faldone diventa vero e proprio oggetto di arredo e non piu’ soltanto contenitore polveroso ed ingombrante. La scelta progettuale si e’ quindi rivolta alla realizzazione di una libreria che perseguisse due obiettivi fondamentali: -modularita’ed adattabilita’, in modo sia di inserirsi nell’infinita varieta’ di spazi per ufficio adattandosi alle diverse esigenze di arredamento, sia dare la possibilita’ di scegliere fra una rosa di composizioni esprimendo bisogni individuali. -personalizzazione, non solo a riguardo della composizione dei moduli libreria, ma anche nella scelta del “mosaico” le cui tessere sono costituite proprio dai faldoni; infatti, vista la possibilita’ presente sul mercato di acquistare faldoni personalizzati con immagini o semplici colori permette di realizzare un infinita varieta’ di soluzioni figurative in grado di rappresentare l’individuo o l’attivita’ che esso svolge conferendo al mobile nuovi valori e significati. La libreria diviene quindi una “cornice” che tiene insieme le tessere di un mosaico, sospesa come un quadro e’ fatta per essere guardata, per trasmettere significati soggettivi ed individuali o magari celebrare il lavoro stesso. La modularita’ permette di adattarsi agli spazi, la libreria puo’ espandersi a tutta parete, stringersi o incorniciare ingressi, in orizzontale e verticale dialogando con gli altri elementi di arredo.

Davide Cellini — Concorso internazionale "Fondazione Aldo Morelato" . Il Mobile Significante edizione 2011. I luoghi del lavoro, Oggetti d’arredo per l’ufficio

Davide Cellini — Concorso internazionale "Fondazione Aldo Morelato" . Il Mobile Significante edizione 2011. I luoghi del lavoro, Oggetti d’arredo per l’ufficio

lL Fronte a Mare della Città - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000 - Benedetto Terruso, Mario Scotto, Ettore Zanet

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Il recupero del fronte a mare della città storica, trasformato in una grande spianata dopo la seconda guerra mondiale e per anni occupato dai giostrai, è stato avviato e realizzato nell’anno 2000, con appalto pubblico, dall’Amministrazione Comunale. L’obiettivo del progetto è la bonifica, la restituzione della vista del suo mare, nonché il libero uso pubblico del luogo, con una nuova configurazione paesaggistica dello spazio, su un’area, di quasi 10 ettari (104.000mq.) complessivamente, che non ha storia se non dal 1945.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

La sistemazione paesaggistica, dalla nuova configurazione morfologica all’impianto di nuovi sistemi arborei, si è indirizzata nella ricostruzione di un paesaggio “semplice” con l’ausilio di impianti arborei ed arbustivi, nel mantenere grandi spazi aperti per l’uso pubblico e di concentrare la messa a dimora delle specie arboree a piccoli gruppi di Phoenix Dactilifera, Whashingtonie sp., Erythrina sp. e Pinus pinea.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Per le specie arbustive invece, in prevalenza “Lantana camara sp.”, si è preferito di raggrupparle all’interno di quattro grandi aree circoscritte e terrazzate a quote diverse, in posizione pressoché baricentrica e attraversabili pedonalmente. La Lantana sp., con la sua fioritura da aprile a ottobre inoltrato e con il forte colore dei suoi fiori, caratterizza l’intera area determinando così una associazione cromatica che implica nuove configurazioni di paesaggio. E’ una specie arbustiva cosidetta “piante attira-farfalle”, infatti sono circondate dalle farfalle per tutta l’estate, proprio per la sua lunga fioritura dalla primavera all’autunno.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

La scelta di utilizzare in grande quantità questa pianta arbustiva e di realizzare grandi spazi aperti a prato calpestabile e a prato fiorito, quest’ultimo con specie spontanee ed autoctone irresistibili anch’esse all’attrativa delle farfalle, è stata determinata proprio dalla volontà di realizzare un giardino dove natura è avventura, dove natura è liberta e divertimento.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Un giardino, quindi, il più naturale possibile anche a scapito dell’ordine generale, sui cui volteggiano farfalle e aquiloni. Un giardino, che nel paesaggio si configura come oggetto anche di contemplazione visiva al di là del semplice piacere di trovarsi in esso. Un giardino, dove le grandi macchie di colore dei fiori della lantana hanno un compito che è quello di riconciliare, per quanto piccolo e breve sia l’ambito di intervento, la città e il suo mare.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Sebbene, oggi, il giardino presenta alcune opere difformi al progetto iniziale, varianti paesaggistiche disarmoniche, apportate in corso d’opera da una diversa Direzione Lavori nella fase di realizzazione e nonostante l’intervento di arredo a completamento del giardino nel 2005, quale valore aggiunto, con l’inserimento di surreali elementi di arredo urbano, il “Giardino degli aquiloni” mantiene, tuttavia, sia lo spirito della proposta progettuale originaria, sia l’impianto primordiale, conservando appunto una “affascinate semplicità”, dettata da composizioni floristiche rarefatte e semantiche architetture del verde.

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Benedetto Terruso, Mario Scotto,  Ettore Zanet — lL Fronte a Mare della Città  - il "Foro Italico" Palermo, (PA) Italia - 2000

Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola" - Carmine Chiarelli

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La metamorfosi delle pedane – da portatrici di oggetti impilati e accatastati in nascosti magazzini a espositori di oggetti mostrati e valorizzati. Il Villaggio Vecchia Mottola Albergo Diffuso ha avuto l’apertura mentale di capire e accettare una soluzione di arredo diversa ma in linea con le tendenze contemporanee del Re-Made e Low Tech. Giovani imprenditori del turismo che lavorano per valorizzare il territorio anche attraverso scelte non scontate. Per ora lavoriamo sulla Reception che è contemporanamente punto shop di Mangiobuono (www.mangiobuono.com) con esposizione di prodotti tipici locali, ma le nostri menti già pensano a come rimodulare un alloggio nel centro storico con la medesima filosofia.

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

Carmine Chiarelli — Reception Albergo Diffuso "Villaggio Vecchia Mottola"

être benessere - Carmine Chiarelli

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Uno spazio per il benessere non può prescindere da un attento studio dei materiali, dei colori e delle luci. Trasformare uno spazio in un luogo, e in un luogo capace di provocare emozioni e che sia riconoscibile è da sempre un tema fondante dell’architettura. Nello specifico il luogo incarna in sé un carattere pubblico e contemporaneamente una dimensione privata; la volontà di comunicare se stessa e nel contempo preservare e favorire il benessere del visitatore.

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Carmine Chiarelli — être benessere

Casa LP - Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon

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Ristrutturazione e riqualificazione energetica di un edificio residenziale risalente alla metà degli anni settanta. L’intervento principale consiste nell’aggiunta di un volume frontale a copertura piana. Il nuovo corpo riorganizza l’ingresso dell’abitazione, contiene la cucina e definisce uno spazio coperto quale estensione esterna della zona pranzo e soggiorno.

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Luciano Miotto, Aldo Donati, Cesare Miotto, Enrico Mazzon — Casa LP

Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014 - laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli

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Il progetto “Vivere il paesaggio_2014”è un workshop di progettazione organizzato dal collettivo di architetti Laprimastanza in collaborazione con il Comune di Montiano, l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Scuola di Ingegneria e Architettura di Cesena e l’Associazione Spazi attraverso la partecipazione degli studenti che hanno preso parte al workshop.

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

Il laboratorio nasce dalla volontà di approfondire alcune tematiche inerenti l’architettura del paesaggio. In particolare si è cercato di approfondire tutti i livelli della progettazione e dell’esecuzione di micro istallazioni ed interventi di land art, che permetteranno una nuova percezione e fruizione dello spazio pubblico del parco V. Battistini nel centro storico di Montiano.

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

Il workshop è stata l’occasione per rileggere le potenzialità del luogo urbano attraverso interventi di piccola scala quali padiglioni, micro architetture e arredo urbano, portando un valore aggiunto al Comune di Montiano e prefiggendosi il fine di trasformare un luogo dalle grandi possibilità ricettive. Un progetto pilota che potrà svilupparsi in successive edizioni rendendo questo workshop_laboratorio un appuntamento fisso ed atteso nel territorio e non solo. Il workshop si è posto l’obiettivo di poter permettere ai partecipanti di provare l’esperienza di lavorare in diversi team in competizione tra loro, di confrontarsi con tempi di progettazione molto brevi ed intensi, di affrontare le problematiche inerenti una committenza, un materiale specifico, un costo di costruzione ridotto nonché tecnologie costruttive necessarie per la realizzazione di un progetto.

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

Nei mesi di novembre e dicembre 2013 si sono tenute delle conferenze presso il centro culturale di Montiano. Tra i relatori sono stati invitati: Studio Ciclostile Architettura, Prof.ssa Stefania Rössl e Arch. Paolo Mestriner_Studioazero.

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

La seconda settimana di gennaio 2014 gli studenti hanno elaborato 6 progetti che sono stati poi giudicati da una commissione composta dai relatori e dai membri de Laprimastanza. Il progetto vincitore è risultato il progetto “Agri-Cultura”, realizzato da Riccardo Catalano (Bertinoro), Denis Hila (Lushnje) e Luca Parini (Reggio Emilia) e rappresenta una reinterpretazione concettuale di un albero realizzato con materiali di recupero che può essere utilizzato con diverse configurazioni e per differenti utilizzi.

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

L’opera è stata poi realizzata nei mesi successivi e installata al parco durante un evento finale chiamato “Territolio” in cui aziende agricole del territorio

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

foto by riccardo catalano

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014

laprimastanza, Matteo Battistini, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli — Montiano_Vivere il paesaggio 2013_2014


Kindergarten Cerkvenjak - Superform

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The proposed kindergarten is in the village of Cerkvenjak, which is located in the centre of the Slovenske Gorice region, Slovenia.

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

The proposed kindergarten is inseparably connected with the natural surrounding of the trees and playground equipment. The concept of the kindergarten is similar to its local surrounding with the rhythmic string of volumes and roofs. Because of this, the kindergarten does not surpass the scale of an individual house and gives to the user – a child, a sense of home.

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

The proposed kindergarten design originated from an existing learning path of Klopotec, which runs nearby. The kindergarten is a new program and function that upgrades the existing learning path; it becomes s a new branch of the Klopotec learning path. The result of using the principle of a learning path is a unique division and rhythm of the playrooms. The kindergarten offers rich experience to children. The kindergarten is closer to the scale of the child.

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

The Kindergarten = Path of Learning

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Concept

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Situation

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

Plans

Superform — Kindergarten Cerkvenjak

bilt - Eugeen Liebaut

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This house has a distinct, autonomous and geometrical design, by which it wants to dialogue with its environment. By its form, the house distuiguishes itself from the environment, but also makes a dialogue trough the open structure and by embedding itself into the soil. The pyramidal design gave the architect the chance to embody all these elements, altough the first trigger of the design was of more practical nature. Building regulations told him to design a typical saddle roof. Bending the rules, this was his result.

Eugeen Liebaut — bilt

On the inside, the owner of the house made his own universe. Being an artist and a collectioneur of vintage design he meticulously gives all his objects the right place. The place is not overwhelmed, but has a nice collection of furniture, objects and exchanged pieces of art.

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Eugeen Liebaut — bilt

Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main - Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner

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Completion of theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main
With the completion of the transport and landscaped areas, the conversion and extension of the workshops for the scenery and costumes of the Städtische Bühnen were completed on time for the new 2014/2015 season.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Owing to functional and regulatory shortcomings, the extensive workshop conversion work started as early as 2007. The operation of the stage was maintained unrestricted throughout the construction period and the various workshops were replaced by a new building in the existing complex comprising the opera house, the theatre and the “Kammerspiel” theatre.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

The restricted space available on the site made it necessary to build the costume workshops above the existing eastern wing. The entrance building of the “Kammerspiel” theatre dating from the 1980s was demolished and re-erected in the form of a glass pavilion in the shape of a cube.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

The scenery workshops are located in the southern part of the building, at Hofstrasse. The new building accommodates storage rooms for all workshop areas. The following facilities are stacked above each other: lighting workshop, joinery, metal workshop, sculptor’s and decorator’s workshop. A large painter’s room measuring 20×40 m is situated on the top floor. Further workshops for shoemakers, artisans and tailors and a painter’s studio with spray cabin have been located in the part of the building above the east wing. Two office units with staff rooms, offices and meeting rooms complement the areas on the upper floors.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

The building’s façade design has been kept low-key. In its structure and choice of material, it corresponds to the existing buildings and thereby contributes to calming the heterogeneous shape of the stages. The roof surface with its external loadbearing space frame is enclosed by a light-permeable lattice fabric. This transparent façade, which is heavily structured with supports and ceiling beams, allows daylight to penetrate into all workshop areas.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

The stage scenery for theatre and opera performances is produced in the Städtische Bühnen’s own workshops. The premises of the scenery workshops were ready for occupation as early as September 2010. They are used by about 60 members of staff who will produce an average of 35 to 40 stage sets during a season. In the new modern and functional rooms of its workshop, the costume department will produce about 1,000 costumes in one season.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

The new entrance for the “Kammerspiel” theatre is the jewel of the entire stage premises and, on the outside, is framed by the arcades formed by the supports of the building above the eastern wing. The new buildings create a new urban focus along the banks of the River Main. When walking across the Lower Main Bridge, one’s gaze is automatically focused on the new advertising hoarding visible from afar, which is integrated into the façade and announces all theatre premieres.

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Design Volkwin Marg and Hubert Nienhoff with Holger Betz and Kristian Spenker
Project management Bernd Gossmann
Scheme design team Rüdiger von Helmolt, Brigitta Kortz, Felix Gast, Daniel Lampe
Detailed design team Felix Gast, Nicole Jahn, Florian Klee, Brigitta Kortz, Christian Klimaschka, Felix Mantel, Antje Pfeifer
Site supervision Alexis Michalec, Carsten Nawrath, Knut Nell, Jörg Schlieckmann, Mohammed Whaby, Bernd Adolf, Christoph Rückle Client Städtische Bühnen Frankfurt am Main
GFA 13,834.50 m²
Construction period 2007-2010, 2014

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Gmp Architekten - Von Gerkan, Marg und Partner — Theatre workshops of Städtische Bühnen Frankfurt am Main

Cub's House - Matador

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Building conventions are not easy to break in small villages. But the architect and owner stuck to their plans. This white box functions as home but also as an artist’s work place.

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Matador — Cub's House

Kamp3000 - chiara gandolfi

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“KAMP3000”è un negozio storico di Reggio Emilia specializzato in tutto ciò che è outdoor Il locale individuato per la nuova sede è uno spazio di circa 260 mq, caratterizzato da tre fronti vetrati e colonne portanti centrali che hanno condizionato e guidato le scelte progettuali.

chiara gandolfi — Kamp3000

vetrina principale Kamp3000

Il progetto prevede la ristrutturazione del locale e l’ampliamento dello stesso con l’aggiunta di un corpo centrale soppalcato ad uso magazzino al piano terra e ad uso espositivo al piano di soppalco.

chiara gandolfi — Kamp3000

cantiere Kamp3000

Il nuovo volume diviene l’elemento fulcro dello spazio: il taglio diagonale della parete frontale dà un senso prospettico e di apertura. Un lato è stato alleggerito con nicchie asimmetriche mentre gli altri due sono stati rivestiti con assi di recupero, le stesse utilizzate per le vetrine, sottolineando la continuità materica e l’atmosfera “accogliente” richiesta dai committenti, ottenuta giocando con materiali della tradizione-legno e ferro- il colore dominante (antracite) e la sapiente illuminazione

chiara gandolfi — Kamp3000

cantiere Kamp3000

Il banco cassa è stato realizzato rivestendo in ferro verniciato antracite un vecchio mobile mentre il top è una vecchia porta in legno recuperata e adattata.

chiara gandolfi — Kamp3000

magazzino Kamp3000

La zona dedicata alla prova scarpe è protetta da un separè di alberi di fiume istallati su base in ferro. Un altro albero stilizzato fatto con ritagli di vecchie cassette di legno decora la parete esterna dei camerini, spazio più raccolto, dominato dal colore verde, sedie di recupero, appendiabiti hand-made, scritte collage su pannelli che richiamano la filosofia del negozio.

chiara gandolfi — Kamp3000

magazzino Kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

vetrina Kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

particolare cassa Kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

interno Kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

interno dall'alto kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

camerini kamp3000

chiara gandolfi — Kamp3000

particolare scritta camerini kamp3000

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Faculty of Pharmacy - KAAN Architecten

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The University of Granada is building a new medical campus with six new projects in accordance with the urban development plan created by Cruz y Ortiz. The pharmaceutical faculty is the largest building of the campus. It offers bright cool spaces designed around Granada’s climate using verandas, patios and a double façade system. A central court and a clearly divided program, based on horizontal and vertical connections, guarantee a clean layout. The educational program is organized in the base around the large covered patio. Laboratories and offices are situated in three linked towers. Energy efficient and maintenance friendly play a role alongside efficiency, flexibility and clarity in the development of the plan. Innovative durability measures can be found in the patio and the façade. The relatively large amount of surface glass and the ceramic veil that envelopes the building, guarantee a pleasant space with daylight and a tempered heat load.

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

KAAN Architecten — Faculty of Pharmacy

Faculty of Pharmacy in Granada, Spain

Evviva la continuità - PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro

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Una coppia con due bambini decide di ampliare la propria abitazione annettendo l’appartamento di fianco. L’operazione ha consentito di trasformare un comodo trilocale, già ristrutturato, in un plurilocale di pregio, senza stravolgere l’intera superficie, ma mantenendo quasi tutto il trilocale esistente, riorganizzando l’appartamento annesso e risolvendo la zona di passaggio. L’ampio soggiorno esistente è stato ulteriormente ingrandito ricavando una zona pranzo dedicata, al posto della precedente cucina semi-abitabile. La nuova spaziosissima cucina occupa il nucleo dell’intero appartamento, costituendone lo snodo e comunicando in maniera fluida con un office “affacciato” sulla cucina e con una stanza lavanderia/stireria che può all’occorrenza accogliere un ospite. Al di là della zona giorno infatti è stata ricavata una vera e propria seconda zona notte con un secondo bagno e una terza camera che in un primo momento è adibita a stanza dei giochi dei bimbi; questi ultimi, una volta cresciuti, possono occupare due camere proprie, mentre la camera dei giochi può diventare la matrimoniale. Il punto di passaggio fra i due appartamenti uniti è costituito da una doppia parete in cartongesso attrezzata in cui è stata inserita una porta scorrevole in vetro colorato e decorato, che fa da quinta tra il soggiorno/pranzo e la cucina, incastonata come un gioiello nell’arredo a ponte “double-face” delle rispettive stanze. Il progetto d’arredo e delle finiture ha seguito il filo conduttore della continuità di quanto già in precedenza ristrutturato, nei colori, negli stili, nei materiali, quali i legni, il marmo a palladiana del pavimento (magistralmente recuperato), il parquet, le porte… In particolare l’arredo elegante della cucina è stato totalmente recuperato con una diversa disposizione e integrato con altri moduli. Diversi gli arredi su misura per risolvere anche nicchie, ripostigli, guardaroba… Il secondo bagno presenta soluzioni più moderne rispetto a quello esistente, con superfici a forte impatto materico quali gres effetto pietra, profili in acciaio, tinteggiature brillanti a spatola e con l’inserimento di sanitari e arredobagno dal design fresco e giovanile. Nel nuovo progetto ha avuto un ruolo importante anche l’illuminazione, con l’inserimento di faretti a controsoffitto, sospensioni puntuali e luci nascoste l’ambiente.

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo spazio soggiorno doppio

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo spazio zona pranzo

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo spazio ingresso e zona giorno

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuova zona pranzo

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo spazio cucina

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Zona office

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo secondo bagno

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo secondo bagno

PUNTOPROGETTO ARCH. IRENE MAGGI, Marco Lo Vetro — Evviva la continuità

Nuovo secondo bagno


Bonarka City Center - Asymetria44, Imb Asymetria

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Przedmiotem opracowania jest projekt budowlany zespołu obiektów handlowo usługowych „Bonarka City Center” składającego się z budynków handlowo-usługowych i zintegrowanych parkingów dla samochodów osobowych.

Asymetria44, Imb Asymetria — Bonarka City Center

Przedmiotem inwestycji jest zespół obiektów handlowo – usługowych z parkingami zlokalizowanych w Krakowie w rejonie ulic Kamieńskiego i Puszkarskiej na terenie po byłych zakładach chemicznych „Bonarka”– dojazd zapewniony jest od strony ul. Kamieńskiego poprzez projektowane zjazdy przez ul. Puszkarską i rondo po wschodniej stronie inwestycji, a także projektowane połączenia z ulicami: Fredry, Turowicza i Sławka. Wewnętrzny układ dróg zapewnia prawidłową obsługę zespołu tak dla klientów i pracowników, jak i samochodów dostawczych. Drogi te spełniają też funkcję dróg pożarowych i umożliwiają przejazd samochodów ratowniczych.

Asymetria44, Imb Asymetria — Bonarka City Center

Całość inwestycji została podzielona na dwa zasadnicze etapy realizacji. W pierwszym etapie realizacji przewidziano budowę całości zespołu obiektów handlowo – usługowych z parkingami oraz układem komunikacyjnym i infrastruktura, w zakresie oznaczonym na planszy etapowania w projekcie zagospodarowania terenu. Drugi etap realizacji obejmuje zespół zabudowy mieszkaniowej wraz z towarzyszącą infrastrukturą komunikacyjną i techniczną wg odrębnej procedury pozwolenia na budowę. Szczegółowy podział na etapy podany został w projekcie zagospodarowania terenu.

Asymetria44, Imb Asymetria — Bonarka City Center

Asymetria44, Imb Asymetria — Bonarka City Center

Asymetria44, Imb Asymetria — Bonarka City Center

PorscheDesignTower - luca zille

Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità - équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio

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Il gioco, fin dai primi mesi di vita del bambino, assume un’importanza particolare per lo sviluppo di tutte quelle abilità necessarie alla crescita. Il gioco è esplorazione e conoscenza, di sé, degli altri e del mondo esterno, autonomia, relazione, espressione dei propri sentimenti.Nel giocare il bambino apprende, conosce, cresce e nello stesso tempo prova piacere in quello che fa, si diverte. Il piacere, trova nella ludoteca lo spazio, fisico e mentale, dove i bambini ed i loro genitori possono incontrarsi, giocare, scambiare esperienze ed informazioni.

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

Il progetto per il Padiglione di Infanzia avrà come obiettivo la creazione di una ludoteca dedicata alle attività di gioco,conoscenza e apprendimento di bambini con disabilità. Il lotto d’intervento intercluso su tre lati,orienta il progetto verso l’unico orizzonte possibile,la Biblioteca degli Alberi,definendo l’identità e la riconoscibilità del Padiglione che con la sua architettura e conformazione geometrica semplice si adegua agli utenti per dimensioni, forma, materia e colori,permettendo loro di avere una chiara visione e lettura dello spazio in cui si trovano,per poterlo attivamente utilizzare e padroneggiare.

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

La ludoteca accoglie i suoi utenti tramite uno spazio a doppia altezza, da dove si accede alle aule del p.t. e alle sale del 1°p. .Lo spazio assolve le funzioni di accoglienza e spogliatoio,ed è animato da un grande cannocchiale che dalla sala multifunzione si affaccia sull’aula giochi e sul parco degli alberi,inoltre un “tubo” colorato avvolge le scale di accesso al 1°p. Sempre al p.t. si prevede per le due aule gioco l’unione per lo svolgimento delle attività comuni e l’ apertura sull’area esterna,le attività di relax, motorie e di riposo invece, vengono servite da un connettivo dove insistono anche i servizi per i bambini e gli operatori .Al1°p. troviamo tutte le funzioni di servizio per gli operatori e genitori. L’architettura degli spazi interni permette relazioni tra le varie funzioni e contemporaneamente instaura un sistema di rapporti anche con l’esterno tramite il cannocchiale verso il parco, le aperture sull’area giochi ,sul giardino della ludoteca e sulla vasca d’acqua del viale alberato. Tutti gli spazi interni e connettivi della ludoteca sono dotati di luce naturale;i lucernari del 1°p. ,e le grandi finestre del p.t., rendono gli spazi accoglienti e confortevoli.

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

planimetria

Nel giardino, estensione all’aperto per l’attività esterna della ludoteca,si svolgono attività didattiche, educative, ricreative, riabilitative che favoriscono l’aggregazione non solo tra gli utenti della ludoteca,ma socialità tra questi e i fruitori del parco circostante. Nel giardino, accanto ai punti gioco verranno previsti maniglioni e sedili per bambini con disabilità motoria. Scritte in Braille individueranno i vari ambienti, percorsi sonori,colori e scritte condurranno dall’interno all’esterno dell’edificio e al parco i bambini con disabilità sensoriali.

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

La strategia adottata per il risparmio energetico si basa su i seguenti punti: -orientamento ottimizzato in termine di irraggiamento solare (sistemi passivi) -elevato isolamento termico, trasmittanza termica pari a 0,15 W/m 2°K -utilizzo di profili di chiusura e vetri a bassa dispersione energetica con U < 0,8 0,15 W/m 2°K -assenza di ponti termici ed abbattimento dei fenomeni di condensa -utilizzo di impianto ottimizzato “Aggregato Compatto” e scambiatore di calore interrato per la regolazione della ventilazione -il recupero del calore dell’aria in uscita e per la produzione di acqua calda con il supporto di collettori solari posti in copertura (serbatoio di accumulo acqua calda 300 litri) -ventilazione trasversale ,con recupero di almeno il 75% del calore dell’aria in uscita -recupero delle acque meteoriche per cassette di scarico servizi igienici e per l’irrigazione del verde comune. 2 Per contenere al massimo l’utilizzo di fonti di energia non rinnovabili il sistema edificio sfrutta l’ energia solare in modo passivo, le radiazioni solari dirette e diffuse penetrano attraverso le superfici vetrate delle finestre e vengono assorbite dai componenti strutturali (solai), pavimento, pareti; il calore accumulato viene ceduto progressivamente all’ambiente per convenzione durante le ore di non soleggiamento. Il sistema passivo garantisce il riscaldamento degli ambienti esposti a sud .Gli ambienti esposti a nord invece, sono dotati di impianto di riscaldamento radiante a pavimento collegato all’aggregato compatto. L’involucro esterno è costituito da una muratura a cappotto (lecablocco bioclima + strato isolante in fibra naturale) che protegge l’edificio dal freddo invernale e dal surriscaldamento estivo, contribuendo sensibilmente alla riduzione delle immissioni inquinanti nell’atmosfera oltre a garantire un forte risparmio termico e di conseguenza economico. _Cellule fotovoltaiche posizionate sulla pensilina d’ingresso e vetri fotovoltaici contribuiscono al fabbisogno energetico della ludoteca.

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

équipe architecture & design, Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio — Ludoteca “Padiglione-Infanzia” dedicata ai bambini con disabilità

Coworking - Roberto Albini architetto

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Ristrutturazione di edificio a destinazione terziario/commerciale ubicato a Bergamo, adiacente ad una arteria veicolare di grande traffico, posto in un contesto urbanizzato periferico caratterizzato dalla presenza di una edilizia eterogenea con un mix funzionale che vede sovrapporsi luoghi della residenza del commercio e dell’artigianato.

Roberto Albini architetto — Coworking

Roberto Albini architetto — Coworking

Roberto Albini architetto — Coworking

Roberto Albini architetto — Coworking

ingresso

Roberto Albini architetto — Coworking

reception

Roberto Albini architetto — Coworking

sala coworking

Roberto Albini architetto — Coworking

sala coworking

Roberto Albini architetto — Coworking

sala riunioni

Roberto Albini architetto — Coworking

pianta piano terra

Roberto Albini architetto — Coworking

pianta piano primo

Roberto Albini architetto — Coworking

funzioni piano terra

Roberto Albini architetto — Coworking

funzioni piano primo

Steirereck im Stadtpark - ppag architects

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Steirereck is one of the best restaurants in the world. The need for more internal space and the ever-increasing demands placed on this sector meant that a comprehensive re-formulation became necessary, despite renovations being completed only a few years before.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

In 2012 there was an invited competition which aimed to find a solution. The high expectations of the clients, the Reitbauer family, are revealed by the contrasting pairs of words that were to describe the design. These words included “unique and elegant, timeless and innovative”.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

In order to develop a closer understanding of the task in hand, we completed in depth research into the topic of food from the perspective of both catering staff and customers by slipping into various different roles. We saw that, in comparison to other typologies such as that of housing, the historical development of the dining space has been less differentiated. The classical dining space is essentially a container which is then filled with tables. Our suggestion provides the missing link. When designing the new dining space we worked outwards from individual tables. What used to be a terrace leading to a children’s playground is now a system of pavilions, branching out, finger-like, from a precise table arrangement. Every table is placed at the edge against the façade and offers varied visual connections to both the outside and to the other tables.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

The pavilions are constructed out of individual components made of industrial wood, providing the tables with a protective backing, a home for the evening.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

The proximity to the park was of particular importance to the clients. Large electric sash windows, and the slightly reflective metal façade that appears to be coated with dew, create a sense of visual closeness, providing guests with the highest levels of acoustic and thermal comfort while at the same time giving them the feeling that they are sitting outside and yet also at home. The pavilions lead to courtyards on the same level, which are connected to the park via seating steps that signalise both embeddedness and, at the same time, a borderline. One of the gullies leads to the entrance and the herb garden can be found on the roof.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

The mimicry architecture of the pavilions creates a connection to the light architecture often found in parks.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

The existing listed dining space on the side of the Wiental will undergo a complete change. Curved, partially rotatable metal panels bring the material of the pavilions’ façades into the interior space, creating rooms of different proportions and sizes when needed. The ceiling floats over the heads of the guests like a horizontal contour map, the mountains and valleys making the window lintels disappear, effortlessly negotiating the different positions and heights of the rotating elements. Where the listed nature of the structure allows, frameless, contorted elements made entirely of glass will be inserted. The combination of new and existing elements allows the room to appear simultaneously old and new.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

A middle section connects the different areas and levels and will be crossed by staff and guests alike. The algorithmic tile pattern, which is at no point identical, reminds the viewer of a kitchen, giving the guest the sense that they too are involved in the inner workings of the restaurant. Marking the way are cabinets used by the kitchen staff containing interesting objects, which, together with the seating provided at intervals, encourage guests to stop and spend time there. Passing seed and cheese cabinets, the route in the basement leads to the toilets, where a whole new world is revealed. The crystalline shape stems from the positioning of the toilet pans and washbasins and is made visually perplexing by contradicting, geometrical paintings.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Under the pavilions there is a generous kitchen extension housing sinks, pot and pan cleaning area, food preparation area, patisserie, washing facilities, laboratory kitchen and social room, all of which are light despite their location and lit partially by solatubes in the daytime. In the lower levels there are also extensive new areas for the building services.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

All aspects have been discussed in great detail, the numerous suggestions bringing us ever closer to the appropriate solution. Many experimental elements were created throughout the process, in terms of both construction and cabinetry: The tables and the stove in the smoking area with its chambers of different temperatures visible through glass bubbles, the large reception desk in the entrance area created from a special mixture of wood and synthetic material, the handbag bench that can also form a screen if needed etc. In these elements we have attempted to combine natural and high-tech materials as well as new and existing furniture. At various points images of the 2004 renovations can also be seen.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Within a planning and build time of only two years, a project has been realised that combines many very different areas with an extension to create an entirely new building. A large part of construction work took place while the restaurant was still open for business, creating an additional challenge for all those involved. During the construction period the building was accessed from above, giving guests a view of the building site. The construction fence erected specifically for this area was a building in itself.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

The result is something new but also cosy, something that merges into the background but yet is, at the same time, a strong architectural statement.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Das Steirereck zählt zu den weltbesten Restaurants. Der zunehmende interne Raumbedarf und die stetig steigenden Ansprüche in diesem Segment machten trotz eines erst vor wenigen Jahren durchgeführten Umbaus eine umfassende Neuformulierung notwendig.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Zur Lösungsfindung gab es 2012 einen geladenen Wettbewerb. Der hohe Anspruch der Bauherren, Fam. Reitbauer, zeigt sich schon hier in einzulösenden gegensätzlichen Begriffspaaren wie „einzigartig und elegant, zeitlos und innovativ“.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Um uns der Aufgabe anzunähern haben wir uns sehr grundlegend mit dem Thema Essen aus der Perspektive des Kochenden wie des Essenden auseinandergesetzt, in dem wir in die eine und andere Rolle geschlüpft sind. Wir haben gesehen, dass die historische Entwicklung des Gastraumes im Vergleich zu anderen Typologien, zb. dem Wohnen, undifferenzierter verlaufen ist. Der klassische Gastraum ist im Wesentlichen ein Behälter, in den Tische gefüllt werden. Unser Vorschlag liefert den „missing link“. Bei der Konzeption des neuen Gastraums sind wir vom einzelnen Tisch ausgegangen. Anstelle der ehemaligen Terrasse zum Kinderpark gibt es nun ein System von fingerartig verzweigten Pavillons, das sich aus einer präzisen Anordnung der Tische heraus entwickelt. Jeder Tisch liegt am Rand, an der Fassade und hat vielfältige Blickbeziehungen nach außen und zu den anderen Tischen.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Konstruktiv bestehen die Pavillons aus einzelnen Bausteinen aus Industrieholz, die jedem Tisch eine Art schützenden Rücken geben, das Zuhause für einen Abend. Besonders wichtig war den Bauherren die Nähe zum Park. Elektrisch betriebene große Hebefenster und die wie mit Tau beschlagene, leicht reflektierende Metallfassade ermöglichen diese Nähe optisch, geben dem Gast bei höchsten akustischem und thermischem Komfort das Gefühl im Freien und zugleich im Haus zu sitzen. Die Pavillons gehen räumlich in niveaugleiche kleine Höfe über, die über Sitzstufen mit dem Park verbunden sind. Sie signalisieren Abgrenzung und Einbettung zugleich. Über eine der Schluchten führt der Weg zum Eingang. Auf dem Dach der Kräutergarten.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Die Mimikryarchitektur der Pavillons reiht sich in die in Parks oft üblichen, leichten Architekturen ein. Der bestehende, denkmalgeschützte wientalseitige Gastraum wird komplett verwandelt. Gebogene, zum Teil drehbare Metallpaneele holen das Fassadenmaterial der Pavillons in den Innenraum und erzeugen je nach Bedarf verschieden große und proportionierte Räume. Die Decke schwebt wie ein kopfüber liegendes Höhenschichtenmodell über den Gästen. Ihre Berge und Täler lassen die Stürze der bestehenden Fenster verschwinden und bewältigen die verschiedenen Positionen der in sich unterschiedlich hohen Drehelemente. Wo vom Denkmalschutz möglich werden rahmenlose gekrümmte Nurglaselemente eingesetzt. Zusammen mit den bestehenden Elementen wirkt der Raum alt und neu zugleich.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Ein Mittelteil verbindet die verschiedenen Bereiche und Ebenen und wird sowohl von Personal und Gästen durchquert. Er erinnert durch algorithmisches, an keiner Stelle gleiches Fliesenmuster entfernt an Küche und gibt dem Gast das Gefühl im Innern dabei zu sein. Von der Küche benutzte Vitrinen mit dementsprechend interessantem Inhalt säumen den Weg des Gasts und sollen zusammen mit stellenweisen Sitzgelegenheiten durchaus zum Aufenthalt anregen. Im Untergeschoß führt der Weg vorbei an Saatgut- und Käsevitrine zu den WCs, die eine Welt für sich sind. Ihre kristalline Form, die sich aus der Position der Klomuscheln und Waschbecken herleitet, wird durch eine die Geometrie konterkarierende Malerei optisch verwirrend überarbeitet.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

Unter den Pavillons befindet sich die großzügige Küchenerweiterung mit Abwäsche, Topfspüle, Vorbereitungsküche, Patisserie, Wäscherei, Laborküche, und Sozialraum, trotz ihrer Lage hell und zum Teil über Solatubes tagesbelichtet. In den unteren Geschoßen befinden sich auch umfangreiche neue haustechnische Bereiche. Alles wurde umfangreich diskutiert und sich in unzähligen Vorschlägen an die Lösung angenähert. Bis hin zum Objekt- und Möbelbau wurde durchgehend Prototypisches geschaffen: Die Tische und der Kamin mit durch Glasblasen nach außen sichtbaren Kammern unterschiedlicher Temperatur im Raucherbereich, das große Empfangspult im Eingangsbereich aus einem speziellen Holz- Kunststoffgemisch, die Handtaschenbankerl, aus denen man bei Bedarf einen Paravent bauen kann, etc. wobei wir versucht haben, natürliche mit High-Tech Materialien und bestehende Möbel mit neuen zu kombinieren. Punktweise gibt es Reminiszenzen an die Ausbauphase von 2004.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

In einer Planungs- und Bauzeit von nur 2 Jahren wurde ein Projekt realisiert, das äußerst unterschiedliche bestehende Bereiche zusammen mit dem Zubau zu einer neuen Gesamtheit fasst. Die Baustelle wurde großteils bei laufendem Betrieb abgewickelt und war auch in dieser Hinsicht eine Herausforderung für alle Beteiligten. Während der Bauzeit wurde das Gebäude von oben, mit Blick auf die Baustelle betreten, der dazu eigens errichtete fortartige Bauzaun war ein Gebäude für sich. Entstanden ist etwas, das neu und doch gemütlich, Hintergrund und starke architektonische Ansage zugleich ist.

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

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ppag architects — Steirereck im Stadtpark

ppag architects — Steirereck im Stadtpark

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